Perché Obama e la signora Clinton quando ci sono le manifestazioni antigovernative a Teheran fanno la voce grossa a favore della “libertà di manifestazione in tutto il Medio Oriente”, ma come sempre se ne fottono della mancanza di libertà di manifestazione dei palestinesi (sotto occupazione militare da troppi decenni)?

Il carro armato è israeliano. Il bambino invece è palestinese. Come sono palestinesi le centinaia di uccisi dai militari israeliani nel corso di manifestazioni pacifiche. L’ultima vittima è stata Jawaher Abu Rahme, la donna palestinese di 36 anni uccisa a Bi’lin dai gas lacrimogeni lanciati sui manifestanti dall’esercito israeliano il 31 dicembre nel corso di una manifestazione pacifica. A volte vi partecipano anche turisti europei, si tratta della manifestazione che avviene ormai da anni ogni venerdì per protestare contro l’enorme e continuo furto delle loro terre per espandere la sempre più gigantesca colonia israeliana di fronte a Bi’lin. Colonia illegale, se non vero e proprio crimine di guerra, come tutti i furti di terra e le colonie costruite provocatoriamente in territorio palestinese fregandosene altamente anche dell’Onu oltre che dell’Europa, che da sempre in questi casi si limita a qualche litania ipocrita e scientemente complice dei soprusi israeliani.  Jawaher Abu Rahme era la sorella di Bassem, attivista del comitato popolare, ucciso da un’altra granata lacrimogena sparatagli in pieno petto il 17 aprile 2009. L’anno scorso ho partecipato a una delle manifestazioni del venerdì di Bi’lin e, come forse ricorderete, sono testimone della specifica pericolosità dei gas lacrimogeni usati contro i palestinesi dagli israeliani. I quali, come documenta in modo ineccepibile il libro “Distruggere la Palestina”, della giornalista ebrea e israeliana Tania Reinhart, usano sparare spesso i lacrimogeni direttamente addosso ai manifestanti, che colpiscono anche con fucilate dirette agli occhi o alle ginocchia in modo da provocare il più possibile danni anche sociali, perché un invalido diventa inevitabilmente un peso per l’intera famiglia in una società povera e stremata come quella palestinese.

La violenza contro le manifestazioni palestinesi è tale che 30 associazioni di donne israeliane dopo l’assassinio di Jawaher Abu Rahme hanno condannato “l’uso di ogni tipo di arma e violenza utilizzate per la dispersione delle manifestazioni popolari in Cisgiordania”. L’israeliana Dalit Baum, della  Coalition of Women for Peace, ha dichiarato che “l’omicidio di Abu Rahme è una forma di violenza contro le donne”, ma le balde femministe e filofemministe nostrane, a partire da Hilary Clinton e a finire alla signora Selma Dal’Olio, se ne sono ovviamente strafregate. Mica si tratta di vittime israeliane di apparteneza ebraica….. Il problema non è solo della difesa delle donne a senso unico, ma dell’insopportabile ipocrisia della Casa Bianca, che fa la voce grossa per “la libertà di manifestazione in tutto il Medio Oriente” dopo le grandi manifestazioni di protesta de Il Cairo e dopo quelle che sembra siano manifestazioni di protesta anche a Teheran. Dico “sembra” perché l’intera informazione dall’Iran, e spesso dall’intero Medio Oriente, è falsata o comunque taroccata, in particolare dalla nota agenzia di stampa MEMRI, fondata da un ex (?) agente del Mossad israeliano.

Senza contare l’orrore documentato dai cosiddetti “Palestinian Papers” pubblicati da Al Jazeera, che hanno rivelato la corruzione (arte nella quale l’Occidente eccelle) della dirigenza palestinese dell’Anp venduta agli Usa e a Israele, il razzismo degli Usa arrivato al punto da proporre in segreto il “trasferimento” dei palestinesi nella foresta amazonica e la fetida ipocrisia europea. Che gli israeliani – parlo del loro governo e dei suoi sopporter – siano sprofondati in un tale abisso pare impossibile: a suo tempo infatti gli ebrei hanno dovuto subire a lungo la minaccia non solo dell'”opzione Uganda”, cioè del progetto di creare lo stato ebraico in tale Paese africano con annesso trasferimento anche forzato, ma anche la minaccia proprio dell'”opzione Amazonia”, vale a dire il progetto di creare lo Stato di Israele nella grande foresta sudamericana. Ora una bella fetta di dirigenti israeliani e dei fanatici che li hanno votati vorrebbe “trasferire”, cioè deportare, i palestinesi… E’ il solito vizio della smemoratezza a comando, la famosa memoria a senso unico. Ma che si potesse arrivare a tanto non lo avrebbe creduto nessuno, neppure gli “antisemiti” più incalliti, veri o presunti o inventati dai soliti noti maestri del terrorismo psicologico.

Guardando la foto del bambino che lancia sassi contro il carro armato israeliano – usato, si noti bene, contro la popolazione civile! – è evidente che in Israele troppi hanno dimenticato perfino la “sacra” leggenda di Davide e Golia. Male, molto male…

Domanda (inutile): perché Obama e la signora Clinton quando ci sono le manifestazioni antigovernative a Teheran fanno la voce grossa a favore, giustamente, della “liberta di manifestazione in tutto il Medio Oriente”, ma sempre fottendosene della mancanza di libertà di manifestazione dei palestinesi (sotto occupazione militare da troppi decenni)? La Palestina e Israele non sono forse in Medio Oriente?

563 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. Popeye
    Popeye says:

    Caro Signor Nicotri
    Sono completamente d’accordo con Lei. Ero pronto a lasciar il blog. Pero’ questo non e’ sufficiente per Urburo, Cerutti, o AZ e non passera’ molto tempo che entrerà anche CC.
    Mi dispiace che devo usare il suo blog per difendermi ma che altro ricorso ho? La denuncia?

  2. Popeye
    Popeye says:

    era tonto caritatevole nella descrizione fisica. = era tonta caritatevole nella descrizione fisica della mia persona.

  3. Popeye
    Popeye says:

    x Gatti
    Forse quell’amico lo aveva ricostruito da quello scritto da te e poteva essere un composito di più di un post scritto a memoria. Ricordo benissimo che tu avevi rifiutato di mettere il post originale che avevi e cosi’ fu necessario per questo amico di ricostruirlo. Ma quello che tu non dici e’ il fatto che non c’è molta differenza tra l’originale e il post che ho messo io. Il profumo di razzismo era lo stesso. Questo il vero motivo perché rifiutavi.
    Adesso e’ colpa mia anche il caso Ruby e il Berluska. Ma questi gatti non la finiscono mai. O forse i comportamenti delinquenziali di cui parla sono i suoi e si vuole spurgare su questo blog. Boh!
    Il gatto principale vuole che io lo querelo. Posso immaginare quante risate si farebbero i pm leggendo le sue panzane useggetta!

  4. Popeye
    Popeye says:

    Haw haw haw …..
    Evidentemente per il signor Popeye riportare un dato sbagliato è una menzogna.
    ——————-
    Vorrei notare che il gatto principale alla data del mio post e giorni seguenti fece assoluto silenzio.
    Solo recentemente venne la scusa che l’aveva copiato da un sito e oggi ne porta una nuova: aveva sbagliato i conticini. Lui cosi bravo con i conticini! Da ridere o no? Haw haw haw …..

