La tragedia di Haiti è anche il nostro ignorare l’enorme debito morale, politico e civile che l’intero Occidente ha nei suoi confronti

La tragedia di Haiti è tale da lasciare senza parole. E da rendere ancor più piccine e petulanti se non tragicamente ridicole quelle che affollano la scena politica italiana. Sto leggendo un bel libro, che consiglio a tutti, “I giacobini neri”: narra la storia della rivoluzione degli schiavi di Haiti, allora ricchissima e invidiatissima colonia della Francia, in contemporanea con la Rivoluzione Francese. Quella di Haiti è l’unico esempio nella Storia del genere umano di rivoluzione vittoriosa di schiavi contro i padroni schiavisti. Tralascio le efferatezze compiute di routine e per un paio di secoli – con la benedizione del clero – dalla “superiore” civiltà europea contro qualche milione di poveri disgraziati sradicati dall’Africa e trasformati in schiavi dall’altra parte del mondo e spesso anche nella stessa Europa. Basti pensare a un particolare abominio creato dai cattolicissimi coloni: la suddivisione dei mulatti in ben 168 tipi, sottotipi e sottosottotipi a seconda delle frazioni – da una a 167 – di sangue da avi bianchi che potevano vantare: la quantità e il tipo dei diritti loro concessi variavano in base a quelle frazioni di sangue, fermo restando che comunque erano pur sempre angariati e discriminati anche quando avevano 167 parti di sangue “bianco” e una sola di sangue “nero”, per quanto assurdi siano questi termini.
E tralascio il fatto, molto poco noto, che lo stesso Robespierre aborriva sì la definizione di schiavo, ma non la sostanza della situazione, del resto lo stesso Voltaire lucrava con quote di possesso di navi addette alla tratta degli schiavi, le famigerate navi negriere, e che il grande Napoleone e la borghesia francese post rivoluzione francese hanno voluto con testardaggine riesumare lo schiavismo. Se non ci sono riusciti se non per breve periodo, lo dobbiamo agli haitiani, agli schiavi haitiani che si sono ribellati e hanno vinto guadagnandosi anche l’indipendenza di Haiti. E con l’indipendenza ci fu la prima abolizione definitiva dello schiavismo in uno Stato, dopo quella proclamata nel 539 a. C., cioè quasi 2.000 anni prima, da Ciro il Grande, creatore del concetto, e della pratica, dei Diritti mani, abolizione, concetto e pratica caduti però purtroppo in disuso con i suoi successori. Gli Stati Uniti infatti, considerati con la Rivoluzione francese i primi abolizionisti, in realtà lo schiavismo lo hanno abolito sull’intero territorio nazionale solo il 6 dicembre 1895, quando venne finalmente completato l’iter dell’approvazione del XIII emendamento della Costituzione. Ovvero, un secolo dopo Haiti!

Se l’Inghilterra dopo la Rivoluzione francese divenne abolizionista – contribuendo così in modo decisivo all’abolizione dello schiavismo nel mondo – lo dobbiamo alla rivolta degli schiavi di quella parte dell’isola di S. Domingo chiamata Haiti, cioè la parte occidentale, quella di fronte a Cuba. La parte orientale, diventata in seguito lo Stato che ancora oggi ha per capitale una città che si chiama S. Domingo,  era invece sotto dominazione spagnola e non diede grattacapi ai suoi coloni piovuti dalla Spagna. La Haiti di allora era di fatto l’unica colonia della Francia nonché la sua principale fonte di ricchezza, possedimento invidiato e bramato da tutto il resto dell’Europa. L’Inghilterra non vedeva l’ora di vendicarsi dell’aiuto militare dato dalla sempre odiata Francia  alla ribellione della sua colonia americana diventata in seguito gli Stati Uniti.

L’occasione si presentò quando il governo di William Pitt, discepolo di Adam Smith, si accorse di tre cose. La prima: che senza Haiti l’economia francese sarebbe crollata. La seconda: che il 50% degli schiavi razziati dall’Inghilterra in Africa venivano finivano acquistati dai coloni francesi di Haiti, e che quindi era la stessa Inghilterra a ingrassare l’odiata Francia dandosi così la zappa sui piedi. La terza: mentre la Francia aveva come unica colonia la floridissima Haiti, l’Inghilterra aveva invece altre grandi colonie, come per esempio in India, dove avrebbe potuto far produrre lo zucchero, il cotone e l’indaco, cioè le grandi ricchezze commerciali dell’epoca, ai disgraziati indigeni pagandoli appena un misero penny al giorno senza il peso del doverseli mantenere in toto come schiavi. Il maestro di Pitt, cioè Adam Smith, aveva condannato con Arthur Young la produzione con manodopera schiava perché risultava il tipo di produzione più costoso al mondo. Ecco perché il governo di Londra diventò di colpo abolizionista e in Inghilterra nacque la Società abolizionista. Non per motivi umanitari o convinzioni civili, ma solo perché si voleva soffiare sul fuoco della rivolta degli schiavi di Haiti per mettere in ginocchio l’eterna rivale sul continente europeo. La porcaggine inglese era infatti arrivata al punto che il capitano di una nave trasporta schiavi trovava il tempo di arricchire la religione britannica componendo l’inno “Come è dolce il nome di Gesù”. No comment.

Le mire di Londra sarebbero rimaste prive di efficacia se a Parigi non fosse nato il club degli Amici dei Negri, con rivoluzionari del calibro di Brissot, Mirabeau, Condorcet e l’Abbé Gregoire. Brissot era un giornalista che anziché sproloquiare o leccare il culo dei potenti come si usa oggi aveva visto con i suoi occhi cosa fosse la schiavitù negli Stati Uniti e ne era rimasto shoccato. Senza i soldi e l’appoggio inglese, interessati a togliere Haiti alla Francia, e senza l’esplosione della Rivoluzione francese, gli Amici dei Negri sarebbero rimasti dei romantici filantropi privi di reali capacità.

