La disonestà della classe dirigente e l’immoralità di quella militare d’Israele, che ingannano e usano in modo cinico (anche) i propri giovani
L’esultanza di questi giovani soldati dopo la nuova terribile mattanza a Gaza dimostra l’imbecillità dell’età giovanile di ogni parte del globo quando è imbevuta di nazionalismo e dimostra l’odio contro i palestinesi con il quale in Israele i cittadini vengono formati fin dalle scuole elementari, grazie ai programmi scolatici che, come rivelato da molti docenti di storia israeliani, hanno deliberatamente falsato la Storia e la narrazione della nascita di Israele. E’ come se in Italia si scoprisse che Garibaldi e i garibaldini anziché avere “fatto l’Italia” con le famose battaglie (più qualche strage in Sicilia…) l’hanno fatta con la pulizia etnica di oltre 500 villaggi, paesi, quartieri e città oltre che con una serie impressionante di stragi di civili, esecuzioni sommarie, saccheggi e ruberie varie. E’ come scoprire che in Italia Garibaldi anziché andarsene in esilio a Caprera s’era fatto un ranch sul territorio di un paese di meridionali evacuato e distrutto così come ha fatto Sharon nel Negev con il territorio di un paese “ripulito”.
E’ come scoprire che Garibaldi anziché avere riunito l’Italia creando di conseguenza gli italiani l’ha divisa in due cacciando quasi tutti i meridionali armi alla mano e facendo vivere quelli rimasti in sacche tipo riserve indiane amministrate eternamente da militari. Peraltro, poiché non sono ipocrita, so benissimo e lo dico anche qui che messo da parte Garibaldi furono i piemontesi a fare carne di porco di buona parte del Meridione, ovviamente accampando scuse come quella della “lotta al banditismo”, ed è questa serie di soprusi e porcherie che ha spinto il Meridione nell’arretratezza esistente ancora oggi.
Bombardare una Università è uno degli atti più esecrabili, barbari e incivili. In questa nuova mattanza Israele oltre ad avere bombardato l’Università non si è risparmiata nessuna infamia, dai bombardamenti di ospedali a quello delle scuole fino ad ammazzare bambini in fuga. Purtroppo la faccenda non è nuova: è un replay di quanto già commesso nel ’47-’48, per ordine diretto di Ben Gurion ed esecuzione zelante di Yitzak Rabin, Yigal Allon e altri personaggi che anziché essere processati per delitti contro l’umanità sono diventati capi di Stato e di governo di Israele. La radice del male che miete vite umane e devastazioni ancora oggi, e mieterà in futuro, è tutta nella mancanza di volontà di Israele di ammettere le sue colpe iniziali neppure oggi che è ormai una realtà consolidata. Non ci può essere nessuna pace senza Verità. E senza Eguaglianza e Rispetto reciproco. La prima mossa deve farla il più forte, da che mondo è mondo, ma i governi israeliani si rifiutano di farla. Abbiamo davanti un baratro che nel giro di 20-50 anni ci inghiottirà tutti.
Ecco, lo pensavo stamattina osservando quella foto preso a dare una sfogliata ai giornali online.
Come si fa a ridere e mostrare i muscoli quando sai di aver accoppato più di 1’500 civili inermi e innocenti?
Come può, una persona cosidetta normale anche se in divisa militare, mettersi a ridere su tanto strazio?
Drogati?
Non riesco a capacitarmi su altre spiegazioni con un minimo di logica.
Anche il terrorismo islamico esulta dopo una delle loro mattanze, mentre invece questi ragazzi certamente drogati, cosa sono se non terroristi pari-pari?
Qualcuno può contestarmi se quello che penso sia un pensiero antisemita?
C.G.
L’odio, le menzogne e i falsi storici con cui vengono nutriti fin dalle fasce e dal latte materno spiegano non solo questi atteggiamenti da bestie della curva sud, ma anche le continue stragi compiute da questi “difensori della democrazia” dei miei stivali.
Shalom
Il tribunale dell’Aja dichiarò giustamente Dragomir Milošević criminale di guerra.
Lo farà anche con il suo omonimo in quanto a crimini di guerra e crimini contro l’umanità Netanjauh?
