Pansa, Napolitano, Berlusconi: e vai con le parole in libertà…. Ma chi rappresenta politicamente l’Italia della manifestazione di sabato 25 ottobre?

Al festival del cinema di Roma Giampaolo Pansa dopo la proiezione del film “Il sangue dei vinti”, tratto dal suo omonimo romanzo centrato sui crimini dei partigiani a fine guerra mondiale e subito dopo, pontifica da par suo: “L’Italia non è ancora un Paese pacificato perché chi allora vinse non ha raccontato fino in fondo cosa accadde durante e dopo la guerra civile. Il muro d’omertà dei vincitori non è stato mai rotto. E dunque la guerra civile, nel dolore delle famiglie, non è mai finita”. Che l’Italia non sia pacificata è vero, ma è vero da vari secoli e i partigiani “non ci azzeccano”, e se ci azzeccano è solo come ultimi della serie dei responsabili. Sarebbe come prendersela con Pansa per il degrado del giornalismo italiano, del quale lui semmai è una delle ultime concause, ma certo non la prima né la principale. In ogni caso è da ipocriti l’insistere di Pansa a dire “i vincitori” riferendosi di fatto sempre e solo ai partigiani e ai comunisti, perché a vincere sono stati soprattutto i filoamericani, i padroni, gli stessi che avevano foraggiato il fascismo, dalla Fiat di Agnelli fino alla Confindustria e ai padroni anche del Corriere della Sera. A vincere è stata anche la Democrazia Cristiana, i liberali, i repubblicani, i monarchici, i banchieri, per non dire della Chiesa che ha evitato di pagare lo scotto per le sue malefatte, dal benedire l’invasione coloniale dell’Africa fino a benedire Mussolini, dal togliere di mezzo gli ostacoli come don Sturzo sulla strada dei fascisti in cambio dei Patti Lateranensi fino all’equivalente in Germania in cambio di un altro grasso piatto di lenticchie da parte di Hitler. Persino un cattolico convinto come Cossiga ha riconosciuto tempo fa che senza il disco verde della Chiesa il fascismo in Italia non avrebbe preso il potere. E non sono pochi quelli che dicono la stessa cosa riguardo la presa del potere dei nazisti in Germania, facilitata dalla decisione del Vaticano di togliere di mezzo i don Sturzo tedeschi.

Ma Pansa fa parte di quella schiera di giornalisti che – caso solo italiano – si sentono un po’ l’ombelico del mondo, il giornalismo gli va stretto, molto stretto, lo intendono come militanza politica, si prendono molto sul serio e diventano grandi uomini più in alto dei migliori e dei peggiori politici, da Michele Santoro a Paolo Guzzanti, da Marco Travaglio a Vittorio Feltri e alla buonanima di Oriana Fallaci, detentori della verità e puri per definizione. Del resto in Italia hanno un grande esempio, Mussolini appunto, e in Inghilterra Churchill: giornalisti pure quelli, ma che a un certo punto hanno saltato il fosso anziché occupare in eterno poltronissime redazionali o televisive, forse perché la tv a quell’epoca non c’era ancora. Pansa ormai accusa di fascismo perfino i giovani che alle sue trombonate nei dibattiti lo fischiano o comunque rumoreggiano. Neppure Berlusconi arriva a tanto.

Per carità, che ANCHE i partigiani abbiano fatto delle porcherie, cioè commesso dei crimini a volte perfino ignobili, non sarò certo io a negarlo o a volere che lo neghino altri e che il buon Pansa non ne parli. No, il problema è un altro, anzi sono altri due. Il primo è che i partigiani sono arrivati dopo il 1940: PRIMA ci sono state le porcherie altrui che hanno portato ANCHE agli eccessi dei partigiani, fermo restando il fatto che gli eccessi quando sono crimini non sono mai giustificabili. Ma comprendere le cause per cui c’è l’inquinamento che uccide o un incendio che miete vittime NON significa né giustificare l’inquinamento né l’incendio, significa solo analizzare le cose e ricercare i nessi tra cause ed effetti, per trovare le soluzioni, i rimedi, ed evitare che l’andazzo continui come prima, se non peggio. Strano quindi che i vari Pansa NON si occupino MAI delle nostre porcheria in Africa, Balcani e Unione sovietica. A quando un bel film o un bel romanzo sui 20-40.000 uccisi per rappresaglia per il fallito attentato al maresciallo Graziani? Ogni anno piangiamo giustamente per le Fosse Ardeatine, ma il massacro che abbiamo perpetrato per la bombetta a Graziani equivale a quasi un centinaio di altrui Fosse Ardeatine….

Il secondo motivo è che Pansa queste cose le sapeva e le poteva, e quindi doveva, tirare fuori già 20-30 anni fa, ma se n’è ben guardato perché altrimenti avrebbe fatto soffrire i suoi datori di lavoro, quelli che lo hanno tolto dal Corriere della Sera e molto ben valorizzato a Repubblica e dintorni. Detto in termini più crudi, direi quasi pansiani, non gli avrebbe cioè fatto comodo. Anzi, quando queste cose le tirava fuori qualcuno di destra, o qualche giornalista di sinistra non fazioso o non in vendita, veniva preso a pedate e tacciato di fascismo, accusato di non “storicizzare” e di non capire niente, servo dei padroni o giù di lì. Quasi come alzare la mano oggi per dire “il governo israeliano commette anche errori pesante”. Pansa invece preferiva correre davanti ai cancelli della Fiat di Torino, paralizzata dalla protesta e dallo sciopero operaio, per scrivere paginoni su Repubblica nei quali tracciava ritratti del dominus del Pci di Torino Piero Fassino e del “comunista buono e diverso” Enrico Berlinguer piuttosto imbarazzanti. Imbarazzanti anche perché quello sciopero è stato un azzardo perso in partenza, demenziale quindi, un uso strumentale delle tute blu da parte della nomenklatura di partito e di sindacato: una variante del solito “armiamoci e partite”. A sua parziale scusante Pansa ha il fatto che a far da corona a Berlinguer a Torino a quell’epoca c’era anche un altro gentiluomo disinteressato come Giuliano Ferrara, un figlio di papà romano che grazie alle raccomandazioni di un pezzo grosso come Pajetta si ritrovò dal niente romano al fare il responsabile di fabbrica del Pci a Torino: un modo come un altro per procuragli un bel gradino per fare carriera. Pur non essendo la Carfagna o la Gelmini, Ferrara ha capito con quasi 20 anni di anticipo su Pansa che la carriera era meglio farla da un’altra parte e in altri modi.

Possiamo consolarci con il solito “meglio tardi che mai”. Chissà, forse i romanzi almeno sulle nostre porcherie in Africa emerse e documentate con decenni di ritardo verranno scritti in futuro, Pansa prima o poi si occuperà anche del “Sangue altrui da noi versato”. Ben venga quindi il suo libro e ben venga il film tratto dal libro, ma se ci illudiamo di poter continuare a ignorare il resto, ciò che è venuto PRIMA, sbagliamo di grosso. E poi c’è questo eterno vizio degli “italiani brava gente”… Riguardo il film tratto dal romanzo di Pansa leggo infatti che “l’eroe, tra i due fratelli schierati su fronti opposti, resta il personaggio interpretato dall’attore Beniamino Placido, ovvero l’italiano buono e con senso del dovere, uno che rifiuta fino alla fine di schierarsi, un po’ Don Abbondio un po’ poliziotto esemplare”. Siamo alle solite. Sembra ormai di stare non solo a rivedere il film “Italiani brava gente”, ma anche a rivedere in continuazione “don Matteo”, “un medico in famiglia” e coglionate simili. Giustamente rifiutato al festival del cinema di Venezia e inizialmente anche dal festival di Roma, ecco che il film pansiano è stato ripescato dal festival di Roma, come “evento speciale, accompagnato da dibattito pubblico”. Pansa con modestia dissente: “Avrei preferito che il film fosse inserito in concorso, ma viste le premesse, considero comunque un bel risultato essere qui. Credo che il produttore, Alessandro Fracassi, sia stato un eroe a fare questo film”. Addirittura!

