Ilan Pappé: “Possiamo provare pietà per Israele?”

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Pappé: possiamo provare pietà per Israele?

Lo storico Ilan Pappé guarda alla società israeliana nel nuovo anno. Provando compassione per il colonialismo razzista di arabi ebrei, nuovi immigrati e ultraortodossi.

Ilan Pappé per Electronic Intifada

Roma, 7 gennaio 2013, Nena News – Ho passato gli ultimi giorni del 2012 nella città di Haifa. Per caso, ho incontrato alcuni conoscenti che in passato mi consideravano nel migliore dei casi come un illuso, nel peggiore come un traditore. Mi sono sembrati più imbarazzati – quasi confessando che le mie nere previsioni sul futuro di Israele si stavano dolorosamente concretizzando di fronte ai loro occhi.

In effetti, le nostre previsioni sono giunte molto tardi. Già nel 1950, con inquietante precisione, Sir Thomas Rapp, capo dell’ufficio britannico per il Medio Oriente del Cairo, aveva previsto il futuro. È stato l’ultimo ad essere inviato da Londra per decidere se la Gran Bretagna dovesse o meno stabilire relazioni diplomatiche con Israele. Lui diede il via libera, ma avvertì i suoi superiori a Londra: “La generazione più giovane viene spinta verso un contesto militarista e così si crea una minaccia permanente alla stabilità mediorientale. Israele si sta allontanando da uno stile di vita democratico e avvicinando verso il totalitarismo della destra o della sinistra” (Public Record Office, Foreign Office Files 371/82179, E1015/119, lettera al Segretario agli Esteri Ernest Begiv, 15 dicembre 1950).

È il totalitarismo della destra che è destinato ad essere il segno distintivo dello Stato ebraico nel 2013. E alcuni dei sionisti liberali, che una volta erano disposti a divorare me e altri ebrei che la pensavano come me, oggi realizzano – come Sir Thomas prima di noi – che forse avevamo ragione. E forse a causa del loro atteggiamento più benevolo, vorrei ricambiare tentando con loro un approccio diverso nel 2013.
Compassione verso gli israeliani?

Quelli di noi che scrivono spesso per Electronic Intifada hanno mostrato in passato – e senza dubbio continueranno a farlo in futuro – piena solidarietà con le vittime palestinesi dell’esistenza e delle politiche di Israele. Ma possiamo, o dovremmo, mostrare compassione anche per gli israeliani? Ovviamente, nessuno può chiedere ai palestinesi di farlo, mentre prosegue a piene mani l’esproprio della loro terra. Ma forse noi che apparteniamo almeno etnicamente ai carnefici possiamo pensare per un momento ai nostri connazionali, in questo inizio di nuovo anno.

Lasciatemi cominciare con una questione personale. Durante la mia visita ho avuto l’opportunità di vedere il mio ex collega, lo storico Benny Morris, in televisione e di leggere alcune sue interviste. Il suo razzismo anti-arabo e anti-islamico è oggi più crudo che mai: un rude discorso infarcito d’odio, velenosamente sputato fuori nel modo più disgustoso. Allora, perché dovremmo mostrare empatia? Perché il suo primo libro sui rifugiati permise a me e ad altri di aprire gli occhi. Non era un grande libro di storia, ma era una ricerca eloquente della verità, cercata negli archivi di Stato, sui crimini israeliani nel 1948.

Eppure la sua trasmutazione in un razzista non sorprende, segue la stessa traiettoria di molti dei cosiddetti sionisti liberali in Israele. Lui e i suoi amici hanno vissuto un’epifania negli anni Novanta: scoprire le fondamenta immorali dello Stato. Questo avrebbe potuto aprire la strada ad una sincera riconciliazione, ma è stato anche un momento spaventoso che richiedeva coraggiose decisioni personali. Molti di loro, invece di negare la verità e la colpevolezza, hanno optato per nasconderla attraverso un nuovo sionismo, di gran lunga più estremo e odioso. Questo particolare gruppo di sionisti probabilmente non passerà per una vera rinascita, ma forse i loro figli sì. Si può solo sperare.

Gli arabi ebrei di Israele

Compassione può essere mostrata anche agli arabi ebrei di Israele. Ho notato durante la mia visita che molti di loro indossano – quasi piegati dal suo peso – un grandissimo medaglione con la Stella di David, di una misura che non avevo mai visto prima. Hanno paura che la polizia o gli ufficiali pubblici possano scambiarli per “arabi” e allora indossano questi enormi ciondoli che urlano “Sono ebreo, non arabo, anche se ci assomiglio!” (Come se noi che viviamo tra il fiume Giordano e il mare avessimo un aspetto tanto diverso l’uno dagli altri).

Tutto ciò è triste e patetico, ma forse l’accademica Ella Habiba Shohat aveva ragione quando ci chiedeva di considerare gli arabi ebrei come vittime del sionismo, al pari dei palestinesi. Tuttavia è difficile, con il rischio di generalizzare, comprenderli tra le vittime visto che ormai hanno accettato completamente la formula per la quale più è forte il loro razzismo anti-arabo e più israeliani possono diventare.

Negli anni Settanta, gli arabi ebrei lottarono contro le discriminazioni. I partiti di destra in Israele capitalizzarono la loro frustrazione per costruirsi una base elettorale che portasse al potere il Likud e convogliasse le politiche di identità degli arabi ebrei verso posizioni anti-arabe e anti-palestinesi. Ma qualsiasi tipo di futuro per gli ebrei in Palestina deve passare attraverso la connessione organica ed intrinseca con questi ebrei nella regione, con il loro passato, la loro civiltà e il loro futuro. Ce ne sono ancora molti che possono mostrare ai coloni europei come imparare a conciliarsi con ogni tipo di trasformazione nel mondo arabo.

