Pansa, Napolitano, Berlusconi: e vai con le parole in libertà…. Ma chi rappresenta politicamente l’Italia della manifestazione di sabato 25 ottobre?

Al festival del cinema di Roma Giampaolo Pansa dopo la proiezione del film “Il sangue dei vinti”, tratto dal suo omonimo romanzo centrato sui crimini dei partigiani a fine guerra mondiale e subito dopo, pontifica da par suo: “L’Italia non è ancora un Paese pacificato perché chi allora vinse non ha raccontato fino in fondo cosa accadde durante e dopo la guerra civile. Il muro d’omertà dei vincitori non è stato mai rotto. E dunque la guerra civile, nel dolore delle famiglie, non è mai finita”. Che l’Italia non sia pacificata è vero, ma è vero da vari secoli e i partigiani “non ci azzeccano”, e se ci azzeccano è solo come ultimi della serie dei responsabili. Sarebbe come prendersela con Pansa per il degrado del giornalismo italiano, del quale lui semmai è una delle ultime concause, ma certo non la prima né la principale. In ogni caso è da ipocriti l’insistere di Pansa a dire “i vincitori” riferendosi di fatto sempre e solo ai partigiani e ai comunisti, perché a vincere sono stati soprattutto i filoamericani, i padroni, gli stessi che avevano foraggiato il fascismo, dalla Fiat di Agnelli fino alla Confindustria e ai padroni anche del Corriere della Sera. A vincere è stata anche la Democrazia Cristiana, i liberali, i repubblicani, i monarchici, i banchieri, per non dire della Chiesa che ha evitato di pagare lo scotto per le sue malefatte, dal benedire l’invasione coloniale dell’Africa fino a benedire Mussolini, dal togliere di mezzo gli ostacoli come don Sturzo sulla strada dei fascisti in cambio dei Patti Lateranensi fino all’equivalente in Germania in cambio di un altro grasso piatto di lenticchie da parte di Hitler. Persino un cattolico convinto come Cossiga ha riconosciuto tempo fa che senza il disco verde della Chiesa il fascismo in Italia non avrebbe preso il potere. E non sono pochi quelli che dicono la stessa cosa riguardo la presa del potere dei nazisti in Germania, facilitata dalla decisione del Vaticano di togliere di mezzo i don Sturzo tedeschi.

Ma Pansa fa parte di quella schiera di giornalisti che – caso solo italiano – si sentono un po’ l’ombelico del mondo, il giornalismo gli va stretto, molto stretto, lo intendono come militanza politica, si prendono molto sul serio e diventano grandi uomini più in alto dei migliori e dei peggiori politici, da Michele Santoro a Paolo Guzzanti, da Marco Travaglio a Vittorio Feltri e alla buonanima di Oriana Fallaci, detentori della verità e puri per definizione. Del resto in Italia hanno un grande esempio, Mussolini appunto, e in Inghilterra Churchill: giornalisti pure quelli, ma che a un certo punto hanno saltato il fosso anziché occupare in eterno poltronissime redazionali o televisive, forse perché la tv a quell’epoca non c’era ancora. Pansa ormai accusa di fascismo perfino i giovani che alle sue trombonate nei dibattiti lo fischiano o comunque rumoreggiano. Neppure Berlusconi arriva a tanto.

Per carità, che ANCHE i partigiani abbiano fatto delle porcherie, cioè commesso dei crimini a volte perfino ignobili, non sarò certo io a negarlo o a volere che lo neghino altri e che il buon Pansa non ne parli. No, il problema è un altro, anzi sono altri due. Il primo è che i partigiani sono arrivati dopo il 1940: PRIMA ci sono state le porcherie altrui che hanno portato ANCHE agli eccessi dei partigiani, fermo restando il fatto che gli eccessi quando sono crimini non sono mai giustificabili. Ma comprendere le cause per cui c’è l’inquinamento che uccide o un incendio che miete vittime NON significa né giustificare l’inquinamento né l’incendio, significa solo analizzare le cose e ricercare i nessi tra cause ed effetti, per trovare le soluzioni, i rimedi, ed evitare che l’andazzo continui come prima, se non peggio. Strano quindi che i vari Pansa NON si occupino MAI delle nostre porcheria in Africa, Balcani e Unione sovietica. A quando un bel film o un bel romanzo sui 20-40.000 uccisi per rappresaglia per il fallito attentato al maresciallo Graziani? Ogni anno piangiamo giustamente per le Fosse Ardeatine, ma il massacro che abbiamo perpetrato per la bombetta a Graziani equivale a quasi un centinaio di altrui Fosse Ardeatine….

Il secondo motivo è che Pansa queste cose le sapeva e le poteva, e quindi doveva, tirare fuori già 20-30 anni fa, ma se n’è ben guardato perché altrimenti avrebbe fatto soffrire i suoi datori di lavoro, quelli che lo hanno tolto dal Corriere della Sera e molto ben valorizzato a Repubblica e dintorni. Detto in termini più crudi, direi quasi pansiani, non gli avrebbe cioè fatto comodo. Anzi, quando queste cose le tirava fuori qualcuno di destra, o qualche giornalista di sinistra non fazioso o non in vendita, veniva preso a pedate e tacciato di fascismo, accusato di non “storicizzare” e di non capire niente, servo dei padroni o giù di lì. Quasi come alzare la mano oggi per dire “il governo israeliano commette anche errori pesante”. Pansa invece preferiva correre davanti ai cancelli della Fiat di Torino, paralizzata dalla protesta e dallo sciopero operaio, per scrivere paginoni su Repubblica nei quali tracciava ritratti del dominus del Pci di Torino Piero Fassino e del “comunista buono e diverso” Enrico Berlinguer piuttosto imbarazzanti. Imbarazzanti anche perché quello sciopero è stato un azzardo perso in partenza, demenziale quindi, un uso strumentale delle tute blu da parte della nomenklatura di partito e di sindacato: una variante del solito “armiamoci e partite”. A sua parziale scusante Pansa ha il fatto che a far da corona a Berlinguer a Torino a quell’epoca c’era anche un altro gentiluomo disinteressato come Giuliano Ferrara, un figlio di papà romano che grazie alle raccomandazioni di un pezzo grosso come Pajetta si ritrovò dal niente romano al fare il responsabile di fabbrica del Pci a Torino: un modo come un altro per procuragli un bel gradino per fare carriera. Pur non essendo la Carfagna o la Gelmini, Ferrara ha capito con quasi 20 anni di anticipo su Pansa che la carriera era meglio farla da un’altra parte e in altri modi.

Possiamo consolarci con il solito “meglio tardi che mai”. Chissà, forse i romanzi almeno sulle nostre porcherie in Africa emerse e documentate con decenni di ritardo verranno scritti in futuro, Pansa prima o poi si occuperà anche del “Sangue altrui da noi versato”. Ben venga quindi il suo libro e ben venga il film tratto dal libro, ma se ci illudiamo di poter continuare a ignorare il resto, ciò che è venuto PRIMA, sbagliamo di grosso. E poi c’è questo eterno vizio degli “italiani brava gente”… Riguardo il film tratto dal romanzo di Pansa leggo infatti che “l’eroe, tra i due fratelli schierati su fronti opposti, resta il personaggio interpretato dall’attore Beniamino Placido, ovvero l’italiano buono e con senso del dovere, uno che rifiuta fino alla fine di schierarsi, un po’ Don Abbondio un po’ poliziotto esemplare”. Siamo alle solite. Sembra ormai di stare non solo a rivedere il film “Italiani brava gente”, ma anche a rivedere in continuazione “don Matteo”, “un medico in famiglia” e coglionate simili. Giustamente rifiutato al festival del cinema di Venezia e inizialmente anche dal festival di Roma, ecco che il film pansiano è stato ripescato dal festival di Roma, come “evento speciale, accompagnato da dibattito pubblico”. Pansa con modestia dissente: “Avrei preferito che il film fosse inserito in concorso, ma viste le premesse, considero comunque un bel risultato essere qui. Credo che il produttore, Alessandro Fracassi, sia stato un eroe a fare questo film”. Addirittura!