L’ex innamorato di Berlinguer e Fassino prosegue: “Questo film aggiunge una pietra sulla strada della verità”. Sì, peccato però che la strada della verità è lunga chilometri, e troppi dei quali sono privi di pietre…. Perché non scrivere un romanzo e fare un bel filmone, anzi un bel serial televisivo, anche sull’”armadio della vergogna”? Vale a dire, un film su come la giustizia militare italiana è arrivata al degrado di insabbiare i dossier su decine e decine di stragi compiute dai nazisti contro civili italiani quando occupavano il nostro Paese. Stragi, si noti bene, compiute PRIMA delle vicende che giustamente hanno scandalizzato, sia pure a scoppio ritardato, molto ritardato, il grande Giampaolo Pansa.
Il dramma è che al linguaggio e alla mentalità da operetta dei Pansa si accompagna il linguaggio del presidente della Repubblica, che nel commemorare la battaglia di El Alamein ha fatto un discorso senza né capo né coda: evitando accuratamente di dire che nella battaglia di El Alamein, cioè nella seconda guerra mondiale, eravamo dalla parte del torto marcio: alleati dei nazisti (oltre che di altre belve come gli imperialisti giapponesi). Giorgio Napolitano se l’è cavata dicendo che la sconfitta subita ad El Alamein “ha posto le basi per lo sbarco in Sicilia”, ovvero per la liberazione dell’Italia per mano americana. C’è di che arrossire. E tralasciamo “il sangue dei vinti” versato dagli americani in Sicilia senza motivo alcuno, dal massacro di militari arresi fino a quello di civili, tutte cose ben documentate per esempio da Benito Li Vigni. Come si sa, c’è sangue e sangue, c’è vinto e vinto. Soprattutto, oggi come ieri, c’è datore di lavoro e datore di lavoro…

Se l’arte dello slalom è così in voga, dal Quirinale ai Pansa, le premesse non sono le migliori per la messa a frutto della grande manifestazione avvenuta a Roma sabato 25. Due milioni e mezzo o solo 300.000 partecipanti, il problema è che mi pare una manifestazione che rischia di essere o diventare inutile, una occasione sciupata. Veltroni infatti non è all’altezza della situazione, che è grave e a quanto pare destinata a peggiorare. Ho già scritto alcune volte che Veltroni è uno dei principali, se non il principale, responsabile dello strapotere di Berlusconi. Per carità, tutti possiamo sbagliare. Ma se non si ammette ad alta voce di avere sbagliato, allora non è possibile migliorarsi per davvero e non a (altre) chiacchiere. Veltroni, come altri, è ben lungi dall’ammettere quando, come e dove ha sbagliato – tragicamente – con Berlusconi. La situazione italiana ha da tempo bisogno quanto meno di uno Zapatero o almeno di un Veltrotero, non di un Veltrusconi. Ha bisogno di idee, programmi, progetti ben precisi, capitoli di spesa chiari e investimenti massicci sui giovani, cioè sul futuro, che passa per l’investimento nelle scuole, nelle Università, nella ricerca, e non per i danari pubblici – vale a dire i nostri danari – regalati a pioggia alla Fiat o, come pretende la signora Mercegaglia della Confindustria, “non solo alla Fiat, ma anche agli altri”. Non passa per i danari pubblici, vale a dire i nostri danari, regalati agli editori, alle banche, alle cliniche private, alla Chiesa, e quant’altri campano a sbafo del contribuente italiano, cioè del cittadino italiano, regalati di fatto solo per avere i loro voti alle elezioni e continuare così ad alimentare un sistema che fa acqua e debiti da tutti i lati.

La scoperta del socialismo per i ricchi anziché per i lavoratori non è una bella trovata. E’ una bella trovata per i Bush e i Berlusconi, tutta gente che fino a ieri schifava l’intervento dello Stato e ora si aggrappa alle sue mammelle per spremerle per chi ha fallito, dilapidato, rubato, ma siccome li ha votati allora devono essere salvati. Salvare le banche forse può essere utile, anche se ce ne sono varie che andrebbero lasciate al loro destino, ma i responsabili del disastro dovrebbero almeno essere cacciati a calci nel sedere, se non chiusi a chiave in galera. Ma come? I signori B&B, i Bush e i Berlusca, fino a ieri si sono riempiti la bocca cantando le lodi del “sano spirito animale del mercato e delle sue leggi” e adesso invece le “sane leggi del mercato” le schifano e le scongiurano usando massicciamente i soldi dello Stato? Cioè, si badi bene, i nostri soldi. Che hanno tutta l’aria di essere sul punto di venire dilapidati, in modo che neppure i sovietici sapevano fare.

La massa dei partecipanti alla grande manifestazione più che dalla politica dei partiti è stata spinta a Roma dalla paura per il futuro, anzi già anche del presente. In questo è stata anticipata dal movimento di protesta nelle scuole. E a conti fatti si tratta di una grande massa di gente che in realtà è un insieme di strati sociali trasversali e tra loro diversi, proprio come la massa degli studenti. Ma è anche una massa di persone che non sanno se e quali interessi comuni hanno, quale progetto può unificarli o almeno allearli contro l’attuale governo e contro la struttura di potere dominante. E il motivo per cui non lo sanno è che i politici da un bel pezzo non fanno più quelle che una volta si chiamavano analisi di classe e analisi della composizione del sistema produttivo. Oggi si fanno sondaggi o “analisi di mercato”, ma nessuno sa come e dove è strutturata la forza lavoro in Italia. Si cerca di andare in tv, da Vespa o da Costanzo, da Santoro o da Floris, i più moderni (?!) vanno in Internet, con siti e blog personali o – è l’ultima moda – collezionando “amici” su Facebook. Ho sentito a Radio Popolare che uno dei candidati alla guida di quella che una volta era la Federazione dei giovani comunisti italiani (Fgci) e che oggi vorrebbe essere l’organizzazione giovanile del Partito Democratico (PD)- ma esiste? – è un tizio, pardòn un “ggiovane” che si candida perché ha 4-5 mila “amici” su Facebook e perché crede che “Internet è importante”. Sono senza parole! Certo che è importante, ma se si continua a credere che l’immagine (=tv) e il virtuale (=internet) possano prendere il posto del reale, cioè della società, e di rimando anche della struttura di partito o di movimento radicata nei luoghi di lavoro, di abitazione e di studio, allora si continua ad andare a sbattere. Con altre tramvate in faccia. Perfino i partiti Usa sono ben radicati: lo zoccolo duro di Bush sono stati infatti i cristiani evangelici (e il risultato s’è visto…).

Insomma, l’Italia nuova che forse – ripeto: forse – comincia a emergere dalla protesta degli studenti, degli insegnanti e dei “300 mila” o dei “2 milioni e mezzo” della manifestazione del 25 non credo sia l’Italia dei partiti, l’Italia della protesta già strutturata per partiti, ma “solo” l’Italia del timore e della paura per il futuro e della protesta conseguente. E’ una Italia quindi della quale i Veltroni non sono e non possono essere i leader, per il semplice motivo che di fatto loro rappresentano il vecchio, l’insieme di cose che scherzando e ridendo, tra una comparsata da Vespa e una da Floris, da un festival del cinema e un “se po’ fà”, ci ha portato a questo punto. Vale a dire, sull’orlo dell’abisso. Quella della manifestazione di Roma e della protesta degli studenti più che l’Italia veltrona del “se po’ fà” – o del “we can” degnamente condito con appartamento comprato a New York per la figliola – è l’Italia del “s’ha da fà!”. E’ l’Italia che si sta accorgendo che l’Italia “del fare” cantata da Berlusconi&C si basa e si ingrassa sul far fare agli altri, a loro. Cioè a quelli che fanno sempre più fatica ad arrivare a fine mese e arrancano già alla terza o quarta settimana e per i quali il lavoro certo, con annesso contratto e retribuzione decente, è sempre più un miraggio.

