Il muro di Berlino è crollato, l’ipocrisia e il doppiopesismo invece no. Mentre Berlusconi trasforma sempre più l’Italia in una repubblica della banane, uno dei principali responsabili del suo successo, Uòlter Veltroni, scrive romanzi buonisti continuando a ignorare la realtà. E i propri giganteschi errori

Trovo francamente strano che si festeggi la caduta del muro di Berlino senza spendere neppure una parola sul fatto che esiste il Muro della Palestina. I politici più coraggiosi si sono spinti a dire che “nel mondo esistono però altri muri che un giorno si spera vengano abbattuti”, ma nessuno – ripeto: nessuno – ha nominato il Muro della Palestina. Mi si dirà che sono due cose molto differenti, non paragonabili tra loro. E’ vero. Ma solo fino a un certo punto. Vediamo perché.
Israele ha imposto e costruito il Muro con la motivazione che era necessario come filtro per arginare gli attentati dei palestinesi, diventati troppo facili a causa della loro libertà di movimento, per quanto già ben lontana da essere comunque priva di filtri come le centinaia di i check point. La Germania Est aveva costruito il Muro con pretesti simili: non si trattava di attentati con bombe, ma comunque di attentato alla sua integrità da parte della Germania Ovest tramite le lusinghe di una migliore tenore di vita e di una maggiore libertà di movimento, lusinghe che spingevano molti tedeschi dell’Est a fuggire all’Ovest. Insomma, ognuno accampa le sue ragioni. Nel caso della Germania Est c’è però da aggiungere che  la faccenda era complicata dal fatto che l’Unione Sovietica e la Russia erano state invase dall’Occidente almeno due volte, prima da Napoleone e poi dalla Germania nazista. Entrambe le invasioni sono state devastanti, ma la seconda in particolare ha massacrato almeno 20 milioni di russi (pari a quasi quattro Shoà) e distrutto l’80% dell’apparato produttivo sovietico.
Comprensibile quindi che Mosca volesse garantirsi contro una eventuale terza invasione, sia con la fascia di sicurezza dei Paesi “fratelli”, cioè in realtà Paesi “satelliti”, sia con la divisione della Germania e sia infine con una più rigida linea di  demarcazione, il Muro appunto, tra la Germania dell’Est e quella dell’Ovest.  Teniamo presente che la Francia dopo la prima guerra mondiale aveva prudentemente costruito la linea Maginot, una  lunghissima e formidabile trincea corazzata nata come vero e proprio Muro contro eventuali nuove infusioni germaniche. Muro che come è noto non è servito a nulla perché Hitler ebbe l’idea di aggirarlo invadendo la Francia non dalle proprie frontiere.

E’ senza dubbio un bene che Israele abbia ridotto il rischio di attentati contro i suoi cittadini, ma non si può nascondere che sono aumentate a dismisura le sofferenze dei palestinesi imposte dal nuovo Muro, sofferenze che comprendono molte decine di morti per le cause più diverse: dai parti che troppo spesso non possono avvenire in ospedali per la lentezza di movimenti e itinerari assurdi imposti dal Muro e annessi controlli fino ai decessi per impossibilità di ricoverate tempestivamente malati o feriti in incidenti di varia natura. Bene che si impedisca di uccidere israeliani, ma male che si permetta di lasciar crepare in vario modo palestinesi, nonché odiosa la responsabilità dei parti che finiscono subito in lutto anziché essere motivo di felicità come invece dovrebbe essere anche per i palestinesi.
Questi dunque i motivi per cui la celebrazione della caduta del Muro di Berlino mi è parso inficiata da una buona dose di ipocrisia. In definitiva è della Germania la responsabilità anche della Shoà e quindi anche di buona parte di ciò che ne è seguito a spese di chi non c’entrava assolutamente nulla come i palestinesi.

Chi c’era mi ha riferito che durante Silvio Berlusconi è rimasto assopito durante tutti i 40 minuti della solenne cerimonia di Berlino alla presenza dei vari capi di governo.  Forse l’età, forse lo stress per l’approssimarsi di vari nodi giudiziari uno più compromettente e vergognoso dell’altro, forse una qualche forma di malattia. Come che sia, quei 40 minuti sono anche una metafora della brutta situazione in cui Berlusconi è venuto infine a trovarsi nonostante si sia fatto confezionare alcune leggi su misura per i propri interessi giudiziari. E appena tornato in Italia il Chiavaliere ha immediatamente messo alla frusta i suoi fidi per farsi confezionare altre leggi ancor più su misura per sfuggire ad altri e ancor più vergognosi nodi giudiziari, vale a dire a inevitabili condanne. Solo degli imbecilli o dei venduti possono continuare a sostenere che in Italia la magistratura di ogni ordine e grado di varie città ha organizzato – da oltre 20 anni! – un complotto per far fuori un Berlusconi innocente. E solo nello Strapaese degli Azzeccagarbugli possono essere dei Ghedini che si prestano ad acconciarsi a massacrare la Giustizia per permettere al proprio cliente straricco – che paga loro grasse parcelle – di farla franca.

Berlusconi è appannato e azzannato dai problemi, e quindi i vili e i profittatori di professione ne approfittano. Ecco che la Lega vuole la sua parte di bottino. Ed ecco il Vaticano che in cambio della solita assoluzione, cioè dell’appoggio elettorale del proprio gregge, più che mai di pecore e pecoroni, dice chiaro e tondo che vuole più soldi per le sue scuola private e leggi che limitino la libertà di scelta dei cittadini italiani in campi quali il diritto a morire dignitosamente, a riconoscere dignità legale ai rapporti di convivenza omosessuale e non trovarsi tra i piedi i crocifissi anche nella scuola pubblica e negli altri spazi di competenze della Repubblica italiana, laica per Costituzione. Non insisterò mai abbastanza sull’ipocrisia e la faccia di bronzo del Vaticano e dei cattolici papalini, che fanno finta non ci sia già il segno della croce perfino in ogni giorno del calendario, visto che ogni giorno è dedicato almeno a un santo e che ci sono perfino giorni di festa nazionale per ricorrenze che sono della Chiesa, dal Natale alla Pasqua fino all’Ascensione di Ferragosto. Per non parlare della festa settimanale, che casca di domenica anziché di venerdì o di sabato proprio perché calcata su un calendario imposto dalla Chiesa anziché dall’islam, la cui festa settimanale è il venerdì, o dall’ebraismo, la cui festa è lo shabbat, cioè il sabato.

A fronte di tutto ciò trovo ancor più imbarazzante lo strombazzamento che si fa dell’ultimo romanzo di Uòlter Veltroni, “Noi”, compreso il fatto che a quanto pare è avviato a qualche premio letterario la cui giuria è composta da noti “veltroniani” di varia natura. Già ad agosto ho letto con un certo fastidio le interviste a Uòlter che parla di “Noi”. Per carità, l’idea del romanzo, cioè la sua trama, è buona e ottima è l’intenzione, ovvero il messaggio che vorrebbe trasmettere, vale a dire il bisogno di una identità collettiva e l’inevitabile disastro se essa va perduta e sostituita dall’egoismo trionfante dell’Io. Disastro che nel romanzo, la cui vicenda narrata inizia nell’estate del 1945, viene dato per realizzato e “a regime“ nel 2025. Sulla capacità di scrittura e stile narrativo sorvolo, non sono infatti un critico letterario. Forse mi sento un po’ chiamato in causa perché, guarda la combinazione, nell’estate del 1945 sono nato io e il 2025 potrebbe essere, stando alle statistiche, l’anno della mia dipartita per le celesti praterie, sempre che la nera signora con la falce non si presenti prima.
Trovo un po’ troppo scontato e buonista, ma potrei aggiungere sfacciatamente pubblicitario o ruffiano, che Veltroni faccia sapere che l’idea del romanzo gli è venuta nel corso di una visita ad Auschwitz. Ormai l’Africa non serve più, Uòlter il missionario mancato non ne ha più bisogno, la può gettare nella spazzatura. Resto a bocca aperta quando definisce Vittorio Foa, un politico e un intellettuale onesto e di buona levatura, addirittura “l’Omero del nostro Novecento”. Una definizione che oltre ad essere esagerata, se non ridicola, appare anche scopertamente interessata –  al pari della asserita concezione ad Auschwitz del romanzo stesso – quando Veltroni dice che da “Vittorio” ha imparato un paio di cose “di sinistra” e si è sentito vaticinare che “un giorno toccherà a te e non potrai tirarti indietro”. A parte il fatto che un Omero – anche fosse il proprio fratello, e comunque non è questo il caso – andrebbe citato rispettosamente per cognome e non confidenzialmente per nome, il problema è che di fronte al suo asserito vaticinio non si può fare a meno di sorridere. No comment. I problemi sono altri. Vediamo quali.

