Iran: Berlusconi semina, Ahmadinejad raccoglie. Caro Ratzinger, ma lei l’ordine che ha inviato nel 2001 a tutti i vescovi del mondo di tacere alle autorità civili qualunque caso di pedofilia del clero lo ha ritirato sì o no? A giudicare dal nuovo scandalo e annesso silenzio della curia di Bologna, si direbbe proprio di no. Dalla Milano da bere alla Lombardia, e non solo, da spolpare: il nostro capo del governo spiega che i peggiori sono per lui “i migliori”

A Teheran stanno facendo il gioco di Silvio Berlusconi e dei suoi manovratori. Così è più facile ricominciare il tiro al piccione contro l’Iran, con l'”informazione” giornalistica che ci dà fulmineamente conto non solo di ciò che accade, ma anche di ciò che si vorrebbe accadesse ma non è ancora accaduto. Una domanda: come mai invece della Palestina non si ha MAI una altrettanto fulminea informazione? Per l’Iran diamo retta anche a twitter e affini, senza uno straccio di verifica, in Palestina invece diamo retta solo al portavoce del governo israeliano. Vi accadono soprusi a volte degni dell’Iran, ma NON se ne parla. Ahmadinejad gioca chiaramente la carta dell’esasperazione della tensione politica internazionale, in modo da poter dare meglio un giro di vite interno, e arriva a dichiarazioni provocatorie anche demenziali, però ha dichiarato chiaro e tondo in piazza che l’arricchimento dell’uranio per la famosa bomba atomica non interessa l’Iran. Concetti del resto già detti più volte, ma in quei casi ha fatto cilecca non solo twitter…

La rinuncia alle atomiche da parte di Ahmadinejad  sa di volpe che non arriva all’uva e dice che è acerba, visto che a parte le chiacchiere soprattutto made in Usa e Israele – remake delle balle sulla “bomba” irachena – l’Iran non ha nessuna possibilità di arrivare a costruirla. Però il gioco al massacro, per ora a parole in attesa di poterlo trasformare in carne e sangue dei vinti, continuiamo a giocarlo. Il capo del governo o il capo dello Stato iraniano gridano che in Israele “collasserà” il sionismo – solo il sionismo, si badi bene, non Israele – ma i giornali traducono che ha gridato “Israele sarà “schiacciato”. Israele, non il sionismo. Che è chiaramente cosa diversa da Israele, così come un qualunque regime politico di uno Stato è cosa diversa dallo Stato con quel regime. Gli Usa e Israele e l’Europa vogliono far crollare il regime teocratico dell’Iran, ma questo NON significa che vogliano schiacciare l’Iran. O no? Di ritorno dal mio viaggio in Iran scrissi che il regime teocratico era condannato a crollare, perché la società civile è molto più avanti del regime, e nessuno s’è sognato di accusarmi di volere che l’Iran venisse “schiacciato”. O no? Sono molti i Paesi che sperano che in Italia crolli il “regime berlusconiano”, cosa sperata da un buon terzo degli stessi italiani, ma a nessun furfante verrebbe in mente di dire che tutti costoro vogliono che a crollare o ad essere “schiacciata” sia l’Italia. O no? Viceversa, stando ai fatti, quando si dichiara che si vuole “far crollare Hamas” pare proprio che si intenda “schiacciare” Gaza, con non pochi suoi abitanti. Però in questo caso nessun’anima bella si scandalizza, anzi… Arriva anche la benedizione di Papino il Breve!
Più ipocrisia e disonestà politica di così si muore. Come nel giro di qualche mese forse accadrà di nuovo. L’Iran non ha pace, ci serve il suo petrolio e per averlo abbiamo prima messo sul trono un burattino inglese, poi una sanguinaria marionetta a stelle e a strisce, poi gli abbiamo scatenato contro l’Iraq, prendendo due piccioni con una fava, cioè indebolendo sia l’uno che l’altro, poi abbiamo fatto vincere le elezioni alla destra grazie alla demenziale trovata del'”asse del male” inventata dal malefico Bush. Ora siamo alla “soluzione finale”. Per colpire l’Iran serve il solito capovolgimento della realtà dei fatti, necessario per creare l’allarmismo isterico viscerale che sempre alimenta le guerre. Siamo noi che assediamo l’Iran, così come tutto il mondo arabo e islamico da almeno due secoli, per non parlare delle crociate e affini, però siamo talmente disonesti e feroci da far credere che sia l’Iran a minacciare se non assediare il mondo. Ci sarebbe da ridere se non fosse l’anticamera di una nuova (inutile) tragedia, perché anche un cretino capisce che l’Iran non può minacciare né assediare nessuno, se non è costretto a difendersi da un altro attacco altrui. Solo un demente può pensare che voglia attaccare Israele, perché attaccarlo significherebbe avere contro gli Usa e buona parte anche dell’Europa, significherebbe cioè tagliarsi i coglioni. L’Iran non è un Paese arabo, quindi neppure se attaccato può sperare di diventare il leader di tutto quel califfato che parte, minima, del mondo islamico pare stia sognando. Oddio, può anche essere che Ahmadinejad e gli ayatollah, come tutti i fanatici del proprio Dio, siano impazziti e sbaglino i conti, ma pare difficile: l’Iran non è la Padania di Bossi, che peraltro usa spesso un linguaggio minaccioso ed armigero senza che gli venga torto un baffo.

Daniel Pipes, testa d’uovo [qualcuno a onor del vero dice “testa di minchia”] dei famigerati e fallimentari neocon americani, quelli con le mani lorde di sangue per l’invasione dell’Iraq a base di balle sulle atomiche di Saddam e sul “nuovo Medio Oriente”, insiste perché l’Iran venga bombardato: “Per le sanzioni economiche è troppo tardi”. Peccato che come molti altri uomini dello staff guerrafondaio di George W(isky) Bush il buon Daniel abbia come punto di riferimenti più gli interessi del governo di Israele che quelli degli Usa.

Veniamo al papa. Ratzinger ha ripetuto solennemente che i casi di pedofilia, che affliggono come una piaga purulenta la Chiesa, ma soprattutto i bambini a contatto con il suo clero,  non saranno più tollerati, anzi saranno denunciati. Bene. Benissimo! Ma a chi saranno denunciati? A Dio alle autorità giudiziarie dei singoli Stati, Italia compresa? Questa volta il ritornello pare più forte rispetto quanto detto a New York e in Australia, dove suonava più che altro come una flebile giaculatoria recitata a uso dei mass media, un piccolo show per tentare di far dimenticare il dilagare di scandali pedofili nella Chiesa degli Usa e dell’Australia. Poi però nonostante le chiacchiere in scarpette rosse è arrivato l’uragano dello scandalo irlandese: pedofilia a gogò e solito silenzio complice da parte della gerarchia ecclesiastica locale.
A questo punto rivolgiamo al signor papa una rispettosa preghiera: potrebbe dirci, e dimostrarci, se la direttiva da lui stesso emanata nel giugno 2001 per ordinare ai vescovi di tutto il mondo di nascondere alle autorità civli tutti i casi di pedofilia è stata ritirata o no? Di quella direttiva, a firma di Ratzinger e Raffaele Bertone, all’epoca Numero Uno e Numero Due  dell’ex Sant’Uffizio (ex tribunale dell’Inquisizione) e oggi rispettivamente papa e segretario di Stato del Vaticano, abbiamo già parlato e scritto più volte, il suo testo completo figura anche nell’appendice del mio libro “Emanuela Orlandi, la verità: dai lupi grigi alla banda della Magliana”.  Ne ha parlato di sfuggita il Corriere della Sera quando un magistrato del Texas, scoperto quel vergognoso ordine scritto, imputò Ratzinger del grave reato di “cospirazione contro la giustizia”. Ma tutti fanno sempre finta di niente. Ho scritto a colleghi vaticanisti di un paio di giornali, dei quali evito di fare il nome, per sapere se l’ordine del 2001 è stato ritirato o no, ma nessuno risponde….

