1) – I “buchi” del grande questionario proposto a tutti i fedeli da papa Francesco. 2) – Urge un nuovo mercato dei capitali per le piccole e medie industrie europee

All’inizio dello scorso novembre Papa Francesco ha indetto la III Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi, da tenere in Vaticano dal 5 al 19 ottobre 2014 sul tema “Le sfide pastorali della famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”.

E il Vicariato di Roma ha voluto precisare di che si tratta (  http://www.vicariatusurbis.org/spiov/spiov2013/index.php?option=com_content&view=article&id=107:un-questionario-per-la-famiglia&catid=20:attualita&Itemid=113 ): “La tematica di questo Sinodo s’inserisce in un itinerario di lavoro in due tappe: la prima, è l’Assemblea del 2014, volta a precisare lo status quaestionis e a raccogliere testimonianze e proposte dei Vescovi per annunciare e vivere credibilmente il Vangelo per la famiglia; la seconda, è l’Assemblea Generale Ordinaria prevista per il 2015, al fine di cercare linee operative per la pastorale della persona umana e della famiglia”.

Per la prima volta nella storia della Chiesa, in preparazione del Sinodo è stato pubblicato un documento preparatorio che contiene tra l’altro un questionario riguardante le principali sfide sulla famiglia. Il questionario ha 38 domande destinate a tutti i fedeli, una sorta di primarie, alla cui diffusione planetaria devono provvedere tutte le singole diocesi. In Italia la rivista “Il Regno” dei Dehoniani di Bologna lo ha pubblicato online invitando i lettori a compilarlo al seguente indirizzo: http://www.ilregno.it/it/cf-regno.php#2459.

Il paragone con le primare calza anche per le differenze tra “iscritti e non iscritti al partito”, che tante polemiche suscitò nel PD nella tornata dell’anno scorso a causa della pozione di e verso Matteo Renzi, e i dubbi che serpeggiano. Differenze e dubbi sintetizzati dall’intellettuale cattolico Raniero La Valle:

“Ma funzionerà la consultazione, davvero chiunque è abilitato a mandare le sue risposte al Sinodo, oppure varranno solo i documenti che perverranno attraverso le gerarchie delle diocesi e delle conferenze episcopali? Certo non tutti nella Chiesa sono contenti: forse si è osato troppo, può darsi che la cosa sia sfuggita di mano, può darsi che qualcuno nelle Sacre Logge ora vorrebbe tornare indietro. Tuttavia il fatto è che il papa ha fatto pubblicare le domande, gli uffici della Santa Sede le hanno fatte mettere su Internet (basta un clic per conoscerle!) e il nuovo segretario del Sinodo, mons. Baldisseri in diretta alla Radio Vaticana ha detto che la consultazione è canalizzata attraverso i vescovi, “però liberamente ciascuno potrà inviare un testo”, e poi lo ha confermato rispondendo a un quesito del National Catholic Reporter”.

Come che sia, è enorme la differenza con il sinodo dei vescovi convocato a suo tempo da Paolo VI, che decise da solo sul controllo delle nascite buttando a mare la raccomandazione di uno stuolo di studiosi da lui stesso nominati di permettere l’uso della pillola anticoncezionale. Paolo VI  ne blindò il divieto nella “Humanae vitae”, si inventò un Sinodo dei vescovi privo di collegialità, senza alcun potere, con dibattiti segreti, e passo alla storia come il papa del no alla pillola.

Tra i primi a mettersi all’opera in Italia per rispondere al questionario  figurano la Comunità San Francesco Saverio di Trento, il gruppo di credenti “Chiccodisenape” di Torino, la Comunità di San Paolo di Roma, la Scuola di antropologia “Vasti”, i gruppi di “Noi siamo Chiesa”, la Comunità di Sant’Angelo e il Laboratorio Sinodalità laicale LaSila di Milano. Risposte da spedire entro il 31 dicembre scorso a monsignor Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi.

Con un colpo a sorpresa la grande associazione “Noi Siamo Chiesa” (  http://www.noisiamochiesa.orghttp://it.wikipedia.org/wiki/Noi_Siamo_Chiesa ) ha deciso di rendere pubbliche le sue osservazioni e suggerimenti per il  questionario, anche e soprattutto quelli critici verso le posizioni tenute dalla Chiesa nei vari campi, con un apposito comunicato:

“ “Noi Siamo Chiesa” (NSC) ha  inviato oggi al segretario generale del Sinodo dei vescovi Mons. Lorenzo Baldisseri  le proprie risposte (vedi allegato) al noto questionario sui problemi della famiglia e contestualmente le rende pubbliche.

NSC ha constatato e deplorato quali e quanti siano nel nostro paese le reticenze e i ritardi della gran parte delle strutture ecclesiastiche (soprattutto delle diocesi) nel rispondere al questionario. Questo atteggiamento si commenta da solo. I più attivi nel riflettere sui problemi posti  sono i gruppi e i movimenti cattolici di base.

Le risposte di NSC sono state elaborate dopo una impegnata riflessione collettiva ed hanno raccolto le opinioni che, sui problemi posti, sono state elaborate negli ultimi quindici anni in numerosi incontri, documenti e libri. La seguente sintesi serve per un primo rapido approccio ma, per evitare possibili fraintendimenti, rinvia a una lettura completa del testo.

1 –  Sull’insegnamento della Chiesa sulla famiglia

L’insegnamento della Chiesa è accettato quando parla il linguaggio della prossimità alle gioie e alle fatiche degli individui e delle coppie, del sostegno ai tentativi di costruire relazioni profonde e mature. L’attuale pastorale familiare è ingabbiata da divieti (sull’uso del preservativo, sulle relazioni prematrimoniali, ecc.) basati su una concezione, tuttora radicata, che vede nel sesso qualcosa di potenzialmente peccaminoso e che rifiuta la possibilità che la relazione matrimoniale possa rompersi. Molti precetti del Magistero sono inadeguati alla società contemporanea e soprattutto sovrapposti od estranei al messaggio del Vangelo. D’altro lato NSC ritiene che  le concezioni liberistiche che si sono progressivamente affermate nella società hanno portato a una eccessiva liberalizzazione dei costumi in senso individualistico ed egoistico.

2 –  Su matrimonio e legge naturale

Il concetto di legge naturale, almeno per quanto riguarda le questioni qui discusse, appare sempre di più una costruzione culturale, storicamente determinata, non sufficiente a dare conto dei molteplici aspetti della realtà umana. Il processo del cambiamento in corso in tutta la società  interessa anche la famiglia. Essa  ha una diversità di tipologie di cui bisogna prendere atto per cui non è possibile parlare di “famiglia” come di  un’istituzione immutabile, di un modello unico sempre valido. Più che di “famiglia” bisogna sempre più parlare di “famiglie”. Bisognerebbe rivalutare il matrimonio semplicemente civile e contemporaneamente favorire, in seguito, un percorso della coppia verso il matrimonio religioso.

3 – La pastorale della famiglia

Una pastorale della famiglia, se così la si vuole chiamare, esige un ripensamento generale che sia parte del processo complessivo di riforma della Chiesa. I “successi” nella pastorale  si devono a famiglie che hanno per lo più testimoniato la loro fede, palesando ai figli l’immagine di una realtà familiare aperta ai rapporti sociali ed unita. Pensiamo a un’esperienza cristiana vissuta nei fatti più che sbandierata con prove di forza. Eventi come il ‘Family Day’  non irrobustiscono la nostra fede nella Chiesa, semmai la mettono in crisi.

Le nostre comunità sono poco preparate  ad aiutare le coppie in crisi. La reticenza a invitare le persone a separarsi, neppure quando il mantenere una relazione è insano o addirittura pericoloso per la coppia e per i bambini, rende difficile alle comunità cristiane aiutare la coppia  a dividersi nel modo meno conflittuale possibile.

