Quanti lupi che si dicono minacciati dall’Iran, da troppo tempo preso a calci dall’Occidente. Seconda parte del diario di un mio compagno di viaggio in Palestina

Ridere o piangere? A minacciare l’Iran per i suoi programmi nucleari, peraltro a soli scopi pacifici checché ne dicano Paesi che già hanno mentito e contribuito a mentire sulle (mai esistite) bombe atomiche irachene per scatenare una guerra ancora in corso, sono in particolare gli Usa, Israele, la Francia e l’Inghilterra. Vale a dire, i Paesi responsabili in toto dei disastri  e delle paure iraniane nonché della conseguente scarsa simpatia dei governi di Teheran per noi. La Francia ha foraggiato il programma di armamento atomico clandestino di Israele, e ad agitare i sonni iraniani sono proprio le atomiche prodotte a Dimona, nel deserto del Negev. L’Inghilterra ha enormi responsabilità storiche riguardo la travagliata vita dell’Iran da vari decenni, da quando cioè gli inglesi issarono sul trono “del Pavone” un Pahlavi convinti di poter fare così il bis del golpe filo occidentale di Ataturk in Turchia, di installare cioè anche a Teheran un regime filo occidentale. Il filo occidentalismo ci fu, soprattutto grazie all’imbelle e corrotto scià Mohammad Reza Palahvi, che venne talmente incoraggiato dagli americani a costruire almeno cinque centrali nucleari e a varare l’annesso programma di costruzione di ordigni atomici, in funzione anti Urss, da accordargli la vendita del prestigioso Dipartimento di ingegneria nucleare del famoso Massachusset Institute of Technology, vendita che non andò in porto solo per la ribellione degli studenti, dei docenti e degli scienziati del Dipartimento.

Per tenere in sella lo scià marionetta e salvaguardare i propri interessi petroliferi in Iran, gli Usa e l’Inghilterra uccisero la nascente democrazia iraniana organizzando un golpe contro il democraticamente eletto capo del governo Mossadeq e installando un regime talmente feroce, fucilazioni e torture di “comunisti” come se niente fosse, da avere direttamente provocato per reazione la sciagurata teocrazia portata da Parigi dal trionfante ayahtollah Khomeiny. La politica scellerata dell’Occidente è arrivata al punto di spingere Saddam alla guerra contro l’Iran, costata qualche milione di morti, sacrificati peraltro a un nulla di fatto che non sia il controllo del petrolio iracheno a favore degli Usa e dell’Occidente. Strana pretesa quella degli Usa di “esportare la democrazia” quando l’hanno uccisa in varie parti del mondo: Iran, Indonesia, Congo, Cile, Argentina, ecc. A parte le chiacchiere, l’Iran NON ha mai fatto guerra a nessuno, da qualche secolo, ed è invece stato variamente angariato dall’Occidente. L’Inghilterra e la Francia ancora oggi ne parlano come se vivessimo sempre all’epoca in cui possedevano e sfruttavano mezzo mondo. Qualcuno dovrebbe avvertire anche loro, da Sua Maestà al marito di Carlà, che il colonialismo è finito da un bel pezzo.

Il lato comico è che a strillare di più contro il “pericolo atomico” iraniano è proprio quell’Israele che nella più totale clandestinità si è costruito un armamento nucleare non solo formidabile, ma anche più pericoloso degli altri perché mirato a produrre ordigni di potenza meno devastante di quella degli ordigni americani e russi, inglesi e francesi, come fors’anche di quelli cinesi, indiani e pachistani, ma di potenza limitata per poter essere utilizzati anche con artiglieria campale. Una strada, quella dei “piccoli” ordigni nucleari, aperta a suo tempo dai francesi per il proprio arsenale. Domanda: cos’è più pericoloso, l’eventuale e finora mai dimostrata ipotetica volontà dell’Iran di dotarsi di armi atomiche o il già esistente arsenale di almeno 200-400 bombe atomiche israeliane? La domanda è perfino ridicola, tanto è scontata la risposta a meno di voler essere sfacciatamente disonesti e razzisti, come in effetti siamo.   E’ la solita storia del lupo che accusa l’agnello di minacciarlo….

Questa volta la scusa è la “scoperta” di un secondo impianto iraniano di arricchimento dell’uranio. Uranio arricchito necessario per produrre energia elettrica senza bruciare petrolio, e potere così esportare di più l’oro nero e incassare di più valuta estera per finanziare il decollo industriale dopo la disastrosa guerra imposta dall’Iraq di Saddam, cioè dall’Occidente per interposta persona. Ma noi occidentali, pressati da Israele con il ricatto morale delle nostre colpe per la Shoà,  “sospettiamo” che sia uranio destinato ad essere utilizzato per costruire ordigni atomici da lanciare assurdamente contro lo Stato sionista. Insomma, noi ci siamo fissati a pensare che l’Iran voglia tagliarsi da solo i testicoli e agiamo di conseguenza, cioè assurdamente, razzisticamente e molto ipocritamente.

Siamo arrivati al punto che El Baradei, responsabile dell’Aiea, cioè dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, compresi i controlli sulle centrali atomiche “sospette”, ha detto chiaro e tondo che non intende avallare sospetti contro l’Iran campati per aria come a suo tempo quelli contro l’Iraq: “Non voglio avvalorare un’altra guerra con un mare di morti e distruzioni sulla base di prove che non ci sono”. Prima di gridare per la “scoperta” della costruzione di un secondo impianto iraniano di arricchimento dell’uranio in Occidente abbiamo gridato per la “scoperta” di un documento, passato all’Aiea si sa da chi, ma scritto NON si sa da chi, che descriveva i piani segreti di Teheran per una atomica vera e propria, non solo presunta. El Baradei si è rifiutato di basarsi su un documento del quale si ignora l’origine.  Ho letto su Repubblica che si tratta di un documento scritto da qualcuno che se ne intende di fisica e che conosce bene la situazione interna iraniana, ma che è scritto con una abbondanza strana, ovvero molto sospetta, di vocaboli in lingua farsi antica, vocaboli oggi in disuso. Ho letto su Repubblica che quel tipo di farsi è noto e in uso a ebrei iraniani cultori delle loro tradizioni. In Iran infatti c’è una comunità di varie decine di migliaia di ebrei cittadini iraniani , che hanno anche due loro deputati in parlamento.

Anche se Repubblica evita di scriverlo, non trattandosi di Berlusconi, il sospetto non solo nell’Aiea è che il documento fatto graziosamente arrivare a El Baradei sia una polpetta avvelenata cucinata dai servizi segreti israeliani o da qualche volenteroso simile. Né più e né meno come la polpetta avvelenata dell'”uranio sudanese venduto a Saddam per le atomiche irachene” è stata confezionata in Italia e avvalorata dall’allora direttore di Panorama Carlo Rossella. Avvalorata cioè dal settimanale proprietà di quello stesso Berlusconi che, ricattato o no per la propria vita sessuale, stava appiccicato ai pantaloni del George Bush ansioso di trovare la scusa buona per scatenare l’inferno sull’Iraq e mettere così il proprio cappello sul petrolio di quel disgraziato Paese. Bush cercava la scusa buona, l’Italia di Berlusconi gliel’ha scodellata nel piatto.

Come che sia, per quel che mi risulta il rullo di tamburi di guerra o “solo” di bombardamenti – ovviamente “chirurgici” (!), che altrettanto ovviamente la stampa ci tiene a far  sapere che Israele ha già pianificati nei minimi dettagli da anni – è solo fuffa per far contenti i vari fronti interni, cioè gli elettori alla base dei rispettivi governi, quella gran massa di imbecilli che sui due fronti tifano per la “guerra di (in)civilità”. A meno di impazzimenti generali o altri colpi di testa israeliani, l’Iran non verrà attaccato. E Israele dovrà bloccare il proprio colonialismo ai danni dei palestinesi lasciando anche che nasca almeno la parvenza di uno staterello palestinese, un bantustan o riserva indiana del terzo millennio nel quale permettere che i palestinesi sopravvivano arrabattandosi, ma senza nessuna reale autorità e potere statale.

