A che punto sono i progetti che unirebbero Europa e Asia rilanciandone alla grande lo sviluppo

Il summit dell’Asia-Europe Meeting (ASEM) di Milano, cioè la conferenza dei capi di Stato e di governo dell’Asia e dell’Europa, è passata. Il premier Renzi ha fatto una veloce comparsa, ha detto delle belle parole, ma nicchia: lui preferisce l’accordo con gli Usa, che in pratica abolisce le dogane tra Usa ed Europa. Accordo sul quale punta molto Obama. ma che conviene molto di più agli Usa che all’Europa. Per esempio, tale accordo demolirebbe tutte quelle regole e garanzie che nel delicato settore alimentare ci mettono al riparo da quella lunga serie di porcherie, è l’unico termine adatto, che caratterizzano i cibi statunitensi.  Se tale unione doganale si dovesse fare mangeremmo anche noi il trash food, cioè il cibo spazzatura, molto spesso geneticamente modificato. che è ormai padrone della cucina a stelle e a strisce e che causa non pochi disastri nella salute, diffusione dei tumori compresa.

Intanto la crisi dei rapporti della Comunità Europea con la Russia e le relative sanzioni decise dalla Comunità Europea a causa del contenzioso russo con l’Ucraina per la Crimea hanno provocato per noi italiani un aumento, giustificato o no,  della bolletta del gas e dell’elettricità.  Alla lunga, rischia anche di compromettere la partecipazione italiana ed europea, e i relativi notevoli vantaggi, al gigantesco progetto di sviluppo russo chiamato, che in russo significa appunto sviluppo e del quale abbiamo già scritto. Poiché i mentori italiani del progetto Razvitie sono  l’ex sottosegretario all’Economia del governo Prodi, Mario Lettieri, e l’economista Paolo Raimondi, entrambi collaboratori del nostro blog, li abbiamo intervistati.

- Ci sono novità riguardo il progetto Razvitie?

R: Gli sviluppi più importanti riguardano i contatti con la Cina, attività anche a seguito alle decisione dei Paesi dell’Unione Europea di seguire la linea americana di sanzioni contro la Russia. Vladimir Yakunin, presidente delle Ferrovie Russe, è andato due volte in Cina: a Shanghai in luglio e a Lanzhou in settembre, dove ha presentato il Progetto Razvitie nel contesto delle discussioni relative alla realizzazione delle Vie della Seta che dovrebbero collegare la Cina con l’Europa. Infine alla conferenza annuale del World Public Forum Dialogue of Civilizations di Rodi a fine ottobre Yakunin ha riproposto il piano strategico del Razvitie e nella sessione dedicata alle grandi infrastrutture, a cui abbiamo partecipato, il Prof. Li Xin  Direttore del  Center for Russian and Central Asian Studies del Shanghai Institute for International Studies, ha proposto un collegamento infrastrutturale tra il corridoio del Razvitie e quello delle Vie della Seta.

- I russi hanno già individuato dove far nascere le almeno 20 nuove grandi città previste dal piano Razvitie?

R: Gli studi dovrebbero essere avanzati ma non vi sono ancora decisioni ufficiali. Per esempio, noi siamo stati qualche tempo fa coinvolti in discussioni su progetti concreti relativi alla costruzione nella regione di Kazan di una nuova città dedicata alle nuove tecnologie e all’informatica che dovrà avere almeno 200.000 abitanti.

- Verranno create anche nuove Università e centri di ricerche? Dove e riguardanti quali ricerche?

R: Certamente. Il Razvitie infatti non è un semplice corridoio di transito di merci e di persone ma è una “cintura” di sviluppo che coinvolgerà direttamente un territorio largo almeno 2-300 km, dove dovranno sorgere delle nuove città, dei nuovi insediamenti urbani e agroindustriali con università e centri di ricerca mirati alle specifiche linee di sviluppo delle regioni interessate. In alcuni casi si tratterà di vere proprie città della scienza e delle tecnica.

- C’è già una collaborazione con la Cina su temi di grande modernità e rispetto per l’ambiente. Può spiegarci di che temi si tratta e se sono in programma iniziative simili con altri Stati contigui?

R: Si tratta di collaborazioni per identificare aree di sviluppo relative a quello che adesso conosciamo come le “Smart City”. Si tratta quindi di settori relativi al trasporto urbano, alla creazione di nuovi quartieri residenziali, allo smaltimento dei rifiuti, al trattamento delle acque, ecc. Sono collaborazioni che stanno avvenendo soprattutto sul territorio interno della Cina. Simili iniziative sono in atto anche negli altri Stati aderenti all’Unione Eurasiatica, in particolare nel Kazakhstan.

- Sono previste presentazioni del progetto Razvitie in altre capitali europee oltre alla presentazione fatta a Roma al Tempio di Adriano?