Berlusconi di fronte alla protesta studentesca ha reagito in maniera sconsiderata, pericolosa in modo non sottovalutabile. Lui ha la mentalità del padrone di azienda, visto che da decenni è padrone di Mediaset e man mano sempre di più anche di altro, quindi è abituato a decidere e a dare ordini, rimuovendo se necessario chi non gli obbedisce o “non funziona”. Anche nella sua squadra di calcio, il “favoloso” Milan che s’è aggiudicato Beckham, colpo da maestro che porterà altri voti alle elezioni e farà diventare ancora più brutto il Moratti dell’Inter, anche nella sua squadra di calcio Berlusconi è abituato a dare “suggerimenti” che di fatto sono ordini. La stessa mentalità Berlusconi la sta sfoderando in politica, ma non solo nel suo partito personale, purtroppo anche nel parlamento e nel governo. Nonché, in questi giorni, con il dilagare della protesta degli studenti. Ma l’Italia, cioè una intera società civile, NON è una azienda. NON è una squadra di calcio. NON è possibile licenziare, mettere in cassa integrazione i cittadini italiani, neppure in parte, neppure “solo” gli studenti: la Costituzione NON lo prevede… E se si può diventare il boss delle tv grazie agli “aiutini” di un Craxi, cioè della politica fin troppo disinvolta, NON è possibile diventare il boss del Paese grazie ad aiutini dei Craxi, ecc., per il semplice ma insormontabile motivo che in questo caso il Craxi e l’eccetera della situazione è lo stesso Berlusconi. Che non può più bussare alle porte altrui, può solo bussare alla porta propria. Oltre che, eventualmente, a quella del “caro amico” Bush…

Berlusconi sull’uso della polizia contro gli studenti ha fatto marcia indietro, non prima di essersi coperto di ridicolo e avere dimostrato che non conosce bene certe leggi: in Italia, la polizia nelle scuole e nelle Università infatti NON la manda né il governo né il questore né il prefetto né il comandante dei carabinieri né il ministro dell’Interno, ma può essere solo chiamata e solo dai presidi e dai rettori. Minacciare l’invio della polizia e dei caramba non è però solo una cavolata da figura del cavolo, ma anche un pessimo segnale: quando un governo comincia ad agitare di questi fantasmi e a sproloquiare così vistosamente, di solito finisce male. Fino alle barricate, alle svolte repressive o alle cacciate a furor di popolo dei capi di governo presuntuosi e prepotenti, oltre che incapaci.

Non vorremmo si arrivasse a tanto. Ma la situazione economica può diventare la benzina che il cerino acceso incautamente da Berlusconi sproloquiando di polizia nelle Università – massima bestemmia in un Paese civile, come mandare la polizia in chiesa! – può incendiare.

421 commenti
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  1. Anita
    Anita says:

    x Cerruti Gino

    Kompare,
    le mi chiede una cosa molto complessa.

    Ci sono molti tipi di “Grants” o borse di studio.
    Ci sono miliardi di dollari in borse del governo che non devono essere ripagate.
    Miliardi di dollari in borse private che non devono essere ripagate.
    Ci sono molti criteri per ricevere borse di studio, si deve fare uno studio su ognuna.
    Molti studenti fanno applicazioni a diverse e multeplici Borse di studio.

    Per esempio io ho una borsa di studio con un criterio, deve essere garantita ad una donna, nel secondo anno universitario ed e’ limitata a studentesse che si avviano ad una carriera.
    Ho scelto il secondo anno perche’ piu’ della meta’ si fermano o non finiscono il primo anno.
    Non e’ grande, ma e’ sempre un aiuto.
    Ogni anno la recipiente mi manda i ringraziamenti.

    Le mando un idea, e’ in inglese:

    List of All Current U. S. Federal Government
    Scholarships Benefiting Students

    http://www.fedmoney.org/grants/p-0-scholarships.htm

    Si’, si puo’ ricevere un full scholarship anche se benestanti, dipende dal merito dello studente.
    E’ un merito, un onore.

    Naturalmente si devono mantenere i gradi.

    Buona notte, Anita

  2. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Nicotri,
    forse mi sbaglio io ma ho l’impressione che lei confonda l’offensiva crucca contro la Repubblica dell’Ossola, condotta nella seconda metà di ottobre 1944 effettivamente con forza pari ad un paio di divisioni, con l’offensiva in Val Grande che a me pare impegnasse forze molto minori.
    In ambedue i casi le forze partigiane, in effetti piccole, vennero spazzate via. Non tanto però per la loro inferiorità numerica ma perchè, anche con forze più o meno pari, un esercito partigiano non può competere praticamente mai con forze regolari che sono, per definizione, appoggiate da armi pesanti e dall’aviazione. Il vantaggio del terreno può essere importante ma non è mai decisivo, perchè nessun terreno può impedire un attacco da parte di forze militari adeguatamente armate ed addestrate.
    In realtà i veri assi vincenti di una guerra partigiana sono la mobilità, il fatto di essere suddivisi (o suddivisibili) in piccoli o piccolissimi gruppi che si possono nascondere facilmente, la loro contiguità (o addirittura la loro indistinguibilità) con la popolazione civile.
    Un esercito partigiano (o se si preferisce un esercito guerrigliero) che abbia capito la vera essenza della guerra partigiana (della guerriglia) non è mai fermo, è sempre in movimento (magari sfilando ai lati delle forze regolari ma marciando in direzione opposta), attacca solo in condizioni di netta superiorità strategica e di sorpresa , preferibilmente di notte e comunque sapendo esattamente contro chi e dove combatte, combatte per tempi brevissimi poi rompe il contatto e scompare, magari mescolandosi con la popolazione civile di cui fa abitualmente parte.
    Queste conoscenze dell’essenza più propria della guerra di guerriglia sono assai meno diffuse di quanto si pensi: ad esempio i partigiani cattolici della Repubblica dell’Ossola non l’avevano capito e gli autonomi della Repubblica di Alba neppure. Sono stati soprattutto i comunisti ad avere capito l’essenza della guerra partigiana, furono infatti i combattenti migliori pur essendo decisamente i peggio armati (gli alleati non rifornivano le formazioni comuniste che quindi vivevano soprattutto con le armi catturate al nemico).
    Un esercito guerrigliero che non combatta in questo modo viene regolarmente battuto dalle forze regolari e rischia di scomparire. Poi ci sono altri dettagli tecnici che non mi sembra il caso di affrontare qui.
    Da tutto questo si deduce che chi accusa i partigiani di viltà perchè non accettano il confronto in campo aperto (se non nei momenti finali della guerra di liberazione, come ad esempio fecero i titini nell’ultimo anno di guerra) non capisce assolutamente nulla della strategia e della tattica della guerra di guerriglia. U.

