Non c’è bisogno di Spatuzza. E neppure di aspettare Godot. In un Paese civile per cacciare Berlusconi basta e avanza il tentativo nel suo primo governo di far diventare ministro della Giustizia il suo avvocato personale usato per corrompere magistrati: Cesare Previti. Che la Cassazione ha condannato in via definitiva scrivendo chiaro e tondo che la sentenza scippa Mondadori l’ha comprata in combutta con Berlusconi. Caso Boffo: Feltri ammette che avevo ragione io. Il grande “No Berlusconi Day”: opera della e-generation e del popolo del web che già a novembre dell’anno scorso ho definito come inevitabili e sottovalutati scavatori della fossa per il Cavaliere e il suo impero mediatico

“L’enorme afflusso di gente alla manifestazione per la libertà di informazione dimostra che urge una manifestazione nazionale contro il governo Berlusconi e il suo capo. Che politicamente, oltre che moralmente, somiglia ormai a un cadavere”. E’ il titolo della puntata del 3 ottobre (  http://www.pinonicotri.it/?p=1413 ), scritta al ritorno dalla grande manifestazione di Roma contro i continui attacchi al giornalismo e quindi alla libertà di stampa e alla qualità della democrazia.  Siamo stati i primi a far notare che una manifestazione nazionale contro Berlusconi e il suo governo, andata finalmente in porto il 5 dicembre, era ormai inderogabile. Piano piano se ne sono resi conto anche tutti coloro che l’hanno miracolosamente messa in piedi, organizzata materialmente e portata a buon fine, vale a dire gli altri grilli parlanti “fuori gioco” come me, ossia l’anonimo popolo del web, dei blog, dei social network  e di Facebook, la e-generation che non ha accesso alla tv e alla grande stampa e non conta nulla nei partiti. Salvo essere da questi corteggiati come portaborracce, esattamente come a suo tempo sono stati corteggiati il movimento studentesco, gli extraparlamentari, il movimento femminista, ecc., prima di essere presi a bastonate perché irriducibili al mercato della vacche che dài oggi e dài domani ha portato il parlamento e l’Italia intera nella morta gora nella quale galleggiamo annaspando sempre di più. Il ruolo di questa e-generation come scavatori della fossa per Fininvest-Mediaset e Berlusconi lo avevo già previsto e scritto in una puntata del blog nel novembre dell’anno scorso, come ho voluto ricordare nel Post Scriptum numero 2 in fondo a questa puntata.

Come è noto, Berlusconi in 15 anni si è fatto confezionare 18 leggi su misura per proteggere i propri interessi, non sempre trasparenti, e proteggere se stesso dalla giustizia, e ora tenta disperatamente con la 19esima: sepolto il lodo Alfano ci riprova con il “processo breve” oppure con la non processabilità del capo del governo finché è in carica oppure con qualche altra trovata dei suoi servitori in livrea doppia, di ministro della Repubblica italiana, che in tale veste è tenuto a fare gli interessi dell’Italia intera, e di avvocato del Signore d’Arcore, veste nella quale  in cambio di grasse parcelle si acconciano alle invenzioni di leggi e ai tentativi di altre leggi sempre più indecorosi in nome degli interessi privati del loro straricco cliente spacciati impudicamente per interesse generale. Mi chiedo se il cosiddetto ministro della Giustizia Angelino Alfano si faccia la barba ogni mattina, e se quando si rade si guarda allo specchio.

Alfano dovrebbe magari arrossire per essere stato voluto alla Giustizia dalla stessa persona che a suo tempo ci voleva Previti. Il siciliano Alfano è certo in grado ci capire che nelle persone oneste questo suo essere un successore di Previti può sucitare se non quale sospetto almeno qualche comprensibile disagio. Ad esempio, chiedendosi se per caso  Alfano abbia o abbia avuto un qualche lato o un qualche ruolo per così dire previtiano. Come che sia, il signor ministro dovrebbe vergognarsi per avere rivendicato “la logica aziendale” nella conduzione del proprio dicastero, rivendicazione con la quale ha voluto ribattere a chi lo accusava di logica aziendale intendendo la logica di difendere a tutti i costi dal nornale corso della giustizia le aziende di Berlusconi inventando altre leggi “ad Berlusconem”. Alfano infatti dovrebbe sapere che in Italia le aziende non campano senza succhiare soldi allo Stato, i “grandi” imprenditori sanno fare gli imprenditori solo facendosi regalare danaro, suolo pubblico e facilitazioni varie per le loro aziende, pronti a minacciare chiusura di impianti, come fa la Fiat e ventila la signora Emma Marcegaglia, se lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni e quant’altro – magari la Comunità Europea – non continuano le regalie e le sovvenzioni a fondo perduto. Non parliamo poi delle aziende bancarie, somiglianti spesso a grassatori. Che anche la Giustizia venga condotta con una tale “logica aziendale”, e che per giunta il suo ministro lo rivendichi, fa solo venire i brividi. Non vorremmo che anche l'”azienda” gestita dal ministro Alfano dovesse ritirare dal mercato – come deve fare ingloriosamente la Fiat – ben 500 mila auto perché l’asse del volante si può rompere…. Poiché la Giustizia non produce auto ma – come dice lo stesso nome – giustizia, penale e civile tramite le relative sentenze, 500 mila sentenze taroccate nel volante in malora sarebbero una tragedia nazionale. Caro Alfano, prenda appunti: e prima di parlare si accerti che il cervello sia inserito.

Dei ministri come Mara Carfagna preferisco invece non chiedermi niente, onde evitare di scendere a livelli da angiporto. Il governo Berlusconi ha inventato anche i ministri peto, di rarefatta inconsistenza a mo’ di flatulenze. Talmente rarefatta che per tentare di uscire dal nulla si inventano le solite crociate contro la prostituzione, vecchio e sporco trucco per accattivarsi i benpensanti, o meglio le loro mogli visto che i clienti più redditizi delle escort e affini – in altre parole i puttanieri più incalliti – sono da che mondo e mondo proprio i benpensanti, i moralisti e gli untori di varia natura, da palazzo Grazioli in giù. Poi ci sono i ministri che pur di guadagnarsi un po’ di mercato “politico” e di attenzione oltre il perimetro delle proprie mutande vendono al Vaticano il potere di nomina di decine di migliaia di insegnanti della scuola pubblica della Repubblica italiana.

Ma non divaghiamo. Dicevo di Berlusconi. E del cosiddetto ministro della Giustizia Diavolino, pardon, Angelino Alfano. Non seguo le cronache del processo che vede le narrazioni di Gaspare Spatuzza, condannato all’ergastolo per mafia e omicidi vari (mi pare siano una 40ina). Non le seguo per due motivi. Il primo è che si tratta di cose note da anni in ambienti neppure tanto ristretti se erano note anche a me. Mi risulta, peraltro, si dica da tempo che ci sia anche di peggio, vale a dire non solo racconti. Come si desume per esempio da quanto ha detto “fuori onda” Gianfranco Fini, che, scafato uomo di mondo e di palazzo com’è, non può certo avere detto ciò che ha detto spinto solo da quanto riferiscono i giornali dei racconti di Spatuzza.

Il secondo motivo è che _ volendo – per cacciare Berlusconi non c’è affatto bisogno di aspettare Godot, Spatuzza o altre scandalose storie documentate,  come per esempio la corruzione dell’avvocato Mills perché mestolasse nel torbido onde far risultare candori inesistenti. Se non avessimo una sinistra cialtrona e molto compromessa, per cacciare Berlusconi – volendo farlo – basterebbe una sola cosa, storicamente certa, documentata, confermata in modo ormai inappellabile e non affidata solo alle “chiacchiere” e alle “menzogne” di uno o mille Spatuzza. Una cosa, oltretutto, avvenuta ben 14-15 anni fa e assolutamente inconfutabile: il tentativo di Berlusconi di assegnare la poltrona di ministro della Giustizia al suo disonesto avvocato di fiducia, disonesto in quanto corruttore di magistrati per comprare sentenze disoneste ma utili ad allargare l’impero del suo unico datore di lavoro, vale a dire Sua Emittenza diventato addirittura capo del governo.

