La Chiesa della vergogna

Contro i nazisti e lo sterminio su scala industriale degli ebrei, dei rom, dei prigionieri e di altri  ancora non ha speso neppure una parola. Contro la sentenza di Bruxelles contraria all’imposizione del crocifisso sui muri delle scuole pubbliche la Chiesa ha invece scatenato una tempesta di parole e non solo di parole. Una vera e propria fiera del ridicolo e delle falsità, con la più reazionaria e integralista gerarchia del clero impegnata a blaterare lezioni di “sana laicità”.  Forse l’idiozia più grossa l’ha sparata il segretario di Stato del Vaticano Tarcisio Bertone quando col suo sorriso a 48 denti ha tuonato che “L’Europa ci regala le zucche vuote di Halloween”, peraltro preferibili di molto alle devastazioni, guerre, roghi di esseri umani, di libri e di intere biblioteche, a partire da quella di Alessandria, e alle troppe persecuzioni e stragi regalateci dalla Chiesa nel corso dei secoli.

Bertone sorride a 48 denti felice della subalternità dei politici e mass media italiani, che non hanno il coraggio di rinfacciargli l’avere firmato nel 2001, assieme all’attuale papa, anche lui chissà perché sempre molto sorridente, l’ordine a tutti i vescovi del mondo di nascondere alle autorità civili dei rispettivi Paesi tutti i casi di pedofilia nel clero. Ordine che non è mai stato rinnegato. Un bel campione della Chiesa e della carità cristiana questo Bertone, per non dire di Ratzinger, a suo volontario della gioventù hitleriana.In questa gara a chi la spara più grossa contro la sentenza di Bruxelles, ispirata peraltro a un banale ed ovvio principio di civiltà disatteso solo nello Strapaese, si sono distinti anche il cardinale Giovanbattista Re, il capo dei vescovi italiani Raffaele Bertone e se non vado errato anche monsignor Camillo Ruini, lo stratega dell’assalto vaticano alle molto grasse elemosine dello Stato italiano. Peccato solo che Re, pezzo grosso della solita segreteria di Stato, è lo stesso Re che rispose più o meno “non ce ne frega niente” a monsignor Francesco Salerno quando nel 1983 gli propose il proprio aiuto per cercare di capire che fine avesse fatto la giovane e bella sedicenne Emanuela Orlandi, cittadina vaticana pericolosamente vicina di casa a gangli sensibili della “santa sede”, noto covo di allupati più o meno repressi ma sicuramente ipocriti. Da notare che mentre Re rifiutava l’offerta di Salerno lui e la stessa Segreteria di Stato tenevano bordone a papa Wojtyla che chissà perché lanciò per primo e pubblicamente l’ingiustificato sospetto che la ragazza fosse stata rapita, innescando così la montatura che dura tuttora. Un vero campione della Chiesa e della carità cristiana monsignor Re, non c’è che dire.

Il disgusto mi ha impedito di capire se a lanciare l’invito a uscire dal partito a “tutti i cattolici che  non sono rispettati nel Partito Democratico” sia stato Bagnasco, il capo dei vescovi che remano contro la laicità e quindi la libertà della Repubblica italiana, o Ruini, lo stratega della questua miliardaria a spese del contribuente italiano.

Vedere le foto del Chiavaliere a L’Aquila con in mano un enorme crocifisso mi ha fatto letteralmente schifo. Povero Cristo in croce! Mio Dio, come è ridotta male la Chiesa…. che peraltro in quanto a pulizia morale e salute dell’anima non è mai stata messa bene. La Mignottanza prosegue senza sosta, anzi, più il Chiavaliere è in difficoltà e più la Mignottanza incalza. Do ut des: io do una assoluzione e un bel pacco di voti elettorali a te, tu dai un’altra fetta di libertà e laicità dello Stato italiano e una mano contro l’Europa a me. Un bel mercimonio, putrido quanto si conviene, ovviamente spacciato per religione, libertà religiosa, identità italiana, e via mentendo al gran galoppo.

La gara ha visto scendere in pista anche Umberto Bossi, il cui viso storpiato descrive bene il suo pensiero politico. Il senatùr che ce l’aveva duro, con un debole per miss Padania Luisa Corna, una vera bellezza da coccolone o ictus per chi di duro ha anche le arterie, ha lanciato l’idea di andare in massa a Bruxelles tutti con il crocifisso in mano. Non so se mi spiego: il grande “padano” si picca di essere erede e campione dei lumbàrd, vale a dire dei nipotini dei longobardi. E i longobardi sono coloro che a suo tempo hanno regalato alla Chiesa il primo nucleo territoriale diventato poi Stato pontificio per venire in cambio fottuti da papa Stefano II, accorso in Francia a chiedere – e ottenere – al re dei franchi l’invasione militare della Padania e dell’Italia contro “i foetentissimi longobardi”. Come se niente fosse, Bossi vuole andare con il Carroccio non con lo spadone di Alberto di Giussano, bensì con un carico di croci per protestare contro l’Europa!

L’ignoranza non perdona. Il povero Bossi evidentemente ignora che a Monza c’è la Corona di Ferro da re d’Italia e che la regina Teodolinda, cattolicissima, avrebbe potuto essere la prima regina dell’Europa intera, se la Chiesa non avesse sabotato – per ben mille anni – sia l’unità d’Italia che dell’Europa. Il povero Bossi non lo sa, e certo non può essergli d’aiuto il figlio pluribocciato alla maturità scientifica, più volte vanamente inseguita in una scuola privata di preti cattolici. L’ignoranza infatti non perdona.

Lo Strapaese ha la stampa che si merita: tutti a titolare che Bruxelles non vuole “i crocifissi a scuola”, dimenticando il non trascurabile particolare che non della scuola si tratta, bensì della scuola pubblica. Nelle scuole private il crocifisso possono tranquillamente continuare a metterselo dove meglio credono.

Lo Strapaese ha i Chiavalieri, i papi, i senatùr e i vari sicofanti che si merita. La Chiesa anche. Siamo ancora una volta alla Chiesa della vergogna. E del business as usual.

421 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. peter
    peter says:

    xAnita

    vendetti la Colt, comprai la S&W 38….ma dove stai, nel Far West? proprio cio’ che intendevo…

    ciao, Peter

    ps
    le statistiche, oltreche’ il buon senso, dicono che essendo armati si corrono piu’ rischi di fare una fine violenta

  2. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Hai letto male.

    Ho scritto:
    “L’unica rimasta era la 38 ed una vecchia Colt che voleva far dorare.
    Vendetti la Colt e mi rimase la 38 semplicemente perche’ era registrata.”

