Le amnesie angolane di Ratzinger a proposito di schiavismo

“La cupidigia riduce in schiavitù. Aiutiamo l’Africa assetata di giustizia”, ha scandito papa Ratzinger in Angola. Giusto! Solo che tanto per cambiare il papa di turno ha anche lui il vuoto di memoria di turno. A ridurre l’Africa in schiavitù non è stata infatti la cupidigia dei nostri giorni, ma Santa Romana Chiesa per mano di un collega di Ratzinger. Correva infatti l’anno di grazia 1452 quando il pontefice Nicola V emanò la bolla “Dum Diversas”, che in base alla teologia cattolica dell’epoca rese legittimo il commercio di schiavi, peraltro legittimato in pieno da S. Paolo quando rispedì al padrone Filemone lo schiavo Onesimo, scappato e rifugiatosi da Paolo, che l’aveva anche battezzato. La bolla di Nicola V autorizzò i portoghesi a ridurre in schiavitù i non cristiani. Come se non bastasse, tre anni dopo, cioè nel 1455, lo stesso pontefice si premurò di riaffermare la legittimità della schiavitù degli “infedeli” con una nuova bolla, intitolata “Romanus Pontifex”. E così Santa Romana Chiesa fece nascere il colonialismo europeo – durato fino a pochi decenni or sono e di fatto ancora oggi perdurante sia pure mutata mutandis almeno negli effetti – e fornì le basi “religiose” (!!!) per i secoli  della tratta dei neri da usare come schiavi soprattutto nelle Americhe. Infine, con la santificazione della riduzione in schiavitù dei nativi americani che non si convertissero al cattolicesimo e con la annessa confisca delle terre non cristiane nacque la schiavizzazione non solo degli africani, ma anche degli indigeni del cosiddetto Nuovo Mondo.E’ particolarmente istruttivo leggere i seguenti passi della bolla del 1455: “Perciò noi, considerando con la debita attenzione gli argomenti suddetti, sia generalmente che particolarmente, poiché abbiamo concesso precedentemente con altre lettere nostre tra le altre cose, piena e completa facoltà al re Alfonso di invadere, ricercare, catturare, conquistare e soggiogare tutti i Saraceni e qualsiasi pagano e gli altri nemici di Cristo, ovunque essi vivano, insieme ai loro regni, ducati, principati, signorie, possedimenti e qualsiasi bene, mobile ed immobile, che sia di loro proprietà, e di gettarli in schiavitù perpetua”.

Ratzinger inoltre si frega con le sue stesse mani, visto che in questi anni ci ha tenuto a ripetere come un disco rotto la sua condanna del “relativismo storico”: se la Storia non si può “relativizzare”, resta come un (ennesimo) macigno di enormi colpe, vergogne e responsabilità, assolute e non relativizzabili, della Chiesa la nascita del “moderno” schiavismo, ove per moderno si intende post medioevale e post “scoperta” dell’America.
Come oggi il Vaticano per i suoi interessi politici si inventa in fatto di staminali, concepimenti, ovuli fecondati, ecc., teorie astruse  e “scientifiche” tanto quanto erano “scientifiche” le prove cui sottoporre una disgraziata per appurare se era o no una strega, così allora lo stesso Vaticano strologava di “diritto divino” e conseguente teologia dello schiavismo,  giustificato per secoli anche grazie a passi della solita bibbia. Nicola V si inventò le opportune “parole di Dio” per prostituirle a favore dei portoghesi, infatti lo schiavismo legittimato a loro favore serviva per riequilibrare la crescente potenza della Spagna dopo la cacciata dei mori, cioè degli arabi musulmani. Tanto per cambiare, il buon Dio e le sue asserite parole NON c’entravano assolutamente nulla. As usual, meno di un fico secco.
E’ in quei tempi che nasce la teoria e la prassi del “cristianesimo unica fonte di verità divina”, a fronte della quale qualunque porcheria era legittima, anzi dovuta e – ovviamente – pure santa. Questo è il bolo velenoso che alla lunga ha intossicato anche l’islam, il cui ramo peggiore ha partorito l’alqedismo e affini. Fanatismo chiama fanatismo, così come sangue chiama sangue e schiavismo chiama schiavismo: anche gli arabi, musulmani, si tuffarono infatti a capofitto nella lucrosa tratta degli schiavi, razziando il continente nero dal quale trarre la carne umana da vendere al “civile e superiore” Occidente cristiano.
In vista del “grande giubileo” del 2000, non mi pare che papa Wojtyla abbia inserito quelle vergognose bolle papali e la devastazione che ne è seguita tra gli errori della Chiesa per i quali ha chiesto peraltro solo “scusa”, per giunta solo a Dio, anziché perdono, e dagli esseri umani anziché al “suo” Dio. Evitando comunque ovviamente di mettere mano al tesoro di S. Pietro e agli altri lucri per risarcire almeno in minima parte gli enormi danni arrecati per secoli (anche) all’Africa. Africa alla quale oggi la Chiesa infligge un altro enorme danno predicando il divieto dell’uso del  preservativo almeno contro la lotta all’Aids. Il divieto della Chiesa produce infatti milioni di malati sieropositivi e di Aids soprattutto nell’Africa, dove le condizioni igieniche sono disastrose per l’impossibilità di disporre di acqua, cibo adeguato, igiene e medicine come invece in Vaticano e in generale in Occidente. Poiché le vittime di questa vera e propria pandemia africana sono soprattutto donne e bambini, non si capisce con che faccia poi il papa abbia parlato “in difesa dei diritti delle donne africane”. Ma c’è poco da meravigliarsi: questo è il papa che a quanto pare NON ha ancora ritirato l’ordine scritto impartito nel giugno 2001 ai vescovi di tutto il mondo di nascondere alle autorità civili i casi di preti pedofili, e ciononostante quando è andato negli Usa e in Australia, Paesi sconvolti da una marea di casi anche giudiziari di preti pedofili, ha avuto la faccia tosta di ergersi a uomo di ferma condanna della pedofilia nel clero!
Stando così le cose, appare adeguatamente tragica e simbolica la disgrazia che ha provocato la morte di due ragazze nella calca della folla fatta accorrere in massa a vedere il papa come se fosse una rock star o un dispensatore di chissà quali miracoli anziché quel grande gaffeur superato in fatto di gaffe solo da Berlusconi. Disgrazia, certo, ma anche irresponsabile faciloneria degli organizzatori, preti e suore e fedelissimi vari.