  5. Popeye
    Popeye says:

    La verità è diversa mia cara signora: è stato il signor Popeye ad aver falsificato il mio messaggio per potermi accusare di razzismo; e come avvocato del diavolo lei è poco attendibile.
    ————————
    Ricordo benissimo che non serviva il mio post per portare questa accusa ma bastava l’originale. Ricordo anche benissimo che non era solo io a essere offeso dall’originale ma anche altri che ancora frequentano questo blog. La discussione continuo’ per giorni.
    I nomi degli offesi non li faccio perché non e’ necessario.

  6. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Cerutti Gino { 20.02.11 alle 19:01 }
    Komare, se non capisce il nostro idioma faccia magari un corso accellerato sull’italiano, scritto e anche parlato, invece di quaglieggiare senza senso.
    Grazie e buonaseeeera.
    C.G.

    —————————————————————-

    Che cosa non ho capito?
    E…dov’e’ il mio “quaglieggio” ????
    Si spieghi !

    Anita

    PS:
    accelerato, con una elle.

  7. controcorrente
    controcorrente says:

    Poppy,
    su da bravo, non fare lo “sciocchino”,evita di cercare di tirarmi in ballo a sproposito,lo sai che “in fondo, in fondo” ti voglio bene!

    tuo cc

    Oggi ho visto quel “film” con regista De Niro, sulla CIA.
    Sai, mi è piaciuta quella battuta finale sul perchè Voi non dite mai La CIA, ma semplicemente CIA.
    Sarebbe infatti come mettere l’articolo “il” a DIO.
    Molto carina come battuta
    ciao bello!

  8. controcorrente
    controcorrente says:

    Cara Sylvi,
    oggi ho perso le tue tracce,ma ho invocato il tuo “numero”con un pendolino, ha oscillato nervosamente..con moto dapprima ortoganale al piano ,prima su e giù , poi di qui e di là poi con moto oscillatorio rotante ,interessante non avevo mai visto nulla del genere nei miei esperimenti !

    cc

  9. Anita
    Anita says:

    x CC

    Si dice: the CIA, the FBI, the IRS, etc…l’articolo si usa sempre.

    Ma noi scandiamo le iniziali, non si legge CIA come in cia…o.

    Che film hai visto?

    Scusa l’interruzione, e’ la mia giornata di bellezza, entro ed esco dal forum.

    Anita

  10. controcorrente
    controcorrente says:

    La Russa si lamenta e dice …nei file di Wiki c’è solo la versione USA..
    ______
    Ma noi non obbediamo
    nei file solo la versione Usa”
    La Russa: “Manipolazione destinata al fallimento. L’ambasciatore Spogli ci ha sempre detto cose diverse. O è un bravo attore o ha ripetuto le accuse dell’opposizione…
    ________________
    Il nostro” eroico” ministro si dimentica di dire che la versione Italiana è andata direttamente al Festival Mondiale della Comicità,e che tutt’ora i File sono secretati per non anticipare le “Risate”

    cc

  11. peter
    peter says:

    x tutti

    forse quando Pino dice che la situazione e’ diventata pesante, non si riferisce (solo) alla politica italiana, ma al suo blog, ed io mi associo in questa valutazione al 100%.
    Prendete esempio da me (eh eh eh) che modestamente, conosco i miei limiti, e non getto mai benzina sul fuoco.
    So che dare consigli specifici a questo o quello e’ del tutto inutile, pero’ noto che due o tre bloggers stanno facendo un po’ pieta’ per la violenza del linguaggio e l’accanimento reciproco. Ci vorrebbe un arbitro che li forzasse ad una stretta di mano, come sui campi di calcio…

    Peter

  12. peter
    peter says:

    x CC

    ma caro, quel film e’ vecchio di tre anni almeno!
    Le recensioni non furono favorevoli. Forse realistico per molti aspetti, ma pesantissimo.
    L’apparizione cammeo di De Niro venne giudicata ‘stale’ (stantia).
    J. Turturro (di origine barese!) nel film dice che aveva riconosciuto ad occhio il personaggio di M. Damon per via dell’assenza di qualsivoglia traccia di senso dell’umorismo.
    I critici dissero che era un commento che poteva valere benissimo per tutto il film…

    ciao, Peter

  13. peter
    peter says:

    dispiace sinceramente anche a me se Rodolfo non sta bene.
    Data la sua intensa vitalita’ di spirito, non mi aspettavo affatto che avesse problemi di salute.
    Spero che si rimetta presto

    Peter

  14. peter
    peter says:

    x Anita

    i miei cari nipoti mi hanno scritto un email da Bologna.
    Mi chiedono gentilmente di tradurgli un lavoro di un loro amico , ‘ci servirebbe per lunedi’ sera’, perche’ il lavoro deve apparire su di una rivista scientifica americana…
    Lo devo considerare come un favore fatto a loro, i miei nipotini, le perle dei miei occhi…

    Questo per dirti come vanno le cose negli ambienti accademici in Italia…

    ciao, Peter

  15. Uroburo
    Uroburo says:

    Pezzente non ho mai rifiutato di rimettere in onda un vecchio post, anche se mai nessuno, te compreso, me lo ha mai chiesto. E ogni volta che si ritorna sul tema ti inventi una nuova bugia.
    Comunque – tombola! – ho trovato i messaggi:
    8 gennaio 2007 nel blog di Nicotri sull’Espresso.
    Mi hai fatto scrivere quel che tu volevi che avessi scritto.
    Sei una canaglia. Punto. U.
    ——————————
    Tutti gli emigranti alla prima e seconda generazione sono in generale delle mexxe di destra. Si identificano in chi non li voleva per farsi accettare. A questo scopo si identificano con l’animo profondo del paese ospitante, con i suoi valori tradizionali. Sono tendenze ben note ed ubiquitarie, valgono per tutti non solo per noi.
    Sono meno forti in quelle culture che hanno una origine molto radicata, forte e coesa come le culture asiatiche (cinesi, giapponesi, dove però le scelte politiche sono spesso familiari) o quelle centronordeuropee. I popoli nord europei sono migliori sul piano culturale, intellettuale, morale rispetto ai meridionali.
    PS. Le parti in grassetto non esistono nel messaggio originale ma sono state aggiunte dal pregevole signor Popeye.

  16. Popeye
    Popeye says:

    Ma dove avete preso l’idea che Rodolfo non sta bene? Era solo una preoccupazione del signor Nicotri.
    Rodolfo se ne andato perché era stufo degli attacchi dei quattro gatti. Leggete bene il post # 37 che alla fine e’ scritto:
    335 Rodolfo { 04.01.11 alle 12:58 }

    E di consequenza ….vedendo l´andazzo di questo blog lo abbandono questa volta definitivamente…..ho capito troppo tardi Marco Tempesta ..aveva ragione…..mi dispiace solo per Anita e Popeye…..ma continuando cosi credo che anche loro abbandoneranno.
    Per discutere tra gente civile ci sono ben altri blog.
    Rodolfo

  17. Cattolicesimo reale: Così muore la democrazia
    Cattolicesimo reale: Così muore la democrazia says:

    http://www.cattolicesimo-reale.it/il-blog/cosi-muore-la-democrazia/

    A sentire l’intercettata T.M., il termine “puttanaio” calzava bene per Arcore.

    Ma, visto il numero in continua crescita di comprati/e (da Capezzone a Bertone, dalla Gelmini a Bagnasco, da Stracquadanio a Moffa o Bossi, da Barbareschi a Ratizinger) che si strusciano al papi-pappone, il termine va esteso al Parlamento italiano e ai palazzi vaticani (scusandoci con le oneste lavoratrici del sesso equiparate, per nostre inveterate cattive usanze linguistiche, agli scilipoti, alle minetti o alla gerarchia vaticana).

