Non c’è bisogno di Spatuzza. E neppure di aspettare Godot. In un Paese civile per cacciare Berlusconi basta e avanza il tentativo nel suo primo governo di far diventare ministro della Giustizia il suo avvocato personale usato per corrompere magistrati: Cesare Previti. Che la Cassazione ha condannato in via definitiva scrivendo chiaro e tondo che la sentenza scippa Mondadori l’ha comprata in combutta con Berlusconi. Caso Boffo: Feltri ammette che avevo ragione io. Il grande “No Berlusconi Day”: opera della e-generation e del popolo del web che già a novembre dell’anno scorso ho definito come inevitabili e sottovalutati scavatori della fossa per il Cavaliere e il suo impero mediatico

“L’enorme afflusso di gente alla manifestazione per la libertà di informazione dimostra che urge una manifestazione nazionale contro il governo Berlusconi e il suo capo. Che politicamente, oltre che moralmente, somiglia ormai a un cadavere”. E’ il titolo della puntata del 3 ottobre (  http://www.pinonicotri.it/?p=1413 ), scritta al ritorno dalla grande manifestazione di Roma contro i continui attacchi al giornalismo e quindi alla libertà di stampa e alla qualità della democrazia.  Siamo stati i primi a far notare che una manifestazione nazionale contro Berlusconi e il suo governo, andata finalmente in porto il 5 dicembre, era ormai inderogabile. Piano piano se ne sono resi conto anche tutti coloro che l’hanno miracolosamente messa in piedi, organizzata materialmente e portata a buon fine, vale a dire gli altri grilli parlanti “fuori gioco” come me, ossia l’anonimo popolo del web, dei blog, dei social network  e di Facebook, la e-generation che non ha accesso alla tv e alla grande stampa e non conta nulla nei partiti. Salvo essere da questi corteggiati come portaborracce, esattamente come a suo tempo sono stati corteggiati il movimento studentesco, gli extraparlamentari, il movimento femminista, ecc., prima di essere presi a bastonate perché irriducibili al mercato della vacche che dài oggi e dài domani ha portato il parlamento e l’Italia intera nella morta gora nella quale galleggiamo annaspando sempre di più. Il ruolo di questa e-generation come scavatori della fossa per Fininvest-Mediaset e Berlusconi lo avevo già previsto e scritto in una puntata del blog nel novembre dell’anno scorso, come ho voluto ricordare nel Post Scriptum numero 2 in fondo a questa puntata.

Come è noto, Berlusconi in 15 anni si è fatto confezionare 18 leggi su misura per proteggere i propri interessi, non sempre trasparenti, e proteggere se stesso dalla giustizia, e ora tenta disperatamente con la 19esima: sepolto il lodo Alfano ci riprova con il “processo breve” oppure con la non processabilità del capo del governo finché è in carica oppure con qualche altra trovata dei suoi servitori in livrea doppia, di ministro della Repubblica italiana, che in tale veste è tenuto a fare gli interessi dell’Italia intera, e di avvocato del Signore d’Arcore, veste nella quale  in cambio di grasse parcelle si acconciano alle invenzioni di leggi e ai tentativi di altre leggi sempre più indecorosi in nome degli interessi privati del loro straricco cliente spacciati impudicamente per interesse generale. Mi chiedo se il cosiddetto ministro della Giustizia Angelino Alfano si faccia la barba ogni mattina, e se quando si rade si guarda allo specchio.

Alfano dovrebbe magari arrossire per essere stato voluto alla Giustizia dalla stessa persona che a suo tempo ci voleva Previti. Il siciliano Alfano è certo in grado ci capire che nelle persone oneste questo suo essere un successore di Previti può sucitare se non quale sospetto almeno qualche comprensibile disagio. Ad esempio, chiedendosi se per caso  Alfano abbia o abbia avuto un qualche lato o un qualche ruolo per così dire previtiano. Come che sia, il signor ministro dovrebbe vergognarsi per avere rivendicato “la logica aziendale” nella conduzione del proprio dicastero, rivendicazione con la quale ha voluto ribattere a chi lo accusava di logica aziendale intendendo la logica di difendere a tutti i costi dal nornale corso della giustizia le aziende di Berlusconi inventando altre leggi “ad Berlusconem”. Alfano infatti dovrebbe sapere che in Italia le aziende non campano senza succhiare soldi allo Stato, i “grandi” imprenditori sanno fare gli imprenditori solo facendosi regalare danaro, suolo pubblico e facilitazioni varie per le loro aziende, pronti a minacciare chiusura di impianti, come fa la Fiat e ventila la signora Emma Marcegaglia, se lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni e quant’altro – magari la Comunità Europea – non continuano le regalie e le sovvenzioni a fondo perduto. Non parliamo poi delle aziende bancarie, somiglianti spesso a grassatori. Che anche la Giustizia venga condotta con una tale “logica aziendale”, e che per giunta il suo ministro lo rivendichi, fa solo venire i brividi. Non vorremmo che anche l'”azienda” gestita dal ministro Alfano dovesse ritirare dal mercato – come deve fare ingloriosamente la Fiat – ben 500 mila auto perché l’asse del volante si può rompere…. Poiché la Giustizia non produce auto ma – come dice lo stesso nome – giustizia, penale e civile tramite le relative sentenze, 500 mila sentenze taroccate nel volante in malora sarebbero una tragedia nazionale. Caro Alfano, prenda appunti: e prima di parlare si accerti che il cervello sia inserito.