Tutto ciò premesso – ed evitando accuratamente di occuparci sia delle nuove banalità e arie fritte uscite di bocca dal “fine teologo” e “fine intellettuale” tedesco  Joseph Ratzinger in tema di figli di divorziati e di dirigenza politica ceka, e sia dei soliti ricatti del Vaticano per bocca di Tarcisio Bertone al governo Berlusconi – eccovi la seconda parte del diario di un mio compagno di viaggio in Palestina. Solo dei ciechi o dei disonesti possono far finta di non vedere il mare di soprusi che Israele infligge ogni giorno ai palestinesi. Il tutto mentre continua, nel disinteresse generale, il lento strangolamento di Gaza. Colpevole soprattutto di avere nel suo sottosuolo e nel suo mare un grande giacimento di gas che fa gola a Israele e al suo colonialismo. E che ovviamente non dispiace neppure a noi, pii cristiani dell’Occidente.
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COMBATTENTI PER LA PACE
di Lorenzo Bernini

[SEGUE] A Ramallah ci ha ricevuti il primo ministro dell’Autorità Nazionale Palestinese Salam Fayyad (http://it.wikipedia.org/wiki/Salam_Fayyad), appartenente non a Fatah ma al partito centrista “La terza via”. A suo avviso dal 2007 la West Bank, o almeno i territori della West Bank che per gli accordi di Oslo sono amministrati dall’ANP, sta gradualmente rifiorendo: “Negli ultimi mesi abbiamo portato l’elettricità in alcuni villaggi tra Betlemme ed Hebron. A Nablus sono stati aperti un cinema e un centro ricreativo. Sono piccoli passi verso la fine dell’occupazione militare. Nei prossimi due anni il governo intende consolidare le istituzioni dell’ANP e progettare lo Stato palestinese: uno Stato progressista, culturalmente aperto al mondo, ispirato ai valori dell’uguaglianza e della tolleranza”.

Anche Fayyad non fa cenno ad Hamas e ai palestinesi della Striscia di Gaza. Fino a quando non gli rivolgiamo una domanda diretta, a cui risponde: “L’occupazione israeliana deve finire, a Gaza come in West Bank. A Gaza 1.400.000 persone vivono in uno stato di prigionia. In seguito agli accordi di Oslo, l’ANP deve dimostrare la propria capacità di autogoverno e di costruzione di istituzioni, ed è quello che sta facendo. Israele invece non rispetta i propri impegni, in particolare quello di fermare gli insediamenti in West Bank. Occorre sperare nel processo diplomatico internazionale che sembra essersi aperto negli ultimi tempi, ma prima ancora è necessario che siano fermati gli insediamenti. Per quanto riguarda Hamas: il prossimo gennaio dovremmo avere nuove elezioni: è un diritto costituzionale che deve essere esercitato. Almeno su questo punto, spero, dovremo trovare un accordo”.

Parole di speranza, quindi. Che però non tutti condividono. Il giudizio di Mustafa Barghouti (http://it.wikipedia.org/wiki/Mustafa_Barghouti), Segretario Generale del partito di sinistra Al Mubadara – Palestinian National Initiative (http://www.almubadara.org/new/english.php), è ad esempio molto pessimista: “Vi assicuro che non mi sarei espresso con queste stesse parole venti anni fa: oggi il popolo palestinese – tanto in Israele, quanto in West Bank, quanto ancora nella Striscia di Gaza – vive sotto un feroce regime di apartheid e subisce violente pratiche di pulizia etnica a opera dello Stato di Israele, con la complicità di fatto della comunità internazionale. E oggi è complice di Israele anche l’ANP, che contribuisce a reprimere la resistenza palestinese. È una situazione paragonabile a quella del regime collaborazionista di Vichy, instauratosi nel 1940 in Francia sotto l’occupazione nazista”.

Anche la popolazione israeliana, del resto, è segnata da fratture e contraddizioni. All’atavica contrapposizione tra ebrei aschenaziti e sefartidi e alla tradizionale subordinazione sociale della minoranza degli ebrei etiopi, si aggiungono oggi nuovi problemi di integrazione conseguenti alla nuova massiccia ondata di immigrazione dalla Russia e nuove tensioni sociali causate dall’integralismo religioso (il 2 agosto, mentre a Gaza Hamas celebrava un matrimonio collettivo costringendo le giovani vedove dell’operazione Piombo fuso a riprendere marito, a Tel Aviv un uomo con il volto coperto, armato di una mitraglietta, ha fatto irruzione nella sede dell’associazione lesbica-gay-trans Agudah: ha ferito 18 persone e ucciso una ragazza di 17 anni e un ragazzo di 26. Già durante il gay-lesbian-transgender pride di Tel Aviv del 2005, del resto, tre manifestanti erano stati pugnalati da estremisti ebrei ultraortodossi). Dominata dalla paura del lancio dei razzi Qassam e degli attentati suicidi (l’ultimo dei quali è avvenuto nel 2005), secondo il giudizio di Paola Caridi, “la società israeliana ha oggi perso i propri cardini morali. Ma non dovremmo essere noi a stupirci dell’ampio consenso ricevuto dall’operazione Piombo fuso (approvata dal 91% dei cittadini israeliani).

Gli israeliani hanno votato Netanyahu e Lieberman e sostengono le loro imprese militari, gli italiani hanno votato Berlusconi e Bossi e gradiscono le loro politiche sull’immigrazione. Ma in Israele come in Italia non si può costruire la democrazia sulla sicurezza”. Dello stesso avviso è Zvi Shuldiner, intellettuale ebreo noto in Italia come corrispondente del manifesto: “Per analizzare il voto del popolo israeliano non si può prescindere dal sentimento della paura: il voto è determinato esclusivamente dalla questione palestinese, non dalle politiche economiche dei diversi partiti. L’attuale governo non è in realtà molto diverso dai precedenti, se non per il suo radicalismo anti-arabo, per il suo dichiarato razzismo. Come in Italia, in Israele è in corso una legittimazione culturale del fascismo. L’opinione pubblica è più avanzata della leadership politica, ma al tempo stesso è segnata da un’evidente schizofrenia: secondo i sondaggi un’ampia maggioranza di israeliani è favorevole alla soluzione ‘due Stati per due popoli’, ma al tempo stesso vorrebbe ‘allontanare’ il popolo palestinese dalla terra di Israele.

La verità è che a nessuno è simpatico il proprio nemico, ma se si è in guerra e si vuole la pace è con il nemico che si deve trattare. Questo vale oggi anche per Hamas, che rappresenta una parte importante della società palestinese: non è pensabile una pace con Fatah che non coinvolga anche Hamas”. Al conflitto arabo-israeliano sono state applicate molte differenti letture in differenti momenti storici: negli anni della guerra fredda la Palestina/Israele è diventata anche una posta in gioco del tentativo di controllo del mondo arabo da parte del blocco liberale e del blocco socialista, dopo l’11 settembre 2001 ha acquisito un’importanza geopolitica centrale nel cosidetto “scontro di civiltà”. Tuttavia, come ci ha spiegato Morgantini, il conflitto arabo-israeliano resta innanzitutto un conflitto “locale”: “Il problema fondamentale è la mancanza di un reciproco riconoscimento. Palestinesi e Israeliani non si incontrano, non si conoscono. Ad esempio – a parte rare eccezioni, come Shuldiner – sono pochi gli accademici e gli intellettuali israeliani che studiano seriamente il mondo arabo. In generale sono pochi gli israeliani che dialogano con i palestinesi e i palestinesi che dialogano con gli israeliani. Sono pochi e rappresentano un punto di vista minoritario, ma esistono: e questo basta perché meritino tutta la nostra attenzione e il nostro sostegno”.

Lo stesso Shuldiner, ad esempio, appartiene all’associazione Taarabut (“Insieme”: http://rete-eco.it/it/home/archivio/1085-israele-palestina-un-po-dottimismo.html), in cui arabi israeliani ed ebrei comunisti militano uniti contro le politiche economiche liberiste dello Stato di Israele, nella convinzione che “Netanyahu ha già realizzato in Israele uno Stato per due popoli: i ricchi e i poveri”. Esistono poi gruppi giovanili non violenti, associazioni di avvocati democratici, persino un gruppo di rabbini pacifisti, Rabbis for Peace, che dialoga con gli Imam moderati per favorire la pace (http://www.imamsrabbis.org/), sfidando l’interpretazione delle Scritture data dai coloni ebrei ortodossi. Ebreo ortodosso, con barba e kippah, è però anche Yehuda Shaul, fondatore di Breaking the Silence, l’organizzazione di veterani israeliani che da cinque anni denuncia le violazioni dei diritti umani operate dal proprio esercito.

