Dopo le balle sull’Iraq per poterlo invadere, le balle e le provocazioni all’Iran colpevole di esistere

Gridare che l’Iran “provoca gli Usa” o addirittura “sfida l’Occidente” solo perché conduce manovre navali davanti alle proprie coste e testa un paio di missili da appena 200 chilometri di gittata, non è molto onesto. Appare anzi piuttosto grottesco.  Le carte geografiche indicano chiaramente che il mare dove l’Iran sta conducendo esercitazioni navali si chiama “Golfo Persico”, come peraltro scrivono tutti i giornali,  che è come dire Golfo Iraniano. Infatti, la parte di mondo che una volta si chiamava Persia oggi si chiama Iran, ha cambiato nome né più e né meno come altri Stati. Per esempio, l’isola che chiamavamo Ceylon oggi preferisce chiamarsi Sry Lanka così come l’isola di Formosa è diventata Taiwan. Insomma, gridare contro queste manovre navali iraniane nelle acque “persiche” sarebbe un po’ come stracciarsi le vesti se l’Italia facesse esercitazioni navali nell’Adriatico. C’è semmai da trovare inopportuno che siano gli Stati Uniti ad avere mandato fin laggiù, in acque lontane molte migliaia di chilometri dalle coste americane, una potente flotta militare, dotata come al solito anche di bombe atomiche e comprendente una o più portaerei. In acque che per giunta, ripeto, si chiamano Golfo Persico e NON Golfo Statunitense o Baia di Hudson.

Sì, certo: dallo stretto di Hormuz, collo di bottiglia che mette in comunicazione la “bottiglia” del Golfo Persico con il mare Arabico (ripeto: Arabico….), passa l’incessante processione di petroliere che alimentano l’Occidente. Trasportano infatti senza sosta migliaia e migliaia di tonnellate di oro nero estratto dai pozzi dello stesso Iran, del Kuwait, Bahrain, Qatar, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. E’ quindi interesse vitale dell’Occidente che tale arteria non venga chiusa, perché equivarrebbe a strangolarci. Ma chi è che minaccia di bloccare lo stretto di Hormuz? L’Iran non ha nessun interesse a farlo, perché senza i dollari delle esportazioni petrolifere crollerebbe al suolo così come faremmo noi senza il petrolio dei vari Paesi di quel Golfo. Certo, se Washington manda uno squadrone navale armato fino ai denti, comprese portaerei e qualche decina di atomiche, è ovvio che a Teheran non resta altro che strepitare. Ovviamente solo a parole. Dovrebbe forse incassare l’umiliazione di flotte altrui che scorazzano davanti casa sua e magari anche applaudire contenta?

Cosa direbbero gli Stati Uniti, e cosa diremmo noi tutti in Europa, se l’Iran (o la Cina….) mandasse nel Golfo del Messico o nel mare davanti a Norfolk una flotta militare con tanto di portaerei e missili anche se non nucleari? Forse dovremmo meditare sulla nostra mania di volerci permettere qualunque iniziativa e di accusare gli altri di minacciarci non appena si permettono un centesimo di quel che ci permettiamo noi. Forse che gli Usa e i Paesi europei non testano missili quando e come vogliono, a partire dalla fissazione missilistica dello “scudo spaziale” Usa? Cosa sono i 200 chilometri dei due missiletti di Teheran di fronte ai 2.500 chilometri di un qualunque Tomahawk onnipresente a decine e decine sulle navi Usa? Per non parlare dei missili intercontinentali, che l’Iran non possiede e che gli Usa possiedono a migliaia.

Le prime pagine dei giornali e le aperture dei telegiornali suonano la sirena d’allarme perché con quei due missili “in grado di raggiungere Israele e le basi americane in Asia” l’Iran ha “sfidato l’Occidente”.  Perfino un falco come Edward Lutwak ha ridimensionato la situazione dichiarando che Ahmadinejad “spara i suoi fuochi d’artificio, me non è una minaccia credibile”. Fuochi d’artificio a parte, la logica e l’onestà suggeriscono una domanda: come mai non ci preoccupiamo minimamente – anzi! –  e non abbiamo lanciato allarmi – anzi! – per i missili che, viceversa, da Israele e dalle basi americane in Asia possono radere l’intero Iran e non solo quello? Mistero. Anzi, no, nessun mistero: si tratta del solito vizio dei due pesi e due misure. Aggravato dall’eterno considerare gli “altri” sempre come barbari alle porte bramosi di invaderci o sterminarci. Da Nasser in poi, quanti “nuovi Hitler” abbiamo contato in Medio Oriente e nel resto del mondo? Eppure, la realtà storica è quella che è, anche se per noi molto spiacevole: di Hitler ce n’è stato uno, prodotto non dagli “altri”, ma dall’Europa.  Cioè da noi.

Ho già scritto tempo fa dell’impossibilità dell’Iran di dotarsi di armi atomiche in tempi non escatologici. E anche se le avesse, è da dementi pensare che si precipiterebbe a lanciarle su Israele, come si continua molto disonestamente a voler far credere. Teheran infatti non farebbe in tempo a dispiegare e lanciare il primo missile nucleare che si troverebbe incenerita dalla atomiche israeliane (3-400, senza che nessuno chieda spiegazioni anche sul perché di una tale quantità. Che va ben oltre la strategia della deterrenza). Senza contare che poiché in Israele vivono quattro milioni di musulmani nessun Paese musulmano, qual è l’Iran, li spazzarebbe all’altro mondo con una Shoà nucleare.

Eppure, nonostante tutto ciò, si lancia l’ennesimo allarme atomico contro l’Iran solo perché nei giorni scorsi gli iraniani hanno mostrato con orgoglio la prima barra di uranio 238 da loro arricchita con il 20% di uranio 235, del tipo cioè utile a costruire le atomiche. Queste però – come è ormai arcinoto – se sono del tipo fabbricato con uranio anziché con plutonio hanno bisogno di un arricchimento di almeno il 97% di uranio 235, arricchimento impossibile da realizzare in Iran se non in quantitativi trascurabili. Con percentuali del 20% si possono solo produrre barre di combustibile nucleare per le centrali che producono corrente elettrica o “pastiglie” per macchinari a raggi X come si usano in medicina e in metallurgia.

Che l’Iran non sia un pericolo mortale per Israele neppure se dotato di armi atomiche lo ha sostenuto perfino l’attuale capo del Mossad, Tamir Pardo, davanti a una affollata platea di ambasciatori israeliani convocati in Israele per aggiornamenti. Il quotidiano israeliano ‘Ha’aretz’, citando tre diplomatici presenti, ha scritto che il capo del Mossad ha dichiarato senza peli sulla lingua che Israele  sta ricorrendo a vari mezzi (vedi gli omicidi di scienziati nucleari e i vari sabotaggi non solo informatici) per contrastare il programma nucleare iraniano e così continuerà a fare, ma se l’Iran dovesse realmente riuscire a dotarsi di armi nucleari, ciò non significherebbe la distruzione dello Stato di Israele. Pardo farà la fine del suo predecessore? L’ex capo del Mossad, Meir Dagan, prima di essere rimosso aveva affermato che un attacco aereo sull’Iran era “un’idea stupida”, dalle conseguenze disastrose.

Perché allora questo continuo allarme contro l’Iran? Perché questa ossessione del “pericolo atomico iraniano” inventato nel 2002 dal presidente George Bush junior? Cioè dallo stesso Bush, si noti, che in seguito ha inventato anche l’esistenza delle atomiche di Saddam per poter avere la scusa buona a invadere l’Iraq, Paese dal quale gli americani si sono ritirati solo pochi giorni fa dopo averlo ridotto al rango di loro protettorato. La risposta purtroppo è semplice: spingere gli “altri” verso il fanatismo, meglio se non solo nazionalista ma anche religioso, serve egregiamente a poter convincere la nostra opinione pubblica – europea, statunitense e occidentale in genere – a serrare i ranghi e a sentirsi assediata, in modo da farle accettare le strategie aggressive man mano decise dal potere dominante contro gli “Stati canaglia” e  i “terroristi” anche quando non si tratta affatto di Stati canaglia né  terroristi.

Due secoli di imperialismo occidentale e il colpo di Stato organizzato dagli Stati Uniti e dall’Inghilterra nel 1953 per impedire la nazionalizzazione del petrolio decisa dal primo ministro democraticamente eletto Mohamed Mossadeq si sono rivelati infine un boomerang. A un certo punto infatti, nel gennaio 1979, gli iraniani hanno cacciato lo scià Reza Pahlawi, personaggio corrotto manovrato a piacimento dagli Usa, e hanno accolto a braccia aperte l’ayatollah Ruhollah Komeini, che ha instaurato il deprecabile regime teocratico tuttora al potere. Tuttavia,poiché gli iraniani, popolo di antica civiltà,  non sono affatto dei barbari e tanto meno dei cretini, nel 1998 il presidente Khatami appena eletto ha porto il ramoscello d’ulivo verso Washington. Khatami infatti:

- elogiò la “grande civiltà americana”;

- prese posizione a favore del “dialogo tra civiltà”;

- deprecò l’occupazione del novembre 1979 dell’ambasciata americana e la annessa cattura di ostaggi da parte degli studenti universitari, guidati dai pasdaran, per protesta contro il dorato asilo concesso dal presidente Carter alla famiglia Pahlawi;

- si schierò dalla parte degli Usa dopo la tragedia delle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001 condannando senza mezze misure “i terroristi talebani”, aprendo i propri porti alle navi americane e incitando contro i talebani la parte di Afganistan in buoni rapporti con l’Iran.

Non  a caso l’allora ministro degli Esteri inglese, Jack Straw, corse a Teheran per quella che lui stesso definì una “visita storica” e per ringraziare il governo di Teheran perché l’Iran  era “schierato con la Gran Bretagna per contrastare il terrorismo di ogni tipo”.

Khatami, ferocemente avversato in patria dalla destra, iniziò una serie di grandi riforme, anche a favore delle donne e della libertà di stampa, che contava di completare una volta che la sua parte politica avesse vinto le nuove elezioni e consolidato così il suo potere. Ma ecco che nel gennaio 2002  George W. Bush nel tradizionale discorso sullo stato dell’Unione conia la disgraziata espressione Asse del Male contro i Paesi, Iran, Corea del Nord e Iraq, sospettati di sostenere il terrorismo internazionale e di minacciare la pace mondiale con ricerche sulle armi di distruzione di massa. L’accusa piombò sull’Iran come un fulmine a ciel sereno, gli iraniani si sentirono traditi e feriti nell’orgoglio nazionale, motivo per cui  alle elezioni premieranno i nazionalisti antioccidentali. Bush ha così spianato la strada ad Ahmadinejad, che infatti nel 2005 riuscirà a prendere il posto di Khatami.

Il resto è purtroppo storia ancora attuale. Che avanti di questo passo non è detto non ci porti a sbattere.