Comincio col togliermi una spina che mi sta sul garganozzo da vari mesi. Avrei potuto parlarne nel pezzo, molto critico, che scrissi quando Uòlter si dimise da segretario del Partito Democratico, ma ho preferito non calcare la mano. Non si sferrano pedate a un leone morente, tanto meno a un non leone. Anche se a dire il vero non si tratta di una pedata, ma di una semplice richiesta di chiarimento, possibilmente documentata, sulla faccenda dell’appartamento da lui comprato a Manhattan, New York, per regalarlo alla figlia, Martina che studia cinematografia nella Grande Mela. Veltroni si affrettò a dire o a far dire che si tratta “di un piccolo appartamento” e che era stato pagato “con i proventi dei diritti d’autore” dei suoi libri. Mi pare che la cifra ufficialmente indicata per l’acquisto sia di 250 mila euro. Mah. Ragioniamo: cifre di questo genere le guadagnano solo gli autori di best seller. Veltroni autore di best seller? Per carità , può darsi. Beato lui. Ho provato a chiedere lumi alla Siae, ma non sono stato molto illuminato. Si noti che la Siae è la società che mette i suoi bollini, debitamente numerati, a (quasi) tutti i libri editi in Italia proprio per sapere quanti ne vengono venduti. Ho anche provato a procurarmi le varie dichiarazioni dei redditi di Veltroni, ma poi ho lasciato perdere. Non per disinteresse, per carità, ma solo perché sono sicuro che chiedendogli lumi pubblicamente il pupillo dell’”Omero del nostro Novecento” saprà rispondere da par suo: non dovrebbe infatti “tirarsi indietro”, stando al vaticinio da lui stesso citato. E mostrerà sicuramente di avere indicato al fisco anche le cifre che lo hanno portato a poter regalare – beato lui – un appartamento a Manhattan alla su’ figliola.

Voglio essere chiaro e non lasciare adito ad ambiguità: immagino che Veltroni un appartamento a NY, e neppure piccolo, lo possa comprare con: 1) i soldi e la liquidazione e la pensione da giornalista, anche direttore, se non ricordo male, del quotidiano l’Unità; 2) l’eventuale eredità paterna, visto che il padre era un giornalista della Rai e anzi mi pare fosse tra i suoi fondatori; 3) i non pochi soldi e le altre facilitazioni ricevute con i molti stipendi mensili da parlamentare di lungo corso. Come si vede, non nomino neppure il soldo ricevuto come sindaco di Roma.
Ma proprio perché Veltroni è certamente in grado di comprare almeno un appartamento a NY con i quattrini incassati come giornalista e parlamentare, non vedo perché abbia detto o fatto dire che l’ha acquistato invece con i proventi da diritti d’autore. Attendiamo dunque fiduciosi che la nostra lacuna informativa venga cortesemente colmata. O no?

Ma torniamo alle interviste di Veltroni. A pagina 16 del Venerdì di Repubblica datato 21 agosto ho letto queste sue parole: “Di Berlusconi e del berlusconismo si possono dire tante cose, raccontarne lo scandalo, ma l’essenza di quanto è avvenuto in Italia negli ultimi anni sta nel trionfo dell’individualismo e nella cancellazione stessa di interesse e progetto collettivo”. Giusto. Bravo Veltroni! Ma…. dove vivevi nel frattempo? In Africa? Su Marte? Nell’eremo delle Meteore? A Manhattan alla ricerca di casa per Martina? Oltre ai vaticini omerici potresti per cortesia accennare a eventuali tue responsabilità e magari anche a quelle del tuo  partito, man mano passato da Pci a Cosa occhettiana, Quercia, Pds, fino al PD di oggi?
Giustappunto l’intervistatore, Curzio Maltese, non manca di chiedere se la sua condizione di ex (ex sindaco di Roma ed ex segretario del PD) non gli permetta “di leggere meglio gli errori del passato”. E qui la risposta di Veltroni mostra tutto l’abisso di incapacità e assoluta mancanza di senso delle responsabilità di un dirigente politico che non poco spazio ha occupato, purtroppo, nella vita politica italiana e nelle sorti del Belpaese diventato Strapaese. Risponde infatti Veltroni: “Sì. Per esempio, l’incapacità di cogliere l’importanza di alcune battaglie democratiche, come la legge sul conflitto d’interessi”.

Sogno o son desto? Scherza o dice sul serio, Veltroni? Per una tale “incapacità di cogliere”, cioè per avere lasciato libero il campo alla marcia su Roma, e non solo, di Berlusconi, Veltroni dovrebbe morire di vergogna, o almeno avere il pudore di dimettersi da tutto e sparire dalla circolazione. Dico Veltroni, ma ci aggiungerei anche D’Alema e compagnia cantante. La sinistra italiana si è suicidata nel momento in cui NON ha saputo, perché NON ha voluto, far rispettare la legge che vieta l’ingresso nella politica attiva a chi, come Berlusconi, è titolare di una concessione da parte dello Stato. E Berlusconi è, da oltre 30 anni, concessionario di radiofrequenze.  Preziose radiofrequenze. Il governo Prodi si è sparato non solo a un piede, ma anche direttamente alle gonadi, quando come primo atto NON ha fatto rispettare questa legge e NON ha voluto impicciarsi del legiferare sul conflitto di interessi sul quale Berlusconi, as usual, ha preso per il sedere l’intero Belpaese, dal parlamento agli elettori ai cittadini tutti. Dov’era Veltroni quando il governo Prodi dormiva? E dov’era prima, nel precedente governo Prodi, nel governo D’Alema e comunque nell’opposizione ai governi del centrodestra e, prima ancora, del centrosinistra?

Come se non bastasse, ecco che in una intervista al Resto del Carlino il buonista Veltroni oltre a parlare delle proprie passioni letterarie, ovviamente per promuovere il suo romanzo, ci tiene a far sapere che “non tutto il male è colpa di Berlusconi”. Vero. Anzi, verissimo. Il male infatti è anche dei vari e troppi Veltroni, oltre che di Bettino Craxi che, gratificato dall’amico Silvio con un bel pacco di miliardi e da un bel rifornimento di donnine allegre arruolate tra le sculettanti in tv, ha mandato al diavolo la legge e ne ha immediatamente confezionata una su misura per il caro e molto riconoscente amico. Uòlter però con il Resto del Carlino  ci tiene a chiarire che lui ha provato per due anni, con la parola d’ordine “dialogo”, a trasformare il “nemico”, cioè Berlusconi, in “avversario”, “smontando un meccanismo molto in voga, quello di “demonizzare” Silvio Berlusconi”. Il fallimento del “dialogo” Veltroni dice che è colpa “di Di Pietro e di molti dirigenti del PD”. Può darsi. Ma, a parte il fatto che Berlusconi NON ha mai molto dialogato con nessuno, preferendo più che altro comandare, il problema è che non si doveva permettere che Sua Emittenza si mettesse sotto i tacchi anche la legge e si buttasse quindi in politica. Voglio essere chiaro, onde evitare le bischerate accusatorie alla Feltri: ovviamente anche Berlusconi aveva tutto il diritto di darsi alla politica, ma solo DOPO essersi disfatto della gestione (ho detto della gestione, NON della proprietà) del suo enorme impero mediatico e finanziario. Né più e né meno come si usa fare negli altri Paesi civili, con in testa il “blind trust” imposto ai ricchi che si danno alla politica in quegli Stati Uniti tanto cari al Uòlter del “we can”, ennesima sua previsione sballata. Molto sballata.

