E per le bombe atomiche, 24 mila euro a testa a Enrico Fermi e agli altri “ragazzi di via Panisperna”.

Brevetto numero 324458 per produrre sostanze radioattive sottoponendole in particolare a flussi di neutroni rallentati con urti multipli, brevetto registrato il 26 ottobre 1935 a Roma presso lo Studio Laboccetta, ed esteso poi ad altri Paesi: la storia dei reattori atomici, della bomba A, cioè atomica, nonché quindi delle bombe H all’idrogeno e delle bombe N a neutroni, comincia da qual brevetto, la cui storia è davvero avventurosa oltre che lunga. Registrato a nome di Enrico Fermi, Edoardo  Amaldi, Bruno Pontecorvo, Franco Rasetti ed Emilio Segrè, i più attivi tra i “ragazzi di via Panisperna”, come vennero chiamati una volta famosi perché in quella via, nell’attuale numero civico 89,  c’era l’Istituto di Fisica dell’Università, dove Fermi all’età di soli 27 anni s’era guadagnato la cattedra di fisica teorica. Dell’istituto oggi in quella strada e non solo in quel numero civico s’è persa anche la memoria. Poiché la loro scoperta brevettata aveva permesso agli Stati Uniti di costruire le prime bombe atomiche e di usarle vittoriosamente contro i giapponesi nella seconda guerra mondiale, i “ragazzi” intentarono causa al governo degli Stati Uniti per vedersi riconoscere dei diritti, e di conseguenza dei quattrini.

La casa durò anni, in piena guerra fredda con l’ormai scomparsa Unione Sovietica, si concluse nel 1953 e fruttò agli ex di via Panisperna la bella cifra di 400.000 dollari  dell’epoca: pari a un bel pacco di milioni di euro di oggi, diciamo tra i 15 e i 20.

E’ una storia che vale la pena conoscere, visto anche che ormai si parla di bombe atomiche spesso a sproposito, come fossero noccioline o grossi petardi….

Depositato il brevetto, l’accordo prevedeva che gli eventuali guadagni verranno anche suddivisi con il chimico del gruppo, Oscar  D’Agostino, e con il professor Giulio Cesare Trabacchi, che ha prestato il grammo di radio utilizzato dai “ragazzi” per i loro esperimenti coronati da successo. Per quanto possa apparire incredibile, il momento clou fu quando nell’acqua della fontanella con i pesci rossi del cortile dell’istituto di via Panisperna quei giovanissimi geni immersero il grammo  di radio, che emette neutroni, e un piccolo cilindro d’argento: ebbero infatti la conferma che l’idrogeno, costituente dell’acqua assieme all’ossigeno, rallenta significativamente i neutroni, particolare questo alla base della reazione a catena controllata delle centrali atomiche che producono corrente elettrica e utile nella reazione a catena fulminea che fa esplodere gli ordigni nucleari A, H ed N. “Ma mi spaventate i pesci…”, protestò l’ignaro custode dell’istituto.

Una volta esteso il brevetto anche all’estero, un  italiano emigrato negli Usa ed ex allievo di Fermi, Gabriello Giannini, in cambio di una quota degli eventuali proventi si offrì di cercare industrie interessate allo sfruttamento del brevetto, cioè all’utilizzo della possibilità di rallentare i neutroni, e una società olandese, la Philips, anticipò le spese. Giannini si diede molto da fare, ma non combinò nulla. L’unico utilizzo fu quello del primo piccolo reattore atomico che riuscì a ottenere una reazione a catena controllata grazie soprattutto al lavoro di Fermi, emigrato negli Usa con la moglie ebrea a causa delle leggi razziali imposte dal fascismo. Il reattore faceva parte del gigantesco “progetto  Manhattan” approvato dal governo Usa per produrre le prime bombe atomiche. Motivo per cui alla base di tale produzione c’era il brevetto numero 324458,  registrato il 26 ottobre 1935 a Roma presso lo Studio Laboccetta.

Un bel giorno, a guerra finita, il parlamento americano approva la legge che riconosce il diritto al risarcimento per i cittadini titolari di invenzioni espropriate dal governo per utilizzarle liberamente in guerra. Oltretutto, tra i fisici al lavoro per la bomba atomica Usa c’era anche Segrè, a Los Alamos, nel cui deserto verrà fatto esplodere in via sperimentale il primo ordigno A. E c’è Pontecorvo che ha contribuito dal Canada e dall’Inghilterra. Approvata la legge, Giannini chiede allo Stato americano 10 milioni di dollari come “giusto compenso”.

Inutile il tentativo del governo Usa di sollevare il conflitto d’interessi nei confronti di Fermi perché membro anche del Comitato Consultivo della Commissione Atomica Statunitense. E’ infatti semplicemente ridicolo affermare che può avere spinto per la realizzazione dell’atomica per il proprio lucro personale.

Alla fine il governo pagherà come “giusto compenso” per l’esproprio i 400.000 dollari. Da dividere con una persona in meno: Pontecorvo infatti nel ’50 è scomparso, emigrato clandestinamente in Unione Sovietica per evitare ci fosse uno Stato col monopolio delle bombe atomiche, che avrebbe potuto così ricattare non solo Mosca, ma il mondo intero. Era scomparso già nel ‘38, forse suicida o forse in un convento, anche Ettore Majorana, il più geniale tra tutti i ragazzi di via Panisperna, ma assolutamente non interessato a guadagni né a onori di sorta dato il suo carattere molto chiuso e un po’ asociale, tant’è che non volle figurare tra i titolari dello storico brevetto.

Risultato: “Detratte le spese, comprese quelle degli avvocati, ognuno di noi ricevette 24.000 dollari”, ha precisato a suo tempo Segrè. Cifra equivalente a qualche centinaio di migliaia di euro oggi.

Il Giappone invece pagò con l’uccisione di una massa di esseri umani compresa tra le 152 mila e le 200 mila vittime nelle città rase al suolo di Hiroshima e Nagasaki, più un numero imprecisato ma enorme di feriti, mutilati,   handicappati e morti successivamente a causa degli effetti delle radiazioni nucleari delle due bombe atomiche sganciate dagli Usa. Per quanto possa parere strano, questo prezzo pagato dai giapponesi non è mai stato un problema né per Fermi né per gli altri ex ragazzi di via Panisperna.

