La violenza di Israele e l’ipocrisia smemorata dell’Occidente

Pubblico volentieri questo pezzo tratto dal blog di Alberto Stabile su repubblica.it. Aggiungo solo che questo nuovo odioso massacro sulla pelle dei palestinesi dimostra l’assoluta inutilità della precedente mattanza sempre di palestinesi compiuta con l’invasione operata dagli israeliani nota col nome di Piombo Fuso. Che ammazzò più o meno 1.500 persone, 450 delle quali bambini, e molti di più ne storpiò. È sempre più evidente che la politica israeliana cerca solo di ammazzare quanti più palestinesi possibile e di rendere loro impossibile vivere senza emigrare altrove nel mondo.

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BEIRUT – Comincerei a chiamare le cose con il loro nome. Quella che per il governo e i media israeliani è un’ “operazione”, con tutto quello che di riduttivo e di definito nel tempo, nello spazio e negli obbiettivi da perseguire, ha questa definizione, è in realtà una guerra in cui un esercito incomparabilmente più forte, il quinto esercito del mondo si dice, combatte con i mezzi più avanzati della tecnologia militare contro una milizia di qualche decina di miglia di uomini, la cui arma più temibile consiste in un arsenale di razzi (molti) e di missili (pochi) artigianalmente costruiti, i primi e altrettanto artigianalmente assemblati, i secondi, nelle officine clandestine di Gaza.

