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Un piccolo stop alla prepotenza dei cattolici imposta ed ereditata dal fascismo

https://www.repubblica.it/cronaca/2021/09/10/news/cassazione_su_crocifisso_in_aula_il_prof-317225447/?ref=drrt-2

Una prepotenza vergognosa che esiste solo in Italia, eredità velenosa a suo tempo imposta dal fascismo come regalo alla Chiesa che gli aveva venduto la libertà degli italiani in cambio del ricco piatto di lenticchie del Concordato.
Prepotenza da talebani, condannati a parole ma preceduti e imitati non appena possibile.

La legge francese è sulla sicurezza o sul controllo globale?

Dopo il Senato ora anche l’Assemblea nazionale francese ha definitivamente approvato, con 75 voti favorevoli e 33 contrari, la controversa legge sulla “sicurezza globale”, che alla fine del 2020 aveva provocato le proteste in tutto il Paese di mezzo milione di persone.

La parte più contestata era l’art. 24, che introduce un nuovo reato per chiunque diffonda immagini e video in grado di “danneggiare l’integrità fisica e morale” degli agenti di polizia. Chi si opponeva alla legge sosteneva che un reato di questo genere sarebbe stato una limitazione della libertà di espressione. Persino l’Onu aveva giudicato il testo “incompatibile col diritto internazionale dei diritti umani”.

Il governo aveva accettato di riscrivere l’articolo, ma poi si è limitato a dire, pur escludendo le parole “immagini e video”, che va punito chi contribuisce a identificare un agente di polizia in servizio “con l’evidente intento di nuocere alla sua integrità fisica o psichica”. Una formulazione molto vaga, che consente un’eccessiva libertà di interpretazione. Rispetto alla proposta iniziale, sono esclusi da questo reato i giornalisti.

La legge sulla “sicurezza globale” (che sarebbe meglio definire “controllo globale”) è stata fortemente voluta dal premier Emmanuel Macron, sull’onda della islamofobia del governo e di buona parte del Paese. Il quale naturalmente ne ha approfittato, cioè ha allargato la repressione in nome della laicità statale a tutti i casi di dissenso sociale contro le istituzioni.

Il principale sostenitore della legge è il ministro della Difesa Gérald Darmanin, che, dopo la riformulazione dell’art. 24, ha chiesto di aumentare le sanzioni a 5 anni di reclusione e fino 75 mila euro di multa; e la cosiddetta “provocazione dell’identificazione” non si riferisce solo ai gendarmi, agli ufficiali di polizia e ai doganieri, ma anche ai loro parenti.

Quindi, pur non facendo più riferimento esplicito a immagini e video nel testo definitivo, si precisa che, se vi saranno immagini dei volti che possano costituire un rischio per le forze dell’ordine, esse andranno sfocate sia sugli organi di stampa ufficiali che sui social network.

Di fatto ora gli agenti avranno mano libera di comportarsi come meglio credono. L’ha già detto Amnesty International: “la legge può intimidire e scoraggiare i cittadini che intendono registrare e documentare gli episodi di violenza perpetrata dalle forze dell’ordine”. Anche perché nell’art. 20 viene garantito alla polizia un accesso esteso alle telecamere di sorveglianza, persino a quelle dei condomini. E nel n. 22 viene garantita la possibilità alle forze di polizia di servirsi di strumenti di sorveglianza come droni e body cam, con cui p.es. controllare che i cittadini indossino la mascherina anti-covid.

Si è aperta la porta all’impiego massiccio del rilevamento di immagini in tempo reale con l’utilizzo di software automatizzati, tra cui il riconoscimento facciale. Come in Cina. Si autorizza anche la polizia fuori servizio a portare le armi ovunque si trovi.

Il Paese si sta fascistizzando. Lo dimostra anche il fatto che alla discussione finale di una legge che limita così fortemente i diritti dei cittadini, aumentando arbitrariamente i poteri delle forze dell’ordine, si sono presentati solo 108 deputati su 577. La sinistra impugnerà il testo dinanzi alla Corte Costituzionale.

Il recente processo contro Derek Chauvin, il poliziotto accusato di aver ucciso George Floyd il 26 maggio 2020 a Minneapolis, in Francia non si sarebbe neppure fatto, visto che le prove più schiaccianti sono state fornite dal video di una passante. Il che non vuol dire che gli USA siano più democratici della Francia. In passato vi sono stati decine di casi di agenti che hanno ucciso o ferito dei sospettati, e di regola non si arriva nemmeno al processo, poiché i procuratori si considerano come appartenenti alle forze dell’ordine.