231 commenti
Commenti più recenti »
  1. Shalom: il trombone d'Israele.....
    Shalom: il trombone d'Israele..... says:

    ….non ha ancora capito che quando io mi limito a postare link di articoli altrui è da imbecilli dire “Shalom ha parlato di”.
    Shalom

  2. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x Shalom
    pero’ sei daccordo che….
    dunque lo fai tuo ..anche perche’ non specifici il tuo parere.
    Rodolfo

  3. peter
    peter says:

    x Pino

    il progetto Manhattan si deve soprattutto ad Oppenheimer, anche se Fermi invento’ il reattore nucleare ed e’ accreditato come ‘padre della bomba’ insieme a quell’altro.
    Non saprei se l’interesse di Fermi nel nucleare avesse degli aspetti ‘bellici’. Gli interessava soprattutto la fisica, il resto era collaterale

    un saluto

    Peter

  4. controcorrente
    controcorrente says:

    I famosi “danni collaterali”….che nessuno paga mai!
    Magari avrebbero dovuto pagare qualche cosa anche al chimico tedesco Otto Hahn che fu lo scopritore della fissione nucleare..da Lì, quelli che sapevano ,sapevano che era possibile l’arma nucleare..il resto appunto una questione di soldi e di tecnologia..i toteschi non c’è la fecero..chissà “mancavano della fantasia ebraica per le armi..e dei soldi ammerikani !

    valla a capire la storia

    cc

  5. Shalom: il trombone d'Israele sempre più ridicolo
    Shalom: il trombone d'Israele sempre più ridicolo says:

    Dire che gli articoli e le affermazioni altrui diventano fatte da me quando le posto nel forum equivale a dire che quando il trombone posta le minchiate della bibbia queste diventano fatte da lui. E chi lo sapeva che il trombone è anche Jahvè?!
    Shalom

  6. sylvi
    sylvi says:

    Scusatemi, ma chi ha inventato la ruota è responsabile di tutti gli incidenti stradali e ferroviari che succedono nel mondo?
    E fin che ci sarà mondo che userà una “cosa” tonda che rotola?

    Quel che è stato fatto, durante la guerra, compresi, da noi, i carrarmati di cartone made in Fiat, che al massimo potevano stare a Cinecittà e invece giravano dalla Grecia alla Russia,… io credo non c’entrino con Leonardo che aveva già
    progettato il “cannoncino a più canne, o la bombarda automatica ( ho i modellini a casa in lega di zinco).
    Altrimenti dovremmo dare la colpa a Leonardo della IGM!

    Scriveva Leonardo nel Codice Atlantico a proposito della sua mitragliatrice:
    -quella parte del carro che confina con le code delle spingarde, ch’è segnata a si vuole alzare quando vuoi cavar fuori le code delle spingarde.-
    Aveva solo sbagliato secolo…altrimenti altro che i ragazzi di via Panisperna!
    Ed era sempre stato pagato per i suoi lavori…e quando non lo era si arrabbiava!

    Mi piacerebbe sapere quanti sono stati i morti nel mondo a causa delle sue geniali scoperte.
    Ma anche il bene che ne è scaturito!

    Ps x Rodolfo.
    Il librone su Leonardo, da cui ho preso le notizie, è del 1972 Editrice Mondadori, quando ero ben lontana dal boicotaggio odierno! ciao

    Sylvi

  7. sylvi
    sylvi says:

    Ps: Dimenticavo il Codice sul volo degli uccelli, sempre Leonardo, che se avesse avuto un motore…altro che bombardieri!

    Sylvi

  8. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xla trombetta Shalom,
    ti sbagli ancora una volta …non “diventate” non possono esserlo….ma “CONDIVISE”.
    R

  9. peter
    peter says:

    x Sylvi

    Leonardo doveva inventare prima il motore a scoppio, o almeno quello a vapore…sa, un carro armato tirato da cavalli, buoi o muli avrebbe fatto ridere persino nel XV o XVI secolo…Poi anche i cingoli per terreni impervi o accidentati sarebbero stati un’utile invenzione. Lo stesso dicasi per i suoi ‘velivoli’, che purtroppo non volavano e non avrebbero mai volato.

    A proposito di complessi di colpa, noti pero’ che Alfred Nobel ne aveva uno. Si sentiva assai colpevole per l’uso bellico della nitroglicerina, la quale ebbe a dire il vero diversi utili usi civili come esplosivo. Cosi’ istitui’ il Nobel coi suoi proventi

    Peter

  10. peter
    peter says:

    Allora Oppenheimer avrebbe dovuto mettere il saio e campare di pane azzimo e acqua pesante per penitenza fino alla fine dei suoi giorni.

    Peter

  11. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Hoppenheimer era roso dai sensi di colpa. Una volta disse al presidente Usa (Truman?) “abbiamo le mani sporche di sangue”, e si sentì rispondere “Vuol dire che ce le laveremo con l’acqua del rubinetto”.
    pino

  12. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    È il razzismo israeliano, bellezza!

    http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=29961

    di Doud al Ahmar

    Ramallah (Cisgiordania), 13 luglio 2012, Nena News – Qualche sera fa a Ramallah, in un incontro assai coinvolgente, la nota giornalista israeliana Amira Hass ha introdotto l’ultimo lavoro della sua concittadina Nurit Peled-Elhanan, professoressa alla Hebrew University di Gerusalemme e co-fondatrice del Tribunale Russell sulla Palestina.

    A presentare il libro è stata la stessa autrice dopo una breve introduzione in cui la Hass ha ricordato all’audience il privilegio che gode un israeliana come lei di poter presentare i propri lavori a Ramallah, nei Territori Occupati, mentre per un palestinese residente oltre il muro di separazione o a Gaza è vietato di andare a Gerusalemme o in Israele. “E’ molto amaro sfruttare i propri privilegi ” ha sottolineato la giornalista di Haaretz “perciò cerchiamo di farlo per combattere il Regime del Privilegio nel quale siamo sfortunatamente nati”. “Questo libro”, ha concluso, “rappresenta uno dei modi per abbattere questo Regime”.

