1° febbraio, Giorno della Memoria. 28 gennaio, terza udienza del processo all’Operazione Condor. LA VERGOGNA DEL SILENZIO GENERALE!

1) Ieri, 1° febbraio, era Il Giorno della Memoria. Che però non è fregato nulla a nessuno e nessuno lo ha infatti ricordato perché riguarda un pezzetto del gigantesco Olocausto di indigeni perpetrato nelle Americhe da noi europei man mano diventati americani.

2) E il 28 gennaio c’è stata a Roma la terza udienza preliminare del processo per le vittime italiane dell’Operazione Condor, come venia chiamato in codice lo sterminio clandestino nel Sud America dei militari golpisti foraggiati dagli Usa degli oppositori politici, veri o presunti, tragicamente noti come desaparecidos, cioè scomparsi.

Il 25 gennaio si è invece molto parlato della Giornata della Memoria che riguarda invece lo sterminio degli ebrei nella Germania nazista. Il solito nostro uso di due pesi e due misure è stato particolarmente sfacciato perché è stata ospite di molte iniziative – da “Che tempo che fa” a Rai Tre a cerimonie e interviste – una anziana signora  nipote di un ebreo milanese deportato ad Auscwitz e madre di una ragazza desaparecida in Argentina. Molta giusta commozione. Ma, ongiustamente, neppure un accenno all’udienza imminente al trbunale di Roma e tanto meno all’Olocausto dei “musi rossi” americani. Il che la dice lunga anche sulla nostra ipocrisia, nutrita dal non disinteressato buonismo e politicamente corretto “de sinistra”.

Propongo pertato un paio di articoli, il secondo è un’intervista, apparsi sui rispettivi due argomenti. E un commento apparso al primo. Commento che dovrebbe far riflettere in particolare oggi, visto che c’è un papa gesuita. Cioè di un ordine religioso che ha preso parte alla persecuzione degli “indiani d’America”.

1) – http://www.famigliacristiana.it/articolo/indiani_010212101431.aspx

INDIANI SIOUX, IL GIORNO DELLA MEMORIA

01/02/2012  Il 1 febbraio 1876 gli Stati Uniti dichiararono guerra ai Sioux che non volevano abbandonare i territori dov’era stato scoperto l’oro. E fu l’inizio del massacro di Wounded Knee.

Oggi cade l’anniversario di una dichiarazione di guerra troppo spesso ignorata o non considerata come tale. Il 1 febbraio 1876 il ministro degli Interni degli Stati Uniti d’America dichiarò guerra ai Sioux “ostili”, quelli cioè che non avevano accettato di trasferirsi nelle riserve, dopo che era stato scoperto l’oro nelle Black Hills, il cuore del territorio Lakota. Come si potevano traferire migliaia di uomini, donne e bambini dalla terra dov’erano nati, in una stagione dell’anno in cui il territorio era coperto di neve? Molti indiani pare neanche ricevettero l’ordine, in quanto impegnati nelle loro attività di caccia, lontano dalla propria residenza.

Quella dichiarazione di guerra del 1 febbraio fu l’inizio del massacro degli Indiani d’America, che culminerà con l’eccidio di Wounded Knee, passato alla storia grazie a canzoni, libri e film. Sul finire del dicembre 1890, la tribù di Miniconjou guidata da Piede Grosso, appresa la notizia dell’assassinio di Toro Seduto, partì dall’accampamento sul torrente Cherry, sperando nella protezione di Nuvola Rossa. Il 28 dicembre furono intercettati dal Settimo Reggimento, che aveva l’ordine di condurli in un accampamento sul Wounded Knee: 120 uomini e 230 tra donne e bambini furono portati sulla riva del torrente, circondati da due squadroni di cavalleria e trucidati.

“Seppellite il mio cuore a Wounded Knee” di Dee Brown è il libro (anche film) che ha commosso generazioni di persone e ispirato cantanti di tutte le generazioni e latitudini, fino a Fabrizio De Andrè che compose la canzone “Fiume Sand Creek”, Prince e Luciano Ligabue. Protagonista delle lotte indiane per 40 anni fu il Capo Nuvola Rossa (1822-1909) che si confrontò aspramente con l’agente governativo perché venisse rispettata l’autorità tradizionale dei capi indiani. Nel 1888 invitò i Gesuiti a creare una scuola per i bambini Lakota nella riserva indiana, una scelta necessaria per mantenere il legame degli Indiani con la loro terra. Pochi anni prima il governo aveva cercato di obbligare i bambini a frequentare una scuola “bianca” per essere “civilizzati” con risultati disastrosi per la cultura indiana.

Nuvola Rossa andò a Washington più volte di ogni altro capo indiano e rimane il leader più rispettato del suo popolo, insieme ad Alce Nero, noto per la sua forte carica spirituale. Quest’ultimo aveva 13 anni nel 1876 ed era già impegnato nella causa, tanto che l’anno dopo andò a Londra per incontrare la Regina Elisabetta. Così racconta il massacro di Wounded Knee: «Brillava il sole in cielo. Ma quando i soldati abbandonarono il campo dopo il loro sporco lavoro, iniziò una forte nevicata. Nella notte arrivò anche il vento. Ci fu una tempesta e il freddo gelido penetrava nelle ossa. Quello che rimase fu un unico immenso cimitero di donne, bambini e neonati che non avevano fatto alcun male se non cercare di scappare via».

I Sioux, che preferiscono chiamarsi Dakota o Lakota, sono la principale tribù degli Stati Uniti, con 25.000 membri. Ora vivono in riserve nei loro antichi territori. Continuare a raccontare la loro storia (pochi giorni fa è stata la Giornata della memoria) è un modo per non dimenticare di cosa è stato capace l’uomo nel corso della storia e fare in modo che episodi simili non si ripetano.

Commento di Alessandro Profeti10

Sinceramente, crediamo sia opportuno aggiungere qualcosa, e non di poco conto. Dall’intero paragrafo si intuisce la bontà dell’intervento dei gesuiti e la pessima condotta del governo, ma è necessario ricordare che le “scuole bianche” a cui ci si riferisce, furono successivamente istituite dal Governo e assegnate alla gestione proprio dei gesuiti e della chiesa cattolica. E qui, purtroppo, le cose non sono affatto andate bene. Infatti, è proprio in queste scuole che si è consumato con l’imposizione forzata e la violenza il distacco dei bambini Nativi dalle proprie famiglie e la perdita d’identità culturale che tanto ha pesato sulle vittime e che ancora pesa sulle generazioni che si sono susseguite a quelle che questi abusi li hanno vissuti sulla propria pelle.