Devo purtroppo ricordare che Veltroni non solo glissa un po’ troppo limitandosi a parlare soavemente – riguardo il conflitto di interessi – di “incapacità di cogliere”, ma è anche il massimo responsabile della fortuna di Berlusconi. Perché? Perché – come ho già avuto occasione di spiegare – è stato lo sciagurato inventore dello sciaguratissimo referendum, mi pare 20-25 anni fa, contro l’interruzione dei film in tv con gli spot pubblicitari. Idea balzana suggeritagli dal giornalista televisivo e membro del parlamento Beppe Giulietti. Idea neppure “biecamente illuminista”, per usare un recente esilarante termine vescovile, ma semplicemente cervellotica, se non demenziale. Visto che gli italiani NON avevano mai reclamato né manifestato in piazza né fatto le barricate contro gli spot che scadenzano i film in tv, e visto che se ne erano infastiditi potevano tranquillamente cambiare canale, andava da sé che il referendum era perso in partenza. Ma avere perso QUEL referendum significa avere legittimato lo strapotere di Berlusconi in fatto di spot televisivi, cioè di pubblicità, cioè di quattrini. Si è cioè legittimata alla grande, addirittura con un referendum!, la base del potere di corruttela e di condizionamento e di interdizione di Berlusconi.
Il buon Uòlter avrebbe dovuto togliere il disturbo già allora, cioè 20-25 anni fa. A nulla poteva valere lo slogan ammiccante che aveva coniato per quel mortale referendum: “Non si interrompe una emozione”, con chiara allusione al coitus interruptus per pizzicare le corde più facili degli italiani, quelle del sesso. Strano che il Veltroni dell’intervista al Resto del Carlino non sapesse che da quando impazzano anche i canali berlusconiani gli italiani più che darsi a certe “emozioni”, cioè al sesso, se ne stanno seduti a guardare proprio la tv…. E a farsene un po’ troppo condizionare, se non ipnotizzare, anche in fatto di idee, visione della vita, politica e, dato che ci siamo, in fatto di passaggio dal Noi al disgregante ed egoista Io: proprio quell’Io che il nostro caro Uòlter vuole denunciare col suo romanzo.

Che Veltroni abbia un orizzonte culturale modesto e fin troppo provinciale lo si ricava anche dalla sua affermazione, a Curzio Maltese, che “diciamo la verità, Villa Borghese è il più bel posto del mondo”. Mah. No comment. E’ meglio. Il guaio è che il ragazzo aveva le idee arretrate già all’epoca di quel decisivo referendum, quando fiero della sua passione per i film e la cinematografia, voleva combattere la tv di Berlusconi puntando appunto sui film e riempendosi la bocca coi nomi di Anna Magnani, Federico Fellini, ecc. Tralasciamo il fatto che Veltroni come scuole medie superiori ha dovuto ripiegare su un corso di cinematografia perché disastrosamente bocciato fin dal primo anno di liceo scientifico, ma il problema è che in un’epoca di mass media, cioè, come dice la parola stessa, di mezzi di comunicazione di massa, il cinema è perdente rispetto la tv. Così come la tv è perdente, almeno spero, rispetto Internet, che forse sarà la tomba di Berlusconi perché probabilmente finirà col sottrargli le nuove generazioni, più incline a darsi da fare su Internet anziché rimbecillirsi davanti alla tv. Come il cinema si basa sulla socializzazione, così la tv si basa sulla de-socializazzione dello starsene chiusi ognuno a casa sua seduto davanti al teleschermo, spettatore passivo da ingozzare di pubblicità, e subcultura adeguata, per trasformarlo il più possibile in guardone  consumatore. Trasformarlo cioè da cittadino, capace magari di proteste, a docile consumatore. Per giunta, un consumatore al quale far credere, come si è riusciti a far credere, che siamo assediati di nuovo dai barbari e che i nostri principali problemi sono gli immigrati e gli zingari. Esattamente come un altro Cavaliere, in camicia nera anziché azzurra, aveva convinto quasi tutti che il pericolo principale erano gli ebrei e, off course, i rossi. Anche per Internet si sta seduti davanti a uno schermo, ma non come spettatore solo ed esclusivamente passivo. “Navigando” in qualche modo si socializza, non sempre e non solo in modo virtuale, e ci si sgancia abbastanza dal pattume pubblicitario e dalla “mignottocrazia” televisiva, per rubare un termine a Paolo Guzzanti. In caso di manifestazioni di massa per un qualche malcontento, Internet diventa un formidabile strumento di circolazione delle idee, degli appuntamenti, delle aggregazioni, come si è visto intanto in Iran. Caratteristica che la tv non ha neppure da lontano. Ma non divaghiamo.
Disgraziatamente, Veltroni ha voluto invece trasformare una bocciatura asinina in una sorta di marcia in più per essere passato a studiare cinematografia. Lo facesse Renzo Bossi, il figlio asino del senatùr, insorgerebbero tutti o rideremmo a crepapelle. Invece lo ha fatto Veltroni e tutti ad applaudire….

Devo ricordare che Veltroni e/o il suo partito di allora sono stati anche tra i massimi responsabili della trasformazione di quello che era solo Sua Emittenza, il padroncino di tre reti tv solo commerciali, nel più grande editore giornalistico europeo. La solita furbata del menga è stata infatti il far finta di voler combattere Sua Emittenza e la sua visione commerciale della tv e della vita non ridimensionandolo e obbligandolo a rispettare la legge, ma imponendogli di trasmettere anche i telegiornali! I camerlenghi alla Emilio Fede e gli altri dalla schiena prona sono la diretta conseguenza dell’avere voluto fare di Berlusconi il massimo editore europeo di giornalismo televisivo, poi lui ha provveduto anche a quello su carta stampata, ovviamente adeguandolo al pattume da supermarket televisivo. E i risultati infatti si sono visti.

Ricordo inoltre il cinguettio di amorosi sensi tra Berlusconi e Veltroni a un loro dibattito a una Festa dell’Unità alla Montagnola di S. Siro: grandi riconoscimenti al futuro Caimano, in cambio di mano libera su Raitre nell’interesse del partito, che allora mi pare si chiamasse ancora Partito comunista italiano.

Questa faccenda dello spianare la strada a Berlusconi, e poi continuare a tenergliela spianata con altre “incapacità di cogliere”, mi fa venire in mente Massimo D’Alema che a suo tempo s’è sentito in dovere alla vigilia delle elezioni di andare negli studi Mediaset a rassicurare che “Mediaset è un patrimonio dell’Italia, patrimonio da preservare”. Sfido che poi, anche a non voler tener conto di “eventuali” corruzioni e mercati delle vacche sotto banco, dilaghi “l’incapacità di cogliere l’importanza di alcune battaglie democratiche, come la legge del conflitto d’interessi”. Per giunta, il geniale D’Alema, “il più intelligente di tutti”, s’è fatto fregare da Berlusconi, che s’è messo sotto i tacchi anche il “patto della crostata” apparecchiato a cena dal suo fido Gianni Letta senior, così come s’era già fatto fregare da Umberto Bossi quando questi gli ribaltò il tavolo della Bicamerale che, presieduta da D’Alema, aveva un obiettivo storico: impostare le ormai escatologiche riforme del Belpaese, delle quali già si cianciava da oltre vent‘anni.

