Mc Krystal, Marchionne-Fiat, Brancher: gli incapaci e presuntuosi che per riuscire hanno sempre più bisogno delle “mani libere”. Innescando spirali dall’esito sempre disastroso

Il referendum degli operai della Fiat a Pomigliano. Le accuse del generale Mc Crystal alle “pappemolli della casa Bianca”. Il “legittimo impedimento” invocato a razzo dal neoministro Aldo Brancher, un altro dipendente di Berlsuconi promosso ministro anche per sottrarlo alla giustizia. Tre argomenti sui quali vale la pena riflettere. Anche perché hanno un filo comune. Un filo non rosso, ma nero…

Riguardo la Fiat, il problema è semplice ed ha varie implicazioni, una più grave dell’altra. Detto in poche parole: come c’è la spinta a ridurre il cittadino a spettatore-consumatore – limitandone i diritti, per esempio quello ad essere informato da un giornalismo non imbavagliato-castrato –  così c’è l’assalto per ridurre il lavoratore a forza lavoro, riportandolo indietro di decenni. Il tutto significa demolire il concetto di cittadinanza, cioè di cittadino che come tale ha una identità sociale, demolendo nel contempo il concetto di lavoratore, cioè di cittadino che ha una identità professionale, lavorativa, produttiva, e che come tale è alla base della Costituzione Italiana. In pratica, è in atto la strategia non di promuovere gli extracomunitari facendoli diventare cittadini italiani, ma, al contrario, di portare i cittadini italiani verso il livello degli extracomunitari, sia in fatto di diritti e garanzie civili e sociali che in fatto di lavoro.
In Brasile la Fiat produce ben 730 mila vetture l’anno con appena 9.400 dipendenti. In Polonia produce 600 mila auto l’anno con soli 6.100 dipendenti. In Italia invece per produrre 650.000 vetture l’anno la Fiat ha 22.000 dipendenti: vale a dire, più o meno il doppio di quelli brasiliani per produrre 130 mila auto l’anno in meno e il triplo di quelli polacchi per produrre lo stesso numero di auto. Il problema è tutto qui, ed è chiarissimo.

E’ ovvio che le dure condizioni di lavoro che la Fiat vuole imporre a Pomigliano poi le vorrà imporre in tutti i suoi stabilimenti, polacchizzando e brasilizzando i lavoratori italiani, anche se l’ideale per i parassiti di Torino sarebbe non assumere italiani neppure in Italia, ma solo disgraziatio extracomunitari come fanno spesso i padroncini “padani”, i cui interssi sono il vero motivo per il quale la Lega non vuole dare la cittadinanza ai lavoratori extracomunitari. Una volta messi in regole e diventati italiani come noi, non sarebbe più possibile sfruttarli ocme vengono invece sfruttati.
E’ altrettanto ovvio che anche gli altri industriali puntano a imporre il modello Fiat polacco-brasileiro nelle loro aziende. Come hanno delocalizzato, trasferendo nei Paesi sottosviluppati o in via di sviluppo gran parte delle industrie italiane, così vorrebbero rilocalizzarle in Italia a patto di avere qui i lavoratori a cuccia come fuori Italia, considerando anche che pian piano anche il povero cristo rumeno, polacco o brasiliano ne ha le palle piene di lavorare per un tozzo di pane duro e c’è il rischio che si organizzi sindacalmente.
Tutto ciò a due conseguenze. Una è quella di impoverire ulteriormente i lavoratori, cioè gran parte della popolazione italiana, rendendo di fatto impssibile la ripresa economica perché non ci sarebbe un monte salari sufficiente a rilanciare i consumi. L’altra, più devastante, è che si svuoterebbe la Costituzione: poiché essa afferma che la Repubblica italiana è basata sul lavoro, una volta che il lavoro è stato degradato ecco che si degraderebbe anche la Repubblica, ed è per questo che sono iniziate le manovre per “rendere più moderna” la Costituzione, cioè per svuotarla. Gli esiti di tutto ciò saranno, nel giro di 5-10 anni, sommovimenti di piazza che faranno impallidire le rivolte nelle banlieau parigine. Sempre sperando che nel frattempo la Germania non ci cacci dalla Comunità Europea provocando di conseguenza la spaccatura dell’Italia in almeno due Stati diversi.

La Fiat dalla fine della seconda guerra mondiale a 5-7 anni fa ha ricevuto in regalo dallo Stato oltre un milione di miliardi di lire, come ha spiegato Roberto Maroni quando era ministro del Lavoro. I parassiti di Torino i quattrini se li sono goduti producendo incapaci come Lapo Elkan, il che significa anche, ma non solo, che la Fiat è passata da mani italiane a mani oriunde francesi, il tutto nel silenzio totale di chi sbraita “Forza Italia!” o “consumiamo italiano!”. E ora il combinato disposto di questi canagliumi e parassitismi inclina a degradare l’intera italianità, Costituzione compresa. Un bel risultato, non c’è che dire.

Passando alle accuse del generale Mc Krystal, siamo alle solite. Ci sono generali che non vogliono capire che sono loro, e le forze armate tutte, al servizio del proprio Paese e non viceversa. Non cioè il proprio Paese al servizio dei generali. In Corea, in Vietnam e ora in Afganistan c’è sempre un generale che per realizzare il proprio obiettivo vuole imporre una guerra sempre più vasta. Man mano che si perdono le battaglie, allargare sempre di più la guerra a causa dell’illusione che ampliandola la si vincerebbe. Questi mascalzoni sono di malumore anche perché se potessero usare anche le bombe atomiche risolverebbero più facilmente il problema… Mc Arthur docet. E meno male che ci sono gli Eisenhower, grandi ex militari di carriera, e gli Obama, presidenti non disposti a trasformarsi in Dracula, in grado di mettere questi militari da operetta al loro posto anziché calare davanti a loro le brache, come invece troppo spesso succede in gioro per il vasto mondo. Un certo Adolfo Hitler era anche lui convinto che continuando a far guerra sempre più vasta avrebbe risolto il problema. S’è visto. Oggi c’è Marchionne: sogna anche lui che allargando all’infinito la guerra alla figura del lavoratore risolverà i problemi… E’ lo stesso discorso del menga di Silvio Berlusconi: “Se non ci fosse la sinistra, se non ci fosse la magistratura, se non ci fosse la crisi economica internazionale, avrei le mani libere e finalmente sarei in grado di governare”. Tutta questa bella gente non si rende conto che a legare le loro mani non è il destino cinico e baro o l’opposizione cattica o il complotte delle “toghe rosse”, bensì la loro incapacità a misurarsi con la realtà. Il discorso di questi bei figuri si riduce in sostanza a dire: “Se la realtà fosse diversa, cioè se non ci fosse, allora sì che farei scintille”.

