Il MinzoloFeltrismo, malattia servile del giornalismo già affetto da doppiopesismo. I 7 senatori del Pdl autori dell’incredibile “emendamento 1707″ protettore dei pedofili. L’ipocrisia di Netanyahu anche con Obama, la disponibilità servile di Frattini e il significato della grave ammissione sul massacro dei pacifisti turchi diretti a Gaza. Dal Belgio a Potenza problemi pesanti per la Chiesa.

La cosa strana è che nessuno sappia ribattere a tono. E così il solito Vittorio Feltri anche questa volta ha potuto gettare palate di merda addirittura sul presidente della Repubblica senza che nessuno facesse notare l’ipocrisia e il doppiogiochismo del suo (s)ragionamento. E infatti: se il baldo Feltri, un tanto al chilo, sospetta che Giorgio Napolitano abbia “chissà quale segreto da nascondere” perché un parlamentare del PD ha inseito in un progetto di legge una clausola per “l’immunità penale totale” del cpo dello Stato, come mai non chiede altrettanto ad altta voce e a caratteri cubitali “quali segreti ha da nascondere” Berlusconi visto che da anni fugge ai magistrati con ormai quasi 20 leggi ad personam, cioè a suo esclusivo uso e consumo? Come mai il baldo Feltri, un tanto al chilo, non chiede al alta voce e a caratteri cubitali “quali segreti ha da nascondere” il Nano Supremo e Gran Chiavaliere Papino il Breve visto che vuole, vuole, fortissimamente vuole la legge bavaglio alla stampa e anti intercettazioni? C’è stato l’indecoroso e indecente caso Brancher, il ridicolo ministro all’Immunità della Cricca&C, però Vittorio Feltri, un tanto al chilo, s’è ben guardato dal chiedere ad alta voce e a caratteri cubitali “quali segreti ha da nascondere” anche questo ex dipendente Fininvest rimasto dipendente del padrone della Fininvest.

Si potrebbe continuare a lungo, tali e tanti sono i casi di ipocrisia e doppiopesismo di questa stampa da basso impero che difende sempre e solo i cialtroni, accoltella alle spalle i Boffo e ora è passata a gettare palate di merda anche sul Quirinale. La strategia è chiara: gettando merda ovunque l’ambiente si degrada, si immerdisce, e quindi può più facilmente affermarsi il modo di fare cialtrone dei cialtroni che sempre più danno spettacolo, dei coltroni che sempre più occupano la politica e dei cialtroni della Cricca che sempre più arraffano tutto l’arraffabile all’ombra della Casta, della quale in fin dei conto anche la Cricca fa parte. L’ultimo caso è quello di Vittorio Carboni, in scena nel malaffare di alto bordo fin dai tempi dell’uccisione del banchiare Roberto Calvi, vale a dire da una trentina d’anni. Le indagini giudiziare per le quali è stato arrestato dismostrano che assieme a Marcello Dell’Utri, altro gentiluomo al servizio del Nano Supremo e Gran Chiavaliere, condannato per appoggio alla mafia a 7 anni di galera in appello, ha cercato di addomesticare il responso della Corte Costituzionale a favore del “lodo Alfano”. Cesare Previti i magistrati li corrompeva per comprare sentenze nell’interesse del Nano Supremo e Gran Chiavaliere, ma ora è fuori gioco a causa di una disonorevole condanna giudiziaria diventata definitiva. Ecco quindi che si fanno sotto personaggi del calibro di Carboni e Dell’Utri: date le loro frequantazioni e le loro vicende giudiziarie parrebbe siano tipi più adatti alle minecce che agli acquisti corruttori. Le trame e i complotti sono dunque arrivate fin dentro la Corte Costituzionale, hanno cercato di corrompere o indimidire e comunque condizionare perfino i suoi magistrati. Se vero, allora siamo alla frutta, anzi alle bucce e ai torsoli della frutta. E con tempismo perfetto ecco che Vittorio Feltri, un tanto al chilo, aggiunge le sue cucchiaiate di merda. Tutti assieme appassionatamente contro la legalità e le basi della Repubblica pur di salvare dalla giustizia il Nano Supremo e Gran Chiavaliere d’Italia.

La miserabile merdosità di certo “giornalismo” spazzatura risalta ancor più al confronto di come in Francia nessuno si inventa leggi berluscone contro la magistratura che ha incastrato per bustarelle politici di alto livello vicini al capo dello Stato Sarkozy e che a quanto pare sta per incastrare lo stesso Sarkozy. Al pubblico italiano viene invece infilato in gola il “giornalismo” alla Minzolini. Pardòn: alla Spazzolini. O Servolini. Oppure, ormai, Ridolini. E così il MinzoloFeltrismo è diventato la malattia servile del “giornalismo”. <!– @page { margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } –>

Ecco un altro argomento sul quale Feltri, un tanto al chilo, ha evitato accuratamente di chiedere cosa avessero da nascondere gli inventori di un emendamento proprio carino infilato di soppiatto  nel disegno di legge sulle intercettazioni: l’emendamento 1.707, che introduceva il termine di “Violenza sessuale di lieve entità” nei confronti di minori. Firmatari, alcuni senatori di Pdl e Lega che proponevano
l’abolizione dell’obbligo di arresto in flagranza nei casi di violenza sessuale nei confronti di minori, se – appunto – di “minore entità”. Senza peraltro specificare come si svolgesse, in pratica, una violenza
sessuale “di lieve entità” nei confronti di un bambino. Dopo la denuncia del Partito Democratico, nel centrodestra c’è stato il fuggi-fuggi, il “ma non lo sapevo”, il “non avevo capito”, il “non pensavo che fosse proprio così” uniti all’inevitabile berlusconiano “ci avete frainteso”. Poi, finalmente, un deputato del Pd ha scoperto i firmatari del lurido emendamento 1707. Annotiamoli bene, tutti senatori:
Maurizio Gasparri (Pdl),
Federico Bricolo (Lega Nord Padania),
Gaetano Quagliariello (Pdl),
Roberto Centaro (Pdl),
Filippo Berselli (Pdl),
Sandro Mazzatorta (Lega Nord Padania) e il
Sergio Divina (Lega Nord Padania).