Dei ministri come Mara Carfagna preferisco invece non chiedermi niente, onde evitare di scendere a livelli da angiporto. Il governo Berlusconi ha inventato anche i ministri peto, di rarefatta inconsistenza a mo’ di flatulenze. Talmente rarefatta che per tentare di uscire dal nulla si inventano le solite crociate contro la prostituzione, vecchio e sporco trucco per accattivarsi i benpensanti, o meglio le loro mogli visto che i clienti più redditizi delle escort e affini – in altre parole i puttanieri più incalliti – sono da che mondo e mondo proprio i benpensanti, i moralisti e gli untori di varia natura, da palazzo Grazioli in giù. Poi ci sono i ministri che pur di guadagnarsi un po’ di mercato “politico” e di attenzione oltre il perimetro delle proprie mutande vendono al Vaticano il potere di nomina di decine di migliaia di insegnanti della scuola pubblica della Repubblica italiana.

Ma non divaghiamo. Dicevo di Berlusconi. E del cosiddetto ministro della Giustizia Diavolino, pardon, Angelino Alfano. Non seguo le cronache del processo che vede le narrazioni di Gaspare Spatuzza, condannato all’ergastolo per mafia e omicidi vari (mi pare siano una 40ina). Non le seguo per due motivi. Il primo è che si tratta di cose note da anni in ambienti neppure tanto ristretti se erano note anche a me. Mi risulta, peraltro, si dica da tempo che ci sia anche di peggio, vale a dire non solo racconti. Come si desume per esempio da quanto ha detto “fuori onda” Gianfranco Fini, che, scafato uomo di mondo e di palazzo com’è, non può certo avere detto ciò che ha detto spinto solo da quanto riferiscono i giornali dei racconti di Spatuzza.

Il secondo motivo è che _ volendo – per cacciare Berlusconi non c’è affatto bisogno di aspettare Godot, Spatuzza o altre scandalose storie documentate,  come per esempio la corruzione dell’avvocato Mills perché mestolasse nel torbido onde far risultare candori inesistenti. Se non avessimo una sinistra cialtrona e molto compromessa, per cacciare Berlusconi – volendo farlo – basterebbe una sola cosa, storicamente certa, documentata, confermata in modo ormai inappellabile e non affidata solo alle “chiacchiere” e alle “menzogne” di uno o mille Spatuzza. Una cosa, oltretutto, avvenuta ben 14-15 anni fa e assolutamente inconfutabile: il tentativo di Berlusconi di assegnare la poltrona di ministro della Giustizia al suo disonesto avvocato di fiducia, disonesto in quanto corruttore di magistrati per comprare sentenze disoneste ma utili ad allargare l’impero del suo unico datore di lavoro, vale a dire Sua Emittenza diventato addirittura capo del governo.

Corruttore, si badi bene, non per iniziativa propria e all’insaputa del suo datore di lavoro, Berlusconi Silvio, ma per mandato di questi e in concorso con lui. Come ha scritto a chiare lettere la sentenza della Corte di Cassazione del luglio 2007 di conferma della nota condanna di Previti per avere corrotto un magistrato al fine di dirottare disonestamente nelle mani di Berlusconi la casa editrice Mondadori. Sentenza di terzo grado e quindi inappellabile, passata in giudicato. Se i leccapiedi di Berlusconi sbraitano sempre (beninteso: solo quando tocca al loro capo e ai suoi sodali, certo non quando capita ai poveri disgraziati o a gente di sinistra, ché allora vale subito la presunzione anzi la certezze della colpevolezza) che fino alla sentenza di terzo grado deve valere, giustamente, la presunzione di innocenza, ebbene di fronte alla sentenza di terzo grado dovrebbero, per coerenza, concludere che se è di condanna, come in questo caso, allora non si può più parlare di presunzione di innocenza, ma di  certezza della colpevolezza.

Leggiamo cosa c’è scritto nella sentenza della Cassazione, datata, ripeto, luglio  2007: “A norma del 110, 319 ter e 321 del codice penale perché Berlusconi Silvio, Previti Cesare, Acampora Giovanni, Pacifico Attilio in concorso tra loro…. promettevano e versavano somme di denaro a Metta Vittorio, magistrato della Corte di Appello di Roma, affinché questi violasse i propri doveri di imparzialità…. allo scopo di favorire la famiglia Mondadori/Formenton – e in conseguenza Silvio Berlusconi – nel giudizio che la vedeva opposta dinanzi alla Corte di Appello civile di Roma alla Cir dell’ing. Carlo De Benedetti”. Da notare che Berlusconi non venne condannato, come invece capitò agli altri suoi coimputati – solo per intervenuta prescrizione, perché colpevole del reato di corruzione semplice e non del reato di quella aggravata, reato quest’ultimo entrato in vigore poco dopo il mercato delle vacche tra Previti e Metta. Mercato che permise a Sua Emiitenza di derubare De Benedetti, e quindi Carlo Caracciolo ed Eugenio Scalfari, della casa editrice Mondadori ed annesse testate giornalistiche quali Panorama e le varie altre.

Una delle conseguenze di quella porcheria è che a capo dell’impero editoriale Mondadori, con annessi e connessi, siede abusivamente una figlia di Berlusconi. Un altra conseguenza di quell’atto delinquenziale è che da allora ad oggi il Chiavaliere ha potuto disporre di vari giornali proni ai suoi piedi e perciò pronti a sostenerlo nelle sue magagne e campagne, anche attaccando furiosamente i magistrati “comunisti” e le “toghe rosse”. Non a caso la direzione del settimanale Panorama è andata a individui come Giuliano Ferrara, che di Berlusconi è stato anche un ministro più grasso che grande, e come Carlo Rossella, colui che ha avvalorato su Panorama la bufala del”uranio del Niger per le atomiche di Saddam” pur di permettere l’invasione dell’Iraq, cara a George Bush figlio e quindi necessariamente ingoiata da Berlusconi in quanto difficilmente inattaccabile da “pressioni” Usa e annessa Cia grazie quanto meno alle imprese corruttorie giudiziarie e stili di vita sessuale venute comunque a galla.

