La nostra solidarietà a Berlusconi colpito in faccia da uno squilibrato. Ciò non toglie però che deve smetterla di mentire e che deve dimettersi. Ecco perché, e senza bisogno né di Spatuzza né dei Graviano

Come spiegavo a una nostra forumista nel mio ultimo commento della puntata precedente, gli squilibrati esistono in tutto il mondo, ma ciò non toglie che colpire per giunta in pubblico un capo di governo, spaccandogli un labbro e rompendogli un dente, come è successo a Berlusconi, è cosa grave e inammissibile. Per fortuna non ci sono state conseguenze drammatiche o tragiche, e per fortuna il gesto è frutto di uno squilibrato anziché dell’idiozia di un gruppetto “politico”, eventualità che avrebbe precipitato il Paese nel baratro: è chiaro infatti da troppi sintomi che nelle file del partito berluscon-bossiano non aspettano altro che poter “regolare i conti”. Immagino però che gli untori di professione soffieranno sul fuoco comunque sulle prime pagine dei giornali, e del resto Berlusconi paga bene i suoi mazzieri mediatici.

E che i suoi mazzieri si metteranno alacremente all’opara è già chiaro fin dalle prime parole attribuite a Berlusconi al pronto soccorso. Leggo infatti sul sito di un quotidiano:
“Comunque Berlusconi, riferisce chi gli ha fatto visita, si è detto “amareggiato” per “questa campagna di odio nei miei confronti. Questo è il frutto – ha spiegato – di chi ha voluto seminare zizzania. Quasi me l’aspettavo…”. Berlusconi a tutti ha ripetuto di essere stato nei giorni scorsi nel mirino di una campagna di veleni. “Tutti dovrebbero capire che non è possibile oltraggiare un presidente del Consiglio, questa è la difesa delle istituzioni”. Al di là dell’amarezza, il Cavaliere ha sottolineato di non voler minimamente farsi impressionare dall’episodio. “Sono ancora qui e non mi fermeranno””.
Per parlare così ci vuole una bella dose di irresponsabilità e di faccia di bronzo. Se c’è qualcuno che conduce una campagna di odio è proprio lui, Berlusconi Silvio, che da mesi – anomalia unica nell’intero Occidente democratico –  accusa in continuazione i magistrati – fino alla Corte Costituzionale! – e ormai anche il presidente della Repubblica.
Berlusconi dovrebbe piantarla di dire fesserie. Oltre a Bill Clinton che pur essendo presidente del Paese più potente del mondo si sottomise senza protestare a a interrogatori del magistrato e perfino a una visita medica per far controllare se davvero il suo “coso” fosse come lo aveva descritto una sua ex, c’è da ricordare che l’ottimo e abbondante Clemente Mastella è stato colpito con la cara “mogliera” da provvedimenti della magistratura quando era asse portante – ahinoi – del governo di centro-sinistra di Romano Prodi. Tant’è che il governo cadde, spalancando così le porta all’attuale governo Berlusconi, proprio per le vendicative dimissioni da ministro della Giustizia del poco clemente Clemente Mastella, tipo “Muoia Sansone con tutti i filistei”. Purtroppo lui non è Sansone, mentre invece i filistei siamo noi italiani tutti. Pur essendo ministro della Giustizia, Mastella ebbe parole di fuoco contro la magistratura,  comportandosi più da pescivendolo o pizzaiolo che da ministro.

A proposito di disonesti, mazzieri, sicofanti e quacquaracquà di vario tipo e natura, mi chiedo con quale faccia i berluscones e il loro amato capo possano delirare che Berlusconi non deve dimettersi quando un suo avvocato, Gaetano Pecorella, allorché venne colpito dai magistrato Mastella, ministro della Giustizia del governo Prodi, subito suonò la tromba per gridare che “dopo quel che Mastella ha affermato in Parlamento sulla magistratura, non può restare al suo posto”. Capisco l’uso dei due pesi e due misure, capisco anche che ci sono facce come il culo e anche peggio, ma all’indecenza e al quacquaracquaismo dovrebbe esserci un limite.l