La mia domanda al signor papa è motivata anche dal nuovo scandalo di pedofilia nel clero a Bologna e annesso silenzio menefreghista della curia locale, a partire dal vescovo Ernesto Vecchi. Scandalo che i giornali riportano, ma – almeno quelli che leggo io – senza mai fare il nome del prete stupratore. Embé, mica è un albanese o rumeno o zingaro o musulmano o palestinese o iraniano, cioè non è mica un mostro da sbattere in prima pagina: è solo un sacerdore stupratore…. Roba da poco.

Mi fa orrore parlarne ancora, ma come si fa a tacere su un capo di governo che dichiara pubblicamente “con questi magistrati non si può governare”? Frase che tradotta dal berlusconese in italiano significa di fatto “Senza commettere reati penali non possiamo andare al governo né governare”. Come si fa a tacere su un capo di governo che definisce i magistrati “impiegati pubblici”? Impiegati, si badi bene, che secondo tale capo di governo non dovrebbero quindi mai mettere sotto accusa i politici, come se fossero questi e non il pubblico, cioè il popolo italiano, i datori di lavoro di tali “impiegati”! Questa non è solo cafonaggine non solo istituzionale, ma anche protervia preoccupante perché comincia ad avere un troppo forte fetore di autoritarismo. E come si fa a non parlare di un capo di governo che prende le difese di un Bertolaso e di altra bella gente colta in pieno fallo porcaiolo e mazzettaro alla faccia anche dei terremotati? Anche il cinismo e lo schifo dovrebbero avere un limite, perfino se le iniziali PdL dovessero significare Porcaggine dei Ladroni come peraltro inducono a pensare il recente arresto dell’assessore lombardo Prosperini, legaiolo dei peggiori, e gli odierni arresti sia del presidente della Provincia di Vercelli, Renzo Masoero, che di un consigliere del Comune di Milano, Camillo Pennisi, colto con in mano una mazzettina da 10 mila euro, appendice di una da 5.000 già incassata e anticipo di chissà cosa. Dalla Milano da bere alla Lombardia e Padania da spolpare. Un bel progresso, non c’è che dire, molto post post moderno. Molto mutanda griffata.
Essersi ridotti a un (per la terza volta!) capo di governo che davanti alla retata di Bertolaso&C osa anche dire che “i magistrati colpiscono sempre i migliori” significa essersi ridotti a livello tribale. Che per il Chiavalier Papino il Breve i “migliori” siano quelli che per la gente normalmente onesta sono i peggiori lo avevamo capito da un bel pezzo. Almeno da quando ha voluto come ministro della Difesa il suo addetto personale alla corruzione di magistrati e allo scippo di beni altri, che ha perfino tentato di insediare come ministro della Giustizia. Oggi però abbiamo la conferma direttamente dalla bocca del Chiavaliere, che di “migliori”, cioè di peggiori, se ne intende. Così come abbiamo anche la conferma di cosa intendeva per giustizia quando ha tentato il colpo gobbo di Cesare Previti ministro della Giustizia.
Speriamo che non sia troppo tardi quando queste cose la maggioranza degli italiani no si limiteranno solo a capirla, come l’hanno già capita da un pezzo anche quelli che proprio per questo votano Chiavaliere&C, ma nella cabina elettorale la tradurranno finalmente in rifiuto politico. Tra i migliori di Berlusconi ci deve essere anche il suo medico personale, tale Alberto Zangrillo, visto che è stato promosso in silenzio a membro del Consiglio superiore della Sanità, dove ormai se la fanno da padroni i clericali dell’Università Cattolica o della milanese clinica privata, di don Verzè, S. Raffaele.
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P. S. La retorica buonista a volte rende ridicoli. Bill Clinton è stato operato al cuore e il suo portavoce ci ha tenuto a rassicurare il mondo: “Sta bene, pensa ad Haiti ed è di buon umore”. Come si faccia ade essere di buon umore pensando ad Haiti massacrata dal terremoto lo sa solo il Padreterno. Beh, in fin dei conti lo sanno anche nel giro Bertolaso&C e del loro protettore Santo Silvio non Vergine in tutti i sensi.

593 commenti
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  1. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Berto Laso, il grande tuttofare:
    —————————————————————
    Il 12 marzo 2009, MENO DI UN MESE PRIMA del terremotoin Abruzzo, Guido Berto-Laso viene chiamato da Fabrizio Curcio, un suo collaboratore.

    Berto-Laso: “Sì Fabrizio…”.

    Curcio: “Volevo solo avvertirla che mi ha chiamato Altero Leone e io ho già parlato anche con Luca perché in Abruzzo, a L’Aquila in particolare, c’è di nuovo quello scemo che ha iniziato a dire che stanotte ci sarà il terremoto devastante”.

    Berto-Laso: “Eh?”.

    Curcio: “Allora, noi stiamo cercando, con Mauro, di fare un comunicato all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, mi pare che siano loro a definire questa cosa, perché Altero mi ha detto che a L’Aquila si è sviluppata un’ansia bestiale… C’è, insomma, parecchio movimento… Telegiornali e quant’altro”.

    Berto-Laso: “Ma chi è questo? Chi è non so… Chi è questo?”.

    Curcio: “E’ Giuliani, che ogni tanto se ne esce con queste dichiarazioni. Evidentemente trova terreno abbastanza fertile in ambito media, poi là la voce corre e la gente si mette in ansia. Insomma, quindi, non è la prima volta che succede…”.

    Berto-Laso: “Ma come… Non è la prima volta che succede… Ma che stai dicendo? Succede una cosa del genere… Uno, lo denuncio per procurato allarme e viene… viene massacrato… Che è, che è?”.

    Curcio: “Altero dice che non è la prima volta…”

    Berto-Laso: “Pure quello è un coglione. Va bé, lo sappiamo che è un coglione… Quindi fai fare all’Istituto di vulcanologia un comunicato che quello lì domani verrà denunciato per procurato allarme e saranno denunciati con lui gli organi di stampa che riportano queste notizie che sono notoriamente false. Ok?
    ———————————————————————–
    Un mese dopo il terremoto distrusse L’Aquila e dintorni…..
    C.G.

  2. AZ Cecina LI
    AZ Cecina LI says:

    Heeiii!!! Heeiii!!! Peter mi fa il birichino.
    Parlare di sesso … e perché no, argomento interessante, ma non illudiamoci che sia più semplice della filosofia, etica, etologia…… e Quanto poi a difficoltà di dare interpretazioni e opinioni univoche credo che siano ancora maggiori, in questo campo alle diversità di opinione si aggiungono le infinite varietà di gusti. Personalmente conservo sull’argomento una discreta memoria e dato che si sono ormai abbondantemente nella terza età e quindi mi incammino inevitabilmente a far parte di quelli che sempre di più ne parlano e sempre di meno ne praticano.

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

  3. Peter
    Peter says:

    xAntonio

    le pene d’amor
    son come la salute,
    quando si son perdute
    si apprezzano di piu’

    Peter

  4. Uroburo
    Uroburo says:

    Scusatemi se faccio un’osservazione: I toni cortesi vanno bene con chi ascolta cortesemente Vox { 16.02.10 alle 23:00 }
    ——————————————-
    Il problema non è, a mio modo di vedere, l’equanimità relazionale: certo ognuno ha il suo punto di vista e se lo tiene.
    Il problema è quello del funzionamento di un piccolo blog che, se non ha un po’ di dibattito interno avvizzisce e muore.
    Noi non siamo uno dei blog dell’Espresso che avevano centinaia di lettori, noi siamo in una decina o poco più. Avere qualcuno che ha un punto di vista diverso dal nostro rende il blog più vivo.
    Certo sarebbe importante che ci fosse un po’ di tolleranza reciproca ed un po’ di buona educazione, epperò da parte di tutti perchè alcuni di noi parlano in un modo realmente improponibile!
    La partecipazione del signor P. se porta solo battutaccie sarcastiche o insulti non serve a nulla, ma ogni tanto il signor P. propone un punto di vista argomentato che potrebbe aprire un dibattito. Sta a noi approfittarne; ed a lui non eccedere.
    Per i resto, mi sembra ovvio che Nicotri dovrà vigilare, anche a posteriori ed a distanza, perchè il blog non diventi un letamaio infrequentabile. Ad ognuno il suo compito.
    Un saluto U.

