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FINALMENTE GETTATA NEL CESTINO DELLA CARTA STRACCIA LA MONTAGNA DI BALLE SUL MISTERO DELLA SCOMPARSA DI EMANUELA ORLANDI.

E’ confermato quanto ho scritto su Blitz il 22 aprile ( http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/emanuela-orlandi-inchiesta-presto-archiviata-perche-dopo-32-an-2165264/ ): dopo ben 32 anni, cala il sipario sul mistero Orlandi: che, come avevamo anticipato più volte, resta senza soluzione assieme al mistero ruota di scorta della scomparsa della giovanissima Mirella Gregori. Il procuratore della Repubblica di Roma, Giuseppe Pignatone, ha infatti dovuto prendere atto che ha racimolato solo un pugno di mosche e tante chiacchiere anche l’inchiesta giudiziaria nata nel 2008 con le “rivelazioni” della ex tossicomane ed escort Sabrina Minardi ( http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/cronaca/emanuela-orlandi/emanuela-orlandi/emanuela-orlandi.html ) e accompagnata negli ultimi due anni dalle “rivelazioni” del fotografo romano Marco Fassoni Accetti ( http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/emanuela-orlandi-flauto-di-marco-fassoni-accetti-dai-resti-di-studio-cine-roma-1888707/ ). Che ora per il fiume delle sue narrazioni auto accusatorie si avvia a essere spedito davanti ai giudici per il reato di calunnia quanto meno contro se stesso. A ore o al massimo domani il comunicato della Procura.
Nel 1997 c’era già stata un’altra archiviazione decisa dall’allora giudice istruttore Adele Rando ( http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/emanuela-orlandi-risponde-nicotri-giovacchino-non-ha-letto-mio-1771.htm ), che pure dovette prendere atto che l’inchiesta dopo 14 anni di indagini aveva accumulato molto fumo, ma neanche un po’ di arrosto.
Pignatone in persona ha chiesto l’archiviazione. E siccome il capo della Procura è lui la sua richiesta equivale a una decisione. Decisione concorde con le richieste e le convinzioni del sostituto procuratore Simona Maisto e della sua collega dell’antimafia Roberta Calò. Ma parzialmente in contrasto con quanto avrebbe invece preferito il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo. Questi avrebbe infatti preferito poter approfondire meglio la figura di Marco Fassoni Accetti ( http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/emanuela-orlandi-fassoni-accetti-il-flauto-1542471/ ), che auto accusatosi del “rapimento concordato” con le due ragazze e realizzato per conto di una “fazione vaticana in lotta contro un’altra fazione” non ha mai fornito nessun nome di suoi complici, ma che si sarebbe dimostrato a conoscenza di particolari, a dir vero di poco conto, noti solo ai magistrati. Ma a Roma è difficile che un segreto possa davvero restare tale: un magistrato può essere muto quanto vuole, ma come è noto c’è sempre qualcuno tra i vari preposti alle investigazioni che per i più disparati motivi non sa tenere la bocca totalmente chiusa, specie con i giornalisti. Come è successo tra l’altro con Sabrina Minardi, arrivata a spacciarsi per “amante decennale del boss Enrico De Pedis” ( http://www.affaritaliani.it/cronache/segreti_banda_magliana_sabrina_minardi240910.html )
Escono così definitivamente di scena sia don Piero Vergari ( http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/emanuela-orlandi-nuzzi-tv-la7-scioglie-1485198/ ), il rettore della basilica di S. Apollinare trattato a pedate da vari mass media – ma NON dai magistrati – per avere permesso nella basilica la sepoltura di Enrico De Pedis, preteso boss della cosiddetta banda della Magliana per quanto sempre assolto anche dalla semplice accusa di averne anche solo fatto parte come gregario. E con don Vergari escono di scena tutti i vari nomi che “supertestimoni” e sicofanti vari hanno voluto inchiodare come membri o come altri boss della stessa banda maglianese dai soprannomi e nomignoli quali i vari “Cilletto”, “Giggetto”, al secolo Angelo Cassani, Libero Angelico, Gianfranco Cerboni, ecc. Uscito di scena anche Sergio Virtù, che la Minardi nelle sua “rivelazioni” aveva promosso ad “autista di De Pedis”, pur non avendo mai De Pedis – che ora può finalmente riposare in pace – avuto un autista nell’intera sua vita. Ovvio che il Procuratore riservi qualche sospettino a carico della Magliana e dintorni, se non altro per evitare di sentirsi appioppare l’accusa di “avvocato difensore di De Pedis e della banda della Magliana”.
E può finalmente non essere più soggetta a insulti e sospetti indebiti la sua vedova Carla De Pedis, la cui salute non è stata certo fortificata dalle ondate di accuse di certi mass media a partire da quando nel settembre 2005 il programma televisivo “Chi l’ha visto?” sulla base – incredibile ma vero – di una telefonata anonima, per giunta abborracciata, ha iniziato la sua lunga campagna contro la tomba di De Pedis in S. Apollinare e a favore delle accuse, le più fantasiose e inattendibili, che volevano “il boss della Magliana” autore del “rapimento” della Orlandi ( http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/emanuela-orlandi-rapita-da-banda-della-magliana-depistaggio-2033089/ ). E’ stata l’insistenza mediatica di “Chi l’ha visto?” a innescare l’entrata in scena della “supertestimone” Minardi.
Sotto questo profilo, non è escluso che debba rispondere di calunnia anche Antonio Mancini, pluriassassino scarcerato innanzitempo e diventato anche lui un “supertestimone” di “Chi l’ha visto?”, ma non certo per i magistrati. Mancini infatti era già stato bollato come inattendibile da più di una sentenza.
Soddisfatti gli avvocati Maurilio Prioreschi e Lorenzo Radogna, legali delle vedova Carla De Pedis e poi anche di don Vergari:
“Per rispetto verso i magistrati, preferiamo aspettare le motivazioni della Procura prima di dire la nostra. Per ora possiamo solo dire che è’ stata dura, a volte molto dura assistere a tanto scempio da parte di “supertestimoni” uno più falso dell’altro e di mass media troppo disinvolti, ma finalmente le ondate di fango sono state arrestate e respinte. Ora speriamo che certi personaggi fissati tornino alla realtà. In particolare, speriamo di non sentir più parlare delle “rivelazioni” di Alì Agca ( http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/emanuela-orlandi-papa-francesco-ali-agca-pietro-orlandi-peronaci-snobbati-2075373/ ), delle quali abbiamo perso il conto”.
Contento anche don Vergari:
“Come lei sa bene, perché è l’unico giornalista con cui parlo ( http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/emanuela-orlandi-don-vergari-ossa-vecchie-1421229/ ), non mi sono mai preoccupato per queste accuse balzane e certo non cristiane contro di me e non solo. L’inchiesta non poteva che concludersi così, a meno di un impazzimento generale. Ora spero che i bugiardi si ravvedano. Avranno anche loro una coscienza. Dovrebbero capire quanta dolore e quanta sofferenza hanno seminato… Per cosa poi? Io li ho già perdonati. Da tempo”.
Chi non ci fa una bella figura, oltre a Fassoni Accetti, è l’ex onorevole, ex sindaco di Roma, ex vice primo ministro ed ex ministro della Cultura Walter Veltroni, che aveva dato sostegno politico alla battaglia contro De Pedis e annessa sepoltura ( http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/nicotri-veltroni-sbagliato-parlare-di-de-586927/ ). Sostegno per correre in soccorso di “Chi l’ha visto?”, programma di Raitre e quindi “in quota” al partito di Veltroni quale che esso fosse man mano che cambiava nome e natura.