Per capire meglio l’importanza di Haiti nella nostra storia riporto due passi del libro cho ho citato:
1) Dal prologo, a pagina 28:
“Cristoforo Colombo sbarcò per primo nel Nuovo Mondo sull’isola di S. Salvador e, dopo aver innalzato lodi al Signore, si mise in fretta alla ricerca dell’oro. I nativi, i pellerossa, erano pacifici e cordiali e lo indirizzarono ad Haiti, una vasta isola (grande quasi come l’Irlanda) che dicevano essere ricca del prezioso metallo. Colombo salpò dunque per Haiti. Allorché una delle sue navi andò a incagliarsi in un fondale, gli indiani haitiani lo aiutarono tanto volenterosamente che ben poco andò perduto e di tutto il materiale portato al sicuro sulla spiaggia non fu rubato nemmeno uno spillo.
Gli spagnoli, gli europei più progrediti dell’epoca, si annetterono l’isola, la chiamarono Hispaniola e presero sotto la loro protezione gli arretrati isolani. Introdussero il cristianesimo, i lavori forzati nelle miniere, l’assassinio, lo stupro, gli sbirri, varie malattie sconosciute, la carestia artificiale (distruggendo le coltivazioni per ridurre alla fame i ribelli). Queste e altre caratteristiche della “civiltà superiore” ridussero la popolazione indigena da mezzo milione, forse un milione d’anime, a circa 60.000 nello spazio di 15 anni”.

2) – Dalla prefazione alla prima edizione, pagina 22:
“Nell’anno 1989 la colonia francese di Santo Domingo nelle Indie Occidentali copriva i due terzi del commercio internazionale della Francia e rappresentava il più vasto mercato della tratta europea degli schiavi. Era parte integrante della vita economica dell’epoca, la massima colonia del mondo, l’orgoglio della Francia, l’invidia di ogni altra nazione imperialista”.

Come si vede, Haiti con i suoi 500 mila schiavi esistenti nel 1789 e protagonisti di una rivolta durata 12 anni, ha avuto un ruolo centrale non solo nei destini economici di tre continenti, America, Europa e Africa, ma anche sullo sviluppo di quella che con un eurocentrismo tanto maniacale quanto immotivato chiamiamo Civiltà europea e occidentale, nella quale oggi viviamo. Se siamo liberi, lo dobbiamo in buona misura anche a quei martiri di Haiti, che conquistata l’indipendenza hanno anche saputo respingere ben tre eserciti invasori, spediti dalla Francia, Dalla Spagna e dalla rapace Inghilterra. Tanto rapace, che a un certo punto un ebreo di nome Karl e cognome Marx ha sentito il dovere di mettersi all’opera…

A parte tutto ciò, leggere i nomi di una serie di località e i fatti storici, eccezionali o quotidiani, che vi si sono dipanati, seguire le cronache e imparare a conoscere i personaggi di allora fino a sentirsi proiettati nell’Haiti di 2-3 secoli fa, e apprendere all’improvviso dai giornali che quella di oggi è ridotta a un mare di macerie e di morti, è una ben strana sensazione. Come una vivere una inspiegabile sovrapposizione del Passato con il Presente, un innestarsi della Storia con la Cronaca di una tragedia di Oggi. Bisogna però riaversi in fretta dalla stupefazione, e chiederci, ognuno nel suo piccolo, cosa possiamo fare per aiutare chi è rimasto di quei poveri disgraziati. Lasciando al ludibrio della Storia gli sciacalli che su quotidiani italiani sparano a titoli cubitali in prima pagina l’accusa di “tragedia del rifiuto del capitalismo”. Come se tragedie simili non possano presentarsi ovunque, compresi gli Usa degli uragani e dei vari terremoti di S. Francisco, e gli Usa sono la patria del capitalismo moderno.

E come se tragedie simili non si fossero mai presentate, a volte in dimensioni simili, vedi lo tsunami di Sumatra del 17 luglio 2006, e a volte in dimensioni per fortuna più piccole, in Paesi che il capitalismo lo hanno adottato eccome – spesso anche quello di rapina – come la stessa Italia, il cui territorio è un tremolio continuo che ogni tanto sfocia in tragedia tellurica dalla Sicilia al Friuli, passando per la Calabria, l’Irpinia e l’Abruzzo. Solo gli ignoranti in mala fede possono far finta di non sapere che non esistano le grandi responsabilità degli Usa, cioè della patria del capitalismo, nel disastro economico di Haiti, e di gran parte del centro e sud America, dove la Casa Bianca si è sempre alleata con la peggiore feccia al potere per poter rapinare le ricchezze del “cortile di casa”, come ha ricordato con un documentato commento il nostro forumista che si firma Vox.

Avrei voluto occuparmi anche di ciò che bolle nella pentola del Bel Paese, dove i berluscones cianciano di riabilitazione di Bettino Craxi quando sono i primi ad averne tradito soprattutto la politica estera accodandosi per esempio sempre più passivamente anche ai peggiori governi israeliani. E dove il papa si trova sempre più alle prese con contraddizioni e antagonismi non tutti positivi, anzi alcuni con pericolosità che non è affatto il caso di sottovalutare o tacere per evitarsi le solite lapidazioni oggi di moda. Ma di fronte alla enormità della tragedia haitiana le attuali nostre miserie è bene cedano il passo almeno per qualche giorno.

343 commenti
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  1. Anita
    Anita says:

    x Faust

    Caro Faust,
    leggiamo dell’ingratitudine sui nostri aiuti in Haiti.
    Cosa non nuova.

    Le Autorita’ del luogo hanno richiesto il controllo dell’aereoprto agli US.

    Aerei arrivano da tutte le nazioni con carichi di necessita’, le depositano, raccolgono i loro connazionali e ripartono.
    L’aeroporto e’ piccolo…

    Montagne di cibo e acqua rimangono sul termac, sta agli US a muoverli e cercare di distribuirli.
    Come saprai le infrastrutture sono inacessibili.

    Lavorano giorno e notte, lo vedo in TV, sento anche i commenti del personale di molte nazioni, parlano tutti in inglese.

    Ho tradotto un pezzo dell’articolo sul Manifesto, i miei amici non credevano all’ingratitudine e le menzogne riportate…

    Viene la voglia di dire: Ma chi ce lo fa fare.

    Ho fatto il mio dovere, ma quando leggo quel che leggo, mi viene un senso di amarezza.

    In Haiti c’erano 45’000 Americani, volontari, ne sono morti una ventina…almeno sono stati trovati, centinaia sono ancora dispersi.