4 – Situazioni matrimoniali difficili

La convivenza ad experimentum appare non solo un evento sempre più normale, ma addirittura un’esperienza per certi versi auspicabile prima di compiere un passo importante come il matrimonio che è orientato alla indissolubilità.

I divorziati risposati vivono l’impossibilità di ricevere i sacramenti con una sofferenza che spesso evolve poi nell’indifferenza. Alla lunga si sentono infatti oggetto di un’ingiustizia  e chiedono di poter partecipare pienamente alla vita della Chiesa, quindi accedendo ai sacramenti

La dichiarazione di nullità del vincolo matrimoniale da parte dei tribunali ecclesiastici  può offrire un contributo alla soluzione delle problematiche delle persone solo in un ridotto numero di casi.  Non si può pensare di sciogliere il nodo dell’Eucaristia ai divorziati risposati attraverso la semplificazione della procedura canonica di annullamento del vincolo.

E’ auspicabile l’adozione della prassi attualmente in vigore nelle Chiese ortodosse sulla celebrazione delle seconde nozze dopo il divorzio e che era in vigore nel primo millennio. I divorziati che vogliano risposarsi, in questo caso, vengono riaccolti nella Chiesa qualora abbiano fatto un percorso di penitenza e di riconoscimento dei propri errori, se ce ne sono gli estremi, e si occupino della prole, se c’è.

5 – Unioni tra persone dello stesso sesso

La Chiesa dovrebbe abbandonare una concezione antropologica ristretta secondo cui l’amore omosessuale sarebbe “contro natura” e non una variante naturale, seppur minoritaria. La Chiesa dovrebbe attuare un effettivo accompagnamento pastorale degli omosessuali senza intendimenti “missionari” di redenzione dal peccato. L’accoglienza di chi ha una sessualità “altra”, se deve essere piena, non può limitarsi al rispetto e alla non discriminazione. Di conseguenza la comunità cristiana dovrebbe porsi l’obiettivo di creare al proprio interno un consenso tale da rendere possibile l’accettazione, anche formale, delle coppie gay e lesbiche.

Crediamo che il legislatore debba approvare una disciplina ad hoc per le unioni civili  (etero ed omosessuali) che garantisca diritti e doveri dei conviventi.

6 – Educazione dei bambini in situazioni irregolari

La Chiesa non serve a distribuire patenti di “regolarità” o di “irregolarità”, ma per accompagnare, incoraggiare, sostenere ogni persona e anche ogni coppia , qualunque sia la loro condizione di vita. Nei confronti dei bambini di situazioni “irregolari” e di bambini eventualmente adottati  dovrebbe esserci un inserimento nella vita ecclesiale e un accompagnamento pastorale analoghi a quelli di ogni altro, con un più di speciale attenzione dovuta a chi è maggiormente a rischio di discriminazione.

7 – Apertura degli sposi alla vita

La proibizione dei contraccettivi artificiali, contenuta nella Humanae Vitae, non è accettata  e probabilmente la maggioranza delle coppie credenti esercita la propria genitorialità responsabile ricorrendo a metodi anticoncezionali artificiali. Oggi bisognerebbe semplicemente prendere atto che tale dottrina è stata respinta dal sensus fidelium.  In questa ottica l’uso dei preservativi (come pure i rapporti sessuali prematrimoniali) non dovrebbe comportare nessuna confessione di peccato.

Le modalità con cui mettere in atto  scelte di limitazione o di  rifiuto di diventare genitori dovrebbero essere affidate alla coscienza in primis della donna ma con una decisione presa, ovunque sia possibile, dalla coppia in modo condiviso.

Avere figli rischia di diventare un privilegio di chi è ricco, o per lo meno economicamente più sicuro. La politica per la famiglia nel nostro paese, se confrontata alla situazione media dei paesi europei, è molto carente, sebbene cattolici abbiano avuto i più importanti  ruoli di guida della cosa pubblica in modo ininterrotto dal 1945.

La Chiesa dovrebbe pienamente sostenere l’accoglienza e l’integrazione degli immigrati, che rappresentano – almeno fino ad un cambiamento radicale della situazione – l’unica possibilità di mantenere un relativo equilibrio nella struttura demografica e generazionale del nostro paese.

8 – Rapporto tra famiglia e persona

La famiglia, per l’importanza che riveste nella vita delle persone, è un luogo rilevante in cui Gesù rivela il mistero e la vocazione dell’uomo, ma non è di per sé un ambito privilegiato rispetto ad altri. Non si può, d’altro canto, ignorare che Gesù ha sempre relativizzato i legami di sangue a vantaggio della fedeltà “alla volontà del Padre” (Mt 12,46-50; Mc 3,31-34; Lc 8,19-21).

Bisogna poi avere sempre presente che le agenzie educative che influenzano i giovani sono sempre più numerose ed efficaci (mass media, social networks ecc..) e il ruolo educativo della famiglia è diminuito rispetto alle generazioni precedenti.

9 – Altre sfide e proposte

Nel questionario si  ignora la presenza di mentalità e di prassi maschiliste diffuse, quasi che il maschilismo addirittura non esistesse, non avesse conseguenze sui modelli familiari e sulle relazioni tra uomini e donne, e non costituisse problema anche per la Chiesa.

A ciò è collegato il fenomeno drammatico della violenza di genere (fisica, sessuale, economica, ecc.) all’interno di troppe  famiglie; e molte di queste si professano cattoliche.

Si ignora anche la condizione dei presbiteri  che, a motivo dell’obbligo del celibato, hanno dovuto abbandonare il ministero per aver contratto matrimonio, venendo spesso emarginati dall’istituzione ecclesiastica e dalle comunità cristiane.

Ci sono tante altre situazioni che riguardano la famiglia nella sua condizione ordinaria, quella della vita di coppia e del rapporto genitori/figli sia nel momento educativo sia in quello relativo all’età adulta. Queste tematiche sono altrettanto importanti di quelle più “difficili” oggetto del questionario. Ed anche altre, molto importanti, sono ignorate  ma incombono sulla vita di tante famiglie e comunità cristiane. Ci riferiamo, a titolo esemplificativo, alle cosiddette coppie miste, all’interruzione volontaria di gravidanza, alla Procreazione Medicalmente Assistita  e ad altre questioni che sono oggetto della bioetica.

Le risposte di  NSC al questionario sono oggettivamente in contraddizione con punti centrali dell’attuale Magistero. Ma forse la Chiesa non ha abusato della sua autorità imponendo pesi che Dio non ha imposto? Una nuova linea più pastorale, fondata sui due pilastri della misericordia e  di relazioni vere e profonde nelle famiglie e tra i sessi, non può che essere di netta discontinuità con il passato. uello relativo all’età adulta.quello relativo all’età adulta”.

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Il credit crunch delle banche europee e la necessità di creare una Borsa europea per le Pmi. Un nuovo mercato dei capitali per le Pmi europee

Mario Lettieri*  Paolo Raimondi **  *Sottosegretario all’Economia del governo Prodi  **Economista

A distanza di sei anni le conseguenze della crisi finanziaria in Europa purtroppo sono state più profonde rispetto ad altre parti del mondo, compreso gli Stati Uniti. La necessità del sistema bancario europeo di deleveraging, cioè di diminuire il livello di debiti, combinata con altre azioni di “prudenza” e con regole imposte dalla Commissione europea, ha portato ad una drastica riduzione dei crediti verso le industrie ed in particolare verso le Pmi del Vecchio Continente. Prima della crisi finanziaria, la gran parte del credito e della raccolta di capitale per le industrie europee, comprese le Pmi, passava attraverso il sistema bancario. Si ricordi che le Pmi rappresentano circa il 60% del Pil e poco meno del 70% dell’occupazione dell’Ue. Si può ritenere che tutto sommato il sistema abbia funzionato bene almeno fino a quando le banche hanno mantenuto la loro mission, cioè quella della concessione del credito per gli investimenti e per lo sviluppo.