  5. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Controcorrente….

    Nella mia breve parabola umana ho più volte avuto per esperienza diretta , l’impressione netta ,che nessun sistema di “corruttela ” esteso, possa di per sè reggere, se non a partire da una “acquiescenza” generalizzata che parte dal basso.
    Acquiescienza generalizzata ,diffusa ,direi quasi “genetica”che almeno per L’Ittaly non conosce latitudini e longitudini.

    Dico questo, nonostante personalmente io sia del netto parere che quando “la massa” percepisce che la testa “puzza”di marcio, facilmente si adegua e alimenta, in una rincorsa “parossistica” la produzione del marcio.

    Non ho prove di quando vado affermando, ma solo impressioni, che mi derivano dal fatto di essermi trovato sia nel pubblico ,sia nel privato a gestire ,piccole cose….
    Quando per qualsiasi ragione ti trovi a dover “gestire” , cambia immediatamente lo” sguardo” con cui vieni percepito…
    Non lo so , ma il buogiorno assume lievemente toni diversi, e pur tu sapendo, che sei rimasto lo stesso, capisci che per qualche sorta di “alchimia ” strana su certi argomenti diventi meno credibile…per il solo fatto di essere percepito come parte di un sistema a cui non puoi sfuggire…

    Ovviamente non mi riferisco al nuovo caso della nuova “merdopoli”appena scoppiato…

    La mia vuol essere solo una riflessione portata ai menbri di questo piccolo cenacolo…
    In questo quadro poi , ho sempre avuto la netta impressione che i preposti alla parte tecnica,dei controlli e delle verifiche a loro volta si comportassero da sempre in modo in un modo che per “carità cristiana” definirei ambiguo…
    Mi sono sovente ritrovato in una specie di “limbo”per il quale , qualsiasi cosa tu faccia, rischi …ma sarebbe il meno, poichè se il tuo rischio , rischia di non essere capito per nulla..
    L’unica rimedio in questo caso, che posso consigliare,è quello di non chiedere mai nulla , anche di lecito, e non accettare mai nulla,a volte anche un caffè..
    Meglio finire in una tomba con esposta la tua bella faccia da pirla e la convinzione di essere considerato in questo modo..!!
    Vi posso assicurare, però, che di faccia non da pirla, nè ho conosciute tante, con carriere rapide sia imprenditoriali,pubbliche e private, sia politiche..
    Potrebbe essere un buon metro di giudizio, per valutare …trovo una certa accellerazione rispetto al passato..ovvero un tempo c’era una certa aristocrazia maturata lentamente ,anche nella merda..
    Godiamoci in pace dunque questa nuova puntata di merdopoli, senza però la pretesa di assolvere anche il primo menbro di “gente” che passa per la strada…sovente un piccolo contributo di cacca lo porta pure lui.

    cc

  6. AZ Cecina LI
    AZ Cecina LI says:

    Caro Uroburo

    Caro Uroburo
    Il tuo post 404 è condivisibile ed apprezzabile nell’intento generale, c’è però una cosa che mi sfugge in fatto di “tolleranza reciproca e buona educazione”, la forte disparità di applicazione pratica della tua tolleranza, ne sei così prodigo con l’individuo, di cui io rifiuto anche di scrivere la “lettera punto” che attualmente lo identifica, quanto parsimonioso con la Sylvi, persona con cui anch’io spesso polemizzo e mi scontro ma alla quale va riconosciuto il pregio (totalmente assente nell’altro) di non esprimersi in modo volgare ed offensivo, e di essere spesso ironica ed autoironica.

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

    Ps. Anche in fatto di contributi alla siscussione con argomenti stimolanti il divario tra i due mi pare abissale.

  7. sylvi
    sylvi says:

    A proposito di amore e di sesso più o meno stagionato!

    Non volevo leggere ” L’amore ai tempi del colera” di Marquez perchè avevo visto il film prima di leggere l libro e di solito non lo faccio.

    Mio marito insisteva dicendomi che le parole mi avrebbero aperto mondi…aveva pienamente ragione; ci sono pagine di “amore vecchio” di una spietatezza e di una dolcezza infinita!

    Aveva ragione, come sempre i mariti…del resto!!!

    Sylvi

  8. Anita
    Anita says:

    x CC

    Re: San Remo

    Susan Boyle, in pochi mesi a piu’ di 40 anni e’ diventata una diva.
    L’ho vista la prima volta che e’ apparsa in scena, tutti erano scettici…io compresa.
    Di solito non guardo quei programmi, ma la sua apparenza mi ha incuriosita ed ho continuato a guardare, i giudici lacrimavano….
    Ha davvero una voce d’angelo.

    Anita

  9. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cara Anita,
    da sempre il festival di San Remo è un piccolo… come dire ,palcoscenico sull’Italianità di” pancia”.
    Un fotoromanzo televisivo.
    A volte si possono trarre anche utili indicazioni…!!
    Anche Susan Boyle, “bruttona” dalla voce di angelo, può essere un indicatore rispetto alle “bellone ” puttanone ,dalla voce di cacchetta, ma dalle cosce generose.
    Non per essere “moralisti” a tutti i costi, ma sai il livello di guardia ,è saturo ,e forse anche il fatto che il principe ballerino sia stato fatto fuori ,con quella canzone di Pupo, decisamente capitata in un momento sbagliato,rispetto alle aspettative partito dell’Amore di qualche mese fa, può essere un piccolo segnale..
    Ah, anche il principe ,ho letto in un intervista … si definisce di SX,solo che non gli piace nemmeno una faccia di quelli di SX,uno strano modo ,…ma si guardasse la sua di faccia..

    cc
    Orribile anche il testo..degno del miglior Reitano..!!

  10. Marta x Faust
    Marta x Faust says:

    Caro Faust sono lieta e ti ringrazio che tu mi abbia segnalato l’articolo apparso sull’Unita`.Ho cambiato lavoro sono molto presa, leggo solo velocemente e non tutti i giorni il blog.
    Per il resto sinceramente non ho voglia di sporcarmi la bocca parlando del personaggio libico di cui tutto il mondo sa di che pasta è fattto.La storia è lunga il libico ha torto marcio e i nostri politici hanno sbagliato, in buona fede mi auguro, a dargli retta per parecchi mesi, e in definitiva sono stati letteralmente presi per i fondelli!!!!
    Ma ancora piu`sconcertante è stata la pagliacciata del buon frattini che direbbe di tutto e di piu`per accontentare il padrone silvio grande amico del sopracitato, ma si sa i due son della stessa pasta!!
    Ho sentito qualche politico di sinistra ed anche Buttiglione che al nostro corrispondente ha detto ” per me è senz’altro piu`credibile la Svizzera del colonnello libico”
    Il buon frattini è informato solo per quanto riguarda gli accordi di Schengen a quanto pare, magari farebbe bene a chiarire con il nostro governo perchè imprese ticinesi con i bilaterali ed appalti vinti sono state cacciate dalla Lombardia. Non mi pare che le imprese italiane che lavorano in Ticino abbiano mai ricevuto un trattamento simile, anche quando non esistevano i bilaterali. Da parecchio tempo è aperto un contenzioso e il governo di Roma fa finta di nulla.
    Invece fa la voce grossa e pretende come gli pare……ed ora il buon frattini cosa vuol fare, informarsi se ilgoverno svizzero ha agito correttamente???????????????
    Da non credere….
    un abbraccio ed un caro saluto a te a Pino e a tutti
    un abbraccio ed un caro saluto a tutti
    Marta

  11. Anita
    Anita says:

    x CC

    Non seguo il Festival di San Remo, non credo che sia presentato qui…forse solo nei notiziari.

    In caso che tu non l’abbia vista, questa e’ la prima udienza che ho vista di Susan Boyle, io l’ho vista su “America got talent”.

    http://www.youtube.com/watch?v=X9whxWNI7bE

    Allora aveva 47 anni…detto da lei stessa sul palco, in risposta a Simon Cowell.