Di recente Breaking the Silence ha pubblicato un opuscolo di testimonianze sull’operazione Piombo fuso (reperibile anche sul sito http://www.shovrimshtika.org/index_e.asp) in cui  54 soldati, per buona parte di leva e spesso tuttora impegnati nei territori palestinesi occupati, hanno rivelato le regole d’ingaggio ricevute durante l’offensiva condotta da Israele nella Striscia di Gaza: non fare differenza tra combattenti e civili, bombardare anche aree densamente popolate, utilizzare munizioni al fosforo bianco (bandite dalle convenzioni internazionali sulle armi chimiche), demolire abitazioni civili anche prive di importanza strategica. Denunce come queste, pur venendo screditate da una certa stampa israeliana per il carattere anonimo delle testimonianze, hanno una grande importanza per il consolidarsi del movimento dei refusnik, riservisti ma anche soldati di professione israeliani che scelgono il carcere piuttosto che il servizio nei territori occupati. Particolarmente significativa è poi l’esperienza di Combatants for Peace (http://www.combatantsforpeace.org/), associazione nata nel 2004 anche grazie all’iniziativa di Morgantini. Attualmente è composta da 600 persone, in maggior parte refusnik israeliani ed ex combattenti palestinesi che hanno abbandonato le armi e ora lottano assieme per la pace, organizzando veglie di solidarietà per le vittime del conflitto, manifestazioni non violente, conferenze nelle scuole e nelle università. Due di loro, Bassam Aramin, uno dei fondatori palestinesi, e Avner Wishnitzer, attuale coordinatore della sezione israeliana, ci hanno raccontato le loro storie.

Per aver tentato di aggredire un soldato israeliano, per 7 anni, dal 1985 al 1992, Aramin è stato in carcere: “È lì che ho maturato una posizione pacifista. Prima non conoscevo nulla del popolo ebraico. Ad esempio non sapevo nulla della Shoah: me ne hanno parlato i miei carcerieri israeliani. La prima volta che ho visto un film sui campi di concentramento nazisti ho provato un senso di rivalsa. Oggi invece comprendo il dolore degli ebrei, ma so anche che i palestinesi non ne hanno alcuna colpa. I palestinesi sono vittime di un popolo di vittime, ma il messaggio che voglio dare al mio popolo è che dobbiamo essere forti abbastanza per non essere più vittime di nessuno. L’8 febbraio 2007 mia figlia Abir è stata uccisa da un proiettile israeliano mentre usciva da scuola ad Anata (Gerusalemme Est). Aveva 11 anni. Mia moglie mi disse che per lei la politica della pace era morta assieme a nostra figlia. Non avrei potuto continuare a militare in Combatants for Peace senza il sostegno di mia moglie… Le ho chiesto, allora: ‘Che cosa devo dire ai nostri fratelli israeliani in veglia fuori dall’ospedale?’. La sua risposta è stata: ‘Hai ragione: loro sono nostri fratelli. Ma gli altri israeliani no’. Io so che quel soldato non voleva uccidere mia figlia: voleva uccidere un palestinese qualunque. Non voglio vendetta, perché so che se anche il colpevole fosse ucciso, la sua morte non avrebbe nulla a che vedere con il mio dolore. Non voglio vendetta: voglio giustizia”.

Prosegue Wishnitzer: “Io ero lì, a vegliare per Abir. La sua morte è stata la nostra più grande sconfitta. Ma coltivare la sua memoria ora significa continuare a difendere le ragioni della pace. Sono cresciuto in un kibbutz, non avevo mai conosciuto persone palestinesi prima di aver compiuto 18 anni, quando ho fatto il servizio militare. Se allora avessi incontrato Bassam, avrei sparato. A lui, come a qualsiasi altro combattente palestinese. Semplicemente allora non pensavo, come la maggior parte degli israeliani non pensano e lasciano che la propaganda pensi per loro. Ma nel 2004, assieme a due mie amici, ho rifiutato di servire di nuovo nell’esercito nei Territori occupati. Mi sono reso conto allora che non si tratta di una situazione alla pari: i palestinesi sono vittime dell’occupazione israeliana, e gli israeliani sono incommensurabilmente più forti. Ma anche se sono vittime, non per questo i palestinesi non hanno responsabilità. So che molti israeliani mi considerano un traditore, ma io al contrario mi considero un patriota. Se milito in Combatants for Peace non è solo per altruismo o generosità: lo faccio per la mia società. Combatants for peace non è un gioco a somma zero”. Gli fa eco Aramin: “Non schieratevi con un popolo o con l’altro. Non prendete parte per gli israeliani o per i palestinesi. Prendete parte per l’umanità. E per la Palestina libera”.

IMMAGINE 8
A sinistra: Yehuda Shaul,  fondatore di Breaking the Silence. A destra: Bassaam Aramin, tra i fondatori di Combatants for Peace.

L’appello a un comune senso di umanità ci è stato rivolto più e più volte dai pacifisti palestinesi e israeliani e dai volontari internazionali che abbiamo incontrato. “Restiamo umani” è anche il titolo di una raccolta di articoli di Vittorio Arrigoni, volontario dell’International Solidarity Movement e corrispondente da Gaza per il manifesto durante l’operazione Piombo fuso (http://guerrillaradio.iobloggo.com/1789/restiamo-umani-di-vittorio-arrigoni), che molti di noi avevano letto per prepararsi alla missione. “Prendiamo parte per l’umanità”, dunque, “restiamo umani”: questi sono stati gli imperativi che hanno accompagnato il nostro viaggio. Imperativi di cui mi è chiaro il significato, ma sulla cui forma ho qualche dubbio. Che cosa significa infatti essere umani? È sufficiente preservare la propria umanità per operare una scelta pacifista? La storia dell’umanità, di cui il conflitto israelo-palestinese è uno dei tanti dolorosi capitoli, non è forse da sempre una storia di guerre? E in fondo quale carattere è specifico dell’umano, se confrontato agli altri animali, più della capacità di organizzare lo sterminio sistematico dei propri simili? La vendetta, la volontà di sopraffazione, il sadismo perfino, non sono forse sentimenti propri dell’umano?

Al tempo stesso l’umano è anche quell’essere dotato di senso morale che, di fronte ai propri simili, si pone la domanda “che cosa è giusto che io faccia?”. Umana è quindi anche la possibilità della giustizia: non solo della giustizia intesa coma “riparazione di un torto” – quella a cui pensavano i teorici cristiani della guerra giusta – ma anche di quella giustizia che mai potrebbe prendere la forma della guerra, perché consiste nell’astenersi dalla violenza sull’altro, e addirittura nel dedicarsi alla cura dell’altro. L’umano è un essere fragile e vulnerabile, esposto alla ferita dell’altro e assieme capace di ferire l’altro, potenzialmente soggetto e oggetto di omicidio. Proprio per questa ragione ogni essere umano è chiamato a una scelta tra violenza, indifferenza o cura ogni volta che incontra la vulnerabilità dell’altro. Ad esempio quando è in corso una guerra ogni singolo deve scegliere se negare l’umanità del suo nemico e godere delle sue sofferenze, oppure compiangere la perdita di ogni vita umana, superando la distinzione tra amici e nemici, come è stato capace di fare Avner vegliando Abir e portando conforto a Bassam e a sua moglie.

Operare una scelta radicalmente pacifista (come Avner, come Bassaam, come Luisa e Barbara e molti altri e altre che abbiamo incontrato nel nostro viaggio) significa attribuire valore all’esistenza di ogni essere umano, ritenerlo meritevole della nostra cura non solo e non tanto quando ci è facile riconoscerlo uguale a noi, ma soprattutto quando lo riconosciamo diverso da noi, non solo e non tanto quando proviamo per lui un’istintiva simpatia, ma soprattutto quando suscita in noi un’istintiva diffidenza (l’antipatia verso il nemico di cui ci ha parlato Shuldiner). A caratterizzare l’umano sono, quindi, tanto la violenza, quanto l’indifferenza, quanto ancora la cura. La domanda sulla giustizia (“che cosa è giusto che io faccia”?) si pone a ogni essere umano ogni volta che incontra un suo simile, ma la storia insegna che la scelta della giustizia, soprattutto nelle situazioni estreme di conflitto, non è affatto comune tra gli umani. Optare per un’etica pacifista, fare della non violenza e della cura delle regole di condotta non equivale quindi semplicemente a “restare umani”, ma significa al contrario rinunciare a parte della propria umanità, attribuendo un valore aggiunto a ciò che ne resta.


Nel XVI secolo, quando gli ebrei furono perseguitati dall’Inquisizione cattolica e cacciati dalla Spagna, il rabbino Isaac Luria, rileggendo le Scritture, sostenne che la creazione del mondo fu un evento traumatico che turbò l’ordine dell’infinito. Esito del trauma fu l’avvento del male. Secondo la tradizione (cabala) inaugurata da Luria, il popolo ebraico sarebbe stato scelto da Dio appunto per riparare l’ordine dell’infinito: non nel senso di riparare i torti subiti dal popolo ebraico nella storia, ma nel senso di riparare tutto il male della storia umana, di cogliere nella persecuzione del popolo ebraico l’occasione per superare il male nella direzione di un’evoluzione spirituale. Nel XX secolo, dopo la Shoah, il filosofo ebreo Emmanuel Lévinas affermò che ogni essere umano è massimamente responsabile non solo del male che compie, ma anche e soprattutto di quello che subisce: la vittima è sempre responsabile della scelta tra vendetta e giustizia. Il messaggio universale contenuto in quell’eresia dell’ebraismo che è il cristianesimo non mi sembra poi molto diverso: il cristianesimo invita l’intero genere umano a “porgere l’altra guancia”, a seguire l’esempio di Gesù, morto per riparare il male, “in remissione dei peccati”. Analogamente l’islam prescrive a ogni fedele nel mondo lo sforzo (il jihad, nel suo significato originario: http://it.wikipedia.org/wiki/Jihad) verso la perfezione morale: entrambe le religioni hanno quindi esteso a ogni essere umano uno degli insegnamenti che la tradizione ebraica riservava ai soli appartenenti al popolo eletto. Come sa ogni fedele, le tre grandi religioni monoteiste, che hanno offerto e continuano a offrire mille pretesti per la guerra, contengono in verità un comune imperativo di pace.