E’ capitato a Berlusconi, e certo ci dispiace, ma poteva capitare a chiunque, da Bersani e Di Pietro a Fini, ecc.
Fa veramente orrore, tra il ridere e piangere, la corsa alle giaculatorie contro la “spirale di violenza” subito snocciolate da tutti: da Frattini, che da bravo irresponsabile dà la colpa alla “piazza violenta”, che chissà quale sarebbe, al presidente Napolitano, che ha esecrato la “spirale di violenza”, che anche questa chissà quale sarebbe . Purtroppo non è la prima volta che Napolitano prende una cantonata clamorosa. Se non ricordo male, un paio di anni fa invocò “uno scatto di indignazione dell’intera società” per quello che qualche giornale in malafede spacciò per una “lista di proscrizione di docenti ebrei”, mentre invece era tutt’altra cosa e il “pronto intervento della magistratura” finì in una bolla di sapone. Il baccano della “notizia” della (inesistente) “lista di proscrizione” fu immenso, se non paranoico, mentre la notizia che l’inchiesta finì in vacca non è mai stata neppure data. E’ il giornalismo (italiano), bellezza! Uno dei vari frutti della Memoria a senso unico e priva di memoria di un Paese con troppa gente dalle molte code di paglia.

Il fatto che Berlusconi sia stato fatto segno al gesto di uno squilibrato non mi evita di ripetere che per cacciarlo dal governo non c’è bisogno di Spatuzza. E neppure dell’altro dei due fratelli Graviano, visto che a smentire Spatuzza NON è stato il Graviano tirato in ballo da Spatuzza, ma quello di cui lui NON ha parlato. Il Graviano tirato in ballo da Spatuzza ha preferito NON rispondere alle domande dei magistrati. Non mi appassionano i romanzoni e i polpettoni giornalistico-giudiziari messi in scena da troppi miei colleghi, che magari fanno carriera mentre il Paese paga i danni del loro continuo gridare “al lupo, al lupo!”. Come hanno preso la cantonata del secolo con il “blitz” giudiziario del 7 aprile 1979,  così possono prenderne altre, magari – e perché no? – con Berlusconi. E finché certi giornali, comprese certe “grandi firme”, non si scusano pubblicamente per la cantonata di 30 anni fa non ritengo siano credibili su qualunque cosa scrivano. Il “mistero” della scomparsa di Emanuela Orlandi è un altro caso da manuale di come si possa menare il torrone e montare la panna montata sul nulla più assoluto. Per oltre 26 anni di fila! Con le notizie dei giornali ci vado con i piedi di piombo anche perché so – purtroppo – che alcune tragedie nazionali sono andate in modo – purtroppo – diverso da quello che dicono le relative vulgate di comodo.

Dicevo che per cacciare Berlusconi dal governo non c’è bisogno degli Spatuzza o dei Graviano. Ho già scritto in una puntata precedente che in un Paese civile basterebbe il suo tentativo di fare assegnare la poltrona di ministro della Giustizia al suo avvocato personale Cesare Previti ben sapendo – come ha scritto con sentenza definitiva la Cassazione – che lo aveva usato per corrompere almeno un magistrato romano e scippare così la Mondadori a Carlo Caracciolo e Carlo De Benedetti, cioè al Gruppo L’Espresso. Ora aggiungo che in un Paese civile per cacciare Berlusconi dal governo basta e avanza quanto rivelato dal Corriere della Sera giorni fa a firma del collega Salvatore Bragantini:

“Il conflitto d’interessi, sempre dimenticato, sempre riemerge; per chi ama l’Italia non è un bello spettacolo. La Fininvest, condannata in ottobre da una sentenza civile a pagare 750 milioni di euro alla Cir (holding di controllo del gruppo Espresso) deve rilasciare – per sospendere il pagamento in attesa dell’appello – una fideiussione di questo importo.
La sentenza ha solo quantificato i danni subiti dalla Cir a causa della decisione definitiva sull’affare Mondadori; la società, ricordiamo, andò a Fininvest grazie alla decisione di un collegio di cui faceva parte il corrotto giudice Metta.
Secondo notizie di stampa, ora Fininvest ha chiesto alle principali banche italiane di emettere la fideiussione; s’è creata così una situazione surreale. Il presidente del Consiglio, come imprenditore privato, deve dei denari ad una società privata, quotata in Borsa, e chiede alle banche del suo Paese di garantire il debito.
Immaginiamo per un momento, se ci riusciamo, la scena. Obama che convoca a Washington il gotha bancario Usa: Blankfein di Goldman Sachs, Lewis di Bank of America, Mack di Morgan Stanley e Dimon di JPMorgan. Devono garantire un suo debito personale, insorto fra l’altro a seguito di una vicenda ben poco commendevole. Non sarebbe concepibile. In Italia purtroppo accade.
Il senso dello Stato – o dell’opportunità – imporrebbe al premier di rivolgersi a banche estere, che non mancano certo e che sono prive di soggezione nei suoi confronti. È ancora in tempo a farlo. Le principali banche italiane vengono invece a trovarsi in una posizione più che imbarazzante, e dovranno decidere a tamburo battente: pare che la fideiussione vada emessa entro fine anno.
Le imprese italiane in difficoltà per la crisi aspettano trepidanti di conoscere le condizioni alle quali la garanzia sarà, quasi inevitabilmente, concessa. A meno di improbabili ripensamenti, ci stiamo per allontanare, un altro po’, dalle norme non scritte della buona creanza economica. Così ci perdiamo tutti, a destra e a sinistra”.