    Anita

    PS: La colpa e’ nostra per il povero modo di costruzione in Haiti…
    Infatti la colpa e’ nostra per l’alto tasso di morti e feriti.
    Cose de matti……….
    Ci manca solo che non abbiamo causato il terremoto.

  2. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro Gauss,

    comprendo che tuoi sforzi nel proporre una curva che descrivesse una frequenza di “probalità di eventi in una determinata situazione, tipo un elefante in un negozio di cristalli, possa essere andata delusa.
    Ma vedi , da buon scienziato sei stato di una correttezza esemplare , quando con mente aperta, hai detto che ti intriga assai il problema di cosa mai possa sottendere l’area non compresa sotto la campana.
    Ma è semplice mio caro, sottende tutta la fantasia artistica.
    Per esempio il calcolo della percentuale di” comunisti sifilitici “rispetto ai non comunisti,il libero mercato, …insomma puoi metterci di tutto…a piacere,,vedi caro Gauss, devi lasciar spazio alla fantasia di navigare negli spazi siderali immensi che si aprono…alla mente…
    Puoi srotolare le dimensioni nascoste,tele trasportarti a piacere,vincere al super -enalotto tutte le volte,violare le leggi della termodinamica,insomma caro Gauss…scoprire il Bosone e il gravitone senza le alte energie di Ginevra…serve solo un pochino di applicazione…in fondo!!

    cc

  3. Anita
    Anita says:

    x Rodofo

    Da parte mia ti posso assicurare che le comunicazioni con altri forumisti sono “personali”.

    Il tuo nome non e’ MAI apparso.

    Anita

  4. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara Anita,
    per una volta tanto hai ragione.
    Non penso che l’alto numero di morti ad Haiti sia imputabile agli americani, nel caso del terremoto.
    Ci hanno pensato a sufficienza e con dovizia di impegno i “costruttori haitiani” semmai.
    L’abruzzo dimostra!
    A conferma non ci resta che attendere a piè fermo il BIG ONE,per avere la controprova della esattezza delle ipotesi.
    Sperando che per una volta tanto “non tutto il mondo” sia paese.
    Il giappone sembra in questo caso “docere”.

    cc

  5. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Che Brunetta sia stato un “bamboccione” passi!
    Ma che Calderoli, pur criticandolo con ironia, alla fine lo abbia preso sul serio..mi sembra comico…!!
    Insomma questi sparano “cazzate” mattina e sera…ma non perchè siano dei cazzoni,…i cazzoni siamo noi!!

    Qui tra ex-craxisti in fregola e puri padani d’annata, si dimostra tutta l’incosistenza e la debolezza ittalica!!

    cc

  6. Faust x Anita
    Faust x Anita says:

    Anita sono con Obama… e grazie Stati Uniti… sono sincero credimi… Ho riportato le incazzature di Volontari arrivati da due gg ed il loro cargo è stato dirottato a Samana… in RD eccosi Medicine sans Frontier… La situazione è caotica, ma gli usa non sono simpatici ai Volontari Umanitari… e cosa succedera x il governo del Paese… Ora il problema come avevo accennato nei primi post su Haiti è lemergenza aiuti umanitari e potrebbero incaricarsi i Volontari Inter. e gli Usa dellordine e della sicurezza… La precedenza è x cargo di mezzi e strutture… di uomini atterra ce nerano e ne stanno arrivando moltissimi… La domanda che leggo correre sui blog… Ma los gringos… hanno solo un vestito x uscire di casa??? il vestito da guerra???
    Cara Anita le critiche saranno e sono politiche… Questa volta sono con gli USA … conosco la situazione e bisogna subito fare il coprifuoco… Con un haitiano con machete… INCAZZATO … solo la forza militare ed il coprifuoco… potra fermare altre stragi nelle strade… e delle critiche su quel che sta succedendo… non gli vado dietro… Mi preoccupa quel che succedera “dopo” lemergenza…???
    Finora chi assisteva e lavorava con i Poveri Diavoli erano solo alcuni Paesi vibini caraibici… lONU e gli usa… gli usa non erano li x assistenza umanitaria.. Ma le ONG , Cuba e Venezuela ed altri latinoamericani… Non fregava gniente annessuno di l Inferno dei Poveri Diavoli…. Ora gli usa OCCUPANO si x un azione umanitaria e spero x rinnovare il mio entusiasmo x Obama… non vedendo le solite annessioni silenziose o dittatoriali… Da Obama il mondo si aspetta altro diverso dal passato x il bene degli usa e del mondo…. La Francia protesta x l Agire dei gringos… “comandano loro” … ma x altro che non voglio qui dilungarmi… e ssempre con lunico vestito che hanno quando escono di casa.. Los gringos….?? fra un po finita lemergenza che sia chiaro che dovranno togliersi la mimetica e se vogliono con gli altri paesi del mondo (UN) con altro vestito (UN) cosi potranno continuare con gli aiuti a questi Poveri Diavoli… e non come fatto finora…
    Faust

  7. Faust x Anita
    Faust x Anita says:

    … mancano due post ancora, son quelli che ho inviato a Pino… che li pubblichera quando avra tempo… Uno è importante xcche spiega come Haiti sia arrivata a questo… ed un altro sullo stesso tema, cche ho copiato dal blog di Repubblica… ma mooolto interessanti…
    Faust

  8. sylvi
    sylvi says:

    x CC

    non so di che cosa abbia parlato Augias, perciò non posso scatenare la mia “fantasia”.
    Quella degli “ittagliani brava gente” ve la siete cantata e suonata voi dell’ovest e del centro-sud.
    Qui se appena dicevi doberdan ti rispondevano ” brutto fascista di un italiano”, se dicevi guten morgen ti rispondevano ” raus vigliacco italiano”!
    Insomma se non era zuppa era pan bagnato, e VOI la menate con quella di” ittagliani brava gente”!!!

    Per quel che riguarda Haiti , in un terremoto ci dev’essere UNO che comanda e gli altri che ubbidiscono con disciplina e senza fantasia!
    L’America è quella che profonde più aiuti…perciò…
    So che hanno assoluto bisogno di chirurghi, ortopedici e anestesisti…so che gli americani gli danno la precedenza,…

    Ma forse qualcuno, in questo blog, vorrebbe prima fare l’esame di marxismo ai medici e agli infermieri …le suore che custodiscono i bambini?…
    Beh, ci sono tanti machete in giro…!!!