Per chi volesse approfondire l’argomento segnaliamo i seguenti link. Con una avvertenza: i link che non sono preceduti dalla scritta http://www. vanno copincollati in Google cliccando poi per la ricerca:

http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/manuela-orlandi-egidio-avvocato-rapimento-1125014/
http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/pino-nicotri-sul-caso-orlandi-nel-mio-libro-ce-tutto-manuela-non-fu-rapita-depistaggi-per-coprire-qualcuno-molto-alto-in-vaticano-456204/
Emanuela Orlandi. Marco Fassoni Accetti: 5 perché i magistrati non gli credono
Emanuela Orlandi. Flauto di Marco Fassoni Accetti dai resti di studio cine Roma?
Emanuela Orlandi. Marco Fassoni Accetti, morte di José Garramon: sentenza, ombre
Marco Fassoni Accetti. La sentenza Garramon smentisce le sue parole
http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/mistero-orlandi-silvana-fassoni-madre-di-1855069/
http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/emanuela-orlandi-mistero-del-flauto-del-1546277/
Emanuela Orlandi. Fassoni Accetti vs Corriere: falso Boston. E Chi l’ha visto..
Emanuela Orlandi. Fassoni Accetti: “Peronaci (Corriere) non ha capito, travisa”
Emanuela Orlandi: mistero sui rapporti fra Pietro e “superteste”
Emanuela Orlandi: 30 anni dopo, copione misterioso
Emanuela Orlandi e il mistero della 127 nel Tevere
http://www.blitzquotidiano.it/page/7/?s=emanuela+orlandi
http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/emanuela-orlandi-mirella-gregori-flauto-teschi-misteri-1544874/
Emanuela Orlandi: capelli perizia finita e deludente ma i misteri continuano
Emanuela Orlandi. Marco Fassoni Accetti: 5 perché i magistrati non gli credono
Emanuela Orlandi. Eredità di zia porta a morte presunta. Fine del mistero?
Emanuela Orlandi. Fassoni Accetti vs Corriere: falso Boston. E Chi l’ha visto..
http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/emanuela-orlandi-papa-francesco-ali-agca-pietro-orlandi-peronaci-snobbati-2075373/
http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/mistero-pietro-orlandi-emanuela-1238611/
http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/emanuela-orlandi-mito-rapimento-banda-magliana-tomba-riaprire-renato-de-pedis-641306/
“Emanuela Orlandi è viva”: ma a Roma, non a Londra!
Emanuela Orlandi, Ali Agca il ritorno allunga la lista di ballisti
Ali Agca espulso. Su Emanuela Orlandi solo fantasie, Papa Francesco lo scansa
Emanuela Orlandi: Alì Agca e Fassoni Accetti, documenti fuffa
http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/emanuela-orlandi-da-luigi-gastrini-marco-1718778/
Emanuela Orlandi, Fassoni Accetti contro Peronaci: “Scrive bugie, rettifichi”
Emanuela Orlandi. Luigi Gastrini condannato, Fabrizio Peronaci non chiude porta
Emanuela Orlandi – de Rothschild. Marco Fassoni Accetti: “Gennaro Egidio legame”
Emanuela Orlandi. Fassoni Accetti vs Corriere: falso Boston. E Chi l’ha visto..
Emanuela Orlandi. Fassoni Accetti: “Peronaci (Corriere) non ha capito, travisa”
http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/rapimento-emanuela-orlandi-la-farsa-del-960384/
Emanuela Orlandi, quanti si accaniscono sulla sua memoria
Emanuela Orlandi, fine inchiesta. Davanti al Senato non passò, mistero infinito

1) – La follia dell’uscita dall’euro e della “svalutazione competitiva”; 2) – Le “sviste” di “Chi l’ha visto?” per mandare avanti l’Emanuela Orlandi Show

1) – La follia dell’uscita dall’euro e della “svalutazione competitiva”

Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**

Dopo i recenti exploit populisti in varie regioni europee, anche le elezioni tedesche di settembre potrebbero riservare qualche brutta sorpresa. Infatti in Germania è sorta una nuova formazione politica che mette al centro l’abbandono dell’euro.