Da notare che NESSUNO, neppure Berlusconi, ha smentito il gravissimo contenuto dell’articolo del Corriere…. Altro che le minchiate sulle “toghe rosse”.

Mentre in Italia ci dibattiamo in questa melma sempre più fetida, col rischio di affogarci o almeno intossicarci oltre il limite tollerabile, nessuno ha capito che la Cina offrendosi di salvare la Grecia dal crack economico ha mostrato di essere in grado più di quanto si pensasse di mettere una pesante ipoteca sul futuro dell’Europa. Dell’Europa che da troppo tempo sciala con il petrolio e le materie prime altrui, e che per poter continuare a farlo deve per esempio continuare a far finta di volere la pace in Medio Oriente o il benessere dell’Africa mentre invece se ne lava le mani, come del resto gli Usa: chiacchiere tante, elemosina meno di quel che si declama, fatti zero. Da notare che, come feci rilevare qualche mese fa, la Cina per la prima volta nella Storia s’è affacciata nel Mediterraneo con le navi da guerra. Con la scusa di proteggere le sue petroliere dai pirati somali, Pechino a dislocato qualche nave da guerra come se niente fosse in quello che una volta era il Mare Nostrum….

E mi pare di avere già fatto notare a suo tempo che s’è offerto di comprare l’imbarco Marco Polo del porto di Venezia. Non so se mi sono spiegato: dal Marco Polo che da Venezia andava a scoprire la Cina e i suoi tesori siamo passati alla Cina che arriva a Venezia e si vuole comprare il Marco Polo. Altro che la tifoseria del pro o contro Berlusconi! Qui è la Storia che incombe, col fiato sul collo, non le mutande di Noemi o l’innocenza a tutti i costi del non innocente combinato disposto Berlusconi&C.

Termino con una annotazione: Vittorio Feltri ha mostrato di che pasta è fatto, ammettendo tranquillamente che lo “scandalo” da lui utilizzato per rovinare non solo professionalmente Dino Boffo era in realtà, come sapevo e avevo scritto, una cazzata. “Una bagatella”, è stato il termine usato da Feltri. Bene. Che dire del “grande intellettuale cattolico” Vittorio Messori che in tandem con feltri ha accoltellato alla schiena Boffo scrivendone feltrianamente sul Corriere della Sera? Il cattolicume papalino è da sempre sinonimo di ipocrisia. Ma anche qui non dovrebbe esserci un limite?

Post Scriptum

1) Intanto i cinesi si offrono di acquistare anche gli impianti Fiat in difficoltà… magari sostituiremo Torno con Pechino, visto che fa anche rima.

2) A suo tempo a Togliatti spararono per ucciderlo, e per poco non ci riuscirono. Mi pare che lo sparatore si chiamasse Pallante e a differenza di Massimo Tartaglia NON era uno squilibrato. Eppure né Togliatti né il suo partito né i comunisti italiani misero in piedi questa macchina di allarmismo massmediatico e di incitamento alla risposta violenta.

3) Per chi ci governa è ormai violenza anche il semplice partecipare a manifestazioni pacifiche come il “No Berlusconi Day” e fare giornalismo critico. Questi politici da quattro soldi (in realtà da molto di più….) sono più coglioni e pericolosi dei fascisti, sono il nulla che vuole pontificare.

115 commenti
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  1. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro Ber, io non sono un violento ma, se potessi, farei volentieri correre un bel po’ di gente a calci nel sedere, coperta di catrame e piume, come usava nel buon vecchio West. Di gente che meriti un trattamento del genere non ce n’è solo in Parlamento: lì ci sono solo i loro rappresentanti…

  2. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Il Web è molto malvisto in Italia, perchè capace di coagulare gente intorno ad idee diverse da quelle di regime. Bisogna ammettere che è un posto adatto a dare ospitalità anche ai ‘fuori di testa’, ma quelli li si combatte in maniera diversa dalla censura che si vorrebbe introdurre e dagli ostacoli oggettivi che si stanno ponendo per mantenere Internet a livello marginale..