Il mio terzo messaggio di compassione è per gli ebrei ultraortodossi. L’idea di uno Stato ebraico è una farsa, e lo sanno bene. Non esiste alcun fondamento nel giudaismo per creare uno Stato basato sulla religione. Così alcuni di loro hanno optato per un chiaro anti-sionismo, per il quale vengono perseguitati, e altri per un imbarazzante sionismo attraverso la colonizzazione della Cisgiordania. Per un momento ci dovremmo mettere nei loro panni: sono una consistente parte della popolazione ebraica e potrebbero essere parte di una nuova e migliore Palestina in Medio Oriente.

Ghetti culturali

Il mio quarto vacillante impulso alla compassione è diretto agli ebrei russi (ne ho visti molti pregare nelle chiese ortodosse ad Haifa e nel Nord). Sono la prima generazione di coloni nel progetto coloniale in corso. Sono come degli alieni in questo Paese – come lo furono i primi sionisti – e si sentono persi. Così creano dei ghetti culturali o, come gli arabi ebrei, provano ad integrarsi offrendosi come il polo più fascista e razzista della scena politica israeliana. In entrambi i casi, è qualcosa di molto spiacevole e insoddisfacente.

La mia ultima brama di empatia va agli studenti ebrei in Occidente, che ancora insistono a mostrarsi come ambasciatori di Israele nei campus universitari. Anche qui, la loro patetica condizione umana muove a compassione. Avrebbero potuto ricoprire un ruolo d’avanguardia – come fecero i loro predecessori nelle lotte per l’uguaglianza negli Stati Uniti e nei movimenti contro l’apartheid in Sudafrica e l’imperialismo in Vietnam – in una delle più grandi campagne di umanità per la pace e la giustizia: il movimento di solidarietà con il popolo palestinese.

Ma si sono ritrovati confusi e disorientati, rappresentanti dell’oppressore, del colonizzatore e dell’occupante. Il risultato finale è la ripetizione a pappagallo degli slogan preparati dalla diplomazia israeliana, che penso abbiano poco senso anche per coloro che recitano senza convinzione le accuse di anti-semitismo e terrorismo.

Pensavo di aggiungere anche i pionieri, i veterani del sionismo nel 1948, che hanno confidato i loro segreti al regista Eyal Sivan e a me (le loro testimonianze furono mostrate in uno schermo che abbiamo montato nel cuore di Tel Aviv alla fine del 2012) e che ci hanno raccontato con coraggio i crimini che commisero contro i palestinesi durante la Nakba. Ma questo sarebbe troppo.

Forse quando la pace sarà più vicina, potrò seguire i passi di Desmond Tutu e mostrare la stessa compassione del Comitato Sudafricano per la Verità e la Riconciliazione. Ma fino ad allora tenterò di lasciare la porta parte a chi come me appartiene a questa società coloniale e con i quali spero un giorno i palestinesi costruiranno una Palestina libera e democratica. Nena News.

Tradotto in italiano dalla redazione di Nena News

234 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xcg
    ho scritto Mirko?…toh non me n’ ero accorto….eppure mi sembra di ricordare una Mail di qualcuno che mi invitava ad andare a casa sua …per riprendermi da una brutta fase. Mah …saranno gli scherzi dei neuroni …si vede che li ho persi tutti…….
    Rodolfo

  2. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Simulazione di un dialogo fra la maestra e Pierino di 8 anni (3 elementare) , notorio figlio di comunisti atei?

    Difficilissimo, caro Peter
    perchè a quell’età c’è una propedeutica alla storia e anche alla Religione cattolica o altra.
    Il bambino ha una comprensione del passato orientata sinteticamente alla storia sua, a quella della famiglia e dell’Oratorio, del paese o del quartiere.
    Inoltre lo spirito critico è ancora molto incerto, perciò si dovrebbe fare molta attenzione a non venire in conflitto con il modello genitoriale, ancora preponderante.
    Un tempo la maestra era ancora un punto di riferimento fondamentale, perciò una brava maestra faceva parecchia attenzione a non confliggere con l’educazione famigliare.
    Ora le maestre contano quasi niente; le maestre contano una pippa, quindi ho l’idea che le maestre lascierebbero la patata bollente alla maestra di Religione…e qui casca l’asino, perchè quel bambino quasi sicuramente NON frequenterà le lezioni di Religione.

    Una lunga premessa necessaria.
    Fosse stato un bambino di 10/11 anni sarebbe stato altro discorso.

    Maestra: – bravissimi bambini!
    avete tutti portato la foto dei vostri genitori, con i quali, io vi ho raccontato, che è cominciata la vostra storia.

    Pierino: perchè la mia mamma e il mio papà si sono sposati con il Sindaco e la fascia tricolore, invece quelli di Gianluca si sono sposati da don Luigi , in Chiesa, davanti al Crocefisso?
    M.- Hanno scelto modi diversi per dire che si volevano bene e che volevano vivere insieme.
    P.- Ma il mio papà dice che lui non vuol saperne di preti, non crede in Dio e in tutti i sottanoni bugiardi. E io sono contento.
    M:- invece il papà e la mamma di Gianluca ci credono e Gianluca è contento così.
    P:- Maestra tu che cosa credi?
    M:- io credo nella nostra storia cristiana che dura da 2000 anni, e in Gesù che tu vedi nel Crocifisso appeso alla parete…una storia che tu studierai in quinta.
    P:- Che cosa sono duemila anni?
    M:- sono un binario lungo, lungo dove hanno vissuto i nostri nonni bis, bis, bis….

    La maestra srotola una breve linea della storia,… senza inizio e senza fine,… dove si ritrovano i nomi dei nonni e bisnonni a sx, …a dx i nomi dei fratellini e cuginetti venuti dopo.
    P.- E con quali nonni bis c’è Gesù , in questa linea?
    Il papà dice che non esiste Gesù. Dice bugie?

