Manifesto per la fondazione del partito Democrazia Laica. Per la difesa della laicità della Repubblica italiana (quindi anche della libertà di religione) e contro la guerra da “scontro di civiltà”

Il laicismo unisce, i clericalismi invece dividono. E spingono chiaramente verso una nuova disastrosa guerra chiamata “scontro di civiltà”. Se qualcuno vuole partecipare con me all’avventura della creazione del partito Democrazia Laica si faccia avanti. Questo è il manifesto che io propongo. Si accettano ovviamente suggerimenti e consigli, specie per il programma politico che io ho solo abbozzato in pochi punti.

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L’Italia è stata unificata e resa più civile, più moderna e più europea dalle personalità, dai gruppi, dalle associazioni e dai partiti laici e antitotalitari, cioè da un insieme che oggi è purtroppo molto indebolito e in via di estinzione come realtà organizzata e dotata di strutture politiche. Da qualche tempo è invece cresciuto l’interventismo della gerarchia vaticana nella vita politica della Repubblica Italiana, fino a superare abbondantemente in vari campi i limiti del lecito; interventismo che si è mobilitato non per la conquista di nuovi diritti dei cittadini italiani, quanto invece per impedirli. Di recente si è arrivati a sostenere che le leggi della Repubblica devono essere in sintonia con il credo man mano elaborato in Vaticano.
Questo comportamento, da religione di Stato, spinge da una parte all’ossequio filoclericale e dall’altra all’anticlericalismo, eccessi da evitare entrambi, ma spinge anche in direzione contraria al diritto di libertà di culto, inteso come diritto alla libertà per ogni culto, compreso il culto del non credere. Il Vaticano ha tentato a lungo d’imporre alla Comunità Europea il cappello delle “radici cristiane” nel progetto di Costituzione europea. Il tentativo finora è andato a vuoto e nel frattempo la Spagna, ex sagrestia d’Europa, si è molto laicizzata, diventando molto più moderna ed europea. Per bilanciare tali perdite il Vaticano ha aumentato la pressione sulla Repubblica italiana, con il chiaro scopo di farne il proprio “zoccolo duro” per non perdere anche l’influenza, i privilegi e il potere che da secoli esercita sul territorio italiano.

La libertà di scelta religiosa e di scelta atea o agnostica è un diritto inalienabile, che parafrasando una nota frase di Camillo Benso di Cavour potremmo riassumere con l’espressione “Libere Chiese in libero Stato”, aggiornandola ed ampliandola in “Libere Chiese in libera Europa”. Il crescendo di invadenza vaticana va però in direzione opposta a tale diritto e a parte dei diritti universali dell’uomo, e legittima per reazione un’analoga invadenza da parte di altre religioni, aumentando così il pericolo del ripetersi di esiti drammatici già vissuti in passato, e contribuisce in modo preoccupante al deterioramento della scuola e della sua centralità nella formazione dei cittadini e del futuro del Paese. Ecco perché l’invadenza del Vaticano va contrastata, con urgenza e fermezza, ed ecco perché quella delle altre confessioni va prevenuta con altrettanta urgenza e fermezza prima che sia troppo tardi. Si può essere cristiani e cattolici senza inginocchiarci anche fuori dalle chiese, così come si può essere atei o professare altre religioni senza per questo tenere sermoni o montare in cattedra fuori dai propri templi.Pur tralasciando le passate mobilitazioni della gerarchia clericale contro quelli che sono poi diventati diritti civili, come il diritto al matrimonio con rito non religioso, il diritto alla contraccezione preventiva, all’aborto e ai trapianti di organi, ancora oggi i cittadini italiani pagano le conseguenze dell’interventismo del Vaticano in troppi campi:
•    fecondazione assistita;
•    convivenza more uxorio di cittadini dello stesso sesso;
•    diritto alla contraccezione;
•    diritto alla pillola del giorno dopo;
•    diritto all’aborto terapeutico senza l’ostacolo delle cosiddette “obiezioni di coscienza” e senza intollerabili pressioni di presunti “amici della vita”;
•    diritto a decidere sulla propria morte contro l’accanimento terapeutico deciso da estranei contro la volontà dell’interessato e dei suoi congiunti, anche ben oltre il limite della umana dignità;
•    diritto alla prescrizione medica di sostanze utili ad attenuare l’insostenibile dolore fisico nei malati terminali.
•    diritto all’eguaglianza, almeno nelle scuole pubbliche, da parte di insegnanti di materie non religiose nei confronti degli insegnanti di religione, sfacciatamente preferiti nelle graduatorie per l’assunzione in ruolo.
Il dilagare di malattie sessuali quali l’Aids, che in Africa miete centinaia di migliaia di vittime e crea un mare di orfani, a causa del divieto “religioso” del preservativo, perfino in presenza del suo utilizzo a fini procreativi senza rischio tra sieropositivi, indica che questi argomenti non hanno nulla né di religioso da una parte né di ideologico dalla parte contrapposta. Si tratta di problemi drammaticamente concreti, che creano dolore e sofferenza in tutti coloro che si vedono privare la dignità di nuovi diritti e l’esercizio della propria sessualità senza i condizionamenti di tabù imposti dall’alto per motivi che in realtà nulla hanno a che vedere con la religione.
Purtroppo l’invadenza della gerarchia vaticana non si ferma ai temi citati, ma si spinge anche a pretendere una serie di privilegi decisamente inaccettabili, perché oltretutto contraddicono pesantemente il principio di eguaglianza dei cittadini e tra fedi diverse, compresa la fede nella mancanza di fede:
•    incasso di quasi l’80% del gettito fiscale dovuto all’8 per mille versato da molti contribuenti all’atto della dichiarazione dei redditi senza specificare il beneficiario. Il libro L’obolo, scritto dal giornalista Curzio Maltese, ha rivelato l’impressionante ammontare delle cifre incamerate ogni anno dal Vaticano in questo modo. Cifre che meglio sarebbe investire nella scuola, cioè nel futuro dei giovani e quindi dell’intera società;
•    esenzione da tasse come l’Ici ottenuta in molti modi, anche inserendo piccoli spazi per il culto in immobili chiaramente ad uso commerciale, turistico, ecc. E’ da notare come varie inchieste giornalistiche e buoni libri dimostrano che il Vaticano possiede beni immobili pari a un quarto di tutti quelli esistenti a Roma e un quinto di tutti quelli esistenti in Italia;
•    nomina anche nelle scuole pubbliche degli insegnanti di religione su decisione del vescovo locale, anziché per concorso come per tutti gli altri insegnanti;
•    privilegio nell’assunzione a tempo indeterminato degli insegnanti di religione rispetto a tutti gli altri anche aventi maggiore anzianità, e con il ministro Giulio Tremonti privilegio perfino negli aumenti di stipendio;
•    licenziabilità dei citati insegnanti di religione a discrezione del vescovo locale;
•    stanziamenti sempre più sostanziosi per la scuola privata, che in Italia è di fatto quella gestita dal Vaticano o da organismi ad esso facenti capo. La Regione Lombardia è arrivata al punto di stanziare fondi per aiutare le famiglie che, per i propri figli, alla scuola pubblica preferiscono quella privata, cioè di fatto confessionale. Si utilizza quindi il pubblico denaro per degradare ulteriormente la scuola pubblica! Degrado che l’attuale ministro della Pubblica Istruzione, Maria Stella Gelmini, vuole acuire a livello nazionale imponendo a tutte le Regioni le stesse regalie di danaro pubblico a favore della preferenza per le scuole private, vale a dire facenti capo al Vaticano, a discapito di quelle pubbliche, facenti capo cioè alla Repubblica Italiana. E’ invece il ruolo centrale e strategico della scuola pubblica nel futuro di un Paese civile che deve essere recuperato e rilanciato con urgenza, pena il declino irreversibile e annessi possibili esiti traumatici.