Il buonismo di Veltroni è arrivato a dare la cittadinanza onoraria di Roma a un papa come Wojtyla, ponendo così le premesse anche delle “visite” di un papa addirittura in parlamento – e poi di un altro al Quirinale – nonostante i papi siano il nemico numero uno della laicità della Repubblica italiana e della autonomia dello Stato rispetto la Chiesa, laicità e autonomia che proprio il parlamento dovrebbe rappresentare e difendere a spada tratta. Come se non bastassero già i Rutelli, le Binetti  e i Fioroni…. Convinto di poter trarre profitto dai Berlusconi e dai Wojtyla, oltre che da slogan tipo lo “yen, we can” di Obama, Veltroni mostra tutta la patologia del suo buonismo ecumenico con una frase al Resto del Carlino, parlando off course di Berlusconi: “Non credo che con lui scompariranno anche l’egoismo e l’individualismo”. Sì, ma che c’entra questo con la politica? In un Paese di individualisti sfegatati, tra i quali Cristoforo Colombo, Galileo Galilei, Leonardo da Vinci, ecc., un dirigente politico non dovrebbe inserire l’individualismo e l’egoismo del nostro dna in un progetto politico che li metta a frutto per il bene collettivo anziché per la rovina collettiva? Chissà, forse Veltroni, romanziere e buonista, ma politico fallimentare da sempre, sogna un Paese dove siano tutti non egoisti e non individualisti….. Mah. Che stia parlando dell’”Isola che non c’è“, cara a Umberto Eco? Oppure del Paese delle Meraviglie, quello di Alice? Beh, certo, in posti come quelli Uòlter le elezioni le vincerebbe a man bassa, governerebbe ottimamente e tutti “vissero felici e contenti“. Qualcuno dovrebbe avvertire Veltroni che lui vive però in Italia. Possibile che chi è stato sindaco di Roma non se ne sia accorto o lo abbia già dimenticato?

Ironie a parte, resta il fatto che Veltroni e D’Alema, per una ventina d’anni i due campioni della sinistra italiana, hanno avuto entrambi “l’incapacità di cogliere” che fare patti col lupo, fidarsi di lui e pure favorirlo, non è una forma di intelligenza politica, ma di imprudenza suicida. Suicida per sé, ma omicida per il Paese. E di vaselina che ha facilitato la transizione dal Noi all’Io di cui proprio Veltroni si accorge e si lamenta candidamente, ma fuori tempo massimo.
Non vorrei infierire: non è stato Veltroni a dire che dopo avere fatto il sindaco di Roma se ne sarebbe andato in Africa, a occuparsi della sua infanzia denutrita e piagata, “a meno che mi si chieda l’assunzione di altre e più impegnative responsabilità”? Che si trattasse di uno spottone auto pubblicitario a base di buonismo a buon mercato, e che in Africa Veltroni col cavolo che ci sarebbe mai andato, era chiaro fin dalla formulazione della frase. Infatti è rimasto in Italia, ha contribuito a far nascere il PD e lo ha guidato, male, come sappiamo. Però, ora che può stare tutto il tempo che vuole ai giardinetti di Villa Borghese, che secondo lui è “il più bel posto del mondo”, perché non si trasferisce finalmente in Africa per davvero? Potrebbe farcisi portare in barca da D’Alema, e magari approfittarne per convincerlo a restare in Africa anche lui.

Che Vittorio Foa non fosse Omero, sia pure “solo” del Novecento, lo si ricava proprio dall’asserito vaticinio a Veltroni. Infatti, fosse stato Omero, alle parole “un giorno toccherà a te, e non potrai tirati indietro” ne avrebbe sicuramente aggiunte altre: “Sarà però meglio per tutti se invece ti tirerai indietro”.
Ma poi: tirarsi indietro per scrivere romanzi non è niente male. Visto infatti che, anche se a giudicare dalle statistiche ufficiali non sembrerebbe, con i diritti d’autore il buon Veltroni riesce a comprarsi appartamenti a New York. Magari piccoli, ma, beato lui che, comunque ci riesce. Sempre più italiani invece fanno fatica ad arrivare a fine mese.

108 commenti
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  1. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Quella dei soldi ai politici…..!!!

    Mi sembra che Pino Nicotri abiia chiarito una volta per tutte .il succo del discorso…ovvero non è l’entita del compenso a determinare il “buon politico” , ma la qualità del suo “operare politico”…
    Ovviamente “compenso pubblico”; mentre trovo giusto che si conosca la “provenienza” delle regalie di “Privati e lobbies” che possono essere di molto superiori alle paghe “ufficiali”…non tanto per il loro importo ..ma quanto per i futuri effetti derivati..!!!sulla “salute” pubblica…
    L’ITALIOTA normalmente si scandalizza per i primi, mentre normalmente “tende ad ignorare i secondi”..a mio avviso, perchè secolarmente predisposto ” a vendere il Kulo”, purchè si tratti di cifra consistente..

    Stessa logica che presiede la”Burocrazia” a qualsiasi livello…
    Perchè sennò, perchè mai ci sarebbe stata tanta corsa al possto statale nei secoli..dei secoli..

    Il burocrate ,sovente, ha più potere del “politico”….

    Mi sembra di averlo giù raccontato..quando dal 2006 e 2007 ricoprii incarico pubblico al paesello, la diaria era di 800 euro al mese , che uniti alla pensione appena percepita , insomma costituivano bella sommetta per un povero diavolo…
    Bene, il primo giorno di”lavoro” , mi presentai alle 8,30 del mattino, pensando che fosse giusto interpretare il tutto come lavoro….una gentile funzionaria di alto livello (a onor del vero tra le più brave), mi fece notare tra il serio ed il faceto …”se per caso ero caduto dal letto”..

    Morale generale…la GGGenteee ormai dà per acquisito che uno salga le scale di palazzo per farsi i cazzi suoi, ed ovviamente per farsi i cazzi propri non è necessario alzarsi presto al mattino….

    Esistono tanti tipi di politici a diversi livelli…ultimamente ..direi che è aumentato notevolmente il numeri degli “ignavi”….e dei cretini..ovviamente escludendo il portafoglio, parentie amici,li vedi solo negli uffici quando si tratta di questi casi..anzi non ti puoi sbagliare..quando li vedi…semmai devi cominciare a preoccuparti !!

    Dalle memorie politiche di un povero pirla!!

  2. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Ps- al mio 52

    Naturalmente tutto quanto detto nulla ha a che fare con il povero Marx..da sempre il solo colpevole delle disgrazie italiche…il tapino ..presumo che dalla tomba se la rida alla stragrande delle “nostre” disgrazie
    Credo che il tapino oggi abbia letto il pezzo di Gramellini sulla Stampa,perchè dall’incipit si parla di Storia futura,e il nostro se non vado errato almeno era un buon storico!!

    cc

  3. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    Come sempre, mi mandi il post al mio recapito privato non appena l’idiota inconveniente si dovesse presentare.
    Un saluto.
    pino nicotri

  4. sylvi
    sylvi says:

    caro il polemista

    innanzitutto la ringrazio per il suo tono gentile e pacato!

    Avevo già detto che dietro D’Alema c’è un proplema di mentalità e di educazione civile.
    Lei me lo ha confermato, perchè D’Alema, non contento di aver trovato normale abitare in edifici pubblici sottocosto, beneficio dato a lui perchè politico, ora lei mi conferma che ha acquistato un bene a metà prezzo perchè politico che faceva lo spot!
    Del Piero può fare gli spot, non un un rappresentatnte del Parlamento!
    Come si chiama questo? Me lo dica lei!
    E per me è una aggravante, inconcepibile in altre Nazioni.

    E so benissimo che è in ottima compagnia, ma questo è il virus che corrompe TUTTA la classe politica italiana e ci fa marcire in questo magma corruttivo.

    provo a spezzare
    S:

  5. E quella merda di Bush?
    E quella merda di Bush? says:

    GB: INCHIESTA GUERRA IN IRAQ, DOVRA’ COMPARIRE BLAIR

    Tony Blair dovra’ testimoniare all’inizio del 2010 dinanzi alla commissione d’inchiesta che deve spiegare perche’ la Gran Bretagna sia scesa in guerra in Iraq. La Commissione d’inchiesta, guidata da Sir John Chilcot, dovra’ ricostruire non solo la decisione di entrare in guerra e le informazioni di intelligence utilizzate per giustificare il conflitto, ma anche la condotta dell’esercito di Sua Maesta’ negli anni della ricostruzione. Il rapporto finale e’ atteso tra circa un anno (tra la fine de 2010 e l’inizio del 2011).

  6. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Da parte di Rodolfo, che non riesce a postarlo.
    ——————————————————-

    http://www.youtube.com/watch?v=oTgK4HEGPwQ
    Anni fa´, tanti, quando si saliva al nord, sembrava un´altro mondo.
    Forse era quella diversita´ che ci avrebbe potuto salvare.
    Il nord pero´non ha avuto abbastanza audacia , coraggio e forza a decontaminare il sud, e´finita invece cosi che e´stato il sud e la mentalita´mafiosa che ha contaminato il nord , ed e´stato molto facile ,purtroppo.