    Era gia’ comprata, faceva parte della collezione di mio marito.
    Ne aveva almeno una quindicina, alcune erano state confiscate dalla polizia e gliele avevano regalate.

    Non hai sonno questa notte?

    Bye, Anita

  3. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Obama è una persona intelligente e arguta.

    Chiunque abbia una logica si renderà conto che lui non considera Berlusconi come suo fratello.

    Michael Moore, intervistato da Lucia Annunziata, in “Mezz’ora”,

    Raitre, 8 novembre

  4. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    L’imbonitore si sente stretto all’angolo e tramite Feltri minaccia.

    L’ultimatum di Berlusconi
    Ma Fini replica:
    «Non siamo una caserma»

    L’ultimatum. Sul Giornale «di famiglia»

    Feltri spiega che chi non è d’accordo sui piani per la giustizia se ne deve andare dal Pdl.

    Calderoli ottimista su un possibile accordo.
    Ma Fini non ci sta.

    Siamo alla resa dei conti.

  5. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Il lento sfaldamento della maggioranza.

    Scajola si smarca dal governo
    «Accelerare sulla banda larga»

    Durante il Cipe il ministro avrebbe chiesto a Berlusconi di ripristinare i fondi per la banda larga: «Una risposta anticiclica alla crisi».

  6. statistica col buco
    statistica col buco says:

    caro nicotri
    ho scritto un piccolo commento sulla querelle armi da fuoco/morti sparati ma temo non sia passato
    come posso recapitarlo?

    non trovo una email nel sito

    cordialità

    giovanni vaschi

  7. controcorrente
    controcorrente says:

    A proposito di calibri…per i machi…si vocifera della legge di compensazione…più grande il calibro dell’arma ..più piccolo il cervello, ma si mormora anche altro…!!
    Non so,saranno i soliti proverbi..!!!

    buona giornata

    cc

  8. alessandro
    alessandro says:

    Per Uroburo…………..(e Anita)………………
    La ringrazio per la risposta………………..e ci sarebbero tante cose da dire
    ma mi limito solo a evidenziare le cose che non condivido:
    1——-Dici che il dolore ontologico esiste solo all´interno di una visione religiosa della vita…………..
    Ora , anzitutto ,ermeneuticamente, non posso non chiedermi cosa tu intenda per “visione religiosa della vita” e l´interpretazione la trovo
    basandomi sul legame che fai tra dolore-male-peccato………per cui ,in fondo, stai parlando di una visione cristiana della vita…….
    e ,se e´ cosi´, sarebbe falso che il dolore ontologico dipenda da una visione religiosa della vita:la piu´ grande e magistrale interpretazione del dolore umano l´hanno data i greci antichi soprattutto tra il sesto e il quarto secolo a.C. :leggendo almeno Eraclito,Sofocle,Eschilo,Euripide,
    e,in parte,Platone,…………..si capisce che esiste un dolore ontologico che non ha nulla a che vedere con la religione;
    2-dici che il dolore sarebbe la conseguenza del male e leghi il male al peccato seguendo le tue iniziali premesse:
    ma il dolore di cui tu parli non e´ affatto ontologico:
    il dolore e´ ontologico quando non ha una causa e non puo´ quindi avere dietro il peccato;che vuol dire che prima del peccato il dolore non c´era?e coloro che si pentiranno andranno in un altro mondo senza dolore?ma ,allora, che dolore ontologico e´?
    Anzi, a pensarci meglio, la visione religiosa del mondo ha avuto, tra i suoi compiti, quello di rimuovere il dolore e diminuire la paura della morte.
    3- Non credi che sia proprio il dolore a farci essere e chiedi
    perche´ non lÁmore e la Gioia……………..:
    la tua domanda e´ coerente:ma e´ coerente solo con le tue premesse:e cioe´ di un dolore ontologico di stampo religioso;in generale, comunque, e´ chiaro che anche l´amore e la gioia ci fanno essere, solo che ,come dire, sono transitori…….e, e qui devi piu´ che leggere sentire, dentro l´amore e la gioia ci sta comunque il dolore
    che non e´ soltanto ontologico ma storico, frutto di idee e sentimenti divergenti:
    un es. ,e concludo, :
    al di la´ della storia e delle idee e dei sentimenti paricolari
    un bacio e´ sempre un bacio oltre il sesso delle persone:
    se, in se stesso, quel bacio e´ un gesto dámore…….accanto a quel bacio c´e´ il giudizio intollerabile di certi uomini a svilire quel bacio.

    P.S:
    All´inizio di questo mio intervento mi ero chiesto che cosa dovevo intendere per “visione religiosa della vita”..
    adesso,comunque, ammetto, senza negare la logica del discorso che ho fatto, che ,in fondo, il dolore dipende da una visione religiosa della vita………solo che non ci faccio entrare ne´ dio ne´ la chiesa ma, piu´ semplicemente, solo gli uomini e la natura(ma non sono un pagano).

    P.S.
    Per tutti(?).
    in alcuni interventi della settimana precedente qualcuno ha usato la parola “sibillino”…….e,qualcuno, addirittura, ha poi interpretato certe mie frasi come se avessero un UNICO destinatario:FALSO.
    Alcune mie righe “sibilline” avevano due destinatari .

  9. Notificato un avviso di garanzia per il responsabile dei servizi informatici del Comune di Milano. Potrebbe essere condannato per non aver aggiornato le misure di sicurezza
    Notificato un avviso di garanzia per il responsabile dei servizi informatici del Comune di Milano. Potrebbe essere condannato per non aver aggiornato le misure di sicurezza says:

    di V. Frediani (Consulentelegaleinformatico.it) – Notificato un avviso di garanzia per il responsabile dei servizi informatici del Comune di Milano. Potrebbe essere condannato per non aver aggiornato le misure di sicurezza

    Roma – Qualche anno fa il virus Kamasutra aveva mandato in tilt i PC del Comune di Milano: la questione si era conclusa con una pessima figura del Comune, una multa emanata dall’Autorità Garante in materia di protezione dati personali per omissione di misure di sicurezza (circa 70.000 euro di sanzioni amministrative) ed un termine imposto sempre dal Garante, per effettuare il cosiddetto “ravvedimento”: provvedere alla regolarizzazione degli antivirus entro i tempi imposti dall’Autorità.