Poiché i vescovi non sono nominati dalle rispettive comunità di credenti, bensì dallo Stato del Vaticano e ad esso debbono rendere conto, ne consegue che la Repubblica Italiana ha ceduto parte della propria sovranità a uno Stato estero qual è a tutti gli effetti il Vaticano, anche in tema di esercizio del diritto internazionale.
Oltre a ciò, il problema è che gli insegnanti in questione non sono insegnanti di religioni o storia delle religioni, come dovrebbero invece essere, bensì di fatto solo insegnanti di religione cattolica, intesa sempre e comunque come “la vera religione”. Su questo punto la gerarchia facente capo al Vaticano e alcune forze politiche al suo seguito e adoratrici della “realtà territoriale” hanno preso posizione esplicita, anche in tempi recenti, appellandosi alla tradizione, alla “identità italiana” e alle “radici europee”.
Riguardo all’invocare le tradizioni come un obbligo da perpetuare, bisogna sottolineare che anche lo schiavismo, le case di tolleranza, lo sfruttamento dei minori, la subordinazione della donna e la sua mancanza del diritto di voto, la monarchia, la pena di morte, la tortura, il disprezzo verso gli ebrei perché “popolo deicida”, la mancanza di diritti eguali per tutti e perfino la mancanza dell’habeas corpus, tutte queste realtà storiche sono state delle tradizioni. Tradizioni durate molti secoli e a volte millenni, ma non per questo abbiamo dovuto restarne prigionieri, ce ne siamo anzi per fortuna liberati. Le “tradizioni” sono da sempre in continuo aggiornamento e volerle ingessare o restarne prigionieri è – per usare un linguaggio caro al clero vaticano – contro natura, oltre che contro la Storia e i diritti universali degli esseri umani.


Riguardo l'”identità italiana”, non è il Vaticano il più adatto a parlarne e a spiegare cosa essa sia. Non è infatti fare dell’anticlericalismo ricordare che il papato si è opposto più di una volta alla realizzazione dell’unità d’Italia, unità che avrebbe potuto essere realizzata già dai Longobardi, i laboriosi lombardi di oggi, ben 800 anni prima di quanto avvenuto. L’unità d’Italia è stata peraltro conquistata appena 150 anni fa e a prezzo di guerre anche contro lo stesso Stato pontificio. Come qualunque altra, l’identità italiana è comunque cambiata nel tempo, modificandosi sotto l’incalzare della Storia ed emancipandosi sotto l’incalzare del sapere, della cultura e del progresso in generale.
Riguardo infine alle famose “radici cristiane” dell’Europa, da qualche tempo fatte diventare “giudaico-cristiane”, con una inversione di 180 gradi rispetto alla tradizione, è il caso di dirlo, durata 16 secoli, ci sono da notare alcune cose.
La prima è che nonostante le intenzioni del Vaticano il termine “giudaico-cristiano” rende evidente la stessa realtà che esso vuole nascondere, e cioè che le radici in questione hanno origini ben più antiche (esse affondano nel Vicino e Medio Oriente): né l’ebraismo e neppure il cristianesimo sono infatti realtà “made in Europe”, dove sono infatti arrivate dal Medio Oriente.
La seconda cosa da notare è di fatto una prosecuzione della prima. Se la definizione “giudaico-cristiane”, riferita alle radici in questione, indica implicitamente che esse arrivano fino in Oriente, c’è da aggiungere che in realtà esse affondano molto più in là di quanto comunemente si voglia ammettere e far sapere: nonostante la damnatio memoriae dei popoli pagani operata dal Vaticano con la Bibbia, le nostre radici arrivano infatti fino in Mesopotamia e oltre. Basta notare come perfino piccole realtà di essenziale uso quotidiano, come l’orologio e il calendario, i numeri e le operazioni aritmetiche, per non parlare di molto altro, sono eredità che abbiamo ricevuto da spazi territoriali e culturali che abbracciano almeno 3-4.000 anni di storia e comprendono in forma organica l’attuale Vicino e Medio Oriente, spingendosi peraltro ancora più in là.
Voler far partire la Storia dal tempo della Bibbia o da quello più recente dei vangeli rappresenta un grave errore, oltre che un sopruso nei confronti della verità. Vale a dire, una falsificazione della Storia, ovvero dei fatti realmente accaduti, anche se troppo spesso volutamente ignorati, specie in relazione alle loro influenze sulla cultura e sull’identità dei popoli. Tale ignoranza è però oggi non più ammissibile alla luce delle imponenti acquisizioni realizzate da discipline quali l’archeologia, la storiografia, lo studio delle lingue precedenti il greco e il latino e lo studio delle conoscenze scientifiche e tecnologiche di popoli e culture anteriori, e non di poco, ai greci e ai latini. Anteriori cioè ai popoli e alle culture alle quali usiamo far ascendere le nostre radici precedenti il cristianesimo e precedenti la stessa presa di coscienza dell’esistenza del territorio chiamato Europa.
La terza cosa da notare, infine, è che le radici vantate dal Vaticano sono state man mano favorite e poi imposte manu militari per motivi politici dal potere imperiale, quello di Costantino e Teodosio prima e di Carlo Magno dopo, recidendo, con metodi non di rado degni dei moderni talebani, radici ben più antiche. E’ ormai assodato e noto che le più importanti ricorrenze cristiane, quali il Natale, la Pasqua, la Quaresima, ecc., non sono altro che tradizioni preesistenti, “pagane”, delle quali il clero romano si è semplicemente appropriato. Perfino le processioni e la venerazione delle immagini sacre ci sono state trasmesse dall’antico Egitto e dalla Mesopotamia, oggi quest’ultima ancor più aborrita perché si chiama Iraq.


Se non si puntano i piedi sulla demistificazione delle “radici europee” e del'”identità italiana” – rispettivamente definite “radici cristiane” e “radici cattoliche”, con insistenza crescente da quando è nata la Comunità Europea, e recentemente trasformate entrambe in “giudaico-cristiane” – si finirà con il restare prigionieri dell’evidente strategia vaticana di ricerca di una qualche forma di coesistenza tra cristianesimo ed ebraismo, inclinata in realtà sempre più pericolosamente verso lo scontro con il mondo islamico, esponendoci quindi prevedibilmente al suo risentimento e alle sue reazioni.
Quello con il mondo islamico è uno scontro iniziato in tempi moderni con la spedizione di Napoleone in Egitto due secoli fa, ma già inaugurato in tempi anteriori con le varie crociate. Che altro non erano se non guerre europee volute dal Vaticano contro il mondo non solo islamico. Viceversa, si rischia che eventuali e peraltro auspicabili accordi di pacifica convivenza tra le diverse confessioni stendano una ancor più spessa e pesante cappa multi clericale sui diritti dei cittadini italiani tutti, laici e non laici, che seguono una religione o che non ne seguono nessuna. E nel caso di ormai non impossibile rottura dell’unità d’Italia, con conseguente espulsione della sua parte più debole dalla Comunità Europea, la situazione che si sta creando potrebbe avere conseguenze devastanti.


A tutto ciò bisogna aggiungere che in parallelo con l’aumento dell’invadenza clericale nella vita politica è cresciuta anche nella realtà delle scuole private il ruolo di Comunione e Liberazione, organizzazione filoclericale che punta a occupare nell’intero settore della scuola uno spazio simile a quello che è riuscita ad occupare nel settore della sanità della Regione Lombardia, diventata per alcuni politici regionali l’equivalente di ciò che è Mediaset per Silvio Berlusconi. Comunione e Liberazione ha inoltre contribuito ad alterare la natura della politica sanitaria lombarda: se tale politica prima era modellata sulla realtà della distribuzione statistica e territoriale delle patologie,  oggi invece è modellata sulla struttura e sulle esigenze del mondo della produzione sanitaria e farmaceutica. Si vuole forse snaturare anche il mondo della scuola con analoghi cambiamenti di rotta e di obiettivi? Nella scuola si vuole piegare l’interesse generale a favore di quello “privato”, in gran parte confessionale e comunque sempre affaristico?
Più in generale, il dilagare di Comunione e Liberazione nella realtà economica e politica lombarda è ben documentato dal libro dal titolo significativo: Assalto al potere in Lombardia, scritto da chi ben conosce il tema, perché dipendente della giunta regionale e per rappresaglia è stato sospeso pro tempore dal lavoro.
C’è da notare che Comunione e Liberazione è nata proprio in Lombardia, per l’esattezza a Milano, grazie all’uso molto disinvolto che il famoso professore di religione don Luigi Giussani fece negli anni ’60 del suo ruolo tra gli studenti del liceo Berchet dove insegnava. L’esempio del sacerdote Giussani – definito grande educatore, omettendo però che educava al cattolicesimo molto poco laico – trova oggi volenterosi imitatori. Nelle scuole private nell’orbita di Comunione e Liberazione non di rado gli insegnanti praticano, nei confronti di cognizioni e dottrine sgradite, la strategia del riduzionismo o del negazionismo, per esempio nei riguardi del darwinismo e dell’evoluzionismo, sostituiti d’autorità con il creazionismo biblico, ma anche sostituendo buona parte della storia antica con i miti della Bibbia, fatti passare per verità storiche quando è ormai assodato che non lo sono e che pertanto alimentano invece odi millenari tra varie confessioni con danno dei rispettivi popoli.