    “Palestine in Israeli Books: Ideology and Propaganda in Education” pubblicato a Londra nell’aprile 2012, è il lavoro con il quale Peled-Elhanan ha analizzato le rappresentazioni della Palestina nei libri scolastici maggiormente adottati dalle scuole superiori israeliane escludendo quelli in uso presso gli istituti religiosi o d’ispirazione dichiaratamente sionista. Nell’opera, sono stati analizzati i testi di Storia e Geografia ed esaminate le pubblicazioni che vanno dal 1996 al 2009. L’autrice ha sottolineato il carattere semiologico di uno studio che non si ferma solamente alla lingua scritta, ma che prende in analisi anche le rappresentazioni visive e le mappe mentali di cui sono arricchiti i testi.

    Il saggio mette subito in evidenza i principi cardine sui quali si poggia la propaganda israeliana e i concetti che costituiscono il fil rouge di tutti i libri di testo: l’antisemitismo, la minaccia araba, il diritto storico degli ebrei a rientrare nella propria terra. “Questi principi non sono mai stati messi in discussione da nessuno, nemmeno dal movimento dei New Historians” non manca di polemizzare la docente.

    Ma la principale accusa che la docente muove ai libri sottoposti ad analisi è che i Palestinesi non sono mai presentati come esseri umani ma sempre come un problema. Le immagini che illustrano i testi scolastici non mostrano mai persone fisiche ma luoghi o conglomerati urbani, e gli arabi – la parola “palestinese” non viene mai usata – sono mostrati secondo degli stereotipi razzisti che ne fanno esseri primitivi rispondenti a pratiche tribali e arcaiche, nemici perciò della modernità e al di fuori della legge. A supporto di tali congetture vi sono fotografie evocatrici: metodi di coltivazione della terra ormai superati (gli asini nei campi, l’aratro), situazioni di povertà, degrado e sporcizia o le vecchie abitazioni arabe costruite di pietra bianca e grezza, messe in contrasto con le funzionali e modernissime architetture delle colonie in perfetto stile svizzero dai tetti anti-neve.

    Per quanto riguarda i punti salienti del conflitto Israelo-Palestinese, nei testi di storia aleggia sempre l’idea che dal 1948 in poi i palestinesi siano scappati dalle loro abitazioni abbandonando villaggi e terre, e rifugiandosi “altrove” a causa di una potenza assimilabile a una forza naturale o come se il processo si sia autogenerato. Con la stessa sapiente spersonalizzazione della guerra e delle violenze vengono giustificate persino le principali stragi secondo una “logica mitologica” spiega l’autrice. I massacri di Deir Yassin, Kybia, Kaffer Kassim, sono acutamente riportati dai libri, ma si tratta di “eventi” che trovano la loro legittimità storica e militare nel complesso e quasi imperscrutabile disegno dell’Indipendenza e della difesa del popolo ebraico sempre minacciato di essere cancellato.

    Per giustificare l’occupazione odierna dei territori si fa appello a una democrazia difensiva che esige il controllo scrupoloso delle “frontiere mobili” che contengono una popolazione pericolosa in termini militari e demografici. Nei testi viene inoltre sempre esaltata la singolarità della popolo ebraico di cui la comunità internazionale è incapace di comprenderne azioni e reazioni. “Nessuno può capire la nostra condizione meglio di noi” è il sottinteso che subdolamente suggerisce agli studenti come il Diritto Internazionale sia inapplicabile nel caso sui generis dello Stato di Israele. Quella che in altri termini si chiama impunità.

    Peled-Elhanan insiste poi sulla sintassi e la semantica utilizzate nei testi. I vocaboli non sono mai utilizzati a caso (ad esempio l’uso del termine Terra d’Israele piuttosto che Stato ) così come ne è sempre progettata l’elusione, si veda il caso più eclatante dell’assenza del termine Palestina. Anche se a dire il vero esiste un caso in cui l’aggettivo palestinese viene utilizzato: quando si tratta di associarlo al terrorismo.

    Le frasi sono inoltre costruite in una modalità atta a escludere supposizioni o ipotesi di critica mentre un’inclinazione all’accondiscendenza ne decanta i contenuti. I testi somigliano molto più ad un Manifesto militare che a uno strumento educativo, chiosa l’autrice.

    La presentazione del libro è stata accolta da un pubblico numeroso ed eterogeneo che l’ha arricchita nel finale con numerose domande. Così si è scoperto che ciò che ha maggiormente sorpreso Peled-Elhanan durante la sua ricerca, non è stato il contenuto dei testi ma il grado di meticolosità con cui questi rispondono a tutte le categorie di razzismo visivo e letterario. Alcune domande hanno infine spinto l’autrice a parlare brevemente della sua esperienza accademica. Come reagiscono gli studenti israeliani ascoltando tali affermazioni durante i suoi corsi? “Non c’è mai stato alcun problema durante le lezioni” ha risposto la docente, “del resto, una volta svelate, certe evidenze non puoi più non vederle”. Nena News

    Nurit Peled-Elhanan è docente presso la Hebrew University di Gerusalemme. Co-fondatrice del Tribunale Russell sulla Palestina, è stata altresì insignita dal Parlamento Europeo del Premio Sakharov per i Diritti Umani e la Libertà di Espressione.