  3. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Uroburo

    Può darsi che io confonda o ricordi male. Ma il succo non cambia. Ed è semplice: Resistenza, Resistenza, Resistenza!!!
    ‘Notte.
    pino nicotri

  4. Uroburo
    Uroburo says:

    Per Silvy
    Cara signora,
    non è che io e lei abbiamo letture divergenti, è che abbiamo proprio visioni opposte basate su punti di partenza (o se preferisce: punti di vista) opposti.
    A me non interessa nulla di come il Giuanin del Pian di Nuus l0 metteva in culo alle sue pecore. Mi interessa molto di più capire come Crispi (tanto per fare un nome) lo metteva in culo a tutti gli italiani.
    La storia locale è, secondo me, una questione da specialisti e/o da appassionati. E non è neppur vero che si può capire il grande dal piccolo: qualche volta succede ma solo quando si conosce bene e il grande ed il piccolo.
    E’ una questione di interessi: io posso divertirmi a ricostruire la storia della mia famiglia indietro nei secoli ma attribuisco a queste conoscenze un valore esclusivamente personale. Scoprire che il mio bisnonno ha partecipato per tre anni alle operazioni di repressione del “brigantaggio” non mi dice nulla di interessante. Se non il fatto che i soldati erano obbligati a pagarsi la loro divisa!
    La conoscenza della storia non è e non può essere una materia infinita che comprende la totalità perchè gli uomini sono esseri limitati che devono fare delle scelte finite. E l’insegnamento non può esser fatto a tempo pieno (per tutto il giorno) come vorrebbe Galavotti, perchè di don Milani ce n’è stato uno solo e poteva andar bene solo in quel determinato contesto. Il valore pedagogico di quell’esperienza e minimo perchè si tratta di un’esperienza non riproducibile.
    Bisogna accontentarsi del possibile, un concetto che gl’ittagliani, nel loro stantio ed infantile cattolicesimo, non capiranno mai. U.

  5. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Oggi 2 Novembre, più che andare al cimitero, qui a Bisceglie la gente va in spiaggia o in campagna. E’ una giornata estiva a pieno titolo. Anch’io sto attendendo da un momento all’altro lo squillo della mia amica per andare in campagna. Il bello di abitare in meridione. Rosicate, gente, rosicate…
    Scherzavo.
    L’altra faccia della medaglia è che, non piovendo da molto, l’acqua comincia a scarseggiare. Comunque, non è una situazione insolita per noi. Appena giungerà qualche perturbazione dai balcani, faremo salti di temperatura di 10-15 gradi tutti insieme come è successo alla metà di Settembre, dopodicchè dovremo deciderci a tirar fuori i cappotti e a mettere il piumone sul letto.
    Quel giorno sì che sarà per me il vero 2 Novembre, il funerale dell’Estate. Amen.
    P.S. Oggi il vignettista della Gazzetta del Mezzogiorno, il geniale Pillinini, ha disegnato una donna sdraiata in spiaggia in tenuta da bagno, che dice: ” mio marito mi ha promesso mari e morti”.

  6. Il Passator Cortese
    Il Passator Cortese says:

    POESIA DEI PARTIGIANI ITRIANI CONTRO IL MALEDETTO FASCISTA.

    O ISTRIA CARA (ROSSA UNA STELLA)

    O ISTRIA CARA
    OPPRESSA E INSANGUINATA,
    ANCHE LA VITA
    TI ABBIAMO NOI DONATA.

    PRENDI IL FUCILE
    E VATTENE ALLA GUERRA,
    SCACCIA IL NEMICO,
    REDIMI LA TUA TERRA

    AVANTI UNITI,
    CROATI ED ITALIANI,
    NELLA CERTEZZA
    DI UN PIU’ BEL DOMANI.

    ALLA VITTORIA
    IL POPOLO AVANZA UNITO,
    PERCHE’ LO GUIDA
    IL MARESCIALLO TITO.

    I NOSTRI OCCHI
    SON FISSI ALLA VITTORIA:
    NOI INIZIEREMO
    LA NOSTRA NUOVA STORIA

    LA’ SUL QUARNERO C’E’ FIUME
    CHE IN ANSIA ATTENDE
    IL PARTIGIANO
    CHE IN ARMI LA DIFENDE.

    VILE TEDESCO,
    SCAPPA BEN LONTANO,
    ARRIVA IL QUARTO
    BATTAGLIONE ITALIANO.

    *ROSSA UNA STELLA
    SBOCCIATA E’ COME UN FIORE
    NEL CIELO BIANO
    DEL NOSTRO TRICOLORE.*

    CANE FASCISTA,
    CHE SERVI GLI OPPRESSORI,
    PER TE SARANNO
    PRESTO GRAN DOLORI!

  7. Il Passator Cortese
    Il Passator Cortese says:

    Lo avrai
    camerata Kesserling
    il monumento che pretendi da noi italiani
    ma con che pietra si costituirà
    a deciderlo tocca a noi
    non coi sassi affumicati
    dei borghi inermi e straziati dal tuo sterminio
    non colla terra dei cimiteri
    dove i nostri compagni giovinetti
    riposano in serenità.
    Non colla neve inviolata delle montagne
    che per due inverni ti sfidarono
    non colla primavera di queste valli
    che ti videro fuggire
    ma soltanto col silenzio dei torturati
    più duro di ogni macigno
    soltanto con la roccia di questo patto
    giurato tra uomini liberi
    che volontari si adunarono
    per dignità e non per odio
    decisi a riscattare
    la vergogna e il terrore del mondo
    su questre strade se vorrai tornare
    ai nostri posti ci ritroverai
    morti e vivi collo stesso impegno
    popolo serrato intorno al monumento
    che si chiama
    ORA E SEMPRE RESISTENZA

    P. Calamandrei

  8. Il Passator Cortese
    Il Passator Cortese says:

    Così giunsi ai giorni della Resistenza
    senza saperne nulla se non lo stile:
    fu stile tutta luce, memorabile coscienza
    di sole. Non poté mai sfiorire,
    neanche per un istante, neanche quando
    l’ Europa tremò nella più morta vigilia.
    Fuggimmo con le masserizie su un carro
    da Casarsa a un villaggio perduto
    tra rogge e viti: ed era pura luce.
    Mio fratello partì, in un mattino muto
    di marzo, su un treno, clandestino,
    la pistola in un libro: ed era pura luce.
    Visse a lungo sui monti, che albeggiavano
    quasi paradisiaci nel tetro azzurrino
    del piano friulano: ed era pura luce.
    Nella soffitta del casolare mia madre
    guardava sempre perdutamente quei monti,
    già conscia del destino: ed era pura luce.
    Coi pochi contadini intorno
    vivevo una gloriosa vita di perseguitato
    dagli atroci editti: ed era pura luce.
    Venne il giorno della morte
    e della libertà, il mondo martoriato
    si riconobbe nuovo nella luce……

    Quella luce era speranza di giustizia:
    non sapevo quale: la Giustizia.
    La luce è sempre uguale ad altra luce.
    Poi variò: da luce diventò incerta alba,
    un’alba che cresceva, si allargava
    sopra i campi friulani, sulle rogge.
    Illuminava i braccianti che lottavano.
    Così l’alba nascente fu una luce
    fuori dall’eternità dello stile….
    Nella storia la giustizia fu coscienza
    d’una umana divisione di ricchezza,
    e la speranza ebbe nuova luce.

    Pier Paolo Pasolini

  9. Alba Chiara
    Alba Chiara says:

    FESTA D’APRILE

    I fascisti han capito,
    se non son proprio tonti,
    che siamo arrivati
    alla resa dei conti!

    Scendiamo giu’ dai monti
    a colpi di fucile!
    Evviva i Partigiani!
    E’ festa d’Aprile!

