LA DISFATTA MORALE DI ISRAELE

http://nena-news.it/amira-hass-la-disfatta-morale-di-israele-ci-perseguitera-per-anni/Amira Hass: “La disfatta morale di Israele ci perseguiterà per anni”

Scrive la giornalista israeliana Amira Hass: “Se vittoria vuol dire causare al nemico una pila di bambini massacrati, allora Israele ha vinto. Queste vittorie si aggiungono alla nostra implosione morale, la sconfitta etica di una società che ora si impegna a non fare un’auto-analisi, che si bea nell’autocommiserazione a proposito di ritardi nei voli aerei?”.

La casa distrutta del leader di Hamas Ismail Haniyeh (Foto: Finbarr O’Reilly/Reuters)
[PINO NICOTRI: DA NOTARE CHE LUI E’ ALL’ESTERO, PERCIO’ BOMBARDARGLI LA CASA E’ STATO SOLO UN ATTO DI BARBARIE, I MILITARI ISRAELIANI GLI HANNO MASSACRATO LA FAMIGLIA, I PARENTI, GLI AMICI ED EVENTUALI INQUILINI SOLO PER IL GUSTO PEGGIO CHE ANIMALESCO DELLA VENDETTA, ACCECATI DA UN ODIO SEMPRE PIU’ BESTIALE, ANCHE SE IN REALTA’ LE BESTIE NON ODIANO. A ODIARE SIAMO SOLO NOI ESSERI COSIDDETTI UMANI]

di Amira Hass – Haaretz

Ramallah, 30 luglio 2014, Nena News – Se la vittoria si misura in base al numero dei morti, allora Israele e il suo esercito sono dei grandi vincitori. Da sabato, quando ho scritto queste parole, a domenica, quando voi le leggete, il numero [dei morti palestinesi] non sarà più di 1.000 (di cui il 70-80% civili), ma anche di più [sono 1200, ndt].

Quanti altri ancora? Dieci corpi, diciotto? Altre tre donne incinte? Cinque bambini uccisi, con gli occhi semichiusi, le bocche aperte, i loro piccoli denti sporgenti, le loro magliette coperti di sangue e tutti trasportati su una sola barella? Se vittoria vuol dire causare al nemico una pila di bambini massacrati su una sola barella, perché non ce ne sono abbastanza, allora avete vinto, capo di stato maggiore Benny Gantz e ministro della Difesa Moshe Ya’alon, voi e la nazione che vi ammira.

E il trofeo va anche alla Nazione delle Start Up, questa volta alla start up premiata per sapere e riferire il meno possibile al maggior numero possibile di mezzi di comunicazione e siti web internazionali. “Buon giorno, è stata una notte tranquilla” ha annunciato plaudente il conduttore della radio militare giovedì mattina. Il giorno precedente il felice annuncio, l’esercito israeliano ha ucciso 80 palestinesi, 64 dei quali civili, compresi 15 bambini e 5 donne. Almeno 30 di loro sono stati uccisi durante quella stessa notte tranquilla da una devastante cannoneggiamento, bombardamento e fuoco di artiglieria israeliana, e senza contare il numero di feriti o di case distrutte.

Se la vittoria si misura con il numero di famiglie distrutte in due settimane – genitori e bambini, un genitore e qualche bambino, una nonna e alcune nuore, nipoti e figli, fratelli e i loro bambini, in tutte le variabili che si possono scegliere – allora noi siamo i vincitori. Ecco qui i nomi a memoria: Al-Najjar, Karaw’a, Abu-Jam’e, Ghannem, Qannan, Hamad, A-Salim, Al Astal, Al Hallaq, Sheikh Khalil, Al Kilani. In queste famiglie, i pochi membri sopravvissuti ai bombardamenti israeliani nelle scorse due settimane invidiano la loro morte.

E non bisogna dimenticare la corona di alloro per i nostri esperti giuridici, quelli senza i quali l’esercito israeliano non fa una mossa. Grazie a loro, far saltare in aria una casa intera – sia vuota o piena di gente – è facilmente giustificato se Israele identifica uno dei membri della famiglia come obiettivi legittimi ( che si tratti di un importante dirigente o semplice membro di Hamas, militare o politico, fratello o ospite della famiglia). “Se questo è ammesso dalle leggi internazionali” mi ha detto un diplomatico occidentale, scioccato dalla posizione a favore di Israele del suo stesso Stato, “vuol dire che qualcosa puzza nelle leggi internazionali.”

E un altro mazzo di fiori per i nostri consulenti, i laureati delle nostre esclusive scuole di diritto in Israele e negli Stati Uniti, e forse anche in Inghilterra: sono certo loro che suggeriscono all’esercito israeliano perché è consentito sparare alle squadre di soccorso palestinesi e impedirgli di raggiungere i feriti. Sette membri delle equipe mediche che stavano cercando di soccorrere i feriti sono stati uccisi da colpi sparati dall’esercito israeliano in due settimane, gli ultimi due solo lo scorso venerdì. Altri sedici sono stati feriti. E questo non include i casi nei quali il fuoco dell’esercito israeliano ha impedito alle squadre di soccorso di arrivare sulla scena del disastro.