Anziché mitridatizzare l’opinione pubblica con la ormai ventennale narrazione infinita e la conta minuziosa dei reati consumati e/o addebitati a Berlusconi, con il risultato di stordirla e assuefarla, e magari anche di indispettirla, con quello che resta un oceano di chiacchiere prive di efficacia politica, la sinistra avrebbe dovuto limitarsi a puntare i piedi sul tentativo di Berlusconi di mettere la faina Previti nel pollaio della Giustizia. Furbata surrettizia e disonesta che in qualunque altro Paese civile, specie se Europeo o comunque occidentale, avrebbe stroncato sul nascere la carriera politica di chi l’avesse tentata. Con una aggravante: Berlusconi non riuscì a truffare gli italiani tutti con Previti alla Giustizia, ma riuscì comunque a farlo nominare addirittura ministro della Difesa. Dicastero di non secondaria importanza, che oltretutto ha le mani in pasta con i servizi segreti visto che vi fa capo il Sismi, che è per l’appunto il servizio segreto militare. La nomina di Previti è una delle varie onte che i nostri militari, e quindi la nostra dignità e il nostro onore nazionali, hanno dovuto subire.

E a proposito di servizi segreti: come forse ricorderete, dopo l’improvviso viaggio di Berlusconi dal suo amico Putin in Russia scrissi che m’era arrivata voce che il Chiavaliere fosse partito, accampando un torcicollo e lasciando in asso perfino il re e la regina di Giordania in visita di Stato a Roma, per farsi dare documenti del Kgb, come si chiamavano in sigla i servizi segreti di Mosca quando esisteva l’Unione Sovietica, utili a “dialogare” proficuamente con il nostro presidente della Repubblica. Giorgio Napolitano è stato infatti un dirigente di spicco del Partito comunista italiano, che con Mosca ha sempre avuto rapporti robusti e gagliardi, ed è stato indicato da un vecchio rapporto della questura di Napoli come un dirigente di “apparati clandestini dei comunisti”.

Dopo il recente viaggio di Berlusconi in un altro Paese dell’ex Unione sovietica, vale a dire nella Bielorussia del poco democratico Alexander Lukashenko, leggo su Il Giornale, proprietà formalmente del fratello di Silvio, ma sempre più chiaramente nella manica e al servizio di quest’ultimo, che Lukashenko ha regalato al nostro primo ministro “alcun dossier del Kgb”. Pare riguardino – pensa un po’! – dirigenti comunisti del tempo che fu. Se ho capito bene, riguardano il trattamento dei pochi sopravvissuti della massa di alpini – e gli altri militari? – mandati al massacro in Unione Sovietica con la demenziale invasione della seconda guerra mondiale. Articolo a firma di Renato Farina, portato in parlamento da Berlusconi dopo essere stato cacciato dalla professione dall’Ordine dei giornalisti per amicizie per così dire eccessive nel nostro servizio segreto militare.

Naturalmente Farina – che mi ha querelato (pretende la modica cifra di 100 mila euro) per non ho capito bene cosa riguardante una puntata del mio defunto blog a L’espresso, nonostante io abbia sempre difeso il suo diritto costituzionale a scrivere sui giornali anche dopo l’espulsione dalla professione – protesta la sua innocenza, come del resto fanno un po’ tutti, da Previti a Dell’Utri, da Cosentino e famiglia Mastella allo stesso Berlusconi. Motivo per cui è però sorprendente, illogico e molto imbarazzante che chi definisce sempre innocenti tutti i condannati della propria parrocchia e inattendibili tutte le pronunce della magistratura e degli ordini professionali a loro carico poi invece definisca subito colpevoli, senza neppure l’ombra di uno straccio di processo, anzi senza neppure un decimo di avviso di garanzia, i “comunisti”. Dove sono la logica e l’attendibilità di un tale comportamento? Onestà o faziosità? Informazione o propaganda? Va bene che il nostro sport nazionale preferito è l’uso dei due pesi e due misure, ma un po’ più di decenza non guasterebbe.

L’altra nota comica è che i vari gagliardi difensori a oltranza della legalità berlusconista irridono alle prove documentali, come le foto e le registrazioni di conversazioni esibite per esempio dalle D’Addario, però poi raccattano qualunque chiacchiera malevola contro “i comunisti”, o contro gli extracomunitari, e la spacciano come Verità. E con quale sussiego ammanniscono il proprio prodotto “giornalistico” con le annesse “verità” e spiegano le loro acrobazie i vari Feltri, Minzolini, Belpietro e compagnia cantante…
Ah, povera Italia….

P. S. 1) – Vittorio Feltri ha dunque ammesso che avevo ragione io. Peccato lo ammetta solo ora, a danno fatto. O meglio: a messaggio ben recapitato ai reali destinatari e debitamente recepito… Dalla Perdonanza alla Mignottanza. Appunto.