    Sveltina col Vaticano, palpatina con la CEI

    L’ultimo incontro di cui si ha notizia fra Berlusconi e Bertone è quello riferito da Ettore Colombo sul “Riformista” del 19 febbraio scorso: un contatto segreto precedente a quello ufficiale per i Patti lateranensi, un abboccamento o una sveltina discreta, per sfuggire al giudizio di chi “attenziona” le pratiche sessuali del Caimano, ma con reciproca soddisfazione: garantita a papi la prostituzione alla notte con comunione il mattino dopo e a Bertone i contributi per le scuole private più la possibilità di sfogare per legge il suo sadismo sui malati terminali (leggi testamento biologico).

    Un incontro comunque sgradevole di questi tempi, in cui esponenti del dissenso cattolico come Noi siamo Chiesa hanno telegrafato a Bertone e Bagnasco pregandoli di disertare la cerimonia. Loro non l’hanno fatto, ovviamente, ma Bagnasco – imbarazzato per dover sedere a lato del Caimano – ha dovuto precisare trattarsi di un “incontro istituzionale, di prassi, nella norma dell’incontro e del rapporto tra le istituzioni”. Il che non gli ha impedito di usare il fugace contatto, una palpatina, per chiedere notizie sull’intervento dell’Italia a Strasburgo in sostegno della esposizione del crocifisso cattolico nei luoghi pubblici.

    Qui non si parla di politica

    Contemporaneamente papi, che di politica non si è mai occupato, essendo andato al governo solo per non andare in galera, ha mantenuto il più stretto riserbo sulle vicende che coinvolgevano nella sconfitta e nella sanguinosa repressione i dittatori amici, da quello tunisino all’improbabile zio della sua minorenne prediletta al massacratore Gheddafi. Ha solo espresso l’auspicio che durino quanto serve per tenerci lontani o per poter loro rinviare i profughi in rotta verso le nostre coste, mentre farneticava su “riforme” ad personam della giustizia. Intanto un parlamento di comprati giurava che la telefonata alla questura fu fatta per scongiurare l’incidente diplomatico con l’Egitto, mentre un consiglio dei ministri allo sbando si divideva sulla festa nazionale del 17 marzo e tre cialtroni, reclutati nei bar della “Padania” e fatti ministri, votavano contro l’unità d’Italia fatta a loro insaputa centocinquanta anni fa.

    Dove sono Famiglia cristiana, Ciotti, Zanotelli?

    Ma lo spettacolo più scovolgente è l’assoluto aplomb con cui i cattolici progressisti e l’opposizione democratica vanno avanti per la loro strada, senza neppure alzare la testa, qualunque cosa intorno a loro accada.

    Il Vaticano chiede la pelle dei cittadini italiani, si prepara d’intesa col governo a tenere in vita i già morti o chi vuol morire, a disporre in nome di Dio della loro/nostra esistenza. Il Vaticano continua a imporci i suoi simboli, a usare il crocifisso per marcare il territorio come i gatti con la loro urina. Il Vaticano continua a fare il suo mestiere di avvoltoio e di beccamorto, continua e rinnova come può, compatibilmente con quanto consente la avvenuta rivoluzione illuminista, i fasti dell’inquisizione. Eppure solo quattro cattolici e preti sfigati alzano la voce per protestare. Gli altri, che potrebbero fare un memorabile casino, condividono in nome dei valori non negoziabili l’imposizione a tutti i cittadini della morale cattolica o, al massimo, se ne stanno a pestare nel loro mortaio appelli per la pace o contro la mafia e non levano la voce contro i Bellarmino dei giorni nostri. Servi, irrilevanti o complici: questo sono i cattolici, “progressisti” compresi.

    E le forze politiche democratiche?

    Per parte sua Bersani, e da un po’ anche Di Pietro, per non dire di un Fli che si svena ogni giorno un po’ e di una UdC sorniona che aspetta ordini dal Vaticano, proseguono nei loro stanchi rituali come se intorno non stesse cadendo a pezzi, sotto i colpi del Caimano, il poco che resta della democrazia. Si improvvisano ridicoli dialoghi con la Lega, dandole patenti di non razzismo. Si ignorano spinte e manifestazioni di donne e movimento viola, di Fiom o migranti, che, a intermittenza e sia pur con contraddizioni e limiti, fanno sussultare il paese.

    Le forze politiche, né separate né tutte insieme, sanno cogliere l’occasione per dare una continuità e una linea di marcia chiara alla protesta, per rendere permanenti le mobilitazioni, per occupare le aule parlamentari che una sordida compravendita ha trasformato in suk del pappone di Arcore, per andare oltre la ridicola e pigolante richiesta di dimissioni, per imporla nelle piazza e nel palazzo. E tutto mentre il tempo incalza, e la possibilità di invertire la rotta è sempre di meno.

    Così muore la democrazia.

  18. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    La domanda (inutile) di Pino:

    “perché Obama e la signora Clinton quando ci sono le manifestazioni antigovernative a Teheran fanno la voce grossa a favore, giustamente, della “liberta di manifestazione in tutto il Medio Oriente”, ma sempre fottendosene della mancanza di libertà di manifestazione dei palestinesi (sotto occupazione militare da troppi decenni)?
    La Palestina e Israele non sono forse in Medio Oriente?
    ——————————————————————————–
    Chiediamolo al Poppy solito allo starnazzo fuori luogo e alla Vispa Teresa che (nuovo!) usa cinguettare se questa è una domanda inutile…
    C.G.

  19. Popeye
    Popeye says:

    x gatto principale
    Ti rifiutasti si! Al punto che il sapientone AZ offri di metterlo sul suo sito. Oggi anche io ho una copia di tutti i post grazie a AZ. Ma hai fatto un bravissimo lavoro a mettere quello che dici e’ mio. Si vede che il mio amico ha una buona memoria. E quello che tu hai messo in grassetto riflettono esattamente i tuoi pensieri basato su tutte le panzane che scrivi.
    Chi il pezzente adesso? Il Re e’ nudo!
    QED.

  20. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Un bell’ essere “civile” quando ci si vantava di salire sugli autobus per passare il tempo nel palpeggiare il kulo alle signore.
    E già..
    C.G.

  21. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Ettecredo, Poppy!
    Oggi hai fatto una pessima figura.
    Non ci provare più con il Cerutti.
    Soprassiedo perchè troppo spesso non sai quello che dici e (forse) non è neanche colpa tua.
    Tranquillo, acqua passata.
    Se non insisti, ovviamente.
    C.G.

  22. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter e Uroburo

    A dire il vero, mi riferivo alla situazione politica italiana. E, caro Uroburo, proprio il fatto che il Chiavaliere può rivincere, in combutta con Bingo Bongo Bossi, e magari anche andare al Quirinale, rende la situazione appunto pericolosa. Anche perché il disegno di Barluscao Meravigliao converge, chiacchiere a parte, con quello della Chiesa, cioè del Vaticano: corrodere ulteriormente, e quindi definitivamente, le basi della democrazia italiana e renderla un populismo postdemocratico, dominato dal conformismo distribuito a piene mani dai mass media, tv in testa, asserviti. Però, ovviamente, cattolico, anzi cattolicissimo. Un Paese di guelfi con pochi ghibellini non più in condizione di organizzarsi per davvero e nuocere.
    Il tutto mentre a nord la Germania di fatto detta legge all’Europa e a sud il mondo arabo forse riuscirà a diventare democratico senza più avere regimi “democratici” al potere che di fatto stanno in piedi solo perché permettono all’Occidente di continuare a dominare con l’imperialismo dopo avere dominato con il colonialismo oppure regimi vergognosi come quello saudita et similia, espressione diretta del nostro colonialismo.
    Un saluto.
    pino

  23. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Popeye

    Quello che mi preoccupa è che Rodolfo non risponde neppure alle mie e-mail private. Inoltre non figura in nessun altro blog.
    Un saluto.
    pino

  24. peter
    peter says:

    x Uroburo

    la sua querelle con P. deve in qualche modo rientrare nei gangheri. E questo vale anche per P.