Oppure la solita legge vergognosamente ipocrita dei due pesi e due misure?
C.G.
La seconda che hai detto….
Shalom
http://www.democracynow.org/2014/7/28/professor_ilan_pappe_israel_has_chosen
http://www.democracynow.org/2014/8/1/amnesty_international_us_should_stop_arming
http://www.democracynow.org/2014/8/5/iron_dome_boondoggle_has_obama_just
http://www.truth-out.org/news/item/25109-us-provides-israel-the-weapons-used-on-gaza?utm_content=bufferfd8b0&utm_medium=social&utm_source=facebook.com&utm_campaign=buffer
Già che ci siamo, oggi, tanto per ricordarlo, si commemora una delle più vergognose carneficine della storia dell’umanità.
Hiroshima, 6 luglio 19445, ore 8.16 locali
“L’esplosione avvenne ad un’altitudine di 576 m con una potenza pari a 12500 tonnellate di Tnt, uccidendo all’istante 80.000 persone (altre 60.000 ne moriranno in seguito a causa delle radiazioni nucleari o fallout nucleare) e distruggendo circa l’80% dell’area edificata della città.”
C.G.
E come se non bastava, dopodomani commemorano Nagasaki.
Altra bestialità usaegetta.
C.G.
Davvero un bel progresso. Grazie agli Usa (con il concorso entusiasta di Israele):
http://www.repubblica.it/esteri/2014/08/07/news/iraq_jihadisti_conquistano_la_principale_citt_cristiana-93300006/
Iraq: jihadisti conquistano la principale città cristiana, decine di migliaia di persone in fuga.
Le autorità religiose hanno riferito che Qaraqosh, Tal Kayf, Bartella e Karamlesh sono sotto il controllo dei miliziani.
KIRKUK – I jihadisti dell’autoproclamato califfato islamico hanno conquistato Qaraqosh, la principale città cristiana dell’Iraq, e le zone circostanti. Lo hanno riferito oggi i residenti in fuga e le autorità religiose. “Al momento so che le città di Qaraqosh, Tal Kayf, Bartella e Karamlesh sono sotto il controllo dei miliziani dopo che la popolazione è fuggita”, ha detto Joseph Thomas, arcivescovo caldeo di Kirkuk e Sulaimaniyah. Decine di migliaia di persone sono in fuga. Diversi abitanti hanno confermato che tutta la zona nel nord dell’Iraq, dove risiede la maggior parte della comunità cristiana del Paese, è finita sotto il controllo dei jihadisti.
Migliaia di persone della minoranza religiosa degli yazidi stanno fuggendo verso la Turchia dalla provincia di Niniveh nel nord dell’Iraq, dopo essere finiti nel mirino dei jihadisti soprattutto dopo la conquista domenica di Sinjar, dove maggiore è la loro presenza.
Ieri, in una serie di attentati a Bagdad, sono morte 30 persone.
http://www.repubblica.it/esteri/2014/08/07/news/iraq_jihadisti_conquistano_la_principale_citt_cristiana-93300006/?ref=HREC1-3
E pensare che il Poppy era convinto che gli US, potenza tra le potenze, esportarono democrazia da quelle parti donando libertà al popolo iracheno…
Eggià.
C.G.
Chi semina vento raccoglie tempesta. Siamo al bis dell’avere allevato Bin Laden.
pino nicotri
x Pino
With the anniversary of the first atomic bombings approaching, for Peace believes it is important we remember what happened 65 years ago if we are to keep from repeating history.
Con l’anniversario dei primi bombardamenti atomici si avvicina, per la Pace ritiene importante ci ricordiamo quello che è successo 65 anni fa, se vogliamo evitare di ripetere la storia.
Non tutta l’America, ma gruppi o citta’….per la PACE.
Anita
Strano però che gli Usa seminino guerre, specie in Medio Oriente. Per giunta con esisti disastrosi, come in Iraq.
Un saluto.
pino
Strano?
Mica tanto se si pensa quanto sia importante per il business e per il prodotto interno lordo.
E se poi ci vanno di mezzo i soliti ultimi, vabbè…effetti collaterali.