E’ noto che le Pmi e le stesse imprese medio-grandi europee dipendevano per l’80% dal credito bancario. Negli Stati Uniti e nell’UK invece esse raccoglievano il capitale soprattutto attraverso il mercato e la Borsa. Un tale ruolo centrale delle banche europee nel finanziamento di medio e lungo termine ha però subito dei significativi cambiamenti, non sempre positivi. Nel 2010, mentre le banche americane avevano attivi per 8.600 miliardi di euro, pari all’80% del Pil Usa, quelle europee contavano attivi per 42.900 miliardi di euro, pari a 350% del Pil della Ue. E’ certamente vero che la Fed ha introdotto nel sistema una quantità enorme di liquidità di cui presto o tardi si pagherà il conto. Ma è altrettanto vero che il governo americano ha contemporaneamente emesso ben 200 miliardi di Build America Bond, obbligazioni per finanziare veri investimenti in infrastrutture. In Europa invece, dopo tante discussioni sui Project Bond, non vi è stato alcun risultato concreto.

Nonostante la politica del tasso zero e dei finanziamenti super agevolati al sistema bancario praticata dalla Bce, le banche sono totalmente “ingessate” e hanno sostanzialmente bloccato il credito agli investimenti, alle Pmi e alle famiglie. Di conseguenza, in modo più grave in alcuni Paesi come l’Italia, il credit crunch sta di fatto bloccando la ripresa. Perciò attualmente il rapporto tra i prestiti ai clienti e il totale degli attivi delle 10 maggiori banche europee è sceso sotto il 30%. Mentre le grandi industrie possono rivolgersi al mercato dei capitali o attingere ai fondi propri, le Pmi sono abbandonate a se stesse. Inoltre, come più volte da noi sottolineato, con l’introduzione del sistema di high frequency trading, cioè con le transizioni ad alta frequenza guidate da algoritmi matematici, nei mercati finanziari si è determinata una concorrenza selvaggia a discapito degli operatori regolamentati. Sono sorte nuove piattaforme globalizzate che hanno indebolito i mercati nazionali regolamentati e hanno conquistato in breve tempo il 40% di tutte le transazioni favorendo l’introduzioni di prodotti derivati altamente rischiosi anche se remunerativi.

In Europa per rispondere alla progressiva globalizzazione e americanizzazione dei mercati dei capitali si era creato la Euronext, cioè il coordinamento delle borse di Parigi, Bruxelles, Amsterdam e Lisbona. Nel 2007 essa però venne acquisita dalla New York Security Exchange, la borsa di Wall Street. Successivamente un tentativo della Borsa tedesca di acquisire la NYSE-Euronext, ormai diventata americana, fu bloccato dalla Commissione europea contraria ad ogni forma di monopolio. Invece oggi essa è stata acquisita dall’americana InterContinental Exchange (ICE) che da sempre domina il mercato delle commodity, dei futures sul petrolio e simili. Altro che monopolio! E’ davvero singolare che si sia ostacolata l’acquisizione succitata per evitare una concentrazione monopolistica in Europa, e lo si sia consentita in misura ancora maggiore a questa nuova super borsa globalizzata americana.

Nel 2014, si badi bene, questa nuova entità dovrebbe acquisire dalla British Bankers Association il diritto di definire il Libor, cioè il tasso di interesse di base per tutte le altre transazioni finanziarie. Nel tal caso avrebbe un potere finanziario senza precedenti. Si ricordi lo scandalo delle manipolazioni del Libor e delle truffe miliardarie operate dal sistema della banche “too big to fail” che sono ancora oggetto di diversi indagini.

In definitiva riteniamo che la sopravvivenza e il rilancio delle imprese europee richiedano la creazione di una Borsa Europea per le Pmi in grado di fornire loro i capitali necessari. Una Borsa non globale ma “di vicinanza” ai bisogni e alle richieste delle imprese.

198 commenti
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  1. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    P.S.
    il grullo giudica falsi video che dimostrano senza ombra di dubbio le violenze di militari israeliani (drogati) contro donne inermi.
    E aggiunge che (sic!) “ha provato che siano falsi”.

    sì, sì, ai matti bisogna dire sempre di sì. È la regola numero uno per tenerli calmi e non farli sbroccare.

    C.G.

  2. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Pino.
    Sî, mi ricorda metodi nazisti, comandi militari nazisti e ordini nazisti per i loro subalterni.
    Eppure ci sono soldati israeliani che denunciano questi sistemi (nazisti) e a loro va tutta la mia incondizionata ammirazione.

    C.G.

  3. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Qualcuno dica al grullo che se le genti di Palestina non riconoscono lo Stato di Israele questo non da loro diritto di vessare e derubare un’altro popolo. Se ne stiano a casa loro e sciò dai territori occupati. In gergo: fuori dai cojoni.
    Palestinesi.
    C.G.

  4. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x102
    Non se ne parla….esperienza gia’ fatta con Gaza….
    si va’ in sicurezza…fattene volente o nolente una ragione..
    R

  5. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    L’integralismo ebreo, arabo e di qualsiasi religione o natura è quanto di più abbietto la mente umana possa partorire.

    Non per niente si dice, con cognizione di causa, che le religioni SONO l’oppio dei popoli
    C.G.

  6. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x106
    Israele e’ una democrazia occidentale … liberale e laica…
    se caso mai tu non lo sapessi…
    di “telebani”..ne esistono anche in Italia e in tutti i paesi occidentali…
    Rodolfo

  7. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Al servizio della storia palestinese.
    Autrice: Miryam Marino

    “La conoscenza dei fatti e delle situazioni è indispensabile per sviluppare un senso critico e farsi un’idea più vicina alla realtà del popolo Palestinese. Per lunghi anni è stata divulgata e diffusa ampiamente una sola narrazione della storia della fondazione dello stato israeliano e del conflitto che ne è seguito e che conta ormai 62 anni: la narrazione israeliana secondo cui i palestinesi se ne sono andati di loro spontanea volontà durante gli anni della Nakba sobillati dagli stati arabi che avevano loro promesso una sconfitta totale di Israele che sarebbe stato “buttato a mare”.

    Quindi lo stato israeliano non riconosce alcuna responsabilità rispetto alla sorte dei profughi. Ai palestinesi è stato a lungo rimproverato di non aver accettato la spartizione della Palestina, ma essi non avevano una ragione al mondo per accettarla. Che ci sia stata una feroce pulizia etnica con la distruzione della metà di villaggi e città, che ci siano stati più di 80 massacri documentati sono notizie venute alla luce solo negli anni’90 con i nuovi storici israeliani. Il più valente e onesto fra di essi Ilan Pappe, ha recentemente pubblicato una storia dettagliata e ben documentata della pulizia etnica del ‘47-‘48, che continua indisturbata tutt’ora.
    Storici palestinesi con pazienza e determinazione raccolgono documenti e fatti di storia palestinese che Israele si dedica a cancellare e negare. Perché non solo lo stato sionista ha colonizzato la Palestina, ma ha cercato di negarne la memoria e la storia, negando l’evidenza, seppellendo antichi villaggi sotto fitte foreste o trasformandoli in parco-giochi, cambiando tutti i nomi di città e villaggi e rinominandoli in ebraico, appropriandosi di tutto ciò che era palestinese compresa la cucina, i gioielli, le arance di Jaffa, ogni spiga, ogni ulivo, quando non li ha strappati per piantarvi abeti, e trasformare anche la natura del paesaggio, ha abbattuto quartieri e palazzi arabi di importanza storica, ha deturpato le colline con insediamenti mostruosi e di recente sappiamo ha anche rubato e occultato libri palestinesi.

