PERCHE’ LA BOMBA H DELLA COREA DEL NORD

Se è vero quanto affermano le autorità nordcoreane, l’esplosione di una bomba atomica all’idrogeno ha fatto eco nei giorni scorsi all’appello lanciato il 25 agosto di due anni fa da Papa Francesco dalla Corea del Sud, dove era appena arrivato in occasione dalla Giornata della gioventù dei popoli asiatici, celebrata a Daejon. – perché le due Coree, quella del Nord ancora a regime comunista, e quella del Sud, a economia capitalista e stretta alleata degli Usa, vivano finalmente in pace e perciò riunificate. E’ il caso di ricordare che le bombe H, all’idrogeno, sono enormemente più potenti e quindi devastanti di una semplice bomba A per il semplice motivo che usano una di queste come detonatore. L’esplosione della A permette infatti di raggiungere i milioni di gradi di temperatura necessari perché gli atomi di idrogeno fondano tra di loro perdendo così massa che si trasforma fulmineamente in energia.

Prima però di concludere che la Corea del Nord ha mire aggressive anziché esclusivamente difensive, vediamo di ripercorrere un po’ di Storia. Dal 668 d. C. la Corea è stata un Paese che ha unito il nord e il sud per oltre mille anni. Come mai allora le Coree oggi sono due e in quella del Sud ci sono ancora, fin dal 1945, poco meno di 40 mila soldati Usa anche se di militari coreani che occupano territori Usa non se ne sono mai visti? La divisione coreana è un avanzo della seconda guerra mondiale, un suo colpo di coda. Colpo sferrato dagli Usa l’8 settembre 1945, sei giorni dopo la resa del Giappone, con un’invasione che da lotta alle malefatte di Tokio in quella parte di mondo è stata trasformata nel giro di tre mesi in “guerra ai comunisti”, rivelando così il vero scopo degli Stati Uniti. Per “comunisti” però Washington intendeva tutti coloro che si erano battuti contro l’occupazione giapponese, iniziata nel 1910 per ridurre la Corea a colonia di Tokio. Gli Usa preferirono infatti mettere al governo del Sud gli stessi detestati collaborazionisti che per decenni avevano servito i giapponesi. A governare la Corea del Nord restava invece chi gli invasori giapponesi li aveva combattuti.

Nel marzo del ’46 la neonata Onu, fondata il 26 giugno del ’45, istituì una commissione per realizzare l’unità e l’indipendenza della Corea, ma l’iniziativa fece la fine della commissione che due anni dopo avrebbe dovuto far nascere in Palestina lo Stato palestinese. Di fatto per un bel pezzo la Corea è stata governata dal generale americano Mac Arthur, che, quando nel ’50 i cinesi reagirono alla massiccia presenza militare americana invadendo il territorio coreano occupato dagli Usa, voleva usare a tutti i costi le bombe atomiche contro di loro.E a proposito delle polemiche e accuse alla Corea del Nord per essersi dotata di ordigni nucleari, Mac Arthur è la dimostrazione di come i primi a minacciare di usare le atomiche sul suolo coreano siano stati gli Usa. Le cui minacce non erano da sottovalutare visto che di atomiche – pur di sperimentarle sugli esseri umani e spaventare così l’Urss alleata nella guerra contro i nazisti, ma scomoda perché sovietica – ne avevano già usate due contro i giapponesi.

Se non usarono le atomiche, in Corea gli Usa sperimentarono su larga scala le enormi bombe “Tarzon”, da 5 tonnellate di esplosivo, sganciate dai B-29 soprattutto su Kanggye, dove la Cia era convinta si nasconsessero i leader politici coreani compreso Kim Il Sung, leader della Reistenza ai giapponesi e padre dell’attuale capo di Stato. E a proposito di superbombe, durante la guerra con l’Iraq e in Afghanistan gli Usa hanno sperimentato “in corpore vili” le MOAB, o “Mother Off All Bombs”, da 8 tonnellate di TNT. Il settimanale Newsweek pubblicò in copertina una foto della mostruosa bomba sotto il titolo “Perché l’America spaventa il mondo”, che forse meglio sarebbe stato completare aggiungendo le parole “e perché non ne è molto amata in una sua larga parte”. Sottoposti per decenni alla minaccia di invasione americana, i nord coreani hanno reagito nell’unico modo possibile per rendere inefficace l’eventuale realizzazione della minaccia: hanno costruito una impressionante rete corazzata sotterranea di basi militari e di impianti di tutti i tipi – almeno 15 mila, cifra senza pari nell’intera storia militare del genere umano – e hanno fatto di tutto per dotarsi anche loro di atomiche, onde rendere una eventuale invasione americana troppo costosa in termini di vite umane.

Solo chi è in malafede può sostenere che la Corea del Nord vuole bombardare con armi nucleari la Corea del Sud, con il solo risultato di essere eliminata dalla faccia della terra tramite le atomiche americane di vario tipo: A, H ed N (bombe a neutroni, donde il nome). Tutto il resto, compresa la fame della popolazione ridotta allo stremo, è una conseguenza di tutto ciò. La faccenda della fame però mal si accorda con la estrema modernità della capitale della Corea e della sua stupefacente metropolitana. Può non piacerci, ma non è scritto da nessuna parte che Stati sovrani debbano essere felici di avere alle frontiere per decenni eserciti potentemente armati e sempre pronti all’invasione al minimo pretesto. Washington si è arrogata il diritto di reagire con l’invasione dell’Afghanistan e dell’Iraq con la scusa – completamente sballata almeno nel caso dell’Iraq – dell’attentato alle Twin Towers dell’11 settembre. E la Cina nel 1949 si è arrogata il diritto di “riprendersi” il Tibet, cioè di invaderlo. È ovvio che la Corea del Nord da tali pericoli ha – come chiunque – il diritto di potersi difendere, anche perché di morti non ne ha avuti 3-4 mila come gli Usa con le Twin Towers, ma qualche milione con la guerra iniziata nel ’50 e una marea di altri morti già prima, con la feroce invasione giapponese.

