Israele/Palestina: non tutti predicano l’odio e portano il cervello all’ammasso

http://www.freedomflotilla.it/2012/10/10/chi-naviga-sulla-estelle-verso-gaza-per-forzare-il-blocco-comunicato-stampa/

http://frammentivocalimo.blogspot.it/2012/10/alessandro-schwed-basta-con-la-guerra.html

http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=37247

Chi naviga sulla Estelle verso Gaza per forzare il blocco?

Ship to Gaza svela l’identità del primo passeggero a bordo della Estelle, la nave partita il 6 ottobre da Napoli alla volta di Gaza per interrompere l’assedio.

Passeggero I: Elik Elhanan , Israele

Elik Elhanan , proveniente da Tel Aviv, in Israele, è uno dei passeggeri a bordo del veliero Estelle nell’ultima tappa verso Gaza. Viene da una famiglia molto conosciuta emigrata in Palestina già negli anni ’20. Il padre del nonno materno fu il primo ambasciatore israeliano a Stoccolma. Il nonno materno, Matti Peled, fu il primo generale israeliano a prendere posizione contro l’occupazione nel 1972 e a creare gruppi pacifisti insieme ai palestinesi. Lasciò l’esercito e si dedicò invece a un dottorato in letteratura araba.

Elik, che ora ha 35 anni, ha un passato giovanile di punk. Nel 1995 si arruolò nell’esercito israeliano ed entrò nel corpo dei paracadutisti diventando con il passar del tempo un membro della squadra di élite.

Il quattro settembre 1997 sua sorella Smadar Elhanan, di 16 anni, tornava a casa da scuola sul viale Ben Yehuda a Gerusalemme.Era la prima settimana di scuola e c’era molta gente in giro. Due attentatori suicidi si fecero esplodere quel pomeriggio sul viale Ben Yehuda. Cinque persone persero la vita e venti furono ferite.

Quando Elik venne a sapere dell’attentato chiamò a casa dal reggimento, lo facevano tutti coloro che vivevano a Gerusalemme. Nessuno aveva sentito niente di speciale. Quando chiamò gli aveva risposto un vicino. I genitori erano usciti per identificare la figlia. Lei e la sua migliore amica erano tra i morti.

Dopo la morte di Smadar, la loro madre, Noret Pelled Elhanan, dichiarò che considerava il governo israeliano e la sua politica di occupazione responsabili della morte di Smadar.

Elik lasciò l’esercito dopo aver terminato il servizio militare e viaggiò in giro per il mondo per circa due anni. Si stabilí a Parigi dove prese contatto con attivisti provenienti da tutto il mondo che combattevano contro l’occupazione della Cisgiordania e della striscia di Gaza da parte di Israele.

I suoi genitori sono attivi nell’organizzazione “We lost a child”, un ‘organizzazione per genitori israeliani e palestinesi che hanno perso un figlio o una figlia. Suo padre, Rami, viaggiò due anni fa con un Ship to Gaza interamente ebraico che voleva forzare il blocco, viaggio al quale presero parte molti sopravvissuti all’Olocausto. (Vennero fermati). Elik si uní ai militari che rifiutarono di partecipare alla guerra contro Gaza nel 2002, “Il coraggio di dire di no”. Nel 2004 tornò in Israele e costituí, insieme con palestinesi liberati dalle carceri israeliane, un’organizzazione chiamata “Combattants for peace”.

E ora Elik viaggia a bordo della Estelle (quando scrivo questo stiamo traversando lo stretto di Messina). Considera che il blocco di Gaza è criminale. L’Europa potrebbe facilmente esercitare pressioni su Israele dato che il 40% del commercio israeliano avviene con l’Europa. Ma l’Europa e Israele sembrano aver stretto un accordo che secondo Elik consiste in questo: L’Europa è perdonata per l’Olocausto a condizione di non protestare contro l’occupazione e la repressione che Isarele esercita sui palestinesi.

Maria-Pia Boëthius, membro dell’equipaggio di Estelle

Contatti stampa
Mikael Löfgren, media co-ordinator per Ship to Gaza Svezia: +46 707983643 media@shiptogaza.se
Media team Italia : Paola Mandato +39 335 5712859 freedomflotillaitalia@gmail.com

Approfondimenti
lettera di Elik Elhanan http://www.kibush.co.il/show_file.asp?num=16005
video di Elik Elhanan http://www.youtube.com/watch?v=OI_SIS_XFzk

Foto di Elik Elhanan  fonte : http://hd.se/kultur/2012/10/10/med-rattvisans-kompass/

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Fiorentino d’adozione, ebreo, torinese da parte materna e ungherese da parte paterna, Alessandro Schwed è più noto con lo pseudonimo di Giga Melik con il quale scriveva sul periodico ferocemente satirico Il Male. Scrittore-scardinatore di schemi, esploratore di vari generi di narrazione, giocoliere della tragi-commedia umana, il 9 ottobre ha scritto per Il Foglio il seguente articolo:

Alessandro Schwed : ” Basta con la guerra perpetua “

C’è quel preavviso israeliano all’Iran. Ha lasciato una sensazione forte, a tratti è un vento forte, che poi si attenua, poi è silente. Un’altra guerra si è messa in coda alle guerre della Storia. Il Mediterraneo che si infiamma, altro che Atlantide. Che avvenga-non avvenga l’attacco israeliano ai siti nucleari iraniani, due popoli attendono, dimenticano, di nuovo attendono. Nelle case di Teheran e Tel Aviv chiamano al telefono i parenti nel mondo, parlano di quello che potrebbe succedere. O non parlano con nessuno e la notte sognano la guerra: da qualche parte la paura deve finire. Un’immane pazzia. Il conflitto tra Israele e il mondo arabo, di cui l’Iran non è parte etnica ma religiosa, è così permanente da essere eterno nell’agenda politica mondiale.
Una guerra di guerre, lunga sessantaquattro anni, il cui inizio nel ’900 è visibile in filmati in bianco e nero. Il fatto era, ed è rimasto, che l’esistenza di Israele era un’offesa, Israele non doveva esistere. Poi Israele ha continuato a esistere, ha capitalizzato le guerre vinte prima contrattando la restituzione dei Territori senza riuscirci, e da vari anni, con questa destra in carica, assorbendo in modo implicito, poi sempre più esplicito, i Territori. Netanyahu pare ingoiarli, evitando di contrattare la restituzione, come se fosse un non udente di un governo di non udenti. I Territori contengono la massa crescente dei coloni, un sempre più consistente serbatoio elettorale con cui fare i conti del consenso e degli affari edilizi, della costruzione delle infrastrutture. C’è la onnipresente pervasività fisica, economica, mediatica degli insediamenti israeliani, basta guardare la carta geografica; c’è il macigno della non restituzione dei Territori; la scomparsa dei tavoli della pace; il fine evidente di far prevalere lo status quo; il prender piede, con le ultime ondate dell’Alyà, di nuove stratificazioni etniche e sociali, la degenerazione dell’idea sionista in una cultura pionieristica che ricorda sempre di più la storia del Far West o, peggio, il cinema Hollywoodiano sul Far West e la dissoluzione delle terre indiane. Una semiguerra all’Iran, ma anche un’azione militare ostile nel suo territorio, sarebbe la pietra tombale su qualsiasi accordo futuro per i Territori. Un tale accordo non interessa questo governo di Israele che detiene nei Territori una parte importante del proprio serbatoio elettorale, e che in nome dei propri interessi politici e finanziari, non solo non è interessato alla pace, ma forse le è contrario. Dato che le ragioni di questa ostilità (una terra da restituire, l’aspirazione a uno stato palestinese) sono proprio le ragioni che se rimosse con i sacrifici dolorosi propri di una pace, danneggerebbero irreparabilmente gli interessi politici e finanziari del governo e del suo elettorato. Perché così si fa la pace con un nemico: rintracciando le vere ragioni dell’ostilità, contrattandole con l’offerta di terra e compensazioni che facciano arretrare quell’ostilità, in cambio dell’accettazione di alcuni punti, per esempio il riconoscimento dello stato d’Israele; mentre con minacce e azioni apertamente ostili come un blitz nei siti nucleari iraniani si ottengono subito il logoramento e la rottura di un qualsiasi tenue filo di dialogo. A fronte della mancata volontà israeliana di pace ricercata a ogni costo (magari con sacrifici dolorosi come la restituzione di Gerusalemme est e di Hebron), e anzi si preferisce minacciare l’Iran, si rispecchia in modo uguale e contrario la politica estera, o imperiale dell’Iran. La quale si offre come una ripetizione di quello che faceva la vecchia Urss nella regione, posto che il vero interesse del Cremlino nell’area era di mantenere l’instabilità. Era il tempo in cui, in modo sottile, non veniva realmente sostenuta la causa palestinese, la nascita di uno stato, ma come accade oggi con l’Iran si armeggiava ad apprestare turbolenze, a fare delle aspirazioni palestinesi un’arma di pressione nell’area più delicata del mondo. Dunque, la questione palestinese usata come rubinetto da aprire e chiudere: un’arma contrattuale. La chiave per altre mire e altre trattative.
Ora che la politica estera è stata sostituita dalle intraprese militari portate in giro per il mondo dalle coalizioni occidentali, e la pace-guerra è familiare agli occhi della nostra opinione pubblica, il conflitto israelo-palestinese è paradigmatico quanto al significato universale della parola “guerra”. La lunghissima guerra tra Israele e Palestina illustra come un conflitto possa avere utilità istantanea e alla lunga l’inutilità della peggior beffa. Con la sua guerra di guerre vinte, Israele è riuscito a resistere, mai ad avere vita normale; dall’altro lato, attraversando come impunemente le sconfitte, i palestinesi hanno alimentato il sogno di una Palestina che sorge addirittura al posto di Israele, ma non hanno posto una sola pietra per la nascita dello stato palestinese. E così, se consideriamo la guerra tra Palestina e Israele dal 1948, la vita dei due popoli è paragonabile a quella di una persona di 64 anni che ha vissuto l’intera vita chiusa in casa, al buio, senza avere mai visto il sole. E a me pare che oggi, profondamente, la vita quotidiana di Israele e Palestina ponga la questione filosofica del senso della guerra, la sua incompatibilità col sentire del nostro tempo. Né vinta veramente né persa per davvero, può una guerra continuata al posto della vita essere una forma ufficiosa di società, con la gente che va al lavoro, alla partita, a ballare, e a un tratto parte per Gaza o il Libano? O vive confezionando ordigni, scavando tunnel, sempre un passamontagna sul volto? A Gaza, i ragazzi giocano con la PlayStation, fanno la mitologica parte di Messi, ma fra poco potrebbe partire una fatwa anche sui Blaugrana che hanno ospitato Shalit a una partita col Real Madrid, e così morirà anche questo innocente sogno infantile.
Può una guerra eterna seminare il futuro? E può il sistema delle guerre portate dalle coalizioni come esportazione della pace, divenire un baluardo di civiltà e democrazia? Le vite di Israele e della Palestina dicono di no, che servirebbe l’ordine della pace. Mentre gli esiti della pace armata sono i quaranta morti al giorno in Iraq, l’irriducibilità talebana (con cui già i sovietici fecero i conti), gli attuali oltre duemila morti della coalizione occidentale, il permanere di al Qaida la cui effettiva esistenza appare insondabile, e raggela. La dottrina dell’esportazione della democrazia con la guerra ha fallito e le strade di Baghdad snocciolano morti, del resto come può una pioggia di missili sulle vie della tua città averti educato alla democrazia? Noi che abbiamo visto in tv l’attuarsi dell’ordine attraverso la miniserie dei bombardamenti in diretta, in Iraq, Kosovo, Afghanistan, Libia, abbiamo constatato de visu che la guerra “intelligente” fa crollare le mura dei bunker ma rende monchi e orbi come la guerra antica. La guerra rimane sempre la stessa: un cannibale. Israele potrebbe scegliere, malauguratamente, di agire se nell’imminenza delle presidenziali Obama mostrasse incertezze, a seconda dell’andamento della campagna elettorale; oppure se i repubblicani a un tratto fossero così forti da dettare un ritorno alla dottrina Bush. Certo, non si può attaccare l’Iran per un dibattito televisivo andato male a Obama. Per ora la realtà è che la Casa Bianca dice di avere una visione del nucleare iraniano affine a Israele, ma una diversa valutazione sulla tempistica di Teheran. Seconda cosa, il mondo è attraversato da una crisi economica come metafisica, la sua lunghezza non si piega e non si spiega: una crisi che è come una guerra mondiale invisibile, e sia l’America che il mondo non possono permettersi due contemporanee, fatali guerre mondiali. A fronte del flemmatico palleggio della Casa Bianca che smorza il preavviso israeliano di guerra, il ballon d’essai di Netanyahu torna nel campo di Israele, prigioniero storico della filosofia della guerra preventiva, e trova lo stato ebraico saldato alla propria immobilità, fatta di un sostanziale disinteresse a una pace che non sia la dissoluzione geografico-politica di una possibile patria di Quelli.
Solo i popoli di Israele e Palestina sanno quanto sia insensato il sistema della guerra. Per Israele la guerra è la struttura emotiva dei giorni: gli ebrei israeliani sono usciti dalla Seconda guerra mondiale e dalla Shoah, e sono stati fluidamente ingoiati da una guerra fatta di guerre successive: come se la vita possa costituirsi solamente di guerra, e nella migliore delle ipotesi bisogna essere pronti al suo scatenarsi. In Israele è un dato naturale che ci sia la guerra, o che sia dietro l’angolo, e anzi è pericolosamente sospetto il contrario: una pace lunga significa che Quelli si stanno organizzando. Solo chi vive così da generazioni, sa, consciamente o meno, che a una guerra lunga generazioni corrisponde la depressione, la vita sui nervi e altri passi sul viale dell’angoscia. Con la guerra, nelle famiglie israeliane, hanno fatto i conti uno o molti; e nel vicinato, sul pianerottolo, c’è sempre un vicino, un conoscente che è diventato pazzo per aver perso la famiglia nella Shoah e un figlio in guerra. E così, l’Israele moderno è paradigmatico di come la guerra abbia un’utilità istantanea e un’inutilità assoluta. Il susseguirsi delle guerre vinte, nel peggiore dei casi almeno non perse, ha sviluppato l’odio crescente dei vinti e la stanchezza di quei disgraziati dei vincitori. Questo governo Netanyahu dei preavvisi di guerra esercita un’assenza di ricerca della pace, un’estraneità totale all’azione di ascoltare il prossimo, che è condizione esistenziale di non vita. Non è un caso che l’ultimo eroe di Israele non sia Rabin, che aveva stretto la mano ad Arafat ed è stato assassinato, ma il corpo dimenticato di Sharon: un né vivo né morto che certo non torna a vivere e che misteriosamente non riesce a riposare in pace – metafora inquieta della vita impossibile israeliana. Israele amplia gli insediamenti, costruisce case e infrastrutture: è come se cullasse la tensione. Sta smarrendo la normalità. E’ una vita in stato ebraico di assedio. E in modo paradossale, questo rassegnarsi alla vita come guerra, assomiglia alla sopravvivenza quotidiana del tempo mentale e fisico della Shoah.
Quanto vale per la guerra eterna tra Israele e il mondo arabo, Israele e l’Iran, vale per le reiterate guerre occidentali nel Golfo, nel Kosovo, in Afghanistan, Libia. Per quanto tale modo di operare venga chiamato peace keeping, contingenti di pace, guerra umanitaria, quando volano gli aerei e cadono le bombe, i contingenti non sono di pace. Guerre con “costi umani”, si dice, per non dire morirete a chi sta per morire; guerre con obiettivi limitati, si dice, che colpiranno “solo” le infrastrutture, come se strade, ponti, fabbriche, stazioni ferroviarie siano parentesi della vita. Guerre in tv, come se quell’essere di Baghdad nelle tv di tutto il mondo, la città di Aladino che si immergeva in una fantasmagorica luce verde, rendesse plausibile la pioggia dei missili da crociera Tomahawk sparati dal Golfo, come se la crociera dei tubetti di ferro fosse una capatina in città. “Sono stati sparati 130 missili da crociera” avverte quieto dal teleschermo lo speaker, opzione sorridente della guerra nella vita di famiglia. Uno torna a casa: cara, che è successo oggi? Niente, centotrenta missili da crociera, centrati otto target, e fuoco amico a Kabul – ma nulla, non erano italiani.
All’inizio, le guerre in Kosovo-Afghanistan-Iraq volano alte tra le nubi dello spettacolo televisivo, poi piombano in basso e colpiscono davvero. La guerra corre, ci sono le dichiarazioni dei rappresentanti dei governi. Si presentano ai microfoni in eleganti abiti civili, come se non fossero loro a mandare gli aerei dato che hanno la cravatta. Ci sono quelle dichiarazioni: nessuno ce l’ha coi popoli colpiti, la guerra è contro il regime e i suoi capi. Va da sé che non sono perforati solo i bunker del regime e le ville al mare dei capi: saltano in aria le normali piazze con le normali panchine, le case con i letti e i comodini e se va bene le scuole bruciano con dentro solo i meravigliosi disegni dei figli. Ma le belle strade che legano i quartieri si riempiono dei crepacci delle bombe, diventano strade inutili, e anche se le trasmissioni televisive funzionano ancora e la sera danno un film, la normalità ormai è scappata dalla finestra e nessuno sa dove sia andata. La pietà, quella subentra quando finalmente le macerie sono inquadrate dal basso assieme ai corpi immobili; e risulta veramente strano che oltre alla guerra preventiva non possa esserci la pietà preventiva, ma solo la sterile pietà successiva. Un permanente Vietnam. Un set cine-bombardante che elimina dittatori e rende profughi i popoli. Le case dissolte, le auto carcasse, le popolazioni fuggite, le vie deserte, le tendopoli piene, l’acqua finita, i padri scomparsi – la guerra è stata vinta. Da chi?
Guerra per una pozza d’acqua, come nell’inizio mitopoietico di “2001, Odissea nello spazio” di Kubrick. Lì, poniamo quattrocentomila anni fa, viene ucciso il membro di un gruppo di ominidi ancora privi di parola. Ringhiano, sbuffano, sono dotati di un’andatura incerta. Quando giungono alla pozza, litigano con altri ominidi per il suo possesso: il fatto è che lì si beve. Converrebbe avere la pozza e bere al posto degli altri. Tra gli ominidi c’è una discussione stilisticamente brutale. Le urla sono sempre più forti e ha luogo la prima uccisione della storia. Non originata da una lite individuale, ma come sottende il racconto biblico di Caino e Abele un omicidio-guerra per una contesa tra due gruppi identici ma socialmente diversi. Uno è stanziale e vive presso la pozza, l’altro è un gruppo che arriva da chissà dove per andare chissà dove e adesso ha sete. Per invidia, balordaggine, la prevalenza di un istinto insopprimibile, scoppia la prima guerra umana. Alla pozza di Kubrik, la scoperta di come risolvere il contenzioso e bere solo gli uni e assolutamente nessuno degli altri, avviene per caso: un ominide tira su da terra ’osso di un animale spolpato, reso bianco dal sole, e lo brandisce. Per un’intuizione fatale, colpisce la testa a un contendente, che piomba a terra senza vita. Urlava, ora però è in silenzio, misteriosamente inerte. Tra gli ominidi si diffonde la vertigine: è stata tolta la vita. I compagni del morto fuggono, gli altri giubilano: la morte può essere data, c’è questo potere! In segno di trionfo, lo strumento che ha ucciso un uomo per la prima volta della Storia, l’osso di una preda uccisa e mangiata, viene tirato in cielo. L’osso volteggia in alto, più in alto ancora, cinematograficamente diviene una stazione spaziale orbitante – il tempo è passato in un soffio: l’ominide è un uomo. Fa l’astronauta, comunica a distanze immense. Si nutre in modo funzionale alla vita spaziale, strizza dei tubetti e ingoia sintesi cremose di uova, verdure, carni. Galleggia in assenza di gravità, cammina saltellando su pianeti dove non c’è ossigeno. Ora che non è più il 2001 del film, ma il nostro 2012, sappiamo che dopo avere orbitato nelle stazioni spaziali, l’uomo ha ucciso e uccide come alla pozza dell’acqua. Fa ancora la schifosa guerra. La storia umana passa da un omicidio: tutte le scoperte e le acquisizioni della volontà ne sono intossicate. E in modo appena visibile, un filo sottile che attraversa la lunga stanza della Storia, tutto inizia da un colpo in testa, inferto mediante l’osso di un animale ucciso per nutrirsi – versare sangue, uccidere apparenta con la violenza, la rende una delle cose ordinarie di oggi e di domani. Genesi è l’allegoria di un trauma: rompere l’armonia tra le creature, fu altamente tossico: dalla morte è venuta la morte. Perché la questione della guerra è la questione del Male: è metafisica, muove lo spirito. Ora però, la moderna questione della guerra è che la guerra in tv non seduce più. Non possiamo fantasticare più sulla guerra romantica, i commilitoni, l’avventura. In tv, la guerra fa schifo. Mica è un film, non c’è ritmo. C’è gente in fila per l’acqua, i bambini stano zitti, a un angolo c’è un cadavere. La guerra non è in sintonia con la nostra sensibilità, con gli occhi dei figli a tavola – non è ricevibile. La guerra della giustizia strappa i corpi, lascia odio, è comunque guerra. Certo, talora la guerra è stata utile: se a liberare l’Europa non ci fossero stati gli americani e l’Armata rossa, chissà cosa sarebbe oggi il mondo. Ma siamo nella post Storia, c’è l’attesa di vita, le palestre, il culto del corpo, i viaggi, gli amici dei social network da Milano a Giava: la guerra non è comprensibile, razionalizzabile, assimilabile. Perché ritenere che la guerra risolva, se non è affatto così? Che il dolore fisico non ci sia, quando si vede bene che c’è? Possiamo pensare che se quattrocentomila anni fa non ci fosse stata la lesione dell’armonia universale, versare sangue di altre creature per riempire se stessi di cibo e di possesso; se non avesse prevalso l’impulso di versare sangue come una cosa naturale per nutrirci, una cosa sopportabile, come infatti sopportiamo la convivenza degli occhi miti del bue con la fetta di carne sul nostro piatto. Se tutto questo non fosse mai successo, se non avesse prevalso mors tua vita mea, la Storia sarebbe stata un’altra. Allora non ci sarebbero stati Auschwitz né Hiroshima. Invece, c’è più di una guerra a generazione.
Alla fine abbiamo visto due Gheddafi, quello assalito e sparato, e quello ricomposto in un interno. Di quello assalito si dice che siano stati i francesi ad assalirlo, ma ad assalire è stata la solita guerra. Il secondo Gheddafi è quello di qualche giorno dopo, ricomposto forse in una capanna. Era come se stesse dormendo. Estraneo alla guerra che aveva appena finito di rimbombare, appariva parte intrinseca di una pace sconosciuta sia al lui di prima che a noi di ora. Affacciato al confine di quel mondo col nostro, il suo corpo pacato domandava: “C’era bisogno di tutto questo?”.
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Tribunale Russell: “USA complici di Israele”