319 commenti
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  1. Linosse
    Linosse says:

    Quando “vivere al di sopra delle possibilità” ti trasforma sotta à botta in povero ma con
    Il Mito del Debito
    Da Come don Chisciotte
    “Negli ultimi mesi, con l’esplosione di una crisi dei debiti pubblici generalizzata a livello europeo, sono cambiate diverse cose nel linguaggio finanziario che viene proposto ai lettori dei giornali o agli spettatoti dei tg.
    Nuovi termini hanno fatto il proprio esordio, altri sono stati rimpiazzati.
    Non si è trattato di lifting dialettici fini a se stessi, ma di operazioni sostanziali poiché i nuovi significanti hanno portato con sé, espliciti o impliciti, nuovi significati.

    Ma prima di analizzare questo punto, cosa comunque abbastanza breve, è bene sottolineare una cosa: il restyling del linguaggio con cui oggi si parla dei debiti pubblici non ha per nulla portato a una maggior chiarezza o cultura popolare sulla natura di questi debiti, sulla loro legittimità, sulla loro genesi e quindi sulle vie da percorrere per ridurli ed eliminarli.
    Sorprendentemente nelle conversazioni politiche da bar ho notato che il tema del debito è oggi molto più sentito, più presente e chiamato in causa. Per via del debito pubblico non possiamo spendere in quello e in quell’altro, dobbiamo invece tagliare questo e quest’altro, dando per scontate una serie di politiche economiche da parte dello Stato che si basano su un approccio accademico al tema e ragionando come se il debito fosse comparso dalla sera alla mattina e non fosse in una situazione egualmente disastrosa uno o due anni fa.
    A dispetto della frequenza con la quale ci si imbatte in queste chiacchiere tuttavia è molto raro che qualcuno mastichi qualche aspetto tecnico oggettivo rispetto al famigerato debito pubblico, italiano o straniero.

    E’ dunque bene chiarire alcuni punti.
    Se c’è un debito da qualche altra parte ci sarà un credito, qualcuno a cui il debitore deve rendere ciò che ha ricevuto. E nel caso di un debitore pubblico – lo Stato – anche il creditore sarà più probabilmente una collettività di creditori che hanno sottoscritto nel tempo i titoli di debito emessi dallo Stato.
    E dunque, chi possiede il debito pubblico italiano? Sembra facile, i cittadini italiani, i cari vecchi risparmiatori del Belpaese… FALSO!
    Dai dati ufficiali infatti a giugno 2011 risulta che solo il 14,3% – quattordici – del debito pubblico italiano è in mano a cittadini italiani, una percentuale che cresce di poco più del 5% considerando titoli indirettamente posseduti tramite investimenti gestiti da operatori stranieri.
    Oltre il 46% del debito – quarantasei – è invece posseduto direttamente da investitori stranieri, fondamentalmente banche, assicurazioni e fondi di investimento non italiani.
    Si aggiunge un 34% – trentaquattro – posseduto da banche, assicurazioni e altre istituzioni italiane ma comunque non da cittadini comuni.

    La massima parte del debito pubblico è quindi detenuta dalle banche, italiane e non, ossia il soggetto che in questa fase della crisi finanziaria mondiale finisce più spesso nell’occhio del ciclone e intorno al quale vengono disegnate le riforme economiche dei paesi europei e degli Stati Uniti.
    Verrebbe quindi da pensare che le banche siano enti solidi.
    E allora come mai i governi, la Federal Reserve, la Banca Centrale Europea hanno varato in questi mesi aiuti o emissioni di liquidità per le banche commerciali che già sembrerebbero avere tanto credito da riscuotere e quindi un’immensa voce in attivo permanente?
    Perché le banche, sfruttando i meccanismi che la legge mette loro a disposizione, hanno ingigantito a dismisura la proporzione tra il denaro vero, contraltare al lavoro e alla produzione, e quello da loro virtualmente moltiplicato generando inevitabili conflitti quando in fase di crisi chi detiene soldi del secondo tipo va a reclamare quelli del primo tipo.
    Ecco quindi che le banche europee ed italiane si ritrovano con un livello di leverage (grosso modo il rapporto tra capitali investiti propri e capitali presi da terzi – e chi sarà mai il terzo di una banca?) ben oltre quello entro cui un’impresa è considerata sana, 3 al massimo.
    Deutsche Bank, ad esempio ha un leverage che nel 2007 già superava il 50 – !! – e BNP Paribas il 31.
    Paradossalmente il leverage di banche italiane come Intesa San Paolo e Unicredit è “solo” di 20, per cui la loro situazione è relativamente – si fa per dire – solida.

    Possiamo chiaramente dedurre, fermandoci a questo punto, la natura dei continui provvedimenti salva-banche presi dai governi europei e non solo. Da un lato essi sono costretti a cedere ai ricatti delle banche perché queste si trovano in una situazione drammatica a dispetto dei propri utili e non se ne possono permettere il fallimento. L’artificiosità dei capitali da loro investiti non è più sostenibile nel momento in cui l’economia reale frena e l’economia frena perché, a mio avviso, le banche hanno incanalato gli investimenti degli anni trascorsi più sulla creatività che sulla produzione. Nel caso specifico italiano, ma sono pronto a scommettere che all’estero la situazione è analoga, il governo è anche sotto il ricatto dei principali detentori del debito pubblico e ritorniamo qui al discorso iniziale.

    Si diceva all’inizio dell’articolo che intorno al debito è cambiato il linguaggio.
    Principalmente è bene soffermarsi su tre significanti rivestiti di diversi compiti: lo spread, il default e il debito sovrano.
    Lo spread è il differenziale tra il rendimento di due precise tipologie di titoli di debito pubblico. Quanto più cresce rispetto al Bund tedesco di riferimento tanto più lo Stato che emette il proprio titolo è giudicato a rischio e potenzialmente insolvente circa il proprio debito.
    Se si arrivasse a tanto, a quella che un tempo era detta semplicemente “bancarotta”, saremmo appunto al default, alla dichiarata incapacità di uno Stato di rifondere il debito pubblico e quindi alla rovina dei detentori dello stesso.
    Ma parole come spread e default che hanno pian piano occupato sempre più spazio sui giornali, nei tg e in Rete, cosa aggiungono alla sostanza delle discussioni in tema economico e finanziario o alla comprensione del problema dei debiti? Qual’è la conseguenza sostanziale nel momento in cui la vicina di pianerottolo che un tempo si lamentava dell’eccessivo numero di bidelli nelle scuole oggi si dispera per la quotidiana crescita dello spread e il rischio di default?
    Assolutamente nessuna aggiunta, assolutamente nessuna conseguenza. Il vuoto assoluto.
    Questi due primi significanti restano di fatto privi di un significato di immediata utilità per la popolazione – che si ritrova suo malgrado a subirli – ma assolvono altri due compiti.
    Primo, spostano l’oggetto della discussione verso temi inoffensivi per la consorteria politica e bancaria che ha creato il problema in questi decenni.
    Secondo sono propedeutici a introdurre il terzo significante alla ribalta in questa fase.
    Tutti avranno notato che in effetti l’espressione “debito pubblico” dominante questo articolo sta in realtà diventando obsoleta nel campo dell’informazione e viene sostituita da un’altra espressione che indica tecnicamente la stessa cosa ma portando con sé un signficato implicito del tutto diverso: il debito sovrano.
    Sempre di debito pubblico si tratta ma quell’aggettivo che porta con sé il concetto di sovranità da in pasto al cittadino l’idea di ineluttabilità del debito, una cosa che “appartiene” al popolo e al paese e che come tale va rispettato, onorato. E tutta questa idea di ineluttabilità era già stata preparata a monte dallo spread e dal default dilaganti nelle conversazioni.

    Il principio di “sovranità” di un debito pubblico, oltre a essere quanto mai originale in un’epoca in cui l’idea di sovranità dei singoli paesi è messa sistemicamente in ridicolo a vantaggio dell’internazionalizzazione dell’economia e della finanza, assume nel caso italiano anche un tono di rimproverso verso i cittadini che, pur detenendone solo una minima parte come abbiamo visto, devono sostenerlo indirettamente a suon di imposte e tagli alle spese sociali.
    La vulgata sostiene infatti che il debito pubblico italiano sia così consistente poiché lo Stato italiano, povero di risorse e fondato su un’economia di trasformazione dipendente da materie prime importate, ha paternalisticamente finanziato con un progressivo disavanzo un tenore di vita dei cittadini al di sopra delle possibilità reali.
    L’impressione è che si tratti di un’emerita sciocchezza. Nel momento in cui i cittadini vivono sopra le proprie possibilità dovrebbe essere il debito privato a crescere, come insegna l’esperienza degli Stati Uniti i cui cittadini hanno infatti il debito privato più alto al mondo (oltre il 300% del Pil nel 2009).
    La responsabilità dell’enorme debito pubblico italiano non può essere scaricata sui cittadini che anzi hanno ancora oggi, nonostante la crisi, bilanci privati familiari in ordine, semmai esso è causato – nel momento in cui si tralascia ogni discorso sulla genesi monetaria – da uno Stato che ha vissuto oltre le proprie possibilità.
    E lo ha fatto con l’aggravante di non prendere impegno a medio e lungo termine coi cittadini, trasferendo loro la proprietà del debito attraverso obbligazioni statali, ma cedendo queste in massima parte all’unico attore che nell’economia attuale è in grado di finanziare e rifinanziare un passivo quasi all’infinito: le banche.
    Trasferire il debito pubblico ai propri cittadini cedendo esclusivamente a loro obbligazioni statali – e continuiamo a non polemizzare sulla genesi monetaria – costituirebbe un atto di onestà sia perché imporrebbe una dilatazione del debito giocoforza limitata (i privati cittadini non hanno la capacità di investimento di una banca) e quindi una condotta virtuosa della finanza statale, sia perché non esporrebbe lo Stato al futuro ricatto di detentori spregiudicati come le banche capaci di determinare squilibri economici e finanziari tali da condizionare, come sta avvenendo, le politiche economiche dei governi.

    La conclusione quindi è questa.
    Poiché tutto ciò di cui si è con chiarezza parlato non era assolutamente fuori dalla portata degli uomini di governo che negli ultimi decenni hanno perseguito sciagurate politiche finanziarie e monetaria, possiamo dedurne che il generico indebitamento pubblico dei paesi dell’Eurozona non sia stato un incidente di percorso e nemmeno una gigantesca eccezioni a una scuola economica altrimenti efficace.
    Il debito pubblico costituisce invece una creazione scientificamente e volontariamente perseguita da una classe di politici e banchieri legati a doppio filo che con questo strumento hanno deliberatamente venduto le ricchezze reali nazionali a una cupola di banchieri privati. ”

    A forza di “cordate” ad libitum hanno fatto una cetra che ,più di quella di Orfeo” incanta tutti meglio del famoso piffero

  2. sylvi
    sylvi says:

    L’impressione è che si tratti di un’emerita sciocchezza. Nel momento in cui i cittadini vivono sopra le proprie possibilità dovrebbe essere il debito privato a crescere, come insegna l’esperienza degli Stati Uniti…
    La responsabilità dell’enorme debito pubblico italiano non può essere scaricata sui cittadini che anzi hanno ancora oggi, nonostante la crisi, bilanci privati familiari in ordine, semmai esso è causato …– da uno Stato che ha vissuto oltre le proprie possibilità….
    dal post di Linosse

    caro Linosse,

    se il ragionamento sulle Banche , tutte, può essere condiviso,
    quello sulla responsabilità dello Stato…e Chi è lo Stato???…
    e NON dei cittadfini è secondo me una sciocchezza se non un’emerita balla.

