Clinton-Trump, la strana coppia che testimonia il declino degli Usa.

Un Paese che vede candidati alla presidenza personaggi come Barry Goldwater ieri, con la sua promessa di usare subito le atomiche in Vietnam, e un gaglioffo come Trump oggi, che tra l’altro vende altre regioni palestinesi a Israele se gli ebrei Usa lo voteranno, può dirsi un Paese civile? Ha titoli per giustificare le sue centinaia di basi militari all’estero?
E non che Hilary Clinton sia molto meglio: qual è il suo programma politico economico di governo?
Un Paese che vede irrompere nella gara per la presidenza i metodi sporchi dell’Fbi può dirsi civile? E può dirsi civile un Paese in cui l’elettorato si beve con entusiasmo tutta la merda dei pettegolezzi reciproci anche a carattere sessuale tirati fuori dai due candidati? I quali si guardano bene dallo specificare quali sono i propri programmi di governo, oltre a quello di compensare Israele sulla pelle dei palestinesi per gli eventuali voti degli ebrei Usa.
Che schifo di campagna elettorale! Che sugella il lento ma inarrestabile declno degli Usa.

18 commenti
  1. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Riguardo l’argomento precedente, rispondo anche qui a chi citava l’articolo di GIlioli

    Peccato solo che Gilioli abbia dimenticato di aggiungere che tutti i giornalisti hanno applaudito e fatto da megafono a quelle promesse. Lui per esempio le ha analizzate e criticate?

  2. leno lazzari
    leno lazzari says:

    Negli USA ci sono nato e sono, a sessantasette anni, ancora (scioccamente ?) grato a quel paese che in fatto di democrazia, pur con le sue altre storture, ha molto da insegnare, almeno a noi .

    Però Trump è a mio avviso la conferma di quanti i miei compaesani siano manipolabili dalla comunicazione .

    Credo che Trump sia esattamente il segno del declino-degenerazione di quella pur grande nazione . A me urta i nervi soltanto sentirne l’eloquio, se così si può definire . Mi fa l’effetto dei denti di una forchetta trascinati su un piatto di porcellana.

    DI Carter si diceva che era un agricoltore di noccioline e basta. Eppure se ricordo bene è un ingegnere nucleare . Di Bush junior dicevamo “ecco, è arrivato un cowboy nella stanza dei bottoni. Ma con Trump si tocca il fondo del barile .

  3. caino
    caino says:

    x Pino
    Senza accettare o praticare un metodo di analisi storico economico fondato su alcuni dei principali dettami del Materialismo storico dialettico ,si finisce per credere che esista la fata-turchina.
    Da questo punto di vista ,piuttosto Gilioli (acquisiti come ha fatto,alcuni dati ) dovrebbe dirci semmai quali sono a parer suo alcune vie ,che non siano i “refrain” del buonismo o di un nuovo riformismo, o della riscoperta di etiche e morali ,(del passato ?).
    Di sicuro guardando al nostro futuro con metodo realistico e senza “lardo “sugli occhi, c’è poco da stare allegri.
    Per certi versi ,mi sembra che si stia rivivendo un passato già visto.
    Vecchie nuovi attori sono sulla scena, ma presumo che il risultato finale ,non si discosterà di molto dal passato.

    caino

  4. Peter
    Peter says:

    Secondo me la visione fideistica o idealistica (fede nel materialismo dialettico e tutto il resto e’ spazzatura) di cui sopra non conduce a nulla di buono e di sicuro nulla di nuovo.
    P.

  5. Peter
    Peter says:

    X Pino

    Per me Renzi e’ and infinitamente meglio di Berlusconi, come Hillary e’ di gran lunga meglio di Trump. Sanders col suo ardito programma di riforme sociali sarebbe stato molto meglio di Clinton, ma avrebbe perso. Hillary ha comunque una enorme esperienza diplomatica ed internazionale; forse riuscira a cambiare alcune cose se la cospirazione attualmente contro di lei fallira’. Trump, molti repubblicani e FBI hanno fatto un gioco talmente sporco che puzza tantissimo fin da questa parte dell’Atlantico.

    P.