Per la cronaca:

- il sen. Bricolo era colui che proponeva il “carcere per chi rimuove un crocifisso da un edificio pubblico” (ma non per chi palpeggia o mette un dito dentro ad una bambina);
– il sen. Berselli è colui che ha dichiarato “di essere stato iniziato al sesso da una prostituta” (e da qui si capisce molto…);
– il sen Mazzatorta ha cercato di introdurre nel nostro ordinamento vari “emendamenti per impedire i matrimoni misti”;
– il sen Divina è divenuto celebre per aver pubblicamente detto che “i trentini sono come cani ringhiosi e che capiscono solo la logica del bastone” (citazione di una frase di Mussolini).
Complimenti. A questa bella gente e ai loro degni elettori.

Il doppiopesismo e l’ipocrisia sono di scena però anche a livello mondiale, e su tempi cruciali. I giornali non esitano a spiegare che il più recente motivo di malumore del governo di Israele contro Obana è il suo avere osato appoggiare l’adesione degli Stati Uniti alla ovvia richiesta di alcuni Paesi del Medio Oriente a firmare tutti, Israele compresa, il trattato di non proliferazione nucleare, unico modo per fermare la spirale verso la guerra innescata dai governi di destra israeliani con la scusa delle “bombe atomiche iraniane” che sono il bis delle panzane guerrafondaie sulle “bombe atomiche irachene”. Come si fa ad avere la pretesa di essere l’unico Paese con armamenti atomici di quella larga e surriscaldata fetta del mondo? E come si fa a pretendere di avere ragione nascondendosi ipocritamente dietro l’ipocrita e subdolo non avere mai ammesso di possedere le atomiche? E c’è chi ha la faccia di bronzo come Netanyahu che si offende perché Obama ha cominciato, forse, a capire che Israele fa da troppo tempo un gioco pericoloso. Di recente David Grossman su Repubblica ha fatto notare con un suo articolo come Israele da troppo tempo dica sempre “No!” a tutto, infilandosi così in un vicolo cieco e autoghettizzandosi. La faccia di bronzo armata solo di “No!” arriva al punto da rispondere “non siamo stati noi i primi a usare la violenza” alla Turchia che chiede le scuse uffciali di Israele per i nove cittadini turchi uccisi seulle navi dei pacifisti dirette a Gaza. Questo modo di (s)ragionare alla Netanyahu è pericoloso per due motivi, uno dei quali riguarda tutti e non solo perché riguarda la logoca.

Il primo motivo è che (s)ragionando alla Netanyahu il ministro dell’Interno Roberto Maroni avrebbe dovuto ordinare di sparare – e ad altezza d’uomo – contro i terremotati de L’Aquila andati a protestare a Roma con la manifestazione finita “solo” a bastonate da parte della polizia. E a Genova a suo tempo avrebbero dovuto usare i bombardieri! Il secondo motivo è che c’è sempre il rischio che ad eventuali gesti inconsulti commessi in ipotesi da un Paese europeo Israele risponderebbe in modo assurdamente violento e devastante. Del resto non è la prima volta che l’Onu condanna Israele per eccessivo uso della forza militare e la frase rivolta alla Turchia è la più plateale pubblica ammissione che sì, Israele risponde con massacri a chi usa la fionda. Per un Paese che ha il culto del mito di Davide e Golia vantarsi di essere oggo il Golia della situazione suona piuttosto male, suona come un tragico auspicio, una auto maledizione. Del resto un capovolgimento delle posizioni si è già avuto con Gaza: lo Stato che ha il culto delle disperata e suicida resistenza di Masada ai romani ha trasfromato Gaza in una enorme Masada dei nostri tempi e se stesso nella riedizione dei romani assedianti gli ebrei di Masada.

A proposito di Gaza, altra palata di ipocrisia, che ha ovviamente visto aderire con entusiasmo il nostro ciclopico ministrello degli Esteri Franco Frattini. L’impresentabile suo omologo israeliano, quell’Avigdor Lieberman teorico del “trafseriemnto” all’estero di qualche milione di palestinesi e cittadini israeliani arabi, ha invitato Frattini a formare una delegazione di ministri degli Esteri europei per andare a vedere di persona come “è stato alleggerito l’embargo a Gaza”. A quando una visita per andare ad ammirare la persona la generosità di chi nello strangolare una persona ha momentaneamnete allentato di poco la stretta al collo? I Frattini, usi servir tacendo il Nano Supremo e Gran Chiavaliere, sono felicissimi di far finta sia oro quello che i vari inviati dell’Onu, ebrei quanto e più di un Netanyahu e Lieberman sommati assieme, Richard Falk per la verifica dei Diritti umani e il giudice sudafricano Richard Goldstone hanno documentato essere orrore. Che secondo Falk ha anche un fetore che ricorda quello nazista. Israele ha cacciato Falk e sommerso di insulti Goldstone, giusto quindi che inviati col tappetino rosso un volenteroso Frattini molto bene allenato al servile obbedir tacendo di rito berlusconiano.

Il Vaticano ha fatto la voce grossa contro la magistratura belga che ha “osato” perquisire anche le abitazioni e gli uffici di alti prelati del Belgio, accusandola addirittura di “comportamenti peggiori di quelli dell’Urss”. Si vede che anche il papa e i suoi uomini quando scoppia il caldo parlano a ruota libera, senza accertarsi che il cervello sia inserito prima di aprire la bocca. Ora dal computer del cardinale Gotfried Danneels salta fuori una imbarazzante foto di bambina di meno di 10 anni di età ritratta nuda. Vedremo. Intanto però è stato appurato che a Potenza nel sottotetto del duomo dove anni fa è stata violentata e uccisa la giovanissima Elisa Claps  più di un uomo ha continuato a far sesso su un materasso ai piedi del muro di fronte a quello dove il cadavere della povera ragazza andava mummificandosi. Domanda: come è possibile che tutto ciò sia avvenuto senza – quanto meno – la complicità del parroco di quell’epoca se – stando a ciò che hanno scritto tutti i giornali – davvero a quel dannato sottotetto si poteva accedere solo ed esclusivamente dal suo appartamento? Ho già detto a suo tempo che quel parroco, ormai defunto, usava andare a “confessare” quasi ogni sera le studentesse del convitto di suore di via Ciccotti, tanto che più di una volta è stato preso a botte da fidanzati gelosi. Che facciamo? Ci inventiamo un’altra telenovela pluridecennale modello “rapimento di Emanuela Orlandi” pur di nascondere che due più due fa quattro?

