FISCHIANO PIETRE DA ENTRAMBI I FRONTI…

https://www.youtube.com/watch?v=MiZ15I0HJ3g

[Le lodi di Samir nei miei confronti sono eccessive. Lo avevo pregato di presentarmi in modo sobrio e conciso. E vabbè!]

58 commenti
Commenti più recenti »
  1. cc
    cc says:

    Cara Sylvi,

    sinceramente non comprendo quello che hai affermato sul “disprezzo “che si sarebbe scatenato sui morti delle Due guerre.
    Sul fatto che la ” Patria” sia stata ingrata nei confronti delle famiglie dei deceduti e dei sopravvissuti, qualcosa di vero c’è stato, Ma di quale Patria vai ” cianciando”.
    Quella che promise la terra ai contadini durante la prima GM ?
    Quella che inviò 200.000 italiani in Russia per ricristianizzarla e salvarla dalle barbarie dei rossi , consulta un po’ della Propaganda che si fece all’epoca..
    A mio parere è stata “quella Patria ” ingenerosa rispetto anche ai Partigiani, nel senso che si permette ancora oggi di sbeffeggiare quella “fase” storica con tanto di saluti romani in varie manifestazioni.
    A me sembra la stessa patria di sempre quella dei padroni, e dei loro tirapiedi. Quella patria che appena si profili una tassazione progressiva insorge ululando e appena Confindustria parla ,si adegua prontamente. quasi a identificare Letta come pericoloso sovversivo .
    Sugli Alpini, : ci sono e ci sono stati alpini di vario genere ci sono pure anche ora quelli che a certe manifestazioni dalle tue parti fanno il saluto romano.
    Sul Generale. .vedremo il risultato finale ,aggiungo solo che dai miei ricordi con la mimetica si indossava il berretto con visiera.
    Infine : io ho fatto il militare negli alpini ,.perché mi hanno mandato “la cartolina”, non ho scelto, dopodiché non mi sono stupito quasi di nulla nel bene e nel male .ma ero stato ben addestrato da casa.

    cc.

    Alpini erano anche quelli di Bava Beccaris in Pza Duomo a Milano, alpini che spararono sui manifestanti.
    Dopodiché fin da allora contrapposte, vi erano due Patrie.
    Quale fosse la migliore. lascio a te il giudizio..io la mia idea me la sono fatta

  2. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    X Sylvi
    Ti ho lasciato un commento nel post precedente. Qui aggiungo il casino che mi hanno segnalato ieri all’ospedale MILITARE di Milano, via S. Bon. Con buona pace del commissario Figliuolo Penna al Vento, centinaia di persone sono state convocate per la seconda dose di Pfizer, che però era finito. Niente scorte. E l’ospedale MILITARE se n’è fottuto di avvisare le centinaia di interessati.
    Già successivo la scorsa settimana, von meno persone e con minore attesa perché la scorta c’era e sono andati a prenderla, sia pure con comodo.
    Oggi invece schifo totale.

  3. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    E questo me lo ha scritto un direttore di giornale schifato dal video del topo che banchetta tra i manicaretti di un negozio di alimentari del quartiere Prati a Roma:

    “ Mamma mia! Ci vogliono 1.000 generali Figliuolo”.

    Come volevasi dimostrare.