  6. caino
    caino says:

    Ognuno è infatti libero di credere in quello che più gli aggrada ,anche Biancaneve e i Sette nani ,hanno una loro dignità “favolistica”.
    in attesa dunque dell’arrivo del nuovo “albero della cuccagna”,godiamoci, dunque questo finale di partita.
    Mi sembra però che la fantasia si stia esaurendo e i nuovi autori rimestino solo più “le vecchie favole”.
    Troppo poco .

    caino

  7. caino
    caino says:

    Certo che…!!!

    Certo che è interessante oggi, leggere i giornali di DX.
    Leggere le violente “critiche” agli Alleati di sempre,gli USA ,che li hanno difesi dal ” comunismo” (si fa per dire.
    Si fa il tifo, per Trump, si esalta Putin e mentre si denunciano i soldi presi dai Clinton ,dai paesi arabi fondamentalisti, per inquinare la politica USA in senso sempre più globalista e gestita da non meglio precisati gruppi di interesse di banchieri e multinazionali, ancora non è chiaro se in un futuro ,magari si scoprirà che Salvini ha preso i soldi da Putin.
    Si denigra il pope Francesco (pope globalista) ,si esalta Magdi Cristiano Allan,si sbeffeggia Lutero ..tra un po’ si dirà che è giusto ripristinare la Santa Inquisizione.
    Sotto i cieli del presente , grande regna la confusione.

    Ma io trovo naturale che così sia, vecchi alleati che si sbranano tra di loro ,il neo-liberismo che va in cancrena e porta con sé ,quello che rimane della Democrazia, in questo vecchio mondo, decrepito.

    caino

  8. Ferdinando Camon
    Ferdinando Camon says:

    Che brutta America! Un candidato è un puttaniere evasore, l’altro è una stupidina che compromette la sicurezza dello Stato, e in mezzo c’è l’FBI, che invece di garantire l’elezione la trucca. Chiunque vinca, vince un indegno. E per tutto il mandato comanderà sul mondo. E allora poniamoci la domanda delle domande: come mai i candidati finali sono proprio questi? È stata una selezione democratica? L’America è una democrazia o una oligarchia?
    Perché ci fu un Kennedy presidente e poi altri Kennedy aspiranti alla presidenza? Perché ci fu un Bush e poi un altro Bush, nessuno dei due dotato di particolare intelligenza? Perché ci fu un Clinton e ora spunta una Clinton? Perché sono imposti non dal popolo votante, ma dalle lobbies politiche-economiche-finanziarie, che in loro, nelle loro famiglie sentono garantiti i propri interessi.
    Trump ha il tratto, la violenza, l’arroganza, il linguaggio del miliardario, colui che tutto compra e disprezza. Specialmente le donne. Questo non è un dramma. Il dramma nasce quando scopri che tutto questo ”piace” ai repubblicani, compresi quelli che da qui consideriamo illuminati, come Clint Eastwood o Edward Luttwak, che non solo lo votano ma gli fanno la campagna elettorale. Il disprezzo di Trump per le donne e il suo lungo curriculum di violentatore e molestatore (tra le accuse, c’è anche una violenza sessuale su una minorenne) vien liquidato dai suoi seguaci con uno slogan volgare e cinico ma efficace: “Meglio un presidente che fotte le donne piuttosto di un presidente che fotte la nazione”. Scusate, ma non sarebbe meglio di tutti un presidente che non fotte né le donne non-consenzienti né le bambine né la nazione? Vorrei dire questo ma non posso, perché mi ribatterebbero: “Sentilo qui, l’italiano che ha avuto Berlusconi!”. Perciò sto zitto.
    Con la seconda parte dello slogan, “un presidente che fotte la nazione”, i repubblicani si riferiscono alla Hillary, accusata e poi perdonata e di nuovo accusata di essersene fregata della sicurezza nazionale, quando da segretaria di Stato mandava migliaia di email da un server privato, intercettabille da chiunque. Sono leggerezze che soltanto uno stupido o un corrotto può commettere. Lei non doveva. Come gli errori di suo marito, costretto a chiedere “perdono” di fronte al mondo, per le idiozie sessuali che commetteva alla Casa Bianca. Ma Cristo Santo, tu sei il presidente in carica, tutti ti spiano, come puoi pensare di tenere le amanti accucciate sotto il tavolo della Sala Ovale?
    Che brutta America, però, anche per il comportamento dell’FBI! Noi siamo gente che va al cinema, e quando in un film vediamo qualcuno che sulla scena del delitto tira fuori di tasca un tesserino ed esclama: “FBI!”, noi abbiamo un fremito: “Arriva la Giustizia!”. E adesso vien fuori che l’FBI non protegge le elezioni ma le trucca. Mostra o inventa documenti in favore di un candidato e contro l’altro. Parteggia. Che brutta America! Chiunque vinca, vince la non-democrazia, la non–dignità, il non-merito. E questo è il centro dell’impero. Figurarsi la periferia, nella quale noi viviamo.