Corruttore, si badi bene, non per iniziativa propria e all’insaputa del suo datore di lavoro, Berlusconi Silvio, ma per mandato di questi e in concorso con lui. Come ha scritto a chiare lettere la sentenza della Corte di Cassazione del luglio 2007 di conferma della nota condanna di Previti per avere corrotto un magistrato al fine di dirottare disonestamente nelle mani di Berlusconi la casa editrice Mondadori. Sentenza di terzo grado e quindi inappellabile, passata in giudicato. Se i leccapiedi di Berlusconi sbraitano sempre (beninteso: solo quando tocca al loro capo e ai suoi sodali, certo non quando capita ai poveri disgraziati o a gente di sinistra, ché allora vale subito la presunzione anzi la certezze della colpevolezza) che fino alla sentenza di terzo grado deve valere, giustamente, la presunzione di innocenza, ebbene di fronte alla sentenza di terzo grado dovrebbero, per coerenza, concludere che se è di condanna, come in questo caso, allora non si può più parlare di presunzione di innocenza, ma di  certezza della colpevolezza.

Leggiamo cosa c’è scritto nella sentenza della Cassazione, datata, ripeto, luglio  2007: “A norma del 110, 319 ter e 321 del codice penale perché Berlusconi Silvio, Previti Cesare, Acampora Giovanni, Pacifico Attilio in concorso tra loro…. promettevano e versavano somme di denaro a Metta Vittorio, magistrato della Corte di Appello di Roma, affinché questi violasse i propri doveri di imparzialità…. allo scopo di favorire la famiglia Mondadori/Formenton – e in conseguenza Silvio Berlusconi – nel giudizio che la vedeva opposta dinanzi alla Corte di Appello civile di Roma alla Cir dell’ing. Carlo De Benedetti”. Da notare che Berlusconi non venne condannato, come invece capitò agli altri suoi coimputati – solo per intervenuta prescrizione, perché colpevole del reato di corruzione semplice e non del reato di quella aggravata, reato quest’ultimo entrato in vigore poco dopo il mercato delle vacche tra Previti e Metta. Mercato che permise a Sua Emiitenza di derubare De Benedetti, e quindi Carlo Caracciolo ed Eugenio Scalfari, della casa editrice Mondadori ed annesse testate giornalistiche quali Panorama e le varie altre.

Una delle conseguenze di quella porcheria è che a capo dell’impero editoriale Mondadori, con annessi e connessi, siede abusivamente una figlia di Berlusconi. Un altra conseguenza di quell’atto delinquenziale è che da allora ad oggi il Chiavaliere ha potuto disporre di vari giornali proni ai suoi piedi e perciò pronti a sostenerlo nelle sue magagne e campagne, anche attaccando furiosamente i magistrati “comunisti” e le “toghe rosse”. Non a caso la direzione del settimanale Panorama è andata a individui come Giuliano Ferrara, che di Berlusconi è stato anche un ministro più grasso che grande, e come Carlo Rossella, colui che ha avvalorato su Panorama la bufala del”uranio del Niger per le atomiche di Saddam” pur di permettere l’invasione dell’Iraq, cara a George Bush figlio e quindi necessariamente ingoiata da Berlusconi in quanto difficilmente inattaccabile da “pressioni” Usa e annessa Cia grazie quanto meno alle imprese corruttorie giudiziarie e stili di vita sessuale venute comunque a galla.

Anziché mitridatizzare l’opinione pubblica con la ormai ventennale narrazione infinita e la conta minuziosa dei reati consumati e/o addebitati a Berlusconi, con il risultato di stordirla e assuefarla, e magari anche di indispettirla, con quello che resta un oceano di chiacchiere prive di efficacia politica, la sinistra avrebbe dovuto limitarsi a puntare i piedi sul tentativo di Berlusconi di mettere la faina Previti nel pollaio della Giustizia. Furbata surrettizia e disonesta che in qualunque altro Paese civile, specie se Europeo o comunque occidentale, avrebbe stroncato sul nascere la carriera politica di chi l’avesse tentata. Con una aggravante: Berlusconi non riuscì a truffare gli italiani tutti con Previti alla Giustizia, ma riuscì comunque a farlo nominare addirittura ministro della Difesa. Dicastero di non secondaria importanza, che oltretutto ha le mani in pasta con i servizi segreti visto che vi fa capo il Sismi, che è per l’appunto il servizio segreto militare. La nomina di Previti è una delle varie onte che i nostri militari, e quindi la nostra dignità e il nostro onore nazionali, hanno dovuto subire.

E a proposito di servizi segreti: come forse ricorderete, dopo l’improvviso viaggio di Berlusconi dal suo amico Putin in Russia scrissi che m’era arrivata voce che il Chiavaliere fosse partito, accampando un torcicollo e lasciando in asso perfino il re e la regina di Giordania in visita di Stato a Roma, per farsi dare documenti del Kgb, come si chiamavano in sigla i servizi segreti di Mosca quando esisteva l’Unione Sovietica, utili a “dialogare” proficuamente con il nostro presidente della Repubblica. Giorgio Napolitano è stato infatti un dirigente di spicco del Partito comunista italiano, che con Mosca ha sempre avuto rapporti robusti e gagliardi, ed è stato indicato da un vecchio rapporto della questura di Napoli come un dirigente di “apparati clandestini dei comunisti”.

Dopo il recente viaggio di Berlusconi in un altro Paese dell’ex Unione sovietica, vale a dire nella Bielorussia del poco democratico Alexander Lukashenko, leggo su Il Giornale, proprietà formalmente del fratello di Silvio, ma sempre più chiaramente nella manica e al servizio di quest’ultimo, che Lukashenko ha regalato al nostro primo ministro “alcun dossier del Kgb”. Pare riguardino – pensa un po’! – dirigenti comunisti del tempo che fu. Se ho capito bene, riguardano il trattamento dei pochi sopravvissuti della massa di alpini – e gli altri militari? – mandati al massacro in Unione Sovietica con la demenziale invasione della seconda guerra mondiale. Articolo a firma di Renato Farina, portato in parlamento da Berlusconi dopo essere stato cacciato dalla professione dall’Ordine dei giornalisti per amicizie per così dire eccessive nel nostro servizio segreto militare.

Naturalmente Farina – che mi ha querelato (pretende la modica cifra di 100 mila euro) per non ho capito bene cosa riguardante una puntata del mio defunto blog a L’espresso, nonostante io abbia sempre difeso il suo diritto costituzionale a scrivere sui giornali anche dopo l’espulsione dalla professione – protesta la sua innocenza, come del resto fanno un po’ tutti, da Previti a Dell’Utri, da Cosentino e famiglia Mastella allo stesso Berlusconi. Motivo per cui è però sorprendente, illogico e molto imbarazzante che chi definisce sempre innocenti tutti i condannati della propria parrocchia e inattendibili tutte le pronunce della magistratura e degli ordini professionali a loro carico poi invece definisca subito colpevoli, senza neppure l’ombra di uno straccio di processo, anzi senza neppure un decimo di avviso di garanzia, i “comunisti”. Dove sono la logica e l’attendibilità di un tale comportamento? Onestà o faziosità? Informazione o propaganda? Va bene che il nostro sport nazionale preferito è l’uso dei due pesi e due misure, ma un po’ più di decenza non guasterebbe.

L’altra nota comica è che i vari gagliardi difensori a oltranza della legalità berlusconista irridono alle prove documentali, come le foto e le registrazioni di conversazioni esibite per esempio dalle D’Addario, però poi raccattano qualunque chiacchiera malevola contro “i comunisti”, o contro gli extracomunitari, e la spacciano come Verità. E con quale sussiego ammanniscono il proprio prodotto “giornalistico” con le annesse “verità” e spiegano le loro acrobazie i vari Feltri, Minzolini, Belpietro e compagnia cantante…
Ah, povera Italia….

