Quanti lupi che si dicono minacciati dall’Iran, da troppo tempo preso a calci dall’Occidente. Seconda parte del diario di un mio compagno di viaggio in Palestina

Ridere o piangere? A minacciare l’Iran per i suoi programmi nucleari, peraltro a soli scopi pacifici checché ne dicano Paesi che già hanno mentito e contribuito a mentire sulle (mai esistite) bombe atomiche irachene per scatenare una guerra ancora in corso, sono in particolare gli Usa, Israele, la Francia e l’Inghilterra. Vale a dire, i Paesi responsabili in toto dei disastri  e delle paure iraniane nonché della conseguente scarsa simpatia dei governi di Teheran per noi. La Francia ha foraggiato il programma di armamento atomico clandestino di Israele, e ad agitare i sonni iraniani sono proprio le atomiche prodotte a Dimona, nel deserto del Negev. L’Inghilterra ha enormi responsabilità storiche riguardo la travagliata vita dell’Iran da vari decenni, da quando cioè gli inglesi issarono sul trono “del Pavone” un Pahlavi convinti di poter fare così il bis del golpe filo occidentale di Ataturk in Turchia, di installare cioè anche a Teheran un regime filo occidentale. Il filo occidentalismo ci fu, soprattutto grazie all’imbelle e corrotto scià Mohammad Reza Palahvi, che venne talmente incoraggiato dagli americani a costruire almeno cinque centrali nucleari e a varare l’annesso programma di costruzione di ordigni atomici, in funzione anti Urss, da accordargli la vendita del prestigioso Dipartimento di ingegneria nucleare del famoso Massachusset Institute of Technology, vendita che non andò in porto solo per la ribellione degli studenti, dei docenti e degli scienziati del Dipartimento.

Per tenere in sella lo scià marionetta e salvaguardare i propri interessi petroliferi in Iran, gli Usa e l’Inghilterra uccisero la nascente democrazia iraniana organizzando un golpe contro il democraticamente eletto capo del governo Mossadeq e installando un regime talmente feroce, fucilazioni e torture di “comunisti” come se niente fosse, da avere direttamente provocato per reazione la sciagurata teocrazia portata da Parigi dal trionfante ayahtollah Khomeiny. La politica scellerata dell’Occidente è arrivata al punto di spingere Saddam alla guerra contro l’Iran, costata qualche milione di morti, sacrificati peraltro a un nulla di fatto che non sia il controllo del petrolio iracheno a favore degli Usa e dell’Occidente. Strana pretesa quella degli Usa di “esportare la democrazia” quando l’hanno uccisa in varie parti del mondo: Iran, Indonesia, Congo, Cile, Argentina, ecc. A parte le chiacchiere, l’Iran NON ha mai fatto guerra a nessuno, da qualche secolo, ed è invece stato variamente angariato dall’Occidente. L’Inghilterra e la Francia ancora oggi ne parlano come se vivessimo sempre all’epoca in cui possedevano e sfruttavano mezzo mondo. Qualcuno dovrebbe avvertire anche loro, da Sua Maestà al marito di Carlà, che il colonialismo è finito da un bel pezzo.

Il lato comico è che a strillare di più contro il “pericolo atomico” iraniano è proprio quell’Israele che nella più totale clandestinità si è costruito un armamento nucleare non solo formidabile, ma anche più pericoloso degli altri perché mirato a produrre ordigni di potenza meno devastante di quella degli ordigni americani e russi, inglesi e francesi, come fors’anche di quelli cinesi, indiani e pachistani, ma di potenza limitata per poter essere utilizzati anche con artiglieria campale. Una strada, quella dei “piccoli” ordigni nucleari, aperta a suo tempo dai francesi per il proprio arsenale. Domanda: cos’è più pericoloso, l’eventuale e finora mai dimostrata ipotetica volontà dell’Iran di dotarsi di armi atomiche o il già esistente arsenale di almeno 200-400 bombe atomiche israeliane? La domanda è perfino ridicola, tanto è scontata la risposta a meno di voler essere sfacciatamente disonesti e razzisti, come in effetti siamo.   E’ la solita storia del lupo che accusa l’agnello di minacciarlo….

Questa volta la scusa è la “scoperta” di un secondo impianto iraniano di arricchimento dell’uranio. Uranio arricchito necessario per produrre energia elettrica senza bruciare petrolio, e potere così esportare di più l’oro nero e incassare di più valuta estera per finanziare il decollo industriale dopo la disastrosa guerra imposta dall’Iraq di Saddam, cioè dall’Occidente per interposta persona. Ma noi occidentali, pressati da Israele con il ricatto morale delle nostre colpe per la Shoà,  “sospettiamo” che sia uranio destinato ad essere utilizzato per costruire ordigni atomici da lanciare assurdamente contro lo Stato sionista. Insomma, noi ci siamo fissati a pensare che l’Iran voglia tagliarsi da solo i testicoli e agiamo di conseguenza, cioè assurdamente, razzisticamente e molto ipocritamente.

Siamo arrivati al punto che El Baradei, responsabile dell’Aiea, cioè dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, compresi i controlli sulle centrali atomiche “sospette”, ha detto chiaro e tondo che non intende avallare sospetti contro l’Iran campati per aria come a suo tempo quelli contro l’Iraq: “Non voglio avvalorare un’altra guerra con un mare di morti e distruzioni sulla base di prove che non ci sono”. Prima di gridare per la “scoperta” della costruzione di un secondo impianto iraniano di arricchimento dell’uranio in Occidente abbiamo gridato per la “scoperta” di un documento, passato all’Aiea si sa da chi, ma scritto NON si sa da chi, che descriveva i piani segreti di Teheran per una atomica vera e propria, non solo presunta. El Baradei si è rifiutato di basarsi su un documento del quale si ignora l’origine.  Ho letto su Repubblica che si tratta di un documento scritto da qualcuno che se ne intende di fisica e che conosce bene la situazione interna iraniana, ma che è scritto con una abbondanza strana, ovvero molto sospetta, di vocaboli in lingua farsi antica, vocaboli oggi in disuso. Ho letto su Repubblica che quel tipo di farsi è noto e in uso a ebrei iraniani cultori delle loro tradizioni. In Iran infatti c’è una comunità di varie decine di migliaia di ebrei cittadini iraniani , che hanno anche due loro deputati in parlamento.

Anche se Repubblica evita di scriverlo, non trattandosi di Berlusconi, il sospetto non solo nell’Aiea è che il documento fatto graziosamente arrivare a El Baradei sia una polpetta avvelenata cucinata dai servizi segreti israeliani o da qualche volenteroso simile. Né più e né meno come la polpetta avvelenata dell'”uranio sudanese venduto a Saddam per le atomiche irachene” è stata confezionata in Italia e avvalorata dall’allora direttore di Panorama Carlo Rossella. Avvalorata cioè dal settimanale proprietà di quello stesso Berlusconi che, ricattato o no per la propria vita sessuale, stava appiccicato ai pantaloni del George Bush ansioso di trovare la scusa buona per scatenare l’inferno sull’Iraq e mettere così il proprio cappello sul petrolio di quel disgraziato Paese. Bush cercava la scusa buona, l’Italia di Berlusconi gliel’ha scodellata nel piatto.

Come che sia, per quel che mi risulta il rullo di tamburi di guerra o “solo” di bombardamenti – ovviamente “chirurgici” (!), che altrettanto ovviamente la stampa ci tiene a far  sapere che Israele ha già pianificati nei minimi dettagli da anni – è solo fuffa per far contenti i vari fronti interni, cioè gli elettori alla base dei rispettivi governi, quella gran massa di imbecilli che sui due fronti tifano per la “guerra di (in)civilità”. A meno di impazzimenti generali o altri colpi di testa israeliani, l’Iran non verrà attaccato. E Israele dovrà bloccare il proprio colonialismo ai danni dei palestinesi lasciando anche che nasca almeno la parvenza di uno staterello palestinese, un bantustan o riserva indiana del terzo millennio nel quale permettere che i palestinesi sopravvivano arrabattandosi, ma senza nessuna reale autorità e potere statale.

Tutto ciò premesso – ed evitando accuratamente di occuparci sia delle nuove banalità e arie fritte uscite di bocca dal “fine teologo” e “fine intellettuale” tedesco  Joseph Ratzinger in tema di figli di divorziati e di dirigenza politica ceka, e sia dei soliti ricatti del Vaticano per bocca di Tarcisio Bertone al governo Berlusconi – eccovi la seconda parte del diario di un mio compagno di viaggio in Palestina. Solo dei ciechi o dei disonesti possono far finta di non vedere il mare di soprusi che Israele infligge ogni giorno ai palestinesi. Il tutto mentre continua, nel disinteresse generale, il lento strangolamento di Gaza. Colpevole soprattutto di avere nel suo sottosuolo e nel suo mare un grande giacimento di gas che fa gola a Israele e al suo colonialismo. E che ovviamente non dispiace neppure a noi, pii cristiani dell’Occidente.
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COMBATTENTI PER LA PACE
di Lorenzo Bernini

[SEGUE] A Ramallah ci ha ricevuti il primo ministro dell’Autorità Nazionale Palestinese Salam Fayyad (http://it.wikipedia.org/wiki/Salam_Fayyad), appartenente non a Fatah ma al partito centrista “La terza via”. A suo avviso dal 2007 la West Bank, o almeno i territori della West Bank che per gli accordi di Oslo sono amministrati dall’ANP, sta gradualmente rifiorendo: “Negli ultimi mesi abbiamo portato l’elettricità in alcuni villaggi tra Betlemme ed Hebron. A Nablus sono stati aperti un cinema e un centro ricreativo. Sono piccoli passi verso la fine dell’occupazione militare. Nei prossimi due anni il governo intende consolidare le istituzioni dell’ANP e progettare lo Stato palestinese: uno Stato progressista, culturalmente aperto al mondo, ispirato ai valori dell’uguaglianza e della tolleranza”.

Anche Fayyad non fa cenno ad Hamas e ai palestinesi della Striscia di Gaza. Fino a quando non gli rivolgiamo una domanda diretta, a cui risponde: “L’occupazione israeliana deve finire, a Gaza come in West Bank. A Gaza 1.400.000 persone vivono in uno stato di prigionia. In seguito agli accordi di Oslo, l’ANP deve dimostrare la propria capacità di autogoverno e di costruzione di istituzioni, ed è quello che sta facendo. Israele invece non rispetta i propri impegni, in particolare quello di fermare gli insediamenti in West Bank. Occorre sperare nel processo diplomatico internazionale che sembra essersi aperto negli ultimi tempi, ma prima ancora è necessario che siano fermati gli insediamenti. Per quanto riguarda Hamas: il prossimo gennaio dovremmo avere nuove elezioni: è un diritto costituzionale che deve essere esercitato. Almeno su questo punto, spero, dovremo trovare un accordo”.

Parole di speranza, quindi. Che però non tutti condividono. Il giudizio di Mustafa Barghouti (http://it.wikipedia.org/wiki/Mustafa_Barghouti), Segretario Generale del partito di sinistra Al Mubadara – Palestinian National Initiative (http://www.almubadara.org/new/english.php), è ad esempio molto pessimista: “Vi assicuro che non mi sarei espresso con queste stesse parole venti anni fa: oggi il popolo palestinese – tanto in Israele, quanto in West Bank, quanto ancora nella Striscia di Gaza – vive sotto un feroce regime di apartheid e subisce violente pratiche di pulizia etnica a opera dello Stato di Israele, con la complicità di fatto della comunità internazionale. E oggi è complice di Israele anche l’ANP, che contribuisce a reprimere la resistenza palestinese. È una situazione paragonabile a quella del regime collaborazionista di Vichy, instauratosi nel 1940 in Francia sotto l’occupazione nazista”.