  3. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro Peter, non solo Alessandro ma anche dotti luminari hanno mostrato di avere un approccio ideologico alla malattia mentale.
    E’ vero che nel termine ‘malattia mentale’ ci si fanno rientrare comportamenti come l’infantilismo o similia, che potrebbero essere classificati come leggere insufficienze, compensate da un ruolo sociale di margine ma comunque efficacemente inserito in un contesto che ne tenga conto. Il cosiddetto ‘scemo del paese’ è una figura del genere: innocua ma scarsamente capace di badare a se stessa in situazioni in cui fosse necessario combattere per la sopravvivenza. Altro errore, e credo sia quello a cui si riferisca Alessandro, sia includere nel termine ‘follia’ la creatività e la stravaganza, che sono due manifestazioni di comportamento al di fuori degli schemi, l’una in ogni caso sottoposta al controllo logico e l’altra assimilabile ad una forma di esibizionismo accentuato. Di personalità dissociate se ne conoscono a bizzeffe: gente che in apparenza è normale ma in privato ha comportamenti non adeguati alla propria età anagrafica nè al genere di logica che invece mostrano nella professione. Vanno a volte a finire nella cronaca nera, ma quasi sempre appartengono a quella classe di persone con serii limiti di gestione del pensiero, probabilmente per insufficienze funzionali cerebrali.

  4. L'INSOLENTE
    L'INSOLENTE says:

    Quelli del Pdl sono vergognosi ipocriti.
    Spatuzza non era credibile perché boss sanguinario mentre Graviano altrettanto responsbabile di omicidi efferati oggi è più credibile.
    Spatuzza però è un pentito che vuole collaborare con lo Stato mantre il Pdl ritiene più attendibile Graviano che non è un pentito.
    E allora: perchè il Pdl preferisce credere ad un boss ‘in servizio permanente effettivo’?”.

  5. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cara Sylvi,

    in effetti Casini è un bell’uomo,non saprei scegliere tra lui e Rutelli in quanto a “piacioneria”.
    Una volta ad Orvieto mi stava seduto una poltrona davanti , il Rutelli.
    Indubbiamente nulla a che spartire con il povero Fassino che mi stava tre poltrone davanti.
    La meglio di tutti ,anche se dal vivo dimostra qualche anno in più che in Tv era una imprenditrice di cui mi sfugge il nome.
    Una gran bella “coscia” ed anche qualche lacrima di cervello in più!

    cc

  6. sylvi
    sylvi says:

    caro CC

    la piacioneria è, lo sai senza dubbio, una questione di
    impulsi elettrici mooolto misteriosi!
    Peter forse li metterebbe fra i suoi miasmi abbastanza repellenti.

    Rutelli e Casini mancano di certe caratteristiche, per me assolutamente indispensabili, fin da quando avevo ventanni, in un uomo;
    il naso in Fassino, è uguale a quello di mio marito quando era magro come lui!
    il ciuffo di Sansonetti!
    la barba di Cacciari
    …e poi, perchè no…la tua chioma e il sorriso dolce di Marco!!!!!

    mandi, mandi Sylvi

  7. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Ber,
    temo che ai Banana’s boys non vada bene chiunque non la pensi come loro. Prima era l’Infausto, poi la sinistra radicale (radicaleddeccchè?), adesso è il povero Tonino. Se il capo dell’opposizione fosse l’indegno Baffetto se la prenderebbe, come già in passato, con lui esattamente come se la presero con il povero Bruco (Uoltaaaa per gli amici). Insomma si comincia dal più lontano e poi si converge al centro. La tecnica è esattamente quella delle squadracce nazi-fasciste.
    Solo che la gent
    Solo che la gente italica è immemore e la nostra digggerenza (quella di sinistra intendo) sta cercando disperatamente di mettersi d’accordo.. Ma senza chiamare a raccolta la piazza chè puzza.
    Quindi io temo che il Banana, a cui si era già vaticinato la fine politica per settembre-ottobre, continuerà a fare il suo mestiere.
    L’acuto Bersani ha già detto che ci sarà una risposta dura in caso di attacco alla democrazia. Perché finora che si è fatto?
    E gli europei che hanno fatto davanti alla concione del guitto? Nulla … Appunto. Il seme del bananismo si sta diffondendo dovunque.
    Un saluto U,.