P. S. 1) – Vittorio Feltri ha dunque ammesso che avevo ragione io. Peccato lo ammetta solo ora, a danno fatto. O meglio: a messaggio ben recapitato ai reali destinatari e debitamente recepito… Dalla Perdonanza alla Mignottanza. Appunto.

2) – Ecco cosa ho scritto già nel novembre dell’anno scorso, nella puntata http://www.pinonicotri.it/?paged=22 , riguardo giovani di oggi, i giovani della e-generation, e il loro inevitabile scavare la fossa alla Fininvest e a Berlusconi. Era il periodo delle proteste studentesche contro la “riforma” Gelmini. Ho avuto fiuto: la grande manifestazione di oggi contro Berlsusconi capo del governo è stata infatti organizzata proprio dalla e-generation di cui parlavo. Aggiunto questo commenti come post scriptum nel testo della puntata attuale.
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Ma questa “onda” lunga contro la “riforma” Gelmini annuncia un nuovo ’68? Premetto che questa cosiddetta riforma qualcosa di buono ce l’ha, o meglio l’avrebbe se non fosse di fatto solo una legge di taglio di spesa, per esempio trovo buona la reintroduzione della materia chiamata Educazione civica. Ma senza fondi per preparare, assumere e qualificare i relativi insegnanti, la nuova materia non sarà neppure da lontano una materia utile a insegnare ai giovani l’educazione civica, bene quanto mai prezioso e necessario, bensì un’altra ora di ricreazione. Come era già ai tempi in cui andavo al liceo io, ahimè long time ago. Ciò premesso, credo che questa nuova ondata di proteste giovanili abbia comunque un dato nuovo e interessante. Non credo affatto che siano “strumentalizzati” dalla sinistra, come ripete chi è uso strumentalizzare tutto e tutti – ministri e ministre comprese – e all’uopo farsi strumentalizzare se gli fa tornaconto. Magari la sinistra avesse la capacità di “strumentalizzare” così tanta gente e in particolare così tanti giovani…
Credo invece che questo exploit di proteste, sbagliate o giuste che siano per quanto riguarda l’obiettivo dichiarato, vale a dire la miopia della occhialuta Gelmini, sia la dichiarazione pubblica, forte e chiara, delle nuove generazioni che si sono rotte i coglioni di fare da spettatori televisivi, da oggetti per le griffe e le mode più sceme e da acquirenti di beni di consumo.
Questa generazione di giovani e giovanissimi NON ha la mentalità da TV, così come la generazione della tv NON ha la mentalità da cinema, con buona pace dei Uòlter che sono rimasti indietro, fermi all’era dei film, rispetto la realtà, che era diventata l’era della tv. Questa è la generazione del computer, o meglio: di Internet. Il computer senza Internet è infatti solo una macchina per scrivere più moderna e/o una calcolatrice. Con Internet il computer è invece tutt’altra cosa. Che cosa? La fuga dalla sedentarietà e dalla socialità formato televisivo o bar sotto casa, formato famiglia non numerosa e per giunta spesso in crisi, visto anche che la socialità fatta di persone in carne e ossa è scomparsa perché sono scomparsi i luoghi fisici della socializzazione. E’ la fuga dai quartieri dormitori, ma anche dalla gabbia d’oro dei quartieri alti.
Insomma, a me sembra che questi giovani abbiano rotto le catene della socialità imposta dall’alto, scandita dalla tv o dalla scuola sempre meno qualificata, scandita dal provincialismo e dal localismo, “padano” o no, fatto del proprio metro quadro dove si vive. Rotte quelle catene, si sono inventati nuovi tipi di socialità incontrollabile. Alla faccia della miseria e dei fallimenti di noi genitori, ‘68ttini compresi, della scuola, della parrocchia, del quartiere, del tifo calcistico, ecc., la socialità di questi giovani è la socialità via Internet, via facebook, via e-mail, via sms, via Google, via Skype, via chat, via youtube, via webcam, via web tv. Noi adulti quando spegniamo il computer ci ritroviamo soli: senza l’altra metà del cielo, quale che esso sia, e cioè senza odori altrui, senza sguardi altrui, senza sospiri altrui, senza sorrisi altrui, senza l’emozione di calligrafie tanto attese… Insomma, diciamocela tutta: senza calore umano, cioè senza vita. Che non sia quella “virtuale”.
Noi adulti con Internet al massimo ci ingozziamo di porno e di e-mail, se va bene anche di ricerche e approfondimenti di argomenti – i più disparati – tramite i motori di ricerca, che permettono di accumulare in una giornata quello che fino a pochi anni fa richiedeva mesi di ricerche, non di rado in biblioteche sparse nel vasto mondo. I giovani dell’”onda” contro la Gelmini invece con questi strumenti “post” moderni si stanno costruendo una socialità vera, la propria modernità, anzi la propria attualità. Ma il dato più importante, ai fini della politica e della “rottura” non solo generazionale, è che usare più Internet anziché farsi usare dalla TV e/o dalla play station significa essere fuori dalla propaganda, dalla pubblicità e dagli interessi che hanno creato l’era berluscona, vale a dire non solo la fortuna e il potere di Berlusconi, ma anche la subalternità della sinistra al mezzo televisivo e, di conseguenza, a Berlusconi, al suo sistema di potere e alla mentalità berluscona. La subcultura ormai NON è solo quella dei berluschini, ma anche quella dei uòlterini: sono infatti tutti espressione di un passato che sta passando, e anzi per molti versi è già passato e c’è il rischio che ce lo spazzino via del tutto da una parte la mega crisi finanziaria e dall’altra la mega concorrenza di un miliardo e mezzo di cinesi e un miliardo di indiani, più gli altri a seguire.
Da notare che l’uscita in massa o almeno la forte riduzione della dipendenza dei giovani dal circuito televisivo significa anche picconare gli interessi economici e la base del potere politico di Berlusconi Silvio. Stare sulla web tv significa NON stare su Mediaset e neppure sulla Rai, satellite o non satellite, digitale terrestre o non digitale terrestre. Il che significa NON solo evitare di bere le loro porcherie e relativi modelli di vita, ma anche diminuirne l’audience, e quindi il budget, la capacità di dare “consigli per gli acquisti”. Alla lunga, Mediaset – cioè Sua Emittenza il pluri capo di governo Berlusconi – rischia di diventare una cosa come le altre, non più la pompa di benzina che ha alimentato il panzer berluscone.

225 commenti
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  1. AZ Cecina LI
    AZ Cecina LI says:

    Complimenti Pino bell’articolo, al rientro da una delle mie consuete uscite notturne è piacevole leggerti anche se le cose che dici non conciliano certo di quelle che ti aiutano a riprendere sonno. Speriamo che domani (ormai oggi) a Roma ci sia molta gente, purtroppo, causa influenza in famiglia, non potrò essere presente.
    La posizione di Bersani non mi è piaciuto per niente, il solito andamento ondivago, da “vorrei ma non posso” ancor meno gli speciosi ed inutili distinguo di La Torre verso Di Pietro e le troppe “aperture” alle esigenze giudiziarie del cavaliere, mi auguro non preludano ad una ennesima stagione di inciuci, di bicamerali bloccanti e simili, ho la sgradevole sensazione che tra i dirigenti di quel partito l’unica ad avere un po’ di palle sia la Bindi.

    Buona notte (quasi buongiorno)
    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

  2. ber
    ber says:

    ….se Feltri ha creato un danno a Boffo,…e di conseguenza al
    quotidiano l’Avvenire perche’ non viene denunciato per calunnia?
    A me sembra strano che la potente Chiesa Cattolica si lascia intimorire da un giornalista-imbroglione come Feltri.Oppure anche la Chiesa pensa che la giustizia in Italia non funziona?
    Buongiorno a tutti,Ber

  3. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Sicuramente dedicherò un brindisi al No B. Day. Speriamo che arrivi il turno dell’opposizione.
    In effetti state vivendo un brutto momento, non si riesce a capire se si tratta di una commedia o di una tragedia.
    Propendo per la seconda.