Ripeterete sicuramente quello che sostiene l’esercito:”Le ambulanze nascondevano dei terroristi” – poiché i palestinesi non vogliono veramente salvare i loro feriti, non voglio veramente evitare che muoiano dissanguati sotto le macerie, non è questo che pensate? Forse che i nostri acclamati servizi di sicurezza, che in tutti questi anni non hanno saputo scoprire la rete di tunnel, sa in tempo reale che in ogni ambulanza colpita direttamente dal fuoco dell’esercito, o il cui cammino per salvare persone ferite è stato bloccato, ci sono davvero palestinesi armati? E perché è ammissibile salvare un soldato ferito al prezzo del bombardamento di un intero quartiere, ma non è consentito salvare un anziano palestinese sepolto sotto le macerie? E perché è proibito salvare un uomo armato, o meglio un combattente palestinese, ferito mentre respingeva un esercito straniero che ha invaso il suo quartiere?

Se la vittoria si misura con il successo nel provocare trauma permanenti a un milione ottocentomila persone (e non per la prima volta) che si aspettano in ogni momento di essere giustiziati – allora la vittoria è vostra.

Queste vittorie si aggiungono alla nostra implosione morale, la sconfitta etica di una società che ora si impegna a non fare un’auto-analisi, che si bea nell’autocommiserazione a proposito di ritardi nei voli aerei e che si fregia dell’arroganza di chi è di è libero da pregiudizi. È una società che ovviamente è in lutto per i propri oltre 40 soldati uccisi, ma allo stesso tempo indurisce il proprio cuore e la propria mente di fronte a tutte le sofferenze e al coraggio morale ed eroismo del popolo che stiamo attaccando. Una società che non capisce quale sia il limite oltre il quale l’equilibrio delle forze gli si ritorcerà contro.

“In tutte le sofferenze e la morte “ ha scritto un mio amico da Gaza “ ci sono tante manifestazioni di tenerezza e di gentilezza. Le persone si prendono cura le une delle altre, si confortano a vicenda. Soprattutto i bambini, che cercano il modo migliore per aiutare i loro genitori. Ho visto tanti bambini di meno di 11 anni che abbracciano e consolano i loro fratellini più piccoli, cercando di distrarli dall’orrore. Così i giovani si prendono in carico qualcun altro. Non ho incontrato un solo bambino che non abbia perso qualcuno – un genitore, una nonna, un amico, una zia o un vicino. E penso: se Hamas è nato dalla generazione della prima Intifada, quando i giovani che tiravano pietre sono stati presi a fucilate, cosa nascerà dalla generazione che ha sperimentato i ripetuti massacri degli ultimi sette anni?”

La nostra sconfitta morale ci perseguiterà per molti anni in futuro.

Traduzione di Amedeo Rossi

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8 commenti
  1. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Poco fa a Canale 2 in Israele, Yariv Levin del Likud ha detto che il giornalista Gideon Levy dovrebbe essere processato per tradimento, perchè fa propaganda per il nemico e viola la sicurezza di Israele.

    I fascisti vorranno processare anche la Hass! Del resto, hanno cacciato l’inviato dell’Onu Falk, ebreo, e fatto pressione su un altro inviato dell’Onu, Goldstone, ebreo anche lui, perché facesse almeno finta di pentirsi di avere scritto certe cose sul suo spaventoso rapporto su come Israele tratta i palestinesi e Gaza. Ma non c’è da meravigliarsi. Volke Bernadotte, il primo inviato dell’Onu, arrivato a Gerusalemme nel ’48 per cercare di trovare delle soluzioni decenti, gli israeliani della Banda Stern lo uccisero. Non a caso la Banda Stern era specializzata in massacri ed esecuzioni sommarie durante la distruzione di oltre 500 paesi, villaggi e quartieri arabi palestinesi. Ovviamente si ispirava alla bibbia: il suo motto ufficiale era il passo nel quale secondo i compilatori della bibbia il loro Dio ordinava la distruzione dell’intero popolo degli amaleciti, che secondo certo rabbinato di oggi sono i palestinesi, tutti da distruggere quindi in quanto eredi di quegli amaleciti. Forse dovremmo riflettere sul fatto che nella bibbia si trovano i primi esempi di genocidi – ovviamente ordinato dal buon Dio al suo caro popolo eletto – oltre che il primo esempio di kamikaze: il Sansone di “Muoia Sansone con tutti i filistei!”.
    La Banda Stern entrò gloriosamente a far parte dell’esercito israeliano. E i vari capi del terrorsimo e della pulizia etnica contro i palestinesi divennero capi di Stato, vedi ben Gurion, capi del governo e capi delle forze armate. Tutto scritto e documentato in vari libri di ebrei israeliani, da Ben Morris, anche se piuttosto di parte, a Ilan Pappe, che per avere scritto e documentato verità agghiaccianti è stato costretto a trasferirsi negli Stati Uniti. Israele sarà anche “l’unica democrazia del Medio Oriente”, ma ci sono democrazie, come a suo tempo quella francese, colpevoli del colonialismo e delle sue pagine più sporche.