Bisogna inoltre avere l’onestà di dire come non sia affatto vero che il regime della Corea del Nord è insensibile ai problemi della propria popolazione e vuole a tutti i costi sviluppare missili e atomiche. Il mese prima delle elezioni Usa che hanno sciaguratamente portato alla Casa Bianca George W. Bush il generale Jo Myong Rok, cioè l’autorità più potente della Corea del Nord, l’uomo che presiedeva al complesso che produceva e vendeva missili agli altri Paesi, ha fatto visita a Bill Clinton alla Casa Bianca. Nell’occasione è stato scritto di comune accordo un impegno in base al quale “nessuno dei due governi vuole avere intenzioni ostili nei confronti dell’altro”. E per la fine di ottobre era stato fissato un viaggio impensabile, quello del segretario di Stato Madeleine Albright a Pyongyang per trattare direttamente con Kim Jong Il e fissare la data del summit nella stessa Pyongyang tra Clinton e Kim.

Nel corso del summit era previsto che sarebbe stato firmato un accordo per l’acquisto da parte degli Usa di tutti i missili a gittata intermedia e lunga esistenti in Corea del Nord. Se questo accordo fosse stato perfezionato i lanci sperimentali di missili a lunga gittata della Corea del Nord ,che tante proteste hanno provocato, semplicemente non sarebbero mai esistiti. Fermo restando il fatto che anche la Corea del Nord ha diritto a inviare in orbita satelliti per le telecomunicazioni e quant’altro di pacifico si può realizzare solo con il lancio di missili. Ma a bloccare tutto appena insediatosi è stato il funesto neopresidente Bush, che nel marzo del 2001 trattò a pedate anche il presidente della Corea del Sud, Kim Dae Jung, fresco Premio Nobel per la pace e desideroso di accordi e ricomposizione con il Nord. Bush zittì anche Colin Powell, reo di avere osato dire che la nuova amministrazione avrebbe continuato le trattative con la Corea del Nord là dove le aveva lasciate l’amministrazione Clinton.

Il problema, molto poco noto, è che la guerra di Corea del 1950 ha creato, con il documento NSC 68 firmato da Truman nell’aprile del ’50, le basi – teoriche e strategiche – per il continuo irrobustimento dell’apparato industriale militare americano. Vale a dire, dell’apparato che di fatto traina l’intero sistema produttivo Usa perché ne rappresenta con l’indotto e la ricerca non meno del 30% del totale. L’apparato che già Dwight Eisenhower e pochi anni fa Colin Powell hanno definito senza mezzi termini un pericolo per la pace e quindi per gli stessi Stati Uniti. Da notare, dato che ci siamo, che alla fine del dicembre del ’49 Truman aveva firmato anche il documento NSC 48, che per la prima volta approvava l’aiuto militare a favore dei francesi contro i vietnamiti arcistufi di essere una colonia di Parigi.

Con George W. Bush il budget per la Difesa è arrivato all’astronomica cifra di oltre 400 miliardi di dollari.
Nella Corea del Sud c’erano anche centinaia di bombe atomiche Usa, rimosse da George Bush padre, che però non se l’è riprese negli Stati Uniti. Ha infatti preferito limitarsi a trasferirle sulle navi e sui sottomarini che da sempre controllano da vicino la Corea del Nord. Il costo della presenza militare Usa nella Corea del Sud oscilla tra i 17 e i 42 miliardi di dollari l’anno, a seconda delle voci che si vogliono prendere in considerazione.

Un giro di boa epocale, dunque, la guerra di Corea. Le enormi spese “difensive” previste dall’NSC 68 furono giudicate dai suo ideatori una occasione per l’economia statunitense per “trarre consistenti benefici dal tipo di potenziamento che suggeriamo”, potenziamento militare ovviamente.

La guerra di Corea è stata quindi importante per la storia americana per due motivi: 1) ha rappresentato il fulcro attorno al quale far ruotare una spesa militare tanto massiccia quanto permanente; 2) ha rovesciato provocatoriamente la teoria del “contenimento” del “pericolo comunista” trasformandola nella teoria del “rollback”, cioè del “ripiegamento”. Ovvero, in termini più chiari, della “liberazione”. “liberazione” tentata poi con la fallita invasione di Cuba, messa in atto in Afghanistan e Iraq e foraggiata sotto banco in Siria e altrove. Mac Arthur e gli strateghi politici americani pianificavano di “liberare” l’intera Manciuria e le aree meridionali più importanti della Cina!

Come si vede, sia l’appello pacifista di Papa Francesco sia l’asserita esplosione dell’H nordcoreana hanno motivazioni e radici assai diverse da quanto si vuol far credere all’opinione pubblica occidentale.

33 commenti
  1. Peter
    Peter says:

    Caro sig. Nicotri,

    Premetto che messaggi ed inviti papali non mi emozionano, la lontananza dal suolo natio mi ha raffreddato in merito. Anche se a Natale vado ancora alla messa cattolica.
    Lei parla assai di leader coreani e di Coree, punto o poco della gente.
    Come vive la gente in Corea del Nord? Come in un campo di concentramento nazista, punto. Se potessero, farebbero carte false per uscire, infatti in Manciuria, si’ in Manciuria, nome non piu’ ufficiale, sono terrorizzati dal possibile crollo del regime nordcoreano, dato che milioni di nordcoreani li ‘invaderebbero’. Altro che Siria.
    Lei crede che potrebbe impipargliene di meno se diventassero una colonia Usa?!
    Ha idea di quanti sudcoreani vadano in US? Non saranno militari, ma hanno libero accesso, o quasi. Ed anche a casa loro mangiano ogni giorno.
    Mao Tze Tung e la sua rivoluzione culturale fu una catastrofe per la Cina. Decine di milioni morirono per carestie ed altro, tutto autoindotto.
    Il Tibet venne annesso perche luogo sacro per milioni di buddisti, quindi fonte di guadagno e basta. Fu ‘cinese’ solo sotto la dinastia Ching.
    Credo che la fine del nefasto regime nordcoreano, possibilmente ‘indolore’, l’ unico regime veterostalinista rimasto al mondo, sia altamente auspicabile. Amen.