    Consapevole che un popolo che non ha memoria e non ha cultura non ha neppure futuro, Israele si dedica a boicottare attivamente la cultura e l’istruzione palestinese. Scuole vengono abbattute o occupate, studenti e professori arrestati, il materiale per la ricerca che serve alle università viene bloccato e lo staff dei professori, grazie a Israele, non è mai al completo. E intanto mentre vediamo continue turneè del trio Oz-Yoshua-Grossman in Europa e in Italia i quali vengono contrabbandati per pacifisti ma sono in realtà i propagandisti di Israele, non è mai stato invitato in Italia, finchè era vivo, un gigante come M. Darwish, uno dei poeti più grandi del mondo, ma forse in quel caso Israele gli avrebbe impedito di uscire. Conosciamo questi tre, ma non conosciamo Sami Al Kassem, Fadwa Tucan, Gassan Kanafani, Samira Hazzan, Emil Habibi e tanti altri poeti e scrittori di grande levatura morale.

    Uno scrittore, un poeta, è considerato da sempre un sovversivo, da Israele e deve affrontare enormi difficoltà, boicottaggio e carcere. Moshè Dayan parlando con la poetessa palestinese Fadwa Tucan espresse chiaramente questo intento “Un poeta è più pericoloso di 10 fedayn, perché ne produce cento”. Quindi la cultura è pericolosa e deve essere fermata.
    L’anno scorso Israele ha impedito lo svolgersi della manifestazione culturale palestinese più importante che doveva avvenire a Gerusalemme, impedendo l’ingresso agli scrittori che venivano da tutto il mondo e chiudendo la sala poco prima dell’inizio della manifestazione.
    Quando si va in Palestina e si visitano villaggi e città assediati e circondati dal muro si apprende un’altra storia. Si viene a conoscenza del lavoro continuo e coraggioso che i palestinesi portano avanti con l’apertura di centri culturali, l’organizzazione di festival del cinema, scuole d’arte e teatri aperti in ogni città e campo profughi.
    Si tocca con mano la grande voglia di vivere di questo popolo sotto occupazione da 62 anni, col fiato sul collo dell’occupante, che è determinato a vivere non a sopravvivere sulla propria terra. Si capisce che la resistenza che attraversa ogni villaggio e città palestinese è creativa, non violenta, internazionalista visto che riceve l’appoggio di israeliani dissidenti e antisionisti e internazionali.
    Cade allora il ritratto falso e osceno che Israele tenta di fare del palestinese cucendogli addosso la maschera del terrorista, o del rozzo e ignorante nativo pastore, contadino o brigante, incapace di risolvere i propri problemi e invidioso del grande sviluppo e progresso israeliano. Ma il solo problema dei palestinesi è l’occupazione israeliana che strangola la loro vita quotidiana” (….)

  8. Caino
    Caino says:

    x 105

    …ambarabàcicicocò tre galline sul comò che facevano l’amore con la figlia del dottore…si può finire , magari in veneto …!!!

    !!!Ma chissà chi lo sa ,me lo ha detto Alì babà

    !!

  9. Rodolfo
    Rodolfo says:

    La nascita ufficiale dei due Stati in Palestina era stata fissata dall’ONU nel 1948, ma essa non ebbe mai luogo. Infatti, non appena i britannici ebbero lasciato la zona, LA LEGA ARABA CHE NON AVEVA ACCETTATO LA RISOLUZIONE DELL” ONU< SCATENO UNA GUERRA DI "LIBERAZIONE"
    =
    Questa e' la verita' non i piagnistei del 108…
    se avessero accettato allora….i palestinesi avrebbero avuto piu' di quello che non avranno mai….e risparmiato cosi dolori ad entrambi le parti…cosi gli errori si pagano….
    per quanto riguarda la memoria e la cultura….prima di quella palestinese c' e' stata in tutto quel territorio la cultura e la memoria ebraica presente ancora oggi in ogni luogo…anche in quei territori abitati in prevalenza dai palestinesi….
    =
    Caso mai qualcuno si dovrebbe domandare per quale motivo gli arabi non accettarono la risoluzione dell' ONU…
    non e' che ci sia lo zampino dell' odio atavico dell' arabo per l' ebreo?
    Rodolfo

  10. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Il tronfio non sa quante volte Israele delle risoluzioni ONU se ne è fatto sempre un baffo, grazie allo Zio Sam.
    C’è qualcuno che glielo mette su quella testa piena di segatura oppure devo farlo io?
    Non è che mi piace sparare sulla Croce Rossa oppure convincere chi mente sapendo di mentire.
    C.G.

  11. sylvi
    sylvi says:

    caro Caino,

    per allargarsi a temi più generali, partiamo prima da una domanda, anzi due: perchè un secolo e mezzo fa, e anche di più, da voi le donne non sarebbero entrate in osteria?, neppure saltuariamente, suppongo per non menare scandalo, mentre da noi che lo facessero, pur in orari mattutini, quando gli uomini ancora non c’erano, non scandalizzava nessuno?
    Non parliamo di territori esageratamente distanti tra loro, il mio e quello dove lei sta; non parliamo di culture del tutto diverse da noi , come possono essere le culture islamiche.
    Ed escludiamo le città, dove le situazioni non erano paragonabili;
    escludiamo anche le situazioni di alta montagna, dove la chiusura geografica favoriva la chiusura sociale e culturale.
    Parliamo allora dei villaggi, più o meno grandi, delle piccole cittadine dove però si poteva sapere tutto di tutti.
    L’unico mezzo di comunicazione era la Chiesa e l’osteria.

    Ricordo che mia nonna mi raccontava che durante la IGM il medico condotto era l’unico ad avere una radio e quando le notizie erano importanti spalancava le finestre e mandava la radio a tutto volume perchè la gente da fuori ascoltasse.

    Che la vita fosse estremamente grama non c’è dubbio, che lo fosse di più per le donne è altrettanto vero, ma quel che io intendevo dire in altri post è che non ho mai percepito una chiusura delle donne alla vita sociale, anche in osteria.
    Certo la gran parte del lavoro era sulle loro spalle, i loro diritti erano sempre uno scalino più in basso degli uomini ( ma lo sono anche adesso!!!) fossero state famiglie di contadini o piccoli artigiani. Ma una certa libertà, dati i tempi, pareva ce l’avessero.

    Io sono cresciuta con la percezione che nessun luogo era interdetto alle donne e soprattutto che le donne avessero una certa libertà di azione, non solo di pensiero.
    E che quella libertà avessero imparato ad usarla!

    Poi è arrivata la radio e la televisione, il mondo si è allargato a dismisura, l’informazione io credo ha portato alla rivoluzione dei costumi sociali.
    Certo furono determinanti le macchine e la tecnologia che rivoluzionarono l’economia portando un benessere più diffuso; ma fu ” il sapere quel che succedeva altrove”, il vero motore che ribaltò i rapporti sociali e soprattutto” il pensare” individuale.

    Mi spiego meglio con un esempio: posso fare un viaggio; lo posso fare da turista che si guarda in giro superficialmente, compra souvenirs così come capita.
    Così non viaggio, mi muovo altrove, ma sono chiuso.
    Lo stesso viaggio lo posso fare con la volontà di conoscere, osservare, capire, informarmi insomma, e allora il viaggio acquista un altro senso, il senso della conoscenza e della consapevolezza.