Anche la popolazione israeliana, del resto, è segnata da fratture e contraddizioni. All’atavica contrapposizione tra ebrei aschenaziti e sefartidi e alla tradizionale subordinazione sociale della minoranza degli ebrei etiopi, si aggiungono oggi nuovi problemi di integrazione conseguenti alla nuova massiccia ondata di immigrazione dalla Russia e nuove tensioni sociali causate dall’integralismo religioso (il 2 agosto, mentre a Gaza Hamas celebrava un matrimonio collettivo costringendo le giovani vedove dell’operazione Piombo fuso a riprendere marito, a Tel Aviv un uomo con il volto coperto, armato di una mitraglietta, ha fatto irruzione nella sede dell’associazione lesbica-gay-trans Agudah: ha ferito 18 persone e ucciso una ragazza di 17 anni e un ragazzo di 26. Già durante il gay-lesbian-transgender pride di Tel Aviv del 2005, del resto, tre manifestanti erano stati pugnalati da estremisti ebrei ultraortodossi). Dominata dalla paura del lancio dei razzi Qassam e degli attentati suicidi (l’ultimo dei quali è avvenuto nel 2005), secondo il giudizio di Paola Caridi, “la società israeliana ha oggi perso i propri cardini morali. Ma non dovremmo essere noi a stupirci dell’ampio consenso ricevuto dall’operazione Piombo fuso (approvata dal 91% dei cittadini israeliani).

Gli israeliani hanno votato Netanyahu e Lieberman e sostengono le loro imprese militari, gli italiani hanno votato Berlusconi e Bossi e gradiscono le loro politiche sull’immigrazione. Ma in Israele come in Italia non si può costruire la democrazia sulla sicurezza”. Dello stesso avviso è Zvi Shuldiner, intellettuale ebreo noto in Italia come corrispondente del manifesto: “Per analizzare il voto del popolo israeliano non si può prescindere dal sentimento della paura: il voto è determinato esclusivamente dalla questione palestinese, non dalle politiche economiche dei diversi partiti. L’attuale governo non è in realtà molto diverso dai precedenti, se non per il suo radicalismo anti-arabo, per il suo dichiarato razzismo. Come in Italia, in Israele è in corso una legittimazione culturale del fascismo. L’opinione pubblica è più avanzata della leadership politica, ma al tempo stesso è segnata da un’evidente schizofrenia: secondo i sondaggi un’ampia maggioranza di israeliani è favorevole alla soluzione ‘due Stati per due popoli’, ma al tempo stesso vorrebbe ‘allontanare’ il popolo palestinese dalla terra di Israele.

La verità è che a nessuno è simpatico il proprio nemico, ma se si è in guerra e si vuole la pace è con il nemico che si deve trattare. Questo vale oggi anche per Hamas, che rappresenta una parte importante della società palestinese: non è pensabile una pace con Fatah che non coinvolga anche Hamas”. Al conflitto arabo-israeliano sono state applicate molte differenti letture in differenti momenti storici: negli anni della guerra fredda la Palestina/Israele è diventata anche una posta in gioco del tentativo di controllo del mondo arabo da parte del blocco liberale e del blocco socialista, dopo l’11 settembre 2001 ha acquisito un’importanza geopolitica centrale nel cosidetto “scontro di civiltà”. Tuttavia, come ci ha spiegato Morgantini, il conflitto arabo-israeliano resta innanzitutto un conflitto “locale”: “Il problema fondamentale è la mancanza di un reciproco riconoscimento. Palestinesi e Israeliani non si incontrano, non si conoscono. Ad esempio – a parte rare eccezioni, come Shuldiner – sono pochi gli accademici e gli intellettuali israeliani che studiano seriamente il mondo arabo. In generale sono pochi gli israeliani che dialogano con i palestinesi e i palestinesi che dialogano con gli israeliani. Sono pochi e rappresentano un punto di vista minoritario, ma esistono: e questo basta perché meritino tutta la nostra attenzione e il nostro sostegno”.

Lo stesso Shuldiner, ad esempio, appartiene all’associazione Taarabut (“Insieme”: http://rete-eco.it/it/home/archivio/1085-israele-palestina-un-po-dottimismo.html), in cui arabi israeliani ed ebrei comunisti militano uniti contro le politiche economiche liberiste dello Stato di Israele, nella convinzione che “Netanyahu ha già realizzato in Israele uno Stato per due popoli: i ricchi e i poveri”. Esistono poi gruppi giovanili non violenti, associazioni di avvocati democratici, persino un gruppo di rabbini pacifisti, Rabbis for Peace, che dialoga con gli Imam moderati per favorire la pace (http://www.imamsrabbis.org/), sfidando l’interpretazione delle Scritture data dai coloni ebrei ortodossi. Ebreo ortodosso, con barba e kippah, è però anche Yehuda Shaul, fondatore di Breaking the Silence, l’organizzazione di veterani israeliani che da cinque anni denuncia le violazioni dei diritti umani operate dal proprio esercito.

Di recente Breaking the Silence ha pubblicato un opuscolo di testimonianze sull’operazione Piombo fuso (reperibile anche sul sito http://www.shovrimshtika.org/index_e.asp) in cui  54 soldati, per buona parte di leva e spesso tuttora impegnati nei territori palestinesi occupati, hanno rivelato le regole d’ingaggio ricevute durante l’offensiva condotta da Israele nella Striscia di Gaza: non fare differenza tra combattenti e civili, bombardare anche aree densamente popolate, utilizzare munizioni al fosforo bianco (bandite dalle convenzioni internazionali sulle armi chimiche), demolire abitazioni civili anche prive di importanza strategica. Denunce come queste, pur venendo screditate da una certa stampa israeliana per il carattere anonimo delle testimonianze, hanno una grande importanza per il consolidarsi del movimento dei refusnik, riservisti ma anche soldati di professione israeliani che scelgono il carcere piuttosto che il servizio nei territori occupati. Particolarmente significativa è poi l’esperienza di Combatants for Peace (http://www.combatantsforpeace.org/), associazione nata nel 2004 anche grazie all’iniziativa di Morgantini. Attualmente è composta da 600 persone, in maggior parte refusnik israeliani ed ex combattenti palestinesi che hanno abbandonato le armi e ora lottano assieme per la pace, organizzando veglie di solidarietà per le vittime del conflitto, manifestazioni non violente, conferenze nelle scuole e nelle università. Due di loro, Bassam Aramin, uno dei fondatori palestinesi, e Avner Wishnitzer, attuale coordinatore della sezione israeliana, ci hanno raccontato le loro storie.

Per aver tentato di aggredire un soldato israeliano, per 7 anni, dal 1985 al 1992, Aramin è stato in carcere: “È lì che ho maturato una posizione pacifista. Prima non conoscevo nulla del popolo ebraico. Ad esempio non sapevo nulla della Shoah: me ne hanno parlato i miei carcerieri israeliani. La prima volta che ho visto un film sui campi di concentramento nazisti ho provato un senso di rivalsa. Oggi invece comprendo il dolore degli ebrei, ma so anche che i palestinesi non ne hanno alcuna colpa. I palestinesi sono vittime di un popolo di vittime, ma il messaggio che voglio dare al mio popolo è che dobbiamo essere forti abbastanza per non essere più vittime di nessuno. L’8 febbraio 2007 mia figlia Abir è stata uccisa da un proiettile israeliano mentre usciva da scuola ad Anata (Gerusalemme Est). Aveva 11 anni. Mia moglie mi disse che per lei la politica della pace era morta assieme a nostra figlia. Non avrei potuto continuare a militare in Combatants for Peace senza il sostegno di mia moglie… Le ho chiesto, allora: ‘Che cosa devo dire ai nostri fratelli israeliani in veglia fuori dall’ospedale?’. La sua risposta è stata: ‘Hai ragione: loro sono nostri fratelli. Ma gli altri israeliani no’. Io so che quel soldato non voleva uccidere mia figlia: voleva uccidere un palestinese qualunque. Non voglio vendetta, perché so che se anche il colpevole fosse ucciso, la sua morte non avrebbe nulla a che vedere con il mio dolore. Non voglio vendetta: voglio giustizia”.

Prosegue Wishnitzer: “Io ero lì, a vegliare per Abir. La sua morte è stata la nostra più grande sconfitta. Ma coltivare la sua memoria ora significa continuare a difendere le ragioni della pace. Sono cresciuto in un kibbutz, non avevo mai conosciuto persone palestinesi prima di aver compiuto 18 anni, quando ho fatto il servizio militare. Se allora avessi incontrato Bassam, avrei sparato. A lui, come a qualsiasi altro combattente palestinese. Semplicemente allora non pensavo, come la maggior parte degli israeliani non pensano e lasciano che la propaganda pensi per loro. Ma nel 2004, assieme a due mie amici, ho rifiutato di servire di nuovo nell’esercito nei Territori occupati. Mi sono reso conto allora che non si tratta di una situazione alla pari: i palestinesi sono vittime dell’occupazione israeliana, e gli israeliani sono incommensurabilmente più forti. Ma anche se sono vittime, non per questo i palestinesi non hanno responsabilità. So che molti israeliani mi considerano un traditore, ma io al contrario mi considero un patriota. Se milito in Combatants for Peace non è solo per altruismo o generosità: lo faccio per la mia società. Combatants for peace non è un gioco a somma zero”. Gli fa eco Aramin: “Non schieratevi con un popolo o con l’altro. Non prendete parte per gli israeliani o per i palestinesi. Prendete parte per l’umanità. E per la Palestina libera”.

IMMAGINE 8
A sinistra: Yehuda Shaul,  fondatore di Breaking the Silence. A destra: Bassaam Aramin, tra i fondatori di Combatants for Peace.

L’appello a un comune senso di umanità ci è stato rivolto più e più volte dai pacifisti palestinesi e israeliani e dai volontari internazionali che abbiamo incontrato. “Restiamo umani” è anche il titolo di una raccolta di articoli di Vittorio Arrigoni, volontario dell’International Solidarity Movement e corrispondente da Gaza per il manifesto durante l’operazione Piombo fuso (http://guerrillaradio.iobloggo.com/1789/restiamo-umani-di-vittorio-arrigoni), che molti di noi avevano letto per prepararsi alla missione. “Prendiamo parte per l’umanità”, dunque, “restiamo umani”: questi sono stati gli imperativi che hanno accompagnato il nostro viaggio. Imperativi di cui mi è chiaro il significato, ma sulla cui forma ho qualche dubbio. Che cosa significa infatti essere umani? È sufficiente preservare la propria umanità per operare una scelta pacifista? La storia dell’umanità, di cui il conflitto israelo-palestinese è uno dei tanti dolorosi capitoli, non è forse da sempre una storia di guerre? E in fondo quale carattere è specifico dell’umano, se confrontato agli altri animali, più della capacità di organizzare lo sterminio sistematico dei propri simili? La vendetta, la volontà di sopraffazione, il sadismo perfino, non sono forse sentimenti propri dell’umano?

Al tempo stesso l’umano è anche quell’essere dotato di senso morale che, di fronte ai propri simili, si pone la domanda “che cosa è giusto che io faccia?”. Umana è quindi anche la possibilità della giustizia: non solo della giustizia intesa coma “riparazione di un torto” – quella a cui pensavano i teorici cristiani della guerra giusta – ma anche di quella giustizia che mai potrebbe prendere la forma della guerra, perché consiste nell’astenersi dalla violenza sull’altro, e addirittura nel dedicarsi alla cura dell’altro. L’umano è un essere fragile e vulnerabile, esposto alla ferita dell’altro e assieme capace di ferire l’altro, potenzialmente soggetto e oggetto di omicidio. Proprio per questa ragione ogni essere umano è chiamato a una scelta tra violenza, indifferenza o cura ogni volta che incontra la vulnerabilità dell’altro. Ad esempio quando è in corso una guerra ogni singolo deve scegliere se negare l’umanità del suo nemico e godere delle sue sofferenze, oppure compiangere la perdita di ogni vita umana, superando la distinzione tra amici e nemici, come è stato capace di fare Avner vegliando Abir e portando conforto a Bassam e a sua moglie.

