La rielezione di Obama dimostra che anche sui torti peggiori si può voltar pagina. Volendo. Le balorde accuse dei sionisti antisemiti

Bene. Obama è stato rieletto. Gli Usa hanno avuto dunque presidenti non solo wasp  – acronimo delle parole white, anglo, saxon, protestant – ma anche di religione cattolica e perfino di “razza” nera, la “razza” dei milioni di esseri umani importati a forza come schiavi e discriminati con un apartheid tanto laido quanto legale fino a pochi ani fa. Anzi, il presidente di “razza” nera è stato pure rieletto. Per giunta battendo un concorrente di “razza” bianca ed esponente di una religione che più statunitense di così non si può, dato che i mormoni sono un prodotto made in Usa, nato direttamente nella Grande Mela, cioè a New York. La loro nascita e il loro consolidamento non sono stati affatto facili, combattuti come sono stati per un bel pezzo all’inizio. Tralascio il fatto che il mormonismo si basa su miti, frottole e truffe fin troppo evidenti, perché questa è una caratteristica di tutte le religioni di successo, specie se c’è di mezzo la bibbia, che in quanto a miti e falsi storici credo ne detenga il record mondiale. Il mormonismo infatti si chiama così perché deriva da Mormon, nome del profeta (!) al quale viene attribuito il Libro di Mormon, che il fondatore delle nuova religione, Joseph Smith, pubblicò nel marzo del 1830 dichiarando di averlo tradotto da una antica e sconosciuta lingua… No comment. Se Maometto sognava Dio che gli dettava tutto di notte, Smith aveva invece molte “visioni angeliche”, in base alle quali il 6 aprile 1830 fondò con altre cinque persone nei paraggi di New York la Chiesa di Cristo, come se di Chiesa di Cristo non ci fosse già da un bel pezzo il cristianesimo. Anche qui, no comment. In seguito il nome mutò in Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, e ovviamente neppure tra i mormoni mancarono rivalità e scismi, tanto per cambiare. E tanto per cambiare la donna era considerata un oggetto sottomesso, molto sottomesso, a partire dalla poligamia, ovviamente senza poliandria.

Obama è stato rieletto e tutti gridano di gioia, compreso lo sconfitto Romney, perché chiunque abbia vinto gli Usa sono “un Paese solo, unito, senza né vincitori né vinti”. Bene. Tutto ciò però manda gambe all’aria nel modo più radicale e completo il cardine sul quale si fonda l’odio verso Obama dei sionisti islamofobi di varia origine, formazione ed estrazione. Secondo costoro infatti Israele non potrà mai essere lo Stato sia degli ebrei che dei musulmani, cristiani, ecc., perché c’è stato e c’è troppo odio da parte araba, islamica e palestinese, senza contare “l’antisemitismo dilagante in Europa”. E’ il refrain in base al quale non solo la destra israeliana fin dalla nascita di Israele rifiuta orripilata anche la sola ipotesi di poter essere lo Stato di tutti, con parità di doveri e di diritti, a prescindere dall’appartenenza religiosa, razziale, nazionale, etnica, ecc. E dire che proprio questo tipo di Stato avevano in mente sionisti come Judah Magnes e perfino un dirigente sionista di destra e grande ammiratore di Benito Mussolini come fu Vladimir Ze’ev Jabotinsky, che del sionismo di destra è stato addirittura il fondatore.

Che tale cavallo di battaglia dei sionisti antisemiti (sono infatti semiti anche gli arabi e i palestinesi) fosse in realtà un ciuco neppure ben messo era già ben chiaro dal momento che gli israeliani e gli ebrei non israeliani sono riusciti a far la pace con la Germania, che pure durante la seconda guerra mondiale li ha perseguitati e sterminati senza pietà. Oggi in Germania vive senza problemi una non esile comunità ebraica. E se si è riusciti a riappacificarsi con chi ufficialmente ha massacrato ben sei milioni della propria gente non si vede perché mai non ci si possa riappacificare con i palestinesi, volendo farlo. Come che sia, gli Usa di oggi sono la dimostrazione più completa e clamorosa che gli odi, le ingiustizie e le stragi possono essere superate voltando pagina con vantaggio di tutti. I neri negli Usa sono stati schiavi per qualche secolo, su ogni mille che venivano razziati dall’Africa ne arrivavano vivi a destinazione meno della metà, i loro padroni avevano su di loro potere di vita, di morte e di tortura, spesso venivano massacrati per puro divertimento fino a tempi recenti, visto anche che il Ku Klux Klan esiste ancora, eppure hanno voltato pagina assieme agli ex schiavisti bianchi anche se una buona parte di costoro resta razzista o quasi. Alle elezioni presidenziali precedenti, quando ha dovuto arrendersi all’impossibilità di diventare lei la candidata alla Casa Bianca, a proposito del vincitore delle primarie Obama alla signora Hilary Clinton scappò detto con stizza “Un tempo, questo ragazzo non sarebbe stato neppure degno di portarci le valigie”.