    (Canto Partigiano, inizi aprile 1945)

  10. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Molto interessante il dibattito sulle lotte partigiane.
    Chiunque aabbia una certa età ha avuto genitori o parenti in qualche modo coinvolti nelle porcherie della guerra. Chiunque io abbia sentito raccontare, mai nessuno ha parlato di eroismo ma solo di sofferenze, di bestialità e di rabbia.
    Mio padre era nella divisione Folgore, sempre in prima linea. Pur essendo fascista (a modo suo), ha sempre parlato male della guerra, vista unicamente come un continuo macello di uomini. Un fratello di mio padre è stato prigioniero in Africa, l’altro reduce dalla Russia. Immaginatevi in quale tono parlavano del nostro esercito…

  11. Peter
    Peter says:

    xMarco T

    bravo Marco, bravo, si goda il sole dell’autunno. Pero’ il mare mi sembra eccessivo, dalle mie parti si andava ancora a ottobre, ma fare il bagno a novembre era rarissimo. Si e’ davvero riscaldato tanto il clima?
    Inutile dire che qui e’ praticamente inverno, almeno per me. E’ almeno un mese che vado in giro in tenuta invernale, ed accendo spesso il riscaldamento la notte. Molti giovanotti locali vanno in giro in maniche corte la sera…e’ evidente che hanno freddo, ma non sembrano farci caso.
    I colori dell’autunno nordico sono pero’ bellissimi. Il verde dell’erba, i ciclamini, i tramonti, etc etc (sempreche’ ci sia un’ora di sole, senno’ non si vede nulla)

    Peter

  12. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Ieri a casa mia, con la porta-finestra aperta tutto il giorno, c’erano 28°C. Certo, capita che a Novembre si faccia il bagno. Ricordo nel 2002 (se non sbaglio) di essere stato a pranzo nella villa a mare di un’amica e c’era gente che faceva il bagno.
    Le atmosfere nordiche le ho vissute in Svizzera. Uscire di casa con 20° sotto zero, è un trauma che ancora non ho superato!
    Io adoro il caldo, tutti i giorni mi faccio la mia pennica di 1-2 ore in terrazza sotto il sole. Ieri ho fatto la doccia e mi sono asciugato al sole in terrazza. Una goduria!
    Capita comunque per tutto l’inverno di incocciare la giornata splendida. Allora apparecchio tavola in terrazza, senza esitazione. I mesi più incerti sono Marzo e Aprile. Sono mesi criminali perchè non ti puoi fidare. L’inverno scorso ha nevicato, evento insolito da noi. Però l’inverno è stato, tutto sommato, molto generoso come temperature: me la sono cavata con una sola bombola di gas per la stufa e un po’ di corrente elettrica in più per lo scaldabagno. Molto onesto, come inverno!
    Un saluto, marco

  13. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Uroburo,

    qualcosa di Meneghello avrebbe potuto leggerlo, se non altro perchè è stato anche partigiano e studioso di Shakespeare, oltre che cantore delle,apparenti, piccole storie!

    Quindi “meni batocjo” (vede ne abbiamo tutti uno), c’entra poco.

    Nelle mie reminiscenze c’è un libretto “l’insegnamento della storia secondo il metodo delle linee di sviluppo” dove l’autore riconosceva tre atteggiamenti nei confronti della storia:Romantico- Pratico_ Filosofico che corrispondono, si, a diversi stadi di sviluppo ma si intersecano anche…
    Per farla corta, come dice benissimo Galavotti, si parte dal conosciuto, dall’ambiente e poi si arriva, forse,in Italia no, all’astrazione!!
    -Fino a quando ci sono accademici che insegnano che la verità è morale o immorale…povera storia.
    Io sono d’accordo con Galavotti, si può far storia sempre, ma da chi e come?
    I nonni che raccontano…fanno storia, ma non ci sono più.
    Il papà che costruisce un modellino con il figlio fa storia, ma non ha tempo!
    La comunità,l’oratorio, il campo di calcio farebbero storia, ma il primo è scomparso il secondo rischia di far storia di anabolizzanti et similia.
    L’insegnante dovrebbe dare ordine temporale e logico a tutte “queste storie ” ed inserirle in quadri di civiltà.

    Mi pare, spero, di averle spiegato la mia idea di insegnamento della storia che considera appunto il “fattibile”.
    Ma cosa c’entra questo con insegnanti, per decenni, reclutati per
    tamponare la disoccupazione?
    Che cosa c’entra con il messaggio che è passato agli studenti ,sull’importanza della storia:
    -Studiate da pafg. 15 a pag 28!
    Ecco dove andrebbe tampinato il governo, gli studenti dovrebbero fare meno casino e più proposte concrete a muso duro!
    Lo ha detto anche MarcoT. con cui sono d’accordo.

    Vado a Santa Maria Worth, sul lago di Velden.
    C’è un bellissimo cimitero antichissimo.
    Se non l’ha già fatto, lo visiti!
    Buona giornata.
    sylvi

  14. Peter
    Peter says:

    xSylvi

    questa visione idilliaca della storia e’ tipica della sua (peraltro rispettabile) cultura cattolica. L’oratorio, la piccola comunita’ devota, la famiglia, etc. Sinceramente, non capisco come tutte quelle cose ‘facciano’ storia, anche se ne possono fare parte.
    A ben guardare, la storia di qualsiasi periodo e’ lo studio della dinamica di forze sociali ed umane contrapposte, le quali interagiscono tra loro in modo piu’ o meno violento, piu’ o meno ‘diplomatico’, piu’ o meno brutale, a seconda dell’epoca, della nazione, della cultura generale del luogo, etc etc.
    In praticamente tutte le epoche e contesti, la storia e’ storia di violenze, sfruttamenti, sopraffazioni, repressioni, anche se i soggetti cambiano ed un po’ si alternano.

    Peter

  15. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Dice La Russa, quello che quando sfila,davanti ai plotoni “schierati”,ha un sorriso che denota che “è finalmente”arrivato a giocare con i “soldatini veri”.
    A fine manifestazione ,ricordarsi di cambiargli “il pannolino”.

    Ebbene dice il nostro :..Oggi per i cittadini uomini e donne con le stellette sono una garanzia di un sicurezza e di liberta’, una garanzia certa per le istituzioni democratiche’. Poi ha aggiunto che ‘il 4 novembre e’ sicuramente la data fondante dell’identita’ dell’unita’ nazionale e credo che celebrarla assieme al 2 giugno e al 25 aprile nella stessa maniera sia una cosa bella’.

    Si,dipende,dico io…da tante cose , per esempio se l’immagine dei soldati italici è quella del Libano per esempio,a difesa dei campi di Sabra e Shatila e di altre “mission”..
    Un pò meno quando mi vengonoin mente quelle “immagini” credo dalla Somalia con i nostri “giovatti”intenti a far passare corrente elettrica nei genitali dei somali…!

    Poi come si sa ,l’importante è non far gestire la “memoria storica da Gente come Galli della Loggia(a proposito di quale Loggia”),poi bisognerebbe anche mettersi d’accordo con I Padani , poi …beh, insomma prima bisognerebbe mettersi d’accordo su cosa si intenda “per identità nazionale”,insomma ancora un percorso lunghetto…!!

    Per esempio io ancora stento a capire il perchè di 600.000 morti per andare a liberare la Sylvi,oggi tranquillamente in tra i boschi della carinzia…

    Naturalmente scherzavo…come al solito..!!!

    cc

  16. Faust
    Faust says:

    … berluscloni, il p2ista ha perso lamico george w. busc, buttato nellimmmondizia differenziata dai gringos in massa, ad eccezzione della mezzagringa Anita, cche tiene la foto sul comodino da notte, x non sentirsi sola nelle notti scure… Anche il nano asfaltato tiene una foto sull orinatoio, dove ccè llui con i tacchi, cche abbraccia il busc, … aiuta la prostata!!.