Nel frattempo però in Italia c’è sempre un pizzico di cialtronaggine in più, specie a livello governativo. Il neo ministro Aldo Brancher, infatti, già autore di belle gesta all’epoca di Mani Pulite, appena nominato ministro accampa subito “il legittimo impedimento” pur di non presentarsi davanti al giudice a Milano, dove è sotto processo per uno stralcio del processo sul tentativo di scalata ad Antonveneta. L’udienza era in calendario per sabato prossimo, 26 giugno. Chissà cosa si inventarà per evitare che compaia davanti al magistrato anche sua moglie, Luana Maniezzo, imputata di ricettazione.
Brancher: un altro bel tomo teorico e praticante delle “mani libere”. Anche se è dimostrato che non sono pulite. Anzi, da Mc Krysl ad Obama fino a Brancher, più sono mani sporche e/o fallimentari, più le vogliono libere.

562 commenti
Commenti più recenti »
  1. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Non sono d’accordo con lei sul Generale McChrystal, una carriera impeccabile.
    Ha perfino votato per Obama.
    I commenti sono venuti da persone della sua staff, il suo commento fu che dopo un meeting con Obama ha trovato che Obama ed il suo cabinetto non erano loro agio con i generali.

    McChrytstal non avrebbe mai dovuto concedere accesso a Rolling Stones.
    ————————————–
    Questi mascalzoni sono di malumore anche perché se potessero usare anche le bombe atomiche risolverebbero più facilmente il problema…
    ————————————-

    Al contrario, i militari di McChrystal non potevano neanche mettere le cartucce nei loro fucili o weapons per timore di uccidere civili.

    Il Generale David Petraeus e’ stato menzionato molte volte come possibile candidato per Presidente nel 2012.

    Buona notte,
    Anita

  2. Paleonico x Linosse
    Paleonico x Linosse says:

    … x non disturbare il blog con le mie cazzate trifolate… ti ho risposto sul post precedente…
    P.

  3. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    «Sulle spalle dei soliti noti» Sciopero generale Cgil
    contro la Finanziaria».
    Cortei in tutte le principali città.
    Stop di otto ore per i dipendenti pubblici, di quattro per i privati. Fermi bus e metrò.
    La Cgil in piazza con l’opposizione contro una Finanziaria che punisce i più deboli.
    Disagi per i trasporti, quelli pubblici fermi 4 ore con modalità diverse città per città.

  4. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    «Gioca l’Italia e vorremmo lavorare
    ma Marchionne ha chiuso fabbrica»
    La protesta dei lavoratori della Fiat di Termini Imerese che si sono presentati davanti i cancelli dello stabilimento per chiedere di lavorare.

  5. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Manovra, le Regioni in guerra
    Lavoro, record disoccupati
    L’ira delle Regioni per i tagli previsti nella manovra. Istat, è allarme disoccupazione.

  6. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Preferite morire di fame o mangiare un giorno sì e un giorno no? Questo il testo del referendum. Che il popolo si esprima!

    Toh, guarda: il 99% degli aventi diritto ha scelto di mangiare un giorno sì e un giorno no!
    Ha vinto il buon senso.
    Soltanto l’1% , tutti militanti del gruppo Won Masoch, ha scelto il digiuno terminale.

    Quindi noi, Padroni, invece di andarcene in Burkina Faso, dove mangiano solo ogni giovedì e non si lamentano neppure, restiamo qui, nel Bel Paese , semmai mandiamo i nostri piccoli risparmi all’estero, in quei Paradisi dove si mangia ogni cinque minuti, aragoste e caviale beluga.

  7. Popeye
    Popeye says:

    x Paleonico
    Da bravo comunis-ta ti sei anche scippato il “P.”! Cerchi di creare confusione?

  8. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincia ma bordello!
    (Dante Alighieri)

  9. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Il governo degli scandali, della corruzione, della mafia e degli incapaci ci sta conducendo allegramente e nel silenzio dei media di regime al collasso economico e sociale.

    Questo è un fatto , con il quale bisogna fare i conti, nel senso di organizzarsi per porre riomedio alla situazione.

    Non si capisce come possano ancora difendersi questi gran ladroni: in due anni sono riusciti a fare in fretta e senza problemi solo le leggine ad berlusconem, rimandando ogni altra cosa chissà a quando e litigando su tutto.

  10. Popeye
    Popeye says:

    Sulla Fiat sono d’accordo con la premessa ma non con le conclusioni. Lasciando fuori il costo della mano d’opera perché la produzione degli ‘italiani e’ meta’ degli brasiliani o i polacchi? Possibile che i brasiliani e polacchi lavorano 16 ore al giorno e gli italiani 8?

    Sui Generali! Voglio ricordare che non e’ stato MacArthur a decidere di andare nella Corea e non e’ stato McChrystal a decidere di andare in Afghanistan ma i loro superiori Truman e Bush/Obama. Anzi e’ stato Obama a scegliere McChrystal. Il compito dei generali e’ di VINCERE le guerre e posso capire la frustrazione di McChrystal avendo di contrattare con l’incapace-in-chief e i suoi pappagalli che non sanno neanche scrivere “guerra” o “vincere”. Poi Adolf non era un generale ma un pazzo-in-chief che credeva di sapere meglio dei suoi generali, basta rileggere la battaglia di Stalingrado. Invece il kommy-in-chief Stalin capi’ presto che se voleva vincere contro la Germania doveva lasciare i suoi generali fare il loro compito cioè “vincere”.