  4. Sylvi
    Sylvi says:

    caro cc,

    prima di tutto: e credi che mio padre e suo fratello fossero volontari? Avevano ricevuto ( più volte) la cartolina esattamente come te, solo che quella non era per la naia ma per andare a combattere sul serio! Però non sapevo che mio padre fosse andato in Russia col Vangelo.!!!
    Devo supporre che le cose dalle tue parti fossero un po’ diverse che da me.
    Riassumo: la Julia fu spedita in Grecia e in Albania. Chi scampò alla guerra , fu decimato dall’affondamento della motonave Galilea da parte degli inglesi. I quattro gatti che ancora una volta scamparono ( mio padre era ricoverato in ospedale militare in Toscana), fu di nuovo invitato ad andare in Russia . ” Non siamo mica in villeggiatura!!! ” scriveva mio padre.
    I pochissimi che ritornarono andarono sui monti con la brigata Osoppo (cattolici e di Giustizia e Libertà). Questi ultimi, odiati dai garibaldini rossi , furono giustiziati dai garibaldini a Porzus e al Bosco Romagno: Come vedi c’era ampia libertà di scelta su come morire!
    Nel dopoguerra erano rimasti vivi i garibaldini e i numerosi che usciti dalle stalle e dai fienili o dai numerosi stavoli in alta montagna si erano uniti ai “vincitori”. Erano i vincitori ed erano quelli che sputavano sui morti in divisa e sui loro superstiti famigliari.
    Poi c’era la Politica che era ben intenzionata a fare di ogni erba un fascista, e di ogni rosso un eroico resistente.
    Ancora oggi, a Udine, sul piazzale che custodisce il Tempio Ossario, sorge un enorme monumento alla Resistenza, roba bella e fatta senza risparmio. Sulla riva del Castello, nascosta, c’è una lapide 50×30 che ricorda i caduti in Russia. Queste sono le proporzioni della Politica.
    Che da queste parti ci sia chi ricorda ogni anno il genetliaco di Francesco Giuseppe è vero, quella del saluto romano non mi risulta.
    Tu poi mi fai un certo minestrone tra le problematiche delle due guerre mondiali,fra quelle agrarie e quelle militari, fra confindustria e la tassazione patrimoniale.
    Qui i mezzadri sono scomparsi con la fine della guerra, ma già da prima, essendo pochissimi i latifondi in un territorio limitato, il problema era ridotto. Le tasse; credo che la sx dovrebbe ascoltare Draghi: una riforma generale del fisco con tassazione progressiva. E mi pare che ci sia già una tassazione progressiva , basta mettere un po’ di ordine sul caos delle aliquote Troppo difficile?
    Letta ha idee poche e molto confuse; poteva studiare ancora un poco a Parigi.

    Io non credo che ci siano due Patrie o patrie, credo invece che ci siano due fazioni molto rissose incapaci di fare finalmente i conti con la propria storia.
    E la Storia non ha mai una andatura a senso unico!

    mandi
    Sylvi

  5. cc
    cc says:

    Cara Sylvi,
    colgo in pieno la tua ultima osservazione.
    Guarda che di gente uscita dalle stalle e dai fienili c’è ne sono stati parecchi anche da noi.
    A mio ricordo però sono pochi quelli che entrarono nelle Brigate Garibaldi, me ne risultano invece molti quelli che entrarono nelle formazioni autonome a vario titolo ,con divise nuove e armi ancora “ingrassate “che non avevano mai sparato un colpo.
    Di sicuro però non erano certo ,per inneggiare al “Sol dell’avvenire”, piuttosto a schierarsi con largo anticipo nelle schiere dei veri vincitori americani e inglesi.
    Sui monumenti, ma per favore, non voglio entrare in una diatriba sul tipo di chi c’è l’ha più grande !
    Invece appena recupero la foto te la mando è molto recente per giunta.
    Infine guarda che la storia degli Alpini nella seconda GM la conosco abbastanza bene,
    Infine, almeno formalmente ,se proprio vogliamo far la pace, la Repubblica italiana riconosca tanto per fare un nome il campo di ” Arbe” e tutta la sequela di nefandezze commesse nella ex-Iugoslavia, tutta roba ampiamente documentata.
    Si insegano le “foibe” nelle Scuole , si insegni anche il resto, così facciamo che il giorno del ricordo sia completo.
    Infatti hai ragione : La storia non ha mai una andatura a senso unico.

    cc

    Ti posso consigliare buoni libri in merito

  6. Uroburo
    Uroburo says:

    Visto che la filosofia della prassi è “definitivamente caduta” e “non tornerà mai più” possiamo tranquillamente aspettarci 10, 100, 100 Mottaroni … U.

  7. Uroburo
    Uroburo says:

    Che gli alpini fossero volontari oppure no non ha molta importanza: si sono comunque macchiati di e efferatezze inenarrabili, e non obbligatorie.
    Quello che è veramente insopportabile è la vuota e bolsa rettoria per la quale una discutibile categoria diventa rappresentativa ipso facto del buono e del bene.
    E questa rettorica a ottantanni di distanza non ha più nessun senso, neppure nelle insondabili profondità della più patologica psiche umana. U:

  8. Sylvi
    Sylvi says:

    x cc

    Piccola aggiunta: se ricordo bene il berretto con visiera, chiamato la “stupida”, lo usavano per i cosiddetti lavori umili, badare ai muli, sistemare l servizi in caserma.In fondo io dormivo nell’alloggio delle famiglie degli ufficiali e mangiavo al circolo; più alpino di così?
    Il gen. Figliuolo non sta pulendo le latrine, quindi tiene il cappello.Ma perchè vi dà tanto fastidio?