Questo papa tedesco che regna a Roma mi ha fatto venire in mente alcune cose che ho già scritto in un commento nella puntata precedente e che voglio qui ripetere. L’Europa è nata come rottura della “Romània” tutto attorno al Mediterraneo. Prima l’asse della “Romània” era Roma-Bisanzio, con baricentro sempre più spostato verso Bisanzio. Poi è avvenuta la rottura, e l’asse della rottura è diventato Roma-Franchi, cioè meglio: Chiesa-Germani, a iniziare dall’asse Papato-(Pipino e)Carlo Magno. Una catastrofe, sotto vari profili. Ci dovrò scrivere un libro, che covo da anni.
Che sia stata una catastrofe lo dimostra l’incredibile numero di guerre che hanno allagato di sangue il continente, che ha poi pure esportato la catastrofe a Ovest, oltre Atlantico. Si usa chiamarla “civilizzazione”, fino a poco fa la si chiamava “evangelizzazione”. Ma sempre sangue altrui era.
Il papato di Ratzinger, pontefice insulso e con l’indelebile macchia del nazismo rinnegato troppo tardi e troppo poco, a me pare l’epilogo dell’asse Roma-Germania: la Storia che ripete, ma – come è noto per le seconde volte – come farsa ciò che è nato come tragedia. Perché in effetti, e contrariamente a quanto si usa credere e soprattutto far credere, la spaccatura della “Romània” non è stata per il genere umano una bella cosa. Somiglia di più a una tragedia. Così come somiglia più a una tragedia che a una conquista dello spirito e dell’umanità la conquista da parte dei romani dei regni ellenistici. Quella conquista ha infatti bloccato per ben 2.000 anni (!!!!) il progresso scientifico, dall’uso del vapore a quello dei fari navali, dall’uso dei giunti cardanici alla matematica, che con il calcolo “per esaustione” era già arrivata al calcolo infinetesimale, dal differenziale alla cartografia, dall’astronomia alla piombatura delle chiglie navali per poter attraversare il mare senza dover navigare solo sotto costa.
I romani bloccarono le scienze perché usavano masse di schiavi, cioè enormi quantità di mano d’opera gratuita, a bassissimo costo, e quindi non erano per nulla interessati al progresso scientifico e tecnologico per alleviare la fatica degli esseri umani, cioè la fatica altrui. Il progresso scientifico e tecnologico in Europa, che porterà infine alla rivoluzione industriale a partire dai telai inglesi, inizierà non a caso solo quando grazie all’espandersi dell’islam nella aree di rifornimento schiavistico romano tale rifornimento diventerà molto più difficile e molto più costoso (la stessa cosa è successa con le spezie. Bloccato l’accesso alla Via della Seta, ecco che Colombo&C cercano altre strade via mare per le Indie). Sempre guarda caso, il progresso scientifico e tecnologico in Europa inizierà grazie alla riscoperta delle scienze del periodo ellenistico i cui testi erano stati in gran parte salvati proprio dai tanto odiato arabi! Oltre che dagli altrettanto odiati bizantini. Nella parte latina, cioè sottoposta a Roma e non a Bisanzio, l’ignoranza regnava sovrana, le biblioteche erano scomparse le la vita terrena era stata ridotta dal papato alla famosa “valle di lacrime” del “Salve, Regina”: un luogo dove si deve solo e sempre soffrire per poter essere felici “nell’altra vita”. Tutte le meraviglie meccaniche che nel film con Charlie Chaplin “Tempi moderni” cantano la poderosità industriale della nostra era esistevano già tre o quattro secoli prima della nascita di Cristo. Incredibile, vero? Eppure vero. Vero perché ormai ampiamente documentato, anche se testardamente e disonestamente non reso adeguatramente noto. Specie nelle scuole, dove si preferisce arruolare decine di migliaia di insegnati di religione scelti neppure dallo Stato italiano ma dai vescovi: decine di migliaia quindi di propagandisti prezzolati, al servizio del Vaticano e non della Repubblica italiana, tanto meno della sua laicità garantita dalla Costituzione. Che quindi ocntribuiscono a minare.

L’ellenismo e i suoi incredibili progressi scientifici furono resi possibili dall’incontro della mentalità speculativo-filosofica greca con l’enorme massa di cognizioni tecniche degli egizi, dei mesopotanici e del Vicino Oriente in genere. Così il progresso europeo inizia dall’incontro della troppo a lungo frustrata fame di conoscenza e libertà dell’Occidente latino, oppresse dalla Chiesa, con l’enorme massa di cognizioni tecniche e scientifiche degli odiatissimi arabi. “Non siamo giganti, ma siamo nani sulle spalle di giganti”, disse Isaac Newton a chi si stupiva dei traguardi raggiunti dalle sue teorie fisiche. Newton spiegava che i suoi erano contributi che semplicemente riscoprivano e incrementavano conoscenze già esistenti molti secoli prima. Ciò che non amiamo voler sapere è che quei giganti e le loro spalle erano nati secoli prima di Cristo, come invece sapevano bene e spesso ammettevano gli stessi Newton, Galilei, Keplero, Leonardo, ecc. Ma ciò che soprattutto non vogliamo assolutamete sapere è che quei giganti erano stati seppelliti dai latini – Roma prima e Chiesa dopo – e che sono sopravvissuti grazie ai bizantini e agli arabi e riscoperti e resuscitati da questi ultimi.

Come che sia, lo schiavismo dell’epoca moderna, intesa come post “scoperta” delle Americhe, è iniziato con le due bolle papali di cui ho parlato all’inizio di questo post. E la bolla “Romano Pontefice” è citata anche nel concordato tra il Vaticano e – di nuovo! – il Portogallo firmato il  7 Maggio 1940 e confermato il 18 maggio 2004. Se queste cose non venissero accuratamente nascosta anche e soprattutto agli africani dubito che in Africa papa Ratzinger avrebbe avuto l’accoglienza che ha avuto. Ma, come è noto, per avere successo bisogna soprattutto saper nascondere le immondizie sotto il tappeto. E magari saper vendere agli ingenui e ai disperati cianfrusaglie colorate in altro modo.
Finché dura.

167 commenti
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  1. Peter
    Peter says:

    d’altra parte, l’uso capillare di tecnologie di comunicazione rende ormai tutto molto piu’ comodo anche se piu’ artificiale. Mi sono deciso a prendere il mio primo SatNav solo un anno fa, e mi prenderei a calci per non averlo fatto prima. Penso a tutti i ritardi per gli armeggi con carte e segnali stradali insufficienti…
    Nessuno esce ormai in barca senza il GPS (vero Sylvi?), il che rende la navigazione molto piu’ semplice e sicura, lo ammetto. E la guardia costiera vuole che ognuno porti con se’ una radio: una volta li chiamai col cellulare e si arrabbiarono

    Peter

  2. Vox
    Vox says:

    Lo sforzo di fare acquisti ‘sani’ consiste proprio nel non lasciarsi irretire dalle proproste apparentemente sempre piu’ allettanti delle sirene delle case produttrici. Seguirle, perche’ convengono, vuol dire entrare nel circolo vizioso e perpetuarlo, magari credendo di risparmiare qualche euro, anche se non e’ sempre cosi’.
    Si risparmia da una parte e poi si paga molto salato da un’altra.

  3. Faust .... è un immagine... ve la invio... al blog e a mia madre...
    Faust .... è un immagine... ve la invio... al blog e a mia madre... says:

    OT-OT- scusate… spero sia cosmica è la prima volta che scrivo… una immagine scritta su carta..!!

    correvo e correvo e guardavo volando la foresta
    senza una casa nelle tasche e un tetto in testa
    l ho desiderata con tante finestre x volare se volevo
    volavo/cercavo/amavo/giocavo/piangevo/vivevo

    Ho seguito la mia stella nelle notti della mente
    parlo con la morte e la convinco a tornare domani
    guardo il sole del mattino e vedo la vita vestita di niente
    sento che sono solo nella stanza/ prendo la testa fra le mani

    le allucinazioni della notte viaggiano nel nulla
    la musica nell aria tersa, i sensi svegliera/
    vibrano le emozioni, soffocate nella culla
    son tornato x abbracciare la madre

    Ho lasciato nelle stelle la fatica della mente
    Ho lasciato nelle stalle una vita mai capita
    Ho lasciato la pelle lacerata nei letti attrapita
    Ho portato la voglia di amare, in me mai sopita
    Ho portato con me lamore x la povera gente
    La loro disperazione è la mia, ricca di niente
    … ma, viva di vita cosmica, nel nulla della mente
    Faust

    invio

  4. Faust .... è un immagine... ve la invio... al blog e a mia madre...
    Faust .... è un immagine... ve la invio... al blog e a mia madre... says:

    … devo aggiustare questo… son sicuro di trovare unaltra forma…
    vibrano le emozioni, soffocate nella culla
    son tornato x abbracciare la madre

    ..ala proxima, mejor!!
    F.