    .
    Ha appena finito di parlare Münterfering al “Parteitag” del partito socialista a Dresden. Devo dirvi che e´stato entusiasmante sentirlo parlare, veniva interrotto ogni cinque minuti dagli applausi, la sala bolliva ed alla fine ha ricevuto un´ ovazione tutti all´impiedi, per parecchi minuti.
    Tra l´altro ha ammonito sul pericolo del “Berluskonismus in der Politik”. Provo invidia per i socialisti Tedeschi.
    Durante il suo discorso, mi son sorpreso a pensare , perche´non abbiamo noi un uomo cosi. Ma del suo stampo in Germania ce n´e´sono parecchi.Da noi non uno, e si che basterebbe.
    E invece no, il nord si e´fatto contaminare dal sud anche nel modo di fare di fare politica. Rodolfo

  7. sylvi
    sylvi says:

    x Rodolfo

    Scuole, Uffici pubblici, Tribunali, Agenzie delle Entrate, strade, ,ferrovie tutto in mano ai meridionali… e adesso mi beccherò della razzista…
    In Trentino Alto Adige è un’altra musica. Perchè?

    Sylvi

  8. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Stupore…e incredulità…!!

    Le aggravanti…!!!

    Sinceramente da buon osservatore del Blog,trovo strano che con quello che accade in questi giorni , altro non si trovi di meglio di cui parlare in questo Blog, che della barca diD’Alema!!!

    Da tempo il comune Buon senso, altro non fa che ripeterci (esso) che i problemi si cominciano a risolvere dai Più grandi a scendere via ,via…
    Comprendo anche che una “impostazione di vita Cristiana di imponga fin dalla più tenera età a guardarci allo specchio e a percorrere la via della Salvezza interiore…per esempio IO, oggi, confesso, di non aver ancora fornito cibo alla mia Deliziosissima Cincillà di nome Anita e lei ogni volta che transito mi guarda (povera palla di peluche con occhioni tristi ed interrogativi).

    Detto ciò, capisco anche che una mentalità Stoica , attanagli anche i baldi laici progressisti, propensi a infierire sui propri genitali,in espiazione perenne dei mali del mondo!!

    Cerdo che a questo punto, altro non mi resti che ammettere quanto Gramellini dice …e che alla fin fine il Sig B, sia veramente un grande e che il suo risultato massimo sia ..quello di averci tolto LA PAROLA…non per LEGGE, ma per lo STUPORE,
    esattamente come quello che , presumo, abbia attanagliato il Buon Paolo sulla via di Damasco.

    Alla fine di questa “filippica” propongo ai “fini “appartenenti alle classi indefesse dei lavoratori imprenditoriali, altro non resti che invocare la Costituzione di una Commissione parlamentare di Inchiesta sull’Isola di Stintino e sulla provenienza della proprieta di un certo Gozzo regalato da Stalin !!!

    Certo che comunque della buona fede di quanti pretendono la assoluta integrità della SX al fine della riusciuscita di una Santissima Causa..

    Vi porgo gentili saluti..

    cc

  9. sylvi
    sylvi says:

    caro CC,

    sento del fiele nel Canavese.
    Se mi fosse stato possibile finire, forse avresti capito che la barca di D’Alema era una metafora e che nella metafora ci entrava anche SMC.
    Ma tant’è!!!…
    Io non ho possibilità di risolvere i problemi, grandi o piccoli che siano, tu non so!
    Ho solo la mia coerenza da mostrare e soprattutto dio scampi da ulteriori Commissioni parlamentari di classi imprenditoriali o no.

    In fondo siamo dove siamo proprio perchè continuiamo a vedere la bisaccia di Fedro davanti, quella dietro la taniamo ben celata.

    Buon pranzo alla tua gatta!
    Sylvi

  10. Anita
    Anita says:

    x Controcorrente

    “….per esempio IO, oggi, confesso, di non aver ancora fornito cibo alla mia Deliziosissima Cincillà di nome Anita e lei ogni volta che transito mi guarda (povera palla di peluche con occhioni tristi ed interrogativi).”
    ________________________________________________

    Sei crudele, la vuoi far supplicare per un po’ di cibo, eppoi hai il coraggio di scrivere: la mia Deliziosissima Cincillà di nome Anita.

    Proprio come tratti me….mi hai promesso le foto…prima le tue, che ho vinto per averti riconosciuto da quando eri giovane studente, le foto recenti non si sono mai viste.

    Poi mi hai promesso le foto Deliziosissima Cincillà di nome Anita,
    dove sono??????????

    Ho capito, sei vano….
    Pero’ eri proprio carino quando eri giovane, bello e distinto.

    Ciao va’,
    Anita

  11. Controcorrente
    Controcorrente says:

    A compendio e tanto per cambiar discorso sul povero Marx…!!!

    Leggo oggi sulla Stampa di Torino, noto giornale “bolscevico”taurino,con direttore di noti trascorsi rivoluzionari, un interessante analisi sul film che vede protagonisti i noti” attivisti di un certo movimento detto Prima Linea.

    La critica si dipana attraverso una intervista dello stesso direttore Mario Calabresi,al figlio del giudice Alessandrini, Marco, avvocato e consigliere comunale del PD a Pescara.

    Quello che più mi ha colpito, però sono alcuni trascorsi recenti di protagonisti dell’epoca ,come tal Roberto Rosso iscritto al partito radicale e tal Enrico Galmozzi autore di saggi e libri , non ultimo su di un autore tra i miei” preferiti” tal gabriele d?annunzio.

    Non ultimo infine la sostanza della critica che si riassume nel “Superficiale come lo erano gli assassini di papà” e che mi trova profondamente d’accordo.

    Come a loro discolpa non vale la scusante degli” Omicidi di Stato”,perchè se è noto che da sempre L’omicidio Politico viene praticato da secoli, da Stati e confessioni religiose, solo la cattiva analisi e un certo grado colpevole di superficialità , può essere a giustificazione di omicidi privati…quasi che i protagonisti abbiano letto Marx e Lenin al modo di un romanzo di Alessandro Dumas….il che li condanna a mio modesto avviso DUE VOLTE!!

    cc

  12. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara Sylvi,
    alcune “puntualizzazioni”.
    Io non possiedo “gatte” , ma una cincillà che si adombrerebbe tantissimo se paragonata ad un felino, lei è una “roditrice”
    Il canavese se la passa maluccio!
    Infine ,lungi da me porre la “bisaccia buona personale”avanti al resto, almeno dal punto di vista personale.
    Ma almeno una sarcastica e tragica constatazione mi sia permessa.

    In fondo almeno devo alla politica una “cosa”: l’avermi aiutato meglio a capire le persone…ovvero se tutti siamo dei “grandi piangitori…,qualcuno lo è di più,…e ti assicuro che la Classe che dimostrano è pari a quella di Maradona…!!!

    Dopotutto ,tolti i presenti,prova a vedere chi saranno i beneficiari dell’Irpef…..e avrai la perfetta fotografia sociale dell’italia odierna e delle forze che sostengono il Potere.
    presumo che nè io nè saremo tra i beneficiati!

    cc

  13. Vox
    Vox says:

    EUTELIA

    CRISI COME MEZZO PER CONSENTIRE AI GROSSI GRUPPI FINANZIARI E ALLE MULTINAZIONALI DI ACQUISTARE AZIENDE E IMPIANTI IN TUTTO IL MONDO A PREZZI STRACCIATI

    di DEBORA BILLI per
    crisis.blogosfere.it

    … L’Eutelia è occupata dal 28 Ottobre, e i dipendenti (quasi tutti ingegneri, appunto) non prendono lo stipendio dal luglio scorso…

    Arrivare da loro è facilissimo: si trovano nella Tiburtina Valley, tra modernissimi palazzi in acciaio e vetro costruiti per il top delle nostre aziende di terziario avanzato. Faceva IT e TLC, l’Eutelia, come tante altre nella zona, e oggi si distingue per gli striscioni e le bandiere disseminati anche nelle vie circostanti, che come mollichine di pane ti guidano fino al cuore di questa strana storia.