    Chi faceva domanda di pensioni di invalidità a gogo?
    Chi dichiarava il falso per avere sussidi di ogni sorta?
    Chi nel suo piccolo arraffava, arraffava promettendo in cambio voti e potere al leguleio di turno?
    ( Ragionamento rovesciato: PROMETTERE, DARE voti per avere in cambio il possibile e anche di più!)
    Chi rubava il rubabile…tanto se è dello Stato è di tutti e perciò di nessuno?
    Chi mungeva la vacca Stato, Regione, Provincia, Comune…pensando che …fin che la vacca va…

    Chi riteneva, infine, che quest’andazzo sarebbe durato per sempre e che la contabilità familiare era una cosa del tutto diversa di quella pubblica???
    Chi ha vissuto sopra le proprie possibilità pensando che il Carnevale non sarebbe mai finito?

    Siamo ancora a quella che è una caratteristica del costume italico…familismo amorale e assenza totale di spirito civico.
    E quando ci decideremo, con le buone o le cattive, a capire questo forse avremo recuperato quel senso civico che fa di cittadini una Nazione.
    Altrimenti soccomberemo!
    Amen

    Sylvi

  3. Linosse
    Linosse says:

    Cara Sylvi
    lo Stato non è solo quello degli scambi a tutto campo per tenersi ben stretti potere & affari ma è anche quello dei bilanci,delle finanze(controlli compresi) non quello della insostenibile leggerezza degli”insaputi” quelli che negli ultimi (almeno) 10 anni hanno dato il peggio di loro insieme alla razza pat-ana ( i pataccari-voltagabbana).
    Hanno fatto di tutto e di più per portarci a questo punto e LORO NON PAGANO MAI,invece hanno stipendi e previlegi che in Europa non riescono nemmeno a sognare tanto sono davvero impensabili e in cambio di che?
    Lasciamo perdere il buon esempio in tempo di crisi,dalle Maldive a tutto il resto dei paradisi(fiscali e non)altro schiaffo in faccia ai “cittadini” sempre pronti ai sacrifici per soccorrere quelli che sono al di sopra del bisogno ,nel senso del doppio sogno.
    Ma già …è tutta colpa delle sinistre e sindacati per cui scordiamoci le cordate e avanti così.
    Tu che sei ben informata rileggi quanto si è speso per pensioni etc e quanto si è sfumato per tutto il resto.
    Fallo da seduta, potresti cadere di colpo!
    L.

  4. sylvi
    sylvi says:

    caro Linosse,

    tu parli sicuramente degli enormi sprechi che ci sono a tutti i livelli…ed è vero.
    Però una pensione rubata da un sano resta sempre rubata a chi ne avrebbe effettivo bisogno!
    Così come, per ripetere Monti, le mani in tasca agli italiani le mette chi non paga le tasse!
    La scena pietosa delle Maldive dei nostri “politici” è la misura della loro pochezza… il fondo è lì!
    però …chi votare???
    Mio figlio, che vorrebbe fare l’imprenditore, mi diceva: voterei RC se potessi scegliere fra persone oneste!!!
    Ahhh sì?- ho risposto io- e i Vendola, il più pagato in assoluto fra i Governatori, che faceva affari pubblici con don Verzè…che facciamo?
    E aggiungo…e il PD che quando si tratta di togliere privilegi ai politici e ai loro manutengoli …pigola, pigola, pigola…
    La Lega? Maroni evidentemente ascolta la base…e fa bene…perchè la Lega è pronta per una gran bastonata…almeno qui in Friuli lo so per certo!

    Io sento in giro. – con questa legge non andrò a votare!- Anch’io!
    Oppure…spero che la cura Monti , con l’aiuto del gran Vecchio in Quirinale…ci offrano la speranza di qualche cambiamento.

    Ps: piccola riflessione persone; il lavoro ricomincerebbe, ci sarebbero possibilità di crescere…ma le banche sono assenti, i soldi non girano perchè i pagamenti sono aleatori, senza assunzioni non si fa fronte agli impegni assunti, assumere sarebbe un suicidio. Vedi tu.

    Sylvi

  5. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    mi scusi sa mi sembra che lei abbia dimenticato le ENORMI, IMPERDONABILI, ESCLUSIVE colpe dei sindacati.
    Ekkekaxxo un po’ di giustizia retributiva almeno nelle colpe!
    Un saluto U.

  6. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Linosse,
    per una volta sono abbastanza d’accordo con la Silvy nel dire che la sinistra italiana fino a pochissimo tempo fa ha pensato che si potesse migliorare il livello degli strati più umili del paese aumentando le pensioni ed i salari al di fuori dell’aumento della produttività complessiva. Siccome Dio non ha pietà degli imbecilli, il debito (per la verità fatto dai governi andreotto-grassisti) lo devono pagare proprio i poveracci.
    Il fatto è che l’economia di base (quella per cui non si può spendere più di quel che si guadagna) è una forma di aritmetica e non una scienza borghese. Siamo stati un tantino imprevidenti, ed è una colpa grave e ripetuta.
    Con tutto questo la sinistra è in ogni caso meglio della destra in un paese nel quale la destra ha avuto i nomi di Crispi, er Buce, Crassi, Bossi ed il Banana ….. U.

  7. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    rispondo, in ritardo, al suo sylvi { 11.01.12 alle 22:48 } n. 139.
    Io non ho detto né penso che la causa del non voler più far fatica sia solo colpa del Banana, è un’evoluzione epocale che riguarda tutto il mondo occidentale. Tutto e subito e senza fatica è ormai la legge del post-capitalismo occidentale, iniziato, per la verità, con l’edonismo reaganiano degli anni Ottanta.
    I ragazzi sono indisciplinati e non studiano (non sanno studiare) in tutti i paesi d’Europa, segnatamente in quelli che conosco bene come Francia e Svizzera. L’Ittaglia ha difetti e colpe specifiche, legati principalmente alla sua storia, o meglio alla storia (indegna) della sua classe digerente, ma anche gli altri hanno etica e senso del dovere. Solo che altrove tribunali e carceri funzionano mentre da noi il Banana ha abolito tutto.
    Suo figlio ha scelto la strada più difficile, è vero. Tutto sta nel vedere se ne vale la pena. Personalmente ho deciso che non vale più la pena: neanche Dio salverà più cotesto paese.
    PS. Ho letto un libro di un teologo, Io e Dio di Vito Mancuso. Uno in odore di eresia, ovviamente. Interessantissima la sua visione etica anche se, per me, l’etica non dipende dalla religione ma è un sentimento innato nella maggioranza degli uomini, tranne i soliti mascalzoni che da noi sono una maggioranza. Un saluto U.

  8. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    non ho ancora letto Io e Dio di Vito Mancuso.
    E’ libro da aver tempo da spendere con calma.
    So quali sono le idee che esprime e non mi paiono assolutamente
    eretiche.
    Dire : non bisogna credere Gesù ma credere COME Gesù le pare blasfemo o eretico?
    Mancuso contrappone la sua teologia della LIBERTA’ intesa come AMORE, cioè del primato della coscienza contro la tradizione della Chiesa e della Bibbia che fondano le loro radici sull’obbedienza.
    Poi lui specifica : fra Gesù umano e vissuto, e il Cristo Figlio di Dio.
    Ma questo va oltre.
    Sicuramente questo teologo dà fastidio a “parecchi”… non solo prelati…perchè fa pensare e perchè, come altri prima di lui, ma anche con lui ora, danno il primato al Dio come Logos e Amore.
    Amore da riverberare sugli altri che condividono la condizione umana.

    Ci sarebbero interessanti riflessioni da fare sui rapporti col Protestantesimo…e persino con i filosofi forsennatamente atei che hanno sostituito ” questo amore” con la lotta di classe!
    Ma come lei sa , e anche cc, io non so niente di quest’ultimi…mi hanno condizionato …le suore Orsoline!!!!! ( Chissà perchè Orsoline o non le Dimesse, con le quali ho effettivamente avuto rapporti??? Mah!

    saluti Sylvi

  9. Shalom: perfino il Wall Street Journal scrive che il conto alla rovescia per il bombardamento dell'Iran e' iniziato (chissa' lo sdegno di Peter contro il WSJ)
    Shalom: perfino il Wall Street Journal scrive che il conto alla rovescia per il bombardamento dell'Iran e' iniziato (chissa' lo sdegno di Peter contro il WSJ) says:

    http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/report-u-s-preparing-for-an-israeli-strike-on-iran-1.407273

    Report: U.S. preparing for an Israeli strike on Iran
    Wall Street Journal reports that U.S. officials are becoming increasingly concerned that Israel will strike Iran’s nuclear facilities; U.S. wants to give sanctions more time.
    By Barak Ravid Tags: Iran Iran US Iran nuclear Iran threat

    The United States has stepped up contingency planning in case Israel launches a military strike on Iran’s nuclear facilities, the Wall Street Journal reported on Saturday.

    According to the report, U.S. defense officials are becoming increasingly concerned that Israel is preparing to carry out such a strike.

    “Our concern is heightened,” a senior U.S. military official told the Wall Street Journal.

    The U.S. military is reportedly preparing for a range of possible responses to an Israeli strike on Iran, including attacks by pro-Iranian Shiite militias against the U.S. Embassy in Iraq.

    The report said that, largely as a deterrent to Iran, the U.S. has 15,000 soldiers in Kuwait and has moved a second aircraft carrier strike group to the Persian Gulf region.

    Additionally, the U.S. has been pre-positioning aircraft and other military hardware and has accelerated arms transfers to U.S. allies in the Persian Gulf region.

    According to the report, top U.S. officials, including President Barack Obama and Defense Secretary Leon Panetta, have sent a series of private messages to Israeli leaders warning about the consequences of a strike on Iran. The U.S. reportedly wants to give sanctions and other measures more time, as part of efforts to compel Iran to abandon its alleged work to build nuclear weapons.

    Obama and Prime Minister Benjamin Netanyahu spoke by telephone on Thursday and General Martin Dempsey, the chairman of the Joint Chiefs of Staff, will visit Israel next week.

  10. Uroburo
    Uroburo says:

    Errata corrige al n. 157.
    “L’Ittaglia ha difetti e colpe specifiche … ma anche gli altri hanno grossi problemi di etica e di senso del dovere.