L’ex innamorato di Berlinguer e Fassino prosegue: “Questo film aggiunge una pietra sulla strada della verità”. Sì, peccato però che la strada della verità è lunga chilometri, e troppi dei quali sono privi di pietre…. Perché non scrivere un romanzo e fare un bel filmone, anzi un bel serial televisivo, anche sull’”armadio della vergogna”? Vale a dire, un film su come la giustizia militare italiana è arrivata al degrado di insabbiare i dossier su decine e decine di stragi compiute dai nazisti contro civili italiani quando occupavano il nostro Paese. Stragi, si noti bene, compiute PRIMA delle vicende che giustamente hanno scandalizzato, sia pure a scoppio ritardato, molto ritardato, il grande Giampaolo Pansa.
Il dramma è che al linguaggio e alla mentalità da operetta dei Pansa si accompagna il linguaggio del presidente della Repubblica, che nel commemorare la battaglia di El Alamein ha fatto un discorso senza né capo né coda: evitando accuratamente di dire che nella battaglia di El Alamein, cioè nella seconda guerra mondiale, eravamo dalla parte del torto marcio: alleati dei nazisti (oltre che di altre belve come gli imperialisti giapponesi). Giorgio Napolitano se l’è cavata dicendo che la sconfitta subita ad El Alamein “ha posto le basi per lo sbarco in Sicilia”, ovvero per la liberazione dell’Italia per mano americana. C’è di che arrossire. E tralasciamo “il sangue dei vinti” versato dagli americani in Sicilia senza motivo alcuno, dal massacro di militari arresi fino a quello di civili, tutte cose ben documentate per esempio da Benito Li Vigni. Come si sa, c’è sangue e sangue, c’è vinto e vinto. Soprattutto, oggi come ieri, c’è datore di lavoro e datore di lavoro…

Se l’arte dello slalom è così in voga, dal Quirinale ai Pansa, le premesse non sono le migliori per la messa a frutto della grande manifestazione avvenuta a Roma sabato 25. Due milioni e mezzo o solo 300.000 partecipanti, il problema è che mi pare una manifestazione che rischia di essere o diventare inutile, una occasione sciupata. Veltroni infatti non è all’altezza della situazione, che è grave e a quanto pare destinata a peggiorare. Ho già scritto alcune volte che Veltroni è uno dei principali, se non il principale, responsabile dello strapotere di Berlusconi. Per carità, tutti possiamo sbagliare. Ma se non si ammette ad alta voce di avere sbagliato, allora non è possibile migliorarsi per davvero e non a (altre) chiacchiere. Veltroni, come altri, è ben lungi dall’ammettere quando, come e dove ha sbagliato – tragicamente – con Berlusconi. La situazione italiana ha da tempo bisogno quanto meno di uno Zapatero o almeno di un Veltrotero, non di un Veltrusconi. Ha bisogno di idee, programmi, progetti ben precisi, capitoli di spesa chiari e investimenti massicci sui giovani, cioè sul futuro, che passa per l’investimento nelle scuole, nelle Università, nella ricerca, e non per i danari pubblici – vale a dire i nostri danari – regalati a pioggia alla Fiat o, come pretende la signora Mercegaglia della Confindustria, “non solo alla Fiat, ma anche agli altri”. Non passa per i danari pubblici, vale a dire i nostri danari, regalati agli editori, alle banche, alle cliniche private, alla Chiesa, e quant’altri campano a sbafo del contribuente italiano, cioè del cittadino italiano, regalati di fatto solo per avere i loro voti alle elezioni e continuare così ad alimentare un sistema che fa acqua e debiti da tutti i lati.

La scoperta del socialismo per i ricchi anziché per i lavoratori non è una bella trovata. E’ una bella trovata per i Bush e i Berlusconi, tutta gente che fino a ieri schifava l’intervento dello Stato e ora si aggrappa alle sue mammelle per spremerle per chi ha fallito, dilapidato, rubato, ma siccome li ha votati allora devono essere salvati. Salvare le banche forse può essere utile, anche se ce ne sono varie che andrebbero lasciate al loro destino, ma i responsabili del disastro dovrebbero almeno essere cacciati a calci nel sedere, se non chiusi a chiave in galera. Ma come? I signori B&B, i Bush e i Berlusca, fino a ieri si sono riempiti la bocca cantando le lodi del “sano spirito animale del mercato e delle sue leggi” e adesso invece le “sane leggi del mercato” le schifano e le scongiurano usando massicciamente i soldi dello Stato? Cioè, si badi bene, i nostri soldi. Che hanno tutta l’aria di essere sul punto di venire dilapidati, in modo che neppure i sovietici sapevano fare.

La massa dei partecipanti alla grande manifestazione più che dalla politica dei partiti è stata spinta a Roma dalla paura per il futuro, anzi già anche del presente. In questo è stata anticipata dal movimento di protesta nelle scuole. E a conti fatti si tratta di una grande massa di gente che in realtà è un insieme di strati sociali trasversali e tra loro diversi, proprio come la massa degli studenti. Ma è anche una massa di persone che non sanno se e quali interessi comuni hanno, quale progetto può unificarli o almeno allearli contro l’attuale governo e contro la struttura di potere dominante. E il motivo per cui non lo sanno è che i politici da un bel pezzo non fanno più quelle che una volta si chiamavano analisi di classe e analisi della composizione del sistema produttivo. Oggi si fanno sondaggi o “analisi di mercato”, ma nessuno sa come e dove è strutturata la forza lavoro in Italia. Si cerca di andare in tv, da Vespa o da Costanzo, da Santoro o da Floris, i più moderni (?!) vanno in Internet, con siti e blog personali o – è l’ultima moda – collezionando “amici” su Facebook. Ho sentito a Radio Popolare che uno dei candidati alla guida di quella che una volta era la Federazione dei giovani comunisti italiani (Fgci) e che oggi vorrebbe essere l’organizzazione giovanile del Partito Democratico (PD)- ma esiste? – è un tizio, pardòn un “ggiovane” che si candida perché ha 4-5 mila “amici” su Facebook e perché crede che “Internet è importante”. Sono senza parole! Certo che è importante, ma se si continua a credere che l’immagine (=tv) e il virtuale (=internet) possano prendere il posto del reale, cioè della società, e di rimando anche della struttura di partito o di movimento radicata nei luoghi di lavoro, di abitazione e di studio, allora si continua ad andare a sbattere. Con altre tramvate in faccia. Perfino i partiti Usa sono ben radicati: lo zoccolo duro di Bush sono stati infatti i cristiani evangelici (e il risultato s’è visto…).

Insomma, l’Italia nuova che forse – ripeto: forse – comincia a emergere dalla protesta degli studenti, degli insegnanti e dei “300 mila” o dei “2 milioni e mezzo” della manifestazione del 25 non credo sia l’Italia dei partiti, l’Italia della protesta già strutturata per partiti, ma “solo” l’Italia del timore e della paura per il futuro e della protesta conseguente. E’ una Italia quindi della quale i Veltroni non sono e non possono essere i leader, per il semplice motivo che di fatto loro rappresentano il vecchio, l’insieme di cose che scherzando e ridendo, tra una comparsata da Vespa e una da Floris, da un festival del cinema e un “se po’ fà”, ci ha portato a questo punto. Vale a dire, sull’orlo dell’abisso. Quella della manifestazione di Roma e della protesta degli studenti più che l’Italia veltrona del “se po’ fà” – o del “we can” degnamente condito con appartamento comprato a New York per la figliola – è l’Italia del “s’ha da fà!”. E’ l’Italia che si sta accorgendo che l’Italia “del fare” cantata da Berlusconi&C si basa e si ingrassa sul far fare agli altri, a loro. Cioè a quelli che fanno sempre più fatica ad arrivare a fine mese e arrancano già alla terza o quarta settimana e per i quali il lavoro certo, con annesso contratto e retribuzione decente, è sempre più un miraggio.