    Me ne vado, ho la borsa pronta per un paio di giorni di esercizi spirituali!
    Con quel che leggo qui…

    ciao Sylvi

  9. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara Sylvi,
    l’unica a cantarsela e suonanersela con gli esami di marxismo, sei proprio tu,che tra l’altro hai letto decisamente poco e anche decisamente poco capito.(Sei in buona compagnia però)
    Infatti il marxismo con i terremoti c’entra nulla.
    Insomma fatica sprecata ,almeno con me!

    cc

  10. Anita
    Anita says:

    x Faust

    “gli Usa dellordine e della sicurezza”
    _____________________________________

    Le autorita’ di Haiti hanno richiesto di lasciare la presenza di sicurezza alla loro polizia.
    In caso di problemi…inteverranno i Marines.

    In quanto alle uniformi mimetizzate…se sono militari portano le divise di fatica. “fatigues”
    Cosi’ come UN porta le divise ed i caschi blue.

    I 45’000 americani sono ed erano principalmente umanitari.
    Alcuni turisti ed alcuni in business.

    10’000 organizzazioni religiose, la maggioranza americane.
    Lavorano nelle scuole, negli ospedali, negli orfanatrofi.

    So un po’ della storia di Haiti, ho videos racappriccianti dei tempi di Aristide…le rivolte delle folle…mi fermo qui.

    Anita

  11. marco tempesta
    marco tempesta says:

    caro Peter,
    mettiamola alla femminile allora, così ti è più chiaro:
    Normalmente in una popolazione ci sono poche persone di intelligenza ‘superiore’, molti mediocri e poca gente di intelligenza ‘inferiore’.
    A Napoli ci sono molte più persone con intelligenza ‘superiore’, pochi mediocri e molte più persone con intelligenza ‘inferiore’.
    E’ più chiaro così?
    In pratica la curva si inverte.

  12. sylvi
    sylvi says:

    Scusami, CC,
    mi sono dimenticata di scrivere:
    Cambio di argomento!

    E hai ancora ragione, leggo poco e i libri sbagliati!

    Sylvi

  13. Peter
    Peter says:

    xMarco T

    frate mio, se cosi’ fosse (e comunque GV ti ha spiegato che le gaussiane invertite le sai solo tu), i geniacci e gli stupdidoni si eliderebbero a vicenda, e la media sarebbe ancora fatta da…mediocri. Beata mediocritas. Ergo i napoletani non sarebbero ‘superiori’ o piu’ intelligenti degli altri. Tra l’altro, contano i fatti, the deeds, acta…Intelligenti pauca

    Peter

  14. alessandro
    alessandro says:

    Per Controcorrente e Tempesta:
    in attesa che compaia il mio post vi comunico soltanto le conclusioni(provvisorie).
    Essendo cadute certe premesse marxiste e non essendoci piu´ la vecchia distinzione in classi
    il problema oggi non e´ la rivoluzione per fame
    ma la rivoluzione per assenza di identita´.

  15. alessandro
    alessandro says:

    Per tutti::::::::::::::::::::::::::::
    Contro certe strategie di comunicazione:

    1-poiche´ il mondo e´ vario e gli uomini pure bisognerebbe rileggersi almeno il caro Levinas:riconoscere l´altro significa anche assumersene la responsabilita´.
    Credo che il primo atto di responsabilita´ verso l´ altro sia capirlo .
    Accade,invece, che ,spesso, l´altro viene “bollato” con frasi tipo:
    “vai a farti psicanalizzare”.
    E´ una strategia di controllo che servirebbe a far reintegrare l´altro:e´ un potere.
    Anche quando l´altro mi nega non e´ affatto necessario ,asua volta, negarlo…………….ma capirlo;

    2-Riconoscere l´altro vuol dire evitare di prendere conclusioni drastiche e infantili;certe comunicazioni rientrano ,invece, in un modo infantile di percepire l´altro;tipo:esco fuori dal blog e cosi´ esercito il sentimento di colpa sugli altri (poi rientro).

    2———si potrebbe continuare.

  16. carlino
    carlino says:

    Non ci posso credere…

    Sorpassando a destra Tv Sorrisi e Canzoni, che normalmente pubblica in anteprima tutti i testi delle canzoni inedite di Sanremo, Macchianera è in grado di anticipare il testo del brano che Emanuele Filiberto Di Savoia, Pupo e il tenore Luca Canonici intoneranno sul palco dell’Ariston (su testo dello stesso principe).

    Trattandosi di Macchianera, è una di quelle notizie che, comprendiamo, uno spera siano inventate. E lo spera specialmente in un caso come questo, ovvero un testo finto innocuo talmente reazionario che, al confonto, il Giornale di Feltri sembra i Ragazzi della via Paal. E invece no: è tutto vero.

    ITALIA AMORE MIO
    (Pupo) Io credo sempre nel futuro, nella giustizia e nel lavoro,
    nel sentimento che ci unisce, intorno alla nostra famiglia.
    Io credo nelle tradizioni, di un popolo che non si arrende,
    e soffro le preoccupazioni, di chi possiede poco o niente.
    (E. Filiberto) Io credo nella mia cultura e nella mia religione,
    per questo io non ho paura, di esprimere la mia opinione.
    Io sento battere più forte, il cuore di un’Italia sola,
    che oggi più serenamente, si specchia in tutta la sua storia.
    (L. Canonici) Sì stasera sono qui, per dire al mondo e a Dio, Italia amore mio.
    Io, io non mi stancherò, di dire al mondo e a Dio, Italia amore mio.
    (E. Filiberto) Ricordo quando ero bambino, viaggiavo con la fantasia,
    chiudevo gli occhi e immaginavo, di stringerla fra le mie braccia.
    (Pupo) Tu non potevi ritornare pur non avendo fatto niente,
    ma chi si può paragonare, a chi ha sofferto veramente.
    (L. Canonici) Sì stasera sono qui, per dire al mondo e a Dio, Italia amore mio
    Io, io non mi stancherò, di dire al mondo e a Dio, Italia amore mio
    (Pupo) Io credo ancora nel rispetto, nell’onestà di un ideale,
    nel sogno chiuso in un cassetto e in un paese più normale.
    (E. Filiberto) Sì, stasera sono qui, per dire al mondo e a Dio, Italia amore mio.

    http://www.macchianera.net

  17. ber
    ber says:

    Caro Faust,
    gli usa hanno schierato un esercito ad Haiti,…per vicinanza e organizzazione erano gli unici che potevano farlo.
    Un esercito ha la sua organizzazione militare e contro gli sciagalli locali,armati di machetes, bisogna sparare,cosa che possono fare solo i militari.