402 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. sylvi
    sylvi says:

    x CC

    Bello il tuo lago! Vien voglia di vederlo…
    Anche se la sottoscritta non ha mezze misure…preferisce o i fiumi o il mare!

    Sylvi

  2. Controcorrente
    Controcorrente says:

    x Peter

    Sono stato assente dal Blog, e ho visto di sfuggita solo qualche cosa, ma non ho approfondito.
    Chiedo venia,pertanto!
    Non sapevo che la poesia fosse la tua ultima passione!
    Vado a leggere a ritroso, per vedere se meriti di essere cinto di alloro come il divino Dante e il divino Petrarca.

    un saluto

    cc

  3. sylvi
    sylvi says:

    x CC

    No! Prima di tutto la signora, che mi è cordialmente antipatica, non ha moooltissimi anni più di Marco!
    Poi tutta la nostra vita sociale, a tutti i livelli, è infestata da maschi ruderi, rincoglioniti, pieni di cocaina…ma nessuno si sogna di apostrofarli a quel modo!

    Il parlamento europeo, per gli italiani di tutti i colori, è sempre stato il cimitero degli elefanti, anzichè essere la vetrina dei migliori.
    La signora Zanicchi non è certamente il peggio che vi approdò.
    Infine ho capito che Marco nutre una grande invidia per Berlusconi che può permettersi tutte le amiche magiche di ogni età, persino i ruderi rincoglioniti!

    Sylvi

  4. sylvi
    sylvi says:

    x CC

    Questo rudere rincoglionito di pc che tengo solo a Grado mi scrive: “problem retrieving message” e naturalmente ho una marea di messaggi mai aperti.

    Domani chiedo al tecnico.
    Buonanotte

    Sylvi

  5. Peter
    Peter says:

    x CC

    vai a cingerti di alloro i polsi e le caviglie!
    tanto per dire…

    ‘notte

    Peter

  6. Peter
    Peter says:

    x CC

    al maassimo posso essere equiparato a Boccaccio, che sfotteva qua e la’. Pero’ fu lui a chiamare la Comedia ‘divina’

    Peter

  7. Anita
    Anita says:

    eh eh eh eh ………….

    Barack Obama non ha mai fatto mistero del suo apprezzamento nei riguardi del premier italiano: con buona pace di chi, in Italia, auspicava un approccio più freddo una volta terminata l’era Bush, il presidente democratico non ha perso occasione per tessere le lodi di Silvio Berlusconi, dal primo incontro pubblico alla Casa Bianca del giugno 2009 («Il premier è un grande amico, oltre al fatto che a me Berlusconi piace personalmente, anche i nostri popoli si amano e hanno profondi legami e profonda comunanza di valori», furono le parole di Obama) alla sua visita presso le zone terremotate dell’Abruzzo per il G8, in cui elogiò il presidente del Consiglio per la sua leadership e lo ringraziò per l’ospitalità.

    http://www.ragionpolitica.it:80/cms/index.php?option=com_content&task=view&id=3080&amp;
    —————————————————————————-

    Ma come, non apprezzate l’amicone di Barack Obama?
    Ma si puo?
    L’amicone di uno che ha snobbato l’Uk, il Dalai Lama, Bibi Netanyahu ed altri dignitari…
    Alla prossima lo fara’ dormire nella Lincoln Bedroom.

    Buonanotte. ;-)
    Anita

  8. Anita
    Anita says:

    x Marco

    Nel Mississipi i neri parlano ancora cosi’, e non solo nel Mississipi, e’ il loro lingo anche oggi….”ebonics”.
    Il libro e’ stato riscritto in buon inglese.

    Anita

  9. ber
    ber says:

    Cara Anita,
    se Obama dice cose giuste,viene apprezzato,…
    su Berlusconi non ne ha azzeccata una:

    Sarà calcolo politico,
    Miopia intellettuale,
    Disperato bisogno di avere alleati,…

    Io non lo so,…sono affari loro.

    Gli aquilani stanno aspettando ancora i soldi primessi al G8,…
    la realtà è questa,…il resto chiacchiere…
    Un saluto,Ber

  10. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Infine ho capito che Marco nutre una grande invidia per Berlusconi che può permettersi tutte le amiche magiche di ogni età, persino i ruderi rincoglioniti! (Sylvi)
    ———-
    Su questo hai perfettamente ragione.
    La differena sta nella qualità delle scelte: il cavaliere ha gusti da frequentatore di bordelli, mentre io miro alla donna raffinata e colta. Diciamo che più che il cavaliere, invidio Klimt, più vicino ai miei gusti in fatto di donne.

  11. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Anita:
    non ho trovato alcuna difficoltà nel leggere l’ebonic: basta pronunciarlo utilizzando la fonetica delle lettere e si capisce tutto. Quando leggo sia in inglese che in francese, leggo direttamente senza tradurre, con la stessa velocità con cui leggo in italiano. Ci sono spesso situazioni che in lingua mi sono chiarissime nel loro proprio significato letterale, ma che ho difficoltà a riportare nel loro equivalente termine italiano; non sarei un buon traduttore.
    Conosci, a proposito, “ebony concerto”, di Strawinsky?

  12. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Berlusconi chiede l’aiuto dell’Oltretevere e va a piangere sotto la tonaca di Bertone, presente alla cena dal plenipotenziario Vespa.
    “E’ il momento che l’Udc torni da noi”
    Il tentativo fallito del Cavaliere a cena da Vespa con Draghi e Geronzi.
    Il Cavaliere offre all’ex alleato il ministero degli Esteri e la vicepresidenza.
    Ma il centrista blocca le avances: “Prima dimettiti”.
    Il Cavaliere è bollito e i suoi commensali sono alla frutta.

  13. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    L’agenzia di Carboni per aggiustare giudici e politici
    Torna la nuova P2.
    Secondo i giudici romani l’associazione aveva lo scopo di orientare giudici e politici. Tar, Cassazione, Csm, Corte Costituzionale: questi i contatti aperti dall’ex faccendiere. 23 settembre 2009, è la data di nascita del nuovo sodalizio, stretto per favorire Berlusconi.
    Tutto nasce a casa del coordinatore Pdl Verdini.
    Mentre il popolo bue dorme; alcuni dicono che sotto la cenere qualcosa cova, che sia vero?.