Noi riteniamo che si debba dire con chiarezza e documentare con dovizia che l’uscita dall’euro non rappresenta una soluzione ai problemi ma l’inizio di un incubo i cui effetti potrebbero esser ben peggiori di qualsiasi altro scenario.

Non siamo i cantori delle bellezze del Trattato di Maastricht né della “perfezione geometrica” dell’euro. Sappiamo che è stato fatto male, che c’è molto da migliorare. Ma sarebbe pura follia politica ed economica far saltare il processo di unità europea.

Solitamente l’uscita dall’euro viene giustificata con la riacquisizione della sovranità monetaria nazionale e quindi con la possibilità di battere moneta, di emissione di nuovo debito e di svalutazioni competitive.

Queste ultime sono il cavallo di battaglia degli euroscettici, il che rivela una sostanziale ignoranza dei principi basilari dell’economia.

Essi sostengono che il ritorno alla moneta nazionale potrebbe permettere appunto la sua svalutazione, rendendo i prodotti nazionali più competitivi sui mercati internazionali. L’aumento delle esportazioni diventerebbe così il volano della ripresa delle produzioni, dell’occupazione  e dell’intera economia.

La verità è un’altra. Il ritorno alla moneta nazionale, per qualsiasi paese Eu, Italia inclusa, lascerebbe l’intero ammontare del debito pubblico e privato, in larga parte in mani estere, denominato in euro oppure in dollari. Soltanto i cittadini risparmiatori potrebbero convertire i loro risparmi, a cominciare dai bot, in titoli denominati nella nuova moneta nazionale, ma gli altri titoli di debito resterebbero come prima. Comunque la riconversione completa equivarrebbe ad una dichiarazione di default nazionale.

Sarebbe possibile finanziare il debito esistente e aumentarlo, come si propone, soltanto a tassi di interesse molto più alti di quelli attuali. Si ricordi che, dopo la crisi del 1992 e la svalutazione della lira, gli interessi dei bot a breve arrivarono fino al 17%!.

Tutte le importazioni, a cominciare dal petrolio e dal gas, sono calcolate in dollari o in euro. Per l’Italia sarebbe perciò lo sconquasso finale delle sue finanze. Gli aumenti dei costi di importazione e del finanziamento del debito si tradurrebbero inevitabilmente in una inflazione galoppante con una drammatica perdita di potere d’acquisto.

E’ difficile immaginare come si possano così ampliare le fette di mercato per le proprie esportazioni. In questa logica per diventare competitivi occorrerebbe abbattere i costi che ancora una volta colpirebbe il lavoro. Ciò vorrà dire innescare nuovamente quel vortice recessivo fatto di meno reddito, meno consumo, meno produzione, meno entrate fiscali, meno disponibilità di bilancio.

L’economia italiana, sulla scia di quella tedesca, non può competere nei settori legati alle vecchie tecnologie mentre le economie emergenti operano con salari bassissimi. Invece bisognerebbe puntare sulle nuove tecnologie e determinare il prezzo e il mercato sulla base della loro qualità e della loro innovazione.

L’uscita dall’euro anche del più piccolo Paese innesterebbe una reazione a catena che porterebbe progressivamente al collasso dell’Ue. Si metterebbe in moto un’inevitabile guerra commerciale protezionista. Ci rimetterebbero tutti. Anche la Germania.

Sarebbe una destabilizzazione globale! Purtroppo non è impossibile. La storia europea del secolo scorso ha fatto conoscere “cose” che i popoli non avrebbero mai ritenuto possibili.

Certo la situazione attuale non è tollerabile. Non si può permettere che i cittadini siano portati ad una tale disperazione e povertà da voler preferire l’inferno.

A nostro modesto avviso serve più Europa. L’impegno prioritario del costituendo governo dovrebbe mostrare maggiore decisione nel consesso europeo per rendere più efficaci e solidali le scelte politiche ed economiche dell’Unione.

*Sottosegretario all’Economia del governo Prodi **Economista

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2) – Per chi vuole tenersi aggiornato sul modo col quale si continua a mentire sul caso di Emanuela Orlandi in modo da suggestionare il pubblico come fossero tutti beoti e favorire l’audience, ecco un altro bell’esempio:

http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/emanuela-orlandi-chi-lha-visto-flauto-mistero-1538698/

Usa: medaglie restituite per protesta. Italia: “Chi l’ha visto?” insiste con l’Emanuela Orlandi Show

Questa volta vi propongo alcuni link. Il primo, boicottato e mai trasmetto in Italia, mostra un raduno di militari o ex militari Usa che buttano via le medaglie al valore ricevute nelle varie azioni “di pace”. Un’iniziativa che fa piazza pulita di tanta, troppa retorica inganna popolo e soprattutto inganna giovani. Gli altri sono link di miei articoli per Blitz riguardanti il fino ad ora inutile e indecoroso clamore creato da “Chi l’ha visto?”, il programma di Raitre condotto da Federica Sciarelli, sul caso Orlandi con il ritrovamento del “flauto di Emanuela” (?!). Ritrovamento che va ad aggiungersi agli ormai 8 anni 8 di panzane e mitomanie veicolate da tale programma. Sono messi in ordine cronologico e sono interessanti anche i commenti decisamente velenosi di Pietro Orlandi, con annessi fan, contro di me e le mie risposte a tono. Traete voi le conclusioni, se credete.