Berlusconi di fronte alla protesta studentesca ha reagito in maniera sconsiderata, pericolosa in modo non sottovalutabile. Lui ha la mentalità del padrone di azienda, visto che da decenni è padrone di Mediaset e man mano sempre di più anche di altro, quindi è abituato a decidere e a dare ordini, rimuovendo se necessario chi non gli obbedisce o “non funziona”. Anche nella sua squadra di calcio, il “favoloso” Milan che s’è aggiudicato Beckham, colpo da maestro che porterà altri voti alle elezioni e farà diventare ancora più brutto il Moratti dell’Inter, anche nella sua squadra di calcio Berlusconi è abituato a dare “suggerimenti” che di fatto sono ordini. La stessa mentalità Berlusconi la sta sfoderando in politica, ma non solo nel suo partito personale, purtroppo anche nel parlamento e nel governo. Nonché, in questi giorni, con il dilagare della protesta degli studenti. Ma l’Italia, cioè una intera società civile, NON è una azienda. NON è una squadra di calcio. NON è possibile licenziare, mettere in cassa integrazione i cittadini italiani, neppure in parte, neppure “solo” gli studenti: la Costituzione NON lo prevede… E se si può diventare il boss delle tv grazie agli “aiutini” di un Craxi, cioè della politica fin troppo disinvolta, NON è possibile diventare il boss del Paese grazie ad aiutini dei Craxi, ecc., per il semplice ma insormontabile motivo che in questo caso il Craxi e l’eccetera della situazione è lo stesso Berlusconi. Che non può più bussare alle porte altrui, può solo bussare alla porta propria. Oltre che, eventualmente, a quella del “caro amico” Bush…

Berlusconi sull’uso della polizia contro gli studenti ha fatto marcia indietro, non prima di essersi coperto di ridicolo e avere dimostrato che non conosce bene certe leggi: in Italia, la polizia nelle scuole e nelle Università infatti NON la manda né il governo né il questore né il prefetto né il comandante dei carabinieri né il ministro dell’Interno, ma può essere solo chiamata e solo dai presidi e dai rettori. Minacciare l’invio della polizia e dei caramba non è però solo una cavolata da figura del cavolo, ma anche un pessimo segnale: quando un governo comincia ad agitare di questi fantasmi e a sproloquiare così vistosamente, di solito finisce male. Fino alle barricate, alle svolte repressive o alle cacciate a furor di popolo dei capi di governo presuntuosi e prepotenti, oltre che incapaci.

Non vorremmo si arrivasse a tanto. Ma la situazione economica può diventare la benzina che il cerino acceso incautamente da Berlusconi sproloquiando di polizia nelle Università – massima bestemmia in un Paese civile, come mandare la polizia in chiesa! – può incendiare.

421 commenti
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  1. Marta x Anita
    Marta x Anita says:

    Scusi Anita…….. delinquenza finanziaria italiana e nel mondo che scaturisce dalle Università, cosa intende dire?Bush sicuramente non sarà il solo colpevole, forse è meglio metterla cosi`, ma non insista a ripetere che l’Amministrazione Americana non era al corrnte, altrimenti ha ragione Linosse a dire che lei è un tantino distratta…in certe occasioni.
    un saluto M.

  2. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cari amici,

    sempre dalla Stampa di Torino in apertura delle pagine culturali un bellissimo “pezzo” di Andrea Cortellessa, che ricorda un poeta “dimenticato” Clemente Rebora”.

    Un buon antidoto che come dice Cortellessa ..Un contravveleno a ogni retorica bellicista”
    Ma perchè cacchio è così dimenticato dalla didattica….!
    Ah, il titolo dimenticavo il titolo
    del libro di poesie inedite…TRA MELMA E SANGUE….!!

    C’è un corpo in poltiglia
    Con crespe di faccia ,affioranti

    Sul lezzo dell’aria sbranata.
    Frode la terra.

    ….merita leggerla tutta…!

    saluti
    cc

  3. Marta x cc
    Marta x cc says:

    Caro cc c’è riuscita la carfagna vuoi che non ci riesca l’irresistibile V.Marini, dopo averla vista alla tv con un abito mozzafiato nero e molto molto trasparente manderà in delirio perfino quel poverino di Andreotti, che pero`dopo un piccolo problema capitatogli alla trasmissione della Perego
    (ho visto il filmato) rischia grosso…..non so se tu l’hai guardato, ma il finale dopo il malore quando è rientrato, è stato proprio di Andreotti “sono contento che mi avete messo in mezzo invece che a due ladroni a due bellissime donne!!!!” lui si che se ne intende??????????
    ciao M.

  4. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cara marta,
    il Diavolo contrariamente a quello che si crede, non mente mai!

    Infatti oggi ilcristo è più efficacente raprresentabile , piuttosto che tra due ladroni, fra due …oni!!
    Sono i segni dei tempi !!direbbe qualche profeta..!

    ciao
    cc

    PS-I ladroni oggi non li mette più nessuno in “croce”, magari si qualche piccolo ladruncolo,ma non fa “share”

  5. CocoLoco x Anita
    CocoLoco x Anita says:

    Non e’ Bush che ha fregato milioni di risparmiatori, ma la delinquenza finanziaria che scaturische dalle Universita’ del Mondo, anche da quelle italiane.

    Anita, te labbiamo spiegato e non solo sul blog, cche giorgino era una marionetta… non volevo dire altro…

    D’altra parte e facile dare al presidente americano demonizzato dai media, la colpa di tutti i mali del Mondo.

    Bye, Anita

    …di tutti, direi di no!!! ma di bbuona parte, non ci son dubbi!!!
    Bye, CocoLoco

  6. Faust x cc
    Faust x cc says:

    Controcorrente { 03.11.08 alle 16:44 }
    Cara marta,
    il Diavolo contrariamente a quello che si crede, non mente mai!

    …grazie CC!!
    Faust, cuggino di CocoLoco

  7. Il Passator Cortese
    Il Passator Cortese says:

    Giusta campagna di Sd: Camorra? Una montagna di merda, Claudio Fava il leader di Sinistra Democratica lancia un’offensiva pesante contro il governo di destra che ha notevolmente attenuato la pressione sulle mafie del sud d’Italia.

    Si parte giovedì da Castel Volturno e poi in tutto il Sud con 70.000 manifesti.

    Tre gli slogan: «La camorra è una montagna di merda».

    «Saviano è amico mio» e «Facciamo neri i camorristi e i mafiosi».

    È la campagna-choc di Sinistra democratica contro i Casalesi. Polemica col Governo: « Cosentino si dimetta».

    Gli slogan compariranno su 70.000 manifesti (scritta bianca e nera su sfondo rosso) che saranno affissi nella zona controllata dal clan dei Casalesi.

    Il governo berlusconi s’è dimenticato della lotta alle mafie e alla camorra.

    Di qui la decisione di Sinistra Democratica di lanciare questa campagna nel tentativo accendere i riflettori su questi temi, soprattutto con un governo che da una parte garantisce l’ordine pubblico con l’uso dell’esercito, dall’altra mostra al suo interno omertà, e qualche volta collusione, come mostra la vicenda di Cosentino.

    Saluti

  8. peter
    peter says:

    xNicotri

    interessanti immagini, nevvero?
    E certo quei poveretti se ne tornano a casa sul treno sovra-iperaffollato covinti di aver fatto qualcosa di utile e costuttivo, la soddisfazione del dovere compiuto, insomma. Pensi che alla Mecca anni fu vi fu una esplosiva epidemia di meningite alimentata dal sovraffollamento. Da allora, tutti i pellegrini che si recano devono avere un certificato di vaccinazione antimeningitica, altrimenti non li fanno nemmeno scendere dall’aereo o dal treno…eppure temo non vi siano prove che la vaccinazione prevenga le epidemie.
    Mi sembra quasi un’etologia dei comportamenti umani, cosi’ come si stdiano i lemmings (ma sara’ poi vero?), o le formiche. Tuttavia credo che le formiche non facciano mai nulla di antieconomico, irrazionale, fanatico e socialmente inutile

    Peter

  9. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cara Anita,

    con gli interventi “statali”il governo americano è riuscito a realizzare , IL SOCIALISMO DEI RICCHI”

    Ecco perchè, da oggi anche voi in USA, potete “orgogliosamente” dire:

    Perchè non possiamo non dirci” Socialisti”!

    ciao
    cc

  10. alessandro
    alessandro says:

    Clemente Rebora e’ stato un poeta dimenticato fino agli anni sessanta del secolo scorso, poi e’ stato giustamente rivalutato
    da certa critica( da Contini attraverso Pasolini fino a Raboni)e
    considerato oggi ,insieme a Campana e a Sbarbaro, uno dei poeti
    fondamentali del primo novecento.