La corte privata, nata per la guerra in Vietnam, accusa Washington di fornire sostegno economico e militare e impunità alle violazioni contro il popolo palestinese.
Roma, 11 ottobre 2012, Nena News -
Da New York si alza la voce del Tribunale Russell sulla Palestina: gli Stati Uniti sono colpevoli di complicità con le violazioni dei diritti umani e i crimini commessi da Israele contro il popolo palestinese.

La speciale corte, nata durante la guerra in Vietnam nel 1967, è un corpo privato creato dal filosofo inglese Bertrand Russell e dal francese Jean Paul Sartre e volto a investigare la politica estera americana e l’intervento armato in Vietnam. Dal 2008 – anno dell’Operazione Piombo Fuso contro la Striscia di Gaza – si occupa di Palestina e il suo ultimo atto è giunto nella conferenza stampa di lunedì a New York: dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, Washington è responsabile di complicità nella violenta repressione israeliana contro la Palestina.

“Il Tribunale ritiene che il progetto di espansione coloniale israeliana in atto, le sue politiche razziali, così come il militarismo violento non sarebbero possibili senza il sostegno economico, militare e diplomatico degli Stati Uniti – si legge nella bozza del rapporto della corte – Si è creata una situazione per cui Israele ha ottenuto uno status di immunità e impunità per la sua totale mancanza di rispetto delle norme e gli standard del diritto internazionale, con l’aiuto degli Stati Uniti”.

In particolare, secondo il Tribunale, Washington permette a Tel Aviv di lavorare per rimanere uno Stato esclusivamente ebraico “a spese dei diritti umani del popolo palestinese” e in violazione della legge internazionale, in primis della Convenzione di Ginevra e della giurisprudenza della Corte Internazionale di Giustizia.

Durante la conferenza stampa, la corte ha inoltre imputato a Israele e Stati Uniti la mancata presenza alla quarta sessione del Tribunale, nonostante i numerosi inviti ricevuti. Nell’ultimo rapporto si elencano le violazioni israeliane, a partire dalla negazione del diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione e del diritto al ritorno dei profughi palestinesi (garantito dalla risoluzione Onu 194 del 1948), la sistematica violazione delle centinaia di risoluzioni delle Nazioni Unite in merito ai Territori Occupati e del diritto del popolo palestinese a usufruire delle proprie risorse naturale e delle terre.

A cui si aggiungono la costruzione del Muro di Separazione (considerato illegale dalla Corte Internazionale), la creazione di colonie in territorio palestinese, l’espulsione continua di residenti palestinesi dal proprio territorio, la demolizione sistematica di case palestinesi, maltrattamenti e torture nei carceri israeliani e l’utilizzo della detenzione amministrativa contro i prigionieri politici palestinesi.