2) – Ecco cosa ho scritto già nel novembre dell’anno scorso, nella puntata http://www.pinonicotri.it/?paged=22 , riguardo giovani di oggi, i giovani della e-generation, e il loro inevitabile scavare la fossa alla Fininvest e a Berlusconi. Era il periodo delle proteste studentesche contro la “riforma” Gelmini. Ho avuto fiuto: la grande manifestazione di oggi contro Berlsusconi capo del governo è stata infatti organizzata proprio dalla e-generation di cui parlavo. Aggiunto questo commenti come post scriptum nel testo della puntata attuale.
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Ma questa “onda” lunga contro la “riforma” Gelmini annuncia un nuovo ’68? Premetto che questa cosiddetta riforma qualcosa di buono ce l’ha, o meglio l’avrebbe se non fosse di fatto solo una legge di taglio di spesa, per esempio trovo buona la reintroduzione della materia chiamata Educazione civica. Ma senza fondi per preparare, assumere e qualificare i relativi insegnanti, la nuova materia non sarà neppure da lontano una materia utile a insegnare ai giovani l’educazione civica, bene quanto mai prezioso e necessario, bensì un’altra ora di ricreazione. Come era già ai tempi in cui andavo al liceo io, ahimè long time ago. Ciò premesso, credo che questa nuova ondata di proteste giovanili abbia comunque un dato nuovo e interessante. Non credo affatto che siano “strumentalizzati” dalla sinistra, come ripete chi è uso strumentalizzare tutto e tutti – ministri e ministre comprese – e all’uopo farsi strumentalizzare se gli fa tornaconto. Magari la sinistra avesse la capacità di “strumentalizzare” così tanta gente e in particolare così tanti giovani…
Credo invece che questo exploit di proteste, sbagliate o giuste che siano per quanto riguarda l’obiettivo dichiarato, vale a dire la miopia della occhialuta Gelmini, sia la dichiarazione pubblica, forte e chiara, delle nuove generazioni che si sono rotte i coglioni di fare da spettatori televisivi, da oggetti per le griffe e le mode più sceme e da acquirenti di beni di consumo.
Questa generazione di giovani e giovanissimi NON ha la mentalità da TV, così come la generazione della tv NON ha la mentalità da cinema, con buona pace dei Uòlter che sono rimasti indietro, fermi all’era dei film, rispetto la realtà, che era diventata l’era della tv. Questa è la generazione del computer, o meglio: di Internet. Il computer senza Internet è infatti solo una macchina per scrivere più moderna e/o una calcolatrice. Con Internet il computer è invece tutt’altra cosa. Che cosa? La fuga dalla sedentarietà e dalla socialità formato televisivo o bar sotto casa, formato famiglia non numerosa e per giunta spesso in crisi, visto anche che la socialità fatta di persone in carne e ossa è scomparsa perché sono scomparsi i luoghi fisici della socializzazione. E’ la fuga dai quartieri dormitori, ma anche dalla gabbia d’oro dei quartieri alti.
Insomma, a me sembra che questi giovani abbiano rotto le catene della socialità imposta dall’alto, scandita dalla tv o dalla scuola sempre meno qualificata, scandita dal provincialismo e dal localismo, “padano” o no, fatto del proprio metro quadro dove si vive. Rotte quelle catene, si sono inventati nuovi tipi di socialità incontrollabile. Alla faccia della miseria e dei fallimenti di noi genitori, ‘68ttini compresi, della scuola, della parrocchia, del quartiere, del tifo calcistico, ecc., la socialità di questi giovani è la socialità via Internet, via facebook, via e-mail, via sms, via Google, via Skype, via chat, via youtube, via webcam, via web tv. Noi adulti quando spegniamo il computer ci ritroviamo soli: senza l’altra metà del cielo, quale che esso sia, e cioè senza odori altrui, senza sguardi altrui, senza sospiri altrui, senza sorrisi altrui, senza l’emozione di calligrafie tanto attese… Insomma, diciamocela tutta: senza calore umano, cioè senza vita. Che non sia quella “virtuale”.
Noi adulti con Internet al massimo ci ingozziamo di porno e di e-mail, se va bene anche di ricerche e approfondimenti di argomenti – i più disparati – tramite i motori di ricerca, che permettono di accumulare in una giornata quello che fino a pochi anni fa richiedeva mesi di ricerche, non di rado in biblioteche sparse nel vasto mondo. I giovani dell’”onda” contro la Gelmini invece con questi strumenti “post” moderni si stanno costruendo una socialità vera, la propria modernità, anzi la propria attualità. Ma il dato più importante, ai fini della politica e della “rottura” non solo generazionale, è che usare più Internet anziché farsi usare dalla TV e/o dalla play station significa essere fuori dalla propaganda, dalla pubblicità e dagli interessi che hanno creato l’era berluscona, vale a dire non solo la fortuna e il potere di Berlusconi, ma anche la subalternità della sinistra al mezzo televisivo e, di conseguenza, a Berlusconi, al suo sistema di potere e alla mentalità berluscona. La subcultura ormai NON è solo quella dei berluschini, ma anche quella dei uòlterini: sono infatti tutti espressione di un passato che sta passando, e anzi per molti versi è già passato e c’è il rischio che ce lo spazzino via del tutto da una parte la mega crisi finanziaria e dall’altra la mega concorrenza di un miliardo e mezzo di cinesi e un miliardo di indiani, più gli altri a seguire.
Da notare che l’uscita in massa o almeno la forte riduzione della dipendenza dei giovani dal circuito televisivo significa anche picconare gli interessi economici e la base del potere politico di Berlusconi Silvio. Stare sulla web tv significa NON stare su Mediaset e neppure sulla Rai, satellite o non satellite, digitale terrestre o non digitale terrestre. Il che significa NON solo evitare di bere le loro porcherie e relativi modelli di vita, ma anche diminuirne l’audience, e quindi il budget, la capacità di dare “consigli per gli acquisti”. Alla lunga, Mediaset – cioè Sua Emittenza il pluri capo di governo Berlusconi – rischia di diventare una cosa come le altre, non più la pompa di benzina che ha alimentato il panzer berluscone.