    Oggi davvero è mutato profondamente il senso della consapevolezza rispetto a un secolo fa?
    Davvero, rispetto ai nostri nonni e bis-nonni siamo molto progrediti nel pensiero di sè e dell’altro?
    Certo, abbiamo più cultura, ma la sappiamo usare bene?
    Abbiamo più cose, talmente tante che ci soffocano…ma ci servono?
    O queste cose che abbiamo comprato per sentirsi più ricchi, hanno arricchito invece soltanto pochi che continuano a condizionarci?
    Campiamo più a lungo , ma davvero la qualità della vita che abbiamo in più è umanamente accettabile?

    Facendo un altro esempio… pareva che il sessantotto portasse una ventata di libertà e di indipendenza e di uguaglianza per le donne.
    Quelle della mia età hanno combattuto per questo, nei luoghi e con i mezzi che avevamo a disposizione.
    Abbiamo anche e soprattutto combattuto per una libertà sessuale che ci permettesse di disporre non solo del nostro corpo ma anche della nostra vita. E perchè questi fossero rispettati dagli uomini.
    Con grandissimo sconforto e amarezza constato che siamo a Berlusconi e alle sue olgettine; a Holland che si disbriga fra un letto e l’altro …e le donne continuano ad essere senza dignità e soprattutto senza fierezza e rispetto della loro femminilità.

    Sono andata sicuramente da palo in frasca, ma lei saprà ormai che questo mi riesce benissimo!!!

    Sylvi

  12. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Sempre x il 108
    Oltre cio’ i palestinesi non erano altro che nomadi e pastori che si spostavano in continuazione….e che divennero stabili con il tempo in quei posti e dopo che gli ebrei furono costretti a lasciare il paese..
    la loro cultura e’ acquisita dagli arabi…..cosi come lo e’ stato il territorio…che era ebraico…
    =
    Il primo utilizzo diffuso di “arabi palestinesi” come endonimo, per fare riferimento all’identità nazionale da parte della locale popolazione di lingua araba (in contrapposizione alla popolazione palestinese ebrea), E’ STATO NEL 1920, in occasione Terzo Congresso dell’Esecutivo Arabo di Palestina, tenutosi a Haifa[10] Dopo l’esodo del 1948, e ancor più dopo la Guerra dei sei giorni nel 1967, il termine è venuto a significare non solo un luogo di origine, ma anche il senso di un comune passato e futuro da attuarsi in forma di uno Stato-nazione palestinese.
    Fino al 1920 solo gli Ebrei dell’area erano chiamati “palestinesi”
    =
    Alla luce della storia …e’ il popolo Ebraico ad avere il diritto a quel paese….molto di piu’ che dei palestinesi…mi sembra ovvio..
    che in fondo sono Giordani….Egiziani…Siriani e Libanesi…
    Rodolfo

  13. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x111
    si parla di un fatto cruciale….
    il rifiuto della Lega Araba sulla spartizione di quel territorio….
    gia’ cosa fatta…e che vedeva gli Israeliani daccordo…
    stop….iniziando una guerra che si poteva evitare….da li e’ venuto tutto il resto…..pensa di piu’ …invece di sparare coglionate a senso unico….cambia marcia almeno una volta….
    e se contro i propri interessi per Israele e’ lecito infischiarsene di tutte le risoluzioni dell’ ONU….
    Rodolfo

  14. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Ma insomma questa benedetta “osteria” che cos’ e…’ un luogo di perdizione…un bordello o un luogo d’ incontro dove scambiare quattro chiacchere e bere un goccetto?….
    e bere un goccetto per la donna e’ motivo di vergogna o normale?…
    Penso che qui ci si perde in beghe del menga…
    Rodolfo

  15. Caino
    Caino says:

    x115

    Beghe del menga ..???
    Che cosa ha regalato a Natale alla signora,un bega del menga ?
    Si facci i menga suoi ,che noi ci facciamo i nostri !
    Cos’è un menga ?
    Lei è un menga ,per caso ?

    ??

  16. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x116
    Mazza…ma perche’ dopo mangiato non ti prendi qualche Maloxan?
    Eviteresti di scrivere stronzate senza senso….poi la litania delle “osterie” e partita da te… dal puritano del menga…. e non da Sylvi….

    Rodolfo

  17. Caino
    Caino says:

    Egr sig Sylvi,

    sono dispiaciuto per non aver risposto per primo a Lei,ma mi sembrava doveroso, così ,tanto per sfizio, rispondere al disturbatore del menga (presumo).
    Così saprò finalmente cos’è un menga !
    E se per caso è una parolaccia,me ne scuso anticipatamente fin d’ora.
    Tornando a noi, mi ha fatto immenso piacere il suo 112, poichè ha riportato il dibattito sul piano corretto, dal quale,spero me ne darà atto, Caino ,non si era mai discostato.
    Condivido quello che Lei ha detto, anzi Le dirò di più..dalle nostre parti il grado di” ipocrisia” in merito al” bicerin” era forse maggiore.
    Anzi magari a casa loro, da noi,magari,se ne facevano due o tre di “bicerin”.
    Ma così ,non si dava scandalo,per la serie che le Magagne ,dovevano restar ben chiuse in famiglia, tutte !
    L’importante era che agli “occhi del mondo ” o di DIO ? ai tempi vi era commistione farisaica ,non trasparisse nulla.
    Pensi,io so di famiglie , timorate di Dio, ove riuscivano a pestarsi tra congiunti vari,in silenzio.
    I risultati però ad occhi clinici, non sfuggivano il giorno dopo.
    Sa, era facile cadere dalle sedie e dalle scale ,una volta.
    Per cui “chapeu” alle venete che andavano in osteria !
    Il punto dell’analisi comparata era proprio quest ,ma speravo lo dicesse Lei.
    In mero al 68, non so cosa dirle, Caino non ha fatto il 68 !
    In merito all’oggi,ha ragione Lei, vedo una certa regressione, ma sarei curioso di sapere da Lei ,quali siano o possano essere le cause di questa regressione,alcune Le ha già spiegate, ma non sono sufficienti a mio avviso per spiegare questa regressione di mentalità .
    Che sia colpa dei Menga ?
    Mah !

    Caino

  18. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Beh….in quando alle “osterie” …me ne tiro fuori….non ne sono sicuro ma credo di aver preso una cantonata….per cui pardon e tante cose belle….
    Rodolfo

  19. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x120
    Credo che tu abbia frainteso il mio 119…
    vedi caro gc…tu non potresti mai paragonarti
    COMMENTO CENSURATO PER OFFESE INAMMISSIBILI VERSO IL DESTINATARIO
    Rodolfo

  20. Anita
    Anita says:

    Come ho sempre detto….non si finisce mai di imparare…

    Il Menga é un’entitá superiore che presiede ai fatti di natura casuale.
    Ogni volta che un evento casuale ci é favorevole é perché il Menga é stato provvido, ma il suo intervento non é stato casuale, il Menga é benevolo solo con chi crede in lui e quindi tenta un impresa impossibile o altamente improbabile comunque fiducioso nella buona riuscita.
    Cosí quello che apparentemente é un comportamento irrazionale e caotico viene riordinato e portato a buon fine dall’aiuto superiore del Menga.
    Alimentato dalla fede dei suoi adepti, il Menga si incarna in alcuni oggetti. Sono amuleti che rendono comprensibile la sua volontà indicando con chiarezza la strada da percorrere.
    La non-curanza di uno di questi oggetti può preludere ad esiti catastrofici.
    Si narra che Nimrod, re di Babele, nell’accingersi a scagliare la sua freccia al cielo, avesse gettato temerariamente il suo dalla torre . Gli esiti sono noti a tutti.

    Poi ci sono le diciture…secondo il caso.