    P.

  2. caino
    caino says:

    Dalla parte delle donne…..??

    All’indomani dei fatti di Colonia, sono stato facile profeta nel manifestare una “serena” preoccupazione nel far rilevare che la natura di un accadimento così esteso nel numero e concentrato nello spazio non potesse che essere organizzato ,in qualche modo .
    Ora si tratta di vedere chi ,come, e in che misura .
    Si può paventare anche che la natura dei “social”, così come sono strutturati in particolare gli Hashtag, possano di per sé aver scatenato la “valanga” di adesioni, al pari di quelli che si notano nei raduni “rave”.
    Il fatto ,però, mi fa subito pensare che il controllo delle Reti in tempo reale da parte degli organi competenti, non sia poi così efficace. Tra l’altro poi in un periodo così delicato dopo i gli accadimenti di Parigi, che solleva il vero dubbio amletico, ma sarà poi veramente così.? E se no, perché ?

    Di una cosa siamo sicuri ,che la polizia di Colonia, non ci aiuta nell’immediato a decifrare il rebus, anzi..
    Tutto il resto, dalle differenze culturali (ma basta là) sul ruolo della donna nel Corano,allo status di migliaia di maschi musulmani catapultati in Europa in breve volgere di tempo,mi fa andare indietro a quanto accadde nella Torino degli anni 60, quando miglia di maschi furono catapultati in breve volgere di tempo dal “capitale” per carenze di manodopera, lasciando poi i costi di tale operazione sulle “palle” di tutti.
    Agli uni i profitti, agli altri i costi.
    Detto ciò, mi vengono pure in mente le “battute dei bar sport” ,luoghi ove naturalmente si svolge la vita politica sul famoso detto o tradizione musulmana ..che suona così ,mi pare. Quando torni a casa malmena tua moglie anche se non sai il perché, Lei sicuramente lo sa.
    Non sono del tutto convinto ora, che molti lo dicessero per pura barzelletta. E non sono del tutto sicuro che non esistessero delle reminiscenze culturali o pure di origine etilista cronica. Pratica ancora diffusa nelle osterie del tempo, al Nord come al Sud.
    Detto ciò mi pare del tutto evidente che dietro al fatto eclatante, in qualche misura si annidi un disegnino di natura politica che se da un lato ha raggiunto lo scopo di incutere paura, dall’altro comincia pure a dare frutti sulla caccia al musulmano nelle città.
    Poi per sovrabbondanza di analisi culturale esiste pure chi accusa i maschi tedeschi di non essere all’altezza di difendere le loro donne , mentre i siculi si ,che avrebbero fatto qualche cosa , in un impeto di orgoglio nazional-patriottico, chi invece afferma che a Mestre pure le Novantenni sono in pericolo…
    E le donne ?
    Beh, dall’alto numero di femminicidi nostrani, di StalKing nostrani e via dicendo…semmai dimostra solo che anche da noi, qualche cosetta non funziona ancora…sul piano culturale pure (sic)
    Ovvio che bisogna far rispettare AD OGNI COSTO le leggi e i i valori della Costituzione Italiana e per sovrapprezzo dico pure anche LAICI a tutto campo.
    Sugli sviluppi vedremo ,sono sicuro che si tornerà sull’argomento..improvvisamente c’è una crescita di denunce isolate pure da noi..
    Sul fenomeno di massa ,vedremo cosa ci riserverà il futuro

    Caino

  3. sylvi
    sylvi says:

    Mi sono fatta parecchie docce fredde, come mi aveva consigliato Peter qualche post fa, per chiarirmi le idee a proposito di diritti delle femmine e dei maschi.
    Peter parlava della legislazione britannica che praticamente nega la paternità. Eccesso di modernità?
    Sono i rischi della libertà.
    Caino invece scrive:-
    Tutto il resto, dalle differenze culturali (ma basta là) sul ruolo della donna nel Corano,allo status di migliaia di maschi musulmani catapultati in Europa in breve volgere di tempo,mi fa andare indietro a quanto accadde nella Torino degli anni 60, quando miglia di maschi furono catapultati in breve volgere di tempo dal “capitale” per carenze di manodopera, lasciando poi i costi di tale operazione sulle “palle” di tutti.
    Caino, paragonare gli immigrati dal sud a quelli odierni non ti pare forzato? Ma basta là!
    Peter intende che ci sia troppa libertà per le ragazze inglesi.
    Libertà senza regole in occidente, o carenza di educazione familiare e sociale ?
    Libertà di chi? Dei maschi o delle femmine?

    Io direi che bene o male ad ovest, dopo guerre sanguinosissime, sconvolgimenti sociali ed economici enormi, siamo arrivati a raggiungere alcune regole del vivere civile.
    Non sono perfette, moltissimo resta da fare ma…nemmeno al sud Italia stendono più il lenzuolo insanguinato dopo la prima notte di nozze; Franca Viola, quarantanni fa, ci ha costretto a riflettere sul matrimonio imposto e combinato; per gli emigrati al nord non è più stato facile imporre regole medioevali in famiglia.
    Certo restano i femminicidi, uno al giorno, resta la violenza familiare e sociale sulle donne…ma un pochino di medioevo lo abbiamo superato.
    E Caino con il suo ” basta là” vorrebbe dire che le differenze culturali dei nuovi arrivati sono bazzecole?
    Che questi esseri umani portano con sè soltanto bisogni primari di sicurezza , nutrimento e pace?
    Non portano con sè, uomini e donne, una cultura che li ha nutriti dalla culla?
    Non portano con sè la cultura del Corano che ha una visione sessuale e sessista medioevale , distorta e inaccettabile per noi occidentali?
    Io non posso credere che ci siano maschi appena acculturati , in occidente, disposti, per ideologia, a negare che non è sufficiente accogliere, ma che poi, dopo la prima accoglienza ci sono grandissimi problemi di integrazione delle culture;
    e che pensino che questi rifugiati saranno disponibili a rinunciare alla loro cultura per rispettare la nostra che gli ripugna. Mi verrebbe da dire:- ma dove vivete?-
    O forse siamo disponibili a rinunciare noi?
    Una ragazza, pur senza mettersi il velo, non potrà più uscire di notte? Non potrà più avere quel tanto di libertà che noi donne , ormai fin troppo mature, negli anni della giovinezza abbiamo ferocemente preteso in famiglia, in Chiesa e nella società per rivendicare diritti di autonomia e di libertà che riteniamo ormai conquiste indiscutibili e irrinunciabili?
    Non mi si venga a dire che il problema per ora non c’è, perciò non esiste. Questa è malafede!

