Autodenunciamoci tutti come complici dell'”assassino” Beppe Englaro. Diciamo basta all’indecente ipocrisia dei cosiddetti “amici della vita”, filoclericali scatenati in realtà indifferenti perfino alle stragi di bambini provocate dal dilagare della mania del cane feroce

Dopo il calvario, l’insulto e le beffe. Beppino Englaro, il papà di Eluana, è indagato con altre 14 persone per il reato di omicidio volontario nei confronti della figlia! La sporcizia e l’ipocrisia dei benpensanti e degli “amici della vita”non ha fine, la loro prepotenza non si arrende. Al punto da tentare di trasformare in omicidio volontario quella che in realtà è stata solo la fine di un calvario durato anche troppo, 17 anni di non vita per Eluana e di dolore diventato strazio per i suoi. Naturalmente i disonesti, usi a mentire in quanto appunto disonesti e quindi convinti che mentano e siano disonesti anche gli altri, accusano il padre di Eluana di avere detto il falso riguardo la volontà espressa da sua figlia quando era viva e sana, vale a dire di poter morire in santa pace senza accanimenti neppure più terapeutici nel caso le fosse capitato di ridursi come in seguito è stata purtroppo effettivamente ridotta da un incidente d’auto il 18 gennaio del ’92. Continua a leggere