Operare una scelta radicalmente pacifista (come Avner, come Bassaam, come Luisa e Barbara e molti altri e altre che abbiamo incontrato nel nostro viaggio) significa attribuire valore all’esistenza di ogni essere umano, ritenerlo meritevole della nostra cura non solo e non tanto quando ci è facile riconoscerlo uguale a noi, ma soprattutto quando lo riconosciamo diverso da noi, non solo e non tanto quando proviamo per lui un’istintiva simpatia, ma soprattutto quando suscita in noi un’istintiva diffidenza (l’antipatia verso il nemico di cui ci ha parlato Shuldiner). A caratterizzare l’umano sono, quindi, tanto la violenza, quanto l’indifferenza, quanto ancora la cura. La domanda sulla giustizia (“che cosa è giusto che io faccia”?) si pone a ogni essere umano ogni volta che incontra un suo simile, ma la storia insegna che la scelta della giustizia, soprattutto nelle situazioni estreme di conflitto, non è affatto comune tra gli umani. Optare per un’etica pacifista, fare della non violenza e della cura delle regole di condotta non equivale quindi semplicemente a “restare umani”, ma significa al contrario rinunciare a parte della propria umanità, attribuendo un valore aggiunto a ciò che ne resta.


Nel XVI secolo, quando gli ebrei furono perseguitati dall’Inquisizione cattolica e cacciati dalla Spagna, il rabbino Isaac Luria, rileggendo le Scritture, sostenne che la creazione del mondo fu un evento traumatico che turbò l’ordine dell’infinito. Esito del trauma fu l’avvento del male. Secondo la tradizione (cabala) inaugurata da Luria, il popolo ebraico sarebbe stato scelto da Dio appunto per riparare l’ordine dell’infinito: non nel senso di riparare i torti subiti dal popolo ebraico nella storia, ma nel senso di riparare tutto il male della storia umana, di cogliere nella persecuzione del popolo ebraico l’occasione per superare il male nella direzione di un’evoluzione spirituale. Nel XX secolo, dopo la Shoah, il filosofo ebreo Emmanuel Lévinas affermò che ogni essere umano è massimamente responsabile non solo del male che compie, ma anche e soprattutto di quello che subisce: la vittima è sempre responsabile della scelta tra vendetta e giustizia. Il messaggio universale contenuto in quell’eresia dell’ebraismo che è il cristianesimo non mi sembra poi molto diverso: il cristianesimo invita l’intero genere umano a “porgere l’altra guancia”, a seguire l’esempio di Gesù, morto per riparare il male, “in remissione dei peccati”. Analogamente l’islam prescrive a ogni fedele nel mondo lo sforzo (il jihad, nel suo significato originario: http://it.wikipedia.org/wiki/Jihad) verso la perfezione morale: entrambe le religioni hanno quindi esteso a ogni essere umano uno degli insegnamenti che la tradizione ebraica riservava ai soli appartenenti al popolo eletto. Come sa ogni fedele, le tre grandi religioni monoteiste, che hanno offerto e continuano a offrire mille pretesti per la guerra, contengono in verità un comune imperativo di pace.

Per chi crede in Dio, si tratta di riconoscere l’elemento divino presente nella propria umanità, di assecondarlo nel tentativo di divenire “giusti” o “santi”. Ma io non credo in Dio. E tuttavia ritengo che a chi voglia comprendere lo scenario politico contemporaneo, soprattutto se è uno studioso di filosofia, occorra prendere le ragioni della fede molto sul serio. Con serietà posso allora dire che da sempre, e ancora di più in seguito all’11 settembre 2001, anche se non credo in Dio, quell’imperativo di pace ha risuonato in me nella sua immediatezza e universalità ogni volta che ho incontrato un volto umano. Astenersi dal male, fare il bene. Di fronte alla vulnerabilità dell’altro, non assecondare la propria umanissima pulsione al sadismo o all’indifferenza, ma adoperarsi piuttosto per la cura. Di fronte alla violenza subita, non assecondare la propria umanissima pulsione alla vendetta, ma trasformare l’indignazione in desiderio di giustizia. Riconoscere l’altro anche a costo di mettere in discussione parti importanti di sé – l’appartenenza a un popolo, l’adesione all’educazione ricevuta, l’obbedienza a quelle che si riconoscono come le proprie autorità.

Agli albori della filosofia occidentale, Aristotele definì l’umano come “animale politico”: a partire dalla nascita, infatti, gli esseri umani hanno bisogno della cura dei propri simili, sono coinvolti in relazioni di potere, dipendono per la loro sopravvivenza da una comunità politica che li protegga dalle altre comunità politiche. Per Aristotele non gli esseri umani, ma solo le bestie brute, oppure gli dei, possono fare a meno di un’appartenenza politica. Per Aristotele non gli esseri umani, ma soltanto gli esseri impolitici – in questo caso, gli dei – possono fare a meno della logica di guerra che sembra essere iscritta come un destino nella storia dell’umanità. Su questo punto filosofia e religioni possono quindi trovare un accordo: ai fini della pace non è sufficiente restare umani, ma occorre essere disposti a sacrificare parte della propria umanità: sforzarsi, ogni volta, di diventare “altro-che-umani” pur sapendo di non essere altro che umani. È un compito arduo, e tuttavia possibile: questo mi ha insegnato chi, in Palestina, nonostante tutto, con coraggio e determinazione “combatte” per la pace. E questo, cara lettrice, caro lettore, è il messaggio che sentivo l’urgenza di portare anche a tutti voi. [FINE]

120 commenti
Commenti più recenti »
  1. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Ma no! E’ che per digerire il caciucco cerco di togliermi dal gozzo un po’ delle spine ingoiate in Palestina.
    Baci.
    pino

  2. controcorrente
    controcorrente says:

    Riposto per salutarvi..

    Stringatamente parlando..!

    Dunque , per Pino…direi che il post di apertura merita di essere letto,come da te “suggerito”..e riflettuto ,anche se ormai “la pelle di salame” è malattia congenita e colpisce l’80%del genere italiota,direi una “cataratta di massa”..

    Per Az,”Toscanaccio”del genere gentile ,direi..”oltre ogni limite di aspettativa”, il tutto..,compresi alcuni dialoghi che mi hanno confermato dell’idea che mi ero fatto…tra “manutentori”del genere non equivoco , ci si intende..

    Prima di passare a Faust..(comincia a tremare..!!),direi le doverose scuse a tutta la compagnia del cacciucco,(meglio di quella dell’anello)per il mio essere “logorroico”..sarà che normalmente ormai parlo con “pochissime persone”…

    Breve Diario di viaggio..
    Arrivo a Rho, scopro che i treni provenienti da Torino più non fermano a Rho centrale, ma a Rho fiera..tipico esempio di nuovissima stazione ad alto rischio..nel senso che se ci capiti all’una di notte ..presumo sia meglio essere armati…disarmante ,fermata nuovissima…del tipo periferia anonima dove i punti cardinali più non esistono…
    Ma se un luoguo pubblico non è dotato di servizi essenziali, perchè aprirlo..
    Già dimenticavo siamo nell’Italia berluschina, nellaMilano Morattiana, e nel secolo dei Grandi manager che dirigono i Pubblici servizi..!!
    Quando viaggio, sempre mi porto un tascabile,..a seconda della compagnia può essere utile…andata.:.letto quasi nulla ..nonna con “dolcissima bimbetta bionda ricciolina” dotata di quella simpatia e intraprendenza che solo i bimbi sanno fornire senza essere per nulla invadenti…
    Poco più avanti,Rossa lentigginosa sui venti , modello “irlandese”..che cito tranquillamente tanto la “consorte” non legge ilBlog…

    Ritorno da Rho…letto molto, coppia di Giovani in fase di “sbaciucchiamenti” ..neache eccessivi direi ,visto il “trend” corrente, lei “nera”altezzosa ,aristocratica …direi del genere ..meglio perderle che trovarle..!!

    Di tutto il resto posso solo dire che hanno parlato diffusamente gli altri della compagnia , salvo che oggi dovendo accontentarmi di un self-service ,non ho mangiato quasi nulla..sapete ..il gusto..non si riesce facilmente a riabituarsi..credo che il cervello “memorizza i sapori”…

    Infine faust,….già ..devo dire che se la tua preocupazione è quella di non farti comprendere ..credimi “non esiste”..anzi devo dire che le tue “cronache da cecina” denotano un raffinamento dello stile notevole…
    In quanto a me ,spero di essermi fatto capire…

    Ah, il libro ..erano le “lettere dal carcere” di Antonio Gramsci”..piene di quella umanità che pur non essendo mai disgiunta in Lui dalla capacità di analisi acutissime , mi hanno fattopensare che Lui non sarebbe durato a lungo come segretario del Partito Comunista d’Italia…
    Povera Italia, quanto pattume…ormai..,ci sovrasta!

    un saluto a tutti

    cc
    PS-
    Negli anni trascorsi mi era sfuggito..Gramsci ,quando parla di Pedagogia,..non ne parla quasi mai a proposito di scuola..perchè il rapporto pedagogico esiste in tutta la società nel suo complesso e investe egualmente i livelli “universali”, cioè Stato e società, rapporto uomo natura, e il livelli “molecolari, cioè rapporto genitori figli, famiglia..
    Può essere un altro modo per leggere L’Italia di oggi, con la Gelmini a capo dell?istruzione pubblica..
    Dedicata a chi se ne intende…!!!!

  3. controcorrente
    controcorrente says:

    BERLINO – Angela Merkel vince, i suoi potenziali alleati liberali (Fdp) del giovane moderno intellettuale gay Guido Westerwelle trionfano, la Spd tracolla. Quasi vent’anni dopo la caduta del Muro di Berlino,

    Già , giàà………alleati liberali (Fdp) del giovane moderno intellettuale gay Guido Westerwelle ….

    Già sto pensando alla “nuova gaffe internazionale”..del nostro B, cosà dirà per smentirla …”mi hanno capito male ..in fondo siamo tutti culattoni, così come siamo tutti abbronzati…!!!

    E’ la nuova pedagogia che avanza!!

    cc

  4. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    La maggior parte degli italiani pensa che Berlusconi goda di grande prestigio fuori dell’Italia, quando invece è universalmente considerato un pagliaccio.

    Alexander Stille,

    (da «Citizen Berlusconi. Vita e imprese»)

    Il pagliaccio non si smentisce, tutta Europa ride.

    POLEMIQUE – Lors d’un discours à Milan, le président du Conseil italien a récidivé…

    Il aime le comique de répétition. Silvio Berlusconi a qualifié dimanche le président américain Barack Obama et sa femme Michelle de «bronzés», dans un discours prononcé à l’occasion de la fête de son parti à Milan.

    De retour de Pittsburgh, «je dois vous porter les salutations d’un homme qui s’appelle, qui s’appelle… attendez, c’était quelqu’un de bronzé: Barack Obama!», a lancé Silvio Berlusconi à son public, des ministres de son gouvernement et des sympathisants du Popolo delle Libertà (le Peuple des Libertés), son parti.

    «Même sa femme est bronzée»

    «Vous ne le croirez pas, mais ils sont deux à être allés à la plage pour prendre le soleil parce que même sa femme est bronzée!», a-t-il ajouté sous les applaudissements amusés de son auditoire, avant d’entamer un discours retraçant à grands traits le sommet du G20 et les actions de son gouvernement, notamment à l’étranger.

    Quelques jours après l’élection de Barack Obama, en novembre, le Cavaliere, hâlé en toute circonstance, l’avait salué comme un homme «jeune, beau et même bronzé», un «compliment» dénoncé comme une blague raciste par une opposition indignée et considéré comme une gaffe par de nombreux médias étrangers.

    Silvio Berlusconi s’était défendu en qualifiant son commentaire de «plaisanterie affectueuse», qualifiant ses détracteurs d’«imbéciles». En mars, le chef du gouvernement italien s’était jugé de nouveau «plus pâle» que Barack Obama, qu’il considère «plus beau, plus jeune et plus grand» que lui.