    … O bamma, stringera la mano del nano mafioso di Arcore?¿? e il p2ista contumace, portera con llui borghezio a Waschington.. o la carfagna?¿ cosa cambiera?¿? … solo il colore o anche il dolore?¿ consigliera ad O bamma, di farsi un ppo piu bianco, nella clinica di M. Jakson o quella di scarpagnini a Catania?¿?
    Faust

  17. Muoiono di fame 1,6 milioni di "negri"? E che ce frega, mica so' ebrei sionisti
    Muoiono di fame 1,6 milioni di "negri"? E che ce frega, mica so' ebrei sionisti says:

    La denuncia del ministro degli Esteri britannico: “Rischio epidemie e malnutrizione”
    Diplomazia al lavoro per fermare la guerra civile. Veltroni: “Intervenga il governo italiano”
    Congo, 1,6 milioni di profughi
    “Non hanno né acqua né cibo”

    Congo, 1,6 milioni di profughi “Non hanno né acqua né cibo”

    ROMA – “Gli sfollati in Congo sono più di un milione e 600.000. Sono presi in trappola senza né acqua né cibo”. La denuncia è del ministro degli esteri britannico David Miliband che ha raggiunto la capitale del Congo devastato dalla guerra civile tra l’esercito del generale ribelle Laurent Nkunda e le truppe del presidente Joseph Kabila. “I profughi – ha detto Miliband – non possono essere raggiunti facilmente dagli aiuti umanitari. La minaccia di epidemie e di diffusa malnutrizione nella zona degli scontri è più che reale”.

  18. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Cara ségolene.
    Vespa a 6 euro e Del Boca a 25, per me il divario è persino poco, il rapporto 1 a 100 mi sembrerebbe più congruo.

    Caro Linosse
    “Dicono che in giro ci sia una inspiegabile moria di api, anche le vespe sono preoccupate, chissà i vesponi…”
    Mi spiace disilluderti ma quello del vespone è un chiaro caso di mimetismo fanerico, in realtà lui non ha niente a che spartire, con gli imenotteri, è palese che si tratta di un dittero della sottospecie mosche coprofaghe, purtroppo molto più resistenti ed enormemente più adattabili.

    Salutoni Antonio - – - antonio.zaimbri@tiscali.it

  19. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Peter,

    davvero mi ritiene così limitata e bigotta, così mentalmente ristretta, così impreparata professionalmente (anche se ormai fuori gioco)?

    Ho fatto l’esame di didattica della storia e l’ho pure superato.
    All’Università di Trieste, non in parrocchia!

    Come si può insegnare storia senza partire dal “vissuto” del bambino o del ragazzino?
    Per esempio: partire dal post del Passator cortese n.306.
    Dall’analisi storiografica di questo testo si può fare storia per un intero anno scolastico anche in V liceo.

    Oppure dal post 316 di controcorrente:
    …600.000 morti (sono quasi 700.000 per la triste precisione) per andare a liberare la Sylvi, oggi tranquillamente in tra i boschi della carinzia…

    Partendo dai racconti dei “nonni;” dove “nonna” Sylvi non voleva essere liberata, e “nonno” controcorrente deplora i morti per “liberarla”, contro la sua volontà!
    Immagini quanti paralleli e paragoni con altre Storie,anche internazionali!

    Con interdisciplinarità, ricchi “quadri di civiltà”, a “maglie larghe”, a “maglie strette”, come più ci aggrada!

    mandi

  20. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Ricordi didattici di un ex-post-telegrafonico!

    Ovvero a che cacchio servono i logaritmi!

    Quando mi spiegarono i “LOG” nessuno si preoccupò mai di spiegarmi a cosa veramente servissero,salvo vaghe indicazioni cui le nostre” menti piccine”,ancora non potevano aspirare.

    L’uso del Regolo calcolatore” ,antico mezzo quasi come” l’abaco”mi diede già una pur vaga idea,ma non ancora sufficiente!

    Solo la comodità del post-telegrafonico di leggere uno schema attraverso i db ,(+e -)evitando il x e il : con l’innegabile seguito di magari 22 cifre dopo la virgola di cui almeno 20 non servono un cacchio ai fini pratici,mi servì a capire che grande invenzione sia mai stata ,a parte l’innegabile ancor “mistica della loro base “e”almeno per i “neperiani”o naturali.
    Il post-telegrafonico usa la base 10 e tutto è ancora più semplice.

    Per cui, tornando alla “didattica” della storia di Sylvi, ancor oggi mi domando e dico che al posto di tagliare “prof”,servirebbero altri “pro ” per spiagare ai Prof , magari la didattica delle materie scientifiche.

    Per cui ringrazio il buon Nicotri, per aver inserito vari Link di Fisica e logica a cui magari consiglierei di aggiungere quello di Arrigo Amadori : http://www.arrigoamadori.com/

    cc

    Scusate la divagazione!

  21. Anita
    Anita says:

    x Faust

    ” berluscloni, il p2ista ha perso lamico george w. busc, buttato nellimmmondizia differenziata dai gringos in massa, ad eccezzione della mezzagringa Anita, cche tiene la foto sul comodino da notte, x non sentirsi sola nelle notti scure…”
    ~~~~~~~

    Foto firmate…ed in in cornice d’argento!!

    E tu con la maglietta del Che-Ernesto Guevara e le foto di Fidel, Chavez e Morales…per sentirti in compagnia.
    A quando quella di Putin?

    Ciao, Anita

  22. Linosse
    Linosse says:

    Le “allegre” fusioni
    Mi è arrivata questa che propongo
    “A seguito della crisi finanziaria, l’Unicredit di A. Profumo e Banca Intesa di C. Passera si fonderanno dando vita ad una nuova entità bancaria denominata “Profumo di Passera”.
    Primi commenti a caldo:

    > Già al solo annuncio del nome della nuova banca, si sono sollevati tutti i… mercati.
    > C’era già “l’odore” di questa fusione!
    > Questa banca farà sicuramente tirare … l’economia!
    > Finalmente una ventata di freschezza nel mondo bancario!
    > La nuova banca? Personalmente la trovo inebriante! I clienti faranno a gara per poterci entrare!

    Ed infine ecco il primo spot per la banca:

    Banca Profumo di Passera: entra e godi! ”
    Saluti
    L.

  23. Faust x Anita
    Faust x Anita says:

    E tu con la maglietta del Che-Ernesto Guevara e le foto di Fidel, Chavez e Morales…per sentirti in compagnia.
    A quando quella di Putin?

    … ne manca uno Rafael Correa, presidente dell Ecuador!! Un Eroe socialista. I miei eroi li tengo sopra il camino in sala affianco a quelle familiari, mentre non credo ppuoi fare lo stesso. Se mettessi affianco ad una mia foto, la foto di buuuusc, dalla foto… vomiterei.. sporcando la moquette… non so tu!!
    Faust

    Ps: .. certo cche dopo il disastro planetario, cche ha organizzato il tuo mito, lo difendi ancora?¿? cche fegato!!!