    Anita

  12. AZ Cecina LI
    AZ Cecina LI says:

    “Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbe meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini?
    Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto.
    Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto.
    Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt’al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po’ ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo
    per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano.
    Ammiratore della forza, venale,corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare.

    Sembra scritto oggi (ma anche domani ) invece è opera di Elsa Morante, 1945 – “A proposito di Mussolini”
    ______________

    Lo ho copiato da Rosablog di Chiara Valentini, segnalato Dacia Maraini.
    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

    Ps. X CC. — Mi pare si agganci perfetamente anche alle tue riflessioni sulle corruttele.

  13. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Az,
    infatti io non ho mai neppur pensato che la Silvy non debba o non possa partecipare al blog.
    E’ vero che la signora non usa il linguaggio del signor P., però forse non ricordi bene le argomentazioni da lei usate quando parla delle sinistre in genere, del PCI in particolare, della Resistenza, dei sindacati: io non trovo tra loro grande differenza di collocazione politica.
    Comunque ribadisco: siamo un blog troppo piccolo per non accettare tutti e tutti dovrebbero avere la possibilità di esprimere i propri punti di vista senza temere attacchi per questo. Ognuno dovrebbe esporre questi punti di vista in modo rispettoso, penso che sia compito del blogmaster far rispettare le regole.
    Per quanto riguarda me io non trovo ragioni per non ribadire quel che ho detto alla signora Silvy. Poi il mondo è grande e ci stiamo tutti. U.

  14. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Negli episodi di corruzione, ieri come oggi, non esistono casi di politici o pubblici funzionari che agiscono una tantum.

    Quando un politico o un funzionario si rende conto che quel meccanismo di corruzione funziona, non lo ferma nessuno

    Saverio Borrelli,
    15 febbraio 2010

  15. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    A Milano è fallito il governo
    I disordini di Milano mostrano il fallimento della politica di Lega e PDL che governano la città da 15 anni
    “Governano loro il Paese, la regione, la città, si prendano carico del fatto che è fallita una politica sia di integrazione sia di sicurezza e non scarichino le responsabilità .
    La rivolta di Milano dimostra che è fallita la politica di integrazione e sicurezza del governo è accaduta una cosa gravissima e mi ha fatto impressione sentire le alte grida di esponenti della destra, della Lega: ma di cosa stiamo parlando?
    Si lavori seriamente, ma continuare a coltivare questi problemi per fare consenso e non risolverli mai non è più accettabile”.

  16. Vox
    Vox says:

    @ Amita

    E allora?
    La storia russa in Afghanistan assolve forse quello che ci fanno Usa e Nato oggi? Il che, oltre tutto, non è neanche comparabile alla
    guerra fatta dai sovietici (che è stata anche per loro un grande errore). Non sta certo agli americani criticare i russi, sarebbe come il bue che dà del cornuto all’asino.

  17. sylvi
    sylvi says:

    “Comunque ribadisco: siamo un blog troppo piccolo per non accettare tutti …” Uroburo

    Cioè…cani e porci…purchè facciano numero!!!

    Caro Pino,
    il suo senatore ha una ben miserabile opinione del suo blog!!!
    E della sua fatica!
    Mi si potrebbe dire perchè non scrivo in altri, a questo punto; forse le mie opinioni non sarebbero prese sempre e comunque a pesci in faccia, sempre e soltanto perchè le esprimo.
    Ho scritto in altri blog, ne leggo alcuni, quelli che ne vale la pena!
    Quelli più grossi, come le lettere all’Espresso, hanno anch’essi un giro limitato di partecipanti, non so quanti possano leggerli senza intervenire!
    E io non ho moltissimo tempo per scrivere , vado a spizzichi e smozzichi.
    Comunque non è questo il problema.
    Io non pretendo di cambiare il mondo, mi accontento di partecipare,,,anche perchè ho un’età che altro non posso fare.
    Lo faccio in questo blog perchè è amichevole (quasi sempre) senza essere troppo famigliare.
    Lo faccio perchè mi pare di poter capire con chi parlo e perchè mi è stata data un’ospitalità senza , almeno credevo, pregiudizi!
    Ricordo sempre il primo post di “benvenuto” di Uroburo: mi diceva che vi aveva scritto anche un prete…e che tutti,,,ohh per l’amor di Dio, lo rispettavano per le sue idee!.
    L’ho vista come una minaccia! E vedevo bene, infatti il prete è scomparso!
    A me il caro Senatore pone gli stessi problemi…
    Ma non è, come ha detto Anita, che insulta, insulta …si voglia restare in “quattro addetti ai lavori” che se la cantano e se la suonano?
    Io ho la e-mail di alcuni, che sono felice di aver conosciuto e apprezzato, al di là, o forse proprio per questo, delle idee divergenti.
    Per il resto…è lei il blogmaster!!!

    mandi Sylvi

  18. Il signor P.
    Il signor P. says:

    x uroburo
    Scusami uroburo mi puoi spiegare con esempi perche’ “il linguaggio del signor P.” e’ volgare e offensivo. Forse volgare e offensivo hanno significati che mi sfuggono.
    Grazie in anticipo.

    Sulla partecipazione nel blog, a questo punto sto solo mettendo i piedi nell’acqua. Perche’ se veramente volete un dialogo onesto anche voi dovete aprire la vostra mente e rispettare il fatto che ci sono gente che hanno altre idee, che non la pensono come voi, che hanno vissuto in sistemi differenti come adulti e sanno, dal loro unto di vista, la differenza tra i due. Per esempio la battuta del signor “cc” non incoraggia una persona che lavora tutto il giorno ecc. a ritornare a casa e investire tempo per scrivere su un tema serio per metterlo sul blog. Lui lo ha gia’ bollato “Imperialismo” allora perche’ dovrei sprecare il mio tempo a rispondere alle tue domande o le cose che ti inressanno. E’ molto piu’ facile scrivere una risposta ben azzecata per farli riprendere la battuta del cuore e farsi quattro risate allo stesso tempo. Non solo i “cc”, mi devo preoccupare del Quack che come professore d’italiano vuole analizzare tutto quello che scrivo in italiano solo perche’ mi vuole rompere le scatole. Se il dialogo deve occorrere solo tra noi due, lo possiamo fare privatamente perche’ io, nonostante tutte le polemiche del passato e che abbiamo poco in comune sulla politica, ti rispetto come persona e non ho niente della mia vita da nascondere da te.
    Di nuovo un cordiale saluto.

  19. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    DA PARTE DI VOX
    —————————-

    SVUOTAMENTO DELLO STATO E MARCHIO OBAMA

    da un articolo
    di Naomi Klein

    […]I primi articoli che ho pubblicato come giornalista riguardavano
    le limitate possibilità di lavoro per me e per i miei colleghi –
    l’aumento di contratti a breve termine e dei “McJob”
    [termine che indica lavori di basso profilo e con magri stipendi,
    ndt], così come la creazione di lavori ad alto tasso di sfruttamento
    per produrre gli oggetti di marca che noi possiamo poi comprare. Da
    perfetta “giovane cronista”, mi sono occupata anche di come
    la cultura del marketing, sempre più vorace, stava invadendo anche gli
    spazi fino ad allora protetti – come scuole, musei e parchi – mentre
    concetti che io e i miei amici consideravamo radicali venivano quasi
    istantaneamente assorbiti dalle ultime campagne pubblicitarie di
    compagnie come Nike, Benetton e Apple.

    Ho deciso di scrivere No Logo quando mi sono resa conto che queste
    tendenze, apparentemente scollegate tra loro, erano in realtà connesse
    da un’unica idea, ovvero che le corporazioni dovessero generare
    marchi, non prodotti. Era il periodo in cui le aziende si
    manifestavano attraverso l’apparizione di amministratori delegati
    come lampi luminosi dal cielo: la Nike non è una compagnia che produce
    scarpe da corsa, si occupa del concetto di trascendenza attraverso la
    pratica sportiva, Starbucks non è una catena di caffetterie, ma
    riguarda l’idea di comunità.

