1) – I “buchi” del grande questionario proposto a tutti i fedeli da papa Francesco. 2) – Urge un nuovo mercato dei capitali per le piccole e medie industrie europee

All’inizio dello scorso novembre Papa Francesco ha indetto la III Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi, da tenere in Vaticano dal 5 al 19 ottobre 2014 sul tema “Le sfide pastorali della famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”.

E il Vicariato di Roma ha voluto precisare di che si tratta (  http://www.vicariatusurbis.org/spiov/spiov2013/index.php?option=com_content&view=article&id=107:un-questionario-per-la-famiglia&catid=20:attualita&Itemid=113 ): “La tematica di questo Sinodo s’inserisce in un itinerario di lavoro in due tappe: la prima, è l’Assemblea del 2014, volta a precisare lo status quaestionis e a raccogliere testimonianze e proposte dei Vescovi per annunciare e vivere credibilmente il Vangelo per la famiglia; la seconda, è l’Assemblea Generale Ordinaria prevista per il 2015, al fine di cercare linee operative per la pastorale della persona umana e della famiglia”.

Per la prima volta nella storia della Chiesa, in preparazione del Sinodo è stato pubblicato un documento preparatorio che contiene tra l’altro un questionario riguardante le principali sfide sulla famiglia. Il questionario ha 38 domande destinate a tutti i fedeli, una sorta di primarie, alla cui diffusione planetaria devono provvedere tutte le singole diocesi. In Italia la rivista “Il Regno” dei Dehoniani di Bologna lo ha pubblicato online invitando i lettori a compilarlo al seguente indirizzo: http://www.ilregno.it/it/cf-regno.php#2459.

Il paragone con le primare calza anche per le differenze tra “iscritti e non iscritti al partito”, che tante polemiche suscitò nel PD nella tornata dell’anno scorso a causa della pozione di e verso Matteo Renzi, e i dubbi che serpeggiano. Differenze e dubbi sintetizzati dall’intellettuale cattolico Raniero La Valle:

“Ma funzionerà la consultazione, davvero chiunque è abilitato a mandare le sue risposte al Sinodo, oppure varranno solo i documenti che perverranno attraverso le gerarchie delle diocesi e delle conferenze episcopali? Certo non tutti nella Chiesa sono contenti: forse si è osato troppo, può darsi che la cosa sia sfuggita di mano, può darsi che qualcuno nelle Sacre Logge ora vorrebbe tornare indietro. Tuttavia il fatto è che il papa ha fatto pubblicare le domande, gli uffici della Santa Sede le hanno fatte mettere su Internet (basta un clic per conoscerle!) e il nuovo segretario del Sinodo, mons. Baldisseri in diretta alla Radio Vaticana ha detto che la consultazione è canalizzata attraverso i vescovi, “però liberamente ciascuno potrà inviare un testo”, e poi lo ha confermato rispondendo a un quesito del National Catholic Reporter”.

Come che sia, è enorme la differenza con il sinodo dei vescovi convocato a suo tempo da Paolo VI, che decise da solo sul controllo delle nascite buttando a mare la raccomandazione di uno stuolo di studiosi da lui stesso nominati di permettere l’uso della pillola anticoncezionale. Paolo VI  ne blindò il divieto nella “Humanae vitae”, si inventò un Sinodo dei vescovi privo di collegialità, senza alcun potere, con dibattiti segreti, e passo alla storia come il papa del no alla pillola.

Tra i primi a mettersi all’opera in Italia per rispondere al questionario  figurano la Comunità San Francesco Saverio di Trento, il gruppo di credenti “Chiccodisenape” di Torino, la Comunità di San Paolo di Roma, la Scuola di antropologia “Vasti”, i gruppi di “Noi siamo Chiesa”, la Comunità di Sant’Angelo e il Laboratorio Sinodalità laicale LaSila di Milano. Risposte da spedire entro il 31 dicembre scorso a monsignor Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi.

Con un colpo a sorpresa la grande associazione “Noi Siamo Chiesa” (  http://www.noisiamochiesa.orghttp://it.wikipedia.org/wiki/Noi_Siamo_Chiesa ) ha deciso di rendere pubbliche le sue osservazioni e suggerimenti per il  questionario, anche e soprattutto quelli critici verso le posizioni tenute dalla Chiesa nei vari campi, con un apposito comunicato:

“ “Noi Siamo Chiesa” (NSC) ha  inviato oggi al segretario generale del Sinodo dei vescovi Mons. Lorenzo Baldisseri  le proprie risposte (vedi allegato) al noto questionario sui problemi della famiglia e contestualmente le rende pubbliche.

NSC ha constatato e deplorato quali e quanti siano nel nostro paese le reticenze e i ritardi della gran parte delle strutture ecclesiastiche (soprattutto delle diocesi) nel rispondere al questionario. Questo atteggiamento si commenta da solo. I più attivi nel riflettere sui problemi posti  sono i gruppi e i movimenti cattolici di base.

Le risposte di NSC sono state elaborate dopo una impegnata riflessione collettiva ed hanno raccolto le opinioni che, sui problemi posti, sono state elaborate negli ultimi quindici anni in numerosi incontri, documenti e libri. La seguente sintesi serve per un primo rapido approccio ma, per evitare possibili fraintendimenti, rinvia a una lettura completa del testo.

1 –  Sull’insegnamento della Chiesa sulla famiglia

L’insegnamento della Chiesa è accettato quando parla il linguaggio della prossimità alle gioie e alle fatiche degli individui e delle coppie, del sostegno ai tentativi di costruire relazioni profonde e mature. L’attuale pastorale familiare è ingabbiata da divieti (sull’uso del preservativo, sulle relazioni prematrimoniali, ecc.) basati su una concezione, tuttora radicata, che vede nel sesso qualcosa di potenzialmente peccaminoso e che rifiuta la possibilità che la relazione matrimoniale possa rompersi. Molti precetti del Magistero sono inadeguati alla società contemporanea e soprattutto sovrapposti od estranei al messaggio del Vangelo. D’altro lato NSC ritiene che  le concezioni liberistiche che si sono progressivamente affermate nella società hanno portato a una eccessiva liberalizzazione dei costumi in senso individualistico ed egoistico.

2 –  Su matrimonio e legge naturale

Il concetto di legge naturale, almeno per quanto riguarda le questioni qui discusse, appare sempre di più una costruzione culturale, storicamente determinata, non sufficiente a dare conto dei molteplici aspetti della realtà umana. Il processo del cambiamento in corso in tutta la società  interessa anche la famiglia. Essa  ha una diversità di tipologie di cui bisogna prendere atto per cui non è possibile parlare di “famiglia” come di  un’istituzione immutabile, di un modello unico sempre valido. Più che di “famiglia” bisogna sempre più parlare di “famiglie”. Bisognerebbe rivalutare il matrimonio semplicemente civile e contemporaneamente favorire, in seguito, un percorso della coppia verso il matrimonio religioso.

3 – La pastorale della famiglia

Una pastorale della famiglia, se così la si vuole chiamare, esige un ripensamento generale che sia parte del processo complessivo di riforma della Chiesa. I “successi” nella pastorale  si devono a famiglie che hanno per lo più testimoniato la loro fede, palesando ai figli l’immagine di una realtà familiare aperta ai rapporti sociali ed unita. Pensiamo a un’esperienza cristiana vissuta nei fatti più che sbandierata con prove di forza. Eventi come il ‘Family Day’  non irrobustiscono la nostra fede nella Chiesa, semmai la mettono in crisi.

Le nostre comunità sono poco preparate  ad aiutare le coppie in crisi. La reticenza a invitare le persone a separarsi, neppure quando il mantenere una relazione è insano o addirittura pericoloso per la coppia e per i bambini, rende difficile alle comunità cristiane aiutare la coppia  a dividersi nel modo meno conflittuale possibile.