    So che ormai in questo blog, letto però da molti cosiddetti progressisti, sono rimasta l’unica donna a ricordare loro che ” anch’io sono un essere umano come te” come dicevo e dico a mio marito quando se ne scorda, ma non ho perso nè il fiato nè la voce per ribadirlo.
    Ho l’artrosi alle ginocchia, non al cervello.
    Voi, così pieni di solidarietà a senso unico, dove avete l’artrosi?
    O dobbiamo aspettare che le nostre nipoti, (io non ne ho fortunatamente, però mi sforzo di educare i maschi!) abbiano in dono per la pubertà veli, burca e quant’altro in nome di una integrazione pelosa?

    O sto scrivendo a un pubblico di maschilisti attempati?
    Buonanotte
    Sylvi

  4. caino
    caino says:

    Basta là ,sta per : ci si accorge solo ora ,ovvero,per esempio, quando i i negri dell’africa furono importati nelle Americhe, per quale motivo lo furono ?
    Ma certo ,lo furono per educarli, integrarli e tante altre belle cose .

    Caino
    Cara Sylvi, come vedi esiste una differenza culturale anche tra me e te, il piemontese quando dice ma basta là, lo dice solo in senso ironico..ma basta laaa,

  5. Peter
    Peter says:

    Veramente io non ho detto ‘troppa liberta’, un’espressione da parroco di campagna che Sylvi attribuisce bellamente a me….
    Non obietto certo a parita’ di diritti tra uomini e donne, ivi compresa quella sessuale, per esempio. Mai fatto. Rendere superfluo il concetto di paternita’, o datato come specifica Sylvi, mi fa pero’ chiedere perche’ mai gli uomini debbano darsi la pena di ‘formare’ una famiglia, legalizzandola poi con un matrimonio che aggiunge ben pochi diritti (per loro in particolare) ed un bel po’ di doveri aggiuntivi in caso di divorzio…infatti qui il matrimonio e’ in declino da tempo, specie tra i ceti poveri.
    Trovo, come sempre, noiosissimo e provinciale che in questo piccolo blog tutti i salmi finiscano in gloria, ovvero quale che sia la questione, i due signori rimasti (Sylvi e CC) la riconducano sempre e comunque alle vetuste categorie di nord-sud in Italia, che per loro spiegano e facilitano sempre tutto….’come da noi per esempio’….
    Sarebbe persino comico se non fosse palloso.

    P.

  6. caino
    caino says:

    E poi, cara Sylvi,

    non so gli altri ,(sai quel Voi tua espressione preferita con cui identifichi gli altri,in modo generico),però ti dico che personalmente ,come vado ripetendo da anni su questo Blog,io non sono affatto un progressista, magari buonista ,ma solo uno che ha sempre detto che a monte di tutto quello che accade nel mondo vi è il problema economico ovvero” Economia”, ovvero il perpetuarsi di un fatto incontrovertibile ,dunque “oggettivo”.

    Caino

  7. caino
    caino says:

    Caino, paragonare gli immigrati dal sud a quelli odierni non ti pare forzato? Ma basta là!

    Cara Sylvi,
    ti è sembrata una forzatura ?
    Certo che sotto certi aspetti lo era.
    Spiegami adesso il perché, visto che la cultura dalle tue parti fino a non molto tempo fa era piena di pregiudizi, La Liga era all’avanguardia, devo forse pensare che li avete assimilati in poco tempo, non foss’altro che per una questione di voti o forse perché da voi sono arrivati dopo, mentre da noi molto prima.
    Caino

  8. Peter
    Peter says:

    Un tema piu’ complesso, sarebbe da sempre come conciliare la parita’ dei sessi con le differenze che sono innegabili…
    Come dicevo prima, le ragazze non disdegnano guidare un autobus, per esempio, ma le camioniste sono pochissime. Ore troppo lunghe alla guida? Lontano da casa? Certo, ma nessuna guiderebbe mai neanche il camion della nettezza urbana…e muratrici? Minatrici? Asfaltatrici? Mai viste.
    Se vi sono lavori ‘tradizionalmente’ maschili che alle ragazze va benissimo di non fare, ve ne sono altri che loro vogliono moltissimo fare, senno’ e’ discriminazione. Vedi avvocatesse, dottoresse, managers…
    E guai a dire mai ‘lavori tradizionalmente femminili’ senno’ ti cavano gli occhi, o quasi.
    Per converso, vi sono dei maschietti che vorrebbero per esempio fare gli ostetrici (maschile di ostetriche), ma le loro domande vengono quasi sempre respinte. Discriminazione? Certo, ma ‘naturale’….

    Quello degli immigrati che trattano le donne senza velo come cosa pubblica o prostitute e’ un problema del tutto diverso.

    A CC faccio notare le sue stesse parole, gli immigrati al norditalia erano invitati o ‘portati’ per carenza di manodopera, non venivano a milioni coi gommoni. E si era nell’ ambito dello ‘stesso’ paese. O non si puo’ dire?

    P.