  13. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro Pino,

    Pontecorvo non era a Los Alamos, come ricordi giustamente ..
    Era a cercare Uranio in Canada, con i nuovissimi per l’epoca rilevatori del minerali e le introspezioni del terreno…,alcuni di questi strumenti erano frutto delle sue ricerche teoriche, ma come Fermi , questi “discolacci” di Via Panisperna oltre ad essere degli ottimi teorici erano pure dei brillanti praticoni tecnologi.
    Il bello è che Pontecorvo era Ebreo,come pure il Sen Emilio Sereni del FU PCI,come Segre il fisico se non sbaglio.
    Ad ascoltare le male lingue…il problema sovietico era il reperimento del materiale fissile (sic)nelle quantità necessarie, poichè il controllo degli Occidentali (che mica erano fessi) era già all’epoca ferro..(niente uranio ,niet bombetta)(mi pare di ricordare qualche cosa del presente..eh,eh..
    Ma per farla in breve Pontecorvo ebreo, grazie a Sereni ebreo,finì in Urss , pare beffando i servizi congiunti di sua maestà britannica e gli Americanos…
    Così l’URSS ebbe pure lei la sua “bombetta” e cominciò un lungo periodo di equilibrio del terrore.., ma non guerra termonucleare..Stalin o non Stalin…, mentre come ben si sà se Leonardo non era responsabile dei morti, nemmeno Truman lo fu, Lui voleva solo risparmiare le vite di tanti bravi marilines , e se tanti piccoli occhi a mandorla crepano..chissefrega,(figurarsi qualche milione di Slavi russi ,popolo inferiore) la democrazia mondiale era salva dal terrore giapponese ,che come si sa, stava per prevalere nel Mondo all’epoca !
    Grazie forse a due ebrei italiani |
    Che Dio li benedica…eh,eh

    cc

  14. controcorrente
    controcorrente says:

    certo Anita,

    che questi repubblicani sono spassosi..

    http://www.repubblica.it/esteri/elezioni-usa/2012/09/25/news/l_ultima_gaffe_di_romney_perch_gli_obl_degli_aerei_non_si_aprono_-43276752/?ref=HREC1-9

    In altre parole se diventa presidente,ci vorrebbe una guardia del corpo per impedirgli di aprire i finestrini dell?Air Force one..in quota ovviamente….!
    Invece un buon candidato indipendente(neturalmente più intelligente) li aprirebbe “solo a terra”.
    Certo che siete ben messi tra Obama che va all’ONU dicendo che i vostri valori sono valori universali e quelli che vogliono aprire i finestrini dei Jet…
    Meno male che avete un sacco di soldi per comperarvi intellighienza all’estero..sennò avreste perso pure da Toro Seduto..!

    cc

  15. controcorrente
    controcorrente says:

    Anita,

    però la carne alla brace o” barbecue” come la fate voi non la fa nessuno al mondo, in tutti i sensi !

    cc

    Gino direbbe che siete “imbattibili” !

  16. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x controcorrente

    Se è per questo, erano ebrei anche i coniugi Rosenberg, uccisi con la sedia elettrica come spie che avevano passato all’Urss i dati necessari per costruire la bomba nonostante non fosse provato che fossero entrambi colpevoli. Può parere strano, ma la spia era lei, non lui, che volle sino alla fine condividere il destino della moglie.
    Oggi i coniugi Rosenberg passerebbero i piani per costruire la bomba all’Iran, onde evitarne l’asservimento da parte degli Usa e di Israele. E Pontecorvo se lavorasse in Israele o negli Usa fuggirebbe a Teheran.
    L’antisemitismo Usa oggi continua verso arabi e palestinesi, verso gli ebrei o meglio verso le loro lobby sioniste invece l’atteggiamento è diventato lecchino dopo che Israele, mi pare nel ’67, sconfiggendo in guerra gli arabi dimostrò di poter essere utile come cane da guardia degli Usa in Medio Oriente. E le lobby dimostrarono di poter condizionare con i quattrini anche la corsa alla Casa Bianca. Oggi il re mondiale dei casinò, il sionista a stelle e a strisce Sheldon, finanzia una merda come Romney con la modica cifra di 100 milioni di dollari per spingere gli Usa alla guerra contro l’Iran e impedire la nascita dello Stato palestinese. Mentre il miliardario anche lui sionista a stelle e a strisce Moskowsky finanzia i ladri di terra palestinese noti come coloni.
    Un saluto.
    pino

  17. Anita
    Anita says:

    x CC

    Politics

    Did Media Fail to Report That Romney Was Joking About Wanting Airplane Windows to Open?

    Anita

  18. Alessandro Rossi
    Alessandro Rossi says:

    Scusate ma per amore della verita’ bisogna anche ricordare che molti leader comunisti sovietici erano ebrei, inoltre erano ebrei anche spietati nazisti, pare incredibile eppure e’ proprio cosi’.

    Diciamolo francamente perche’ e’ la verita’, ci sono dei settori letteralmente dominati dalla lobby ebraica, uno di questi settori e’ il mondo dell’informazione e dei mass-media, un dominio che si estende su tutto il mondo occidentale, un dominio che annovera agenzie di stampa, possesso di reti televisive, case cinematografiche, quotidiani etc etc…

    Sara’ politicamente scorretto dirlo, sara’ antipatico, sara’ quello che vi pare ma e’ la pura e semplice Verita’, un popolo numericamente piccolo che ha un potere massmediatico stratosferico.

  19. La Striscia Rossa
    La Striscia Rossa says:

    Fra israeliani e palestinesi, il futuro non appartiene a chi gira le spalle alla prospettiva di pace.
    La strada e difficile ma la destinazione chiara: uno Stato di Israele sicuro e una Palestina indipendente.

    Barack Obama

  20. peter
    peter says:

    x Rossi

    avrebbe senso dire il popolo cattolico del mondo, o musulmano, o buddista? secondo me no, e cosi’ popolo ebraico, sono affermazioni da fondamentalisti religiosi.
    Vi e’ senz’altro una o piu’ lobbies ebraiche

    Peter

  21. peter
    peter says:

    x CC e Pino

    voi sopravvalutate di molto i contributi degli italiani.
    Non vi e’ alcuna prova in giro che i contributi di Segre’ o Pontecorvo furono non dico essenziali, ma neanche importanti per la prima atomica sovietica.
    L’URSS aveva dagli anni ’30 una rete di spie in giro nel mondo, parecchi dei quali ebrei. Vi furono anche dei fisici come T. Hall e L. Fuchs, i quali diedero contributi molto importanti.

