Il non democratico Qatar, proprietà privata di uno sceicco immensamente ricco, dichiara ufficialmente che la “rivoluzione” libica è stata una rivolta preparata, alimentata e guidata sul terreno soprattutto dalle sue forze armate, supportate dai falsi di Al Jazeer e Al Arabija. E don Piero Gheddo chiede: “Siamo sicuri che Gheddafi sia il diavolo?”

Come volevasi dimostrare. Ovvero: ora si spiegano alla perfezione, tra l’altro, i falsi scoop libici propalati in tutto il pianeta dalle televisioni Al Arabija e Al Jazeera. Il Qatar  ha messo le mani avanti sul futuro della Libia rivendicando un ruolo più importante, e magari qualche ottima concessione petrolifera. Il perché di tali rivendicazioni lo ha reso pubblico il suo capo di stato maggiore delle forze armate, Hamad bin Ai al Atiya. Il capo militare ha rivelato con molto orgoglio non solo che il Qatar è stato il Paese che più di tutti ha appoggiato militarmente i ribelli libici, ma anche che  ha inviato “centinaia di uomini in ogni regione” libica. Non uomini qualsiasi, ma, ci ha tenuto a chiarire al Atiya, militari che dovevano pianificare le azioni dei ribelli contro Gheddafi.
Si dà il caso che il Qatar sia proprietà privata dell’emiro Hamad bin Khalifa Al Thani, che nel ’95 ha deposto suo padre con un colpo di Stato e che è immensamente ricco grazie al petrolio sul quale il suo possedimento galleggia. E si dà il caso che a volere Al Jazeera, la cui sede centrale è a Doha, è stato proprio Al Thani, che alla sua televisione ci tiene talmente da avere dichiarato tempo fa “ci tengo più che alla mia famiglia”.

Pian piano viene quindi a galla che la “rivoluzione” contro Gheddafi più che una versione libica della “primavera araba” è stata una rivolta preparata con cura da istruttori militari stranieri. Della presenza di istruttori francesi e inglesi già si sapeva. Ora si viene a sapere anche che sul terreno i rivoltosi erano guidati, in ogni regione della Libia, da personale militare arrivato da un Paese come il Qatar, tanto ricco quanto assolutamente distante dal concetto di democrazia.
La televisione Al Arabija ha invece sede a Dubai e appartiene a una società con capitali dell’Arabia Saudita, del Kuwait e del Bahrein. In quest’ultimo Stato, anch’esso straricco per il petrolio e anch’esso proprietà privata di uno sceicco, la locale “primavera araba” è stata soffocata nel sangue anche grazie all’arrivo di truppe saudite.  Se la sete di democrazia dovesse attecchire anche nei vari Stati del Golfo, che pompano di petrolio l’Occidente in cambio di tanti soldi e tanta distrazione sui locali regimi niente affatto democratici, gran parte delle nostre industrie, automobili e impianti di riscaldamento si troverebbero a zero.
Ecco perché Al Arabija e Al Jazeera, di solito concorrenti, hanno lavorato di fatto in tandem per lanciare fin dai primi giorni della rivolta balle colossali utili a spingere l’Occidente a giustificare l’intervento militare in Libia. Si è iniziato fin dai primi giorni con il grossolano falso dei “10.000 morti civili per i bombardamenti di Gheddafi” lanciato da Al Arabija e si è finito, per ora, con il falso altrettanto grossolano delle “fosse comuni” con i resti di 1.700 “martiri della rivoluzione vittime delle torture di Gheddafi” lanciato da Al Jazeera.

Questo tipo di operazioni i militari le chiamano “guerra psicologica”. Guerra che consiste in soldoni nel demonizzare il nemico, diffamandolo e calunniandolo il più possibile anche inventando panzane colossali come le “bombe atomiche irachene di Saddam”. Di questo tipo di guerra il comando Nato di Verona ne ha una bella e importante sede. Se per i greci e i romani la guerra psicologica si riduceva a considerare e chiamare “barbari” i nemici e gli esterni in genere, ed era basata sull’ignoranza reciproca, oggi si tratta invece di alterare e nascondere la realtà creandone una ad hoc. Insomma, la faccenda è molto più complicata. Ma il succo e i fini non cambiano.

MA SIAMO SICURI CHE GHEDDAFI SIA PROPRIO IL DIAVOLO?