Non parliamo infatti di episodi isolati, ma di un sistema ben preciso congegnato per isolare i bambini dalle proprie famiglie e dalla propria cultura, proibendone ogni contatto, e cancellare con la forza la loro identità indiana per sostituirla con quella dei bianchi (e con la religione cattolica). Le testimonianze di questo sono ormai innumerevoli e tali al punto che è impossibile parlare e scrivere della storia dei Nativi “dimenticando” questo capitolo durato tanti anni. Dal 1879 fino al 1960, più di 100.000 bambini indiani americani e Nativi dell’Alaska sono stati costretti a frequentare queste scuole. I bambini sono stati allontanati con la forza o rapiti dalle loro case e portati alle scuole. Le famiglie rischiavano la reclusione se si mettevano in mezzo o tentavano di prendersi i loro figli indietro. Circa 100, solo in USA, erano le boarding school, alcune ancora attive fino al 1970.

Generazioni di bambini sono stati sottoposti alla disumanizzazione, la crudeltà e le percosse, le violenze fisiche e sessuali, il tutto destinato a spogliarli della loro identità e la cultura Nativa. L’obiettivo finale era quello di “civilizzare” i bambini. Quello che era iniziato come una conversione dei bambini ad una nuova religione e ad un nuovo modo di vivere, divenne nient’altro che un genocidio culturale. Quelle scuole non erano solo del governo, ma anche della chiesa cattolica. Vi erano preti, suore e funzionari che rispondevano ad essa. Scrivere che “…continuare a raccontare la loro storia è un modo per non dimenticare di cosa è stato capace l’uomo nel corso della storia e fare in modo che episodi simili non si ripetano” è giusto, ma questa storia va raccontata fino in fondo.

Nell’articolo di cui stiamo parlando, questa parte di storia è inesistente, eppure è parte integrante del genocidio fisico e culturale perseguito e compiuto nei confronti di questi popoli. Anche questo NON va dimenticato. Né nel Giorno della Memoria, né mai.

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2) – http://www.huffingtonpost.it/alessio-aringoli/da-auschwitz-a-colonia-dignidad-intervista-di-cristina-guarnieri-a-andrea-speranzoni-_b_4673069.html

Da Auschwitz a Colonia Dignidad. Intervista di Cristina Guarnieri ad Andrea Speranzoni

Domani si terrà presso il Tribunale di Roma la terza udienza preliminare del Processo Condor. I regimi politico-dittatoriali dei Paesi del Cono Sud (Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Paraguay, Perù e Uruguay) si unirono negli anni Settanta in una operazione del terrore chiamata “Piano Condor“, che ha dato vita al neologismo tristemente noto: desaparecidos. 30.000 scomparsi, molti dei quali buttati giù vivi dagli aerei nei “voli della morte” sul Rio de la Plata. 500 bambini rubati e cresciuti sotto falsa identità dalle famiglie stesse dei militari che li avevano strappati ai loro genitori. Un milione e mezzo di esuli sparsi per il mondo, con vite marchiate a fuoco per sempre. Dittature feroci che hanno coinvolto anche migliaia di nostri concittadini. Nelle aule giudiziarie italiane, a 40 anni dall’accaduto, si celebra un processo di portata storica che da un lato si pone il compito di ricostruire i fatti focalizzandosi sulle responsabilità individuali degli imputati e dall’altro rappresenta un gesto simbolico forte e coraggioso per noi e per le generazioni a venire.

Andrea Speranzoni, uno degli avvocati difensori delle vittime, ce lo racconta così:

Il processo di Roma sui desaparecidos italiani, vittime dell'”Operazione Condor”, costituisce una tappa importante per la storia giudiziaria del nostro Paese. Le vittime sono cittadini italiani residenti all’epoca dei fatti in Cile, Argentina e Uruguay, che appartenevano a movimenti di matrice cattolica o socialista e si opponevano alle dittature dell’epoca. Alcuni erano sindacalisti; altri impegnati in battaglie per la giustizia sociale e per l’affermazione dei principi di democrazia e di uguaglianza. Leggere fra le carte d’indagine le loro storie non può non far venire in mente il carattere universale dei principi che li animavano e quanto scritto anche negli articoli 2 e 3 della Costituzione repubblicana italiana. Vi si afferma, infatti, che in democrazia sono garantiti i diritti inviolabili dell’uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità; che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinione politica e di condizioni economica e sociale; e che le diseguaglianze sostanziali debbono essere livellate. Tali principi personalistici ed egualitari, estranei a qualsiasi concezione autoritaria, animavano il loro agire quotidiano, i loro pensieri e, prima ancora, il loro sentire.

E chi sono gli imputati?

Gli imputati chiamati a rispondere dei reati a titolo concorsuale sono 34. Erano inseriti in diversi modi dentro le strutture amministrative e poliziesche del Piano Condor, un’operazione segreta gestita dai Servizi di Intelligence dei Paesi latino-americani e nata su input del Colonnello dell’Esercito cileno di Pinochet, Manuel Contreras Sepúlveda. Nel 1975 Contreras era a capo della Dirección de Inteligencia Nacional (Dina) e nel mese di ottobre invitò i pari grado degli altri Paesi a partecipare alla cosiddetta Prima Riunione di Lavoro dell’Intelligence Nazionale. La riunione si tenne tra il 25 novembre e il 1° dicembre di quell’anno, con l’intenzione di costituire un coordinamento efficace dei servizi di Intelligence. Il Giudice spagnolo Baltasar Garzón ha correttamente affermato che la Dina era un’organizzazione al di fuori della struttura organica istituzionale delle Forze Armate, alle dipendenze dirette di Augusto Pinochet, che ebbe lo scopo di attuare una serie di attività criminali quali sequestri, torture, omicidi o sparizioni. Un altro magistrato che negli Stati Uniti si occupò dell’attentato contro Orlando Letelier, il procuratore Ernest Lawrence Barcella, affermò che “la Dina, in quanto organizzazione, cospirò allo scopo di commettere attentati terroristici in Spagna, Francia, Italia, Portogallo, Stati Uniti d’America, Messico, Costa Rica, Argentina, Cile e altri Paesi“. Dentro questo contesto criminale operarono vari soggetti, inseriti in una catena di comando determinata. Altri furono reclutati nel corso di singole appendici dell’Operazione. Secondo quanto riferito dal neofascista italiano Vincenzo Vinciguerra, membro del gruppo Avanguardia Nazionale, l’assassinio di Carlos Prats era stato realizzato nell’ambito del Piano Condor. Anche il Governo americano, nel corso delle indagini sul caso Condor, ha fornito importanti informazioni. Nel settembre del 1996 si venne a sapere, attraverso alcuni documenti, che la CIA era a conoscenza già dal 1976 dell’esistenza di questi organismi repressivi del Cono Sud. È in questa cornice – che forse può apparire fantapolitica, ma che è esistita e ha portato alla perpetrazione di crimini e violenze indicibili – che si collocano le storie delle persone colpite. E attraverso le loro storie si cercherà di scrivere una pagina giudiziaria importante, di cui giudici e avvocati saranno interpreti.

Ti sei occupato anche dei crimini commessi dai nazifascisti in Italia: gli eccidi che hanno sterminato intere comunità come Marzabotto, Montesole, Casalecchio o i luoghi del dolore dell’Appennino tosco-emiliano. Che valore hanno questi processi, nella tua esperienza, per le vittime?