    un saluto

    Peter

  22. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Quando l’odio acceca fino al ridicolo. Articolo comparso su Moked, rivista ebraica italiana

    http://moked.it/blog/2012/08/29/lodio-di-se/

    L’odio di sé
    E adesso si teorizza anche su Moked, con mirata selezione di casistica, l’odio ebraico di sé. La cosa suscita un qualche fastidio in chi non condivide le sue idee e comincia a farsi imbarazzante. Oltretutto, come in una raccolta di figurine, qualche ebreo storicamente vergognoso di sé viene accostato a semplici ebrei critici, magari anche pesantemente critici. Il quadro fa una certa impressione, perché tende a dimostrare che qualsiasi ebreo si opponga alle idee ‘giuste’ di un altro ebreo (che funge da pietra di paragone e modello di perfezione) o si opponga a un certo ‘sistema’ ebraico è di fatto un ebreo che odia se stesso, e non un ebreo che la pensa diversamente o che vuol essere ebreo in modo diverso. Lo sforzo teorizzante sottende la volontà di dimostrare che o si è con Israele ‘senza se e senza ma’ oppure si è odiatori di sé e impliciti traditori della causa ebraica (ne ha scritto Sergio Della Pergola qualche tempo fa su queste pagine – ‘hasbarah’.) È una posizione che suona terrificante. Terrificante come leggere che “diagnosticare” nell’ebreo l’odio di sé significa “provare a decifrare le radici ideologiche e psicologiche della sua posizione e suggerire la sua insostenibilità dal punto di vista ebraico, indicarla come esterna all’ebraismo”. Insomma, qualcuno conosce il metodo scientifico per individuare la malattia dell’odio di sé e sa decidere chi è dentro all’ebraismo e chi non ha diritto di residenza. E ci sono dunque ebrei dal pensiero apolide e diasporico che devono essere espulsi, come ai bei tempi. Questa volta, però, per mano di altri ebrei, puri e perfetti. Siamo di fronte a una lotta per l’emarginazione del più debole e per la presa del potere (solo intellettuale?)? Il confronto di opinioni si sta facendo battaglia personale: per invalidare le idee si insulta e si delegittima chi le esprime. Teorizzare l’odio di sé non è una “diagnosi” (sarebbe psicologismo amatoriale), ma un insulto scientifico nelle mani di soggetti interessati. Terrificante perché si continua nell’assai eccepibile tentativo di mettere la museruola alla libertà di pensiero e di espressione, elevando a norma il pensiero unico e mettendo all’indice il dissenso. Terrificante e offensiva quanto sarebbe la posizione di chi sostenesse che coloro che assumono supinamente certe posizioni assolute sono deboli di spirito e di intelletto, che si lasciano plagiare da grandi lobbies o sono magari finanziati sottobanco dal sistema. Poiché io non mi sento odiatore di me stesso – anche se può capitare che qualcuno in malafede strumentalizzi le mie parole a fini di anti-israelianismo o di puro antisemitismo –, così come non credo affatto che chi non la pensa come me sia plagiato o finanziato da chicchessia per pensare ciò che pensa, insisterei a dire che il confronto sulla politica di Israele (o sul senso del witz) dovrebbe avvenire attraverso la contrapposizione e l’analisi delle idee e dei fatti piuttosto che mediante accuse personalizzate che cercano di individuare abusivamente nell’altro “le radici ideologiche e psicologiche” che detterebbero le sue supposte idee sovversive o autolesionistiche. Io (un io esemplificativo) il mio ebraismo lo vivo meglio sentendomi libero di pensare e dire ciò che penso e dico. Così chiunque ha il diritto di viverlo a suo modo, e nessuno lo accusa di secondi fini né gli ‘diagnostica’ malattie di alcun genere, contagiose o meno. Se però critico un governo di Israele non mi va di sentirmi accusare di lesa maestà o di tradimento e odio di me stesso, o di pensarmi accostato a Weininger che uccidendosi ottenne “il plauso di Hitler”. È come se io cercassi di far prevalere le mie ragioni dicendo che lo stesso sforzo di teorizzazione ai danni di ebrei lo ha usato Hitler per dimostrare la loro inferiorità razziale e la necessità della loro eliminazione. Stiamo superando i limiti della decenza intellettuale e argomentativa. Fermiamoci e facciamo un passo indietro. Credo che nessuno sarebbe d’accordo di applicare gli stessi parametri logici al terreno dell’adesione religiosa, dove si diagnosticasse che chi aderisce alla riforma o al conservatorismo abbandonando il modello tradizionale e originale dell’ortodossia è un ebreo che odia se stesso, tradisce la propria origine e annacqua l’ebraismo fornendo armi al nemico, ossia all’assimilazione. Inviterei pacatamente a un riposizionamento intellettuale, a un ritorno alla tolleranza (absit iniuria verbis) e al rispetto dell’altro. Manteniamo il senso realistico della complessità delle situazioni che analizziamo, piuttosto che rappresentarle falsate dalla semplificazione. Del resto, nessuno può negare che l’ebraismo si esprime al meglio nella dialettica, senza arroganze di parte. Allora, da parte mia garantisco che, pur nella libertà ebraica del mio pensiero, io sarò sempre accanto a chi difende il diritto di Israele all’esistenza e alla sicurezza, ma mi aspetto che chi mi sta di fronte sia sempre accanto a me nel mio diritto a essere rispettato (anche da lui) per quel che penso e quel che dico. Un io esemplificativo, naturalmente.

    Dario Calimani

  23. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    Guardi però che “mors tua vita mea” vale anche per chi trae vita dalla morte sua. Anziché imitare il peggio, è meglio migliorare. Altrimenti si resta fermi al cannibalismo e al “dente per dente, occhio per occhio”, con il rischio che a rimetterci non solo gli occhi e i denti non siano gli “altri”.
    pino nicotri