    Ken Loach a l’Unità, 4 dicembre

  4. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    E’ INIZIATA LA VALANGA CHE TRAVOLGERA’ IL GRANDE IMBONITORE MAFIOSO.

    IL PG: PIU’ SONO CATTIVI, PIU’ COSE SANNO

    Il procuratore generale Antonino Gatto, che rappresenta l’accusa contro Dell’Utri, oggi in aula ha però ricordato che “non si possono chiamare le brave persone a collaborare, perché non sanno niente, ma solo quelle cattive. Più cattive sono, più cose sanno”.

    Stamani, all’inizio della sua deposizione, il pentito ha detto di ritenere che dal 1993 “Cosa nostra” fosse diventata un’organizzazione mafioso-terroristica, con la realizzazione di stragi come quelle dei Georgofili a Firenze e di via Palestro a Milano.

    “Abbiamo fatto attentati che non ci appartenevano”, ha ribadito più volte Spatuzza alla corte, arrivato con il volto coperto da un giubbotto blu e da un cappello con la visiera, circondato da oltre una decina di agenti e nascosto da un paravento bianco.

    Spatuzza ha ricordato che i diversi progetti di attentato, anche contro i carabinieri nel fallito attacco allo stadio Olimpico di Roma, erano stati studiati per “fare un po’ di morti”.

  5. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Oh, ma proprio non vogliono capire, sono dei capatosta!!!

    Come dobbiamo fargli entrare nel cervello che Berlusconi pensa sopratutto al popolo? infatti una legge della ministra Carfagna ha tolto le prostitute dalle strade, ha tramutato la parola in escort, più carina no? per poi farle utilizzare, classificare e valutare dal ministro del consiglio.

    E’ anche un perfetto imprenditore e questa è merce preziosa, anzi ha dato anche dei consigli ad una certa Patrizia D’Addario ed ora viene fuori la storia che lui abbia pagato i giudici?!! non sia mai!!!è Previti il pagatore.

    Come per le escort era il Tarantini, ma che cavolo proprio non lo vogliono capire questi sinistrosi comunisti rossi rossi!!!

    E ancora, ora s’inventano Spatuzza, ma che diamine, il sultano imprenditore s’è fatto da solo, che centra la mafia, che centrano le stragi, però non nomina più i comunisti, ora tace, tace, tace, a breve la fuga???

  6. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x ber

    Come ho scritto a suo tempo, mi pare a settembre, il vero destinatario del messaggio di Feltri&C erano il papa e il segretario di Stato del Vaticano Raffaele Bertone. Il papa infatti convive con il suo giovane e bel segretario molto personale don George, e nel giugno 2001 ha firmato assieme a Bertone, all’epoca il vice di Ratzinger nella Congregazione del’ex Sant’Uffizio, cioè dell’ex Inquisiazione, l’ordine ai vescovi di tutto il mondi di nascondere alle autorità civili dei propri Paesi qualunque caso di pedofilia e adescamento in confessionale da parte di religiosi di professione. Per questo ordine l’attuale papa è stato incriminato negli Usa per il grave reato di “cospirazione contro la giustizia” in un processo contro preti pedofili e non è finito sotto processo o in galera solo perché una volta eletto papa, e quindi anche capo dello Stato del Vaticano, il presidente Bush ha imposto alla magistratura di accordargli i privilegi spettanti a tutti i capi di Stato. Ratzinger resta capo di Stato a vita, perciò non c’è nessuna possibilità di vederlo rispondere sul piano giudiziario di quell’infame ordine pro pedofili. In pratica, è la stessa immunità a vita sognata da Berlusconi per l’intero suo passato.
    Buon fine settimana.
    pino nicotri

  7. Peter
    Peter says:

    xPino

    caro Pino, mi permetto di domandarle se e’ sicuro di cio’ che dice (con tutto il rispetto) sull’orientamento e pratiche sessuali di una certa persona molto altolocata. Un mio conoscente giornalista della BBC e’ molto curioso al riguardo

    un saluto

    Peter

  8. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Il segretario personale del Pontefice e’ don George Genswein.
    Ma certo che il segretario personale vive col Papa.
    Stiamo attenti a non spargere calunnie, ce ne sono gia’ troppe.

    Ciao, Anita

  9. peter
    peter says:

    xAnita

    guardo che io non spargo un bel niente. Omnia munda mundis…

    Peter

    ps
    ti risulta che abbia sparso alcunche’ finora?

  10. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita e x Peter

    Cara Anita, dire che il papa è gay non è una calunnia. Così come non è un calunnia dire che è di sesso maschile. Si tratta infatti di condizioni legittime, per nulla vietate dalle vigenti leggi italiane e dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo.

    Caro Peter, sulle prime ho pensato lei si riferisse a Berlusconi, ma il commento qui sopra di Anita mi ha fatto capire che invece si riferisce al papa attuale. Beh, che sia gay me lo hanno detto amici di una rivista gay già ben prima che diventasse papa. Che abiti con don George nel non grande appartamento vaticano è attestato dagli stessi documenti della Casa Pontificia, ergo se non sbaglio in Italia in questi casi si usa dire che sono conviventi. Che abbiano fatto o che facciano o no sesso sono solo affari loro, ma se mi permette un paragone che può suonare gravemente offensivo e che faccio solo per meglio spiegarmi le faccio notare che Hitler aveva con Speer un rapporto di attrazione chiaramente omosessuale, anche se molto probabilmente non “consumato”. Del resto, se le leggi italiane distinguono tra fatti pensati e fatti realizzati, è la stessa Chiesa che parla invece di peccati anche solo “di pensiero” e di “intenzioni”, perciò non necessariamente consumati: ergo…..
    Che il papa sia gay l’ho sentito dire – come ho già scritto all’epoca dell’affair Feltri/Boffo – con le mie orecchie in una scuola media superiore di Milano da un sacerdote durante un suo pubblico discorso a studenti e non solo. Le parole sono state più o meno queste: “Purtroppo questo papa non ha il coraggio di vivere alla luce del sole e di rivendicare la sua condizione di omosessuale”. Ma, a parte quel sacerdote, lo sanno e lo ammettono in conversazioni private moltissimi cattolici, specie quelli informati del livello di un Messori. Come del resto molti giornalisti anche de Il Giornale sapevano bene, e ne parlavando incazzati neri in privato, che Cesare Previti aveva fatto quel che aveva fatto, compreso il tirare pubblicamente per la giacchetta Berlusconi dicendo che erano entrambi nella stessa posizione, salvo poi scrivere per il giorno dopo articoli ferocemente innocentisti perché così ordinava il padrone. Io purtroppo non uso sputtanare chi non ha potere decisionale, compresi i giornalisti cialtroni e i sacerdoti coraggiosi. Del resto, cosa ho ottenuto quella volta che – sciolto su mia richiesta dall’Ordine dei giornalisti della Lombardia dall’obbligo del segreto professionale – indicai al magistrato Franco Jonta chi era il confessore che nella chiesa del Gesù, in piazza del Gesù a Roma, mi disse che un suo ex alunno aveva abbandonato la polizia perché schifato dal fatto che la squadra con la quale stava andando a liberare Moro ricevette l’ordine di tornare indietro? Non ho ottenuto assolutamente nulla. O meglio: non sono io, ma la giustizia e la verità a non avere ottenuto assolutamente nulla. Quel sacerdote credo non sia stato neppure interrogato. Quando chiesi a Jonta se lo aveva poi interrogato mi rispose incazzato “Qui le domande le faccio io!”. E sì che la conversazione con quel confessore sacerdote gesuita l’ho pubblicata per intero sul mio libro “Tangenti in confessionale” e ho consegnato a Jonta copia della registrazione. Mi sono perfino vergognato con me stesso di avere chiesto di sciogliermi dall’obbligo del segreto professionale e soprattutto di avere consegnato copia del nastro. La prossima eventuale volta preferirò farmi piuttosto arrestare come teste reticente.
    Dica al suo amico della BBC di occuparsi dell’ordine diramato da Ratzinger e Bertone nel 2001 ai vescovi di tutto il mondo di nascondere alle autorità civili dei rispettivi Paesi tutti i casi di pedofilia nel clero e di adescamento di adulti, uomini e donne, in confessionale. Per quell’ordine, come ho già spiegato molte volte e poco fa anche a ber, Ratzinger negli Stati Uniti è stato incriminato per cospirazione contro la giustizia. E chissà come andava a finire se non fosse stato eletto papa dando così a Bush il pretesto buono per obbligare la magistratura americana ad accordare a Ratzinger l’immunità accordata a tutti i capi di Stato.
    A suo tempo la BBC fece l’errore di mandare in rete anziché la vicenda di quel documento firmato da ratzinge e Bertone un singolo caso di pedofilia nel clero inglese, che con grande scandalo Michele Santoro riprese nella sua trasmissione. Lo costrinsero ad accettare in trasmissione tra gli ospiti anche l’ineffabile don blablablà Fisichella – il parroco del parlamento – che Santoro per prudenza evitò di rintuzzare come dovuto. Grande scandalo, ma anche grande possibilità di confutazione. Il documento di cui parlo io, e la annessa incriminazione negli Usa, non sono invece confutabili. Non a caso Santoro non se la sentì di accogliere il mio invito a parlarne…. Preferendo far scoppiare un petardino bagnato anziché la vera bomba dirompente. Ma non solo i cattolici, si sa, tutto vogliono fuorché la verità. Specie se loro sgradita.
    Buon week end.
    pino
    P.S. Al mio libro “Tangenti in confessionale” dedicò la copertina l’inserto domenicale di una settimanale inglese, mi pare fosse il Sun, per il quale venne apposta a parlarmi a Milano un collega londinese.