    ( e qui è la crisi della maestra che non vuole rinunciare alla storia, ma non vuole mettere in crisi l’autorevolezza del padre per il bambino!)
    M:- Il tuo papà non dice bugie; ma forse ha dimenticato le cose che aveva imparato da piccolo, forse ha incontrato persone che gli hanno raccontato bugie su Gesù. Se glielo chiedi, lui sicuramente te lo spiegherà!
    P:-Papà dice che tu devi togliere il crocifisso sopra la cattedra.
    M:- Il tuo papà sa che non lo toglierò…ma che invece ti racconterò, quando andremo in gita, la storia del Castello di Gorizia che era di signori potentissimi e anche molto crudeli.
    Ma andremo anche ad Aquileia , dove ti racconterò come i nostri nonni bis bis bis hanno costruito la prima Casa di Gesù, che era buono e ci ha insegnato a volerci tutti bene.
    Tu vieni a scuola per imparare sempre storie nuove …e io te le insegnerò…poi tu sceglierai un po’ alla volta quale storia ti piace di più!
    P:- Quando andiamo in gita a vedere queste cose?

    Sylvi

  3. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x TUTTI

    ALTRO CHE BALLE!
    —————

    http://redazioneunacitta.wordpress.com/2012/12/13/la-salvezza-di-israele-la-fine-delloccupazione/

    La salvezza di Israele? La fine dell’occupazione

    Nell’ultimo numero di Dissent, Susie Linfield (che dirige il “Cultural Reporting and Criticism program” alla New York University, dove insegna giornalismo), ha dedicato un lungo e denso articolo ( http://www.dissentmagazine.org/article/zionism-and-its-discontents ) a un interrogativo: l’occupazione israeliana è la lineare conseguenza del Sionismo o ne è piuttosto il tradimento?
    Susie inizia il articolo ricordando una recente cena in centro a Manhattan, in cui, parlando di un famoso giornalista, un ospite l’ha definito, con un disprezzo un tempo destinato ai fascisti, un “sionista”. Al che la Linfield si è inserita nella conversazione dicendo: “Beh, lo sono anch’io. Credo in uno stato per il popolo ebraico”. “Gli altri ospiti -accademici di sinistra, persone intelligenti, brave persone, alcuni dei quali non solo mi piacciono, ma li adoro- mi hanno guardato sbalorditi”. Ne è seguito un silenzio imbarazzato. L’episodio le è tornato alla mente leggendo il recente libro di Peter Beinart “The Crisis of Zionism”, che in America ha scatenato un dibattito molto acceso.
    (Ma nell’articolo si parla anche di “The Unmaking of Israel” di Gershom Gorenberg, “Not the Israel My Parents Promised Me” di Harvey Pekar e JT Waldman, e “Underground to Palestine and Reflections Thirty Years Later” di I.F. Stone)
    Ora, la tesi di Beinart, già editore di “New Republic”, è che il destino di Israele è indissolubilmente legato all’Occupazione –e cioè alla fine dell’Occupazione. “La sopravvivenza fisica di Israele è legata alla sua sopravvivenza etica”. Israele non può lasciar gestire il conflitto con i palestinesi alla destra e agli ortodossi. Ma per poter prendere in mano la situazione gli ebrei devono operare una sorta di slittamento della loro autorappresentazione da quella di “vittime” a quella di “attori” (che era poi la sfida incoraggiata dal Sionismo). Oggi la sfida è come vivere nel mondo da cittadini moderni e non come sopravvivere. In concreto questo per Beinart vuol dire che solo la definizione di confini chiari -e quindi solo la nascita di uno Stato palestinese- può impedire che Israele diventi una etnocrazia in cui gli ebrei dominano su un popolo di milioni di persone senza Stato, senza voto e senza diritti e in cui le stesse istituzioni democratiche israeliane vengono quotidianamente dileggiate. “La lotta per un sionismo liberal e democratico quindi… deve essere anche una lotta per soddisfare l’aspirazione dei palestinesi a un loro Stato nazionale”, è la conclusione di Beinart.
    Allora, sintetizza, la Linfield, uno dei meriti di questo libro, è di fare finalmente chiarezza anche su cos’è “Pro-Israele”.
    Ma davvero Mortimer Zuckerman, Mitt Romney e i Christians United for Israel sono “pro-Israele”? Si chiede la Linfield, che si risponde pure: “Per essere chiari: porre fine all’Occupazione è pro-Israele. Smantellare gli insediamenti è pro-Israele. Il ripristino di istituzioni democratiche e laiche è pro-Israele. I confini sono pro-Israele”.

  4. peter
    peter says:

    x CG

    il senso ultimo del talmud puo’ essere compreso solo da emeriti figghi de bona cristiana, come immagino dicano i siculi, mica da un Peter o un CG qualunque, scherziamo?!

    Peter

  5. peter
    peter says:

    x Sylvi

    errore, Pierino le ha detto che su’ babbo e su’ mamma si sono sposati davanti al sindaco, fascia tricolore E crocefisso par dessus de marché…
    E ne chiedeva il perche’ a lei, dato che non stavano in chiesa (e magari si sono sposati quando Pierino aveva gia’ otto anni, quindi c’era anche lui).
    Altro errore, il papa’ di Pierino non ha detto che Gesu’ non esiste, avra’ forse detto che fose si’, forse no, forse non gli importa se si’ o no, e comunque i preti e le monache non hanno il monopolio di cio’ che la gente crede o vuole o non vuole credere, o dei simboli che la gente vuole vedere in bella mostra nei luoghi pubblici, dai municipii, agli ospedali, ai tribunali, alle scuole…

    Da Pierino lei ha ancora molto da imparare, ma come ben dice Anita non e’ mai troppo tardi.