197 commenti
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  1. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    ECCO PERCHÉ QUELLO DI ISRAELE CONTRO ESTELLE È UN ATTO DI PIRATERIA ED ECCO PERCHÉ IL BLOCCO DI GAZA È ILLEGALE SOTTO OGNI PROFILO:

    http://imeu.net/news/article0021685.shtml .La sua traduzione la trovate qui:

    http://www.facebook.com/notes/luca-utopia/imeu-assedio-israeliano-di-gaza-e-flotille-umanitarie-aspetto-legale/299125340200261

    Altre prove giuridiche di illegalità del blocco:
    http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ%3AL%3A1998%3A179%3A0003%3A0134%3AIT%3APDF

  2. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Shalom
    L’arabofobo pro terrorismo di stato è in pausa sabbatica per farsi ricrescere le unghie delle mani.
    A forza di arrampicarsi sugli specchi se le è consumate tutte.

    shalom.

    C.G.

  3. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Una legge del mare, rispettata generalmente da tutti meno che dai pirati di ognidove e da Israele come governo, recita che il diritto al passaggio INOFFENSIVO per scopi umanitari di navi su acque internazionali non può essere sospeso o bloccato da nessuno, neanche da parte di due belligeranti antistanti queste acque.

    Ma si sa, c’è chi ha la pretesa (divina) di agire sopra le leggi e chi gliene da la possibilità di farlo.

    C.G.

  4. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Lo sradicamento di alberi e’ sempre un fatto deprecabile e spiacevole….senza se e senza ma….per questo io ho sempre fatto notare che anche Israele ha fatto e fa’ degli errori…
    da notare che a volte questo e’ necessario per costruire una strada o un ponte …cosi come e’ successo con l’ autostrada del sole dove molti sono stati costretti a vendere i loro terreni e se non avevavano documenti di proprieta’ persino dallo Stato espopriati.
    Da notare che Israele stesso fornisce acqua .. energia e alimenti a Gaza…basta informarsi.
    Chiarito questo problema …secondo il mio parere i due link del post Nr. 153 sono regole che valgono in tempo di PACE.
    Israele pero’ con i Palestinesi si trova ancora in Stato di GUERRA… ed in stato di guerra quelle regole sono NULLE…per questo Israele ha bisogno delle sicurezze via terra per quanto riguarda la Cisgiordania e sopratutto delle sicurezze via mare per quanto riguarda Gaza e Hamas…che vogliono… come ognuno di voi sa’.. la distruzione di Israele . Si deve fare dunque tutto il possibile affinche’ Hamas non venga rifornito di armi….
    oppure anche voi siete per la distruzione d’ Israele.
    Il blocco navale serve a questo….far passare una sola nave significa creare un precedente per cui comincerebbe un via vai di navi dando cosi via libera al rifornimento di armi….armi che serviranno per uccidere l’ Ebreo.
    E’ questo che desiderate?
    Se e’ questo che desiderate…la discussione e’ chiusa.
    Rodolfo

  5. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x155
    sara’….ma se il paese e’ un terzo…
    Israele si trova in stato di conflitto proprio con Gaza….ed il blocco navale c’ e’ per Gaza e vale per Gaza…..navi con aiuti per quanto riguarda Israele possono raggiungere la Siria ….il Libano …l’ Egitto
    cosa vai cercando dunque…
    Rodolfo

  6. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Poi caro cg…se tu mi insulti come Arabofabo….
    posso io insultarti come antisemita e antisionista?
    Oppure nel mio caso e’ proibito.
    Rodolfo

  7. sylvi
    sylvi says:

    caro C.G.

    Israele è in guerra con Hamas e Gaza.
    Non esiste una legge del mare che permetta a imbarcazioni “inoffensive” ( Chi lo stabilisce?) che possano scorazzare in zone di guerra.
    Ci sono mille esempi al riguardo. Prova a parlare con qualche ufficiale di Guardia Costiera che sa di marineria internazionale.
    La Freedom Flotilla non è la Croce Rossa o Medecins sans Frontieres…inoltre ha nella sua bandiera la bandiera di Palestina, uno dei contendenti…non è il massimo della equidistanza.
    Durante la guerra jugoslava dei cittadini “normali” come noi con beni di prima necessità e controllati da Autorità italiane, mai si sarebbero azzardati ad andare in Croazia in barca, con la flotta serba che pattugliava.
    Ci siamo andati via terra e ai confini ci hanno rivoltato le macchine come calzini più e più volte e, aggiungerò, siamo passati perchè avevamo il benestare dell’Arcivescovo di Udine e del Vescovo di Fiume.

    Il mio discorso è generale; Israele sta facendo, giusto o sbagliato, quello che fanno tutti i Paesi belligeranti. Si difende.
    Parliamoci chiaro: la Flottilla vuole provocare e creare un precedente, lo capisce anche un bambino.
    E non favorisce la pace!

    Sylvi

  8. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Si sbaglia di grosso. Basta leggere la giurisprudenza che ho postato col commento 153.
    Inoltre NON c’è e NON può esserci guerra dichiarata tra Israele, che è uno Stato, e Gaza, che NON è uno Stato, ma solo la solita prepotenza del più forte contro il più debole come da decenni. NON può neppure esserci guerra con Hamas, perché è solo un partito, legittimamente eletto al governo anche se odioso. Se la Germania facesse la guerra al partito di Berlusconi non credo che lei applaudirebbe.
    NON c’è nulla che favorisca la pace per il semplice motivo che Sraele, gli zusa e l’Europa hanno un solo obiettivo: strangolare le strutture palestinesi e costringere questi a emigrare. Si chiama pulizia etnica, e almeno sotto il profilo culturale pare si chiami anche genocidio. Purtroppo tutto ciò lo pagheremo caro, come a suo tempo altre demenziali pulizie etniche.
    pino nicotri

  9. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x C. G.

    Con una differenza: che tu non sei antisemita mentre invece Rodolfo in quanto calunniatore anti arabo lo è.
    Un saluto lambrettoso.
    pino

  10. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Rodolfo.
    Non sono antisemita come tu (a minchia) pretendi di interpretarlo anche perchè gli arabi sono semiti.
    Informati.
    Quindi, come al solito apri bocca e gli dai fiato.
    Fiato sprecato, aggiungerei.

    C.G.

  11. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Pino
    A volte Rodolfo con la sua pedante ignoranza su quella disgraziata regione e le sue genti, (tutte!) riesce a destare in me ANCHE sentimenti di tenerezza.
    Chissà che, apprendendo con applicazione e abnegazione, un giorno non riuscirà a vedere il mondo per quello che è, oltre il suo setto nasale?
    Come recita quel detto: “non è mai troppo tardi”.
    In tetesko: “es ist nie zu spät”..

    C.G.

  12. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Cara Sylvi,
    ti raccontero’ a proposito della calunnia a me rivolta di Islamofobia.
    Il califfato Europeo della 4 generazione.
    Quello che sta accadendo in Europa e’ uno scontro di civilta’ …questo lo dice il giornalista israeliano Zvi Yehezkeli che con il suo documentario “Allah Islam”, ha voluto chiarire la portata della islamizzazione dell’ Europa … queste sono le sue dichiarazioni e impressioni in ” La Voce della Russia”….il documentario e’ stato girato in diversi paesi europei…lo scrittore e regista… che parla dialetti diversi arabi…. si e’ spacciato spesso da Palestinese…
    Zvi Yehezkeli dirige i redattori Arabi di una stazione televisiva Israeliana… in origine aveva in mente solo un cortometraggio:-

    “Abbiamo voluto fare un paio di rapporti per il telegiornale…. poi mi son detto ….” vedo spazio per qualcosa di piu’ grande”…. quanto più si analizza la situazione tanto meglio possiamo capire quanto profondo sia il problema. ” In Svezia, Belgio e Regno Unito sono stati girati gli episodi piu’ spettacolari.
    Malmö, Svezia … la troupe prende di mira una Moschea.. dove viene apertamente sostenuta la Jihad.
    Le pareti sono dipinte con scritte e slogan per una guerra senza quartiere contro gli infedeli… piu’ tardi i giornalisti visitano una famiglia musulmana di immigrati nel quartiere…..ad un giovane si chiede: “Cosa vuoi fare da grande?” e lui senza esitazioni:
    “la Jihad e’ il mio sogno”
    A Bruxelles… i ragazzi sognano di diventare membri della “Sharia4Belgium” organizzazione della Sharia che ha per scopo di farsi spazio tra i Belgi … cancellarli ed eventualmente anche buttarli fuori del paese. Un altro attivista ha detto alle telecamere: “Non faremo mai una sosta….non ci fermeremo mai …. non abbiamo paura della prigione e neppure dalla morte. Siamo pronti a morire come Schahide ”
    Anjem Choudary…. leader Islamista a Londra ha chiamato il
    9/11- come l’inizio di una rinascita….. dopo quell’ attacco tutti i Musulmani del mondo hanno ritrovato le proprie radici ….ed hanno cominciato a studiare correttemente il Corano….
    il Centro Islamico, che si trova a Luton annuncia ai giovani Musulmani: “L’Islam e’ ormai ovunque…. lavoriamo tutto il giorno e anche la notte per attuare un califfato mondiale.. e vinceremo. ”