    Per adesso è necessario che Obama continui sulla strada degli aiuti intrapresa,…quella della “cooperazione umanitaria”, dato che gli Usa fin’ora hanno speso troppo per gli armamenti intorno al mondo e troppopoco per il progresso dei popoli dei poveri duavoli,…come tu li chiami

    Mi sembra che anche tu volevi dire la stessa cosa, o mi sbaglio?

    Un caro saluto,Ber

  18. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x CC
    Quel film con Manfredi, memorabile seppure molto amaro, si chiama “Pane e cioccolata”.
    Gli italiani o i figli di quella generazione hanno fatto passi da gigante. Oggi anche loro cavalcano cavalli dentro i boschi.
    C.G.

  19. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro peter,

    bisogna però onestamente riconoscere che l’ultima tesi di Marco contiene della verità.
    Salvo che sono i parametri che immetti ,questa volta a determinare i risultati della curva.
    Insomma se immetti delle cazzate come parametri,otterrai delle cazzate, esattamente come quando in un Pc uso un algoritmo cazzata-Input , ouput cazzata.
    E’ una storia vecchia che imparai quando frequentavo Metodologia della ricerca in sociologia.
    Cosiì salviamo capra e cavoli e rimettiamo gauss in piedi!

    cc

  20. Follotitta
    Follotitta says:

    Da 128. Il perche’ il 9 novembre 1620 la Mayflower fini’ con l’ ancorarsi in Massachusets a Cape Cod piuttosto che in Virginia e’ una faccenda controversa. Si parla di violente tempeste e di errore di rotta del pilota. Spiegazioni poco plausibili vista l’enorme differenza di parallelo fra le 2 destinazioni. Qualche storico pensa che gli olandesi abbiano corrotto il capitano in modo che i ‘pilgrims” si attestassero molto piu’ a Nord di New Amsterdam (la futura New York). Si parla anche di un sequestro della nave in pieno oceano. Ed infine si sostiene che andarono in Massachusets apposta. E questa non e’ una idea tanto peregrina. Intanto sembra che Squanto un nativo di Patucxet (la futura New Plymoth, in seguito Plymouth) aveva fornito a Ferdinando Gorges, uno dei dirigenti della Plymouth Company in Inghilterra, una descrizione dettagliata dell’ area. A proposito di Squanto ci sarebbe da scrivere una nuova Odissea su di lui perche’ il peregrinare di Ulisse, al suo confronto, impallidisce. Sembra comunque che Gorges abbia spedito lo stesso Squanto e il cap. Thomas Dermer in avanscoperta nell’area, anche se Dermer, a causa del ritardo della Mayflower, ando’ via prima, lasciando li’ Squanto. In ogni caso i ‘pilgrims” conoscevano la topografia dell’ area sia dalle mappe disegnate e pubblicate da Samuel de Champlain che aveva esplorato l’area nel 1605, sia dagli studi di John Smith che aveva pubblicato una guida della regione nel 1614 nominandola per la prima volta New England. E quindi l’ ipotesi che la destinazione fosse stata quella sin dall’ inizio sembra la piu’ plausibile. Ma c’ e’ da tenere anche presente che i “pilgrims” a bordo della Mayflower erano solo 35 su un totale di 102 passeggeri, e che questa maggioranza si era unita alla spedizione cercando l’ opportunita’ di lavoro e profitto delle piantagioni di tabacco della Virginia. E perche’ questa maggioranza si convincesse ad un cambio di destinazione io credo che abbia influito un altro fattore: le notizie sulla pestilenza nell’ area. Prima della partenza del Mayflower Re Giacomo aveva ringraziato l’ “AlmightyGod in his great goodness and bounty toward us” per “this wonderful plague among the salvages”. E resoconti storici dell’inizio del 1800 riportano infatti che pochi anni prima dell’ arrivo dei coloni di Plymouth, nel 1617, una violenta pestilenza aveva decimato la parte piu’ orientale del New England, e che in particolare gli uomini del Massachusets in grado di combattere erano ridotti da 30 mila a 300.
    Insomma quello che ha veramente convinto i passeggeri del Mayflower al cambio di destinazione e’ stata probabilmente la consapevolezza di andare in un territorio non desolato e selvaggio, ma fertile e con coltivazioni gia’ avviate solo da riattivare. Ed infatti dai primi resoconti degli stessi marinai andati in avanscoperta, risulta che campi e case erano stati abbandonati da poco e i futuri “Pilgrim Fathers” non si posero alcun problema ad impossessarsi di utensili e sementi andando persino a scavare fra le tombe.
    E, sempre per non dilungarmi, una conclusione la lascio a domani.

  21. Anita
    Anita says:

    x Ber

    Gli aiuti per Haiti ci sono stati da molti anni.
    Dove sono andati…? In tasca dei regimi del momento.

    Ci sono appelli di Haitiani-Americani qui negli US, ci pregano in TV di aver controllo sui milioni di $$$$$ che stiamo inviando e che abbiamo promesso di continuare.

    Ma vedi cosa fa un giornale come Il Manifesto, ci accusa per la poverissima costruzione dei loro edifici ed il conseguente crollo.

    Come ho gia’ scritto, ho visto come costruivano in Colombia, infatti siamo capitati per un errore dell’agenzia viaggi, in un hotel a Santa Marta ancora in via di costruzione.

    Un mattone sopra l’altro…se ti appoggiavi su un lavandino correvi il rischio che ti cadesse sui piedi.
    E’ successo ad un professore del nostro gruppetto, di conseguenza ha persa una gamba.

    Mancava la corrente, spesso dovevamo salire al sesto piano a piedi, e…stavano ancora costruendo il settimo piano…roba mai vista.
    Le strade scomparivano con le forti piogge dei mesi maggio e giugno.