Questo andazzo avvalorato da “Chi l’ha visto?” ha come unico risultato la diffusione di sfiducia nelle istituzioni e in particolare contro magistratura,  avvalorando le ipotesi più strampalate di complotti che qeasta volta non sono più demoplutosocialmassonici, come diceva il Cavaliere in camicia nera anziché azzurra, ma di altro tipo. Sempre comunque deliranti. Insomma, “Chi l’ha visto?” affianca di fatto Berlusconi nel delegittimare la magistratura e semina qualunquismo a piene mani: il risultato lo si vede anche alle elezioni. Per essere Raitre una rete “de sinistra”  chiarisce bene cos’è oggi la sinistra. Che s’è suicidata definitivamente scegliendo come suo candidato presidente della Repubblica l’ottantenne Franco Marini.

Nel frattempo le bombe alla maratona di Boston si stanno rivelando un prodotto forse locale, di qualche mente malata yankee intossicata dal mito, dalla retorica e dagli sporchi interesse di bottega delle armi o di qualche immigrato rancoroso perché malamente americanizzato. Si griderà ovviamente ad Al Qaeda, come se i suoi fanatici fossero tipi da bombe fatte in casa usando pentole a pressione… Purtroppo a questo mondo non c’è limite non solo all’umana ferocia, me neppure al ridicolo. Vedremo. Intanto s’è rivelata ancora una volta la prontezza degli untori a scatenarsi contro i “terroristi islamici” o simili, avvalorando anche un quantità di vittime assai più grande del reale. Fermo restando che le vittime sono comunque troppe e che purtroppo ce ne sono una dozzina in condizioni critiche. A molti sono stati amputate parte degli arti inferiori. Il demone Usa amante delle armi diffuse a gogò ha già silurato il tentativo di Obama di varare una legge più decente, cioè più restrittiva della vergognosa licenza di acquisto oggi vigente.   L’esplosione di una fabbrica di fertilizzanti chimici del Texas, con annessa strage e devastazione, pare voler sottolineare l’esistenza di tale rovinoso demone.

https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=RDcL4xtQwds#!

http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/il-flauto-di-emanuela-orlandi-vero-1523501/

http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/emanuela-orlandi-il-flauto-si-compra-su-1524679/

http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/emanuela-orlandi-mistero-bidoni-gianluca-1527038/

http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/emanuela-orlandi-il-flauto-mistero-sospetti-1529283/

http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/emanuela-orlandi-flauto-yamaha-ramponecazzani-1531113/

Bergoglio, probabile Wojtyla dell’America Latina. In Argentina ha taciuto? Come Pio XII con la Germania e Togliatti e il Pci (Napolitano compreso) con Stalin. L’atroce dilemma Wojtyla-Emanuela Orlandi

Strano. Nessuno, eccetto il mio collega Andrea Tornielli su La Stampa, ha previsto che tra i papabili c’era anche Bergoglio, eppure era stato il cardinale più votato dopo Ratzinger quando questi venne eletto papa. Una svista  che la dice lunga sulle pecche della nostra informazione, che qui incassa il secondo fallimento, il secondo clamoroso “buco” come si dice in gergo, subito dopo la mancata previsione del boom elettorale di Grillo. Per non parlare dei 30 anni di frottole sul caso Orlandi…. Nessuno, ecctto Tornielli, s’è ricordato del suo nome prima e durante il conclave, eppure ora tutti fanno a gara a chi sa di più cosa farà il nuovo papa. S’è gettato a capofitto nella gara anche Eugenio Scalfari: non pago delle fregatura ricevuta alla vigilia di Natale da Mario Monti, della quale si è lamentato alla grande su Repubblica, ora sempre su Repubblica spiega in dettaglio cosa farà papa Bergoglio e perché ha scelto di chiamarsi Francesco (  http://ricerca.gelocal.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/03/15/un-prete-di-strada.html ). Ad alimentare le previsioni di Scalfari c’è la propria soddisfazione per avere scritto il 12 febbraio e il 10 marzo, parlando de “Il rebus che il Colle dovrà sciogliere”,  che se il futuro papa non fosse stato un uomo della Curia avrebbe potuto chiamarsi Giovanni XXIV, in prosecuzione col “papa buono” Roncalli, oppure Francesco. Previsione azzeccata, sia pure a metà. Speriamo ora che le previsioni di venerdì 15 marzo non siano il bis di quelle natalizie su Monti.