  11. AZ Cecina LI
    AZ Cecina LI says:

    Grande… Grande… GRANDE … Alla manifestazione “No B. Day” convocata via internet da numerosi Blogherdel si valuta una partecipazione di 350.000. Fonti ben informate dicono che un certo Bersani stà tentando di azzannarsi i gomiti, era il primo treno che passava ed il neo segretario del PD ha fatto di tutto per perderlo, menomale che altri del suop partito, presidente Bindi in testa, sono stati più lungimiranti e magari in corsa e sesa obliterare il biglietto ma sono saliti.

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

  12. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x AZ

    Se si azzannasse le gonadi sarebbe meglio. Avendole, ovviamente.
    Un saluto.
    pino

  13. Peter
    Peter says:

    xPino

    grazie della risposta. Veramente non e’ mio amico, ma figlio di una mia amica, ed ha gia’ fatto una eccellente carriera. Invece io faccio pettegolezzi con sua madre sopra una tazza di te’, secondo le migliori tradizioni britanniche. Mi sorprende che della sessualita’ del pope nessuno sembra saperne niente, a quanto la mia amica diceva. Invece gli attori non vengono ‘risparmiati': molto viene insinuato sulla vita privata di un certo George che vive sul lago di Como, paragonato a Rock Hudson per intenderci (cosa ne pensa Anita?). Invece, data l’omofobia del pope, la sua sessualita’ sembra a me molto piu’ rilevante di quella di un attore di grido.
    Sono certo comunque che quella dell’ordinanza cui si riferisce lei sui ‘preti peccatori’ e’ cosa nota.

    un saluto e buon weekend a lei

    Peter

  14. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Sì, è cosa nota, ma NON abbastanza. Soprattutto, NON dibattuta quanto si dovrebbe. Se pretendiamo le dimissioni di Berlusconi per le sue imprese, non vedo come ci si possa esimere dall’esigere le dimissioni anche di questo papa. Proteggere con l’obbligo del segreto pontificio i preti che fanno scempio di bambini e bambine, come è accaduto per anni e anni per il lurido don Lelio Cantini a Firenze, è cosa da galera, non da camauro o mitria. Tra Usa, Irlanda, Austria, Polonia, Australia e Italia, i casi documentati sono una quantità impressionante. Per non parlare dell’Africa…. Miei colleghi inviati in Africa mi dicono da tempo che c’è un dossier tenuto accuratamente nascosto dal Vaticano che accusa – dall’interno della stessa Chiesa – i missionari cattolici di essere veicolo di Aids. Con il papa che continua a vietare l’uso del preservativo blaterando di castità come unico rimedio contro il flagello dell’Aids!
    Mah.
    pino

  15. Anita
    Anita says:

    x Peter

    guardo che io non spargo un bel niente. Omnia munda mundis…

    Peter

    ps
    ti risulta che abbia sparso alcunche’ finora?
    ________________________________________________

    Te la sei presa per te…io mi rivolgevo in generale, io compresa.

    Questa storia sul Papa e’ stata diffusa anni fa’, basta che cerchi in Internet e giornali del tempo.
    Ci sono articoli in Italiano, in particolare, ma anche in Inglese e chissa’ quante altre lingue.

    Forse se Monsignor Georg Gaenswein non fosse piu’ bello di George Clooney, non tedesco, atletico, etc…. non ci sarebbero tante chiacchiere.

    Anche George Clooney e’ stato tacciato di essere gay, sin da anni fa’, quando era un giovane attore su soap operas, anche adesso malgrado abbia avuto diverse compagne e relazioni, e sia fidanzato….

    Anita

  16. Anita
    Anita says:

    X Peter

    Non avevo letto il tuo post su George Clooney.

    Ti ho risposto senza saperlo. ESP?

    Con Clooney c’e’ anche la politica coinvolta…e’ molto liberale di sinistra e sembra che voglia entrare in politica…

    Anita

  17. Anita
    Anita says:

    Curiosita’

    Il futuro del Shopping…certo che risparmierebbe tempo.

    http://www.flixxy.com/future-shopping.htm

    Io odio Shopping, eccetto quando dovevo andare a tanti parties formali, ma anche allora i miei acquisti erano sempre non per l’occasione, ma quando vedevo un outfit per uso nel futuro.
    Cosi’ ero sempre pronta e risparmiavo….

    Anita

  18. Peter
    Peter says:

    xAnita (e Pino)

    Per pura speculazione, ed anche per cio’ che Pino dice nel suo articolo, mi domando se le leggi angosassoni in materia di calunnia e diffamazione siano diverse da quelle italiane.
    Pino dice giustamente che dire che qualcuno sia gay non e’ una calunnia (tranne forse nei paesi in cui l’omosessualita’ sia un reato o un comportamento riprovevole, ed ho il sospetto che il Vaticano sia uno di quelli, ?il reclutamento delle Guardie Svizzere, ma lasciamo stare che e’ meglio). Tuttavia io mi muovo con molta cautela dato che un certo Tom Cruise anni fa querelo’ un giornale per avere insinuato che fosse gay. Lui reclamo’ che non vi erano prove che lui lo fosse, e negava di esserlo: il punto era che si sentiva danneggiato nella sua immagine, dato che le ragazzine avrebbero smesso di adorarlo ed andare a frotte a vederlo al cinema se…Comunque non so se vinse la causa.
    In sostanza, mi sembra di capire che se non si puo’ provare un’affermazione, e se qualcuno puo’ provare un danno che ne risulti, vi e’ il rischio di passare qulche guaio

    un saluto

    Peter

  19. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Bisogna stare attenti a pubblicare cose non verificate…..
    Su Tom Cruise ricordo bene che ci furono querele.

    Una breve ricerca:

    Litigation related to gay rumors.

    The Daily Express newspaper: During his marriage to actress Nicole Kidman, the couple endured public speculation about their sex life and rumors that Cruise was gay. In 1998, he sued a British tabloid that alleged that the marriage was a sham designed to cover up his homosexuality.