    Colgo pero’ l’occasione per criticare quel suo vecchio post del blog di Bocca (senza le ‘aggiunte’ successive) ancora una volta, e senza intenzioni polemiche.
    Quel suo assunto sugli emigranti che diventano di destra, o piu’ realisti del re per farsi accettare, non e’ vero. Tanto piu’ se ristretto alle culture meridionali o mediterranee come il suo post implicava. A meno che non si riferisca ai meridionali emigrati al nord dell’Italia che imitano gli accenti locali e magari votano pure per la lega, allora siamo d’accordo….
    In generale, resto dell’idea, forse gia’ espressa, che chi vota a destra o si identifica con la destra ed i valori ‘tradizionali’ nel paese ospite, lo faceva, o lo avrebbe fatto potendo, anche nel paese d’origine. Ho conosciuto emigranti fascisti, comunisti, e moderati…A meno che non fosse possibile per ovvie questioni razziali. Lei accennava agli orientali: e’ ovvio che non voterebbero o militerebbero per partiti di estrema destra che vorrebbero buttarli fuori per il colore della pelle o la forma degli occhi…
    Del resto, le culture nazionali italiana e greca, per esempio, sono fortissime, anche nei paesi stranieri che li ospitano.
    In Australia, i greci usano persino costumi pittoreschi tradizionali che non userebbero in Grecia…Gli italiani sono troppo cattolici per identificarsi coi wasps, in US, UK, Australia o altrove…
    Sarebbe al limite piu’ esatto dire che i contadini sono generalmente di destra, e che gli emigranti di origini contadine, anziche’ operaie o piccolo borghesi, tendono a restare destrorsi anche dove si trapiantano.
    Per cui quel suo vecchio post non piacque affatto neanche a me

    Peter

  25. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x TUTTI COLORO CHE LANCIANO OFFESE AD ALTRI FORUMISTI

    Ripeto: preferirei che la si smettesse col rivangare vecchie storie, che oltretutto NON appartengono al forum di questo blog, e che la si smettesse anche con il lanciare insulti e offese.
    Se proprio proprio ci tenete e non potete fare a meno dal periodico impazzimento a base di epiteti pesanti reciproci, allora NON lamentatevi delle reazioni di pari livello altrui e non minacciate di sbattere la porta.
    Come è noto, io delle idee di Popeye o Anita o Sylvi non condivido quasi nulla, ma anche se loro tifano Usa e Chiesa e Israele e quant’altro io preferiscno non prendermela con loro, ma continuo imperterrito a criticare e a volte accusare Usa, Vaticano (e Chiesa) e Israele, così come critico e accuso anche altri, regimi, sistemi politici e singole persone, dal Chiavaliere&C al regime saudita o iraniano. Ovviamente tendo a criticare più chi mi somiglia, come appunto gran parte dell’Occidente, e dove vivo, che altre realtà. Più le realtà che penso possano coinvolgerci in nuove catastrofi, come il sionismo antipalestinese, che realtà magari ancora più ingiuste, come il dramma nigeriano o quello amazonico, ma che non ci fanno rischiare un nuovo baratro. Nella vita, non potendoci occupare di tutto e di tutti, si fanno delle scelte. Di donne e di uomini ce ne sono miliardi, non per questo ci si innamora di tutte e tutti. Neppure la poligamia è legale per tutti…. Ecco perché scelgo più i palestinesi che la gente del Polisario, più i nostri immigrati extracomunitari che i monaci tibetani-

    Insomma, “stete bboni. Se potete”.
    Un abbraccio a tutti.
    pino nicotri

  26. Ratzy a Mary: lo ha già scritto Cattolicesimo reale nel post n. 118, ma ecco perché ha ragione Nicotri a dire che la situazione italiana è pericolosa
    Ratzy a Mary: lo ha già scritto Cattolicesimo reale nel post n. 118, ma ecco perché ha ragione Nicotri a dire che la situazione italiana è pericolosa says:

    1- IL CAVALIERE RAGGIANTE (“FINI E’ FINITO”) PRONTO ALLO SCONTRO FINALE SULLA GIUSTIZIA: IN PREPARAZIONE IL BLITZ NELLA TANA DEL LUPO, A BALLARO’
    Francesco Bei per “La Repubblica”

    Sfida il Quirinale con un attacco frontale alla Consulta, accusata di cassare «leggi giuste». Non teme più la reazione di Napolitano, il Cavaliere ormai si sente invincibile. A gasarlo sono stati Denis Verdini e Daniela Santanchè, che da giorni lavorano ai fianchi le truppe di Fini. La notizia che aspettava è arrivata ieri, con il rientro da Fli del veneto Luca Belletti. «È fatta – ha esultato il premier – ormai non mi ferma più nessuno. Con questa mossa abbiamo ucciso Fini e ora la Lega dovrà venirci dietro fino allarme della legislatura».

    Il cruccio del premier è infatti legato agli «scricchiolii» che da qualche tempo arrivano dal Carroccio. Piccoli segnali, come l`incontro segreto tra Massimo D`Alema e Roberto Maroni, oppure la Padania che si apre a un`intervista di Pier Luigi Bersani sul federalismo. Senza contare lo scambio continuo di informazioni tra i vertici leghisti e Napolitano, culminato nell`udienza di Bossi al Colle della scorsa settimana.

    La Lega appare insomma preoccupata dall`abbraccio soffocante con un leader indebolito dalle inchieste e dalla pressione internazionale. E inizia a guardarsi intorno. «Facevamo fatica a portare a casa le riforme quando avevamo una maggioranza ampia – confessa un leghista di primo piano – figuriamoci adesso. Berlusconi ha il fiato grosso e ci vuole trascinare in una crociata “o con me o contro di me”, ma a noi conviene?».

    Timori diffusi nel Carroccio, mala realtà, spiegano invece dal Pdl, è che il patto tra Berlusconi e Bossi regge ancora. «Umberto- ha spiegato il Cavaliere a un fedelissimo – quando è venuto a cena a palazzo Grazioli mi ha chiesto come condizione di riprendere in fretta il controllo delle commissioni della Camera. Fatto questo, mi ha assicurato che andremo avanti insieme fino alla fine della legislatura».

    Così ora il premier è «certo» di aver ripreso in mano il proprio destino. E, dopo aver snobbato Montecitorio per anni, sembra essere diventato un grande esperto di alchimie parlamentari. «Un deputato al giorno toglie il medico di torno», scherza Verdini. La contabilità degli ultimi arrivi sembra in effetti dargli ragione. L`operazione allargamento è ancora in corso, ma gli esperti del Cavaliere invitano a non guardare soltanto al gruppo dei Responsabili – che pure in sordina sta crescendo con l`arrivo dal Pdl di Mottola, Lehner e altri due – ma anche a quello che succede dentro Fli.