Una scuola pubblica che insegni istituzionalmente nello stesso tempo due cose tra loro opposte e inconciliabili, vale a dire da una parte la storia e il pensiero critico, quindi anche scientifico, con il personale docente scelto dallo Stato italiano e dall’altra il suo opposto fideistico, quali per esempio il creazionismo e i miti biblici con il personale scelto ad nutum dal vescovo, è una scuola che offende il dettato costituzionale sulla parità dei cittadini italiani e che non è in grado di formare menti dotate di sufficiente intelligenza critica e capacità scientifica.
Una tale formazione scolastica, contraddittoria e schizofrenica, non è la più adatta per reggere le pesanti sfide economiche, culturali e globali che sempre più ci vengono lanciate da Paesi come l’India e la Cina, giganti che, spogliatisi ormai del tutto degli abiti coloniali imposti in passato dall’Europa, la stanno raggiungendo in molti campi. Con la prospettiva di superarla e soppiantarla nel ruolo mondiale. E’ quindi la scuola pubblica, non le singole confessioni né quella dominante, che deve essere messa al centro dell’interesse generale.


E’ la stessa Comunità Europea a lanciare l’allarme con una apposita risoluzione, la numero 1580 del 4 ottobre 2007, che vale la pena citare per intero in calce a questo documento, e che mette in risalto come il movimento creazionista persegua in realtà ovunque nel mondo cristiano, dagli Stati Uniti, dove è nato, all’Europa, dove lo si vuole espandere, l’obiettivo di abbattere la democrazia per sostituirla con la teocrazia. E anche in questo caso non è ideologia o anticlericalismo denunciare una tale situazione, si tratta invece di far notare, tra l’altro, un paio di cose. Senza scadere nell’antagonismo e nella contrapposizione reciproca, credo e scienza devono poter coesistere senza che un credo venga ad opporsi alla scienza contrastandone le acquisizioni, che hanno invece il merito di avere enormemente migliorato le condizioni di vita dell’umanità.
In Italia siamo arrivati al punto che il vicepresidente del Consiglio Nazionale per le Ricerche (CNR), Roberto De Mattei, si è fatto dare dallo stesso CNR un contributo di 9.000 euro per pubblicare gli atti di un convegno da lui organizzato sul tema “Evoluzionismo. Il tramonto di una ipotesi” (cfr “La Repubblica” del 23 dicembre 2009). De Mattei è un fervente creazionista, convinto che “Adamo ed Eva siano personaggi storici e siano i progenitori dell’umanità”.
Poiché crede nella Bibbia, e non solo riguardo all’origine dell’umanità, confondendo illegittimamente tra le sue legittime scelte religiose e la sua pubblica responsabilità di ricercatore scientifico, De Mattei lancia anche l’accusa che “in alcuni ambienti ecclesiastici c’è un atteggiamento debole, come di inferiorità verso certi ambienti intellettuali” assertori del darwinismo, e punta il dito contro i “vescovi e teologi che lo accettano”, chiosando che questi “sono gli stessi per esempio che sostengono che il libro della Genesi è una metafora e che non va preso alla lettera”.
Se questa è la mentalità scientifica e la disinvoltura del vicepresidente del CNR, possiamo intuire quale sia quella al livello della scuola di ogni ordine e grado. Insistere sulla verità storica delle narrazioni bibliche e prenderle come insegnamenti, per giunta divini, anziché spiegare che in massima parte sono solo miti e che nella totalità sono comunque di esclusiva origine umana significa legittimare valori che ledono in molti punti la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e la Costituzione della Repubblica italiana.


Non è ammissibile che il Vaticano remi contro la laicità e quindi contro la legalità della nostra Repubblica e che nello stesso tempo questa gli conceda tali e tante concessioni economiche e agevolazioni fiscali da farne un non trascurabile peso per l’erario. Peso che oltretutto ha quattro ben precise conseguenze negative: contribuisce a ridurre la possibilità di arrivare a una più equa tassazione, sempre promessa dai nostri governanti e sempre dagli stessi rinviata alle calende greche; impedisce alla radice lo sviluppo di iniziative pubbliche assistenziali e solidaristiche, con annessa creazione di posti di lavoro anche qualificato; favorisce invece la cultura e la pratica della carità appaltata di fatto a iniziative ed istituzioni facenti capo al Vaticano; infine, toglie risorse alla scuola pubblica.
La debolezza, le contraddizioni e i vizi di varia natura delle forze politiche, soprattutto della maggioranza, mettono il governo e la gran parte dei partiti nella condizione di avere più che mai bisogno dell’appoggio della gerarchia vaticana per conservare la propria base elettorale, cioè il proprio potere.
Tutto ciò è apparso drammaticamente chiaro nelle vicende del primo ministro Silvio Berlusconi negli ultimi mesi del 2009, sfociate nell’affermazione clamorosamente mendace sui “valori cristiani veicolati dal mio governo”. Il “caso Dino Boffo”, con i suoi annessi e connessi, è stato un episodio emblematico anche per cinismo, mercanteggiamenti e disponibilità alla simonia, oltre che per le torsioni acrobatiche che ha comportato. E a proposito di torsioni acrobatiche, la Lega Nord è passata da un anticlericalismo becero ad un altrettanto becero filoclericalismo, aggravato da una visione del cattolicesimo decisamente meschina e razzista.
Il bisogno governativo e più in generale politico, anche a livello regionale e comunale, di appoggio strumentale alla stampella vaticana comporta una ulteriore contrazione dei diritti civili e una ulteriore cessione di sovranità della Repubblica italiana a favore dello Stato estero del Vaticano.
Tutto ciò ha inoltre contribuito all’abbandono da parte dei partiti di sinistra dell’analisi della composizione della realtà produttiva, industriale, economica, finanziaria, contadina, professionale, ecc., e dell’analisi della composizione delle classi sociali. Un abbandono che obnubila la possibilità di efficaci riforme e cambiamenti strutturali e quindi di un più alto livello della qualità della vita delle classi dipendenti. Le categorie dell’analisi di classe sono state sostituite da categorie prevalentemente anagrafiche, come “giovani” e “anziani”, etnico-geografiche, come “extracomunitari” e “italiani”, religiose, come “cattolico” e “musulmano”. E c’è la tendenza ad aggiungere categorie ideologiche come “antisemita”, “filoisraeliano”, “filoarabo”, ecc. La distruzione della possibilità di intervenire incisivamente sulla realtà strutturale anche di classe è perciò praticamente nulla.


Le tensioni e i tentativi di accordo tra le tre religioni monoteiste, che di fatto sono le religioni dell’intero bacino del Mediterraneo e annesso retroterra, spingono in direzione di un rafforzamento clericale, inteso come rafforzamento dei cleri delle varie confessioni e di quelli delle loro divisioni scismatiche (non esiste infatti né un solo tipo di cristianesimo né un solo tipo di islam e neppure un solo tipo di ebraismo, in quanto le loro suddivisioni e sette assommano ormai a svariate decine).
Siamo così costretti a oscillare tra lo “scontro di civiltà” – che è piuttosto uno scontro di inciviltà, oltre che di fatto uno scontro di religioni, o meglio di interessi che si definiscono religiosi – e una ripresa dei vari clericalismi che sarà sicura causa di regressione sotto vari profili: politico, civile, sociale, morale, culturale, quindi anche scientifico, ed economico, oltre che religioso, ove per religione s’intenda l’inalienabile diritto a professare una fede, senza volerla imporre agli altri. Cioè senza voler a tutti i costi interferire nel dare a Cesare ciò che è di Cesare e, per chi ne ha almeno uno, dare al proprio Dio ciò che è del proprio Dio.
Non vogliamo restare prigionieri di tradizioni e radici che non hanno saputo evitare o che hanno provocato tragedie immani come il colonialismo, le guerre mondiali, i genocidi, l’uso della bomba atomica e la demenziale corsa agli armamenti nucleari, chimici, batteriologici e perfino “stellari, tutte prove evidenti dell’assenza di qualunque “superiorità” culturale o di civiltà nei confronti del resto del mondo, anzi prove di bancarotta morale e culturale di modelli di civiltà e sviluppo insostenibili, che se diventano accessibili al resto dell’umanità, il rischio è quello della distruzione delle risorse del pianeta.