Per chi crede in Dio, si tratta di riconoscere l’elemento divino presente nella propria umanità, di assecondarlo nel tentativo di divenire “giusti” o “santi”. Ma io non credo in Dio. E tuttavia ritengo che a chi voglia comprendere lo scenario politico contemporaneo, soprattutto se è uno studioso di filosofia, occorra prendere le ragioni della fede molto sul serio. Con serietà posso allora dire che da sempre, e ancora di più in seguito all’11 settembre 2001, anche se non credo in Dio, quell’imperativo di pace ha risuonato in me nella sua immediatezza e universalità ogni volta che ho incontrato un volto umano. Astenersi dal male, fare il bene. Di fronte alla vulnerabilità dell’altro, non assecondare la propria umanissima pulsione al sadismo o all’indifferenza, ma adoperarsi piuttosto per la cura. Di fronte alla violenza subita, non assecondare la propria umanissima pulsione alla vendetta, ma trasformare l’indignazione in desiderio di giustizia. Riconoscere l’altro anche a costo di mettere in discussione parti importanti di sé – l’appartenenza a un popolo, l’adesione all’educazione ricevuta, l’obbedienza a quelle che si riconoscono come le proprie autorità.

Agli albori della filosofia occidentale, Aristotele definì l’umano come “animale politico”: a partire dalla nascita, infatti, gli esseri umani hanno bisogno della cura dei propri simili, sono coinvolti in relazioni di potere, dipendono per la loro sopravvivenza da una comunità politica che li protegga dalle altre comunità politiche. Per Aristotele non gli esseri umani, ma solo le bestie brute, oppure gli dei, possono fare a meno di un’appartenenza politica. Per Aristotele non gli esseri umani, ma soltanto gli esseri impolitici – in questo caso, gli dei – possono fare a meno della logica di guerra che sembra essere iscritta come un destino nella storia dell’umanità. Su questo punto filosofia e religioni possono quindi trovare un accordo: ai fini della pace non è sufficiente restare umani, ma occorre essere disposti a sacrificare parte della propria umanità: sforzarsi, ogni volta, di diventare “altro-che-umani” pur sapendo di non essere altro che umani. È un compito arduo, e tuttavia possibile: questo mi ha insegnato chi, in Palestina, nonostante tutto, con coraggio e determinazione “combatte” per la pace. E questo, cara lettrice, caro lettore, è il messaggio che sentivo l’urgenza di portare anche a tutti voi. [FINE]

120 commenti
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  1. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara Sylvi,

    io volevo dire quello che ho detto, il resto sono solo tue supposizioni gratuite.
    Io mi vanto ancora di essere un tecnico e di ragionare con quegli schemi mentali !!

    In quanto ai Nonni , il mio, che pur avendo le ruote non era un tram, con i soldini guadagnati a perdere salute nelle miniere americane, per far grande gli USA, tornato in italia , si comperò tre “vacche” per donare i figli alla PATTRIA (mantenerli), quando nel 48 , gli dissero che se vinceva il Fronte, gli avrebbero portato via due “vacche” , rispose che era una “beatitudine” , così si sarebbe risparmiato il lavoro di fare tanto fieno!
    Il Nonno morì , le vacche erano quattro(accumulazione) , ma i figli cinque !!

    cc

    cc

  2. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cara Anita,

    ————————–

    Gli USA sono un paese religioso, l’85% sono cristiani,

    ____________________________________________

    Non nutrivo nessun dubbio in proposito!

    cc

  3. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara Anita,

    Il nome di Dio e’ un Dio di tutti, non necessariamente cattolico o cristiano.

    Mi sembra un’idea tua, molto plausibile…!!
    Sai è una di quelle intuizioni che “stranamente” non hanno avuto successo nella storia!
    Anzi mi permetto di darti un Consiglio, dato il “clima”, non divulgarla troppo dalle tue parti..sai prima cominciano con “gettarti dei rifiuti in giardino come avvertimento”, poi non si sa mai..!!

    cc

  4. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Il concetto di Democrazia…!!

    E allora il presidente del Consiglio, cui evidentemente non è bastata l’abbuffata a “ Porta a Porta”, replica: “ Chiamatemi più spesso, perché così mi sento meno solo”. Gli risponde entusiasta l’altro conduttore, Stefano Ziantoni: “ Siamo qui ogni mattina, questa è anche casa sua!”. E il Cavaliere: “ Vi prendo in parola”.

    Uno mattina…!!

    Domani telefono anch’io !!!Poi vi racconto!!

  5. Anita
    Anita says:

    x CC

    Anzi mi permetto di darti un Consiglio, dato il “clima”, non divulgarla troppo dalle tue parti..sai prima cominciano con “gettarti dei rifiuti in giardino come avvertimento”, poi non si sa mai..!!
    ______________________________________________

    Non so’ cosa intendi dire per: ….dato il “clima”, non divulgarla troppo dalle tue parti……

    Il clima dalle mie parti e’ religioso anche se non necessariamente assidui praticanti.
    Solo nel raggio di 4-5 miglia ci sono almeno 40 chiese, tenpi ebraici, Kingdom Halls, etc….piccoli e grandi.

    Anzi, le decorazioni Natalizie sono in aumento, una volta erano solo luci colorate, adesso fanno dei capolavori…….
    Non so’ cosa leggi, ma ti assicuro che la Nazione sta combattendo aspramente per in nostri diritti.

    Il nostro Presidente invoca Dio in ogni discorso, prima degli scandali del Rev. Jeremiah Wright era una assiduo frequentatore della Trinity Church.

    I miei vicini non gettano neanche una cicca per terra………

    Anita

  6. sylvi
    sylvi says:

    Facciamo finta che…

    Da domani tutti espropriati; prima di tutti i ricchi ovvio, poi quelli del loft a N.Y o in California,quelli del monolocale a Londra e a Parigi, più sotto quelli della casa di vacanza a Gabicce mare o a Peschici, quelli della barchetta, (anche baffetto se Dio vuole), infine quelli che hanno la macchina e la bicicletta e l’appartamento senza mutuo!

    Fatto un bel mucchio( moolto resterà all’estero, soprattutto i soldini di chi giocava a Monopoli!!) si comincia la ridistribuzione!
    Chi la farà????
    Chi darà a tutti secondo bisogni e…a qualcuno qualcosa in più?
    E il nostro Silvio in mutande che cosa farà?
    E la sua deliziosa figlia…ritratto di papà?
    E le barche verranno divise per lungo o per traverso???
    Ma che bella partita di giro……
    ….
    Vado a farmi un caffè…Illy naturalmente!!!

    Sylvi

  7. Linosse
    Linosse says:

    X Sylvi 49
    “I ricchi vengono “monitorati” seriamente all’estero”
    Da noi invece vengono “televisionati” nel senso “omologato” per cui..
    ALLEGRIA!
    Ma si un bel caffe e più sprizzi che pria.
    L.

  8. Faust
    Faust says:

    l cappellano veniva per farmi compagnia e darmi un po’ di coraggio….
    Mi fu’ di molto aiuto e non parlava mai di religione.

    x questa umana assistenza ci sono anche gli assistenti sociali…
    Si darebbe lavoro a tanti che hanno studiato, sociologia, filosofia, relazioni umane… etc… e di ppiu… Anita dire che dio è di tutti e x tutti, anche se cambia il nome ed il copione… NON è vero… amme non piacciono parassiti sociali che vivono sulla psiche debole degli umani… tutti abbiamo langolino della psiche debole… se vissuta in equilibrio ed armonia, suona musica propria, se in disarmonia e squilibrata è malata… stonata… acchi la porta non gli suona bene in testa. Il portatore di psiche fuori equilibrio.. debole-debole O forte-forte è uguale… se guasta la sua psiche ha bisogno del “meccanico” e qqui si fanno avanti gli specialisti religiosi cche x riparare il guasto, dogmano il paziente e da solo si fedeizza… in parole povere sanno plagiare e splagiare le menti… sottomettere O esaltare… Loro dicono cche sono laureati in teologia e psiche e antroplogia etc.. = plagiare e splagiare le menti… teologi e grandi studiosi cche vivono sulle deficenze deboli o forti dell umano… mente e motori da riparare o rotti della povera umanita. La differenza fra un Povero Diavolo ed un religioso (attivo O passivo..) è cche Faust si aggiusta il motore da solo… gli altri.. chiamano il meccanico… e naturalmente devono pagarlo… tutto lecito!!
    Faust

  9. Anita
    Anita says:

    x Faust

    I nostri preti non sono sottanoni……..sono gente come noi.