Non voglio con questo sottovalutare la pericolosità dell’unica arma per così dire strategica di cui dispone Hamas, né la capacità della stessa di diffonder paura e di danneggiare l’ordinato scorrere della vita delle città colpite. Dico semplicemente che non si possono mettere sullo stesso piano le angosce che scatenano nel pubblico israeliano le sirene che annunciano l’arrivo di un razzo “Kassam”, quasi certamente destinato a mancare il bersaglio, o ad essere distrutto in volo dal sistema antimissile Iron Dome, con le “istruzioni”, per usare la parola del portavoce di Tshal, dettate ai civili di Gaza, attraverso telefonate, sms e volantini, riguardanti l’imminente arrivo di una bomba da mezza, o una tonnellata, o di un missile su un caseggiato, una moschea, e persino un ospedale in cui si sospetta la presenza di un “obbiettivo”. Istruzioni che consistono nell’allontanarsi dal luogo preso di mira, pur sapendo che la gene di Gaza non ha shelters dove rifugiarsi e pur sapendo che con il tempo concesso loro, spesso e volentieri i civili resterebbero, impotenti e indifesi, entro l’onda d’urto di questi super ordigni.
In altri termini, quello che c’è di fatalmente, tragicamente ripetitivo in questa guerra di attrito tra Israele e Hamas che va avanti almeno dal giugno del 2006, quando venne rapito il soldato Shalit e immediata, ancorché inutile, fu la ritorsione israeliana, è l’asimmetria delle forze in campo. E in questa asimmetria si nasconde l’elemento che, così come è successo altre volte in passato, costringerà anche questa volta Israele ad arrestare la sua potente macchina bellica: quello che nel linguaggio della diplomazia viene chiamato “uso eccessivo della forza”.
Finora la gran parte dei media occidentali, in consonanza con l’atteggiamento pilatesco dei rispettivi governi, hanno adottato ogni tipo di argomento per non denunciare apertamente, se non per rendere accettabile, l’ennesimo massacro di civili a Gaza: dal vecchio ritornello, caro al premier Netanyahu, secondo cui i “terroristi usano la popolazione della Striscia come scudo”, allo spettro, più paventato che dimostrato, di un’alleanza nefasta tra i jihadisti del Califfo al Bagdadi, nuovo spauracchio dell’Occidente in azione tra Siria e Iraq, e i miliziani di Hamas. Ma non credo che questo periodo di grazia concesso all’Operazione “Protective Edge” (Margine di protezione) durerà a lungo.
Quando le immagini dei bambini innocenti dilaniati dalle “bombe intelligenti” pietosamente annunciate dall’Idf, delle donne anziane disperatamente in fuga dalle macerie delle loro case, dei cadaveri di giovani in jeans e pantofole che nulla hanno dei segni distintivi di un miliziano, diventeranno insopportabili per l’Occidente, allora ci si chiederà se, per quanto fondate possano essere le sue paure, così come i pretesti per colpire duramente un nemico irriducibile, Israele non stia semplicemente cedendo alla falsa quanto diffusa assunzione di poter risolver il conflitto che da 65 anni lo vede contrapporsi ai palestinesi, semplicemente usando la forza.
Quello che il giornalista Gideon Levy ha stigmatizzato come un pensiero ricorrente di una parte dell’estrema destra, purtroppo presente anche alla Knesset e alleata con Netanyahu, che si riassume nell’agghiacciante intenzione di annientare l’avversario (“to kill arabs”, scrive Levy) i suoi ascendenti e i suoi successori. Come ha suggerito, sulla sua farneticante pagina Fb la deputata del partito della Casa Ebraica, Ayelet Shaked: “Dietro ogni terrorista – ha scritto – vi sono decine di uomini e donne senza il cui aiuto non sarebbe potuto diventare un terrorista. Sono tutti nemici combattenti e il loro sangue dovrà ricadere sulle loro teste. Ora, questo riguarda anche le madri dei martiri che hanno mandato i loro figli all’Inferno. Anche loro dovrebbero seguire i loro figli, niente sarebbe più giusto. Dovrebbero andare (sottinteso, all’inferno, n.d.r) e dovrebbero andare fisicamente, anche le case dove hanno allevato i loro serpenti…”
Anche nella guerra del 2008-2009 il premier israeliano pro-tempore, Ehud Olmert, ha ceduto all’argomento della forza. Hamas doveva essere cancellata dalla faccia della terra, i sui missili e razzi ridotti in polvere. Eppure, dopo tre settimane di bombardamenti in cui vennero usati anche ordigni al fosforo, dopo 1400 morti palestinesi, la gran parte civili, (13, fa cui 3 civili, le vittime israeliane ) migliaia di case distrutte, Hamas, certamente grazie ad importanti aiuti dall’esterno, forse dall’Iran, o dal Golfo, o dalla nebulosa del jihadismo globale, ha saputo ricostruire il proprio armamento. Non solo, dopo l’Operazione del 2008-2009, il trionfalismo militarista incarnato da Olmert, è stato duramente ridimensionato dal rapporto delle Nazioni Unite, affidato al magistrato sudafricano di origine ebraica, Richard Goldstone, in cui, pur non risparmiando Hamas, si accusa Tsahal di aver commesso crimini di guerra. Sul piano politico, il Movimento Islamico è riuscito a mimetizzare le perdite subite e a mantenere il controllo di Gaza.
L’esperienza del passato dovrebbe, dunque, spingere Israele e i suoi alleati occidentali a non sopravvalutare l’uso della forza contro i palestinesi di Gaza perché questo è un argomento che può ben ritorcersi contro lo Stato ebraico. Una guerra a Gaza, la più grande prigione a cielo aperto del mondo, ma anche uno dei luoghi del pianeta con la più alta densità umana, implicherà sempre e comunque un intollerabile fardello di vittime civili. Ma su questo punto Israele e l’Occidente mostrano di avere la memoria corta.