    Anita

  21. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Non incominci ancora con le funzioni digestive del mio cane, il nome e’ Alexander…

    Grazie,
    Anita

  22. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    Non continui a mentire. Lo storico e docente Ben Morris ha già ampiamente dimostrato che i sionosti hanno cacciato 700 mila palestinesi dalle terre assegnate dall’Onu allo Stato di Israele. Gli Stati arabi sono intervenuti solo ed esclusivamente per cercare di bloccare questa infame pulizia etnica, che è all’origine di tutti i problemi. NON insista a prolapare menzogne utili solo a perpetuare l’odio.
    nicotri

  23. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Al suo 125 rispondero’ esaurientemente domani caro Nicotri…
    avevo scritto qualcosa quando all’improvviso…per aver maldestramente premuto qualche tasto inappropriato e sparito tutto….e non mi va’ oramai di ricominciare.
    per quanto riguarda le offese inammisibili del mio 122….le diro’ che intanto non scrivevo che delle verita’…che cg va’ pisciando di qua’ e di la’ dove vede caserme a lui non congeniali…..che non sappia cambiare nemmeno un pneumatico lo sappiamo tutti….
    e non mi sembra che siano state palle …come quelle che io in momenti di noia ho scritto in questo blog e che ad ogni pie’ sospinto mi vengono rinfacciate….sempre naturralmente quando non si sa’ piu’ dove sbattere le corna….
    …se e’ consentito da lei che cg mi mandi a raccogliere cacchine …che di cacchine non ne puo’ vedere….in tutta onesta’ e sopratutto se lei…
    .. ha un briciolo di onesta’.. deve convenire che io possa anche paragonare in meglio il cane di Anita a gc…cane che sa’ nascondere le sue cacchine….mentre cg non sa’ nascondere le sue pisciate …nello stesso modo di come lei sa’ sempre ignorare le offese degli altri nei miei confronti….d’ altro canto e’ risaputo che certi cani possono essere molto migliori di certi uomini….su questo sono sicuro di trovarla daccordo…
    pero’ e’ anche vero che francamente da lei non mi aspetterei un comportamento diverso….e sinceramente la capisco…
    Dunque a domani per il resto…non creda che il suo 125 mi abbia impressionato….tutt’ altro….
    Rodolfo

  24. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Non credo ci sia qualcuno qui nel blog che abbia voglia di “impressionarti”. Qui nessuno è matto da legare.
    Si prova soltanto a far si che tu ti renda conto sul fatto, nonostante la tua latente ottusità unita alla tua perniciosa ignoranza storica, che tua patetica propaganda sionista (del menga) ti qualifica per quello che in realtà sei: un imbroglione.
    Dovresti aver imparato che ci sbatti le corna di brutto.

    Ripeto: renditi utile in qualcosa di più consono alle tue capacità: raccogli le kakkette dell’Alex.
    Almeno ti eviterà di scrivere baggianate.
    Grazie.
    C.G.

  25. Caino
    Caino says:

    Egr sig Anita,

    devo dire che le sono grato,per l’accurata ricerca del Menga.
    Un veloce excursus informatico,mi porta però a citare sia Karl Menger filosofo-scienziato che per primo formulò la famosa Legge del menga, che è una filosofia giustificazionista,molto comune,tendente al mantenimento dello status-quo.
    In contrapposizione a tale legge, è nata la Legge del Volga che invece è progressista e se applicata ribalta lo status quo.
    Non sono note le conseguenze dell’applicazione della Legge del Volga,ma temo che se applicata,possa provocare guai seri ai sostenitori della legge del Menga,ovvero ne possono diventare vittime.
    Per sua informazione le segnalo questo sito

    http://www.gens.info/italia/it/turismo-viaggi-e-tradizioni-italia?cognome=MENGA#.Ut-OEtIuJkg

    a solo titolo di curiosità si può sostenere che la Lombardia può fregiarsi statisticamente del titolo di patria dei Menga,da dove poi si sono diffusi in Italia e nel Mondo.

    Caino

  26. Caino
    Caino says:

    Egr sig Nicotri,

    esistono pubblicazioni in Italiano dei lavori dello storico Benny Morris ?
    Grazie

    Caino

  27. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Di Benny Morris c’è il magistrale e voluminoso Vittime, quasi mille pagine. Poi c’è anche un libro sulla storia dei “servizi” israeliani, ora non ne ricordo il titolo.
    Un calcinculo ad Abele.
    pino nicotri

  28. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    Non dica altre corbellerie, non fa più neanche ridere. Nessuno mai l’ha paragonata a un cane, per giunta per sostenere che il cane è meglio di lei. Non capisco come fa a non rendersi conto, o a fingere di non rendersi conto, dell’obbrobbio incivile di certi paragoni. Se lei mi segnala commenti che mi sono sfuggiti dove la si paragona a un cane provvedo a cancellarli e anche a scusarmi con lei. Che però ha da scusarsi almeno con Benny Morris. Oltre che con i palestinesi.
    nicotri

  29. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xcg
    il 125 di Nicotri ha come scopo di rendere il contraente “mundtot…also zum Schweigen bringen” …cioe’ attraverso un argomento ammutolire…ed e’ questo caro cg quello che facciamo piu’ o meno tutti in questo blog…senza distinzioni….ognuno cerca nella sua dialettica con le sue idee di sopraffare l’ altro.. …quando cio’ accade….non riesce… …si cominciano a girare frittate…a nascondere le realta’…a rifugiarsi nel passato oramai passato…a parlare di toccatine di culi e via dicendo…
    a me in questo blog non mi e’ mai capitato…ne mai mi capitera’…piuttosto preferisco ammettere l’ errore come nel mio post Nr.120…questo a ha che fare con la “Vernunft” e con l’ umilta’…cioe’ con quelle due caratteristiche che fanno l’ uomo uomo e lo differenziano dall’ animale o dal fanatico ad oltranza che ha perso i lumi della ragione….anche il tuo 128 ha poco da impressionare…e solo un pappagallare senza uno straccio di argomento e vedo tra l’ altro che il mio “sbattere le corna” ti ha favorevolmente impressionato….tanto da volerlo ripetere….cioe’ sei anche incapace di essere un po’ originale…per cui se tu non avessi avuto quel “fato” benevolo di cui parlavi…certamente non saresti stato buono nemmeno per raccogliere cacchine di cani…