Reputo interessante un articolo pubblicato su www.asianews.it da don Piero Gheddo, un missionario profondo conoscitore della realtà di molti Paesi e autore di considerazioni su Gheddafi e la Libia che cozzano contro la vulgata corrente. Riporto qui di seguito l’articolo per intero. E tralascio, per ora, il fatto che Gheddafi è stato portato e mantenuto al potere dai servizi segreti italiani, come del resto anche Ben Alì in Tunisia, perciò le loro colpe per quanto scellerate sono in parte anche nostre.

“L’Occidente si è schierato con gli avversari di Muhammar al Gheddafi, che dovrà scegliere se morire nella Tripoli ridotta a macerie o accettare l’esilio in un Paese amico. E’ un dato di fatto ed è superfluo richiamare quanto ha detto più volte il Papa. Ancora ieri, 27 marzo, dopo l’Angelus, Benedetto XVI ha detto: “Di fronte alle notizie, sempre più drammatiche, che provengono dalla Libia, cresce la mia trepidazione per l’incolumità e la sicurezza della popolazione civile e la mia apprensione per gli sviluppi della situazione, attualmente segnata dall’uso delle armi. Nei momenti di maggiore tensione si fa più urgente l’esigenza di ricorrere ad ogni mezzo di cui dispone l’azione diplomatica e di sostenere anche il più debole segnale di apertura e di volontà di riconciliazione fra tutte le Parti coinvolte, nella ricerca di soluzioni pacifiche e durature.

In questa prospettiva, mentre elevo al Signore la mia preghiera per un ritorno alla concordia in Libia e nell’intera Regione nordafricana, rivolgo un accorato appello agli organismi internazionali e a quanti hanno responsabilità politiche e militari, per l’immediato avvio di un dialogo, che sospenda l’uso delle armi”.  Il vescovo di Tripoli, mons. Giovanni Martinelli (AsiaNews.it, 25 marzo) aggiunge: “La guerra poteva essere evitata. Qualche giorno prima che Sarkozy decidesse di bombardare, si erano aperti spiragli veri di mediazione. Ma le bombe hanno compromesso tutto”. Dittatore dal 1969, all’inizio Gheddafi ha seguito una linea anti-occidentale e anti-italiana, fino a finanziare il terrorismo di matrice islamica, le moschee e madrasse islamiche d’ispirazione estremista in tutto il mondo. Ha espulso dalla Libia i 25 mila italiani e altri stranieri che tenevano in piedi l’economia e i servizi pubblici, riducendo il suo popolo alla miseria. Nel 1986, Reagan bombardò le sei tende, all’interno di caserme, in una delle quali viveva il premier libico, che scampò per miracolo. Isolato fra Egitto e Tunisia filo-occidentali, capì che la linea rivoluzionaria era fallimentare, a poco a poco ha cambiato politica: ha continuato a fare discorsi rivoluzionari e anti-occidentali, ma in pratica, specie dopo che nel 1998 venne tolto l’embargo economico e nel 2004 l’embargo sulla vendita di armi alla Libia, ha  iniziato un cammino di avvicinamento all’Occidente e, quel che più importa, di faticosa educazione del suo popolo con la scuola e al rispetto dei diritti dell’uomo e della donna.

Sono stato in Libia nel 2007 e sono rimasto in contatto con amici. I proventi del petrolio Gheddafi li ha usati per sviluppare il Paese: strade, scuole, ospedali, università, case popolari a bassissimo prezzo, inizio di industrializzazione, sviluppo agricolo con l’acqua tirata su nel deserto ad una profondità di 600-800-1.000 metri! Due acquedotti (costruiti dai sudcoreani) portano l’acqua dal deserto alla costa, 900 km. a nord. Il regime di Gheddafi è sostenuto dalle tribù della Tripolitania, combattuto da quelle della Cirenaica, la regione che si è ribellata e facilmente ha conquistato il potere a Bengasi e in altre città. Una rivalità tradizionale che già aveva creato problemi al tempo della colonizzazione italiana. La recente rivolta non è stata causata dalla miseria, come quelle di Egitto e Tunisia, infatti fino ad oggi, molti i profughi dai paesi del Maghreb, nessun libico è fuggito dalla Libia: segno che la gente non stava proprio male. La rivolta è guidata da rivalità tribali (le tribù si chiamano “kabile”) e poi dall’oppressione di una dittatura che non lascia spazi di crescita politica e di coinvolgimento popolare nella guida del paese.