    Sylvi

  9. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Uro,
    il tuo post delle 7.15 è una vera indecenza e una affermazione generica e disgustosa.
    Non ti è permesso scattarrare nel gruppo senza citare fatti concreti con nomi e cognomi a proposito di presunte atrocità commesse dagli alpini non si sa nè dove nè quando.
    La bolsa retorica e per di più ideologica è la tua che sputa veleno nel gruppo senza prove nè documenti.
    E sempre a proposito di bolsa retorica rivolgiti a quelli della tua parte ( l’hai detto tu che sei di sx!) che suonano le trombette, sventolano le bandiere e inneggiano agli eroi resistenti a ogni 25 aprile che arriva!
    Mio padre e quelli come lui non hanno smesso dopo 80anni di essere vittime calpestate persino nella memoria sia da una parte che dall’altra: Abbi rispetto!

    Sylvi.

  10. Peter
    Peter says:

    Cara Sylvi,

    La laicita’ e’ contraria alla ostentazione dei simboli di appartenenza a gruppi o categorie particolari, specie se molto irregimentati e gerarchizzati come chiese, eserciti, marine etc e specialmente quando queste persone lavorano visibilmente al servizio del pubblico. E’ un discorso molto piu’ vasto del cappello dell’alpino di famiglia o dei caduti in una guerra dalla quale e’ ormai trascorso quasi un secolo.
    A me non piace molto vedere neanche persone in posti di servizio al pubblico che indossano turbanti, croci, copricapi ebraici o veli islamici; dei militari e polizia di posti diversi dall’Italia ho notato spesso la sobrieta’ e semplicita’ delle divise, tanto che a malapena si distinguono ufficiali dagli altri. E raramente portano armi come invece succede sempre da voi. Anni fa a mi trovavo a Roma i militari facevano funzioni di polizia e sembrava di stare a una notte all’opera, tanto erano diverse e vistose le uniformi in giro.
    CC comunque notava che la mimetica si indossa col cappello semplice a visiera appunto perche’ e’ mimetica; chi e’ cacciatore, ed io non lo sono, sa quanto sono visibili e notabili i cappelli degli alpini con la loro lunga lunga penna nera..,

    Un saluto

    Peter

  11. Uroburo
    Uroburo says:

    Gli iugoslavi sanno mooolto bene quello che successo a casa loro. Ad esempio in Montenegro…. Ed anche, come dice CC a Milano con Bava Beccaris. Per altro io non sputo MAI, racconto fatti. Certo che se uno non vuol vedere….. U.

  12. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Peter ,
    le guardie della Regina, gli scozzesi, persino i Bobby londinesi non mi sembrano tanto sobri nelle loro divise. Eppure a me piacciono così solenni e ordinati e,,,anche senza armi!
    Sylvi

  13. Peter
    Peter says:

    Cara Sylvi,

    Non parlavo infatti di parate, dove i militari devono pur esibire le loro vivaci uniformi di gala (a spese dei contribuenti) ma di situazioni in cui interagiscono col vasto pubblico.
    Guarda poi che non parlavo solo di UK dato che sono uno che viaggia parecchio.

    Visitai Pola nel 2019. Forse per riguardo alla popolazione italianofona, il loro museo di guerra non dice cose ‘brutte’ degli italiani ma menziona i partigiani italiani che combatterono con loro, non ricordo i nomi famosi.
    Comunque e’ documentato dei crimini di guerra commessi in Iugoslavia dai nostri durante la seconda GM.
    Ho visitato anche Fiume.
    Nell’insieme, ho trovato i croati quasi sempre affabili e cortesi. Preferiscono parlare in inglese anziche’ in italiano e sono molto piu’ cortesi se gli si parla in inglese; ma coi miei parenti parlavano in italiano in modo passabile

    Un saluto

    Peter

  14. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Uro,
    prima di tutto , e me l’ha detto Bilijana; gli iugoslavi non esistono politicamente, esistono come noi Latini che comprendiamo italiani, francesi, spagnoli ecc.
    Non sono informata su chi avesse fatto la guerra in Montenegro nè da dove vengono le notizie, ma soprattutto i documenti su quei fatti.
    E’ certissimo che la Julia NON era in Montenegro. Cominciamo quindi a scremare le responsabilità.
    Poi CC parla di Arbe che ora si chiama Rab, bellissima isola nel golfo del Quarnaro.
    Ci sono stata, ho chiesto: c’era un campo di concentramento, è rimasto un cimitero di pietre. dove sicuramente i fascisti hanno sepolto le vittime , morte di stenti.
    Così come nel campo di concentramento a Gonars (Udine) dove furono spostati prigionieri del campo di Rab. A Rab furono rinchiusi sloveni, croati, ebrei antifascisti , alcuni italiani. Si moriva di fame e di stenti come in tutti i campi di concentramento.
    Nel campo di Ucjostoie regione di Tambov dove mio zio fu rinchiuso, uno dei tantissimi in Russia, in un mese e mezzo morirono oltre quattrocento soldati italiani; oltre ogni sopportabile statistica, oltre il trattato di Ginevra e oltre ogni pietà umana. Non ho mai sentito i comunisti italiani gridare allo scandalo!
    Poi se vogliamo davvero fare chiarezza sui crimini e sulle nefandezze della guerra dovremmo non fermarsi ai libri e ai documenti che ci sono simpatici, dovremmo davvero vedere il dritto e il rovescio della storia.