  24. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rossi

    Ormai certe cose le scrivono perfino docenti israeliani come Shlomo Sand con il suo documentatissimo libro L’invenzione del popolo ebraico, edito in Italia mi pare da Rizzoli.
    Il problema è che non si tratta di lobby ebraiche, ma di lobby sioniste e arabofobe, che usano l’arma del ricatto morale e della pubblica lapidazione contro chiunque non si allinei ai cingoli dell’esercito israeliano. L’Europa prima ha perseguitato gli ebrei, ora li usa l’intero Occidente per tenere sotto il tallone i territori petroliferi.
    Una delle vergogne del cinema Usa, da sempre in mano prevalentemente a ebrei, è di non avere mai fatto film a favore dei “pellerossa”, decimati dagli europei ben più che con una Shoà, ma di averli anzi presentati sempre come selvaggi, terroristi e aggressori. Né più e né meno come si fa oggi con i palestinesi e con chiunque non si accodi.
    Certo, a sollevare questi problemi si paga pegno. Ma ormai li sollevano anche all’interno del mondo ebraico. Che come tutti i mondi ha molta feccia, ma anche molti uomini di valore di buona volontà e di grande onestà.
    Un saluto.
    pino nicotri

  25. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    NON ho scritto che Pontecorvo per i sovietici è stato decisivo, però lui è andato in Urss per rendersi utile in fisica atomica. Credo siano stati più utili i Rosenberg col semplice trasmettere piani e studi non loro. Dell’apporto dei transfughi inglesi si sa poco, ma dato che erano dei geni è plausibile che abbiano dato molto.
    Un saluto.
    pino

  26. peter
    peter says:

    x Pino

    guardi pero’ che di films ‘a favore’ dei Pellerossa ce ne sono stati diversi. Little big man con Dustin Hoffman era del 1970 mi pare, poi Dance with the wolves con K. Costner molto piu’ recente, The Blue soldier anche

    Peter

  27. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Rodolfo,
    letto il messaggio n. 24 di Pino ho ripensato alla sua ridicola frase che l’ebreo (da notare il singolare generalizzante: l’ebreo in sè, come se esistesse …) non conosce l’odio.
    Beh, pare che Moked (che non so neppur cosa sia ma seguo il filo del discorso) la pensi diversamente da lei! Mettetevi poi d’accordo, neh ….

    Quanto poi al suo inesattissimo n.17, la realtà storica è che la Russia si è sempre difesa a fatica dalle continue aggressioni useggetta, proprio come i pellirosse dagli useggetta e gli arabi dagli israeliani, e da ben più di un secolo.
    Il vostro obiettivo rimane sempre il solito, mio buon caro: la creazione di uno stato ebraico puro e l’eliminazione dell’elemento palestinese. Che differenza ci sarebbe mai tra voi ed il povero Adolfo?
    Un saluto U.

  28. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    È vero, ma sono una goccia in un mare di merda razzista. Un mare che ha condizionato per decenni il modo di vedere occidentale dei “selvaggi” che era giusto e bello venissero immancabilmente massacrati dalle “gloriose” Giacce Blu accolte dal gioioso “Arrivano i nostri!”. I film che lei cita hanno inoltre quasi sempre produzioni “anomale”, diverse dal solito sistema hollywoodiano, magari sono attori registi che su un tale tema vanno controcorrente.
    Ma su questo fa schifo non solo il sistema hollywoodiano in mano sionista, ma l’intera cinematografia occidentale: fiumi di film su storie di tutti i tipi, preferibilmente autoreferenziali, ma film più rari delle defecazioni di uno stitico o di un cadavere per quanto riguarda indios, “pellerossa”, aborigeni australiani, africani, arabi sotto il tallone del colonialismo. La battaglia di Algeri è una coraggiosa e irripetibile iniziativa, oggi verrebbe impallinata e accusata di filoterrorismo dalla feccia sionista arabofoba e da quella integralista “cristiana”, cioè dall’intero sudicio e ipocrita perbenismo occidentale, che è rimasto coloniale ed eurocentrico.
    Un saluto.
    pino

  29. peter
    peter says:

    x Uroburo

    ma no, aggiungiamoci pure The last of the Mohicans con D.D. Lewis, che non era filoindiano ma piuttosto obiettivo. Il regista era il francese (o canadese?) P. Chereau

    Peter

  30. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro Pino,
    sono totalmente d’accordo con te.
    Nessun popolo rimane egemone per più di un certo periodo di tempo e così di rimando nessuna cultura.
    A resistere un pò di più sul terreno, sono gli Imperi..perchè oltre un certo periodo di tempo abbandonano le culture “nazionaliste”,per affidarsi ad un sano razionalismo e pragmatismo !
    Ma poi crollano anche loro !
    Nonostante che il buon Peter ,apprezzi poco Asimov,(desueto secondo Lui),
    i suoi racconti per certi versi si affidano proprio a questi presupposti !
    E’ interessante notare che anche Asimov era Ebreo, ed a questo punto è bene notare , che molti dei più grandi atei (si fa per dire, vengono proprio di Lì),quasi a dimostare che superata una certa soglia anche la religio , non serva più agli scopi…
    Pure i più grandi profeti della Bibbia , oggi Li chiameremo Cassandre..che fossero solo della gente che vedevano più Lungo degli altri ?
    E’ probabile..di certo, le “cassandrate”, sovente si sono dimostrate veritiere..nel senso che ,per un agnostico come me,forse la “formula religiosa” era solo una forma attraverso cui esprimere dei convincimenti…in altre parole Oggi mi pare che Israele non abbia più Profeti..ovvero solo cassandre inascoltate ..già sul medio periodo !
    Sic!
    E un mare di deficienti “presuontuosi”

    che fanno propaganda.
    I testimoni di geova sono perfino più preparati e credibili di loro !

    cc

  31. peter
    peter says:

    x CC

    gli ebrei non hanno ne’ colpe ne’ meriti particolari, sarebbe ora di finirla con queste cantilene. Non sono ne’ meglio ne’ peggio di tanti altri gruppi religiosi. Semmai, l’ebraismo e’ piu’ noioso di praticamente tutte le altre religioni, con l’unica possibile eccezione dei cattolici (e forse degli adoratori di Satana…), che pero’ hanno il merito di essere assai piu’ numerosi (i cattolici intendo).