  9. caino
    caino says:

    Mio caro Peter,

    ma mi pare ovvio che non venissero con i gommoni.
    Di certo non si iscrissero tutti all’università.
    Poi, se si vuole non capire, allora l’alternativa è trasformare il tutto nel Festival dell’ovvio e dello scontato.
    Per esempio ,oggi il cielo è terso grazie al vento di Fhon, che ovviamente non è l’asciuga capelli.

    caino

  10. Peter
    Peter says:

    x CC

    A fingere di non capire, ed a semplificare vanamente con esempi nostrani, qui mi sa che sarebbe lei.
    Il presente europeo e’ molto diverso dal passato italico.

    P.

  11. caino
    caino says:

    Prendiamo i turchi.

    Allora i turchi che io sappia sono musulmani.
    Mi risulta che i turchi in Germania siano 1,7 milioni.
    Non mi risulta che siano mai andati in massa a molestar donne a Colonia nel passato.
    Ora ,qualche buontempone mi potrebbe obiettare che i turchi sono musulmani , ma non sono arabi o nigeriani…
    Al che vien quasi da pensare che i turchi leggano un altro corano.
    Dopodiché una risposta più logica sarebbe quella di dire che i turchi sono arrivati in Germania ,poco alla volta e non in massa e che la Germania ha avuto il tempo di allestire questa immigrazione (forza lavoro)con più calma nel recente passato, per esempio allestendo anche “campi dormitorio”, ove vi era l’obbligo del pernottamento, se non vado errato.
    In ciò i toteschi erano molto democratici e interrazziali ,non distinguevano tra turchi musulmani ed italiani cristiani provenienti dal Sud.
    Viene dunque il sospetto che queste ondate di gommisti siano improvvisamente sorte da quando si è deciso di esportare la nostra democrazia culturale anche in certe aree.
    Il secondo sospetto viene quando ci si interroga sulla capacità o meno di analisti, polititologi e altro che abbondano da noi di capire, per la serie : ma sono tutti imbecilli o ci fanno ?
    O vi è (e questa volta mi spiace ) ma devo usare un veltronismo : BEN ALTRO !

    Caino

  12. caino
    caino says:

    Infine..!!

    Mi risulta che a Torino nella seconda metà dell’ottocento vi erano, come del resto in quasi tutte le metropoli europee ,quartieri dove non era consigliabile circolare di notte per le donne e nemmeno per gli uomini ed erano tutti piemontesi perbacco.
    Mi sembra pure ma non sono sicuro, che il tasso di criminalità fosse più alto che non l’attuale.
    Ora la Sylvi, mi dovrebbe spiegare se l’emancipazione femminile passa anche attraverso il poter mostrare la propria femminilità nel circolare seminude di giorno e di notte in qualunque luogo.
    Specifico meglio, non che la cosa non sia auspicabile e cioè che ognuno debba circolare liberamente dove vuole a tutto le ore del giorno e della notte, ma piuttosto visto che si accampa anche questo problema culturale, sto pensando di infilarmi due palle da tennis e una banana nei pantaloni per esibire la mia mascolinità e poter circolare di giorno e di notte sicuro di non essere disturbato.
    Al massimo farei ridere.
    In altre parole la Kultura commerciale nostra via etere e stampa si è nutrita ampiamente di questa nuova visone dell’emancipazione femminile, ma sono sicuro che almeno per la Sylvi ciò non sia di certo e mai lo sia stata la sua visione di emancipazione femminile.
    Mentre di certo la religione coranica al pari della nostra almeno fino a non molto tempo fa relega la donna in altro ruolo.
    Mi viene in mente quel film : di pochi decenni fa : “Occhi a terra buttana”, o pardon ,ma quello era italiano se non sbaglio.
    Tutto ciò per dire cosa :
    Da noi la donna ha cominciato ad avere un ruolo dalla Rivoluzione francese in poi ,se non sbaglio e la cosa ha potuto avvenire solo attraverso un processo di laicizzazione dei costumi, lento e faticoso e forse magari anche ,quando le donne proletarie cominciarono ad andare a lavorare in fabbrica, quindi anche un processo che puta a caso partiva dal basso, quindi in primis un processo economico.

    Caino

  13. Peter
    Peter says:

    Oddio, un comunista di cultura o estrazione cattolica anche se non credente, e piemontese sia chiaro, ed una cattolica di idee ‘progressiste’ e femministe cioe’ al limite di sinistra, ma sempre friulana ed in odore di germanicita’ genetica, sia chiaro. Che parte avrei io in una discussione sociopolitica tra i due?
    Tanto piu’ che il sig. Nicotri non interviene piu’ in diatribe tra bloggers, neanche se alcuni bloggers lo chiamano a volte in causa.

    Mamma (ora anche) li turchi, potrei dire da persona di antica estrazione meridionale.
    Caro CC, i turchi hanno lo stesso Corano, ma sono sempre stati una cosa a parte. La danza del ventre non si pratica nei paesi arabi, ad esempio, salvo forse in Egitto che e’ pure esso una cosa un po’ a parte.
    Se fosse stato in Turchia o in Egitto saprebbe cosa intendo. Sono paesi di antica (sia pur vaga e diluita ma anche inquinata) cultura ellenistica e bizantina, ed i turchi hanno marcate ascendenze gitaniche e nomadiche. Se avesse visto dal vivo una danza del ventre saprebbe cosa intendo. Inammissibile, direi, in paesei islamici ‘ortodossi’, ma mi si corregga se sbaglio. L’ ho vista dal vivo in Turchia con una signora islamica che mi ha assicurato che la cosa non aveva nulla di ‘arabico’.
    Tali esibizioni cireografiche e ludiche non sono un segno di ‘emancipazione femminile’, siamo d’accordo, ma esprimono una differenza di costumi marcata rispetto a chi deve andare in giro col velo.
    In tempi recenti, pero’, la Turchia e’ diventata molto piu’ islamizzata che non in passato, per esempio rispetto a 20 anni fa, cosi’ mi hanno detto turisti piu’ anziani. Ed i diritti civili latitano, e’ il paese con piu’ giornalisti in galera al mondo.