Ma non possiamo dimenticare quel che il dittatore ha fatto: ha mandato le bambine a scuola e le ragazze all’università, ha abolito la poligamia e varato leggi in favore della donna anche nel matrimonio: ad esempio ha proibito di tener chiuse le ragazze e le donne in casa e nel cortile cintato di casa. Soprattutto, ha controllato e tenuto a freno l’estremismo islamico. Un comitato di saggi islamici a Tripoli preparava in anticipo il testo dell’insegnamento religioso del venerdì, lo mandava a tutte le moschee del Paese; l’imam doveva leggere quel testo senza aggiungere né togliere nulla, pena la perdita del posto. In Libia, finora, c’è libertà religiosa. I 100 mila cristiani (nessun libico, tutti stranieri in maggioranza lavoratori copti egiziani), pur con molti limiti, godono di libertà di culto e di riunione. La Caritas libica è un organismo stimato e richiesto di interventi. Due fatti eccezionali. Nel 1986 Gheddafi ha scritto a Giovanni Paolo II chiedendo suore italiane per i suoi ospedali. Costruiva ospedali e dispensari, ma non aveva ancora infermiere libiche. La richiesta veniva dal buon esempio delle due francescane infermiere italiane che hanno assistito il padre di Gheddafi fino alla morte. Oggi in Libia ci sono circa 80 suore cattoliche (soprattutto indiane e filippine, ma anche italiane) e 10.000 infermiere cattoliche filippine e indiane, oltre a molti medici filippini, indiani, libanesi, italiani. Il vescovo Martinelli mi diceva: “La presenza di queste giovani donne cristiane, professionalmente preparate, gentili, attente alle necessità del malato che curano con amore, stanno cambiando l’immagine del cristianesimo fra i musulmani”. In nessun Paese islamico tutto questo è permesso. Secondo fatto. Sono stato nel deserto a 900-1000 km. da Tripoli, dove sta fiorendo una regione ex-desertica per l’acqua tirata su dalle profondità della terra. Un lago di 35 km. di lunghezza e campagne coltivate e cittadine, dove 20 anni fa non c’era nulla.

La città di Sebha capitale della regione ha 80 mila abitanti, dove vive un sacerdote medico italiano, don Giovanni Bressan (di Padova) che è stato uno dei fondatori dell’ospedale centrale. Don Bressan ha riunito i molti africani profughi dai paesi a sud del deserto (Nigeria, Camerun, Ciad, ecc.) fondando per essi una parrocchia, una scuola, un centro di riunioni e di gioco. Gli africani lavorano e sono pagati, per tre o più anni rimangono nel sud, poi hanno soldi a sufficienza per tentare il passaggio in Italia! Fanno tutti i lavori e sono ammirati perché lavoratori onesti e forti. Don Vanni (Giovanni) riesce a fermare alcune famiglie, le altre vogliono venire in Italia, in Europa. Il cammino della Libia verso la piena integrazione nel mondo moderno e nella Carta dei diritti dell’uomo e della donna, era cominciato. Non difendo Gheddafi e la sua dittatura, ma mi pare giusto testimoniare anche aspetti del suo operato, del tutto ignorati in questi giorni. Il 26 marzo scorso Magdi Cristiano Allam ha scritto su “Il Giornale”: “Nella guerra esplosa in Libia e che vede l’Italia in prima linea, l’unica vera certezza, al di là delle reali intenzioni di chi l’ha scatenata, è che a vincere saranno gli integralisti islamici e che, di riflesso, le popolazioni delle sponde meridionale e orientale del Mediterraneo saranno sempre più sottomesse alla sharia, la legge coranica che nega i diritti fondamentali della persona e legittima la dittatura teocratica. Un esito che è esattamente l’opposto dei proclami ufficiali di Sarkozy e Obama straripanti delle parole d’ordine ‘libertà’ e ‘democrazia’””.

73 commenti
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  1. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Cara signora,
    se lei capisse quello che uno scrive si accorgerebbe che dicevo, in condensato, la stessa cosa.
    Sempre prigioniera del capire fischi per fiaschi, èh?
    Non ho incolpato nessuno,soltanto intendevo che in un intensivo rapporto di coppia, l’uno diventa lo specchio dell’altro.
    Punto.

    C.G.

  2. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Anzi: due punti!
    Due punti e tre virgole!

    Oggi mi sento generoso, rifacendomi a una scenetta del principe Antonio De Curtis, in arte Totò.

    Buon mattiiiino.
    C.G.

  3. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    E’ lei che non segue o legge.