225 commenti
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  1. x Rodolfo
    x Rodolfo says:

    Ho fatto degli imperdonabili errori di battitura, perciò riscrivo il mio commento nella versione corretta.

    “Mi scuso se non ho firmato. La storia non si fa con i se, è vero, perciò non sappiamo come sarebbe andata, se in meglio o in peggio, ma è un fatto che la conquista romana dei regni ellenistici è stata una tragedia per l’umano sapere scientifico, e ancor più lo è stato il cristianesimo che ha preso in Occidente il posto dell’impero romano. E il cristianesimo non ci sarebbe stato se il sinedrio, per leccaculeria verso i romani e tedio verso gli eversori esseni come Cristo, non avesse condannato a morte quest’ultimo. Come del resto ha scritto anche Cristopher Hitchens, uno che ha spinto per l’invasione dell’Iraq e spinge ora per la guerra all’Iran, e che perciò le sarà senza dubbio simpatico.
    Shalom

  2. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Conosco Uroburo di persona. Mi diverte perciò il suo battagliare con Sylvi, che conosco ugualmente di persona e che dimostra di essere una combattente di tutto riguardo. Al di là del merito delle faccende discusse, mi piace lo stile espressivo di Sylvi, che avrebbe dovuto intraprendere la carrierta diplomatica, a lei del tutto congeniale: dice ciò che vuol dire, ma in una maniera talmente elegante ed efficace da restarne ammirati. Ebbene, io sono un ammiratore dello stile di Sylvi, indipendentemente dalla sostanza di ciò che dice, che posso o meno condividere, ma ciò è di secondaria importanza. La ammiro tanto quanto sono un ammiratore della filosofia di Anita, che reputo sempre una grande donna. Da donne così, c’è sempre da imparare.

  3. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Diversi anni ormai un vecchio forumista, un pensionato romano, mi mando’ foto del suo antichissimo Presepio, Presepio fatto tutto a mano e tramandato da generazioni in generazioni.
    Una cosa preziosa, ogni anno lo metteva sul pianerottolo per la gioia degli altri inquilini.

    Antonio era una persona semplice, ha resistito sul forum del L’Espresso fino a che ha potuto…era una persona troppo gentile per quella masnada.

    Mi dispiace di averne perse le foto quando il mio vecchio computer e deceduto, se fossi stata piu’ esperta almeno avrei potuto stampare le foto, allora non c’erano CDs.

    Ho cercato di rintracciare Antonio, ma il suo indirizzo e-mail non esiste piu’.

    Ciao, Anita

  4. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Uroburo mette in croce anche me, ma conoscendolo e conoscendo la sua sensibilità ed umanità, prendo tutto come un gioco, uno sfottersi tra amici, perchè mai si dovrà pensare che Uroburo sia capace di odio o di sentimenti negativi verso una persona. Devo ammettere che certi suoi atteggiamenti ben rispecchiano la descrizione che ne ha fatto Sylvi, del pitecantropo con la clava, che mi ha veramente divertito. Del resto, Sylvi è una donna che non si fa mettere sotto da nessuno e, se non ha abbandonato l’arena, significa che come gladiatrice non teme rivali. Chissà cosa ne scaturirebbe da un incontro di persona. CC è un gentiluomo piemontese di vecchio stampo e, per quanto possa essere aggressivo ( ma non lo è, tutto sommato) ha sempre quel distacco signorile tipico dei piemontesi doc. Uroburo invece è più meridionale, o più veneto se vogliamo, nelle sue manifestazioni: è umorale ma allo stesso tempo si capisce che combatte divertendosi, sena veleno alcuno.
    Ragazzi, se continuo a intervenire in questo blog, a parte il valore indiscusso del blogmaster, è perchè mi siete tutti (quasi tutti) terribilmente simpatici.

  5. Peter
    Peter says:

    io invece ho spesso condiviso la sostanza dei posts di Uroburo su Sylvi, semmai non mi garba molto il modo in cui lo dice. Anche molto di cio’ che dice sui posts di Anita e’ condivisibile, salvo che e’ prevenuto sull’usaegetta.
    Omeopaticamente parlando, i posts di Uroburo emanano un miasma di tipo sifilitico: siamo tutti perduti, condannati, non c’e’ speranza di salvezza o redenzione. L’Italia e’ perduta, un paese bollito, meglio scappare. Ma anche il mondo e’ in ultima analisi perduto, la fine e’ vicina ed inevitabile, per via del sistema usaegetta. Per cui ci separa una questione di affinita’. Per esempio, il mio miasma e’ di tipo tubercolare: devo girare, cercare, cambiare, alla perenne ricerca di una soluzione, ovvero della ‘salvezza’. Il miasma di Sylvi e’ di tipo sicotico (porri, escrescenze sgradevoli), bisogna tenere nascosta una realta’ brutta e sgradevole, salvare le apparenze, perche’ in fondo e’ colpa nostra se le cose vanno male. Le contraddizioni logiche non importano. Direi che quellodi Pino e’ il miasma canceroso: occorre lottare per tenere tutto sotto controllo, anche se tutto va a rotoli. E’ il miasma peggiore sul piano del costo personale, tipico di quelli che si sacrificano di piu’ per gli altri. Percio’ Pino mi sta piu’ simpatico di tutti. Ammetto che il miasma tubercolare e’ uno dei piu’ egoisti, per cui tra me e Pino c’e’ l’ttrazione tra gli opposti. Direi che anche Anita e’ tubercolare, e’ emigrata ed ha dovuto riorganizzare la propria esistenza diverse volte, proprio come me. Marco T. mi sfugge perche’ e’ molto elusivo, sospetto che sia sicotico anche lui proprio per quella ragione. ma c’e’ da considerare il miasma psoriatico.
    A proposito, non sono matto.

    un saluto a tutti

    Peter

  6. sylvi
    sylvi says:

    Grazie Marco, ho sentito molto la tua mancanza!!!
    Spero ti sia sistemato bene, ADSL a parte.
    Tiscriverò in privato. ciao
    Sylvi

  7. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Che bel quadretto ha fatto di se stesso!
    Come si vuole bene lei!!!!!