4 – Situazioni matrimoniali difficili

La convivenza ad experimentum appare non solo un evento sempre più normale, ma addirittura un’esperienza per certi versi auspicabile prima di compiere un passo importante come il matrimonio che è orientato alla indissolubilità.

I divorziati risposati vivono l’impossibilità di ricevere i sacramenti con una sofferenza che spesso evolve poi nell’indifferenza. Alla lunga si sentono infatti oggetto di un’ingiustizia  e chiedono di poter partecipare pienamente alla vita della Chiesa, quindi accedendo ai sacramenti

La dichiarazione di nullità del vincolo matrimoniale da parte dei tribunali ecclesiastici  può offrire un contributo alla soluzione delle problematiche delle persone solo in un ridotto numero di casi.  Non si può pensare di sciogliere il nodo dell’Eucaristia ai divorziati risposati attraverso la semplificazione della procedura canonica di annullamento del vincolo.

E’ auspicabile l’adozione della prassi attualmente in vigore nelle Chiese ortodosse sulla celebrazione delle seconde nozze dopo il divorzio e che era in vigore nel primo millennio. I divorziati che vogliano risposarsi, in questo caso, vengono riaccolti nella Chiesa qualora abbiano fatto un percorso di penitenza e di riconoscimento dei propri errori, se ce ne sono gli estremi, e si occupino della prole, se c’è.

5 – Unioni tra persone dello stesso sesso

La Chiesa dovrebbe abbandonare una concezione antropologica ristretta secondo cui l’amore omosessuale sarebbe “contro natura” e non una variante naturale, seppur minoritaria. La Chiesa dovrebbe attuare un effettivo accompagnamento pastorale degli omosessuali senza intendimenti “missionari” di redenzione dal peccato. L’accoglienza di chi ha una sessualità “altra”, se deve essere piena, non può limitarsi al rispetto e alla non discriminazione. Di conseguenza la comunità cristiana dovrebbe porsi l’obiettivo di creare al proprio interno un consenso tale da rendere possibile l’accettazione, anche formale, delle coppie gay e lesbiche.

Crediamo che il legislatore debba approvare una disciplina ad hoc per le unioni civili  (etero ed omosessuali) che garantisca diritti e doveri dei conviventi.

6 – Educazione dei bambini in situazioni irregolari

La Chiesa non serve a distribuire patenti di “regolarità” o di “irregolarità”, ma per accompagnare, incoraggiare, sostenere ogni persona e anche ogni coppia , qualunque sia la loro condizione di vita. Nei confronti dei bambini di situazioni “irregolari” e di bambini eventualmente adottati  dovrebbe esserci un inserimento nella vita ecclesiale e un accompagnamento pastorale analoghi a quelli di ogni altro, con un più di speciale attenzione dovuta a chi è maggiormente a rischio di discriminazione.

7 – Apertura degli sposi alla vita

La proibizione dei contraccettivi artificiali, contenuta nella Humanae Vitae, non è accettata  e probabilmente la maggioranza delle coppie credenti esercita la propria genitorialità responsabile ricorrendo a metodi anticoncezionali artificiali. Oggi bisognerebbe semplicemente prendere atto che tale dottrina è stata respinta dal sensus fidelium.  In questa ottica l’uso dei preservativi (come pure i rapporti sessuali prematrimoniali) non dovrebbe comportare nessuna confessione di peccato.

Le modalità con cui mettere in atto  scelte di limitazione o di  rifiuto di diventare genitori dovrebbero essere affidate alla coscienza in primis della donna ma con una decisione presa, ovunque sia possibile, dalla coppia in modo condiviso.

Avere figli rischia di diventare un privilegio di chi è ricco, o per lo meno economicamente più sicuro. La politica per la famiglia nel nostro paese, se confrontata alla situazione media dei paesi europei, è molto carente, sebbene cattolici abbiano avuto i più importanti  ruoli di guida della cosa pubblica in modo ininterrotto dal 1945.

La Chiesa dovrebbe pienamente sostenere l’accoglienza e l’integrazione degli immigrati, che rappresentano – almeno fino ad un cambiamento radicale della situazione – l’unica possibilità di mantenere un relativo equilibrio nella struttura demografica e generazionale del nostro paese.

8 – Rapporto tra famiglia e persona

La famiglia, per l’importanza che riveste nella vita delle persone, è un luogo rilevante in cui Gesù rivela il mistero e la vocazione dell’uomo, ma non è di per sé un ambito privilegiato rispetto ad altri. Non si può, d’altro canto, ignorare che Gesù ha sempre relativizzato i legami di sangue a vantaggio della fedeltà “alla volontà del Padre” (Mt 12,46-50; Mc 3,31-34; Lc 8,19-21).

Bisogna poi avere sempre presente che le agenzie educative che influenzano i giovani sono sempre più numerose ed efficaci (mass media, social networks ecc..) e il ruolo educativo della famiglia è diminuito rispetto alle generazioni precedenti.

9 – Altre sfide e proposte

Nel questionario si  ignora la presenza di mentalità e di prassi maschiliste diffuse, quasi che il maschilismo addirittura non esistesse, non avesse conseguenze sui modelli familiari e sulle relazioni tra uomini e donne, e non costituisse problema anche per la Chiesa.

A ciò è collegato il fenomeno drammatico della violenza di genere (fisica, sessuale, economica, ecc.) all’interno di troppe  famiglie; e molte di queste si professano cattoliche.

Si ignora anche la condizione dei presbiteri  che, a motivo dell’obbligo del celibato, hanno dovuto abbandonare il ministero per aver contratto matrimonio, venendo spesso emarginati dall’istituzione ecclesiastica e dalle comunità cristiane.

Ci sono tante altre situazioni che riguardano la famiglia nella sua condizione ordinaria, quella della vita di coppia e del rapporto genitori/figli sia nel momento educativo sia in quello relativo all’età adulta. Queste tematiche sono altrettanto importanti di quelle più “difficili” oggetto del questionario. Ed anche altre, molto importanti, sono ignorate  ma incombono sulla vita di tante famiglie e comunità cristiane. Ci riferiamo, a titolo esemplificativo, alle cosiddette coppie miste, all’interruzione volontaria di gravidanza, alla Procreazione Medicalmente Assistita  e ad altre questioni che sono oggetto della bioetica.

Le risposte di  NSC al questionario sono oggettivamente in contraddizione con punti centrali dell’attuale Magistero. Ma forse la Chiesa non ha abusato della sua autorità imponendo pesi che Dio non ha imposto? Una nuova linea più pastorale, fondata sui due pilastri della misericordia e  di relazioni vere e profonde nelle famiglie e tra i sessi, non può che essere di netta discontinuità con il passato. uello relativo all’età adulta.quello relativo all’età adulta”.

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Il credit crunch delle banche europee e la necessità di creare una Borsa europea per le Pmi. Un nuovo mercato dei capitali per le Pmi europee

Mario Lettieri*  Paolo Raimondi **  *Sottosegretario all’Economia del governo Prodi  **Economista

A distanza di sei anni le conseguenze della crisi finanziaria in Europa purtroppo sono state più profonde rispetto ad altre parti del mondo, compreso gli Stati Uniti. La necessità del sistema bancario europeo di deleveraging, cioè di diminuire il livello di debiti, combinata con altre azioni di “prudenza” e con regole imposte dalla Commissione europea, ha portato ad una drastica riduzione dei crediti verso le industrie ed in particolare verso le Pmi del Vecchio Continente. Prima della crisi finanziaria, la gran parte del credito e della raccolta di capitale per le industrie europee, comprese le Pmi, passava attraverso il sistema bancario. Si ricordi che le Pmi rappresentano circa il 60% del Pil e poco meno del 70% dell’occupazione dell’Ue. Si può ritenere che tutto sommato il sistema abbia funzionato bene almeno fino a quando le banche hanno mantenuto la loro mission, cioè quella della concessione del credito per gli investimenti e per lo sviluppo.