Negli Usa si sono integrati, convivono e si fondono con gli “altri” genti delle origini più disparate, dai cinesi ai messicani, dai neri ai bianchi agli esquimesi, dagli ebrei agli islamici agli animisti. Gli unici tenuti ancora in disparte, anche se ufficialmente sono esattamente eguali a tutti gli altri, sono proprio gli ex padroni di casa, quegli “indiani d’America” a suo tempo decimati, espropriati senza pietà delle loro terre – vale a dire di un intero continente! –  e rinchiusi nelle famose “riserve indiane”. Nelle quali appassiscono ancora oggi anche se non più rinchiusi, ma liberi cittadini come tutti gli altri. L’unico che ha chiesto loro scusa, con qualche secolo di ritardo e senza enfasi epocale, è stato Bill Clinton. Gli Usa saranno davvero cambiati del tutto quando diventerà presidente anche un apache o un sioux o comunque un membro delle centinaia di popoli e tribù spazzate via dai coloni europei prima e statunitensi dopo.

Torniamo a Obama e all’odio che gli stanno vomitando addosso in queste ore sionisti estremisti e antisemiti come quelli della cosiddetta Informazione Corretta e il candidato repubblicano alla vicepresidenza Paul Ryan. I primi lo hanno paragonato a un nuovo Chamberlein in procinto addirittura di consegnare “gli ebrei a una nuova Shoà”! Ed entrambi strillano che porterà al tramonto “i valori giudaico cristiani sui quali si fonda l’America”. Il dato curioso è che Obama ha un fratello ebreo e un cugino della moglie Michelle  rabbino. In più, coltiva egli stesso alcune usanze ebraiche, come il “seder” di Pessach, cioè della Pasqua ebraica. Interessante sotto questo profilo leggere il seguente articolo: http://www.affarinternazionali.it/articolo.asp?ID=2131

Come si vede, gli untori per incitare all’odio ricorrono sempre alle menzogne. Senza rendersi conto che accusare di nefandezze varie Obama  significa accusare delle stesse nefandezze anche la maggioranza del popolo statunitense, minoranza ebraica compresa, e la maggioranza degli Stati confederati Usa che lo hanno votato.

175 commenti
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  1. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    La lezione di Pino vale anche per lei.

    Spero che dopo almeno 7-8 anni si convinca di usare il mio nome proprio che e’ “Anita”, non la komare o gli altri nomignoli.

    Thank you,

    Anita

  2. peter
    peter says:

    x Anita

    posso solo dire che le auguro di trovare cio’ che cerca.
    Quanto agli ipotetici ‘commenti offensivi’ in passato verso quel blogger, si sono certo persi nel gurgite vasto (mi consenta una volta questa espressione virgiliana che mi e’ sempre stata cara…)
    degli intensi ‘scambi’ di questo blog…ovvio che lei abbia vista e memoria molto selettive, per cui non si avvede della natura e qualita’ dei commenti che l’innominato ha abitualmente fatto sul mio conto, e di tanti altri…diciamo che e’ uno che non si sa regolare. O forse usa l’italiano come una lingua ‘straniera’ imparata male, chissa’.

    BW

    Peter

  3. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Anita.
    Vero quello che scrive (151).
    Però la mia domanda (140) resta senza risposta.
    E mi associo al giudizio di Peter quando le fa notare che la sua vista e memoria sono molto selettive.

    Usando un francesismo spicciolo, si potrebbe dire (lo dico) che lei è orba quando e come le fa comodo.
    Nessuno è perfetto, neanche lei.

    Buona giornata.

    C.G.

  4. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Pino,
    sono totalmente d’accordo con il tuo n. 144 sulle regole della civile convivenza nel blog.
    Sono in tanti qui ad usare molto spesso espressioni che si sentono abitualmente nelle risse tra ubriachi.
    Ed anche la storpiatura dei nomi o pseudonimi mi sembra un’inutile villanata. Se io ho tanta poca stima per una persona da storpiare il suo nome che gli scriverei a fare?
    Sarebbe ora che ci si decidesse ad esporre il proprio punto di vista lasciando agli altri il diritto di esporre il proprio.
    Un cordiale saluto a tutti. U.