    Oggi la questione sembra riaprirsi, anzi si riaprono in questo caso le porte del Tribunale Penale di Milano, in quanto un PM piuttosto attento alla materia ha notificato un avviso di garanzia al Responsabile dei sistemi informatici dell’epoca, contestando ben due reati: quello di omissione di controllo delle misure di sicurezza dei sistemi informativi, l’altro consistente in false attestazioni rese al Garante in relazione all’adeguamento alle misure trascorso il termine prescritto dal medesimo Garante per la messa a norma.

    Di quali reati stiamo parlando? Stiamo parlando di due reati procedibili di ufficio, presenti nel decreto legislativo 196/2003 (cosiddetto Codice in materia di protezione dati personali) i quali prevedono non poche conseguenze negative in caso di accertamento della responsabilità dei soggetti indagati.

    Il reato inerente le misure di sicurezza è citato all’art. 169 del suddetto Codice, il quale prevede espressamente che:
    1 – Chiunque, essendovi tenuto, omette di adottare le misure minime previste dall’articolo 33 è punito con l’arresto sino a due anni o con l’ammenda da diecimila euro a cinquantamila euro;
    2 – All’autore del reato, all’atto dell’accertamento o, nei casi complessi, anche con successivo atto del Garante, è impartita una prescrizione fissando un termine per la regolarizzazione non eccedente il periodo di tempo tecnicamente necessario, prorogabile in caso di particolare complessità o per l’oggettiva difficoltà dell’adempimento e comunque non superiore a sei mesi. Nei sessanta giorni successivi allo scadere del termine, se risulta l’adempimento alla prescrizione, l’autore del reato è ammesso dal Garante a pagare una somma pari al quarto del massimo dell’ammenda stabilita per la contravvenzione. L’adempimento e il pagamento estinguono il reato.

    Ebbene, all’epoca del primo controllo fu impartito al Comune il termine di prescrizione per l’adeguamento, difatti il Responsabile dei sistemi informativi rilasciò poi successivamente al Garante la dichiarazione inerente l’adeguamento avvenuto, evento che evidentemente avrebbe generato la presunta violazione lamentata dal PM ovvero la resa di false attestazioni all’Autorità Garante. Il problema è sorto quando a fine anno passato, proprio l’Autorità ha promosso una verifica presso il Comune, considerata la precedente gravità dei fatti: dall’accertamento è emersa la presenza di antivirus su 7000 e passa client, rispetto ai 10.500 client presenti realmente presso gli uffici del Comune.

    È ovvio che ad oggi sotto il profilo penale si sta esclusivamente parlando di una potenziale responsabilità, è pur vero che gli aspetti relativi alla responsabilità penale nell’ambito privacy, vengono fin troppo sottovalutati.

    Spesso titolari e responsabili dei trattamenti sono scettici circa i controlli e la concretezza delle responsabilità derivanti in materia di privacy, ritenendo con troppa leggerezza che le misure di sicurezza non a norma oggi, verranno “sistemate” nel tempo. Il tempo è già arrivato, il Codice in materia di protezione dati personali è in vigore dal primo gennaio 2004, le misure di sicurezza, anche se non fossero imposte dal legislatore, dovrebbero essere applicate solo alla luce dell’importanza che i dati rivestono all’interno del settore pubblico o privato: antivirus, password, back-up non dovrebbero trovare imposizione nel Codice privacy, dovrebbero essere una premura dei titolari del trattamento, adottando semplicemente una diligenza media.

    E soprattutto in caso di outsourcing nella gestione delle misure di sicurezza, sarebbe opportuno effettuare controlli ed avere riscontri circa la veridicità delle misure adottate. Resta inteso che realtà estese come possono essere quelle dei Comuni o altri enti che contano più di 10.000 client, avrebbero dovuto “spalmare” l’impegno economico ed organizzativo della messa a norma negli anni subito successivi all’entrata in vigore del Codice. Oggi questo ancora in molte strutture non avviene, ma non c’è più nessuna scusante… O è privacy o non è privacy!

  10. Vox
    Vox says:

    L’ultima beffa del lavoro precario
    “Apri la partita Iva o ti licenzio”

    Dopo anni di contratti a termine, i lavoratori sono trasformati in “fornitori”

    Non cambia nulla: stesso orario e stesso ufficio. Ma l’impresa risparmia oltre il 33%

    “La frase tipica che ti rivolgono è questa: ovviamente bisogna che lei si apra una partita Iva… “. E si comincia: non più dipendenti o para-dipendenti, bensì fornitori. Sulla carta.

    Perché nei fatti non cambia nulla: stesso stipendio (MA SENZA CONTRIBUTI), stesso orario, stesso vincolo di subordinazione. In alcuni contratti l’ipocrisia rompe ogni indugio e precisa a scanso di equivoci: “Il fornitore non avrà i benefici previsti per i dipendenti, inclusi assicurazioni, pensione, assistenza e altri benefit riservati agli impiegati”.

    E ancora: “Le suddette attività hanno carattere professionale autonomo e non potranno mai essere configurate come rapporti di lavoro subordinato o di collaborazione”.
    [Repubblica]

  11. Vox
    Vox says:

    VINCE LA CAUSA IL PROFESSORE SCOLASTICO CHE AVEVA CRITICATO LA POLITICA ESTERA DI ISRAELE

    Il professor Renato Pallavidini, sottoposto a gogna mediatica per aver osato – su domanda degli studenti – criticare in classe la politica dello stato di Israele, vince la causa contro i suoi persecutori: sconfitta l’intolleranza dentro le mura della scuola di stato, riaffermato il carattere laico dell’insegnamento.

    Una vittoria di grande portata, che costituisce un’inversione di tendenza rispetto alle vicende liberticide degli ultimi tre anni.
    Certo come lui stesso dice, ci potranno essere contraccolpi pericolosi. Ma intanto si può dire con tranquillità che il vittimismo eccessivo non paga, vincere si può: anche in sede giudiziaria.

    Difeso dall’avv. Roberto Preve, il prof. Renato Pallavidini ha vinto la causa contro il liceo Cavour di Torino che nel 2007 lo aveva sospeso e sanzionato con la riduzione dello stipendio e l’annullamento di uno scatto di anzianità, per aver “osato” nel gennaio 2007 criticare in classe -peraltro su domande degli studenti- la politica estera di Israele.