E’ noto che le Pmi e le stesse imprese medio-grandi europee dipendevano per l’80% dal credito bancario. Negli Stati Uniti e nell’UK invece esse raccoglievano il capitale soprattutto attraverso il mercato e la Borsa. Un tale ruolo centrale delle banche europee nel finanziamento di medio e lungo termine ha però subito dei significativi cambiamenti, non sempre positivi. Nel 2010, mentre le banche americane avevano attivi per 8.600 miliardi di euro, pari all’80% del Pil Usa, quelle europee contavano attivi per 42.900 miliardi di euro, pari a 350% del Pil della Ue. E’ certamente vero che la Fed ha introdotto nel sistema una quantità enorme di liquidità di cui presto o tardi si pagherà il conto. Ma è altrettanto vero che il governo americano ha contemporaneamente emesso ben 200 miliardi di Build America Bond, obbligazioni per finanziare veri investimenti in infrastrutture. In Europa invece, dopo tante discussioni sui Project Bond, non vi è stato alcun risultato concreto.

Nonostante la politica del tasso zero e dei finanziamenti super agevolati al sistema bancario praticata dalla Bce, le banche sono totalmente “ingessate” e hanno sostanzialmente bloccato il credito agli investimenti, alle Pmi e alle famiglie. Di conseguenza, in modo più grave in alcuni Paesi come l’Italia, il credit crunch sta di fatto bloccando la ripresa. Perciò attualmente il rapporto tra i prestiti ai clienti e il totale degli attivi delle 10 maggiori banche europee è sceso sotto il 30%. Mentre le grandi industrie possono rivolgersi al mercato dei capitali o attingere ai fondi propri, le Pmi sono abbandonate a se stesse. Inoltre, come più volte da noi sottolineato, con l’introduzione del sistema di high frequency trading, cioè con le transizioni ad alta frequenza guidate da algoritmi matematici, nei mercati finanziari si è determinata una concorrenza selvaggia a discapito degli operatori regolamentati. Sono sorte nuove piattaforme globalizzate che hanno indebolito i mercati nazionali regolamentati e hanno conquistato in breve tempo il 40% di tutte le transazioni favorendo l’introduzioni di prodotti derivati altamente rischiosi anche se remunerativi.

In Europa per rispondere alla progressiva globalizzazione e americanizzazione dei mercati dei capitali si era creato la Euronext, cioè il coordinamento delle borse di Parigi, Bruxelles, Amsterdam e Lisbona. Nel 2007 essa però venne acquisita dalla New York Security Exchange, la borsa di Wall Street. Successivamente un tentativo della Borsa tedesca di acquisire la NYSE-Euronext, ormai diventata americana, fu bloccato dalla Commissione europea contraria ad ogni forma di monopolio. Invece oggi essa è stata acquisita dall’americana InterContinental Exchange (ICE) che da sempre domina il mercato delle commodity, dei futures sul petrolio e simili. Altro che monopolio! E’ davvero singolare che si sia ostacolata l’acquisizione succitata per evitare una concentrazione monopolistica in Europa, e lo si sia consentita in misura ancora maggiore a questa nuova super borsa globalizzata americana.

Nel 2014, si badi bene, questa nuova entità dovrebbe acquisire dalla British Bankers Association il diritto di definire il Libor, cioè il tasso di interesse di base per tutte le altre transazioni finanziarie. Nel tal caso avrebbe un potere finanziario senza precedenti. Si ricordi lo scandalo delle manipolazioni del Libor e delle truffe miliardarie operate dal sistema della banche “too big to fail” che sono ancora oggetto di diversi indagini.

In definitiva riteniamo che la sopravvivenza e il rilancio delle imprese europee richiedano la creazione di una Borsa Europea per le Pmi in grado di fornire loro i capitali necessari. Una Borsa non globale ma “di vicinanza” ai bisogni e alle richieste delle imprese.

198 commenti
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  1. Caino
    Caino says:

    Da Gramellini,iersera a Che temo che fa :

    Madre superiora dichiara : ha fatto tutta da sola ,sic sic,

    Non ci sono proprio più le Madri Superiori di un tempo!

    Che tempi, che tempi !Sig Cerutti, mio.
    Comunque è finito tutto per il meglio, il pargolo si chiama Francesco.
    Chissà che non gli faccia da Padrino al battesimo, sarebbe cosa buona e giusta.
    Così tanto per dare una svolta alle inchieste !
    Cose che capitano ai mortali!

    Caino

    Ps-La suora non è stata murata viva ,come nel 600 Manzoniano, e non si sono scoperte fosse di feti in convento.
    In questo l’umanità ha fatto progressi, per fortuna !

  2. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Ccaino il tuo 48 mi piace assai…bravo..racconta di un mondo oramai perduto..un mondo che io ho conosciuto benissimo..
    un mondo nell’ insieme sereno…
    che eri cc l’ avevo capito subito….non poteva essere diversamente ecco perche’ quel mio “Ccaino”…..ma devo dire che oltre a cambiare nick hai cambiato anche in personalita’…cio’ e’ inevitabile…Ccaino non puo’ essere cc…
    sono sicuro pero’ che in te inalbera ancora una terza personalita’…
    lasciamoci sorprendere…
    …il tuo racconto mi sprona pero’ a raccontare il giorno di riposo Ebraico…la liturgia e le sue incongruenze…
    ma lo faro’ piu’ tardi…
    Rodolfo

  3. controcorrente
    controcorrente says:

    Egr sig Rodolfo,
    forse le è sfuggito un tono “solo leggermente ironico” (solo piccolo,piccolo )del mio 48.
    Per esempio alla Egr sig Sylvi, credo proprio di No.
    Orecchie fini ,sottili,esperte !( venete)
    Attendiamo quindi con ansia un suo giudizio in merito e poi saprò se devo meritarmi i suoi complimenti o meno !

    Caino

  4. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Il tuo Nick di “controcorrente ” e la tua firma di “Caino” pero’ ….
    confonde …insomma o sei uno o sei l’ altro….
    poi mi domando….come ti permetti a darmi del “lei”….
    Rodolfo

  5. Rodolfo
    Rodolfo says:

    LA DIVISIONE IN CLASSI DEGLI ANNI 50
    ah beh…se tu la intendi in quel modo ..ti sbagli veramente di grosso…
    Rodolfo

  6. sylvi
    sylvi says:

    caro Caino,

    innanzitutto porga i miei ossequi a CC, LA’ dove vi trovate!
    Neppure per un istante ho dubitato che il “vecchio” CC fosse finito nel Paradiso terrestre di Caino!
    Nel suo racconto lei avrà preso in considerazione, sicuramente consigliato da CC, certe zone dell’Italia occidentale e meridionale.
    Come al solito , devo io correggere ciò che avveniva in Veneto e in Friuli.
    Dunque:
    Le Messe domenicali erano tre:
    A -la mattutina alle 6.30; B-Messa seconda alle 8.00; C- Messa grande alle 11.00.
    Alla mattutina si recavano soprattutto le vecchie che dormivano poco; le madri di famiglia con gran carico di lavoro che le aspettava; le puerpere non ancora ammesse alle funzioni normali, perchè ancora impure, pochi uomini per lo più anziani e acciaccati.
    Partivano d’inverno, con il buio, avvolte nel grande scialle nero di lana, e chi abitava distante dalla Chiesa usava i çjucui ( zoccoli) o nell’alta Carnia lis dalminis ( zoccoli alti di legno e cuoio che avvolgevano il piede anche nei talloni). Dentro ci mettevano della paglia per tenere asciutto il piede anche se indossavano grosse calze di lana sferruzzata in casa.