    Io ho scritto che quando sono venuta negli US ho trovato un uomo cambiato, uno sconosciuto.
    Ero sposata da 9 mesi, ma io ero in Italia e mio marito era negli US.
    Cosi’ come facevo ad essere diventata lo specchio dell’altro, in tre’ settimane di matrimonio in Italia?

    Anita

  4. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Signora mia….con lei ci vuole pazienza come quella che aveva Giobbe il quale proprio per questa virtù visse, dicono, 156 anni.
    Anche se non sono Giobbe e neanche il pro-pro-pro-pro-nipote
    glielo ripeto:

    Non ho incolpato nessuno,soltanto intendevo che in un intensivo rapporto di coppia, l’uno diventa lo specchio dell’altro.

    INTENSIVO, da intenso. PROLUNGATO, eccetera.
    E mi fermo qui altrimenti altro che fischi per fiaschi!
    Damigiane, botti di rovere.
    Suvvia!

    C.G.

  5. Uroburo
    Uroburo says:

    Mia cara a buona Silvy,
    la grappa friulana è giustamente famosa ma non mi risulta che il Friuli sia l’unico posto in cui si fa la grappa in Italia. Buone grappe si trovano ovunque, e comunque lei non è in grado di giudicare, e neppur di sapere, quel che si beve in casa mia. Visto che non c’era.
    Quindi le sue critiche mi sembrano veramente signorili. Come in generale tutto il suo stile argomentativo che mi è sempre parso “con la bava alla bocca”.
    Ciò detto, devo precisare che questo suo sciovinismo – nazionalistico, regionalistico o comunardo che sia – è proprio l’ultimo dei miei interessi.
    A me non importa chi fa la grappa migliore, mi importa che quella che io offro sia di buona qualità. Come mi pare sia. Ed inoltre a me Fantozzi ha sempre fatto venire il latte alle ginocchia… (credo di non aver mai visto un suo film)
    Ma lei ha sempre bisogno di misurare chi ha l’uccello più lungo? Ma guardi sono cose che si facevano alle Medie, sa …..
    Comunque un saluto U.
    PS. Io penso, talvolta, che lei sia una decerebrata (un altro modo per dire un’oca padovana); talvolta penso che lei sia un tantino fuori, e comunque che abbia degli schemi logici del tutto personali. Ma non ho mai nè detto nè pensato che lei sia un’alcolizzata. Che accidenti ha mai letto?

  6. controcorrente
    controcorrente says:

    Mi sto stufando perfino di leggere i giornali !
    Mi sto convincendo che è utile faRE L’IDIOTA !

    cc
    Passo in edicola e vedo l’ultimo libro di Vito Mancuso.”Io E Dio”..chiedo il prezzo più di 18 Euro…mi spiace per Mancuso , troppo caro..aspetto che arrivi in Biblioteca tra trenta anni…
    A qull’epoca sarò vicino per avere un “colloquio diretto”con il Padreteterno…che”iddio lo tenga in salute”…l’unica cosa che temo è che il Padreteterno per le solite leggi quantistiche non si metta a parlare in dialetto friulano…a quel punto faccio fagotto e torno indietro !

  7. Anita
    Anita says:

    x C.G. aka Giobbe

    Lei e’ un eccezione, l’unica persona che non mi capisce, in ambedue le lingue.

    Sono sempre chiara, il mio Italiano e’ semplice, ma e’ chiaro, detto da tutti quelli con cui comunico, sia per scritto, di presenza o per telefono.

    Perfino i giornalisti reporters, quando intervistata hanno notato la estrema differenza tra me e mio marito.

    Io allegra, amichevole, aperta, piacevole.
    Mio marito l’opposto, serio, di poche parole, duro, un frutto del vecchio mondo, con l’accento del vecchio mondo.

    Questa non era la persona che conobbi in Italia…percio’ il suo commento:

    ” l’uno diventa lo specchio dell’altro”

    E’ totalmente errato e fuori posto.

    Anita

  8. sylvi
    sylvi says:

    Ma lei ha sempre bisogno di misurare chi ha l’uccello più lungo? Ma guardi sono cose che si facevano alle Medie, sa …..U.

    caro Uroburo,
    io MAI!!! Solo sentito dire!!!

    Se lei avesse letto attentamente …io ho scritto:
    “i Nonino, ma non solo…” ho inteso comprendere TUTTI i bravi distillatori che hanno rivoluzionato il modo di distillare grappa!!!
    Ma quando scrivo a lei…e a qualcun altro…devo mettere le note esplicative in fondo??? Che stess!