    Alla base di queste manifestazioni c’era il fatto che molte
    compagnie, che fino a quel momento avevano confezionato prodotti nelle
    loro industrie, mantenendo una forza lavoro solida e ampia, stavano
    abbracciando il modello proposto dalla Nike: chiudere le fabbriche,
    continuare a produrre attraverso un’intricata rete di appaltatori
    e subappaltatori, e riversare tutte le risorse nel progetto di
    marketing necessario per pianificare la propria grande idea.

    Oppure si affidavano al modello della Microsoft: mantenere un centro
    altamente controllato di impiegati/azionisti che adempiono alle
    “competenze di base” della compagnia ed esternalizzare ogni
    altra attività a personale temporaneo, dalla gestione della posta alla
    scrittura di codice. Qualcuno ha battezzato questi tipi di compagnie
    con il termine “corporazioni vuote”, poiché il loro scopo
    sembrava quello di trascendere il mondo concreto in modo da poter
    diventare un marchio completamente libero. Come ha detto il guru delle
    corporazioni Tom Peters: “Sei un folle se lo ammetti!”.

    …Quando è stato pubblicato No Logo, il movimento era già alle porte
    delle più grandi istituzioni che diffondevano la cultura delle
    corporazioni in tutto il mondo. Decine e poi centinaia di migliaia di
    dimostranti sostenevano le proprie argomentazioni in occasione di
    incontri tra i vertici commerciali e riunioni del G8, da Seattle a
    Nuova Delhi, riuscendo a bloccare in molti casi i nuovi accordi. Ciò
    che i grandi media insistevano a chiamare il “movimento
    anti-globalizzazione” non era nulla di simile. Il suo lato
    riformista era anti-corporativo, quello più radicale era
    anti-capitalista. Ma quello che lo rendeva unico era il suo profondo
    internazionalismo.

    In tempi recenti, ad ogni modo, mi sono ritrovata a fare qualcosa che
    avevo giurato a me stessa non avrei più fatto: rileggere i guru delle
    grandi marche citati nel libro. Questa volta, tuttavia, non era per
    cercare di capire cosa stesse succedendo nei centri commerciali, ma
    piuttosto alla Casa Bianca – prima sotto la presidenza di George W.
    Bush e poi ora sotto Barack Obama, il primo presidente statunitense
    che è anche un logo di se stesso.

    Ci sono molti gesti distruttivi per i quali gli anni di Bush vengono
    giustamente accusati – le invasioni illegali, le insolenti difese
    della tortura, il ringraziamento dell’economia globale. Ma
    l’eredità più duratura dell’amministrazione è sicuramente
    l’aver fatto in maniera sistematica al governo statunitense ciò
    che gli amministratori delegati avevano fatto alle loro compagnie una
    decade prima: lo ha svuotato, consegnando al settore privato molte
    delle funzioni essenziali del governo, dalla protezione dei confini,
    alla responsabilità in caso di calamità, all’allestimento dei
    servizi segreti [tipo la Protezione Civile Spa che il Nostro ha
    cercato di affibbiarci – Vox]

    Questo svuotamento non era un progetto collaterale del periodo Bush, si
    trattava di una missione fondamentale, che raggiungeva ogni campo del
    governo. E anche se la cricca di Bush è stata spesso ridicolizzata per
    la sua incompetenza, il processo di svendita dello stato, lasciandosi
    dietro solo un guscio – o un marchio – è stata affrontata con grande
    impegno e precisione.

    Una compagnia che ha preso il controllo di molti servizi è stata la
    Lockheed Martin, il più grande appaltatore della difesa del mondo.
    “La Lockheed Martin non gestisce gli Stati Uniti”, hanno
    constatato in un servizio del New York Times del 2004. “Ma
    contribuisce a gestirne un’immensa parte… Smista la vostra posta
    e calcola le vostre tasse. Taglia gli assegni per la sicurezza sociale
    ed esegue il censimento per gli Stati Uniti. Gestisce i voli spaziali
    e monitora il traffico aereo. Per rendere possibile tutto questo, la
    Lockheed scrive più codice informatico della stessa Microsoft.”

    Nessuno ha affrontato il compito di svuotamento dello stato con
    maggiore zelo del pluridiffamato segretario alla difesa di Bush,
    Donald Rumsfeld. Avendo passato oltre 20 anni nel settore privato,
    Rumsfeld era immerso nella cultura corporativa dei loghi e
    dell’esternalizzazione. Il marchio d’identità del suo
    ministero era chiaro: la dominazione globale.

    …Il laboratorio di questa visione radicale è stato l’Iraq durante
    l’occupazione statunitense. Fin dall’inizio Rumsfeld ha
    pianificato lo schieramento delle truppe come un vicepresidente della
    Wal-Mart che cerca di tagliare qualche ora in più dal libro paga. I
    generali volevano una truppa di 500.000 soldati, lui gliene ha dati
    200.000, con appaltatori e riservisti a coprire le lacune in caso di
    necessità – un’invasione “giusto in tempo”. In pratica,
    questa strategia significava che qualora l’Iraq fosse uscito
    improvvisamente dal controllo degli Stati Uniti, un’industria di
    guerra privatizzata e ancor più sviluppata avrebbe preso forma per
    sostenere l’esercito di base.

    Blackwater, il cui compito originario era di fornire guardie del corpo
    per l’inviato statunitense Paul Bremer, assunse presto altre
    funzioni, incluso l’ingaggio nella battaglia con l’esercito
    del Mahdi nel 2004. Nel frattempo, la Zona Verde era in espansione e
    veniva gestita come una città-stato, dove qualunque cosa, dal cibo
    all’intrattenimento al controllo dei pesticidi, era nelle mani
    della Halliburton.

    Così come compagnie quali Nike e Microsoft avevano aperto la strada
    alle corporazioni “svuotate”, per molti aspetti questa era
    una guerra “svuotata”. E quando uno degli appaltatori ha
    rovinato tutto – quando ad esempio gli agenti della Blackwater hanno
    aperto il fuoco su piazza Nisour a Baghdad nel 2007 uccidendo 17
    persone, o quando la Halliburton ha fornito acqua contaminata ai
    soldati – l’amministrazione Bush era in grado di scaricare ogni
    responsabilità.

    La Blackwater, che si è vantata di essere la Disney delle compagnie
    mercenarie, con tanto di una linea di abbigliamento e orsacchiotti
    firmati, ha risposto agli scandali – e come altrimenti? – assumendo un
    nuovo aspetto. Ora si chiama Xe Services.

    La decisione dell’amministrazione Bush di imitare il metodo
    utilizzato dalle corporazioni si è esteso al modo di gestire la rabbia
    ispirata dalle proprie azioni in giro per il mondo. Anziché cambiare
    qualcosa o adattare le sue linee d’azione ha avviato una serie di
    campagne sfortunate per “dare un nuovo aspetto
    all’America” agli occhi di un mondo sempre più ostile…

    [Ma] un paese potente ed imperialista non è come un hamburger o un paio
    di scarpe da corsa. L’America non ha un problema di marchio, ma di
    prodotto.

    Quando Obama si è insediato come presidente, il marchio americano
    difficilmente poteva essere in condizioni più malridotte… Kevin
    Roberts, amministratore delegato della Saatchi & Saatchi, si è
    proposto di ridipingere l’immagine che doveva assumere il nuovo
    presidente. Con un’immagine a tutta pagina, commissionata dal
    ricercato Paper Magazine, ha mostrato la Statua della Libertà con le
    gambe aperte, mentre partoriva Barack Obama. L’America rinata.

    Così sembrò che il governo degli Stati Uniti potesse risolvere i suoi
    problemi di reputazione con una soluzione di facciata – aveva solo
    bisogno di una campagna mediatica e di un portavoce sufficientemente
    alla moda, giovane ed entusiasmante per competere con il difficile
    mercato moderno. La nazione ha trovato tutto questo in Obama, un uomo
    che ha senza dubbio una naturale propensione all’esposizione
    mediatica e che si è circondato con un team di uomini di marketing di
    altissimo livello.