    – Ho sempre pensato che se i nostri Alpini in Russia avessero avuto lis dalminis si sarebbero salvati dall’assideramento.-

    Arrivavano in una Chiesa gelida, rischirata dai soli lumi delle candele sull’altare e li aspettava il prete assonnato e intirizzito, due chierichetti che appena potevano continuavano il sonno interrotto, dimenticandosi di suonare il campanello e meritandosi qualche calcio negli stinchi da parte del prete, che a sua volta recitava le preghiere a velocità sostenuta, leggeva il Vangelo e tuonava quattro parole alle vecchie perchè badassero ai loro uomini e li preservassero dai molti peccati.
    Ite Missa Est!

    Le donnette si sparpagliavano sul sagrato raccontandosi succosi pettegolezzi e poi, le più lontane prima di affrontare il ritorno si recavano all’osteria appena aperta e sorseggiavano un ” decimin di sgnape” che le avrebbe confortate sulla via del ritorno!
    A casa le attendevano le faccende domestiche, il pranzo da preparare, gli abiti da predisporre per i maschi che si sarebbero recati a messa grande e un po’ di acqua da riscaldare per le essenziali abluzioni nel catino posto sul treppiedi.

    B- la seconda Messa era quella dei fanciulli, delle Figlie di Maria dei giovani dell’azione Cattolica.
    Era una Messa rumorosa, vivace …i canti erano molteplici, le suore guidavano il coro elargendo scappellotti e pizzicotti a dx e a manca.
    Naturalmente il sermone del prete era in linea con gli indisciplinati partecipanti. Anche se si può supporre che quella ciurma indiavolata fosse pura come un giglio essendo già passata il sabato sotto le forche caudine della Confessione e della Penitenza.
    Ma la Messa Vera, quella Solenne, era la terza cui partecipavano gli uomini, i ragazzi, le ragazze da marito che occhieggiavano qua e là. Gli agnostici, i comunisti, i mangiapreti non entravano in Chiesa, si toglievano il cappello, restavano sul sagrato e sussurravano poche parole di convenevoli.
    Il Parroco si dilungava nella predica, ed alzava la voce perchè sentissero anche quelli di fuori.
    Parlava del Vangelo, della Fede, ma spesso si allungava in reprimende su chi è senza Timor di Dio, sull’ Ira di Dio verso i miscredenti…
    Non faceva mai nomi il Prete ma , conoscendo a menadito le sue pecorelle, sapendo vita morte e miracoli di ogni famiglia, faceva riferimenti precisi a disgrazie, malattie o ad eventuali indegni comportamenti in famiglia che erano sicuramente ispirati dal diavolo in persona!
    All’uscita sì si riempivano le osterie, poi tutti si sparpagliavano a gruppetti verso casa.
    Li aspettava il pranzo, che consisteva, almeno per quel che so a casa mia, in menù fisso della domenica; gallina o anitra in brodo con il riso; carne lessa con verdure cotte di stagione, e un catino enorme di radicchio o insalata di stagione.
    Le patate servivano soprattutto quando la nonna faceva la carne in umido che accompagnata con le patate riempiva lo stomaco anche se la carne era poca!
    Come frutta c’erano le mele, l’uva messa ad asciugare sui graticci e nelle Feste Grandi il dolce era con le mele, o le fritole o una torta fatta con farina di grano mista a farina di polenta, l’uvetta passa o i fichi secchi.

    Ma tutti, anche le donne, aspettavano i Vespri che erano il momento della socializzazione.
    Infatti anche le donne, completate le incombenze di casa potevano finalmente avere il piacere dell’incontro con le altre comari, raccontare e ascoltare confidenze e pettegolezzi, mai però perdendo d’occhio la figlia da marito e “i mosconi” che le ronzavano attorno.

    Certo i paragoni con oggi sono improponibili.
    Qui non c’erano grosse industrie, e questo fa la differenza.
    Contadini,pescatori, artigiani, qualche Mulino importante, distillerie, cartiere, fornaci…rare fonderie. C’era poco da scialare! Però…se una famiglia appena poteva …il ragazzo, e anche la ragazza, li mandava all’Università.
    La regola era: soldi pochissimi, niente sollazzi, esami in regola e durante le vacanze a casa a dare una mano alla famiglia.
    Infatti il detto era:
    movite, lavora, che per far questo no’l serve andar a scuola a Padova! Padova era L’Università per eccellenza!!

    Sylvi

  7. Caino
    Caino says:

    Egr sig Rodolfo,

    che vuole sia mai un pò di confusione ,non guasta ,l’importante è il contenuto.
    E’ una questione di dissociazione ,con l’età,poi sa ,un po di mistero rende allegri.

    Caino

    ps- Sul Lei non si discute,è una forma per rendere più serie le affermazioni.Poi lei può dirmi quello che vuole: Tu,Lei ,anche Voi,visto che un tempo il Lei era troppo” borghese” e non rendeva bene la Virilità della Nazione.
    Un pò come il Comandi,una forma imposta, diciamo che poi si faceva quello che si credeva meglio,ma la forma era salva.
    Io poi mi divertivo con i Sottufficiali, ve ne erano di due categorie, quelli super scafati e quelli che si prendevano sul serio.
    Chi ha fatto il militare,anche se non necessariamente a Cuneo lo sa .

  8. Caino
    Caino says:

    Egr sig Sylvi,

    Lei ha fatto un racconto gustoso, che in molte parti da me non descritte,collima ,..tutto il mondo è paese.
    Il mio era però un discorso più sociologico,l’unica differenza è che Le VENETE erano decisamente più emancipate..le nostre mai si sarebbero sognate di andare a farsi un” decimin di sgnape”, poi non so se la sgnapa la portavano dietro, nascosta sotto le gonne.
    Il problema era non mettere piede in Osteria, e credo anche, che avendo appena fatta la Comunione, non era lecito” inciuccare” il Principale di prima mattina.
    Abbiamo entrambi trascurato i Servizi Segreti,che potevano essere fatti in canonica alla sera, dopo Vespro,magari che so, con aggiunta di altre prestazioni o direttamente in Confessionale.
    Era lì che si compilavano le liste segrete dei Comunistoni e dei loro simpatizzanti..un servizio molto più efficiente della Stasi.
    Da noi, mi dice cc, si chiamavano le “beghine” o le mogli del Prete.
    Non so da voi, magari possiamo avere un aiutino da Nonno Pero e Nonna Pera ,che dice..

    Caino

  9. sylvi
    sylvi says:

    A nonno Pero n.45
    vorrei aggiungere una spiegazione per chiarire a quei bloggers maliziosi il contesto della poesia.

    Zorzi ( Giorgio) Alvise Baffo visse a Venezia nella prima metà del ‘7oo.
    Era nobile di antico lignaggio, anche membro della Suprema Corte di Giustizia della Serenissima, quindi godeva di immunità per i Patrizi contro le numerose denunce che gli piovvero a causa dei suoi scritti ritenuti osceni.
    A Venezia, pur nella decadenza, contavano ancora di più i privilegi alla nobiltà degli anatemi di SMC.
    Ma Baffo non vide pubblicati i suoi scritti; furono diffusi postumi dai suoi amici, mentre la moglie ne aveva fatto falò!
    Pare non fosse un vizioso, anzi intendeva descrivere senza veli i vizi della società veneziana del tempo e nel contempo inneggiare senza complicazioni pruriginose alla vita così com’era.
    Venezia cadde, la Chiesa si rafforzò e intese porre freni a costumi troppo dissoluti,viziosi e libertini.
    Ma un filo dissacrante e sbrigliato restò nel dna dei veneziani, nel senso che , nonostante gli anatemi cattolici, anche nelle classi più umili permaneva il concetto che la vita non è solo dolore e penitenza, ma anche gioia, spensieratezza e una certa libertà di costumi.