    Sylvi

  15. Sylvi
    Sylvi says:

    Ps: E nessuno di voi , alfieri di giustizia, parla mai di Goli Otok , Isola Calva, dove nel 1948 migliaia di persone , fra cui parecchi comunisti di Monfalcone delusi dalla democrazia che stava nascendo in Italia, partirono per la Jugoslavia di Tito per vivere il “sol dell’avvenire”. Ma Tito si staccò dall’ortodossia sovietica, e chi volle restare ortodosso si ritrovò “nemico del popolo”. E Tito li spedì a Goli Otok dove furono torturati, e condannati a pene durissime.
    Ma in Italia?…silenzio di tomba. Letteralmente.
    Se volete, al riguardo ho libri da imprestarvi!

    Sylvi

  16. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Peter,
    nessun riguardo verso gli italofoni che hanno la loro Casa del Popolo in uno degli angoli più suggestivi di Pola, in mezzo alle rovine romane.
    E’ che se dovessero spulciare i documenti dovrebbero squinternare gli orrori che i titini perpetrarono nella città. Poi…in città c’è un partito istriano abbastanza forte a Zagabria , c’è un liceo e una Università italiana nel più bel palazzo di Pola, e un Mercato dall’architettura austroungarica che spero tu abbia visitato.
    Sanno benissimo l’italiano ma fa più figo parlare inglese!

    Sylvi

  17. cc
    cc says:

    Cara Sylvi,
    già “la stupida”.
    Ma non era usato solo per quelli che tu chiami i servizi più umili.
    Era ed è usato in “zona ” Di Operazioni come la mimetica dopo la seconda GM.
    Il cappello di Alpino con la piuma, veniva e credo ancora oggi usato solo per la libera uscita e le manifestazioni ufficiali ,e in parte in Caserma.
    Quindi non comprendo il Gen Figliuolo, se indossa la mimetica deve essere per forza in zona di operazioni, temo quindi che il “cappello ” sia una ostentazione .
    Detto ciò credo che sia stato chiamato al ruolo che ricopre per la sua esperienza in logistica e fin qui nulla da obiettare.

    cc

    Considerazione finale

    Non credo che basti mettere un Cappello di Alpino in testa ad una persona per fare di lui una ottima persona a prescindere.
    Infine ho appreso che nella Associazione Nazionale è stata inclusa anche la Divisione Monterosa a dimostrazione del fatto che anche la Repubblica Sociale mise in testa “il cappello” a parecchi giovani.
    Cosa vuoi, i tempi cambiano (in peggio).
    Per un verso se il Cappello è diventato solo un simbolo, spero venga usato solo in senso positivo.ma mi pare che certa retorica oggi, lo usi un po’ troppo come il prezzemolo.

  18. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    prima si parla degli alpini (tutti), poi si parla della Giulia, poi si parlerà del I reggimento, poi del ll battaglione, poi della lll compagnia, poi del l plotone, poi della ll squadra.
    Alla fine si parlerà del singolo Tonon Giuseppe, che non ha commesso efferatezze perché era ricoverato in ospedale militare.
    QUINDI se ne deduce assiomaticamente che TUTTI gli alpini sono innocenti.
    Ouuuuhhhhyeaaaahhhhh

  19. Uroburo
    Uroburo says:

    Quando un popolo intero, oppure tanti in un popolo, si rifiuta di parlare una lingua una ragione c’è sempre. E spesso sono ragioni gravi. Ma certamente non è MAI perché fa tanto figo.
    Scusa cara ma, per l’ennesima volta sei bravissima a chiudere gli occhi di fronte alla realtà.
    I criminali di guerra italiani in Iugoslavia sono migliaia. Di tutte le armi, e di tutti i corpi, nessuno escluso. Sono fatti noti, non per chi non vuol vedere. Poi si scopre che gli jugoslavi non vogliono parlare in italiano. Ma vaaaa!?!?

