Bergoglio, probabile Wojtyla dell’America Latina. In Argentina ha taciuto? Come Pio XII con la Germania e Togliatti e il Pci (Napolitano compreso) con Stalin. L’atroce dilemma Wojtyla-Emanuela Orlandi

Strano. Nessuno, eccetto il mio collega Andrea Tornielli su La Stampa, ha previsto che tra i papabili c’era anche Bergoglio, eppure era stato il cardinale più votato dopo Ratzinger quando questi venne eletto papa. Una svista  che la dice lunga sulle pecche della nostra informazione, che qui incassa il secondo fallimento, il secondo clamoroso “buco” come si dice in gergo, subito dopo la mancata previsione del boom elettorale di Grillo. Per non parlare dei 30 anni di frottole sul caso Orlandi…. Nessuno, ecctto Tornielli, s’è ricordato del suo nome prima e durante il conclave, eppure ora tutti fanno a gara a chi sa di più cosa farà il nuovo papa. S’è gettato a capofitto nella gara anche Eugenio Scalfari: non pago delle fregatura ricevuta alla vigilia di Natale da Mario Monti, della quale si è lamentato alla grande su Repubblica, ora sempre su Repubblica spiega in dettaglio cosa farà papa Bergoglio e perché ha scelto di chiamarsi Francesco (  http://ricerca.gelocal.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/03/15/un-prete-di-strada.html ). Ad alimentare le previsioni di Scalfari c’è la propria soddisfazione per avere scritto il 12 febbraio e il 10 marzo, parlando de “Il rebus che il Colle dovrà sciogliere”,  che se il futuro papa non fosse stato un uomo della Curia avrebbe potuto chiamarsi Giovanni XXIV, in prosecuzione col “papa buono” Roncalli, oppure Francesco. Previsione azzeccata, sia pure a metà. Speriamo ora che le previsioni di venerdì 15 marzo non siano il bis di quelle natalizie su Monti.

Nel mio piccolo, ho l’impressione che Bergoglio sarà il Wojtyla del Centro e Sud America. Wojtyla lo elessero per indebolire e dare la spallata finale all’Unione Sovietica già dissanguata dalla forsennata corsa al riarmo condotta dagli Usa. Bergoglio mi pare lo abbiano eletto per contrastare e sconfiggere la tendenza di alcuni governi sudamericani a recuperare le radici indigene, cioè indie e non europee, e a lanciare la terza via, cioè una sorta di socialdemocrazia o comunque maggiore attenzione al popolo. Terza via perché diversa da quella di Cuba, ma ancor più diversa da quella degli Usa. Metere in pista su vasca scala la socialdemocrazia o una più decisa attenzione alle masse popolari può diventare per gli Usa e per il suo declinante predominio WASP (acronimo di White, Anglo, Saxon, Protestant) più pericoloso di Cuba. Teniamo presente che secondo le ultime proiezioni del Census Bureau negli Usa la popolazione bianca di origine europea  si avvia a perdere il suo primato demografico. Oggi è ispanico – quindi di fatto con componente di origine india – un cittadino su sei, nel 2060 il rapporto diventerà di uno a tre. Ci sono inoltre i filoni evangelici, pentecostali, ecc., che, come fa notare anche il forumista “alberto C.”,  nelle Americhe stanno diventando concorrenti pericolosi.

Recuperare le radici indigene porta inoltre a ridimensionare la Chiesa intesa come Chiesa cattolica quale la si intende oggi, vale a dire Chiesa di Roma. Il cattolicesimo praticato dagli indios ha molto poco di cattolico romano, intriso com’è di eredità, credenze e tradizioni indigene molto antiche, ancestrali. Tutto ciò spiega, secondo me, perchè gli 11 cardinali Usa, la delegazione più numerosa dopo quella dei 28 italiani, rappresententi della Chiesa Usa che con quella tedesca più alimenta le finanze d’Oltretevere, hanno velocemente deciso di appoggiare Bergoglio anziché insistere su Sean O’Malley. A dare il segnale è stato il cardinale Timothy Dolan di New York, la città che per l’appunto più risente dell'”invasione ispanica”. Tutto ciò spiega anche l’insistenza del nuovo papa sul fatto che il ponteficie è il vescovo di Roma. Ecco perché, come scrive Scalfari, “la pastoralità e l’evangelizzazione escono rafforzate da questo visione d’una Chiesa affidata ai vescovi e ai preti con cura d’anime e quindi apostolica, militante e missionaria”. Purtroppo militante e missionaria significa soprattutto invadente, per nulla rispettosa delle altrui tradizioni, culture e credenze, disprezzate come “pagane”, semplici superstizioni, ecc.