    La storia e’ molto piu’ lunga di duemila anni, e anche da duemila anni a questa parte non e’ fatta solo di croci, bibbie, talmuds e cabbale…

    Peter

  6. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x Peter 59
    Mai sentito in Sicilia una espressione del genere..non so cosa intendi.. ma di una cosa son sicuro e ci metterei la mano sul fuoco…….tu devi avere un grande problema psicologico che si estende a tua madre e a tuo padre. Su con la vita….non sei il solo ad avere certi problemi.
    Rodolfo

  7. peter
    peter says:

    ehm, i problemi psicologici, grandi o piccoli, non si estendono dai figli ai genitori, ma semmai dai genitori ai figli.
    Dovrebbe ben saperlo chi si vanta di aver messo al mondo figli fino a tarda eta’…
    Per cui costui puo’ tenersi le proprie insinuazioni, e ‘consolazioni’, per se’.
    Buona giornata

    Peter

  8. controcorrente
    controcorrente says:

    x Sylvi

    Ecce Crucem Domini
    Fugite partes adversas
    Vicit Leo de Tribu Juda
    Radix David Alleluja

    Ordinanza n 389 Corte Costituzionale Italiana
    Anno 2004

    …che, secondo la parte, l’obbligatoria esposizione del Crocifisso nelle aule violerebbe il dovere di equidistanza dello Stato rispetto alle varie confessioni e contraddirebbe l’esigenza di uno “spazio pubblico neutrale” in cui non potrebbe trovare posto un simbolo religioso; non si potrebbe attribuire al Crocifisso il carattere di un simbolo genericamente civile e culturale, essendo innegabile la sua valenza religiosa, e mancando del resto ogni base costituzionale per poter fare del Crocifisso un simbolo dell’unità della nazione al pari della bandiera; non sarebbe praticabile, infine, nemmeno una soluzione che postuli la permanenza dell’esposizione del Crocifisso salvo che qualcuno degli alunni ritenga di esserne leso nella propria libertà religiosa, poiché sarebbe violato comunque il principio oggettivo di laicità, né si potrebbe costringere il singolo a opporsi apertamente alla eventuale volontà maggioritaria del gruppo sociale di appartenenza;

    ————

    Prima ,ognuno faceva quel che gli pareva,,,
    dopo il 2004
    (pagata da tutti noi laici, religiosi, integralistiect,ect) dovrebbe adeguarsi e spiegare a Pierino con parole pedagogiche la Sentenza della CCI
    Per cui il problema è risolto !
    Amen

    cc

  9. peter
    peter says:

    x CC

    insomma, la CCI cosa sentenzio’?…con tutti quei salvo che, poiche’, non sarebbe, non si potrebbe, sembra che non sentenzio’ proprio un bel nulla. Una corte bizantina avrebbe a mio avviso fatto di meglio

    Peter

  10. controcorrente
    controcorrente says:

    Però una cosa è chiara ..la CCI era chiamata ad esprimere un parere su richiesta del TAR del veneto

    ..In pratica la Corte Costituzionale afferma che Lei non può deliberare in quanto non esiste nessuna legge dello stato che impone di esporre il crocifisso. Peggio: non esiste nessuna legge che CONSENTE di esporre il crocifisso! Solo la volontà di offendere la società civile che si traduce in un regolamento arbitrario finalizzato a costringe le persone a credere che l’esposizione del crocifisso sia un diritto-dovere delle istituzioni. Invece è un reato. Un atto che costituisce minaccia per le perone.

    Quindo la CCI non delibera sull’ammissibilità o meno dell’esposizione, ma sul fatto che non esiste nessun obbligo a farlo da parte delle istituzioni !

    —-
    Però esiste un assunto chiaro..la mestra del XXI secolo dovrebbe sapere queste cose…e pertanto regolarsi in materia…soprattutto dovrebbe apprendere le basilari norme dell’antropologia culturale…e spiegare “laicamente la formazione di miti e leggende ,religioni nelle vcarie comunità del mondo ,nella storia…questo se vuole essere imparziale..ovvero rendere in pedagogia questi assunti…non rendere pedagogica la propria fede..
    Capisco che poi essendo il Presepe una tradizione…potrebbe farlo..come ripetizione..meglio sarebbe L’Alberello , ..così eviterebbe di spiegare i misteri della nascita del bambino..
    Il tuo atto di fede non è una tradizione..è un atto atto di FEDE personale…che non ha nulla a che vedere con la formazione del bambino…!

    cc

  11. controcorrente
    controcorrente says:

    caro peter,

    i sottanoni (così come li chiama la Sylvi) vedono molto lontano…e cercano di porre riparo al fututro..
    Non sarà poi così lontano il caso in cui una maestra musulmana nata in Italia e dipolomata in Italia,insegnerà nelle nostre scuole a classi miste (di religione)….ed allora come si dovrà comportare in base alle proria fede ??
    A questo punto è chiaro che in società multiculturali e multirazziali, il principio di laicità impone..per forza la completa laicità dello Stato !
    Nessun simbolo esposto.
    La CCI almeno una cosa l’ha detta ..non esiste nessun obbligo di esposizione di alcun chè !!
    Diversamente le pareti delle Aule,potrebbero diventare dei Puzzle indecifrabili…

    cc

  12. controcorrente
    controcorrente says:

    Ahh Bandiera e Presidente della rRepubblica ,questo sì , almeno finchè esisteranno stati nazionali,dopo si vedrà…!!