    Lei ripete che la mia logica le è incomprensibile…
    riesco pur io a capire quello che scrive lei, e persino CERTI post di CC.
    Devo perciò essere dotata di una logica piuttosto robusta!

    ma io intendo anche …oca padovana …che poi sarebbe gallina…diciamo gallinaceo o anatide dotato di piccolo cervello!!!

    Decerebrata ha tutto un altro significato!
    Usi il vocabolario e controlli coi sinonimi e contrari!!!

    saluti volatili

    Sylvi

  9. sylvi
    sylvi says:

    caro CC,

    ricordo che tempo fa avevo citato Vito Mancuso e tu hai ribattuto che di quel che scrive non ti importa una beata fava!

    Perciò lascia perdere…non è pane per i tuoi denti quantistici!
    A quelli come te il Padreterno parla SOLO friulano!!!

    Sylvi

  10. controcorrente
    controcorrente says:

    Cara Sylvi,
    su su,su, non arricciare il nasino, ci si può sempre ricredere, non sono mica come quelli che pontificano su Marx , per averlo appreso dalle Suore.
    E poi guarda che Vito Mancuso è più quantistico di quanto tu pensi…o non mi dire che anche questa volta….ennò eh,ma hai capito quello che dice ?

    cc
    Per il resto dormo tranquillo…se il il “Grande Architetto” parla solo il Furlan…gli atei hanno ragione..ed io da Agnostico sono tranquillo più che mai..perchè So per certo che non può parlare il Furlan…semmai “swahili” decisamente più credibile !

  11. sylvi
    sylvi says:

    Forse la guerra, gli anni di prigionia, carattere, ambiente dove e’ cresciuto, l’Africa…la mancanza del padre…???Anita

    Cara Anita,

    un po’ di tutto questo..ma anche , per quel che li ho conosciuti io, i siciliani hanno un carattere un po’ scontroso, poco gioioso…
    Sicuramente intelligenti; degni di stima; ma con una visione della vita priva di leggerezza.

    Anche mio marito era di poche parole;
    sono riuscita a scuoterlo, adesso parla fin troppo!
    Ma è anche questione di età e di periodo storico vissuto.

    ciao
    Sylvi

  12. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi,

    ho detto anche troppo…senno’ mi finisce di essere anche razzista o di discriminare verso una regione.

    Ci risentiamo.

    Ciao, Anita

  13. Anita
    Anita says:

    x CC

    Forse e’ un bluff, ma e’ vero che si preparano….

    Non mi dilungo con le nostre notizie perche’ vengono sempre prese personalmente.

    Buonanotte,

    Anita

  14. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita e CC

    Confermo. Israele sta preparando un attacco assieme all’Inghilterra, nonostante Obana sia contrario perché preferisce che l’attacco sia sferrato solo dopo la sue rielezione. Ma Israele intende mettere gli Usa e l’Europa di fronte al fatto compiuto. Prendendo così vari piccioni con una fava, cioè con un’altra guerra:
    – fare sprofondare l’Europa in un grave crisi economica per via dell’aumento stratosferico dei costi del petrolio e della diminuzione degli approvvigionamenti energetici;
    – affondare di conseguenza l’euro e la Comunità Auropea;
    – sostituire l’Italia nel Mediterraneo e non solo;
    – mettersi alla guida dell’Europa e dell’intero Occidente per quanto riguarda lo scontro di civiltà.

    In Israele hanno capito che il mondo, compreso quello arabo, è cambiato e che non possono più continuare a schiacciare i palestinesi e accusare di antisemitismo chiunque non lecchi i cingoli dei Merkava. L’unico modo per (tentare di) uscirne è scatenare la guerra, questa volta contro l’Iran. E’ un nodo classico, vecchio come il cucco, dei vari sistemi di potere per tirarsi fuori dai guai buttando all’aria il tavolo e cambiando così l’ordine delle priorità, zittendo inoltre le opposizioni.
    Credo sia il caso di pregare.
    pino
    P. S. L’Inghilterra torna al suo gioco preferito, vecchio di secoli: impedire che l’Europa si unisca troppo.
    Sì, non ci resta che pregare.

  15. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Da non dimenticare che la guerra è un affare colossale.
    Distruggere per poi prendersi gli appalti per ricostruire.
    E se ci vanno di mezzo poveri cristi, chissenefrega.
    “Effetti collaterali” diceva uno stronzo usaescippa.