    E Caino o Peter non mi vengano a dire che le veneziane sono tutte puttane;
    miei cari dalle vostre parti lo sono altrettanto, ma senza gioia e spensieratezza.
    E come la questione delle nonne in osteria!
    Si fa ma non si dice!!! Si chiama ipocrisia!

    Sylvi

  10. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi e x i maliziosi

    Ce ne fossero di cortigiane e meretrici come a Venezia una volta! A parte il fatto che faceva quel mestiere, ma di basso bordo, anche la mamma di Costantino (in quanto ostessa, era tenuta a dare ai clienti anche… quella), la Serenissima dalle belle signore ci ricavava un sacco di quattrini di tasse. Tant’è che nei documenti del governo erano citate come “le nostre benemerite meretrici”. Con le cui tasse la Serenissima armò anche una flotta per una crociata. Se anziché fare la guerra, crociata o no, i veneziani avessero pensato a fare l’amore non ci sarebbe la vergogna di quella orribile crociata. Il cui bottino viene ancora oggi in parte esibito senza vergogna nel tesoro della baslica di S. Marco.
    Un saluto e buona serata.
    pino

  11. Caino
    Caino says:

    Egr sig Sylvi,
    ma faceva così anche con CC, ovvero tentava di fargli dire cose mai dette. Non mi ricordo bene..
    In tutti i casi io non ho mai detto,ne tanto meno adombrato l’ipotesi che tutte le Veneziane siano …”quello che vuole lei”,sul fatto che poi si trombi con gioia solo a venezia e d’intorni, questa è solo una sua affermazione che non trova nessun riscontro chieda in giro, si informi ..scoprirà magari delle novità
    Lo spunto mia cara maliziosetta è nata da una sua frase ..si ricorda :

    —-
    .. e poi, le più lontane prima di affrontare il ritorno si recavano all’osteria appena aperta e sorseggiavano un ” decimin di sgnape” che le avrebbe confortate sulla via del ritorno!

    — Signora, io le ho risposto che la cosa mi stupiva e con metodo facevo notare (si sa il progresso scientifico ha i suoi metodi)la differenza ..da noi non succedeva.

    Non ho nemmeno mai affermato che lungo il percorso, tanto per confortarsi facessero una via crucis fuori stagione per tutte le stazioni di osteria che incontravano lungo il cammino con risultati discutibili all’arrivo a casa , poi sai che rosario !
    Solo antropologia culturale comparata la mia nulla di più ,nulla di meno.
    Per cui la sua frase : ..E Caino o Peter non mi vengano a dire che le veneziane sono tutte puttane;
    miei cari dalle vostre parti lo sono altrettanto, ma senza gioia e spensieratezza..
    —–
    E’ del tutto fuori luogo, provi a dimostrare il contrario in base a quello che Caino ha scritto.
    E si ricordi che lei e solo lei ha detto che le veneziane sono tutte puttane ,però con gioia e spensieratezza..cosa pure questa discutibile!
    Non dico di più , dimostri il contrario se ne è capace .
    Magari fare più di attenzione eh !
    Io non ho detto proprio nulla.

    Caino

  12. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xShalom62
    Solo che tirare le pietre non e’ il metodo migliore per acquisire dei diritti…ne’ sparare razzi a scoppio continuo….ne’ valicare senza passaporto e senza permessi le frontiere in cerca di lavoro….ne’ seminare … insegnando nelle scuole l’ odio per l’ Ebreo e l’ Israeliano..di generazione in generazione…
    ..ne’ non riconoscere lo Stato Ebraico che e’ riconosciuto dalla maggior parte dei paesi civili…questi non mi sembrano proprio presupposti per una pace….per due paesi che vogliono in futuro collaborare).

    Se i disoccupati Italiani si mettessero a tirare pietre andrebbero diretti in gattabuia…se si oltrepassasse la frontiera per andare in Svizzera senza un permesso o un passaporto idem…..non so’ perche’ in Israele dovrebbe funzionare diversamente …..poi sappiamo anche come gli illegali africani sono stati trattati in italia …e cioe’ come bestie…ma la pieta’ non e’ durata molto….se non erro nessuno si e’ scandalizzato..per quelle immagini che hanno ricordato i campi di concentramento.. ma ci scandalizza per quello che succede in Israele…chiarito questo problema passiamo ad altro….
    non e’ questo il metodo migliore per liberarsi dei propri fantasmi…per gli errori commessi dal fascismo nei confronti degli Ebrei…cercando di declassare gli Israeliani a fascisti…perche’ questo e’ …secondo il mio parere lo scopo…si usa la sofferenza palestinese per alleviare le proprie colpe….
    si puo’ parlare di esproprio dei terreni da parte dei sionisti nel momento della fondazione dello Stato d’ Israele …vale a dire la fine degli anni 40… . fin qui ..niente da ridire…. ed i palestinesi hanno il diritto di sentirsi come una vittima dei sionisti ……ok…ma la compassione ad oltranza che aleggia anche in molti siti……non si manifesta se un autobus dovesse saltare in aria a Tel Aviv…mai per Israele… secondo me …scandalizzarsi per un calcio nel culo di un soldato a un ragazzino che rompe i coglioni….non ha a che fare con la sofferenza dei palestinesi… cui a molti non ci passa “mancu pa minchia”….ma dal fatto che sono gli ebrei e i sionisti i responsabili di questa sofferenza…..per questo e’ …che non si riesce mai a parlare degli errori del mondo arabo e dei palestinesi nei confronti dello Stato d’ Israele…quindi per liberarsi l’ anima e trovare sollievo per la colpa storica si spera segretamente negli arabi….nei palestinesi e negli islamisti …che finiscano loro il lavoro interrotto a meta’ dai propri padri e nonni….
    non mi spiegherei mai in altro modo…certi desideri espressi piu’ volte da Uroburo… per esempio
    i siti e blogs …che tanto si indignano per la flottiglia di Gaza… per esempio… resta muto al cospetto della carneficina dei Siriani a danno dei palestinesi a Yarmuk…profughi che vengono uccisi a centinaia o muoiono di fame..questi non sono oggetto o motivo di azione o mobilitazione….tanto meno in questo blog…
    perche’ ci si dovrebbe irritare quando gli arabi massacrano altri arabi?..
    Cosa sarebbe successo se al posto dei Siriani…fossero stati gli Israeliani a combinare quel massacro…Israeliani che guarda caso hanno cercato di aiutare in tutti i modi proprio quei disgraziati…purtroppo senza riuscirci…
    Ma ci si irrita quando un Israeliano da uno schiaffo ad una donna isterica…..
    I palestinesi…per certi .. non sono altro dunque che le vittime delle vittime…e contribuiscono a lenire il dolore della colpa …cosi le vittime diventano aguzzini.. …il rimorso scompare…le carte si possono rimischiare ..
    .quindi…che i palestinesi rifiutino l’esistenza di Israele come stato ebraico e democratico .che .operino propaganda razzista e istigazione alla violenza o al terrorismo … che sostengano le organizzazioni terroristiche contro Israele…. arrivando a indire una giornata di lutto… per il giorno della proclamazione dello Stato d’ Israele.. tutto questo passa in secondo piano…..ed e’ occasione di gaudio e gioia non solo per i protettori per convenienza di Hamas ma anche per gli ultraortodossi di quei pagliacci di Naturei Karta di cui anche quel meschugge di Rabbi Gideon Sylvester prova disprezzo…
    non si parla del genocidio degli Armeni…ne’ quello dei Curdi…ne’ di un milione di Ebrei cacciati da tutte le nazioni nordafricane….
    ma si parla dei palestinesi….che in Israele persino ci vivono e costituiscono un bel 12% della popolazione….israeliani essi stessi….e tra i 50 milioni di profughi nel mondo sono gli unici ad avere una propria agenzia…gli unici a poter ereditare lo status di rifugiati….con la consequenza di una miracolosa moltiplicazione…
    12% di palestinesi nello Stato Ebraico…cittadini Israeliani…
    ma guarda caso… in un futuro Stato palestinese non verranno ammessi Ebrei….lo Stato palestinese deve essere Judenfrei…cosi vogliono….esattamente cosi come voleva la Germania e l’ Italia….
    Il problema e’….che se i palestinesi… (e tutto il mondo arabo) non DIMOSTRANO e non costruiscono i presupposti per una pace in modo onesto e credibile…tutto continuera’ come prima…anzi le cose saranno destinate a peggiorare….
    dando “ai noti” sempre nuovi motivi per potersi liberare dai sensi di colpa….
    come dire:-“guardate…non siete migliori…siete cosi come siamo stati noi”…
    peccato che a provocare la necessita’ di uno Stato Ebraico…sia stato proprio l’ antisemitismo millenario europeo….
    dunque e’ l’ antisemitismo ad aver provocato sofferenza tra gli ebrei…ed e’ dunque quell’ antisemitismo stesso ad aver provocato la sofferenza dei palestinesi….
    dunque si dovrebbe provare dolore due volte….una per le sofferenze indicibili durate per 2000 anni provocate agli ebrei…ed una per le sofferenze dei palestinesi….altro che liberarsi dai sensi di colpa…..
    Rodolfo