OBIETTIVI – In attesa di definirli con esattezza con un dibattito più ampio, sono comunque prioritari:
•    il potenziamento delle scuole pubbliche e dei programmi scolastici, anche dirottando a loro favore almeno parte dei fondi recuperabili ponendo fine ai privilegi economici del Vaticano e degli incostituzionali finanziamenti alle scuole private;

•    il riconoscimento effettivo della parità dei diritti e della dignità tra l’uomo e la donna anche in fatto di sovranità sul proprio corpo, promozione di una maggiore presenza della donna in tutti i campi della vita pubblica, sua autonomia nelle scelte in fatto anche di maternità e lotta contro le pretese di sua soggezione alle ideologie dei vari cleri, che di fatto sono pretese di prosecuzione della soggezione della donna all’uomo. Il potere maschile e maschilista ha già fatto troppi danni nel corso della Storia, ed è ormai urgente porvi un argine e combatterlo;
•    l’ampliamento dei diritti civili sulla base dell’eguaglianza tra tutti i cittadini italiani, e quindi a prescindere da considerazioni religiose e sessuali e di qualunque altra natura comunque discriminatoria;
•    l’abrogazione del Concordato e dei privilegi che comporta, anche per impedire che se ne stipulino altri sullo stesso modello per altre religioni.


Ecco intanto il testo completo della risoluzione n. 1580 approvato dalla Comunità Europea il 4 ottobre 2007:
1 – Lo scopo di questo rapporto non è quello di mettere in dubbio o combattere un credo – il diritto alla libertà di fede non lo permette. Lo scopo è di mettere in guardia contro certe tendenze a far passare un credo per scienza. È necessario separare i credo dalla scienza. Non è una questione di antagonismo. Scienza e credo devono essere in grado di coesistere. Non è una questione di contrapporre credo e scienza, ma è necessario evitare che un credo venga ad opporsi alla scienza.
2 – Per alcune persone la creazione, in quanto materia di credo religioso, dà un senso alla vita. Nonostante questo, l’assemblea parlamentare è preoccupata dei possibili effetti negativi che potrebbero avere le idee creazioniste all’interno del nostro sistema educativo, e delle conseguenze per la nostra democrazia. Se non stiamo attenti, il creazionismo potrebbe diventare una minaccia per i diritti umani, argomento di fondamentale interesse per il consiglio europeo.
3 – Il creazionismo, che è nato dal rifiuto dell’evoluzione delle specie attraverso la selezione naturale, è stato per lungo tempo un fenomeno quasi esclusivamente americano. Oggi le idee creazioniste tendono a farsi strada in Europa, e la loro diffusione sta influenzando un numero notevole di Stati membri del Consiglio europeo.
4 – L’obiettivo primario dei creazionisti di oggi, la maggior parte dei quali sono cristiani oppure musulmani, è l’educazione. I creazionisti sono tesi ad assicurarsi che le loro idee vengano incluse nei programmi scientifici della scuola, ma il creazionismo non può in ogni caso pretendere di essere una disciplina scientifica.
5 – I creazionisti mettono in dubbio il carattere scientifico di certi aspetti della conoscenza, e sostengono che la teoria evolutiva è solo una fra le tante interpretazioni possibili. Essi accusano gli scienziati di non fornire prove sufficienti per affermare la validità scientifica della teoria evolutiva. D’altra parte essi difendono le proprie affermazioni come scientifiche. Nulla di tutto questo regge ad una obiettiva analisi dei fatti.
6 – Stiamo assistendo ad una crescita delle modalità attraverso le quali viene messa in discussione certa conoscenza stabilita sulla natura, sull’evoluzione, sulle nostre origini e sul nostro ruolo nell’universo.
7 – C’è un rischio effettivo di generare una seria confusione nelle menti dei nostri figli tra ciò che ha a che fare con convinzioni, credo e ideali di ogni tipo, e ciò che ha a che fare con la scienza. Un atteggiamento apparentemente egualitario potrebbe apparire piacevole e tollerante, ma è in realtà pericoloso.
8 – Il creazionismo presenta molti aspetti contraddittori. L’idea dell’intelligent design, la più recente e più raffinata versione del creazionismo, non nega un certo livello di evoluzione, ma l’intelligent design, in forma più sottile, cerca di apparire come scientifico nel suo approccio, e proprio qui sta il pericolo.
9 – Questa assemblea ha regolarmente insistito sull’importanza fondamentale della scienza. La scienza ha reso possibili notevoli miglioramenti nelle condizioni di vita e di lavoro, e non è un fattore insignificante nello sviluppo economico, tecnologico e sociale. La teoria dell’evoluzione non ha nulla a che vedere con una divina rivelazione, ma è basata su fatti concreti.
10 – Il creazionismo sostiene di essere basato su rigore scientifico. In realtà i metodi utilizzati dai creazionisti sono di tre tipi: affermazioni puramente dogmatiche; un uso distorto di citazioni scientifiche, a volte illustrate con splendide fotografie; e un supporto da parte di più o meno noti scienziati, la maggior parte dei quali non sono specialisti nel settore. Attraverso questi metodi i creazionisti cercano di convincere chi non è esperto in materia, e di seminare dubbio e confusione nelle loro menti.
11 – L’evoluzionismo non è una semplice questione di evoluzione degli umani e delle popolazioni. Negarlo potrebbe avere serie conseguenze sullo sviluppo della nostra società. Progressi nella ricerca medica con lo scopo di combattere con efficacia malattie infettive come l’AIDS diventano impossibili se i principi fondamentali dell’evoluzione sono negati. Non ci si può rendere pienamente conto dei rischi che comporta il significativo decadimento nella biodiversità e nei cambiamenti climatici, se il meccanismo evolutivo non è compreso a fondo.
12 – Il nostro mondo moderno è il risultato di una storia molto lunga, di cui lo sviluppo delle scienze e della tecnologia costituiscono un aspetto importante. Nonostante questo, l’approccio scientifico non è ancora del tutto compreso, e questo può incoraggiare lo sviluppo di ogni tipo di fondamentalismo ed estremismo. Il totale rifiuto delle scienze è certamente una delle minacce più gravi per i diritti umani e i diritti civili.
13 – La guerra alle teorie evolutive e ai suoi sostenitori nasce nella maggior parte dei casi da forme di estremismo religioso che sono strette alleate dei movimenti politici di destra. Il movimento creazionista dispone di un reale potere politico. La realtà dei fatti, come è già stata denunciata più volte, è che alcuni sostenitori del creazionismo più stretto sono intenzionati a sostituire la democrazia con la teocrazia.
14 – Tutti i leader delle maggiori religioni monoteistiche hanno assunto un atteggiamento molto più moderato. Il Papa Benedetto 16, ad esempio, come il suo predecessore Giovanni Paolo II, oggi elogia il ruolo delle scienze nell’evoluzione dell’umanità e riconosce che la teoria evolutiva è “qualcosa di più di un’ipotesi.
15 – L’insegnamento di tutti gli aspetti riguardanti l’evoluzione come fondamentale teoria scientifica è quindi cruciale per il futuro della nostra società e delle nostre democrazie. Per questo motivo deve occupare una posizione centrale nel programma scolastico, specialmente in quello scientifico, finché, come ogni altra teoria, sarà in grado di reggere un approfondito esame scientifico. L’evoluzione è presente dovunque, dalla prescrizione eccessiva di antibiotici che incoraggia la formazione di batteri resistenti, all’uso eccessivo di pesticidi nell’agricoltura, che porta a mutazioni negli insetti che li rendano immuni a tali pesticidi.
16 – Il Consiglio Europeo ha sottolineato l’importanza di insegnare le culture e le religioni. Nel nome della libertà di espressione e del diritto al credo individuale le idee creazioniste, come qualunque altra posizione teologica, possono sempre essere presentate come supplemento all’educazione religiosa e culturale, ma non possono pretendere di avere una rispettabilità scientifica.
17 – La scienza offre un addestramento insostituibile nel rigore intellettuale. Non cerca di spiegare “perché le cose sono”, ma di comprendere come esse funzionano.
18 – Un’indagine sulla accresciuta influenza dei creazionisti mostra che il dibattito fra creazionismo ed evoluzionismo va ben oltre l’ambito intellettuale. Se non facciamo attenzione, i valori che stanno alla base stessa del Consiglio europeo verranno direttamente minacciati dai creazionisti fondamentalisti. È quindi compito dei Parlamentari del Consiglio di reagire prima che sia troppo tardi.
19 – L’assemblea parlamentare urge quindi gli stati membri e specialmente le loro autorità educative: A difendere e promuovere la conoscenza scientifica. A rafforzare gli insegnamenti dei principi fondamentali della scienza, la sua storia, la sua epistemologia, e i suoi metodi, accanto all’insegnamento di una conoscenza scientifica obiettiva. A rendere le scienze più comprensibili, più attraenti, più vicine alla realtà del mondo moderno. Ad opporsi vigorosamente all’insegnamento del creazionismo come disciplina scientifica in termini di parità con la teoria evolutiva, e in generale ad opporsi all’introduzione del creazionismo in qualunque disciplina all’infuori della religione. A promuovere l’insegnamento dell’evoluzione come teoria scientifica fondamentale nel programma scolastico.
20 – L’assemblea accoglie favorevolmente il fatto che 27 accademie scientifiche del Consiglio Europeo degli stati membri abbiano firmato, nel giugno 2006, una dichiarazione sull’insegnamento dell’evoluzione, e si appella alle accademie scientifiche che ancora non l’hanno fatto a firmare la dichiarazione.