    Ciao, Anita

  22. Faust x Anita
    Faust x Anita says:

    I 45′000 americani sono ed erano principalmente umanitari.
    Alcuni turisti ed alcuni in business.

    10′000 organizzazioni religiose, la maggioranza americane.
    Lavorano nelle scuole, negli ospedali, negli orfanatrofi.

    …con tutti sti ammerigani e i loro dollars (55mila persone…. Non lo sapevo… dunque dunque… + le UN (che non so quanti erano… ma piu di 10mila) piu le brigate bolivariane, quelle di Cuba… quelle di Corea… quelle di TUTTO IL MONDO… SE ccicci fa di conto superiamo il 100mila volontari in Haiti… con potenti mezzi econoimici alle spalle…

    E Haiti era l Inferno dei Poveri Diavoli che il mondo sta vedendo??
    … a Faust non risultano 45mila ammeriganos + 10 mila chiese… Un predicatore in rappresentanza della sua chiesa… o setta… rappresentano 10mila chiese con religioni diversi…. certo x prendere i soldi destinati agli abitanti… soldi che gli Stati inviano ad Haiti x aiuti… basta un rappresentante x ricevere una fetta deghli aiuti… SON ANNI CHE QUESTI TRAFFICANTI DI COSCENZE E DI pOVERI dIAVOLI afffamano il mmondo… SALVATE GLI HAITIANI E CCHE I LADRI POSSANO MORIRE AL PIU PRESTO…qUANTI ANNI E QUANTI SOLDI… ECCO CCHE COSA E COME SI VIVEVA E SI CONTINUA AVVIVERE… Strano addirsi ma anche Faust spera che con Obama… cambi il modo criminale di gestire lUmanita…
    ..scusate ma sono scosso…
    Faust

  23. Faust
    Faust says:

    ..questo mondo è una merda… e i Poveri non ne hanno colpa… ma quelli che hanno studiato e sono ricchi son la colpa di ttutta sta mmerda…
    Faust

  24. Cornelia
    Cornelia says:

    Scoppia la guerra del QI Sud Italia più arretrato? Sono meno intelligenti

    Ci sono teorie accademiche che escono dalla porta principale delle università per poi rientrare, in maniera silenziosa, da una finestra, magari cento anni più tardi.

    È questo il caso dell’ idea secondo cui, alla base degli importanti divari regionali che caratterizzano l’ Italia, ci siano differenze nel quoziente intellettivo degli abitanti delle diverse regioni italiane.

    La tesi, che ricorda alcune teorie formulate nella seconda metà dell’ Ottocento da antropologi criminali, quale Cesare Lombroso, è riapparsa in un articolo appena pubblicato sulla rivista accademica Intelligence da Richard Lynn, Professore Emerito di Psicologia presso l’ Università dell’ Ulster, e intitolato “In Italia, le differenze nel Quoziente Intellettivo fra Nord e Sud predicono le differenze nel reddito, nel livello d’ istruzione, nella mortalità infantile e nell’ analfabetismo”.

    La tesi del Prof. Lynn è basata su alcuni dati provenienti dai test PISA (Program for International Student Assessment), che rilevano dati relativi a diversi tipi di apprendimento da parte degli studenti all’ età di quindici anni.

    Incrociando questi dati con quelli sul reddito, Lynn conclude che «differenze nel quoziente intellettivo spiegano l’88% della varianza nel reddito presente nelle regioni italiane».

    Per Lynn, la spiegazione del più basso quoziente intellettivo nell’ Italia meridionale sarebbe da attribuire alla mescolanza delle persone di queste regioni con popolazioni del Vicino Orientee del Nord Africa che, sempre a detta di Lynn, sono caratterizzate da un quoziente intellettivo più basso.

    Lynn difende i suoi risultati dicendo che «l’ intelligenza e i risultati scolastici sono altamente correlati», anche se si dice pronto ad accettare critiche basate sull’ idea che la qualità dell’ istruzione al meridione sia inferiore a quella del settentrione.

  25. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Alessandro,
    ma davvero non ce la fa a scrivere anche un’altra volta a settimana? Io una volta a settimana perdo il filo.
    Un cordiale saluto U.

    PS. Dica a suo padre di non fare il pistola e di rientrare nel blog, dove le prese per il naso sono quotidiane e bisogna anche saperle accettare. E gli dica che nessuno scrive alle sue spalle anche perchè abbiamo tutti altro da fare.

  26. democratico
    democratico says:

    x Marco Tempesta n.83

    Mio caro; l’impazienza è nemica della vittoria. Dunque: tempo
    e paglia maturano le nespole.

    Mi saluti Antonio Di Pietro.

  27. Faust x Anita
    Faust x Anita says:

    … Scusa Anita amme non risultano tutti sti gringos in Haiti “prima del terremoto” … ho visto tanti uffici vuoti con placca di metallo sulla porta ma dentro il vuoto… 45mila ammerigani ma quando mai?? Non ne ho mai visti tanti e neanche pochi… NESSUNO… NON ci voleva andare nessuno du EU eUSA… che io sappia x le strade di Port-auPrince o nellintero territorio… non ho visto ammerigani… ma ONG di paesi poveri… di Latinoamerica… oltre ai volontari di tutto il mondo umanista… Scusami Anita ma ituoi numeri sono propaganda x i gringos… gli altri nel mondo sanno altri numeri…
    Faust
    Ps.: Il tema riempira la politica dei prossimi tempi… Soprattutto xcche alla poverta del mondo… bisogna scrivere la parola FINE… e con Obama è la volta bbuona… se vuol guadagnarsi il Nobel…
    Faust

  28. ber
    ber says:

    Cara Anita,
    come si è costruito in Haiti si è costruito in tutto il mondo.
    E’ l’architettura di pietra e sabbia,… con poco cemento,
    il cemento armato è stato inventato solo 100 anni fa,e
    le case antisismiche in c.a. sono molto costose.

    E’ giusto che si controlla dove finiscono gli aiuti Usa,..ma se il governo locale non funziona o è corrotto,…la miseria sarà eterna,…intando,adesso, pensiamo a venir fuori dal disastro.

    Il manifesto è un giornale di parte,….ultra sinistra,…voi siete ultra destra,…quindi che vi interessa?
    Penso che tra i frequentatori di questo blog nessuno lo legge.
    La sx ha l’Unità come giornale di partito.