Quisquilie, pinzellacchere.
C.G.
Thousands of young Jewish fighters from Europe and its colonial extensions have volunteered themselves for Israel’s colonial army. (Yotam Ronen / ActiveStills)
The European Christian fight for anti-Semitism was always a fight to grant Christians superior rights to Jews and to institutionalize that superiority as racial and religious supremacy.
In response, the European Jewish fight against anti-Semitism was and remains a fight against the reduction of the rights of Jews (if not their elimination altogether in the case of the Nazis), against the project to render European Jews an inferior species of citizens, and against white European Christian supremacy.
This has been a historical fight that multitudes of non-Jews have joined on both sides. However, ultimately it was European Jewish fighters against anti-Semitism and their gentile allies who won this key battle against inequality, oppression, racial and religious discrimination and genocide.
The European Jewish and Protestant fight (the latter preceded the former by three centuries) for Zionism, in contrast, has been and remains a fight to grant European Jews more rights than non-Jews (and non-European Jews) on a religious, ethnic and racial basis.
This superiority would be granted especially vis-à-vis Palestinian citizens of the Jewish settler-colony (if not eliminating their rights altogether as many Zionist Jews call for), as well as eliminating the rights of the Palestinians in the territories Israel occupied and colonized since 1967 and those it expelled and exiled since 1948 outside the borders of their homeland.
Multitudes of Jews and non-Jews have also joined this historical fight for racism, discrimination and colonialism. The Palestinians and their Jewish and non-Jewish allies refuse to give up and continue to resist Zionism’s insistence that European (and other) Jews must have superior and supremacist colonial, racial and religious rights in Palestine.
The Jewish fight for Zionism (which has never included and still does not include all Jews) is the exact opposite of the Jewish fight against anti-Semitism (which also never included all Jews); the former is a fight for European Jewish supremacy while the latter is against European Aryan and Christian supremacy.
This in a nutshell exposes the outright Zionist lie that claims that the struggle against anti-Semitism and the struggle for Zionism are one and the same.
Recruiting Jews to kill Palestinians
This is important to consider when we examine the international Zionist Jewish brigades that have volunteered to join the Israeli colonial army with much eagerness to kill Arabs and Palestinians. This has been a successful project in light of the mobilizational Zionist and Israeli Jewish propaganda in the last seven decades among the Jewish communities of the United States, France, the United Kingdom, Canada, Russia and Argentina, to name the most prominent Jewish communities outside Israel.
This propaganda campaign aimed at transforming members of these communities from fighters against white Christian supremacy into fighters for European Jewish racial and colonial supremacy.
The dissemination of racist Israeli Jewish culture internationally goes hand-in-hand with Zionism’s pan-Jewishism, whereby, just as anti-Semitism speaks against all Jews, Zionism claims to speak for all of them — and reassures Jews that Israel is their country and that they should move to colonize it, failing which it would function as a spare country awaiting their arrival on a need to colonize basis.
That the major North American and European organizations that claim to speak for Jews have endorsed Israel’s right to speak for them and have been the major conduits for the hateful racist Israeli Jewish propaganda against the Palestinian people makes them fully complicit in the ongoing slaughter and oppression of the Palestinians. This is especially so given that they openly support anti-Palestinian Israeli colonial policies and urge their respective governments and media to do the same. (We must keep in mind these organizations and their wealthy leaders are not elected by members of the Jewish communities but appoint themselves as their representatives and speak for them in these organizations’ newspapers, which constitute what is referred to as the “Jewish” press.)
This is not to say that members of the Jewish communities are not pro-Israel and fervently anti-Palestinian, which they are in their majority, but it is to say that polls have shown them to be less murderous and hateful than the organizations claiming to represent them.
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Organized Jewish communities are generally pro-Israel and fervently anti-Palestinian. (Tess Scheflan / ActiveStills)
Thus, Israel has created a hegemonic racist Jewish culture that does not only dominate Israeli Jewish communities but also Jewish communities in Europe and its settler colonial extensions (in the Americas, in Australia and in South Africa). This, however, was never sufficiently successful to produce millions of Jewish volunteers for Israel’s colonial cause (no matter how much European and American Jews support Zionism and Israel, few would want to fight or die for it). But it did create the conditions for thousands of young Jewish (mostly male) fighters for European racial supremacy to join the Israeli colonial army seeking to prove the superiority of European Jewishness (and a concomitant European Jewish manliness) by slaughtering Palestinians.