•    Pollard John F., L’obolo di Pietro. Le finanze del papato moderno: 1850-1950, 2006, Corbaccio
•    De Alessandri Enrico, Comunione e liberazione: assalto al potere in Lombardia, 2010, Bepress

807 commenti
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  1. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Lui si è rivolto all’Uomo, non al proletario o al capitalista…
    la differenza è tutta qui!
    ——-
    Infatti. E’ stato questo il suo errore.
    Non ha capito di che pasta siano fatti gli uomini. Si è rivolto all’uomo nella maniera sbagliata, parlando di ideali giusti, ma senza capire che doveva argomentarli in maniera diversa.
    Di qui il suo fallimento e di conseguenza la dimostrazione che non è il figlio di Dio che ha detto di essere.
    Oltretutto è anche nato nell’unico posto dal quale doveva tenersi alla larga, visto che i palestinesi dell’epoca aspettavano colui che avrebbe dovuto liberarli dai romani. Sai quanto glie ne importava del regno dei cieli…ed infatti si sono sentito traditi nelle aspettative e di qui la loro reazione violenta.

  2. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Lui sì che era un Rivoluzionario…e se la Chiesa ha vissuto di rendita, e vive, da duemila anni, è proprio per la universalità e la validità del Suo messaggio, anche oggi.
    —–
    No, Sylvi. La chiesa ha vissuto sulla paura della punizione e sull’ingordigia del premio, tipica di tutte le religioni. Ha vissuto ingannando la gente e sfruttandone la debolezza.
    Anche se ci sono stati e ci sono ancora preti che per davvero sono delle sante persona, ma lo sono a titolo personale, perchè sono buoni di loro e sarebbero stati dei santi anche al di fuori della chiesa. per il resto, il prodotto del cristianesimo è fatto di prevaricazioni, di violenza psicologica e fisica, è il trionfo del demonio più che il trionfo di cristo.

  3. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Sto aspettando che mi vengano a prendere per andare a pranzo da mia sorella. E’ una giornata calda ma ventosa. Si prospettano una manciata di giorni invernali nel mezzo della settimana. Pare che debba nevicare anche alle basse quote e la cosa mi fa piacere, perchè se nevica sulle montagne qui sopra noi, poi vado a far le foto con la neve. Intanto, sto al sole come una lucertola.
    Su Facebook qualcuno mi ha detto: vivi nel paradiso terrestre? Si, direi di si, anche se per il momento manca Eva. Le mie Eve le ho lasciate tutte a Bisceglie, una di loro verrà a trovarmi per Pasqua. Urge trovare qualche Eva anche in questa zona. Al posto dell’albero delle mele ho le arance, ma credo che Eva non si formalizzi. In quanto ai serpenti, ci pensano i gatti a tenerli a bada.

  4. sylvi
    sylvi says:

    senti Marco,

    tu sei padronissimo di non credere in Gesù Cristo, nelSuo Messaggio e quant’altro.
    Lo puoi leggere anche …pro domo tua…
    Ma parlare di fallimento del Messaggio di Cristo mi sembra un po’ azzardato…sempre che si voglia leggere con gli occhi della universalità!
    E Lui non ha parlato solo del Regno dei Cieli…

    Silvia e Nerina di Leopardi possono non essere esistite…è importante? Cambia la grandezza della loro figura che può essere tutte le donne? Oggi! E anche domani!
    Leopardi ha cantato il dolore dell’Uomo, non il suo!

    Non mi allungo sugli altri Grandi, Uomini non Dio!
    Proprio per non fare proselitismo!!!
    Il mio proselitismo è riconoscermi in Quel Messaggio ed essere quello che sono grazie a Lui.
    Non ho mai fatto la velina scosciata e sculettante, ai soldi ho dato il valore che meritano e conosco molti uomini che all’organo anatomico da te citato danno il giusto valore!
    Altrimenti sareste tutti ….berlusconidi?????????

    Quanto al nascere in Palestina…ehh…era decisamente Uno in cerca di guai….

    Sylvi

  5. Rodolfo
    Rodolfo says:

    674xMarco

    Vi leggo per quel poco tempo che oramai mi rimane.Il tempo e´poco anche perche´ ci sono anche altre cose da leggere oltre che a “arruotalibera”.
    Pero´avrei ficcato molto volentieri il naso su certi argomenti e dire la mia , il tempo ci sarebbe stato , ma non l´ho fatto. Il motivo e´semplice. Il mio ultimo post e´il 266.
    Pochi minuti prima avevo scritto un´altro post il 252.
    Nessuno, per un motivo o per l´altro e´intervenuto su quel problema.
    A che pro´dunque andare avanti se nessuno prende in considerazione un´idea, per quanto sballata possa anche essere.
    Tutti e sempre hanno commentato i miei post, quello no.
    Chissa´perche´. Si puo´rispondere, e perche´no, magari con il solito “cretino” o “idiota”, a patto che dopo seguino anche argomenti………
    se no, che senso ha. Le offese sono buone sempre ed accettate solo se sono seguiti da argomenti pertinenti il problema.
    Alla fine del mio post Nr. 252 scrivevo:-“Cosa si potrebbe fare? Quale la soluzione”.
    Tu, caro Marco, senza volerlo forse, sei andato molto vicino al mio pensiero. Ma i supermercati statali non sono la soluzione del problema. Bisognerebbe andare ancora piu´in la´.
    Io opterei per un livellamento dei guadagni.
    Deve valer la pena,deve convenire fare lavori umili ( non bisogna mai dimendicare che molti lavori umili possono essere anche gratificanti).
    Cosi anche l´Italiano potrebbe essere attratto da un lavoro come l´infermiere , la badante, il raccoglitore di arance e mele ,il tornitore , l´operaio ecc.
    Il tanto ricercato posto statale deve essere rimedinsionato con paghe
    uguali a quelli di un semplice operaio. I guadagni di politici e professionisti non possono e non devono raggiungere cifre atronomiche. Non credo che l´economia ne soffrirebbe tanto.
    Ci sarebbe piu´uguaglianza, molto meno disoccupati, piu´giustizia, sicuramente meno ladri e certamente si fermerebbe il bisogno e l´afflusso di emigranti.

    Posto un paio di video, solo per 65enni e piu´. Mi sono ricordato del “Trio Lescano”. Era formato da tre ragazze Ebree . La loro storia si puo´leggere qui:-
    http://it.wikipedia.org/wiki/Trio_Lescano
    Io ascoltandole sono ritornato per un po´bambino. Checche´se ne dica erano bei tempi.
    Ti ricordi dell´orchestra Pippo Barzizza ?
    http://www.youtube.com/watch?v=iaJdjDOzL9w&translated=1
    http://www.youtube.com/watch?v=Nvr3E870YM4
    Ed ancora le “Andrews Sister” cui quelle tre ragazze del
    “Trio Lescano” si ispirarono, con “Bei mir bist du Schön”
    “means you’re the fairest in the land” “Per me sei la piu´bella del mondo”
    http://www.youtube.com/watch?v=4Vvo3MaFcxw
    Le fotografie in bianco e nero sono bellissime e le donne mostrano una sensualita´ che le donne di oggi non hanno piu´.
    La speranza e´, che i nostri figli quando raggiungeranno la nostra stessa eta´, non dicano la stessa cosa dei tempi di oggi. Rodolfo.

