Perfino in una commemorazione come quella di Danzica, su un massacro da 60 milioni di morti provocato anche dall’Italia, lo Strapaese e il suo capo del governo fanno pena, se non orrore, preferendo parlare di mutande anziché di Storia e responsabilità. Neppure una Repubblica delle Banane sopporterebbe più un capo di governo che, tra l’altro, in queste ore si sta confermando calunniatore incallito della magistratura

L’anomalia dello Strapaese, e perciò anche di noi strapaesani, è risaltata drammaticamente a Danzica. E’ risalta cioè in occasione della sobria cerimonia di omaggio alle vittime della seconda guerra mondiale da parte dei capi di governo europei e di altri Paesi colpiti da quella immane tragedia. Mentre il cancelliere tedesco Angela Merkel ha riconosciuto e addossato in pieno alla Germania, cioè al suo Paese, la responsabilità della mattanza da 60 milioni di vittime scatenata dai nazisti quando lei non era neppure nata, il nostro capo di governo si è ben guardato dal ricordare che il suo Strapaese ha partecipato attivamente e con entusiasmo a quella stessa mattanza. Anzi: Hitler si è più volte definito scolaro ammirato di Benito Mussolini, cosa che ci pone in una situazione di responsabilità ancora più grande.

E’ talmente avvilente che in una occasione così  drammatica, per la immane catastrofe alla quale si riferiva, lo Strapaese sia stato rappresentato dal Chiavaliere con i tacchi alti che è meglio non parlarne proprio. Mi sbalordisce però il punto di bassezza cui siamo arrivati, con il nostro primo ministro che perfino in occasione di una tale terribile coralità, all’ombra di 60 milioni di vittime, parla ancora una volta di affari mutandiferi e minaccia la stampa dello Strapaese che rappresenta.  Come se anziché al cospetto del peso schiacciante della Storia si trovasse nei servizi igienici di casa sua, libero quindi di ruttare a volontà. Continua a leggere