  5. sylvi
    sylvi says:

    caro Peter,

    la radio deve essere omologata, in barca, dalla capitaneria.
    Sull’altra barca non avevamo il gps, che non sarebbe necessario qui da noi perchè si naviga, esclusi i golfi, quasi sempre a vista. Campanili e fari, per capirci!
    Ricordo che il primo sestante, credo di plastica, mio marito lo comprò a Londra. Costava un terzo!
    Ci perdeva ore e poi lo regalò al suo amico che doveva fare l’Atlantico in solitario.
    Adesso con il gps ci gioca,
    ma io continuo a guardare la bussola e i campanili.

    I fari mi commuovono e mi affascinano.
    Conosco i tempi dei più importanti sulla costa croata.
    Ce ne sono di bellissimi!

    Il gps però ti dà sicurezza.
    Con il telefonino c’è un numero per la sicurezza in mare.

    ODIO quelli che sul canale 16 di servizio si raccontano il menu o si danno appuntamenti; come odio quelli che al ristorante mi informano sulla loro vita più o meno privata.
    Trovo giusto, dopo il caffè, uscire a fumarmi una sigaretta, perchè non escono a telefonare?

    Comunque anche in mare l’educazione l’ha “mangiata il gatto” come diciamo qui!

    Sylvi

  6. Tonino Urgesi
    Tonino Urgesi says:

    REDAZIONE VenegonoNews

    Buon giorno,
    le comunico che il suo post, è anche visibile all’indirizzo http://blog.libero.it/venegononews/6757237.html ritenuto particolarmente valido dalla nostra redazione, è stato segnalato nell’interno al nostro Blog, che s’impegna di cercare notizie trasversali per garantire una informazione più libera.

    Pensiamo che questo le possa dare maggiore visibilità sul web e presumibilmente maggiore traffico sul suo blog, in quanto http://blog.libero.it/venegononews/
    è visitato quotidianamente.

    Nel caso lei fosse contrario a questa nostra iniziativa, il cui fine è quello di segnalare ai nostri lettori i contenuti più validi rintracciati nella blogosfera, la preghiamo di segnalarcelo via e-mail chiedendo la rimozione del suo post dal servizio. Procederemo immediatamente.

    Per suggerimenti e critiche, non esiti a contattarci a questo indirizzo
    e-mail: tonino.urgesi@virgilio.it.

    Se possedete articoli di rilevanza sociale ce lo potete segnalare alla nostra casella.

    Ringraziandola per l’attenzione, le porgo i nostri più cordiali saluti.

    Tonino Urgesi

  7. sylvi
    sylvi says:

    caro Faust,

    forse: – abbandonate, dimenticate, represse…nella culla?
    Ma forse soffocate è più forte.

    Bellissimo, mi hai commosso!

    Ariviodisi biel
    Sylvi

  8. Anita
    Anita says:

    x VOX (post 45)

    Sono d’accordo con te, c’e’ troppo spreco date le innovazioni quasi giornaliere.
    Io non ne sono colpevole, di telefonini ne ho cambiati solo 3 dal 1997.
    La gioventu’ in particolare deve sempre avere l’ultimo di tutto, anche quelli che non se lo possono permettere.
    Cambio solo quello che’ impossibile o troppo costoso da riparare.
    Infatti appena quest’anno ho comprato la mia prima “slim” flat screen TV, solo per la cucina/dining.
    Una 32″ Sharp Aquos e solo perche’ quella esistente e’ imploded con un forte scoppio.
    Le altre 4 sono di eta’, sono ottime e prendono piu’ spazio….
    Uso ancora i miei VCRs giornalmente, ho un DVD player.
    Per il resto acquisto sempre le marche piu’ alte che durano quasi per sempre.
    Sono sempre stata cosi’, non e’ dovuto alla vecchiaia, sono parsimoniosa e non mi interessa dell’opinione altrui.
    Parsimoniosa, ma non tirchia….

    Bye, Anita

  9. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Caro Peter,
    parlando di riciclare o donare un computer.
    I am very aware of identity theft, there are several CDs that erase the hard drive, however since I have a DELL PC, when the time will come I will use their recycling program.
    As far as the cell phone I just remove the microchip or is transferred to another phone.
    My cell phone use is limited, I like my land phones better.
    In any case I am not a phone chatter box, seldom I initiate a phone call.
    Sorry for the English, is faster and easier for me and I must go out early today.
    Bye,
    Anita

  10. sylvi
    sylvi says:

    Cara Anita e Vox,

    >>troppo costoso da riparare>>>
    qui si potrebbe riflettere. Perchè è troppo costoso?
    Forse perchè alla base c’è un prodotto di bassa qualità.

    Quindi persone hanno lavorato non per produrre ma per consumare.
    E’ il lavoro che non vale niente! E’ il lavoratore che non viene qualificato, non è qualificato.
    Mi piacerebbe sentire che cosa ne pensa anche CC. o AZ.

    Ritornare a produrre qualità, e non spazzatura quali contraccolpi sul mercato?
    E sui posti di lavoro?

    Io ho una TV Bang§Olufsen da 20anni, funziona egregiamente ma una nuova ora costa 10.000euro, una Sony circa 2000.

    Normale averne una piccola in cucina, ma una per camera? soprattutto nelle camere dei bambini?

    Per troppo tempo è passato il messaggio: se hai TANTO sei ricco!
    Reazione alla miseria del dopoguerra!
    Come cambiare?
    Con la forza o con il convincimento?
    Tutte due strade in salita.

    Intanto credo importante porsi il problema.
    Cara Anita, la tirchieria è un vizio, la parsimonia è di chi conosce il valore delle cose.

    ciao Sylvi

  11. Peter
    Peter says:

    xSylvy

    non sono molto d’accordo. E’ vero da un lato che il mercato non incoraggia a riparare l’usato, ed e’ tanto piu’ vero quanto piu’ ‘avanzata’ e’ la societa’ in cui si vive. E’ meglio che il consumatore compri qualcosa di nuovo.
    Tuttavia il motivo per cui le riparazioni costano tanto e’ che avvengono IN LOCO, in posti dove il costo del lavoro ha raggiunto livelli piuttosto alti…Non mandano mica l’oggetto in Polonia, Cina, Vietnam, Sud-Corea, dove molti articoli vengono prodotti su licenza della grandi ditte. Per esempio, riparare una vettura danneggiata qui in UK, ancorche’ assicurata, non e’ uno scherzo. Perche’ l’assicurazione NON paga piu’ del valore commerciale corrente della macchina, a meno di non avere polizze speciali, e molto costose, che ti rimborsano il valore originale d’acquisto…
    Ergo, anni fa ebbi un incidente : l’assicurazione di quel tizio mi rimborso’ il valore della macchina, parecchio di meno del preventivo del carrozziere! pertanto dovetti disfarmene e comprarne un’altra. Carrozzieri e meccanici hanno costi orari elevatissimi, neanche i chirurghi plastici…
    Inutile dire che le auto qui si deprezzano molto velocemente (25% in meno gia’ dal primo anno d’eta’), per cui a fare incidenti ci si rimette sempre (a meno di avere danni alla persona, ma la cosa puo’ essere sgradevole)

    ciao, Peter

  12. Peter
    Peter says:

    xSylvi

    un risvolto importante e’ che le quotazioni ufficiali del valore delle vetture qui hanno valore legale (in Italia mi pare di no).
    Per cui qui e’ facile usare la formula ‘beyond economic repair’ per macchine o oggetti danneggiati

  13. Vox
    Vox says:

    @ Sylvi

    La questione non sta affatto nella “qualita’ ” del lavoratore o dell’operaio, ma nelle politiche di produzione delle compagnie.
    Chi sta alla catena di montaggio puo’ essere un lavoratore piu’ o meno accurato, ma l’aspettativa di vita del prodotto finito non dipende tanto da questo, quanto dalle tecniche, dal know-how e dai materiali che l’operaio deve impiegare e che gli sono dati dall’impresa per la quale lavora.