    Si tratta di una vittoria eccezionale per la libertà di insegnamento e di espressione in Italia, che costituisce una netta inversione di tendenza rispetto a quanto accaduto negli ultimi anni, vedi per citare solo l’ultimo clamoroso “scandalo”, il caso Caracciolo.

    intervista su
    http://www.21e33.it/pdf/liberticidi/liberticidi/liberticidi07/pallavidini/091106pallavidini-interv.pdf

  12. sylvi
    sylvi says:

    caro Vox,

    sono andata su Palestinia-Italian new a leggere la lettera del prof. Pallavidini, dove , fra l’altro dice

    Dopo l’intervento di due studenti sul fumoso problema del “terrorismo” di Hamas e di Hezbollah, non potei esimermi dall’affermare che il recente bombardamento israeliano sul Libano è stato la peggiore porcata storica compiuta dal Governo di Tel Aviv, che le milizie Hezbollah, lungi dall’essere una formazione terrorista, erano un esercito partigiano di popolo che ha fermato sul terreno l’esercito israeliano e che il Presidente iraniano “aveva ragione” (senza alludere minimamente alle sue prese di posizioni negazioniste, che mi lasciano indifferente,…

    Non voglio entrare in tutta la vicenda, sottolineo soltanto che la classe era una prima liceo classico, ragazzini di 15 anni…
    che soltanto molta fantasia può ricondurre a una programmazione di storia di tal fatta in tale classe.
    Che un professore ha il dovere, per legge, di concordare i suoi interventi con il Collegio Docenti.
    Che un prof. di religione,anche indottrinasse, per il fatto di essere di Religione, ha una sua connotazione ben precisa nell’attenzione degli studenti, mentre il prof. di Storia e Filosofia ne ha una completamente diversa!!!

    Non mi iteressa sapere se il prof. ha vinto o perso con le legge, ha perso lui sicuramente con il rispetto che deve alla Scuola e alla sua funzione docente.

    saluti Sylvi

  13. Vox
    Vox says:

    @Sylvi
    Non mi risulta che questo prof. Pallavidini abbia perso il rispetto degli studenti, pero’, ne’ che avesse detto loro qualcosa di falso (visto anche il recente rapporto Goldstone, stilato peraltro da un giudice sudafricano dichiaratamente ebreo sinonista).

    Le dà fastidio che degli studenti di 15 anni (che non sono certo dei cerebrolesi) facciano delle domande e ascoltino, oltre alle solite versioni “ufficiali” della nostra stampa, anche altre campane e imparino a riflettere sugli eventi del mondo in cui vivono? O forse 15 anni sono sufficienti per giocare alla guerra sui videogame, ma non abbastanza per chiedersi se le politiche di un paese siano giuste e umanamente accettabili o no?

    Il fatto stesso che abbiano fatto quelle domande al professore, dimostra che
    1. erano genuinamente interessati nella questione
    2. dovevano avere del rispetto per questo prof., se desideravano conoscerne l’opinione (non omologata)
    3. avevano una maturita’ superiore a quella di parecchi adulti.

  14. Barbara
    Barbara says:

    Qui in Palestina, doverse manifestazioni si sono svolte in questi giorni in occasione dell’anniversario della caduta del Muro di Berlino ma soprattutto a ricordare che il Muro in palestina c’e’ e impedisce o limita, la liberta’ di movimento, l’accesso alla propria terra, la possibilita’ ad una vita dignitosa.

    I comitati popolari non violenti si sono dati da fare molto per organizzare manifestazioni lo scorso venerdi.
    A Ni’lin (vicino Ramallah) una porzione di muro e’ stata letteralmente buttata giu’, vedete il video su:
    http://www.palestinemonitor.org/spip/ecrire/?exec=statistiques_visites

    E anche la manifestazione a Bi’lin ha avuto gli stessi toni.
    Un paio di ore, una manifestazione simile si e’ svolta vicino Ramallah.Vedte le immagini:
    http://www.maannews.net/eng/ViewDetails.aspx?ID=238532

    Vi ricordo inoltre che proprio oggi e per una settimana andra’ avanti una settimana di mobilitazione contro il muro.
    Trovate al seguente tutti i link.
    http://stopthewall.org/latestnews/2104.shtml
    Sembra almeno dal sito, che in Italia non ci sia alcuna iniziativa.

    Barbara

  15. sylvi
    sylvi says:

    x Vox

    Lei sposta l’attenzione sugli studenti che possono appunto giocare ai videogame; io la sposto sulla funzione docente che dovrebbe essere lucida, assettica, rispettosa di menti in formazione.
    Altrimenti a cosa serve un docente? Basta il computer e la mazzetta dei giornali.
    Comunque il verbo educare, oltre che istruire, ha una connotazione che quel prof. non ha rispettato!
    Non riesco più a sopportare che gli adulti imprestino ai ragazzi la maturità che fa comodo a loro, agli adulti.
    Non è solo malafede, è soprattutto disprezzo per delle persone che non hanno ancora adeguati strumenti per difendersi.

    Infatti in nessuna parte di Europa, come anche dice lui in una intervista, sarebbe stato tollerato.
    Noi abbiamo la Scuola e la Storia che ci meritiamo, mentre oggi a Berlino c’è tutt’altra Storia,e perciò tutt’altra Scuola, beati loro!!!

    Sylvi

  16. alessandro
    alessandro says:

    Per Vox e Silvy::..
    Esiste un conformismo che non e´ facile definire,,,,,,diciamo che e´ un conformismo in buona fede, rispettoso delle tradizioni…ecc.ecc.;
    esiste anche un anti-conformismo che consapevole dei danni sugli uomini portati dalle strutture opta per la critica sociale ………..

    mi e´ sfuggito il concetto:magari,piu´ tardi,lo riacciuffo:scusate

  17. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Hezbollah in Libano è un partito ufficiale e legale, con il quale fare anche eventuali alleanze di governo. Definirlo perciò solo ed esclusivamente terrorista è quindi evidentemente sbagliato. Non è che possiamo dare del terrorista a tutti quelli che non ci piacciono. O che non piacciano ai vari Sharon. E magari dire che sono pacifisti i coloni che si appropriano di terre palestinesi o che vogliono invadere di nuovo Gaza.
    Quello che ha detto quel professore, peraltro in termini che io ritengo inappropriati in una scuola, è meno grave di quanto sostengono dentro e fuori le scuole gli untori che danno del terrorista a tutti gli Stati del Medio Oriente non proni alle nostre strategie, per esempio anche sostenendo che l’Iran sta costruendo o vuole costruire bombe atomiche. Una balla colossale, quest’ultima, evidente anche ai ciechi ora che è stato ufficialmente definitico anche dall’Occidente come “debolmente arricchito” l’uranio che si vuole venga dato dall’Iran ad altri Paesi perché glielo arricchiscano. Con l’uranio “debolmente arricchito” NON si fanno le atomiche, se non nella fantasia dei mascalzoni.
    Per non fare poi un raffronto tra la frase di quel professore, che è solo una frase e non un insegnamento di mesi e anni, e la prepotenza degli “insegnanti di religione” che, designati non dallo Stato italiano ma da quello vaticano, propagandano di norma solo la religione cattolica anziché la storia delle religioni. La loro è quindi una evidente disonestà. Di molte migliaia di “insegnanti”. Non di uno solo nel fuggevole spazio di qualche minuto.
    Un saluto.
    pino nicotri