  11. Linosse
    Linosse says:

    “In Brasile la Fiat produce ben 730 mila vetture l’anno con appena 9.400 dipendenti. In Polonia produce 600 mila auto l’anno con soli 6.100 dipendenti. In Italia invece per produrre 650.000 vetture l’anno la Fiat ha 22.000 dipendenti: vale a dire, più o meno il doppio di quelli brasiliani per produrre 130 mila auto l’anno in meno e il triplo di quelli polacchi per produrre lo stesso numero di auto. Il problema è tutto qui, ed è chiarissimo.”

    Chiarissimo ed elementare:
    i dirigenti della Fiat,in numero proporzionale ai 22.000 ,che facevano e fanno?.
    Già,già non si produce come in Brasile e in Polonia ma…a loro insaputa,poverini.
    L.

  12. Linosse
    Linosse says:

    Scrive M.T
    ” L’amara verità è che le sinistre hanno mitizzato la figura dell’operaio non tenendo conto che il mondo del lavoro non è fatto solo di operai, anzi è fatto in prevalenza di gente che non è operaia.
    Non solo, ma anche gli operai hanno dimostrato di abbandonare i partiti che non fornivano loro garanzie sufficienti.
    Non che le destre le forniscano, tali garanzie, ma almeno fanno credere di fornirle, e l’operaio abbocca all’amo e cambia bandiera.
    Quanti operai hanno votato Lega”
    Più che mitizzare le sinistre hanno cercato di difendere gli operai le parti ,come dovrebbero fare i partito di sinistra ,o no?
    Oltre ad essere forte come l’aceto,potenzi il tutto col peperoncino,parti da una accusa ai consumatori di non consumare prodotti nazionali(sai quanti prodotti esteri con bandierina tricolore acquistiamo senza saperlo?)ti fermi alla carica dei 20.000 per cadere nel nulla con gli operai che non hanno avuto garanzie dai partiti che dovevano difendere i loro interessi scegliendo la lega e i partiti che fanno credere di fornirle(come si fa con i prodotti esteri “clandestini”) e che le garanzie le da eccome:
    predonia fede-raglia con trote baccalate per tutti !
    Se questi sono argomenti….vala ,vala!
    Coraggio,cominciare la giornata con una bella doccia tutto fa passare tutto, anche il cancro.
    L.

  13. Popeye
    Popeye says:

    Il Generale David Petraeus e’ stato menzionato molte volte come possibile candidato per Presidente nel 2012.
    —————————–
    Cara Anita,
    Questo l’incapace-in-chief se lo mantenerà molto, molto vicino.

  14. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita

    Non basta certo avere votato Obama. Un militare può votare chi più gi aggrada, ma la correttezza e il senso di responsabilità impongono che PRIMA ti dimetti e DOPO fai le critiche al tuo governo, che in questo caso è anche il superiore diretto del generale. Intollerabile il suo linguaggio, tipicamente da caserma e da scarponi chiodati. Il suo caso è aggravato dall’essere figlio e nipote di generali: ormai ha assorbito fin nel dna le strambe convinzioni del militarismo, che in realtà altro non è se non una estensione dell’infantilismo e dell’onanismo. Questa è gente convinta di essere dei “maschioni” e che gli altri siano delle merde, quando in realtà le merde sono loro. Merde sporche di sangue. Come dimostrano ampiamente i libri di Storia.
    Un saluto.
    pino nicotri

  15. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Più che mitizzare le sinistre hanno cercato di difendere gli operai le parti ,come dovrebbero fare i partito di sinistra ,o no? (Linosse)
    ————
    No.
    Le sinistre non hanno difeso gli operai, li hanno semplicemente contrapposti al ‘padrone’.
    Nel breve termine hanno vinto loro, nel lungo termine il ‘padrone’ se li è scaricati.
    Ogni effetto ha una causa di partenza che lo genera.
    Altro sarebbe stato se le sinistre avessero progettato una diversa visione del rapporto lavoratore-datore di lavoro, invece di puntare all’aumento in busta paga e a qualche altro debole vantaggio non strutturale.
    Resta il problema di fondo: è l’operaio ad aver bisogno del padrone, molto meno del padrone, che di operai ne trova quanti ne vuole. Legge della domanda e dell’offerta.
    Per superare detta situazione, in parte funziona il cooperativismo, in parte la riqualificazione della manodopera ma in parte ancora maggiore la creazione di nuovo lavoro mediante la ricerca e i brevetti.

  16. marco tempesta
    marco tempesta says:

    … le strambe convinzioni del militarismo, che in realtà altro non è se non una estensione dell’infantilismo e dell’onanismo. Questa è gente convinta di essere dei “maschioni” e che gli altri siano delle merde, quando in realtà le merde sono loro. (Pino)
    —————–
    Condivido.

  17. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Resta il problema di fondo: è l’operaio ad aver bisogno del padrone, molto meno del padrone…
    —-
    La frase esatta è: è l’operaio ad aver bisogno del padrone, molto meno il padrone ad aver bisogno dell’operaio, perchè ne trova quanti ne vuole.

  18. marco tempesta
    marco tempesta says:

    E’ invece diverso il discorso delle condizioni di sicurezza che il lavoratore deve trovare sul posto di lavoro. Lì bisogna essere intransigenti, senza cadere però nelle esagerazioni. Sono, quelle della sicurezza, decisioni che devono essere prese dal governo centrale, non dai singoli datori di lavoro.
    Purtroppo il governo centrale è in altre più personali faccende affaccendato, ognuno a difendere la propria poltrona e i propri privilegi.

  19. Linosse
    Linosse says:

    Da 17 M.T.
    “Altro sarebbe stato se le sinistre avessero progettato una diversa visione del rapporto lavoratore-datore di lavoro, invece di puntare all’aumento in busta paga e a qualche altro debole vantaggio non strutturale.
    Resta il problema di fondo: è l’operaio ad aver bisogno del padrone, molto meno del padrone, che di operai ne trova quanti ne vuole.
    Legge della domanda e dell’offerta.”
    Da quello che dici ho capito di avere a che fare con en ex-terrestre ,chissà in quale luogo dello spazo il tuo corpo ha seguito lo spirito.
    « L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
    La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. »
    (Articolo 1 della Costituzione Italiana)
    Forse che la ex razza padrona trasformatasi,visto come si comporta,in predona non fa parte del popolo?
    Dimenticavo i supporti tecnologici grazie ai quali siamo diventati ,di fatto,machinae produzionis.
    È il mercato(dei polli )bellezza!
    L.