    I turchi in Germania sono molti di piu’ di quanto dice CC. Puo’ darsi che i tedeschi li abbiano ‘educati’, ma anche in Turchia li ho visti come persone calme, serie, rispettose, educate. Un paese silenzioso.
    Data la mia remota cultura bizantina ed in fondo ‘greca’, ero allibito da come hanno ridotto la chiesa della Divina Sapienza (non Santa Sofia!!!!) a Costantinopoli, pardon Istanbul, prima chiesa romana bizantina, poi moschea turca, ora ‘museo’ senza ne’ capo ne’ coda, ma cosi’ va la storia, e noi abbiamo fatto quello ed altro.
    Se visita Antalia, caro CC, vedra’ pochissime differenze rispetto ad Atene o Crotone, faccio per dire, anche nei rapporti tra ragazze e ragazzi che vanno abbracciati pe strada, e senza veli.
    Osservo poi che i tedeschi non differenziavano neanche tra italiani cristiani del Sud e del Nord.

    P.

  14. caino
    caino says:

    Caro Peter,

    “..

    “Oddio, un comunista di cultura o estrazione cattolica anche se non credente, e piemontese sia chiaro, ed una cattolica di idee ‘progressiste’ e femministe cioè al limite di sinistra, ma sempre friulana ed in odore di germanicita’ genetica, sia chiaro. Che parte avrei io in una discussione sociopolitica tra i due?

    Per la parte che mi riguarda la risposta è banalmente semplice : Se non lo sai tu (compagno laburista) , di estrazione bizantina con avi che magari hanno combattuto la guerra greco-gotica, mi riesce difficile pensare di poter fornire una risposta.

    Caino

    Due precisazioni
    La mia estrazione cattolica è comune a tutti i battezzati in tenera età, poi in Asilo gestito da suore, poi al catechismo ,infine a scuola dove secondo le “indicazioni costituzionali” la prima cosa che si faceva era la preghiera, non si poteva sfuggire. prima che gli ormoni cominciassero ad entrare in contrasto con il peccato della masturbazione.
    Prendo infine atto che pur non essendo stato al momento ancora in Turchia ,ma in Germania sì, che i Turchi sono musulmani, ma meno ligi al Corano degli arabi, per via della danza del ventre e di una precedente contaminazione con i greci.
    Chissà poi perché adesso sembrano tornare a più antiche tradizioni da un po’ di tempo a questa parte, così come parecchi democratici europei dell’Est , rispristino la strana abitudine di cacciar in galera i giornalisti, non mi sembra che siano condizionati dal Corano.
    Sarà come diceva il buon Vico una questione di cicli di andropause e menopause ?Bah .
    Attendo quindi lumi .

  15. peter
    peter says:

    Non pretendo di illuminare nessuno, ma mi pare ovvio che l’islam venga praticato in modo diverso a seconda dei paesi di origine. Si noti anche che usi e costumi dei musulmani non sono sempre e necessariamente inspirati dal Corano, e se lo sono, dipendono molto dalle particolari interpretazioni dei loro leaders, sciiti o sunniti, e via distinguendo. In mia presenza, degli islamici malesi erano molto sorpresi a sentire che nei paesi arabi donne e uomini non fossero ammessi insieme nelle stesse piscine, per esempio. Io stesso ho rilevato che i turchi di oggi sono molto europeizzati, persino nella stessa Turchia, almeno nella sua parte più’ occidentale che e’ poi quella realmente aperta ai turisti, vedi Antalia, ad esempio. E poi hanno sempre avuto tradizioni gitane e nomadiche che non hanno nulla a che vedere con Corano ed islam!
    Sta’ di fatto che gli uomini che hanno attaccato in massa le tedesche a Colonia, e non solo, erano tutti immigrati arabi e nordafricani, ergo musulmani, ma ciò’ non implica necessariamente che abbiano compiuto atti inspirati dalla ‘religione’…Dubito comunque che avrebbero mai attaccato donne velate e dall’apparenza islamica. Lei, caro CC, e’ assai più’ bizantino di me.

    Il punto dolens che lei ha toccato con Sylvi, la quale latita, e’ se le donne occidentali e ‘cristiane’ dovrebbero ‘coprirsi’ per precauzione verso immigrati allupati e ‘non evoluti’. Allora anche i gay e le lesbiche dovrebbero essere molto più’ discreti e attenti in pubblico, non parliamo minimamente di nudità, altrimenti potrebbero ‘provocare’ immigrati che li odiano e non li rispettano, quindi a loro rischio e pericolo.
    Alla fine, mi sa che dovremo anche noi europei ‘incorporare’ la sharia nei nostri codici per adeguarci alle nuove e sempre più’ cospicue minoranze, come suggeri’ anni fa un vecchio imbecille rimbambito di una certa Canterbury…

    P.

  16. caino
    caino says:

    Beh, parrebbe che almeno su una cosa sembra che si sia in accordo, non tutti i musulmani sono uguali.
    In questo momento però farei attenzione a afre certe affermazioni è in corso uno scontro di civiltà
    Potresti essere accusato di collaborazionismo in un futuro prossimo.
    Intelligenza con il nemico