24 commenti
  1. Caino
    Caino says:

    Prendi il fucile e gettalo (giù) per terra,
    vogliam la pace, vogliam la pace, vogliam la pace, mai vogliam la guerra! »

    Egr sig Sylvi,
    dopo aver letto attentamente le sue valutazioni sulla grande guerra ,(azzeccate),mi permetto di includere nei ricordi anche la data del 23 Agosto 1917,per annoverare tra le vittime anche quelle di Torino, per la rivolta del Pane.
    Circa 50 morti e qualche migliaio di feriti.
    In quella occasione fu cantata quella canzone.
    La rivolta del pane, fu sedata con abile maestria ed efficacia da Esercito e Forze dell’Ordine,presumo Carabinieri Reali, cui per combinazione ricorre se non erro qualche anniversario.
    Questo ricordo mi sembra corretto farlo in forza delle sue considerazioni, tanto per affermare che non tutti rimasero inerti di fronte al terribile massacro.
    Vedasi il Partito Socialista Italiano dell’epoca, che pur con formula ambigua si dissociò dal terribile massacro che si andava configurando.
    Mi preme ricordare poi, frutto delle mie scarse letture, che,”guarda caso” la nascita dei Partiti Comunisti (Lenin) si può ascrivere proprio agli eventi del 1914.
    Prima erano tutti social-democratici.
    Il massacro fu voluto e pianificato dai soliti quattro potentati , parole sue,in Italia poi, scavalcando il Parlamento.
    Già già, i risultati furono modesti,tra quelli che si opposero,ma sarebbe bene ricordarli nelle celebrazioni, tanto per non scordare e tanto per ricordare che la “mattanza” era ampiamente pronosticata da un lato,e ampiamente pianificata dall’altro.
    Questo “mio” ,solo per “non farci mancare nulla” in materia.

    Prendi il fucile e gettalo giù per terra….in primis…e all’epoca dopo qualche milione di morti..se ti resta in mano con qualche colpo, finì pure che fu usato in altro modo,visto che c’erano..
    Ovviamente c’è da discutere,sull’argomento…per carità di Patria (sic), forse magari mi permetto di asserire che qualche ragione e motivazione pur c’è la potevano avere..
    Ma visto che discutere a volte serve a poco, ricordiamo anche loro, così non ci facciamo mancare nulla e siamo tutti contenti!

    Caino

  2. Caino
    Caino says:

    Egr sig Nicotri,

    temo che Alberto Stabile sia da considerarsi un pericolo terrorista !

    Buona nottee !

    Caino

  3. sylvi
    sylvi says:

    caro Caino,

    e così, nonostante mio genero mi avesse messo in guardia più volte sulla pericolosità delle ciabatte che uso in casa, ciabatte che assomigliano più a ciaspole che a ciabatte, è successo che ho preso in pieno un tappeto e sono volata contro il muro del corridoio.
    Lo zigomo aumentato notevolmente di volume, il labbrone alla Parietti, braccio e gamba da caduta delle scale.
    Meno male niente di rotto, bagni di ghiaccio… e riposo.
    La prima cosa che ha detto mio marito, l’ insensibile:- non sono stato io!-

    Passato il peggio, con l’obbligo si stare sul divano, …ho mandato il figlio a cercarmi la vecchia edizione del libro di Giorgio Galli, che avevo letto decenni fa e avevo anche dimenticato. ..
    L’ha trovato; è un tascabile Bompiani del 1976 con una lunga introduzione dell’Autore ad aggiornamento dell’ opera sua del 1957.

    Sono quindi all’introduzione, con matita in mano…e ci resterò parecchio, sperando di non guarire troppo velocemente.
    Le mie difficoltà,nel proseguo della lettura, oltre alla mia ignoranza in materia, sono di due misure: la prima sono i continui riferimenti che lui fa a fatti e personaggi che presuppongono una conoscenza approfondita che mi obbliga ad andare su Wiki.
    La seconda è la lettura vigile che devo fare per ricordare che lui scrive nel 1976, di fatti della prima metà del secolo …c’era l’URSS, la cortina di ferro e il “compromesso storico” era là,sul piatto del PCI che non sapeva se e come voleva mangiarlo.
    Cioè oggi mi devo immergere in altre due epoche storiche completamente diverse.
    Già nell’introduzione però mi rendo conto di recepire reminiscenze antiche che vanno naturalmente nella giusta casella del puzzle, anche in considerazione della mia evoluzione psichica e culturale.
    Per quel che può essere lo sviluppo del cervello di un’oca giuliva, come diceva ai bei tempi il nostro amico Uro!