I processi sui crimini nazifascisti celebrati in Italia dopo il rinvenimento dell’archivio di fascicoli insabbiati nel 1961, ribattezzato “Armadio della Vergogna”, ha rappresentato per le vittime una riappropriazione della propria storia. Nei crimini contro l’umanità, infatti, la vittima prova l’esperienza traumatizzante di non appartenere più al mondo e alla comunità. I processi, e dentro i processi il momento del racconto pubblico costituito dalle testimonianze, hanno rappresentato la formula di una ricomposizione. Cercare giustizia, da parte delle vittime, è stato ed è comprendere e sconfiggere lo sguardo del dottor Panwitz di cui scrive Primo Levi in Se questo è un uomo. Nei crimini gravi, non intercorre uno sguardo tra autore e vittima. L’atto di giustizia spiega l’assenza di questo sguardo e la supera.

Che valore hanno questi processi per la storia, per il nostro Paese?

Il nostro è un Paese che non ha il vizio della memoria e in cui non è così scontato sentire una parola interamente e integralmente indignata e offesa per l’enormità dei crimini commessi anche sul nostro territorio nazionale dal fascismo e dal nazismo. La storia dei fatti che il processo penale ricostruisce, con un proprio sistema di regole, non è quella con la esse maiuscola; è fatta di tante testimonianze, di tante storie individuali che formano un mosaico collettivo. Un mosaico che però parla, a noi tutti.

Che funzione svolge la memoria all’interno di un processo?

Dentro un processo la memoria nasce dal racconto individuale dei testimoni, dal loro atto di ricordare. Ricordare spesso esperienze dolorose e di sottrazione di affetti familiari e di comunità. Il gesto del ricordare – come ci suggerisce lo scrittore uruguayano Eduardo Galeano nel Libro degli abbracci – richiama l’azione del ritornare a sentire ciò che il cuore conserva come fosse uno scrigno, re-cordis, appunto.

Cosa significa per te, in quanto avvocato, partecipare al Condor?

Partecipare come difensore di parte civile al processo per l’Operazione Condor mette in movimento molte cose dentro di me. Sia da un punto di vista professionale che personale. Mette in gioco scelte difensive che già in passato ho avuto la possibilità di realizzare in processi per reati di terrorismo interno e di eversione e per i processi relativi ai crimini nazifascisti del 1944. Direi però che dietro a queste biografie e dietro ai volti delle vittime trovo legami e strade che mi parlano del presente e che offrono chiavi di lettura per comprenderlo. La domanda di fondo è: come è stato possibile tutto questo? Secondo il rapporto della Commissione Nazionale di Verità e Riconciliazione le vittime della Dina furono quasi 1800.

Oggi pomeriggio, alla Fondazione Lelio Basso di Roma, discuterai insieme ad altri dei rapporti fra ex appartenenti all’esercito nazista e dittature sudamericane. Da “Colonia Dignidad” all’Operazione Condor. Ci parli di qualcuno di loro?

Il riutilizzo di ex appartenenti all’esercito nazista in settori di pianificazione o in settori operativi della cosiddetta “macchina del terrore” è una costante che si è riscontrata in numerosi scenari delle dittature latino-americane. Ricordiamo il caso dell’ex ufficiale delle SS Klaus Barbie, fuggito in Bolivia nel 1951 con il nome di copertura di Klaus Altmann, la tormentata vicenda che riguardò la sua estradizione in Francia e il processo penale a suo carico. Barbie venne individuato già nel 1974, ma fu estradato in Francia solo nel 1983 e condannato all’ergastolo nel 1987. Le condotte contestategli riguardavano arresti, torture, fucilazioni, deportazioni e in particolare l’ordine di rastrellamento compiuto all’interno di un asilo di Izieu, nel corso del quale 43 bambini erano stati arrestati e deportati ad Auschwitz. Fu condannato per 373 omicidi: la condanna giunse 43 anni dopo i fatti. Barbie-Altmann aveva goduto dal 1951 di importanti protezioni.

A Colonia Dignidad, il luogo di tortura gestito dalla Dina cilena retta da Manuel Contreras, erano confluiti diversi ex nazisti e fascisti…

Su Colonia Dignidad il Processo Condor presenta molta documentazione interessante. Colonia Dignidad è un villaggio cileno della provincia di Linares fondato da un gruppo di immigrati tedeschi nel 1961. Il villaggio ebbe delle caratteristiche tipiche di una zona militare inaccessibile: era dotato di un sistema molto severo di protezione e di controllo degli accessi. Il Centro Wiesenthal ha presentato ampia documentazione che testimonia come Josef Mengele, tristemente noto per gli esperimenti sulle “cavie umane” durante l’Olocausto, sia transitato in questo luogo. Durante gli anni della dittatura di Pinochet servì come centro di tortura, inserito a tutti gli effetti nella Dina. Il caso della sparizione e dell’omicidio del cittadino italiano Juan Bosco Maino Canales si svolge in parte proprio a Colonia Dignidad, in parte in un luogo che si chiamava Villa Grimaldi e che fungeva anch’esso da Centro clendestino di detenzione. In quel contesto la magistratura cilena ha accertato peraltro la commissione di gravissimi abusi sessuali su minori di cui si rese responsabile, fra gli altri, il fondatore di Colonia Dignidad, Paul Schäffer, ex ufficiale medico della Luftwaffe, condannato a 20 anni di reclusione e morto nel penitenziario di Santiago nel 2010.

Walter Benjamin scriveva che “esiste un appuntamento misterioso tra le generazioni che sono state e la nostra. Il passato reca con sé un indice segreto che lo rinvia alla redenzione“. Sembra che ci troviamo in questo appuntamento. Il processo Condor cui stiamo partecipando ci obbliga a convocare assieme, in una stessa costellazione, i crimini di guerra nazifascisti e i genocidi delle dittature sudamericane. In che modo si può nutrire una cultura della vigilanza, perché tutto questo non accada mai più?

La cultura della vigilanza deve muovere da un presupposto: la consapevolezza che ciò che è accaduto può ri-accadere, magari in altre forme, in altri contesti geografici o anche in forme simili a quelle già storicamente sperimentate. Chi infatti ha attuato questi crimini che offendono l’umanità intera non è un’entità malvagia astratta: si tratta invece di uomini, di scelte operate da alcuni di loro. Alla base di tutto c’è la pratica della cancellazione dell’umano, l’assenza di uno sguardo empatico sull’altro. Questi passaggi possono facilmente ripetersi, possano trovare un comodo alibi nella miseria economica, nel razzismo, nel timore dell’altro e del diverso.

Le risposte da creare e da proporre in una dimensione sia pubblica che privata sono plurime: il racconto dei testimoni è fondamentale, ma poi ci sono i progetti educativi, un modo approfondito di fare informazione, l’attenzione a ciò che succede attorno a ognuno di noi e il dotarsi di strumenti conoscitivi ampi. Un ruolo importante lo gioca anche il processo penale, che permette di salvare le microstorie dei singoli, pur nella distanza temporale che ci separa dagli eventi, e di ricostruire una memoria storica collettiva.