  11. Anita
    Anita says:

    x Controcorrente

    Caro CC,
    ma l’ho scritto anch’io su questo forum.
    Una pillola amara, a cui sono ed ero contraria e con me’ la maggioranza dei conservatori.
    Il resto del mondo ha fatto lo stesso….NO?

    Anita

    PS: Adesso stiamo investigando le Banche svizzere, ci sono miliardi nascosti da evasori di tasse, da US citizens.
    UBS svizzera e’ sotto investigazione.
    Gli Italiani, specialmente gli imprenditori all’estero, tendono di piu’ a nascondere nelle banche caraibiche, piu’ difficili da investigare.

  12. Linosse
    Linosse says:

    Taglia taglia che ti passa ma QUESTO taglio ci farebbe bene davvero!
    In una Democrazia in tempo di crisi si sa che bisogna tagliare,ridurre ,ottimizzare ma in un Paese di 58.000.000 di nazioni ma qual’è il metodo corretto da applicare?
    Riepilogo e spero di essere chiaro riferendomi a quelli che dovrebbero dare l’ESEMPIO in uno STATO DEMOCRATICO ,ovvero i purtroppo nostri politici ,considerandoli sotto l’aspetto morale ed economico.
    Per la prima ,la questione morale, riporto la famosa intervista sulla questione morale fatta ad Enrico Berlinguer:
    “I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune. La loro stessa struttura organizzativa si è ormai conformata su questo modello, e non sono più organizzatori del popolo, formazioni che ne promuovono la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, di camarille, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”
    :::::::::::::::::::::::::::::
    Per la seconda ,la economica , ecco una sintesi : (ANSA) – ROMA, 23 MAG – Nel 2006 il Parlamento e’ costato 1,605 mld: 1,023 mld sono stati spesi per il funzionamento della Camera e 582,2 mln per il Senato. E’ quanto si evince dagli ultimi bilanci interni dei due rami del Parlamento approvati dalle Aule di Palazzo Madama e Montecitorio. Tali spese nel prossimo anno potranno aumentare, se non altro per la crescita del numero dei gruppi parlamentari Deputati: Camera 630-Senatori: 322 . Solo come esempio (il resto lasciamolo perdere)negli Usa con circa 280.000.000 di cittadini:
    Senato 99: 55 repubblicani; 44 democratici; 1 indipendente. Camera dei rappresentanti: 230 repubblicani; 201 democratici; 1 indipendente; 3 seggi vacanti.
    Non sono treconti ma con la calcolatrice risulta:
    che il Parlamento italiano costa in media 1.605.000.000/58.000.000=27euro a cittadino, a fronte degli 8,1 di quello francese, dei 6,3 di quello tedesco, dei 3,8 di quello britannico. Il nostro Parlamento sembra costi quasi tanto la somma dei costi delle omologhe camere in Francia, Germania, Spagna, Regno Unito. Lo sappiamo che siamo un pò difficiletti ma via!!!! Non esageriamo!!! Non dobbiamo dimenticare che siamo i Europa da un bel pò con ancora tanti rappresentanti(sarà per via della borsa e portaborsette che si chiamano così?) Vedremo cosa porterà la Nuova Finanziaria;da come vanno le cose se la montagna alla fine partorisce il topolino ,tre monti ,et voilà,al momento ne ha “partoriti” tre di topolini :brunetta,carfagna,gelmini.
    Aspettiamo il nuovo decreto legge per tutti gli Italiani che non arrivano a fine mese:
    UN MESE DI 18 giorni e ce la faremo!
    Saluti a tutti e buon lunedì
    L.

  13. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Cara Marta, scusa, mi fai capire cosa hanno ottenuto di concreto gli studenti? La legge Gelmini resta quella che è, senza nessun cambiamento. Il governo ha dato un contentino privo di qualsiasi contenuto, semplicemente spostando le intenzioni da decreto legge a disegno di legge. Cosa cambia? Cambia che la destra farà ugualmente i suoi comodi, solo che li farà in tempi più lunghi.
    Se questa è considerata una vittoria, la sinistra è messa peggio di quel che credevo, è veramente priva del senso della concretezza!

  14. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Il Passator Cortese ci rende edotti che Sinistra Democratica vuol combattere la camorra con i manifesti.
    Un manifesto contro una mitraglietta.
    Molto efficace, direi: la camorra sta già tremando.
    O ridendo.
    Conoscendo lo spirito dei napoletani, mi aspetto che, nel momento in cui i manifesti verranno affissi, ci saranno estensioni apposte con lo spray, a stravolgerne il senso, ovviamente irridendo SD.
    Siamo sempre alle solite. La sinistra si muove come l’esercito di Franceschiello: ” Facìte ammuìna!”.
    Non capisce che questo è il motivo principale che ha spalancato le porte al Berlusca!

  15. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro Pino, giustissimo il commento dato a Marta.
    Più che i sorci, gli scarrafoni ( per i non meridionali, ‘o scarrafone è lo scarafaggio) escono a frotte.
    Come si fa a non essere furiosi contro chi ha aperto i tombini?

  16. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Qualcuno di SD mi deve poi spiegare come mai un sistema così radicato come la camorra, debba spaventarsi per dei manifesti.
    Ma a chi vengono certe balorde idee?
    Forse vogliono sensibilizzare la gente? Nel napoletano e nel casertano la gente si divide in due categorie: quelli che prevaricano e quelli che subiscono. A quale dei due target è diretto il messaggio?

  17. Marta x M.T.
    Marta x M.T. says:

    Marco con me devi sempre puntualizzare ogni parola, stavolta mi dispiace, ma ti prego non mettrmi in bocca parole che non ho scritto.Ho semplicemente detto, una piccola soddisfazione, rileggi!!! punto. Poi si vedrà , l’importante è iniziare.Certo che tu sei un positivo?????????

    PS: considerazione mia personale
    scrivi una letterina natalizia a mister banana, oltre gli auguri, tu che sei un suo estimatore, chiedigli chi ha spostato la botola, sono sicuro che avrà una risposta a riguardo.
    ciao

  18. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Cara Marta, io non sono un estimatore del Banana, da dove evinci una simile sciocchezza?
    Ho solo una grande disistima della sinistra, il chè non significa affatto che le mie simpatie vadano a destra!
    La disistima verso la sinistra viene dal fatto che hanno perso le elezioni perchè sono state considerate il partito delle chiacchiere e nonostante la sonora batosta persistono nell’errore, persistono nelle chiacchiere, nel fumo, nelle vuote ‘soddisfazioni’ ( e di che cosa, poi…) il chè automaticamente comporta un radicamento delle destre, che è il motivo maggiore della mia rabbia.

  19. Marta x Anita
    Marta x Anita says:

    Signora Anita
    “Cosa vuol dire adesso( stiamo?) investigando sulle banche svizzere, chi di grazia , l’amministrazione americana?Quella con il Presidente, come scrisse lei qualche tempo fa, che già un paio d’anni fa aveva avvertito il mondo che non si doveva fare, che era pericoloso? Ma poi aveva lasciato perdere….. tanto erano quisquiglie!!
    Lei si distrae troppo….
    M.

  20. Faust x marcolino sempre in ppiedi...
    Faust x marcolino sempre in ppiedi... says:

    marco tempesta { 03.11.08 alle 18:39 }
    Qualcuno di SD mi deve poi spiegare come mai un sistema così radicato come la camorra, debba spaventarsi per dei manifesti.
    Ma a chi vengono certe balorde idee?
    Forse vogliono sensibilizzare la gente? Nel napoletano e nel casertano la gente si divide in due categorie: quelli che prevaricano e quelli che subiscono. A quale dei due target è diretto il messaggio?

    … alle forze dellordine e acchi le comanda… sanno tutto di tutti, se li vuoi prendere li prendi, se li prendi ci pensano giudici camorristi e avvocati camorristi a tirarli fuori… una guerra fra bbande,,, nessuno ha notato cche schifani, sta facendo una campagna di spot tv, dove si vede lui cche vva nella terra dicamorra, a dire, cche lo stato berlusclonato è contro i camorristi… ( e non danno uomini alla polizia… cche saprebbero dove trovarli… schifani, il rappresentante dell altra banda… ora parla, dal Potere della repubblica sua, del nano, del p2ista capo… mica da Corleone… mingghiiiaaa!!! aaaaaa!!!!!
    Faust

  21. Vox
    Vox says:

    @ Sylvi

    Si, bisogna sempre guardare avanti, ma il futuro ha il cuore antico, come diceva mio nonno, e questo vuol dire che per costruire bene e meglio, bisogna avere ben chiare le lezioni della storia.