    Ed una precisazione al n. 154.
    Certo le pensioni truffaldine sono un problema; per altro avallato da fior di commissioni mediche, i cui membri fanno parte della classe digggerente.
    Giusto mettere ordine nelle pensioni fasulle. Ma i miliardi di evasione fiscale (soprattutto dei pensionati che fanno i giardinieri in nero, ovviusli), le consulenze d’oro (per milioni e milioni di euri), le tangenti sui lavori pubblici (sempre dei pensionati e SOPRATTUTTO dei sindacalisti), la corruzione (dei dipendenti pubblici sindacalizzati) …. a tutte queste cose ci vogliamo metter mano?
    Insomma, bisogna licenziare in tronco tre quarti dei dipendenti sindacalizzati, assumere con contratto a tempo definito (con rinnovo annuale) l’altro quarto, dimezzare i salari a tutti, aumentare l’orario di lavoro di due ore al giorno non retribuite, abolire TUTTE le festività infrasettimanale (ad esempio spostando il Natale, come già la Pasqua, alla domenica successiva), ridurre le ferie e 15 giorni l’anno, come in Useggetta (che rimangono il faro della nostra civvvvildà), ecc. …
    Cosi finalmente usciremo dalla crisi.
    Domanda: e se reintroducessimo la schiavitù per debiti? Nel giro di qualche anno avremmo metà della popolazione schiava e Marchionne sarebbe finalmente felice. Ooouuuhhhyeaaahhhhh.
    Un saluto U.

  11. Shalom: ma forse a Peter bruciava lo smascheramento anche di Blair
    Shalom: ma forse a Peter bruciava lo smascheramento anche di Blair says:

    “David Kelly, lo scienziato che si tolse la vita nel 2003 perché smascherato dal governo Blair come la “gola profonda” che aveva detto ai giornali che il dossier dei servizi segreti britannici sull’esistenza di armi di distruzione di massa in Iraq, la ragione per fare entrare in guerra il Regno Unito, era stato “gonfiato” su ordine di Downing street, per renderlo “più allarmante”. Un suicidio che secondo alcuni fu in realtà un omicidio, per chiudere per sempre la bocca a Kelly”.

    Gia’, ci siamo dimenticati che la canaglia numero uno forse non e’ stato l’ubriacone di Dio Bush, ma il neo convertito al cattolicesimo Blair. Che in qualita’ di commissario del Quartetto per “la pace tra israeliani e palestinesi” continua a fare il suo sporco mestiere: favorire che i palestinesi vengano spazzati via del tutto.
    Esiste gente vile e schifosa anche a Londra.
    Shalom

  12. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    di Mancuso non è interessante solo la concezione della libertà come amore ma anche la stessa concezione di Dio.
    A me sembra che abbia una posizione spinoziana, quindi piuttosto panteista (deus sive natura). Ma a differenza di Spinoza, che è un parmenideo, per Mancuso Dio non è essere ma divenire: Dio si fa insieme all’uomo. In tal modo riesce a dare una spiegazione accettabile al problema del male, di fronte al quale tutti coloro che credono in un unico Dio creatore, ovviamente onnipotente, sono miseramente naufragati.
    Il male fa parte dell’uomo, della natura stessa e quindi di Dio perché la creazione, seppur mirabile, non è perfetta. Mancuso non è un seguace di Leibniz!…. E neanche un cattolico ortodosso.
    Un autore interessante. Non sono temi fondamentali per me, io rimango un non-credente, ma la sua visione etica merita rispetto ed attenzione.
    Un saluto U.
    PS. La prendo un po’ in giro, anche se bonariamente, ma lei se lo merita: è mai possibile che in cotesto paese di emme la colpa sia sempre degli operai? E la classe digggerente alle Maldive? …. Ohhh beh… quello si sa!

  13. Linosse
    Linosse says:

    Crescete e moltiplicate ovvero..
    RIPRODUZIONE AI FINI DELLA crescita per altra PRODUZIONE
    ciclo esistenziale e ripetitivo ad libitum del lavoratore in dinamico ed indefesso fare, finchè morte non sopravviene

    La vita è sogno,i sogni sono ormai solo sogni a mezza strada perchè la inesorabile sveglia ti riporta alla realtà contingente:una tazzina di caffè e via a lavurà per fare i danè degli altri sconosciuti depositari di beni che non riusciranno a godere perchè, per la nevrosi dell’accumulo, hanno eretto una montagna di cose che un giorno rovinerà addosso ai solerti gnomi della riserva seppellendoli fino a togliergli l’ultimo respiro.
    Forti dell’ eterno e consapevole riferimento di un Dio che tutto creò per riposare,con la barba ormai bianca il settimo giorno ,fecero di più crearono la Gillette per cui TUTTI si trovarono belli freschi con la barba di giornata per poter approfittare , sempre giovani e sbarbati per tutta la loro esistenza terrena, della nuova settimana di sei giorni lavorativi a 24 ore pè lavurà+ un bonus di altre 24 ore libere per spendere in falasteri consumisti il giusto per il naturale accumulo dei danè contato e ben impilato nelle riserve prívate situate oltre un muro invalicabile dai cuori di tenebra ,invisibili artefici ossessi dal possesso.
    Tutti abbiamo un cervello,sinapsi attive pronte all’elaborazione grazie alle quali a qualcuno passò anche se in modo molto rápido ,per non alterare i tanto pregiati neuroni,almeno una volta un pensiero:
    Dove sono finite le innumerevoli quantità di oro che sconosciuti corpi disfatti dal catalizzante mercurio hanno accumulato nelle svariate Potosi disseminate nel sudamerica scambiando getti senza fine di sangue e sudore in metalo che destinato ai prescelti di una divina volontà si è definito “nobile” .
    Dove sono finite le montagne metalliche di rame, ferro,di carbone estratte dalle viscere della terra seppellendo per contrappasso in fosse comuni ed anonime coloro che le portarono alla luce, che sudarono inutilmente per loro e tanto per far altri metalli nobilitati dal conio di diverse monete?
    Dov`è finito tutto il sangue di tutti i combattenti per un Dio con loro o senza di loro ma per l’oro ,un re o “eletti” di una terra con confini perennemente mobili alla conquista di altra terra da fare lavorare ad altri buttando altro sangue e sudore.Non è visibile perchè tutta la terra lo ha ormai assorbito e la memoria dimenticato e sepolto senza altro risultato del conte trasformato in marchese o in un’altro poveretto a volontà del potente di turno.
    Dove sono finiti almeno 708 e passa trilioni di dollari quando il PIB MONDIALE è di circa 60 trilioni?
    DaMario Lettieri* e Paolo Raimondi** – I derivati Otc hanno rotto gli argini. Rischi di nuova crisi finanziaria { 22.12.11 alle 14:07 }
    I derivati Otc hanno rotto gli argini. Rischi di nuova crisi finanziaria
    di Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**
    La Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea nel suo ultimo rapporto trimestrale conferma l’impazzimento della finanza globale. I derivati finanziari Over the counter (Otc), cioè quelli negoziati fuori dai mercati regolamentati e tenuti fuori bilancio, nel primo semestre del 2011 sono aumentati in modo stratosferico.
    Alla fine di giugno il valore nozionale totale degli Otc ha raggiunto 708 trilioni di dollari con un aumento del 18% rispetto ai livelli calcolati a fine dicembre 2010!
    In sei mesi, quindi, le operazioni in derivati sono aumentate di 107 trilioni, cioè di 107.000 miliardi di dollari! Sono stati superati tutti i record.
    Si ricordi che alla vigilia della grande crisi, a giugno 2008, il totale Otc aveva raggiunto la vetta di 673 trilioni di dollari.
    La straordinaria crescita di tali titoli è avvenuta nonostante i tanti ottimistici impegni a riformare il sistema finanziario globale assunti dal mondo politico nei vari meeting internazionali dopo il crollo della Lehman Brothers.

    Forse in quello che per debito ha riportato coloro che pensavano di essere cittadini alla eterna condizione di schiavi?
    Non lo sapremo MAI perchè come tutti i misteri della fede bisogna avere fede e zitti e boni non dobbiamo darci risposte ma solo obbedienze silenziose ai dogmi dell’accumulo del deperibile per deperiti.
    Siamo a posto
    L.

  14. controcorrente
    controcorrente says:

    Cara Sylvi, caro Uroburo,

    sinceramente ,sono molto perplesso,quando sento discettare di etiche e di morali, per l’attuale situazione economica italiana.
    Mi sembra di leggere con quasi 200 anni di ritardo il Giacomo Leopardi dei “costumi degli italiani”.
    Sembra che non ci siamo più mossi di lì ,a leggere certe considerazioni.
    Solo che Leopardi scriva nel 1820, ed erano passati pochi anni dalla Rivoluzione francese…di cui si valutava in prospettiva “ancor poco” degli effetti sociali e politici che avrebbe introdotto.
    Beh oggi ,signori, pur essendo personalmente un ammiratore di Leopardi,devo dire che sosno stati scoperti “mezzi di analisi economici sociali ed infine politici un pò più avanzati, per descrivere le realtà e le morali.
    Solo che fa comodo cadere nei soliti luoghi comuni..,permettono lunghe discussioni senza senso,sul carattere delle nazioni..dove è vero tutto e il suo contrario !

    cc

    Secondo me ,Dio ha creato il Capitalismo,Lucifero che faceva il Teorico Comunista è stato punito, così come Adamo , quando gli ha dato retta!Raccontata così mi sembra tutto più semplice e lineare eh,eh,eheee

  15. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro Uroburo,

    il libro di cui ti avevo inviato l’estratto per il momento non andrà in pubblicazione per vari motivi.,..maggiori riflessioni impongono una pausa con il possessore del “dattiloscritto”.
    L’esercizio di analisi che ho dovuto compiere ,anche se si riferisce al periodo che tu conosci, mi è stato però , molto utile per riflettere ulterioriormente sui problemi vari di”etiche e di morali”, e sul peso dell’irrazionalità dovuta alle paure reali e a quelle indotte dal potere.
    La conclusione logica resta ancora sempre quella che qualcosa si muove nella Storia, solo quando un sitema economico sociale non regge più i tempi ,ovvero l’ecomia reale , viaggia molto in fretta dei pregiudizi e delle paturnie,che alla lunga non riescono a fermare il cambiamento.
    I soliti noti, al momento giusto, sono sempre veloci ad afferrare le nuove etiche e le nuove morali per giustificare il reale ,ovvero il cambiamento che già è avvenuto.
    Si aggirano oggi in ittally a mio avviso migliaia di “smemorati di Collegno”,che non si ricordano nemmeno più quello che hanno detto il giorno prima…!!
    Paturnie,,di comodo !

    cc

  16. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro CC,
    sempre in attesa che tu risponda al mio sms (URGENTE!!!), vorrei precisare che il discorso sull’etica di Mancuso è assai poco utilizzabile a fini politici. Mancuso è un teologo ritiene che la politica debba avere un’etica ma la sua rimane una ricerca teologica e del tutto personale.
    Io provo un certo fastidio nell’usare categorie etiche nei confronti di chi fa fatica a sbarcare il lunario e non usarle invece MAI nei confronti di chi comanda il vapore.
    Ma si sa che per la Silvy colpevole è sempre e comunque la sinistra, che ha governato 6 anni su 151. Però calcolando che c’era la Sinistra Storica (di quel progressista di Depretis), Crispi, Giolitti, e che Mussolini era poi un socialista, salta fuori che le sinistre hanno sempre governato l’Ittaglia, tranne ai tempi della Destra Storica di Quintino Sella (insomma fino al 1875 o giù di lì.
    Insomma caro abbiamo sempre governato il paese e non ce ne siamo mai accorti.
    Aspetto una tua risposta con urgenza. U.