  13. LA VERGOGNA DI VENEZIA E DEL VATICANO
    LA VERGOGNA DI VENEZIA E DEL VATICANO says:

    Giordano Bruno: la denuncia e la sentenza

    Dalla prima delle tre denunce scritte da Giovanni Mocenigo contro Giordano Bruno
    “Venezia, 23 maggio 1592. Giovanni Mocenigo all’Inquisitore di Venezia… Denuncio, per obbligo della mia coscienza e per ordine del mio confessore, di aver sentito dire a Giordano Bruno che è bestemmia grande quella dei cattolici di dire che il pane diventa carne; che lui è nemico della Messa; che nessuna religione gli piace; che Cristo fu un tristo figuro; e che faceva miracoli apparenti; e ch’era un mago. Ha detto che la Vergine non può aver partorito; che la nostra fede cattolica è tutta piena di bestemmie contro la maestà di Dio; che bisognerebbe togliere la parola e i soldi ai frati perché imbrattano il mondo; che sono tutti asini; e che le nostre opinioni sono dottrine da asini… Di tutto questo ho voluto dar conto a Voi Padre Molto Reverendo perché giudichi del fatto, secondo prudenza e secondo la vostra santa mente….”

    Dalla Sentenza, emessa dal tribunale dell’Inquisizione l’8 febbraio 1600
    “Invocato dunque il nome di Nostro Signore Gesù Christo et della sua gloriosissima Madre sempre vergine Maria, nella causa et cause predette al presente vertenti in questo Santo Offitio tra il reverendo Giulio Monterentii, dottore di leggi, procurator fiscale di detto Santo Offitio, da una parte, et te fra Giordano Bruno predetto, reo inquisito, processato, colpevole, impenitente, ostinato et pertinace ritrovato, dall’altra parte: per questa nostra difinitiva sententia, quale di conseglio et parere de’ reverendi padri maestri di sacra theologia et dottori dell’una et l’altra legge, nostri consultori, proferimo in questi scritti, dicemo, pronuntiamo, sententiamo et dichiaramo te, fra Giordano Bruno predetto, essere heretico impenitente, pertinace [et ostinato], et perciò essere incorso in tutte le censure ecclesiastiche et pene [dalli sacri] Canoni, leggi et constitutioni, così generali come [particolari, a] tali heretici confessi, impenitenti, pertinaci et ostinati imposte; et come tale te degradiamo verbalmente et dechiaramo dover esser degradato, si come ordiniamo et comandiamo che sii attualmente degradato da tutti gl’ordini ecclesiastici maggiori et minori quali sei constituito, secondo l’ordine dei sacri Canoni; et dover essere scacciato, si come ti scacciamo, dal foro nostro ecclesiastico et dalla nostra santa et immaculata Chiesa, della cui misericordia ti sei reso indegno; et dover esser rilasciato alla Corte secolare, si come ti rilasciamo alla Corte di voi monsignor Governatore di Roma qui presente. per punirti delle debite pene, pregandolo però efficacemente che voglia mitigare il rigore delle leggi circa la pena della tua persona, che sia senza pericolo di morte o mutilatione di membro. Di più, condanniamo, riprobamo et prohibemo tutti gli sopra detti et altri tuoi libri et scritti come heretici et erronei et continenti molte heresie et errori, ordinando che tutti quelli che sin’hora si son havuti, et per l’ avenire verranno in mano del Santo Offitio siano publicamente guasti et abbrugiati nella piazza di san Pietro, avanti le scale, et come tali che siano posti nell’ Indice de libri prohibiti, si come ordiniamo che si facci. Et così dicemo, pronuntiamo, sententiamo, dechiaramo, degradiamo, commandiamo et ordiniamo, scacciamo et rilasciamo et preghiamo in questo et in ogni altro meglior modo et forma che di ragione potemo et dovemo”.

  14. LA VERGOGNA DEL VATICANO
    LA VERGOGNA DEL VATICANO says:

    Io Galileo, fu Vincenzo Galilei, fiorentino, di anni 70, personalmente costituito in giudizio e inginocchiato davanti a voi Eminentissimi e Reverendissimi Cardi­nali Inquisitori generali in tutta la Repubblica Cristia­na contro la malvagità eretica; avendo davanti agli oc­chi i santi Vangeli, su cui poso le mani, giuro che ho sempre creduto, credo e con l’aiuto divino crederò per l’avvenire tutto ciò che accoglie, predica e insegna la Santa Chiesa Cattolica e Apostolica. Ma poiché que­sto Sant’Uffizio, per avere io, dopo essermi stato formalmente intimato con un precetto dello stesso di ab­bandonare completamente la falsa teoria che il Sole è centro del mondo e non si muove e la Terra non è cen­tro del mondo e si muove, e di non mantenere, difen­dere ne insegnare in qualunque modo, ne a parole ne per iscritto, la suddetta falsa dottrina, e dopo essermi stato notificato che tale dottrina è contraria alla Sacra Scrittura, scritto e dato alle stampe un libro in cui ne parlo pur essendo già stata condannata e porto argo­menti efficaci a suo favore, senza prendere netta posizione, mi ha giudicato veramente sospetto di eresia, cioè di aver tenuto fermo e creduto che il Sole è centro del mondo e immobile e la Terra non ne è il centro e si muove, volendo cancellare dalla mente delle Vo­stre Eminenze e da quella di ogni cristiano questo grave sospetto, giustamente concepito contro di me, con cuore sincero e autentica fede abiuro, maledico e dete­sto i suddetti errori ed eresie e in generale ogni qua­lunque altro errore, eresia o setta contraria alla Santa Chiesa; e giuro che per l’avvenire non dirò mai più ne asserirò, ne a parole ne per iscritto, cose tali per cui possa rinascere su di me un tale sospetto, ma se m’im­batterò in qualche eretico o sospetto d’eresia, lo de­nuncerò a questo Sant’Uffizio, ovvero all’Inquisitore o Ordinario del luogo dove dovessi trovarmi.

    Giuro altresì e prometto di adempiere e osservare in­teramente tutte le penitenze che mi sono state o mi sa­ranno inflitte da questo Sant’Uffizio e che se, Dio non voglia, dovessi contravvenire in qualche modo alle mie promesse o ai miei giuramenti, mi sottometterò a tutte le pene e castighi previsti dal diritto canonico e dalle altre disposizioni generali e particolari previste e promulgate contro questi reati.