    Il motivo per cui le cose, oggigiorno, durano poco e’ semplice: si vuole sveltire a tutti i costi il ciclo acquisto-uso-riacquisto, che sta alla base delle politiche del cosi detto sviluppo ad infinitum, messe in pratica dall’attuale sistema capitalistico.

    Ed e’ anche per questo che veniamo continuamente bombardati dalle pubblicita’ di sempre nuovi prodotti, cosi’ nuovi che piu’ nuovi non si puo’ (salvo al prossimo ‘nuovo’ prodotto) e che non possiamo assolutamente fare a meno di comprare, anche se non ci serve.

    Ma affinche’ ci serva, e’ indispensabile che quello vecchio si rompa ragionevolmente presto e che il costo della riparazione renda la riparazione stessa piu’ cara del riacquisto.
    Questo e’ il giochetto. E lei ancora a dare la colpa ai lavoratori…

  14. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Un tempo ero un grande riciclatore di prodotti elettronici, ho ancora in garage diversi scatoloni di schede di elettronica industriale, vecchi TV, radio, amplificatori, da cui dissaldavo i componenti e con l’ausilio dei miei preziosi data book davo loro nuove funzioni e nuova vita.
    La radio libera che avevo messo su nella seconda metà degli anni ’70, era costruita per un buon 80% con materiale recuperato, lo stesso per il sovrabbondante l’impianto stereo da 200 W per 4 canali che avevo costruito per l’immensa gioia dei miei figli adolescenti ed equivalente disperazione del vicinato, un paio di anni fa faceva ancora il suo lavoro in una piccola discoteca.
    Con l’elettronica dei PC e dei telefonini di ora non c’è più niente da recuperare tutto viene “appiccicato” direttamente sulla lastra di vetronite sui componenti non ci sono sigle, la distanza tra i piedini degli integrati e passata da 2,54 a 1,27 m/m impossibile lavorarci artigianalmente.
    Con un po’ di inventiva e di buona volontà dei vecchi PC si potrebbe recuperare molto, a cominciare dalla plastica ma anche l’oro che ricopre gran parte dei “pettini” di inserzione delle schede.
    Sylvi lancia l’idea a marito e figlio per un robot che smonta e recupera materiali.

    Antonio - – – antonio.zaimbri@tiscali.it

  15. La Francia è sempre la Francia: 1
    La Francia è sempre la Francia: 1 says:

    FRANCIA: INDENNIZZO A 150.000 VITTIME TEST ATOMICI

    Il governo francese indennizzera’ le vittime dei test nucleari realizzati nel Sahara algerino e in Polinesia; e ha gia’ stanziato un prima tranche di 10 milioni di euro per tale scopo. Parigi si era finora rifiutato di riconoscere ufficialmente che ci fosse un legame tra i test sulle bombe atomiche -210, realizzati da il 1960 e il 1996- e i danni alla salute dei lavoratori civili e militari coinvolti. Adesso il cambio di rotta, annunciato dal ministro della difesa Herve Morin. “I governi (francesi) hanno ritenuto per lungo tempo che aprire la porta ai compensi avrebbe comportato una minaccia agli sforzi compiuti dalla Francia per avere un deterrente nucleare credibile”, ha spiegato il ministro al quotidiano ‘Le Figaro’. “Ma e’ arrivato il momento per la Francia di fare i conti con la propria coscienza”. L’esecutivo ha creato un meccanismo di indennizzo per le quasi 150.000 persone coinvolte; una cifra a cui dovrebbe essere aggiunte gli abitanti delle zone di Algeria e Polinesia, che per anni hanno anch’essi lamentato conseguenze terribili (tra cui, leucemia e altre forme di cancro). Secondo il governo, una commissione indipendente, composta da medici e presieduta da un magistrato, si incarichera’ di studiare i casi uno per uno e, se il danno verra’ accertato, l’indennizzo statale sara’ integrale.

  16. La Francia è sempre la Francia: 2
    La Francia è sempre la Francia: 2 says:

    Il governo di Parigi replica alla dura presa di posizione della Cei
    “Non è la sola soluzione contro l’Aids ma è utile al bene collettivo”
    Preservativi, la Francia insiste
    “Confermiamo le critiche al Papa”

    Preservativi, la Francia insiste “Confermiamo le critiche al Papa”
    ROMA – “Non volevamo fare alcuna polemica. Abbiamo detto soltanto, e lo ripetiamo, che la frase del Papa sul preservativo può avere conseguenze drammatiche sulla politica mondiale in favore della salute”. Il portavoce del Quai d’Orsay, Eric Chevallier, replica così a una domanda durante il consueto incontro con la stampa.

    Riaffermando la critica di Parigi fatta dopo le affermazioni del Santo Padre durante il suo viaggio in Africa. Dicendo di voler evitare le polemiche con la Santa Sede ma senza arretrare di un millimetro sulle critiche. Nonostante la dura presa di posizione del presidente della Cei, Angelo Bagnasco che aveva parlato di “irrisione e volgarità”, difendendo Benedetto XVI.

    “Non abbiamo mai detto – spiega il portavoce del ministero degli Esteri francese chiamato in causa proprio dalla dura reprimenda di Bagnasco – che il preservativo è l’unica soluzione del problema. Ce ne sono altre, l’assistenza medica, quella sociale, i test per individuare la presenza del virus, il sostegno psicologico. Ma il preservativo fa parte di questi elementi di risposta. Tutti i discorsi che vanno in direzione diversa, fatti in più da una persona che ha enorme influenza, vanno contro l’interesse della salute pubblica”.

  17. L'Italia di Berlusconi invece..... è l'Italia di Berlusconi, dei baciapile e leccapreti
    L'Italia di Berlusconi invece..... è l'Italia di Berlusconi, dei baciapile e leccapreti says:

    Dopo le critiche dell’Europa, sul tema del preservativo interviene il premier
    Bossi critico, Franceschini sostiene l’utilità contro la diffusione dell’epidemia
    Berlusconi difende Benedetto XVI
    “Sull’Aids è coerente con il suo ruolo”
    Il Pontefice insiste: “La lotta della Chiesa cattolica alla malattia è efficace”

    BRUXELLES – Dopo gli attacchi di Francia e Germania, dopo le aspre considerazione della Ue sulle parole usate da Benedetto XVI sull’uso dei preservativi per combattere la diffusione dell’Aids, interviene il premier Silvio Berlusconi. Lasciando il vertice del Partito popolare europeo, ai cronisti che gli chiedono un commento sulle dichiarazioni del Pontefice, Silvio Berlusconi ha detto: “Ciascuno svolge la sua missione ed è coerente con il suo ruolo”.