    Concordo pienamente con quel che ha scritto in materia di Resistenza Uroburo. Mettere le targhe ai fascisti morti, solo perche’ – grazie mille – sono morti, e’ il classico sistema di spianare le ragioni della storia, di creare ammuina nelle menti dei giovani (= confusione del nostro futuro), mettendo tutto e tutti sullo stesso piano.

    Resistenti partigiani e fascisti – uguali! Fascismo e comunismo – uguali! I morti- tutti uguali!
    Col cavolo che tutte queste cose sono uguali, cara signora, sono diametralmente opposte e mettere i vari morti sullo stesso piano, addirittura con le targhette, e’ pura ipocrisia, autentico gesuitismo che conviene alla destra.
    Lei si inalbera, se Uroburo la mette con le camicie nere, pero’ chi la legge non riesce a capire veramente lei da che parte sta.
    Io capisco solo che non sta con la Resistenza…

    La pieta’ umana e’ meglio spenderla per coloro che vengono ingiustamente tormentati e uccisi oggi, perche’ mai come oggi abbiamo bisogno di una visione piu’ chiara delle cose. C’e’ il tempo delle mille sfumature e c’e’ il tempo dei colori forti, netti e chiaramente riconoscibili: questo e’ male, quest’altro non lo e’.

    Siamo in tempo di lotta e, in molti luoghi del mondo,anche in guerra. Serve chiarezza di idee per vedere le grandi linee, servono grida e non sussurri, servono emozioni forti e non danze di minuetto per reagire alla merda in cui si sta tentando di affogarci tutti. Servono giocatori di rugby e non di golf, come ha ben detto Antonio AZ. Ed e’per questo che partiti come il PD e personaggi come Pansa non possono portare a nessun futuro.

    E, comunque, ben ritrovati tutti quanti, anche lei.
    Ho sentito la mancanza del blog in tutti questi giorni.

  22. Faust
    Faust says:

    una guerra fra bbande,,, nessuno ha notato cche schifani, sta facendo una campagna di spot tv, dove si vede lui cche vva nella terra dicamorra, a dire, cche lo stato berlusclonato è contro i camorristi…

    …aggiungo cche schifani lo sta facendo x rispondere allopinione pubblica mondiale, soprattutto europea (ggia due furti i 300maglioni di Allitaglia e i 200 pullover di benetton… (di tanzi non ne parla ppiu nessuno… ora daranno i soldi alle bbanche e li toglieranno alla spesa corrente e sempre ppiu scarsa… Siamo sputtanati e cchi ci rappresenta non ci aiuta… Uno sputtanamento è in arrivo… una costante nell iter e nel milan, del p2ista mafioso… (cche ppoi, sarebbe sufficente scrivere solo p2ista x criminale sociale… scrivere mafioso, è incluso nel p2ista… come incluso è il vaticano. Ora fanno anche gli spot tv, con schifani (la faccia da contiguo con amici e soci mafiosi il ppiu presentabbile…- il venerabbile (di sta pantofolina rossa..) è in tv, dellutri è in parlamento, la figlia del bboss, xcche ha studiato, in mediobbanca, la veronica con comodo, affarsi … i caxxi suoi… e in 4 in moto di grossa cilindrata gambizzano 5 ragazzini…. Forza Italia!!!!
    Faust

  23. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro Faust, la ricetta contro la criminalità organizzata è una e una sola: deportazione.
    Il resto, sono chiacchiere.
    Ora che il Cav. è tutto pappa e ciccia con Gheddafi…magari sbolognargli un po’ dei ‘gruppi di fuoco’ meridionali non sarebbe una cattiva idea.

  24. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Il vero problema della criminalità organizzata è la sua contiguità alla politica: sono alleati.
    Contro alleanze del genere, nessuno può far niente.
    Bisogna mandare a casa tutta la classe politica attuale, riformare completamente il sistema inserendo soglie di rischio elevatissime per la criminalità organizzata (entro la definizione della quale deve rientrare anche la criminalità finanziaria) e solo allora si potrà pensare a rimettere a posto il Paese.
    Purtroppo tutto ciò è solo utopia, almeno per questa generazione.
    Sarà il ricambio generazionale a stabilire le nuove regole.
    Ne riparleremo tra vent’anni, chi di noi sarà ancora in questo mondo.

  25. Il Passator Cortese
    Il Passator Cortese says:

    CLAMOROSO. I CANI BERLUSCONIANI INIZIANO A RIVOLTARSI CONTRO IL LORO PADRONE, FORSE NON E’ PIU’ COSI’ GENEROSO COME UN TEMPO.

    Calendarista delle pari opportunità
    quali favori ha fatto al premier?”

    Il senatore Guzzanti, severo e critico e ancora contro il ministro Mara Carfagna, duro attacco a Berlusconi suo padrone.

    Paolo Guzzanti, senatore di Forza Italia, quello dell’affaire Mitrokin/Prodi, torna a criticare Silvio Berlusconi e, stavolta, attraverso le pagine del suo blog, se la prende anche con Mara Carfagna.

    Il ministro viene definito “calendarista alle pari opportunità”, “inadatta” a ricoprire quel ruolo.

    Non solo: quella di Berlusconi, nei suoi confronti, sarebbe stata una “nomina di scambio”, offerta in cambio di qualcosa che il senatore non specifica.

    Vi prego di non essere maliziosi, perchè? dicono che a Palazzo Grazioli ci sia un largo ed abbondante uso di pannoloni, di chi? indovinate, mah.

    Saluti

  26. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Vox, bentornato.

    Fuori delle porte di Udine nel 1954 o ’56( non ricordo), Don Caneva, capellano militare in Russia, prigioniero e ritornato, volle edificare un Tempio alla memoria di tutti gli alpini, bersaglieri, cavalleggeri ecc. caduti e dispersi.
    Sostenuto da tutti i parenti dei militari, non dallo Stato, questo tempio sorse.
    Don Caneva era un vulcano, soprattutto aveva vissuto quell’esperienza!
    Il Tempio con le offerte di tutti privati, anche di Gianni Agnelli per ricordare il Savoia cavalleggeri, divenne sempre più il punto di riferimento delle famiglie private dei loro cari.
    Non c’è cmq del tempio che non porti una targa a ricordo di un caduto. Solo militari, niente camicie nere!
    Vennero Peppino Prisco, Giulio Bedeschi, Mario Rigoni Stern ecc
    a portare il loro ricordo.

    Quando Don Caneva morì, 1993, il Tempio passò sotto la tutela del Ministero della Difesa, dello Stato quindi.
    Allora e solo allora si parlò di permettere la posa di una targa, anche se molto defilata,a famiglie di singole camicie nere cadute in Russia.

    Ci furono polemiche asprissime che non sto a ricordare.
    Don Caneva non l’avrebbe permesso!

    Mi sono resa conto che per chi la pensa come in questo blog, militari comandati e fascisti volontari sono la stessa cosa.
    Perciò non è molto importante come la penso io.
    Comunque io sto con la gente per bene e non ci sto a che mi si dica che un delinquente partigiano è meglio di un soldato morto dove è stato obbligato ad andare, pena la fucilazione, solo perchè il partigiano stava dalla parte giusta.
    Spero di non dover più dare spiegazioni.
    saluti

  27. Vox
    Vox says:

    Cara Sylvi,
    io forse pecco per eccesso di idealismo, ma so bene che, se il nostro paese decidesse all’improvviso di mandarci tutti a occupare un paese che non ci ha fatto nulla, a macchiarci le mani e la coscienza di sangue innocente, oltre tutto col rischio di morire comunque in combattimento, io preferirei la fucilazione.
    Lei mi dira’ che e’ facile palare cosi’ adesso, e che al momento opportuno magarimi lascerei prendere dalla paura. Ma mi conosco abbastanza bene e credo di poter rispondere delle mie parole. Non sono credente, ma ho cara la mia coscienza al di sopra di ogni cosa.

  28. Vox
    Vox says:

    @ Sylvi

    PS -Io direi anche “e’cosi’ che muore un italiano”, non certo come quell'”eroe” che era andato in guerra volontario – e pagato – ed era stato giustiziato dai combattenti locali.