    Con l`addio di Belletti, Rosso e l`ormai prossima (secondo il Pdl ovviamente) fuoriuscita di Barbareschi, Fli scenderebbe a 28 deputati. In questo modo, essendo 14 le commissioni, il capogruppo Della Vedova non potrebbe mandare più di due deputati in ciascuna. Consentendo quindi al Pdl di riprendere il controllo delle tre commissioni che finora avevano inchiodato il governo: Bilancio, Giustizia e Affari Costituzionali.

    Berlusconi non sta più nella pelle: «Abbiamo vinto, stanno scappando tutti da Fli uno ad uno. Tra un po` Fini perderà anche il gruppo alla Camera». Per questo, anche a costo di scontentare Saverio Romano, ancora per qualche giorno il rimpasto di governo dovrà aspettare. Al Cavaliere infatti quei dieci posti da sottosegretario servono molto per allettare i finiani indecisi: può promettere tutto a tutti.

    C`è un`altra operazione strategica in corso e ruota intorno alla possibilità di sollevare un conflitto d`attribuzione alla Consulta per bloccare il processo Ruby. Il regolamento affida questa decisione all`ufficio di presidenza della Camera, dove il Pdl è in minoranza per un voto.

    Ma se Gianfranco Micciché riuscisse (con un prestito di deputati dal Pdl) a formare un suo gruppo “Forza del Sud”, avrebbe diritto a un posto da segretario d`Aula e quindi entrerebbe nell`ufficio di presidenza. Così Berlusconi avrebbe la ragionevole speranza di poter legare le mani ai pm di Milano.

    Baldanzoso, ormai deciso a giocarsi il tutto per tutto, il Cavaliere sta meditando anche un clamoroso effetto a sorpresa. L`intenzione è quella di presentarsi in tv a spiegare la sua «verità» sul caso Ruby e le feste di Arcore. Berlusconi ha confidato ad alcuni amici questa intenzione, spiegando anche di voler sfidare i suoi nemici «andando nella tana del lupo».

    Non un monologo ingessato «alla Breznev» (definizione di Giuliano Ferrara), come quello che sarà diffuso oggi dai Promotori della libertà. Ma un vera intervista con un vero giornalista. Finora i suoi avvocati sono riusciti a trattenerlo, ma il Cavaliere è intenzionato ad andare. Il talk scelto è “Ballarò”.

    2- L’ARGINE DI NAPOLITANO AL BANANA: LA COSTITUZIONE E LE LEGGI GARANTISCONO GIUSTIZIA
    Lavinia Rivara per “Repubblica.it”

    Non si è fatta attendere la risposta del presidente della Repubblica all’offensiva sulla giustizia lanciata negli ultimi giorni da Silvio Berlusconi. In una intervista al giornale tedesco “Welt am sonntag” Giorgio Napolitano affronta direttamente il tema del Rubygate e se da una parte rileva che il premier “ha le sue buone ragioni” per respingere le gravi accuse rivoltegli dalla procura di Milano, dall’altra il capo dello Stato non solo ricorda che Berlusconi possiede “buoni mezzi giuridici” per difendersi, ma soprattutto sottolinea che “sia la nostra Costituzione, sia le nostre leggi, garantiscono che un procedimento come questo si svolgerà secondo giustizia”. E dunque, conclude il capo dello Stato, “confido nel nostro Stato di diritto”.

    In altre parole – ed è questo il vero messaggio che il Colle manda al premier – non c’è bisogno di stravolgere nè la Costituzione nè le nostre leggi per godere del diritto alla difesa. Ma Berlusconi non solo non ascolta ma sembra voler sfidare apertamente il capo dello Stato.

    Così, mentre le agenzie di stampa stanno ancora rilanciando le parole di Napolitano, il premier diffonde l’ennesimo messaggio ai Promotori della libertà in cui torna ad attaccare la magistratura, “divenuta sempre più un contropotere politico”, insistendo sulla legge anti-intercettazioni. “Introdurremo una normativa che ponga fine agli abusi e alle violazioni della privacy” dice, sostenendo che negli Usa “chi passa le intercettazioni alla stampa va in galera e ci resta per molti anni”.

    Di certo la settimana che si apre sarà rovente sia per la giustizia che per i processi del premier. Già si profila l’ipotesi che il capo del governo invochi il legittimo impedimento per il primo procedimento che ha in calendario, quello sul caso Mills (l’udienza è il 28 febbraio), mentre il Pdl potrebbe chiedere subito alla Camera di sollevare il conflitto di attribuzione sul caso Ruby.

    E in Parlamento si andrà probabilmente avanti a tappe forzate su processo breve e intercettazioni. Anche perchè la maggioranza potrebbe avere ora i numeri per farlo: dopo Bellotti anche Barbareschi lascia Fli. Settimana importante anche per il federalismo: alle Camere tornerà infatti quel decreto sul fisco municipale stoppato dalla bicameralina.

    E per la Lega il momento è così delicato da aver annullato (temendo contestazioni contro Berlusconi) il filo diretto con Radio Padania previsto nella trasmissione di Lucia Annunziata. Nuove prove dunque per la maggioranza. Del resto lo stesso Napolitano, pur ammondendo una politica divenuta ormai “guerriglia”, sottolinea che “un governo regge finchè dispone della maggioranza in Parlamento e – aggiunge – opera di conseguenza”. Cioè governa.

    3- ROSSO, BELLOTTI, BARBARESCHI: FLI CADE A QUOTA 28 E SI RIMETTONO IN GIOCO LE COMMISSIONI. INTANTO MONTEZEMOLO SI RIFUGIA “CORAGGIOSAMENTE” NEL COMITATO OLIMPICO
    Enrico Paoli per “Libero”

    Il pollaio del terzo polo perde un altro gallo e i futuristi sono sempre più senza futuro. A lasciare il recinto, alquanto posticcio, del cosiddetto terzo polo tirato su dalla trimurti Fini-Casini-Rutelli, è Luca Cordero di Montezemolo, che alle risse della politica ha preferito le beghe delle Olimpiadi. Un modo molto poco british, ma molto italiano, per dire agli ex compagni di avventura, ammesso che lo siano mai stati veramente, quanto siano lontane le elezioni anticipate.
    cnfndstr22 montezemolo berlusconi

    Meglio i cerchi olimpici, dunque, dei cerchi elettorali, soprattutto se a chiedergli d’impegnarsi per Roma è Gianni Letta, con la benedizione del sindaco, Gianni Alemanno, e la soddisfazione di Rutelli. Per il leader dell’Api un competitor in meno. Montezemolo ha incontrato il sot¬tosegretario alla presidenza del Consiglio Letta offrendogli la propria disponibilità a gui¬dare il comitato promotore delle Olimpiadi di Roma 2020, a patto che vi siano le condizioni per l’assunzione dell’impegno.

    Non solo risorse economiche necessarie per il successo dell’impresa, ma anche un appoggio pieno del governo e bipartisan, a livello parlamentare, per un’operazione che sia concepita a favore dell’Italia intera. Insomma, visto che ci metto la faccia, vorrei evitare che Berlusconi mi metta i bastoni fra le ruote.

    E per un presunto candidato premier che sceglie le Olimpiadi, quelle vere, c’è un esponente di primo piano di Futuro e Libertà, quale è Luca Bellotti, che divorzia dal presidente della Camera, per tornare alla base. Un’uscita pesante quella del responsabile degli Enti locali del partito, in prima fila a Mirabello e gran tessitore di rapporti in quel Veneto che Fini avrebbe voluto conquistare.