    Bossi: “Papa non tiene conto della realtà”. Più esplicito il leader della Lega che si schiera contro il Vaticano e critica il Papa che “forse, non tiene conto della realtà locale dell’Africa”. “L’Aids – ha detto Umberto Bossi – è una malattia molto diffusa e se c’è un mezzo per evitarla va usato”.

    Franceschini come Ue: “Preservativo utile”. Con toni diversi da quelli del premier, parla sul tema anche il leader dell’opposizione. Per Dario Franceschini, l’uso del preservativo è “indispensabile” per combattere l’Aids nei paesi “più poveri del mondo”. Più o meno le stesse parole usate ieri dal portavoce della Commissione europea che si era detto convinto dell’utilità del preservativo per salvare le vite. Critiche che per il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini sarebbero “manipolate dalla massoneria internazionale” impegnata a “negare l’affermazione delle radici cristiane in Occidente”.

    Il Papa: “Educare alla sessualità”. Ma Benedetto XVI non cambia linea. E lo fa annunciare con forza dal direttore della sala stampa della S. Sede padre Lombardi: “Puntare essenzialmente sulla più ampia diffusione dei preservativi non è la via migliore per contrastare il flagello dell’Aids”.

    Papa Ratzinger l’aveva detto sull’aereo che lo portava in Camerun: “L’epidemia dell’Aids non si può superare con la distribuzione dei preservativi che, anzi aumentano i problemi”. “Serve educare all’uso responsabile della sessualità – è scritto in una nota ufficiale del Vaticano – valorizzando matrimonio e famiglia. Ricercare ed applicare le cure più efficaci e metterle gratuitamente a disposizione del maggior numero di pazienti. Garantire assistenza umana e spirituale ai malati di Aids e a tutti i sofferenti”.

    “La lotta della chiesa all’Aids è efficace”. Oggi, al suo secondo giorno in Africa, Benedetto XVI è tornato sul tema per ribadire che “la Chiesa cattolica è impegnata in una lotta efficace contro l’Aids”. Incontrando i disabili di un centro medico cattolico nella capitale del Camerun, il Pontefice ha rivolto una preghiera, specialmente alle vittime di Aids, malaria e tubercolosi”. E ai medici impegnati nel contrasto alle epidemie, suggerisce di “mettere in opera tutto quello che è legittimo per sollevare il dolore e difendere la vita umana, dal suo concepimento alla sua fine naturale”

  18. sylvi
    sylvi says:

    caro Vox,

    già ieri avevo chiesto , nel post che si è perso nell’infinità, perchè salta su come una tarantola ogni volta che accenno ai “lavoratori”.
    Sono stata dipendente e dello Stato, che ritengo in assoluto la peggior sanguisuga per chi intende fare il suo lavoro con serietà!

    Dire che un lavoratore non è qualificato non è offenderlo, è semplicemente indicare un problema a cui è assolutamente necessario porre rimedio.
    Le catene di montaggio stanno scomparendo , mio figlio progetta macchine per eliminarle!

    Il controllo umano ci sarà sempre nella filiera, ma il lavoratore deve sapere come funziona.
    Si elimina la ripetività, alienante, non il controllo della qualità che dovrebbe essere gratificante.

    Io vedo già oltre il giochino:
    acquisto ciò che vuole la pubblicità- si rompe- riacquisto…
    Si deve cambiare.

    E nel mondo c’è fame di tecnologia elementare tanto quanto di pane!
    E ci sono anche imprenditori che non frustano i collaboratori!!!!!!!!!!

    Per AZ

    Mio figlio già ricicla tutto il riciclabile.
    Ora è fuori per un corso di aggiornamento sui robot.
    Appena torna gli chiedo se è fattibile quello che dici tu.

    mandi a entrambi
    Sylvi

  19. Vox
    Vox says:

    @ Sylvi

    Gia’ nel periodo ‘aureo’ tra la fine dell’800 e la I-GM, nel breve sprazzo di ottimismo e fiducia nel progresso tecnologico, si parlava con entusiasmo di come le macchine avrebbero alleviato il lavoro umano, rendendolo non solo piu’ efficiente, ma anche non-alienante e gratificante.

    Lo splendido film “Tempi Moderni” di Chaplin illustra benissimo, nella sua parte iniziale, di dove vada a finire la fiducia riposta nelle macchine come “alleviatrici” di fatica.

    Ben vengano i robot e le macchine super-intelligenti fan-tutto-da-sole, per carita’, non saro’ certo io a criticare i progressi della mente e dell’inventiva umana. Ma non bastano a migliorare la qualita’ del lavoro e a cambiare i problemi per i quali il mondo sta soffrendo oggi.

    Devono cambiare radicalmente l’approccio alla produzione e l’approccio alla strutturazione del lavoro, nell’ambito di una societa’ che non sia alienata non tanto dalla ripetitivita’ o dalla fatica fisica, ma da schemi disumani e disumanizzanti che servono solo il dio profitto (ovvero una ristretta elite mondiale), invece di ruotare attorno alla natura umana e al bisogno di felicita’ dell’Uomo che dovrebbero essere lo scopo e il fine ultimo di tutto cio’ che produce il suo ingegno.

    Lei parla di qualificazione, come se questa debba provenire dal lavoratore stesso. Invece, la qualificazione deriva da una serie di cose:

    1) in primis da un’educazione scolastica media, superiore e/o universitaria di base. Intanto, cosa si fa dell’istruzione, specie di quella pubblica? La si distrugge, la si impoverisce, la si stravolge. Si favorisce l’istruzione elitaria, privata, a pagamento. Chi paga oggi per qualificarsi andra’ a fare l’operaio o il lavoratore semplice domani? La domanda, naturalmente, e’ alquanto retorica.

    2) un lavoratore, a qualsiasi settore egli appartenga, per diventare qualificato (dopo aver seguito dei corsi appositi), ha bisogno di accumulare ESPERIENZA. Come si dice in italiano sgangherato: nessuno nasce imparato.
    Ora, come fa un lavoratore ad accumulare esperienza se non ha accesso a un lavoro continuativo, se e’ precario, se lavora un mese si e cinque no, o se rimane senza lavoro per 2-3-4 anni?

    3) Molte imprese che producono oggetti svariati tendono a disfarsi di (o a non impiegare) lavoratori sopra i 45 anni di eta’, quelli, cioe’, con piu’ esperienza lavorativa e quindi piu’ qualificati. Di qui la tragedia di tanti cinquantenni disoccupati che non riescono a reinserirsi nel mondo del lavoro.
    Perche’? Perche’ i giovani pretendono di meno, possono essere pagati in nero, eccetera. Ma questo influisce sulla qualita’ del rendimento.

    4)Stesso discorso, per i lavori piu’ semplici, con la tendenza a impiegare immigrati, spesso provenienti da paesi del terzo mondo che, per forza di cose, non hanno qualifiche speciali, ma lavorano in nero e a qualunque condizione.

    5)Oppure, al contrario, si mette gente (altamente qualificata in determinate professioni) nella necessita’ di adattarsi a fare un lavoro piu’ semplice (pur di lavorare), ma nel quale non hanno esperienza.

    Da dove proviene, dunque, la qualita’?
    Dalla volonta’ del singolo di qualificarsi meglio (anche, ma non solo), o da tutto un sistema sballato ALLA RADICE che mina la qualita’ che poi pero’ pretende?
    In tutte le cose, grandi e piccole, c’e’ sempre un’origine, un punto di partenza e, per trovare soluzioni, invece di cercare pezze d’appoggio, bisogna rivedere la base, ovvero la politica che c’e’ dietro.