  29. Anita
    Anita says:

    x Marta

    Marta x Anita { 03.11.08 alle 19:09 }
    Signora Anita
    “Cosa vuol dire adesso( stiamo?) investigando sulle banche svizzere, chi di grazia , l’amministrazione americana?Quella con il Presidente, come scrisse lei qualche tempo fa, che già un paio d’anni fa aveva avvertito il mondo che non si doveva fare, che era pericoloso? Ma poi aveva lasciato perdere….. tanto erano quisquiglie!!
    Lei si distrae troppo….
    M.
    ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

    Non mi distraggo affatto.
    Quello che lei cita era un PS – Post Scriptum.

    Nulla a che vedere con le crisi bancarie di cui si stava parlando.

    Certo la IRS – Internal Revenue Service, sta investigando i cittadini Americani con larghi depositi nella banche Svizzere.

    Lei mette tutto sotto un etichetta, non si rende conto che i diversi dipartimenti funzionano indipendentemente.

    Anita

  30. Anita
    Anita says:

    x Marta

    Ho riletto il suo post.
    Lei e’ confusa e mi faccia la cortesia di non mettermi parole in bocca.

    Io scrissi che nel 2001 il Presidente G.W. Bush avviso’ il pubblico della brutta piega dei prestiti e ipoteche bancarie.
    Avviso’ su Fannie Mae e Freddie Mac.
    Idem per il Senatore John McCain ed altri.

    Il Congresso guidato dalla Nancy Pelosi, Harry Reid, e da Barney Frank insistevano che: nothing was broken, tutto andava a gonfie vele, questo fino a fine estate, subito prima della crisi.

    Puo’ sentire da lei stessa quello che disse il Presidente:

    Bush, McCain Warned of Banking Disaster, Democrats ignored

    http://www.youtube.com/watch?v=gzEIMco49AE

    Anita

  31. Peter
    Peter says:

    xSylvi

    parlando di pieta’ per i morti, neanch’io intendevo mettere tutti i caduti sullo stesso piano. Sarebbe ingiusto, ed anche pericoloso, sostenere che i caduti fascisti, e della R. di Salo’, meritino lo stesso rispetto dei partigiani resistenti, perche’ tutti credevano nella loro causa. A parte il fatto che i partigiani lo erano in genere per scelta (ed anche per necessita’ di difendersi), mentre gli altri erano fascisti in genere per opportunismo, o paura. E qual era il vero credo fascista, alla fine? Mussolini ha sempre ragione, o il destino fatale di Roma…vuota retorica, insomma.
    I caduti delle SS, ed anche delle truppe regolari tedesche, non meritano certo lo stesso rispetto e pieta’ umana di tutti quelli che furono da loro deportati e fatti morire in campi di concentramento e camere a gas.
    I caduti vietnamiti (?3 milioni, spero di sbagliarmi perche’ fu un vero genocidio) meritano molto piu’ rispetto e pieta’ umana dei migliaia di caduti USA che invasero il loro paese e lo bambardarono senza pieta’. Mi sembra vuota e pericolosa retorica scrivere sulle lapidi degli uni o degli altri (invasori) ‘caduto per la Patria’. Al massimo sarebbe giusto scrivere ‘caduto in Russia in tale anno’, etc. Capisco comunque che si tratta di scelte politiche.
    Molta indignazione si e’ avuta in Cina, quando i discendenti dei manciuriani sterminati hanno potuto visitare il posto di sepoltura in Giappone dell’unita’ genocida giapponese responsabile dei massacri: un posto bellissimo, con lapidi stupende, per gli eroi della patria…
    Tuttavia e’ una retorica che si riscontra ancora oggi in Occidente. In molti films americani, almeno quelli piu’ stupidi, si sente dire ‘il mio compito e’ quello di proteggere le vite degli americani’ da parte di personaggi dell’FBI o della CIA o la polizia, come se le vite degli altri non contassero niente, o fossero sacrificabili al fine di ‘proteggere gli americani’, ovunque si trovino e qualsiasi cosa facciano (si veda Iraq, Afghanistan…).

    Detto tutto cio’, l’ultimo post di Vox non mi convince. Anche il ‘sangue innocente’ e’ un’espressione retorica, direi evangelica. In fondo, nessuno e’ innocente, tutto e’ relativo. Un giudizio morale netto sulla giustezza di una guerra e’ impossibile, salvo casi di vera guerra genocida, come quella dei tedeschi in Russia ed anche in Polonia nella II GM, o quella degli USA in Vietnam, o dei giapponesi in Cina.
    Anni fa vi furono critiche interne contro US e UK per non essere intervenuti in Cecenia per difendere gli insorti dai russi…qualcuno obietto’ ovviamente, ma siete pazzi, i russi hanno armi nucleari, volete una guerra atomica? scomodarono anche S. Tommaso D’Aquino (!!) per la definizione di guerra giusta (osservo che i bravi protestanti scomodano i pensatori cattolici solo quando fa comodo a loro): tra i vari criteri, ci deve essere quello che la guerra deve essere facilmente vinta, o che almeno ci sia una chiara possibilita’ di vittoria…ergo una guerra contro la Russia non sarebbe stata giusta, visto che non vi sarebbero stati, in ultima analisi, ne’ vincitori ne’ vinti (a differenza di Iugoslavia, Iraq…). E’ chiaro il concetto?

    Peter

  32. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Peter

    forse non mi sono spiegata:
    Il Tempio di Cargnacco è stato costruito con soldi privati e se n’è appropriato lo Stato. Anche la memoria volete?

    Cosa volete ancora, eroici, idealisti italiani di sinistra, bravi a sputare sui morti, stando seduti su una comoda poltrona?
    Continuate a raccontarvela come più vi piace, tanto nessun argomento smuoverebbe le vostre granitiche eroiche certezze di
    duri e puri resistenti per sentito dire!
    Buonanotte.

  33. Peter
    Peter says:

    xSylvi

    cara signora, ha ragione, mi trovo in una comoda poltrona nel mio salotto, anche se quel post glielo ho spedito dalla palestra dove faccio ginnastica. Non mi pare pero’ di avere sputato su nessuno, controlli la prego una certa volgarita’.
    Pubblico o privato non conta molto, si tratta di principi. Vuole un esempio da un paese che credo anche lei consideri civile?
    Anni fa un certo reggimento inglese (mi pare i fucilieri del Lancashire, ho ancora un’ottima memoria) volevano costruire o riedificare in grande un monumento commemorativo ai caduti del LORO reggimento, a spese loro personali, cioe’ privatamente. I caduti inglesi erano del XIX nello Zululand, guerra in cui gli Zulu vennero spazzati via e persero quasi tutto il loro territorio. Ebbene, la minoranza nera in UK monto’ una protesta fenomenale, ed i militari dovettero desistere, con loro grande disappunto. Spiegazione: i vostri predecessori non fecero nulla di glorioso, fu una guerra coloniale di conquista, molto impari per mezzi ed organizzazione, e gli Zulu vennero privati di tutto cio’ che avevano. Che i loro soldati fossero caduti ‘per la patria’ (e sicuramente lo pensavano) era ininfluente

    Peter

  34. Bocchino contestato. E La Carfagna?
    Bocchino contestato. E La Carfagna? says:

    A Roma hanno contestato Italo Bocchino. Trovo sia da masochisti contestare un buon Bocchino o un adeguato Cunnilingus, specie se Italo e onorevole. Ma sorge spontanea la domanda: anche la Carfagna contesta ora un Bocchino?
    Madame Pompinadour

  35. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Caro Peter,
    ho seguito in fretta il discorso sui caduti e l’onore dovuto a loro o meno.
    Io sono del parere che sotto qualsiasi regime, se di leva o di carriera, tutti i militari sono uguali.

    Ho un paio di brutti ricordi, due amici di qualche anno piu’ di me furono richiamati quasi al termine della seconda guerra mondiale.
    Ambedue Alpini.
    Uno, Gianni, figlio del presidente del Banco Ambrosiano di Milano, vicino a Piazza del Duomo, con altri camerati, fu fucilato dai partigiani il primo giorno che arrivarono a destinazione sulle Alpi.
    Ritrovarono i loro corpi quando si sciolse il ghiaccio.
    L’altro Alpino, Liborio, era un vicino di casa, fece pressappoco la stessa fine.
    Non erano fascisti, erano di leva e furono richiamati.
    Che colpa ne avevano?
    I poveracci furono uccisi a sangue freddo. Perche?