    Rileggere un bel romanzo…certo si notano sempre nuove angolazioni, ma le parole sono quelle e l’autore racconta una storia che non muta.
    Leggere saggi di politica invece è tutt’altra cosa, soprattutto se comprendono un tratto di tempo storico che nel frattempo ha subito radicali trasformazioni impensabili allora.

    Ricordavo che Giorgio Galli scriveva e descriveva i fatti con il rigore del ricercatore…e se allora l’avevo letto più per dovere, ora penso lo rileggerò con piacere.
    Siamo sicuramente in un periodo di transizione, sia nella politica italiana che in quella europea…forse possiamo aggiungere mondiale! A volte spero di avere vita e cervello sufficienti per capire dove andremo a parare, chissà. La rivoluzione è in atto, anche se non cruenta come le guerre del passato, e già questo dovrebbe esserci di conforto.
    Poi, …un primo giudizio sui balletti del PCI di allora che voleva combattere la democrazia borghese imperialista, cooptando i cattolici nel partito social-comunista-classista…mi pare che senza una Rivoluzione d’Ottobre all’amatriciana, farlo diciamo pacificamente, senza tenere nella giusta considerazione la Chiesa, un po’ più vecchia e organizzata…
    Quanta ingenuità e anche prosopopea in quei leaders!

    Galli afferma di voler raccontare non solo la storia dei Capi e degli Apparati, ma anche quella degli iscritti e militanti intermedi e di base…sarà interessante!

    Per ora vado!

    Sylvi

  4. Caino
    Caino says:

    Egr sig Sylvi,

    intanto, gli auguri di pronta guarigione ,anche se “le ferite” non paiono gravi,un po di riposo e una buona lettura sono ottime medicine.
    Intanto ,conoscendo le donne in genere, tendenti di solito ad accusare i mariti di tutte le colpe del mondo,mi permetto di comprendere l’affermazione “dell’insensibile”, e cioè, prima di dire come stai, un buon “non è stata colpa mia” precauzionale non guasta e lo ritengo appropriato.

    Caino

    Infine una nota a margine del testo di Giorgio Galli…nella riedizione l’autore,afferma che è valida tutt’oggi , ma questo mi pare di averlo già detto…
    La tesi di fondo afferma che salvo i primissimi tempi il PCI, non è mai stato un partito rivoluzionario, con l’unica differenza che è ancora da chiarire se il “mito sovietico” che aveva una ragione precisa e nemmeno poi tanto mitica, dopo l’avvento di Stalin, l’eliminazione dei Bolscevichi, la liquidazione della III Internazionale sia stato un vantaggio o uno svantaggio..
    Di certo per me e altri la storia del Comunismo non è certo finita,se si ha la pazienza di non confondere Il pensiero di Marx di Engels e di Lenin,con la storia dell’Urss Stalinista.
    Oggi più che mai, tenendo la barra dritta si può concludere che finito non è mai nulla, poiché come dice Talete : Tutto è ed anche non è,perché tutto scorre è in continuo cambiamento,in continuo nascere e morire.
    Da ricordare che proprio quelle vicende non nacquero a caso, ma si inquadrarono a partire dalla IGM,.
    Pensi qualcuno dice che I E seconda , sono la prosecuzione l’una dell’altra paragonabile alla famosa guerra dei Trent’anni 1618-1648.
    Se pensa a cosa successe e alle conseguenze della prima guerra dei trent’anni in Europa si può facilmente arrivare alla conclusione che la seconda 1914-1945 ha posto le basi per la globalizzazione odierna e la storia si riapre con esiti imprevisti, ma pare che nessuno se accorga…