  20. peter
    peter says:

    https://www.lemonde.fr/international/article/2021/05/28/en-lituanie-de-l-autre-cote-du-rideau-de-fer_6081816_3210.html

    Il dirottamento di un aereo per arrestare illegalmente un giornalista con false accuse e’ gravissimo, sono certo che la cosa non e’ sfuggita a nessuno.
    Le dittature presidenziali vanno molto ‘di moda’ nel mondo, quella in Bielorussia sta in piedi da ben 26 anni, in Russia idem e si e’ rafforzata assai negli ultimi 10-15 anni. Ve ne sono tante altre in tutto il mondo.
    Trump sarebbe probabilmente riuscito ad instaurarne una in US emulando Putin se lo avessero eletto una seconda volta.
    Vi e’ un forte rischio di derive dittatoriali in Europa dell”Est anche in ambito UE.

    Un saluto

    Peter

  21. peter
    peter says:

    Cara Sylvi,

    Si’ ho visitato Pola ben benino ed altri posti in Istria e Croazia in genere. Fare vela li’ sarebbe fantastico.
    Il mercato che hai detto e’ molto caratteristico e si faceva spesa li’ ogni giorno; non mancavano di rincarare il prezzo del pesce pregiato quando ci sentivano parlare italiano tra noi, ma era sempre un po’ al di sotto del Sud dell’Italia, quindi mio fratello era contento e cucinavamo dentici e cernie ogni di’. Anche gli altri prodotti erano di ottima qualità’.
    Si nota molto l’impronta veneziana in tutte le cittadine della penisola, comprese molte antiche scritte lapidarie nel fiorentino dei benpensanti, quindi deduco che tutti gli italiani pre-unitari parlavano i loro dialetti ma scrivevano più’ o meno nel ‘taliano’.
    In altre occasioni ho visitato Spalato, anche li’ molto cortesi e con ristoranti italianeggianti nel menu'; lunghe escursioni alle isole circostanti ed ho persino visto le villa al mare di Tito.
    Anni fa ho visto anche Dubrovnik, un altro posto dove avrei fatto vela molto volentieri. E’ la città più’ meridionale, bellissima, forse quella in cui la gente era più’ dura, pero.

    Un saluto

    Peter

  22. cc
    cc says:

    Si certo, la Julia non è mai stata in Montenegro , ma la Val Pusteria si, e la Taurinense pure.
    Dopodiché si apprende che certo Cuiluli ,era il comandante di Arbe ,Carabiniere e guarda un po’ pure st.degli Alpini nella I GM.
    Scaviamo pure e facciamo il museo degli orrori italici , ma non mi spiego perché tutta questa roba ,non venga ricordata. Evidentemente ci sono ricordi di seria A e quelli di serie B.
    Povera Patria

    cc

  23. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Uro,
    quella che un tempo era una Divisione ora è una Brigata e si chiama Julia ed ha una storia lunga 100 anni di dignità, orgoglio e coraggio. Possono esserci stati eventi più tragici o meno, anche di vigliaccheria singola, come è nella natura umana, ma è vergognoso che tu attribuisca a un intero corpo militare atrocità non suffragate da prove nè documenti.
    La responsabilità poi è personale non collettiva , hai qualche defaillance nella tua percezione di diritto democratico.
    Dammi titoli di libri, documentazioni inoppugnabili e sarà mia premura aggiornarmi, altrimenti evita di sparare a salve.
    A proposito di collegare il rifiuto a parlare italiano dei croati, tu sei poco informato.
    In Dalmazia tutti parlano dalmatino che è un dialetto miscuglio fra il croato e il veneziano, viene parlato in casa e si capisce abbastanza facilmente.
    Da Fiume fino a Zara e Sebenico i giovani parlano italiano per necessità turistiche, ma come tutti gli slavi hanno una gran facilità nelle lingue, e l’inglese lo imparano anche i bambini.
    Le tue elucubrazioni sull’odio riferito al periodo fascista sono cosa vecchia; caso mai temo che i giovani nati dopo la loro guerra si guardino in cagnesco fra sloveni, croati, serbi, bosniaci ecc.
    Quelle terre non sono stabilizzate nè dal punto di vista territoriale, nè religioso, nè della lingua..
    Non sono io che non vedo la realtà, caso mai sei tu che sei rimasto con la testa rivolta all’indietro.