The Israeli colonial army advertises several programs to accommodate international Jewish volunteers for the oppression of the Palestinians. It provides them with the option to serve in the Israeli army in “full combat and support roles,” namely in its “Mahal” program, to fulfill their commitment to the Zionist cause of European Jewish supremacy without necessarily having to become Israeli citizens.
There is also the smaller “Marva” program in which young teenage Jewish recruits for Zionist Jewish supremacy can participate “in this immersive army program, serving alongside fellows from countries around the world.”
Israel’s killing machine proudly declares that “over 300 Jewish teens from all around the world volunteer to serve” in the Israeli colonial army annually as part of the four thousand “Jewish and non-Jewish” volunteers who “fly to Israel and volunteer in the IDF [Israeli military] for several weeks.” These may not be impressive numbers, but there are more.
One of the programs engineered to recruit Jewish youth for racial and religious supremacy is the “Garin Tzabar” project. Garin Tzabar means “cactus seed,” or “Sabra seed,” in reference to Palestine-born Israeli Jews, hence the importance of this program as a reproductive and masculinist project aimed at populating the Jewish settler-colony with more Zionist Jews committed to the superiority of European (and other) Jews over Palestinians.
Garin Tzabar, according to the Israeli colonial army, has “already helped over 1,500 teens from all around the world join the IDF and approximately 70 percent of the immigrants have stayed in Israel after their service.”
Garin Tzabar is not the only volunteer program. There are others like the “Sar-El” program, which claims that it has brought between 1983 and 2011 “more than a hundred thousand volunteers to Israel … Staying in Israel for several weeks, the participants share a true IDF experience on IDF bases” (Israel refers to these European and American volunteers for Jewish racial supremacy as “lone soldiers”).
The Israeli military claimed that in 2012, “5,500 lone soldiers” were serving in its colonial forces whereas today it claims to have 4,600 volunteers, one-third of whom are Americans.
In the ongoing barbaric slaughter of Gaza Palestinians, two of the Palestinian baby-killing Jewish soldiers (as I’ve written previously, targeting and killing Palestinian children is an old Zionist tradition) who were killed by the Palestinian resistance were American Jewish volunteers for Jewish racial and colonial supremacy.
They quickly became heroes for the American press, “Jewish” and “gentile” alike. Indeed an article appeared in The Washington Post to show how these baby-killers are different from Muslim foreign fighters who volunteered to overthrow the Afghani communist government and more recently several Arab governments (“‘Foreign Fighters’ for Israel,” David Malet, 22 July 2014). Few, however, mention the White European and American Christian mercenary foreign fighters who have served tyrannies around the word since the Second World War.
Colonial recruitment
These Israeli volunteer programs build on the legacy of the four thousand Jewish volunteers who came to fight the Zionist colonial war of 1948 that captured Palestine and expelled its population and established the European Jewish-supremacist settler-colony. Known as Mahal, the main volunteer program included American Jews as prominent and important members assisting in Israel’s colonial conquest.
They included Mickey Marcus, an American Jewish US Army colonel who became Israel’s first brigadier general. Marcus’ Second World War experience was instrumental in breaking the 1948 “siege of Jerusalem.”
Other important Jewish volunteers included the Canadian officer Ben Dunkelman and US pilot Milton Rubenfeld, as well as British Jewish Major Wellesley Aron who helped in the recruitment of American Jews for Zionism’s colonial war. European and American Christian Zionist mercenaries also helped, especially in the Zionist air force. These colonial volunteers fighting for racism, especially from the UK, constituted almost two-thirds of the settler-colony’s air force during the 1948 war.
David Ben-Gurion, the Jewish settler-colony’s first prime minister, was so thankful to them that he stated that “the Mahal [volunteer] Forces were the Diaspora’s most important contribution to the survival of the State of Israel.” Indeed they were: 123 of them died in that colonial war.