    Mi possano in ciò aiutare Dio e i suoi santi Vangeli, su cui poso le mani.

    Io, suddetto Galileo Galilei, ho abiurato, giurato, promesso e mi sono obbligato come sopra; e in fede della verità ho firmato di mio pugno il presente docu­mento d’abiura e l’ho recitato parola per parola, a Ro­ma, nel convento di S. Maria sopra Minerva, oggi, 22 giugno 1633.

    Io, Galileo Galilei, ho sottoscritto la suddetta abiu­ra, di mio pugno.

  15. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Peter:-“ehm, i problemi psicologici, grandi o piccoli, non si estendono dai figli ai genitori, ma semmai dai genitori ai figli”.


    Ma io con il mio 61 volevo dire proprio quello….e ti ripeto
    mi dispiace per te.
    Rodolfo

  16. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xPeter
    Perche’ vedi….sei l’ unico in questo blog…ma anche leggendo altri forum..che spunta sempre parlando della mamma degli altri…
    e’ evidente e lo capirebbe anche un bambino che tu devi avere un grande problema…che si “estende” …(e con questo intendevo
    “la causa”) ai propri genitori.
    Non te ne fare un cruccio…sii forte e vai avanti.
    Rodolfo

  17. peter
    peter says:

    vada avanti lei che a me mi vien da ridere….
    Ovvero venga avanti cretino…

    C’ e’ l ‘ imbarazzo della scelta

    Peter

  18. Rodolfo
    Rodolfo says:

    No caro Peter73…cosi non va’….puoi ridere quanto vuoi…
    vedi io non ho mai parlato dei genitori dell’ altro in questo blog ne’ in altri….come potrei….davvero non sarebbe opportuno…penso che chi lo fa…ha intenzione solo di offendere ….
    io ho parlato e scritto invece di ” MIA mamma” questo si…della nostalgia di quei giorni di freddo al paesello…io sotto le coperte al calduccio con i miei giornaletti e lei che mi portava il the caldo e i ceci abbrustoliti…son ricordi che ancora oggi mi commuovono.
    Tu hai avuto una madre? Se si… parla di lei….che penso conosci…
    ed evita di menzionare anche lontanamente i genitori dell’ altro …che tu non conosci.
    Rodolfo

  19. sylvi
    sylvi says:

    x il 69
    LA VERGOGNA DI VENEZIA E DEL VATICANO

    Dalla storia di Venezia di A. Zorzi

    Giovanni Mocenigo ( 1409 -1485 ) fu il settantaduesimo Doge di Venezia;
    mentre il Giovanni Mocenigo ( 1558-1623) di cui si parla a proposito della denuncia di G.Bruno, era un nobiluncolo malvagio, gretto e meschino che ebbe la sua” gloria” proprio denunciando all’Inquisizione il frate filosofo.
    Venezia aveva accolto a Padova Galileo Galilei che, se vi fosse rimasto come richiesto dalla Serenissma, avrebbe evitato le sue traversie.
    Non credo che l’intera civilissima Repubblica di Venezia debba vergognarsi per le malefatte di un singolo cittadino!

    Sylvi

  20. peter
    peter says:

    X74

    Infatti io non ho parlato delle mamme di nessuno
    Per alcuni e’ normale dire stronzo o testa zubba o animale.
    Altri dicono figlio di buona donna. Oppure lo pensano senza dirlo
    Mentre altri pensano che qualcuno sia le
    gentili cosine di cui sopra ma ‘si guardano
    bene dal dirlo’ mentre lo dicono. Il che
    dalle mie parti implica il giudizio di cui
    sopra.
    A ciascuno la sua storia, cultura popolare,
    tradizioni…folklore. Mica solo al friuli
    ed alla cicilia…

    Peter

  21. Uroburo
    Uroburo says:

    La Cina, sta scritto sui giornali, abolisce i campi di detenzione amministrativa. Insomma pare, trattandosi di Cina il condizionale è d’obbligo, che non si potrà più venire incarcerati senza processo.
    In Cina!
    Nello stato d’Israele invece no, si continua come prima (e come nel Seicento): basta una letterina e finisci dentro a tempo indeterminato. L’unica democrazzzzia del Medioriente!… U.

  22. Uroburo
    Uroburo says:

    Intanto Bersani dice che vincerà e sarà primiaaaaaa…
    Qualcuno gli spieghi che bisogna vender la pelle dell’orso solo dopo averlo ucciso (e scuoiato)! Giusto per non fare la fine di Occccchetto Qua Qua. U.

  23. Uroburo
    Uroburo says:

    Anita { 07.01.13 alle 21:02 } x Uroburo Ma davvero vorrebbe che centinaia di milioni di Europei tornassero in Europa?
    ——————————————-
    Haw haw haw ….. Touché.
    Cara Anita,
    io vorrei che gl’itttagliani fossero sempre stati a casa loro; e così i crucchi, gli inglesi, i francesi e gli useggetta. Ed anche gli spagnoli ed i portoghesi, gli olandesi ed i belgi.
    Insomma a me piacerebbe che non si continuasse a distruggere uomini, cose e financo cotesto pianeta su cui abitiamo per riempire le tasche ai soliti noti. U.

  24. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x76
    Spesso l’ ipocrisia e’ una delle tue prerogative…
    questo basta…ti ho dedicato abbastanza del mio tempo….
    R

  25. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x U.
    Ekkè, gli vuoi togliere l’illusione e la convinzione di essere “esportatori di democrazia”?? Che sadico!
    Come minimo da fuoco a tutte le sue bandierine a stelle e a strisce che svolazza, giuliva, da qualche altra parte.

    C.G.