  13. Peter
    Peter says:

    x Cain

    Credo sia inutile aspettarsi logica, coerenza ed accuratezza dalla cara Sylvi…

    Lei, Sylvi, mi informava in passato ´friulane tutte puttane ´, ora dice le venete…
    Dice tutto lei ed attribuisce ad altri per trovare il ´la ´…

    La cultura cattolica del norditalia, da come la si descrive, mi pare molto simile a quella irlandese.
    Dei vecchi irlandesi mi raccontavano di come si affrettassero la domenica mattina per paura di fare tardi a messa, i preti incutevano terrore…
    Poi dopo la messa, tutti ai pubs a bere…e da voi alle osterie.
    Nel resto d’ Italia, che io sappia, la gente va si’ ai bars dopo messa (o andava), ma solo per bere caffe’ e fare chiacchiere, o al limite un aperitivo subito prima di pranzo…

    Peter

  14. sylvi
    sylvi says:

    Guardi, mio caro Peter,

    che è lei che non capisce o la rivolta come le pare.
    Parliamoci chiaro, le friulane e le venete hanno sempre saputo gestire il loro “bene”…e se decidevano di darlo… lo facevano a ragion veduta, sicuramente con più raziocinio delle sue conterranee.
    Non fosse così non ci sarebbe stato bisogno che al sud le ragazze fossero vigilate e con la scorta perenne !
    Già in altri post parlavo delle friulane e delle venete che andavano a servizio nelle grandi città italiane, Roma e Milano in primis.
    Posso assicurarle che era ininfluente il numero di quelle che tornavano all’ovile …diciamo così “inguaiate” proprio per dirla alla napoletana.
    Le aggiungerò schiettamente che in caserma erano numerosi i ragazzi con “padre ignoto” come scrivevano brutalmente allora!
    Molti erano anche “abbronzati, segno della “liberazione” degli americani!
    Ora non saprei dire se le meridionali erano più tonte delle friulane!!!

    Poi…i veneti e i friulani atterriti e terrorizzati dai preti???
    Ma mi faccia ridere!!!
    Questo è un altro luogo comune come quello di Caino con le via Crucis di osterie.
    Le vorrei far notare che Enrico Dandolo, quello della famigerata IV Crociata è stato scomunicato dal Papa, quella mammola di Innocenzo III!
    E non era la prima volta che c’era mare grosso fra Roma e Venezia.
    Possiamo dire che i veneziani se ne facevano un baffo???
    A Venezia comandava il Doge e il Gran Consiglio e la Chiesa era denominata Chiesa di Stato della Repubblica. Chiaro?
    I Papi dichiaravano spesso decaduti gli Imperatori del SRI, ma non riuscirono mai a far decadere un Doge Serenissimo!
    Per quel che riguarda il Patriarcato di Aquileia …è stato a lungo scismatico tricapitolino in lotta con Roma!

    Storia ben diversa, come può vedere, di quel che accadeva a Sud, con Baroni e marchesi proni alla Chiesa e dove ancora oggi il sangue di San Gennaro si squaglia, le Sante Rosalie vengono trascinate in processione con riti medioevali!

    Quanto alle osterie… lei e Caino, mal consigliato da CC, siete l’Ipocrisia fatta persona!
    Perchè una donna non poteva andare in Osteria???
    Mia bisnonna, saltuaria frequentatrice di osterie, era una di quelle che si facevano il decimin al ritorno della Messa , la domenica.
    Tesseva, sferruzzava e filava per dieci ore al giorno, bagnando le labbra con caffè di orzo e qualche volta un sorso di grappa!
    Morì a 96anni per un raffreddore, lucida come era sempre stata!

    Avevo anche uno zio che mi dava i seguenti consigli: se ti capita di andare a bere un tajut in osteria con gli amici ( quello che per voi sarebbe un chissà quale intruglio di aperitivo) ricordati di mangiare prima uno spicchio di formaggio latteria, ti avvolgerà lo stomaco di una pellicola e non ti farà male il vino!

    Concludo: come mai veneti e friulani sono considerati grandi lavoratori… e ubriaconi ,con tutto l’alcool che ingurgitano?
    E come mai i meridionali astemi passano per fannulloni …e infatti qualche problemino ce l’hanno???

    Mah!!!
    Sylvi

  15. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Mah….cara Sylvi…
    direi che i meridionali sono piu’ propensi al dolce far niente per via del caldo…del sole e del mare…
    mentre voi vi dovete muovere per forza di cose…per via del tempo..del freddo ..
    di grappini su per le montagne del bergamasco e vin brule’ ben caldo nelle osterie ne ho bevuto anch’ io volentieri…da quelle parti o bevi e ti muovi o crepi…
    al sud e’ diverso…un semplice pezzo di pane con una crosta di formaggio…il mare e il sole…e poi l’ amore…e rosolarsi al sole..che si vuole piu’ dalla vita….
    Rodolfo

  16. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    …dopo fanno la piangina sul fatto che il sud sia stato trascurato.
    Lo stato gli diceva “datti un pò da fare invece di stare sempre ad aspettare la manna”.
    E rispondeva:
    “eccellenz, con tutti i disoccupati che ci sono in Italia proprio a me”?

    P.S.: da notare che il Rodolfo non ha fatto altro che starnazzare di meritocrazia.
    Sempre per quella questione della coerenza, ovviamente.

    C.G.

  17. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    A proposito di israeliani vs.palestinesi:
    chissà se il grullo si immagina oppure si domanda cosa succederebbe se un palestinese prende a schiaffi una donna israeliana in una pubblica piazza.
    Come minimo rappresaglia a forza di bombe e cannonate ‘ndo cojo-cojo?

    Mentre se un militare israeliano si permette di sparare alle gambe a una donna palestinese che protesta contro le vessazioni continue da parte di quei fottuti nonchè dopati, questa (sempre per il grullo) si tratta di un’ isterica.

    Eggià.

    C.G.