  24. Peter
    Peter says:

    xSylvi

    cara signora, i miei interessi didattico-pedagogici sono molto limitati. Se pero’ avessi dei figli, cercherei di insegnargli a ragionare con la loro testa, anche a costo di ‘rimetterci': infatti spesso i genitori condizionano i figli come piu’ gli fa comodo, e cosi’ fanno gli insegnanti coi loro alunni. Quelli che insegnano a ragionare in modo critico, ovvero ‘storico’, sono un’esigua minoranza.
    Per esempio, credo che gli studenti che hanno protestato in Italia nei giorni scorsi abbiano un ottimo senso della storia. Sono persino riusciti a far uscire allo scoperto un vecchio ex-ministro dell’Interno, che a modo suo ci ha dato una ‘bella’ lezione di storia. Su questi avvenimenti lei non si e’ pronunciata affatto

    saluti, Peter

  25. Peter
    Peter says:

    xSylvi

    cara signora, i miei interessi didattico-pedagogici sono molto limitati. Se pero’ avessi dei figli, cercherei di insegnargli a ragionare con la loro testa, anche a costo di ‘rimetterci': infatti spesso i genitori condizionano i figli come piu’ gli fa comodo, e cosi’ fanno gli insegnanti coi loro alunni. Quelli che insegnano a ragionare in modo critico, ovvero ‘storico’, sono un’esigua minoranza.
    Per esempio, credo che gli studenti che hanno protestato in Italia nei giorni scorsi abbiano un ottimo senso della storia. Sono persino riusciti a far uscire allo scoperto un vecchio ex-ministro dell’Interno, che a modo suo ci ha dato una ‘bella’ lezione di storia. Su questi avvenimenti lei non si e’ pronunciata affatto.

    saluti, Peter

  26. ségolene
    ségolene says:

    stasera noi napoletani ce la stiamo mettendo tutta x dare un dispiacere a berlusconi.. mancano circa 10 minuti, spero che resistano (napoli in 10 tutto il 2° tempo)

  27. ségolene
    ségolene says:

    vabbè, come non detto.. e quel comunista di iezzo aveva pure parato un rigore!
    mannaggia..

  28. x Faust
    x Faust says:

    x Faust

    Caro Faust sei tu a nominare il Presidente Bush.
    Le mie differenze le espongo dove, forse, possono contare, non su un blog.

    “Ps: .. certo cche dopo il disastro planetario, cche ha organizzato il tuo mito, lo difendi ancora?¿? cche fegato!!!”

    Mi sai spiegare come ha fatto un individuo a causare un disastro planetario?

    Buona notte,
    Anita

  29. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Peter,

    non credo proprio che a far uscire allo scoperto quel signore siano stati gli studenti.
    Da parecchio il soggetto parla e sparla come gli fa comodo.
    Tira dentro e fuori dalle scarpe i sassolini a suo piacere.
    E’, o sa di essere invulnerabile.
    Veda lei grazie a chi!

    Non è facile, nel breve termine,rieducare i genitori.
    Sarebbe più semplice, ma non tanto, far tornare a scuola i prof…
    ma a pensarci bene, nemmeno questo è facile.
    E gli studenti non acquistano un ragionamento critico soltanto con la buona volontà e l’intuito!

    Chi “azzecca ” bravi professori è a cavallo, gli altri o hanno genitori presenti e istruiti o “si attaccano”!
    Questo nella Scuola pubblica, quella che dovrebbe essere ottima per tutti!
    Conclusione sconsolante, doppiamente sconsolante per chi ci ha sempre creduto.
    buonanotte

  30. Linosse
    Linosse says:

    X Anita
    “x Faust-Mi sai spiegare come ha fatto un individuo a causare un disastro planetario?”
    :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::
    Anche se non sono Faust anche io sono un povero diavolo e devo constatare che le giungono tutte le informazioni di TUTTO (PROPRIO TUTTO!)ma ,caso inspiegabile,non quelle relative ai DISASTRI PLANETARI DEL BU$HNESS E CIA anche nei più remoti recessi del pianeta!
    Non so come ci sia riuscito(CE NE VUOLE E MOLTO!)ma……
    Vediamo ,solo negli ultimi tempi:Iraq,Afganistan,Siria,Congo(Il buon Cheney sa molto grazie ai suoi cellulari e materie prime)gli stessi U$A la ECONOMIA MONDIALE(di questo PIANETA per intenderci)grazie a lui e i suoi “manovrieri economici illuminatissimi”.
    In una sola parola solo una sciovinista o bushista irriducibile puo essere così “distratta”!
    Un consiglio,cominci non ad “infornarsi “con le Tv ma ad aprire la finestra sul mondo,ne vedrà delle belle!
    Saluti
    L.

  31. Linosse
    Linosse says:

    X Marco Tempesta
    AGGIONAMENTO
    “E’ esattamente qui, l’errore. E’ qui che mi incavolo quando si parla di barricate, di cortei e di tutto l’armamentario ottocentesco ultraobsoleto di cui fanno tuttora uso le sinistre. Come andare in guerra con le fionde!”
    :::::::::::::::::::::::::::
    Da Repubblica oggi
    “L’Onda non si ferma, tra proteste e fiaccolate .I rettori chiedono una pausa di riflessione.Università, sarà ddl
    e non decreto legge.
    -Il piano per l’università verrà realizzato con un disegno di legge e non con un decreto. Sono queste le intenzioni del governo che sul secondo tempo della riforma Gelmini adesso è pronto ad utilizzare uno strumento più aperto al confronto.”
    :::::::::::::::::::::::::::::::::::
    Senza commento,si spiega da solo!
    Saluti
    L.

  32. marco tempesta
    marco tempesta says:

    caro Linosse, e con questo?
    Ti sembra un vero passo avanti? A me sembra il contentino senza contenuto, utilizzato per tacitare i dissenzienti.
    Intanto, la Gelmini non aveva ancora affrontato lla riforma dell’Università. Si attendeva la novità senza sapere come sarebbe stata strutturata.
    Quindi, sul merito della lotta, sul vero quibus, non si è ottenuto finora nessun risultato, tutto resta come è stato deciso dalla Gelmini.
    Non sappiamo cosa ne verrà fuori dal disegno di legge sull’Università, ma sono convinto che anche in questo caso si farà come vorranno il Cav. e combriccola, senza dare spazio concreto all’opposizione.
    Perciò, se vi accontentate del fumo…forse è meglio una canna!

  33. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Mi fa ridere un manifesto affisso dai comunisti che recita, tra l’altro: “Avremo classi di 30 alunni!”
    E che sarà mai? Noi alle elementari eravamo in 45 col maestro unico ed abbiamo avuto ottimi risultati. Mi accorgo che gente che va al liceo non sa cose che, se non le avessimo sapute noi, non saremmo ‘passati’ all’esame di 5a elementare!
    Evidentemente i nostri maestri unici erano gente che conosceva il proprio mestiere e riusciva a cavare il cavabile da noi figli di genitori semianalfabeti e plebei.

  34. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Linosse ha visto solo il fumo, nell’articolo di Repubblica.
    Questo è invece l’arrosto, da lui tralasciato:
    “Condivide il decreto Gelmini?
    “Sì, non è una riforma, ma un intervento limitato sulla scuola dell’obbligo, per riconsiderare voti, condotta, maestro prevalente. Purtroppo la scuola è stata utilizzata per diventare un ammortizzatore sociale. Ma esistono dei parametri europei, teniamone conto. Diamo più soldi al maestro prevalente e utilizziamo gli altri, pagandoli un po’ meno, per aumentare il tempo pieno dei nostri figli. L’insegnante precario protesta legittimamente, ma i suoi non sono e non erano diritti acquisiti”.

    Buono, vero?

  35. marco tempesta
    marco tempesta says:

    caro Linosse, vedremo cosa? Un’altra umiliazione delle sinistre?
    Figuriamoci se il Cav. darà spazio al PD!
    Non so come gli studenti chiuderanno questa storia. Spero non si reinneschi la faida rossi-neri, che farebbe tanto comodo al cav. per stringere ancor di più il cappio della tirannia.
    Comuqnue. ora come ora, i gol li ha segnati solo il Berlusca, checcè se ne voglia dire. Dobbiamo ammettere che per vincere non serve una squadra forte bensì un avversario debole. Qui, chiamare debole l’avversario è un eufemismo: sono dei brocchi totali, una squadra da oratorio. Non andranno da nessuna parte se non si decideranno ad essere più concreti ed immediati.