Nel mio piccolo, ho l’impressione che Bergoglio sarà il Wojtyla del Centro e Sud America. Wojtyla lo elessero per indebolire e dare la spallata finale all’Unione Sovietica già dissanguata dalla forsennata corsa al riarmo condotta dagli Usa. Bergoglio mi pare lo abbiano eletto per contrastare e sconfiggere la tendenza di alcuni governi sudamericani a recuperare le radici indigene, cioè indie e non europee, e a lanciare la terza via, cioè una sorta di socialdemocrazia o comunque maggiore attenzione al popolo. Terza via perché diversa da quella di Cuba, ma ancor più diversa da quella degli Usa. Metere in pista su vasca scala la socialdemocrazia o una più decisa attenzione alle masse popolari può diventare per gli Usa e per il suo declinante predominio WASP (acronimo di White, Anglo, Saxon, Protestant) più pericoloso di Cuba. Teniamo presente che secondo le ultime proiezioni del Census Bureau negli Usa la popolazione bianca di origine europea  si avvia a perdere il suo primato demografico. Oggi è ispanico – quindi di fatto con componente di origine india – un cittadino su sei, nel 2060 il rapporto diventerà di uno a tre. Ci sono inoltre i filoni evangelici, pentecostali, ecc., che, come fa notare anche il forumista “alberto C.”,  nelle Americhe stanno diventando concorrenti pericolosi. Continua a leggere

Per tenere in piedi l’ormai nauseabondo Emanuela Orlandi Show nuove calunnie e insinuazioni su don Piero Vergari. La grande balla sull’esorcista della Santa Sede don Gabriele Amorth “rivelatore” della morte “orgiastica” di Emanuela.

PREMESSA

Come forse avrete notato se l’argomento non ha suscitato la vostra repulsione, la scomparsa di Emaneuela Orlandi, avvenuta nell’ormai lontano 22 giugno 1983, è trattato in modo sempre più cialtronesco e in spegio alla più elementare decenza giornalistica. Dopo avere seminato false pista a piene mani, a partire da quella dei terroristi turchi che volevano liberare Alì Agca, l’attentatore di papa Wojtyla, si è passati a 7 anni di presa in giro con la pista della banda della Magliana e del defunto Enrico De Pedis, promosso post mortem a grande capo della banda dalla malafede e scarsa professionalità di troppi giornalisti assecondati da politici tanto “buonisti” quanto incapaci e vanesii. Per 7 anni il programma televisivo di Raitre “Chi l’ha visto?” e annessi e connessi hanno suonato la grancassa che aprendo la bara di De Pedis si sarebbe trovata la verità del caso Orlandi. La bara è stata infine aperta e l’intero sotterraneo della basilica di S. Apollinare che la ospitava è stato trivellato, con un atto inqualificabile della magistratura, ma ovviamente il bandolo della maleodorante matassa non s’è trovato. Da allora i mass media si sono scatenati contro l’ex rettore della basilica, don Piero Vergari, che con altre quattro persone ha una comunicazione giudiziaria come semplice atto dovuto per poter procedere ad alcuni controlli sul caso Orlandi. E’ evidente il tentativo di far restare in piedi almeno i calcinacci della ossessiva pista sballata caratterizzata dal nome di De Pedis, inventando man mano ritrovamenti di ossa umane sospette, crani, mandibole e perfino due scheletri di donna nei sotterranei di S. Apollinare. Ora c’è la follia della terra trovata scavando nell’ex cimitero sotterraneo della chiesa, come se scavando nel sottosuolo anziché terra ci si aspettasse di trovare farina o noccioline.

Pur di dare addosso a don Vergari accade che nel gruppo fondato su Facebook da Pietro Orlandi, per raccogliere adesioni nel vano tentativo di convincere con una petizione genuflessa papa Ratzinger a rivelare finalmente la verità sulla fine di sua sorella, si arrivi a dipingere don Piero come un omosessuale che corrompeva preferibilmente giovani africani. Il giornalista Fabrizio Peronaci, destinatario della mia lettera aperta inviatagli mesi or sono come puntata di questo blog, alla quale ovviamente non ha mai risposto anche se con comuni conoscenti minacciava sfracelli a mio danno, è arrivato a fare insinuazioni delle quali infine deve essersi vergognato lui stesso, finalmente. In un articolo per il Corriere della Sera del 5 settembre l’usuale recarsi in Vaticano di don Piero per andare in farmacia, al bancomat e negli archivi chiamati Archivio Segreto Vaticano è stata trasformata in cosa considerata dentro il Vaticano un probabile rintanarsi nella Stato pontificio in vista di “sviluppi delle indagini”, cioè di un eventuale mandato di cattura. Colmo del ridicolo e dell’assurdità, Peronaci ha voluto far notare che gli archivi sono “gli stessi in cui lavorò per qualche tempo la figlia di un funzionario dei servizi segreti indagato a fine anni 80“. Come se questo particolare insignificante possa essere la prova di manovre di don Piero con i servizi o addirittura una sua appartenenza ad essi. Come dire che poiché il Vaticano è frequentato da un certo papa Ratzinger allora questi e don Piero probabilmente sono ciccia e pappa…

Di averla fatta fuori dal vaso questa volta più del solito se ne deve essere accorto lo stesso Peronaci o qualche caposervizio del Corriere. Infatti in seguito su corriere.it l’odiosa allusione ai servizi segreti e alla latitanza è stata tolta, E’ però rimasta sull’edizione cartacea. E che sull’edizione cartacea quelle affermazioni ci fossero lo dimostra anche un zelante ed esagitato membro del gruppo Facebook di Pietro Orlandi, tale Mauro Valentini, che ha avuto la bella idea di pubblicare per intero le insinuazioni di Peronaci e di dichiararsi allibito per la mancanza di reazioni forti contro don Piero, che descrive per giunta come un ghiottone di ragazzini preferibilmente africani.