R: Certamente, oltre agli incontri tenutisi a Roma e in Cina sembra si stia programmando una grande conferenza anche a New Delhi in India. L’interesse in tutti i  Paesi del BRICS è ovviamente molto forte. Razvitie sarà presentato tra breve anche in Messico al Foro di Guadalajara, dove si discuterà di problematiche economiche, politiche e sociali di carattere globale. Anche in Argentina la richiesta di collaborazione con i promotori del Razvitie è molto intensa in relazione anche al fatto che gli argentini da tempo starebbero elaborando un importante corridoio di sviluppo che partendo dal Brasile toccherà i porti argentini più importanti, attraverserà le Ande e arriverà al porto di San Antonio in Cile.

Anche il Giappone sarebbe interessato a comprendere meglio il progetto e starebbe rivedendo le sanzioni contro la Russia.

E inoltre alla conferenza di Rodi il “Comitato Razvitie”, di cui Raimondi è il coordinatore, ha stabilito proficui contatti con rappresentanti tedeschi ed austriaci interessati al progetto e alla sua estensione anche ai loro Paesi.

Il Comitato italiano Razvitie sarà presente anche alla prossima Fiera mondiale di Barcellona dedicata alle Smart City.

- In particolare in Italia, sono previste presentazioni più dettagliate di quella fatta a Roma? Per esempio a Verona, visto che c’è la sede dell’associazione Conoscere l’Eurasia. Associazione che potrebbe adottare il progetto russo perché tende a realizzare appunto un robusto abbozzo di Eurasia collegando molto meglio l’Europa e l’Asia, ma anche creando grandi intrecci comuni in vari settori.

R: Si, vi sono già università, Modena, Bologna, Trento che intendono organizzare seminari di studio e coinvolgere anche reti di imprese di alta tecnologia interessate in particolare ai vasti settori dei trasporti e delle infrastrutture .

Vi sono già contatti con l’Associazione Conoscere Eurasia di Verona e con i seminari italo – russi che si tengono ad ottobre di ogni anno. L’anno scorso, per esempio, Raimondi partecipò come moderatore ad una specifica sessione dedicata alle grandi infrastrutture dove fu presentata l’idea embrionale del progetto. Quest’anno Mikhail Baydakov, presidente della Millenium Bank di Mosca, e coordinatore del Gruppo di Lavoro per il Razvitie nelle Ferrovie Russe, sarà il moderatore di una sessione dedicata alle problematiche relative al finanziamento di lungo periodo nei settori delle grandi infrastrutture.

- C’è interesse da parte dell’Europa e in particolare dell’Italia? In che modo e in quali settori tale interesse potrà tradursi in pratica?

R: Riteniamo che ci sia un grande interesse da parte dell’Italia e della stessa Europa. Il progetto sarà suddiviso in moduli che a loro volta saranno suddivisi in settori, come avviene per qualsiasi altro grande progetto infrastrutturale. Le industrie italiane potranno perciò partecipare in base alle loro tecnologie e ai settori di loro interesse. Importanti sono due aspetti: il primo è quello di essere in grado di creare delle “reti di impresa” in modo da poter offrire e realizzare intere parti del Razvitie che richiedono un mix di competenze,  ingegneria, meccanica di precisione, elettronica ecc. Il secondo aspetto è quello di andare oltre la semplice commercializzazione di prodotti. La Russia è realmente interessata alla cooperazione anche attraverso la costituzione di joint venture italo – russe per attività manifatturiere in territorio russo.

- Si tratta di interesse a livello di industria pubblica o anche di interesse da parte di imprenditori privati?

R: Sono interessati molti settori pubblici e privati. Ad esempio l’Agenzia Italiana per il Commercio (ITA- Italian Trade Agency) è sicuramente interessata perché da tempo è impegnata in operazioni di collaborazione tecnica ed industriale che coinvolgono alcune università e reti di imprese italiane e regioni della Russia, come quella di Kazan.

Per quanto riguarda l’imprenditoria privata italiana, dopo la conferenza di Roma, ci sono state numerosissime sollecitazione da parte di manager per essere in contatto con le controparti russe ed eventualmente partecipare alla realizzazione del Razvitie. Si tratta di imprese che lavorano nei settori dei trasporti, delle costruzioni, dell’alta tecnologia, ma anche in settori più “light”, quali la progettazione, l’ingegneria, l’allestimento di carrozze e di stazioni ferroviarie, ecc.

-  C’è chi sostiene che la Cina ha in programma collegamenti ferroviari ad alta velocità da Pechino fino a Berlino. Come potrebbero farlo senza la partecipazione della Russia?