  14. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Cappellacci e il comitato d’affari
    il Governatore chiamato dai giudici
    La procura di Roma ha inviato al presidente sardo l’avviso a comparire nell’ambito dell’inchiesta sul comitato d’affari per condizionare gli appalti dell’eolico nell’isola.
    A suo tempo presentato da Berlusconi come il salvatore della Sardegna.

  15. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Manovra, Tremonti chiude.
    Porta in faccia alle Regioni
    L’incontro Governo-Regioni finisce con un nulla di fatto.
    Errani: «Siamo compatti».
    L’Anci sigla un accordo con Tremonti.

  16. Peter
    Peter says:

    Marco Tullio er Cicerone
    de sto’ blog ben frequentato,
    sape lingue a profusione
    mejo lui de ‘n laureato
    a Parigi o qui all’Albione
    legge e coje der copione
    er piu’ arcan significato.

    Coje er recondito dell’inglese
    coje er recondito del gallico idioma
    coje er dialetto biscegliese
    che solo a sentirlo me cade la chioma.
    Coje er dialetto svizzero bernese
    coje er russo der gran musicante
    coje er tedesco piu’ brutto e scartese
    coje er dolce partenopeo cantilenante.

    Coje questo, coje quello,
    de leggire no’ se stanca
    sur compiute nel tinello
    dove diggita a man franca.
    Cojendo troppa informazione
    dico io un po’ birbantello
    se va a rischio che cojone
    te diventa un po’ er cervello!

    Peter

    senza offesa, mi e’ venuta proprio cosi’….

  17. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro peter,
    eseguito,come tu hai consigliato!
    Purtroppo ho dovuto rifugiarmi in casa ,inseguito da una torma di assatanati del vicinato, che stavano preparando una grigliata all’aperto!
    Impugnavano pure l’asta del “girello” ed avevo un limone, carota e sedano.

    In Ittaly si è molto allegri in questo momento,e non mancano i “burloni” dell’ottimismo!

    ciao
    cc

  18. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Ah ,peter,
    dimenticavo, una mia nipote è a Londra in questo momento, ci sta un mesetto per un corso di perfezionamento per insegnare Ittagliano agli Inglesi.
    Oggi per lavoro si fa questo ed altro!

    ariciao

    cc

  19. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Peter:
    è carina, invece. Il romanesco ti viene decisamente meglio…

    A dire il vero ho tentato anche col turco, ma mi sono arreso subito. E’ una lingua micidialmente agglutinante.

  20. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cara Anita,
    come tu ben sai ,non appartengo alla schiera di quelli che hanno fatto salti di gioia all’elezione di Obama.
    Razionalmente ragionando e conoscendo bene il “meccanismo elettorale amerikano, da sempre sono convinto che democrat e repubblicani altro non appartengano che a due specie diverse di Squali ,che l’evoluzione naturale Kapitalista ha prodotto ovviamente con il tempo.

    buona giornata

    cc

  21. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    URGENTE x CONTROCORRENTE

    Ti ho mandato poco fa una e-mail. Ti prego di leggerla quanto prima.
    Un saluto.
    pino

  22. ber
    ber says:

    x Striscia Rossa,
    torna la P2,ma pare che cambia il maestro di cerimonia:
    il banchiere Geronzi….,il quale ha anche consigliato a Berlusconi di dimettersi durante una cena privata….
    Ti risulta niente in merito?

  23. Anita
    Anita says:

    x Marco

    A proposito del“ebony concerto”, di Strawinsky

    I had an original version on 78 RPM record.
    But that’s about it.
    I don’t have a musical ear…some times music makes me very nervous…

    Bye, Anita

  24. Anita
    Anita says:

    x Peter

    I would have never picture you as poet, it’s a gift…I have problems writing a greeting card…

    I guess my muse is only visual, I have a good sense of color, harmony and style.

    I used to be witty, clever and quick in handling words and ideas…making witty remarks, I have become dull with age…

    Anita

  25. Shalom: Israele, lucrare anche sulle stragi di pacifisti
    Shalom: Israele, lucrare anche sulle stragi di pacifisti says:

    MAVI MARMARA, DIVENTERA’ UN HOTEL?
    Lo propone il sindaco israeliano di Haifa dove è ancorata l’imbarcazione assaltata dai commandos

    DAL QUOTIDIANO “IL MANIFESTO”

    Roma, 10 luglio 2010, Nena News – E’ passato poco più di un mese dall’uccisione di nove civili turchi sulla nave «Mavi Marmara», compiuta in acque internazionali da un commando di 13 soldati israeliani, e non solo il premier Benyamin Netanyahu non ha alcuna intenzione di presentare le scuse ad Ankara e di accettare l’avvio di un’inchiesta internazionale, ma l’intera vicenda sta assumendo contorni grotteschi. Per gli israeliani i soldati non commisero alcun crimine ma spararono «per legittima difesa» e così il sindaco di Haifa, Yona Yahav, ha prontamente inviato una lettera al ministero della difesa per chiedere che la «Mavi Marmara», sequestrata in mare e costretta a dirigersi proprio verso Haifa, non venga restituita alla Turchia ma fatta ormeggiare stabilmente nel porto della sua città e trasformata in un hotel galleggiante o in un centro di divertimento e svago per turisti.

    Il «suggerimento» di Yahav è stato rivelato due giorni fa dal quotidiano di Tel Aviv Maariv che riferisce anche dell’indecisione del governo Netanyahu su cosa fare della nave dove si è consumata la strage dei nove cittadini turchi. Yahav spiega la sua proposta con l’idea di trasformare la nave del bagno di sangue del 31 maggio in un «simbolo di coesistenza e riconciliazione». L’intraprendente sindaco di Haifa non si è posto il problema dello stato d’animo dei familiari delle vittime (una aveva solo 19 anni) e dei feriti, e neppure del parere dei proprietari della «Mavi Marmara» abbordata, particolare non insignificante, in acque internazionali.