  36. Linosse
    Linosse says:

    X Marco Tempesta
    “Mi fa ridere un manifesto affisso dai comunisti che recita, tra l’altro: “Avremo classi di 30 alunni!”
    E che sarà mai? Noi alle elementari eravamo in 45 col maestro unico ed abbiamo avuto ottimi risultati.”
    :::::::::::::::::::::::::::::::::::::
    Prendere le patate per bulloni meccanici
    richiede un buon ottico…ed altro!
    La situazione scolastica che abbiamo vissuto mezzo secolo fa era NETTAMENTE DIVERSA!
    Se la memoria non ti assiste ti ricordo l’esame in 5ª,tutta la bella selezione già dal primo anno etc,etc.
    Confrontare due diversi tipi di scuola ,quella di 1/2 secolo fa e l’attuale,con un metro come il tuo è solo FUORI LUOGO!
    Saluti
    L.

  37. marco tempesta
    marco tempesta says:

    caro L., io giudico dai risultati. I risultati sono che quando noi uscivamo dalla deamicisiana scuola elementare avevamo una preparazione migliore di chi adesso esce dalle scuole medie.
    E’ un dato di fatto. Che significa che le nostre scuole erano d’altri tempi? A maggior ragione, chi esce adesso dalle elementari dovrebbe saperne molto più di noi, avere un metodo di studio migliore e una quantità di conoscenze enormemente maggiore. Fatti una chiacchierata con tre o quattro ragazzini dei primi anni del liceo e ti accorgerai di quanto la realtà sia invece molto più amara! Se i ragazzi non sono seguiti a casa da genitori preparati, escono dalla scuola d’obbligo in uno stato di netta inferiorità rispetto a 50 anni fa.

  38. Linosse
    Linosse says:

    X Marco Tempesta
    Continua così che sei sulla buona strada per capire la differenza fra 1/2 secolo fa e oggi!
    “Se i ragazzi non sono seguiti a casa da genitori preparati, escono dalla scuola d’obbligo in uno stato di netta inferiorità rispetto a 50 anni fa.”
    Sempre saluti
    L.

  39. Marta x Pino
    Marta x Pino says:

    Caro Pino di sicuro sei al corrente del ritorno sul piccolo schermo del VENERABILE MAESTRO LICIO GELLI, mi pare che la tv privata in questione sia Odeon.
    In Italia si impazzisce, ma con che coraggio, a mio parere si vuole riaprire una pagina cosi`criminale del recente passato e permettere a un personaggio del genere di tornare in pista, pubblicamente intendo, perchè a questo punto penso proprio che non se ne sia mai andato definitivamente, è rimasto fin’ora dietro le quinte ad aspettare il momento favorevole….e pare sia giunto!!Già dalle prime dichiarazioni si puo`capire che è rimasto quello che era, neppure la vecchiaia e le tragedie subite lo ha fatto rinsavire. Ha ricordato che berlusconi è il degno erede,e leggo pure che gli ospiti della prima puntata sono Marcello Veneziani, Andreotti e Dell’Utri….. si parlerà di fascismo , tema del resto a questo signore molto caro.
    Che dire?
    un caro saluto M.

  40. Marta x Marco T.
    Marta x Marco T. says:

    caro Marco nei giorni scorsi ti sei sfiatato a farci capire quanto e come la sinistra sbaglia. Stamane Repubblica da notizia che per il momento a destra han capito di aver tirato troppo la cinghia, che serve una pausa di riflessione e addirittura il buon calderoli chiede di consultare Veltroni.Magari poi non se ne fa niente, ma intanto il Banana dopo aver dichiarato, come al solito,” si va avanti comunque e non indietreggeremo neppure di un centimetro”
    ha fatto per la milionesima volta la figura del pagliaccio che è. Pare che manifestare e come hanno dichiarato gli studenti, “loro non mmollano ma neppure noi lo faremo” qualche piccola soddisfazione l’hanno ottenuta….
    ciao M.

  41. Linosse
    Linosse says:

    Tagli , tali e quali
    Lo stato da 534 MILIONI di euro, dei nostri soldi alle scuole PRIVATE gioiello dell’economia liberista che non rispetta un minimo delle sue stesse regole che fanno la “differenza”.
    Ma come si possono definire private e poi…..
    Torniano ,se non a privatizzarle come deve essere, a privarle dei FONDI PUBBLICI NOSTRI e non privati!
    Altro che taglio alle scuole ed alle13 del brunetta (l’attivissimo da UNO stipendio di 19.150,00 € al mese come tutti i politici ,più 1350€ di “providenziale “aumento al MESE)per i “fannulloni”.
    Quando si daranno un giusto taglio di personale e stipendi “ridondanti” ?almeno per coerenza ,non dico per dare l’esempio:
    L.

  42. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Marta

    Una ferrea legge fisica dice che in natura il vuoto non è ammesso: il suo spazio viene occupato da ciò che gli sta attorno. C’è un forte vuoto politico, a sinistra, anche di idee. Ergo….
    Se il coperchio del tombino non è pesante quanto basta, o se qualcuno lo toglie, i topi tendono a uscire dalle fogne.
    L’opportunismo fa il resto.
    Un abbraccio.
    pino

  43. Linosse
    Linosse says:

    X Pino Nicotri e foto del345
    Speriamo che non pensino di “allungare” il viaggio fino a Roma o Milano ,se ne vedrebbero delle belle,da diventare verdi “sotto a botta”!
    Saluti
    L.

  44. Anita
    Anita says:

    x Linosse

    Le rispondo in breve, tanto i pregiudizi abbondano e la memoria e’ scarsa.

    Gli anni di Bill Clinton.
    Afghanistan, Bill Clinton cluster bomb on Kossovo, Sudan, Iraq bombing…

    Nel 1998 ha firmata la deregulation delle banche, non iniziata da lui, ma da Carter il quale aveva buone intenzioni andate male.
    Due recessioni e numerosi scandali…che hanno deliziato il mondo.

    Ma non ci avete fatto caso.

    Non e’ Bush che ha fregato milioni di risparmiatori, ma la delinquenza finanziaria che scaturische dalle Universita’ del Mondo, anche da quelle italiane.

    Dobbiamo ringraziare gli esperti in economia, i banchieri e tutti gli esperti, che indaffarati con erano a fregare risparmi alla Gente, apparentemente, non si sono mai accorti di nulla.
    Dopo il Patatrac, salirono tutti in Cattedra dicendo che lo avevamo previsto, e poi ritorneranno alla Carica.

    D’altra parte e facile dare al presidente americano demonizzato dai media, la colpa di tutti i mali del Mondo.

    Bye, Anita

  45. Linosse
    Linosse says:

    x Anita
    Mi ripeto
    “In una sola parola solo una sciovinista o bushista irriducibile puo essere così “distratta”!
    Saluti
    L.

  46. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cari Amici,

    oggi Sabelli Fioretti, supera se stesso, sulla Stampa di Torino.
    Due pagine piene di intervista a Valeria Marini.
    Senza nessun commento!

    Rende un grande favore alla Ricerca Sociologica ed alla comprensione dell’Itaglia Odierna!

    ___________

    Personalmente , ritengo che una sola risposta della Marini valga essere riportata …” sto studiando da Ministro…”

    Devo ammettere che non ha tutti i torti…!!!

    cc

  47. alessandro
    alessandro says:

    L’America, cara Anita, ha sempre voluto controllare il mondo;
    dopo la guerra fredda ha voluto essere l’unico paese a garantire la pace, ma
    la guerra in Iraq e quella in Afganistan(e l’intervento fallimentare in Somali) hanno dimostrato che L’America non puo’ garantire
    niente al mondo civile:NIENTE.
    E ,gia’, in odore di potenze asiatiche,
    c’e’ chi parla di declino dell’America
    o, addirittura, di fine delll’Impero americano.

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