  5. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Qualcosa che forse non tutti sanno e che probabilmente nessun giornale Italiano pubblichera’….per cui io potrei anche dire :-
    “E chi se ne frega di Obama…c’ e’ Putin…e forse magari si metteranno daccordo insieme all’ Europa per rendere possibile e realizzare il sogno dei Palestinesi e per regalare agli Israeliani finalmente quella pace e tranquillita’ …ma sopratutto sicurezza ….una sicurezza agognata da piu’ di 60 anni che e’ costata la vita di migliaia di esseri umani.
    Di cosa si tratta …”Putin agli ebrei”:-” La Russia e’ vostro amico”…
    A Mosca e’ stato inaugurato il museo Ebraico..”centro della tolleranza”
    ed e’ come nessun altro museo Ebraico al mondo…. in primo luogo per le sue dimensioni….secondo i suoi organizzatori e’ il piu’ grande museo di storia Ebraica in tutto il mondo…. poi ci sono le mostre ed un sito di notizie in russo chiamato ” Disneyland Ebraico”…
    la mostra visualizza praticamente l’ abbigliamento Ebraico storico e trasporta l’ osservatore e gli spettatori indietro nei tempi piu’ importanti nella storia Ebraica.
    Ma cio’ che contraddistingue il Centro a parte le sue dimensioni e contenuti e’ la posizione… nel cuore della capitale della Russia e poi l’affetto e l’ interesse che riceve dal presidente Russo.
    Vladimir Putin ha contribuito al Centro con donazioni di suo ed e’ stato coinvolto personalmente nei lavori per oltre un decennio.
    Il presidente israeliano Shimon Peres… che ha partecipato alla cerimonia di apertura, ha dichiarato di Putin e della Russia:-
    “Sono venuto qui per dire grazie… grazie per un migliaio di anni di ospitalità. ”
    Altri ebrei…intervistati dal New York Times si dichiaravano allo stesso modo entusiasti e felici.
    Il Rabbino capo della Russia (che e’ uno stretto alleato di Putin) ha detto che gli Ebrei non si sono mai sentiti in Russia più sicuri come oggi. Molti visitando il museo sono scoppiati in lacrime dall’emozione e sono grati a Putin di aver realizzato qualcosa fuori dal comune.
    In effetti il rapporto dei Russi …e di Putin in particolare con gli Ebrei e cambiato….tanto da indurre Putin ad invitare gli Ebrei a tornare.
    La Russia e Putin hanno anche un strategico interesse in Israele e con Israele….cosi che dal 2009 ha comprato da Israele aeromobili a pilotaggio remoto per 100.000.000 di dollari(centomilioni)….nel mese di Ottobre la Russia e’ intervenuta a difesa di Israele presso l’ UNESCO che criticava Israele….mentre nel mese di Giugno dopo il suo reincarico il suo primo viaggio di Putin e’ stato in Israele dove tra l’ altro ha visitato il Muro del Pianto.
    A seguito Putin aveva rappresentanti della Gazprom che hanno annunciato il loro interesse a creare una loro filiale per contribuire allo sviluppo di Israele nello sfruttamento delle riserve di gas .
    Russia e Israele condividono anche una serie di problemi di sicurezza compresi i regimi islamici in Medio Oriente … oltre all’aumento dell’ influsso politico della Turchia anche a riguardo della geopolitica energetica del Medio Oriente e in Europa.
    Tutto questo mi rende personalmente molto felice….ho provato per il popolo Russo …fin da bambino….o meglio fin da ragazzo una profonda simpatia…quelle malinconie erano anche le mie e le sentivo profondamente …tutto e’ cominciato quanto sono spuntati i primi telefilm tratti da libri come L’idiota (Dostoevskij) …con quel grande di Giorgio Albertazzi…per cui gli unici libri che sono riuscito a leggere dal principio fino alla fine sono stati solo quelli di Dostoevskij e Tolstoi.
    Ma….c’e’ un ma…cosa sara’ dopo Putin?
    E’ comprovato che gli Ebrei in tutti i paesi della diaspora hanno vissuto momenti di grande simbiosi con lo Stato che li ospitava…questo perche’ l’ Ebreo si assimila facilmente…si identificafa con essa….voleva far parte della nazione in cui viveva….combattere e morire per quella che lui riteneva la propria Patria ….consenvando pero’ la sua identita’ religiosa…la sua tradizione …eredita’ millenaria…