    Negli ospedali per sostegno morale ti mandano a “pain and suffering group” che alla fine non fanno altro che voler prescrivere droghe e antidepressanti.

    NO, THANK YOU!

    Tu con le tue convinzioni e abitudini ed io con le mie.

    Anita

  10. Anita
    Anita says:

    x Faust

    Guarda che io sono molto equilibrata, lo sono sempre stata.
    Equilibrata e pragmatica.
    Vivo con i piedi per terra, non sulle nuvole.

    Anche a Seattle i dottori si meravigliavano della mia forza d’animo, da sola a 3’000 miglia da casa con mio figlio che si scioglieva a vista d’occhio…dovevo essere forte per lui e per me.

    Anche sforzi fisici, ho dovuto smantellare l’appartamento in poche ore, fare le enormi valigie, pulire, andare a fare i biglietti di ritorno, prendere cura dell’obituario e della casa funeraria, un catasto di documenti….
    Alle 24 dello stesso giorno ero sull’aereo di ritorno, con mio figlio in una body bag.

    Supero le crisi eppoi vado a pezzi in silenzio.

    Anita

  11. controcorrente
    controcorrente says:

    X Sylvi,
    è tutto quello che hai da “proporre”…’?????
    Mi sembrano un mare di “strunzate”,neanche tanto spiritose,oltrechè di una inconsistenza economica…da Bar Sport
    Dai, che se ti sforzi, sai proporre di meglio!!!

    cc

  12. Faust x Anita
    Faust x Anita says:

    Anita { 29.09.09 alle 19:04 }

    x Faust

    Guarda che io sono molto equilibrata, lo sono sempre stata.
    Equilibrata e pragmatica.
    Vivo con i piedi per terra, non sulle nuvole.
    .. difatti sei agnostica, non fondamentalista… io parlavo dei malati plagiati dalle credenze religiose… cchiese strutturate a “setta” vestita di ssacro e mangia pagano, chiedendo perdono aLLui… dopo…
    Cara Anita la vita è questa, è una vita piena di cose e di rose… Lequilibrio psichico e di conseguenza L emotivo aiuta a non portare la macchina dal meccanico… NON ne hai bisogno… ecco xcche sei agnostica… ciao cara, ti invieroo una mia foto, attorso nudo ed in jeans… con affianco un Povero Diavolo vecchietto coi capelli bianchi e venuto da lontano (Milano) e Maurizio, il pescatore di Vada… Non èvvero… sono il vecchietto… quello attorso nudo è un amico di Maurizio… Un bronzo etrusco di media corporatura…
    Provo ad inviarti la foto…
    ciao.. F.

  13. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    in questo blog alcuni, di dritto o di rovescio, mi dicono che sono ricca, sono fortunata, non posso capire …
    E’ vero, mi sento ricca e fortunata, non per questioni economiche,
    ( i tagli che suggerisco, li ho già fatti per prima!) ma perchè mi è stato risparmiato ciò che tu hai passato.

    La mia infanzia e la mia adolescenza sono state molto dure, mi hanno sicuramente segnato nel carattere.
    Ma ho avuto affetti e protezioni, ho visto, nella giovinezza, il lato positivo, pur in un vuoto incolmabile e incomprensibile.

    Ti capisco quando dici:
    – supero le crisi e poi vado a pezzi in silenzio.-
    E magari tutti intorno a dirti:
    -quanto sei forte, quanto sei brava!-
    e, almeno io, la voglia irresistibile di rompere piatti e bicchieri, per dimostrare che è una forza del piffero!!!!!

    Non sono più giovane, ma ho ancora energia per non mollare,
    purchè Dio mi risparmi il tuo strazio!
    Altrimenti…non so!

    Ti abbraccio
    Sylvi

  14. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Peccato che Peter non e’ sul forum.

    Il piano sulla salute di Obama non e’ passato in Senato.
    Il perche’…….per i suoi discorsi inaccurati, per non chiamarli balle.

    Tutti i poveri malati che NON hanno ricevuto cure, secondo lui, e che ha citato nei suoi discorsi erano dei falsari.
    Non si prendono neanche la cura di investigare questa gente.

    Non so’ cosa succedera’, qualche cosa si deve fare, ma non un totale e radicale cambiamento.

    Si aggiusta quello che non funziona, i primi colpevoli sono ben il medicare e medicaid che sono governativi.
    Spendaccioni e truffatori……

    Anita

  15. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi,
    non ho mai avuto nessuno attorno.
    Anche mio marito non mi e’ stato d’aiuto, il giorno del funerale e’ ritornato al lavoro.
    In quei giorni era gia’ in pensione, lavorava come consulente.
    Lavoro che poteva benissimo trascurare.

    Non che non fosse straziato come me, ma non aveva il coraggio di affrontare la situazione.

    Il suo posto dovrebbe essere stato a Seattle con me.
    E’ venuto per qualche giorno ed e’ ripartito…prima che iniziasse il brutto….

    Un abbraccio,
    Anita

  16. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Su “credi” e connessi simboli religiosi.

    Splendida la sintesi di CC dove emerge tutto lo spirito profondo del sindacalista.
    “… se non c’è, non c’è, se c’è, allora ci siede intorno ad un tavolo e dopo che ha parlato Lui , parlo anch’io, ….”
    Posso avere torto o ragione, può anche succedere che per i rapporti di forza prendo torto pur avendo ragione, ma non certo che non esprima la mia opinione sull’argomento.

    Personalmente non faccio caso a cristi e madonne appesi ai muri mi sono semplicemente indifferenti, esattamente come le rappresentazioni dei Budda panciuti,dee Kalì con otto arti (come i polpi) o i candelabri con sette bracci. Certo che certe allegorie del ”sacro cuore di Gesù” dipinto sanguinante fuori dal petto, già di per se discutibile se viene esposto in un reparto di cardiologia non mi pare il massimo del buon gusto, al pari di quello della Kalì dove ci sono degli amputati.
    Solitamente sono molto tollerante, cerco anche di dissimulare una certa commiserazione che provo istintivamente quando guardo chi esprime con gesti rituali la sua devozione davanti a dipinti, sculture ed icone varie. Alta cosa è se simboli ed idee connesse si pretende di impormeli e di impormi comportamenti pratici che da essi derivano, insomma credano e faccino quello che vogliono ma non pestando i miei piedi, in tal caso la tolleranza “evapora” rapidamente e scatta, in automatico, la reazione uguale e contraria come fisica comanda.

    Antonio – – - antonio.zaimbri@tiscali.it

  17. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Nessun leader coinvolto in scandali sessuali avrebbe mai osato fare la comica affermazione di avere «portato moralità» nella politica.

    Che Berlusconi l’abbia potuto dire senza essere travolto dalle risate rivela il suo terrificante potere mediatico.

    The Times, 29 settembre

  18. Linosse
    Linosse says:

    Ultimissime
    Uno dei primi barconi stracarichi di euro€clandestini viene intercettato al largo della Sicilia dalla guardia costiera e scortato in Libia per essere accolto da libici festanti.I televizzati proprietari incazzati neri ,ma non per l’abbronzatura,protestano con una marcia ,marcissima .sfilando per le via di Roma.
    L.

  19. Dopo Israele sbugiardata anche la Georgia: sono stati loro ad attaccare i russi e non viceversa
    Dopo Israele sbugiardata anche la Georgia: sono stati loro ad attaccare i russi e non viceversa says:

    CAUCASO: RAPPORTO RIVELA, FU GEORGIA A SCATENARE GUERRA
    Fu il governo georgiano a scatenare nella notte dal 7 all’8 agosto 2008 l’attacco militare contro le truppe russe dislocate nell’Ossezia del Sud in base ad un mandato internazionale. Lo rivela il quotidiano Sueddeutsche Zeitung, che cita le conclusioni del rapporto stilato dalla “Commissione internazionale per la Georgia”, presieduto dal diplomatico svizzero Heidi Tagliavini. Nello studio si sottolinea anche che l’attacco georgiano era stato preceduto per settimane da provocazioni sostenute dalla Russia nelle due repubbliche separatiste dell’Abkhasia e dell’Ossezia del Sud. Il quotidiano non chiarisce invece il ruolo avuto nel conflitto dagli Stati Uniti, in particolare per quanto riguarda i 150 consiglieri militari Usa che erano stazionati a Tiblisi e se fossero a conoscenza dell’attacco georgiano.