  5. sylvi
    sylvi says:

    caro controcorrente….

    meno male, non tutti quei ccccppp che Faust voleva affibiarti!

    Avevo avuto modo di farti notare che la Saar e l’exoltremuro non fanno primavera!!!
    Non perchè mi senta la Sibilla Cumana, ma molte cose interessanti le dice anche la tua B.Spinelli a proposito del rinchiudersi della Germania.
    Io non sono giornalista, ma mi guardo in giro…quando giro…

    Ad Amburgo, un paio di mesi fa, su 62 docks, 57 erano inattivi…
    A Bremerhaven c’era lo squallore …
    Là tutti pretendono lavoro e finanziamenti, in una delle regioni che più di altre hanno sostenuto il peso della riunificazione.
    E ora sostengono il peso della Crisi!
    La Germania sta esaminando i suoi problemi,sta cercando ricette per ripartire…
    … facessimo così anche noi…

    La sx è strabica …e perde…in Germania.
    Sicuramente non hanno votato Westerwelle perchè gay…
    siamo noi che siamo rimasti a questo!!!

    E a me non importa eccessivamente che cosa dirà il nostro;
    Mi vergogno di avere uno così che mi rappresenta nel mondo, non dimentico la faccia di Zapatero alla Maddalena, darei una mano a chiunque si proponesse di liberarci di lui, ma contemporaneamente mi preoccuperei di capire come uscire da questo pantano come nazione, prima che come individui.

    Qual’è la ricetta innovativa della nostra sx?
    Già, chi me la spiega?
    Tu dovresti essere lucido, perchè il pesce è digeribile, pieno di fosforo e di tante vitamine che rivitalizzano i circuiti elettrici del cervello…
    Sono tutta orecchi…e tutta pedagogia!!!

    Sylvi

  6. Pasquino
    Pasquino says:

    Titolo: Il passero ferito

    Era d’agosto. Un povero uccelletto
    ferito dalla fionda di un maschietto
    andò, per riposare l’ala offesa
    sulla finestra aperta di una chiesa.

    Dalle tendine del confessionale
    il parroco intravide l’animale
    ma, pressato da molti peccatori
    che pentirsi dovean dei loro errori
    rinchiuse le tendine immantinente
    e si rimise a confessar la gente.

    Mentre in ginocchio oppur stando a sedere
    diceva ogni fedele le preghiere,
    una donna, notato l’uccelletto,
    lo prese, e al caldo se lo mise in petto.

    Ad un tratto improvviso un cinguettio
    ruppe il silenzio: cìo, cìo, cìo, cìo.

    Rise qualcuno, e il prete, a quel rumore
    il ruolo abbandonò di confessore;
    scuro nel volto, peggio della pece
    s’arrampicò sul pulpito, poi fece:
    “Fratelli, chi ha l’uccello, per favore
    vada fuori dal tempio del Signore”.

    I maschi, un po’ stupiti a tali parole,
    lesti s’accinsero ad alzar le suole,
    ma il prete a quell’errore madornale,
    “Fermi, gridò, mi sono espresso male!
    Rientrate tutti e statemi a sentire:
    sol chi ha preso l’uccello deve uscire!”

    A testa bassa, la corona in mano,
    cento donne s’alzarono piangendo.
    Ma, mentre se n’andavano di fuora
    il prete rigridò: “Sbagliato ho ancora;
    rientrate tutte quante, figlie amate,
    che io non volevo dir quel che pensate!”

    Poi riprese; “Già dissi e torno a dire
    che chi ha preso l’uccello deve uscire.
    Ma mi rivolgo, a voce chiara e tesa,
    soltato a chi l’uccello ha preso in chiesa!”

    A tali detti, nello stesso istante,
    le monache s’alzaron tutte quante;
    quindi col viso pieno di rossore
    lasciarono la casa del Signore.

    “Oh Santa Vergine! – esclamò il buon prete –
    Sorelle orsù rientrate e state quiete,
    poiché voglio concludere, o signori,
    la serie degli equivoci ed errori;
    perciò, senza rumori, piano piano,
    esca soltato chi ha l’uccello in mano”.

    Una fanciulla con il fidanzato,
    ch’eran nascosti in un angolo appartato
    dentro una cappelletta laterale,
    poco mancò che si sentisser male.
    Quindi lei sussurrò col viso smorto
    “che ti dicevo, hai visto? Se n’è
    accorto!”

  7. Faust
    Faust says:

    Tu dovresti essere lucido, perchè il pesce è digeribile, pieno di fosforo e di tante vitamine che rivitalizzano i circuiti elettrici del cervello…

    … ecco xche ieri ho scritto senza sforzo… tutto molto fluido… se non mi fermavo… santificavo AZ… Hai pproprio raggione, cara Sylvi… da ragazzo mi ricordo le pastiglie al fosforo… stesso effetto, parlavo con chiunque… certo, mancava il gusto saporito e digeribbile… ma in mancanza del sapore di mare… chiedero al farmacista se le vendono ancora… e guardero delle foto di ricette di pescaderia… o magari quelle che Antonio ha scattato a Vada… è stato un bel weekend… abbiamo ricordato gli assenti giustificati, il desiderio era di compartir emozioni con tutto il blog… Cecina, merita un post un po piu lungo dellosservazione di Pino… ho visto una cittadina piena di vita giovane… pochissimi immigranti, ma veramente pochissimi… tanti ragazzi/e dappertutto… vocianti, ma non urlanti, eleganti ma non firmati, pochi tattoo e pochissimi piercing deformanti… Una cittadina, guarda caso “rossa” Pzza Gramsci e tanti altri nomi della storia dI sinistra ad ogni via… cittadina civile, come vorrei fossero tutte… Normale e piena di cose e rose… Se non avessi visto e me lavessero raccontato, non ciavrei creduto… In pzza due raccottantori parlavano ad una platea attenta e partecipe, di immigrazione, razzismo e stupidita sociale… Mi ricordo… Un uomo di pelle nera con passaporto italiano viene fermato dalla polizia cche gli chiede (non il passaporto…) ma il permesso di soggiorno.. e tante altre storie di questi tempi… ppiu plastici cche reali!!
    Faust

  8. Linosse
    Linosse says:

    Qualcosa si muove ma non per quelli addestrati allo slalom.
    Da Come don Chisciotte Blogroll qui a destra:
    “IL PARLAMENTO BRASILIANO CHIEDE LA SOSPENSIONE DI ISRAELE DAL MERCOSUR “.
    L.

  9. Anita
    Anita says:

    x Pasquino

    Mi ha fatto proprio ridere.
    Ho copiato e spedito a due amiche in Italia……….

    Grazie per un po’ buon umore.

    Saluti,
    Anita

  10. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    da parte di Damocle che non riesce a postarlo.
    ————————–
    Nel discorso seguito alla vittoria, Socrates ha lasciato aperte tutte le possibilità.

    “La gente ha votato e lo ha detto molto chiaramente: il Partito Socialista è stato nuovamente scelto per governare il Portogallo”, ha detto Socrates, aggiungendo che è “troppo presto per parlare” di coalizioni o patti.

    La decisione – ha detto – verrà presa entrò metà ottobre, dopo colloqui con il presidente e gli altri partiti politici.

    I socialdemocratici di centro-destra, con Manuela Ferreira Leite – che hanno incentrato la campagna elettorale sui tagli alla spesa pubblica – hanno ottenuto il 29% dei voti, come nel 2005.

  11. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Qual’è la ricetta innovativa della nostra Sx, cara Sylvi.??
    Ma perbacco il Cacciucco alla Livornese!!!!con molto “fosforo”

    per il resto che dire :
    Che L’Italia non è la Germania
    Che I Tedeschi non sono gli Italiani
    Che la Merkel non è Berlusconi
    Che Spd, non è il Pd (anche se ultimamente fa di tutto per assomigliarci)
    Che la Linke non è i 3+3+3 che non fanno mai 10 di Nora Orlandi
    Che non trovo l’equivalente della FDP in Italia, sono tutti con berlusconi..il che “spiega grandi cose ” sia sulla situazione italiana che sui nostri gruppi dirigenti…

    Che …ti consiglio di dare un’occhiatina ai dati di Berlino..sai non sempre “le metropoli” fanno la storia , ma sovente …ci sono segnali..
    Che è bene che sia la Merkel a gestire nel breve periodo le rogne,e che è finita l’epoca in cui dalle Grosse Coalition” si usciva,trionfanti…altra epoca e con “ciccia ” da ridistribuire”..percacco è caduto il muro di Berlino, te ne sei accorta che non ci sono più i Babau …
    E chiedi a me “delle soluzioni”..
    Sei tu che me devi dare carinisiima!!

    cc

  12. sylvi
    sylvi says:

    …è stato un bel weekend… abbiamo ricordato gli assenti giustificati, il desiderio era di compartir emozioni con tutto il blog…

    caro Faust,
    quel “compartir ” lo trovo geniale.
    Vedi, il tuo messaggio “ha bucato” con quel verbo!
    Ha commosso, se non tutti i bloggers, una sicuramente!

    ariviodisi Sylvi

  13. Ma il papa non potevano tenerselo a Praga?!
    Ma il papa non potevano tenerselo a Praga?! says:

    PAPA: RIENTRATO A ROMA DALLA REPUBBLICA CECA

    Concluso il viaggio pastorale nella Repubblica Ceca, Papa Benedetto XVI e’ rientrato questa sera a Roma. L’aereo speciale, un airbus della Repubblica Ceca proveniente da Praga, e’ atterrato all’aeroporto militare di Ciampino alle 19.36.
    ——————————–
    Ratzy a Mary

  14. sylvi
    sylvi says:

    - Che la Linke non è i 3+3+3 che non fanno mai 10 di Nora Orlandi –

    Ecco caro CC,
    questo è il callo dolens dell’Italia.
    E Berlusconi, o chi per esso, ci sguazza….
    E con tanti consigli per gli acquisti diventeremo…
    1+1+1+1+1+1+1+1+1+1+1+1+1+n…….
    Io non ho mangiato il cacciucco (5 c) perciò non sono lucida!!!!

    Forse non occorre andare a Livorno per fare le scissioni, come sospettava mio marito…ci riusciamo benissimo anche dal divano di casa!

    mandi biel,… solo per questa volta!
    E’ copyright di Faust che ha fatto il militare a Codroipo!

    Sylvi

  15. Vox
    Vox says:

    @ Faust & Tutti i cacciuccari…
    Non sapete quanto avrei voluto essere anche io della partita!
    Spero in occasioni future (la speranza, si sa, e’ l’utima a morire).
    Per ora sto di volo sul blog causa vicende serie, ma mi mancate.
    Un caro saluto a tutti
    Vox

  16. Ma che fine hanno fatto Rodolfo e accaviggì?
    Ma che fine hanno fatto Rodolfo e accaviggì? says:

    Che cosa strana, proprio quando compaiono sul blog due lunghi pezzi senza peli sulla lingua su Israele e le sue malefatte non si fanno vivi i due compari che per molto meno hanno scassato la minchia in modo bestiale dividendosi i compiti: Rodolfo intonava il pianto greco e lo shofer qui, il suo compare invece correva nel blog di Goldkorn per spandere merda su Nicotri e i forumisti.
    Che si siano accorti di essere indifendibili? O sono andati a vivere nella loro adorata Israele? Magari arruolati nell’esercito come spazzini. O come disturbatori di blog direttamente dalla “Terra Promessa” (?) anziche’ da Roma e da Cermania
    Shalom

  17. Fanatici ebrei assaltano le moschee di Gerusalemme, protetti dalla polizia
    Fanatici ebrei assaltano le moschee di Gerusalemme, protetti dalla polizia says:

    In queste triste ore orde di fanatici coloni protette dalla propria polizia ed esercito di occupazione israeliana assaltano le moschee di Gerusalemme. I palestinesi asserragliati nei luoghi sacri stanno difendendo a mani nude i luoghi di preghiera dalla profanazione.
    Se la comunità internazionale non interviene per costringere il governo israeliano al rispetto dei diritti internazionali si rischia una nuova carneficina, come ai tempi di Sharon, dando il via ad una nuova Intifada.
    i mass media, questa volta, continueranno a vaneggiare su un presunto riarmo nucleare del Iran (invece del Iraq!)e chiuderanno gli occhi dal massacro Certo della nostra popolazione inerme.