    La proposta di Yahav aggiunge una pennellata di colore nero allo sviluppo di una crisi internazionale che, dopo essere esplosa in tutta la sua drammaticità nei giorni successivi al 31 maggio, ora sta scivolando nell’oblio. La stessa Assemblea Generale dell’Onu ha annullato, per il momento, la prevista seduta sull’attacco israeliano alle navi della Freedom Flotilla dirette a Gaza con aiuti umanitari, a quanto pare anche per le perplessità di alcuni paesi arabi sull’opportunità di tenere adesso il dibattito sull’accaduto. E all’orizzonte non si vedono le tanti navi – libanesi, iraniane, malesi, indonesiane e di altri paesi – date in partenza per Gaza, alcune addirittura già in navigazione. In realtà nessuna ha lasciato il proprio porto. In questo quadro surreale che ha preso il posto del dramma, politico ed umano, dei nove civili turchi uccisi dai commando israeliani, non poteva mancare la Libia dell’imprevedibile colonnello Moammar Gadhafi. Suo figlio, Saif al Islam, presidente della “Gadhafi International Charity and Development Association” ha annunciato la partenza, forse già oggi, dal porto di Atene del cargo «Amalthea» con 2mila tonnellate di cibo e medicine per Gaza. Pochi gli attivisti a bordo, soltanto 27, ma il loro leader, Adburaufel Jaziri, ieri ha fatto sapere che «gli israeliani saranno liberi di fermare ed ispezionare la nave» e anche di prelevare e consegnare il carico attraverso i valichi terrestri con Gaza. La missione navale libica quindi si svolgerà nel rispetto delle regole per il passaggio delle merci e degli aiuti per Gaza stabilite da Israele, con l’approvazione di Usa e Ue.
    Nena News

  26. Shalom, altro che le cagate alla rAdolfo
    Shalom, altro che le cagate alla rAdolfo says:

    CISGIORDANIA, ANTIGONE A JENIN
    Mustafa Staiti racconta il film collettivo che sta realizzando al Freedom Theatre. Un lungometraggio che parlera’ di occupazione e di conflitto ma soprattutto della donna, di pregiudizi, dell’onore e della violenza.

    SERVIZIO SPECIALE DI ILARIA DE BONIS

    Jenin, 10 luglio 2010 (foto dal sito http://www.palestinechronicle.com), Nena News – “Sono nato durante la prima Intifada e ho vissuto la mia adolescenza durante la seconda, al campo profughi di Jenin, un periodo che ha segnato tutta la mia vita. Ho solo 24 anni ma in Palestina non misuriamo l’età dai giorni: ogni giorno vale come una settimana. Possono succedere talmente tante cose, hai un amico che viene ucciso, una sorella che si sposa, tuo fratello va all’ospedale… A 24 anni hai vissuto come uno di 50”.

    Mustafa Staiti parla di sé e del film collettivo che sta realizzando al Freedom Theatre di Jenin con Udi Aloni, il regista israeliano autore di Local Angel e Forgiveness, entrambi sul conflitto israelo-palestinese.

    “Udi ha 50 anni, il doppio dei miei anni ma ci capiamo. Lui è venuto un giorno, invitato da noi, ha visto i cortometraggi che avevamo prodotto qui al teatro e ha deciso che potevamo ricavarne un solo film – spiega Mustafa – Una rivisitazione dell’Antigone. L’Antigone in Palestina. Ci stiamo lavorando in gruppo, noi ragazzi di Jenin e lui”.

    Il lungometraggio parlerà solo marginalmente di occupazione e di conflitto. E’ un film sulla donna e sulle relazioni famigliari. Sulla sottomissione e sui pregiudizi, sull’onore e sulla violenza.

    “Il mio primo corto si chiama Honour ed è autobiografico. E’ un film su mia sorella e su di me – racconta Mustafa – Mi vergogno ma in passato io ho picchiato mia sorella perché secondo me aveva macchiato l’onore della nostra famiglia. Ora sono diverso, ma ho dovuto fare un lungo lavoro su me stesso per cambiare”.

    La storia del Freedom Theatre è anche quella del campo rifugiati di Jenin: dell’Intifada, della distruzione, dell’opposizione, della morte e della rinascita. Arna Mer Khamis, l’attivista ebrea che lo creò e durante la prima Intifada avviò corsi di recitazione e di drama terapy per i bambini del campo, ora non c’è più e molti dei giovani cresciuti con lei sono stati uccisi anni dopo durante l’invasione militare israeliana di Jenin, nel 2002. Il teatro è stato distrutto e poi ricostruito. Ora lo dirige il figlio di Arna, Juliano. Dal 2006 ad oggi, oltre alle rappresentazioni teatrali, si tengono seminari, attività multimediali e corsi di regia.

    “Fin da quando sono nato ho avuto contatti con questo ambiente perché mia madre era una collaboratrice di Arna. Quando mio padre venne arrestato dalla polizia israeliana Arna aiutò me e la mia famiglia”, prosegue Mustafa.

    Il Freedom Theatre in questi giorni è in gran fermento: Udi Aloni e il gruppo (Mustafa, Linda, Suzanne e altri ragazzi palestinesi ) lavorano assieme, scambiandosi idee per ore, nella saletta del centro multimediale.

    La stesura della sceneggiatura è un processo delicato e creativo, il regista dialoga con i ragazzi: “la storia parte con l’invasione. Si sentono spari. La camera stringe. Non seguiamo Antigone ma l’immagine di Antigone”. I ragazzi discutono sulla prima inquadratura.

    Lui parla in inglese, Mustafa traduce in simultanea in arabo. Costruiscono ogni sequenza assieme. Udi parla della libertà, di Sofocle, della tragedia greca e della flottiglia di Gaza, “questa nave è un miracolo”, dice.

    Arte, teoria e azione: “l’arte può diventare uno strumento per la libertà”.

    “Questo sarà un film incredibile, un grande regalo per la Palestina”, spiega il regista. “Sono venuto qui per cinque giorni qualche mese fa e ho visto i lavori dei ragazzi: sono rimasto veramente colpito. Ho subito pensato che quei corti fossero pezzi di un solo film e il personaggio non poteva essere che Antigone. A Jenin”.

    Può sembrare strano, spiega Mustafa, “ma la telecamera ha un potere molto forte sulla comunità, il potere di cambiarla”.