    mi ricordo che ai bambini e ragazzi Ebrei (ed ai loro genitori ) a Tripoli che frequentavano la scuola Italiana che si chiamava “La fiera” non ha mai dato fastidio per esempio la croce appesa alla parete dell’ aula…sapevano che anche quello faceva parte della loro storia…ne mai ho sentito lamenti nelle scuole Italiane fino ad oggi da parte di Ebrei.
    Pero’ …lo sappiamo , l’ anti giudaismo per un motivo o per l’ altro scoppia sempre ed e’ feroce….cosi e’ successo a Tripoli …cosi in Russia e in tutti gli altri paesi Europei…per cui l’ Ebreo non e’ mai stato sicuro…oggi non lo e'(come si puo’ constatare dalla Francia e Germania) e forse non lo sara’ mai….la sua sicurezza e’ solo la’….in un paese dove ancora non l’ hanno trovata del tutto… e cioe’ in Israele.
    Con un puo’ di buona volonta’ del mondo Arabo …cosi come gia’ da me accennato… e con la fermezza dell’ Europa…della Russia e Stati Uniti…forse sara’ possibile un giorno sconfiggere definitivamente
    l’ antiebraismo.
    Buona Domenica a tutti
    Rodolfo

  6. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xPeter
    lei non riuscira’ mai girando e rigirando frittate in un miscuglio di parole senza senso a riuscire di liberarsi di quello di cui lei si dovrebbe vergognare profondamente e che svela il suo vero animo e la sua vera indole e mentalita’
    Le ho gia’ scritto e lo ripeto….lei deve saper rispondere ai miei due posts Nr. 115 e 116.
    Rodolfo

  7. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=40578#.UJ-EQ2OzBiQ.facebook

    Impressioni su Gaza di Noam Chomsky
    Ci vuole poco per rendersi conto di come dev’essere cercare di sopravvivere in questa prigione a cielo aperto, scrive l’intellettuale Usa che il mese scorso ha visitato Gaza

    

(traduzione di Elena Bellini di We are all on the Freedom Flotilla 2)



    Gaza -Anche una sola notte in cella è abbastanza per assaggiare cosa vuol dire essere sotto il totale controllo di una forza esterna. E ci vuole poco più più di un giorno a Gaza per iniziare a rendersi conto di come dev’essere cercare di sopravvivere nella più grande prigione a cielo aperto del mondo, in cui un milione e mezzo di persone, nell’area più densamente popolata del mondo, sono costantemente assoggettate al terrore casuale e spesso selvaggio e ad una punizione arbitraria, senza nessun’altro scopo che quello di umiliare e degradare, e con l’ulteriore obiettivo di assicurarsi che le speranze dei palestinesi per un futuro decente verranno schiacciate e che il crescente appoggio mondiale per una soluzione diplomatica che garantisca i loro diritti venga annullato.
    SEGUE SU:
    http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=40578#.UJ-EQ2OzBiQ.facebook

  8. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x TUTTI

    Usare scherzosamente o per dileggio diminutivi ironici per criticare qualcuno è una prassi poco simpatica, ma che contribuisce a dare un senso alle stesse critiche. In ogni caso, se per qualcuno è sgradito vedersi storpiare il nome basta dirlo. Usare invece diminutivi perché si vuole “personalizzare” a proprio piacimento il nome di qualcuno è tutt’altra cosa, che presuppone confidenza accettata e reciproca. Ma se tale confidenza non c’è, l’uso dei diminutivi NON è ammissibile. Ripeto: NON su questo blog. Ho ricevuto un’educazione. E la metto in pratica.
    Buona domenica a tutti.
    pino nicotri

  9. Rodolfo
    Rodolfo says:

    A me non e’ sgradito
    …se provate un piacere intimo a storpiare il mio nome….fatelo….nun m’ emporta un fico secco. Per quelche serve…
    per quanto riguarda me…ho storpiato si….MA SEMPRE DOPO…
    cosi e’ stato con Salam (Shalom) e tutti gli altri.


    xPeter
    Io non ho bisogno di migliorare a 68 anni…..io mi so’ solo adattare…
    sono per natura buono…educato e gentile con tutti…sempre stato…
    ma se c’ e’ da menar le mani son capace anche di far quello e di brutto… come son capace di essere felice di un pezzo di pane e cipolla…oppure di cenare nei ristoranti piu’ noti…anche nella dialettica come ho dimostrato mi so adattare.