  26. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xUroburo
    E intanto …Carceri, l’Europa condanna l’Italia
    “Violati i diritti umani dei detenut
    La Corte di Strasburgo parla di “trattamento inumano e degradante”. Il caso di 7 carcerati nei penitenziari di Busto Arsizio (foto) e di Piacenza. Anche 100mila euro di multa per danni morali. Nei giorni scorsi la protesta di Pannella

    A volte ci si dimentica della propria merda e di quanto puzza…

  27. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Insomma a me piacerebbe che non si continuasse a distruggere uomini, cose e financo cotesto pianeta su cui abitiamo per riempire le tasche ai soliti noti.


    La conquista e’ nel DNA dell’ uomo…se cosi non fosse stato vivremmo ancora nelle caverne…..
    da un certo male e’ scaturito il bene…per esempio dall’ antisemitismo becero e’ scaturito lo Stato d’ Israele…il progresso e la nostra storia non si sarebbe potuta svolgere diversamente…
    e’ la ruota che gira… gli Americani sono arrivati sulla Luna ed anche piu’ in la’ ..infine credo l’ uomo trovera’ la pace….
    qualche giorno fa’ parlavo dell’ ingranaggio …di pignoni e corone che non combaciano ancora perfettamente….
    io sono ottimista….
    Rodolfo

  28. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Eggià, tutto sta nei soprusi e il furto e magari anche qualche bomba a mano, tanto per sfoltire un pò chi c’era.
    Da lì esce il bene.

    Dopo uno se la prende con Basaglia che li ha fatti chiudere..

    Eggià.
    C.G.

  29. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    per n. 78

    Caro Uroburo mi dica; ma dove l’ha letto, o sentito affermare che ha già vinto. Non scriva bestemmie. Sempre, e dico sempre l’On Bersani ripete : Se vinco faccio questo o faccio quello! Non ha mai affermato ch’è sicuro di vincere, questo per sottolineare la concretezza dell’On Bersani. Capisco la sua avversione. però affermare inesatezze questo no!!!.

    Mi stia bene

  30. sylvi
    sylvi says:

    CARO PINO, e compagnia che se la canta! E anche chi se la suona!

    Il mio n.20 è rimasto ignorato, negletto e abbandonato!!!
    Ma io insisto: volete venire a visitare un casone in laguna, fra velme, barene, le alghe a pelo d’acqua e fili di sabbia emersa dove fanno capolino i “buchetti” di presenza delle capelunghe, altrimenti dette conolicchi in italiano volgare?

    Per ottenere ciò è necessario avere una batela, o un motoscafino a chiglia piatta ed elica di motore estraibile.
    Si può andare su alghe che affiorano a 5cm d’acqua.
    Marea permettendo, ci sono canali un po’ più fondi…ma non esageratamente.
    Insomma, una di queste imbarcazioni ospita 6/7 persone compreso il “casonero” che conosce la strada.
    Non ho problemi a trovare batele e casoneri…ma devo sapere quanti sono eventualmente interessati a questa esperienza!
    Altrimenti…tutti a mangiar sardele in Lega Navale!!!Bah!

    Non mi si dica che avete cambiato idea e che le sardele non sono di vostro gusto! C’è sempre il boreto.
    Infine…avverto le eventuali signore partecipanti che il rischio di finire a mangiar alghe è pressochè inesistente.

    Attendo fiduciosa

    Sylvi

  31. Rodolfo
    Rodolfo says:

    “I morti ci ammoniscono ” si dice…. ma il tempo passa troppo in fretta ed il mondo troppo facilmente dimentica.
    Chi puo’ dimenticare ad esempio…. quella Domenica di dieci anni fa? Quel Gennaio 2003 alle ore 18.30 a Tel Aviv presso la stazione centrale degli autobus … due kamikaze della al-Aqsa Brigata dei Martiri… il braccio armato di Fatah si facevano saltare in aria… i due terroristi erano distanti di solo poche centinaia di metri l’uno dall’altro… dopo la prima esplosione la gente andava correndo dalla parte opposta dove trovavano la morte nella seconda esplosione….questo attacco provoco’ la morte di 23 persone e piu’ di 120 feriti…..molti gravemente.
    Fu uno dei peggiori attacchi terroristici contro Israele e secondo i testimoni…. uno dei piu’ sanguinosi. Quando l’ambulanza arrivo’ alla stazione degli autobus… i soccorritori trovarono persone in stato di shock… parti del corpo qui e la’ … persone senza gambe…senza le braccia o mancavano le mani… i corpi dilaniati e sanguinanti… dieci chili di esplosivo e centinaia di chiodi avevano fatto un terribile massacro. Le vittime erano quasi tutti nuovi immigrati provenienti dall’ex Unione Sovietica… migranti lavoratori provenienti dalla Bulgaria…dal Ghana e dalla Cina….. persone che andavano a casa dopo una lunga giornata lavorativa. La memoria delle vittime sparisce…e si chiede allo Stato Ebraico di fare passi per la pace…mentre il 5 gennaio 2013…quella stessa organizzazione di assassini festeggiava il suo 48esimo compleanno….con decine di migliaia di persone che hanno acclamato a Gaza questa organizzazione apparentemente moderata e lo ha dimostrato con la solita retorica marziale con slogan quali… ” il nemico e’ Israele e sempre lo sara’.
    Mahmoud Abbas deve dimostrarsi al mondo come “moderato…mentre il mondo non si interessa piu’ di tanto delle azioni e delle parole dei Palestinesi.
    Quando lo Stato d’ Israele non era ancora nemmeno nei sogni di molti…nell’ Aprile del 1920 gli Arabi perpretavano il primo pogrom antiebraico a Gerusalemme…con diversi morti e centinaia di feriti..nessuno di quegli assassini fu assicurato alla giustizia…al contrario gli inglesi fermarono l’immigrazione Ebraica in Palestina e diedero ai Sionisti la colpa di quelle violenze che si estesero nei mesi successivi a Jaffa… Safed… Hebron…. e di nuovo Gerusalemme .
    Queste storie crudeli dicono molto di piu’…. nessun esperto o storico di cose Medioorientali ritiene di ricordare che gli Ebrei venivano crudelmente uccisi dagli Arabi Palestinesi molto tempo prima della proclamazione dello Stato Ebraico.
    Qundi non ci si stupisce piu’ di tanto …anche qui in questo blog….quando scrivo del comportamento pessimo ….direi tragico dei Palestinesi…che si faccia orecchio da mercante.. ed io questo non me lo spiegare …mi addolora perche’ in fondo credevo e credo di avere a che fare con delle persone intelligenti e non con dei fanatici resi sordi e ciechi dall’ odio.
    Per cui se io auspico …come ho spesso detto uno Stato Palestinese ed ho ammesso certi comportamenti non propriamente kosher dell’ esercito Israeliano….ci si aspetterebbe dagli altri anche certe ammissioni riguardo i Palestinesi ed il mondo Arabo nel suo insieme.
    La scorsa settimana… l’ufficio stampa di Fatah in occasione del 48 ° Giubileo annunciava che bisognava “liberare la nazione Palestinese e lo Stato d’ Israele deve essere spazzato via”
    a queste dichiarazioni non reagisce e non ha reagito nessuno.Perche?
    E cosi il cerchio si chiude sugli attacchi terroristici di dieci anni fa…. per gli assassini che hanno ucciso brutalmente persone innocenti
    per volere di Abbas e dei suoi soci. …il sangue di 23 persone sporca ancora oggi le mani di questi cosidetti Palestinesi “moderati”…
    dal 1920 3724 Ebrei assassinati dal terrorismo Arabopalestinese ci ricordano che un dialogo con persone che ritengono un buon Ebreo solo l’ Ebreo morto ….e non riconoscono lo Stato d’ Israele ma lo vogliono distruggere e’ praticamente impossibile e costringe a prendere sempre nuove precauzioni che alla fine vanno a loro discapito….ma loro non capiscono…ne il mondo capisce….tanto meno in questo blog.
    Ed i morti tacciono per tutti…ma non per gli Ebrei che hanno imparato a perdonare ….ma mai a dimenticare.
    Rodolfo