La consapevolezza del rischio che si riaffacci la disumanizzazione dell’altro non deve sfumare mai dentro di noi. Di questo le vittime dell’Operazione Condor ci parlano.

* Andrea Speranzoni è avvocato penalista del Foro di Bologna. Nell’ultimo decennio ha difeso numerose parti civili nei principali processi per crimini nazifascisti istruiti dopo la scoperta del cosiddetto “Armadio della vergogna”. Si è occupato inoltre di processi relativi all’eversione di destra e al terrorismo in Italia, difendendo i familiari delle vittime.

174 commenti
Commenti più recenti »
  1. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Quote:

    Cerutti Gino { 31.01.14 alle 21:25 }
    Povera komare….
    C.G.

    Si spieghi meglio e, noti bene che io non ho mai ricevuto l’appellativo di “povera” e non si parla di finanzie.

    Ogni parola ha un significato, le chiedo una spiegazione!

    Anita

  2. Popeye
    Popeye says:

    http://en.wikipedia.org/wiki/Indian_massacre

    Qui troverete un elenco do tutte le strage commesse nel Nord America dal 1325 al 1911.
    Usate Google Translate per leggerlo in italiano.
    Cose da notare le strage furono commesse:
    1 – Da bianchi su indiani
    2 – Da indiani su bianchi
    3 – Da indiani su indiani (notate la strage del 1325 prima della scoperta del 1492)
    4 – Da combinazione Francesi e indiani contro Inglesi e indiani e viceversa

    Scommetto che se si fa un bilancio tra vittime bianche e vittime indiane la differenza non e’ di molto.

    Mi domando dov’e’ il genocidio? Se questo e’ un genocidio cosa e’ quello che ha fatto Stalin, Mao Tse Tung, e Pol Pot non in sei secoli ma in meno di uno.

    Non esageriamo!

  3. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Anita.
    Se il significato non lo capisce significa che fa finta di non capirlo.
    C.G.

  4. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Popeye.
    Interessante, mi sembra però che un genocidio non ne debba quasi giustificare un’altro.
    Genocidi sono e genocidi rimangono.
    Penso che su questo si possa essere d’accordo.
    O nò?

    C.G.

  5. Peter
    Peter says:

    x Caino

    Re il post precedente, x Sylvi, volevo ovviamente dire giudizi sintetitci a priori, non analitici a priori che sarebbero ovvi

    Un saluto

    Peter

  6. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    X Popeye

    I genocidi sono TUTTI genocidi. Compresi quelli dei neri sui neri, dei “pellerossa” sui pellerossa, di Polpot, ecc. Ma NESSUN genocidio ne giustifica un’altro. Infine: se i neri o i rossi o i gialli si “genocidiano” tra loro, non è un buon motivo per spazzarli via anche noi. Gli ebrei della Giudea perseguitarono i “pagani” e poi i giudei cristiani, cioè pre Costantino e soprattutto pre Adriano. Ciò NON giustifica lo sterminio fatto dai tedeschi nel secolo scorso.
    Ho letto che le guerre di Shaka Zulu contro le altre tribù fecero 800 mila morti. E senza armi da fuoco! Insomma, i neri NON sono migliori dei bianchi, siamo tutti bestie pronti a fare stragi per i nostri interessi. La favola del nero buono, dell’indiano buono e del bianco cattivo non mi ha mai convinto, sino solo favole. Sono sballati certi modelli di civiltà e organizzazioni sociali, con eccessi di prepotenze e violenze. Direi che dovrebbe valere il principio di non andare a sparare in casa e in terre altrui, anche perché non ci piacerebbe se gli altri lo facessero con noi.
    Tutto qui.
    Un saluto.
    pino nicotri

  7. Caino
    Caino says:

    Egr sig Nicotri,

    eccellente post e ancor meglio la risposta al fungo porcino Pop, che ha la caratteristica di spuntare in tutte le stagioni dell’anno.(quando fa comodo)
    Si potrebbero dire ,le sue, caro Nicotri, parole al vento,tanto quello che interessa ” a loro” è nascondere,fare propaganda ideologica.
    Un appunto: se gli Ammerikani si ammazzassero tra di loro,beatamente,come avvenne nella guerra di secessione,non credo proprio che noi Europei si avesse il diritto di intervenire.
    Infatti se la sono risolti quasi da soli.
    Il principio discriminante, almeno nel diritto internazionale era fino alla guerra contro l?iRAQ, quello tra guerre interne e guerre tra nazioni.
    Meglio poi ,non indagare troppo sui giusti e colpevoli, un valanga di merda (ipocrisia ) ci travolgerebbe.
    Vale il principio di casa propria, e in una certa misura si giustifica pure il principio di ritorsione.
    Il terrorismo internazionale ha stravolto questi concetti in parte,ma sempre chiedere a chi giova ?

    Caino

  8. Caino
    Caino says:

    Egr sig Nicotri,
    a tal fine sto preparando ,perché lunghissima, una raccolta esauriente di tutta la merda mediatica sparata da Busch J e Blair per convincere Congresso e Comuni della necessità dell’intervento e poi per nascondere il resto .Dai gas al cianuro contro i curdi , fino al caso della soldatessa ecte,ect
    Per la serie solo giornalisti embedded ,con patentino !
    No free-lance..poi faremo il conto anche di questi ultimi !
    Magari in passato lei ha già pubblicato , ma vale la pena di fare una raccolta completa..sempre per la memoria !
    Nel caso mi avverta se lo vuol fare lei meglio !

    Caino

  9. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    A chi giova?
    All’industria di morte, quella degli armamenti.
    Vuole mettere, egregio Caino, e scusi se mi ripeto su queste schizofrenie: con i soldi che si investono per costruire UN SOLO panzer “Leopard” dell’ultima generazione, si potrebbero creare infrastutture scolastiche compreso TUTTO l’indotto, per circa 80’000 (ottantamila) bambini del cosidetto terzo mondo.
    Cifre da “Save the Children” una ONG che sostengo, tra le altre, con un piccolo obolo annuale.

    C.G.