    Mia mamma era sfollata col suo compagno non lontano da Milano.
    Verso la fine della guerra ci fu rastrellamento da parte dei tedeschi, in rappresaglia per l’ uccisione del cuoco che era un civile tedesco.
    Quattro ragazzi del paese furono fucilati al muro del cimitero, triste storia.
    Tutt’ora sono onorati come eroi, c’e’ un monumento e una celebrazione annuale.
    Vittime innocenti o eroi?

    Buona notte,
    Anita

  36. Linosse
    Linosse says:

    Le comiche iniziali.
    Sapete già della uscita di Paolo Guzzanti sulla Carfagna “calendarista alle pari opportunità”ovvero la battuta di un ex appartenente alla disarmante combriccola berlubrancaleone ,quella degli infaticabili mentitori-smentitori che di tori non hanno proprio niente , appartengono alla razza quadrupeda ma solo a quella dalle”lunghe orecchie”.
    Oggi ha dichiarato che “abbandona la compagnia in nome del ” senso dello Stato, (del) primato delle regole, (della) limpidezza della democrazia” contro “ la mignottocrazia” e gridando “ viva la Repubblica”
    A quanto pare l’aria del Pdl per lui si è fatta fitta e pesante,in molti ci chiediamo come avrà fatto a resistere per tanto tempo,miracoli dell’apnea ma alla fine…. si sbotta.Continuando cosi avremo un senatore in meno ma un comico,almeno in potenza ,in più.
    Gli auguro di essere il migliore della famiglia.
    L.

  37. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Anita – “Dopo il Patatrac, salirono tutti in Cattedra dicendo che lo avevamo previsto, e poi ritorneranno alla Carica….””
    Qui hai perfettamente ragione tutti bravi a dire “io lo avevo detto” specialmente quelli che avevano sempre sostenuto l’esatto contrario
    “ “D’altra parte e facile dare al presidente americano demonizzato dai media, la colpa di tutti i mali del Mondo….”
    Anche in questo hai un po’ di ragione giorgino non ha tutte le colpe le colpe sono di quelli che muovono la crocetta a cui sono attaccati i fili che muovono la marionetta.
    ______________
    Una delle molte cose che non ho mai condiviso della retorica, purtroppo assai diffusa, è questo assurdo “rispetto per i morti” perché poi gente che merita poco o nessun rispetto in vita dovrebbe averne da defunta, è un concetto che mi sfugge. Una retorica in cui cattolici in generale ed i preti in particolare sono insuperabili maestri, nei discorsi di commiato ai defunti tutti sono buoni, onesti, sposi, padri, madri, esemplari, stupendi, eccelsi, con aggettivi in diretta proporzione con l’obolo elargito dai parenti alla parrocchia, sequenze di parole vuote che in altra circostanza sarebbero comiche e nel contesto suonano grottesche.
    Probabilmente come riflesso per la mia attività di volontariato, l’unico “rispetto incondizionato” lo do ai malati, feriti sofferenti, quando uno soffre anche se è persona disprezzabile non riesco più ad odiarlo, mentre i morti li considero esattamente come quando erano viventi.

  38. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Dice Sylvi: “Comunque io sto con la gente per bene e non ci sto a che mi si dica che un delinquente partigiano è meglio di un soldato morto dove è stato obbligato ad andare, pena la fucilazione, solo perchè il partigiano stava dalla parte giusta.”
    ——————-
    Non importa se mi prendo del ‘fascista’, ma in questo Sylvi ha perfettamente ragione.
    E’ facile parlare col senno di poi, decidere col senno di poi quale sia la parte giusta e quale la parte sbagliata. Certo, esistono parametri di valutazione oggettivi, quali la Giustizia, la Libertà eccetera, per cui chi lotta per questi parametri è dalla parte giusta, ma guardiamo l’altra faccia della medaglia: la spinta psicologica fortissima verso l’Ideale.
    I Totem, che possono essere il Fascio o il Sol dell’Avvenir o la Croce di Cristo, tutte chimere o ancor meglio sirene che attraggono mortalmente chi in esse ripone la propria fede.
    Quanti giovani sono stati accalappiati dall’Ideale?
    Ora, sia dall’una che dall’altra parte c’è stata gente in buonafede e gente che invece ha sfogato in una maniera o nell’altra i propri istinti bestiali. A me non fa differenza il criminale rosso o il criminale nero, sono entrambi della stessa pasta.
    Non me la sento però di criminalizzare che ha combattuto ‘onestamente’, per quanto onesto possa essere un combattimento, da una parte o dall’altra. Questa distinzione non l’ho fatta soltanto io, ma l’hanno fatta tutti gli italiani che, ad esempio, sono andati a fare gli operai in Germania nell’immediato dopoguerra. Trattati con rispetto e benevolenza, tra l’altro. Italiani e tedeschi eh, badate bene!

  39. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Dice Antonio: “Una delle molte cose che non ho mai condiviso della retorica, purtroppo assai diffusa, è questo assurdo “rispetto per i morti” perché poi gente che merita poco o nessun rispetto in vita dovrebbe averne da defunta, è un concetto che mi sfugge.”
    ————–
    D’accordo. E’ un concetto che sfugge anche a me.
    O meglio, dal punto di vista spiritico le mie spiegazioni le avrei, ma non è materiale condivisibile da chi non sia addentro alla materia.
    In ogni caso, ciò che resta dell’individuo è ciò che ha fatto, come si è comportato.
    Uno che si è comportato da carogna potrà avere tutte le giustificazioni che vogliamo, ma nei vivi resta il risultato delle sue cattive azioni, a suo vituperio.
    Dopo morti, sono tutti bravi e buoni, in nessuna lapide si leggerà ‘qui giace quel farabutto di tizio’. Un farabutto che sarebbe bene ricordare come tale e non come ‘anima bella’.
    Poi, la livella aggiusta tutto, anche perchè si deve tornare a fare i conti con i farabutti viventi. Una lotta continua.

  40. Linosse
    Linosse says:

    Ho ricevuto,condivido ed inoltro questo commento sulla scuola
    ::::::::::::::::::::::::::::::::::
    Autopsia della scuola rivista e corretta dal governo Berlusconi
    L’approvazione da parte del Senato della riformetta Gelmini è il frutto di una linea di governo indicata da un anziano che ha ormai perso qualsiasi contatto con la realtà. Il gerontocrate in questione è Silvio Berlusconi, personaggio che non si è mai distinto per visioni politiche di ampio respiro, afflitto da presunti attacchi di afasia e ipossia cerebrale (non si spiegherebbero altrimenti le continue smentite delle sue affermazioni) e incapace – come chi si avvia sul viale del tramonto senza capirlo – di esprimere un minimo di lungimiranza verso un futuro che tanto non vivrà.
    Tagliare otto miliardi di fondi all’istruzione e devastare un modello pedagogico brillante, come quello della scuola elementare italiana, significa tarpare le ali a milioni di ragazzi ancor prima del decollo. Non ci sono sviluppo e progresso sociale se non si investe in maniera seria, organica e continuativa nella cultura, nella ricerca, nella scuola, nelle università. Piaccia o no, il mondo corre sempre più veloce e non è disposto a raccattare chi rimane indietro, fermo al palo perché non ha sufficienti risorse per progredire e fare innovazione.
    Certo, se per l’attuale governo progresso tecnologico significa semplicemente diffondere una scatoletta per captare il segnale del digitale terrestre, difficilmente potremo sperare in provvedimenti più sensati di quelli approvati oggi al Senato e dei tagli previsti dalla legge finanziaria per università e ricerca. La tripletta Tremonti, Gelmini, Berlusconi ha evidentemente il sogno nel cassetto di una società di lobotomizzati, esperti di televoto e di reality show, ma incapaci di elaborare un pensiero critico perché, si sa, i cittadini che pensano sono i più pericolosi.
    Tale attitudine si è palesemente manifestata nel corso degli ultimi giorni. Tutti i principali esponenti della maggioranza hanno ripetuto che le manifestazioni erano frutto di una incomprensione, ma che comunque agli studenti non sarebbe stato impedito di contestare. E infatti è andata proprio così: il governo ha lasciato i giovani in piazza, prendendoli in giro con un incontro lampo e inconcludente con la Gelmini, e nelle aule parlamentari ha tranquillamente approvato il decreto così com’era, senza tenere minimamente conto delle istanze di studenti, insegnanti e genitori.
    La scuola elementare tornerà indietro di decenni, con un maestro unico che potrà fare attività didattica solamente al mattino, mentre al pomeriggio gli alunni saranno parcheggiati nelle aule per il doposcuola, magari gestito dalle bambinaie di qualche cooperativa; chi avrà i soldi si farà invece raccattare dalla tata a fine mattinata. I bambini stranieri finiranno in classi separate, provvedimento dal chiaro olezzo xenofobo che non farà altro che instillare il senso del pregiudizio negli alunni fin dalla più tenera età.
    Sarà questo il referto dell’autopsia della scuola rivista e corretta dal governo Berlusconi. È tempo che le campane suonino a morto per la scuola italiana. Forse il loro suono desterà dal torpore chi ha ancora gli occhi chiusi e non vuole vedere.
    :::::::::::::::::::::::::::
    FORZA RAGAZZI RESISTETE,TENETE DURO;QUI SI STA GIOCANDO IL VOSTRO FUTURO!!!
    L.