  20. Linosse
    Linosse says:

    “E’ invece diverso il discorso delle condizioni di sicurezza che il lavoratore deve trovare sul posto di lavoro.”
    Con questa , dopo tutto quello che sostieni, hai buone possibilità di vincere il concorso per la migliore barzelletta.
    Una bella doccia e via!
    L.

  21. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Linosse

    « L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
    La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. »
    (Articolo 1 della Costituzione Italiana)
    —————
    Il popolo ha eletto a governarlo gente che della costituzione se ne fa un baffo. Vuoi opporti al volere del popolo?
    E’ vero che è lo slogan del cavaliere, ma ha un fondi di verità, purtroppo. Mi sa che qui l’extraterrestre non sono io…
    Siete voi che credete che il mondo funzioni secondo la vostra fantasia e vi stupite quando siete posti di fronte alla cruda realtà.

  22. marco tempesta
    marco tempesta says:

    CORRISPONDENTE DA NEW YORK

    Richiesta alla Cina di continuare ad apprezzare lo yuan, impegno degli Stati Uniti ad accelerare l’entrata di Mosca nel Wto e sostegno della Russia alle proposte americane per il G20 su stimoli alla crescita e riforma del sistema finanziario internazionale: sono queste le conclusioni del summit fra Barack Obama e Dmitri Medvedev, svoltosi alla Casa Bianca dopo aver consumato un frugale pranzo a base di cheeseburger e patatine fritte nel fast food «Ray’s Hell Burger» di Arlington, in Virginia.
    ———–
    Ma che schifezza!
    Non la notizia.
    Il cheeseburger e le patatine del fast food!
    Ma negli USA li trattano così gli ospiti?

  23. Vox
    Vox says:

    @ Pino
    In gran forma. Ottima l’analisi sulle “strategie” Fiat.
    Strategie, a guardare bene, perfettamente in linea con quelle di tutte le multinazionali che – non gli sembra vero – si stanno riprendendo a morsi tutte le conquiste fatte dai lavoratori dal dopoguerra in poi. Ridurre i popoli a una forma di simil-schiavitù, della serie lavora-consuma-e-zitto, è quanto (loro credono) gli permetterà di continuare ad accumulare ricchezze e potere ad libitum. Solo che, avendo gli occhi sempre fissi a un solo punto dell’orizzonte, ne perdono la visione d’insieme e non si rendono conto che, in realtà, stanno segando il ramo sul quale stanno seduti.
    Il crollo sarà da fuochi d’artificio.

  24. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    LA LEGA LADRONA DI BOSSI E LO SCANDALO BRANCHER

    Fiorani aveva raccontato: “Nel febbraio Brancher mi disse che lui e Calderoli avevano bisogno di 200 mila euro per la campagna elettorale. Una ventina di giorni dopo i due arrivarono nel mio ufficio. Calderoli rimase seduto fuori, Brancher invece entrò e gli consegnai in una busta gialla i 200 mila euro. Io non ho assistito alla divisione dei soldi, ma notai che Calderoli era visibilmente entusiasta”.

  25. Anita
    Anita says:

    x Il Signor P.

    Petraeus will take McChrystal’s place…That’s unfortunate for Petraeus.
    Also it will give more time for the Taliban to regroup.

    The last General standing will be blamed for our loss in Afghanistan . . .

    I read the 6 pages on Rolling Stones.
    ————
    Year 2007……

    I remember then Senator Obama’s fierce criticism of General Petraeus when he was carrying out his brilliant surge strategy that turned the Iraq war from the brink of defeat to a clear victory.

    If Obama had his way back in 2007, Petraeus would have been denied the troops he requested…..

    Take care,
    Anita

  26. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Brancher, il leader Pd attacca: «Ministri per scansare la giustizia»

    Il segretario del Pd sullo scandalo del neoministro: «La Lega smetta di fare la ballerina, è responsabile anche di Brancher».
    – Brancher avanza ‘legittimo impedimento’

  27. Anita
    Anita says:

    x Marco

    «Ray’s Hell Burger» di Arlington, in Virginia e’ il posto favorito di Obama e Joe Biden.

    E’ un ristorante molto conosciuto, gli hamburgers sono di 10 once, un posto dove ci incontri i politici ed i famosi e solo per $10,00.

    Non e’ un McDonald.

    Ciao, Anita

  28. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Romania, «no a piano di austerità»

    Assalto al palazzo presidenziale

    Centinaia di cittadini romeni, esasperati dalla misure d’austerità varate dal governo, hanno preso d’assalto il palazzo presidenziale a Bucarest.

  29. ber
    ber says:

    ore 0.14
    NESSUN TELEGIORNALE HA AVUTO IL PERMESSO DI DIFFONDERE QUESTA NOTIZIA

    Ieri il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d..L. 733) tra gli altri con un emendamento del senatore Gianpiero D’Alia (UDC) identificato dall’articolo 50-bis: “Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet”; la prossima settimana Il testo approderà alla Camera come articolo nr. 60.

    Questo senatore NON fa neanche parte della maggioranza al Governo… il che la dice lunga sulle alleanze trasversali del disegno liberticida della Casta.

    In pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino dovesse invitare attraverso un blog (o un profilo su fb, o altro sulla rete) a disobbedire o a ISTIGARE (cioè.. CRITICARE..??!) contro una legge che ritiene ingiusta, i providers DOVRANNO bloccarne il blog o il sito.

    Questo provvedimento può far oscurare la visibilità di un sito in Italia ovunque si trovi, anche se è all’ESTERO; basta che il Ministro dell’Interno disponga con proprio decreto l’interruzione dell’attività del blogger, ordinandone il blocco ai fornitori di connettività alla rete internet. L’attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro 24 ore; pena, per i provider, sanzioni da 50.000 a 250.000 euro.