    Caino

  17. Uroburo
    Uroburo says:

    In questo blog è rimasta a scrivere una sola persona, ogni tanto intervallata da altre due, che tuttavia scrivono più di rado.
    Sembrerebbe la situazione migliore per poter esprimere ciascuno i propri punti di vista, eventualmente confrontandolo con quello degli altri, veri rari nantes in gurgite vasto.
    Mannò, così non è… Prima c’era il signor Popeye, da usare come bersaglio, poi il Rodolfo, sempre l’Anita … questo blog non riesce a sopravvivere se non trova un nemico. E quando il nemico è stato finalmente trovato allora nessuna sua affermazione è accettabile, neppure che con la pioggia si apre l’ombrello.
    Ora il nemico è Peter, e quindi le sue affermazioni sono sbagliata perché è un anglo-puglio, espressione nella quale si riesce a coniugare una forma di razzismo (il puglio) con una svalutazione a priori (l’anglo). Perché l’anglo è per definizione perfido, da Napoleone in poi passando per il povero Buce.
    A prescindere dall’assoluta mancanza di rispetto e dalla rilevante villania di fondo, questa argomentazione, ripeto a priori, raggiunge poi dei vertici di rara autoironia, posto che in questo blog si abbia una vaga idea di cosa sia l’ironia: le affermazioni di Peter sono contestate perché gli inglesi hanno commesso tante ingiustizie, come se Peter fosse personalmente responsabile del colonialismo inglese di un secolo e mezzo fa. Il tutto detto da ittagliani, che evidentemente non sanno cosa sono stati capaci di fare i nostri padri ed i nostri nonni in Libia e nei cinque anni in cui siamo stati padroni dell’Africa Orientale. [Per la precisione, solo i belgi sono stati capaci di essere più crudeli ed ingiusti di noi, ma noi nel 1935, ben più di mezzo secolo dopo.]
    Epperchè mai allora noi non dovremmo essere responsabili di quello che hanno fatto i fascisti ed i nazi loro alleati? Oppure della mafia, che esiste ancora ora (e che una volta era un fenomeno siciliano mentre ora, Banana docet, l’utilizzo di capitali mafiosi vien fatto alla Borsa di Milano)?
    Domande difficili, meglio rifugiarsi in stantie rimasticazioni di Marx, tirando in ballo la lotta di classe anche a proposito de’ fatti di Colonia, una palese dimostrazione dell’importanza dell’Economia nella cosruzione del mondo, ooohuuyeaaahhhh!!!
    Beh, direi nulla di nuovo, stancamente nuovo.
    Un buon anno a tutti ma francamente senza troppa convinzione. Uroburo

  18. caino
    caino says:

    Caro Uroburo,

    ho appena finito di mettere in pentola un Minestrone di verdure, con brodo fatto in casa (sempre di verdure) per cui il tempo è poco ,non vorrei mai che nonostante la fiamma bassissima qualcosa attaccasse sul fondo.
    Quindi solo una precisazione netta.
    La lotta di classe con i fatti di Colonia non c’entra un bel nulla.
    Dire ciò, dimostra solo due cose :non hai capito quasi nulla di quanto vado scrivendo, diversamente è una palese falsificazione del mio pensiero ,che, per quanto contorto possa essere (lo ammetto),non ho mai sostenuto una simile sciocchezza.
    Rimane ben poco da aggiungere ,infatti che l’economia sia il motore del mondo è un dato oggettivo,così come il fatto che io faccia stantie rimasticazioni di Marx , è un fatto decisamente soggettivo.
    Con convinzione

    Caino

    Non ho mai considerato Peter un mio nemico,anzi un interlocutore valido,con popeye per esempio diversamente, mi sembrava di essere in uno spettacolo comico.

  19. caino
    caino says:

    IL MINESTRONE DELLA NONNA E LA LOTTA DI CLASSE.

    Al tempo della vendemmia si andava molto presto, su in cascina.
    Era una delle due occasioni in cui si riuniva la famiglia al gran completo, l’altra era la fienagione.
    Ero molto piccolo, ma ricordo molto bene che appena sceso dalla Vespa di mio padre, nell’aia ,di lato al “pinacul” .meglio noto come topia ,in una grane pentola di rame appesa ad un treppiede di ferro già sobbolliva dell’acqua.
    Il fuoco era alimentato per il momento da fascina.
    Il mio incarico era quello di sbucciar o sgranare piselli, compito a me gradito, anche se ne ignoro ancora oggi le ragioni
    La ragion pratica era quella di tenere lontano bambini piccoli da coltelli. meglio noti come attrezzi più consoni per pelar patate, affettar carote e zucchine.
    Della ragione psichica .senza per questo voler scomodare Freud, ignoro ,come già detto le ragioni, anche se qualche idea in proposito me la sono fatta.
    In conclusione devo dire che il minestrone era buono , stupendo oserei dire…
    Cosa c’entra tutto questo con la lotta di classe?
    Oserei dire quasi nulla.
    Forse, salvo, che le tecniche di cottura a fuoco lentissimo era dovuta al fatto che la nonna nella mattinata non si limitava solo a cucinare, per cui magari, il segreto di quella perfetta amalgama di gusti e di sapori bilanciati era frutto di un “minestrone ” di ragioni legati all’utilizzo del tempo, non possedendo un cuoco o cuoca professionale adibiti a tale compito, mentre i contadini raccoglievano l’uva in grandi cesti per trasportarla nei tini e nel salotto si discuteva della critica della ragion pura di Kant o anche solo più modestamente dei prezzi del vino sul mercato.

    Caino

    Da grande poi ,oltre a sgranar piselli ,mi risulto gradito anche sbucciar patate e fare tocchi di carote e zucchine , per culminare infine nel piacere di far la punta alle matite

  20. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro CC,
    dovresti rileggerti i tuoi messaggi a Peter, magari, per quanto possibile, con spirito neutrale.
    Io ho trovato i vostri messaggi semplicemente improponibili e di rara scortesia. Sul tipo di quelli di Faust, per intenderci.
    Tra l’altro accenni alla vita reale dei commentatori sono una cosa che non si era mai vista!
    Poi vedete voi, il mondo è, per quanto mi riguarda, assai grande. U.

  21. caino
    caino says:

    Caro Uroburo,
    devo riconoscere che in un caso, da quando sono ripartiti i commenti, dopo un lungo silenzio, ho esagerato, sul resto ho il vezzo di chiamare dottore un sacco di gente.
    Da questo punto di vista devo dire di esserne stato immediatamente ricambiato.
    Il tutto però, nulla toglie al contenuto che a mio avviso è ben diverso dal passato.