    “Vengo dal campo profughi sono nato lì. La mia famiglia viene da lì. Ma ho sempre voluto fare qualcosa di diverso e quando Juliano tornò a Jenin per ricostruire il Freedom Theatre ho pensato di poter avere una seconda chance – ricorda Mustafa – ho iniziato a lavorare come volontario e ho studiato fotografia. Il centro multimediale nasce con l’idea di usare il cinema come una rivoluzione”.

    La prima sfida è proprio quella di far accettare alla comunità del campo profughi il nuovo mezzo e l’idea che uno studente che viene da lì possa dirigere un film.

    “Non se ne parla nel campo, è una specie di disonore e di delusione per la tua famiglia che manda tuo fratello a spiarti per sapere quello che fai…”, racconta Mustafa. Ma lentamente le cose stanno cambiando anche qui.

    Il cinema a Jenin sta diventando uno strumento di riscatto e un mezzo di espressione: presto sarà pronto anche la nuova sala, l’unico cinema della città, grazie ad un progetto tedesco che ha consentito di ricostruire completamente la sala distrutta durante la seconda Intifada. E non è escluso che i ragazzi del Freedom Theatre possano in futuro proiettare la loro opera prima collettiva nel cinema che verrà inaugurato il prossimo 5 di agosto.
    Nena News

  27. ber
    ber says:

    x Shalom,
    intraprendente questo sindaco di Haifa,…mi ricorda qualcuno che
    specula anche sui terremoti….
    Si può proporre un gemellaggio,…tra caimani.
    Ciao.Ber

  28. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Trinità dei monti-

    ma che piacevole cenetta quella a casa del Cardinale Bruno Vespone, che fa anche il conducator TV…Gianni Letta , pierferdi casini, Tarciso il camerlengo,mario draghi..
    Chissà cosa hanno mangiato al fresco del del ponentino Ventuccello !

    cc

  29. Damocle
    Damocle says:

    Gli USA non rinunciano all’Africa

    Il quartier generale del Comando Militare per l’Africa degli Stati Uniti(AFRICOM), al momento, il Pentagono non potrà costruirlo, ma, ciononostante, Washington non rinuncia ai preparativi militari per il controllo delle risorse naturali di quel continente.

    Barack Obama quest’anno ha chiesto al Congresso 278 milioni di dollari per finanziare la nuova architettura militare in Africa: più del doppio di quanto concesso a Bush – 75,5 milioni nel 2008.

    Le spese per missioni e programmi dell’esercito USA in aree d’interesse strategico, per le ricchezze in idrocarburi (come il Golfo di Guinea) sono enormi.

    Durante la sua amministrazione, George W. Bush non è riuscito a far accettare ad alcun paese africano la costruzione del quartier generale di AFRICOM.

    Soltanto la Liberia si era dimostrata favorevole, ma l’opposizione generale delle organizzazioni regionali è stata così forte da spingere gli Stati Uniti a temporeggiare, collocando temporaneamente AFRICOM in Germania, a Stoccarda. Alcuni media, per lo più spagnoli, avevano già descritto come imminente la creazione del comando centrale in Marocco, un alleato esterno alla Nato dove gli USA hanno porte aperte per torturare nelle sue carceri segrete.

    Per Washington non è un dramma.

    Del resto, gli Stati Uniti sono in grado d’applicare una strategia militare che al posto di cercare di costruire nuove basi militari USA, invece, quelle già esistenti in Europa e perfino in Sudamerica per spostarsi in Africa.
    Una grande mobilità e profondità d’azione consentite dalla ragnatela di basi costruite durante la guerra fredda, e che si avvale di altri cinque comandi unificati che si spartiscono il mondo dal punto di vista geostrategico e militare.

    In ogni modo, le pressioni continuano attraverso viaggi diplomatici, accompagnati da promesse di aiuto… condizionato, e strumentalmente giustificato dall’intento di affrontare i problemi tanto gravi dell’Africa, come la povertà e l’arretratezza.

    Il muro di Berlino è caduto da parecchio tempo, il comunismo sovietico s’è dissolto nel nulla, ma allora gli USA cosa sono, se non avvoltoi o famelici squali come qualcuno quì nel blog li aggettiva, rubano con l’inganno o con la corruzione le risorse di altri paesi.

  30. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro marco,
    su questo punto ,sono d’accordo con te !
    L’imperialismo sostanzialmente è alla base delle relazioni tra Potenze,
    Nelle varie forme.
    Si può dire che quella stagione non è mai tramontata del tutto”
    L’europa da questo punto di vista si sta riorganizzando .
    Ovviamente non può più farlo per Nazioni come nel passato e cercherà di superare la naturale contrapposizzione tra Anglo-sassoni e tedeschi.
    Comunque sia siamo in una fase di preparazione e riasseto degli equilibri mondiali tra Stati e stati continente.
    Ne vedremo delle belle nel prossimo futuro!

    cc

  31. La  Striscia  rossa
    La Striscia rossa says:

    Non si è mafiosi per una scelta ideologica o per ammazzare.
    Si è mafiosi per fare danaro e per gestire potere: le due cose ovviamente vanno assieme.
    Tanto più danaro tanto più potere, tanto più potere tante più occasioni per far soldi.

    Giuseppe Ayala

  32. La  Striscia  rossa
    La Striscia rossa says:

    D’Alema alla guida del FEPS.
    Massimo D’Alema è stato eletto all’unanimità Presidente della Fondazione per gli Studi progressisti europei (FEPS). Bersani: “Nuova prospettiva per il centrosinistra”.
    Pittella: “La nomina di D’Alema è un segnale di profonda innovazione ed un riconoscimento per tutto il Partito”. Fassino: “D’Alema alla guida Della Feps è un contributo del Pd al rinnovamento del riformismo europeo”

  33. La  Striscia  rossa
    La Striscia rossa says:

    I pasticcioni delle smentite.
    Il governo è allo sbando: ad ogni azione corrisponde una smentita.
    Tagli alle casse previdenziali dei professionisti, tagli alle tredicesime e pensioni rimandate alle calende greche vanno di pari passo con le dimissioni di Brancher.
    Altro chè “ghe pensi mì”, il fallimento è totale.