    Perchè nei decorso dei decenni dei poveri cristi non gliene è fregato mai niente a nessuno.

    C.G.

  16. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Un giorno esatto dopo aver ottenuto un soccorso europeo, Berlusconi dichiara che a lui dell’Euro non importa nulla. Ma insomma…

    Romano Prodi,
    Radio 24, 1 novembre 2011

  17. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro Pino,
    e il bello è che ovviamente “la notizia è secondaria presso i Media.
    Ovviamente l’alluvione,la crisi,berlusconi che apre un ristorante..
    Mah ..ovviamente….comunque Noi siamo tranquilli..a difendere i confini orientali da un’eventuale controoffensiva iraniana,per impedire che ad Aquilea sorga una Moschea Sciita, ci sarà la Brigata Furlan..possiamo stare tranquilli , che i focolari sono ben difesi..!!
    Amen e Come dici tu : ” Padre Nostro che sei nei cieli…e comunque sempre ..Perdona loro perchè non sanno quello che fanno e sovente nemmeno quello che dicono o scrivono
    Riamen !!

    cc

  18. controcorrente
    controcorrente says:

    Siamo sotto osservazione…pluviale..!!

    Nelle prossime ore Canavese e Biellese riceveranno in dono da Giove pluvio la loro dose di H2O….!!
    Mi sovvien giovincello studentello, l’alluvione nel Biellese di Valle Strona…del 68, ove una “banda di dinamitardi” nati e rivoluzionari incalliti, finirono l’opera distruttice della natura, colpendo con indicibile ferocia a colpi di Dinamite ,quanto la natura maligna aveva risparmiato..sventolando il Libretto Rosso di Mao,Lettera ad una Professoressa del famoso prete rivoluzinario Don Milani,non senza immagini in Bianco e nero di Che Guevara…

    Ricordo che mancavano Pompe aspiranti ed un noto Chirurgo di fama Mondiale di Torino tal Salizzoni , tentava di svuotare una cantina con secchiello immerso fino alla cintola in un mare di “pauta”,attraverso una lunga catena di secchielli ..mentre altri “dinamitardi” con pale pulivano strade…portavamo un “fazzoletto rosso” al braccio…mentre i biellesi ci guardavano prima sospettosi, poi stupiti ..ed infine tirarono fuori le bottiglie di Vino salvate , ormai si erano convinti che non era giunta l’ora della Rivoluzione !

    Il Prete di religione che aveva studiato Marx in Seminario, ci guardava con sufficienza prima della partenza, convinto che in fondo Noi andavamo a fare una gita….di piacere..fu zittito dagli eventi e la sua Fede nello Stato Cristiano dell’epoca ,ebbe a vacillare ..di fronte al fatto che dovette tacere di fronte alla realtà…immanente…!!!!OHIBò!!

    cc
    Ma bando ai ricordi pluviali….e per tornare all’immanenza dunque B. apre un ristorante, e noi speriamo di trovargli un posto libero per un viaggio solo andata all’Antardite..con atterraggio sul pack e senza tenda rossa…!!
    Mentre Israele prepara frittelle e il FMI osserva dispiaciuto che i paesi emergenti rifiutano di cacciar denaro senza contare…dopo secoli di colonialismo adesso si pretende pure che ci facciano l’elemosina…per tappare i Buchi ..com’è strano il Mondo …Gli Americani fanno i guai e pagare deve essere l’Europa..che sia il Capitalismo ed il Libero Mercato ?????
    Sotto questo immanente realtà aspettiamo Lumi dalla ferrea Logica dell’est italia che ancora una volta ci salverà .

  19. controcorrente
    controcorrente says:

    A lavurà , prepariamo pale secchielli ! Sono sicuro che ci dirà l’Est!!, ma non abbiamo bisogno di consigli, ..sappiamo da soli e da secoli spalare la merda, senza che che ce lo vengano ad insegnare da Oltre Piave!!

    amen

  20. controcorrente
    controcorrente says:

    Morale della Favola !!

    Sono ampiamente convinto che “mediamente” gli italioti siano capaci di spalare Merda ,quando Piove..e quando fa Sole che non sono capaci è lì in guaio..quando fa Sole giocano in Borsa o al Lotto !!
    E come ha detto Gramellini adesso sparatemi addosso,perchè bisognerebbe superare un esame prima di saper spalare la Merda quando fa Sole.

    Tre Pater et Ave gloria..come dice Pino !

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