R: In effetti sono in corso contatti ad alto livello tra Cina e Germania intorno ad un simile collegamento che inevitabilmente richiederà un raccordo con il corridoio Trans Euro Asiatico in cui il Razvitie ha un’oggettiva centralità. Sia con la Cina che con la Russia la Germania è, come sempre, molto più attenta e impegnata nei grandi progetti e nelle reti infrastrutturali. Si pensi al gasdotto che collega la Germania con la Russia passando dal Mar del Nord.

- La crisi ucraina, con le complicazioni europee e russe, non rischia di ritardare, vanificare o addirittura annullare il progetto Razvitie?

R: Qualche rischio oggettivamente c’è. Chi sta soffiando sulla crisi ucraina mira esplicitamente a rompere il processo di cooperazione ed integrazione economica e politica dell’intero continente euro asiatico ed in particolare dei rapporti di collaborazione tra Europa e Russia.

Sembra che sia in atto una sorta di ripetizione della destabilizzazione geopolitica già sperimentata prima della Prima Guerra Mondiale, secondo le teorie del britannico Alford MacKinder. Tale teoria dice che un’alleanza economica e politica tra l’Europa occidentale e la Russia (chiamata “il pivot” da Mackinder) rappresenta una minaccia alla potenza marittima, che allora era l’impero britannico ed oggi sono gli Stati Uniti. Nei due decenni prima del 1914, la costruzione della linea ferroviaria Transiberiana ed il collegamento ferroviario Berlino – Baghdad, nella prospettiva di una possibile collaborazione e di uno sviluppo pacifico dell’intero continente euro asiatico, furono percepiti da Londra come una seria minaccia da fermare.

Negli ultimi anni la politica strategica degli USA ci sembra sempre più condizionata dalla geopolitica di MacKinder per cui una Unione europea che collabora con Russia, Cina e India è vista come problema, come minaccia, rispetto agli interessi nazionali dell’America e alla sua strategia internazionale.

- L’Ucraina non ha mai avuto a che fare con l’Europa se non per l’invasione nazifascista italo tedesca nella seconda guerra mondiale e per la presenza di empori delle repubbliche marinare di Genova e Venezia. Se nonostante ciò può far parte della Comunità Europea, non sarebbe più logico e anche conveniente per tutti che ne facesse parte anche la Russia?

R: In verità questo sembrava l’orientamento più condiviso nei passati 20 anni. Una Russia non membro dell’Unione europea ma associata ad essa. Il problema oggi si chiama NATO che, purtroppo, violando gli accordi fatti con la Russia dopo il dissolvimento dell’Unione Sovietica, vorrebbe spostare a Est le basi missilistiche e lo scudo spaziale. Naturalmente simili mosse non possono che essere ritenute una minaccia alla sicurezza della Russia.

Rispetto all’Ucraina, essa dovrebbe avrebbe il compito fondamentale di essere un “ponte” di collaborazione pacifica tra Ue e Russia. Non zona di confine e di rottura ma cerniera di sviluppo. Ecco perché riteniamo le scelte dell’Ue nei confronti dell’Ucraina non solo provocatorie ma anche contrastanti con il suo spirito costituente.

- La crisi ucraina ha tutto l’aspetto di un tentativo occidentale di privare la Russia degli ultimi accessi al mare. Dopo averle tolto gli accessi al mare del Nord con la secessione delle repubbliche baltiche, è in corso da tempo il tentativo di toglierle anche il porto siriano di Tartus, avuto in concessione dal governo siriano, finanziando e organizzando la rivolta armata contro il regime siriano. Tartus è l’unico porto che i russi hanno nel Mediterraneo. La crisi provocata dalla secessione della Crimea dall’Ucraina pare fatta apposta per togliere alla Russia anche l’accesso al mar Nero, porta di ingresso nel Mediterraneo.

R: Noi riteniamo più negativo il tentativo di spezzare, anche con le sanzioni economiche, i rapporti tra Ue e Russia. Ricordiamoci che il conflitto in Ucraina avviene sul territorio europeo. Tutte le guerre e le crisi regionali in corso purtroppo si svolgono sul territorio europeo, nel Mediterraneo e nel vicino Medio Oriente.

- Intanto grazie alle sanzioni europee contro la Russia aumenta la bolletta del gas e della luce degli italiani. Pare inoltre che vadano in fumo non pochi contratti.  Può quantificare cosa e quanto ci rimette l’Italia?

R: Le sanzioni sono un’arma a doppio taglio. La storia insegna che alla fine ci rimette di più chi le impone. Le sanzioni sono come la guerra di escalation: ad un certo punto prendono una velocità propria e rischiano di diventare delle valanghe. In Germania si parla già di una possibile perdita immediata di 35.000 posti di lavoro. L’Italia rischia in tutti settori a cominciare da quello agroindustriale per parecchie centinaia di milioni di euro. La cosa più pericolosa sono le sanzioni che bloccherebbero tutte le operazioni finanziarie russe di durata superiore ai 30 giorni. Questa pazzia rischia di bloccare tutti i pagamenti e i movimenti finanziari e quindi commerciali in entrambe le direzioni. Per fortuna sembra che nell’ultimo periodo ci siano stati dei rallentamenti nella corsa alle sanzioni. La Confindustria tedesca avrebbe detto alla Merkel di non giocare ulteriormente con il fuoco. Lo stesso si dovrebbe fare in Italia e nel resto dell’Europa. Non si dimentiche che l’Europa, con la Russia, è casa nostra, mentre gli Usa sono distanti 7.000 km con l’Atlantico di mezzo.