    Per i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni oltre ad una pena ulteriore da 6 mesi a 5 anni perl’istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all’ODIO (!) fra le classi sociali.
    MORALE: questa legge può ripulire immediatamente tutti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta.

    In pratica sarà possibile bloccare in Italia (come in Iran, in Birmania e in Cina) Facebook, Youtube e la rete da tutti i blog che al momento rappresentano in Italia l’unica informazione non condizionata e/o censurata.

    ITALIA: l’unico Paese al mondo in cui una media company (Mediaset) ha citato YouTube per danni chiedendo 500 milioni euro di risarcimento.

    Con questa legge non sarà più necessario, nulla sarà più di ostacolo anche in termini PREVENTIVI.
    Dopo la proposta di legge Cassinelli e l’istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra meno di 60 giorni dovrà presenterà al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al “pacchetto sicurezza” di fatto rende esplicito il progetto del Governo di “normalizzare” con leggi di repressione internet e tutto il sistema di relazioni e informazioni che finora non riusciva a dominare.

    Mentre negli USA Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet, l’Italia prende a modello la Cina, la Birmania e l’Iran.
    Oggi gli UNICI media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati la rivista specializzata “Punto Informatico” e il blog di Grillo.

    Fatela girare il più possibile per cercare di svegliare le coscienze addormentate degli italiani perché dove non c’è libera informazione e diritto di critica la “democrazia” è un concetto VUOTO.

    documentazione diffusa da
    Coordinamento degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani
    http://www.perlapace.it/

    …meditare gente,…meditare…
    .

  30. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Feltri diffama per coprire Balducci e la sua cricca

    Il quotidiano della famiglia di Berlusconi insulta il quotidiano ” l’Unità” e il suo editore.
    L’obiettivo: nascondere le responsabilità del governo.

  31. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    L’Italia dovrebbe imparare dal Belgio anziché leccare servilmente sempre la pantofola
    ——————————
    Vaticano: “Sdegno” per violazione tombe
    Il premier belga: “Chi ha sbagliato paghi”
    Per Yves Leterme, primo ministro uscente, l’inchiesta dimostra che “nel Paese esistono poteri separati fra Stato e Chiesa”. La polizia ha scavato anche con i martelli pneumatici nella cripta di Saint Rombout

    CITTA’ DEL VATICANO – Il Vaticano ha reagito esprimendo il proprio “sdegno” per la violazione delle tombe 1 degli Em.mi Cardinali Jozef-Ernest Van Roey e Le’on-Joseph Suenens, defunti Arcivescovi di Malines-Bruxelles, avvenuta in Belgio durante le perquisizioni a Bruxelles. Lo ha fatto anche attraverso le parole pronunciate all’ambasciatore del Belgio presso la Santa Sede, Charles Ghislain, che questa mattina è stato convocato in Vaticano per incontrare mons. Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati.

    In una nota ufficiale la segreteria di Stato vaticana ha ribadito,”la ferma condanna di ogni atto peccaminoso e criminale di abuso di minori da parte di membri della Chiesa, come pure la necessità di riparare e di affrontare tali atti in modo conforme alle esigenze della giustizia ed agli insegnamenti del Vangelo”. Che però, si legge nel testo, “esprime anche vivo stupore per le modalità in cui sono avvenute alcune perquisizioni condotte ieri dalle Autorità giudiziarie belghe” e “rammarico per alcune infrazioni della confidenzialità, a cui hanno diritto proprio quelle vittime per le quali sono state condotte le perquisizioni”.

    Durante la perquisizione sono stati sequestrati i documenti della commissione Adriansses e questo, secondo il portavoce della Conferenza episcopale belga Eric de Beukelaer, “va contro il diritto alla riservatezza di cui devono beneficiare le vittime” di abusi pedofili da parte di religiosi “che hanno deciso di indirizzarsi a questa commissione”, ha dichiarato con una nota ufficiale diffusa oggi dalla Segreteria di Stato.

    Anche il capo della Chiesa cattolica del Belgio, monsignor Andre-Joseph Leònard, ha criticato le perquisizioni. “La giustizia fa il suo lavoro e ha il diritto di fare delle perquisizioni. Quello che stupisce è che abbiano anche scavato nelle tombe arcivescovali e che tutti i vescovi siano stati trattenuti fino a sera”, ha detto il monsignore parlando di “sequestro fra virgolette” e di “eccessivo zelo” durante la presentazione alla stampa di monsignor Jozef De Kesel, vescovo nominato oggi da papa Ratzinger alla guida della diocesi di Bruges al posto di Roger Vangheluwe, reo confesso di abusi sessuali nei confronti di un minore.

    Ma per il premier uscente del Belgio, il democratico cristiano Yves Leterme, “chi ha commesso abusi deve essere perseguito e condannato secondo la legge belga”. Secondo Leterme, le investigazioni “sono la prova che in Belgio esistono poteri separati tra Stato e Chiesa”. Dello stesso avviso anche il ministro della giustizia dimissionario, Stefaan De Clarck (il Belgio non ha un nuovo governo dopo le elezioni del 13 giugno scorso) che in un’intervista, si è detto sorpreso delle perquisizioni, ma ha precisato che la magistratura è indipendente e che spetta a quest’ultima decidere.
    SEGUE SU http://www.repubblica.it/esteri/2010/06/25/news/pedofilia_il_premier_belga_leterme_chi_ha_fatto_abusi_deve_pagare-5150247/?ref=HREC1-1

  32. ber
    ber says:

    …il meditate gente ,..l’ho aggiunto io,ed era per me stesso,…

    ma non stavo meglio nell’Africa Nera?….,

  33. marco tempesta
    marco tempesta says:

    La fonte di questo scritto è la UIL. E’ un testo che condivido pienamente specie nella considerazione finale. Ovvio che un conto sono le buone intenzioni, altro conto è la capacità di metterle in atto.