    Sono in tanti a presidiare, anche un giovedì pomeriggio qualunque. Sarà merito di Landi, che con la sua estrosa iniziativa [attaccare, di notte, gli occupanti con guardie private che si spacciavano per poliziotti] ha attirato finalmente l’attenzione su di loro.

    L’accoglienza è amichevole, ed effettivamente vedere tutti quei lettini disposti tra scrivanie e computer fa piuttosto effetto…

    La situazione non è semplice. Io ero lì per ascoltare la storia di un’azienda in crisi, e scopro che la crisi non c’entra nulla.

    L’Eutelia ha commesse, ha clienti, e continua a lavorare. I dipendenti continuano a fare assistenza ai clienti… a spese loro. Il compenso finisce, oggi, nelle tasche della misteriosa Omega, l’ultima a rilevare Eutelia -per appena 96.000 euro- dopo il passaggio attraverso la Agile.

    Misteriosa perché controllata da altrettanto ignoti gruppi inglesi che non hanno neppure un indirizzo certo (avete presente le storie di Report?), misteriosa perché continua a rilevare altri gruppi italiani probabilmente destinati al fallimento: oggi sono addirittura diecimila i lavoratori appesi al nulla in tutta Italia, mentre Omega continua ad acquisire. Nomen omen, direbbe qualcuno, non è stata chiamata Omega a caso.

    Emiliano Varanini, avvocato e rappresentante dell’Italia dei Valori, ha cercato insieme a me di capirci qualcosa. “E’ un caso di pura dark economy”, ha concluso… in questa faccenda ci sono molte torte appetibili su cui qualcuno sta mettendo le mani. Crediti nei confronti di commesse pubbliche, ad esempio; tutti i TFR dei dipendenti; persino terreni ed immobili nell’area della famigerata Expo di Milano.

    La crisi è una scusa, come in molti altri casi.

    Sui media passa la notizia di “un’azienda occupata, lavoratori licenziati”, e per chi ascolta si tratta solo dell’ennesima vittima della recessione. Chissà quanti furbi approfittano di questa occasione, di questo bel mascheramento che consente ogni misfatto nell’indifferenza generale. Nell’indifferenza del governo, del Ministero delle Attività Produttive, di chi dovrebbe sorvegliare e invece consente giochi sporchi.

    “Non ho più una vita privata”, mi confessa l’ingegnere, “sono sempre qui, notte e giorno”.
    Intanto si è fatta sera, qualcuno sposta i computer e sulle scrivanie gioca a carte, per ingannare il tempo. Fuori si accende il fuoco e si arrostiscono le caldarroste, offerte a politici, giornalisti e bambini al seguito. E’ ora di andare, e dispiace salutare queste persone che combattono contro un mostro così tanto più grande di loro, e così ben protetto, mentre loro non hanno protezione neppure contro i blitz dei picchiatori.

    Il piazzale è al freddo, illuminato dai lampioni, e io spero proprio che le luci che si sono accese sulla storia di Eutelia non si spengano.

    Documenti e comunicati sull’Eutelia:
    http://www.eulav.net/

  14. sylvi
    sylvi says:

    x CC

    Già fatto i conti ieri sera!!!!!
    Anche dell’Irap…e mio marito ha perso l’aplomb consueto!
    E non può neanche vendere tutto, perchè in giro è già pieno di cartelli!!!
    Guarda che almeno dalle mie parti i piangitori sono pochi, gli incazz. sono molti, e gli stressati …non vediamo nemmeno più anno zero e ballarò perchè ci viene il ballo di S.Vito!!!

    -Dialoghi che si possono sentire in giro:
    collaboratore: senta io mi fermo ancora perchè non ho finito!
    titolare: no, perchè non posso pagare gli straordinari.
    coll:. non importa, non verrano mica ora a darci anche la multa!
    tit: non lo dimenticherò!

    Questo è il bicchiere mezzo pieno!

    Scusami con la tua gatta, ma di questi tempi anche lei ha cambiato classe???Mah!
    Sylvi

  15. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita

    Non ho però ancora ricevuto la sua e-mail. Appena arriva la inserisco nel forum.
    Un saluto.
    pino

  16. Peter
    Peter says:

    xSylvi

    se lei fa affermazioni ‘totalitarie’ di stampo leghista, palesemente false o molto esagerate (‘tutto in mano ai meridionali’) cosa si aspetta che le si risponda? che lei esprime solo la sua opinione, ed ha tutto il diritto a detestare i meridionali? Per questo tipo di rifiuti in toto di una categoria o estrazione geografica, etnica (o come le pare) c’e’ appunto una parola ben precisa, che lei si va a cercare.

    In Trentino, immagino, o meglio in Sud-Tirolo, i meridionali in genere sono gli italiani (tutti, gli italiani), contro cui hanno il diritto di discriminare in virtu’ di accordi speciali che io vedrei volentieri cancellati, anche unilateralmente. Opinione per opinione

    Comunque, il razzismo o nazionalismo in Europa sono ora rampanti. Persino il PM britannico ora farnetica ‘il lavoro britannico ai britannici’, perche’ ha paura di perdere caterve di voti a destra. forse non si ‘e accorto di aver firmato un certo Trattato di Lisbona, che vieta un certo protezionismo in ambito EU, almeno.

    Peter

  17. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Da Anita
    —————————–
    Un racconto…..

    Dopo aver sentito tante accuse e menzogne verso la sanita’ negli US, voglio scrivere un breve racconto delle esperienze recenti di un italo-americana venuta in Italia per far visita alla sorella ed ad un fratello, ambedue anziani ma piu’ giovani di lei.

    Premetto la signora Ines e’ una semplice donna che ogni tanto incontro al supermarket, parla in Italiano perfettamente, e’ piacentina.
    E’ orrificata dello stato in cui ha trovata sua sorella minore in una casa di riposo a Piacenza.

    La sorella era stata ricoverata per difficolta’ ambulatorie, due anni fa’.
    In due anni non ha mai ricevuto riabilitazione, l’hanno messa in un letto e buona notte.
    E’ piena di piaghe alla schiena, emaciata e sconsolata, disperata.

    Qui, nei cattivi US, fanno alzare i pazienti piu’ volte al giorno, applicano esercizi passivi ed attivi.

    Se le autorita’ trovassero pazienti con piaghe alla schiena farebbero un rapporto pubblico e la famiglia avrebbe il diritto di denunciare.

    Il fratello e’ malato, una malattia cronaca ed in condizioni mentali decadenti, anche lui in una casa di riposo.
    Anche li’, le cose non sono migliori.

    La signora Ines mi ha detto:
    Cara signora, qui, negli Stati Uniti chiuderebbero istituzioni simili, sono ritornata col cuore infranto, non posso fare niente perche’ ne ho le possibilita’, ma mi sento proprio male pensando ai miei fratelli in quelle condizioni di negletto.

    La mia esperienza, qui negli US e’ stata buona.
    Ho avuto una cognata ricoverata per circa 20 anni, e’ morta ha 105 anni.
    Ho visitato numerosi amici, e parenti di amici in case di riposo, sia temporanei che permanenti, da qui alla Florida, le uniche lamentele che ho sentito era il cibo.
    Non perche’ non fosse buono, ma perche’ non era quello a cui erano abituati, cioe’ i loro cibi etnici.
    Ma fanno del loro meglio, secondo la maggioranza dei pazienti, offrono cibi etnici almeno due volte la settimana.

    Diversi dei miei conoscenti e mia cognata erano su MEDICAID, cioe’ totale assistenza governativa e statale.

    Bye, Anita

  18. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    me l’aspettavo!
    Comunque i fatti separati dalle opinioni!
    Ovunque, nella PA in Friuli i 4/5 sono di origine meridionale.
    Posso aggiungere che ho conosciuto impiegati e dirigenti eccellenti, ma pare che i meridionali non abbiano mezze misure:
    o eccellenti o sfaticati.
    In Italia la grossa palla al piede è indubbiamente la burocrazia che è completamente in mano a meridionali e che rifiutano l’informatica per non perdere il loro piccolo potere.
    Non se la prenda, non è colpa mia.
    Mi creda il razzismo e il nazionalismo non c’entrano proprio niente.
    I problemi si sono acuiti e resi insopportabili dall’entrata nella UE e ora dalla crisi globalizzata.