Jews in the struggle against Israeli racism
But unlike Jews inside Israel, Jewish communities in Europe, North and South America, and even in Australia, live in cultures that are not fully controlled by Zionist propaganda and therefore are not fully under the sway of the racist culture that Israel seeks to impose on them. It is this that explains how an increasing number of prominent members in the Jewish communities of the US and the UK, among intellectuals and academics, are in the forefront of the struggle against Israeli Jewish racism and colonialism (in contrast with apartheid South Africa which had a substantial number of white anti-racist activists and intellectuals, only a few Israeli Jewish intellectuals have been able over the decades to escape Israeli racist brainwashing — a feat unto itself).
Today many American Jewish luminaries in academe oppose Israeli policies unreservedly. Whereas once Noam Chomsky was a lone Jewish academic voice critical of Israel, he is today joined by scores of Jewish academics and intellectuals in opposing Israeli policies (of course these Jewish academics along with anti-Zionist gentile academics remain a minority and are outflanked by the much larger Jewish and gentile academics who are militant enemies of Palestinians, Arabs and Muslims).
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The fight for Palestinian rights and liberation is the latest phase of the historic fight against anti-Semitism. (Tess Scheflan / ActiveStills)
Some, like the prominent American Jewish philosopher Judith Butler, have surpassed Chomsky in their opposition to Zionist and Israeli racism and colonialism, and are vocal supporters of the boycott, divestment and sanctions (BDS) movement and call for a one-state solution, both of which Chomsky does not support. In fact, a few Palestinian-American academics have also opposed both of these important positions or remained “neutral” on them (some used the rhetorical strategy, of “on the one hand this and on the other hand that”). Though in the last year some, fearing being left outside the leftist mainstream which has adopted these positions, have decided to show a belated “courage” in adopting these positions more than a decade after everyone else has.
And this is not limited to Jewish intellectuals but extends also to Jewish activists, especially groups like Jewish Voice for Peace (which, among many of its anti-racist activities, played an important role in helping Palestinians and others persuade the Presbyterian Church USA to divest from companies profiting from the Israeli occupation), and the countless Jewish students joining, and in a good number of cases, leading groups like Students for Justice in Palestine based on their commitment to fight racism and colonialism, values that are the diametrical opposite of Zionist colonial racism and fascist tribalism.
It is these Jewish fighters against Zionism and Israeli colonialism and racism that are continuing the Jewish fight against anti-Semitism but who remain unsung heroes in the American “Jewish” and “gentile” press that prefers to celebrate baby-killing Zionist Jewish volunteers for Israeli Jewish supremacy instead.
These Jewish fighters against racism have joined the Palestinian people and their international allies (Jewish and gentile alike) in fighting this ongoing historical battle against the forces of racial supremacy and colonial conquest. They understand well, as the Palestinian national movement has always understood, that the fight for Palestinian rights and liberation from the Jewish settler-colony is the latest phase of the historic fight against anti-Semitism and that the fight for Zionism is part of the war for European racial supremacy and colonialism.
The carnage that Israeli Jewish soldiers and international Zionist Jewish brigades of baby-killers are committing in Gaza (and the West Bank, including East Jerusalem, let alone against Palestinian citizens of Israel) is but the starkest reminder of this unshakeable conviction.
Joseph Massad is professor of modern Arab politics and intellectual history at Columbia University. He is author of the forthcoming Islam in Liberalism.
I SUPREMATISTI SIONISTI ACCORRONO – ILLEGALMENTE – A DARE MANFORTE ARMATI DI TUTTO PUNTO CONTRO I PALESTINESI E GAZA.
http://electronicintifada.net/content/jewish-volunteers-racial-supremacy-palestine/13695
Vado su e zo a Grado, dove non potevo collegarmi a internet perchè la vecchia chiavetta era abbondantemente scaduta.
Mi hanno risolto il problema, così potrò leggere il blog e rispondere a chi mi ha scritto, anche privatamente, al più presto.
Ma già che ci sono, vorrei dire la mia sulle due povere imbecilli che vanno in Siria ” a salvare tutti i poveri bambini”.