    E se uno come Bellotti lascia la barca futurista significa davvero che la falla apertasi non è più riparabile. A dare l’annuncio del ritorno del figliol prodigo un laconico comunicato del PdL, chiaro segnale di quanto sia no frenetici i lavori in corso a via dell’Umiltà, in vista di nuovi arrivi. «L’onorevole Bellotti ha motivato la sua scelta spiegando di avere da sempre una storia politica di centrodestra», si legge nella nata ufficiale del PdL, «peraltro con incarichi di responsabilità e di governo locale nella sua regione, il Veneto, non facendo mai venire meno il suo convinto sostegno al governo nazionale, almeno fino a quando il Fli non ha deciso di votare la sfiducia all’esecutivo».

    Quel voto, nonostante la kermesse milanese, rischia di trasformarsi nella Caporetto di Fini e la difesa di Roberto Menia, altro fedelissimo di Fini, secondo il quale si tratta di «casi personali, appare una pezza peggiore del male.

    Intanto Enzo Raisi, finiano di ferro e futurista della prima ora, smentisce con veemenza le voci che lo vorrebbero in procinto di abbandonare i finiani. «La notizia è così falsa che dimostra quanto questa aggressione mediatica sia guidata e cerchi di destabilizzare il nostro progetto».

    Progetto sempre più simile alla linea Maginót, costruita dai francesi per fermare i tedeschi e aggirata come se non fosse mai esistita. Tanto che gli esponenti della maggioranza, come dimostra il comunicato che annuncia il ritorno di Bellotti, non devono aver fatto troppa fatica a convincere i dubbiosi. Dubbiosi come Luca Barbareschi, cui il partitino finiano sembra andare sem¬pre più stretto: «Credo che il disagio di molti di Futuro e Libertà non dipenda dal mercato ma dalle proprie coscienze. So che l’onorevole Granata mi ha messo in delle liste di proscrizione, a proposito di democrazia interna. E inutile ogni ulteriore commento».

    Barbareschi, insomma, è con un piede e mezzo fuori da Fli. E, se ne dovesse andare, le conseguenze sarebbero rile¬vanti: sommato a quelli di Rosso e Bellotti, l’addio di Barbareschi porterebbe il gruppo di Fli alla Camera a quota 28 deputati, escludendo così i finiani dal meccanismo dei resti per attribuire i posti nelle commissioni e ridimensionandone drasticamente il peso.

  27. Popeye
    Popeye says:

    Allora le parole contestate sono:
    “delle mexxe di destra”
    Questa e’ inutile discuterla. Tutti sappiamo cosa pensa uroburo della desta.
    ======
    “I popoli nord europei sono migliori sul piano culturale, intellettuale, morale rispetto ai meridionali.”

    Questa e’ un poco piu’ dura e dobbiamo stare attenti che non facciamo errori a citare uroburo. Ecco lasciamolo parlare:

    4 Commento lasciato da Emigrazione il 05 maggio 2005 alle 08:09
    L’emigrazione italiana diventa un fenomeno diffuso verso la metà dell’Ottocento. Fin verso la fine del secolo è un’emigrazione a maggioranza settentrionale, solo successivamente diventa meridionale. In ogni caso l’emigrazione italiana è caratterizzata, a maggioranza, da un bassissimo livello socioculturale; il che ovviamente non impedisce un’emigrazione di altissimo livello culturale, soprattutto nel campo artistico (teatro, musica, architettura, pittura eccetera). Il tasso di analfabetismo degli emigrati italiani è molto maggiore di quello degli emigrati dell’Europa centrale e settentrionale. L’emigrazione italiana è caratterizzata, rispetto alle emigrazioni di origine centro-nordeuropee, anche da un basso livello professionale: la maggior parte degli emigranti italiani sono dei braccianti agricoli o dei manovali; gli operai sono pochi, gli operai specializzati pochissimi. Da questo punto di vista l’emigrazione italiana assomiglia a quella slava, greca (gente di mare a parte), latinoamericana eccetera.
    Questi sono fatti storici, non giudizi personali negativi su popoli o razze. Sono confermati in tutti i paesi (dalla Francia, alla Germania, all’Australia, ad Argentina e Brasile) in cui vi sono state forti correnti migratorie. Naturalmente questo non impedisce che, a livello singolo, possano essere emigrati anche imprenditori o commercianti.
    E’ esperienza di chiunque abbia avuto a che fare con l’emigrazione constatare che per le persone di basso livello socioculturale la lingua di origine si perde già alla prima-seconda generazione; invece per i ceti socio-professionali più alti si mantiene anche nella terza o quarta. Appunto i ricchi mantengono la loro lingua, il loro status, la loro cultura, il loro nome. Spesso i poveri cambiano anche quello. Sono cose conosciute da chiunque abbia un po’ di conoscenza delle cose.
    Naturalmente poi ognuno capisce quello che vuole e può capire. Uroburo

    ———————————
    Allora che c’è di falso nel post fatto dal mio amico?
    Assolutamente niente!
    QED

  28. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Rispondo solo a te perche’ c’e’ troppa roba sul barbecue….

    Caro Peter,
    se ti riferisci al mio post in riguardo agli studenti americani che fanno una specie di tirocinio a Bologna, non e’ dovuto alla qualita’ delle scuole mediche Italiane, ma bensi’ ai requisiti di ammissione negli US.
    Negli US, almeno fino a pochi anni fa’, il requisito per essere ammessi in una universita’ medica era applicabile solo all’alta 5% percentile della classe.
    Ed anche con diverse raccomandazioni.
    Peggio ancora per le universita’ veterinarie.

    Il mio GP, il mio ophthalmologist, il plastic surgeon di mio figlio, the gastroenterologo di mio marito, my knee specialist….tutti Americani che hanno studiato a Bologna per i primi due anni.
    Infatti volevano conversare con me in Italiano…per quel poco che si ricordavano.
    —————————————-

    Bravo, sei fiero dei tuoi nipoti…per te sono come figli…
    Le ricerche mediche e scientifiche vengono da tutte le nazioni, anche gli spunti sono di molto valore, poi col tempo riceviamo i benefici.
    I miei auguri per la ricerca scientifica dell’amico dei tuoi nipoti.

    Ieri ho visto un piccolo implant della misura di mezzo dollaro che puo’ pre-avvisare i medici prima di un attacco cardiaco e fermarlo prima che avvenga.
    E’ ancora in fase approvazione, ci vorranno 6 anni prima di ricevere il via dalla FDA per tutti gli US.

    Buonanotte,
    Anita

    NEVE DOMANI !!!

  29. Anita
    Anita says:

    x Uroburo -#116-

    Ma quello non e’ il famoso carteggio…quello degli “straccioni”

    Bye,
    Anita

  30. Vox
    Vox says:

    Poi dato la grande quantità di olio sotto il suolo israeliano non ne possiamo fare meno.

    Olio? D’oliva, suppongo?

    Bella “democrazia”, tra l’altro. Ma ormai è chiaro che quel che intendete voi per democrazia e quel che intendiamo noi europei, progressisti e meno progressisti, sono due cose totalmente differenti.

    Uno “stato” (le virgolette sono d’uopo, visto che un vero stato ha dei confini stabiliti e non flessibili a giornata) che vuole avere solo abitanti di un’unica razza e di un’unica religione, e che opprime, caccia, deruba, confina e ammazza quelli di altre etnie e altre religioni non ha alcunissimo diritto di chiamarsi “democrazia”.

    “Apartheid”, questo è il marchio vergognoso che sempre più gente sta affibiando oggi a questo tipo di struttura.
    E “razzista” si chiama colui che vuole vivere circondato solo da gente della propria etnia.