- In questo quadro di sanzioni da una parte e aumenti del costo del gas dall’altra, come può concretizzarsi una collaborazione italo-russa per Razvitie?

R: Il Razvitie può fungere, oggi più che mai, come esempio concreto di collaborazione e quindi far capire politicamente come sia inutile e pericolosa la politica della contrapposizione e delle sanzioni. Nel Razvitie c’è grande spazio di sviluppo anche per l’Ucraina.

- La proposta americana di unione doganale tra Stati Uniti ed Europa favorisce più gli interessi Usa o quelli europei? Nella Comunità Europea c’è chi comincia a temere che  serva più agli interessi Usa che a quelli europei.

R: In effetti serve soprattutto agli interessi Usa. Dal punto di vista geopolitico è chiaro: si tratterebbe di un nuovo atlantismo. Invece bisognerebbe lavorare per creare un vero sistema di collaborazione economica, monetaria e politica multi polare, quindi anche con i Paesi del BRICS. Dal punto di vista economico e delle regole sarebbe la fine di quanto di buono, nonostante tutte le difficoltà, l’Europa è stata capace di creare finora per la sua integrazione e la sua unione politica. Stravolgerebbe anche quel poco che c’è di “economia sociale di mercato” per far posto ad un neo liberismo selvaggio dominato dalla grande finanza anglo americana.

- Tale proposta di unione doganale non va comunque in direzione opposta allo sviluppo proposto da Razvitie?

R: Si, sarebbe un’Europa con ridotta autonomia e senza  indipendenza di visione e di mission. Diventeremmo un “junior partner” nello scacchiere dei giochi geopolitici anglo americani.

- Come è possibile che un oceano qual è l’Atlantico unisca il Nord America con l’Europa più di quanto possa fare la continuità territoriale esistente tra Europa e Russia? Continuità territoriale che va dal Portogallo fino a Vladivostok.

R: I padri fondatori dell’Europa hanno sempre parlato dell’Europa da Lisbona a Vladivostok. Siamo parte del continente euro asiatico, senza dover essere anti americani. Anzi, l’America, che deve ancora riconoscere ed accettare la conclusione della fase storica del dopo guerra dove ha avuto un indubbio ruolo centrale, può trovare nell’Europa un amico vero per costruire insieme il mondo multipolare di cui vi è bisogno. Altrimenti Washington è destinata a commettere continui errori sulla scena internazionale con grave pregiudizio per la pace e la coesistenza tra i popoli..

- Le manifestazioni giovanili di Hong Kong vengono raccontate dai nostri mass media come una lotta tra chi vuole la democrazie e chi invece non la vuole. Però il leader della protesta ha spiegato al sito Counter Punch che si tratta di una opposizione alle politiche liberiste che non solo a Hong Kong favoriscono gli interessi dell’1% della popolazione a scapito del 99%. Come stanno le cose?

R. Le dimostrazioni di Hong Kong hanno e potranno avere molte facce e molte evoluzioni, come abbiamo visto anche nelle cosiddette primavere arabe. C’è una genuina domanda di democrazia e di partecipazione. C’è anche una genuina opposizione alle politiche liberiste che, come sappiamo, in Cina ed altrove si accompagnano alla corruzione. La Cina sta entrando inevitabilmente in una fase di grandi cambiamenti sociali interni. Ovviamente ci sono anche “i rivoluzionari di professione”, quelli delle rivoluzioni gialle, arancione, nere e di tanti altri colori che hanno scorrazzato in lungo e in largo in molte capitali anche d’Europa. Essi sono ben preparati, finanziati e guidati. Un finanziatore lo è, per sua affermazione, il grande speculatore George Soros. Comunque speriamo che  ad Hong Kong non si innesti un processo di destabilizzazione e non si arrivi ad una inaccettabile repressione che cancelli i fermenti positivi della società cinese.

76 commenti
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  1. caino
    caino says:

    Letto su uno striscione a GENOVA :

    Se RENZI E’ DI SINISTRA, BERLUSCONI E’ FEMMINISTA.