  5. Shalom
    Shalom says:

    Richieste piu’ che ragionevoli, che pero’ Israele come sempre non accettera’ mai:

    “Le condizioni di Hamas per la tregua. Hamas è pronto a un cessate-il-fuoco ma solo se sarà accompagnato da una tregua decennale: lo riferisce l’emittente israeliana, Channel 2Tra le richieste il rilascio dei prigioneri liberati nello scambio per liberare il soldato israeliano, Gilad Shalit, riarrestati recentemente da Israele, l’apertura dei valichi di Gaza per far passare beni e persone e la supervisione internazionale del porto di Gaza, attualmente bloccato da Israele”.

    Delinquenza governativa israeliana:

    “Una vittima su cinque a Gaza è un bambino. Solo oggi quattro bambini palestinesi sono stati uccisi dall’aviazione israeliana nella Striscia. Lo affermano fonti dei servizi di soccorso palestinesi. Tra le vittime della nuova escalation di violenze a Gaza, “una su cinque è un bambino”, spiega oggi in un comunicato l’organizzazione non governativa Save the Children. Si stima che almeno 25 mila bambini avranno bisogno di aiuto sostegno psicologico per affrontare il trauma che stanno vivendo”.

  6. Shalom
    Shalom says:

    L’indecente solita ipocrisia di Simon Peres e il silenzio succube del nostro incapace ministro degli Esteri Federica Mogherini:

    “”Oggi la situazione è chiara, perché l’Egitto ha offerto un cessate il fuoco. Israele lo ha accettato. La Lega Araba lo ha accettato. L’unico che lo ha rifiutato e continua a sparare è Hamas”, ha affermato il presidente israeliano Shimon Peres, durante l’incontro con il ministro degli Esteri Federica Mogherini. “Stiamo cercando di difendere la nostra gente, come dobbiamo, e stiamo anche cercando di non colpire persone innocenti a Gaza”, ha sottolineato Peres che ha poi voluto ringraziare l’Europa, ricordando che insieme agli Stati Uniti ha “preso una chiara posizione contro la politica unilaterale, irragionevole e crudele di Hamas”.

    La crudelta’ di Hamas secondo Peres consiste nella nuova mattanza di palestinesi massacrati da Israele, che invece non e’ crudele ma umanissima…. Peres e’ indecente quanto Netanyahu, se non di piu’ visto che gli regge il bordone nel timore che quello gli abolisca la carica di presidente.

    Shalom

  7. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    ….e’ sempre colpa delle ciabatte anche per me.
    Non mi bastava il collo che non vuole reggere la mia testa, di notte il cane mi ha chiamata ed al buoi ho inciampato in un angolo della coperta…non ci ho fatto nemmeno caso…fino a quando non potevo sollevare il braccio destro.
    I raggi e gli MRI non mostrano niente, ma e’ ormai un mese ed ancora il braccio e la spalla si fanno sentire.

    Questo e’ il secondo incidente in pochi mesi per colpa delle ciabatte…

    Anche questo passera’…fino alla prossima…

    Per il collo, a mio parere sto migliorando…solo niente computer ed esercizi…ci vorra’ del tempo, ma sono convinta che anche questa volta rifioriro’ come mi scrive una cara amica e… con l’aiuto di Rodolfo.

    Ciao cara, auguri ed un abbraccio.

    Anita

  8. La Striscia Rossa
    La Striscia Rossa says:

    È falso che si possa vivere all’infinito sull’equilibrio del terrore. È vero invece che il riarmo condanna il mondo a vivere sempre in una condizione di inumana paura.

    Enrico Berlinguer

  9. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    A Gaza continua la mattanza attraverso il terrorismo di stato israeliano.
    Si fregheranno un altro paio di chilometri di territorio palestinese con il benestare dato dal sonno degli innocenti di noi occidentali che gronda di complicità.
    Evvai! (direbbe lo sporcaccione cacciato o bannato dal blog)

    C.G.