Continua l’indecente silenzio sul contributo dei partigiani rom e sinti alla nostra Resistenza

Pubblico volentieri questa poesia scritta dal mio amico rom italiano Santino Spinelli, musicista, musicologo e direttore d’orchestra. Come ho detto più volte, il contributo degli “zingari” alla nostra guerra di liberazione dal fascismo è sempre completamente ignorato perfino in occasione del 25 aprile, cioè dellaricorrenza della Liberazione dell’Italia dal fascismo. come del resto è ignorato il genocidio che hanno subìto anche loro per mano dei nazisti. Non ne parla neppure la Giornata della Memoria, che è quindi piuttosto smemorata. Si parla sempre e solo della Shoà e da qualche anno il 25 aprile si parla anche della Brigata Ebraica, chiaramente per sostenere la politica israeliana sempre più insostenibile. Si continua però a tacere stranamante il contributo dato alla nostra Liberazione da marocchini, nepalesi e altre truppe che oggi diremmo extracomunitarie, ma che all’epoca erano coloniali. Anzi, semmai dei marocchini si cita solo ed esclusivamente qualche atto infame come lo stupro narrato nel film La ciociara.
Insomma, il razzismo, l’opportunismo e il servilismo verso i potenti, oggi rappresentati da Israele, sono sempre vivi, anche se hanno cambiato un po’ faccia dandosi un pesante trucco. 13100762_10209399800261523_8994537004301363583_n

E per le bombe atomiche, 24 mila euro a testa a Enrico Fermi e agli altri “ragazzi di via Panisperna”.

Brevetto numero 324458 per produrre sostanze radioattive sottoponendole in particolare a flussi di neutroni rallentati con urti multipli, brevetto registrato il 26 ottobre 1935 a Roma presso lo Studio Laboccetta, ed esteso poi ad altri Paesi: la storia dei reattori atomici, della bomba A, cioè atomica, nonché quindi delle bombe H all’idrogeno e delle bombe N a neutroni, comincia da qual brevetto, la cui storia è davvero avventurosa oltre che lunga. Registrato a nome di Enrico Fermi, Edoardo  Amaldi, Bruno Pontecorvo, Franco Rasetti ed Emilio Segrè, i più attivi tra i “ragazzi di via Panisperna”, come vennero chiamati una volta famosi perché in quella via, nell’attuale numero civico 89,  c’era l’Istituto di Fisica dell’Università, dove Fermi all’età di soli 27 anni s’era guadagnato la cattedra di fisica teorica. Dell’istituto oggi in quella strada e non solo in quel numero civico s’è persa anche la memoria. Poiché la loro scoperta brevettata aveva permesso agli Stati Uniti di costruire le prime bombe atomiche e di usarle vittoriosamente contro i giapponesi nella seconda guerra mondiale, i “ragazzi” intentarono causa al governo degli Stati Uniti per vedersi riconoscere dei diritti, e di conseguenza dei quattrini.

La casa durò anni, in piena guerra fredda con l’ormai scomparsa Unione Sovietica, si concluse nel 1953 e fruttò agli ex di via Panisperna la bella cifra di 400.000 dollari  dell’epoca: pari a un bel pacco di milioni di euro di oggi, diciamo tra i 15 e i 20.

E’ una storia che vale la pena conoscere, visto anche che ormai si parla di bombe atomiche spesso a sproposito, come fossero noccioline o grossi petardi…. Continua a leggere

Mussolini era prezzolato dai servizi segreti inglesi per sostenere l’interventismo militare. E ha fatto scuola

Giuliano Ferrara negli anni del governo di Bettino Craxi era al servizio dei servizi segreti americani, la famosa e famigerata Cia, ma ha avuto un illustre e insospettabile predecessore: Benito Mussolini. Negli archivi londinesi sono state trovate le prove che quanto meno nel ‘1917-’18 il futuro Duce degli Italiani, all’epoca giornalista, è stato prezzolato dai servizi segreti di Sua Maestà britannica, cioè della “pallida Albione”, come lui chiamerà l’Inghilterra, la sua ex finanziatrice, negli anni della seconda guerra mondiale. Il futuro Fondatore dell’Impero, Duce degli Italiani, Caporale d’Onore della Milizia e Uomo della Provvidenza intascava da mister Samuel Hoare, capo dei servizi segreti inglesi a Roma, 100 sterline la settimana, equivalenti oggi alla bella cifra di 25 mila euro al mese. Continua a leggere