NOVITA’ ODIERNE

Tutto ciò premesso tanto per darvi la misura di dove siamo arrivati, vale a dire al giornalismo più putrefatto dei cadaveri di cui parla, ho appurato che il “grande scoop” dell’esorcista don Gabriele Amorth, che oltre tre mesi fa parlava di Emanuela morta a seguito di orge vaticane, è solo una balla colossale. Amorth NON ha mai fatto quell’affermazione. Balla colossale, ma rilanciata da tutti i mass media e bevuta avidamente dall’intera opinione pubblica che ha ancora il fegato di seguire questa interminabile telenovela. Per appurarlo non ho dovuto fare altro che telefonare a don Amorth e, come lui mi ha fatto chiedere, inviargli le mie domande per lettera, alle quali ha risposto. Domanda inevitabile: come è possibile che per oltre tre mesi filati a NESSUN giornalista sia venuto in mente di contattare don Amorth e chiedergli conferme? Io non sono certo un genio del giornalismo e credo neppure l’unico che usa verificare le notizie per evitare di scrivere cazzate, anche se a volte può capitare a tutti, me per primo, motivo per cui è particolarmente inspiegabile questa inazione di TUTTI che è diventata ignavia di tutti. Certo, mi si può rimproverare di essermi mosso solo dopo un paio di mesi, ma almeno mi sono mosso! E poi chiunque è in grado di capire che dato il clamore, suscitato certo non per caso dalla bufala della morte orgiastica della Orlandi, era meglio aspettare che la temperatura scendesse un po’ onde evitare di essere mandato al diavolo. Anche se un esorcista come don Amorth il diavolo lo combatte anziché spedirgli i rompiscatole come me. Continua a leggere

Ed ecco puntuale il tentativo – lanciato dall'”esperto” Alessandro Meluzzi – di minare con una balla clamorosa la mia credibilità di giornalista che si occupa da dieci anni della scomparsa di Emanuela Orlandi. Tentativo imprudentemente benedetto da Pietro, fratello di Emanuela

Che la scomparsa della bella sedicenne vaticana Emanuela Orlandi sia stata trasformata da tragedia privata, della sua famiglia che l’ha persa nel 1983, a show e ormai anche a farsa macabra, è cosa nota. Specie ai lettori di questo blog. Ed è ben noto che per tenere in piedi lo show non sono stati risparmiati i numeri e le invenzioni più indecorose, alle quali purtroppo si è arresa anche la magistratura con la devastazione dell’antico cimitero sotterraneo della basilica romana di S. Apollinare. Ormai però si va avanti solo ed esclusivamente a base di frottole e diffamazioni, ed eccetto rarissime eccezioni  non c’è giornale o programma televisivo che eviti di sporcarsi nel gioco al massacro altrui. Federica Sciarelli, conduttrice di “Chi l’ha visto?”, che sulle accuse anonime e false ha fatto la sua fortuna negli ultimi 7 anni, per poter continuare ad attirare i gonzi è arrivata ormai a sostenere sia pure indirettamente che la scuola di musica frequentata dalla ragazza vaticana fosse nella basilica di S. Apollinare! Una balla demenziale, utile solo a intorbidire ancor più le acque, visto che quella scuola musicale era al quarto piano del palazzo adiacente e con la basilica non ha mai avuto nulla a che spartire. E’ un po’ come dire che Federica Sciarelli conduce Porta a Porta…. o magari Report. Per dire certe cose ci vuole molto pelo sullo stomaco, oltre a una faccia di bronzo formato kolossal. Che comunque, per quanto kolossal, ha trovato volenterosi imitatori.

Venerdì scorso sono stato infatti avvertito che nel programma televisivo Quarto Grado, aspirante concorrente Mediaset di “Chi l’ha visto?” della Rai, il famoso e spesso esilarante “esperto in psichiatria” Alessandro Meluzzi mi ha tirato in ballo addebitandomi l’esatto contrario di quanto ho in realtà scritto nel mio libro “Emanuela Orlandi – La verità”, edito nel 2008. Ospite di Quarto Grado assieme a Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, e Meluzzi c’era infatti la signora Maria Antonietta Gregori, sorella delle ragazza romana Mirella Gregori scomparsa nel maggio dell’83, per l’esattezza tre settimane prima della Orlandi volatizzatasi la sera del 22 giugno di quello stesso anno. A un certo punto il discorso è caduto sul ritrovamento di un teschio avvenuto qualche anno fa, teschio che secondo Meluzzi doveva essere di Mirella. E quando la signora Maria Antonietta gli ha chiesto da dove avesse mai preso una tale affermazione, “l’esperto in psichiatria” ha bofonchiato: “In un libro di Nicotri”. Continua a leggere

Finalmente si protesta in piazza S. Pietro contro l’omertà vaticana sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. Proprio mentre dall’Olanda arriva l’ennesimo mega scandalo della pedofilia del clero e della annessa protezione vaticana

Un nuovo scandalo per la pedofilia di troppi sacerdoti scuote la Chiesa. Questa volta tocca all’Olanda, dove sotto la spinta dell’opinione pubblica, la Conferenza episcopale olandese l’anno scorso aveva deciso di istituire una commissione d’inchiesta sugli abusi commessi dai preti pedofili.  I sei membri della commissione includevano un ex magistrato, uno psicologo e doventi universitari. Presidente, l’ex ministro Wim Deetman. L’inchiesta ha riguardato oltre 800 sacerdoti  e ha indagato su quanto accaduto dal 1945 al 2000. Come già per gli Usa, Australia e Irlanda, la conclusione è agghiacciante: gli abusi si contano infatti a decine di migliaia, la Chiesa e il Vaticano li conoscevano bene, ma, come sempre, non hanno mai avuto nulla di ridire e non hanno mai preso iniziative per punire i responsabili degli abusi. Nel rapporto si legge tra l’altro:

- “Il problema degli abusi sessuali era ben noto agli ordini e nelle diocesi della Chiesa cattolica olandese, ma non furono prese le misure appropriate”;

- la Chiesa olandese e il Vaticano “pur sapendo non hanno aiutato le vittime”;

- degli oltre 800 autori di abusi “105 sono ancora vivi”.