  18. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Alessandro

    Barbara è una giornalista, una brava gironalista, e lavora in Palestina. Da giornalista, si occupa di notizie. E quello che “ci vuole dire” sono le notizie scritte a chiare lettere in quanto postato. Non è certo tenuta a esporre anche ciò che pensa di quanto segnalato, quasi fosse sospettabile di pensieri reconditi, che sono peraltro un suo diritto, o che dovesse giustificarsi per quanto scritto.
    Un saluto.
    pino

  19. Vox
    Vox says:

    funzione docente che dovrebbe essere lucida, assettica, rispettosa di menti in formazione.
    @Sylvi

    Asettica?!
    Ma allora le scuole dovrebbero optare per professori-robot. Infatti, solo una macchina potrebbe (e dico “potrebbe”) essere oggettiva, o “asettica”, come dice impropriamente lei. E anche una macchina dipenderebbe dall’obiettività di chi ne imposta i programmi e i funzionamenti.
    Di “asettico” al mondo ci sono solo le sale operatorie e le menti chiuse.

  20. Vox
    Vox says:

    @ Barbara
    Di muri ce ne sono ancora molti al mondo, ma si preferisce far crollare solo quelli che convengono all’avanzata del turbocapitalismo. Per questo del muro che soffoca i palestinesi non si parla.

    Molti di coloro che, a suo tempo, gioirono per il crollo del muro di Berlino, tanto osannato e strumentalizzato, dopo tutti questi anni si ritrovano solo con un pugno di mosche in mano (noi occidentali compresi).

  21. alessandro
    alessandro says:

    Per Vox…………..
    Perche´ molti che gioirono per la caduta del Muro di Berlino si ritrovano solo con un pugno di mosche in mano?

  22. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    X – Sylvi

    Sinceramente a volte non riesco a capire certe tue posizioni e/o reazioni, dici di ammirare don Milani e poi mi esci con pretese di avere insegnanti asettici, quell’insegnante semplicemente “a domanda risponde” e risponde portando la sua opinione, e che doveva fare?? Inoltrare, prima di rispondere, richiesta ufficiale alla Gelmini e rispondere quando a avuto risposta (l’anno dopo).
    I ragazzini non erano all’asilo, a 15 anni si può, ansi si dovrebbe, avere ide politiche e conoscenza delle cose del mondo. Io a 14 e un giorno ero iscritto al PCI e dopo 7 mesi davo le dimissioni in dissenso con l’appoggio del partito all’invasione dell’Ungheria, e non avevo certo internet e tutta la quantità di informazioni di un quindicenne di oggi. Ce ne fossero di insegnanti così!!

    Antonio — antonio.zaimbri@tiscali.it

  23. Vox
    Vox says:

    @Alessandro

    Perchè i paesi dell’Est hanno perduto, assieme alle cose negative del sistema sovietico (nessun sistema fatto da esseri umani potrebbe essere perfetto, altrimenti saremmo angeli) anche quelle – tante – positive, come il diritto allo studio gratuito, l’assistenza medica universale, il diritto alla casa, al lavoro e alla propria professione, ricevendo in cambio disoccupazione, insicurezza, impoverimento, inasprimento delle tasse e tutte le altre amenità che ci godiamo oggi anche noi a piene mani, proprio in conseguenza del muro di Berlino.

    La maggioranza dei russi, polacchi, ucraini, perfino alcuni tedeschi e altra gente dell’ex-area sovietica che mi capita di incontrare per lavoro e non, sono molto scontenti e rimpiangono quello che avevano prima. Cosa che i nostri quotidiani osannanti si guardano bene dal menzionare.

    Tra l’altro, proprio oggi ci sono delle grandi manifestazioni in Ucraina contro l’entrata nella Nato, nel WTO e in generale nell’area UE (secondo i sondaggi è contrario il 72% della popolazione), proprio perchè da quando è arrivato il capitalismo, come dicono alcuni “la loro vita è finita ed è diventata sopravvivenza”.

  24. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Caro Vox, già che c’è, faccia a quel Signore quì sopra anche una domandina semplice semplice: perchè nei paesi dell’ex area sovietica c’è stata un’esplosione di nuovi ricchi?, perchè in Russia la mafia la fa da padrona?.

    Piccoli perchè ma molto significativi.
    Il ceto medio, quello medio basso, le masse operaie devono soffrire se occorre morire per lor signori, devono pregare il loro dio che aiuta i drogati, i precari, i disoccupati, i senza casa, i morti di fame devono sfamarsi alla Caritas clericale, i figli del ceto medio, i poveri devono sciare in bianche piste, tanto la polverina costa poco è in svendita, ecco, questi sono alcuni perchè, ce ne sarebbero tantissimi altri però lascio a voi la volontà di trovarli ed elencarli con una giusta discussione.

  25. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Caro Pino, finalmente sono riuscito a leggere tutto il tuo nuovo argomento.
    Facit: pecunia non olet!
    La Chiesa vaticana y sottanona y cattolica conosce mooooolto bene il latino.
    Mikakazzi.
    C.G.

  26. Anita
    Anita says:

    x VOX

    Da quel leggo e che sento, il rimpianto del muro di berlino e’ un po’ il rimpianto che abbiamo molti di noi.

    Il mondo era piu’ genuino, mentre ora tutto e’ portato al limite dello stress…stravolgendo il significato di progresso e anche di benessere.

    Inoltre leggo molto di contrario su Angela Merkel, come al solito la colpa cade sul Presidente o Chancellor del giorno.

    Anita

  27. Pasquino
    Pasquino says:

    Tuo fratello oltre il muro.

    Si dice che la vita è bella,
    ma forse è un’affermazione gratuita, aleatoria.

    Infatti dalla vita vorremmo avere solo agi, gioia,
    divertimento e piacere, trascurando che
    esiste una moltitudine di persone, che l’esistenza
    la passa piangendo, soffrendo mille soprusi, mille angherie.

    Eppure la stragrande maggioranza di
    questa persone, riescono a trovarla bella e divertente, questa loro esistenza così avara,
    triste ed amara, dura, difficile, spossante ed ingrata.