    David Ehrenstein: In 1998 Tom Cruise’s lawyers threatened to sue Ehrenstein for his book titled Open Secret: Gay Hollywood 1928–1998 (New York : William Morrow and Co., 1998, ISBN 0688153178), that discussed Cruise’s appeal to both men and women.

    Chad Slater: In May 2001 he filed a lawsuit against gay porn actor Chad Slater (AKA Kyle Bradford). Slater had allegedly told the celebrity magazine Actustar that he had engaged in an affair with Cruise. Both Slater and Cruise denied having the affair, and in August 2001 Slater was ordered to pay $10 million to Cruise in damages after Slater declared he could not afford to defend himself against the suit and would therefore default.

    Michael Davis: Cruise also sued Michael Davis, publisher of Bold Magazine, who alleged but never confirmed that he had video that would prove Cruise was gay. The suit was dropped in exchange for a public statement by Davis that the video was not of Cruise and that Cruise was heterosexual.

    Una biografia su Tom Cruise non era autorizzata.

    Anita

  20. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Ancora circolano leggende su Richard Gere, anche su un spiacevole incidente…

    Da quel che riesco a capire leggendo la front page dei tabloids al supermarket, sembra che quasi sempre siano immuni da querele.

    Ne scrivono di tutti i colori, la maggioranza senza uno spunto di verita’.

    Anita

  21. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Ecco cosa ho scritto già nel novembre dell’anno scorso, nella puntata http://www.pinonicotri.it/?paged=22 , riguardo giovani di oggi, i giovani della e-generation, e il loro inevitabile scavare la fossa alla Fininvest e a Berlusconi. Era il periodo delle proteste studentesche contro la “riforma” Gelmini. Ho avuto fiuto: la grande manifestazione di oggi contro Berlsusconi capo del governo è stata infatti organizzata proprio dalla e-generation di cui parlavo. Aggiunto questo commenti come post scriptum nel testo della puntata attuale.
    ————————————
    Ma questa “onda” lunga contro la “riforma” Gelmini annuncia un nuovo ’68? Premetto che questa cosiddetta riforma qualcosa di buono ce l’ha, o meglio l’avrebbe se non fosse di fatto solo una legge di taglio di spesa, per esempio trovo buona la reintroduzione della materia chiamata Educazione civica. Ma senza fondi per preparare, assumere e qualificare i relativi insegnanti, la nuova materia non sarà neppure da lontano una materia utile a insegnare ai giovani l’educazione civica, bene quanto mai prezioso e necessario, bensì un’altra ora di ricreazione. Come era già ai tempi in cui andavo al liceo io, ahimè long time ago. Ciò premesso, credo che questa nuova ondata di proteste giovanili abbia comunque un dato nuovo e interessante. Non credo affatto che siano “strumentalizzati” dalla sinistra, come ripete chi è uso strumentalizzare tutto e tutti – ministri e ministre comprese – e all’uopo farsi strumentalizzare se gli fa tornaconto. Magari la sinistra avesse la capacità di “strumentalizzare” così tanta gente e in particolare così tanti giovani…
    Credo invece che questo exploit di proteste, sbagliate o giuste che siano per quanto riguarda l’obiettivo dichiarato, vale a dire la miopia della occhialuta Gelmini, sia la dichiarazione pubblica, forte e chiara, delle nuove generazioni che si sono rotte i coglioni di fare da spettatori televisivi, da oggetti per le griffe e le mode più sceme e da acquirenti di beni di consumo.
    Questa generazione di giovani e giovanissimi NON ha la mentalità da TV, così come la generazione della tv NON ha la mentalità da cinema, con buona pace dei Uòlter che sono rimasti indietro, fermi all’era dei film, rispetto la realtà, che era diventata l’era della tv. Questa è la generazione del computer, o meglio: di Internet. Il computer senza Internet è infatti solo una macchina per scrivere più moderna e/o una calcolatrice. Con Internet il computer è invece tutt’altra cosa. Che cosa? La fuga dalla sedentarietà e dalla socialità formato televisivo o bar sotto casa, formato famiglia non numerosa e per giunta spesso in crisi, visto anche che la socialità fatta di persone in carne e ossa è scomparsa perché sono scomparsi i luoghi fisici della socializzazione. E’ la fuga dai quartieri dormitori, ma anche dalla gabbia d’oro dei quartieri alti.
    Insomma, a me sembra che questi giovani abbiano rotto le catene della socialità imposta dall’alto, scandita dalla tv o dalla scuola sempre meno qualificata, scandita dal provincialismo e dal localismo, “padano” o no, fatto del proprio metro quadro dove si vive. Rotte quelle catene, si sono inventati nuovi tipi di socialità incontrollabile. Alla faccia della miseria e dei fallimenti di noi genitori, ‘68ttini compresi, della scuola, della parrocchia, del quartiere, del tifo calcistico, ecc., la socialità di questi giovani è la socialità via Internet, via facebook, via e-mail, via sms, via Google, via Skype, via chat, via youtube, via webcam, via web tv. Noi adulti quando spegniamo il computer ci ritroviamo soli: senza l’altra metà del cielo, quale che esso sia, e cioè senza odori altrui, senza sguardi altrui, senza sospiri altrui, senza sorrisi altrui, senza l’emozione di calligrafie tanto attese… Insomma, diciamocela tutta: senza calore umano, cioè senza vita. Che non sia quella “virtuale”.
    Noi adulti con Internet al massimo ci ingozziamo di porno e di e-mail, se va bene anche di ricerche e approfondimenti di argomenti – i più disparati – tramite i motori di ricerca, che permettono di accumulare in una giornata quello che fino a pochi anni fa richiedeva mesi di ricerche, non di rado in biblioteche sparse nel vasto mondo. I giovani dell’”onda” contro la Gelmini invece con questi strumenti “post” moderni si stanno costruendo una socialità vera, la propria modernità, anzi la propria attualità. Ma il dato più importante, ai fini della politica e della “rottura” non solo generazionale, è che usare più Internet anziché farsi usare dalla TV e/o dalla play station significa essere fuori dalla propaganda, dalla pubblicità e dagli interessi che hanno creato l’era berluscona, vale a dire non solo la fortuna e il potere di Berlusconi, ma anche la subalternità della sinistra al mezzo televisivo e, di conseguenza, a Berlusconi, al suo sistema di potere e alla mentalità berluscona. La subcultura ormai NON è solo quella dei berluschini, ma anche quella dei uòlterini: sono infatti tutti espressione di un passato che sta passando, e anzi per molti versi è già passato e c’è il rischio che ce lo spazzino via del tutto da una parte la mega crisi finanziaria e dall’altra la mega concorrenza di un miliardo e mezzo di cinesi e un miliardo di indiani, più gli altri a seguire.
    Da notare che l’uscita in massa o almeno la forte riduzione della dipendenza dei giovani dal circuito televisivo significa anche picconare gli interessi economici e la base del potere politico di Berlusconi Silvio. Stare sulla web tv significa NON stare su Mediaset e neppure sulla Rai, satellite o non satellite, digitale terrestre o non digitale terrestre. Il che significa NON solo evitare di bere le loro porcherie e relativi modelli di vita, ma anche diminuirne l’audience, e quindi il budget, la capacità di dare “consigli per gli acquisti”. Alla lunga, Mediaset – cioè Sua Emittenza il pluri capo di governo Berlusconi – rischia di diventare una cosa come le altre, non più la pompa di benzina che ha alimentato il panzer berluscone.

  22. Anita
    Anita says:

    Seconda prova…….

    Alla vigilia di Copenhagen il Climategate investe Gore

    Il Nobel cancella a sorpresa una conferenza al vertice.

    Secondo le nostre notizie 3000 biglietti erano stati venduti. Oltre circa $1’200 l’uno per una stretta di mano……….