  10. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Non si inventi storie…e limiti i commenti su i suoi compari tutt’ora partecipanti su questo forum.

    Anita

  11. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Bombe su orfanatrofi, ospedali, asili nido.
    Storielle, ovviamente…

    Signora, sarebbe meglio che lei si occupi d’altro, io scrivo quello che mi pare e piace, malgrado lei.
    Chiedevo un commento allo sporcaccione-one-one, non a lei.
    Si contenga.

    C.G.

  12. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    P.S.
    in questo blog ci sono persone perbene che si scambiano punti di vista, non “compari”.
    Trovo la sua espressione decisamente e banalmente mediocre.
    Buona giornata.
    C.G.

  13. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Lei non poteva aspettarsi una risposta da un utente non piu’ patrecipante.
    Allora ‘compari’ e’ un espressione ‘banalmente mediocre’, lei e’ quello che persistentemente mi ha appellata come komare per anni.

    Si rilegga il suo post #11 e mi trovi i ragionamenti di persone perbene che si scambiano punti di vista.

    Le sue sono calunnie, da lei non c’e’ d’aspettarsi altro.

    Anita

  14. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Anche le sue, naturalmente mediocri.

    E ne deduca, se non sa dove gettare la sua acidità permalosa, di prendersela soltanto e unicamente con il sottoscritto se proprio non ne può fare a meno.

    Il sinonimo di “compari” espresso dalla sua delicata manina mi sembra anche un tantino, non vorrei esagerare, di gergo mafiosetto.
    Ricorda il sinonimo di “cosca”.
    Ne conviene, komare?

    C.G.

  15. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Io convengo solo che lei non puo’ fare a meno di insultare utenti che non possono o non vogliono rispondere ……..

    Sayonara,
    Anita

  16. Shalom
    Shalom says:

    x Anita e x CG

    Lo sporcaccione e’ andato a farsi sputtanare anche altrove, beccato pure col sorcio in bocca di una porcheria di Informazione Corretta spacciata per farina del suo sacco ( sporco).
    Shalom

  17. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Utente, mia diletta, non UTENTI, singolare maschile al contrario di lei (con il suo 10 al profumo di rose e senza che la riguardasse di persona) che usa a sproposito il prurale maschile.

    Ci arriva da sola a capirlo oppure ha bisogno di un traduttore?

    Buonasera.

    C.G.

  18. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Utenti in generale e’ perfettamente corretto.
    Il suo video non mi interessa, non vivo sotto un sasso…..ne ricevo a bizzeffe.

    Anita
    ================================================

    x Shalom

    E’ scorretto spiare su altri forum…questo senza alcun dubbio, ed anche mentire.

    Anita

  19. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Shalom.
    Lo cacceranno anche da lì, sicuro come il Natale che cade ogni 25 dicembre.

    P.S. chiedi alla sig. Anita se sia corretto o meno diffamare gli utenti di un blog come questo, al prurale, (del mio 18 la signora non ci ha capito una cippa) attraverso un’altro blog.

    Sarei lieto di conoscere l’eventuale e illuminata risposta, anche se mi è chiaro che in quanto a zompi e zompetti sui due pesi e due misure, è praticamente imbattibile.
    Saluti
    C.G.

  20. Shalom
    Shalom says:

    x Anita

    Lo dica a quel pezzo fecale che ovunque va imbratta sparlando degli assenti.
    Shalom

  21. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Mia diletta, come già scrissi al gestore ho provato a recuperare quel blog ma non ci sono riuscito. Molto probabilmente eliminato dalla rete, quindi la mia, è stata fatica sprecata.
    Altrimenti “le prove” gliele avrei portate unitamente ad un bicchiere di doppio bicarbonato per aiutarla a digerire le sue (di lei) chiacchiere.

    Buona giornata.

    C.G.

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