Wojtyla ha appoggiato con decisione i movimenti che nella sua Polonia si opponevano all’Unione sovietica, cioè al comunismo e all’ateismo di Stato. Ma ha anche demolito il clero della “teologia della liberazione”, che nell’America latina era arrivato ad avere un suo esponente, Ernesto Cardenal, ministro in un governo rivoluzionario di sinista come quello sandinista del Nicaragua, e nella sua visita in Cile ha legittimato il golpista Augusto Pinochet, le cui mani erano macchiate di sangue forse non meno dei militari golpisti argentini. Probabilmente il vescovo gesuita argentino Bergoglio, contrariamente a quanto sostiene qualcuno, non ha affatto collaborato attivamente con i militari che hanno fatto sparire almeno 30 mila oppositori o presunti tali. Come Pio XII con la Germania hitleriana si è limitato a scegliere “il male minore”: vale a dire, il silenzio.  E a fare il suo lavoro di vescovo nella realtà politica data, quale che essa fosse, in una Chiesa guidata da un papa anticomunista di ferro come Wojtyla. E fare il suo lavoro di vescovo in una Chiesa siffatta e nell’Argentina di quei tempi può avere comportato, onde evitare pericolosi contagi e ancor più pericolose rappresaglie dei golpisti al potere, anche lo “scaricare” il paio di sacerdoti di cui parla Verbitsky: arrestati, detenuti per sei mesi negli orrori dei sotterranei della Scuola di Meccanica della Marina, e infine liberati certo non senza interventi e pressioni clericali. Del resto non ha fatto così anche Palmiro Togliatti a Mosca? Non potendo certo far cambiare idee e comportamento a Stalin si è limitato a fare il suo lavoro senza interferire con quello del potente capo sovietico, con il quale non ha collaborato a fare sparire italiani o altri, ma certo semza poter evitare che sparizioni o più esattamente deportazioni in Siberia avvenissero. Non per essere irriverente, ma dopo la guerra mondiale non ha taciuto anche l’intero Partito Comunista Italiano compreso l’attuale presidente della Repubblica Giorgio Napolitano?

Insomma, Bergoglio, ha le carte e le credenziali sufficienemente in regola: ha taciuto, ma evitando accuratamente di imitare il nunzio apostolico Pio Laghi, che, oltre a giocare a tennis col triumviro generale Eduardo Massera, tre mesi dopo il golpe lo ha legittimato con l’omelia del 27 giugno 1976 dicendo tra l’altro: “Il Paese ha un’ideologia tradizionale e quando qualcuno pretende di imporre altre idee diverse ed estranee, la Nazione reagisce come un organismo, con anticorpi che fronteggiano i germi: così nasce la violenza. I soldati adempiono al loro dovere primario di amare Dio e la Patria che si trova in pericolo. Non solo si può parlare di invasione di stranieri, ma anche di invasione di idee che mettono a repentaglio i valori fondamentali. Questo provoca una situazione di emergenza e, in queste circostanze, si può applicare il pensiero di san Tommaso d’Aquino, il quale insegna che in casi del genere l’amore per la Patria si equipara all’amore per Dio”.

Insomma, vedremo. Lasciamo lavorare il papa, senza tirarlo per la giacca né leggere i tarocchi per dire cosa farà e cosa non farà. Come che sia, l’Europa con Bergoglio pare destinata a perdere la centralità del cattolicesimo. Credo sia dunque ancor più il caso di esigere che, al pari di quanto avviene per gli altri Stati, non sia più il Vaticano a nominare il capo della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), ma che se lo nominino i vescovi. E che questi non siano più di nomina vaticana, di fatto quindi esecutori della politica e degli interessi “romani”, ma di nomina decisa dal popolo dei credenti dei rispettivi vescovadi.

Auguriamo a papa Franceso lunga vita. Ma quando verrà il momento del suo addio speriamo ci venga risparmiato l’assurdo del vedere dichiarata “eroica” sia la volontà di Wojtyla di restare fino all’ultimo, quando ormai le malattie lo avevano ridotto a un simulacro, sia la decisione diametralmente opposta di Ratzinger di dimettersi invece prima. Francesco sa di certo che il vero eroismo è quello dei vecchi qualunque che crepano in povertà, magari negli ospizi, comunque privi  degli agi e delle cure che invece ha avuto anche Wojtyla.