    Ma che dia a me dell’ipocrita non lo trovo sgradevole, lo trovo irrilevante!
    E lasci stare i paragoni con Anita, se appena appena ha un po’ di buon gusto!!!

    Si compri un trincia pollo, così potrà trinciare meglio giudizi campati in aria senza rovinarsi le manine!
    Sylvi

  8. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xShalom
    tu scrivi:- “Il cristianesimo non ci sarebbe stato se il sinedrio, per leccaculeria verso i romani e tedio verso gli eversori esseni come Cristo, non avesse condannato a morte quest’ultimo”


    Il potere di emettere sentenza capitale, era del prefetto romano, non per nulla Tacito parla di Gesu` suppliziato per mano del procuratore Ponzio Pilato sotto l `impero di Tiberio. Le autorita´ giudaiche avevano poteri amministrativi limitati e competenza in questioni legali, cultuali e religiose di interpretazione della legge mosaica, e non avevano il potere di condannare a morte.STOP
    Dal punto di vista storico, non c´e´ dubbio che Gesu´ e` stato processato, condannato a morte, messo a morire sulla
    croce da Ponzio Pilato, che e´ stato prefetto romano di Giudea dal 26 al 36. STOP-
    Chiarito questo problema, direi che se non ci fosse stato l´ebraismo il mondo sarebbe molto, ma molto povero.Ma la sola supposizione e´assurda, a parte il bene o anche il male che ne e´ scaturito da tutte e tre le religioni monoteiste.E´da registrare che molti nel nostro mondo vivono( anche da generazioni) senza un credo specifico, e non e´ che soffrino eccessivamente, tutt´altro, vedi per esempio, la maggior parte in questo blog, che pensano molto spesso e solo alla zuppa di pesce. Sono daccordo quando qualcuno dice che il credente non puo´avere , non puo´essere in possesso di tutte le risposte che riguardino l´esistenziale,certe volte il dubbio puo´essere perfino un aiuto per il credente per proteggerlo da troppe certezze che ne fanno per esempio un tipo come Uroburo o come te stesso. Io vivo in un dubbio persistente, per questo vado daccordo con tutti, almeno per quelli che mi conoscono veramente…… ma un mondo senza il principio dell´Ebraismo e´per me inconcepibile e incomprensibile. .E´una bella domanda immaginarsi un mondo in cui l´Ebraismo non sia scaturito, cosa sarebbe diverso? Sarebbe bene monitorare, seguire le tracce della storia del pensiero Ebraico per quanto riguarda l´essere umano , il lavoro, l´arte ecc. per capirne l´importanza. Pochi pero´lo fanno, si sono creati il loro quadro fatto da pregiudizi e la storia finisce li.
    A nessuno viene in mente , che per esempio, sia nella Bibbia che nei Vangeli( sempre Ebrei) il semplice ,il povero sono gli attori principali, si potrebbe dire che Dio ha scelto proprio loro,il povero, il malato, l´invasato, il brutto, l´inferiore .il vile per indirizzare il suo messaggio. La visione dell´umano nell´Ebraismo e´rivoluzionario, e´li che cambia il mondo in contrasto con la visione dell´umano PERFETTO dei Greci. Oggi purtroppo nella societa´del mondo occidentale l´immagine dell´uomo perfetto e´il modello ispiratore,
    spesso e´cosi, che chi vuole stare al centro dell´attenzione puo´essere solo bello e di costituzione sana. Quante volte ho visto gente che di fronte ad uno storpio cambia strada.
    Nell´Ebraismo cambia tutto, l´uomo non si deve vergognare dei suoi difetti, in un post oggi ho scritto che e´ l´Ebraismo per la prima volta a sostenere che la cosidetta legge della natura secondo cui la forza vince e si afferma ,mentre il debole soccombe e sparisce , e´capovolta.L´Ebraismo rimane per noi Ebrei la misura di tutte le cose ed e´ proprio e sopratutto oggi irrinunciabile. Se nella nostra societa´ci fosse un po´piu´di etica Ebraica ed anche Cristiana le cose funzionerebbero in modo sicuramente diverso. Dove non si parla di Ebraismo ed anche di Cristianesimo, ci si crea Dei di ricambio quali televisione, medicamenti, consumi, divertimenti, sesso e zuppa di pesce.Caro Shalom, concludo con una frase di Novalis:-” Dove non c´e´ un Dio si lascia mano libera ai fantasmi”
    Un credente puo´sempre e bene difendersi da certi fantasmi.
    Di questo sono piu´che certo e convinto. Rodolfo

  9. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Caro Peter,
    ho dovuto riorganizzare la mia esistenza non solo perche’ sono trapiantata, anche dopo tanti anni non del tutto assimilata.