    Peter

  32. peter
    peter says:

    ooooopsss. Sorry, i testimoni di Geova sono moooolto piu’ noiosi di ebrei e cattolici, date le loro perfide tendenze proselitiste, pero’ sono una setta, non una vera religione.
    E noiosissimi sono i mormoni, dato che ostili all’alcool. Se Romney mai vincesse, ricomincerebbe il regime secco in US, e ci sarebbero nuovi sfidanti Al Capone. Pensa che una mia zia, caro CC, si teneva Capone da nubile. Ma i mormoni sono un’altra setta. E cosi’ i santi dell’ultima notte.
    Insomma, quei maledetti US sono il regno delle sette, una piu’ perfida e noiosa dell’altra…

    Peter

  33. controcorrente
    controcorrente says:

    Santi del mattino o dell’ultima notte,
    l’impero Inglese è caduto …ed era prevedibile..come quello romano ..e questo laicamente parlando..non so se ci sono stati profeti di sventura per Voi..in tutti i casi,se così fosse ,siete l’eccezione che conferma la regola !

    saluti laici e non noiosi

    cc

  34. sylvi
    sylvi says:

    caro CC,
    ma l’Impero inglese quanto è durato?
    E l’Impero romano?
    E il Sacro Romano Impero?
    E la Repubblica di Venezia?

    E domanda finale…che cosa hanno lasciato ciascuno in eredità???

    Sylvi

  35. controcorrente
    controcorrente says:

    Uno potrebbe dire : Ma che presuntuoso
    Un’altro : Ma che bella testa di cazzo di un’americano
    Un’altro ancora..ect,ect,
    ———
    e l’Europa resta sempre una «grande incertezza», un fattore di «frenata» per la crescita economica globale.
    ————
    In realtà non resta che prenderla con un sorriso ,come dice oggi Gramellini sulla Stampa..raccontando la barzelleta dei tre Inglesi..!

    cc

  36. controcorrente
    controcorrente says:

    x Pino..

    Mi par di ricordare che il contributo Inglese alla Bomba a Los Alamos, fu quello tecnologico dell’innesco,diversamente il grosso problema era che il giocattolo ti scoppiasse in mano..il che forse, tutto sommato se il petardo fosse esploso nelle “chiappe” di Grover,forse , tutto sommato ,non sarebbe stata una gran perdita per l’umanità..

    x Peter
    Il contributo che ogni singola etnia ha apportato alla bomba è del tutto irrilevante per come funziona la Scienza..e il lavoro di gruppo..con i soldi in mano..da un punto di vista Universalmente risconosciuto i Grandi proprio i Grandi sono solo quelli che apportano delle “rivoluzioni” ..Copernico ,Galilei, Newton, Einstein e pochi altri direi nel mondo della fisica..

    cc

  37. peter
    peter says:

    x CC

    se e’ del tutto irrilevante, perche’ sei fissato con ebrei ed italiani?
    perche’ ti metti a dare voti e pagelle che mi sembri un Travet dell’ufficio brevetti?…

    Peter

  38. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    LE COLONIE ISRAELIANE RENDONO BENE, A VANTAGGIO ANCHE DELL?EUROPA

    http://www.arabpress.eu/?p=14737

    Palestina: Banca Mondiale: 300 milioni di dollari di merci prodotte negli insediamenti ed esportate in Europa
    di Silvia Di Cesare

    La Banca Mondiale ha rivelato che si aggira intorno a 300 milioni di dollari il valore dei beni che sono prodotti negli insediamenti israeliani in Cisgiordania e poi esportati in tutta Europa.
    L’organismo internazionale ha registrato circa 20 insediamenti industriali in questi territori, oltre a numerosi insediamenti che comprendono numerose zone agricole. AL Banca ha riscontrato che numerosi problemi derivano dalla mancata definizione di competenze all’interno di quella che l’accordo interinale tra OLP e governo israeliano del 1995, aveva definito zona C che dovrebbe essere gradualmente restituita alla giurisdizione palestinese.
    In un rapporto presentato ad una riunione dell’AHLC tenutasi a New York, la Banca Mondiale ha rivelato che solo l’1% dei territori della zona C sono stati restituiti al governo palestinese. La parte rimanente, invece, è soggetta a forti restrizione imposte dall’esercito israeliano nei confronti della popolazione palestinese.

  39. peter
    peter says:

    a Parigi, mi pare centro Pompidou, i coglio…azzi francesi hanno eretto una statua di 5 metri a Zidane mentre da’ la famosa testata a Materazzi.
    Davvero un monumento al fair play, correttezza sportiva, non violenza…
    Non vedo perche’ allora preoccuparsi del razzismo negli stadi, degli ultras, della violenza tra tifosi, dei giocatori che si fanno gli sgambetti o si prendono a pugni o a calci…facciamo dei monumenti a tutti

    Peter

  40. Occidentale e me ne vanto
    Occidentale e me ne vanto says:

    Ringrazio Iddio se sono nato in questa parte di mondo dove posso vivere e dire ciò che mi pare . Anche chi ne approfitta e ne abusa di questa libertà sputando nel piatto dove mangia…

  41. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Occidentale e me ne vanto

    E cosa c’è da vantarsi di una cosa avvenuta per caso o per volontà di Dio, comunque non per capacità propria? Semmai c’è da rallegrarsi, ma certo non da vantarsi. È come vantarsi perché c’è il sole e non piove o perché si vive in un luogo non soggetto ai terremoti o al mare caldo anziché in montagna fredda e povera di ossigeno.
    Il problema, egregio Occidentale e me ne vanto, è che il piatto dove mangiamo è pieno di cose buone rubate per secoli a gran parte del mondo, e forse dovrebbe vantarsi molto poco del fatto che il suo Dio ha fatto nascere miliardi di esseri umani in zone del mondo rapinate e sfruttate da noi occidentali. Nessuno sputa nel piatto dove mangiamo, ma c’è troppa gente che sputa in faccia a chi non ha la fortuna di sedere a tavola con noi e ha invece la sfortuna di avere subito e magari di subire ancora il nostro sfruttamento.
    Solo i fanatici, gli egoisti incalliti e gli imbecilli ringraziano Dio per ciò che hanno evitando accuratamente di rimproverarlo per ciò che gli altri invece non anno.
    un occidentale di stampo diverso dal suo