  20. Vox
    Vox says:

    dipendente e dello Stato, che ritengo in assoluto la peggior sanguisuga per chi intende fare il suo lavoro con serietà!
    @Sylvi

    Non crede che dipenda anche da quale stato, da chi lo gestisce?
    Io sarei idealmente per l’abolizione di qualunque stato. Ma aspetto ancora di vedere qualche proposta seria per poterne fare a meno, realisticamente parlando.

  21. sylvi
    sylvi says:

    caro Vox,

    Chi gestisce lo Stato! Purtroppo è cosa vecchia.
    Hanno fatto tutti a gara per gestirlo, io direi spolparlo, come sappiamo.
    Lei vorrebbe giocare una partita senza arbitro? Oppure con un arbitro che dirige due o tre partite contemporaneamente?

    Da quasi un anno” rompo” con la scuola in quest blog!
    Credo che se qualcuno mi ha letto sappia come la penso.
    Sia sulla scuola pubblica che privata.
    A proposito del suo post, stavolta le rispondo con un esempio concreto sulla scuola che prepara al lavoro:

    Un ragazzo straniero chiede a una azienda italiana di fare uno stage per potersi laureare.
    L’università di riferimento chiede una presentazione ( mission)
    all’azienda.
    Il ragazzo arriva, assicurato di tutto punto,pagato in gran parte dall’università, il resto di tasca sua.
    Aegent de poche, se l’azienda vuole.
    Controllo del programma stabilito.
    L’orario è quello normale .
    Alla fine il ragazzo prepara la sua relazione particolareggiata.
    L’azienda pure.
    Il ragazzo senza quello stage non potrebbe laurearsi.
    L’Università ringrazia sentitamente.

    E’ l’Università di Toulouse, ma potrebbe anche essere una tedesca , sarebbe uguale.
    E in Italia????
    Vede dove sta il bruco?
    Basterebbe copiare, ma noi siamo troppo creativi per farlo e i nostri ragazzi non sanno far niente e non trovano lavoro.

    I problemi sul lavoro risentono di questo peccato originale.

    Sylvi

  22. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Oggi ho fatto un servizio fotografico di ritrattistica a una ragazza di 21 anni, laureanda in scienza delle comunicazioni e pubblicità (si laurea a Novembre) due lingue straniere parlate correntemente, stage a New York il prossimo anno, serie intenzioni di lavorare nella pubblicità.
    E’ una ragazza che vive i suoi vent’anni con l’entusiasmo di tutti i ventenni, ma contemporaneamente è molto determinata verso la costruzione del suo futuro.
    Non tutte, a quanto pare, mirano a fare le veline, nè prendono in considerazione i modelli imposti dai media. Il chè mi fa molto piacere

  23. Peter
    Peter says:

    leggo su Yahoo che la nota compagnia irlandese Ryanair ora pensa di far pagare i passeggeri per usare il bagno a bordo degli aerei. L’unico problema e’ che la Boeing ha finora rifiutato o non ha potuto fare porte di toilette a gettoni. Il chief executive della Ryanair, che ha un’impudenza di cui solo gli irlandesi sembrano essere capaci, ha detto apertamente che la compagnia fara’ pagare per tutto cio’ che sara’ possibile farlo (impunemente, aggiungerei io). Ha anzi indetto una gara d’appalto per le proposte. Uno svedese gli ha suggerito di mettere in vendita carta igienica con la sua foto (del chief executive) stampata sopra, ed il babbeo (sempre il c. e.) e’ stato molto compiaciuto dalla proposta, per cui l’ha resa pubblica lui stesso.

    Peter

  24. sylvi
    sylvi says:

    caro Peter,

    tutti in aereo con il pannolone?
    Ma non è solo la Ryanair che ha servizi creativi!
    Anche la Iberia non scherza!
    Questa ti blocca seduto per un paio d’ore in aeroporto vuoi perchè c’è un bagaglio che cresce rispetto ai passeggeri, vuoi perchè c’è una improbabile interferenza elettronica…
    Con il WC a pagamento…
    Come lei immaginerà, ogni volta che è possibile volo Lufthansa!

    buonanotte
    Sylvi

  25. sylvi
    sylvi says:

    caro Peter ,

    cerchi Especial Bruno Bozzetto – Europe and Italy.

    Io ce l’ho fra i segnalibri.
    Mette molto in imbarazzo gli stranieri, perchè non sanno se
    ridere o star seri nel vederlo.
    La loro buona educazione è messa a dura prova!
    Buonagiornata
    Sylvi

  26. Vox
    Vox says:

    F-16 sgancia serbatoi su abitazioni

    (La Repubblica)

    Friuli, il caccia americano era in difficoltà per una probabile avaria al motore. Mezza tonnellata piomba sul tetto di una casa colonica, due tetti e un’auto distrutta, due bambini vivi per miracolo. L’F-16 rientra alla sua base ad Aviano senza altri problemi.

    ***

    Una tragedia sfiorata. Un altro caso che dovrebbe portare verso la decisione di sbattere fuori le basi Usa.
    Il menefreghismo e la criminalita’ dell’operazione, per salvare se’ stesso e il proprio aereo, parlano da sole.
    Da mettere in galera il pilota e chiedere un salato risarcimento dei danni all’aviazione dei nostri occupanti militari.

  27. Vox
    Vox says:

    @ Peter,
    che ce l’ha sempre con gli irlandesi, i russi, i tedeschi… (chi piu’?)

    Quella della Ryanair non e’ l’arroganza degli irlandesi (di cui i britannici sono assai meglio provvisti, da secoli), ma l’ingordigia del capitalismo allo sbaraglio, sfacciato e impudente.
    Quanto alla Ryanair, finira’ col pagare care queste trovate, perdendo sempre piu’ passeggeri, i quali preferiranno altre compagnie com’e’ avvenuto con l’Alitalia (un’altra che a suo tempo non ci scherzava in fatto di arroganza). Non ho mai viaggiato con la R., ma ho sentito dire che ha tra i sedili piu’ stretti e scomodi che si possano immaginare e ti fa sbattere negli aereoporti piu’ lontani dalle citta’ di destinazione.

  28. Vox
    Vox says:

    @ Sylvi

    A proposito di scuola:

    Scuola, salteranno 37 mila cattedre
    più della metà nelle regioni meridionali

    Il ministero ha ufficializzato l’entità dei tagli. Al Sud svanirà un posto su due. La più penalizzata è la scuola secondaria primaria (ex media): avrà 15.541 docenti in meno, pari al 10% del totale

    ***

    E questo quando, al contrario, sarebbero serviti piu’ insegnanti, quando e’ indispensabile alzare il livello culturale medio della popolazione (assai insufficiente), soprattutto quella giovanissima.
    La gente che abbiamo al governo, oltre a essere avida, e’ anche di vista corta, non pensa che con queste regole sancisce la morte dell’Italia nel giro di una o due generazioni. Un paese senza cultura, senza dinamica, e’ un paese senza futuro. Ma allora non importa nulla. Basta che se la cavino loro.

  29. Vox
    Vox says:

    BRUNETTA

    Eccone un altro che, dichiarando ipocritamente di essere “socialista” (???), annuncia che non festeggera’ il 25 aprile.

    Lui, La Russa, Berlusconi e tutti gli altri dovrebbero quindi essere processati per aver giurato il falso, quando sono stati inaugurati al governo della Repubblica Italiana, che non esisterebbe senza il 25 aprile.
    Con questa gente al potere che possiamo aspettarci per l’Italia?
    Stiamo diventando peggio del peggior talk-show.