    Sylvi

  24. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Peter,
    sì, fare vela in Dalmazia è fantastico! l’unica cosa da evitare è la traversata del Quarnaro da Pola a Lussinpiccolo (Mali Losini) quando spira Bora; è da lupi di mare con il pelo sullo stomaco! Ne ho un ricordo incancellabile, con un Borin estivo siamo arrivati a Mali Losini come schegge, con un mare
    che picchiava da tutte le parti.Arrivata ho baciato la terra!
    I croati hanno imparato molto bene a spremere i turisti, però hanno isole incantevoli.
    Sei stato nelle Incoronate o Kornati?
    Le chiamano la Polinesia dell’Adriatico. Lì facevamo scorpacciate di scarpene ( scorfani) come le chiamano loro. e di granseole, ce le lasciava in pozzetto il pescatore.
    Da pochi anni sono infestate da una marea di turisti e credo che rifilino pesce surgelato.
    Noi non ci andiamo più , troppa confusione e l’età che avanza.
    Però hanno costruito marina, hanno piazzato corpimorti dappertutto e sono sempre pieni!
    Se il meridione d’Italia facesse altrettanto il problema del Mezzogiorno sarebbe mezzo risolto!!!

    Sylvi

  25. Sylvi
    Sylvi says:

    caro CC,

    non ricordi di serie A o B, semplicemente responsabilità ben precise e personali da denunciare; perseguire temo sia ormai tardi, ma non per non restare segnate nella memoria.
    Però …il responsabile della strage di Porzus è stato giudicato e condannato da un tribunale italiano, ma poi lo hanno lasciato “scappare” in Slovenia, tre passi al dilà del confine, dove è morto come un galantuomo!

    Sylvi

  26. Sylvi
    Sylvi says:

    X Peter

    Una delle crociere che ricordiamo tutti con piacere è stata Fiume-Dubrovnik con il Postale.
    Era Capodanno, il Postale era praticamente vuoto, se ne andava bel bello fra tutte le isole , venti ore di navigazione e tre giorni a Dubrovnik. Sistemazione molto rusticana, coccolati dai marinai, incantati dal paesaggio…. Una meraviglia!
    Buonanotte
    Sylvi

  27. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    NON solo per Sylvi
    All’ONU hanno insabbiato il dossier con OLTRE MILLE NOMI di criminali di guerra italiani, altro che balle. È riuscito a scriverne qualcosa un giornalista di Torino, non ne ricordo il nome, 20-25 anni fa. Poi ci sono libri come Italiani senza onore, che DOCUMENTANO le nostre attività criminali militari nell’ex Jugoslavia.
    Non capisco chi vuole per forza pensare e far pensate che “italiani brava gente”, quando per disonorarci per secoli basta “l’armadio della bergogna”.
    Non capisco neppure chi in mezzo a tanta merda con le stellette voglia per forza salvare gli alpini, o i bersaglieri, o i marinai, ecc. L’intero blocco degli ufficiali delle varie armi, con o senza la piuma sul cappello, è sempre stato di cialtroneria estrema fin dalle guerre coloniali. Anzi, fin dall’unità d’Italia con la criminale e infame legge Pica.
    Certo, ci sono anche le eccezioni: che CONFERMANO la regola.
    Il solito gioco “patriottico” delle tre carte, che si fa anche con la Chiesa: l’abnegazione, l’eroismo, la “santità” di alcuni per coprire la brutta storia della Chiesa. Che oltre ad avere posseduto SCHIAVI per secoli ha anche legittimato ex ante con una apposita bolla papale la riduzione in schiavitù degli africani, partorendo così la tratta degli schiavi dall’Africa alle Americhe.
    Se poi qualcuno, come Sylvi, preferisce tenere la testa sotto la sabbia e negare la Storia, sono affari suoi. Ma non può insistere a fare propaganda a base di paraocchi e pregiudizi .

  28. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    ti ha già risposto Pino anche per me.
    Ma la tua rettorica fa letteralmente venire il latte alle ginocchia.
    “Cento (e passa per la verità) anni di dignità” ecc. lo si dice di tutti i corpi militari del mondo, nessuno escluso. Per favore smettila con queste idiozie prive di ogni senso. U.

  29. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro CC,
    per la verità la Giulia è stata proprio in Montenegro, dopo la Grecia. U.

  30. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Pino,
    non credo che difendere la verità sia fare propaganda, e non credo davvero che fare di ogni erba un fascio sia onorare la verità.
    La guerra è l’insensatezza , la perdita di ogni senso di razionalità e di umanità da parte di tutti gli autori,intendo quelli che comandano, che decidono …poi ci sono quelli che non hanno voce in capitolo in nessun modo, non hanno scampo.
    Credo di non doverti spiegare, inoltre, che non c’è niente di più sbagliato che giudicare fatti fuori dal contesto in cui sono avvenuti. Questo non è fare Storia, mi spiegava il prof. di Storia contemporanea Salimbeni che ha anche partecipato al gruppo di lavoro di italiani-sloveni-croati sui crimini di guerra e sulle foibe.Uno che ha aperto tutti gli armadi che poteva aprire! .
    Poi ci sono i crimini di guerra e quelli di dopoguerra e sono due cose assolutamente diverse.
    Io non voglio giustificare niente, trovo però vergognoso mescolare vittime e carnefici, e questo soltanto per assecondare ideologie che oltretutto hanno abbondantemente dimostrato la loro illusorietà.
    Sylvi