    Comunità palestinese in Campania
    (palestinesi@libero.it)

  18. L'ebreo Leibowitz aveva visto giusto sul regime coloniale di Israele
    L'ebreo Leibowitz aveva visto giusto sul regime coloniale di Israele says:

    “… la corruzione tipica di ogni regime coloniale prenderà piede anche nello Stato d’Israele. Il regime dovrà dedicarsi da un lato alla repressione di un movimento di rivolta arabo, dall’altro all’acquisizione di quisling arabi.. Non vi è relazione diretta fra il problema della sicurezza e quello dei territori: non esistono confini sicuri…”
    Leibowitz :”Ebraismo,popolo ebraico,stato di Israele” (1989) http://www.hakeillah.com/4_02_18.htm

  19. Il 25 settembre coloni ebrei hanno profanato di nuovo la tomba di Isacco a Hebron
    Il 25 settembre coloni ebrei hanno profanato di nuovo la tomba di Isacco a Hebron says:

    Il 25 settembre, circa 150 coloni fanatici hanno assaltato la moschea di Ibrahim, a Hebron, in Cisgiordania, e hanno dissacrato la tomba di Isacco.Ne danno notizia fonti locali palestinesi, secondo le quali un’orda di estremisti ebrei ha attaccato la moschea per eseguire riti talmudici, protetta da decine di militari israeliani armati di tutto punto.La direzione dei Beni islamici nella città, ha dichiarato che si tratta del primo incidente di una tale gravità dopo il massacro perpetrato dal fanatico Barouch Goldstein all’interno della moschea di Ibrahim, nel 1994.
    la destra nazionalista li difende..e nessuno dice nulla. Vergogna. Questo sì che è antisemitismo! E’ il nuovo antisemitismo, coperto da un tacito silenzio più vile del solito anche da parte della “informazione” (?) non solo italiana.
    Shalom

  20. Faust... guerra di religioni... ma il vs. ddddio... xcchi parteggia?? O ..
    Faust... guerra di religioni... ma il vs. ddddio... xcchi parteggia?? O .. says:

    O non parteggia ma partecipa… tre rreligioni monoteiste con ttre dddii… da quando sono nate son sempre state in guerre criminali… fra loro o contro altri… dei criminali sociali… x una bballa O xunaltra… ma sempre in guerra… mah!! ttre religioni.. un ddio uno e trino… o solo uno… ma allora lui ccè in tutte le guerre da trino e non da uno… ma allora sono 4… tutti criminali… nessuno criminale… eeeeevvvaiii colle guerre, coi massacri, coi crimini di guerra, coi genocidi… malati mentali… ero in ospedale ed alla parete fronte al letto… un corpicino marrone inchiodato ad una croce con uno sguardo spento… e mi sento male… eennooo… Signorina Mi scusi è possibile togliere quel crocefisso… mi sento male… anche xcche appena uscito da una coronariografia, con le flebo al braccio dovevo stare coricato… e davanti amme la parete con il croce-fisso appeso cche non è un ferro di cavallo benaugurante sulla porta… ma uno cche sta peggio di me o io staro peggio di lui… se non me lo tolgono da lli… le gentilissime infermiere si occupano in pochi secondi, (salita su una sedia..) di staccare la sgradevole vista… mentre lo staccava dal muro, guarda anche laltro paziente mio compagno di stanza cche fa una smorfia di assenso… le due infermiere… uscirono, dopo aver infilato il croce-mosso in un cassetto, guardadomi con un sorriso complice… emozione stupenda… Ogni tanto mi ricordo cche mi chiamo Faust, il Povero Diavolo dell Inferno dei Poveri Diavoli… neanche cuggini dei Poverichristy dei paradisi al fianco di diddio padre… quelli del uno e trino O solo Il mio è Grande… e si sgozzano come animali… nelle tavole di Mosè… non cera niente scritto approposito della necessita e non sempre di provare vergogna??
    Faust
    continua…

  21. Anita
    Anita says:

    x 18

    Forse e’ ben perche’ queste campane suonano troppo forti e, scusatemi, da una sola parte.
    __________________________________

    Manca anche Peter, da gia’ diversi giorni.

    Anita

  22. Anita
    Anita says:

    x Faust

    Beh tu sei ebreo, forse per questo il Crocefisso di dava fastidio.

    Benche’ io sia agnostica i simboli religiosi cristiani non mi danno alcun fastidio.

    Gesu’ Cristo, il profeta o il figlio di Dio, insegnava il bene, non il male.
    Riconosciuto da tutte le religioni.

    Nel discorso alle Nazioni Unite, Ahmadinejad ha riconosciuto Gesu’ Cristo come il primo profeta.

    Attento Faust, quando viene l’ora tutti ci aggrappiamo a qualche cosa superiore a noi stessi…………….

    Anita

  23. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cara Anita,
    per l’agnostico, vige questa visione,se non c’è, non c’è, se c’è, allora ci siede intorno ad un tavolo e dopo che ha parlato Lui , parlo anch’io, sarò presuntuoso, ma avrei pure io, democraticamente parlando, il diritto di chiedere alcune spiegazioni..a cominciare dal “peccato originale”..e via via discendendo, ..poi mi condanni pure..,ma almeno mi ascolti….prima di bruciare tra le fiamme dell’inferno…(devo dire che la compagnia sarà numerosa , con la certezza di fare tante e tante discussioni “teologiche ” ..al più alto livello!!

    cc

  24. Il falsificatore della firma di AZ Cecina Li
    Il falsificatore della firma di AZ Cecina Li says:

    Caro Faust e cari tutti,

    sono un povero idiota invidioso, mi diverto a falsificare le firme dei commenti perché nessuna donna mi caga e posso solo farmi le pippe e qualche capra sarda.
    Nel caso tu voglia denunciarmi, come del resto è giusto, questi sono i miei dati di posta elettronica:
    (IP: 78.86.43.15 , 78.86.43.15)
    Whois : http://ws.arin.net/cgi-bin/whois.pl?queryinput=78.86.43.15

  25. Anita
    Anita says:

    x Controcorrente

    Caro CC,

    Gesu’ Cristo ha sempre dato l’allarme alla popolazione:

    “Guardatevi dagli scribi e Farisei, i capi religiosi e gli avvocati”

    Le varie religioni sono state scritte dall’uomo secondo i tempi e la convenienze.

    L’agnostico afferma di non sapere la risposta, o afferma che non e’ umanamente conoscibile una risposta, e che per questo non puo’ esprimersi in modo certo sul problema esposto.
    Gli agnostici non sono necessariamente indifferenti alla religione e attivita’ spirituali.

    Molti che attivamente stanno cercando una fede o sono in dubbio, hanno una posizione agnostica, ma non disdegnano le religioni altrui.

    Se poi una persona si avalla dei servizi di un ospedale Cattolico o Cristiano, commette un serio fallo nel richiedere che un crocefisso venga rimosso.
    (Non so’ in quali ospedali sia stato ricoverato Faust)
    ~~~~~~~~~~~~~~

    Qui abbiamo politici di massima portata che vanno a fare discorsi in scuole e universita’ Cattoliche ed hanno la faccia di fare coprire il Crocefisso.

    A mia veduta se gli amministratori avessero il minimo di coraggio non dovrebbero permettere l’accesso di questi politici ai loro istituti.

    Buona notte,
    Anita

  26. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Il post con la mia firma indirizzato a Faust è opera di uno dei soliti noti falsificatori, poverini quando gli mancano anche i loro pretestuosi argomenti si divertono così, che pena!!!

    Ho compresso le foto fatte a Vada perché gli originali sono diversi mega e per trasmetterle per PE devo portarle massimo a qualche centinaia di K.

    Apro la posta per spedirle e trovo questo fulgido esempio che dimostra l’assoluta spontaneità dell’immenso affetto per il nostro impagabile (ma comunque pagato) silvio.
    __________________
    Ciao antonio,
    Domani, 29 Settembre, e’ il compleanno di Silvio: scrivigli i tuoi auguri
    Ciao e grazie.
    On. Antonio Palmieri

    ________________
    Antonio – – - antonio.zaimbri@tiscali.it

    Ps. Per il falsario
    Attento bimbo che quando i nodi vengono al pettine tirano e fanno molto male.

  27. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    La censura non è solo chiudere un programma è anche non farti lavorare serenamente su qualunque argomento.

    Mandare il governo a controllare un programma giornalistico toglie serenità.

    Serena Dandini,
    28 settembre

  28. Linosse
    Linosse says:

    X A.Z. 28
    Anche se con ritardo mi sono ricordato!.
    Oggi 29 settembre giorno del suo Natale
    AUGURONI di BUON COMPLEANNO A
    PIERLUIGI BERSANI
    L.

  29. sylvi
    sylvi says:

    caro Faust,

    Il programma fondamentale del Partito Soc.aldemocraticoTedesco
    scritto a Bad Godesberg il 15/11/1964, recita:
    Il Soc..alismo democratico che in Europa affonda le proprie radici nell’etica cristiana, nell’umanesimo e nella filosofia classica……

    Ha governato in una Germania metà cattolica e metà protestante, con crocefissi e senza crocefissi.
    Posso concordare che in Italia sia più difficile per la presenza fisica dello stato del Vaticano, ma credi davvero che il papa tedesco e, prima quello polacco, non facciano pressioni pesanti nelle loro rispettive Nazioni, senza parlare di altrove?

    Il Crocefisso alle pareti di un Ospedale che si suppone sia a maggioranza frequentato da italiani cattolici, che possono trarre beneficio nella fede, quale fastidio può dare a chi, di qualsiasi credo, riceve un’assistenza professionalmente competente e umanitaria?
    Già, ma qui siamo ancora ai crocefissi, agli extracomunitari che hanno SEMPRE ragione, perchè sono tali; ai gay che possono scrivere come cani ma non si devono criticare, oppure che per il fatto di essere gay devono essere amministratori “speciali”; Vendola, Westwewelle o i francesi o gli svedesi…

    La Germania ha fatto i conti, prima con il nazismo e poi con Marx.
    La soc..aldemocrazia tornerà a vincere perchè cercherà fra i suoi persone serie con o senza crocefisso o targa sessuale!!!
    E gli immigrati li controlla, come la Francia e tutti gli altri…

    Questa è la differenza fra loro e noi!