  6. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Ma Sylvi, nel messaggio cristiano ci si riconoscono tutti quelli che hanno un certo senso morale, anche al di fuori del cristianesimo.
    E’ però un messaggio che ha qualche migliaio di anni di anzianità rispetto a Cristo. Il cristianesimo è per il 90% un copia e incolla del Jainismo. Gesù ci ha solo aggiunto il regno dei Cieli a modo suo.

  7. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Pino, buongiorno.
    Ho mandato una missiva per la komare.
    Non passa. Se puoi rintracciarla…
    Ciao.
    C.G.

  8. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    mi pare che anche Ghandi trovasse interessante il cristianesimo, disse pero’ che il guaio era che aveva conosciuto anche i cristiani …

    Peter

  9. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Quali cristiani?
    La storia della Chiesa è fatta di grandiosità e di infamie, di amore e prevaricazioni, di povertà e “pompe del demonio”, di dedizioni e solidarietà ed egoismi supremi, di somma cultura e somma ignoranza…e di molti altri eccessi…
    Posso tranquillamente affermare che io non sono forse una buona cattolica perchè ho sempre trovato troppo difficile rispettare quel precetto che è l’ubbidienza ( non sarei stata nemmeno un buon sergente maggiore!!!) ma ciò non mi impedisce di essere cristiana, considerando che lo stesso Cristo non è che fosse molto” ubbidiente”!

    In questo blog trovo un’acredine contro la Religione che è rimasuglio di educazioni impositive e violente…dove il Precetto era più importante dell’Amore e perciò va contro lo stesso messaggio del Cristo.
    E’ la nostra Storia, purtroppo, anche se la mia diciamo è stata defilata, più aperta ad altri influssi, perciò più elastica.
    Se volete abbattere questa violenza, fate bene!
    Ma combattere contro La Religione, la Spiritualità tout court mi sembra una guerra perdente, e una perdita di tempo.
    Il Comunismo, che in fondo era la faccia speculare, docet.
    La laicità può convivere con la religiosità, io mi sento un esempio!!!

    Sylvi

  10. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x C. G.

    Mi spiace, ma ho trovato solo un commento di Rodolfo, che ho sbloccato. Mandamelo a casa, che lo posto io.
    Buona domenica.
    pino

  11. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    lei trascura appunto che vi sono forse tanti cristianesimi quanti sono i cristiani, per cui non vi e’ un reale messaggio, solo le sue interpretazioni. Cio’ che in ultima analisi caratterizza questa o quella religione e’ la solita lista di prescrizioni e divieti. Degli ebrei si pensa alla loro dieta ed al sabato ed i comandamenti, degli islamici dieta e venerdi’ ed una lunga lista di regole assurde su famiglia e sharia bella, dei cristiani di tutto, di piu’, tot capita tot sententiae, salvo per il ‘comandamento dell’amore’ che e’ una contraddizione in termini perche’ proprio non si puo’ amare chiunque, per cui Cristo, se mai e’ esistito, ci ha elegantemente presi in giro .

    Peter

  12. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Pino,
    non voglio fare la faticaccia di riscriverlo.
    Lasciamo perdere che tanto non ha senso arrabattarsi con la suddetta.
    Avrei voluto soltanto dirgli, quale mio giudiziostrettamente personale,quanto sia un’ipocrita con il suo melenso vittimismo.
    Grazie comunque.
    C.G.

  13. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Il Cristianesimo anche ridotto al solo “comandamento dell’amore” che detto così fa ridere, perchè è ben altro…sarebbe stato sufficiente per evitare molte catastrofi umane.
    Si può amare chiunque, vedendo in lui la propria umanità; ciò non impedisce la cacciata dei mercanti dal Tempio, nè l’nvettiva agli Scribi e ai Farisei ipocriti, “sepolcri imbiancati”.
    Nè l’accoglienza della Maddalena , e il rispetto per la donna che è venuto a mancare, o è continuato a mancare per ben altri motivi e non perchè Lui l’avesse predicato.

    Comunque mi sorregge sempre, o quasi, la tolleranza per chi la pensa diversamente.
    Sylvi

  14. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    guardi poi che il cattolicesimo, in particolare, e’ sempre stato tra le religioni cristiane piu’ conservatrici, mi duole dirlo, anche se ve ne sono senz’altro di peggiori. Lo e’ anche in zone molto piu’ ‘defilate’ ed aperte ad influssi (?astrali, eh eh) del suo grazioso Friuli.
    Scherzosamente, viene indicato come la religione in cui tutto e’ proibito finche’ non diventa obbligatorio, senza cioe’ alcun reale spazio per iniziative e liberta’ individuali. Una religione poco borghese e molto aristocratica, infatti la Riforma attecchi’ proprio per preparare il terreno alla futura Rivoluzione industriale borghese, potremmo dire col senno di poi. Le cose sono cambiate dopo tutti questi processi, non prima: prima il cattolicesimo era molto diverso da come lo conosciamo oggi in versioni rivedute e corrette secondo i tempi ed anche i luoghi, in misura inferiore

    Peter

  15. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Consigli per gli acquisti…

    Dal mio monastero laico -religioso, a oltre 7000mt di quota , in un turbinio di neve , nel pieno di una tormenta epocale,nell’ovattato silenzio, rotto solo dal un sordo sibilare del vento che si infliltra negli infissi “malconci!, dopo aver “visto” il dalai lama levitare oltre mezzo metro,tra fumi di incenso e birra,e grappa ,dopo aver avuto una mistica visone …altro non mi resta che farvi giugere un debole pensiero di riflessione…

    X marco..Ghandi se è solo per questo riuscì pure a trovare “interessante” Benito Mussolini..

    X quelli che il Comunismo…di qui, di là ,di su, di giù ,appena più in llà , ..tirati da parte che mi pesti un callo è parola antica,
    Esistono poi i pensieri so…sti , esiste il pensiero marxista, e le riflessioni lenististe..

    Personalmente sto facendo serie riflessioni sull?Amore e sul fare, studio la “poetica”dal Neanderthal in poi…e adesso vi saluto che vado a chiudere la porta del rifugio che mi scappa il San bernardo…no non è come pensate , a me del san bernardo frega assai poco, ma della grappa della fiaschetta Si…

    Alla porta c’è un signore strano alto più di due metri e mezzo circa, ricoperto di peli..vado avedere che cazzo vuole..deve aver bevuto la grappa del san bernardo e probabilmente ne vuole ancora..!!

    c

  16. Anita
    Anita says:

    x Sylvi e x Marco

    Ho letto le vostre discussioni su Jesu’ Cristo, il profeta o Figlio di Dio.
    Sylvi ha ragione, Jesu’ Cristo era un rivoluzionario, ma sono d’accordo con Marco che la religione e’ stata portata avanti con minacce.
    Con tutto cio’ rimango dell’opinione che la religione ci insegna tante cose di buono, caritatevole, morale e, che volenti o nolenti rimane con noi, anche nell’intimo dei piu’ atei e, dei piu’ miscredenti.

    Buona domenica a tutti,
    Anita

  17. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Le diete e le vigilie di magro del Cristianesimo sono state una costante della mia infanzia…ma io non le ho mai vissute come punizioni…anzi…
    Aringa marinata nel latte e condita con olio e aneto
    Bigoli in salsa che ancora oggi faccio il giorno delle Ceneri.
    Bisato (anguilla) sull’ara ( allo spiedo) o in umido con porri.
    Bacalà in mille modi.
    Sarde in saor per la festa del Redentore…

    Ma non ho mai visto il Cristianesimo come una continua punizione di peccati…magari non commessi!

    Sylvi

  18. Anita
    Anita says:

    x Controcorrente

    A proposito, sto ancora aspettando le foto della tua cincilla Anita.
    E…..le tue che ho vinto con l’indovinello, ma mai ricevute.
    Ricordati, i debiti di gioco sono debiti d’onore. ;-)

    Ciao, Anita

  19. sylvi
    sylvi says:

    E se CC avesse mangiato i bigoli prima di scolarsi la grappa, non avrebbe visto un attacco al comunismo o al s.mo ogni volta che
    va per le sue montagne!

    Sylvi

  20. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    gia’, ma dopo poteva portare i pantaloni e fumare sigarette? magari andare al cinema e vedere attori che si baciavano? (uh -uh). Magari uscire ‘col fidanzato’ da sola e tornare senza essere poi mandata in convento dopo una buona dose di sberle? (ma la sua era proprio una famiglia di senza Dio!). Pensi alle sue coetanee senza istruzione e ‘lumi’ che avevano meno options…
    Se pensa che scherzi, guardi che nelle Filippine (paese in prevalenza cattolico) la chiesa mette ancora libri o films all’indice, a quanto mi dicono

    Peter

  21. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Mamma mia che menu’ per la Quaresima.