    Da queste persone si dovrebbe
    imparare che la vita la si deve soltanto amare.
    Ma perché non si vuol capire che vivere è bello
    solo, se puoi chiamare il prossimo tuo ” fratello!”.

  28. controcorrente
    controcorrente says:

    Gentile signora friulana,
    Lei scrive….
    ________________________________

    Che un prof. di religione,anche indottrinasse, per il fatto di essere di Religione, ha una sua connotazione ben precisa nell’attenzione degli studenti, mentre il prof. di Storia e Filosofia ne ha una completamente diversa!!!

    ____________________________

    Noto con piacere che anche a lei non è sfuggito il problema…
    Senza peraltro entrare nel merito , … non ho capito bene per quale ragione si debbano pagare insengnanti di serie B,appunto con connotazione precisa,poichè mi pare “scontato” a questo punto che lei ritenga normale che esistano “persone” che partono “svantaggiate” dal fatto di essere etichettate di parte a prescidere,come un Ins di religione..
    O mi è sfuggito qualc’osa del suo ragionamento???????

    cc

  29. controcorrente
    controcorrente says:

    Un vero esempio di Carità Cristiana…!!

    _____________________________________________

    Il sottosegretario Giovanardi ne è sicuro: Stefano Cucchi è morto perché “anoressico, drogato e sieropositivo”. Parole pesantissime, che per la sorella del ragazzo morto misteriosamente “si commentano da sole”. Fra l’altro, la famiglia ha sempre smentito la sieropositività.

    Giovanardi non concede spazio al dubbio: “Era in carcere perché era uno spacciatore abituale. La verità verrà fuori, e si capirà che è morto soprattutto perché era di 42 chili”. Così il sottosegretario alla Presidenza alla trasmissione “24 Mattino” su Radio 24.

    _________________________________________

    cc

  30. alessandro
    alessandro says:

    Per Vox e Striscia rossa::::::::::::::::::::
    L´ideologia politica non solo e´ pericolosa in se stessa ma puo´ produrre pure forme retoriche e patetiche di linguaggio .
    Una cosa e´ accettare il materialismo di Marx
    altra cosa credere nella rivoluzione del proletariato;
    una cosa e´ lo sguardo lucido sulla realta´
    altra cosa e´ il rimpianto.
    Se e´ vero che, col capitalismo, per molte persone dell´est la vita e´ diventata sopravvivenza
    e´ ANCHE VERO che durante gli anni del muro di Berlino molti nel tentativo di scavalcarlo sono stati uccisi(Marinetta Jierkowski con 27 colpi;G.Savoca ,aveva 6 anni, o forse 9..;e tantissimi altri).
    Di fronte alla sopravvivenza ho almeno il diritto di andarmene e farmi un´altra vita altrove……….
    O forse lei avrebbe barattato la sua liberta´ con un po´ di pane in piu´????????????

  31. alessandro
    alessandro says:

    Per Controcorrente:::::
    anche a me hanno fanno molta impressione quelle dichiarazioni di Giovanardi………………..mentre guardavo la fotografia di Stefano Cucchi e della sorella.
    Ma e´ ancora piu´ scandaloso il fatto che nessun politico, mi pare, abbia smentito Giovanardi!!!!!!!!!!
    Questo e´ un fatto grave perche´ (ma gia´ si sapeva) dimostra, ai miei occhi, e inequivocabilmente, che la democrazia almeno in Italia non c´e´.

  32. Vox
    Vox says:

    @Alessandro
    Libertà? Questa lei me la chiama libertà?
    Provi a fare questa domanda ai milioni di nuovi poveri dell’Est.
    Vediamo cosa le rispondono (che non sia scurrile).

  33. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Alessandro,
    mi dispiace che sia possibile dialogare solo il lunedì: è un ritmo un po’ lento.
    Io intendevo per dolore ontologico un dolore legato all’esistenza in sé e per sè del genere umano e cercavo di definirne i parametri.
    L’esempio che lei porta mi sembra poco calzante: se c’è una visione religiosa è proprio quella dei tragici greci (con forse l’eccezione di Euripide), soprattutto Sofocle.
    Io ho quindi contrapposto una visione religiosa (di qualunque religione) della vita ad una visione biologica e puramente naturalistica; ho detto che il male c’è SOLO all’interno della prima visione, perché dal punto di vista dell’Universo un terremoto o uno scontro di pianeti non ha alcun significato etico. Nel Cosmo non esiste un bene oppure un male ed un buco nero, dentro al quale pare che tutta la materia si collassi, è solo, per quel che ne ipotizziamo noi, un luogo in cui la materia si trasforma. Nulla più.
    E’ l’etica, la religione (almeno nel senso lato del termine perchè da circa 250 anni è possibile avere una visione laicamente etica della vita), che stabilisce il bene ed il male all’interno di determinati parametri, ad esempio la volontà del dio.
    Al di fuori di una visione religiosa scrivevo che il male è l’effetto della prevaricazione.
    Parlavo poi di un dolore comune a tutti gli esseri umani: quello legato alla rinuncia ad essere qualche si vorrebbe.
    Non ho detto che il male è il prodotto del peccato: io non credo ai peccati, ad esempio, ma credo al male degli uomini sugli altri uomini. Tuttavia io credo che per chi ha una visione religiosa il male sia il prodotto del peccato.
    Certamente bene e male consono così nettamente divisibili tra loro neppure all’interno di una visione religiosa; E certamente amore e dolore possono tranquillamente essere uniti. Tuttavia lei ha parlato di cause ed io ho seguito il suo discorso: che sia il dolore a farci essere mi sembra un’affermazione indimostrata.
    Un cordiale saluto U.

  34. alessandro
    alessandro says:

    Signora,
    le dico gentilmente che la liberta´ non e´ una concessione dello Stato:e´ una conquista personale.
    L´ eventuale scurrile risposta la vadano tutti insieme a dirla alle forme di potere.
    Conosco gente dell´est che dal niente s´e´ ricostruita una vita:gente che s´accontenta, che lavora sodo.
    Non voglio risultare religioso ma sono convinto che ,oggi, morta l´idea di rivoluzione, un modo per resistere, forse addirittura l´unico, sia essere poveri……..non per seguire il proverbio ” chi si accontenta gode”
    ma come stile di vita per sentirsi piu´ liberi.