  31. Sylvi
    Sylvi says:

    x Uro

    Sulla Julia e il Montenegro sei un mentitore, sulla Giulia non so!!!!!!!!!!!!
    Sylvi

  32. Sylvi
    Sylvi says:

    x Uro

    Una precisazione: come faceva la Julia che si stava facendo annegare in massa sul Galilea nello Ionio e contemporaneamente essere in Montenegro? Ma forse quella era la Giulia!
    Ma fammi il piacere!!!!!!!!!!!!
    Sylvi

  33. Peter
    Peter says:

    Direi che i punti di vista sono inconciliabili ergo per quello che vale la discussion sarebbe forse meglio ‘move on’ cioe’ passare oltre?!
    Ormai tutti sanno dei crimini di guerra degli italiani e dopo almeno 3 generazioni e’ meglio non rivangare il passato.
    Anche perche’ se permettete ben pochi ormai si ricordano che l’Italia prese parte alla guerra e se se lo ricordano non lo dicono; invece i tedeschi si porteranno quel fardello ancora per un bel po’.
    Come italiano all’estero, ho avuto il mio daffare a schivare e a volte prendere di petto allusioni e sfotto’ di ogni genere, per via della reputazione ‘mafiosa’ degli italiani specie meridionali, di corruzione politica del paese in genere, di incompetenze burocratiche ed amministrative, di papismo anacronistico etc etc. Non e’ stato proprio facilissimo farsi strada (senza contare altre difficolta’ comuni a tutti gli immigrati in qualunque paese ) pertanto ammetto che non vedo di buon occhio i mea culpa per il nostro passato in cui indulgono i partecipanti del blog, con tutto il mio rispetto per le loro posizioni.
    Se Pino permette, mi pareva che il suo amico Samir fosse un po’ imbarazzato dai suoi riferimenti al passato colonialismo, tentativo di prendere parte della Cina etc.
    Per esempio, ai tedeschi non garba mai parlare di guerre; agli inglesi non si puo’ ricordare il loro passato coloniale, francesi, belgi, olandesi, spagnoli e portoghesi idem. A meno che non se ne parli in termini elegiaci, il che per altro e’ politicamente scorretto.
    Insomma, il mio punto di vista e’ che gli italiani sono stati dei grandi pasticcioni ad entrare in guerre da cui avrebbero fatto benissimo a stare al largo ed avventure coloniali che hanno fatto solo soffrire le popolazioni occupate senza per altro dare alcun vantaggio agli occupanti, basti dire che in Libia trovarono il petrolio un anno o due dopo che gli italiani levarono le tende.
    Ma nel complesso abbiamo fatto (relativamente) pochi danni.

    Un saluto a tutti

    Peter

  34. Peter
    Peter says:

    Dimenticavo: quelli che si ricordano degli italiani in guerra, e a Sylvi sia chiaro che non sono solo gli inglesi, sfottono sempre per le nostre doti e prestazioni belliche diciamo per brevita’ ‘da operetta’ per non dire da tragica farsa. Limitandoci alla seconda GM (ma Noah Harari in un suo libro ricorda gli insensati massacri subiti per anni dai soldati italiani nella prima GM) e’ inutile ricordarvi che prendemmo batoste praticamente ovunque, dalla Grecia all’Africa alla Russia etc; impreparati, male armati, mal comandati, mal equipaggiati, mal in tutto e senza neanche boot camp training. Tre miei zii parteciparono a quella guerra, uno resto’ prigioniero in Africa per 5 anni.

    Peter

  35. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    vada a vedere Addis Abeba massacre, in inglese. E Massacro di Debra Libanos, credo in ambedue le lingue.
    Se si parte dal presupposto che l’han fatto tutti, allora aveva ragione anche il povero Adolf ed il Processo di Norimberga è un’ingiustizia.
    Altrimenti ciascuno risponde di quel che ha fatto; tutti, compreso i santi alpini della Silvy, che tanto santi non erano.

  36. Peter
    Peter says:

    Caro Uroburo,

    Del massacro di Addis Abeba ero a conoscenza, ed in effetti il mio ‘relativamente’ cade, dato che non mi vengono in mente rappresaglie coloniali episodiche cioe’ non di battaglia cosi’ efferate condotte da altri a quell’epoca; parlando di episodi diciamo isolati, il massacro di Amritzar in India conto’ poche centinaia di morti.