    Comunque noi cerchiamo di essere in pace con le nostre coscienze,mandando loro il ns aiuto,…poi, saranno affari loro
    se vogliono continuare nella miseria o aprirsi al turismo e al
    mondo esterno.

    Un caro saluto,Ber

  29. Anita
    Anita says:

    x Ber

    “Penso che tra i frequentatori di questo blog nessuno lo legge.
    La sx ha l’Unità come giornale di partito.”

    ==

    Caro Ber,
    ho letto l’articolo del Manifesto su questo forum.

    In quanto a noi essere di ultra destra, noi chi?
    Non stiamo parlando di partiti ma di Nazioni.

    Gli Stati Uniti sono divisi, destra e sinistra, gli estremismi esistono ma non sono la norma.
    Cosi’ come gli indipendenti, anche loro sono divisi…e sono in gran numero.

    Anita

  30. Uroburo
    Uroburo says:

    CaroPeter,
    io ho solo risposto a Marco che diceva esser i napoletani mooolto più intelligenti di tutti gli altri italiani. La tesi mi sembrava ridicola. Tutto qui.
    Un saluto U.

  31. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Cornelia,
    veramente le discussioni nel blog avevano un tema esattamente opposto: essere i napoletani mooooolto più intelligenti di tutti gli altri italiani. Si obiettava che la tesi sembrerebbe difficilmente sostenibile.
    Che le conoscenze scolastiche siano un modo facile di misurare l’intelligenza è del tutto vero: noi siamo infatti in grado di misurare quasi solo l’intelligenza logico-matematica che è molto influenzata dal livello di istruzione e dalla sua qualità.
    Tuttavia sostenere che i meridionali o gli arabi sono meno intelligenti degli altri è una tesi che contrasta con il parere, costante negli insegnanti, che i bambini meridionali o arabi hanno un’intelligenza più vivace e pronta di quella dei bambini settentrionali.
    Io credo che, istruzione a parte, il livello di intelligenza delle diverse razze umane sia sostanzialmente identico. Non ci differenziamo per l’intelligenza ma per altre caratteristiche e la nostra potenza economico-militare non è per nulla il prodotto dell’intelligenza ma piuttosto della determinazione, della mancanza di scrupoli, dell’audacia e di un particolare accadimento socio-culturale che ha concentrato in Occidente i progressi tecnologici dell’umanità. Ma intelligenza e tecnologia sono due cose diverse e senza legami specifici tra loro.
    A maggior ragione questo vale per il livello economico raggiunto, funzione di parametri che, a mio modo di vedere, non c’entrano molto con l’intelligenza. A volte poi certe cose dipendono dal caso (o dalla fortuna), cioè da un insieme di elementi del tutti imponderabili a priori.
    Un saluto U.

  32. ber
    ber says:

    Cara Anita,
    è sottinteso che quando si parla di destra e sinistra,almeno su questo blog,ci si riferisce alla finanza,…
    per antonomasia gli Usa sono di dx nella loro politica finanziaria,
    o mi sbaglio?

    Comunque questi sono discorsi sterili…sono i fatti che contano…

    Ciao,Ber

  33. Uroburo
    Uroburo says:

    Craxi, Napolitano alla famiglia “Su di lui durezza senza eguali” Repubblicaonline.
    —————————————
    Io lo dico sempre che costui è il miglior uomo del Banana nelle istituzioni, insieme al Baffetto.
    E perchè mai io dovrei votare per gli amici del Crassi? Allora prendo la tessera di Coschittaglia.
    Un saluto U.

  34. Linosse
    Linosse says:

    X Alessandro 161
    Jodorowsky è,in senso positivo ,un fuoriserie.
    Se hai tempo cerca su youtube “el topo” ,mi saprai dire
    L.

  35. Anita
    Anita says:

    x Faust

    For the 45,000 Americans in Haiti, the Quake Was ‘a Nightmare That’s Not Ending’.

    Caro Faust questo e’ il numero dato dal Presidente Obama e da Bill Clinton, National TV, in occasione della formazione del comitato:

    CLINTON-BUSH HAITI FUND

    Anita

  36. Peter
    Peter says:

    xUroburo

    d’accordo, ma io lo chiedevo davvero: non vedo il suo post di risposta a marco T.