  35. peter
    peter says:

    xVox

    caro (o cara) nostalgico, le assicuro che i tedeschi dell’Est (tutti quelli che ho conosciuto) NON rimpiangono il sistema sovietico affatto, e tantomeno i russi. E di certo non rimpiangono il muro…
    E cosi’ i polacchi, i rumeni, gli ungheresi, i cechi….sono tutti molto antirussi. Le assicuro che ne conosco a decine. E’ ovvio che non ho fatto sondaggi ed interviste (come immagino abbia fatto lei, ricerche sofisticate, etc), ma mi pare singolare che NESSUNO degli europei dell’Est abbia mai espresso UNA parola di rimpianto o nostalgia: tutto il contrario.
    E’ ovvio che i poveri in canna non possono essere contenti di nulla, ad Est come ad Ovest, a Nord come a Sud…
    Ed ho conosciuto anche ucraini, alcuni anche (ma non solo) qui in GB. Stessa storia.
    Oggi almeno molti di loro hanno la possibilita’ di emigrare ad Ovest e farsi qualche soldo, il che aiuta anche quelli a casa data la enorme differenza nel costo della vita che persiste. Salvo che molti europei dell’Ovest vedono di malocchio questi movimenti di manodopera: per loro i muri, o le vecchie frontiere, vanno piu’ che bene.
    Ho conosciuto parecchi rumeni e rumene a livello personale: honno un livello di ‘paranoia’ molto alto, hanno sempre paura di essere osservati, spiati, ‘denunciati’. E cosi’ parecchi tedeschi orientali. I polacchi ed i cechi sono molto piu’ rilassati, ho notato.
    Non ci credera’, ma proprio in questi giorni mi sto vedendo ‘the lives of the others’, un bel film sulla vita a Berlino Est nel 1984, la Stasi, etc. Se lo veda, ne vale la pena

    Peter

  36. alessandro
    alessandro says:

    caro Uroburo, ha ragione sul fatto di sentirsi una volta sola….ma e´ meglio che niente.
    Certi discorsi ,anche interessanti, fatti cosi´ sembrano non avere nerbo:pare che ,nonostante le tue giuste e razionali precisazioni manchi qualcosa di ESSENZIALE.
    Insomma tu non credi al dolore ontologico e ,non avendo nemmeno una visione religiosa, per te il male si riduce o a prevaricazione verso gli altri o a una mancata realizzazione di se stessi.
    Io, invece, anche se come te non ho una visione religiosa del mondo, credo che, seguendo per sentimento la gnosi, il Male sia assoluto e che lo si vede e lo si sente ovunque, anche nei rari momenti di gioia.Se per le cose della Natura cio´ e´ indifferente
    il mondo della Natura, a me provoca dolore:
    anche l´involontario assassinio di un insetto mi provoca dell´ansia.
    E quindi, al di la´ del Cosmo, c´e´ l´uomo vivente in rapporto alle cose che sono piene di morte.
    Mi scuso assai per un certo soggettivismo ma ,almeno, ti ho comunicato il legame mondo-natura-morte-uomo-
    al di la di certi intellettualismi:talvolta puo´ essere un modo utile per
    cogliere le cose senza perderle di vista.Un abbraccio…A.

  37. alessandro
    alessandro says:

    in fondo, non c´e´ bisogno nemmeno di essere d´accordo se poi entrambi crediamo che sia saggio non fare male agli altri.
    Che certe cose non siano dimostrabili cio´ non toglie il fatto che possono essere vere o, addirittura ne´ vere ne´ false:sono, al di la´ di certe spiegazioni.
    Le prevaricazioni ci sono sempre state e si potrebbe benissimo affermare anche la natura sociale e culturale del male e,quindi, dall´altra parte ,lésistenza di un male radicato nelle cose e nell´uomo.Capisce?

  38. Israele protegge come sempre i coloni che rubano terra palestinese. Strano modo di volere la pace. O la guerra?
    Israele protegge come sempre i coloni che rubano terra palestinese. Strano modo di volere la pace. O la guerra? says:

    AT-TUWANI:
    Coloni israeliani lavorano terre private palestinesi, la polizia israeliana non interviene

    COMUNICATO STAMPA URGENTE

    At-Tuwani, 9 novembre 2009

    La mattina di domenica 8 novembre 2009 quattro giovani coloni israeliani residenti nell’ insediamento di Ma’on hanno lavorato terre private palestinesi nella valle di Umm Zeituna. I quattro sono arrivati intorno alle 8:50 a.m. e, dopo aver lanciato pietre contro due pastori palestinesi al fine di cacciarli dalla valle, hanno inziato ad arare i campi.

    I pastori palestinesi e i volontari di Operazione Colomba hanno contattato la polizia israeliana la quale non è intervenuta in alcun modo.
    I coloni hanno lavorato diverse ore, arando così l’intera valle, situata di fatto al di fuori dei confini della municipalità di Ma’on ed appartenente a un privato palestinese.

    Pastori del luogo riportano inoltre che venerdì 5 novembre alcuni coloni residenti a Ma’on, con il supporto dei soldati israeliani, hanno lavorato una porzione di terra situata vicino al villaggio palestinese di Maghayir al Abeed e appartenente a Hajj Hussein Daud, un palestinese residente nella città di Yatta.L’uomo ha più volte sporto denuncia per la violazione del diritto di proprietà da parte dei coloni, inoltre, a causa dei numerosi attacchi degli stessi, ha anche più volte richiesto all’esercito e alla polizia israeliana di essere presenti durante i lavori di aratura e di mietitura.

    Inoltre, in questi ultimi giorni, altri tre campi appartenenti a privati palestinesi e situati nella valle di Mashakha, vicino all’avamposto di Havat Ma’on, sono stati arati. I pastori palestinesi hanno avanzato l’ipotesi con i volontari di Operazione Colomba e di Christian Pacemaker Teams che tali lavori siano stati portati a termine dai coloni di Ma’on e di Havat Ma’on.

    Informazioni generali

    A causa delle minacce e delle violenze subite, nel 1998 i palestinesi sono stati costretti ad abbandonare le proprie abitazioni in Umm Zeituna, nell’area in cui continuano tutt’ora gli attacchi e le intimidazioni dei coloni di Ma’on e di Havat Ma’on. Nonostante il pericolo costante queste terre sono usate dai palestinesi della zona per attività quali pascolare le greggi, raccogliere erbe e legname e, inoltre, come passaggio per raggiungere la vicina città di Yatta.