  41. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Ottantotto persone, tra le quali la moglie del boss Valentino Gionta, sono state colpite da ordini di custodia cautelare che le forze dell’ordine stanno eseguendo nel corso di un’operazione della polizia di Napoli con squadre mobili di Milano, Catania, Pistoia, oltre a diversi equipaggi di reparti di prevenzione anticrimine.
    ————
    Quetsa è la notizia. Se sommassimo tutti quelli che la polizia arresta, a quest’ora metà degli abitanti della Campania sarebbero in carcere. Naturalmente ciò non è. Un conto è arrestare, altro conto è detenere. Non basta ancora: poichè non li si può detenere in eterno, arriverà il momento in cui saranno liberati.
    Cosa faranno, una volta liberati? Magari andranno prima al santuario di Montevergine, ma subito dopo torneranno a fare quel che è il loro mestiere: delinquere. Continuiamo a non aver capito niente.
    Gheddafi ha bisogno di infrastrutture, Berlusconi glie le ha promesse a spese degli italiani. Due piccioni con una fava: presta a Gheddafi i delinquenti italiani che gli costruiranno le infrastrutture dietro compenso di pane e cous cous, e così siamo contenti tutti, specie il contrinuente, che si risparmia i 150 euro al giorno che gli costa un detenuto ed in più risparmia sulla manodopera promessa a Gheddafi da Berlusconi. Chi ci rimette è il camorrista, il mafioso, lo ndranghetista ( come si chiamano quelli della Sacra Corona? Religiosi?), che però quando tornerà dalla Libia, magari lo si potrà mandare chessò, in Africa nera a scavare pozzi per l’acqua. L’importante è non farlo tornare nel logo d’origine. Una cattiveria? Provate ad andare al camposanto e a chiedere ai morti ammazzati da loro, se è una cattiveria!

  42. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Visto che si parla di tagli, la delocalizzazione delle carceri permetterebbe di risparmiare fior di quattrini utilizzabili per il recupero dei minorenni sbandati. In più, si darebbe lavoro a gente dei paesi poveri. Delocalizziamo in Africa, dove ci sarebbe tanto da fare per i detenuti altrimenti inerti, inutili a se stessi e dannosi al prossimo.

  43. Peter
    Peter says:

    xAnita

    quella della alpini una storia triste. Non credo pero’ che i partigiani (i quali combattevano anche in condizioni di netta inferiorita’, ricordiamolo) fossero in grado di prendere prigionieri. Tuttavia non colpivano indiscriminatamente, non facevano rappresaglie del tipo 10 o 20 a 1 (come i nazisti, che massacrarono interi villaggi, con donne e bambini in mezzo), e via dicendo.
    Qui non si fa un discorso metafisico della colpa e della pena. Sono al limite d’accordo che quei due alpini capitarono nel posto sbagliato al momento sbagliato. Dire pero’ che tutti i morti ammazzati sono uguali, e meritano lo stesso onore e rispetto, solo perche’ sono morti, equivale di fatto a riabilitare i fascismi, nazismi, genocidi e quant’altro.
    Qualcuno faceva l’esempio dei delinquenti uccisi in sparatorie con la polizia: di sicuro non gli si nega sepoltura e lapide. Ma farebbe ridere una lapide con la scritta ‘assassinato dalla polizia mentre faceva il suo lavoro’, oppure ‘morto per l’onore ed il decoro della sua famiglia’ che di fatto significa legalizzare la mafia

    ciao, Peter

  44. Peter
    Peter says:

    xMarco T

    caro Marco, le deportazioni di carcerati le facevano francesi, inglesi e forse anche spagnoli nei secoli passati. Oggi vengono giustamente considerate contrarie ai diritti umani elementari, dato che, in teoria, le pene dovrebbero avere un valore preventivo, rieducativo, e portare al reinserimento dei rei nella societa’. Capisco che gente con 14 ergastoli sulle spalle non saranno mai ‘reinserite’ e finiranno col morire in prigione, ma non sono poi tanti, e non sempre in condizione di fare lavori forzati come propone lei. Parte dei diritti dei prigionieri e’ di essere visitati da familiari e legali: cosa propone, dei viaggi organizzati, magari a spese dello stato?
    E’ bene ricordare che anche i delinquenti sono uomini, e che la mafia non si combatte solo con logiche di tipo poliziesco, giudiziario, carcerario…

    Peter

  45. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Dice Peter: “Ma farebbe ridere una lapide con la scritta ‘assassinato dalla polizia mentre faceva il suo lavoro’, oppure ‘morto per l’onore ed il decoro della sua famiglia’ che di fatto significa legalizzare la mafia”.
    ———
    Dipende dal punto di osservazione. Cosa c’è di non vero nelle due frasi citate?
    Il delinquente considera lavoro il delinquere: è il ‘suo’ lavoro. Lavoro che esegue spesso per “l’onore e il decoro della propria famiglia”.
    Che poi sia un lavoro illecito, potremmo fare per lui la stessa osservazione che si fa per gli zingari: c’è chi ruba e chi uccide più di lui.
    In questo modo giustifichiamo la delinquenza? No, per niente. Semplicemente, continuiamo ad ignorare il problema, tanto…è sempre colpa della Società, come dicono i sociologhi. La sociologia è una scienza, no?

  46. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro Peter, l’idea che abbiamo del detenuto è un’idea romantica, distante dalla realtà. Le deportazioni alla vecchia maniera non vanno bene, poichè sono pensate come ‘pena’.
    facciamo invece un’altra cosa: eliminiamo il concetto di pena ed introduciamo il concetto di risarcimento. Il lavoro come risarcimento.
    Lavoro dove? Non in Italia, dove la spesa non varrebbe l’impresa, ma nelle nazioni bisognose. L’Africa, ad esempio.
    I diritti dei detenuti? Cancellati.
    Così almeno provano sulla loro pelle cosa significa cancellare i diritti della gente che derubano ed ammazzano.
    E’ rieducazione anche quella.
    I carcerati così come è il carcere attualmente, sono solo zavorra inutile e costosa. Il lavoro che dovrebbero svolgere, secondo il mio punto di vista, dovrebbe essere certo relativo alla loro capacità. Certo, non li si metterà a spaccare inutilmente pietre o a colmare fossi scavati da altri detenuti, sarebbe idiota. Li si manda a fare ‘volontariato’ forzato dove ce ne sia bisogno, magari in aiuto alle ONG, per id etenuti non pericolosi.
    Niente è impossibile, tutto si può fare con criterio, salvaguardando diritti elementari, ma tenendo conto che il detenuto è un elemento a volte umano, a volte umanoide, a volte bestia, che comunque ha causato un grave danno alle persone. A ognuno la sua ottimale collocazione, senza forzature.
    Noi (in genere) siamo abituati a pensare per idee semplici, elementari. Ci fermiamo al primo ostacolo, perchè risolvere un problema appena più complesso, che richieda riflessione, costa fatica. Risultato: una società grezza, rozza, elementare, condizionabile. Bananiera, appunto.

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