    CARINISSIMO ..NO !!

    caino

  2. Peter
    Peter says:

    Cari signori

    Cioe’ Uroburo e CC, non conosco il Presidente Renzi, e direi che neanhe voi, forse, lo ‘conoscete’.
    Ho una vaga idea di che faccia abbia. Non l’ ho mai visto o sentito in TV.
    Una cosa e’ certa: meglio di Berlusconi e’. Da un paese che ha votato Berlusconi per 20 anni, casa c…o altro volete? La befana? Babbo Natale? Non sarebbe ora che anche voi cresceste?!
    Nonostante tutto, in Italia si vive meglio che in Grecia, Spagna, e mutatis mutandis, anche meglio che in alcuni paesi nordici. Non fosse altro che per il clima ed il cibo, ed i vini. D’ accordo., non tutti mangiano e vivono bene, ma a parita’ di altre condizioni, anziche bere birra e fumare sigarette coi sussidi statali del welfare, e’ meglio avere un po’ di sole , orecchiette al sugo ed un bicchiere di vino ogni tanto coi miseri sussidi italici. Tanto di vera ‘ librrta’ ce ne e’ poca ovunque.

    Un saluto

    Peter

  3. sylvi
    sylvi says:

    caro Caino,

    talk show condotti da sx, giornali di sx…tengono in vita Berlusconi per poter parlar male di Renzi.
    Si arriva a trovare divertente un paragone fra un quasi ottantenne miliardario, entrato in politica per salvare le sue aziende, condannato per evasione fiscale, puttaniere da strapazzo che ha fatto vergognare una Nazione intera davanti all’intero Globo,… e un giovane, nemmeno quarantenne boy scout che non ha mai cantato sulle navi da crociera, che per ora ha una sola moglie, non ha un patrimonio conquistato non si sa proprio come… e si dà da fare nonostante i comunisti irriducibili,
    nonostante le CROSTE sociali, politiche ed economiche di cui la sx è indubbiamente responsabile negli ultimi quarantanni.
    Voi di sx siete incorreggibili!
    25 anni che è caduto il Muro; subito dopo l’URSS è crollata; mezza Europa ad Est passa da una guerra all’altra, da un rivolgimento sociale all’altro, le frontiere sono colabrodi dove passa di tutto e di più, interi popoli in movimento…e la sx italiana? Ehh vuoi mettere l’art. 18? Vuoi mettere una bella patrimoniale ( Camusso dixit) ai ricchi che hanno portato il malloppo al sicuro da mo?
    Vuoi mettere ( Landini dixit) riportare l’acciaio allo Stato come ai bei tempi di Finmeccanica e di tutte le partecipate statali?
    Il Medioevo che avanza!

    Ma sparare sulla sx odierna è come sparare sulla Croce Rossa, non voglio infierire!
    Oh…se la sx usasse quel poco di respiro ideologico che le resta per costruire, anzichè distruggere …come staremmo meglio tutti!
    Ma COSTRUIRE pare un verbo sconosciuto alla sx!
    Berlusconi non andava bene, ma ce lo siamo tenuto per ventanni anche , o soprattutto, per colpa della sx che niente ha fatto per cambiare cavallo!
    O bisogna dare tutta la colpa agli italiani che non hanno accettato in eterno i dogmi di un vetero comunismo che proprio non gli piaceva?
    Fatevene una ragione!…Renzi non è di sx, o per lo meno della sx che molti di voi ha conosciuto e che vi piace.
    Renzi sta cercando altri pascoli…e checchè se ne dica, non governa da solo,…sicuramente, visti i sondaggi, per ora ha solo saputo scegliere i compagni di strada!
    Abbiamo sperimentato a iosa che i pascoli della sx sono ormai secchi e improduttivi, bisogna muoversi e cercare altrove!

    Non è facile cedere i comandi che ti hanno accompagnato per una vita; non è facile, dall’alto dell’esperienza, fidarsi di un giovane e anche dei suoi eventuali errori, accettare un ruolo di supporto, non più di guida!

    Sai, nel mio piccolo, qual’è spesso il mio ruolo?
    Ascoltare il marito e le sue istanze…ascoltare il figlio e le sue istanze…hanno entrambi ragione e anche torto.
    Mi barcameno fra i due perchè io sì ho accettato, ma non è stato facile, di cambiare ruolo. Sono diventata una nonna.
    Non sono sempre soddisfatta, a volte sono stanca, ma so che posso partecipare al mondo quando un mio nipote dice perentoriamente:- l’ha detto nonna Lilli!
    E io so quanto siano fondamentali i nonni nella formazione del futuro.
    A modo mio cambio il mondo!