    …Qualche settimana prima che vincesse le elezioni presidenziali,
    Obama ha battuto Nike, Apple, Coors e Zappos nella corsa al premio
    bandito dall’Associazione Nazionale degli Inserzionisti come
    miglior Promoter dell’Anno… Bush ha usato il suo ranch a
    Crawford, in Texas, come sfondo per la sua migliore interpretazione
    dell’uomo Marlboro, che raccoglie sterpaglie, mangia
    all’aperto e indossa stivali da cowboy. Obama si è spinto molto
    oltre, trasformando la Casa Bianca in una specie di reality show senza
    fine che ha come interpreti l’adorabile clan Obama.

    Il problema non è tanto che Obama usi gli stessi trucchi e strumenti
    delle grandi marche, dato che, oggi come oggi, chiunque speri di
    ottenere uno spazio nel mondo deve farlo. Il problema è che,
    esattamente come è successo con molti altri loghi legati a stili di
    vita prima di lui, le sue azioni non sono minimamente all’altezza
    delle speranze che ha suscitato.

    …Questa predilezione per i simboli, anziché la sostanza, e questa
    riluttanza ad attenersi ad una moralità chiara se con conseguenze
    impopolari, sono le occasioni in cui Obama si allontana di più dai
    movimenti politici progressisti, dai quali ha preso così
    tanto…Questi movimenti hanno fatto richieste inequivocabili per
    strutture di potere reali, quali la distribuzione di terra,
    l’aumento dei salari, o programmi sociali ambiziosi…. Obama, in
    netto contrasto sia con i movimenti sociali che con i presidenti
    progressisti come FDR [Franklin Delano Roosevelt, ndr], segue la
    logica del marketing: creare un canovaccio allettante, sul quale tutti
    possano proiettare i propri desideri più profondi, ma rimanendo
    abbastanza vago da non perdere il consenso di nessuno…

    Obama ha interpretato il ruolo del pacifista e dell’intruso
    anti-Wall Street davanti alla gente comune…Nel frattempo, ha
    ottenuto più soldi da Wall Street di qualunque altro candidato
    presidenziale, ha inghiottito in un solo boccone la classe dirigente
    del Partito Democratico, dopo aver sbaragliato Hillary Clinton, per
    poi perseguire tentativi di “compromesso” con i pazzi
    Repubblicani una volta finito alla Casa Bianca.

    Nei due mesi precedenti all’elezione, la crisi finanziaria scuoteva
    i mercati del mondo, ed era stata giustamente accusata non solo del
    contagio con le pessime scommesse di Wall Street, ma anche per
    l’intero modello economico di deregolamentazione e
    privatizzazione, che era stato osannato dalle istituzioni
    prevalentemente statunitensi come il FMI e l’OMC…

    Quelle regole dovevano essere all’ordine del giorno durante
    l’incontro dei leader del G20 che ha avuto luogo a Londra
    nell’Aprile 2009, nel pieno della crisi economica. Invece la
    stampa si è concentrata sugli avvistamenti dell’elegante coppia
    Obama, mentre i leader mondiali si accordavano per ridare vita al
    morente FMI – uno dei maggiori colpevoli di questo disastro – con una
    cifra di circa un bilione di dollari in nuovi finanziamenti. In breve,
    Obama non ha soltanto ridato un nuovo volto all’America, ma ha
    resuscitato il progetto economico neoliberista quando questo aveva un
    piede nella fossa[…]

    Le elezioni e il sostegno globale ad Obama ci hanno dimostrato in
    maniera decisiva che c’è un enorme desiderio di cambiamento
    progressista, che molte, moltissime persone non vogliono vedere
    mercati aperti sotto intimidazione, sono disgustate dalla tortura,
    credono in modo appassionato alle libertà civili, vogliono le
    corporazioni fuori dalla politica[…]

    Questo tipo di obiettivi, votati alla trasformazione, potranno essere
    ottenuti soltanto quando i movimenti sociali indipendenti avranno i
    numeri e il potere per fare richieste forti alle proprie élite. Obama
    ha vinto perché ha saputo trarre vantaggio dalla nostra profonda
    nostalgia per quel tipo di movimenti sociali. Ma si è trattato
    soltanto di un’eco, un ricordo. Il prossimo scopo è quello di
    costruire movimenti che siano – prendendo in prestito un vecchio
    slogan della Coca Cola – “quello che ci vuole” [nel testo
    originale “the real thing”, letteralmente “la cosa
    vera”, ndt]. Come era solito dire Studs Terkel, il grande
    storico: “la speranza non è mai stata smorzata, ma anzi è sempre
    cresciuta”.
    Naomi Klein

    http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6772

  20. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Ratificato il divieto di usare bombe a grappolo.
    Ma il Trattato non è stato sottoscritto da Usa, Russia, Cina e Israele.
    Come volevasi dimostrare….
    C.G.

  21. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Senti caro signor P,

    qualificati,… sei Poppy o non sei poppy.
    Pinoidice presumibilmente di si ,tu non ti pronunci.
    Ti do del tu, perchè come Poppy ti conosco bene e mi ricordo dei tuoi contributi ed amenità varie.
    Se sei uno nuovo, allora, soltanto i fatti dimostreranno le tue reali intenzioni.
    Allo stato attuale ancora non hai scritto un solo rigo degno di attenzione.
    Scrivi il tuo beato pezzo sull’Impero e non rompere i maroni con piagnistei, ancora mi ricordo di quando scrivevi che sul Blog non mi dava retta nessuno…!!
    Sapessi quanto me ne fregava dei tuoi giudizi…sul mio scivere!!
    meno di una beata fava.

    cc
    Non sarò certo io a giudicarti per l’italiano …scrivi quindi !
    ma onestamente poi ti frega qualcosa sapere o meno che il mio è un pregiudizio …se vuoi fare invece propaganda falla chi te lo impedisce..!!

  22. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Forse il Poppy potrebbe spiegarci il perchè gli usaescippa (e altri scippaeusa) non hanno voluto ratificare il Trattato sul divieto delle bombe a grappolo?
    Magari anche in stretto brokkolino, fa niente.
    La Komare saputella potrebbe dargli una mano.
    C.G.

  23. Controcorrente
    Controcorrente says:

    X Il signor P,
    solo una raccomandazione, se negli Usa è normale darsi del perdente a vicenda, qui siamo siamo in Italia,per cui usi e costumi,diversi per cui al prossimo perdente ti risponderò con “coglione” .
    Questione di usi e costumi ,diversi !
    Questione di gusti,a ognuno il suo e non tioffendere..!!

    con affetto cc

  24. Peter
    Peter says:

    x signore P.

    caro mio buono e bello signore P. , io non avessi nessuna intenzzione di offendere a te collo criticare tuo linguagio che e’ buono e bello, anzi diventa sempre piu’ migliore e piu’ bello collo passare del tiempo.
    Perro’ ti devo consigliari una cossa. Avanti che vieni a metterti i pedi nell’aqua di questo bloggo, lavvateli collo sapune di Marsiglia pe favore. Se tu non sapessi cosa fusse, ddimanda alla Kommare Anita tua e mia che se lo accatta sempre per fare le abbluzzioni allo animale so’ Alisandro. Se chillo sapune va bbono per l’Alisandro, io me credo che va bono anca pe’ tia e pe’ li pedi tuoi. Provare pe’ credere. Se poi vulessi sparagnare sullo costo dello sapune, sono confiddente che la kommare Anita tua e mia facesse come cosa bona e bella de farte doccia e bagno de paro collo animale so’ Alisandro a ogni secondo martedi del mese quanno vene la cammerera preferita de l’Alisandro.
    Provare pe credere e poi ce facessi sapire

    statte buono e bello

    Petrus (Peter)

    ps

    cosa volete, e’ sempre un’esperienza

  25. Pietro
    Pietro says:

    X Pino

    volevo solo segnalareLe il sito http://www.mipermettasindaco.it , dell’avv. Franco Metta, candidato sindaco del mio paese (Cerignola – FG) alle prossime (e vicinissime) elezioni amm.ve.