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La notizia ha il sapore della novità assoluta che promette ribaltoni fino a ieri inimmaginabili. Il neo papa Francesco dopo la messa celebrata nella chiesa parrocchiale del Vaticano, vale a dire nella chiesetta di S. Anna, ha educatamente risposto al saluto e scambiato qualche parola con Pietro Orlandi. Che, quanto si dice, ha promesso di ricevere. Le foto mostrano il fratello di Emanuela più felice del solito, chiaramente speranzoso. La Segreteria di Stato sarà finalmente costretta a rivelare tutto ciò che sa e che ha taciuto alla magistratura italiana, oltre che agli stessi Orlandi, sulla fine di Emanuela? Sparita, come è noto, a quasi 16 anni di età nell’ormai lontano 22 giugno 1983. Lo speriamo vivamente. Ma un invito a non peccare di eccessivo ottimismo, fino a illudersi per l’ennesima volta, non è superfluo. Appostarsi col fotografo per essere ripreso mentre qualcuno ti risponde educatamente al saluto e diffondere poi a razzo la foto non è esattamente il modo migliore per convincere chicchessia a rivoltare come un calzino 30 anni di silenzio sfrontato. Neppure Bergoglio pare essere il tipo che si lascia mettere con le spalle al muro da un’iniziativa dal sapore più pubblicitario che sostanziale. Vogliamo sperare che siano risparmiate, al papa e a tutti noi comuni mortali, trionfalismi televisivi che sanno sempre più solo di speculazione pro audience propria: tutto sommato, l’incontro con scambio di qualche parola davanti S. Anna non è l’incontro di Teano né un prodigio miracoloso.

Che Bergoglio squaderni le carte chiuse in archivio, e negli ultimi tempi per giunta spostate più al sicuro, ce lo auguriamo tutti di cuore. Ma qualcunque cosa dovesse saltar fuori di diverso dal “non ne sappiamo nulla” sarebbe per il Vaticano semplicemente catastrofico. Anzi, lo stesso dire “non ne sappiamo nulla”, come ha del resto dichiarato per iscritto l’anno scorso il responsabile della Sala Stanpa vaticana don Federico Lombardi, sarebbe di per sé rovinoso se non per l’intero Vaticano almeno per la buonanima di papa Wojtyla. Del quale affonderebbe definitivamente la santificazione invocata a tempo di record col famoso “Santo subito!”. E’ stato infatti Wojtyla a lanciare iresponsabilmente la tesi del sequestro e a raccontare agli Orlandi che la scomparsa di Emanuela “è opera del terrorismo internazionale”. E se dalle carte eventualmente rese note per ordine di Bergoglio il “terrorismo internazionale” non salta fuori, è chiaro che per la santità di Wojtyla si mette male. Anche se, a onor del vero, è ormai acclarato da tempo che il “rapimento politico” di Emanuela è stato solo una messinscena, e quindi il danno per Wojtyla sarebbe ormai svalutato. Resta però la sua dichiarazione che per la liberazione della ragazzina “stiamo facendo tutto quello che è umanamente possibile”: le carte processuali mostrano impietosamnete che Oltretevere NON hanno fatto nulla. Come se sapessero che non c’era più nulla da fare… Se tale strana inazione venisse ora dimostrata anche dalle carte vaticane eventualmente dissepolte come la mettiamo?

Insomma, anche in questo caso non resta che aspettare e vedere cosa farà “la nuova Chiesa di Francesco”, che tutti danno entusiasticamente per cosa fatta e già acquisita. Il solito entusiasmo da conformismo bieco, da seminatori di speranze un tanto al chilo. Nell’attesa, e visto che l’incontro immediatamente pubblicizzato s’è svolto davanti alla chiesa di S. Anna, possiamo intanto purgarci da alcuni veleni osservando che sotto quella chiesetta sono man mano sepolti tutt’oggi i defunti non sempre vaticani. Tra questi, il padre, la zia e i nonni paterni di Pietro ed Emanuela. Facciamola quindi finita con il disinformato e ipocrita stracciarci le vesti e sospettare chissà che solo perché  sotto la basilica romana di S. Apollinare è stato sepolto fino allo scorso giugno un altro comune mortale, anche se più ribaldo che vaticano. Facciamola anche finita con l’insistere a dire che sotto S. Apollinare sono sepolti “santi, papi e cardinali”, dei quali invece non c’è mai stata neppure l’ombra di una spoglia mortale.

Approfittiamo dell’arrivo del nuovo papa, e del bel nome che si è dato, per fare pulizia nei nostri cuori e riconciliarci francescanamente anche tra di noi. E con noi stessi.

La mia modesta impressione è che il nuovo papa a Pietro Orlandi aveva già risposto ancora prima di incontrarlo. Quando si è affacciato per la prima volta alla finestra della sua abitazione del Palazzo Apostolico il neo papa Francesco ha tessuto infatti l’elogio del perdono. E appena usciti dalla chiesa di S. Anna alla madre di Emanuela e Pietro, prima di rivolgersi anche a quest’ultimo,  ha detto: “Se Emanuela è in cielo preghiamo per lei”.