Premetto che bisogna salvaguardare e tirare fuori dai guai anche gli imbecilli, ma ciò non toglie che si debba a volte avere il desiderio di lasciarli nei guai dove si sono cacciati.
Ora succede che si devono muovere tutte le forze nazionali e internazionali; che quasi sicuramente dovremo pagare un riscatto , noi italiani di tasca nostra, per riportarle fra le braccia dei loro genitori altrettanto imbecilli.
Infatti non sono stati capaci di spiegare alle loro bambine che la guerra è una cosa molto seria, non è sicuramente come giocare con il boy friend, o con il selfie che fa tanto figo.
Ho avuto qualche piccola esperienza di come ci si muove nelle periferie della guerra, se si vuol aiutare!
L’ultima cosa è avere velleità di “salvatore dell’umanità”.
Soprattutto venendo da case comode, vite viziate, quando basta avvolgersi in una bandiera, sorridere, scuotere i lunghi capelli e partire per ” una vacanza diversa ed emozionante!
E sto pensando a Padre Dall’Oglio , lui sì in Siria per motivi seri, del quale non si hanno notizie da oltre un anno!
Ovvio che spero che tornino, ma con una sonora lezione di vita e soprattutto non a spese nostre, della Comunità.
Noi sapremmo come usare quei soldi in maniera proficuamente umanitaria.
Sylvi
Italia: si raccolgono le firme per fare un Processo di Norimberga a Israele
Una petizione che riunisce le firme di più di 500 italiani, esige la convocazione di un tribunale internazionale per giudicare i dirigenti d’Israele, è stata redatta da un gruppo di intellettuali. Il documento accusa Israele di commettere un lento genocidio in Palestina.
Il testo accusa la politica di Tel Aviv verso il popolo palestinese d’essere “coloniale” e di praticare una “pulizia etnica”.
Queste politiche, sostengono i firmatari, meritano un processo per crimini di guerra simile al processo di Norimberga, perchè alcuni dei metodi usati sono ereditati dal Terzo Reich.
Nel documento si legge che i membri del Governo e i militari devono essere giudicati, così come i paesi complici e devono rispondere per le azioni che si commettono in Palestina.
Accusiamo la classe politica, quella degli imprenditori e quella delle finanze degli Stati Uniti d’America, senza il cui costante appoggio Israele non potrebbe esistere, dato che garantiscono a Israele l’impunità.
La petizione pubblicata inizialmente nel sito web dell’associazione culturale Historia Magistra, è ora in tutte le reti ed è stata pubblicata dalla voce comunista de ‘Il Manifesto.
Come rivela il quotidiano israelliano ’Haaretz’, la prima stesura del documento appartiene al professore di storia dell’Università di Torino, Angelo d’Orsi.
Il docente ha ammesso d’essere cosciente che l’analogia con i nazisti è una paragone forzato, che ha l’obiettivo di commuovere la comunità ebrea nella penisola italiana, che deve smettere di sostenere le azioni del governo d’Israele.
Gli attivisti come lo stesso d’Orsi, mantengono aperto il documento per ottenere più firme. Se vogliamo salvare il popolo palestinese, la giustizia e la verità, dobbiamo agire per fermare non solo il massacro di Gaza, ma il lento genocidio di tutto un popolo, sostengono.
Perche’ le bionde indossano le mutande?
Per non prendere freddo alle caviglie
Il principio della rana bollita (di Noam Chomsky) ott
21
di marco4pres
Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana.
Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare.
La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa.
L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita.
Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50° avrebbe dato un forte colpo di zampa, sarebbe balzata subito fuori dal pentolone.
Questa esperienza mostra che – quando un cambiamento si effettua in maniera sufficientemente lenta – sfugge alla coscienza e non suscita – per la maggior parte del tempo – nessuna reazione, nessuna opposizione, nessuna rivolta.