    Ps: a me fa profondamente schifo vedere le persone masticare chewingum nei locali pubblici, per strada, soprattutto se viene sputato a terra.
    Che facciamo? Lo proibiamo????
    Ciao, vado.
    Sylci

  30. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x TUTTI, in particolare x AZ e Faust
    Ho opportunamente corretto il commento n. 26 a firma falsa AZ.
    Un saluto.
    pino nicotri

  31. Faust x Sylvi ed Anita... guerra di religioni... ma ddddio... xcchi parteggia?? O ..
    Faust x Sylvi ed Anita... guerra di religioni... ma ddddio... xcchi parteggia?? O .. says:

    Care le mie bimbe belle… ero in un ospedale civile e non religioso, quindi laico… vedere questo Big Gim sanguinante, messo addieta, consumato e torturato nelle carni e nella mente… inchiodato ad un croce-fisso, non è una vista gradevole nelle condizioni in cui mi trovavo. Non trovo giusto che ci sia solo il cadaverino di un ggesu e (come mi ha commentato la simpatica infermiera…) e non (anche) un Buddha sorridente ed in gran salute, O (anche) un maometto di montagna, cche il gusto ci guadagna e i due non mostrano torture, sangue… ed ancora appeso dopo 2mila anni… mi sembra una pastiglia allucinogena x menti malate. La domenica entra una “perpetua” e con qualcosa in mano, oltre i giornaletti x minusabens… materializzata in un Ostia (!?) e la offre al mio vicino di letto, cche la rifiuta… ppoi si avvicina amme e ripete i suoi versi, la stoppo con la mano (non ha notato cche sera tolto il cadaverino…) e la prego di non insistere acchiedermi spiegazioni del mio No!!
    Non volevo discutere con una zoombie cche vomita frasi stampate da libri saccri e fantasie pagane da espiare, pagando una tangente (obuli e non ovuli..) … Lei insiste ed obbligato gli rispondo che lei è nel posto giusto ma nel reparto sbagliato… sono malato cardio e non malato mentis… quindi a mme la sua assistenza non serve… Apprezzo ma non ho bisogno delle sue Ostie bbianche.. e che mi lasci in pace… non voglio diventare sgradevole… Riconosciuto il Diavolo in persona… Faust un Diavolo vvero… presa da eccitazione (… il diavolo Esiste…) vibrante… da rizzargli, alla perpetua, la peluria dentro la testa… ha raccolto i suoi gadget bbenedetti e dietrofront, usci dalla porta e sparii dalla vista… la mia pressione arteriosa è tornata aggodersi la flebo distillata… manco fosse Ron… Le infermiere continuavano a sorridermi ad ogni sguardo… forse anche loro mi hanno riconosciuto… e non mi hanno chiesto il n. di cell. x etica professionale…
    Faust

  32. Linosse
    Linosse says:

    Ma si,la propongo.
    Questa attuale e nostrana spazzatura che è diventata la TELEVISIONE bisogna contenerla altrimenti tracima ed emana peste elettromagnetica.
    Perchè non si differenzia come la munnezza corrente,non si televalorizza ?
    Una proposta:
    Si potrebbe riporre in diversi”contenitori” virtuali,per es. azzurro per quella orribile,verde per quella meno dannosa ,per ora,ma ad alto contenuto schizoide,nero per quella già stantia e ripuzzolente.
    Una proposta che avrebbe il merito di riservare uno spazio a sua volta virtuale-virtuoso meno tossico e,lo speriamo tutti,potrebbe risparmiare agli utenti più teleincollati pericoli manifesti di contagiante putrefazione mentale diffusa via etere.
    L.

  33. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cari tutti,

    dice la Sylvi che la Social-democrazia tedesca ha fatto i conti con Marx nel dopoguerra…a Bad -Godesberg!

    Temo che l’affermazione contenga qualche verità e alcune “incongruenze”,che la recente sconfitta elettorale, a mio avviso “Gli”, impongono di rifare “magari” qualche conticino.

    In tempi non “sospetti”ho affermato su questo Blog, che il crollo del Muro di Berlino,qualche problemino, lo poneva soprattutto alle Sx democratiche e riformiste.
    L’errore ,presumo sia consistito nel non aver afferrato o aver fatto finta di “non capire”, che la fine del Comunismo si fa per dire “reale”,non cancellava le contraddizzioni del sistema capitalistico, di cui la recente “crisi” ne è uno dei segnali più evidenti.
    Infatti , continuo a sostenere” impavido” ,che il sistema del Welfare funziona quando c’è qualcosa da “distribuire”, e quel qualcosa a mio avviso si è materializzato negli “anni” del dopoguerra principalmente nei paesi occidentali a democrazia avanzata.
    Questo “qualcosa” da distribuire , su cui è meglio non indagare su come si è materializzato nei confronti soprattutto del “resto del mondo”,ha permesso in larga misura “pace-sociale” e relativa stabilità in una parte tutto sommato “piccola” del globo terracqueo.
    Le manifestazioni “sindacali”e le lotte riformiste e democratiche , non hanno mai intaccato , ne mai si sono riproposte di
    essere anti-sistema, peraltro se non vado errate “il conflitto” in questo senso , fa parte del “bagaglio culturale ” del liberalesimo classico”,sovente citato , ma al pari del Marxismo usato come carta straccia con ..all’abbisogna.

    Finita “la benzina”,(escluso l’italia ovviamente, noto paese barzelletta), alcuni temi si ripropongono e fra questi il legame , il nesso , che esiste tra libertà democratiche e democrazie con sistemi parlamentari avanzati con la necessità di rifare il Pieno.
    Le soluzioni paiono stranamente “assomigliarsi” ed ecco perchè Sx e Dx si assomigliano.
    Ed ecco perchè la Social -democrazia perde consenso laddove , si ritrova ad essere sostanzialmemnte indistinguibile come proposta, fondando soprattutto la sua ragione sociale di esistenza ,Oggi,nel mantenimento delle conquiste di benessere di amplissimi strati di popolazione , con l’aggravante di essere anche portatrice storica di istanze di progresso.

    Rifare qualche conticino con “il barbuto di treviri”forse non guasterebbe, pena il non saper più distingure la sua ragione sociale di esistenza con la realtà quotidiana..agli altri ai conservatori è noto che del futuro , gli freghi ben poco, non per niente nella loro forma democratica si chiamano “conservatori”, nella loro forma meno liberal, probabilmente, ci riporterebbero tranquillamente al passato, che ovviamente non è l’Arcadia dei pastorelli..presumo magari il “sistema schiavistico”degli antichi imperi, molto più congeniale..ah senza dimentare un ritorno di “fiamma” di predicatori, profeti, inferni, per i disubbidienti (roghi)alla faccia più totale della laicità delle Democrazia!

    buona riflessione

    cc

  34. sylvi
    sylvi says:

    caro Faust,

    proprio in nome di quella libertà che tutti reclamiamo pro domo nostra ti rispondo:
    – Non c’è nel mansionario dell’infermiera modificare gli arredi nel posto di lavoro!
    – Fossi stata accanto a te avrei piantato un casino perchè il crocefisso tornasse al suo posto!
    Per rispetto a chi da quel “cadaverino” trae conforto e ha i tuoi stessi diritti!!!
    L’Ospedale è pubblico, ma si trova in Italia soggetto alle leggi italiane!
    Fra le altre cose che non ha fatto, la sx perchè non ha abrogato le leggi sul crocefisso?

    Non so che cosa succeda al Fatebenefratelli, so che negli Ospedali pubblici della mia Regione i preti e le suore vengono a portare la Comunione SOLO E SOLTANTO se chiamati!
    Non gli sarebbe permesso girare per le corsie, non invitati!

    I maomettani impongono le loro leggi a casa loro, i buddisti pure.
    Chi viene in Italia si informi sulle sue leggi e le rispetti, altrimenti resti a casa sua!
    Quanto a te…devono averti assistito con grande efficienza se eri in grado di piantar grane su suore e crocefissi!!!

    E poi pensaci…se scompare la religione cattolica scompare anche l’Inferno e tu saresti sotto sfratto!

    Mandi biel
    sylvi

  35. Controcorrente
    Controcorrente says:

    PS-
    al precedente Post,

    Frase profetica : Tranquilli ragazzi, non c’è problema ..se non vi “occupate del Mondo, sarà il Mondo ad occuparsi di Voi..

    Berbaracuc terzo, figlio di di barbaracuc secondo nipote di barbaracuc “Il grande”…a sua volta ultimo discendente dei Grandi Avatar del passato

  36. Franco Fortini: Lettera agli ebrei italiani (non  tutti sono come Rodolfo o haccaviggì)
    Franco Fortini: Lettera agli ebrei italiani (non tutti sono come Rodolfo o haccaviggì) says:

    Franco Fortini 1989: Lettera agli ebrei italiani

    Ogni giorno siamo informati della repressione israeliana contro la popolazione palestinese. E ogni giorno più distratti dal suo significato, come vuole chi la guida. Cresce ogni giorno un assedio che insieme alle vite, alla cultura, le abitazioni, le piantagioni e la memoria di quel popolo – nel medesimo tempo – distrugge o deforma l’onore di Israele. In uno spazio che è quello di una nostra regione, alla centinaia di uccisi, migliaia di feriti, decine di migliaia di imprigionati – e al quotidiano sfruttamento della forza-lavoro palestinese, settanta o centomila uomini – corrispondono decine di migliaia di giovani militari e coloni israeliani che per tutta la loro vita, notte dopo giorno, con mogli, i figli e amici, dovranno rimuovere quanto hanno fatto o lasciato fare. Anzi saranno indotti a giustificarlo. E potranno farlo solo in nome di qualche cinismo real-politico e di qualche delirio nazionale o mistico, diverso da quelli che hanno coperto di ossari e monumenti l’Europa solo perché è dispiegato nei luoghi della vita d’ogni giorno e con la manifesta complicità dei più. Per ogni donna palestinese arrestata, ragazzo ucciso o padre percosso e umiliato, ci sono una donna, un ragazzo, un padre israeliano che dovranno dire di non aver saputo oppure, come già fanno, chiedere con abominevole augurio che quel sangue ricada sui propri discendenti. Mangiano e bevono fin d’ora un cibo contaminato e fingono di non saperlo. Su questo, nei libri dei loro e nostri profeti stanno scritte parole che non sta a me ricordare.
    Quell’assedio può vincere. Anche le legioni di Tito vinsero. Quando dalle mani dei palestinesi le pietre cadessero e – come auspicano i ‘falchi’ di Israele – fra provocazione e disperazione, i palestinesi avversari della politica di distensione dell’Olp, prendessero le armi, allora la strapotenza militare israeliana si dispiegherebbe fra gli applausi di una parte della opinione internazionale e il silenzio impotente di odio di un’altra parte, tanto più grande. Il popolo della memoria non dovrebbe disprezzare gli altri popoli fino a crederli incapaci di ricordare per sempre.boycott-israel-free-palestine
    Gli ebrei della Diaspora sanno e sentono che un nuovo e bestiale antisemitismo è cresciuto e va rafforzandosi di giorno in giorno fra coloro che dalla violenza della politica israeliana (unita alla potente macchina ideologica della sua propaganda, che la Diaspora amplifica) si sentono stoltamente autorizzati a deridere i sentimenti di eguaglianza e le persuasioni di fraternità. Per i nuovi antisemiti gli ebrei della Diaspora non sono che agenti dello Stato di Israele. E questo è anche l’esito di un ventennio di politica israeliana.
    L’uso che questa ha fatto della Diaspora ha rovesciato, almeno in Italia, il rapporto fra sostenitori e avversari di tale politica, in confronto al 1967. Credevano di essere più protetti e sono più esposti alla diffidenza e alla ostilità.
    Onoriamo dunque chi resiste nella ragione e continua a distinguere fra politica israeliana ed ebraismo. Va detto anzi che proprio la tradizione della sinistra italiana (da alcuni filoisraeliani sconsideratamente accusata di fomentare sentimenti razzisti) è quella che nei nostri anni ha più aiutato, quella distinzione, a mantenerla. Sono molti a saper distinguere e anch’io ero di quelli. Ma ogni giorno di più mi chiedo: come sono possibili tanto silenzio o non poche parole equivoche fra gli ebrei italiani e fra gli amici degli ebrei italiani? Coloro che, ebrei o amici degli ebrei – pochi o molti, noti o oscuri, non importa – credono che la coscienza e la verità siano più importanti della fedeltà e della tradizione, anzi che queste senza di quelle imputridiscano, ebbene parlino finché sono in tempo, parlino con chiarezza, scelgano una parte, portino un segno. Abbiano il coraggio di bagnare lo stipite delle loro porte col sangue dei palestinesi, sperando che nella notte l’Angelo non lo riconosca; o invece trovino la forza di rifiutare complicità a chi quotidianamente ne bagna la terra, che contro di lui grida. Né smentiscano a se stessi, come fanno, parificando le stragi del terrorismo a quelle di un esercito inquadrato e disciplinato. I loro figli sapranno e giudicheranno.
    E se ora mi si chiedesse con quale diritto e in nome di quale mandato mi permetto di rivolgere queste domande, non risponderò che lo faccio per rendere testimonianza della mia esistenza o del cognome di mio padre e della sua discendenza da ebrei. Perché credo che il significato e il valore degli uomini stia in quello che essi fanno di sé medesimi a partire dal proprio codice genetico e storico non in quel che con esso hanno ricevuto in destino. Mai come su questo punto – che rifiuta ogni ‘voce del sangue’ e ogni valore al passato ove non siano fatti, prima, spirito e presente; sì che a partire da questi siano giudicati – pal_buldozzercredo di sentirmi lontano da un punto capitale dell’ebraismo o da quel che pare esserne manifestazione corrente.
    In modo affatto diverso da quello di tanti recenti, e magari improvvisati, amici degli ebrei e dell’ebraismo, scrivo queste parole a una estremità di sconforto e speranza perché sono persuaso che il conflitto di Israele e di Palestina sembra solo, ma non è, identificabile a quei tanti conflitti per l’indipendenza e la libertà nazionali che il nostro secolo conosce fin troppo bene. Sembra che Israele sia e agisca oggi come una nazione o come il braccio armato di una nazione, come la Francia agì in Algeria, gli Stati Uniti in Vietnam o l’Unione Sovietica in Ungheria o in Afghanistan. Ma, come la Francia era pur stata, per il nostro teatro interiore, il popolo di Valmy e gli americani quelli del 1775 e i sovietici quelli del 1917, così gli ebrei, ben prima che soldati di Sharon, erano i latori di una parte dei nostri vasi sacri, una parte angosciosa e ardente della nostra intelligenza, delle nostre parole e volontà. Non rammento quale sionista si era augurato che quella eccezionalità scomparisse e lo Stato di Israele avesse, come ogni altro, i suoi ladri e le sue prostitute. Ora li ha e sono affari suoi. Ma il suo Libro è da sempre anche il nostro, e così gli innumerevoli vivi e morti libri che ne sono discesi. È solo paradossale retorica dire che ogni bandiera israeliana da nuovi occupanti innalzata a ingiuria e trionfo sui tetti di un edificio da cui abbiano, con moneta o minaccia, sloggiato arabi o palestinesi della città vecchia di Gerusalemme, tocca alla interpretazione e alla vita di un verso di Dante o al senso di una cadenza di Brahms?
    La distinzione fra ebraismo e stato d’Israele, che fino a ieri ci era potuta parere una preziosa acquisizione contro i fanatismi, è stata rimessa in forse proprio dall’assenso o dal silenzio della Diaspora. E ci ha permesso di vedere meglio perché non sia possibile considerare quel che avviene alle porte di Gerusalemme come qualcosa che rientra solo nella sfera dei conflitti politico-militari e dello scontro di interessi e di poteri. Per una sua parte almeno, quel conflitto mette a repentaglio qualcosa che è dentro di noi.
    Ogni casa che gli israeliani distruggono, ogni vita che quotidianamente uccidono e persino ogni giorno di scuola che fanno perdere ai ragazzi di Palestina, va perduta una parte dell’immenso deposito di verità e sapienza che, nella e per la cultura d’Occidente, è stato accumulato dalle generazioni della Diaspora, dalla sventura gloriosa o nefanda dei ghetti e attraverso la ferocia delle persecuzioni antiche e recenti. Una grande donna ebrea cristiana, Simone Weil, ha ricordato che la spada ferisce da due parti. Anche da più di due, oso aggiungere. Ogni giorno di guerra contro i palestinesi, ossia di falsa coscienza per gli israeliani, a sparire o a umiliarsi inavvertiti sono un edificio, una memoria, una pergamena, un sentimento, un verso, una modanatura della nostra vita e patria. Un poeta ha parlato del proscritto e del suo sguardo «che danna un popolo intero intorno ad un patibolo»: ecco, intorno ai ghetti di Gaza e Cisgiordania ogni giorno Israele rischia una condanna ben più grave di quelle dell’Onu, un processo che si aprirà ma al suo interno, fra sé e sé, se non vorrà ubriacarsi come già fece Babilonia.
    La nostra vita non è solo diminuita dal sangue e dalla disperazione palestinesi; lo è, ripeto, dalla dissipazione che Israele viene facendo di un tesoro comune. Non c’è laggiù università o istituto di ricerca, non biblioteca o museo, non auditorio o luogo di studio e di preghiera capaci di compensare l’accumulo di mala coscienza e di colpe rimosse che la pratica della sopraffazione induce nella vita e nella educazione degli israeliani.
    E anche in quella degli ebrei della Diaspora e dei loro amici. Uno dei quali sono io. Se ogni loro parola toglie una cartuccia dai mitra dei soldati dello Tsahal, un’altra ne toglie anche a quelli, ora celati, dei palestinesi. Parlino, dunque.

  37. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cara Sylvi,

    non so perchè , ma nella tua risposta a faust,trovo una c”certa” punta di “acredine” crociata.
    Cerco di spiegarmi meglio, personalmente non ho nessun problema nè a entrare in una Chiesa, nè a risiedere in una stanza in cui sia appeso un crocifisso..
    Anzi in un Consiglio Comunale Democratico di alcuni anni fa, un esponente di quel tale che di nome recita Piercasinando Furbini (rubo da marco travaglio),”interpellò, come mai mancasse il crocifisso dalla Sala Consigliare…
    Pronta risposta..se qualcuno “lo donava” sarebbe stato appeso..venne il parroco , regalò il Crocifisso, “LO APPESE” , come da tradizione,benedì il tutto ..e chi voleva pregò e chi non voleva non pregò…
    Pare ,dico pare che il Nuovo Sindaco abbia tolto Napolitano e appeso il papa polacco …(credo con sollievo da parte di Napolitano)
    Vado a concludere….stringendo…,ma è o non è una conquista delle Moderne democrazie avanzate la LAICITA’, ovvero laddove non esiste laicità, non esiste Democrazia..ovvero la la nostra SUPERIorità occidentale , risiede o non risiede nel fatto di aver superato quello che i popoli barbari teocratici invece Impongono ?
    Pertanto se a faust non piace il crocifisso è un suo diritto esattamente come a chi piace..a mio avviso ..ovvero facciamo sale con e senza..che famo, mia cara ???
    In nome delle tradizioni togliamo la libertà a qualcuno..?
    Guarda famo come li romani, mettiamo un mini -pantheon e non se parle più” che ciò li maroni in rotazione acuta”!

    cc

  38. sylvi
    sylvi says:

    caro CC,

    io mi ricordo benissimo della mia bisnonna, classe 1856 , è morta quasi centenaria, lucidissima.
    La sua famiglia aveva qualche campo e una barca nella laguna veneta. Non morti di fame, ma nemmeno ricchi considerando lo stuolo di figli da sfamare.
    Mi raccontava e anche vedevo ancora, della loro vita che i miei figli definirebbero medioevale.
    La ricordo perennemente seduta alla conocchia con la tazza di caffè d’orzo e il tabacco che masticava!

    Confronto con la nostra vita di oggi e mi vien da dire che la “ridistribuzione” è stata fin qui efficace!!!
    Considerando anche che allora andavano tutti a scuola grazie all’Austria e però, se in una famiglia ci fossero state malattie gravi, quella famiglia faceva bancarotta!

    Ridistribuire pretendendo che “anche i ricchi piangano” , questo è stato l’errore fantasioso e utopico della sx!!!
    E’ come andare contro la natura umana, mio caro!!!!

    Altro errore è stato quello di chiedere , chiedere e pretendere senza mai fare un bilancio fra entrate e uscite, produzione e
    consumi.
    A che cosa è ridotto il Welfare?
    Pensioni a baby, pensioni a finti malati, una spesa pubblica fuori controllo per il controllo dei voti, soldi a pioggia per tutti i furbi,
    politiche demagogiche per immigrati, …e quant’altro!
    E il pozzo di S.Patrizio si è prosciugato, anche perchè molti ex-poveri sono diventati ricchissimi perchè avevano capito il sistema.
    Così ora il welfare, ingrossato come la rana che voleva diventare bue, è scoppiato!

    Quale nuova politica nella sx?
    Deve chiedere sacrifici, come la dx, deve togliere anzichè aggiungere, come la dx, deve spiegate, come dice Linosse, che si può vivere con UN tv, con UN telefonino, con UNA macchina, con tre paia di scarpe, anzichè dieci ( e non fatte a mano su misura)…
    Deve spiegare tutto ciò, come la dx, e allora le vengono le crisi di nervi!
    Nel frattempo siamo piombati nella globalizzazione e la sx nostrana a TUTTI dice: venite, venite…c’è posto!!!
    DOVE? Non importa, basta dire il contrario della dx!

    Come distinguersi dalla dx senza cadere nei sogni irrealizzabili?
    Torniamo a leggere Marx se può giovare, ma questa volta con il quaderno della spesa in mano, chi vuol vincere.
    Gli altri possono continuare ad abbaiare alla luna!

    Mandi
    Sylvi

  39. NOTIZIE DALLA TORAH e... dalla Palestina
    NOTIZIE DALLA TORAH e... dalla Palestina says:

    - DALLA TORAH:

    Quando il Signore tuo Dio ti avrà introdotto nel paese che vai a prendere in possesso e ne avrà scacciate davanti a te molte nazioni: gli Hittiti, i Gergesei, gli Amorrei, i Perizziti, gli Evei, i Cananei e i Gebusei, sette nazioni più grandi e più potenti di te, quando il Signore tuo Dio le avrà messe in tuo potere e tu le avrai sconfitte, le voterai allo sterminio; non farai con esse alleanza né farai loro grazia. Non ti imparenterai con loro,78397_11 non darai le tue figlie ai loro figli e non prenderai le loro figlie per i tuoi figli, perché allontanerebbero i tuoi figli dal seguire me, per farli servire a dei stranieri, e l`ira del Signore si accenderebbe contro di voi e ben presto vi distruggerebbe. Ma voi vi comporterete con loro così: demolirete i loro altari, spezzerete le loro stele, taglierete i loro pali sacri, brucerete nel fuoco i loro idoli. Tu infatti sei un popolo consacrato al Signore tuo Dio; il Signore tuo Dio ti ha scelto per essere il suo popolo privilegiato fra tutti i popoli che sono sulla terra. [Deuteronomio 7, 1-6]

    Soltanto nelle città di questi popoli che il Signore tuo Dio ti dá in eredità, non lascerai in vita alcun essere che respiri; ma li voterai allo sterminio: cioè gli Hittiti, gli Amorrei, i Cananei, i Perizziti, gli Evei e i Gebusei, come il Signore tuo Dio ti ha comandato di fare, perché essi non v`insegnino a commettere tutti gli abomini che fanno per i loro dei e voi non pecchiate contro il Signore vostro Dio. [Deuteronomio 21, 16-18]

    Il Deuteronomio (ebraico דברים devarìm,”parole”,dall’incipit; greco Δευτερονόμιο , deuteronòmio, “seconda legge”, per la ripetizione di leggi già presenti in Esodo; latino Deuteronomium) è il quinto libro della Torah ebraica

    – DA GAZA, dicembre 2008 e gennaio 2009

    9.32: Le forze aeree israeliane hanno intensificato le proprie operazioni su Gaza la notte scorsa, con raid diretti contro circa 60 bersagli. A riferirlo è stato un portavoce militare. Circa cinquemila persone, abitanti di Rafah, sono fuggite ed hanno cercato riparo in due scuole delle Nazioni Unite in cui vengono accolti gli sfollati dopo che elicotteri israeliani avevano lanciato volantini esortando gli abitanti a lasciare le case situate al confine con l’Egitto e che secondo i militari israeliani Hamas usa per nascondere l’accesso ai tunnel.

    11.11: Un cameraman della televisione di stato algerina ENTV è rimasto ucciso nei bombardamenti sulla striscia di Gaza. Bacel Feradj, conferma soltanto oggi Aps, è morto martedì sera al Cairo dove era stato evacuato d’urgenza dopo le gravi ferite riportate durante i primi giorni dell’attacco israeliano.59772_wm_457x400

    11.45: Un ufficiale israeliano è stato ucciso e un soldato è stato ferito in modo lieve nello scoppio di un razzo anticarro durante scontri a fuoco con miliziani palestinesi stamane nel centro-sud della striscia di Gaza, secondo un comunicato del portavoce militare.