    Anita

  23. AZ Cecina LI
    AZ Cecina LI says:

    Oggi ho avuto conferma di una cosa che andavo dicendo da un po’ di tempo.
    Berlusconi ha attuato il “Piano di Rinascita” dalla loggia “P2″ ma neppure Gelli, che pur essendo “venerabile” non è evidentemente anche veggente, poteva prevedere l’evoluzione tecnologica, la nascita e lo sviluppo di internet. La manifestazione di oggi a Roma è la conferma che è questa la falla nel loro piano, ora se ne saranno accorti e cercheranno di correre ai ripari, prepariamoci ad imminenti attacchi alla libertà anche sul Web.

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

  24. ber
    ber says:

    x Pino,
    come al solito vedi lontano….
    Penso anch’io che il popolo di internet dettera’ la nuova politica.
    Le tv rimarranno per gli imbecilli e le vecchiette sceme tipo “vanity fair”,…che sparano sentenze senza aver capito di cosa si parla…
    Forse la Rai e’ meglio privatizzarla,…(a mio avviso),ci rispermiera’ lo sconcio di vedere e sentire soloni imbecilli….
    tipo buonaiuti….,quagliarelli,…etc,…

    Il fatto che i partiti si sono tenuti alla larga da questo movimento, e’ un buon segno,…avrebbero rovinato tutto.
    Comunque le rivoluzioni partono sempre dalle universita’,…
    speriamo con la partecipazione di “tutto il popolo”.

    Se internet in avvenire servira’ anche per il voto e per le discussioni sulle finanziarie,…”quelle utili al popolo”,…allora si potra’ dire che la democrazia sara’,..”veramente compiuta”.

    Un caro saluto,Ber

  25. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Il Giornale, noto covo di pennivendoli a servizio coatto di Sua Innocenza (ci scrive pure Er Betulla-Farina, non so se rendo l’idea..) sbrodola che la manifestazione di ieri contro il truffolo di Arcore sia stata finanziata in larga parte dal partito di Di Pietro.
    Poveretti, quanta fatica debbono fare nello sparare fandonie per assicurarsi la pagnotta.
    C.G.

  26. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Caro Pino, hai perfettamente ragione sulle straordinarie capacità dei nostri ragazzi di convivere con i nuovi mezzi di comunicazione.
    Un esempio lampante: professionalmente mi arrabatto con il portale Mac, ma spesso devo, sempre per motivi professionali, (inkazzandomi come un cinghiale) con quello di Windows.
    Ebbene, se ho un problema che non riesco a risolvere con questo cesso di computer, è sufficiente che mi rivolga a uno dei miei figli i quali con due o tre pestate sulla tastiera risolvono il caso in un battibaleno.
    Lasciandomi di stucco, nonostante il sottoscritto sia uno della prima ora dell’era computer.
    C.G.

  27. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Bèh, intendevo personal-computer, anche se ricordo i primi, mastodontici, che entravano appena in una stanza e che facevano rumore come le locomotive ciuf-ciuf, a vapore.
    C.G.

  28. ber
    ber says:

    Ciao Gino,
    come va la lambretta?
    Menziono la tua lambretta perche’ allora fu una rivoluzione come
    quella di internet di oggi.

    I puffonetti come Farina hanno paura di non essere piu’ foraggiati,…se il mafiosetto non sara’ piu’ al potere,…
    faranno suicidio di massa,…karakiri,…a chi venderanno la loro
    penna e le loro chiacchiere insulse?….
    Buona domenica,Ber

  29. ber
    ber says:

    x Gino,
    ….non tirare fuori la storia dei compiuter,…io ne avro’ montati 7
    o 8,…buttati altrettanto e sto aspettando mia figlia che mi metta a posto questo ultimo che ogni mattina mi da il cardiopalma…

    Hai capito perche’ la sfilata di ieri e’ stata orgamizzata dai giovani?
    Perche’ noi ci avremmo messo 25 anni…
    Preparati una buona zuppa di pesce e non ci pensare….
    Ciao,Ber

  30. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Salve Ber,
    la “lambretta” è sempre all’erta.
    Ci scambiamo opinioni, conviviamo con affetto e rispetto, ogni tanto gli do un’ingrassatina per farla contenta. Quando mi guarda, riconoscente, con quell’occhione chiamato fanale, mi commuovo.
    P.S. : unisco l’augurio che “quell’inghippo” di cui ci hai fatto partecipi decorra con tranquillità e che presto venga messo agli atti come cosa passata.
    Salutoni.
    C.G.

  31. Uroburo
    Uroburo says:

    ….se Feltri ha creato un danno a Boffo,…e di conseguenza al quotidiano l’Avvenire perche’ non viene denunciato per calunnia? A me sembra strano che la potente Chiesa Cattolica si lascia intimorire da un giornalista-imbroglione come Feltri. ber 05.12.09 alle 10:31
    ————————————————
    Caro Ber,
    e se la Loro Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana non fosse stata poi particolarmente lieta di tenersi il suo Boffo? A me tutta la faccenda sembra una partita di giro in cui tutti ci guadagnano qualcosa ed in realtà nessuno (di loro) ci perde. Tranne il povero Boffo che però potrebbe anche aver avuto una congrua liquidazione …
    Ti pare che un signor nessuno come Feltri possa far deflettere quelli lì? Eqquando mai? Ma neppure il Banana potrebbe farlo: in caso di scontro se ne andrebbe lui non certo la Chiesa.
    E’ un accordo reciproco di cui noi non conosciamo i termini del patteggiamento. Ma certamente Boffo non gli andava più tanto bene, visto che non hanno fatto neanche una piega per difenderlo, come sarebbe stato obbligatorio per pure ragioni di immagine.
    La Chiesa difende i suoi membri dichiaratamente pedofili solo per questioni di immagine e non difende il direttore del giornale della CEI accusato (falsamente) di comportamenti gravemente indegni? Eccristomadaquando? Un caro saluto U.
    PS. Ma tu non avresti voglia di fare un viaggetto in Piemonte da Controcorrente? Basta che vieni fino a Milano e poi ti recupero io. Così andiamo a salutare Peter. A cui bisognerà ricordare che il Piemonte e veramente bello e Torino una gran bella città. Altrimenti venite a trovare me, solo che dalle mie parti non si mangia benissimo ed è anche piuttosto caro.

  32. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Uroburo

    Peter in Piemonte? Ma quando? Sicuro che non confondi con Controcorrente?
    Però una magnata di gruppazzo o a Milano o in Piemonte ci vorrebbe, meglio prima di Natale, diciamo entro il 20.
    Salutissimi.
    pino

  33. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Caro Pino,
    in caso che Peter non si affacci sul forum.
    Peter ha scritto che forse avrebbe fatto in viaggio in Piemonte per incontrarsi con CC.

    Anita

  34. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita

    Ricordavo quel post, ma m’era sfuggito fosse già arrivato o avesse fissato una data per arrivare.
    Grazie comunque.
    Buona domenica.
    pino

  35. Anita
    Anita says:

    Russia, Medvedev: “Lutto nazionale”

    http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo467856.shtml
    _______________________________________

    La medesima tragedia e’ successa nel 2003 in un night club non lontano da me, nella mia cittadina.

    I fuochi artificiali hanno causato l’incendio, provocando lo stesso scenario, oltre 100 morti, molti ustionati e feriti.

    I proprietari sono in prigione ed anche il manager della banda musicale.
    Il leader della Banda Musicale “The great White” e’ stato multato di qualche milione.

    Una sola uscita e materiale infiammabile, tutto contro la legge.

    Per conto mio l’ispettore e’ il piu’ colpevole…

    Anita

  36. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita

    In Italia c’è voluto a suo tempo – nel febbraio dell’83 – il rogo del cimena Statuto di Torino, con decine di morti, per l’esattezza ben 63 bruciati vivi, per accorgersi che le sigarette o meglio che i fumatori sono pericolosi. E per imporre per legge ai locali pubblici materiali ignifughi. Però i fumatori con il loro piccolo fuoco d’artificio del mozzicone di sigaretta buttato via acceso hanno distrutto e continuano a distruggere decine di migliaia di ettari di verde dalla Sardegna alle isole greche, per non dire del resto del mondo, e non di rado provocano incendi tragici in luoghi affollati.