  17. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro uro,
    questo è il sito con il Programma completo

    http://www.storicocarnevaleivrea.it/?page_id=46

    Sfilate e battaglie delle arance non ci sono solo il 19 come puoi vedere a destra cliccando sui giorni .
    A questo punto non ti resta che scegliere all’interno quello che vuoi vedere o quello che più ti interessa.
    Fammi sapere !

    cc

  18. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    Lei cita Leibniz in contrapposizione a Mancuso.

    Io ho studiato Storia della Filosofia , anche superficialmente , perchè il nostro eventuale approfondimento andava verso la speculazione rivolta alla Pedagogia…e ovviamente con le pecche incorporate di una scuola Cattolica!!!
    Però ci sono delle flebili lampadine che di tanto in tanto mi spingono a cercare.
    Una di queste è Leibniz e le sue monadi.
    Mi trovavo a Vienna nel quartiere di S.Stefano; mi trovai davanti la targa di una casa dove visse Leibniz… rientrata andai a rinverdire le idee che erano rimaste da antiche nozioni.

    Lo dico in povere parole:
    Secondo Leibniz, ecco perchè non lo avevo sepolto nella memoria, la ricchezza di una Nazione ( di una monade?) non risiede nelle ore di lavoro e nella quantità di beni prodotti.
    La ricchezza è la capacità di ” produrre inventando beni” ( NON , ho inteso io, come solo “sudore della fronte”.
    I beni da produrre , secondo Leibniz , sarebbero le persone da istruire perchè possano creare con la mente e con l’abilità delle mani, uniche condizioni in grado di garantire una crescita intellettuale ed economica della monade individuo – e della monade Stato.

    Tutto ciò, dico io, non può avvenire senza volontà dell’individuo e senza un’etica sociale. (Mancuso!)

    Trovo ciò molto moderno, o forse avveniristico!!!

    Sylvi

    Ps: Ho letto oggi che il Premio Risit d’Aur dei Nonino, quelli della grappa, verrà dato a Hans Kung!!!
    Chissà cosa diranno ” sotto er Cupolone”!!!
    Che ci mandino la” la Guardia svizzera” ad invaderci? S.

  19. controcorrente
    controcorrente says:

    IL VALORE AGGIUNTO

    Leibniz grande matematico e a mio avviso grande utopista !
    Conoscitore profondo del concetto di limite di funzione, sembra trasportare all’interno della società il concetto di “Tendenza al limite”,ovvero una volta stabilite quali sono le condizioni ideali, bisogna lavorare al fine di avvicinarsi il più possibile a questo limite.
    Ma è nella funzione nella sua globalità che risiedono i parametri fondamentali con cui tendere al limite.
    Il fatto è che esitono migliaia di funzioni..teoriche..!!
    Io direi di volare più basso e contemporaneamente anche più alto.
    Nel concetto di valorizzazione di una nazione o monade, sembra quasi richiamare che è il Valore aggiunto incorporato in una merce a determinare di per sè il valore di quella merce e il valore aggiunto si sa che esiste sia nella sudore della fronte che nel sudore della mente.
    Potrei anche condividere ..ma c’è un particolare che nella Storia,non capita così,se non esclusivamente all’interno di brevi periodi ben determinati ed all’interno di schemi precisi.
    Per cui alla fine (o come si dice in ultima analisi) il prodotto o merce in questo sistema non è quasi mai determinato dal suo valore “intrinseco” ..(quale poi ?o cosa diavolo sia ..vorrei che qualche brava persona mi dicesse di cosa realmente si tratta).
    Il valora di una merce in questo sistema non è assolutamente determinato dai parametri umani(di lavoro).ma da altro,come ben si sà..può capitare che un magnifico prodotto o una grande scoperta scientifica o una ricerca ,..giacciano inerti,, che sò per mancanza di capitali eh,ehe,…oppure per monopolio, oppure perchè la nazione vicina imperialista mi boicotta il mercato possibile eh,ehe….
    C’è qualcuno in grado di controbattere a questa mia affermazione…attendo con ansia per dare il “resto” con esempi pratici…
    Per cui quando parlo di paturnie .. in genere so di che cosa parlo..!
    Chi è il vero UTOPISTA a questo punto ?

    cc

  20. controcorrente
    controcorrente says:

    Leibniz , chissà perchè, non parla mai di condizioni diseguali delle Nazioni nella competione di partenza…per cui cos’è la Virtù di un popolo, una condizione genetica da sempre o del momento…o un alternarsi di civiltà ..quelle che vengono, quelle che vanno, quelle che emergono, quelle che riemergono ?
    E dove risiede questa virtù intrinsica del sapere ovvero dove prendiamo I Mezzi per sviluppare il sapere?
    Dai sacrifici , dalla genetica,ci sono le monadi virtuose , o i monadi virtuosi ?
    E se si come si distribuiscono i monadi virtuosi all’interno delle monadi virtuose e …
    Sembrebbe che le monadi virtuose siano quelle che hanno più monadi virtuosi…
    E come si determinano poi i meccanismi della virtuosità ?
    Per grazia divina o per le vicende della Storia ?
    Ma valli a capire questi filosofi ..
    Forse in Friuli ?

    cc

  21. Linosse
    Linosse says:

    Caro CC 171
    Da quando hanno tolto il famoso elmo cornuto dai loro crani impossessandosi degli scranni si è diffusa una locale malattia parassitaria simile a quella diffusa dai pidocchi:
    la Padaculosi della patania.
    Anche in questo caso il prurito spinge a grattarsi,anche per far fronte alla sfiga corrente.
    È una malattia soprattutto infantile che si contagia tramite contatto o verbalmente,per prevenirla si consiglia una immersione totale nella acque del Po almeno per 4-5 minuti .
    Si consiglia,per chi soffre l’umidità,la versione della visione secca ed aerea ,quella del “dito medio esposto” urbi et orbi(nel senso di quelli che non vogliono vedere)in ogni possibile occasione.
    L.

  22. sylvi
    sylvi says:

    cari CC e Linosse,

    ma, fra tutti i guai che da 150anni affliggono questa Italia ve la prendete solo e sempre con i Padani, cioè con la Lega?
    Sono nati non per loro merito, ma per demerito di altri …di cui vi guardate bene di fare cenno!
    Sono cresciuti quasi mai per loro merito, ma per contrastare, volens nolens, i pidocchi che succhiavano sangue, partendo da Roma, dalla Vetta d’Italia a Capo Passero…e Roma dormiva pasciuta con i suoi pidocchi unificati e ormai elefanti!
    Altro che peduncolosi della Padania, la Padania era (è ancora !) alla mercè dei pidocchi capitolini e non solo!
    Ma il Rubicone si è allargato.
    E non si torna indietro, miei cari!
    L’ebete pidocchio andrà pure a riposo, la badante pidocchia resterà disoccupata, la trota pidocchio tornerà al fiume,… ma i pidocchi dello Stivale si sono divaricati, hanno divorziato , fra nord e sud, perchè le cure sono del tutto diverse.

    Se vi piace illudervi fate pure!!!

    Senza tante storie…per curare i pidocchi , pettine finissimo …ma soprattutto sciacqui di ACETO , di quello buono….nostrano…miracoloso!

    Sylvi

  23. sylvi
    sylvi says:

    Leibniz , chissà perchè, non parla mai di condizioni diseguali delle Nazioni nella competione di partenza…CC

    caro CC,
    hai detto una sciocchezza!
    Che cosa sono le Nazioni? e perchè Leibniz non ha parlato di condizioni diseguali di Popoli? Perchè non di culture o di usi e costumi?
    Perchè non ha parlato di condizioni uguali di partenza fra friulani e piemontesi??? E tu sai che le condizioni erano proprio diseguali!!!!

    E, in fondo, ma proprio in fondo… perchè non ha parlato delle condizioni diseguali di partenza fra me e …il figlio di un farmacista o di un notaio, naturalmente vivi???

    Sylvi

  24. Linosse
    Linosse says:

    Cara Sylvi
    Io non me la prendo con i boss -i patani ma quelli che o si son calato l’elmo sugli occhi per non vedere o vogliono imitare le scimmiette”non vedo,non sento,non parlo” e continuano asostenerla anche adesso che ,appesantiti da una interminabile ernia da sforzo continuo,ciurlano il menico nello stesso barile di emmmmme.
    Famosi per contrastare “Roma ladrona” da buoni lanzichenecchi si danno da fare , come nel 1527 ,per concorrere al sacco di Roma e dintorni.
    Tu dici:
    “Altro che peduncolosi della Padania, la Padania era (è ancora !) alla mercè dei pidocchi capitolini e non solo!”
    spiegami allora cosa hanno fatto in questi ultimi 15 anni,oltre alla visita presso il notaio per stipulare il contratto col banana.
    SE questi erano i depositari della speranza in un cambio vuol dire che siamo messi male,direi ormai alla fine.
    L.

  25. sylvi
    sylvi says:

    caro Linosse,

    le tue ultime due righe potrebbero essere vere…ma io non credo che i soli leghisti fossero i depositari della speranza del cambiamento, al Nord.
    Poi…come ci sono meridionali e meridionali…così è per i leghisti!

    Ventanni fa il mio Comune aveva un Sindaco leghista, lo fu per due legislature.
    Fu un ottimo Sindaco; fece molto, compresa la differenziata …ed era all’avanguardia, come tu puoi immaginare.
    Andò a Roma, Senatore peone che credeva di contribuire al cambiamento… sapessi quanti ne ho conosciuti…illusi come me, come lui, di tutti i partiti, e troppo spesso per non morire di compromessi tornavano a casa con la coda fra le gambe.
    Gli onesti espulsi dal Partito – io li chiamo!
    Bada che TUTTI i partiti erano rappresentati.
    Penso solo a Illy, bocciato dal PD romano…come Bortolussi candidato a Governatore PD del Veneto!
    ( meglio perdere le elezioni che avere un candidato disubbidiente…altro che SMC!!!)
    Ma ne ho conosciuti anche in Veneto…un buon numero!
    Tutti rappresentanti del popolo incapaci?
    Non sto piangendo per il mio ex Sindaco che è rimasto in Regione a fare politica,… figurati se tornano ai campi come Cincinnato!!!
    Però…non ha conti con la Giustizia- non è diventato ricco- non va alle Maldive in vacanza ma gira da queste parti…
    Si può dire che è una brava persona!
    Adesso è nei guai seri…perchè in FVG governa il PDL+Lega+UDC. E le grandi manovre sono cominciate.
    Da dopo Monti, perchè non è vero che tutto sarà come prima, si vedrà!! Quei tre partiti non staranno insieme!
    Questa è la mia speranza di rivoluzione.

    Sylvi

  26. Linosse
    Linosse says:

    Cara Sylvi,
    consolati per il sindaco friuldoc & senatorespulso; se restava lì anche lui avrebbe votato pro cosentino.
    Pensare male è peccato(chissà di che tipo’)ma ci si azzecca.
    Sai la delusione…
    L.