  10. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Caino

    Il terrorismo internazionale è stato inventato e praticato dalle grandi potenze, Usa in testa che lo ha utilizzato a Cuba, Nicaragua, Cile, Argentina, Bolivia, Italia (bombe del ’69 e strage di liaza Fontana), Afganistan, ecc. Il terrorismo nazionale è stato inventato dai sicari, noti anche come zeloti, in Giudea ai tempi delle guerre giudaiche, riesumato contro inglesi e arabi nella Palestina storica dai sionisti antisemiti (strage di inglesi all’hotel King David, strage di palestinesi a Deir Yassin, ecc.), imitato dagli algerini contro la Francia colonialista e teorizzato dagli italiani nel ’65 con i tre giorni del convegno La guerra rivoluzionaria moderna all’hotel Parco dei Principi, a Roma. Gli atti cel convegno furono editi da Volpe Editore, via Michele Mercati, a Roma.
    C’è però da dire che il terrorismo inteso non come attentati, ma come strage “esemplare e ammonitrice” di popolazioni è stato ampiamente praticato dall’Orda d’Oro, cioè dai mongoli, da Tamerlano, dagli europei nelle Americhe, mi pare anche tra indigeni in centro America e in Africa.
    Insomma, il più pulito tra noi “razze umane” non solo ha la rogna, ma gronda sangue e merda. A partire da Abele, che grondava del sangue delle sue vittime sacrificali al suo orribile dio.
    Un saluto.
    pino nicotri

  11. Caino
    Caino says:

    Egr Cuoca Sylvi,

    se volessi seguirla sul suo terreno(stizzito) ,direi che finalmente ha azzeccato una risposta giusta :..Perciò è inutile che mi facciate gli esami, sono irrimediabilmente …NON alla vostra altezza!

    Nessuno qui vuol farle degli esami..santo giove..
    Direi che in parte adotta la tattica di farsi le domande e darsi le risposte più appropriate.
    Nessuno la giudica sul terreno della Matematica è Lei che provoca, accusando Peter di cultura e nozioni imparaticce e poi cita Kant a sproposito,nel merito del discorso matematico.
    In sostanza ,lei, da brava Cuoca sa molto bene che se getta cibi incautamente in una padella di olio bollente,poi non si deve lamentare che se qualche goccia le ritorna in viso.

    Caino

  12. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xcg
    Non credo che cosi vada bene….
    a me rispondi…”io constato”….con Anita sei altrettanto elusivo…
    ma un po’ di coraggio nella vita nell’ essere chiaro mai?
    Non solo vai girando urinando per calle e caserme americane…
    ma ti vai anche pisciando addosso…insinuando senza avere il coraggio di chiarire…ma cosi si comportano i pusillanimi…non e’ un comportamento da uomo…e dovresti vergognarti…
    …come vedi io sono stato chiaro e senza mezzi termini…
    Rodolfo

  13. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Anche sulle tue “chiarezze e mezzi termini” (sic!) quasi quasi mi scappa nonostante che, in quanto a vescica, è tutto nell’ordine delle cose.
    Tranquillo, intervieni quando sei interpellato oppure fallo quando pisciano le galline.

    C.G.

  14. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Riflessioni mattiniere….
    per me e’ il corso della storia….e’ il corso dell’ umanita’ …che si badi non e’ ancora finito….altre tragedie aspettano l’ umanita’ …forse anche piu’ gravi…e’ il costo che si e’ dovuto pagare si deve pagare e si paghera’ per arrivare un giorno a creare il vero paradiso terrestre…
    un mondo dove regni la pace …la comprensione il mutuo soccorso senza secondi fini…
    l’ uomo e’ testardo…deve capire…e questo puo’ avvenire solo attraverso grandi sofferenze…attraverso l’ inferno..
    Questo e’ in parte(non del tutto) gia’ avvenuto…esempio Europa….ma la strada da percorrere e’ ancora lunga.
    Arrivando a questo punto…non resta altro che constatare…criticare…il presente …ma recriminare il passato e’ stupido….le cose andranno cosi come dovranno andare senza inutili fantasmi….il passato caso mai lo si puo’ ricordare.. ad esempio cosi come si ricorda la Shoa’ …ricordare…perdonando..senza recriminazioni odiose…pensando sopratutto all’ oggi e al domani….ed e’ cosa buona ….
    tutto il resto e’ fuffa….tutto il resto non solo altro che tentativi a creare piu’ odio …piu’ incomprensioni…
    Rodolfo

  15. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Io la capisco fin troppo bene…ma nel mondo civile si deve avere il coraggio delle proprie parole/azioni.
    In un blog ci sono altri lettori/partecipanti, i suoi messaggi semi monosillabi non appartengono in pubblico.
    Cioe’ lei e’ il solito codardo!

    Anita

  16. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Il pensiero di ciggi’…riguardo il cararmato e gli 80.000 bambini e’ un pensiero buono di per se…ma in fondo e’ un pensiero stupido…..perche’ non arriva a pensare piu’ di tanto..
    per esempio a chi ha costruito quel cararmato….a tutti i lavoratori che hanno guadagnato sostenendo le loro famiglie…a tutto quello che a loro volta con i loro guadagni hanno acquistato sostenendo l’ economia del proprio paese…a tutti i profitti ottenuti.
    La stessa cosa possiamo dirla di tutti gli aerei da combattimento…da tutte le armi che vengono costruite e da tutti gli eserciti esistenti.
    Bisogna vedere prima pero’ come sostituire tutta questa economia che per un certo verso ha creato ….oltre che distruzione e morte anche benessere e vita.
    Se si vuole eliminare l’ industria aereonautica …quella navale..da guerra…e quella bellica nel suo insieme…..bisogna anche vedere prima… come sostituire quel benessere a milioni di uomini e alle loro famiglie…e a come sostituire i profitti….
    per quanto cinico…vorrei sapere quale profitto puo’ dare creare infrastrutture scolastiste nel terzo mondo…ma il mondo vive di lavoro vero …di profitti e di scambi…. creare infrastrutture e benessere nel terzo mondo dovrebbe essere fatto ugualmente…benessere e lavoro per quelli del posto….ma non togliendo il benessere e il lavoro agli altri…il giorno in cui la costruzione di un cararmato sara’ superfluo…per il discorso del mio 17… arrivera’….cosa ci fa’ un cararmato in un mondo in cui regna la pace….ma a cio’… ci si potra’ arrivare solo gradualmente…
    Rodolfo

  17. Shalom
    Shalom says:

    Come volevasi dimostrare! Herr Rodolfo preferisce la memoria solo formato Shoa, il resto, cioe’ il dolore, le lacrime, i lutti, i morti altrui, va tutto buttato nella spazzatura. Scurdammoce do passato! Senza pero’ mai dimenticare che il trisavolo di Arafat si metteva le dita nel naso e scoreggiava.
    Il colmo del ridicolo e della vergogna di questo finto buonista e’ che dimentica un paio di particolari:
    – la nascita dello Stato di Israele e’ stata basata sul “ricordo” che i romani cacciarono dalla Palestina tutti gli ebrei. Balla peraltro colossale. Non e’ questo un esempio di “memoria” addirittura bimillenaria, anche se taroccata?
    – la truffa del “diritto al ritorno” per rubare altra terra ai palestinesi non si basa forse sul “ricordo” (balla) che tutti gli ebrei erano stati cacciati dalla Palestina al tempo dei romani?
    Shabbat Shalom
    Shalom

  18. Nonno Pero
    Nonno Pero says:

    x MARCHIONNE

    W LA FCA!
    (Però con la i, mona! Impara come se scrive. O in America i te gà bevùo anca el servèo?)
    Nonno Pero