  34. La  Striscia  rossa
    La Striscia rossa says:

    La faida leghista.
    Queste cose ve le raccontiamo con un modesto obiettivo: non farvi soffrire ogni volta che pensate alle magnifiche sorti progressive della Lega.
    A Bologna, aprite i padiglioni, è in corso una faida leghista degna di una conventicola di pataccari.
    Zaia aveva piazzato Marco Lusetti, numero due del partito regionale e vicesindaco di Guastalla, alla testa dell’Ente nazionale Cinofilia.
    Quest’ultimo aveva provveduto, nel recente passato, ad epurare un drappello di caporali dal Carroccio.
    Galan, ministro dell’Agricoltura, ha fatto a pezzi il Gran Cinofilo accusandolo di ogni sconcezza.
    Il direttivo regionale del partito lo ha espulso con ignominia mentre gli epurati stappavano prosecco.
    Lusetti annuncia querele: mi hanno perfino addebitato un’amante per farmi fuori, lamenta.
    Intanto, Umberto Bossi, il leader del Destino, indica il Nuovo: dopo di me ci sono i miei figli, assicura con lo stile di uno statista da operetta.

  35. La  Striscia  rossa
    La Striscia rossa says:

    La grande truffa leghista.
    I leghisti tentano di superare il loro maestro imbroglione di Arcore.
    Con il federalismo truffa stanno tagliando 14 miliardi di servizi ai cittadini italiani.
    Regioni, spiegatelo ai cittadini.

  36. Anita
    Anita says:

    x La Striscia rossa -#92-

    Siamo negli stessi guai, dallo scorso anno i nostri servizi sono in continua diminuzione, i piu’ colpiti sono gli anziani…come era previsto, ma negato dalla nuova amministrazione..
    E pensi che le nuove regole non sono ancora in atto ufficialmente.

    Anita

  37. La  Striscia  rossa
    La Striscia rossa says:

    per Anita n° 93.

    La verità mia cara Anita è che dopo il crollo del comunismo stiamo assistendo ad un secondo crollo: il crollo del Capitalismo.

    I più pensavano che con la vittoria di Obama ci fosse un’inversione di tendenza, invece senbra che tutto rimanga sulle stesse posizioni, e, che, anzi la situazione peggiori, certo che Bush è stato un apri pista e ha contribuito in notevole misura per arrivare questa brutta situazione.

    E’ il crollo silenzioso del capitalismo, certamente meno appariscente. Nessun muro cadrà rovinosamente a terra, nessun morto cadrà sulla pubblica via per mano di rivoluzionari che spazzano via ogni resistenza.
    Niente di tutto questo: la sua morte, la sua fine porta un altro nome: brutale recessione, questa sarà la sua tomba.

    Stiamo assistendo al dilagare delle cosiddette economie povere: Cina e India in prima fila.
    Le moltitudini silenti hanno preso coscienza della loro immensa forza e avanzano implacabilmente.
    Il Capitalismo è prigioniero dei suoi afanni, dei suoi spietati egoismi, così come il Comunismo era stato prigioniero del suo spirito antilibertario, la frana è inarrestabile.

    Ora tutto sta a trovarsi in un Paese che interiorizzi questo dato di fatto e trovi rimedio al più presto, non sarà facile, forse e scrivo forse, sarà impossibile.
    Voi statunitensi avete già messo le mani avanti scatenando un paio di guerre per aggiudicarvi l’unica risorsa che può tenere testa alla manodopera orientale: l’oro nero, il petrolio.
    Ma è un palliativo, una pezza, inesorabile sarà il crollo del capitalismo, del resto la storia ci insegna che nulla può durare in eterno.

    La verità è che diventeremo tutti più poveri e le ricchezze si sposteranno ad est del pianeta, questo sta già succedendo e si può benissimo riscontrare.

    Però tornando al mio intervento n. 92 il partito politico della Lega è un’accozzaglia di rozzi ciarlatani e non è assolutamente da accostare all’amministrazione Obama, la Lega non è che con i vistosi tagli possa effettuare il federalismo e questo la Lega di Bossi lo sa benissimo, sono degli imbroglioni, ingannano scientemente il popolo.

  38. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Diario di bordo
    La mia dolce meta´desiderava finalmente tre cose:- visitare Venezia, Roma e assistere al Palio di Siena.
    Per necessita´, come anche circa 10 anni fa´ho affittato un camper.
    Alle ore 11:00 del 30 Giugno siamo partiti, e per la prima volta in vita mia la direzione non e´stata Stoccarda-Chiasso ma München Villach, dove ho fatto una piccola deviazione per Udine e Gorizia, non ero mai stato da quelle parti. Abbiamo fatto numerose pause ma alla fine siamo arrivati a Venezia verso le 2:00 e dopo una bella spaghettata ed un meritato riposo ci siamo accinti ad esaudire il primo desiderio della mia piccola Vikinga, cara Venezia… cosi cara …..e cara.
    Ma non e´stato un grande problema, mentre la mischpoche si sorbiva gelati e intrugli vari io ho fatto una capatina al casino´ed ho recuperato tutto in pochi minuti, per cui a Venezia non rimarra´ del mio sudato lavoro nemmeno un Cent, al contrario siamo ripartiti in attivo. Durante il viaggio verso Pisa, dove avevo un appuntamento con un caro amico che mi aveva gia´ procurato 5 biglietti per il Palio, abbiamo riso tanto…. riso sugli Altoatesini che per dispetto fanno finta di non capire l´Italiano, per quel signore che aveva una maglietta con su´ scritto:-” Meno Internet , piu´Cabernet” e di quel cartello in un locale pubblico nella provincia di Gorizia dove c´era scritto:-“Guida di meno perche´devi bere”.
    Il giorno 2 ci siamo visti il Palio di Siena, entusiasmante ed unico, era la seconda volta che lo vedevo, la prima volta risale al 1965 0 66 ,non ricordo esattamente, durante i sei mesi di servizio militare a Pisa. Durante tutte le uscite e le entrate dei fantini , i loro parlottii ,i loro sguardi, quando si sistemavano per la partenza c´era sempre un solo cavallo che si metteva sempre di traverso, mantello grigio , della contrada Selva, cosi ho detto ai miei che quello era il cavallo che avrebbe vinto, ne´ero sicuro e ci avrei scommeso.E cosi e´stato.
    Il 3 e il 4 e il l´ho abbiamo passato a Roma, ospiti di amici che hanno una villa ad Ostia. Roma , citta´ anche a me molto cara, per averci passato parecchi anni, circa un anno da militare , ed altri due in seno alla mia comunita´. Nel quartiere Ebraico (ghetto) abbiamo mangiato in un ristorante, per primo riso coi carciofi , secondo cernia cucinata con patate e spezie , contorno gambi di carciofi in succo di limone, e dolcetto cre´pes parve , il tutto annaffiato da un Brunello di Montalcino Kosher. Pieni e soddisfatti, io molto alleggerito……. nel portafogli, (peccato che a Roma non ci sono Casino´), ci siamo avviati verso il Colosseo.
    Il 5 Luglio, concluso questo tour, finalmente il tratto conclusivo dove siamo arrivati alle 15:30, quasi in contemporanea con Alessandro, che per motivi di lavoro aveva dovuto dovuto prendere l´areo. Rodolfo