    Caino
    Poi capisco che gli argomenti possano anche annoiare taluni, l’importante è mantenere il livello polemico entro certi limiti,

  22. pino nicotri
    pino nicotri says:

    Caro Uroburo, confondi anche tu il blog con il suo forum. E dimentichi gli insulti e le insinuazioni dei Popeye, Rodolfo et similia al blogger. Cioè, by the way, al sottoscritto.
    Un saluto.
    pino

  23. sylvi
    sylvi says:

    Sylvi ha appena finito un rosario di…chiamiamole “esclamazioni vivaci” perchè anche se a rate, o forse proprio per quello, avevo scritto un papiro che si è volatilizzato nell’aere elettronico.

    Là avevo fatto un tentativo di divisione in sequenze dei numerosi argomenti che erano stati tirati in ballo sia da Peter sia da Caino sulla Polonia e sulla ” religione oppio dei popoli” di Marx.
    Avevo anche approfondito l’argomento sulla situazione delle donne, cosa che mi interessa anche se non sono “femminista” nel senso di suffragetta come lo intende Peter.
    Ma ne riparlerò!
    A Uroburo vorrei dire che è vero, l’anglo-puglio l’ho inventato io, anche se non con la cattiveria che mi attribuisce.
    Peter semplicemente se lo meritava , considerando tutto ciò che ha squinternato a proposito di maestre e friulani! Era il minimo!
    Io ritengo che ci sia una grande differenza fra l’offesa personale e quella generica, anche se non è sempre facile riconoscerne i limiti .soprattutto quando si comunica a distanza, senza conoscersi.
    Ritengo inoltre che se io non riconosco sempre lo spirito con il quale mio marito mi vorrebbe gratificare, dopo quasi mezzo secolo, figurarsi se posso misurare l’ironia di un estraneo che conosco a distanza.
    Mi aiuta a volte l’intuito, a volte quel po’ di psicologia per leggere fra le righe,…ma a volte sparo a pallettoni! Così è il gioco, e io non porto rancore per gli insulti abbondantemente ricevuti nel passato, anzi direi che a volte mi erano di sprone a risvegliare la mia fantasia nel ribattere comme il faut.
    Aggiungerei che chi non sopporta un sarcasmo o una cattiveria, non ha argomenti da riproporre a boomerang.
    O ne vogliamo fare un blog di fanciulline in un convento di suore???
    Io ho studiato dai preti; alcuni di loro , almeno da ciò che pareva, avevano gli attributi per istruirci non a un mondo angelicato, ma a quello reale!

    Per ora mi fermo.
    buonanotte

    Sylvi

  24. caino
    caino says:

    http://www.msn.com/it-it/notizie/politica/servizi-segreti-usa-contro-salvini-fondi-per-il-partito-dalla-russia/ar-BBomb7q?ocid=spartandhp

    I SOLDI DI MOSCA NON FANNO Più SCHIFO…?

    Rido di gusto di fronte a queste notizie pubblicate poi dal GIORNALE, ci stiamo proprio rotolando nella melma prima di esalare l’ultima risata.
    Un ghigno tragico.
    Parlando di melma, mi inorgoglisco, non sapevo che tra le 62 persone più ricche del mondo ci fosse una piemontese Anna Ferrero con patrimonio sui 23 miliardi di dollari.
    E’ proprio vero, ci tocca morire nella nutella.

    Caino

  25. sylvi
    sylvi says:

    caro Caino,
    non riesco a leggere il tuo post.
    Per quanto riguarda la nutella, adorata da grandi e piccini, non ho mai capito se, nonostante i numerosissimi tentativi tarocchi di uguagliarla, sia soltanto questione di buon prodotto che dura da decenni o se non ci sia anche a monte una famiglia che ha saputo intraprendere con lungimiranza e serietà. Perciò si merita il successo.

    Ricordo che, al tempo della guerra in Yugoslavia, ogni volta che ci era possibile mandavamo, accanto a generi di prima necessità , anche qualche vasetto di nutella.
    Quando a fine guerra siamo tornati sull’isola ci hanno assolutamente proibito di pagare l’uso del marina…dicevano che lo avevamo pagato …in nutella.
    E non ho poi mai mangiato tanti astici e aragoste, che mi ritrovavo al mattino debitamente legati che si agitavano nel pozzetto della barca, sempre in ringraziamento della nutella!
    Non è tragico morire nella nutella!

    Sylvi

  26. caino
    caino says:

    Cara Sylvi,
    alcune risposte ai tuoi dubbi, prese qui e là in un interessante collage

    http://www.msn.com/it-it/money/storie-principali/piazza-affari-l83percent-delle-quotate-controllato-da-un-azionista/ar-BBomG2C?ocid=spartandhp

    e poi
    http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Oxfam-in-Italia-due-terzi-della-ricchezza-nelle-mani-del-20-per-cento-piu-facoltoso-563ea9a8-ed26-43ed-b258-867efa453858.html

    Certo che non è tragico morire nella nutella, ma per dirla con il grande filosofo Catalano , sempre meglio morire nella nutella che nella M.
    Infatti, storicamente parlando ,la regina Maria Antonietta ,a proposito del pane non parlò di Brioches ,ma del fatto che bisognava dare la nutella al popolo.
    Non fu ascoltata, e perì tragicamente.
    La lezione però non andò persa, e in seguito molti anni dopo si comprese che bisognava dare al popolo molta nutella .

    Caino

  27. caino
    caino says:

    Saranno tutte balle e meno male che adesso c’è Garko a San Remo,

    http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Il-Fmi-taglia-le-stime-di-crescita-del-mondo-E-avverte-che-i-rischi-restano-al-ribasso-984ba026-59ad-4316-b8aa-f7c8a9f9743a.html

    Secondo io me ,son tutte balle l’economia va bene ,Marx è morto,la Fornero è viva è resterà sempre nei nostri cuori, spariamo ai clandestini ,il nuovo stadio del Friuli (4-0),San Remo,un mesetto di tregua e via dicendo

    Caino

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