    Quando mia figlia è rientrata dal Galles, una settimana dopo ha ricevuto i documenti con segnate tutte le sue competenze, con preghiera di spiegare, via e-mail, ciò che ne voleva fare!
    Lei ci è abituato…per noi è il paese delle meraviglie.
    E della Germania non parlo!
    Ne prenda atto, suvvia.

    Sylvi

  19. sylvi
    sylvi says:

    X Peter

    Togliere ai sudtirolesi i loro privilegi unilateralmente?
    Come minimo fanno saltare ponti e tralicci, come massimo se ne tornano in Austria!

    Sylvi

  20. Peter
    Peter says:

    xSylvi

    ora sono i meridionali in Italia a rifiutare l’informatica?! ma dico, stiamo dando i numeri??

    Quanto all’EU, non sapevo che i problemi si fossero ‘acuiti’ grazie ad essa. Ed anche lei e’ molto volubile al riguardo.

    Lei ha le sue categorie preferite cui dare tutte le colpe: la sinistra, i sindacati, i meridionali, gli ex-partigiani……

    Una volta erano semplicemente gli ebrei (ed i ‘rossi’, volendo). Ah, la vita era molto piu’ semplice…

    Peter

  21. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    spesso nel blog ho parlato dei diritti dimenticati per i più deboli, vecchi, bambini, disabili!
    Mi meraviglio di Piacenza, regione Emilia Romagna…se perfino anche lì…figurarsi il resto!
    Qui le case di riposo vanno da 1400 euro mese a 3000, per i non autosufficienti.
    Chi non ha denaro può rischiare di finire come racconti tu.
    Ecco perchè in Italia sono tanto diffuse le badanti in casa,di solito in nero, cosa che non si vede altrove, in Europa.
    Però, proprio senza riabilitazione e con piaghe da decubito…sono più meravigliata di te!

    Tempo fa, per motivi di lavoro, mia figlia ha girato tutte le case di riposo della Regione; ha trovato alcune mancanze,ma letti ad acqua, degenti puliti e riabilitati erano nella totalità, perchè appunto, altrimenti si fa denuncia!

    ciao Sylvi

  22. sylvi
    sylvi says:

    PEEETER!!!

    Se a qualcuno si dà un computer ma lui non vuole usarlo, non è licenziabile, ha un dirigente deresponsabilizzato…che si fa???

    Con la UE si sono acuiti perchè si fanno i confronti…mi pareva chiaro, e sia benedetta la UE!!!

    Per le mie categorie …ma sono quelle che vi siete inventati alcuni di voi per ravvivare il blog!!!

    Sylvi

  23. Il Polemista
    Il Polemista says:

    Per la gentile e signorile Signora Sylvi; non voglio continuamente inserire rimbalzi verbali, ho difeso l’On. D’Alema, ex comunista, ed ora importante uomo della sinistra italiana, perchè m’è sembrato giusto e doveroso farlo e per affermare la verità, perchè sembra che in questi tempi tumultuosi e sboccati la verità sia un’optional, se dopo tutto questo cara Signora Sylvi ciò non basta, allora mi arrendo e vado via, però.

    Nell’esistenza di ognuno di noi ci sono strade da prendere, vecchi sentimenti da lasciare lungo la strada della vita, persuasioni da cancellare, nuovi comportamenti da assumere, ma soprattutto svolte da dare ai propri convincimenti, perchè tutto quello ch’è passato sia davvero tale, anche se è servito ad essere quelli che siamo, perchè il presente offre quello che offre, si deve saper scegliere e non continuamente denigrare, abbaiare alla luna, il presente va vissuto con giudizi severi e scevri da preclusioni di sorta.

  24. sylvi
    sylvi says:

    x il polemista

    aggiungo che il mio post era metà, l’altra metà non c’è stato verso di farla apparire; e sarebbe stata importante per chiarire il mio pensiero che in fondo assomiglia a ciò che ha espresso lei.

    Facevo anche dei paragoni con altri comunisti del passato, di ben altra statura.
    Forse a volte esagero, ma io credo che si debba recuperare una serietà e una severità civile, proprio cominciando da chi dovrebbe averla nel dna!
    Chiedere serietà a B.? e a quelli che lo votano sognando di diventare come lui, magari giocando al Lotto?
    E se parla di verità con me sfonda una porta aperta.
    cordialmente
    Sylvi

  25. Linosse
    Linosse says:

    Finalmente sono uscito naturalmente dalla indecisione.
    Ho preso l’ influenza di moda, quella che implica virus dalla A alla Z(il prossimo venturo)e sono ancora vivo e più vegeto che pria.In questo modo,Peter permettendo,penso di essermi vaccinato contro la maiala alla faccia di tutte le dichiarazioni di tutti i ministri della sanità che oggi dicono una cosa e domani la smentiscono,as usual,per la felicità degli indecisi.
    Saluti senza sternuti
    L.

  26. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Ti scrivo a casa, oggi non passa niente.

    Ho provato tre volte.

    Ciao, vai alla tua mail box.

    Anita

    Spedito.

  27. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Secondo l’insigne centrista D.O,C cattolico Pier casinando cazzate..
    la nuova Costituzione dovrebbe essere così :

    Art 1) L’attuale Presidente del Consiglio non sarà processabile , nè ora , nè mai!!
    Ciò vale anche per i suoi eredi!

    E via tutti quanti ad un grandioso Te Deum Solenne, per la raggiunta pacificazione Italica!

    Amen

    cc

  28. Anita
    Anita says:

    Ma cosa diavolo succede con questo website?

    Ho provato ben sei volte a inserire un messaggio per Sylvi, ma non passa.

    It starts to load and it stops, and it shows DONE = Fatto.

    Se il messaggio e’ breve ha piu’ probabilita’ di non sparire.

    Anita

  29. Peter
    Peter says:

    xLinosse

    beato te. Anch’io sono convinto di essermi gia’ beccato la suina almeno una volta, forse due, eppure mi hanno praticamente costretto a vaccinarmi l’altro giorno per ragioni che non sto a dire. Hai presente certe virago infermiere britanniche, tipo matrone alla Florence Nightingale, che Giove le strafulmini? no, credo di no…
    Per fortuna il braccio mi ha fatto male solo per un giorno. Altri sono stati meno fortunati, e si sono beccati un’enfiagione (come diceva Don Chisciotte) rossa e dolente (eh eh ).
    Meglio cosi’, servira’ a prevenire l’uso dell’oseltamivir, farmaco che ha gia’ fatto incassare alla Roche (si puo’ dire?!) almeno tre miliardi di sterline, alla buona salute (sua, della Roche).
    Aspetto ovviamente di beccarmi la Sindrome del Golfo Persico (o Arabico, visto che non si mettono mai d’accordo), l’intossicazione da squalene, e mercurio, e la sindrome di Guillain-Barré…
    Cosi’ Vox avra’ il suo momento di gloria, e si sgargarozzera’ a buon diritto una bella bottiglia di spumante d’Asti (dolce, neanche secco), in perfetto stile Bakuniano-Stalinista

    un saluto

    Peter

  30. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    il messaggio che mi hai mandato sarebbe stato interessante nel forum.

    Ho provato anch’io a spezzare il mio, ma la seconda parte, pur non essendo molto lunga non è passata.
    Che sia in sciopero il tecnico di Pino?

    ciao Sylvi

  31. sylvi
    sylvi says:

    x CC

    Amnistiare Berlusconi purchè se ne vada a curare i suoi guai familiari…
    E se al suo posto va Casini?
    Peso el tacon del buso!?