    Venerdì 13 aprile 2009 cinque coloni israeliani mascherati hanno attaccato tre donne palestinesi nella valle di Umm Zeituna lanciando pietre e picchiando una di esse, causandole ferite che hanno reso necessario un ricovero ospedaliero.
    Vedi il comunicato stampa
    ( http://cpt.org/cptnet/2009/04/11/tuwani-release-masked-settlers-attack-three-palestinian-women-south-hebron-hills )
    Vedi anche l’intervista realizzata da B’tselem
    ( http://www.btselem.org/english/testimonies/20090410_settlers_assault_pregnang_woman_near_um_al_kheir_witness_al_hazalin.asp )

    In questi ultimi mesi i coloni residenti nell’insediamento israeliano di Ma’on hanno ulteriormente esteso la colonia in un’area situata all’esterno del pre-esistente recinto che ne segna i confini, costruendo sei nuovi container ad uso abitativo e portando a termine alcune opere preparatorie all’edificazione. Anche l’avamposto illegale di Havat Ma’on continua ad espandersi.

    Per ulteriori informazioni e contatti:
    Hafez Hreini 054 461 3449
    Operazione Colomba 054 992 5773
    Christian Peacemaker Teams 054 253 1323

  39. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Come te conosco diversi polacchi, russi, tedeschi, viventi negli US o che hanno famiglie che hanno vissuto ad est del muro di Berlino.
    Nessuno di loro lo rimpiange.

    Sento dolorose storie in particolare dai piu’ anziani e di mezza eta’.

    Anita

  40. alessandro
    alessandro says:

    Per Nessuno::::::::::::::::
    parlando di certe dichiarazioni di Giovanardi sottolineavo come sarebbe stata necessaria un´autorita´ politica superiore per denunciarne la falsita´ o, comunque, altre voci atte a comprendere condannando l´ipocrisia e la vilta´.
    Nel caso dell´autorita´ israeliana sarebbe,invece, necessario l´intervento di poteri internazionali.
    Ma esistono attualmente poteri internazionali o istituzioni che condannano la politica israeliana?
    Non e´ che il mondo occidentale sia complice degli israeliani?
    Una volta condannata l´autorita´ israeliana
    come si fa ,moralmente, a non condannare tutta l´attuale politica internazionale, compresi certi organi di difesa??????
    Se si vuole essere, come e´ giusto, per i palestinesi
    bisogna esserlo veramente e condannare, quindi, tutto un sistema di potere.
    E risulta, ai miei occhi, poco umano chi porta avanti certe polemiche
    chiudendo gli occhi sulla reale complessita´ del problema che non e´ affatto solo una questione tra israeliani e palestinesi.

  41. Vox
    Vox says:

    @Peter, il signor No

    Prevedibile come un orologio svizzero.

    Certo, Caro, LEI sa sempre meglio tutto di tutti, e in modo categorico. E anche se non sa una parola di russo o di polacco o di bulgaro e non si reca da quelle parti regolarmente da anni, lei sa esattamente cosa pensano tutti i tedeschi, tutti i polacchi, tutti i russi, eccetera eccetera.

    Come, del resto, sa meglio di tutti cosa dice il Trattato di Lisbona, del quale non si e’ mai letto un solo rigo, o come sapeva tutto anche sulla storia della carestia dell’Irlanda dell’8oo (benchè diverse persone l’abbiamo contraddetta).

    La modestia e il dubbio proprio non fanno parte della sua personalità. Non solo sulle opinioni, ma anche sulle esperienze degli altri, che possono essere piu’ approfondite o comunque diverse dalle sue, ci sputa sopra senza lasciare un minimo di spazio al dialogo. Davvero un atteggiamento democratico, complimenti.

  42. peter
    peter says:

    xVox

    mia cara (o caro), qui non si discute il suo diritto a dire cio’ che le pare, ma se cio’ che dice sia vero od anche solo plausibile. Ed ho detto in partenza che io (a differenza di lei, immagino…) non ho fatto sondaggi d’opinione od interviste in massa alle genti dell’Est…Quindi quel suo finto appellarsi al dialogo ed alla democrazia e’ del tutto fuori di luogo, e lei lo sa benissimo.
    Forse e’ proprio lei a non voler affatto dialogare con chi ha avuto esperienze ed impressioni diverse dalle sue, che conosce il russo. Infatti le concedo volentieri che in Russia vi siano nostalgici del sovietismo, ma io ed altri parlavano dei paesi dell’Est in genere.
    Le cose su cui io l’ho-fondatamente- contraddetta o corretta nei mesi o anni sono talmente tante che ho perso il conto.
    Del trattato di Lisbona conosco l’essenziale, e sui numeri della popolazione irlandese del XIX non ci perderei il sonno (creda pure che fossero 15 milioni)

    saluti

    Peter

  43. peter
    peter says:

    xAlessandro

    e’ sbagliato, o almeno ingiustificato, credere che l’esistenza di per se’ sia male, o Male. Infatti non credo che lei lo creda realmente.
    Direi che l’etica non abbia nulla, o quasi, a che vedere con le religioni, e forse neanche molto a che vedere con codici deontologici e leggi, i quali possono servire da guida ed esempio.
    Non me ne andrei a parare a buchi neri o eventi cosmici: non c’e’ etica neanche negli stagni, tsunami, tra gli insetti, insomma in quasi tutto l’esistente

    Peter

  44. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Alessandro,
    io ho una visione molto pratica, terrena, concreta delle cose: sono una delle persone meno trascendenti che conosco.
    Non credo che le cose abbiano radicato in esse il male in sè e per sé (insomma: il Male). Io non soffro se un leone divora una gazzella: anche il leone ha il diritto di vivere; non soffro se un asteroide polverizza un pianeta o se un sistema solare, magari abitato, entra in un buco nero: fa parte delle regole del gioco della Natura e del Cosmo.
    Sofferenza è quella che, in qualche modo volontariamente, un uomo impone ad un altro uomo sulla base di una prevaricazione legata al voler imporre certi obiettivi a chi non li condivide ma è troppo debole per difendersi.
    Una volta si diceva che questo fosse una violenza attuata in violazione della volontà degli dei, oggi si pensa che sia il prodotto dell’avidità umana,cosa che condivido anch’io.
    Ripeto poi che TUTTI gli uomini sono, curiosamente, condannati a voler essere qualcosa di diverso da quel che sono e questo provoca una certa sofferenza. Più o meno grande ma presente in tutti.
    Non so se l’uomo sia socialmente o culturalmente malvagio ma sono convinto che in tutti gli uomini vi possano essere momenti di malvagità. Ma nella maggior parte degli uomini essi convivono con momenti di bontà e generosità. Insomma, siamo degli essere ambivalenti.
    Un cordiale saluto U.

  45. peter
    peter says:

    proviamo:

    etica scaturisce da coscienza individuale, senso di reciprocita’ ed eguaglianza di fondo tra esseri senzienti, capacita’ di fare delle scelte autonome, cioe’ liberta’

    Peter

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