  20. Anita
    Anita says:

    x Faust

    Caro Faust,
    no, il link della foto non si apre, anzi mi aveva temporaneamente bloccato gmail.

    Ti ho risposto.

    Prova a mandarla a Pino, vediamo se funziona da lui, ma sarebbe meglio se saresti in grado di mandare la foto.

    Usi Google Chrome per caso?
    Io non lo uso, e’ limitato ed invadente.

    Ciao, Anita

  21. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Dopo Israele sbugiardata anche la Georgia ….

    Anticipando la solita difesa d’ufficio.

    Ma come osi dubitare!!! … Figurati se quei 150 bravi ragazzi, ed i loro capi, sapevano qualcosa di una guerra in preparazione, non hai visto le foto..? Avevano tutti delle grosse fette di salame sugli occhi che come è noto permettono di vedere solo armi di distruzione di massa dove non ci sono. Erano i figli dei consiglieri che erano per caso in Cile ai tempi del golpe dell’amico Pinoshe, erano li per puro caso, partiti per una gita premio in Afganistan, per ricordare i bei tempi di quando i loro fratelli maggiori “consigliavano” i talebani sul come accoppare i biechi comunisti sovietici, erano fermi li perché informati che i talebani, notoriamente ignoranti, ora sparavano anche agli amici capitalisti.

    Salutoni , ad Anita in particolare

    Antonio – – – antonio.zaimbri@tiscali.it

  22. Anita
    Anita says:

    x Antonio

    hmmmmmmmmmmmm

    Salutoni , ad Anita in particolare
    ______________________________

    Dopo aver letto il tuo post, mi sbaglio o i tuoi saluti sono un tantino sarcastici?

    Ciao, Anita

  23. ECCO  IL  VOTO  DI  SCAMBIO  MAFIO-BERLUSCONIANO
    ECCO IL VOTO DI SCAMBIO MAFIO-BERLUSCONIANO says:

    Critichi Berlusconi e vuoi il mio aiuto?
    Firma un patto di sangue elettorale”
    Ecco, di seguito la mail inviata da Marcello Mancini e la risposta del consigliere Patrizio Bianconi.

    «Caro Patrizio, scusa se ti disturbo, ma in via Tacito l´Ama ha piazzato dei cassonetti in modo assolutamente sconcio, senza nessuna logica, seguendo probabilmente delle pressioni di qualche raccomandato. Mi fai sapere se esiste una normativa comunale in merito ed eventualmente come agire per far ripristinare un regolare ordine?»
    Marcello Mancini

    «Egr. Dott. Mancini, nella sua e-mail Lei mi segnala una problematica personale che esula dalle mie competenze. Sarebbe svilente se un On. si dovesse occupare di cassonetti – o monnezza, come dicono a Roma – tanto più se gli stessi si trovano dinanzi ad un´attività imprenditoriale di un privato. Con profondo rammarico noto (…) che lei non comprende il senso, né la ratio della Mia attività politica! Cercherò di essere chiaro.

    Lei, alle elezioni che mi hanno visto trionfatore non mi ha votato – anzi più volte nel corso degli anni ha manifestato antipatia nei confronti di Berlusconi (…) E allora nasce spontanea una domanda: perché si rivolge alla mia persona? Io per quale motivo dovrei adoperarmi per lei? Forse mi reputa un idiota che si fa sfruttare da chiunque? Oppure, cosa ancora più offensiva, il suo servetto? Io lavoro solamente per chi mi vota in quanto faccio politica, non il missionario (…) Sarebbe svilente e umiliante per la mia persona, la mia competenza e la mia professionalità consentire a chiunque di chiedermi favori che, come nel caso di specie, esulano dalle mie competenze.

    Pertanto: 1) O si impegna formalmente – stipulando un patto di sangue con il sottoscritto – a votare nel 2013 il sottoscritto on. Patrizio Bianconi al Comune di Roma ed il dir. Andrea Zaerisi al municipio XIX; 2) O, se lei non è intenzionato, non si rivolga alla mia persona.
    Desidero infine segnalarle che per avvalersi della mia professionalità deve preventivamente fornirmi: nome, cognome, indirizzo di residenza affinché io possa schedarla nella mia rubrica individuando la sezione elettorale dove lei vota al fine di controllare se esprimerà o meno la preferenza nei miei riguardi. E poi: il suo telefono di casa, il cellulare e l´e-mail al fine di poterla rintracciare quando ci servirà il voto suo e della sua famiglia. Se non se la sente di instaurare con il sottoscritto tale tipologia di patto la invito a rivolgersi alle persone che lei vota (…) Io non mi faccio prendere per il culo da nessuno!».
    On. Patrizio Bianconi
    (30 settembre 2009)

  24. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Troppo facile bollare come una “farsa” la manifestazione per la libertà di stampa.

    Non c’è niente comico, nell’affermare un diritto.

    La striscia rossa di Valentina

  25. sylvi
    sylvi says:

    caro AZ,

    anch’io ho sentito odor di sarcasmo, ma sicuramente era …
    quella meravigliosa zuppa con la verza bianca e rossa che voi fate…

    Suvvia, quel Saakasvili presidente della Georgia, così come l’Ukraina, corteggiano spudoratamente gli US, speravano di copiare il Kosovo e che gli andasse dritta.
    Gli US, finalmente, hanno studiato un po’ di geografia, hanno capito
    …che non è il caso…la Russia non è la Serbia!
    No, credo che il giorgiano abbia forzato la mano agli US e quelli hanno risposto picche!

    E poi tutte le brutture US sulle spalle della povera Anita?!!!

    ciao Sylvi

  26. Uroburo
    Uroburo says:

    GEORGIA
    I russi avevano detto subito di essere stati oggetto di un’aggressione. Chissà mai perchè la versione dei russi è sempre dubbia mentre quella dell’Usaegetta è sempre valida.
    E questo nonostante tantissimi esempi passati (dalla guerra del Viet Nam alla Corea all’Irak all’Iran) dimostrino che le dichiarazioni usaegetta valgono meno della carta su cui sono scritte.

    CROCIFISSI
    L’Usaegetta non è tanto uno stato cristiano ma uno stato integralista cristiano, nel quale la base della concezione sociale e politica è religiosa. Quindi l’Usaegetta non fa testo.
    Qui però siamo in Europa. Orbene, perchè un edificio pubblico, costruito con il denaro di tutti quindi anche mio che sono tranquillamente ateo da quando ero un ragazzo, deve avere simboli che sono fastidiosi alla mia coscienza? Un edificio pubblico è di tutti e quindi dovrebbe rispettare il credo di tutti, anche il mio che è un credo convintamente areligioso ed ateo. O no? Perchè la maggioranza dei cristiani deve avere il diritto di impormi dappertutto (sottolineo DAPPERTUTTO, cioè in TUTTI gli edifici pubblici) dei simboli che per me sono fastidiosi? Quando verrà rispettato il mio diritto? Io non voglio che questi diritti di base (come quello di NON andare in chiesa, di divorziare, di interrompere una gravidanza, di non vedere il mio denaro consegnato alla Chiesa al di fuori di ogni dettato costituzionale) vengano rispettati quando gli atei diventeranno maggioranza, voglio che siano rispettati ora, perchè io pago le tasse ora!
    Un saluto U.

  27. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    perchè c’è una legge che NON è stata abrogata!
    Perchè in democrazia vince la maggioranza.
    Perchè divorziare, abortire, scegliere l’8×1000 sono diritti individuali, non collettivi,
    tutelati dalla legge.
    Perchè la maggioranza degli italiani si dichiara cattolica!
    Perchè io,infine, pur non usufruendo di alcun servizio scolastico statale, ho pagato due volte, lo stesso servizio!
    Anch’io ero infastidita!!!
    E’ il bello della democrazia!!! Faccia la rivoluzione e soprattutto trovi una maggioranza che la segue.

    Ho fatto la mostarda; è a riposo.
    Ho l’impressione, ma devo assaggiare , che le gocce di senape, 10xkg, siano poche.
    Ma vedremo …fra quante settimane posso assaggiare?

    cordialità Sylvi

  28. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi,
    in questo forum i cattivi sono solo gli US, non tengono mai conto che le altre nazioni hanno complotti, cospirazioni, servizi segreti e agiscono per conto loro e si aiutano a vicenda contro gli US.

    Abbiamo piu’ nemici che amici, anche gli amici sono amici di convenienza, per la maggior parte.

