(agosto 1993) Nelle basiliche e nelle chiese delle principali città di Tangentopoli, come venne chiamato all’epoca il gigantesco sistema di pagamento delle tangenti ai partiti, mi sono confessato facendo finta di essere man mano un uomo politico, un segretario particolare di ministri o dirigenti di partito e un industriale coinvolto nell’Italia degli scandali e delle tangenti, registrando i consigli, le riflessioni e i giudizi dei confessori. Ne è uscito uno spaccato sorprendente e inatteso degli indirizzi morali, che meglio sarebbe definire immorali, ai quali dovrebbero attenersi i buoni cristiani, un panorama della moralità corrente che lascia increduli e stupefatti. Come se ci fosse un’altra Italia quasi capovolta rispetto a quella che vuole fare bella mostra di sé ogni giorno sulla stampa, alla televisione e nelle cerimonie ufficiali.