    Secondo Yehezkeli i personaggi piu’ aggressivi del film appartengono alla quarta generazione di immigrazione musulmana…. che hanno come principio un chiaro no alla civilta’ occidentale… questo gruppo sociale si prepara in modo specifico per un Jihad.
    Questa generazione e’ una bomba a orologeria, così Yehezkeli
    che in un intervista con la Voce della Russia… ha commentato ulteriormente: ” e’ ovvio che non si integrano nella societa’ europea ….. prendiamo come esempio la Francia…. vediamo e osserviamo cosa sta succedendo li….. attacchi terroristici… scontri nelle moschee…Ebrei e Cattolici che vengono malmenati in pieno giorno… all’ uscita dalla scuola…spintonati …sputati… questo e’ un esempio lampante di uno scontro di civilta’.
    I realizzatori hanno dato uno sguardo piu’ da vicino
    all’antisemitismo… che in Europa assume forme nuove e terrificanti… questo fenomeno deve la sua esistenza agli immigrati Musulmani…..
    la Giudeofobia….chiamiamola meglio cosi ….per separarla e non dare motivo a “certi” di confonderla a proposisto con l’antisemitismo….che si sa e’ l’ odio verso l’ Ebreo e certamente non verso l’ Arabo… si diffonde nelle universita’ francesi… ed anche i Francesi che non appartengono agli immigrati sono infettati da essa.
    Un professore universitario dice nel film… di aver rassegnato le dimissioni al fine di stare lontano da atti antisemiti o meglio Antigiudaici.

    Zvi Yehezkeli:-“Tutto questo piu’ che una sfida e’ un disastro…
    gli immigrati clandestini non sono sbarcati in Europa con il paracadute…. queste persone sono venute su invito degli europei…. lavoratori a basso costo, tassisti, custodi.
    Quello che dico nel film e’ molto semplice: Questi ragazzi non potrebbero mai essere e far parte di una grande societa’ multi-culturale ….sono problemi irrisolvibili….

    L’esperto religioso Alexei Yudin…. docente della State University ha detto a La Voce della Russia, il film delinea con chiarezza la grave situazione in Europa…non dobbiamo naturalmente dire… che si tratta di una minaccia assoluta per l ‘Europa…. ma questo e’ un problema serio che non dovrebbe essere ignorato… e questo per correttezza politica…. non si puo’ più ignorare. ”
    La maggior parte dei leader Europei cercano soluzioni economiche e sociali per pacificare gli Islamisti radicali…..sussidi …aiuti…ecc.ma la realtà e’ piu’ dura….corrompere non si puo…perche’ diventano ancora piu’ feroci…la quarta generazione di Musulmani cresciuta in Europa…non vuole accettare la cultura Europea ed i valori della civilta’ Europea…ma non vuole nemmeno tornare nei loro paesi di origine….e si considerano come i futuri maestri d’ Europa….
    il loro nuovo califfato.
    Un saluto e buona Domenica da me e Anita …anche se da voi agli sgoccioli … da noi e’ appena cominciata…stasera andiamo a teatro
    danno ” King Lear”.
    Di nuovo un saluto
    Rodolfo

  13. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    “Secondo gli islamofobi il continente europeo, invaso da una moltitudine di musulmani, nel giro di venti anni tornerà alla “preistoria”. In realtà in tutta Europa vivono al momento 13 milioni di musulmani su una popolazione di 491 milioni di abitanti. Quindi le favole che si raccontano sull’islamizzazione dell’Europa sono, appunto, favole. Sarà pur vero che i musulmani fanno più figli, ma arrivare a credere che il loro numero possa decuplicarsi in pochi anni mi sembra francamente troppo. Credo sia per questo che tutti i crimini contro l’umanità vengono attribuiti ai musulmani. Ovviamente i musulmani – o, per lo meno, gente che s’è dichiarata musulmana – hanno fatto la loro parte in materia di crimini contro l’umanità e gli attentati dell’11 settembre 2001 rimangono l’esempio più atroce. Ma c’è da rimanere allibiti nel ricordare che all’indomani della strage compiuta a Oslo dal neo-nazista Anders Behring Breivik – che nel compilare il suo delirante “manifesto” proto nazista aveva attinto alle opere di Steyn – il The Sun titolò “Massacro di Al Qaeda: il 9 settembre della Norvegia”.
    Inutile dire che gli islamofobi, quando si scoprì la vera natura del suo gesto, evitarono in larga misura di definirlo “terrorista” – espressione questa riservata ai musulmani – e preferirono bollarlo come “folle”. È lo stesso uso che fa Israele della parola “terrorista”. L’assassino di massa Baruch Goldstein, che nel 1994 massacrò 29 palestinesi a Hebron, fu sempre definito “disturbato” e mai “terrorista”. Il il suo gesto, come quello di Breivik, fu depoliticizzato e iscritto nella generica categoria della follia.
    Nel 2006 a Bruxelles uno studente, Joe Van Holsbeeck, fu assassinato nella stazione centrale e derubato dell’MP3. Paul Belien, un giornalista cattolico di estrema destra (oggi consigliere del politico olandese Geert Wilders), pubblico’ un pezzo dal titolo “Dateci le armi”. I musulmani, scrisse Belien, sono “predatori che hanno imparato fin dall’infanzia a massacrare e uccidere”. Agli imam fu chiesto di consegnare l’autore dell’omicidio che, naturalmente, si riteneva fosse musulmano. Poi si seppe che gli autori del delitto erano polacchi. E poi – ancora peggio – Rom!

    (Fonte: Edizion Arianna)

  14. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Cara Sylvi
    Non sara’ ancora uno Stato…ma loro si considerano tali….ed il maggior pericolo per Israele… oltre la parte Autonoma …viene appunto da loro…da Gaza e dagli Hamas che come e’ noto nel loro statuto e’ previsto di uccidere l’ Ebreo ovunque esso si trovi e di buttarlo a mare.
    Queste non sono fantasie ma realta’.
    E’ un sacrosanto diritto per Israele difendersi anche in quella maniera.. cioe’ con un blocco navale…per evitare il peggio…
    in fondo lo si fa’ persino per loro….ma loro non lo sanno….come anche gli altri con le loro fette di prosciutto oramai diventate una cosa sola con gli occhi…ed il male e’… che oramai le fette di prosciutto si sono diramate ed hanno tappato anche le orecchie…
    Un saluto…ancora
    Rodolfo

  15. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino,

    che il blocco sia giusto o sbagliato, che tante belle leggi internazionali stabiliscano questo o quello, a chi è in guerra, e in pericolo di distruzione e estinzione, sia in offesa che in difesa, non gliene frega una beata fava (uroburo dixit), altrimenti ci sarebbe già una speranza di pace.
    La guerra, per il fatto di essere tale, è sospensione di qualsiasi legislazione , perchè le regole si fanno in tempo di pace, e si disattendono in tempo di guerra.
    Siamo lucidi: se Israele permette a tutte le flottiglie di scorazzare avanti e indietro verso Gaza, che succede??? Non occorre molta fantasia per immaginarlo!
    E poi…se ricordiamo l’attacco alla Serbia da parte della Nato, con il beneplacido del comunista D’Alema, quale valore dovremmo dare alla legislazione internazionale che viene usata come l’elastico delle mutande?
    O quella non è stata una aggressione in barba alle regole internazionali?
    Le do ragione sul fatto del pericolo di una pulizia etnica strisciante. La comunità internazionale dovrebbe prima controllare e bloccare con fermezza gli insediamenti israeliani, poi parlare di restituzione di territori…ma contemporaneamente al riconoscimento di Israele.
    Non si firmano paci con chi non ci riconosce.
    E qui, dopo sessantanni, siamo al punto di partenza.
    A parte la mia tragedia personale nella IIGM;
    io ho vissuto da adulta e dal di dentro la guerra, ascoltando le ragioni, partecipando ai lutti delle parti in conflitto nei Balcani; e i dolori delle madri, le croci nei cimiteri avevano lo stesso colore.
    Questa esperienza ha si rivoltato tutti i miei punti di vista, e mi ha fatto comprendere che la pace non dovrebbe soddisfare nessuno dei contendenti, ma soddisfare soltanto un barlume di giustizia.