    Vedi come hanno fatto presto a puntare il dito agli US per l’arresto di Zelaya nell’Honduras, mentre il nostro Presidente si e’ schierato con Zelaya ed i suoi sostenitori.

    Ciao, Anita

  29. EMMA DA MONTE BERICO
    EMMA DA MONTE BERICO says:

    ARROSTO DI FARAONA SU VELLUTATA DI PATATE, UNA DELIZIA PER LE SIGNORE AMANTI DELLA BUONA CUCINA.

    Tritate la cipolla e fatela stufare con poco olio, aggiungete i chiodini precedentemente sbollentati e la verza tagliata a falde. Fate cuocere per 10 minuti.

    Stendente la faraona e riempitela con i chiodini, òa verza, la salsiccia sgranata e le castagne pulite: arrotolate la faraona su se stessa ottenendo così un arrostino farcito.

    Inseritela nella rete e fatela rosolare con olio, salate e pepate, sfumate con il vino bianco prosecco e cuocete per circa 30 minuti aiutandovi ogni tanto con l’aggiunta del brodo.

    Fate bollire le patate private della pelle e una volta cotte frullatele con poca acqua di cottura, emulsionate con olio e aggiustate di sale.

    Stendete la salsa a specchio sul piatto, tagliate l’arrosto di faraona in quattro porzioni e aggiungete il sughetto rimasto dalla cottura.

    INGREDIENTI Per 4 persone

    1 faraona disossata
    ½ verza
    250 gr di chiodini
    200 gr di castagne bollite
    200 gr di salsiccia
    rete di maiale 40 cm per 40 cm
    1 cipolla
    25 cl di vino prosecco
    1 lt di brodo vegetale
    300 gr di patate
    sale e pepe quanto basta
    olio extravergine di oliva
    in bottiglia scura in giusta misura

    Con questo arrosto s’alimentano
    i santi in paradiso e i loro amici.

  30. sylvi
    sylvi says:

    cara Emma da Monte Berico,

    un arrostino ispirato sicuramente dalla Madonna!!

    Suppongo che la “gallina” faraona venga disossata! O no?
    La rete di maiale è forse un po’ presto per trovarla, ma non si sa mai.
    Olio d’oliva in bottiglia scura…complimenti!!!Così si parla!
    Comunque una ricetta da metter da parte.
    Grazie!!!

    Ps: una fettina la diamo anche ai diavoli e ai miscredenti?
    Un cordiale xe vedemo
    Sylvi

  31. 8 x 1000
    8 x 1000 says:

    L’ 8 per mille espresso alla chiesa cattolica rappresentava, nel 2005, meno del 40%. Circa il restante 60% non viene assegnato dai contribuenti. La legge stabilische che la quota non assegnata sia ripartita tra le diverse confessioni religiose, sulla base delle preferenze dell’ 8 per mille espressi.
    Ovvero la chiesa cattolica, a cui vengono assegnati volontariamente meno del 40% dei contributi, recepisce in realtà oltre il 90% del totale.
    Questo è quello che è scritto nella legge del’ 8 per mille, che come altre leggi di natura concordatoarie non può essere abrogata per referendum popolare. Legge scritta da tremonti, ndr.
    Quasi tutte le leggi che in italia regolano il rapporto stato chiesa non possono essere riviste dal parlamento nè da voto referendario popolare.

    La maggioranza degli italiani non si dichiara cattolica. Semmai una minoranza relativa ben lontana dal 50%, visto che negli ultimi anni la contribuzione con l’ 8 x mille è scesa attorno al 34% degli espressi.
    Per cui i cattolici sono una robusta minoranza, non una maggioranza, o per lo meno una minoranza relativa.
    Con questo: sta bene che ricevano i fondi espressi. Discutibile che prendano quelli non espressi, e ancora meno che le leggi che regolano tutto ciò non possano essere materia di referendum popolare o revisione parlamentare.

  32. Peter
    Peter says:

    quasi del tutto d’accordo col post 85, eccetto che i contributi ‘fregati’ in forza di una legge dubbia ed iniqua non sono accettabili. E’ semplicemente assurdo che non vi possano essere referendums in materia concordataria (deciso da chi?!).

    Uroburo ha ragione, ma per ragioni sbagliate. Il fatto di pagare tasse non c’entra. Capisco che egli in Italia appartenga ad una minoranza (i contribuenti fiscali) ma cio’ non gli da’ dei diritti o privilegi. I diritti dovrebbero venire semplicemente dall’essere cittadini ‘uguali davanti alla legge’. Gli USA sono molto diversificati, ma proprio non direi che siano un paese integralista cristiano nel suo insieme (ma parecchi stati membri lo sono). Al contrario, il rispetto dei diritti civili, minoranze varie, gay ed aborto ci vengono proprio dagli USA verso il finire del secolo scorso!
    E Sylvi ha torto marcio. Il fatto che una religione fosse (ammettiamo pure) maggioritaria non le da’ affatto piu’ diritti, o privilegi, rispetto alle altre religioni praticate in uno stato, e meno che meno rispetto ai laici o non religiosi o atei. Semplicemente perche’ lo stato moderno non puo’, non vuole e non deve dirsi ‘confessionale’, ma laico e super partes. Ergo nessuna religione puo’ avere privilegi o rapporti e trattamenti particolari con lo stato laico. I concordati sono assurdi e falsi e vanno aboliti perche’ intrinsecamente contraddittori.
    Va da se’ che i simboli di questa o quella religione possano essere esibiti solo nei luoghi di culto, e questo dovrebbe valere per tutte le religioni. Punto. Quella pletora di crocefissi, icone e statue di santi e vergini esibiti in ospedali, scuole, tribunali e pubblici uffici vari e’ assurda e nauseante. E me ne vergognerei anche se fossi un cattolico praticante.
    La Francia, paese in prevalenza cattolico, non riconosce alcuna religione di stato o privilegiata da oltre un secolo

    Peter

  33. Peter
    Peter says:

    leggendo il Guardian di oggi…

    Barak, ministro della difesa israeliano in visita in GB, e’ stato oggetto di denuncia per crimini di guerra (contro i civili palestinesi a Gaza) in forza di una legge del 1988. La corte britannica non ha potuto procedere perche’ e’ stato stabilito che il ministro in visita gode di piena immunita’, ed il suo arresto avrebbe ‘interferito con lo svolgimento delle sue funzioni’. Il governo israeliano e’ furioso per la denuncia.

    Uscira’ un film su Barbarossa, con Rutger Hauer e l’attrice francese Cécile Cassel. Il film e’ stato girato in Romania per risparmiare il piu’ possibile. Il Bossi gongola, si identifica con Alberto da Giussano, mentre il moderno stato italiano sarebbe ‘il Barbarossa’. Il regista Martinelli si dichiara ‘inspirato da Bossi’ (sinceramente lo compiango). L’attrice Cassel e’ disgustata. Non sapeva che il film sarebbe stato strumentalizzato da un partito razzista e xenofobo in Italia. E’ stata sempre a favore di aiuti agli immigrati, mentre i leghisti proponevano di aprire il fuoco sulle barche dei clandestini. Il prode Martinelli dice che la Cassel si crede molto importante come la maggior parte dei francesi (minchia!! e che dire degli italiani del nord e leghisti in particolare, chiedo io?). E non le dara’ piu’ alcun incarico, aggiunge (poverina, immagino che morira’ di fame. Invece lui, girando pellicole a scartamento ridotto in Romania…)

    Peter

  34. sylvi
    sylvi says:

    x85

    Fatto 1000 il contributo alle religioni, il 40%
    va alla Chiesa Cattolica;
    resta il 60% non scelto, che viene suddiviso fra tutte le Chiese( non ricordo se sei o otto) resta perciò, al di là delle varie proporzioni, impossibile che alla C.C vada il 90%!
    Per onorare la matematica!
    L’ho scritto molte volte: la revisione del Concordato l’ha fatta Craxi.
    Giusto per dare a Tremonti quel che è di Tremonti!

    x Peter

    C’è una vecchia legge ,mai abrogata, che obbliga all’esposizione della foto del Presidente della Repubblica e del Crocefisso. in tutti gli uffici pubblici.
    Lei può strillare fin che vuole, e io , al contrario di lei, posso essere d’accordo, ma vada a rileggersi l’art.7 della Costituzione e poi la revisione del Concordato del 1984 (credo!).

    La Francia ha fatto la Rivoluzione, s’è presa i beni ecclesiali in maniera piuttosto spiccia!!!
    L’Italia ha fatto la breccia di Porta Pia con quel che ne consegue…
    Comunque si legga che cosa è successo in Inghilterra con Enrico VIII e nonostante ciò la Chiesa (generale) è forte e tutti gli Stati devono tenerne conto.
    Quello che penso io, lei, Uroburo conta niente!
    E la smetta di darmi torto, abbiamo stabilito urbi et orbi che io non ho MAI ragione!!!