Se guardiamo ciò che succede nella nostra società da alcuni decenni, ci accorgiamo che stiamo subiamo una lenta deriva alla quale ci abituiamo. Un sacco di cose, che ci avrebbero fatto orrore 20, 30 o 40 anni fa, a poco a poco sono diventate banali, edulcorate e – oggi – ci disturbano solo leggermente o lasciano decisamente indifferenti la gran parte delle persone. In nome del progresso e della scienza, i peggiori attentati alle libertà individuali, alla dignità della persona, all’integrità della natura, alla bellezza ed alla felicità di vivere, si effettuano lentamente ed inesorabilmente con la complicità costante delle vittime, ignoranti o sprovvedute.
I foschi presagi annunciati per il futuro, anziché suscitare delle reazioni e delle misure preventive, non fanno altro che preparare psicologicamente il popolo ad accettare le condizioni di vita decadenti, perfino drammatiche.
Il permanente ingozzamento di informazioni da parte dei media satura i cervelli che non riescono più a discernere, a pensare con la loro testa.
Allora se non siete come la rana, già mezzo bolliti, date il colpo di zampa salutare, prima che sia troppo tardi.
————————————————-
Ringrazio Marco4press per averlo scritto,ma girolando qui e la su Internette ,come pensierino della sera,altro non mi viene in mente ,per cui, auguro a tutti una buona notte e tutto questo dopo una accurata disamina dei fatti nazionali ed internazionali.
Sinceramente altro non mi viene in mente.
Caino
Ps-Non c’è da preoccuparsi,tanto siamo già tutti mezzi bolliti,in quanto ognuno pensa di essere di essere bollito a modo suo.
Per fortuna però, ognuno pensa che come la sa far bollire lui ,l’acqua calda ,nessun altro è in grado.
Però, io guardo sempre cosa ci sta sotto il pentolino,anche da semi-bollito.
Notte !
Non ci resta che scoprire il Principio della Rana Bollita !
Caino
Pino, mi sbaglio oppure tu a Ferragosto hai compiuto gli anni?
Venti per gamba.. forse qualcuno di più, cosa importa?
Auguri postumi dal Cerutti.
C.G.
x C. G.
No, non sbagli. Se non nel totale….
Grazie per gli auguri.
Un abbraccio.
pino
Gli esportatori di democrazia statunitensi non demordono.
Recentemente, i media nordamericani hanno rivelato un altro piano finanziato dall’Agenzia degli USA per lo Sviluppo Internazionale (Usaid) per promuovere la destabilizzazione interna a Cuba.
Il programma consisteva nell’utilizzo di giovani latinoamericani reclutati dal 2009, per incitare settori della gioventù cubana ad agire contro l’ordine costituzionale scelto dal popolo dell’Isola.
Josefina Vidal e l’ALBA-TCP hanno espresso nei loro comunicati la condanna delle ostilità anticubane di Washington ed hanno chiesto che terminino le azioni d’ingerenza e di sovversione contro Cuba, sottoposta inoltre ad un blocco economico, commerciale e finanziario imposto da più di mezzo secolo.
Nella richiesta consegnata a Ban, la Missione Permanente ha precisato che le autorità nordamericane hanno riconosciuto la messa in moto del detto piano di destabilizzazione, un nuovo tentativo di creare condizioni indirizzate alla distruzione dell’ordine politico, economico e sociale scelto dal popolo cubano.
Da decenni ci provano sempre a destabilizzare Cuba, con il risultato di soli fiaschi clamorosi.
Eppure avrebbero meglio di cui occuparsi in casa loro.
In abbondanza, se si pensa ai tumulti di strada in questi ultimi giorni: un poliziotto ha sparato 6 (sei!) colpi di pistola alla testa di un ragazzo di colore disarmato.
Uno non bastava, evidentemente.
Il motivo di tanta violenza (non casuale quando si tratta di neri o latinos) da parte di questi energumeni cosidetti “law and order” che prima sparano poi chiedono le generalità, sarebbe da chiederlo alla komare desaparecida.
Chissà cosa ne pensa..
C.G.
C.G.
Chissà cosa diranno quando qualche potenza organizzerà la destabilizzazione degli Usa (e di Israele). Chi di destabilizzazione ferisce di destabilizzazione perisce.
pino nicotri
x TUTTI
È IN RETE IL NUOVO ARGOMENTO.
BUONA LETTURA.
pino nicotri