    ma passiamo al 125 di Nicotri e al suo Ben Morris…
    l’ attacco simultaneo di Egitto..Siria …Giordania …Libano..Irak e Arabia Saudita contro lo Stato d’ Israele appena proclamato…non aveva tanto lo scopo di fermare la “pulizia etnica” per altro gia’ quasi completata….chi crede a cio’ non puo’ essere che uno sciocco…no…lo scopo era distruggere lo Stato d’ Israele e se fossero stati in grado di farlo …avrebbero portato a termine quel loro sogno…
    dei palestinesi in verita’ a nessuno ha mai importato nulla….tanto e vero che come profughi vivono ancora dopo piu’ di 60 anni in misere condizioni senza che ci sia stata volonta’ alcuna di quei Stati ad integrarli nelle loro societa’….lo scopo era dunque quello di distruggere il popolo Ebraico….cosi come ci aveva provato Roma….i Spagnoli…la Russia…la Germania…puro odio antiebraico…ed anche se ad alcuni non va…antisemitismo oramai sinonimo di odio e di intolleranza verso l’ Ebreo….
    e’ anche vero pero’ che prima e dopo la proclamazione dello Stato Ebraico avvennero fatti incresciosi……che.. ha a che fare appunto con la “pulizia etnica” di cui scriveva Ben Morris….che non sono stati diversi da quelli compiuti tra gli Arabi stessi tra di loro…ne’ dalle porcherie che hanno commesso Italiani…Francesi…Tedeschi…Spagnoli…Olandesi …Belgi…Russi e via discorrendo nell’ arco della storia….ne da quello che e’ stato tentato piu’ volte nell’ arco della storia ai danni del popolo ebraico…..spero…almeno in questo di trovare consenso…da sottolineare pero’ che non hanno mai superato la barbarie…se non in casi che si possono contare in mezza mano.
    i fatti che susseguirono ebbero come consequenza circa 700.000- 800.000 profughi palestinesi che come ho scritto non sono mai riusciti ad integrarsi nei rispettivi paesi dove avevano cercato rifugio….e questo sarebbe gia’ un fatto che andrebbe studiato ed analizzato….perche’ una integrazione di quei palestinesi non e’ stata possibile …se non in pochi casi. Detto questo veniamo al dunque:-
    Se una istituzione quale l’ ONU decide di dividere un paese in due…e ricordiamoci innanzi tutto che cio’ trovo’ gli Ebrei daccordo… ci si trova nella necessita’ di costruire questo Stato secondo la propria facon (cediglia mancante) cioe’ secondo la propria maniera e forma…e cio’ mi sembra estremamente difficile farlo quando nel territorio a propria disposizione si trovano esattamente ed in propporzione le stesse persone che la pensano in maniera diversa…di una diversa religione e che per di piu’ prova odio e disprezzo per l’ Ebreo…
    l’ allontanamento….non “pulizia etnica” di quella parte della popolazione fu cosa necessaria per poter rendere possibile uno Stato che si dicesse Stato Ebreico…cioe’ Stato dove vivono gli Ebrei…oramai Israeliani….come dicevo non “pulizia etnica”…perche’ se cosi fosse davvero stato…oggi non ci sarebbero il 12% di palestinesi in Israele….divenuti israeliani essi stessi…..
    dunque che minchia di discorso va’ sostenendo Nicotri con l’ aiuto di Ben Morris…
    il discorso del menga….del nulla….di quello che genera odio….quello si.
    I miei discorsi invece non generano odio…sono pensieri rivolti verso la pacificazione…non riappacificazione….perche’ una vera pace o comprensione non c’ e’ mai stata….solo odio e intolleranza…..che i palestinesi proseguono ancora oggi ad oltranza…..tanto e’ vero che nel futuro Stato palestinese non sara’ ammessa la presenza Ebraica….per i palestinesi lo Stato palestinese deve essere Judenfrei….esattamente cosi come voleva Hitler.
    Ma come sappiamo la presenza di palestinesi in Israele e’ ben consistente…tanto da avere anche una rappresentanza nel parlamento Israeliano.
    Eh si …le differenze ci sono….ma non per i ciechi.
    Qual’ e’ la realta odierna….heila’ capoccioni….parlo della REALTA” DI OGGI….
    non della “pulizia etnica” del menga….che non aiutera’ mai …e che non potra’ mai essere menzionata in un processo di pace….senza resuscitare vecchi odi…
    parlo di Israele OGGI…che grazie a Dio esiste ed e’ piu’ forte che mai…in tutti i campi e questo a molti lo so’ non va’…ma che importa…. come lo stesso Nicotri ha avuto occasione di scrivere …Israele esiste….e’ reale…e non ci si puo’ immaginare la scomparsa se non con la scomparsa del mondo stesso…non mi sembra questo dunque il problema….e nemmeno il passato che e’ sempre in grado…
    …se rinvaghito.. di sotterrare le migliori intenzioni….no …il problema sono i palestinesi stessi e il loro desiderio di avere….legittimamente uno Stato… che .mi sembra lecito e giusto.
    Ma per arrivare a questo ….bisogna anche crearne i presupposti….che sono:-
    Aho’….un’ ultima volta vabbe’? Perche’ avete proprio rotto….
    1) Capire che questa realta’ che si chiama Israele va’ riconosciuta …senza se e senza ma…
    2)dimostrare buona volonta’….guadagnarsi sopratutto la fiducia degli Israeliani…convincendoli che si vuole avere una vera pace….che si vogliono mettere al bando gli antichi odi e rancori….che si vuole vivere uno accanto all’ altro in un clima di collaborazione e rispetto.
    3) Questo si puo’ raggiungere dichiarando in modo formale…documentato e con i fatti di non voler piu’ sostenere. organizzazioni e formazioni terroristiche…oltre che di combatterle…..far presente alla propria gioventu’ e al proprio popolo…che lo Stato Israeliano esiste….che l’ Israeliano e l’ Ebreo non deve essere piu’ oggetto di odio….di discriminazione e di intolleranza…
    40) Israele di tutto questo vuole essere sicura….non ci stanno vie d’ uscita…e non mi si puo’ uscire fuori… con il soldato che spara sui piedi di una donna…quelle son quisquiglie….non portano a niente….bisogna arrivare al punto che ad un soldato non venga mai l’idea di sparare sui piedi di una donna….o di dare un calcio ad un bambino che rompe i coglioni….e quello si puo’ raggiungere solo acquistando fiducia e credibilita’….
    Gaza non e’ statto un buon esempio….non si puo’ correre lo stesso rischio con un’ altra parte del paese….questo mi sembra ragionevole e da capire anche per un bambino. Mo aggiu fernut….
    Rodolfo

  30. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Caro Nicotri,
    io non ho scritto mai che gc mi ha paragonato ad un cane….
    quello che ho scritto lo ricopio:….
    =
    “…se e’ consentito da lei che cg mi mandi a raccogliere cacchine …che di cacchine non ne puo’ vedere….in tutta onesta’ e sopratutto se lei….. ha un briciolo di onesta’.. deve convenire che io possa anche paragonare in meglio il cane di Anita a gc”…
    =
    Capisce? Se gc mi declassa a raccogliotore di cacchine di cane…
    mi sara’ consentito di declassare gc ad un livello inferiore del cane…
    che sappiamo come ho scritto …che in quanto ad intelligenza e fedelta’ riescono ad essere migliori di molti uomini….tutto li.
    Rodolfo

  31. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    Lei è anche stucchevole. E di storia ebraica non sa nulla, a prte le solite menate da bigotte e beghine al pari di un fedele e “patriota” cattolico o islamico o islamista.
    È da quasi 3.000 anni che il clero israelitico e gli israeliti confessionali disprezzano i semiti arabi, definendoli agareni, cioè “figli della schiava Agar”, la schiava di quello spregevole Abramo che obbedendo alla moglie, l’indecente e invidiosa Sara, fece con Agar un figlio. Che ovviamente da quel poveraccio che era cacciò di casa assieme alla madre per ordine della cara Sara, della quale invece gli israeliti tutti si considerano figli al punto da avere rubato altra terra ai palestinesi con la scusa della sua asserita tomba. Ora, a parte l’incivilità e la coglionaggine di considerare di serie B i discendenti di una schiava, anziché vergognarsi che Abramo avesse una schiava e la usasse come una mucca fattrice per ordine della cara mogliera, e anzichè vergognarsi anche della cara mogliera Sara di Abramo, il problema è che gli arabi gli israeliti come lei li disprezzano da millenni anche perché vengono circoncisi non così presto come invece gli israeliti.
    Fu Maometto che si incazzò e pretese che gli arabi venissero chiamati saraceni, cioè discendanti anche loro di Sara, anziché agareni.
    Come vede, ancora una volta i primi che hanno cominciato con offese, soprusi e disprezzo NON sono stati i semiti arabi. Che di ragioni per risentirsi ne hanno da vendere…. da migliaia di anni. Altro che le sue patetiche balle e storielle.