    12.26: Cadaveri, a decine e decine, giacciono sulle strade e i feriti muoiono davanti gli occhi dei soldati israeliani che a distanza di pochi metri non fanno niente per soccorrerli”: è solo una delle frasi del drammatico racconto di Ayad Nasr, portavoce della croce rossa internazionale riuscito ad entrare a Beit Lahiya, nel nord della Striscia di Gaza, dove infuriano da giorni i combattimenti tra le forze speciali israeliane e i miliziani palestinesi. In collegamento telefonico con la tv satellitare araba Al Jazeera, il rappresentante dell’organizzazione umanitaria ha lanciato “un pressante e urgente appello alle autorità israeliane per permettere alle nostre auto ambulanze di entrare nelle zone di Abraj Al Awda e Abraj Sheikh Zaid per raccogliere i feriti che molti di loro sono morti perchè nessuno ha prestato loro soccorso”.

    13.04: Il Times di Londra rilancia: Israele sta usando proiettili al fosforo bianco – vietati da accordi internazionali in zone popolate da civili – nella sua offensiva a Gaza, e questo uso viene ora provato dalle ustioni sui corpi di vittime palestinesi e da immagini di tali munizioni che compaiono in foto delle stesse forze armate israeliane. Il quotidiano pubblica in particolare una foto dei presunti proiettili al fosforo bianco – di colore azzurro chiaro, contrassegnati dalla sigla M825A1, di fabbricazione americana – con un militare che ne sta maneggiando uno. Le munizioni vengono usate per creare schermi fumogeni a protezione delle truppe, ma la densità abitativa di Gaza rende probabile che il fosforo – che a contatto con la pelle prove gravissime ustioni, perchè è difficile da spegnere – finisca per colpire anche i civili.

    16.32: L’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite preposta agli aiuti ai palestinesi, ha annunciato oggi di sospendere le sue attività umanitarie nella Striscia di Gaza a causa del rischio costituito per il suo personale dalle operazioni militari israeliane sul territorio. Siti internet palestinesi citano dichiarazioni di Adnan Abu Hasna, portavoce dell’Unrwa a Gaza City, secondo cui l’agenzia dell’Onu «ha deciso di sospendere tutte le sue operazioni nella Striscia di Gaza in seguito all’aumentato numero di azioni ostili contro i propri uffici e il proprio personale». Il portavoce non ha precisato quanto tempo durerà la sospensione delle attività dell’Unrwa.

    16.40: Sono 763 i palestinesi uccisi, 3.120 feriti, 375 dei quali in condizioni gravi, nella Striscia di Gaza dall’inizio della guerra lo scorso 27 dicembre. Il responsabile dei servizi sanitari di emergenza della Striscia di Gaza, Mòaweya Hassanein, denuncia inoltre come «molta gente risulti scomparsa, e sia molto probabilmente sepolta sotto le macerie di decine di case distrutte». Hassanein spiega come i 375 feriti gravi abbiano bisogno di cure urgenti, per questo sollecita le organizzazioni umanitarie internazionali ad intervenire il più velocemente poissibile per bloccare questa crisi umanitaria grave e reale.

    16.51: Gli episodi nei quali forze israeliane hanno sparato oggi su convogli umanitari sono stati due, ha poi precisato l’Unwra. Il primo, nel quale sono morti due conducenti, è avvenuto nella tarda mattinata. Un altro convoglio è stato poi preso di mira dal fuoco israeliano durante la tregua di tre ore, da ieri in vigore ogni giorno. L’uomo ucciso lavorava per una compagnia palestinese di trasporti che viene regolarmente impiegata da Israele per portare beni a Gaza. «Abbiamo sospeso tutti i movimenti del nostro staff fino a quando riceveremo le necessarie garanzie per loro», ha detto un alto funzionario dell’Unrwa all’agenzia stampa tedesca Dpa

    18.00: Il primo ministro israeliano Ehud Olmert ha affermato oggi che ancora non sono stati raggiunti tutti gli obiettivi dell’offensiva contro Gaza. «La decisione su come essere sicuri che si mantenga la calma nel sud è ancora davanti a noi e alle forze di difesa israeliane non è ancora stato chiesto di compiere tutto quello che è necessario per ottenere questo risultato», ha detto Olmert durante una visita ai soldati della divisione Gaza. Secondo il sito di Haaretz, che riporta le sue parole, il commento di Olmert potrebbe essere interpretato come una volontà d’intensificare l’operazione «piombo fuso», giunta ormai al tredicesimo giorno. Fonti politiche a Gerusalemme affermano che una decisione in proposito verrà presa nei prossimi giorni. Anche il ministro della Difesa Ehud Barak, parlando a dei riservisti ha detto che l’operazione a Gaza «continua».

    19.39: Durissime accuse della Croce Rossa Internazionale contro Israele. I soccorsi all’interno della striscia di Gaza, si legge in un comunicato dell’ICRC, sarebbero stati deliberatamente ostacolati dai soldati israeliani e viene riferito di episodi particolarmente agghiaccianti avvenuti nel quartiere di Zeitun, a Gaza City: quattro bambini, troppo deboli per rimanere in piedi, che giacevano abbracciati al cadavere della loro madre, un uomo ancora vivo sdraiato lungo la strada, nelle case e per le vie decine di cadaveri abbandonati. I soccorritori della Croce Rossa sono riusciti ad evacuare 18 feriti ed altre 12 persone in condizioni fisiche estremamente fragili, malgrado ”i soldati israeliani che si trovavano ad una postazione militare a soli 80 metri di distanza” abbiano intimato loro di andarsene.

  40. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Fra Dolcino…!!!

    Dice la storia che Fra Dolcino fosse dotato di “attributi”notevoli e che dopo essere stato catturato ,non senza che i suoi seguaci fossero debitamente sterminati..fu fatto transitare in Vercelli esposto al pubblico lubridio , mentre carnefici in Tonaca ..mutilavano “orrendamente i suoi “attributi” …mi chiedo ..ma se fra Dolcino avesse vinto..cosa mai diavolo appenderemo oggi alle pareti???
    Il pene di Silvio, con le prescrizioni mediche ?

    cc

  41. sylvi
    sylvi says:

    CCCCC!!!!
    La laicità si misura in un crocefisso appeso in un Ospedale dove, se ci vai, significa che hai altri guai ben più importanti!!!!???

    Io sopporto i masticatori di gomme, quelli in malafede, quelli che ti fottono e ti danno dell’imbecille, perchè non rubi, quelli che ti danno del rimbambito perchè segui un’etica che hai dentro….ecc.ecc.

    Faust può sopportare un crocefisso, almeno fino a quando lo curano, lo coccolano e lo salvano!

    Sylvi

  42. Linosse
    Linosse says:

    X Sylvi 40
    “Ridistribuire pretendendo che “anche i ricchi piangano” , questo è stato l’errore fantasioso e utopico della sx!!!
    E’ come andare contro la natura umana, mio caro!!!!”

    I ricchi non piangono MAI anzi sono sempre allegri e se la ridono alla grande alla faccia nostra!.
    Più che piagnoni sono furbonipragmatici con aiuto esterno E CHE AIUTO!

    Da Repubblica oggi
    Scudo fiscale, ormai certa la fiducia
    Gdf: “Potrebbero rientrare 300 miliardi”
    Chissa se cadono dal cielo o che è lo stesso,dalle nuvole!
    La tua è una difesa è LAPALISSIANA!
    L.

  43. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara Sylvi,

    gurda che stai “diventando ” monotona con la storia della colpa è dei Sindacati e del loro troppo volere causa di tutti imali..oltretutto pure “fuori dal tempo”…se non ho i soldi per il caffè mi spieghi dove vanno a finire tutti quelli che lavorano per l’industria del caffè ???
    Poi io parlavo della Tedeschia di germania , mica dell’ittaglia ..!!

    In quanto a faust,mi sembra che la tua ultima affermazione ,sia pari alla tua “formazione” del sopportare in silenzio le pene della terra ..tra tanti pater et ave gloria ..contenta tu.(.che però non mi sembra sei in queste condizioni.).in attesa della ricompensa divina..
    Maomettana integralista che non sei altro!

    cc

  44. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Sylvi…………….!!!!
    e l’errore!!!!!!
    _______________________

    Io sopporto i masticatori di gomme, quelli in malafede, quelli che ti fottono e ti danno dell’imbecille, perchè non rubi, quelli che ti danno del rimbambito perchè segui un’etica che hai dentro….ecc.ecc.
    ____________________________________________
    Io non li sopporto più , invece!!!!!!!!!!!!

    cc

  45. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Vertenza Sindacale!!

    Comunicato stampa.

    Si è aperta oggi una Vertenza con il PadreEterno della Setta Cattolica Romana.
    Oggetto del contendere :

    1) Le origini e le ragioni del peccato originale!!
    2) La presa di distanza sulla responsabilità della morte (messa in croce)del figlio del falegname della galileia, detto Gesù Cristo, notoriamente accusato di essere in verità il Figlio del PadreEterno.
    Trattasi di provocazione “padronale”.

    NB. la uil con dei distinguo si associa alla vertenza , mentre la cisl ha preso decisamente le distanze e presenterà pittaforma a parte!

    Si attendono comunicati stampa padronali!!

  46. sylvi
    sylvi says:

    x CC e Linosse!

    …se non ho i soldi per il caffè mi spieghi dove vanno a finire tutti quelli che lavorano per l’industria del caffè ???…

    E quelli che lavorano per robotizzare la fabbrica del caffe???!!!
    Così volevi dire?
    Ma quelli della fabbrica del caffè esportano l’80%!!!!!

    Linosse, fare un’analisi fredda della situazione è necessario per porsi degli obbiettivi.
    I ricchi vengono “monitorati” seriamente all’estero,spremuti adeguatamente, ma nessuno pretende che piangano, perchè i soc,isti tedeschi sono lucidi, non persi nelle nuvole demagogiche.
    I tedeschi dell’SPD sicuramente capiranno questo!

    No, caro cc, le pene indispensabili quaggiù, quelle che non si possono evitare…memore del detto di mia nonna:
    -se no ghe xe il Paradiso, che cjavada che go cjapà!

    Sylvi

  47. Anita
    Anita says:

    Religione ed ospedali.

    Sono stata in diversi ospedali in diversi Stati, non per me ma per i miei famigliari.
    Sempre ospedali non religiosi.
    In ogni ospedale c’e’ una cappella, molto intima, un posto per meditare e pregare.
    In ogni ospedale c’e’ un cappellano in servizio, purtroppo la morte viene inaspettata e spesso occorrono i riti per i morenti.

    Negli ospedali del mio stato i vari religiosi ci fanno un salto quasi giornaliero, leggono i nomi dei pazienti e visitano quelli che conoscono o quelli della loro parrocchia, tempio o quel che sia.

    Mio marito aveva visite di diverse denominazioni religiose, solo per un saluto e per chiedere se potevano essere di servizio.

    Non offrono alcun sacramento se non richiesto.

    A Seattle il giovane cappellano veniva ogni giorno, mio figlio era sempre addormentato, sotto morfina ed intubato.
    Il cappellano veniva per farmi compagnia e darmi un po’ di coraggio….
    Mi fu’ di molto aiuto e non parlava mai di religione.

    Negli USA da anni c’e’ una campagna per eliminare il nome di DIO su tutti gli edifici, moneta, e perfino le croci dei cimiteri militari.

    Gli USA sono un paese religioso, l’85% sono cristiani, perche’ mai doversi soggiogare alla volonta’ di una minoranza?
    Minoranza poi che fa chiasso solo per far chiasso e spinti dalla ACLU= American Civil Liberty Union.

    Il nome di Dio e’ un Dio di tutti, non necessariamente cattolico o cristiano.

    Anita

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