    Il mondo è un paradiso. Che troppa gente trasforma in inferno.
    pino

    P. S. A volte, specie quando cenano in terrazza, gli ospiti della famiglia che abita sopra di noi gettano via mozziconi accesi, senza rendersi conto o fottendosene del fatto che finiscono nella mia terrazza, con possibilità di incendiare foglie secche o carta. Ho dovuto cortesemente avvertire la padrona di casa del pericolo. Poiché oltre alle “cicche” cascano nella mia terrazza anche i fichi dei suoi alberi, per non dire delle foglie secche dei suoi vari alberelli, un giorno trattenendo l’incazzatura ho messo cicche e fichi spiaccicati in una busta e ho chiesto al portiere di consegnarla alla signora con un mio biglietto di accompagnamento: “Ti ringrazio, ma come sai non fumo e, anche fosse, men che mai fumerei mozziconi altrui. Per quanto riguarda i fichi, ti ringrazio pure, ma preferisco quelli freschi dei miei alberi e se non mi bastano ci sono quelli del mercato in fondo alla nostra strada”.

  37. ber
    ber says:

    Caro Uro,
    mi piacerebbe fare un grande giro in piemonte,…
    ho dei vecchi amici a Roasio e Brusnengo che devo recuperare.
    Sono amici dello Zaire e della Nigeria che mi piacerebbe rivedere,…sono tutti nonni oramai.
    Circa Peter si potrebbe anche organizzare un viaggio in UK,e poi,…tutti insieme,venire in Italia.
    Devo chiedere a mia figlia se mi trova dei biglietti lowcost con
    Rainair,…qual’e’ il piu’ vicino aeroporto,servito da Rainair, per te?
    Il tutto pero’ verso la primavera,…io mi sto rimettendo bene,…ma per un viaggio così mi devo rimettere benissimo….

    Circa i misteri vaticani non saro’ io a capirci qualche cosa,…incomincio a pensare che le persone oneste da quelle parti non fanno carriera e Boffo era troppo onesto per uscirne indenne.

    Un caro saluto,Ber

  38. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Nel night club “The Station” avevano installato del materiale acustico non adatto, anzi non legale.
    Molte persone ne sono colpevoli……

    I soffitti erano bassi, l’interno come un labirinto, una sola porta usabile e con una ringhiera davanti.
    La porta di servizio semi bloccata, la Banda riusci ad uscire, uno no, il chitarrista rimase intrappolato.

    Tutto non accettabile dal codice della citta’.
    West Warwick e’ un po’ arretrata, le autorita’ sono tutti amici e si coprono l’uno con l’altro….

    Quel disastro non sarebbe MAI dovuto succedere.

    L’ho visto in TV mentre stava succedendo…le ambulanze erano ingolfate, una scena d’inferno.
    Il “Crown Plaza” hotel aveva messo a disposizione tutta la vasta lobby per morgue temporanea, per famigliari e vittime non gravi.
    Mia nuora era l’infermiera di aiuto psicologico, passo’ tutta la nottata e la mattina seguente a dare conforto ed altro.
    Ricevette un’onorificenza.

    Pensi che per mesi si sentiva l’odore di bruciato.
    Il fumo nero aveva impermeato il vicinato.

    Noi avevamo grandi saloni per parties, tutto era fireproof, le porte di uscita erano numerose e larghe…
    Gli ispettori facevano il loro dovere, e mio marito era molto attento, i nostri concerti attiravano 2-3 mila spettatori….

    Un abbraccio,
    Anita

  39. sylvi
    sylvi says:

    buon pomeriggio a tutti

    E’ tempo di cene comunitarie e di presepi!
    E purtroppo, di viaggi solo …programmati!
    Avessi almeno una pinacoteca come Tanzi, in cantina, da stare a rimirare…
    Non mi scandalizza Berlusconi, come imbroglione, quanto Tanzi con la sua faccia da gesùmariasangiuseppe colpito dalla sfortuna! Sono queste le carogne più tonde!!! Se è possibile!

    Caro Pino,
    lei fa dei fumatori, come dei cattolici, di ogni erba un fascio, come dice spesso a me AZ!
    Io fumo, ma le mie cicche restano nella mia privacy.
    Quando vedo il nipotino, prima mi lavo i denti, poi mangio una golia! Le mie cicche finiscono nel mio “secco”!

    Abbiamo avuto per anni la barca ormeggiata a Lignano Punta Faro.
    Arrivarono i condomini che davano sulla darsena e, nei condomini, svedesi, norvegesi e filandesi… si proprio loro…i civili per antonomasia!
    In pozzetto a tutte le barche lanciavano lattine di birra, raspi di uva , semi di pesche e prugne…e cicche, accese, in abbondanza!
    La darsena e i condomini erano proprietà diverse, e le nostre vibrate proteste si incagliavano contro la ragion di…turismo…

    Ce ne siamo andati definitivamente a Grado, da sempre centro balneare tedesco…e ognuno si tiene le sue cicche!

    cari saluti Sylvi

  40. sylvi
    sylvi says:

    ps per Pino

    Cattolica, fumatrice, anticomunista e …quant’altro!!!
    Santo subito…se non mi banna!!!

    Sylvi

  41. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Komare!!
    La foto di suo nonno accanto quella splendida Lambretta la conservo gelosamente sin da quando è stata mandata in rete.
    A proposito komare, quando ci fidanziamo, come vuole che io mi presenti?
    Come un pinguino con cravatta , golfino e mocassino oppure come un cerutti con su la kefiah palestinese?
    Proporrei la seconda, se non la turba.
    Mi dica.
    C.G.

  42. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita e C.G.

    Mi prenoto per la festa di fidanzamento. Un giro in Lambretta per tutti, o almeno per me.
    Penso verremmo in tanti, non solo io.
    Baci e abbracci.
    pino

  43. Anita
    Anita says:

    x Cerutti Gino

    E come faccio, devo rompere il cuore al mio corteggiatore da almeno 40 anni?
    Lui sta ancora aspettando che la mela cada dall’albero, ma questa mela tiene sodo…cadra’ l’albero prima della mela.

    Eppoi lei e’ sposato, non credo che sua moglie acconsentirebbe.

    Beh, finche’ questo fidanzamento e’ virtuale, ci pensero’.

    Prima mi deve corteggiare, fiorellini di campo vanno bene….

    Anita

  44. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Anch’io pensavo a Nico e Marco.
    Infatti Nico mi promette lettere, ma rimangono promesse.
    Forse ha impasticciato il computer di nuovo.

    Marco…non saprei, il trasloco dovrebbe essere ormai effettuato.
    ~~~~~~~~~~~~~~~~~~

    Qui abbiamo avuta la prima neve, l’autunno mite ci ha ingannati, ottobre freddo, novembre mite.

    Sto aspettando aiuto per mettere i paletti per la neve, il mio driveway e’ grande e con una circolare, se non segno il contorno del prato, i miei spalaneve combinano un disastro.

    Anita

  45. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    Come va? Impegnato dal pupo al punto da non potere più farsi più vivo anche lei ?
    Un saluto.
    pino

  46. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cari Pino e Uroburo,

    l’attentissima Anita ha detto bene.
    Peter ha scritto che sarebbe venuto in Piemonte ed in modo particolare desiderava visitar Torino.
    Ma non ha ancora fissato date e se ben ricordo nel” suo” messaggio si parla del prossimo anno!

    In tutti i casi prima del 20 ,si puote organizzar qualcosa alla veloce,e preferibilmente questa volta I “bauscia” potrebbero alzar chiappe meneghine e varesotte.
    Alla fin fine è solo un’oretta e mezza scarse !
    Fatemi sapere e provvedo!

    Salutoni

    cc

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