  42. Occidentale e me ne vanto
    Occidentale e me ne vanto says:

    Egregio signor Nicotri, mi riferivo alla libertà di espressione che le permette di dire e di fare ciò che vuole. E lasci stare le ingiustizie planetarie che hanno ammorbato per secoli l’umanità. Cosa crede , che le suddette siano avvenute solo in una certa parte di Mondo ?
    Noi abbiamo combattute e ottenuto sistemi democratici che nei limiti insiti a tali regimi ci hanno permesso di evolverci in quello che siamo; a dispetto di chi denigra per ragioni ideologiche tali realtà.
    vada a fare le pulci in certi paesi ( che sappiamo), dove vige di fatto la teocrazia, anche se per ragioni di opportunità la spacciano per democrazia ottenuta attraverso rivoluzioni “pacifiche” (?!)
    E poi mi fa sapere…

    Distinti saluti

  43. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro CC,
    scommettiamo io e te che il PD, nella sua irrefrenabile vocazione suicida, candiderà il Pirlotto dell’Oratorio di Firenze a suo candidato? Con il pregevole risultato di ottenere una piccola parte dei voti della destra ma di perderne una grande dei suoi propri (di sinistra).
    Infatti il democristianissimo personaggio (ma chi mai l’ha fatto sindaco della città più rossa d’Ittaglia?) vuole che per lui votino (a cominciare dalle primarie) plebiscitariamente tutti, compreso gli elettori di destra.
    Se dovessi scegliere tra votare per Casini o per Renzi voterei per Casini, almeno sa di politica e non ha questa insopportabile visione personalistica di netto stampo bananiero e pubblicitario.
    Comunque vai tranquillo: il PD non saprà opporsi a questa deriva, anch’essa populista, e perderà definitivamente le sue proprie ragion d’essere. Se vincerà, ed è dubbio che accada, vincerà con un personaggio nettamente di destra, che è poi quello che i veri padroni del vapore vogliono.
    Mala tempora occurrunt …
    Un saluto U.

  44. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro signor Occidentale e me ne vanto,
    il bello della democrazia è che parlano tutti, compreso quelli che non hanno niente da dire.
    Checchè possa pensarne un superficialone come lei, la democrazia non consiste nel poter dire quel che si vuole, come non consiste del fare rutti o spetezzare.
    Non consiste neppure del poter votare, e non solo per gli ormai ubiquitari brogli elettorali ma soprattutto perchè la vera libertà di voto viene abbondantemente condizionata da operazioni pubblicitarie che non hanno niente a che vedere con la democrazia.
    Un sistema parlamentare di tipo europeo non è necessariamente più democratico di un sistema a potere tribale come s’usa nei paesi arabi ed in gran parte del mondo.
    Le rivoluzioni arabe, e soprattutto quella iraniana, se a quella lei si riferisce, saranno molto discutibili per noi ma sono abbondantemente condivise da quei loro popoli. Visto che lei parla di democrazia perchè non accettare queste manifestazioni di volontà popolare? Se l’occidente avesse fatto meno porcherie ai tempi dello scià le cose sarebbero andate in altro modo.
    Anch’io preferirei essere europeo che di qualunque altra parte del mondo, ma a differenza di lei io non me ne vanto e soprattutto riconosco agli altri popoli il diritto di regolarsi secondo i loro interessi.
    Certo nessuno è puro in politica estera, però è vero che nessuno ha mai compresso la volontà e gli interessi degli altri popoli come gli occidentali da secoli e secoli. E su scala planetaria. U.

  45. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Rodolfo,
    devo una risposta al suo Rodolfo { 24.09.12 alle 19:36 } della scorsa puntata.
    Lo giudico un preclaro esempio di smaccata propaganda sionista che nasconde la verità dietro ad una facciata ufficiale che non regge ad una critica appena, appena un po’ precisa. Un po’ come quando gli Useggetta si definiscono uno stato democratico, un’affermazione del tutto irrealistica nonostante la presenza di (sedicenti) libere elezioni.
    Non bastano le elezioni per essere una democrazia: L’Inghilterra del XVIII secolo non era una democrazia anche se vi si votava (o almeno votavano i nobili).
    Iil principio realmente discriminante è quello della detenzione del potere: se chi detiene il potere lo fa all’interno di un indirizzo che riguarda tutti i cittadini oppure solo/soprattutto con un indirizzo che riguarda piccole o piccolissime oligarchie. In Useggetta comanda da sempre Wall Street, in Israele i sionisti (che per la verità non sono una ristretta oligarchia ma la maggioranza degli israeliani), con il loro seguito di razzismo, di violenza di tendenze genocide, di visione teocratica ecc. ecc. ecc.
    Ma riprendiamo il suo sfacciatissimo messaggio punto per punto.
    Primo. Israele NON è uno stato ebraico, non ufficialmente almeno. Infatti NON avete una costituzione proprio perché la definizione ufficiale di Stato Ebraico comporterebbe la sostanziale perdita di cittadinanza per tutti gli altri, una cosa strutturalmente nazista, proprio come definire la Germania uno stato ariano. Naturalmente non pretendo che lei capisca…
    Secondo: I palestinesi di Israele NON hanno gli stesi diritti di tutti gli altri cittadini di stirpe ebraica. Ci sono differenze, per lo più sconosciute, incompatibili con la definizione di stato democratico.
    Terzo. Col caxxo che la gente è libera di circolare, chi entra in Israele ha delle precise restrizioni, ed i visti di ingresso vengono dati a discrezione.
    I libri non vengono censurati. Evviva!
    E non ho neppure accennato alla totale mancanza di diritti delle popolazioni palestinesi dei Territori Occupati, a cui viene rubata la terra, l’acqua, ogni risorsa economica, allo scopo di costringersi ad andarsene. Che è un obiettivo intimamente genocida, checché voi sionisti ne diciate.

    Quanto al povero Adolfo, fino a quando poteva sperare di vincere la guerra (fine del 1941) non ha mai avuto come obiettivo l’eliminazione degli ebrei ma solo la loro cacciata dalla Germania. Quando la guerra è stata perduta allora,e solo allora (Conferenza di Wannsee del gennaio 1942), si sono posti come obiettivo quello di liberare le zone sotto al loro controllo dalla presenza degli ebrei. Sapendo benissimo cosa sarebbe loro captato alla fine della guerra. U.

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