    A presto
    Sylvi

  16. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Estratto dal Talmud, che si insegna ancora su certe scuole di indottrinamento per giovani ebrei ortodossi:

    Articolo 1°:
    “L’ebreo, per il fatto di appartenere alla razza eletta e di essere circonciso, possiede una tale dignità che nessuno, nemmeno un angelo, può essergli uguale. Infatti, egli viene considerato quasi uguale a Dio. “Colui che colpisce un israelita” dice il rabbino Chanina “agisce come se schaffeggiasse la faccia della Divina Maestà di Dio.”

    “L’ebreo è sempre considerato buono, nonostante certi peccati che possa commettere; nè possono i suoi peccati contaminarlo, più di quanto la sporcizia possa contaminare il gheriglio della noce, ma sporca solo il suo guscio. Solo l’ebreo è considerato un uomo; l’intero mondo gli appartiene e tutte le cose lo devono servire, specialmente “gli animali che hanno forma di uomini.”
    E’ perciò chiaro che essi considerano contaminanti tutti i contatti con i cristiani, in quanto detraggono dalla loro dignità. Perciò essi devono secondo la loro legge tenersi il più lontano possibile da tutti coloro che vivono e agiscono come fanno i cristiani”.

    …No comment, basta e avanza.

  17. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Sylvi.
    “Siamo lucidi: se Israele permette a tutte le flottiglie di scorazzare avanti e indietro verso Gaza, che succede??? ”
    ——————————————————————————
    Scusa, ma quando in qua le acque internazionali sono sotto la giurisdizione di Israele?

    Chi lo ha detto, chi lo ha scritto e con quale titolo di diritto internazionale?

    E secondo te perchè “scorazzano” se il loro messaggio SENZA PRENDERE PARTE PER NESSUNO DEI CONTUNDENTI, è un messaggio di pace?

    Da quando in quà chi porta questo messaggio, scorazza?
    Se a casa tua, in Friuli, un veneto vuole farti visita , mentre un lombardo che non vi ha lasciato che gli occhi per piangere, non vuole questa visita diretta a te che facciamo, il veneto lo consideriamo uno scorazziere?
    Ah, bèh..

    C.G.

  18. sylvi
    sylvi says:

    caro C.G

    tu scrivi
    E secondo te perchè “scorazzano” se il loro messaggio SENZA PRENDERE PARTE PER NESSUNO DEI CONTUNDENTI, è un messaggio di pace? C.G.

    Il link postato da Pino n.60 l’avevo l’ha letto sul sito della Flotilla;
    non mi pare che l’ebreo italiano fosse molto equidistante.
    E la bandiera palestinese fa parte dell’equidistanza?
    Io ho scritto “scorazzare” perchè ne hanno fatto una questione di provocazione, e gli aiuti una scusa!
    Altro che pace!

    Io so che la Serbia, nell’Adriatico, badava solo a non sconfinare in acque italiane e a lasciar passare le navi conteiner pacificamente verso Trieste.
    Per il resto…il mare era suo! Ma se l’Italia avesse mandato fuori le sue navi…insomma guerra dichiarata o no…così andava!

    La Croce Rossa o i Medecins non scorrazzano sicuramente.

    Sylvi

    :

  19. Toro Seduto
    Toro Seduto says:

    A furia di sedermi sulle mie palle ho finito col castrarmi. Ecco perché sono un vigliacco che si nasconde dietro IP anonimizzati. Perciò è giusto che il blogmaster mi cancelli i messaggi.
    Toro Castrato!

  20. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Sylvi.
    A proposito di Medecins , solo questo:

    Hebron – ottobre 2001…
    “All’inizio d i agosto, ho trovato il mio ambulatorio crivellato di colpi. Quindici colpi nella vetrata lato Ovest, dalla quale mi godevo i tramonti e le ore tranquille. Difficile lasciare questo posto, ho sperato per un po’ di restare pensando che la raffica arrivata da una casa occupata di recente dall’esercito israeliano fosse un incidente, accaduto di notte, fuori dalle ore di lavoro. Ma quindici giorni fa ci sono stati nuovi colpi che ci hanno costretto a chiudere l’ambulatorio.”

    (Un medico senza frontiere, non importa chi e da dove veniva).

    C.G.

  21. sylvi
    sylvi says:

    A Palermo, la ragazzina uccisa dall’ex-ragazzo respinto dalla sorella è la 101° donna italiana uccisa dall’inizio dell’anno…da mariti, fidanzati, ex, pretendenti e chi più ne ha più ne metta.
    101 donne morte!
    Perchè?
    Leggiamo i tre Libri Sacri, badiamo a ciò che dicono della donna, della sua importanza e del suo ruolo nella società.
    E non capiremo come mai dopo millenni, con teorie ideologiche materialiste, umaniste, socialiste, individualiste…..

    ma la donna è sempre là…più indietro persino dei gay!!!
    Mi metterei a leggere e a citare la Bibbia, il Talmud e il Corano…ma forse anche il Sanscrito… dove si parla del ruolo della donna…
    no,no…dovrei avere un’altra vita!

    Sylvi

  22. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Cara Sylvi,
    con il Cerutti, nel contesto, sfondi una porta aperta.
    Sono maschio da 66 anni e a volte mi vergogno di esserlo.

    C.G.

  23. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Anche lei dei tre libri “sacri” (?!) ha un’idea vaga. Intanto esisteva la poligamia, più le schiave che i vari eroici frottolieri mettevano incinta a piacimento, vedi Abramo, con l’accordo della “mogliera”, vedi quella sottospecie di arpia di Sara, magari cacciandole poi di casa col figlio. Gentaglia così dovrebbe essere presa a pernacchie, invece che metterli all’inizio di ben tre religioni.
    Poi c’è quella povera disgraziata della Madonna, messa incinta a 14 anni, rifilata sposa a un vecchio falegname – roba da talebani! – e derubata della sessualità prima e del povero Cristo suo figlio, cioè calpestata a vita.
    Mi fermo qui, ma l’elenco degli orrori dai quali meglio sarebbe prendere le distanze anziché bearsene è lungo.
    Un saluto.
    pino nicotri

  24. Shalom x Uroburo
    Shalom x Uroburo says:

    Come vede, e come sempre, quando Nicotri o altri mettono sul tavolo le prove che ha reclamato a gran voce Rodolfo tace, fa finta di niente e continua a riproporre la sua merce avariata. Poiché per educazione non possiamo pensare che sia così cretino, se ne deve concludere che il suo compito sia davvero quello di inchiodare il forum e di far deragliare il blog, obbligando tutti a occuparsi di lui, della sua propaganda, delle sue fissazioni e declamazioni anziché di cose più serie. Insomma, cacciato un hvg e un Belbo ne spunta un altro. Guarda caso.
    Shalom

  25. sylvi
    sylvi says:

    x Pino,

    io volevo dire all’incirca, riguardo al ruolo delle donne, quello che ha detto lei.
    Religione o ateismo ( le donne in Russia) sempre calpestate quando non schiavizzate.
    Per quanto riguarda i Libri che ho citato, mai oserei contestarla.
    Lei ha una indiscussa superiorità di conoscenza.
    Penso che qualcosa potrei dire dei Vangeli, anche se ho promesso a me stessa che mai ne parlerei su un blog, figurarsi su questo!!!

    Buonanotte

    Sylvi

  26. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Che Israele si considero in guerra con qualcuno sono affari suoi, che certo non devono obbligare nessuno a darle pure ragione. Israele se ne frega della legalità internazionale, tant’è che s’è pulita il sedere con oltre 80 risoluzioni, ammonimenti e raccomandazioni dell’Onu, dalla quale dovrebbe quindi essere espulsa. Sono sicuro che se l’Iran o la Cina si considerassero in guerra con Israele o con l’Italia o il principato di Monaco, lei NON sarebbe d’accordo con gli eventuali blocchi navali iraniani o cinesi contro Israele, l’Italia e Monaco. Dico bene? E allora mi spieghi perché con Israele si comporta con un altro peso e un’altra misura. Ah, sì, certo, la favola che Israele rischia la distruzione e gli altri sono tutti incivili, barbari e terroristi. L’Iran, invece, non ha rischiato col blocco navale decretatole contro da Usa-Inghilterra e non rischia la distruzione per mano occidentale o israeliana?
    Questa nostra disonestà intellettuale e politica la pagheremo cara, come abbiamo pagato care in passato non troppo lontano altre disonestà simili: il lupo perde il pelo, ma non il vizio….
    Islamizzazione dell’Europa, ulula il solito untore. Si dà il caso che l’Islam conta un miliardo e mezzo di fedeli, ridurlo tutto alla stregua di al massimo un milione o due di fanatici equivale a ridurre l’intero cristianesimo alla porcaggine dei preti pedofili e di quelli che benedicevano i cannoni di Mussolini, Hitler, Pavelic, ecc. Solo i mascalzoni operano simili incivili riduzioni, altro che il negazionismo, il riduzionismo, il giustificazionismo e il relativismo contro il quale urlano le solite ciance.
    Eviti di ispirarsi agli untori o di guardarli con simpatia: la peste che seminano colpirà anche noi, oltre che Israele.
    Le auguro la buona notte.
    pino