    Certo negli anni sono cambiate tante cose: • dalla composizione quantitativa e qualitativa del mercato del lavoro ad uno stato sociale che è passato dal welfare state al welfare community che ha ampliato i soggetti che intervengono, sia privati che organizzazioni non profit;
    • dalla crisi dei sistemi di tutela per gli alti costi dovuto alle modifiche
    dell’età (aumento degli anni) di chi li utilizza al ridimensionamento del poter di acquisto dei salari e delle pensioni;
    • da un fisco che sempre meno è in grado di essere distributore di ricchezza ed, anzi, amplifica le differenze essendo forte con i deboli e debole con i forti ad un sistema produttivo incapace di rilanciare prodotti di qualità, avendo perso capacità di competizione ed investimenti;
    • da infrastrutture sempre più vecchie e non rispondenti alle esigenze della competitività dell’intero sistema paese ad un’amministrazione pubblica che negli ultimi 10 anni aveva avviato un’opera di modernizzazione e di riforma dello status giuridico e che negli ultimi anni ha frenato enormemente;
    • da una serie di servizi pubblici esternalizzati o pubblicizzati che ancora di più hanno aumentate le divaricazioni fra cittadini ad una politica che limita molto il potere partecipativo democratico privilegiando la logica del capo e dei pochi che decidono carriere e gestione del potere;
    • da una politica europea che non decolla pienamente e non riesce ad essere “sentire comune” dei cittadini ad un sindacato europeo che non trova una sua funzione vera di potere contrattuale anche per i lavoratori europei.
    Di fronte a ciò piuttosto che chiudersi in difesa il sindacato confederale
    deve uscire allo scoperto ed indicare un suo modello di società e di regole condivise, un modello di stato sociale, una partecipata gestione dell’economia e delle scelte economicamente.

  34. Linosse
    Linosse says:

    X M.T.
    Fiat dalla Polonia e Romania tessile di ignota provenienza ,ormai il made in Italy si fa all’estero(da un bel pezzo), anche le murrine.
    Da Repubblica oggi:
    “Vetri di Murano ‘made in China’
    Sequestrati 11 milioni di articoli
    Bicchieri, murrine, maschere, crocifissi, ciondoli e pendenti. Tre aziende veneziane li facevano passare per oggetti di Murano, ma in realtà erano fabbricati in Cina. Il blitz della Guardia di Finanza. I rappresentanti legali delle tre società sono stati denunciati”
    Certo il padrone può e deve fare quello che vuole,degli operai e del prodotto finito.
    È il mercato(dei polli) bellezza!
    L.

  35. Linosse
    Linosse says:

    Caro Ber
    Da come Don Chisciotte oggi:

    “Una delegazione di cittadini aquilani oggi si sono recati a Roma per sostenere il consiglio comunale straordinario che si è tenuto a Piazza Navona, accanto alla sede del Senato.

    Il consiglio comunale ha dichiarato lo stato di agitazione. Lo hanno fatto anche i cittadini convocando per il 6 luglio una manifestazione del territorio di nuovo a Roma.

    Successivamente la delegazione si è recata sotto la sede RAI di via Mazzini dove forte è stata la rabbia espressa per la sottovalutazione se non la cancellazione (tg 1) della grandissima manifestazione del 16 giugno scorso. Ma anche per 14 mesi di omissioni, silenzi, travisazioni della realtà aquilana e del cratere. Televisori rotti abbandonati ed un pc che mostrava le immagini della giornata del 16. Lanci di ortaggi verso il portone della sede RAI.”

    Tutto l’articolo
    Da http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=26309
    L.

  36. Vox
    Vox says:

    IL SEGNALE CHE VIENE DA POMIGLIANO

    di F.B. Bifo

    Scrive Giorgio Cremaschi in una nota dal titolo: “Fallito il plebiscito Fiat a Pomigliano”:

    “Più del 40% degli operai, quelli che devono faticare in turni crescenti e pause calanti, ha detto no. Nonostante il clima di intimidazione e il ricatto. E’ un fatto clamoroso che conferma il valore della scelta della Fiom di non firmare. Ora è più forte la difesa del Contratto nazionale, dei diritti e della Costituzione. Il coraggio dei tanti operai che hanno rifiutato il ricatto Fiat si trasmette a noi e a tutto il mondo del lavoro per continuare. Il diritto al lavoro e i diritti del lavoro non possono, non devono essere posti in alternativa tra loro.”

    Quello che accade a Pomigliano segna un passaggio importante. Lo schiavista Marchionne ha tentato di costringere gli operai ad accettare la sottomissione assoluta in cambio del diritto a farsi sfruttare, e gli operai hanno detto no. Del tutto isolati, e per questo forti, e per questo uniti e per questo vincenti gli operai hanno detto: meglio disoccupati che schiavi.

    Da trent’anni il capitalismo aggredisce gli operai globalizzando il mercato del lavoro, contrapponendo i polacchi ai napoletani, e i cinesi a tutti gli operai del mondo.
    La sola risposta efficace finora è stato il suicidio. A migliaia, a decine di migliaia, i lavoratori si sono uccisi, negli ultimi anni. I contadini indiani come i tecnici e gli impiegati della Telecom France.

    Ma quando l’alternativa è tra morire di fame o accettare lo schiavismo è naturale che la maggioranza si pieghi. E tutti si aspettavano che a Pomigliano i lavoratori si sarebbero piegati al ricatto. Non è andata così.

    In cambio della sottomissione assoluta gli schiavisti non offrono più nulla. Poco alla volta lo capiranno anche i polacchi. I cinesi cominciano a capirlo. Come dice un operaio della Foxconn: “Con gli straordinari posso raggiungere i duecento dollari al mese, ma dopo aver pagato l’affitto il cibo e i vestiti non mi resta niente.”

    Alla Foxconn, che occupa 400.000 persone costrette a lavorare 70 ore la settimana per salari di 160 dollari al mese, si moltiplicano gli scioperi selvaggi e i sabotaggi.