  27. Uroburo
    Uroburo says:

    Ho citato Leibniz soprattutto alla luce della sua affermazione che questo è il migliore dei mondi possibili. Prendiamone atto ….. U.

  28. controcorrente
    controcorrente says:

    Cara Sylvi,

    decisamente non comprendo di cosa stai parlando.
    Che io dica schiocchezze è un pericolo sempre dietro l’angolo,che non posso non ignorare.
    Però vorrei che si parlasse di angoli acuti e non di angoli ottusi.

    Se me la devo prendere con farmacisti e notai ,magari pure dentisti, finti medici laureati,(gramellini di serata docet) e ci si trova in compagnia, va bene, mi pare che sono secoli che si parla anche di questo..!!
    Sembra invece dalla tua risposta che io per qualche oscuro motivo ne sia un difensore ..e quando mai ciò è accaduto ?
    Mi sembra invece che tu per anni hai sostenuto che la colpa è stata della Sinistra, dei sindacati e dei lavoratori senza per altro mai specificare bene quale…e senxza neppure equiparare il livello di responsabilità , nè quello delle ricchezze sottratte.

    Se ora c’è un ravvedimento da parte tua ben venga !!
    Uro ha ragione quando afferma che sono 150 anni che siamo governati dalla sinistra e non ce ne siamo mai accorti !!

    Ho poche speranze però…mi pare che nei momenti decisivi, quelli che contano e non quelli parolai generici, ci sia stata sempre una compattezza generale…in Otalia..da Andreotti Forlani, Craxi a Berlusconi (per non parlare della maggioranza del ventennio “genericamente fascista” )e sono già tre lustri abbondanti..
    Questione di angoli acuti od ottusi..
    Direi angoli molto acuti da parte degli Ittaliani !
    Peccato che a forza di essere acuti oggi non vi siano più angoli di svolta ,ma una bella linea ..!!

    Infine ancora non hai capito quando è ora di parlare per linee generali e linee specifiche, fai sempre una gran confusione, ma credo che sia sempre stata da parte tua una confusione “voluta” e scientifica..poi mi posso anche sbagliare…mi sembra un sistema il tuo…quando si parla di generale tu vai allo specifico ed al particolare, quando si parla di contingente e specifico tu vai al generale..
    Troppo brava signora maestra…nel rimarcare questo agli allievi.., salvo poi praticare fuori da scuola diversamente…
    Come si potrebbe dire..diversamente astuti !

    cc

  29. Uroburo
    Uroburo says:

    Sto padellando da un’ora e mezzo. Oggi Manzo alla California, già cucinato il primo novembre per gli amici del Blog, con riso bollito. Ci metterò il succo di un limone perchè viene più buono.
    Berremo del Merlot di produzione artigianale che spero adeguato.

    Cara Silvy,
    l’Ittaglia aspetta una catatarsi dai tempi dell’impero romano: Ma sempre fidandosi di gente che, se non sono dei farabutti, comunque non sono minimamente all’altezza (la Chiesa, Cola di Rienzo, Masaniello, Crispi, er Truce, il Crassi, il Bassi, il Banana, e via decadendo … Tanto per degnamente rappresentare ambedue le categorie).
    Mai che ci si decida ad impostare un lavoro lento me continuo sui tempi lunghi, a pagare i prezzi necessari, ad elaborare un progetto strategico. Una visione di questo genere nell’ultimo secolo l’hanno avuta solo Giolitti, De Gasperi-Moro e la sinistra del movimento operaio.
    La classe digggerente ittagliana non ha mai voluto cedere neppure le briciole del suo potere, neppure dopo scelte suicide come le due guerre mondiali, inutili e dannose per il paese. La risposta alle richieste delle classi popolari è sempre stato il fascismo, vecchio sistema sempre buono per evitare qualunque evoluzione e progresso.
    Adesso che non esiste più neppure una sinistra e che siamo governati da gente che ruberebbe anche le caramelle ad un bambino, di che vi lamentate? Sono state scelte vostre!
    Quanto alla Lega, indipendentemente dalle singole persone oneste che fanno regolarmente la fine che fanno, chi fosse il Bassi era noto fin dall’inizio: l’era un casciaball. Ed un partito assume SEMPRE le caratteristiche dei suoi fondatori.
    Solo un povero illuso avrebbe potuto fidarsi della Lega, e questo fin dall’inizio, perché erano cose note. Proprio come per il Banana: che fosse un mafioso e che maneggiasse capitali mafiosi era cosa nota da sempre. E che a voi andava bene così.
    Un saluto U.

  30. Uroburo
    Uroburo says:

    PS. Gobetti – un liberale! – diceva che contro al movimento operaio c’è solo il fascismo. E che il fascismo è un’autobiografia della nazione. Parole sante, valide anche per tanta altra gentaghlia venuta dopo. Tutti scelti e voluti da voi.

  31. sylvi
    sylvi says:

    x Urorouro e CC

    due sono le vostre affermazioni che contesto.
    -Il movimento operaio di sx di Uroburo paragonato a De Gasperi e Moro. Uroburo
    …”Mi sembra invece che tu per anni hai sostenuto che la colpa è stata della Sinistra, dei sindacati e dei lavoratori senza per altro mai specificare bene quale…e senxza neppure equiparare il livello di responsabilità , nè quello delle ricchezze sottratte….CC

    Io non ho proprio mai percepito una azione volta ai tempi lunghi da parte del movimento operaio che non fosse la presa del potere per “ridistribuire” la ricchezza prodotta qui e subito, senza tener conto di quello che Uro definisce “forma aritmetica”
    delle entrate e delle uscite.
    Cioè di una visione globale proiettata nel tempo.
    Le illustri teorie operaio- marxiste le abbiamo viste applicate nella pratica!!! Evidentemente avrebbero bisogno di una rivisitazione!
    E soprattutto rileggere come siano stati declinati i diritti individuali di libertà e giustizia nel contesto sociale.
    In fondo , parliamoci chiaro, il movimento operaio ancora oggi vuole soprattutto il rivoltamento delle parti economiche e politiche in un panegualitarismo che non tien conto delle diversità…e non sto parlando di diversità di censo, ma di tutte le diversità che connotano il nostro agire personale, la nostra singola personalità. Pari opportunità di partenza, ma poi ognuno deve poter fare la sua corsa, entro le regole della gara!
    L’ho ripetuto in tutte le salse!!!

    Io NON sono di dx, checchè ne diciate, ma non sono nemmeno di questa sx, nè sono un’ubbidiente baciapile di centro.
    Leggo, studio le soluzioni che altri prospettano e le faccio mie nelle parti che mi sono congeniali.
    Perciò forzatamente, secondo i vostri parametri, incoerente…
    e che cavolo!…se non ubbidisco non faccio parte di una Chiesa prestabilita!!!
    Cerco strade …si ancora le cerco…nonostante l’età e le pilloline di Uro!!!

    Per quanto riguarda i Sindacati …ma chi sono i Sindacati italiani? Che cosa hanno studiato se non le solite geremiadi che hanno studiato i politici di riferimento?
    Guardateli in faccia…dicono quella e sempre quella…come un disco rotto…al pari dei politici, non hanno una vera proposta che partendo ovviamente della tutela immediata dei diritti dei lavoratori siano capaci di una visione che vada solo un pochino oltre la loro pochezza programmatica.
    Per questo continuano a perdere…perchè chi il potere e il denaro ce l’ha già ha più cartucce!!! E lo dico con grande amarezza, checchè ne pensiate voi!

    Potremmo prendere Marchionne, che vi piace tanto!!!
    Non è più schiavo delle sovvenzioni statali che mantenevano una politica del lavoro drogata.
    I Sindacati gli propongono ancora il vecchio, il solito operaismo che non tien conto di altro….e se ce n’è d’altro!!!
    Senza andare in America…studiatevi i sindacati tedeschi e capirete perchè il solito Landini fa tenerezza come un bambino che punta i piedini senza sapere perchè !

    Quanto a rubare…è ladro chi ruba poco e chi ruba tanto…caso mai le punizioni vanno graduate…ma non trasformare un piccolo ladro in una vittima!
    Caso mai ha rubato poco perchè non poteva rubare di più!.

    Quanto al berlusconi…caro Uro i voti li ha avuti dagli imprenditori che speravano che li arricchisse di più, sicuramente… ma anche molti speravano in una politica imprenditoriale più efficiente!
    Lo hanno però votato anche i dipendenti e i pensionati che speravano li facesse diventar ricchi facilmente come aveva fatto lui, che speravano di vivere lustrini ed eterna giovinezza come mostravano le sue TV.
    A casa mia non è mai stato votato, perchè non siamo mai proprio riusciti a reggere la sua volgarità e la sua mancanza di scrupoli.
    Non ne potevamo più di vergognarci di essere italiani!

    Ecco, chiamateli pure : pensieri in libertà …ma di una che alla libertà ha pagato i suoi prezzi!

    Sylvi

  32. Irrealista
    Irrealista says:

    L’Iran DOVREBBE obtorto collo, mettersi una manina davanti e una una dietro il culo, perchè noi, e dico noi occidentali, noi nati italiani, francesi, belgi, canadesi, giapponesi, eccetera che formiamo una lega privilegiata di paesi liberi, “liberi” per quanto consente la realpolitik e quindi sempre “abbastanza” e “comunque sempre più che” e ci va di lusso. Dicevamo noi che stiamo in ormai sette miliardi con qualche miliardo di abitanti discesi dalle discariche del mondo pronti e volenterosi di reclamare il “Benessere” con tutti annessi e connessi, ebbene con l’energia limitata dal sistema “Terra” è brutto dirlo ma la volontà e la necessita di sopravvivere nostra dovrà sopravanzare quelle di queste sfortunate e disgraziate orde, dovremo sparare, dovremo fare la voce grossa, dovremo fare lavori sporchi e scelte difficili per dare il pane ai nostri figli e nipoti, per tramandare le nostre tradizioni e usanze; e quindi tutti i terzomondisti, tutti quelli senza se e senza ma, tutti gli acquariani e i pacifinti, quando sarà il momento potranno andare a fare da scudi umani ai grassi barbudi persici che dissertano di maometti e distruzioni di paesi come israele eo l’europa; state sicuri che io e quelli che a malincuore sono usciti dall’adolescenza e dai bei sogni d’ideale armonia mondiale, che hanno dovuto lanciare a mo’ di fresbee imagine di Lennon e recuperare il Sun Tsu dell’Arte della Guerra, ebbene state tranquilli che faremo il nostro dovere, dovesse servire un’altro casus belli come quello per l’irak buono da dare l’osso da masticare ai liberal e ai radical chic, in modo da dargli di nuovo l’opportunità di passare per le anime belle, ebbene, l’esperienza dei Chamberlain, dei Patti di Monaco e degli “Hister” lasciati a incancrenire, maturare e armarsi a dovere è servita, non ci saranno più patti monaco. Mettetevelo in testa, il cuore in pace e visto che ne sentite così il bisogno qualcosa di grosso e duro dove sapete/volete.