  27. La Striscia Rossa
    La Striscia Rossa says:

    Ora sappiamo che il governo esercitato dalla finanza organizzata è altrettanto pericoloso del governo della malavita organizzata

    Franklin D. Roosevelt

  28. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Dimenticavo: l’Europa è stata cristianizzata con la violenza, oltre che con la truffa. Si comincia con la truffa della Donazione di Costantino e si prosegue con le stragi e i 40 anni di guerre varie di Carlo Magno, per poi finire col benedire Hitler e Mussolini passando per qualche secolo di orrori dell’Inquisizione, roghi alla Giordano Bruno e condanne alla Galileo Galilei. Il vaticano sarebbe da eliminare, abolendo la figura del papa e riducendola a quello che è giusto sia, cioè a vescovo di Roma, perché hanno distrutto il cristianesimo rendendolo qualcosa di indifendibile e improponibile e cercano anche di distruggere la laicità degli Stati. Né l’islam né l’ebraismo possono fare di peggio, anche perché non hanno sulla coscienza così tanti orrori. Non vedo quindi perché agitarsi tanto se l’Europa dovesse islamizzarsi o ebreizzarsi, fermo restando il fatto che tutti e tre i monoteismi sono pericolosi perché il pericolo è proprio il monoteismo imposto o vissuto come alterigia verso gli altri.
    ‘Notte.
    pino

  29. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Ragionamenti che rasentano la pazzia….fissarsi negli avvenimenti del passato….quelli che naturalmente sono validi per raggiungere il proprio scopo….prevedere o augurarsi la scomparsa del Cristianesimo…che e’ la religione del perdono….del porgere l’ altra guancia….augurarsi un ebreizzarsi dell’ Europa….che un male non sarebbe perche’….a proposito della donna…essa.. ha una particolare importanza ed e’ equiparata all’ uomo…e non predica la violenza..
    ma dato l’ antigiudaismo…la giudeofobia …l’ antiebraismo congenito da PARTE DI TUTTI….e sopratutto data la presenza Araba praticamente impossibile da realizzare ….
    e concepire ed augurarsi una islamizzazione in Europa che ci capulterebbe nel medioevo…con le note restrizioni per la donna….per cui prepariamoci a vederle tutte con il burka….ma sopratutto prepariamoci ad averne di donne due o tre…e di poterne godere a piacimento….piu’ le vergini che ci aspettano in paradiso….
    e’ secondo me…un comportamento che rasenta la pazzia….tranne se non si e’ Musulmani fanatici….o pro Islam

    poi …cosa significa che il Cristianesimo ha sulla coscienza gli orrori del passato…guardiamo invece quello che e’ il Cristianesimo OGGI…
    le opere di carita’…le missioni ecc.
    o lo si vuol cambiare con l’ Islam che ti predica la violenza OGGI?
    Guardiamo quello che e’ l’ Ebraismo OGGI invece di divulgare passi del Talmud scritti 2000 anni fa, che non si e’ in grado nemmeno di capire….solo per il piacere della calunnia.
    Il Cristianesino OGGI non predica violenza..l’ Ebraismo men che meno…dell’ Islam invece…ne stiamo sopportanto le consequenza da anni fino ad oggi… e continuera’ senza tregua….finche’ non hanno raggiunto il loro scopo….cosi come da me descritto nel post. Nr.165….

    di fatto l’ Islam e’ l’ unica religione al mondo che predica la violenza.
    Che in Europa vivano solo 13 milioni di Musulmani…..e’ relativo….
    perche’ come abbiamo visto…essendo al 99% fanatici…se gli offendi o prendi in giro il loro Maometto….ti incendiano non solo l’ Europa ma anche il mondo. Sono riusciti a catapultare il mondo intero nella paura e nel terrore …basta guardare nelle loro manifestazioni i loro visi…l’ odio che traspare…incendiare
    bandiere ….calpestarle…incendiare manichini inneggiando a pugno chiuso il loro Dio.
    dal mio post 165….”L’esperto religioso Alexei Yudin…. docente della State University ha detto a La Voce della Russia, il film delinea con chiarezza la grave situazione in Europa…non dobbiamo naturalmente dire… che si tratta di una minaccia assoluta per l ‘Europa…. ma questo e’ un problema serio che non dovrebbe essere ignorato ”

    CHE NON DOVREBBE ESSERE IGNORATO….e’ chiaro?
    Ho scritto il mio 165 elencando dei fatti che sono SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI in questi giorni…..ma nel Post 180 si scrive alla Sylvi
    “di evitare di ispirarsi agli untori o di guardarli con simpatia”….
    pero’ io scrivevo solo delle verita’ …dei fatti reali di oggi….che accadono OGGI e che bisognerebbe confutare…controbattere con argomenti….o almeno discutere e non catapultarsi nel passato che non esiste piu’…
    provare per esempio che il Cristianesimo e l’ Ebraismo OGGI predicano la violenza mentre l’ Islam predica la pace.
    Rodolfo


    xcg
    Israele aveva gia’ avvisato diverse istituzioni che avrebbe bloccato la nave in acque internazionali….
    si e’ intimato loro di cambiare rotta…non l’ hanno fatto ed hanno proseguito….CIO” SIGNIFICA CHE L” INTENTO RIMANEVA QUELLO…
    in questo momento la questione di acque internazionali o territoriali perde definitivamente la sua importanza.
    Rodolfo

  30. Shalom x tutti: aprite gli occhi!
    Shalom x tutti: aprite gli occhi! says:

    Ma come si fa a permettere che il tromboncino continui a stavolgere e falsificare ciò che gli altri scrivono, in particolare Nicotri, per continuare a calunniare, insinuare e spargere la peste da bravo haredim untore specializzato in hasbara dai germi tossici?
    Shalom

  31. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Rodolfo,
    che diritto ha il governo di Israele di “intimare”?
    Chi glielo ha dato?
    E perchè il concetto di acque territoriali “perde il suo significato”
    chi glielo ha permesso, chi?

    Noto che hai cambiato disco (rotto) con “l’antisemitismo”.
    Adesso starnazzi di “antigiudaismo”.

    Vero che l’ebraismo non predica violenza: la mette in atto per poi “chiagnere e fottere”.
    Un classico, mi spiego?

    C.G.

  32. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xSalam
    Io non falsifico niente….io ragiono…se si vuole ragionare e discutere va bene…se si vuole solo caciara e’ un’ altra cosa….
    non e’ che io devo per forza seguire i ragionamenti sbagliati….ne faccio anche di miei e sarebbe bene che se ne discutesse….invece di andare a parare sempre al passato alla violenza della Chiesa alle Crociate…alle inquisizioni ecc.
    oggi la Chiesa e’ un’ altra cosa….e’ cambiata …come e’ cambiato
    l’ Ebraismo….sono andate con il tempo….
    Islam e’ rimasto quello che era …anzi e’ peggiorato.
    Rodolfo



    xcg
    “Qualcuno” ha voluto mistificare qui in questo blog la parola
    ” antisemitismo”….sostenendo che anche gli Arabi sono Semiti…
    mentre si sa’ che quando si parla di antisemitismo per antonomasia si parla di odio verso l’ Ebreo….punto…
    ho pensato dunque di essere piu’ preciso e di definire l’ odio per l’ Ebreo come antigiudaismo….giudeofobia o anche antiebraismo…cosi non possono nascere piu’ equivoci. …strapunto
    il diritto di intimare ad Israele glielo da’ il fatto di avere imposto un blocco navale per Gaza….cosa che tutti sanno e di cui si dovrebbero capire i motivi….cercare di forzare il blocco puo’ venire nel cervello
    solo a gente stupida che vuole solo provocare ….rastrapunto
    Rodolfo

  33. sylvi
    sylvi says:

    x Pino,

    mi sono letta la Carta dei musulmani d’Europa: non solo pretendono un’itegrazione a modo loro…cioè cimiteri islamici separati ( bella integrazione…da vivi ma non da morti), moschee e Centri culturali come pare a loro, regole di vita civile che non confligga con il Corano (altro che laicità), rispettare le loro abitudini, comprese , suppongo, poligamia e burka per le donne…e tante altre regolette che alla fine ti dicono: a casa tua faccio quello che mi pare e tu zitto!.
    Ora che il Cristianesimo nel corso di duemila anni, si sia aperta la strada con sistemi non sempre canonici, che si sia macchiato di orrendi delitti, che abbia esercitato un potere non spirituale ma temporale, che però non si discostava dal potere dell’imperatore o dal vassallo di turno, siamo d’accordo; ma il Cristianesimo è stato ben altro, altrimenti non si spiegherebbe l’indiscussa civiltà che ha portato attraverso il suo messaggio di amore, giustizia e uguaglianza, attraverso il Messaggio di Gesù Cristo. Il primo è stato lui, gli altri hanno copiato.