    Mancano sempre le risposte ai miei posts Nr.115 e 116…
    lei ha voglia… di scrivere “Beh noto un miglioramento”…
    provi invece lei di dimostrare un miglioramento.
    Rodolfo

  10. Peter
    Peter says:

    x Rodolfo

    si faccia spiegare ‘enough said’ da Anita, vedo che ce n’e’ bisogno.
    Aggiungo che l’espressione si riferiva a tutto un periodo, non ad una sola frase come ha scelto di intendere lei…
    E per me l’argomento e’ chiuso.

    Peter

    ps
    mi fa piacere, ovviamente, che sia per natura buono. Ma chi non lo e’?

  11. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Ps al mio 160
    Scusandosi per le cose poco gentili che ha pensato di me e di consequenza di Anita. Sopratutto spiegando il perche’.
    Ma non credo che lei possa essere cosi umile dal farlo.
    Rodolfo

  12. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x161
    Risposta al suo ps…
    Lei per esempio non lo e’ …
    per questo farei volentieri la fine di Muzio Scevola…
    R
    Non ho bisogno di spiegazioni di Anita…lo so da me cosa significa
    ‘enough said’….
    per lei l’ argomento potra’ essere chiuso…le conviene…
    per me no…sara’ sempre aperto.
    R

  13. Rodolfo
    Rodolfo says:

    La suo ultimo post e’ stato:
    ” Noi non abbiamo paura … siamo arrivati ​​fino a questo punto e continueremo… fino a che non ci uccideranno o finché non distruggeremo la gabbia delle ingiustizie e di essere liberi ”
    … il blogger iraniano Sattar Beheshti… che si era cosi prodigato per la la libertà di espressione e dei diritti umani in Iran .. è morto.
    Il 35enne attivista e’ morto durante un interrogatoio in prigione…
    Rodolfo

  14. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Per quelli che ci vedono soltanto con un occhio:
    In un nuovo rapporto su Israele, Amnesty International ha chiesto che tutti i palestinesi sottoposti a detenzione amministrativa siano rilasciati oppure incriminati e sottoposti a un processo equo e tempestivo.

    “Il rapporto, intitolato “Affamati di giustizia: palestinesi detenuti senza processo da Israele”, documenta le violazioni dei diritti umani collegate alla detenzione amministrativa, un’eredità delle leggi britanniche che permette la detenzione senza accusa né processo sulla base di ordinanze militari rinnovabili a tempo indeterminato.

    L’organizzazione per i diritti umani ha chiesto alle autorità israeliane di cessare di ricorrere alla detenzione amministrativa per reprimere legittime e pacifiche azioni degli attivisti dei Territori palestinesi occupati e di rilasciare tutti i prigionieri di coscienza, detenuti solo per aver esercitato in modo pacifico i loro diritti alla libertà di espressione e di associazione.

    I palestinesi sottoposti alla detenzione amministrativa, così come molti altri prigionieri palestinesi, vengono sottoposti a maltrattamenti e torture nel corso degli interrogatori e a trattamenti crudeli e degradanti durante il periodo di carcere, talvolta a mo’ di punizione per aver intrapreso scioperi della fame o altre proteste.

    Inoltre, i palestinesi sottoposti alla detenzione amministrativa e le loro famiglie sono costretti a vivere nell’incertezza di non conoscere per quanto tempo resteranno privati della libertà e nell’ingiustizia di non sapere esattamente perché sono detenuti. Come altri prigionieri palestinesi, vanno incontro a divieti di visite familiari, trasferimenti forzati, espulsioni e periodi d’isolamento.

    Queste pratiche violano gli obblighi di Israele rispetto al diritto internazionale dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario. Israele ha infatti il dovere di rispettare gli standard sul giusto processo e sui procedimenti equi e di prendere misure efficaci per porre fine ai maltrattamenti e alle torture sui detenuti.

    Israele deve inoltre consentire le visite familiari a tutti i prigionieri e detenuti palestinesi, e porre fine ai trasferimenti forzati e alle espulsioni. Israele, infine, è obbligato a indagare sulle violazioni dei diritti umani, sottoporre a processo i responsabili e fornire riparazione alle vittime.” (….)