    Sylvi

  4. caino
    caino says:

    Parlo per me .
    A parte Peter, il quale pur affermando che non conosce nulla, si affretta adare dei giudizi, tipico di chi vuole solo far polemica, a buon prezzo..per terminare con un perentorio,”sarebbe ora che voi creceste, mentre a me pare che sia Lui a dover completare ancora un lungo percorso evolutivo, che soltanto lo porti a leggere quello che altri scrivono …
    Mi stupisce un poco di piu’ nonna Sylvi,….ma tant’e’ “tirem innans”..
    Personalmente non ho mai criticato Renzi per quello cHe tenta di fare..e’ perfettamente in linea con quello che deve fare…
    La confusione nasce invece quando si paragonano le politiche di Renzi quando le si paragona con la cosiddetta sinistra storica del secondo dopoguerra…
    Quella sinistra e’ politicamente morta nel senso che sia culturalmente, ma soprattutto politicamente si abbarbica verso un visione vecchia delle cose del mondo…
    La Sylvi, nemmeno si accorge di prendersela con un defunto storico Il Pci e poi ancora magari con le varie rifondazioni…
    I proc3ssi economici che governano il mondo impongono determinate politiche, cui non e’ possibile sottrarsi attraverso le politiche parlamentari, ovvero le democrazie di tipo borghese non possono piu’ incidere un bel nulla, toanto meno la salvaguardia o la difesa di un Welfare tipico delle socialdemocrazie classiche.
    Uroburo lo ha sempre affermato per esempio, il Pci era il vero partito socialdemocratico in Italia, con tutt’alpiu’ l’illusione di poter costruire un socialismo democratico nazionale, via del tutto illusoria, stupisce semmai che possa essere stata sostenuta pertanto tempo, s3nza dubbio con efficacia tanto da essere perfettamente convincente , aveva convinto pure me.
    Bisogna finirla con quell’illusione come l’altra illusione e che cioe’ nella defunta URSS SI STESSE costruendo la patria del socialismo, mentre per anni si costruiva un capitalismo di stato di stampo burocratico, ove vigevano lestessi leggi economiche dell’occidente capitalistico, ai padroni si sostiuivano i burocrati , ma la mu
    sica non cambia…economicamente poi la sfida competitiva fu necessariamente perdente poiche’ il capitalismo di stato e’ meno efficiente su scala planetaria di scontro di pot3nze imperialistiche.

    Detto cio’ i consigli di peter quasi equivalgono quelli della Sylvi..mentre l’anglo ci consiglia unacuraa bese di orecchiette e del buon vino , siesta alla messicana magari , variante di quella pugliese..non comprendo quella della Sylvi …si trattere a suo dire di mollare Ansaldo, Finmeccanica, Fincantieri, che so pure Enel ed Eni..con insieme i loro v3cchi operai protetti, magari per costruire competitivamente dei birilli per nipoti..da precari di massa che solo abbiano voglia a 6 700 euro al mese di farli, unanazione di camerieri cuochi e ciceroni, magari..Potrebbe funzionaRe…credo..ma mi cHiedo anzi chiedo a lei ..non si sentirebbe ferita nel suo essere patriota..vedere il disfacimento totale degli attributi produttivi dei produttori ?
    Renzi fa quello che deve fare e che la situazione gli impone di fare, il fatto che sia di vecchia sinistra o meno, fa parte del gioco dei tre cantoni..iriilevante….
    I fatti contano e sui fatti abreve le cose sono gia’ in moto…staremo a vedere pertanto io continuero’ finche’ mi sara’ permesso esercitare il diritto di critica, magari scherzando…purtroppo non mi sorregge nessuna fede messianica in Renzi e poi che non si possa nemmemo piu’ burlare del fiorentino patria dei burloni, la dice lunga sul clima..la Sylvi gia’ scrive che tutta la stampa gli da’ addosso ..brutto segnale.

    caino

  5. Peter
    Peter says:

    x CC

    Scusi, caro il mio baldo indefesso pedemontano mirafiorista, chi ha paragonato il sig. Renzi alla sinistra ‘storica’ italiana del Dopoguerra?!
    E lei ha riportato con mucho gusto lo slogan di basso prezzo, quello si’, degli urlatori di Genova. Dunque, chi e’ che non legge, non capisce, gli aurei scritti della signoria vostra illustrissima?!

    ‘ godi fanciullo mio,
    Stato soave, stagion lieta e’ cotesta
    Altro dirti non vo’, ma la tua festa,
    Ancor tardi a venir,
    Non ti sia grave’.

    P.