  18. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x68
    nel mio post 67…anche un pizzico di ironia..
    che tu naturalmente non afferri…

    x69
    sempre con le tue esagerazioni del menga….che non portano in nessun luogo…nient’ altro che ronchi…
    ti sfugge pero’ tutto il resto del mio post Nr.64…ti sfuggono i veri problemi e le incongruenze di chi a senso unico perora sempre una causa…ti sfugge la verita’…di cui tu…sempre per convenienza sorvoli…ma che conosci benissimo..
    Rodolfo

  19. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    La verità che conosco è quella che occupano territori NON loro usando la forza, il razzismo, il ladrocinio sistematico di fonti idriche e territoriali, arresti ingiustificati e arbitrari torture senza processo e omicidi di massa.

    Le tue fuffe di patetica propaganda fanno solletico.

    C.G.

  20. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xgc 71-72
    Se ne andrebbero volentieri da li….cosi come hanno fatto con Gaza…ma i palestinesi con la loro politica di disconoscimento….di odio…di incitamento al terrorismo…rendono il tutto per motivi di sicurezza praticamente impossibile….vedi Gaza…
    e Israele non puo’ fare errori…non se li puo’ assolutamente permettere…
    prendessero almeno un po’ da esempio dai Giordani che fanno almeno una politica distensiva nei confronti di Israele…
    ma non ne sono capaci…credo infine che lo status quo vada a loro a pennello….cosi di puo’ continuare a mangiare a sbafo…
    e’ l’ unica la cosa che sanno fare a menadito…
    Rodolfo

  21. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Cerruti Gino

    A dire il vero non sparano alle gambe, ma diritto in testa, come ha rilevato la giornalista israeliana Tania Reinhart. E sono arrivati al punto di abominio e porcaggine da mettere im vendita T-shirt con il disegno di una donna palestinese incinta come centro di un bersaglio e la scritta “Colpiscine una, ne elimini due”. Ma a fare più schifo siamo noi, che facciamo finta di niente, sensibili e ipersensibili a senso unico.
    pino lambrettino

  22. Peter
    Peter says:

    Il post 67 del prode rodolfo e’ una cosa esilarante, se fosse ancora possibile ridere dei suoi posts. Ovviamente, lui poi pretendera’ che era sottilmente ironico, di un’ironia che solo gmi eletti come lui possono capire…

    Prima pero’ devo far notare alla pugnace ‘tenutaria’ in pectore che i luoghi comuni non sono neçessariamente ‘crisama santa’ come li vede lei ed i suoi compari leghisti ammuffiti o sottaceto…ergo non chieda a me di spiegarli o renderne ragione.

    Il post 67 del pensionante in roda islanda, invece, spiega tutto di lui.
    Invece di deliziarsi tra pane, amore, croste di formaggio, sole e fimmine sicule che appena lo vedevano si calavano le mutande e gliela davano gratis, per il suo immortale fascino siculo-arabico-ebraico, il nostro eroe decise che era megghio sfidare la vita, l universo e tutto quanto ed imbarcarsi per gelidi lidi nordici, senza sole, ne’ mare, ne’ fimmine amorevoli, per lavorare come un fiero nordico di adozione, accontentandosi di dare manate sul sedere di ciccione ed austere biondazze abbondantissime tetesche sature di birra…..sui bus?

    Cosi’ é la vita

    Peter

  23. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Hhheeeessssiiiiii’….cosi e’ la vita….
    e’ anche in grado di partorire anche i cretini…
    Rodolfo

  24. Rodolfo
    Rodolfo says:

    beh due “anche ” mi sembrano esagerate….ne bastava uno…
    ma due forse sono piu’ effettivi….
    R

  25. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Un militare che tira alle gambe (o spara in testa) a una donna indifesa che protesta per le angherie subite non può essere che drogato. Ricordiamoci le porcate di certi militari usaegetta in Vietnam.
    Ho visto parecchi video su you tube che certificano le violenze
    di militari israeliani contro civili palestinesi (terroristi tout court per il dopato dalla propaganda sionista del blog, ovvero Rodolfo) e se li si osserva bene hanno più o meno tutti gli occhi fissi o vitrei.
    Chissà di cosa si fanno prima di effettuare le solite operazioni di pulizia etnica.
    Àh, saperlo!

    C.G.

  26. Rodolfo
    Rodolfo says:

    A cg….nun divaga’ in mancanza di veri argomenti….
    non t’ accorgi che e’ stupido?
    R

  27. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Ricordo la denuncia di alcuni militari israeliani che parteciparono alla mattanza contro la gente di Palestina chiamata “piombo fuso”.

    Le regole imposte dai comandi erano: “spara quando ne hai voglia, non lasciare che la coscienza sia un problema, non lasciarti influenzare da considerazioni umanitarie”.

    C.G.

  28. Peter
    Peter says:

    Avevo scritto un bel post sulle imbecillita’ scritte da Sylvi su Venezia, papato, crociate, scomuniche e stati tedeschi. Ma la ipad battery si e’ scaricata ed il post e’ andato perduto. E proprio non mi va di riscriverlo.
    Pazienza.
    Lasciamole le sue pie illusioni.
    Trascurando poi che si parlava del norditallia, e veneto, moderni, non del medio evo dove si era rifugiata subito lei tra le sue beneamate chiozzotte…

    Peter

  29. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x83
    ma le tue sono considerazioni che non portano a niente….
    non te ne accorgi? E’ possibile che non riesci a capire che qui non si tratta delle puttanate senza valore che scrivi tu…..
    il problema di fondo sta altrove….io ne ho accennato ampiamente nel mio 64….
    se non sei capace di recepire….io proprio non posso farci niente….
    mica posso imboccarti ogni volta come un bambino….
    Rodolfo

  30. Peter
    Peter says:

    Quando il rodolfo e’ alle corde, si mette ad imitare la parlata tomanesca.

    Siate buoni con lui, e’ un segnale di stress

    Peter

  31. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Ma bisogna essere proprio imbecilli da non accorgersi che la batteria dell’ ipad si sta’ scaricando….
    ma guarda …guarda…si e’ scaricata di colpo….
    ma nun racconta’ fregnacce va’….
    Rodolfo

  32. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Hai letto Angela’s Ashes? (1996)
    Memoir dell’autore irlandese-americano Frank McCourt.
    La memoria si compone di vari aneddoti e storie dell’infanzia povera di Frank McCourt e la sua prima eta’ adulta a Brooklyn, New York, e in Limerick, Irlanda.

    Qui fece molto successo, il libro mi e’ venuto in mente per poche parole che hai scritto piu’ sopra.

    Descrive un modo di vivere o un esistenza quasi inconcepibile…

    Anita

  33. Peter
    Peter says:

    x Anita

    Io si’ , ma forse lo dovresti consigliare, tradotto, a qualcun altro….

    Come la ardita friula.

    Io infatti mi riferivo alla cultura cattolica contadina del nord, semimoderno, che descriveva lei. Di certo non meno povero dell ‘Irlanda dell epoca, in molte zone comprese le loro

    Peter

  34. sylvi
    sylvi says:

    Avevo scritto un bel post sulle imbecillita’ scritte da Sylvi su Venezia, papato, crociate, scomuniche e stati tedeschi. Ma la ipad battery si e’ scaricata ed il post e’ andato perduto. Peter

    Secondo me ci ha messo la mano lo Spirito Santo!!!

    Sylvi

  35. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    MOLTO INTERESSANTE, PURTROPPO.