    (Fonte: Amnesty International)

  15. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Per quelli che non vedono per niente….
    Con una piccola differenza….mentre certi muoiono per via delle bastonate e delle torture….altri escono…quando escono dalla prigione sorridenti e bene in carne.
    Questo avrebbe anche un significato.
    Un 20% di Palestinesi Israeliani vivono in Israele….non sono tutti in prigione …ma tutti fuori…lavorano ….sono al parlamento Israeliano e lavorano nelle amministrazioni ecc. …cioe’ sono liberi.
    Quelli che sono in prigione lo sono …non per il piacere di un poliziotto Israeliano che li schiaffa in prigione ma solo perche’ devono aver combinato inevitabilmente qualcosa di grave o meno.
    Interessati di piu’ dei processi Italiani che non hanno mai fine e di come i detenuti sono trattati in Italia …cioe’ nel tuo paese.
    Rodolfo

  16. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    …che sarebbe poi anche il tuo.
    Amnesty denuncia la lunga detenzione NELLE CARCERI ISRAELIANE, ovvero senza un processo, torture e vessazioni varie.
    Vabbè che ti attieni ad ammmeregano (da strapazzo) ma la lingua italiana dovresti essere in grado di leggerla.

    Sul capirla, invece, ho diversi dubbi.

    P.S.: a proposito di bastonature: molte famigli palestinesi reclamano i loro parenti arrestati DA ANNI e spariti nel nulla.
    Sulla loro eventuale (diciamo certa) fine gradirei un giudizio tuo, novello cowboy.
    Prenditi tempo, eviterai di sparare menate.

    C.G.

  17. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Non ho bisogno di prendermi tempo.
    Di quello che dici non ci sono alcune prove….sono solo dicerie.
    Anche in Sicilia molti son spariti e non si sa’ dove sono….se sciolti nell’ acido o dentro qualche pilone di un ponte.
    Quello che voglio dire e’ che puo’ essere anche un caso….qui in Italia come anche in Israele ….ma non la prassi e la regola.
    Spero di essermi spiegato bene….
    dunque come scrivi si tratta solo dei processi lunghi….non di torture e vessazioni….e allora? Anch’ io ti parlavo dei processi Italiani che non hanno mai fine o che anche non cominciano mai…
    dove sono le differenze?
    Rodolfo

  18. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    È Amnesty che parla (chiaro) non il sottoscritto.
    A meno che questa organizzazione benemerita di cui io sono un supporter da quando ho l’uso della ragione non sia, per gli sconsiderati “piangi e fotte”, una cricca di ..terroristi filoislamici.

    Se le famiglie reclamano da anni e chiedono di sapere dove sono finiti i loro parenti, se siano ancora in vita o meno, perchè i governi che si sono succeduti alla Knesset non hanno mai risposto a chi, di diritto sacrosanto, gli chiedeva conto?
    Io non lo so, non lo posso sapere che fine hanno fatto, ma considerando chi era e chi è attualmente al governo di Tel Aviv, la risposta è piuttosto scontata.

    C.G.

  19. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xgc
    Si Amnesty parla chiaro….allora fammi il piacere di controllare…e vedrai che non parla di Israele ma del Libano.
    Dacci solo un’ occhiata tutto quello che dici tu e molto di piu’ ..
    troppo direi …si tratta solo del Libano…dove i profughi Palestinesi sono trattati alla stregua di animali.
    Per loro le carceri Israeliane sarebbero gia’ un Paradiso.
    Rodolfo
    Su google in Tedesco….ma tu lo so lo capisci…dunque
    Weiterlesen – Libanon | Amnesty International Deutschland
    http://www.amnesty.de/jahresbericht/2012/libanonTeilen

  20. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    No.
    Quello che ho postato è una pagina ufficiale di Amnesty e PARLA DELLA SITUAZIONE NELLE CARCERI ISRAELIANE.

    Cerca di non renderti ridicolo, come al solito.
    Buonasera.
    C.G.

  21. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Perfetto…funziona….
    leggendolo bene…ti accorgerai che i profughi Palestinesi cui persino dopo tanto tempo toccherebbe la cittadinanza… non hanno alcun beneficio e diritto…nisba…nemmeno quello di lavorare.
    Mi sembra una colossale differenza con i Palestinesi in Israele…o no?
    Rodolfo

  22. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Comunque sia …ti sarai pero’ accorto delle differenze che sono madornali….
    dunque perche’ non ti interessi di piu’ di quelli che soffrono veramente in Libano e ti interessi di piu’ di quelli che… grosso modo magnano e va’ bene?
    Poi delle piccole e grandi ingiustizie ne e’ pieno il mondo… Italia non esclusa. Forse vogliamo parlare di quello?
    Non hai che sintonizzarti su “Radio Radicale” o il sito di Pannella…
    Rodolfo

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