    Mio marito era un megalomeniac, al contrario di me che sono sempre stata pragmatica, cosi’ ho vissuta una doppia vita, adesso sono la mia padrona, ma anche in questo ci e’ voluto tempo per ritrovare me stessa e riconciliarmi tra’ le due vite.

    In generale sono ottimista e conto su di me stessa e non su altri.
    Accetto quello che non posso cambiare e mi batto per quello che posso modificare. ( almeno ci provo )
    Riconosco gli aspetti positivi della vita, etica ed…estetica.

    Non sono matta e nemmeno folle……….

    Ciao, Anita

    PS: Pero’ non sono in grado di definirti, mandi segnali che mi confondono.

  10. x Rodolfo
    x Rodolfo says:

    Si, forse. Ma a ridurre la donna ad oggetto è stato il monoteismo. Così come è stato il monoteismo a creare l’intolleranza religiosa e le guerre di religione. PUNTO.
    Pilato ha ratificato una condanna presa dal sinedrio. PUNTO. Nonostante le frottole raccontate da oltre duemila anni, il regno giudaico aveva una sua semi autonomia. La giustizia se la amministravano gli ebrei, i romani la ratificavano o meno. Pilato ha ratificato una condanna emessa dal sinedrio. Chiaro come il sole che la responsabilità dell’uccisione di Cristo è di Pilato e non del sinedrio, tanto meno del popolo ebraico, su questo non ci piove.
    Non c’è nessun dubbio che le società “pagane”, specie quelle del periodo dell’allessandrinismo, erano molto più tolleranti, anche molto più civili, delle società monoteiste.
    Concordo anch’io che sia un bene che l’identità ebraica si sia conservata, altrimenti non sapremmo nulla dei falsi storici e delle molte porcherie della Chiesa per accaparrarsi il potere. Il blogmaster ha più volte fatto notare come la divinità di Cristo, figlio di Dio, sia una favola creata dal ramo dell’ebraismo chiamato cristianesimo per vincere la concorrenza dell’ebraismo non cristiano e anzi dannarlo per secoli. La favola della divinità di Cristo è infatti servita a bollare gli ebrei come popolo “deicida”, atroce scemenza inventata dalla Chiesa per aizzare l’odio del proprio gregge contro gli ebrei. Il blogmaster ha più volte spiegato che la fortuna dei cristiani è dovuta al fatto che loro legittimavano lo schiavismo, e quindi l’intero modo di produrre dell’economia romana, mentre gli ebrei almeno teoricamente gli schiavi li liberavano ogni anno e comunque non avevano, come del resto tutti gli altri popoli non romani, una economia basata sullo schiavismo di larga scala.
    A inventare il cristianesimo e a legittimare lo schiavismo è stato di fatto S. Paolo. Che, non dimentichiamolo, era non a caso un cittadino romano. L’altra cosa vergognosa della Chiesa è che ha adottato e reso “sacra” la lingua degli stessi romani responsabili della ratifica della condanna a morte di Cristo. Se c’era un popolo “deicida”, quindi, quello era il popolo romano. Senza nulla togliere al fatto che la definizione di “deicida” è una stronzata di proporzioni galattiche. Sulla quale la Chiesa ha campato e lucrato per oltre 1500 anni.
    Shalom

  11. Anita
    Anita says:

    Notizie Italiane.

    Berlusconi ferito al volto a Milano.
    Foto televisive e comunicazioni telefoniche…dul luogo.

    Eletto dalla piu’ grande maggioranza dalla fine della guerra mondiale…

    Anita

  12. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    ecchèsaràmmai….
    se ripenso a quei ragazzi inermi malmenati e seviziati alla Caserma Diaz di Genova durante il G8 con i Fini, fascisti e fascistucoli che brindavavano a Prosecco esclamando “ottimo lavoro”…!!
    Dimenticato?
    Io nò.
    C.G.

  13. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Grazie. E’ forse la prima volta che mi si dà del simpatico, fuori della cerchia degli affetti intendo dire. Non faccio mai nulla per esserlo, così come non faccio nulla per essere antipatico. Cerco solo di essere chiaro, magari anche logico, il che di solito non accende simpatie…
    Un salutone.
    pino

  14. Anita
    Anita says:

    Per la miseria, quel Massimo Tartaglia ha un bel pugno forte.

    Dicono che e’ stato un atto improvviso, dalla lacerazione al labbro interiore ed esterno e al danno ai denti e’ possibile che il pugilista avesse i brass knockles, il che cambierebbe la ipotesi del gesto, ad un azione premeditata.

    Anita

  15. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita

    Pare non sia stato un pugno, ma il lancio di un souvenir di metallo del Duomo. L’idiota è uno che da 10 anni è in cura per problemi psichiatrici, il suo è il gesto di uno squilibrato. E’ capitato a Berlusconi, e certo ci dispiace, ma poteva capitare a chiunque, da Bersani e Di Pietro a Fini, ecc.
    Fa veramente orrore, tra il ridere e piangere, la corsa alle giagulatorie contro la “spirale di violenza” subito recitate da tutti: da Frattini, che da bravo irresponsabile dà la colpa alla “piazza violenta”, che chissà quale sarebbe, al presidente Napolitano, che ha esecrato la “spirale di violeza”, che anche questa chissà quale sarebbe . Purtroppo non è la prima volta che Napolitano prende una cantonata clamorosa. Se non ricordo male, un paio di anni fa invocò “l’indignazione dell’intera società” per quello che qualche giornale in malafede spacciò per una “lista di proscrizione di docenti ebrei”, mentre invece era tutt’altra cosa e il “pronto intervento della magistratura” finì in una bolla di sapone. Il baccano della “notizia” della (inesistente) “lista di proscrizione” fu immenso, se non paranoico, mentre la notizia che l’inchiesta finì in vacca non è mai stata neppure data. E’ il giornalismo (italiano), bellezza! Uno dei vari frutti della Memoria a senso unico e priva di memoria.
    Mah.
    pino nicotri

  16. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Il lancio di un oggetto e’ ancora peggio.
    Se avesse colpito un occhio o una tempia sarebbero stati guai seri.
    Cosi’ come fu l’inneggiato lancio del cavalletto.