  2. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    NETANYAHU DA’ ORDINI A OBAMA!!! OVVERO, OBAMA PRENDE ORDINI DA NETANYAHU!!! Beh, tra democratici si usa….
    Tratto da un articolo sulla home page di Repubblica:

    “Dopo l’intervento di ieri del presidente degli Stati Uniti Barack Obama, stamane il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe suggerito alla Casa Bianca di non forzare la tregua con i militanti palestinesi. Secondo fonti vicine a Netanyahu e al segretario di Stato John Kerry, il leader israeliano avrebbe intimato all’amministrazione di Obama di non dire “mai più cosa pensare” sull’argomento. Secondo gli alti funzionari, il premier di Israele avrebbe detto che dovrebbero “fidarsi” di lui sulla questione e sulla mancanza di volontà di parte di Hamas di scendere a patti e affrontare colloqui per il cessate il fuoco. Il premier israeliano, inoltre, avrebbe aggiunto che ora si “aspetta” che gli Stati Uniti e la comunità internazionale sostengano pienamente l’offensiva israeliana a Gaza”.

  3. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Vari amici e conoscenti mi chiedono quando finirà questa interminabile tragedia israelo-palestinese. Ho risposto così:

    Finirà quando i governi israeliani la smetteranno di falsificare la Storia, nascondendo il peccato originale della feroce pulizia etnica contro i palestinesi e l’occupazione delle loro terre, oltre che calpestando anche la risoluzione dell’Onu che divideva la Palestina in due parti e ingannando i suoi giovani con testi scolastici che raccontano una visione falsa, capovolta, di come sono andate in realtà le cose nel ’47-’48 e di come erano già impostate nell’800. Impostate, vale a dire, sulla “de-arabizzazione della Palestina”.
    Finirà quando i governi israeliani la smetteranno di pretendere che i diritti, compresi quelli della Dichiarazione dei diritti universali dell’uomo, i siano solo degli israeliani e MAI dei palestinesi.
    Finirà quando si prenderà finalmente atto che i palestinesi NON possono solo piegarsi a ciò che propongono Israele e gli Usa, ma bisogna ascoltare anche le loro ragioni.
    Finirà quando i governi israeliani si renderanno conto che è estremamente vergognoso avere perdonato la Germania, che di ebrei ne ha eliminati a milioni, e avere anche accetto i risarcimenti, e non riuscire a considerare alla pari, senza odio, i palestinesi, sulla cui pelle ci si prendono altri infiniti risarcimenti.

  4. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Su Facebook NESSUNO, neppure sulla pagina di Ariel Toaff, ha risposto alla mia domanda di giorni fa: è vero che i militari israeliani nel cercare i tre ragazzi purtroppo rapiti hanno ucciso sette palestinesi, uccidendone poi altri tre? Questo silenzio, che rasenta il menefreghismo, mi pare sintomatico. Come si può pensare che i palestinesi di fronte a questi nuovo ammazzamenti sarebbero stati con le mani in mano? La strategia del provocare Hamas, per esempio con i famosi omicidi “mirati”, per far saltare le tregue e poter così colpire duramente i palestinesi è stata ben documentata per esempio da Tania Reinhart. L’uccisione di questi altri palestinesi, alcuni dei uali bambini, a me sempre una provocazione deliberata per poter poi finalmente avere la scusa buona per invadere di nuvo Gaza e fare un’altra carnerifica. Che NON ha nessun significato militare, ma è solo un’altra tappa del Piano Dalet, quello con il quale nel ’47-’48 Ben Gurion ha “ripulito” dai palestinesi la parte di Palestina assegnata dall’Onu ai sionisti e anche preso e “ripulito” pezzi non piccoli della parte assegnata dall’Onu ai palestinesi.

  5. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Ammazzano bambini come logica perversa e preventiva. Israele sa che saranno i combattenti di domani, meglio eliminarli prima che crescono e prendono coscienza.

    C.G.

  6. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Leggo che gli US il 15 luglio hanno fornito al terrorismo militare israeliano la “bellezza” di 4,3 tonnellate di motori a razzo per scopi bellici.
    Da notare che il 30 luglio Obama & Company hanno condannato (cito) “la morte e il ferimento di civili palestinesi, compresi bambini e operatori umanitari, negli attacchi contro ospedali e scuole-rifugio sapendo bene che i militari israeliani responsabili di quegli attacchi (terroristici, ndr) sono armati fino ai denti con armi ed equipaggiamento militare pagati dai contribuenti statunitensi!”

    Chissà cosa ne pensano gli sventolabandierine d’oltreoceano? God bless America?
    mah.

    C.G.

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