  30. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Aids, i vescovi contro la Francia
    “Da colonialisti gli attacchi al Papa”
    Dopo che Parigi ha ribadito le critiche alla frase sui preservativi, l’Avvenire: “Supponenti come chi è andato in Africa sempre da padrone”.
    ——————————
    Ovvero, quando il bue dice cornuto all’asino.
    Mah.
    pino

  31. Anita
    Anita says:

    x Peter 76

    Non so’ perche’, io l’ho appena aperto da qui, dal link sul forum.
    Devi cliccare PLAY……..

    Ciao, Anita

  32. sylvi
    sylvi says:

    caro Vox,

    >>>quando è indispensabile alzare il livello culturale medio
    della popolazione>>>

    la scuola media è in assoluto la più disastrata fra i livelli di scuola italiani, che già boccheggiano.

    Non ha bisogno di più insegnanti, mediamente molto ignoranti, reclutati con criteri elettoralistici, clientelari
    senza alcuna selezione.

    Non me lo invento io sono le statistiche e gli studi ministeriali che parlano.
    Tutta la scuola ha bisogno di selezione, di organizzazione pedagogica, didattica e metodologica e di controllo del sapere.

    Sono parole scomparse dal vocabolario della scuola da almeno ventanni. E i risultati si vedono.
    Non ha bisogno di una pletora di docenti, arrivati al sud, dopo essere entrati nella scuola al nord, con trasferimenti molto strani!!!!
    Non di insegnanti di lingue che parlano il dialetto.

    La scuola ha bisogno di locali idonei e non di porcilaie, edilizia scolastica!
    Ha bisogno di strumenti e mezzi adeguati ai tempi.
    Ha bisogno di tempi scuola europei.
    Ha bisogno di scambi culturali con le scuole europee, di ragazzi che si muovono e non della medioevale lezione frontale e stop!
    Ha bisogno di insegnanti preparati e pagati decentemente,
    non di baby sitter che custodiscano i giovani mentre i genitori lavorano.
    Lei che indubbiamente è bravo a cercare, scopra qual’è il rapporto numerico insegnanti- alunni nel resto d’Europa, e lo
    paragoni all’Italia.
    Il rapporto computer-classe!
    Il rapporto palestre-scuole, e non parliamo di lussi come piscine!

    Ma se la scuola è un ufficio di collocamento per disoccupati…intellettuali per modo di dire,
    allora non parlo più!
    Provo solo un’enorme tristezza.

    mandi
    Sylvi

  33. Peter
    Peter says:

    xVox

    lei scrive in fretta, lo so, ma il che come pronome relativo si riferisce solo a cose, non persone, in buona lingua…si direbbe il quale: piccola nota di grammatica, chiusa parentesi (spero).
    Non ce l’ho MAI avuta coi russi, a parte il mio sfotto’ per la Russia sovietica, o almeno i suoi aspetti piu’ pesanti.
    Coi tedeschi (ma non, di solito, con le tedesche) ho collezionato tanti aneddoti personali sgradevoli che non puo’ essere un caso.
    Quanto agli irlandesi, sono notoriamente quasi privi di diplomazia e tatto, specie in fatto di soldi. Chi altri direbbe ‘faremo pagare per tutto cio’ con cui riusciremo a farla franca’ o simile? Penso neanche noi italiani lo faremmo

    Peter

  34. Peter
    Peter says:

    la Ryanair e’ una ‘budget airline’, quindi posso capire che i sedili siamo scomodi e gli spuntini si paghino a parte (too bad per tratte brevi, come quelle che la compagnia fa di solito). Posso anche capire che non usi gli aeroporti principali, anche perche’ ha il merito di fare collegamenti diretti con certi posti (usando le compagnie di bandiera bisogna spesso ‘cambiare ‘ almeno una volta). L’Alitalia, lungi dall’essersi ripresa (o no?), e’ stata sempre in deficit fin dal lontano 1946, quando andava sotto altro nome ma era sempre quella.
    Invece non capisco l’ostinazione della compagnia a presentarsi come ‘cheap and nasty’, anziche’ ‘cheap and pleasant’ come riusciva ad essere ai suoi esordi

    Peter

  35. Peter
    Peter says:

    per esempio, ora si paga a parte per i bagagli, ed il prezzo varia a seconda del numero di borse. Fanno pagare per ‘priority boarding’ (che nei piccoli aeroporti mi pare non rispetti quasi nessuno). Poi vendono biglietti ed articoli vari durante il volo. Ci manca solo che offrano ‘servizietti’ a pagamento con le hostesses e gli stewards …

  36. Una scusa per inculare altra terra ai palestinesi? O un bel modo di mostrare quando sia prediletto da Dio il "popolo prediletto da Dio"?
    Una scusa per inculare altra terra ai palestinesi? O un bel modo di mostrare quando sia prediletto da Dio il "popolo prediletto da Dio"? says:

    http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/esteri/felix-lupa/1.html

    Il quartiere è Neveh Shaanan, nel cuore di Tel Aviv. E’ qui che iFelix Lupa ha immaginato e realizzato questo progetto fotografico. Tra edifici abbandonati e diroccati Neveh Shaanan ha costruito la sua “fortuna”. Il degrado è alla base degli affari (droga e prostituzione) che si realizzano in quella zona. Felix Lupa è un fotografo di strada il cui impegno civile è testimoniato da numerosi servizi e campagne attraverso le quali è riuscito a rendere a chi non conosce quei luoghi, l’immagine di una Israele “dietro le quinte”. La potenza delle immagini e l’amore per la sua terra contribuiscono ad accreditare ancora di più Lupa nel panorama della fotografia internazionale.

  37. Linosse
    Linosse says:

    X Vox 79
    F-16 sgancia serbatoi su abitazioni

    Speriamo che il solerte mini stro chieda rapidamente scusa agli U$A per aver permesso la costruzione di case sul territorio delle scorribande F 16 ” La fabbrica di vedove” sennò che figura da lacchè ci facciamo!
    Un saluto
    L.

  38. Vox
    Vox says:

    @ Peter,
    il quale che per cui

    c’e’ una barzelletta che dice:
    – Due cose detesto:
    il razzismo e gli irlandesi.

    (o quel che vi pare: i danesi, i tibetani, i supponenti…)

  39. Vox
    Vox says:

    @ Sylvi

    Soprattutto, la scuola ha bisogno di piu’ ore di religione e di insegnanti scelti dalle curie, senza nemmeno passare per le graduatorie. Inoltre, ha un bisogno estremo e imprescindibile di testi che insegnino ai bambini che il Duce era buono e amato dagli italiani (e soprattutto dalle italiane), quasi come San Berlusconi Papa subito, che i partigiani erano brutti e cattivi, e che Garibaldi era un nemico della Lega.

  40. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    E meno male che F 16 non era israeliano, altrimenti i poveri cristi che si sono beccato il serbatoio sulla casa venivano subito accusati di antisemitimo, antiebraismo, negazionismo e filoterrorismo.
    pino nicotri

  41. sylvi
    sylvi says:

    caro Vox,

    potrei dirle che ho avuto un serissimo scambio di idee con il delegato dell’Arcivescovo a proposito della scelta degli insegnanti di religione!!
    Con lettere sul giornale.Ma io non sono nessuno.
    E il delegato faceva le nomine in base a una legge promulgata dal governo Craxi!!

    Quanto ai libri di testo, potrei raccontarle che cosa leggevo negli anni ’75/85!
    Persino Marx e Engels sarebbero apparsi moderati, quasi reazionari!
    Ma io li lasciavo nel mucchio!