  32. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Senza lavoro più di un giovane su tre
    Ue: “In Italia rischio trappola povertà”
    Fornero su McDonald’s: meglio un posto che nulla ….


    certo….meglio un posto che nulla….
    ma lavorare per NULLA e senza prospettive chi attira?
    Quella e’ la trappola.

  33. sylvi
    sylvi says:

    x neno

    cote, cote…en boreto, su la piastra!
    Crue…le xe pelose!

    Venessian de tera ferma…le canoce xe le cicale di mare, in talian, le cugine povere dei scampi!
    La capalonga xe altro! Xe un mollusco che no so sel ga cugini poveri o capitalisti!
    Sylvi

  34. sylvi
    sylvi says:

    caro Gino,

    avevo accennato dopo Pasqua, che quest’anno è “giovane” (31 marzo).

    Sylvi

  35. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Rodolfo.
    Bèh se è per questo un detto molto in voga in Israele (da decenni) è ” un buon arabo è un arabo morto”. Punto.

    Ma andiamo a ritroso, cito Mondocane di Grimaldi che della situazione in Palestina ne sa più di tutti noi messi assieme:
    (cito)
    ” 2012, 9/3, Israele viola un cessate il fuoco mediato dall’Egitto assassinando a Gaza il capo dei Comitati Popolari di Resistenza, con altri 25 palestinesi. Israele: abbiamo prevenuto un attacco. Prove mai fornite. 2011, 29/10, Israele rompe una tregua di due giorni uccidendo quattro membri della Jihad Islamica. L’Egitto media una nuova tregua che Israele viola immediatamente, uccidendo altri 11 jihadisti. 2008, novembre, Israele uccide 6 membri di Hamas dopo un cessate il fuoco in vigore da giugno. La resistenza risponde con alcuni inoffensivi razzi Kassam, che Israele usa come pretesto per l’operazione “Piombo Fuso”, coronata da 1.400 palestinesi uccisi da bombe chimiche probite, fosforo, missili all’uranio, cannonate, mitraglia e, a seguire, altre decine e decine fino ad oggi. Remando all’indietro incappiamo in centinaia di assassinii mirati, di bombardamenti, di operazioni assassine all’estero, di violazioni di tregua, fino alla rottura dell’armistizio per la Guerra dei Sei Giorni e quella dell’armistizio ONU del 1949, quando iniziò la penetrazione nelle aree “demilitarizzate”, l’incenerimento di villaggi e il massacro di centinaia di civili palestinesi”.

    Cheffàmo, ci domandiamo chi sia il migliore o chi il peggiore?
    Come?

    C.G.

  36. neno
    neno says:

    forse siora no so sta ciaro casa mia comanda ea nena eora i fioi i me ciama neno soi sta ciaro o no?

  37. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi,

    Cara Sylvi, scusa, ma sono un po’ in giro e infognato. Dopo marzo sono più che disponibile per il giretto, della cui proposta ti ringrazio. Spero ‘stavolta posso venire anche l’Uomo dalla Lambretta d’Oro, con in sella anche Marta.
    Un abbraccione anche a Giacomo.
    pino

  38. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xcg
    uccidere terroristi non e’ un reato ma lecito….Bin Laden docet
    e come vedi quei terroristi sono stati uccisi con colpi mirati senza nuocere civili e innocenti…e le informazioni arrivano sempre dagli stessi Palestinesi…
    altro sono gli attentati contro autobus …ritrovi notturni….Cafe’ ecc.
    Non so’ se recepisci la sottile differenza.
    Rodolfo

  39. sylvi
    sylvi says:

    x neno

    poco mal! no i te ciama ancora:- nenuti vien qua a cucia!
    Xe sai mai! le nene teribili xe!

    Sylvi

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