    Bentornato!!!!!!!
    Sylvi

  35. Le incredibili acrobazie ipocrite della Chiesa per nascondere la pedofilia di troppi preti
    Le incredibili acrobazie ipocrite della Chiesa per nascondere la pedofilia di troppi preti says:

    Replicando alle accuse mosse da Keith Porteous Wood, un membro dell’ Unione Internazionale dell’ Etica, che ha accusato la Chiesa di nascondere gli abusi ai minori e di violare vari articoli della Convenzione dei Diritti dei Minori, l’arcivescovo Silvano Tomasi, osservatore permanente del Vaticano all’ ONU, in una riunione del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite a Ginevra, ha dichiarato:

    – “nel clero cattolico solo tra l’ 1,5 e il 5% dei religiosi ha commesso atti di questo tipo”;
    – “la percentuale è maggiore tra i familiari e gli amici delle vittime”;
    – “Non si può parlare di pedofilia, solo di omosessuali attratti da adolescenti. Di tutti i preti implicati in casi di questo tipo, l’80-90% di essi appartengono alla minoranza sessuale che pratica la efebofilia, vale a dire che intrattengono relazioni sessuali con ragazzini dagli 11 ai 17 anni”.

    Tomasi ha citato le statistiche del Christian Science Monitor secondo le quali negli Usa la confessione più impestata da reati sessuali è quella protestante, seguita da quella ebraica.

    Con la solita morale farisaica il prelato ha così concluso:
    – “Come la Chiesa cattolica si è preoccupata di far luce e pulizia nella propria casa, sarebbe auspicabile che altre istituzioni e autorità dove vengono riportati la maggior parte di abusi facessero lo stesso”.

    Il che è come dire che siccome ci sono in giro molti assassini impuniti allora possono diventare assassini anche gli altri e se qualcuno questi ultimi li vuole processare non si può perché non vengono processati neppure gli altri.
    La morale cattolica è davvero scesa in basso. Oddio, non che sia mai stata in alto….
    B. Spinoza

  36. sylvi
    sylvi says:

    Leggendo il link di Anita,

    efficiente come al solito, le Chiese che hanno stabilito intese con lo Stato e che quindi partecipano alla divisione dell8x1000, sono sei.
    E sei sono le caselle nella Dichiarazione dei redditi!
    Alcune sono in attesa di intese.
    I mussulmani non hanno siglato intese perchè devono ancora mettersi d’accordo fra loro, sulle rappresentanze!

    Gli altri Stati di cui so, Francia e Germania, sovvenzionano le Religioni, in vari modi!
    Sylvi

  37. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Tanto per non dimenticare!!!
    E tenersi aggiornati!
    —————————————————————–

    Conclusa l’inchiesta della Procura di Paola, in provincia di Cosenza, sulla Marlane
    Il lavoro dei magistrati è durato anni. Il primo fascicolo nel ’99, un altro nel 2006
    Morti quaranta operai nella fabbrica tessile
    Il tumore dopo una vita a respirare coloranti

    ———————————————————————–

    Così a occhio e croce direi che la Colpa è della Sx , che non ha saputo vigilare abbastanza.
    In subordine, gli operai non si ricordavano mai di mettersi le mascherine”.
    Infine la ” sfiga” che in questi casi c’entra sempre.

  38. sylvi
    sylvi says:

    x CC

    Non è “la sfiga”…è l’Italia!!!
    Variante dell’altro giorno…
    …chi muore giace…chi è vivo se ne frega!!!
    …in tutt’altre faccende affaccendato…

    …cadrà Berlusconi?
    Rutelli andrà con Casini?
    Toglieranno la sedia sotto il sedere di Franceschini anzitempo?
    La D’Addario andrà da Santoro?

    Aohhh…son problemi…
    buonanotte
    Sylvi

  39. A proposito di ipocrisia e facce come il culo (non quello della Carfagna....)
    A proposito di ipocrisia e facce come il culo (non quello della Carfagna....) says:

    Flavia Perina: “Non vado più”. “Avevo dato la mia disponibilità di massima a partecipare alla puntata di domani di Annozero, che mi era stata presentata – dice Flavia Perina, direttore del Secolo d’Italia – come dedicata al “sistema Tarantini” e al rapporto tra il potere e le donne. Ma l’annuncio della presenza in studio della signora D’Addario mi ha costretto a declinare l’invito, con la convinzione che una trasmissione così congegnata rischi di risolversi nella ricerca di facili effetti scandalistici. Ho troppo rispetto per la politica, e per il tema della dignità della donna, per affidarla a un confronto di questo tipo”.

    Tarantini. Per l’imprenditore al centro della vicenda delle escort, Annozero ha fatto “disinformazione” con “strumentalità politica”, in contrasto con “la finalità del pubblico interesse che è propria della televisione pubblica”. Tarantini lo afferma, attraverso i suoi legali, in una missiva inviata al ministero dello Sviluppo Economico, all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, alla Commissione di vigilanza Rai, ai vertici di viale Mazzini e, per conoscenza, al direttore di RaiDue e alla redazione di Annozero. L’imprenditore barese chiede l’immediato intervento “per adottare i provvedimenti che si riterranno opportuni” in ordine alla puntata andata in onda il 24 settembre scorso, e, in particolare, “perché nella nuova trasmissione non vengano tenuti ulteriori comportamenti antigiuridici, in alcuni casi anche penalmente rilevanti”.

  40. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Caro Peter,
    quando ti assenti dal forum devi notificarci.
    Altrimenti pensiamo male o…….che ci hai abbandonato. :-(

    Ciao, Anita

  41. alex
    alex says:

    @ Ciccì (92)
    “…Così a occhio e croce direi che la Colpa è della Sx , che non ha saputo vigilare abbastanza.
    In subordine, gli operai non si ricordavano mai di mettersi le mascherine”.
    Infine la ” sfiga” che in questi casi c’entra sempre…”
    – – – – – – – –
    Dispiace vedere che il fosforo del cacciucco, sparso a ganasce piene nel blog, abbia smesso di sortire i suoi benefici effetti.
    E i sindacati no? Rammenti Ciccì? E’ “sempre” colpa dei sindacati che “hanno rovinato l’Italia”.
    Bai bai

  42. Faust x Anita
    Faust x Anita says:

    … scusami, sono stato fuori tutto il gg… Avvocati e festa dal mio amico attore… continuo in privee… Scusami se è la prima volta che tento di spedire una foto… che ho ricevuto via mail… la difficolta è che voglio spedire una sola delle due… e non ci riesco.. anche x il poco tempo… domani ho tutto il tempo x risolvere questo intoppo… e risolvero linvio…
    Ho letto di corsa i post di oggi… ma devo raccontarvi delle cose che ho saputo oggi… approposito di privacy nel web… e soprattuto sui falsi di identita… etc… della festa invece non vi diro gniente… addopo
    Faust

  43. Faust ... dopo un ombra de vin... vista lOra, penso cche...
    Faust ... dopo un ombra de vin... vista lOra, penso cche... says:

    http://www.vvuaddurmi.now
    addomani… cari/e, è da stamani-prestino (5am) cche sono in pista… con lavvocato è stata lunga…. ma molto interessante…
    notte a Tuti, Beli e Bruti… ma in particolare a Sylvi: Eroica!!!
    …addomani, notte!!
    Faust

  44. Anita
    Anita says:

    x Faust

    Secondo come hai sistemato il tuo computer…se hai due foto e ne vuoi spedire solo una, clicca a destra sulla foto, ‘save as’ = conserva ai tuoi documenti.
    Nel folder “my pictures” dovresti recuperare la foto, clicca sulla foto e mandala al recipiente.
    Non il link, ma la foto.

    Sylvi mi ha mandate 7 bellissime foto di Riccardo, il nipotino.
    Posso rispedirle una alla volta.

    Non uso una digital camera, uso una macchina fotografica regolare, dal printer le conservo in un folder e da li’ le spedisco.

    Non ho ancora acquistata una digital camera perche’ non ho nessuno da fotografare, eccetto i miei fiori e giardino.
    Sorry, e Alexander…..

    ‘Notte, Anita

    PS: Non esiste ‘privacy’ in internet…….non lo sapevi?

  45. Faust ... dopo un ombra de vin... vista lOra, penso cche...
    Faust ... dopo un ombra de vin... vista lOra, penso cche... says:

    …questa la scrivo Ora x Sylvi… : Eroica come Veronica…!!
    Ammiro molto Veronica Lario.. è Eroica come la Sylvi! verdad!!
    Faust

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