Ecco: preghiamo. O meglio: preghino anche gli Orlandi. Facendola finita con l’Emanuela Orlandi Show sul quale lucrano in troppi non solo in tv.

162 commenti
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  1. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Noto che hai appreso l’arte del quaglieggio, ovvero zompi come una quaglia da un argomento all’altro per non dire nulla.
    Cominci con il Mossad per finire a Grillo. E vabbè..
    Tecnica un pò vecchia, la conosco.
    Veramente ti avevo chiesto se per caso sui libri di scuola israeliani, dato che non ne sono a conoscenza, fosse raffigurata la Palestina e, aggiungo, se non ci fosse, per quale motivo non c’è.

    C.G.

  2. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Io vedo solo un punticino minuto con su scritto Gaza strip..
    I siti di parte israeliani possono menarsela e strombazzarsi come e quanto vogliono, io mi riferivo alla realtà delle cose.

    Ripeto la domanda: sui libri di geografia israeliani diffusi nelle scuole, sopratutto quelle primarie e di primo pelo è raffigurata la
    Palestina? Nel qual caso non sia raffigurata, domando:
    – perchè?
    – non esiste?
    – un disguido tecnico oppure un madornale errore di stampa?
    – vergogna?
    – altro?
    C.G.

  3. La Striscia Rossa
    La Striscia Rossa says:

    Essere eletti non significa fare un atto di testimonianza delle proprie idee: significa far succedere cose, decidere. Il rischio altrimenti è che si spalanchino le porte alla solita «democrazia dei furbi».

    Nadia Urbinati

  4. rodolfo
    rodolfo says:

    Caro cg
    “Ripeto la domanda: sui libri di geografia israeliani diffusi nelle scuole, sopratutto quelle primarie e di primo pelo è raffigurata la
    Palestina?

    Certo che e’ raffigurata…con i territori occupati ecc.
    non si puo’ mentire ai bambini….
    un giorno magari si arrivera’ ad un compromesso…
    i bambini Iraeliani conoscono la realta’…
    i bambini Palestinesi ci rimarranno molto male vedendosi spuntare uno Stato di cui ne ignoravano l’ esistenza.
    No bbuono…
    Ma tu giustamente mi rinfacci il fatto di passare dal problema Israelo-Palestinese alla politica Italiana…
    mah non so caro cg…a me a questo punto non interessa tanto Israele…che se la sapra’ come sempre cavare…
    men che meno mi interessano i Palestinesi che vivono agiatamente attraverso gli aiuti che arrivano da tutto il mondo e dalla solidarieta’ che e’ insita nel mondo Arabo…
    no …io mi preoccupo piu’ dell’ Italia….della disoccupazione galoppante…mi preoccupo dei cittadini e famiglie Italiane che vivono in una macchina perche’ non hanno una casa…
    per il pensionato che va’ a racimolare qualcosa alla chiusura dei mercati…con delle foglie di cavolo…o una mela mezza marcia ci si puo’ fare ancora qualcosa…mi preoccupa che con il dilagare della disoccupazione giovanile dilaghi ancora di piu’ la delinquenza…mi preoccupano mille altre cose che riguardano l’ Italia per farla breve…insieme ad un governo che non da fare….per questo alla fine la lingua batte sempre dove il dente duole.
    Rodolfo

  5. sylvi
    sylvi says:

    A PROPOSITO DI MENEFREGHISMO! cc 142

    Non mi sogno di giustificare l’aridità d’animo della signora di Brescia, ma di tentare un esame dei motivi che ci hanno fatto diventare indifferenti al prossimo.
    Anni fa, tornavamo con il figlio dalla Val Gardena verso casa.
    A San Vito di Cadore ad un tratto vedemmo sul ciglio della strada una bambina piangente. Ci fermammo ; la bambina stava piangendo perchè la nonna era caduta nel fosso e non riusciva a rialzarsi.
    Andammo immediatamente ad aiutarla e , nel frattempo chiamammo il 118 che si prese cura della nonna e della bambina. Con il 118 arrivarono i Carabinieri.
    Non molto gentilmente ci invitarono in Caserma e cominciarono ad interrogarci.
    Inutilmente continuavamo a raccontare il fatto così come era successo…ci accorgemmo, ben presto, che sospettavano che fossimo i responsabili dell’accaduto.
    Ci tennero ore in Caserma, senza preoccuparsi di nostro figlio e delle sue esigenze.
    Ma quello che offendeva di più era che, in maniera brusca, interrogavano noi, poi il ragazzino…per ore.
    Pretendemmo che interrogassero la bambina, la quale finalmente specificò che noi ci eravamo fermati per soccorrere la nonna.
    Noi adulti eravamo sommamente incazz. perchè una buona azione si era trasformata in una gran rottura di scatole.
    Ma nostro figlio, scout con l’amore intatto per le vecchiette da soccorrere, ne restò abbastanza traumatizzato, e sulla strada del ritorno, tardi, al buio, senza mangiare, continuava a chiederci perchè i Carabinieri non ci credevano!
    Avemmo il nostro daffare per spiegare che chi è in difficoltà va comunque aiutato, anche rischiando una pattuglia di Carabinieri incapaci che volevano far sfoggio del loro piccolo potere.
    Ma ci è rimasta una grande amarezza e anche una certa prudenza!