  6. sylvi
    sylvi says:

    x Caino

    Sono, questi, stati giorni di visite parenti defunti e ancora più o meno vitali.
    Poichè ho sette cimiteri da visitare in due Regioni, ( tre in provincia di Udine, due in quella di Pordenone , due in quella di Venezia), ci ho messo tre giorni pieni perchè oltre ai morti era necessario salutare i vivi, quelli di 80anni in su ovviamente, altrimenti ci metterei tre settimane!
    Capitò che ho ascoltato i racconti dei vecchi e i resoconti dei giovani.
    Un zio novantenne mi raccontava della crisi fra le due GM, con il nipote si parlava di quella odierna. Miseria? Allora sicuramente sì. ora un po’ meno.
    Un dato è certo : fra l’infanzia di quello zio e quella dei miei nipoti, crisi o meno, è transitato il Medioevo nell’Era moderna.
    In cento anni, non in mille! Teniamone conto!
    Abbiamo parlato dei fondamentali di una società: Salute, Scuola, Lavoro.
    I primi due, con alcune crepe, reggono ancora bene oggi…allora? ai tempi anche della mia e poi della tua infanzia…beh c’era poco da scialare quanto a diritti! Direi il minimo sindacale al ribasso!
    Il Lavoro? Certo non mancava il lavoro servile, si potrebbe dire quasi schiavile!
    La dignità del lavoro, i diritti, quelli che i nostri figli e nipoti reclamano come diritti acquisiti, li abbiamo acquisiti noi, la mia generazione!
    Quelli come me che, nonostante cattolici, votavano contro la Chiesa e i democristiani alla Fanfani, e non senza grandi patemi d’animo, e diciamo pure con una certa violenza verso ciò in cui credevano fermamente?
    I diritti acquisiti allora…che cosa hanno fatto le generazioni successive non dico per allargarli, ma almeno per tenerne i paletti ben fissi? Per mantenere salda l’eredità ricevuta?
    Prima una generazione di drogati, poi una di goderecci senza arte nè parte cui tutto era dovuto…
    Altro che diritto di critica!
    Vorrei aggiungere che ora, questa società, volente o nolente, dovrà rassegnarsi a considerare anche i DOVERI che sono sempre stati a braccetto con i DIRITTI per la mia generazione.

    I nodi vengono tutti al pettine…come diceva mia nonna!
    So che il mio discorso non è accettabile nè a dx nè a sx.
    Non me ne importa niente, è la realtà che prevale!

    Sylvi

  7. caino
    caino says:

    Mio buon Peter, lei definisce urlatori i migliori operai di Genova, si vede profondamente che lei oltre ai fondamentali , ignora pure i particolari e pretende di pontificare da un’OSCuro antro..questa volta non meritano neppure risposta i suoi latrati..pardon versi…
    Latri , latri pure..

    caino

  8. Peter
    Peter says:

    i ‘ latrati’ sono versi del Leopardi, invero sprecati e perduti su di lei.
    La sua cultura italica e’ al livello operaio, ma almeno loro hanno valide giustificazioni.

    P.

  9. Peter
    Peter says:

    Non sapevo che Firenze fosse ‘ patria dei burloni’, semmai quella sarebbe Napoli. Come pure del gioco delle tre carte.
    Il perfido CC farebbe bene a dedicarsi a polenta non brasata, sventramenti di galline e mungiture di mucche.

    P.

  10. caino
    caino says:

    Povero Peter,
    lei pensa veramente che non avessi riconosciuto i versi di Leopardi?
    Se le fa piacere si tenga pure questa sua convinzione, insieme a questa mia considerazione…: i versi di Leopardi, diventano latrati , scritti da Lei.
    Cosa vuole ..mi aspettavo questa sua considerazione…su Leopardi, non nascondo di averlo fatto apposta..dall’alto della sua prrsunzione , non ci si poteva aspettare altro..per cui continui purea latrare e se preferisce lo facci pure in berese della citta’ vecchia..sempre latrati saranno..
    Latri..la tri pure..davvero crede che qualcuno possa pensare minimamente che quei versi possano essere stati parto del suo cervello..mi facci il piacere mi facci..
    buoni e futuri latrati..

    suo
    Caino

  11. Peter
    Peter says:

    se crede che abbia da vergognarmi di essere pugliese, specie di brutto stronxo langhigiano e marxista della domenica, si sbaglia di grosso.
    Il guaio e’ che a voi pedemontani ipocriti, opportunisti e guerrafondai a tempo perso il resto del paese non vi ha mai presi a calci nel didietro come vi meritavate da Adua fino alla fine della seconda GM, e ben oltre. Sempre pronti a nascondervi sotto le ali dei forti, a seconda del momento, secondo i vostri calcoli della serva.
    Veda di calare le arie fritte, villano ignorante e volgare, che ‘ sempre volle’, ma da un pezzo non si ricorda neanche piu’ cosa voleva.

    P.

  12. caino
    caino says:

    Cars Sylvi,
    il tuo post merita veramente una risposta meditata e articolata con cura e rispetto per la qualita’del tuo intervento.
    Dico solo che “tu”mi costringi a parlare di fatti e ricordi personali, cosa che rifuggo in genere…insomma”mi ci tiri “per i capelli.
    Ora purtroppo non posso…
    a breve pero’ con calma entrero’ nelmerito del tuo post!

    A breve

    Caino

  13. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Non mi toccate Leopardi altrimenti divento una beeeestia!