  19. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xShalom
    il mio 20 trattava altre cose….ma tu vai a finire sempre la’ dove la lingua batte quando un dente duole….la solita fuffa che conosco…
    ma….continuando il mio discorso…
    passeggiando questa mattina con Alex mentre continuavo a raccogliere le “immense cacchine”…osservavo le perfette e pulite fognature americane….
    mi son ricordato di quelle tedesche…. per riflesso ho pensato all’ Italia….a Roma sott’ acqua per le fogne tappate…..agli argini dei fiumi che non tengono …alle frane …
    ecco…si potrebbero togliere dall’ industria bellica italiana qualche migliaio di persone ed adibirle alla pulizia delle fognature di Roma e altre citta’….creando un nuovo mestiere…sara’ forse cosi costruito un cararmato in meno…ma la gente continuera’ a lavorare … a guadagnare…a spendere…
    mi si dira’…e dov’ e’ il profitto? Il profitto sarebbe tutti quei soldi risparmiati che i comuni dovranno spendere per rimettere le cose a posto …e questo anno per anno…
    nun….ci sara’ un cararmato in meno….e con questo? Non si puo’ ora pensare di andare a costruire infrastrutture scolastiche nel terzo mondo…solo perche’ e’ stato costruito un cararmato in meno…i soldi da dove verrebbero? Da quel cararmato non costruito che non ha dato ne’ lavoro …ne profitti? Non puo’ funzionare caro il mio ciggi’…funziona minga….
    Quello dell’ aiuto ai paesi del terzo mondo deve essere qualcosa che deve avvenire… ed e’ auspicabile che avvenga…in ogni caso…cararmato o non cararmato….per evitare..per fermare un esodo da quei paesi verso l’ europa che alla fine non portera’ niente di buono….
    Rodolfo

  20. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Per quelli che ancora tentennano…per quelli dalla fantasia malata…
    per quelli dall’ accusa facile…per gli irriducibili…per quelli dalla calunnia facile..insomma…per quelli che si e’ dannati se lo si fa’ e dannati se non lo si fa’….dannati in ogni caso…
    =
    Scoperto ed individuato e denunciato l ‘ autore delle offese ingiuriose e del mittente delle teste di maiale indirizzate alla comunità ebraica….

    Rodolfo

  21. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Ariel Toaff
    SVELATO IL MISTERO? LE TESTE DI MAIALE HANNO RIPRESO A PARLARE. LE DOMANDE.

    La Digos fa sapere:
    L’INDIZIATO: E’ Ettore Morosini di 29 anni, sposato con figli, abitante a Roma in zona Borghesiana, proprietario di un centro estetico sulla Casilina. E’ incensurato, ma nel 2005 (piu’ di otto anni fa) e’ stato visto in una manifestazione del movimento neofascista Forza Nuova. Da allora (si ignora il perche’) evidentemente la Digos lo ha tenuto d’occhio come elemento fortemente sospetto e pericoloso. Quindi, esaminati i fotogrammi, e’ stato riconosciuto subito dai responsabili delle forze dell’ordine.
    I PACCHI: Avevano come mittente il nome di Giovanni Preziosi, noto razzista e antisemita all’epoca del Fascio. La Digos ha trovato a casa dell’indiziato il libro sospetto del Preziosi “Giudaismo, bolscevismo, plutocrazia e massoneria”, stampato nel 1941, ma non il libro di Teodoro Herzl, da cui ha preso molte delle citazioni che si trovano nelle lettere di accompagnamento trovate nei pacchi.
    LE TESTE: Il Morosini avrebbe detto di averle comprate da alcuni venditori ambulanti di porchette, ora irreperibili, nella zona dei Castelli Romani.
    LO SCOPO: Il disegno del terrorista nero e’ ben chiaro: “voleva fondare un nuovo movimento antisemita, che avrebbe chiamato Azione Frontale” (ignorando forse l’esistenza di numerosi altri movimenti analoghi operanti a Roma, cui non avrebbe per qualche motivo aderito).
    GLI INDIZI: La perquisizione a casa del sospettato avrebbe portato al ritrovamento di significativi reperti a suo carico a conferma del suo coinvolgimento criminale. Oltre al libro antisemita di Giovanni Preziosi, sarebbero venuti alla luce infatti un temperino giapponese, una maglietta di Forza Nuova e una scimitarra.
    Ma il quadro e’ molto piu’ ampio e confermerebbe i timori dei dirigenti della Comunita’ Ebraica di Roma. I tre bersagli presi di mira dal Morosini lo delineano chiaramente: la sinagoga, l’ambasciata di Israele e una mostra sulla Shoah, confermando cosi’ l’equazione antisemitismo=antisionismo=negazionismo. A questo punto dobbiamo dedurre che l’indiziato sarebbe un vero idiota, capace di darsi la zappa sui piedi per ben tre volte.
    E le teste? Riccardo Pacifici sostiene che il pacco e’ arrivato alla portineria della sinagoga ed e’ stato respinto dal servizio di sicurezza perche’ privo del nome del mittente. Da parte sua la Digos ribadisce che il pacco non si e’ mosso dall’agenzia di spedizioni.
    Allora chi ha visto in realta’ le tre teste di porco? Soltanto la Digos e nessun altro. Ci piace pensare che non fossero mai esistite e si tratti soltanto di un brutto sogno.

  22. sylvi
    sylvi says:

    Chi ama e cura innanzitutto sè stesso ama e cura, DOPO, anche tutti gli altri!
    Ho molto amato i bambini che mi erano stati affidati, ho avuto somma cura di loro, ma prima di tutto mi preoccupavo che i miei figli fossero al sicuro e curati amorevolmente.

    Questo incipit per rispondere a un post di C.G. che osserva come risparmiando sugli armamenti italiani salveremmo migliaia di bambini africani o di altri luoghi della terra.
    Anch’io, caro C.G. vorrei risparmiare sulle armi, ma con un occhio alla situazione che abbiamo in casa, cioè , per esempio, le Scuole italiane.
    Dello stato delle Scuole italiane si parla soltanto quando ci scappa il morto o il ferito grave…ma abbiamo chiaro dove vanno a scuola ogni giorno i nostri giovani?
    Non c’è Regione d’Italia che abbia non dico le scuole a norma, ma nemmeno senza pericoli di crolli.
    In Friuli sono completamente a norma soltanto quelle costruite dopo il terremoto. Credo si possa, forse molto forse, dire anche di altre Regioni sismiche.
    Ma, al solito, se andiamo a sud abbiamo scuole che assomigliano a pollai; scuole dove le fogne sono a cielo aperto; dove il fili elettrici sfiorano la testa dei bambini,;dove non ci sono più controsoffitti perchè sono crollati da un pezzo; dove la palestra è il cortile davanti alla scuola tra montagne di rifiuti, e pantegane che scorrazzano…e si può continuare….