    ANALOGIE TRA L’APARTHEID DI UNA VOLTA IN SUDAFRICA E QUELLO IN ISRAELE OGGI

    Roadmap to apartheid venerdì 24
    Presenta
    Presso Johar, via santa giulia 42 ­ Torino
    venerdì 24/01/2014 ore 21:00

    Attingendo dalla loro esperienza personale, i registi Ana Nogueira (una bianca sudafricana) e Eron Davidson (un ebreo israeliano) esaminano in modo efficace e approfondito le analogie tra le forme sudafricane e israeliane di Apartheid. Narrato da Alice Walker (Premio Pulitzer per Il Colore Viola), Roadmap to Apartheid
    ( http://www.roadmaptoapartheid.org ) riguarda tanto l’ascesa e il declino dell’Apartheid in Sudafrica quanto il perché tanti palestinesi sentono di vivere oggi in un regime di Apartheid mentre un numero crescente di persone in tutto il mondo è d’accordo con loro.
    In questo loro primo film, gli autori sono riusciti a realizzare un quadro della situazione di occupazione coloniale da parte israeliana che non tralascia nessun aspetto dell’Apartheid: dalla pressione psicologica, alla prigione, alle torture, alle demolizioni delle case, agli attacchi militari, alle bombe, al sistema di permessi, ai checkpoint che sempre più accerchiano la popolazione palestinese in aree ridotte a Bantustan.
    In chiusura il film esamina la combinazione vincente della resistenza interna e delle campagne internazionali per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni.
    Da http://www.bdsitalia.org/index.php/iniziative­sulbds/600­roadmap

  36. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Cerruti Gino

    Non erano solo le solite regole dei comandi, ma anche quelle del rabbinato tra i militari: tutti assolti in partenza…. qualunque delitto avessero commesso. Embé: “Gott it uns!” e “Israel ueber alles!”. Ti ricorda qualcosa?
    pino

  37. Caino
    Caino says:

    Egr sig Sylvi,

    Lei non contenta di aver già fatto una brutta figura, ne aggiunge un’altra e così peggiora la situazione.

    —-
    Quanto alle osterie… lei e Caino, mal consigliato da CC, siete l’Ipocrisia fatta persona!
    Perchè una donna non poteva andare in Osteria???
    Mia bisnonna, saltuaria frequentatrice di osterie, era una di quelle che si facevano il decimin al ritorno della Messa ,

    ————-

    Di quello che faceva sua bis-nonna ,sinceramente non mi scandalizza per niente.
    Io non ho mai detto (DIMOSTRI IL CONTRARIO),CHE UNA DONNA NON POTEVA ANDARE IN OSTERIA..ho detto solo che da noi non succedeva a quei tempi. Ripeto analisi antropologica di usi e costumi comparata.
    Quello che poi questo stia o meno a significare,non mi pronuncio per nulla , lascio a Lei l’interpretazione, pregandola di non strascicarsi la lunga coda di paglia che a questo punto mi sembra tenga.
    In quanto all’ipocrisia ,che è una sua affermazione netta nei miei confronti senza condizionali..beh..ne faccia pure quello che vuole..io non scendo a certi livelli ,pur di aver ragione.
    Insieme alla coda di paglia!
    Dimostri non a me , ma egli eventuali lettori ,IL CONTRARIO.
    Per quel che mi riguarda sui deci..chi, la discussione è finita.
    Chiusa.
    A risentirci su altri argomenti,sempre lieto di mettere in evidenza le sue doti.

    Caino

  38. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Beh se Mandela non fosse mai esistito…se non avesse reagito come ha reagito …se Mandela non fosse stato quel che e’ stato come sarebbe il Sud Africa di oggi?
    Difficile dirlo …ma in tutte e due i casi sarebbe stata una immane catastrofe..molto difficile da comparare con quella Israeliana….
    a me i siti fanatici e di parte…sia Israeliani o come quelli bdsitalia non sono credibili….ne’ da seguire …e sono da biasimare perche’ non fanno altro che rinfocolare odio…
    la via della riconciliazione si cerca e si trova analizzando le ingiustizie non solo degli uni…ma anche degli altri…
    cercando di aprire gli occhi sia agli uni che agli altri…di metterli al cospetto dei loro deficit….
    se diciamo che Israele occupa illegalmente un territorio…o controlla in modo ossessivo i palestinesi…nello stesso modo in cui si critica l’ occupazione israeliana…dobbiamo anche dire che i palestinesi non vogliono riconoscere lo Stato d’ Israele..
    dobbiamo dire che non e’ logico….per un popolo che si vuole creare uno Stato insegnare ai propri figli nelle scuole l’ odio per l’ Ebreo…dobbiamo dire che non puo’ essere una soluzione istigare al terrorismo e alla violenza…queste cose e molte altre bisogna pur dirle ai palestinesi….bisogna pur dire a loro che quei comportamenti non possono mai portare alla pace…..che quei comportamenti valgono solo ad aggravare la situazione..
    ed il palestinese dovrebbe essere in grado di rispondere in modo logico del perche’ di quei comportamenti….
    c’ e’ logica nel non riconoscere lo Stato Ebraico?….c’ e’ logica ad insegnare ai bambini l’ odio e che lo Stato d’ Israele non esiste?
    c’ e’ logica ad istigare alla violenza e al terrorismo (cosa che Mandela non ha fatto)c’ e’ logica nel sostenere organizzazioni terroristiche ?..c’ e’ logica nel sostenere organizzazioni di boicottaggio nei confronti di Israele? (che colpisce naturalmente anche i palestinesi stessi)…se c’ e’ una logica in tutto questo che la si spieghi…perche’ tutto quello di cui elencato sopra e’…potrebbe o dovrebbe essere cosa buona?
    E puo’ davvero un simile comportamento portare alla pace?
    =
    nun …se noi domandiamo ad un Israeliano…per quale motivo l’ esercito occupa territori palestinesi….potra’ semplicemente spiegarlo in modo molto logico…elencando tutti quei manco dei palestinesi…..che dovrebbero solo dimostrare la vera e sincera volonta’ di fare la pace…..ed uno dei modi intanto e’…eliminare tutte le cose negative di cui sopra…poi volendo a secondo delle reazioni potremmo anche criticare gli Israeliani.
    Rodolfo
    Lo so’ …saro’ noioso…mi ripeto…sempre con la solita sonata….ma e’ quello che non volete capire…e’ quello che non vi entra nel cervello….e saltate sempre di palo in frasca….
    ..ma sono quelle le domande a cui voi vi dovete dar risposta….
    spuntare fuori con l’ israeliano che spara sui piedi di una donna
    (tra l’ altro un falso ..come da me provato) o “Gott mit uns…
    und Israel ueber alles”…non porta da nessuna parte…
    vuoto assoluto…perche’ non tocca i problemi veri….quelli di base….quelli che se risolti porterebbero veramente alla pace.
    E non si puo’ nemmeno uscire con la frase:-
    “quello che dovete fa’ …e na cosa sola….ve ne dovete anna’ ”
    perche’…non succedera’ mai….la sicurezza di Israele non si puo’ mettere in gioco….l’ esempio di Gaza non si puo’ ripetere….
    andarsene si….ma solo dopo che tutti quei punti elencati da me verranno risolti….per questo aspettiamo il Mandela Palestinese..
    Rodolfo

  39. Shalom
    Shalom says:

    Ecco, bravo Rodolfo, comincia allora con l’elencare le colpe degli israeliani, che hanno cominciato per primi (Piano D e pulizia etnica), hanno ucciso e ferito palestinesi in numero oltre il triplo delle proprie vittime, e hanno confiscato terre, fonti d’acqua, case, demolito uliveti, aranceti e case in quantita’ industriale senza che i palestinesi abbiano mai fatto nulla di simile, inoltre hanno respinto tutti i piani di pace e le risoluzioni Onu. E non tirar fuori i soliti razzetti da Gaza, che sono solo la conseguenza del tiro al piccione su Gaza e della pulizia etnica a danno dei palestinesi nelle città che oggi si chiamano Askelon e Sderot rubando anche i nomi.
    Shalom

  40. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Shalom.
    Inutile cercare di fargliela capire. Tempo perso.
    E crede con i suoi patetici chiangn’e fotte di influenzare gente con la testa sulle spalle. Figuriamoci.
    Lasciaglielo credere, si accontenta di poco.
    Pane e croste di formaggio.
    C.G.

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