    Questo personaggio che per numerosi aspetti ricorda molto l’ex sindaco di Taranto Giancarlo Cito: ex fascista, dal piglio autoritario e aggressivo, populista, incline all’insulto gratuito verso gli avversari politici, uso spregiudicato e costante dei media (Cito consolidava il suo consenso tramite la sua famigerata emittente Antenna Taranto 6, Metta ha invece a disposizione, oltre al suo sito, un foglio settimanale distribuito in edicole, bar, tabaccherie, etc., nonchè una rubrica settimanale sulla radio locale TRC, da cui spara alzo zero su tutto e tutti).

    Una delle sue peculiarità è il parlare alla gente in dialetto ricorrendo spesso e volentieri al turpiloquio con la chiara intenzione di esprimere la sua vicinanza e il suo sostegno al “popolo”, anche se, ascoltando i suoi discorsi, penso che lo faccia anche pe nascondere i suoi conflitti con la lingua italiana (colgo fior da fiore: “essendo che noi…” “è come se fosse che non ci vogliono bene”, “c’è stata grande accorrenza di gente”, “una compagnia di artisti locali ha fatto una bella sceneggiatura della poesia “A’ livella di Totò…”, etc.).

    Mi piaerebbe molto scrivere un articolo su questo buffone che porterebbe allo sfascio un paese già disastrato come Cerignola qualora venisse eletto (cosa che temo molto).

    P.S.: se vuole ascoltare un po’ di cabaret vada al suddetto sito e clicchi sulle registrazioni di TRC.

    Saluti

  26. alessandro
    alessandro says:

    Per Controcorrente………………………
    ……………………..(questi puntini inespressivi) sostituiscono
    l´idea di eseguire il compito;;;;;;;;;;;
    la morale e´ anche un rapporto di fiducia reciproca che, fino a prova contraria, comporta l´attendibilita´ (non delle idee)ma di altre cose………..come per esempio l´attendibilita´ delle citazioni
    delle quali mi dici che vuoi i nomi e cognomi…………………
    che poi sono i 3 grandi “maestri del sospetto”(Ricoeur)………..
    ti basti…………………va bene?……………….
    Una cosa e´ la Morale altra cosa e´ l´idea di dio……………..
    e,in fondo, ti ho gia´ risposto ………:la morale e´ l´Unico assoluto….
    pero´ qualche dritta stavolta te la voglio dare io::::::::
    l´uomo e´ un essere storico………….e ,quindi, ha ragione Uroburo
    quando,per es., riporta il pensiero di Heidegger…………….ma pensare che nell´uomo stesso oltre il finito e lo storico esista anche l´infinito che lo rapporta con tutti gli uomini e con tutto l´universo e´ legittimo pensarlo……….e non solo pensarlo…….soprattutto sentirlo…………..alla prossima…
    P.S.
    l´errore che si fa e´ pensare che la morale sia un aspetto della religione……………..la qual cosa m´appare una bestemmia…………la morale e´ qualcosa di profondamente umano………che ,nel tempo, ha assunto significati diversi ma ,in ogni caso, in genere, immorali dovuti al potere della Chiesa e alle sue false promesse………….
    si attende,allora, qualcuno che si assuma le responsabilita´ civili(e laiche) dell´attentato alla religione………..nella speranza
    di riprenderci la morale…………….che non e´ un prodotto culturale.

  27. Uroburo
    Uroburo says:

    Alla signora Silvy
    Signora,
    non posso far altro che continuare a pensare che lei o non legge i messaggi o li capisce al contrario oppure falsifica deliberatamente le opinioni espresse.
    Ribadisco che non ho mai chiesto l’espulsione di nessuno da nessun blog, e che ho sempre detto che ciascuno deve poter esporre i propri punti di vista senza timore di essere osteggiato solo per quello. Naturalmente anche gli altri hanno il diritto di criticare quello che viene espresso ma, a mio modo di vedere, questo dovrebbe essere fatto in maniera rispettosa delle persone e degli argomenti.
    Nel suo caso, come ho spiegato numerose volte in questi giorni io ritengo che lei, molto scorrettamente, mi faccia dire cose che sono l’esatto contrario di quello che ho esplicitamente scritto. Ritengo inoltre poco serio e poco accettabile il suo proporsi come persona di sinistra quando tutte le argomentazioni che lei porta sono di estrema destra.
    Quanto a quel che io penso di questo blog credo che Nicotri potrà rispondere di persona. Ma anche qui lei mi fa dire cose che sono solo opinioni sue. U.

  28. Il signor P.
    Il signor P. says:

    x Dott. Quack
    Vedo che il tuo italiano va migliorando. Solo sembra che ancora lo starnazzi come Donald Duck.
    New York! Eccome no, tu e il Singing Cowboy potete fare gara in Time Square. Oppure puoi fare il “organ grinder” e vendere bigliettini di fortuna selezionati da un uccellino. Sarebbe bello sentirti parlare l’inglese “cockney” con un accento pugliese starnazzato.

  29. Il signor P.
    Il signor P. says:

    x gino
    Tutte le armi sono svillupate per sconfiggere un opposizione sotto certe condizioni. Fino a quando l’opposizione e le condizioni esistono, mi semprerebbe stupido lasciarsi senza un modo di eliminarla. In ogni conflitto bisogna diminuire le tue perdite e non aumentarle. Per esempio l’USA non ha firmato l’atto per eliminare le mine perche’ , senza le mine, in un paese come la Korea servirebbero quattro volte il corrente numero di soldati USA per fermare i Nord Koreani.

  30. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Alessandro

    Mi spiace. ma non trovo il suo messaggio per U. Me lo invii al nio recapito, Rodolfo lo conosce. Però potrò provvedere solo domani prima delle 11 perché poi ho una serie di riunioni per l’intera giornata.
    ‘Notte.
    pino

  31. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Poppy.
    Il tuo è un inno alla stupidità umana. D’altronde il pensiero di chi ammette Hiroshima oppure, in tempi più recenti, la mattanza di Falluja dove donne, vecchi e bambini indifesi vennero bruciati vivi al fosforo bianco dai “portatori di democrazia” usaescippa, è di una povertà spaventosa.
    Povero te.
    Ognuno raccoglie ciò che semina e credo che la vita sia stata poco generosa nei tuoi riguardi.
    Un classico.
    C.G.

  32. Peter
    Peter says:

    x signore P.

    la tua inteliggenza si va svillupando bastante bene di paro passo collo tuo taliano buono e bello. Tu dice che a ogni conflitto abbisogna diminuire le perdite apposta che aumentarle e cuesto e’ segno di proffonda inteliggenza strattegica e tatica che tuti ti amiriamo e ti invidiamo con anema e core. Tu scivi cosse molto bele e proffonde sempre.
    Aspiriamo che il commandante delli assoldati ameregani in Korea leggia i consiggli tuoi proffondi sullo deploiamento della trupa in Korea per sparagnare sullo numero e non lasciarsi senza opportunita di eliminare l’oposizzione kommunista la abbascio. Acche’ insieme de paro al numero corrente sparagni anca aqua corrente e sapune di Marsiglia

    statti sempre buono e bello

    Peter

  33. Peter
    Peter says:

    xAnita

    il sapune di Marsiglia e’ usato communamente e per devero per lavare il pelo delli annimali como Alisandro e tenerli buoni e belli.
    Po essere perro’ che l’Alisandro non aprezzasse condividere la sua tinnozza d’abbagno collo buono e bello signore P. N’ammanco a ogni secondo martedi della mesata aqquanno vene la sua cammerera prefferita e stasse di ummore bono. Aqquesto te lo potessi acconcedere

    uno caro saluto anca a te

    Peter

  34. Peter
    Peter says:

    xAnita

    Good gracious me! I’m only trying to use a language that someone can understand without any effort!

    Peter

  35. Il signor P.
    Il signor P. says:

    x gino
    Discutere con i tuoi pari non e’ impossibile, e’ inutile. La vita mi ha dato grandi dolori, ma mi ha dato anche grandissime gioie. Povero me!

  36. Il signor P.
    Il signor P. says:

    Caro cc,
    Preferisco il tu. Tu non hai mai criticato il mio italiano e il commento non era diretto a te. Ti conosco solo virtualmente. Sono pronto a scommettere che come persona sei bravissimo. Ma come poilitica …
    cordiali saluti anche a te.