  31. Popeye
    Popeye says:

    Olio? D’oliva, suppongo?
    ————–
    Cara affezionata Vox,
    Hai mai pensato che tra tutta la terra nel medio oriente dove puoi scavare un metro e trovare petrolio a non finire, i sionisti scegliono una terra senza una goccia d’olio. Lo puoi spiegare tu con tutta la tua esperienza globale? Con il tuo intelletto brillante? Dicci Vox come può essere che questi sionisti sono cosi sfigati?

    “E “razzista” si chiama colui che vuole vivere circondato solo da gente della propria etnia.”

    Ma stai parlando dei padani?

  32. Vox
    Vox says:

    Certo, sarebbe plausibile pensare che gli israeliani e i loro servi americani vogliano a tutti i costi accaparrarsi del petrolio, visto che lo fanno in tutto il mondo (e in questo caso sarebbe il petrolio dei palestinesi). Ma se c’e’ tutto questo petrolio, come mai ancora non lo estraggono? Ci stanno seduti sopra a scaldarsi il kulo?

    Di certo, nel mare di Gaza c’e’ un grosso giacimento di gas ed è anche per questo che israele si vuole rubare anche quell’ultima fettina di terra.

    E infine, certo che anche i “padani” sono razzisti. E in più sono anche stronzi. La “Padania” se la sono inventata loro e ci hanno messo sopra il marchio. Ma non per questo esiste una simile entità.

  33. Anita
    Anita says:

    x Uroburo

    Frugando qui e la’ ho trovato un post dove le scrive a Franco ed inizia con:

    Uroburo ha scritto:
    3 Settembre, 2007 alle 21:26

    Mi scuso molto per la lungheza del messaggio ma l’argomento richiede precisazioni esaurienti.

    I) Il testo originale del messaggio da me spedito al forum di Bocca è il seguente:

    “4 Commento lasciato da Uroburo per Franco il 04 maggio 2005 alle 20:50

    Tutti gli emigranti alla prima e seconda generazione sono in generale (1) di destra….
    ———————————————————————–

    Ma si rende conto che lei parla di post di quasi 6 anni fa’ ?

    Adesso capisco perche’ lei se la presa con me non ricordarmi di tutto il post, io mi ricordavo solo della frase che conteneva “straccioni”, il resto non era molto importante, almeno per me.

    Geez, tutto questo putiferio per un niente.

    Ho trovato pero’ delle gemme…che mi hanno fatto rizzare i capelli. he he he he ;-)

    Buon riposo,
    Anita

  34. Anita
    Anita says:

    x Popeye

    Hey amigo,

    piano con i padani, anche se e’ una parola recente, io sono lombarda, nata nel centro di Milano…cresimata nel Duomo dal Cardinale Schuster.
    Forse l’unica Milanese sul forum.

    Uroburo e’ solo quasi milanese, allora RHO era un paesino in provincia di Milano.

    eh, un po’ di rispetto ci vuole…

    Anita

  35. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Caro Pino,

    su Rodolfo, mi pare che scrisse qualche cosa circa la sua salute, mi posso anche sbagliare, ricordo che scrisse che la ‘tedescona’ gli avrebbe dato un altro bebe’.

    Mi diede un numero di telefono, ma solo il numero locale…non credo di averlo conservato.

    Se lo trovo glielo recapito.

    ‘Notte,
    Anita

  36. Popeye
    Popeye says:

    Cara Anita.
    Faccio distinzione tra un Italiani/Lombardi e i separatisti che si chiamano padani. I padani non si considerano Italiani/Lombardi.

  37. Popeye
    Popeye says:

    x Vox
    Ma affezionata Vox, scherzavo sul petrolio. Dimmi se Israele voleva impadronirsi di Gaza per il grande giacimento di gas perché se ne sono andati da Gaza? Sharon era matto?

  38. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Per l’operaio che non ha più il suo lavoro, per chi ha vent’anni e se ne sta a morire in un deserto come in un porcile.
    E per tutti i ragazzi che difendono un libro, un libro vero, così belli a gridare nelle piazze perché stanno uccidendo il pensiero.

    Roberto Vecchioni

  39. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    La moglie di Brown: «Berlusconi chiese numero di Naomi»
    L’aneddoto svelato dall’ex first lady britannica. «Durante una cena di leader mondiali a Londra – racconta Sarah Brown -.
    Vedemmo Berlusconi che chiedeva il numero telefonico di Naomi.

  40. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    L’ultima stupidità di Calderoli: «Abolirei
    anche la festa del 1° Maggio»«Pure la festa dei lavoratori andrebbe celebrata lavorando».
    Sindacati e politica contro l’«eresia» di Calderoli. Camusso: «Solo le dittature vietano il 1° Maggio.

  41. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    I cosidetti separatisti padani raggiunsero a malapena all’ultima tornata elettorale il 10% dell’elettorato italiano, adesso poi con tutte le cialtronerie di Bossi e dello stomachevole Calderoli, l’arrivo quotidiano di migliaia di profughi, la Lega ladrona arriva ad un miserevole 6%.
    Sissignori se si andasse a votare oggi la Lega passerebbe lo sbarramento del 4% a malapena.
    Mi chiedo: cosa blaterano quei Signori che parlano in questo blog di secessione, la secessione in Italia non si farà mai ! pena un bagno di sangue di enormi proporzioni.
    W L’ITALIA UNICA ED INDIVISIBILE CHIARO!!!!

  42. sylvi
    sylvi says:

    Il mio ricordo del forum di Bocca è di un manicomio, dove un commento di senso compiuto era sommerso da uno tsunami di improperi, quelli si fantasiosi e creativi.
    Piluccavo qua e là e mi incuriosiva quella signora italo-americana che imperterrita e imperturbabile continuava a dire la sua. Non capivo il metodo di intervento nel blog!

    Caro Pino, nel suo blog, a volte qualcuno tende a ricostruire queste “dinamiche di comunicazione” così poco ortodosse e così poco costruttive.
    Non so se è colpa del mezzo, il blog, i blog, che al riparo di anonimità ( ma fino a un certo punto…scommetto che se lei volesse saprebbe anche il numero delle mie scarpe,…) che ci fa sentire protetti sia nelle verità che nelle menzogne che scriviamo!

    A cosa serve allora un blog?
    Non sto a parlare a che cosa serve al potere per misurare il polso alla Nazione!!!
    Sto parlando di tutti noi a livello personale…e di un blog come Arruotalibera dove a scrivere c’è uno “zoccoletto duro” di persone diverse per storie private, per esperienze di vita e per ideologie e costumi e anche per la geografia.

    Io credo che se si vuole crescere a livello di gruppi, prima bisogna crescere a livello personale. Un blog può aiutare a far riflettere sulle posizioni altrui, può aiutare a definire meglio le proprie.
    Si è sempre detto che l’Italia è la terra dei guelfi e ghibellini…ma quelle fazioni erano nel Medioevo…inaccettabili oggi, se non vogliamo tornare ai liberi Comuni, cioè alla secessione e al mio amato Comune rustico.
    Ridicolo, ma non improbabile.
    Basta demonizzare l’altra parte per scongiurare il pericolo? Ovvio che no.
    Mi piacerebbe aver tempo di parlare della migrazione sia interna, in Italia, sia all’estero…credo che lo farò appena ho un po’ di tempo.
    Vorrei solo dire ora che in 150anni c’è stato un continuo innesto di migranti, soprattutto da sud verso nord, ma , almeno qui da noi la minoranza arrivata non ha sempre cercato l’innesto nella nostra storia, pur mantenendo le loro sacrosante radici.
    Molto spesso c’è stato l’occupazione arrogante di uffici, di “servizi”, di minuscoli poteri…l’invadenza e il tentativo di cancellare una storia locale,che sarebbe ricchezza anche per loro, e un grosso motivo per amalgamarci armoniosamente da italiani.
    Ho pensato spesso, e Peter mi sparerà a pallettoni, che il meridionale fosse spesso arrogante e aggressivo, per senso di inferiorità spesso, ma soprattutto per poca fiducia in se stesso, nella sua storia e nella validità della stessa, comunque sia.
    E non solo sminuiva la storia locale, ma ne contrastava e ne contrasta la lingua e la storia, vantandosi di non conoscerla per voler imporre la propria storia.