  33. sylvi
    sylvi says:

    x Uroburo

    Ho spento il mio pollo in fricassea perchè riposi un po’.
    Mangio pollo solo quando lo trovo ruspante, e non è sempre facile!
    Carciofi ripieni col salame. Spinaci alla panna e radicchio misto.
    Un Cabernet Sauvignon che è meno robusto di un Merlot.

    Comunque nel suo manzo con la panna penso ci sarebbe stato bene anche lo Schioppettino o Ribolla nera.

    saluti Sylvi

  34. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara, chi vive sperando muore fischiando.
    E non sono tanto disposto ad accettar speranze da parte di chi ha TUTTI gli elementi per capire cosa succede (a differenza, ad esempio, di me che ci metto anni).
    Chi fosse il Banana lo sapevo io, che non lo sapesse la Confindustria è solo una mediocre barzelletta. U.

  35. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    non “nel mio manzo con la panna” ma CON il mio manzo alla panna.
    Non conosco la Ribolla Nera, e nemmeno lo Schioppettino, ma con il Manzo alla Californa ci vogliono vini soavi e non troppo forti. Epperò quei suoi spinaci alla panna (e radicchio misto, in insalata?) mi intriga assai.
    Facciamo così lei mi dà la ricetta degli spinaci alla panna ed io le passo quella (mia) del Manzo alla California. Ho però fatto un errore: un limone intero è un po’ troppo, ne bastava metà.
    Un saluto U.

  36. controcorrente
    controcorrente says:

    Mio caro/a giovane amico/a irrealista,

    Lei mi è molto simpatico,perchè ha il coraggio di parlar chiaro e schietto, come si dice”fuor di metafora” nel proporre le sue soluzioni.
    Ma lascerei alla mia amica SYLVI,il compito di “commentare” quanto da Lei affermato.
    Ella , (la sylvi) è donna pacata e moderata , e ponderata..per cui lascerei ovviamente a Lei l’oneroso compito di consigliarla sulla via dei numeri e della saggezza…!!!
    Non pretendo che la Sylvi commenti i “suoi riferimenti anali” alla situazione mondiale,questo lo riserverei in un secondo momento alle mie più pacate osservazioni in merito, che senza dubbio arriveranno nel giro di pochi Post nel caso che la maestra non volesse adempiere al suo scopo di Educatrice !

    cc

  37. controcorrente
    controcorrente says:

    Chi osa asserire che in italia la GIUSTIZIA non funzione ed è rapida efficace ed incisiva con chi ruba..

    http://www.leggo.it/articolo.php?id=158282

    Solo un pazzo/a può asserire questo, dopo quest’esempio di efficienza che senza dubbio darà il buon esempio!
    Sono però preoccupato per tutti quelli (pochi) che soffrono ingiustamente per le accuse a loro rivolte e se non fosse per i Radicali liberi italiani , sarebbero in carcere a scontare magari pene inique!

    cc

  38. sylvi
    sylvi says:

    caro CC,

    avrei da dire…ma devo correre a Grado a “dare aria” a quel mio “lussuoso” appartamento di 50mq scarsi , terrazzo compreso, con uno spicchio di vista in laguna, e le casette “vecchia Grado” di fronte.
    Roba che ci è costata, dieci anni fa, molto di più di quell’appartamento romano con vista sui Fori di quel “titolato” sottosegretario!!! di Monti sic sic sic!!!
    Ma si sa che Grado è molto più cara di Roma! Infatti le tasse sulla seconda casa ci stroncheranno… a Grado…come respiri…ti chiedono 50 euro!
    La mia buonauscita, aggiunta a qualche altro soldarello, è servita a un primo versamento, completato con un oneroso mutuo quinquennale!!!
    Capirai che ne devo avere cura!!!

    A più tardi
    Sylvi

  39. controcorrente
    controcorrente says:

    IL SOLITO “BUONISTA” GILIOLI dalle colonne del Blog dell’Espresso ci propone questo pezzo..

    http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/01/15/catholics-are-not-so-nice/

    Ad una analisi Razionale mi verrebbe da ridere…e la Educatrice Sylvi, avrebbe senza dubbio da obiettare…: ” ma questi quattro gatti non hanno meglio da fare che girare il mondo ?Pelandroni e poi chi li paga ? magari sono figli di Imprenditori che hanno educato male e i genitori disperati,ricchi da tempo, e non giovani arricchiti con ancora i resti della “bava alla bocca”della lotta per un posto al sole..si sono lassiati sorprendere dal buonismo dilagante di un’educazione sinistrorsa, malata e insunuante ,che negli anni ha deciso di abbattere il capitalismo con una cultura lassista..ect,ect..
    Sembrano dei fricchettoni di altra data….e Tranquilli non saranno Loro in pochi a cambiare il Mondo…!!

    Però un appunto va fatto…erano una trentina ..e una balda POLIZIA di Stato ha rotto il naso a due di essi a quanto leggo, contro dei pali segnaletici , dimostrando un’efficienza che in genere non vedo contro le Mille infrazioni quotidiane dei benpensanti….tipo quelli che parcheggiano nelle zone riservate agli handicappati ed altro…una dimostarzione di efficienza in San Pietro davvero lodevole…povero San Francesco ..lui parlava agli uccelli e Syvi ogni tanto ci ricorda la poetica…
    A volte ho l’impressione che Noi si parli ai MONA, più che alle Monadi di Leibniz…

    cc

  40. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi,
    una curiosita': come fai il pollo in fricassea?

    Mia mamma faceva il coniglio ed il pollo in fricassea, ho cercato ricette Italiane ma sono molto differenti l’una dall’altra, nessuna e’ vicina dal come lo faceva mia mamma.

    E francamente nessuna di quelle che ho letto online sarebbe adatta servita con gli spinaci alla crema, piatto comunissimo negli US, almeno anni fa, va perdendo di favore a causa delle calorie…..il che mi pensare che la tua fricassea si avvicini piu’ a quella che mi ricordo.

    Domani da noi e’ festa, nel senso che i servizi comunali sono chiusi, il resto varia…. si celebra Martin Luther King’s Day che sarebbe oggi, ma come al solito quando una celebrazione cade nel weekend si osserva il lunedi’.

    Ciao e buon fine settimana.
    Anita

  41. Shalom: grande e onesto Gideon Levy. Che mette a nudo la disonesta' del governo Natanyahu
    Shalom: grande e onesto Gideon Levy. Che mette a nudo la disonesta' del governo Natanyahu says:

    http://www.internazionale.it/opinioni/gideon-levy/2012/01/15/israele-minaccia-una-nuova-guerra/

    Israele minaccia una nuova guerra
    di Gideon Levy

    La situazione è chiara. Khaled Meshal, il capo di Hamas, ha ordinato all’ala militare della sua organizzazione di sospendere gli attacchi terroristici contro Israele, dicendo che si limiterà alla protesta popolare.

    Hamas si dichiara favorevole a uno stato palestinese nei confini del 1967, e l’Autorità Nazionale Palestinese si è detta disposta a rinunciare – in cambio di cento suoi prigionieri detenuti nelle carceri d’Israele – alla richiesta di congelare la costruzione degli insediamenti israeliani in Cisgiordania, avanzata finora come precondizione per la ripresa delle trattative di pace. Che altro vogliono gli israeliani?

    Purtroppo la situazione è chiara anche sull’altro versante: Israele continua a ignorare i cambiamenti nelle posizioni dei palestinesi. Quasi tutti i mezzi d’informazione si dedicano sistematicamente a confondere le acque. Fonti degli apparati di sicurezza dicono che si tratta solo di mosse tattiche. Inoltre Israele respinge le condizioni assolutamente accettabili poste dall’Anp con la solita serie di ripetuti “no”.

    Ma stavolta lo stato ebraico non si accontenta: all’improvviso, nel terzo anniversario dell’operazione Piombo fuso scatenata a Gaza, si leva dagli alti gradi militari un coro di minacce di un nuovo attacco contro la Striscia. Il capo di stato maggiore delle forze armate israeliane, insieme all’ex capo del comando meridionale e al comandante della brigata sud, sostengono all’unisono che non ci sono alternative a un Piombo fuso II. Il comandante della brigata ha addirittura promesso che la nuova edizione sarà “più dolorosa” e “più energica” della prima. Come dice, signor comandante? Più dolorosa della prima operazione Piombo fuso?

    Lasciamo perdere il costante rifiuto israeliano del processo di pace. Perché si sa, noi israeliani prendiamo sul serio i palestinesi solo quando parlano di guerra e di terrorismo, mentre quando parlano di pace e di trattative li ignoriamo. Ma cos’è questa storia di un nuovo attacco a Gaza? Perché? Cos’è successo? Qualcuno è in grado di spiegare questo brutto e stonato rullo dei tamburi di guerra, a parte l’esigenza innata di Israele di minacciare continuamente?

    Bisognerebbe ricordare al capo di stato maggiore dell’esercito che la prima operazione Piombo fuso ha inflitto a Israele danni enormi. Magari dalle basi militari non se ne saranno accorti, ma da allora l’opinione pubblica mondiale ha cambiato completamente atteggiamento verso Israele, isolandolo come mai era accaduto prima. Le immagini trasmesse da Gaza si sono impresse per sempre nella coscienza del mondo.

    Ed ecco un altro promemoria per i comandanti militari: sotto i nostri occhi sta prendendo forma un Egitto nuovo, un paese che probabilmente non se ne starebbe a guardare nel caso di un nuovo brutale attacco a Gaza. Gli esponenti dei Fratelli musulmani che in questi mesi si stanno affermando sulla scena politica egiziana sono fratelli di Hamas, e sarebbe meglio non andare a stuzzicarli quando non occorre.

    Nei primi giorni dell’anno i comandi militari israeliani hanno comunicato tutti fieri che nel corso del 2011 a Gaza le nostre truppe hanno ucciso cento palestinesi mentre di israeliani, grazie a Dio, ne è stato ucciso solo uno. Insomma, abbiamo fatto “un passo avanti” rispetto al raccapricciante conteggio delle vittime dell’operazione Piombo fuso: allora la proporzione è stata 1 a 100, ma nel secondo anno successivo è stata praticamente 0 a 100. Un affarone.

    Le raffiche di razzi contro il sud di Israele, anche se intollerabili, sono state sparate quasi tutte per reazione alle operazioni omicide dell’esercito israeliano a Gaza. E allora perché abbiamo bisogno di un’altra guerra? Se Israele volesse davvero cercare la pace, si affretterebbe ad accogliere con favore i cambiamenti nelle posizioni dei palestinesi.

    Se il governo fosse stato un po’ più ragionevole, almeno avrebbe lanciato una sfida: liberiamo cento prigionieri di Al Fatah e torniamo al tavolo delle trattative. Anziché incoraggiare la moderazione – autentica o tattica che sia – Israele si affretta a strozzarla nella culla. E allora perché Hamas dovrebbe diventare moderato, se la reazione israeliana è minacciare Gaza? E perché Abu Mazen dovrebbe dar prova di disponibilità se lo stato ebraico reagisce sempre con un rifiuto? Siamo forse troppo presi a contrastare l’estremismo degli ebrei ultraortodossi per poterci occupare degli altri nostri problemi, che sono più importanti?