  9. caino
    caino says:

    x Peter
    carissimo ,quello che mi preoccupa di te, non è tanto la tua preoccupazione per il materialismo storico dialettico, ma per quel tutto” il resto”.
    Se devo essere sincero anche io sono preoccupato per tutto il resto, ma spero vivamente che invece il tuo “resto”, che vorrai esplicitare se ne hai uno ci porti bene.

    “Resto”, dunque , in attesa

    caino

  10. caino
    caino says:

    x Nicotri

    Fuor di contesto.

    Oggi a pranzo ,seguivo Augias e il suo programma.
    A margine è stato presentato un libro di un’autrice scandinava.

    Non mi chiamo Miriam (ed. Iperborea)

    a riprova del fatto che anche da perseguitati esiste la serie a,b,c ect..

    un saluto

    caino

  11. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Caino

    Camon quella sbrodolata l’ha scritta sulla sua pagina (credo si dica profilo) Facebook.
    Un saluto.
    pino

  12. Peter
    Peter says:

    Se quella di Camon gli pare una sbrodolata, chissa’ cosa pensa dei nostri ‘interventi’…

    P.

  13. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    A parte il fatto che quello che penso io non ha importanza, l’ho chiamata sbrodolata perché è lunga. Anche un po’ prolissa, addirittura più di quanto avrei scritto io.
    Non apprezzo in modo particolare Camon, che mi pare un buonista eurocentrico che non osa mai, non va mai “oltre il giardino”. Mai audace. Mai in rivolta. Mai arrabbiato. Sempre contenuto. Molto attento a non rischiare, a non farsi del male. Mai letto negli scritti di Camon qualcosa che possa parere drammatico, che comunichi passione, coinvolgimento estremo, amore strappabudella. Mai un dubbio. Mai un mettersi in gioco. Tono sempre non dico da ex cathedra, ma comunque da chi non è lacerato da dubbi e crede di poter – o dovere – insegnare qualcosa al prossimo.
    Mai all’altezza della situazione, e mi scuso per questo giudizio perché non sta certo a me giudicare. Ho conosciuto bene Padova, i padovani, la loro mentalità piuttosto ristretta, provinciale, a volte gretta, a onta di una grande Università, che però resta corpo separato dalla città.
    Sotto questo profilo il suo intervento sugli Usa mi ha piacevolmente sorpreso. Ma si trata di cose evidenti da decenni: arrivare solo a babbo quasi morto…. Mah! La cultura italiana non si smentisce mai. A suo tempo coniai una battuta: esiste il comunismo ed esiste il camonismo.
    Ciò non toglie che sia un buon narratore, anche se narra temi che non mi suscitano particolare interesse perché li trovo privi di passione. Privi di tensione.
    A suo tempi feci notare alcune cose strane del suo romanzo Occidente, idea suggeritagli da un paio di scrittori russi, allora si diceva sovietici, a un convegno a Venezia. Se non ricordo male ne scrissi pure i nomi in un articolo direi per L’Espresso, ma è stato davvero long time ago. Quel romanzo poteva essere considerato l’anticamera di quella che poi divenne il contenimento ottuso delle istanze giovanili e l’attacco che portò alla distruzione non solo della lotta armata o, se si prefersice, del terrorismo in Italia.
    Un saluto.
    pino

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