    La civiltà sociale nella quale i lavoratori potevano ottenere almeno qualche briciola, è finita. Il livellamento del salario globale avvicina il momento in cui gli operai fermeranno la macchina dello schiavismo?
    E’ presto per dirlo, ma i segnali in questa direzione si moltiplicano. Pomigliano è un segnale squillante.
    Gli operai possono, da soli, innescare l’esplosione sociale che tutti in Europa stiamo aspettando. Ma da soli non possono vincerla. Non sono più, come erano negli anni ’60, il centro dell’accumulazione capitalista e non sono più la forza produttiva generale.
    Nel prossimo precipitare della crisi gli operai di fabbrica possono innescare una rivolta generalizzata, ma da soli non possono vincerla.
    E’ il lavoro cognitivo precario che deve uscire dal cinismo e dalla paralisi, per dare forma positiva alla rivolta…

    Forse è il momento di concentrare tutta l’attenzione su un argomento diverso: come può il lavoro precario e cognitivo trasformare l’esplosione imminente del lavoro operaio in un processo di redistribuzione della ricchezza, di esproprio generalizzato, di sabotaggio contro la macchina mediatica dello schiavismo, di autonomia della società dal dominio criminale della finanza?
    http://www.facebook.com

  37. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Sciopero Cgil: «Abbiamo portato oltre un milione di lavoratori in piazza»
    In 70mila a Milano, 100mila in Piazza Maggiore a Bologna. Tanti in corteo anche a Roma e a Napoli
    Bersani attacca la manovra e la lega: «caso brancher permesso anche da lei»

    Sciopero Cgil: «Abbiamo portato oltre un milione di lavoratori in piazza»

    In 70mila a Milano, 100mila in Piazza Maggiore a Bologna. Tanti in corteo anche a Roma, Padova e a Napoli

    Il popolo della Cgil è sceso in piazza contro la manovra in discussione in Parlamento, contro i tagli e i provvedimenti per il pubblico impiego, e più in generale, contro la politica economica del governo.
    E lo ha fatto oltre che con le tradizionali manifestazioni anche con uno sciopero dei lavoratori del settore pubblico di 8 ore e di 4 ore di quelli del settore privato.

  38. ber
    ber says:

    Caro Linosse,
    seguo da vicino la storia aquilana,…io c’ero,… è il caso di dire.
    Nemmeno con la più accesa fantasia,del romanziere più fantasioso,
    si poteva immaginare una farabuttaggine più grossa.
    I veneti sono stati aiutati e rimborsati,i marchigiani pure,gli aquilani sfruttati e derisi,…e la farsa non si sa quando finirà…
    Sono su facebook che sto parlando con un indiano,…forse scapperò per sempre,…nemmeno le ceneri voglio lasciare da queste parti.
    Ciao,Ber

  39. Linosse
    Linosse says:

    Caro Ber
    Anche gli Abruzzesi hanno capito che le tre carte si sono logorate in mano ai biscazzieri che pensano così di abbindolare il mondo.Non capisco come ,dopo tutti gli scandali che quotidianamente mettono in evidenza l’unica cosa che interessa a questi farabutti ovvero mettere le mani sul malloppo e fuggire come qualcuno che ha fatto scuola,non si decidano a chiedere le dimissioni dei responsabili (irresponsabili)che dovrebbero risolvere o almeno prendere in considerazione la situazione ormai decotta.
    Roba da “chiodi”!
    Qualcosa si sta muovendo,la gente comincia a svegliarsi dal letargo,ormai siamo in estate ed era ora!
    Non demordere,saluti
    L..

  40. Uroburo
    Uroburo says:

    … nel giro di 5-10 anni, sommovimenti di piazza che faranno impallidire le rivolte nelle banlieu parigine. Pino Nicotri
    ——————————————
    Caro Pino,
    non so se andrà proprio così.
    Questo è un paese talmente svuotato di dignità, autocoscienza, senso della propria storia, che potrebbe anche non accadere nulla. E poi le rivolte non portano da nessuna parte e vengono facilmente domate. Le banlieu sono attualmente tranquille e presumo che la polizia abbia fatto il suo normale mestiere di infiltrazione e di spionaggio.
    La polizia italiana come strumento di controllo interno ha delle solidissime tradizioni visto che praticamente non hanno mai fatto altro in tutta la loro storia.
    Le rivolte napoletane e palermitane legate ala raccolta dei rifiuti erano-sono organizzate dalle organizzazioni criminali; l’opposizione non esiste più (l’ha detto perfino il Banana, che è tutto dire!) ….
    No, penso proprio che potrebbe non accadere proprio nulla.
    Un caro saluto U.

  41. Uroburo
    Uroburo says:

    Il compito dei generali e’ di VINCERE le guerre
    Poi Adolf … credeva di sapere meglio dei suoi generali … Stalin capi’ presto che se voleva vincere doveva lasciare i suoi generali fare il loro compito cioè “vincere”. Popeye {25.06.10 alle 9:07}
    ——————————————————–
    Caro signor Popeye,
    mi fa piacere che lei abbia ripreso il suo vecchio pseudonimo, quello per cui noi vecchi la conosciamo meglio.
    Vorrei fare un commento sulle sue affermazioni citate.
    Lei ha una visione un po’ schematica della realtà: Spesso riduce la realtà ad uno schema e lo schema ad una battuta, poi pensa che la realtà sia il suo schema e che la battuta spieghi la realtà. Solitamente non è così.

    Certo il compito dei generali è di vincere ma solitamente i generali possono muoversi SOLO all’interno di un quadro generale che è stato determinato e delimitato dall’autorità politica e da cui non possono uscire. Le eccezioni, i generali cui l’autorità politica ha garantito carta bianca, sono pochissimi; a meno che l’autorità politica ed il generale non siano la stessa persona, come Alessandro, Cesare, Carlo Magno, Napoleone, Federico II e numerosi altri.
    Negli altri più numerosi casi l’autorità politica chiede al generale di vincere all’interno di un quadro d’insieme ben determinato, talvolta rigidamente determinato dal potere politico.
    Lo dimostrano bene proprio gli esempi da lei malauguratamente portati e che le danno torto.