    Pensavo che cosa sarebbe successo se una friulana come te avesse portato quei menu’ negli US e si fosse sposata in una famiglia di meridionali…i pranzi di tutte le occasioni sarebbero durati per giorni, non ore.

    Vedi, qui ogni regione Italiana ci mette il suo…e ci aggiungono specialita’ locali, cose che tramandano da madre in figlia.

    Io non ho portato con me alcuna specialita’ lombarda, ho dovuto imparare dai libri, pero’ sono rimasta con i gusti e sapori dei miei giovani anni.

    Ciao cara,
    Anita

  22. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Spesso parlate di punizioni corporali sia nelle scuole che in famiglia.

    Io sono andata esclusivamente a scuole e collegio Cattolico e non mai visto ne’ subito alcun abuso corporale.

    In tutta la mia vita non ho mai presa una sberla, ne’ dai miei, ne’ da altri.

    Anita

  23. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Ma sì che ho messo i pantaloni…me li faceva mia zia, non mia madre che era più rigida…poi ho fumato sigarette…ho anche letto libri all’indice in Pensionato…ma ho dovuto andarmene…
    Con il fidanzato sono sempre uscita sola…avevo la fiducia di mia madre…ma la meritavo perchè rispettavo regole ed orari …anche se l’ipocrisia era tanta! Ma questo fin dai tempi di Adamo ed Eva!

    Sono d’accordo che le mie coetanee, almeno molte, avevano vita più difficile, ma spesso, almeno da noi, anche meno coraggio!

    Ricordo però, sarà stato il ’74 o il’75, tornando dalla Puglia attraverso gli Appennini, lungo i paesini interni, c’erano ancora i ragazzi che camminavano su un lato della strada e in quello opposto le ragazze con le madri!
    Mi ha molto colpito!

    Ps: Però chieda a chi ha fatto il militare in Friuli…: friulane- tutte puttane!
    E magari…nisba!

    Sylvi

  24. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    ma questi piatti avevano un loro calendario ben preciso.
    Ci mancherebbe, tutti insieme!
    Per esempio le sarde in saor si preparavano per la festa del Redentore , in luglio.
    La tradizione risale al 1500, ma ha una sua ragione d’essere perchè le sarde costavano poco, anzi niente; venivano fritte e poi marinate con tanta cipolla, uvetta , pinoli e aceto.
    Un piatto che si conservava a lungo “al fresco” e i pescatori se le portavano dietro in barca.

    Poi siamo sempre stati parchi con le quantità…doveva essercene per tutti…e tanta polenta!

    Ps bellissime le foto!

    Ti abbraccio
    Sylvi

  25. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Lasciamo in pace “i bigoli”..mi ha detto quel signore strano ricoperto di peli..!!
    Ho una interessante conversazione nel salone del “rifugio”,ci si intende ancora male per il momento , ma confido, Visti i risultati del Blog di riuscirvi a fare un “suntino verso sera”….. le signore presenti sono impressionate …non dico da cosa, ma lascio il tutto all’immaginazione..!
    Intanto si cerca qualcosa per coprirlo ..!!

    c

  26. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Ma anche qui, le ricette vanno indietro da generazioni, molti dei cibi erano cibi dei poveri, come ti ho scritto ognuno ha portato le loro specialita’ sia festive che di ogni giorno,
    Quando gli Italiani sono venuti qui non trovavano i loro condimenti ed anche cibi, cosi’ e’ anche nata una nuova cucina adattandosi con quel che trovavano.

    Il mio caro amico, l’ex vice console, Joe e’ ormai vicino ai 90 anni, e’ uno storico sugli italiani d’america, tuttora scrive rubriche settimanali appunto sui cibi e le abitudini dei vecchi emigranti e molto altro.

    Una nota carina…da due giorni il mio amico Joe, per Giuseppe, e’ in attesa del suo primo computer, non ne sa niente e, non solo, avra’ anche il printer, fax, desk top e…..laptop….

    Si crede che perche’ quando era in business ne aveva diversi, ma usati dalle segretarie, ti parlo di almeno 25 anni fa, adesso pensa che l’imparare sia’ una cosa di un giorno.
    Lo usera’ per business e per piacere….la maestra dovrei essere io. :-(

    Ciao, Anita

  27. ber
    ber says:

    Ciao marco,
    non so per quale ragione sei arrivato ai trattori Lamborghini.
    Ne avevo uno nelle Marche,65 cv fantastico.
    Guardando gli operai di Termini Imerese ho pensato:
    ma non possono costruire trattori,…tutta l’agricoltura se ne avvantaggerebbe,…ma forse sono un ingenuo.
    Al trattore che alludi tu oramai sono fuori gioco,…lo lascio
    ai vari Corleoni….
    Ciao,Ber

  28. Il signor P.
    Il signor P. says:

    Non ha capito di che pasta siano fatti gli uomini. Si è rivolto all’uomo nella maniera sbagliata, parlando di ideali giusti, ma senza capire che doveva argomentarli in maniera diversa.
    Di qui il suo fallimento e di conseguenza la dimostrazione che non è il figlio di Dio che ha detto di essere.
    ————————
    Caro marco,
    Ma che cavolo scrivi? Forse sei tu il messia. Tu avresti fatto meglio di Lui? Posso immaginare marco il Messia circondato da belle donne a predicare che il mondo fu creato per scopare.
    Andiamo marco non straparlare.
    Un altra cosa, tu in uno dei post avevi scritto di trovarsi in un ospedale e commentato sull’assenza dei crocifissi. Se per te i crocifissi non hanno nessun significato perché la loro mancanza ti ha data uno stato di euforia?

  29. Peter
    Peter says:

    x Anita

    guarda che si parlava di famiglie, non necessariamente di istituzioni
    E poi che peccati potevate mai fare in un collegio di sole suore? (oddio, in Irlanda…ma lasciamo correre che e’ meglio).
    Comunque e’ vero che nelle famiglie tradizionali anche piu’ svantaggiate a prendere le sberle dal papa’ erano solo i maschi, le figlie mai.
    Tieni presente che ‘chiudere in collegio ‘ era di per se’ di fatto una grave punizione, sia per le ragazze sia soprattutto per i ragazzi

    Peter

  30. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Tieni presente che ‘chiudere in collegio ‘ era di per se’ di fatto una grave punizione, sia per le ragazze sia soprattutto per i ragazzi
    —————————————————–

    Veramente, non e’ stata la mia esperienza.
    Io ci sono stata messa a causa della separazione dei miei.

    Nel mio collegio erano tutte ragazze di ottime famiglie, molte famiglie erano agiati proprietari di campagne ed industrie agricole, generalmente lombarde.
    Erano li’ per la migliore e completa educazione per signorine.
    Non solo scolastiche.

    I miei zii paterni sono andati tutti in collegio, mia zia in Svizzera in un collegio per signorine.

    Non sto mica parlando di riformatori…..

    Anita

  31. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    più che maestra sarai il dottore di eterna giovinezza per il tuo amico Joe!
    Digli da parte mia che gliela auguro, anche perchè assieme alla storia degli emigranti custodisce una parte del la Storia dell’America.

    Tutte le ricette che ho nominato hanno una storia lunghissima che mescola gli usi e i costumi dei veneti ma anche la creatività di creare con il poco del territorio ricette superbe.
    Ma questo è tipico di tutta Italia, molto più che in Francia e in Germania.
    Mi arrabbio spesso perchè la UE sta cercando, criminalmente dico, di omologare coltivazioni, conservazioni e finanche le misure …delle zucchine e delle carote…
    I prosciutti, i salami, le salsicce, i formaggi devono essere fatti e conservati secondo standars omogenei.
    Io per questo…farei la Rivoluzione!!!

    Intanto in California chiamano Carlo Petrini di Slow Food, che è stato ricevuto anche da Obama, per avere consigli su come si combatte l’obesità!!!

    ciao e buon lavoro!