    un saluto

    Peter

  37. Faust
    Faust says:

    jasmina66 scrive:
    18 gennaio 2010 alle 00:44

    Haiti – l’isola maledetta

    Questo dannato paese – il primo ad essersi liberato dallo schiavismo nella storia, nel 1804, con la rivolta portata da Toussaint L’Ouverture, chiamato “il Napoleone haitiano”, che a differenza del suo collega francese si è limitato ad unificare l’isola Hispaniola e non a conquistare il mondo fallendo nell’impresa; il paese che da solo portava più richezza all’impero Francese di quanto facessero tutti gli Stati nordamericani all’Inghilterra – è diventato il paese più povero del continente americano.
    I Francesi dopo essersi ritirati chiesero i “danni” per aver perso le terre e gli schiavi, e gli haitiani dovettero pagare, dal 1825 fino ad 1938, in altre parole: dovevano pagare la loro stessa terra, e per essersi liberati da soli, per i successivi 100 anni. Quando il presidente di Haiti si è permesso di chiedere questi soldi indietro – qualcosa come 17 miliardi di euro -, il 29.2.2004, il democratico paese europeo, portatore dell’egalitè, fraternitè e soprattutto libertè per se me non per le sue colonie, membro dell’UE, ha risposto con un sorriso.
    Il secolo successivo non è stato migliore: nel 1915 gli americani occupano l’isola e continuano con il terrore dei loro predecessori fino a 1934. Lasciano gli oligarchi da loro creati che governano come gli americani: sempre con lo stesso terrore e morte. I più famosi furono i Duvalier padre e figlio (”Papa Doc” e “Baby Doc”).
    La rivolta popolare contro il figlio viene guidata dal prete cattolico Jean Bertrand Aristide che prende il potere alle elezioni del 1990 e vince democraticamente. Ma dura solo 9 mesi, e poi accade il colpo di stato guidato dagli USA.
    Nel ‘94 Clinton riporta Aristide al governo, ma lo controlla attraverso il suo mandante del Fondo monetario internazionale (FMI) che ha maggiori poteri del governo stesso. Alla giunta militare ed ai suoi squadroni della morte si applica l’amnistia (faceva sempre comodo agli americani tenerli pronti e a disposizione, casomai Aristide dovesse guardare troppo a sinistra, come Chavez!). Infatti, invia Al Gore di tanto in tanto a dare una sterzata qua e là e il povero Aristide non riesce a tirare su il paese. Malgrado tutto, costruisce gli ospedali, le scuole, le strade.
    Con l’arrivo di Bush, la situazione per gli haitiani peggiora. Il portatore della “soft power” in mezzo mondo manda subito Colin Powel, con gli agenti della CIA e il National Endowment for Democracy, ad organizzare il golpe militare vista la nuova, netta vittoria elettorale di Aristide, sostenuto dai poveri, nel 2000. La solita campagna mediatica che accusava Aristide di essere un dittatore e di non rispettare i diritti umani fa eco nell’Occidente, ed è l’unica “verità” che sapremo atraverso i media liberi e democratici.
    Quel golpe è stato illegale, ma nessuno in Occidente dice niente a riguardo. A nessuno disturbano i successivi massacri dei golpisti ed il loro non rispetto degli stessi diritti negati, acclamati a squarciagola contro Aristide.
    Il 29.2.2004 le truppe americane entrano a Haiti, non per aiutare il governo legalmente eletto a salire al potere, ma anzi, per rimuoverlo rapendo Aristide e portandolo con un aereo in Repubblica Centroafricana, mettendo al suo posto Girard Latortue che aveva vissuto in Florida per 10 anni. Così è stato rinnovato ad Haiti il sistema “Duvalier & Son” che aveva terrorizzato il paese per decenni.
    Nel settembre 2004 l’uragano Jeanne uccide migliaia di persone. Lo stesso uragano si rinforza e prosegue verso Cuba ancora più infuriato e lì… nessuna vittima.
    Nel 2005 l’America introduce l’embargo contro Haiti, che regolarmente colpisce i più poveri; nel 2008 l’uragano Hanna, la miseria e la povertà uccidono di nuovo.
    L’ONU sta lì con la missione MINUSTAH – “Mission for the Stabilization of Haiti” – che distribuisce il cibo selettivamente, appoggiando il governo dei golpisti.
    MINUSTAH e la forza militare dell’ONU uccidono esse stesse i membri delle bande militari, che sono aumentate a dismisura proprio dopo l’intervento militare degli USA (che a loro volta negano e rovesciano la realtà dicendo di essere intervenute perchè le bande erano sostenitori di Aristide).
    Centinaia di oppositori politici marciscono nelle prigoni. Questo non disturba le organizzazioni per i diritti umani che invece gridano un giorno si e l’altro pure a squarciagola per le stesse cose cui fanno riferimento pure in Iran.
    Nel 2006, alle elezioni libere finalmente accettate dai golpisti, vince il candidato di Aristide sostenuto dai poveri, Preval.
    Le sanzioni imposte dagli USA, il FMI che ha introdotto una politica economica catastrofica, gli uragani, la corruzione… e il paese è arrivato alla fame più nera, dove la popolazione vive con meno di 1 dollaro al giorno.
    Si sostituisce il primo ministro e tra i vari tira-e-molla e le intromissioni dei servizi segreti di mezzo mondo, si impone il candidato di Preval, Michèle Pierre-Louis, che non riesce a tirare su il paese dalla povertà estrema. Le bande paramilitari, le truppe pseudogovernative, le truppe internazionali che proteggono gli oligarchi, le bande di ogni genere giorno dopo giorno sfaldano lo Stato haitiano.
    E si arriva al terremoto pari alla forza di due bombe atomiche.
    Il predicatore conservatore nord americano Pat Robertson nella nota trasmissione televisiva “700 Club”, sul canale televisivo Christian Broadcasting Network, offre la spiegazione della Chiesa sulla maledizione di Haiti:
    ha concluso Robertson.
    A Haiti non è mai stato permesso di crescere e vivere con le proprie forze. Gli interessi di altri hanno devastato e continuano a devastare questo paese.
    La libertà, d’altronde, non è mica per tutti. L’egalitè, fraternitè, libertè sono un affare diabolico.

    Jasmina Radivojević

  38. Faust
    Faust says:

    Faust x Haiti 14
    17 gennaio 2010 alle 17:43

    Speriamo per gli haitiani che “questa volta” le buone intenzioni USA siano vere. Sino ad ora, pur non essendo al governo ad Haiti nessun ” regime comunista” come a Cuba, non sembra che gli States si siano mai prodigati per la popolazione come non si prodigarono al tempo dei Duvalier infischiandosene quasi costantemente per la “violazione dei diritti umani” in loco. Impressiona comunque che gli USA intervengano sempre con l’esercito anche in caso di catastrofi naturali. Vabbe’ usare un po’ di militari, stante la decimazione delle truppe ONU, per mantenere l’ordine pubblico ma una protezione “civile” gli USA ce l’hanno o no? E i militari USA oltre che a sparare e ammazzare sono anche addestrati agli aiuti umanitari?Sembra poi che Obama abbia detto che gli USA “devono” prendere la “direzione” degli aiuti. Una ulteriore autoincoronazione a danno ONU tanto per non smentirsi mai?

  39. Faust x Anita
    Faust x Anita says:

    … si 45mila, Ma che andranno, non che erano ggia sul posto… scusami forse ho capito male il tuo post…
    … e le chiese (10mila) raccolgono solo i soldi… ciao
    Faust

  40. Faust x Alessandro
    Faust x Alessandro says:

    ciao caro.. prima che te nevai …volevo dirti che condivido i tuoi post di lunedi scorso… ma ho dimenticato di scrivertelo… Mi riferisco del precedente blog ai tuoi post n. 181; 179; 200; 205- 208- 212… condivido anche il respiro… oltre le virgole… e A.Jodorowsky fa parte del mia bagaglio culturale… El Topo, menzionato dallamigo Linosse, non è lunico suo capolavoro, ma sicuramente il ppiu spettacolare.. cce una cinematografia di quei tempi che ha marchiato la mia conoscenza psichedelica…
    ciao ale!!
    Faust

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