Eppure in Italia lo spazio dedicato a questo nuovo orrore è minimo. In televisione non mi pare se ne sia parlato, e non è certo colpa di Minzolini. Nei giornali cartacei e nei loro siti online o non se n’è parlato o se ne è parlato poco e di sfuggita nelle pagine interne e nella loro parte bassa, mai in apertura. E’ interesante notare che si tratta di una omertà stranamente simile a quella che vige sempre riguardo gli abusi e i crimini di Israele contro i palestinesi.

Poco o nullo lo spazio dedicato anche a una iniziativa senza dubbio interessante, ma a mio avviso tardiva. Dopo avere raccolto via Internet oltre 40 mila firme a un appello che chiede la fine dell’omertà del Vaticano sulla scomparsa di sua sorella Emanuela, sparita a quasi 16 anni nel giugno del 1983, Pietro Orlandi ha dato appuntamento a tutti i firmatari per domenica, 18 dicembre, direttamente in piazza S. Pietro. Un gesto in apparenza talmente dirompente da apparire provocatorio. Fatto però con un ritardo di quasi 30 anni. Continua a leggere

Wojtyla “santo subito!”. Per nasconderne le colpe

Ma Wojtyla, il famoso papa polacco, predecessore dell’attuale papa Ratzinger, è davvero un beato? E può magari essere dichiarato in futuro anche santo? Si tratta francamente di domande oziose, inutili. La Chiesa può dichiarare santo e beato chi più le aggrada, esattamente come una tribù animista può dichiarare che in un baobab c’è uno spirito che fa miracoli o i buddisti e gli induisti possono dichiarare che il Tal dei Tali è – appunto – un santone e venerarlo come tale. Se c’è chi crede certe cose, affari suoi. L’importante è che non voglia costringere gli altri a credere anche loro in ciò che crede lui. Ecco perché è assurdo porsi certe domande su Wojtyla o sugli altri “santi” e “beati” dichiarati tali dalla Chiesa. Alcuni dei quali peraltro erano fior di mascalzoni, come per esempio S. Carlo Borromeo, il famoso vescovo e santo di Milano: grande cultore delle torture e dei roghi dell’Inquisizione, ha in comune con Wojtyla l’essere scampato a un attentato con una pistola dell’epoca e avere voluto interpretare l’essere rimasto illeso come un miracolo, un segno della benevolenza di Dio, quando si trattava invece solo di imperizia dello sparatore e inefficienza dell’arma usata.

Tutto ciò premesso, che Wojtyla non sia degno di essere considerato beato, e quindi tanto meno santo, perlomeno nel senso attribuito a tali termini dai laici, risulta chiaro da almeno due episodi. Il primo e senza dubbio il più grave è essere il responsabile dell’ordine imposto ai vescovi di tutto il mondo nel marzo 2003 di tacere alle autorità civili dei propri Paesi qualunque caso di pedofilia del clero. L’ordine, come ho scritto più volte, venne firmato dall’attuale papa, Ratzinger, e dall’attuale segretario di Stato vaticano, Raffaele Bertone, nella loro veste, all’epoca, rispettivamente di responsabile e suo vice della Congregazione per la dottrina della fede (ex tribunale dell’Inquisizione). Ma a volere quell’ordine, nell’ambito di un aggiornamento delle leggi vaticane relative a una serie di delitti, e a ratificarlo è stato Wojtyla. Le conseguenze sono tristemente note. Gli scandali per i casi di pedofilia del clero coperti dalle gerarchie locali sono esplosi un po’ ovunque, in Italia, negli Usa, in Australia, in Austria, in Irlanda, ecc. Negli Usa la Chiesa in vari processi ha dovuto pagare alle vittime dei preti pedofili danni per cifre totali astronomiche, e per quell’ordine del 2003 una corte del Texas nel 2005 ha accusato Ratzinger di ostruzione della giustizia. Per evitare un devastante rinvio a giudizio è dovuto intervenire l’allora presidente George Bush junior, che ha imposto l’immunità dovuta ai capi di Stato perché nel frattempo l’imputato era stato eletto papa, diventando così anche capo dello Stato del Vaticano. Continua a leggere

Il MinzoloFeltrismo, malattia servile del giornalismo già affetto da doppiopesismo. I 7 senatori del Pdl autori dell’incredibile “emendamento 1707″ protettore dei pedofili. L’ipocrisia di Netanyahu anche con Obama, la disponibilità servile di Frattini e il significato della grave ammissione sul massacro dei pacifisti turchi diretti a Gaza. Dal Belgio a Potenza problemi pesanti per la Chiesa.

La cosa strana è che nessuno sappia ribattere a tono. E così il solito Vittorio Feltri anche questa volta ha potuto gettare palate di merda addirittura sul presidente della Repubblica senza che nessuno facesse notare l’ipocrisia e il doppiogiochismo del suo (s)ragionamento. E infatti: se il baldo Feltri, un tanto al chilo, sospetta che Giorgio Napolitano abbia “chissà quale segreto da nascondere” perché un parlamentare del PD ha inseito in un progetto di legge una clausola per “l’immunità penale totale” del cpo dello Stato, come mai non chiede altrettanto ad altta voce e a caratteri cubitali “quali segreti ha da nascondere” Berlusconi visto che da anni fugge ai magistrati con ormai quasi 20 leggi ad personam, cioè a suo esclusivo uso e consumo? Come mai il baldo Feltri, un tanto al chilo, non chiede al alta voce e a caratteri cubitali “quali segreti ha da nascondere” il Nano Supremo e Gran Chiavaliere Papino il Breve visto che vuole, vuole, fortissimamente vuole la legge bavaglio alla stampa e anti intercettazioni? C’è stato l’indecoroso e indecente caso Brancher, il ridicolo ministro all’Immunità della Cricca&C, però Vittorio Feltri, un tanto al chilo, s’è ben guardato dal chiedere ad alta voce e a caratteri cubitali “quali segreti ha da nascondere” anche questo ex dipendente Fininvest rimasto dipendente del padrone della Fininvest. Continua a leggere