    Credo, caro C.G. che i tuoi ragazzi abbiano frequentato in Svizzera scuole “normali” con ambienti salubri, banchi adatti alla loro età, palestre, anche piscine…
    E non parlo di computer, lavagne elettroniche e così via…
    Bene, quello di cui parlo io è il Terzo Mondo che sta in Italia.
    I bambini sono quelli italiani.
    In una trasmissione di Report della Gabanelli, i giornalisti volevano entrare in una scuola rurale della Calabria. Le maestre e il Direttore glielo hanno impedito. Ma da fuori si vedeva che il mio cane aveva una cuccia e un recinto più decorosi.
    Altro che Africa!
    E quegli occhioni grandi di bambini che sorridevano al fotografo mi hanno colpito al cuore.
    Ho vissuto troppo fra bambini per non maturare una attenzione e una empatia per tutti i bambini del mondo, di tutti i colori…però io credo che prima di tutto abbiamo il diritto-dovere di spazzare a casa nostra…poi rivolgersi altrove.

    E questo vale anche per i morti e le varie Memorie.
    Un paio di maniche è conoscere e capire le problematiche di questo Mondo globalizzato, un altro paio di maniche è pensare e agire innanzitutto a casa nostra!
    Poi avremo più energia e disponibilità per rivolgersi agli altri.

    Sylvi

  23. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    Beh, facciamo progressi…
    Parlando delle Calabria dice ‘ a casa nostra’…

    Peter

  24. Rodolfo
    Rodolfo says:

    E questo vale anche per i morti e le varie Memorie….
    =
    da premettere…che quando gli ebrei commemorano la Shoa’…
    commemorano gli italiani di religione ebraica…ITALIANI…non turchi….ed i nomi che vengono letti son quelli di Italiani…a Roma dei Romani e d’intorno…cosi succede a Milano…a Livorno o a Casale Monferrato…
    in germania a sua volta vengono commemorati gli ebrei tedeschi….
    non certo quelli italiani….
    per dirti che quei morti ….non fanno parte delle varie Memorie….che ognuno celebrera’ come meglio crede….
    ma la Shoa’ e’ memoria italiana….celebrata da italiani che fanno parte dell’ ebraismo italiano…che ricordano i loro morti a tutti gli effetti italiani….
    Rodolfo

  25. Caino
    Caino says:

    La prima cosa da capire è la Parola “globalizzato”!
    Perché ,delle due L’una : o dopo l’89(ricordo che oramai sono passati anni 24) tra mille evviva ed Hurrà si era aperta l’era della pace mondiale,e del progresso illimitato, essendo crollato con lo Stalinismo, l’unica fonte del Male, o invece si è aperta un’altra era ove, parrebbe strano ,ma sono tutti cazzi nostri nel bene o nel male !
    Viene da domandarsi quindi , visti gli ultimi sviluppi, se sia il caso o meno di considerare alcuni aspetti critici ed eventualmente perché il Bene non trionfa .
    Il Bene non trionfa per colpa dell’Islam ?
    Ma c’era già prima !
    Anzi , ma chi se accorgeva dei Burka,o dell’Arabia Saudita ? Cose esotiche! Ali babà e i quaranta ladroni, tappeti volanti ecte,etci..
    Per colpa dei Cinesi , che ci copiano in tutto e per tutto ?
    Bisognerebbe dimostrare, prove alla mano che in casa nostra le cose sono peggiorate dopo l’89 e perché invece prima andavano bene, ovviamente ,tutto sommato ?
    Ed infine, tanto per non rimanere nel vago buonista, tanto al KG, le cose da ramazzare e dopo aver ramazzato chi e cosa , dimostrare che tutto potrebbe andar meglio (a casa nostra ovviamente)anche con buona approssimazione !

    Caino

  26. Caino
    Caino says:

    X 29
    Non è la prima volta che lei mal intende, non si preoccupi,siamo abituati e la comprendiamo !

    Cain

  27. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Dunque a buon intenditor poche parole…
    tu a quanto vedo invece intendi tutto….anche l’ imponderabile…lo sconosciuto….ma gia’….mica sei Caino per niente….
    R

  28. Shalom
    Shalom says:

    Povero Rodolfo, che figura di caccona. Smentito da Ariel Toaff….
    La mentalita’ forcaiola di Herr Rodolfo salta sempre fuori: quelli che non sono neppure sospetti diventano certezze: “Scoperto ed individuato e denunciato l ‘ autore delle offese ingiuriose e del mittente delle teste di maiale indirizzate alla comunità ebraica”. Sara’, ma Ariel Toaff dice tutt’altro. E tra Herr Rodolf, che si gratta i coglioni in Europa e Usa, e Ariel Toaff, che vive in Israele, e’ un docente universitario e figlio dell’ex rabbino capo di Roma, non c’e’ il minimo dubbio a chi dare piu’ credito.
    Per Herr Rodolfo gli altri sono dunque sempre colpevoli, anche quando al massimo sono sospettabili. I criminali israeliani invece sono sempre innocenti….
    Ma vaffan…
    Shalom

  29. Shalom: hanno lanciato due o tre teste di maiale?
    Shalom: hanno lanciato due o tre teste di maiale? says:

    E chi se ne frega? C’e’ bisogno di fare tutto questo casino? Pagine e pagine, giorni e giorni di tamburi di latta e di guerra…. Quando ammazzano a bastonate un barbone, bruciano con la benzina o sprangano a morte un “negro” o un “marocchino di merda” e assaltano un campo rom, una notiziola da qualche parte….
    Che schifo.
    Shalom

  30. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Non ” due o tre”….ma tre….
    due o tre significa che potrebbe essere anche una…..
    ci potresti arrivare….lo so che la volonta c’e’…potresti persino farli sparire….o come scrive Nicotri…farli diventare solo un brutto sogno.
    Rodolfo

  31. Anita
    Anita says:

    ###########################################

    Negli USA non e’ raro che vengano desacrati cimiteri Ebraici, non da ora, ma da quando io mi possa ricordare.
    Le svastica non mancano.
    Di solito le notizie vengono sui giornali e notiziari dei vari Stati…

    Di recente alcune lapidi militari sono state capovolte e fatte a pezzi….per conto mio non c’e’ crimine piu’ efferato come quello di desacrare e derubare i cimiteri.

    Anita

  32. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Sylvi.
    Rispondo a te e non allo schizofrenico perchè non ha proprio senso perdere tempo con questo individuo.
    Tu hai capito il senso del mio post anche se non mi riferivo espressamente all’Italia, ma in generale.
    Che l’industria di morte dia lavoro ai vivi, purtroppo non ci piove, si sa e non servono le stucchevoli litanie di Rodolfo, siamo tutti adulti (meno lui).

    Un carroarmato in meno, una piccola goccia dentro quel mare di oscenità , una briciola , una virgola, un puntino.
    Uno spillo risparmiato, denaro che basterebbe a scolarizzare in maniera decente decine di migliaia di bambini che sono gli ultimi della Terra.

    C.G.

  33. Anita
    Anita says:

    PS:

    Da quel che leggo questi atti crimnali sono piu’ frequenti in Europa….