    a Roma ci stanno vescovi e cardinali che hanno dimenticato il Vangelo?
    Sono migliaia, in tutto il mondo , i pastori, ( e aggiungo le pastore!) che , anche a costo della loro vita, resuscitano ogni giorno le parole di Gesù: Ama il prossimo tuo come te stesso-
    Senza ricordare la cultura, l’arte cristiana di cui siamo ovunque intrisi, direi che sono parte inscindibile di ciò che siamo,… ( lei caro Pino, che con tanta intransigenza spara contro la Chiesa, forse ne è più avviluppato di me…e questo, credo, faccia parte della nostra storia personale).
    Ora tornando ai musulmani…il messaggio del Corano, nelle linee generali, non si discosta molto dalla Bibbia o dal Talmud…si discosta, e molto, dal Vangelo.
    Basterebbe il solo Discorso della montagna ….” amate i vostri nemici, e pregate per i vostri persecutori”…per stabilire l’abisso che c’è con la jihad islamica.
    Per concludere: io non voglio sostituire la mia civiltà, quella dove sono nata, cresciuta, e dove vi ho educato i miei fgigli e nipoti, con quella islamica che, come donna, mi farebbe precipitare a oggetto usato al piacere dell’uomo.
    Civiltà imperfetta ma che mi ha permesso di vivere come persona libera e come cittadina cosciente di avere diritti.
    Inoltre…i musulmani in Italia, se vogliono restarci, altrimenti se ne vadano a casa loro, …rispettino le nostre regole…quelle che
    ci siamo dati con fame, fatica, dolore e con operosità e impegno nel corso di generazioni.
    Chi chiede ospitalità NON detta regole. Ringrazia dell’accoglienza, o alza i tacchi!

    saluti
    Sylvi

  34. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Rodolfo,
    non ti sei mai chiesto chi è a “mistificare” in questo blog?
    Consiglio: mettiti davanti ad uno specchio e troverai la risposta.

    P.S.: se tanto porta tanto riguardo ai diritti acquisiti uniteralmente, in vulgus: ognuno fa come kazzo gli pare, allora dovremmo (ripeto: dovremmo) se non giustificare almeno capire anche gli attentati sui bus, i razzi lanciati contro i coloni abusivi dato che i palestinesi, cosa che tutti sanno, difendono il LORO territorio, o quel poco che gli è rimasto, cercando di riprenderselo nella maniera che loro ritengono più consona e con i mezzi che hanno?
    Quale è la differenza?
    Ovviamente, per le menti deboli e lobotomizzate dalla propaganda di Tel Aviv, quello è terrorismo, mentre invece Israele quando prende a cannonate villaggi radendoli al suolo per la loro scentifica pulizia etnica,.. è in guerra, ma vuole la pace.
    Elementare secondo i Rodolfo, basta crederci.

    C.G.

  35. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Quello che voglio dire e':
    che se il Musulmano incendia Chiese e Sinagoghe…uccide Cristiani ed Ebrei….diffama il Cristianesimo e l’ Ebraismo..
    l’ Ebreo e il Cristiano non si mettono a fare dimostrazioni vili in Europa o anche nei Stati Musulmani bruciando bandiere e manichini….non vanno bruciando Ambasciate e Ambasciatori e i suoi collaboratori….loro pero’ fanno tutto questo solo se prendi in giro Maometto…ci vogliono toglire la liberta’ di poterci esprimere come vogliamo….come dire vogliono censurare…non vogliono sentire verita’.
    Dopo tutto quello che succede qui…io non verrei mai ad incendiarvi le case….un Musulmano au contraire verrebbe a frotte….ricordatelo…

    mi si dice che io con il mio comportamento contribuisco con le parole all’ odio verso l’ Ebreo…. ma non una sola parola di biasimo per quei Musulmani che non con le parole …ma con i fatti incendiano Chiese e Sinagoghe…ambasciate e ambasciatori…che aggrediscono i ragazzi Ebrei all’ uscita della scuola e della Sinagoga….quelli non contribuiscono all’ odio verso il Musulmano e verso l’ Islam….no?
    Io cerco solo con le parole di incendiare il vostro cuore e la vostra mente….pero’ li manca benzina….polvere nera….TNT….niente c’ e’
    che possa bruciare o esplodere….odio e pregiudizi …quelli oramai son bruciati ben bene e vengono alimentati dal fuoco alto dell’intolleranza.
    Rodolfo

  36. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xcg
    la politica e l’ agire del popolo Israeliano …OGGI oramai…non e’ quella dell’ offendere ….ma quella del difendere….ricordalo…
    se non lasciano passare navi e’ cosa buona….perche’ prima o poi arriverebbero quelle con le armi….direi che e’ quasi un difendere gli stessi Palestinesi a non aggravare ancora di piu’ la situazione…a cercare nuove soluzioni…e di quelle soluzioni ne ho scritto abbastanza….
    Rodolfo

  37. Rodolfo
    Rodolfo says:

    cg”Ovviamente, per le menti deboli e lobotomizzate dalla propaganda di Tel Aviv, quello è terrorismo, mentre invece Israele quando prende a cannonate villaggi radendoli al suolo per la loro scentifica pulizia etnica,.. è in guerra, ma vuole la pace”.


    E la tua mente debole e labomizzata crede…che l’ Israeliano si sveglia al mattino….e cosi…per giuoco..per piacere …per puro gusto di uccidere , si mette a bombardare i Palestinesi…
    ma lo sai che sei conciato proprio male?

  38. Uroburo
    Uroburo says:

    Rodolfo { 22.10.12 alle 14:06 } E la tua mente debole e labomizzata crede…che l’ Israeliano si sveglia al mattino….e cosi…per giuoco..per piacere …per puro gusto di uccidere , si mette a bombardare i Palestinesi… ma lo sai che sei conciato proprio male?
    ————————————————
    Caro Rodolfo,
    nessuno al mondo, a cominciare dal povero Adolf (che di omicidi se ne intendeva),si sveglia al mattino conil gusto di uccidere. Quindi neppure gli israelinani. Ma lo fanno ….
    Mi sembra che sia lei ad essere conciato piuttosto male…. U.

  39. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Ne mai si e’ permesso un Ebreo nell’ arco della storia di 2000 anni di sofferenze nella diaspora…di fare grandi dimostrazioni o di malmenare i bambini Cattolici che escono dalle scuole….
    ha sofferto e sopportato con pazienza… tutte le ingiurie e tutti i maltrattamenti cercando sempre di fare del proprio meglio per il paese in cui viveva …di integrarsi al 100%….donando persino come soldato la propria vita per quella che lui sentiva “Patria”…
    la ricompensa si e’ vista….
    ma non si e’ capito….e si continua imperterriti….
    Rodolfo

  40. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xUroburo
    a me sembra invece che lei sia uscito fuori di senno….non ho mai letto una risposta cosi sballata e senza senso.
    Rodolfo

  41. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Bèh, Rodolfo ..
    sull’essere “conciato male” non è che devi guardarti intorno.
    Tu basti (e avanzi).
    Sì, sono dell’opinione che sono i tipi alla tua stregua i quali fomentano l’odio contro gli ebrei senza neanche rendersi conto.
    Fare nei confronti dell’Islam di tutta un’erba un fascio dimostra la tua labile stabilità mentale.
    Un brigante non dovrebbe mai dare del brigante a destra e a manca, ma provvedere prima a una robusta ramazzata in casa propria. Solo allora può permettersi di pontificare.
    Capisco però che non puoi arrivare a capirne il concetto,
    proprio non ce la fai, ma forse non è neanche colpa tua.

    C.G.

  42. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Bèh, Rodolfo ..
    sull’essere “conciato male” non è che devi guardarti intorno.
    Tu basti (e avanzi).
    Sì, sono dell’opinione che sono i tipi alla tua stregua i quali fomentano l’odio contro gli ebrei senza neanche rendersi conto.
    Fare nei confronti dell’Islam di tutta un’erba un fascio dimostra la tua labile stabilità mentale.
    Un brigante non dovrebbe mai dare del brigante a destra e a manca, ma provvedere prima a una robusta ramazzata in casa propria. Solo allora può permettersi di giudicare altri.
    Capisco però che non puoi arrivare ad afferrare il concetto,
    proprio non ce la fai, ma forse non è neanche colpa tua.
    Diciamolo.

    C.G.

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