    Sylvi

  6. rodolfo
    rodolfo says:

    ehsssssi cara Sylvi….la prudenza non e’ mai troppa…
    oggi giorno poi…non ti puoi fidare di nessuno al 100%…
    nemmeno dai parenti piu’ intimi….o da carabinieri ignoranti
    R

  7. Alberto C.
    Alberto C. says:

    dopo quello che si è visto oggi, tra presunti tecnici che fanno peggio di chiunque (marò in india), consultazioni di bersani, piuttosto che un governo di persone degnissime come lui vuole, io ci metterei AMATO, D’ALEMA, BASSANINI, persino DE MICHELIS, che saranno odiosi ma garantirebbero di GOVERNARE.
    nessuno ricorda FETONTE, figlio di apollo che volle guidare il carro del sole, ma incapace, dovette essere fulminato.
    Il carro del governo, far filare i direttori generali dei ministeri e produrre qualcosa è roba da professionisti.
    P.S OGGI i grillini hanno fatto al ministro degli esteri DOMANDE INTELLIGENTI. escluso che sia frutto di uno dei 160 grillini, sento odore di fatto quotidiano, qualche buon giornalista o qualcuno che capisce di esteri e difesa. per il resto tornino ai call center da dove vengano.
    il governo non deve essere simpatico, deve governare, posto che ogni potere è violento, ce ne vuole uno passabilmente democratico e capace, cose, entrambe che i grillini non sono.
    i vecchi comunisti e democristiani riuscirono persino ad avere un po’ di senso dello stato evitando (pur solo in parte e con falle enormi) di far prevalere le istanze che se ne fottevano della legalità democratica.
    Non si può vivere in una totale assenza di poteri, temendo da un giorno all’altro di trovarsi come cipro con sotto il cuscino un IBAN di un cc all’estero..

  8. controcorrente
    controcorrente says:

    Cara Sylvi,
    due casi molto differenti!
    Spero te ne renda conto !
    Capisco che il trattamento subito sia stato abbastanza traumatico, tanto da non biasimarti, se mai dovesse ripetersi il “caso”,di avere delle esitazioni… )(io le avrei)…
    In questi casi si resta sempre schiacciati tra i due estremi, il “sospetto” da un lato e l’omissione di soccorso dall’altro.

    Ma ti faccio presente che nel caso di Brescia, non c’erano carabinieri…e quindi ci si può richiamare ad una certa “gratuità del male”..oppure dell’idiozia spiritosa..il che non muta il fatto.
    In tutti i casi ,spogliandosi da una certa ipocrisia, si può affermare che magari si potrebbe cinicamente pensare a quella frase…ma mai dirla in pubblico…
    Liquidiamo la vicenda con Idiozia del male !
    E’ stato solo un caso di Idiozia pubblica, manifestata ad alta voce, di questi tempi,uno non vi fa neppure più caso..stiamo per assuefarci alle idiozie….pubbliche ,dette in pubblico…!!
    In sostanza ,in tempi bui, come quelli che stiamo vivendo,tutti hanno il diritto di manifestare la propria idiozia!
    Il che non è bene,a mio avviso..a volte è per fino meglio un po di ipocrisia che si accompagni ad un po di riservatezza, o pudore..che dir si voglia !

    cc
    Mi spiace ..pollice verso…!!!

  9. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro Alberto C.
    Ho letto con interesse il tuo post !
    Mi sembra di capire che ci si avvia ad avere una Democrazia telediretta, magari ai dep grillini verrà infilata una sonda(non dico dove) ,oppure un auricolare per le dirette video!
    Sarà un Fatto Quotidiano o un “caselleggio” qualunque ?
    Dipende da come tirerà il mercato !

    cc

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