    A Gerusalemme file dopo file di tombe di Profeti biblici, rabbini venerati e un primo ministro sono state capovolte e fracassate, asini sono stati legati per farli defecare sulle tombe.

    Anita

  34. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Anita.
    Codarda sarà lei.
    Si sciacqui la bocca prima di dare del codardo al sottoscritto il quale proprio per non essere stato un codardo ha dovuto pagare un prezzo che lei neanche si immagina.
    Ripeto: si sciacqui la bocca e, dato che c’è, anche tutto il resto.
    Mi faccia questa cortesia.

    C.G.

  35. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita

    Forse è il caso di pensare ai cimiteri di neri, “pellerossa”, schiavi, ecc., negli Usa, che probabilmente non se la passano bene. O no?
    Le notizie che lei riporta su Gerusalemme sembrano delle sonore fesserie. Ma in ogni caso, si documenti su chi ha iniziato prima e continua ancora oggi, a partire dalle 80 moschee distrutte a bella posta da Dayan, altro che asini che defecano. Lì a defecare erano i cannoni, e defecavano bombe e morte. O facciamo il solito gioco: conta solo l’oggi che ci fa comodo, lo ieri degli altri lo buttiamo nel cesso? E’ un gioco caro a Rodolfo, ma lo lasci fare a lui.
    pino

  36. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Miliardi sono stati spesi e continuano ad essere spesi per aiutare i bambini, bisogna educare i grandi che sono i responsabili…

    Se ritrovo un video lo postero’, un video molto semplice, la popolazione cresce ad un ritmo troppo accellerato, non e’ possibile eliminare le condizioni del terzo mondo, gli aiuti sono come gocce nell’oceano.

    Senza contare la corruzione che esiste nei paesi poveri.

    Giornalmente io ricevo almeno da 5 a 10 richieste di soldi, sia per posta, email, telefono, e cause locali…

    “Save the children” mi ha mandato ben 4 calendari a muro, quanto spreco…e questo si ripete di continuo, cartoline, e gianfrusaglie di ogni tipo…soldi buttati via, perche’ non li spendono per il beneficio delle loro cause?

    Non si possono nemmeno mandare indietro, il servizio postale li cestina.

    Anita

  37. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Non conosco “Save the Children” meregana, ma quella delle mie parti, la quale non ha nessunissima possibilità finanziaria di produrre gadget o simili.
    Non mischi capre e cavoli come da suo DNA.
    Quella di cui ho fatto cenno è una ONG , organizzazione non governativa che lavora a stretto contatto con Medici senza frontiere.

    C.G.

  38. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Caro Pino,

    i “pellerossa” avevano i loro metodi di sepoltura secondo le tribu’. E’ proibito costruire su zone sacre degli Indiani.
    Basta che si scoprano anche dubbie relique negli scavi e si ferma tutto.

    Anche non lontano da me hanno fermato costruzioni di strade, sono state deviate o fermate, l’allargamento dell’aereoporto e’ stato deviato, dopo anni di studi…al costo di molti millioni…

    Non sono una studiosa di cimiteri, so che le varie religioni e nazionalita’ hanno la tendenza di raggrupparsi in cimiteri delle proprie origini.

    Cosi’ penso che sia per gli afro-americani, negli stati dove sono ed erano molto numerosi, Louisiana, Alabama, Georgia, etc…

    I miei famigliari sono sepolti in un vasto cimitero prettamente Italiano…non dall’inizio, ma le maggioranza delle lapidi portano cognomi Italiani.

    La storia del cimitero Ebraico desacrato nei dintorni di Gerusalemme l’ho letta di recente, e c’erano anche le foto.

    Che motivo avrei di mentire? Non e’ nel mio carattere…e’ un offesa che che non tollero.

    Cordiali saluti,
    Anita

  39. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Lo ripeto io che sei un codardo caro ciggi’….
    tu puoi dire di te quello che vuoi….io non ti conosco …non conosco la tua vita ne’ mi interessa conoscerla….ne’ mi interessano le tue verita’ che possono essere anche menzogne o far parte di una fantasia …per cui avresti voluto essere in una certa maniera….ma in effetti non lo sei…io ripeto non ti conosco….come tu non conosci me…
    a me interessa quello che succede in questo blog….ed i comportamenti di ognuno in questo blog….
    il tuo e’ stato da codardo….perche’ se si scrive una frase….si scrivono anche le motivazioni ….non si allude e si fa’ marcia indietro….
    questo non e’ da uomini….ma da “CENSURA ” …CENSURA …e poi ancora CENSURA …per risparmiare lavoro a Nicotri…ma puoi immaginartelo quello che sicuro ti direi senza remore e paure anche in faccia….
    Il problema te lo spiego io perche’ non riuscirai mai a spiegare quel “povera Anita” (di cui la causa sarei naturalmente io)….
    semplicemente perche’ non hai spiegazioni plausibili e convincenti..
    e sai che scrivendo quel che di peggio ti frulla in quella testolina che hai….ti metteresti con me ancora di piu’ nei guai di quanto gia’ ti sei messo facendo davvero una gran magra figura….
    in questo senso….non so davvero quello che penserebbe di te tuo figlio….o i suoi pazienti se sapessero…
    …e quale magra figura farebbe tuo figlio nei confronti dei suoi pazienti.
    Questo succede come vedi….quando si mette di mezzo il privato…
    per cui cerca di essere uomo e comportati da uomo e non come un pinco pallino qualsiasi….almeno con me.
    Spero di essermi fatto capire.
    Rodolfo

  40. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Be’ di certo so’…perche’ li c’ erano sepolti i miei nonni….
    che il cimitero Ebraico di Tripoli(Libia) e’ stato completamente distrutto dagli Arabi….
    Rodolfo

  41. Rodolfo
    Rodolfo says:

    “Lì a defecare erano i cannoni, e defecavano bombe e morte”.
    =
    Quando defeca l’ odio e l’ intolleranza allora defecano anche i cannoni….ma non credo che questa sia solo una prerogativa degli israeliani…
    Rodolfo

  42. Rodolfo
    Rodolfo says:

    GC” Un carroarmato in meno, una piccola goccia dentro quel mare di oscenità , una briciola , una virgola, un puntino”.
    =
    Oi….oi…oi…un puntino…un solo cararmato in meno….ma ci puo’ essere piu’ ipocrisia di cosi?
    Un solo caccia in meno….oi…oi oi…una briciola
    un solo sommergibile atomico in meno oi…oi….oi….una virgola..
    …poi naturalmente potete costruirvi quello che volete e ammazzarvi come meglio potete….

    Te lo darei in testa il cararmato ….te lo darei…ma si sfascerebbe il cararmato…
    … nel mio post 17 (riflessioni mattiniere) peroravo un mondo dove regni la pace …la comprensione il mutuo soccorso senza secondi fini…
    ed in quel mondo non esistono cararmati….nemmeno uno….
    Rodolfo

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