    Il Follefuehrer aveva capito dal dicembre 1941, durante la battaglia di Mosca, che la guerra era perduta (i suoi generali più intelligenti, come von Rusted e von Senger, l’avevano capito un anno prima, dopo la battaglia d’Inghilterra). Ha cambiato obiettivo: invece di voler vincere la guerra è ripiegato sull’obiettivo di eliminare gli ebrei dall’Europa; per farlo ha dovuto sacrificare il fronte a quell’obiettivo e tirare in lungo la guerra meglio che poteva. Date le premessa aveva completamente ragione. I suoi generali non avrebbero mai potuto vincere la guerra, l’avrebbero solo tirata in lungo per un anno o due ma non avrebbero potuto eliminare gli ebrei. Il quadro politico ha quindi determinato la soluzione.
    Stalin invece era intervenuto nelle faccende militari per ragioni ideologiche: non aveva fiducia politica in molti suoi generali. Dopo le sconfitte dell’estate 1941 ha dovuto limitare i suoi interventi, che sono comunque stati eccessivi anche dopo.
    Il generale Mac Arthur voleva vincere la guerra di Corea, che ha poi comunque perso, allargando la guerra alla Russia ed alla Cina, cosa che l’autorità politica (ed anche lo Stato Maggiore Interarmi) aveva tassativamente escluso. Ha fatto un’invasione di competenze ed è stato, giustamente, mandato a casa con disonore. Era un cretino.
    Tra l’altro l’allargamento della guerra avrebbe portato ad una sconfitta ancora peggiore anche perchè nessun paese alleato sarebbe stato disposto a farlo e l’Useggetta avrebbe dovuto combattere da solo.

    Io non ho seguito la polemica relativa al generale Mc Chrystal tuttavia vincere in Afghanistan è per voi impossibile a meno di mandare molti più uomini, che non avete. Il rischio è quello di trovarvi in un altro Viet Nam, ed Obama, insieme allo Stato Maggiore, sa che sarebbe un disastro.
    Un saluto U.

  42. sylvi
    sylvi says:

    Oggi leggo sull’Espresso cartaceo, uscito oggi, pag. 26:
    Caso Englaro- Vendette in arrivo-
    La Presidente che ha accolto Eluana sarebbe in rotta col Pd, spaccato, diviso fra …dx e sx della sinistra all’opposizione.
    Scusate ma è complicato spiegare l’opposizione!

    Quattro giorni fa è stato eletto Presidente Renzulli, l’ex onorevole che tanto si prestò per la soluzione della tragedia di Eluana.

    Sul Piccolo il segretario della CGIL Belci parla di 10.000 scioperanti!
    Alla GM-Wartzila sarebbero stati l’80%!
    Erano “quattro gatti” che non sarebbero diventati 10000 nemmeno contando i bagnanti della Riviera di Barcola, che, quelli sì, sono sempre numerosi a qualsiasi ora del giorno, ve lo dice una che l’attraversa spesso!

    Volevo solo dire che forse l’opposizione dovrebbe usare i giornali amici non prendendo per fessi i lettori che sono sul posto! Serve solo a farli arrabbiare!!!

    Sylvi

  43. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    DA PARTE DI ANITA
    ——————————
    x Uroburo

    Io non ho seguito la polemica relativa al generale Mc Chrystal tuttavia vincere in Afghanistan è per voi impossibile a meno di mandare molti più uomini, che non avete.
    —————————————————————–

    Scusi se mi intrometto, e’ dalle 9:00AM che sono fuori con i miei Nicaraguani, stiamo tagliando i cespugli…nessuno parla l’inglese malgrado siano qui da 7-8 anni.

    Gli uomini dovrebbero essere stati mandati quando sono stati richiesti…anche con gli “uomini”, non ho mai vista una buona soluzione durevole in Afghanistan.

    David Petraeus sara’ l’ultima vittima dopo un’illustre carriera.

    E’ stato demonizzato dai democratici per la sua “surge” in Iraq”.
    Se Obama fosse stato in comando nel 2007, Petraeus non avrebbe avuto il soccorso necessario.
    Ho i videos del 2007.

    La parola del giorno e':

    Bush in Office: Petraeus a Monster… Obama in Office: Petraeus Best Thing Since Sliced Bread!

    Peccato, David Petraeus era un possibile candidato presidenziale nel 2012…

    Ritorno al lavoro.
    Anita

  44. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    “In Brasile la Fiat produce ben 730 mila vetture l’anno con appena 9.400 dipendenti. In Polonia ………”

    X Linosse e per tutti.
    Due o tre cosette da precisare da parte di uno che dentro le fabbriche un po’ c’è stato e per non farci condizionare da dati buttati la senza nessun riscontro tecnico su cosa ci sia realmente dietro quei numeri.
    A parte il fatto che dire auto è dire niente perché c’è auto e auto, e nella produzione di un’utilitaria non c’è la stessa quota di lavoro di una media o grande cilindrata magari di lusso o sportiva.
    Ma, anche a parità di tipologia di auto, dire oggi “PRODUCE” è inesatto, da una certa fabbrica esce il prodotto ma sempre di più non si tratta di “COSTRUIRE” ma di “ASSEMBLARE” parti in gran parte preconfezionate altrove, in altri stabilimenti della stessa casa o nel così detto “INDOTTO”
    Un tempo di un’auto si faceva TUTTO in una singola fabbrica, visitai la FIAT di Mirafiori nel ’58 – ’59 costruivano la “600” tutto veniva fatto in loco, dal singolo bullone, ingranaggio, cuscinetto, fanale, sedile, fino alle parti più grandi e più complesse, entravano materiali grezzi, c’erano la presse, le fonderie ed usciva il prodotto finito. In una simile situazione un raffronto avrebbe avuto ancora un senso, oggi non ne ha più alcuno.
    Per un raffronto serio c’è poi da considerare una ulteriore variabile molto importante, a parità di tipo di auto prodotta e di parti prodotte in un certo stabilimento, va vista la tipologia delle fabbriche a confronto ed il loro grado e tipo di automazione, quale percentuale del lavoro è fatta manualmente e quanta da sistemi robotizzati, ed ancora se i sistemi robotizzati sono delle prime generazioni che comportano un controllo continuo dell’uomo o di quelli più moderni ed “intelligenti” in cui è automatizzato perfino il controllo di qualità ?
    Insomma se non si considerano TUTTE le variabili, dietro a certi raffronti fatti cosi a spanne vedo fare capolino la demagogia e la propaganda pelosa.

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

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