    Sylvi

  32. Peter
    Peter says:

    la matrona che mi ha trafitto il braccio pesa 120 chili ed indossa un’uniforme blu-scuro. Ogni resistenza e’ stata inutile. Ho persino tentato di simulare una malattia febbrile acuta per evitare il vaccino, ma la temperatura e’ risultata solo di 36C. Ho chiesto l’opzione Farenheit, ma mi e’ stata negata. E non ci sono piu’ ormai i bei termometri a mercurio di una volta, che quando andavo a scuola sapevo manomettere che era una bellezza…

    Peter

  33. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Ecco perchè in Italia sono tanto diffuse le badanti in casa,di solito in nero, cosa che non si vede altrove, in Europa.
    _________________________________________________

    Ho imparata la parola “badanti” sul forum.
    Qui, almeno nel mio stato, non esistono.
    Lo Stato manda a casa infermiere, donne per pulizie, per poche ore al giorno.

    Ma provengono dagli ospedali stessi o da agenzie.
    Mandano anche il cibo, ci sono volontari che lo trasportano.

    Se puoi paghi una piccola somma, per due pasti $7.50, per un pasto $5.00.

    Se non non puoi, NON si paga o si fa un offerta a volontaria’.

    Offrono cibi Kosher ed etnici. Devono avere le dovute calorie e requisiti di buona nutrizione.

    Si chiama: “Meals on wheels”.

    Ciao, Anita

  34. Anita
    Anita says:

    x Peter

    E non ci sono piu’ ormai i bei termometri a mercurio di una volta, che quando andavo a scuola sapevo manomettere che era una bellezza…
    Peter
    ________________________________________________

    Io li ho ancora.
    In collegio li manovravo anch’io, per di piu’ avevo un calorifero dietro il mio letto, ma spesso era freddo.
    Si controllano meglio con una strofinatina a mano……

    Anita

  35. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Correggo i pasti per i disabili costano solo $3,00 al giorno o $15,00 per la settimana.
    I prezzi piu’ sopra sono per San Diego,CA.

    Our suggested donation is $3.00 per meal, which amounts to $15.00 per week.

    http://www.rimeals.org/homedelivered.php

    Peter pou’ leggere il link, e’ in inglese.

    Io contribuisco a Cornerstone Food Bank, provvedo un pasto festivo per una famiglia di 6 persone.
    Pasto completo, tacchino, vegetali, dolci e frutta.

    Anita

  36. sylvi
    sylvi says:

    x Anita e x Peter

    io ho un pezzo da museo come termometro.
    E ‘ quello che avevo da bambina, e poichè ho sempre avuto influenze senza febbre e ancora pressochè nuovo.
    Mia madre me l’ha dato in occasione del mio matrimonio!!!
    Lei ha fatto senza fino alla morte!
    Naturalmente ho ancora quello pediatrico.

    In pensionato, in assenza di febbre, ero abilissima a farmi venire terribili coliche!

    La matrona avrà pensato: guarda un po’ questi bambinoni e mammoni italiani!!!

    Sylvi

  37. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita e x Sylvi

    Non c’è nessuno sciopero del tecnico, è solo che spesso i siti fanno le bizze. Quelle del mio blog sono iniziate da quando qualche setimana fa ho fatto rimettere a posto la home page, nella quale la colonna di sinistra (quella con le foto mi, dei rubrichisti e delle copertine dei miei libri) era finita in fondo e il suo posto era stato preso dalla colonna di destra (quella con i link dei siti da me raccomandati), lasciando così vuoto lo spazio a destra.
    Proverò a informarmi con Aruba, ma può essere che l’inconveninte dipenda dalla piattaforma informatica, che è Word Press. In ogni caso, con un po’ di pazienza non ci sono grossi problemi, basta inviarmi via e-mail tutti i commenti che senza alcun motivo non passano. La cosa strana è che il più delle volte non li trovo neppure nell’antispam, come volatizzati, qualche volta invece li trovo e così posso sbloccarli.
    Visto anche che secondo Sylvi il contenuto dell’e-mail inviatale da Anita dovrebbe stare nel forum non capisco perché non me lo inviate.
    Un saluto.
    pino
    Un saluto.
    pino

  38. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    mancando una organizzazione pubblica, con le badanti ne sono successe delle belle!!!
    Il medico di mia madre mi aveva caldamente raccomandato di non affidarmi a loro.
    Spesso erano incompetenti, sedavano i vecchietti, li chiudevano a chiave,li derubavano quando erano sicure che i famigliari fossero altrove.
    Senza parlare di minacce, percosse e altre amenità.
    Pare che ora ci sia un album.
    Per mia madre ho usufruito di un servizio di infermieri collegato al Servizio Sanitario Regionale.
    Venivano mattina e sera ed erano molto efficienti e gentili.

    Però se avesse avuto una lunga infermità non so come avrei fatto!

    ciao Sylvi

  39. Peter
    Peter says:

    xSylvi

    ma pensi a quei bambinoni mammoni dei suoi ‘pargoli’, che a 30 anni e passa hanno bisogno del suo permesso per comprarsi un motorino…

    Peter

  40. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Da parte di Anita
    ——————–

    x Sylvi

    Cara Sylvi,
    qui le case di riposo sono obbligate ad accettare una quota di pazienti indigenti.
    Non importa se sono piu’ o meno lussuose.

    Quello che succede e’ che se sei gia’ paziente in una nursing home a pagamento e finiscono le risorse, NON ti possono mandare via.
    Al massimo ti possono assegnare una camera a doppio letto.

    In generale una casa di riposo costa sui 5 o 6’000 dollari al mese.
    Piu’ le spese mediche, ambulanza, etc……,

    Gli indigenti hanno la pensione governativa, di solito minima, la quale passa alla nursing home, da quella pensione, $60 vengono dati al ricoverato/a per piccole spese, parrucchiere, viaggi, piccole escursioni…mancette….

    Appunto per questo io ho una assicurazione, nel caso che dovessi entrare in una nursing home, sia pur temporaneamente.
    Mi sarebbe difficile mantenere la mia casa, tasse e assicurazioni ed inoltre spendere oltre $70’000 per un anno in una nursing home.

    Si’, anch’io sono rimasta sorpresa di Piacenza e ti assicuro che la Signora Ines e’ rimasta semplice e sincera, di natali di pecorai.
    Io la metto in soggezione solo perche’ mi presento meglio e….vengo dalla metropoli.
    Insiste a darmi del Lei.

    In Italia ho solo visto per due mesi, giornalmente, l’ospedale di Novara, orribile, ma ti parlo del 1968.
    Mio papa’ era il malato, figurati che teneva la sua auto parcheggiata ed usciva a volonta’…nessun controllo.
    Il mangiare era inaccettabile, gli portavo il mangiare da fuori, con la sua bottiglia di vino dalla sua cantina.
    Sono dovuta ritornare perche’ i miei figli erano giovani, non avendo famigliari negli US e mio marito era nel pieno della stagione.

    Negli anni 80 sono stata nell’ospedale maggiore di Caltanissetta, Sicilia….altrettanto orribile, incavolatissimi perche mia mamma era degente da due mesi, per colpa loro perche’ una semplice diagnosi e’ stata sorvolata, causando eventualmente la sua morte.
    Mia mamma e’ morta per una infezione di ameba che aveva creato colonie nel suo intestino, putrefacendolo.

    Un abbraccio, Anita

  41. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    ho dovuto pensare un poco!!! Poi ho ricordato.
    Mia figlia, nonostante insistessi, non ha voluto soldi!
    Da quel po’ che mi legge le sembro mammona?
    Se lo sanno i miei figli si mettono a sghignazzare!

    Mia figlia soprattutto, le posso garantire che non si può definire nè bambinona nè mammona.
    Ha un troller di misure canoniche comprato a Dubai che assomiglia alla borsa di Mary Poppins e con quella gira tutto il mondo.
    Io spero si fermi presto, ma non glielo dico!

    Sylvi

  42. Peter
    Peter says:

    xSylvi

    si mettono a sghignazzare?! non mi dica che sanno gia’ fare il bagno da soli?!!

    Peter

  43. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    anche se non sapessero farlo, dovrebbero arrangiarsi, perchè sono impegnata a insegnare a farsi il bagno da solo a mio nipote di due mesi.
    Se proprio vuol sapere come faccio…gli dico: rovescia bene il
    “din din” e sciacqualo, altrimenti arrivano i microbi e te lo mangiano!!!!!!
    Mi segue attentamente!
    Sylvi

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