    Certo che la notizia ha fatto il giro del mondo in minuti.

    Io l’ho visto su FOX News da Milano, con foto e conversazione col loro corrispondente.

    Bye, Anita

  17. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita

    Gli imbecilli e gli squilibrati ci sono dappertutto, ma che un capo di governo venga aggredito è cosa grave. Uno squilibrato può anche commettere gesti irreparabili, proprio perché squilibrato. L’episodio quindi è grave, anche se per fortuna non ha un colore politico. Immagino comunque che gli sciacalli e gli untori di professione si metteranno in moto egualmente, del resto Berlusconi paga bene.
    Sulla reazione di Berlusconi ho ascoltato due versioni diverse. Una dice solo che s’è voltato verso la folla per dire “sto bene, sto bene”. L’altra dice invece che mentre gli uomini della sicurezza lo hanno subito infilato al sicuro in auto lui invece ha voluto uscire per mostrare al pubblico il volto insanguinato. Se fosse vera la seconda versione si tratterebbe di un chiaro gesto di incitamento alla violenza per reagire a quello che lui era convinto fosse una mascalzonata “dei comunisti”. Magari in combutta con “i giudici rossi”…
    Berlusconi da qualche tempo nei suoi discorsi soffia troppo sul fuoco, facendo sempre meno finta di sorridere. Quella italiana è una situazione che va di male in peggio. E non se ne vede la via d’uscita.
    ‘Notte.
    pino
    P.S. E’ stato bravo il ministro La Russa: per evitare il linciaggio dell’idiota che ha lanciato la statuetta ha corso con i poliziotti perche venisse messo al sicuro in auto.

  18. sylvi
    sylvi says:

    x C.G.

    Proprio in tempi così bui si dovrebbero tenere i nervi saldi.
    Per evitare che squilibrati prendano fuoco.

    Leggo che a Copenaghen la polizia ha “preventivamente” arrestato oltre 900 giovani per evitare disordini.
    Sono stati liberati e nessuno ha fiatato.
    Ricordo anche che a Stoccarda, durante una partita de i mondiali, erano stati fermati oltre 500 tifosi ultrà.
    Nessuno ha urlato alla mancanza di libertà.

    In Italia non sarebbe possibile e magari, purtroppo, ci scappa il morto!

    saluti Sylvi

  19. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino,

    ci mancherebbe solo “il martire” !
    Io però terrei caro il Presidente che abbiamo, lo criticheremo dopo, ora aiutiamolo a reggere la Costituzione!

    Ricordo quello che mi dissero in Francia amici di sx che votarono a dx per bloccare Le Pen:
    – mi rivolta lo stomaco, ma guardo al male minore!-

    saluti Sylvi

  20. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro Peter, ‘sicotico’? E cosa sarebbe? Forse intendevi psicotico?
    Sono sfuggente?, non direi, sono sempre stato chiaro: se posso fare qualcosa nel mio piccolo per adattare il Sistema ai miei desideri, lo faccio. In grande, non mi ci provo nemmeno, tanto è solo tempo perso. La composizione della popolazione è statisticamente composta di una maggioranza di mediocri, di una minoranza di idioti e un’altrettanto minoranza di intelligenti. Io cerco di non essere mediocre e in certi settori ci riesco, in altri no. Contro i mediocri sommati agli idioti, il resto del mondo è in netta minoranza, benchè alla lunga sia poi quello che fa procedere il ‘progresso’, che è strettamente legato al procedere della tecnologia. E’ lòa tecnologia che solleva l’uomo dalla sua animaliotà. Non sempre, certo.

  21. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    X Sylvi 221
    Ogni tragedia, la storia di questo Paese lo dimostra ampiamente, è stata innescata da un folle.
    Un’accenno, ieri, fu il treppiedi, oggi dicono sia un’oggetto contundente.
    Spero tanto che domani non finisca a manganellate e dopodomani di nuovo a P38.
    Lo spero per il mio Paese e la sua gente.

    C.G

  22. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Come lei avra’ notato, io non mi immischio con la politica Italiana…ce ne ho abbastanza con la nostra e la nostra comprende 50 Stati e migliaia di…politici altolocati.

    Lei scrive:

    “L’altra dice invece che mentre gli uomini della sicurezza lo hanno subito infilato al sicuro in auto lui invece ha voluto uscire per mostrare al pubblico il volto insanguinato. Se fosse vera la seconda versione si tratterebbe di un chiaro gesto di incitamento alla violenza per reagire a quello che lui era convinto fosse una mascalzonata “dei comunisti”. Magari in combutta con “i giudici rossi”…”
    ______________________________________

    Da lontano, io lo vedo come un gesto rassicurante per i sostenitori di Berlusconi…ed in fine anche per il popolo Italiano, dopo tutto e’ ancora il vostro Primo Ministro.

    Sul Corriere della Sera leggo cretinate come: “SUBITO SANTO”, lo stesso per il muratore che lancio’ il cavalletto, che poi si scuso’ essendo inebriato e divenne amico di Berlusconi, e la santita’ mori’ li’.

    Cari saluti, Anita

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