    Per concludere: la lascio meditare sul livello di (scarsa) civiltà di chi ANCORA OGGI si aggrappa a puttanate come quelle dei “figli della schiava Agar” e della circoncisione fatta non perinde ac cadaver per potersi sentire “superiori” e disprezzare, fino al derubarli della terra, delle case, delle coltivazioni e delle fonti d’acqua, oltre che spesso della vita, gli “inferiori” fratellastri semiti “figli” (?) dello stesso padre, ma di madre oibbò diversa e di rango inferiore.
    Buona meditazione.
    nicotri

  32. Rodolfo
    Rodolfo says:

    per me caro Nicotri…questi non sono altro che pregiudizi…storie e leggende che con la situazione reale da me descritta ha poco a che fare…pregiudizi come quelli che hanno avuto ed hanno ancora oggi…
    .. certi Cattolici nei confronti dell’ Ebreo ricco ed avaro….per altro pregiudizi peggiori ne hanno gli arabi nei confronti dgli Ebrei e dei Cattolici stessi …che ancora oggi vengono uccisi barbaramente e le loro chiese date al fuoco. Direi che dovrebbe anche lei meditare un po’…
    Rodolfo

  33. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Ma cosa vuole tra l’ altro che non sappia le storielle di Sara e Abramo…di Agar e Ismaele…ma insomma mentre gc mi declassa a raccoglitore di cacchine…lei declassa a chi non sa’ nemmeno le storielle che conoscono anche i bambini…..
    ma non facciamo ridere i polli va’…e cerchiamo di essere piu’ realisti..
    cosa vuole ….se dobbiamo pensare allo sgarbo perpetrato a Sara e Ismaele …qui Dio stesso disse che ne sarebbe scaturito anche un grande popolo….per rovinare in modo perpetuo l’ esistenza del mondo…continuando con le solite menate del menga…
    stiamo davvero a posto….c’ e’ davvero da meditare.
    Rodolfo

  34. Rodolfo
    Rodolfo says:

    cui Dio e non qui…
    qui c’ e’ neve alta e mi sto divertendo a spalare ….
    saro’ anche spalatore oltre che toccatore e raccoglitore di cacchine…
    Rodolfo

  35. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Bravo, renditi utile, olio di gomito e spalare.

    P.S. le porcate fatte dai vari governi israeliani contro la gente di Palestina durano da ben 65 anni. Un primato quasi mondiale.

    P.S.2 ti attacchia alla risoluzione ONU del ’48, mentre delle condanne senza se e senza ma (anche questo un primato mondiale) sancite dalla stessa organizzazione contro i governi israeliani, te ne infischi.

    Fischia pure, tronfio del menga e salutami l’Alex.

    C.G.

  36. Rodolfo
    Rodolfo says:

    cg..P.S. le porcate fatte dai vari governi israeliani contro la gente di Palestina durano da ben 65 anni. Un primato quasi mondiale.
    =
    Chi e’ causa del suo mal pianga se stesso
    ………………………………………………………………………………………………………….
    gc..P.S.2 ti attacchia alla risoluzione ONU del ’48, mentre delle condanne senza se e senza ma (anche questo un primato mondiale) sancite dalla stessa organizzazione contro i governi israeliani, te ne infischi.
    =
    Nessuno meglio degli Israeliani sanno quel che e’ bene fare o no per la propria sicurezza…certamente non i funzionari dell’ ONU mangiapane a tradimento…
    il muro per esempio ha fatto calare del 95% gli attentati…
    i controlli nei punti di frontiera persino del 98%….
    che i controlli siano una cosa fastidiosa …lo sa’ persino chi dall’ europa oggi prende un volo per l’ america….
    ma a quei controlli ci si sottopone con gratitudine…perche’ cio’ significhera’ che il mio volo sara’ sicuro….
    lo stesso dovrebbe valere per i Palestinesi….che senza controllo costituirebbero un pericolo per gli Israeliani e sopratutto per se stessi.
    Rodolfo

  37. Caino
    Caino says:

    Egr sig Rodolfo,

    ma perché se la prende, se la”mandano” a raccogliere le cacche di Alexander! (nome importante).
    Io ho sempre raccolto le cacche di Argo, “perfino” nome più nobile!
    In sostanza raccogliere cacche ,spalare neve ed altro, sono lavori più che dignitosi, che oltretutto nemmeno le tolgono il tempo per visitare assiduamente il Blog.
    Su,su ,da bravo, si renda utile.

    Caino

  38. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Caro Caino, il tronfio non può e non deve prendersela a male dato che il destino a volte equipara, livella.
    Ne sparge così tanta di kakka sionista che un paio di kakkette del kanetto manco gli arriva su un dente.

    C.G.

  39. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    Storie e leggende? Evidentemente lei non ha mai parlato con un rabbino, anche meno orribile di Joseph Ovadia, tuttora spargitore di odio e veleno in Israele, non sa nulla della banda Stern e di altri fondatori dello Stato di Israele, e non ha mai parlato con un israeliano medio o anche un solo israelita non israeliano medio.
    Per finire: la terra palestinese con la scusa della tomba dell’indecente Sara l’hanno rubata OGGI, non millenni fa. così come rubano terra da decenni OGGI con scuse miserabili simili.
    So che lei ha il ruolo di far perdere tempo, anche sparando cazzate immani, versione aggiornata di hvg, perciò non varrebbe MAI la lena risponderle, ma quando è troppo è troppo.
    nicotri

  40. Anita
    Anita says:

    ############################################

    Hello,

    il mio cane e’ fuori dai discorsi, percio’ non nominate il suo nome invano.
    Sono cose personali su materie molto private.

    Anita

  41. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Si e’ vero…quando e’ troppo e’ troppo…
    tronchiamola li che e’ meglio…
    cosa crede…anche il mio tempo e’ prezioso e per almeno due giorni non mi sentirete…sono in partenza per New York…che e’ qui diciamo a due passi….dunque buon proseguimento….Rodolfo

  42. sylvi
    sylvi says:

    Se Ber, che ricordo con simpatia, fosse ancora fra noi…
    quanta amarezza!!!

    Il vicesindaco dell’Aquila ha ricevuto una mazzetta da diecimila euro dentro un cartone di grappa senza bottiglia.
    Io ovviamente mi sono chiesta che fine avesse fatto la grappa.
    Chi se la sarà scolata?
    Sicuramente ci sono abruzzesi che preferiscono la grappa alle mazzette sulla pelle dei morti sotto le macerie!
    Bisogna avere fede!
    Che depressione!

    Sylvi

  43. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    As usual! Quando è beccato in castagna e non sa cosa rispondere si rifugia dietro “ben altro”. È il famoso “benaltrismo”, malattia giovanile e senile del veltronismo e del clericalismo.
    Mi stia bene, si riguardi e non sprechi qui il suo tempo prezioso, anzi preziosissimo. Preziosissimo per “ben altro”!
    nicotri

  44. Caino
    Caino says:

    Egr sig Nicotri,

    la ringrazio per l’informazione.
    Le regalo questa barzelletta sui giornalisti,(certi!)sapendo che Lei probabilmente già la conosce e sicuro che si farà una risata.

    Un giornalista entra trafelato dal suo direttore ed annuncia :

    ” capo, capo..ho appena parlato al telefono con un uomo con tre teste ”

    Direttore (imperturbabile come dovere impone) :

    “E che cosa le ha detto” ?

    Giornalista :

    ” Pronto,pronto,pronto ”

    Morale ..credo che la conosca..se uno scrive cose comprovate da ricerche , dati,archivi.ed indagini personali..non viene pubblicato o peggio pubblicato male..
    Il resto lo conosce da solo,per fortuna, la verità, anche se con ritardo e tra mille fatiche viene alla luce..”quasi” sempre..
    Difficile vedere Benny Morris,in prima serata tv commentare i suoi lavori,anche se è uno storico scrittore!

    Caino

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