Il Vaticano ansioso di “perdonare” Berlusconi per farsi regalare un’altra parte dei nostri diritti civili e un’altra bella fetta di invadenza nella scuola dello Strapaese

La lettura dei giornali italiani in questi giorni è molto deprimente, occupate come sono le sue pagine da storie postribolari del signor primo ministro e dichiarazioni a getto continuo di cardinali, vescovi e preti vari. Neppure sotto il fascismo e in epoca di bordelli legali i giornali erano così pieni di foto di monsignori e belle donne dalla coscia facile. Lo Strapaese scivola velocemente verso la Spagna all’epoca in cui era ancora la sagrestia d’Europa. E siccome il Paese iberico è orgogliosamente uscito dallo strapotere delle sottane clericali ecco che il Vaticano approfitta dei casini – è il termine adatto – di Silvio Berlusconi per arraffare dall’Italia il più possibile.
Costantino venne perdonato dell’assassinio del proprio figlio e della propria moglie Fausta in cambio del regalo al vescovo di Roma delle proprietà immobiliari della famiglia di Fausta, e la Chiesa diede la sua prima grande prova di non disinteressato cinismo costruendosi sopra il suo  complesso sacro del Laterano, che prende il nome proprio dal nome dalla famiglia di Fausta: l’obbrobrio in questo caso è rimasto incastonato nel nome del palazzo e della basilica del Laterano.
Berlusconi lo si vuole a tutti i costi perdonare, come ha detto chiaro e tondo il papa in persona (“Dio colpisce i peccati, ma salva il peccatore”, cosa peraltro falsa visto che per i peccatori c’è l’inferno, ma tralasciamo) anche se si fa molto ipocritamente finta di volerlo condannare. Continua a leggere