Iran: Berlusconi semina, Ahmadinejad raccoglie. Caro Ratzinger, ma lei l’ordine che ha inviato nel 2001 a tutti i vescovi del mondo di tacere alle autorità civili qualunque caso di pedofilia del clero lo ha ritirato sì o no? A giudicare dal nuovo scandalo e annesso silenzio della curia di Bologna, si direbbe proprio di no. Dalla Milano da bere alla Lombardia, e non solo, da spolpare: il nostro capo del governo spiega che i peggiori sono per lui “i migliori”

A Teheran stanno facendo il gioco di Silvio Berlusconi e dei suoi manovratori. Così è più facile ricominciare il tiro al piccione contro l’Iran, con l'”informazione” giornalistica che ci dà fulmineamente conto non solo di ciò che accade, ma anche di ciò che si vorrebbe accadesse ma non è ancora accaduto. Una domanda: come mai invece della Palestina non si ha MAI una altrettanto fulminea informazione? Per l’Iran diamo retta anche a twitter e affini, senza uno straccio di verifica, in Palestina invece diamo retta solo al portavoce del governo israeliano. Vi accadono soprusi a volte degni dell’Iran, ma NON se ne parla. Ahmadinejad gioca chiaramente la carta dell’esasperazione della tensione politica internazionale, in modo da poter dare meglio un giro di vite interno, e arriva a dichiarazioni provocatorie anche demenziali, però ha dichiarato chiaro e tondo in piazza che l’arricchimento dell’uranio per la famosa bomba atomica non interessa l’Iran. Concetti del resto già detti più volte, ma in quei casi ha fatto cilecca non solo twitter…

La rinuncia alle atomiche da parte di Ahmadinejad  sa di volpe che non arriva all’uva e dice che è acerba, visto che a parte le chiacchiere soprattutto made in Usa e Israele – remake delle balle sulla “bomba” irachena – l’Iran non ha nessuna possibilità di arrivare a costruirla. Però il gioco al massacro, per ora a parole in attesa di poterlo trasformare in carne e sangue dei vinti, continuiamo a giocarlo. Il capo del governo o il capo dello Stato iraniano gridano che in Israele “collasserà” il sionismo – solo il sionismo, si badi bene, non Israele – ma i giornali traducono che ha gridato “Israele sarà “schiacciato”. Israele, non il sionismo. Che è chiaramente cosa diversa da Israele, così come un qualunque regime politico di uno Stato è cosa diversa dallo Stato con quel regime. Gli Usa e Israele e l’Europa vogliono far crollare il regime teocratico dell’Iran, ma questo NON significa che vogliano schiacciare l’Iran. O no? Di ritorno dal mio viaggio in Iran scrissi che il regime teocratico era condannato a crollare, perché la società civile è molto più avanti del regime, e nessuno s’è sognato di accusarmi di volere che l’Iran venisse “schiacciato”. O no? Sono molti i Paesi che sperano che in Italia crolli il “regime berlusconiano”, cosa sperata da un buon terzo degli stessi italiani, ma a nessun furfante verrebbe in mente di dire che tutti costoro vogliono che a crollare o ad essere “schiacciata” sia l’Italia. O no? Continua a leggere

La scomparsa di Emanuela Orlandi: dopo il ventennio nero di balle sulla pista “turco-sovietica” ecco in scena la versione riveduta e corretta di Sabrina Minardi. Le cui parole, a differenza di quelle delle D’Addario sui vizi di Berlusconi, sono immediatamente assurte al rango di verità rivelata. Proprio quando in Vaticano accelerano la volontà di beatificare papa Wojtyla

Non c’è che dire: il titolo del mio libro sul caso Orlandi è quanto mai azzeccato: “Dai Lupi Grigi alla banda della Magliana”. Ma ieri, nel corso di otto interviste per radio e agenzie e due per Raitre, sono rimasto sgomento per la generale mancanza di memoria. Comprensibile, visto che si tratta di una piece, una tragedia camuffata da farsa che però si vuole spacciare come dramma mondiale, “rapimento mediatico” – come l’ha ironicamente bollato il magistrato romano Severino Santiapichi – che si trascina da oltre 26 anni… Soprattutto i giovani, che ne sanno? Non sempre c’è tempo per documentarsi, e in ogni caso come orientarsi nell’oceano di chiacchiere, balle, depistaggi, deliri e inganni vari rifilati ai mass media, e da questi supinamente avvalorati, per oltre un quarto di secolo? Ma la disinvoltura di queste ore lascia sgomenti. Se non peggio. Anche perché è una spia di come in Italia si sia sfarinato e si vada sfarinando un po’ tutto, in particolare ciò che dovrebbe essere robusto e non sfarinabile, a partire dalla politica e dalle istituzioni, assi portanti della democrazia e della pacifica convivenza civile. Se si arriva a privatizzare perfino l’acqua, in attesa forse di privatizzare anche l’aria, si può ben privatizzare e appaltare anche la verità di turno…. Ma veniamo al sodo.

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