    Oggi Israele non ha assolutamente alcun motivo di scatenare un altro attacco a Gaza. Nulla danneggia di più lo stato ebraico della mancanza di una soluzione al conflitto con i palestinesi. E allora, forse, sembrerà noioso tornare a chiedere: se la risposta è no e ancora no, a cosa gli israeliani diranno di sì? Se dicono no all’Anp e no ad Hamas, no al presidente palestinese Mahmoud Abbas e no a Khaled Meshal, no all’Europa e no anche agli Stati Uniti, a chi mai diranno di sì? Ma soprattutto, dove sta andando il paese?

    La situazione effettivamente è chiara. Ed è molto preoccupante.

    Traduzione di Marina Astrologo.

    Internazionale, numero 931, 13 gennaio 2012

  42. Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**: Le carte di Monti in Europa
    Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**: Le carte di Monti in Europa says:

    Le carte di Monti in Europa

    di Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**

    Gennaio sarà un mese caldissimo per il governo Monti e per l’Unione europea. La proposta di un nuovo accordo, fortemente voluto dalla Germania, e anche dalla Francia, al Consiglio europeo del 9 dicembre scorso, potrà essere un passo in avanti nell’unità politica dell’Europa oppure può diventare la tomba delle attuali istituzioni europee.

    Gli altri paesi dell’Ue riconosceranno lo sforzo compiuto dal governo Monti con la dura finanziaria e si impegneranno a sostenerne la politica correttiva anche nei mercati dei titoli pubblici? Oppure l’Italia sarà lasciata sola in balia degli squali della finanza rendendo vani tutti i sacrifici richiesti ai cittadini italiani?

    Questo è il pressante interrogativo che gli europeisti convinti si pongono.

    Nelle prossime riunioni europee, il governo italiano paradossalmente si troverà ad avere in mano le carte decisive non solo per il suo futuro ma anche per la sopravivenza dell’Ue e dell’euro. Nonostante la sua debolezza e la sua passata emarginazione.

    Il nuovo accordo europeo si baserebbe su due assiomi ideologici più che su una visione unitaria di ripresa economica e di rigore.

    E’ indubbio che il primo dovere sarebbe quello di mettere la propria casa in ordine. Tutti sono chiamati ad applicare le correzioni necessarie per un bilancio stabile e veritiero. Ma tale dottrina potrebbe rivelarsi falsa e banale se si partisse dall’assioma che “se tutti i governi nazionali tengono la propria casa in ordine, sarebbe in ordine anche il mondo intero”. Come più volte ci ricordava Padoa Schioppa.

    Sarebbe falsa perché l’economia e la finanza globale richiedono una forte cooperazione internazionale che trascende la sovranità nazionale in almeno tre aree: nella politica monetaria, nella supervisione bancaria e nei sistemi di pagamento e del commercio mondiale. Banale perché riflette l’improponibile ideologia ultra individualistica e liberista della scuola di Bernard de Mandeville che sostiene che l’economia è la mera somma dei redditi individuali e il benessere della società la sommatoria dei vizi e degli egoismi individuali.

    In realtà le società organizzate hanno proprio nella cooperazione unitaria il motore vero dello sviluppo e dell’organizzazione dello Stato moderno.

    Altrettanto sbagliato è il credo della efficienza degli automatismi. Con il nuovo accordo si vorrebbe far credere che basterebbe introdurre l’obbligo della parità di bilancio nelle costituzioni nazionali per risolvere tutti i problemi. Lo stesso dicasi per l’obbligo di ridurre annualmente di un ventesimo la quota di debito pubblico eccedente il 60% del Pil nazionale. Per l’Italia sarebbe equivalente a delle finanziarie annuali di 40-45 miliardi di euro! Un vero salasso.

    E’ illusorio pensare, come sostengono i monetaristi, che l’abbassamento del costo del denaro, del tasso di sconto, farebbe automaticamente aumentare gli investimenti nelle attività produttive. Basti ricordare la realtà degli Usa e dell’Europa dove, nonostante un tasso di interesse vicino allo zero, le loro economie si stanno sempre più avvitando in processi di deflazione e di recessione.

    Per fortuna invece la crescita economica registratasi in Europa è stata determinata dal processo di unità europea, fin da suo inizio, con la creazione di un mercato unico che ha aiutato tutti gli Stati e in particolare la Germania. Certo la Germania, grazie alla sua capacità di innovazione e di competitività, è stata avvantaggiata. Si ricordi che il Pil tedesco è per il 46% legato all’export soprattutto di prodotti ad alta tecnologia. Il 60% di esso riguarda il mercato europeo.

    Se l’Eu e l’euro si sgretolassero anche l’economia tedesca ne risentirebbe pesantemente. Senza considerare le drammatiche conseguenze geo politiche che ne deriverebbero.

    Perciò necessita una politica unitaria, centralmente coordinata, per la crescita dell’intero “corpo” europeo in tutti i suoi arti e in tutte le sue componenti, anche quelle più deboli e periferiche come il nostro Mezzogiorno.

    E’ tempo che l’Europa avvii un vero governo economico unico, affronti positivamente la nota questione degli eurobond e della Banca Centrale e decida in sede di G20 di porre con maggiore forza la questione della finanza speculativa e tossica e delle ineludibili riforme del sistema finanziario, bancario e monetario globale.

    E’ forse l’ultima chiamata per l’Unione europea. Se non ci sarà la giusta risposta, il gelo paralizzerà tutta l’Europa, Germania compresa.

    * Sottosegretario all’Economia del governo Prodi ** Economista

  43. controcorrente
    controcorrente says:

    A PROPOSITO DI FOSSE…

    dA REPUBBLICA DI OGGI..

    Se mai ce fosse stato bisogno…cvd e come sempre si è detto su questo Blog con morale : Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te stesso !
    Così va il Mondo Italiani brava gente pieni di morali e di etiche!

    Spiegel scrive che “l’iniziativa partì dal governo italiano”: i dirigenti democristiani non avevano interesse a chiedere l’estradizione dei responsabili dell’eccidio residenti in Germania. Un diplomatico italiano di rango elevato spiegava che “il giorno in cui il primo criminale tedesco verrà estradato, ci sarà un’ondata di proteste in altri Paesi che a quel punto chiederanno l’estradizione dei criminali (di guerra, ndr) italiani”. Ma altre ragioni inducevano il governo italiano a frenare il desiderio di giustizia di una nazione. Una era certamente la volontà di non turbare i buoni rapporti con la Germania di Konrad Adenauer, alleata nella Nato. E poi, il disegno strategico di non fornire un vantaggio propagandistico al Partito comunista italiano.

    I documenti scoperti da Bohr portano alla luce il contenuto di un colloquio che l’ambasciatore tedesco Manfred Klaiber ebbe nell’ottobre 1958 con il capo della procura militare di Roma, colonnello Massimo Tringali, nella sede diplomatica tedesca. Dopo il colloquio, Klaiber scriveva a Bonn che il colonnello Tringali aveva “espresso che da parte italiana non c’è alcun interesse a portare di nuovo all’attenzione dell’opinione pubblica l’intero problema della fucilazione degli ostaggi in Italia, in particolare di quelli alle Fosse Ardeatine”.

    cc

  44. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita ,

    il mio pollo in fricassea è abbastanza semplice:
    taglio il mezzo pollo a pezzi,( per me e mio marito è sufficiente, perchè i ruspanti sono abbastanza grossi).
    Lo asciugo bene e lo infarino leggermente.
    In una padella larga accomodo mezza cipolla , mezza carota tagliata a metà , un gambo di sedano e un rametto di rosmarino.
    Ci aggiungo una foglia di alloro, ma perchè a me piace parecchio.
    Faccio ben rosolare in olio e burro, attenta che non bruci.
    Quindi ci aggiungo sale pepe e un bicchiere di vino bianco secco.
    In parte batto un tuorlo d’uovo col succo di mezzo limone.
    Quando il pollo è cotto , fuori dal fuoco e all’ultimo minuto, aggiungo la salsetta d’uovo e spadello perchè resti come una vellutata.

    Mia nonna e le mie zie erano tutte ottime cuoche, ma la loro cucina era semplice ma con ingredienti di ottima qualità.
    Come lo faceva la tua mamma?
    Ciao
    Sylvi

  45. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    come dice Anita, causa le calorie, non sempre uso panna con gli spinaci…mi accontento di una buona manciata di grana.

    Scotto velocemente gli spinaci, li scolo ben bene e li taglio.
    Nella padella metto uno spicchio d’aglio con burro, ( ahh, io uso ancora spesso il burro!)
    Insaporisco con sale e pepe , ci aggiungo la panna , poi il grana. Lascio amalgamare!
    Come vede niente di trascendentale.
    Il radicchio naturalmente è in insalata.
    Noi siamo grandi mangiatori di radicchio, o insalate.
    Ma anche di radicchio di Treviso fatto in molti modi.
    I miei parenti, in qualsiasi parte di mondo si trovino, anche in centro Londra, hanno l’angolo del radicchio.
    Ricordo che si portavano addosso le sementi dall’Italia, quando era proibito importarne.
    Era l’unico strappo alle leggi!!!

    Aspetto la sua ricetta.
    Buona giornata
    Sylvi

  46. sylvi
    sylvi says:

    caro cc,

    anch’io ho letto!
    Ma se i comunisti nascondevano le loro malefatte per non rinforzare la DC, perchè quest’ultima non avrebbe dovuto fare lo stesso? Con un tipo come Andreotti poi…
    Non giustifico, ma nemmeno mi meraviglio.

    Sylvi

  47. sylvi
    sylvi says:

    Dimenticavo…x Uroburo.

    Lo Schioppettino o Ribolla nera, suo nome antico, è un vitigno tipico dei Colli Orientali del Friuli che è stato recuperato dopo anni di oblio.

    E’ un rosso ” fresco” , adatto appunto a carni “non robuste” …e molti fanno come Pino, lo bevono con il pesce!!!

    saluti Sylvi

  48. controcorrente
    controcorrente says:

    Cara Sylvi,
    ma come devo fare mia cara per richiamarti ai tuoi “doveri”…devo fare come per il censimento austroungarico del 1913 mai esistito, dove ti devo chiedere per 200 Post di ammettere l’errore?
    Rischiando di annoiare tutto il Blog,che non capiva!
    Ti ho chiesto un commento al post del Giovane Amico irrazionalista, in quanto solo TUda buona educatrice puoi intervenire con la tua saggezza !!
    E tu divaghi, sei forse in accordo con l’irrazionalista in parte o in toto…dai ammettilo che magari sotto sotto, una parte di quelle cose le condividi,,dai su coraggio sii onesta e schietta e parlaci dell’Irrazionalista..attendo..sic sic
    Gratta gratta scova scova

    cc

    ps -faccio il bambino cattivo ..dora in poi non parlo più cone te se non dici due parole sull’irrazionalista e il suo post, mia balda “gattona ” svicolona !
    Capisco che è meglio dialogare con me, ma non deludere il poetico irrazionalista che si è affacciato in BLU sul nostro blog

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