  37. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Il coordinatore del Pdl, Sandro Bondi, assicura che nelle liste del suo partito alle regionali ci saranno solo candidati di «provata moralità e competenza».
    «Stiamo lavorando con l’onorevole La Russa e l’onorevole Verdini».

    Apcom del 17 febbraio 2010

  38. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    “Bertolaso deve rispondere ad una sola domanda: si è mai accorto del verminaio che si sta scoprendo? Deve rispondere con un ‘sì’ o con un ‘no’, e lui stesso, qualunque sia la risposta, capirà che non può stare un minuto in più a ricoprire quel delicato e importante incarico”.

  39. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    DA PARTE DI GV
    ————————————

    Un po’ di ironia è piacevole: anzi! questo a volte è un blog troppo serioso. Però forse sarebbe meglio non insistere a lungo. Altrimenti si perde il prezioso strumento dell’ironia.

    Fare il verso ad un blogger può essere divertente: però non quando continua troppo a lungo. Dall’altra parte penso che si possa accettare lo sfottò e riderci sopra.

    Per me scrivere e leggere qui ha una funzione ricreativa e socializzante.

    Se sento il bisogno di menare le mani, ho ben altre occasioni per farlo

    Io personalmente adotto una regola: mi adatto al tono di chi scrive e uso di ritorno un tono adeguato. Se qualcuno si lascia andare ad insulti con chicchessia, mi sento autorizzato ad usarli contro la stessa persona. Se preferisce un tono piano, uso un tono piano.

    Un blog è un luogo pubblico.

    Chi schiamazza, chi usa un tono sguaiato, chi si abbandona ad intemperanze verbali mi disturba; chi si comporta con maleducazione con altri,è maleducato anche con me, perché leggo e quindi condivido questo spazio.

    Chi schiamazza e usa toni scortesi, non mi rispetta. E quindi abusa del mio tempo.

    riterrò mio dovere manifestare il mio fastidio a volte con forza, se necessario.

    Per rispettare bisogna essere disposti a ricevere quello che si è dato.

    Come ho scritto in precedenza non sono qui nè per polemizzare nè per vincere la discussione. Mi interessa un confronto di idee.

    Un confronto a volte serio, a volte ironico, a volte scherzoso, a volte futile.

    E’ un modo piacevole per scambiare idee e chiacchierare.

    Con sempre rinnovata cordialità

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  40. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    DA PARTE DI GV
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    Esiste un etica assoluta? Ovvero esiste un fondamento assoluto dell’etica?

    La storia e le diverse culture sembrerebbero dirci di no. Anche se una attenta analisi potrebbe far trovare somiglianze tra culture diverse, e tendenze che sono rimaste costanti nell’evoluzione e nella storia.

    Una lunga linea di pensiero ha cercato il fondamento dell’etica, ovvero la definizione di giusto e sbagliato al di fuori dell’uomo: in un essere puro, incorruttibile, totalmente trascendente e ahimè assai silenzioso (oltre che un po’ contradditorio).

    Per definire l’etica comincerei dalchiedermi quale sia lo scopo delle cose e azioni umane.

    Fine ultimo delle cose umane potrebbe essere quello di procurarsi un beneficio.

    Intendo per cose umane azioni, pensieri, persino sentimenti.

    Beneficio può rappresentare un amplissimo spettro di “cose”: soldi, potere, preservazione di se stessi o degli altri, piacere, appagamento.

    Sembrerebbe che uno dei principali determinanti quindi dell’agire umano sia appunto quello di procurarsi un profitto o un beneficio.

    Si lavora per avere del cibo, si curano gli altri perché gli altri ci possono aiutare, creiamo una società, perché l’interagire complesso tra persone ci permette di tutelare interessi e di ottenere benefici. Vengono definite regole per impedire il prevalere di interessi sopra gli altri.

    Persino sentimenti profondi come l’amore, la fratellanza e l’amicizia hanno ANCHE (ma non solo) questa caratteristica: hanno uno scopo: si condivide un esperienza con altri per non sentirsi soli. Si ama qualcuno perché si vuole essere ricambiati. Si percepiscono dei doveri perché si ritiene di essere parte di una società: per cui accettiamo restrizioni al nostro arbitrio per essere membri accettati di un consesso umano.

    Condividendo una situazione si crea un sentimento di vicinanza e di empatia.

    Allora potremmo chiederci se esista un modo etico di definire i benefici, e quali benefici siano in qualche modo eticamente accettabili e quali no.

    Io penso che innanzitutto la presa di coscienza dell’essere inseriti all’interno di una realtà altra da se sia la prima cosa. Siamo circondati da esseri animati e inanimati che hanno una esistenza indipendente da noi. Possiamo usarli per un nostro scopo ma potremmo anche invece coinvolgerli in un progetto più ampio.

    Il semplice appagamento dei nostri bisogni più o meno materiali o più o meno importanti (la definizione può essere solo individuale) è pertanto tale da giustificare e garantire la bontà di una azione? Non credo.

    L’economia e la storia ci insegnano che la suddivisione di compiti, onori e oneri favorisce la crescita di un organismo sociale, e quindi dei benefici di un individuo.

    Possiamo decidere se spendere tutto per l’appagamento di un bisogno oggi, oppure salvarne una parte per il domani.

    Oppure investirlo per fare in modo che la fetta di torta da mangiare sia più grande.

    Ecco io penso che etico sia pensare non solo all’appagamento dei propri bisogni senza tenere conto della realtà circostante.

    Etico è pensare che le nostre azioni determinano delle conseguenze: e che queste conseguenze saranno poi gestite (o pagate) dagli altri. Etico è sentirsi appartenenti ad una realtà che ci influenza ma che ci offre delle cose. Cose che usiamo, ma di cui non siamo padroni arbitrari. E del cui uso altri possono chiamarci a risponderne.

    Infine possiamo pensare non solo all’immediato ma anche al futuro.

    In un esempio: se Uroburo, Peter e CC debbono dividersi 100, ed è stato pattuito che ad Uroburo spetti 50, a Peter 30 e a CC 20, possiamo dividerci subito tutto.

    Oppure invesitre nuovamente quel 100, e poi quando sarò diventato 200 dividerlo: e a Uroburo spetterà 100, a Peter 60 e a CC 40.

    Oppure possiamo mettere da parte 50 di quel 100, e dividerci il 50 adesso. Quel 50 investito potrebbe poi diventare un domani di nuovo 100, oppure anche 1000. E si potrà valutare se poi coinvolgere anche Sylivi, Alessandro, AZ, Cerutti Gino e Anita.

    Non è l’accumulo di benefici che favorisce la crescita.

    Ma è l’investimento di benefici che favorisce la crescita.

    E la progressione verso un mondo in cui tutti possano avere un po’ di più di ieri.

    In conclusione ritengo che l’etica non sia assoluta. Ma relativa. E che l’etica dipenda dall’obbiettivo delle nostre azioni.

    Nonostante questo alcuni principi come la salvaguardia dell’incolumità personale, oppure il sentimento di fratellanza sembrerebbero essere diffusi in civiltà e culture diverse.

    Perché? Credo che questo risponda all’esigenza primaria di salvaguardia del se e della propria incolumità. Di nuovo: un beneficio.

    La definizione del beneficio non come semplice appagamento del singolo, ma il porre in relazione il beneficio del singolo con le esigenze dell’intorno potrebbe essere un ipotesi etica su cui lavorare

    Cordialità

    GV

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  41. Pietro A.
    Pietro A. says:

    Ma dove stiamo finendo in questo paese?!?
    Non mi pronuncio sulla vicenda Bertolaso in attesa di capirci meglio…
    Noto solo un fatto, a mio avviso inquietante.
    La Corte dei Conti dice che è in aumento il fenomeno della corruzione (bella questa seconda Repubblica, giunta al punto da farmi rimpiangere la prima… Che impresa!) ed il presidente del consiglio invece di riflettere e parlare di questo, se ne esce con la necessità urgente di fare un ddl sulle intercettazioni…

    Ma le coscienze di questo Paese dove sono?!?

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