  8. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara signora,
    le scrivo in relazione al suo messaggio: sylvi 13.12.09 alle 17:30
    Io giudico quel che lei scrive e nulla più. Non ricordo di aver dato giudizi su di lei come persone ma solo di lei in quanto autrice di certe scempiaggini.
    Perché chi sostiene certe tesi o non ha il livello intellettuale necessario per capire una certa realtà storica; o non è in grado di vedere la realtà e ne costruisce una parallela; oppure ha un’ideologia che gli fa vedere il mondo in un determinato e specifico modo [ad esempio, ma è solo un esempio, è evidente che un fascista ed un comunista vedranno il mondo in maniere opposte]. Il mio giudizio su di lei prescinde dal suo genere e per molti versi addirittura dalla sue idee politiche.
    Le immagini che lei si fa sono tutte e solo sue, e del tutto al di fuori di ogni realtà fattuale. Appunto! Un esempio fresco fresco viene proprio dal suo messaggio: non so neppure cosa fosse il presepio di Stalin ma comunque io non sono mai stato uno stalinista in vita mia.
    Quanto poi al vino friulano (altra battuta che capisce solo lei) non vedo proprio perché mai dovrei liberarmene: trovo il Pinot Grigio del Collio uno dei migliori vini bianchi del mondo.
    Comunque ancora una volta lei non ha risposto a nessuno dei punti da me toccati. U.

  9. Uroburo
    Uroburo says:

    siamo tutti perduti, condannati, non c’e’ speranza di salvezza o redenzione. L’Italia e’ perduta, un paese bollito, meglio scappare. Ma anche il mondo e’ in ultima analisi perduto, la fine e’ vicina ed inevitabile, per via del sistema usaegetta. Peter 13.12.09 alle 19:29
    —————————————————–
    Caro Peter,
    libero ciascuno di pensare quel che gli pare devo dirle che mi riconosco poco in quel che lei scrive.
    Io penso che l’Italia non abbia più alcun avvenire perché non vedo nessuna forza politica che potrebbe anche in futuro diventare autrice di un cambiamento generale del sistema. Penso che il paese continuerà a seguire dei modelli arretrati e barbarici quando non criminali e che le forze contrarie continueranno a non contare nulla per un buon tempo a venire.
    Per quanto riguarda il mondo ho solo detto che la vittoria dell’Usaegetta porterebbe ad un sistema economico (ultraliberista) che distruggerebbe le risorse del pianeta ad una velocità superiore a loro accumulo. Quest’ultima affermazione è condivisa fa da moltissimi altre persone.
    Un saluto U.

  10. alessandro
    alessandro says:

    Per Tempesta e Peter(al volo, di sfuggita):::::::::::::::

    In fondo credo che non ci sia un modo per capirsi, in questo caso:
    non c´e´ e basta e non e nemmeno importante che ci sia…………..siamo su binari perpendicolari
    seguiamo altre direzioni……………….
    addirittura Tempesta sostiene che chi va contro la Specie
    deve essere considerato un essere patologico…………….
    e poi tutto chimica
    fisica………
    e poi, sinceramente, mi son rotto un po´ le palle con , sempre piu´ spesso, dei giudizi spaccati………….tipo che mi piacerebbe il suono delle parole piu´ che il senso…………………..
    ah…………………….lo scientismo
    ah………….il posititivismo
    ah…………
    aveva ragione il caro Wittgenstein quando diceva che si puo´ avere sotto controllo scientificamente tutto ma non risolveremmo nulla di cio´ che e´ veramente umano.
    Nell´ Urlo di Munch c´e´ tutta la sua epoca………..e per voi era malato;
    basta!
    rimanate con le vostre belle distinzioni:questo e´ buono
    e questo no
    questo e´ sano
    quello no.
    Io non voglio definire i comportamenti altrui
    non gli voglio, nemmeno, trovare un nome
    a cui poi corrispondera´ una definizione e,quindi, una soluzione.
    Ma poi quali strutture andate definendo
    ma che vi pare che un uomo sia un atomo?
    Su questo discorso non diro´ piu´ una parola.

  11. marco tempesta
    marco tempesta says:

    La reazione di Alessandro mi sembra del tutto fuori logica. Ok, per lui la logica è una manifestazione inutile, ma allora come utilizziamo il linguaggio, se non diamo un senso compiuto alle parole?
    Essere “Umani” vuol dire sottrarsi alla fisica e vivere solo di emozioni? Vero, siamo su binari assolutamente non coincidenti, io sono un logico, scusatemi se per questo fato non sono Umano.

  12. Anita
    Anita says:

    L’Urlo di Much

    Per me l’ Urlo di Munch e’ il simbolo dell’angoscia dell’uomo.
    Disperazione.

    Anita

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