    L’emigrante italiano, andato all’estero, almeno quelli che conosco io e ne conosco…si è comportato come Anita e come Popeye…vivono serenamente la loro appartenenza alla nuova Patria, non dimenticando da dove sono arrivati.
    Difendono ciò che sono, senza rinnegare ciò che sono stati.
    In fondo questo duplice sentire è una ricchezza di apertura al mondo.
    Per loro, ma non solo, non è accettabile che si possano esprimere giudizi contro la loro nuova Patria ( uso questo termine che in Italia fa venire a molti l’orticaria) sottolineandone solo gli eventuali eccessi ed errori, non la massa di cose buone che hanno fatto, compreso sfamarci quando saremmo morti di fame.
    Qui si taglia tutto con l’accetta, di qua i buoni, di là i cattivi, fosse tutto così semplice, semplice…anche fra gli israeliani e i palestinesi…e non mi si venga a dire, proprio qui, che i palestinesi sono perdenti, perciò degni di ogni protezione.
    Proprio qui, da qualcuno, ho sentito spesso proclamare: Vae victis!
    Vale per alcuni e per altri no?
    Con ciò non mi si metta in bocca che voglio la distruzione dei palestinesi…vorrei soltanto che ci fosse una seria spinta da parte di tutti i contendenti a trattare…trattare…trattare, possibilmente senza fare i furbi.
    E che si ricordasse che anche qui, nel blog, si è parlato di una deportazione di massa degli ebrei israeliani, e non si è mai condannato chi propugna la distruzione di Israele!
    Ma non voglio andare oltre, per ora.

    Potrei aggiungere che anche i cattolici non sono tutti cattolici allo stesso modo,… che non c’è, senza essere blasfema, molta differenza fra il mio cercare Dio e quello di CC che cerca la Titina nel Cosmo….sempre di Fede si tratta!

    Ma per ora vado, ho qualche piccolo problema in famiglia.

    Cordialità Sylvi

  43. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    si preoccupi piuttosto di Vox, Shalom, Uroburo e Pino a proposito dei palestinesi, ma quello che ne ha scritto non lo condivido neanch’io…
    Il Vahe victis l’ho usato io e solo una volta, che mi risulti, a proposito di una guerra che avevano pero’ dichiarato gli italiani in primis…invece la situazione tra israeliani e palestinesi e’ molto diversa…

    Gli emigranti tutti come Anita e Popeye, quindi bravi…non come Peter perche’ il cattivone e’ dalla parte dei laburisti-socialisti-tassazionisti? obviously

    Su cio’ che dice della sua cultura e i meridionali emigranti invidiosi che vogliono ‘distruggerla’ non me la prendo affatto. Mi fa sorridere…So che gli immigrati meridionali stanno sempre in punta di piedi e bene attenti a non dare fastidio ai padroni di casa. A lei risulta il contrario?

    saluti

    Peter

  44. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Cara Sylvi,
    hai mai sentito o letto che le amministrazioni di Tel Aviv, negli anni, quando hanno deciso di “trattare” con i palestinesi lo abbiano fatto con cognizione paritetica?
    Mi spiego: di parità e rispetto delle prerogative altrui?

    Io nò, ma forse perchè vivo sulla luna.
    C.G.

  45. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Komare.
    Mia diletta, il Poppy mi manda il seguente saluto:

    “Vai a hahare pure tu, asshole”.

    Me lo traduce dato che mastico poco il brokkolino?
    Può anche “cinguettarlo” se lo ritiene necessario.
    Capirò.
    Buona giornaaaata.
    C.G.

  46. Uroburo
    Uroburo says:

    Ossignursignur!!!!!
    Dunque, dunque …
    IO HO SCRITTO:
    Tutti gli emigranti alla prima e seconda generazione sono in generale di destra. Si identificano in chi non li voleva per farsi accettare. A questo scopo si identificano con l’animo profondo del paese ospitante, con i suoi valori tradizionali. Sono tendenze ben note ed ubiquitarie, valgono per tutti non solo per noi.
    Sono meno forti in quelle culture che hanno una origine molto radicata, forte e coesa come le culture asiatiche (cinesi, giapponesi, dove però le scelte politiche sono spesso familiari) o quelle centronordeuropee.
    ED IN UN SECONDO MESSAGGIO, DI SPIEGAZIONE, HO SCRITTO:
    L’emigrazione italiana è caratterizzata, rispetto alle emigrazioni di origine centro-nordeuropee, anche da un basso livello professionale: la maggior parte degli emigranti italiani sono dei braccianti agricoli o dei manovali; gli operai sono pochi, gli operai specializzati pochissimi. Da questo punto di vista l’emigrazione italiana assomiglia a quella slava, greca (gente di mare a parte), latinoamericana eccetera.
    Questi sono fatti storici … Sono confermati in tutti i paesi (dalla Francia, alla Germania, all’Australia, ad Argentina e Brasile) in cui vi sono state forti correnti migratorie. … per le persone di basso livello socioculturale la lingua di origine si perde già alla prima-seconda generazione; invece per i ceti socio-professionali più alti si mantiene anche nella terza o quarta. Appunto i ricchi mantengono la loro lingua, il loro status, la loro cultura, il loro nome. Spesso i poveri cambiano anche quello.

    IL SIGNOR POPEYE MI FA DIRE:
    Tutti gli emigranti alla prima e seconda generazione sono in generale delle mexxe di destra. Si identificano in chi non li voleva per farsi accettare. A questo scopo si identificano con l’animo profondo del paese ospitante, con i suoi valori tradizionali. Sono tendenze ben note ed ubiquitarie, valgono per tutti non solo per noi.
    Sono meno forti in quelle culture che hanno una origine molto radicata, forte e coesa come le culture asiatiche (cinesi, giapponesi, dove però le scelte politiche sono spesso familiari) o quelle centronordeuropee. I popoli nord europei sono migliori sul piano culturale, intellettuale, morale rispetto ai meridionali.
    LE PARTI IN GRASSETTO SONO STATE AGGIUNTE DAL SIGNOR POPEYE.
    ————————————————-
    E NEL SUO MESSAGGIO Popeye { 20.02.11 alle 23:02 } ORA SOSTIENE CHE NON C’E’ DIFFERENZA TRA LE DUE VERSIONI.
    CHE DIRE A QUESTO PUNTO?
    SOLO DUE COSE
    1) CIASCUNO GIUDICHI
    2) IL SIGNOR POPEYE E’ AL DI LA’ DEL BENE E DEL MALE.
    PER QUANTO MI RIGUARDA L’ARGOMENTO E’ CHIUSO, PERCHE’ SU QUESTE (PSICOTICHE) BASI NON CI PUO’ ESSERE NESSUN DIALOGO.
    UN SALUTO A TUTTI (COMPRESO IL SIGNOR POPEYE) UROBURO

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