    Sylvi

  32. Peter
    Peter says:

    x Marco ‘novello Adamo’

    come Adamo mi sembri un po’ attempato, pero’. Hai ancora delle coste da ‘donare’?!
    Mi immagino una Evita sessantenne ciociara che verra’ presto a farti il bucato. Anzi, una premonizione. Bella pienotta, diciamo, capelli lunghi e grigi, eterno sorrisone. Come la Saraghina di 8e 1/2…

    Don’t cry for me Argentiiiiinaaaaa

    Peter

  33. Peter
    Peter says:

    x Anita

    erano per ‘ottime famiglie’ anche quelli di cui si parlava ai miei tempi e dalle mie parti. Si diceva ‘chiudere in collegio’ non perche’ fossero riformatori, che sciocchezza. Era perche’ si trattava di ‘full board schools’ direbbero qui, dove gli alunni restavano a mangiare, dormire, etc. Proprio come in prigione o in caserma…istituzioni totali, insomma.

    Peter

  34. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Mi ha ricordato Amarcord di Fellini, dove il padre minaccia il figlio di metterlo in “un collegio per birichini!”

    Qualche ceffone l’ho preso anch’io da mia madre che mi diceva che erano da parte di mio padre!!!
    Ma in collegio o in pensionato si andava perchè distanti dalla città o dalla scuola! Oppure per altri motivi pratici!
    Nessuno si sarebbe permesso di mettere le mani addosso a una ragazzina, per nessun motivo!

    Sylvi

  35. Peter
    Peter says:

    x Anita

    quanto alla evolutissima Lombardia, Giovanni XXIII, al secolo A. Roncalli di Bergamo, si lamentava ancora da vecchio che la grammatica gliela insegnarono a suon di ceffoni, giorno dopo giorno.
    Sara’ perche’ i suoi non erano proprietari terrieri…
    Comunque, non parlo’ mai broccolino

    Peter

  36. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Non ti credere che io sia stata felice in collegio, la disciplina era rigida, era anche tempo di guerra e molte cose erano state eliminate, i campi da tennis mai usati, l’equitazione non esistente….
    Il mangiare era poverissimo, benche’ vedevamo camion pieni di rifornimenti che arrivavano dalle campagne dei gentori delle ragazze.
    Le suore avevano le cucine separate, in un altra ala del collegio, loro si trattavano bene, per noi usavano i cuponi per il cibo, i cuponi di guerra.

    Un freddo cane, le finestre fino a terra, mancava l’antracite e tutte avevamo geloni alle mani e ai piedi, in classe portavamo i guanti…e la bottiglia di acqua calda nel letto, l’unico riscaldamento per la notte.

    Ero felicissima quando a causa dei bombardamenti mandavano le ragazze a casa….a volte per periodi prolungati.

    Pero’ l’educazione era ottima, lezioni di piano, pittura, ricamo, scultura, sul legno, metallo.
    Ceramica, lavori artistici su cuoio, rame e argento….

    Messa giornaliera quasi all’alba….
    Preghiere di pomeriggio e non mancava l’ultima benedizione prima di andare nei dormitori.

    Cinema ogni sabato….e bagno completo.

    Anita

  37. Sean Cockney
    Sean Cockney says:

    C’è una grande differenza tra “school board” e “school boarding” eccetto nel ghetto cockney pugliese che non e’ altro ma un altra forma del “pig latin” o “inglese broccolino”.

  38. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Tu mi parli di Papa Roncalli, ma quelli erano altri tempi….

    Una ricerca lampo:
    …nato nel 1881 a Sotto il Monte, 16 Km a sud ovest di Bergamo, in località Brusicco, quartogenito dei 13 figli e figlie di Battista Roncalli e Marianna Mazzola.

    Anita

  39. Vox
    Vox says:

    ISLANDA

    “Salviamo il paese, non le banche” e “no al capitalismo strozzino”!

    La rabbia della gente per il modo in cui banchieri, speculatori e un capitalismo senza regole hanno messo in pericolo e poi messo in ginocchio un intero paese ha determinato la stra-vittoria del NO al ripagamento del debito alle banche inglesi e olandesi.
    (Repubblica)

    Interessante vedere come andrà a finire la faccenda.
    Anche quella della Grecia.

  40. Anita
    Anita says:

    x Controcorrente

    Tu che sei Piemontese, conosci la ex Filatura Brambilla di Verrès?
    Adesso e’ un Politecnico.

    Anita

  41. Anita
    Anita says:

    x Peter

    …..quanto alla evolutissima Lombardia……..

    _________________________________

    Tu pizzichi sempre.

    Io sono nata a Milano, non in campagna, la vita di citta’ era differente da quella di campagna e montagna.
    Milano centro per giunta.

    Milano era evoluta anche quando era piccola, avevamo il telefono, radio, calorifero centrale per l’appartamento e sala da bagno con la vasca moderna.
    E….la Balilla col baul de dre’.

    Non l’avevano tutti, anche nello stesso palazzo, comunque ben differente dalla vita di campagna.

    Per me era una festa quando andavamo nei paeselli, cose nuove da esplorare anche se non mi era permesso di sporcarmi.

    Anita

  42. Peter
    Peter says:

    x signor P(ig Latin)

    infatti io non ho detto school board, ne’ school boarding come hai detto tu, ma full board school, come si dice anche full board hotel, to go full board, to o half board, etc. La differenza non e’ infatti tra board e boarding, l’uno infinito (o nome) e l’altro gerundio o participio presente, ma nella posizione delle parole, che tu hai maliziosamente (o insipientemente?) invertito pensando di farci fessi.
    E’ pero’ piu’ comune dire boarding o full boarding school, questo e’ vero.

    Peter

    ps
    mentre tra deprived e depraved la differenza e’ abissale. Alcuni P.(ero’) riescono benissimo ad essere entrambi…

  43. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Se per te i crocifissi non hanno nessun significato perché la loro mancanza ti ha data uno stato di euforia? (P)
    ——–
    Non è vero che per me non hanno nessun significato: hanno un significato negativo.
    Ho molto apprezzato invece, e ti assicuro che ha contribuito in gran parte alla mia pronta guarigione e ad una piacevole permanenza in un luogo di sofferenza come l’ospedale, la presenza di infermiere tutte, dico tutte, prese dal catalogo delle fotomodelle!

  44. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Peter

    ps
    mentre tra deprived e depraved la differenza e’ abissale. Alcuni P.(ero’) riescono benissimo ad essere entrambi…
    ——-
    Humour inglese! Geniale, direi.

  45. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Cerruti

    Ti ripeto: mandamelo. E consiglio anche a te di fare così: scrivi il commento su un programma di scrittura, tipo Word, o addirittura come e-mail, poi lo copincolli come commento al blog e me lo invii. Se non compare, non devi fare altro che spedirmi la mail. Più semplice di così….
    Buona serata.
    pino

  46. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    La prossima settimana vado a pranzo al Re Salomone con un mio amico, la cui consorte torna per qualche tempo nella casa che hanno in Israele. Non ricordo il nome del piatto che mi ha consigliato, mi pare lei lo mangiasse a Tripoli. Me lo può per cortesia ripetere? Così me lo pappo da Re Salomone visto che le hanno detto che lì lo preparano.
    Buona cena e buona serata.
    pino

  47. Peter
    Peter says:

    x Marco

    grazie. Pero’ e’ vero che in inglese molte espressioni sono piu’ corrette di altre semplicemente perche’ l’uso prevalente e’ quello anziche’ un altro. E’ molto comune dire full board hotel, ma e’ piu’ comune dire full boarding school o boarding school, forse per sottolineare che le scuole dopotutto non sono alberghi o pensioni, anche se fanno anche quello.
    Fermo restando che c’e’ una grande differenza concettuale tra full board hotel e hotel (full) board, per esempio…
    L’inglese dei giornali ha poi la pessima abitudine di mettere lunghe catene di parole prima di un nome, un uso germanico.
    Il senso varia molto a seconda dei legami logici nella catena, e lo si puo’ capire solo conoscendo il contesto

    ciao, Peter

  48. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Ma combattere contro La Religione, la Spiritualità tout court mi sembra una guerra perdente, e una perdita di tempo.
    —–
    Attenzione, Sylvi: i due termini, religioso e spirituale, non sono sinonimi. Al contrario, indicano stati esistenziali diversi. Il religioso ‘crede’, è un ‘credente’. Lo spirituale no. Non crede perchè non ne ha bisogno, in quanto ha già connaturati in sè i precetti del vivere onesto e solidale.
    Il religioso segue una religione, lo spirituale no, questa è l’abissale differenza.
    Bisogan combattere contro le religioni, per il concetto di divisione che hanno insito in sè ( noi siamo quelli che hanno capito tutto, gli infedeli sono quelli che non hanno capito niente e devono esseree rieducati) ed esaltare invece la spiritualità.

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