  39. Rodolfo
    Rodolfo says:

    .Dimendicavo …poco prima di uscire per prendere la Roma -Napoli, leggo in un muro di un palazzo una scritta a vernice rossa:-
    Di Aids si muore.
    Chissa´quando di sotto qualcuno aveva scritto:-
    “E perche´con l´INPS se campa?”
    Ach Italia…..Italia , quanto ti amo. Rodolfo

  40. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Io mi domando, quante generazioni saranno necessarie per far capire a chi vuol credere in D-o , che di D-o ce´ n´e´ uno solo.
    Chi non crede in D-o gli rimane la Costituzione del proprio paese e l´etica che sono anche cose buone, credo che la Costituzione di tutti i paesi del mondo nei primi articoli contenga proprio il rispetto per il suo simile, tranne naturalmente per il pazzo di Teheran e Hamas che oltre al Corano nella loro Charta viene prevista e promossa l´eliminazione di Israele e del popolo Ebraico.
    Ma questo e´un´altro problema.
    Da circa 10 giorni gira su you tube un video che oramai e´diventata una hit , strano che sia sfuggita a qualcuno, ma ci penso io :-
    http://www.bild.de/BILD/politik/2010/07/06/israel-soldaten-auf-tanz-patrouille/video-sorgt-fuer-aerger.html
    I sei soldati vanno di pattuglia all´alba e mentre il Muezzin sfocia la sua litania, i soldati prendono posizione e si mettono a ballare sulle note di Tick Tock ed e´cosi che segue una “una Macherena in the street of Hebron.
    La citta´di Hebron , per chi non lo sa´ , non e´ solo la citta´interrottamente abitata piu´vecchia del mondo, ma anche la citta´ dove vivono i fanatici fondamentalisti religiosi, da ambo le parti s´intende. La citta´dove , si racconta, Isacco e Ismaele si ritrovarono in occasione della morte del padre Abramo.
    In questa citta´, le masse aizzate dal famigerato Mufti al-Husseini, nel 1929 misero in atto un Pogrom e furono uccisi circa 70 Ebrei. Nel Febbraio 1994 , 70 anni dopo un certo Baruch Goldstein entro´in una Moschea ed uccise 30 Arabi che si trovavano li a pregare.
    Per Hamas e per la Jihad Islamica questa fu´un occasione per nuove dimensioni di vendetta, cosi cominciarono nuovi attentati che portarono agli 8 morti di Afula, ai 5 di Ashdod ed ai 5 di Hadera.
    Il culmine si ebbe ad Ottobre in Tel Aviv che costo la vita ad altri 24 esseri umani e con piu´di 80 feriti.
    Gli accoliti di Hamas sono ad Hebron circa l´80% della popolazione Palestinese, di contro hanno l´organizzazione di Gush Emunim.
    Non e´dunque un mistero che il servizio militare da quelle parti non e´ ben gradito. Cosi qualcuno ci prova magari per dimostrare la violenza , la pazzia e la assurdita´di quella situazione con una azione umoristica nella speranza che anche la controparte capisca che altre vie sono possibili e cioe´quella dell´amore per il prossimo e del desiderio della gioia. Questo e´secondo il mio parere , quello che volevano dimostrare i soldati della brigata Nahal Nr. 50, con il loro ballo durante una pattuglia tra le strade di Hebron , ma certamente non la passeranno liscia.

    Chi pero´ crede che che certe cose sono possibili solo in Israele, si sbaglia.
    http://www.youtube.com/watch?v=bbzYpN3ldKs
    In questo senso, dato che sono sicuro che il campionato del mondo lo vincera´la Spagna direi:-
    Es mejor bailar que hacer la guerra….
    Rodolfo

  41. sylvi
    sylvi says:

    Poichè la geografia , nelle scuole italiane, è materia negletta e dimenticata, devo provvedere, fin dove mi è possibile, alle correzioni.

    I “signore” del 95, transitando da Monaco a Villaco NON può aver incontrato “altoatesini”; salburghesi, carinziani…sì.
    Spiegatelo ai vostri figli e nipoti!

    Buona e calda giornata!

    Sylvi

  42. Lucia Vendramin
    Lucia Vendramin says:

    Lei non la racconta giusta, oppure lei a Venezia s’è recato con la fantasia.
    Per entrare al casinò, sopratutto quello di Venezia e Montecarlo per i signori maschi è obbligatorio l’abito nero o blu, oppure lo smoking, o il thait, oppure rigorosamente in giacca e cravatta, altrimenti mio caro non si entra.
    Le signore devono essere eleganti come i signori e forse più, abito lungo nero oppure rosso è preferibile.
    Inoltre per conoscenza diretta le dico che trovare a Venezia un ristorante che prepari una pastasciutta alle ore 14 è assai difficile per non dire impossibile.
    Non è pensabile che lei abbia viaggiato per mezza Europa con un abito scuro nel bagagliaio, non è credibile, e poi al casinò si entra assai riposati e sbarbati.
    Allora mio caro quì sul Blog Arruotalibera: Ccà nisciuno è fesso, come dicono a Napoli, buona giornata mio romanziere in erba.

  43. Popeye
    Popeye says:

    Il muro di Berlino è caduto da parecchio tempo, il comunismo sovietico s’è dissolto nel nulla, ma allora gli USA cosa sono, se non avvoltoi o famelici squali come qualcuno quì nel blog li aggettiva, rubano con l’inganno o con la corruzione le risorse di altri paesi.
    ——————
    Caro Damocle,
    Vai a hahare!

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