    “La donzelletta vien dalla campagna
    in sul calar del sole,
    col suo fascio dell’erba; e reca in mano
    un mazzolin di rose e viole,
    onde, siccome suole, ornare ella si appresta
    dimani, al dí di festa, il petto e il crine.
    Siede con le vicine
    su la scala a filar la vecchierella,
    incontro là dove si perde il giorno;
    e novellando vien del suo buon tempo,
    quando ai dí della festa ella si ornava,
    ed ancor sana e snella
    solea danzar la sera intra di quei
    ch’ebbe compagni nell’età piú bella.
    Già tutta l’aria imbruna,
    torna azzurro il sereno, e tornan l’ombre
    giú da’ colli e da’ tetti,
    al biancheggiar della recente luna.
    Or la squilla dà segno
    della festa che viene;
    ed a quel suon diresti
    che il cor si riconforta.
    I fanciulli gridando
    su la piazzuola in frotta,
    e qua e là saltando,
    fanno un lieto romore;
    e intanto riede alla sua parca mensa,
    fischiando, il zappatore,
    e seco pensa al dí del suo riposo.

    Poi quando intorno è spenta ogni altra face,
    e tutto l’altro tace,
    odi il martel picchiare, odi la sega
    del legnaiuol, che veglia
    nella chiusa bottega alla lucerna,
    e s’affretta, e s’adopra
    di fornir l’opra anzi al chiarir dell’alba.

    Questo di sette è il più gradito giorno,
    pien di speme e di gioia:
    diman tristezza e noia
    recheran l’ore, ed al travaglio usato
    ciascuno in suo pensier farà ritorno.

    Garzoncello scherzoso,
    cotesta età fiorita
    è come un giorno d’allegrezza pieno,
    giorno chiaro, sereno,
    che precorre alla festa di tua vita.
    Godi, fanciullo mio; stato soave,
    stagion lieta è cotesta.
    Altro dirti non vo'; ma la tua festa
    ch’anco tardi a venir non ti sia grave.”

    (G.L.: il sabato del villaggio)

    P.S.: quella stradina in leggera salita che porta davanti le finestre di Casa Leopardi l’ho fatta decine di volte quando da ragazzo (un pò scapestrato, va da se) andavo a pomiciare all’imbrunire con una compagna di scuola – Laura, ovviamente il primo amore – prima che doveva rientrare a casa.
    Una volta ci acchiappò in flagrante il padre e ricordo ancora quel suo dito della mano grossa come un badile che mi mise sotto il naso.
    Bei tempi quei tempi…
    C.G.

  14. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    Mi spiace, alcuni sanno da un pezzo come farmi perdere le staffe.
    Chiedo scusa a Pino.
    Buon 4 novembre, so che lei, cara Sylvi, lo festeggia toto corde.
    Qui tutti indossano papaveri rossi che mi danno sempre sui nervi, tanto per cambiare.

    Un saluto

    Peter

  15. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Caino.
    Leggo che la TAV verrà a costare 3,6 miliardi (di euro) in più del preventivato..
    Ma non doveva essere costruita “comodamente” con il budget di soli 20 miliardi (di euro)?
    E Renzusconi cheffà, tace?

    Ho la vaga impressione che il lievitamento dei costi sia dovuto..a quei puzzoni dei sindacati e all’articolo 18 che causano all’imprenditoria “del fare” così tanti ostacoli e freni allo sviluppo del Paese.
    Eggià, deve essere proprio così.

    C.G.

  16. Anita
    Anita says:

    x Caino # 67

    Caro CC,
    thank you for the video, it’s the gift that keeps on giving…
    Most things were known, but the media kept them silent…
    Scusa l’inglese, sono di premura.

    Anita

  17. caino
    caino says:

    Certamente caro Pino, nemmeno si e’accorto che in realta’mi ha fatto un sacco di complimenti, intanto cerchero’di estendere le mie letture anche al Lunedi’,devo recuperare un sacco di tempo perso.

    Caino

  18. Peter
    Peter says:

    x CC

    Visto che lei insinua spesso che la mia regione di origine non vale un granche’, lo fa solo in quanto ‘erede’ degli ultimi ‘colonizzatori ‘ italici storici. Dopo di voi, i colonizzatori veri sono i suoi odiati atlantici. Coi quali non si scherza dato che hanno in mano tutto il mondo, o quasi.
    Mi sono scusato perche’ non e’ esattamente giusto farle una colpa della sua appartenenza geografico-storica, ma se lei insiste coi suoi sfotto’ allora non posso tirarmi sempre indietro. Di complimenti proprio non ce ne sono. Anche i Savoia, in fondo, erano piemontesi, quindi taccia e ponderi.

    P.

  19. caino
    caino says:

    Rubata pure questa..dal mondo internette

    Renzi oggi ha visitsto tre fabbriche italiane.
    Rientrera’solo in tatda serata dalla Polonia.

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