    Ribadisco: I libri di testo li sceglie l’insegnante, si suppone dopo averli consultati e controllati in maniera approfondita.
    Li propone al Collegio Docenti il quale accoglie o non accoglie, motivando.
    Volendo, l’insegnante può approntare un proprio curricolo e portarlo all’approvazione.
    Ma come lei ben intuisce, per fare un curricolo ci vogliono cultura estesa, preparazione didattica e quant’altro.
    Comunque un tempo c’erano Direttori e Presidi che sapevano di pedagogia e didattica, e vigilavano.
    Adesso sono “manager” impegnati a leggere bilanci che non tornano mai.

    Se l’insegnante non consulta o consulta come gli pare, se il CD approva, ci sono i genitori del Consiglio di Classe e del Consiglio d’Istituto che possono intervenire, motivando.
    Ma i genitori saranno impegnati a guardare il GF!
    E’ una grossa scocciatura partecipare alla vita democratica della Scuola!

    Alla fine, ci sono case editrici che hanno tutto l’interesse a mantenere un nome di serietà e di competenza conquistato nei decenni.

    Sylvi

  42. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino,

    dalla fine della guerra in poi, con la “cortina di ferro” a un passo la gente accoglieva con gratitudine la Base, anche perchè dava lavoro a parecchi italiani.
    Ora, soprattutto dopo il Cermis, le cose sono molto cambiate , ma che può fare la gente? Siamo alle solite!

    Del resto, qui, senza stranieri ci sentiremmo spaesati!!!!

    Ps:
    Se la prossima settimana incontrerò CC, gli lascio tre bottiglie che berrete alla salute mia e dei capitalisti di m…a.
    Per lei c’è lo Schioppettino!

    mandi Sylvi

  43. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter e cari tutti,
    sono statolo a dire che la Chiesa Cattolica non è altro che la prosecuzione della classe dirigente imperiale romana attraverso altre forme. E’ stato il modo attraverso il quale la classe dirigente imperiale del IV secolo ha mantenuto la roba ed il potere evitando nel contempo una rivoluzione sociale generalizzata che l’esercito non era più in grado di fronteggiare.
    Non si tratta solo di un’interpretazione: ho letto una tesi di laurea che dimostrava come i sarcofagi degli honestiores romani di quell’epoca mostrano un radicale cambiamento della loro religione nel giro del mezzo secolo da Costantino a Teodosio. Perché mai una classe dirigente deve cambiare la sua religione, a cui di solito proprio le classi dirigenti sono straordinariamente attaccate, se non per difendere qualcosa di ancora più importante? E cosa c’è mai di più importante della roba e del potere?
    Fino a circa mezzo secolo fa la classe dirigente della Chiesa era soprattutto di estradizione aristocratica e la Chiesa ha sempre difeso l’aristocrazia ed in generale chi detiene il potere, e questo per 2000 anni.
    Questo è il mio punto di vista, non dipende da cose ascoltate dai protestanti ma da riflessioni in proprio. Naturalmente valgono per me. Un saluto U.

  44. Uroburo
    Uroburo says:

    Sull’impero romano sono sostanzialmente d’accordo con Nicotri.
    Si è trattato di uno dei sistemi statali più sanguinosi della storia dell’occidente, caratterizzato da una feroce repressione di classe. La solidità dell’organizzazione statale romana, invero mirabile, si basava su un patto d’acciaio tra le classi dirigenti di tutti i paesi conquistati alo scopo di estorcere beni e ricchezze dal lavoro degli humiliores. A questo si deve aggiungere che questa classe dirigente, magari dai costumi corrottissimi su più piani, era però caratterizzata da uno spirito di sacrificio veramente stoico e che è durato secoli e secoli.
    E’ vero che il diritto romano ha formato la base della cultura occidentale, però è anche vero che tutte le civiltà precedenti avevano un diritto ed alcune (l’egizia e la babilonese) piuttosto elaborato, Anche i greci avevano un diritto e le loro costituzioni avevano degli aspetti modernissimi.
    Il latino è una lingua di soldati, di giuristi e di ingegneri (quel chepoi erano i romani): una lingua povera, infinitamente più semplice del greco. Perbacco Peter, un maturato classico non può sostenere una tesi del genere!
    E’ vero che l’organizzazione metropolitana romana fu insuperata in tempi antichi (e fino alla fine dell’Ottocento in occidente).
    Non posso assolutamente condividere il suo giudizio politico su Alesando: Era un intellettuale di grande spessore invece e fu veramente l’allievo di Aristotile. La sua spedizione fui accompagnata da storici, geografi, scienziati, intellettuali di ogni genere. E la sua idea di una mescolanza di spirito greco e spirito mesopotamico o egizio fu fertilissima e di grande sviluppo della cultura. In questo sono d’accordo con Nicotri.
    Un caro saluto a tutti U.

  45. carlino
    carlino says:

    Ma sono proprio ipocriti questi:

    Il quotidiano dei vescovi dopo le nuove critiche di Parigi a Ratzinger
    “Parlano da Occidentali, con la supponenza di chi in Africa è andato da padrone”

    Ma cazzo fanno i padroni in casa d’altri da secoli.

  46. Peter
    Peter says:

    xUroburo

    mi ricordavo la sua tesi sull’origine della gerarchia cattolica. Ci sono senz’altro delle somiglianze ed analogie come rilevato anche da Nicotri. Personalmente, credo che la vecchia classe dirigente romana adotto’ la nuova religione perche’ era essa stessa in profonda crisi. L’impero gli crollava addosso, i barbari lo avevano invaso, le epidemie erano gia’ cominciate. I loro dei avevano perso, erano morti, o dovevano essere falsi. Tanto valeva cambiarli, magari per una nuova religione che poneva l’accento sugli investimenti nell’aldila’, e forniva interessanti ed utili appigli interclassisti (siamo tutti fratelli in Cristo, vogliamoci bene, etc) in un momento in cui la forza veniva meno come . Ho il sospetto che la repressione sessuale ed il terrore dell’inferno presero piede dopo, in pieno medio evo, in seguito a secoli di decadenza, involuzione intellettuale, regressione sociale, etc. Ma e’ solo una mia opinione. In sostanza, non credo che la religione potesse di per se’ permettere di mantenere ‘la roba’, anche se concordo con lei che la chiesa e’ sempre stata una forza repressiva e dalla parte del potere (feudale, in quel caso), ed essa stessa, alla lunga, uno strumento di potere.
    Il latino era anche, sia pure per poco, lingua di avvocati di grido(Cicerone), naturalisti (Plinio), filosofi (Seneca), storici (Livio, Suetonio, Tacito), poeti (a non finire). La semplicita’ era la sua forza, e la ragione del suo successo. A livello letterario, e’ di una complessita’ sintattita notevole, per nulla inferiore al greco, la cui morfologia e’ poi eccessivamente ed inutilmente complicata. E poi il latino suona molto meglio…
    Alessandro un intellettuale?! non le pare di esagerare, ora? Tuttavia puo’ darsi che la sua marcia verso l’infinito, ad est, non fosse dettata solo da spirito di conquista, ma anche da curiosita’ intellettuale. Ed i greci hanno sempre saputo mescolarsi con nuovi popoli senza reprimerli troppo. Ancora oggi in India si pratica una sorta di ‘medicina greca’ che si vuole far risalire ai tempi di Alessandro. Ma la fioritura effimera dei regni ellenistici dipese molto dall’iniziativa di alcuni dei suoi ‘successori’

    Peter

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