    Un saluto

    Peter

  37. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Pino

    baruffo spesso con mio marito perchè lui pretende di fare due o tre cose alla volta, lasciandole poi magari sospese, incompiute. Io invece pretendo di fare una cosa alla volta e di portarla soprattutto a compimento.
    Il preambolo per fare un commento alla tua intervista con il giornalista arabo.
    Hai chiaramente presentato le tue convinzioni, ti sei allungato sui colonialismi di tutto il mondo più o meno antichi.Hai espresso la tua solidarietà incondizionata al popolo palestinese.
    Ma…a me è scappato subito…e domani? Come domani e quale domani?
    Nessuno di voi due ha dato una risposta soddisfacente.
    – I palestinesi tutti, di Gaza e di Ramallah hanno un progetto comune?
    E secondo loro, ma anche secondo te, dove dovrebbero andare gli ebrei di Israele?
    O come dovrebbero amalgamarsi, includersi entrambi i popoli dato l’odio li che attraversa ?
    E come risolvere il problema dei profughi della Nakba e dei loro discendenti?
    I palestinesi hanno le loro ragioni, gli israeliani pure ( la mia Patria è dove si vive…diceva il Poeta).
    Credo che a queste domande dovrebbero rispondere USA e EU ma anche gli Stati arabi del golfo.
    Nel frattempo resta solo la guerra!

    Sylvi

  38. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Una delle prove più laide dell’ipocrisia e dell’ignoranza imperante è il laido riempirsi sempre la bocca con la Shoà ignorando sempre e comunque il Samudaripen/Porrajmos di noi rom e sinti.
    Un’altra prova è la gara di solidarietà a base di offerte di denaro per il piccolo Eitan, unico sopravvissuto alla tragedia della funivia del Mottarone, da parte di chi ignora – o ci sputa sopra – con accanimento animalesco i bambini sopravvissuti e rimasti orfani dei migranti affogati nei mille Mottaroni del Mediterraneo anche davanti alle nostre coste.

  39. cc
    cc says:

    Il PIU PULITO HA LA “ROGNA”…

    L’invito a dimenticare di Peter può avere qualche fondamento, soprattutto se si considera che a dibattere di certe “storie” rimane qualche piccola cariatide come il sottoscritto.
    Ma non è così, la Storia rimane lì a testimonianza degli orrori ed errori del passato.,
    Come si disse chi dimentica la storia ,prima o poi ripete gli stessi errori, più o meno.
    Se la storia del passato non può prevedere il futuro e questo non si ripete mai nello stesso modo, ciò non vuol dire che non se ne debba dibattere.
    Quello che non sopporto sono i revisionismi ,i contesti che valgono solo quando fa comodo, es Arbe era in fondo solo un campo di concentramento ovvio che si crepasse per fame e malattie, quelli Russi no, erano degli orrori e via dicendo e via dicendo..
    Se fare storia ha un senso, bisogna raccontarla tutta con documenti alla mano e non alla Pansa.
    Non voglio nemmeno pensare a quello che si scriverà sui “sussidiari “se certa tendenza va avanti da noi..
    Non è vero che il più pulito ha la “rogna “,dipende..

    cc

  40. Peter
    Peter says:

    Caro Pino,

    Ma no non dica cosi’, sono plausibili altre interpretazioni, diverse altre.
    Come forse lei sa (o forse no, mi permetta) la nostra specie Homo Sapiens (che in realta’ molto sapiens poi non lo e’) si e’ evoluta in un certo modo lungo un certo lasso di tempo; inutile dire che, seguendo le orme del grande Dawkins, non attribuisco al termine evoluzione alcun valore positivo (o negativo), ovvero non siamo meglio di, o piu’ bravi di, o piu’ intelligenti di, se non si specifica in che cosa esattamente e con quali altre specie ci si confronta ed anche perche’.
    Premesso cio’, dicevo che per gran parte del nostro non breve ma assai dimenticato passato siamo vissuti in piccole bande di cacciatori e raccoglitori, una categoria diciamo socioeconomica ormai relegata a pochissimi e minacciatissimi gruppi etnici nel pianeta. Possiamo in realta’ preoccuparci e prenderci cura di un numero ristrettissimo di altre persone, semplicemente perche’ siamo evoluti cosi’ e per almeno 100000 anni (ma in realta’ molto di piu’ dato che il Sapiens non apparve certo come un fungo di bosco) quel modello sociofamiliare permise ai nostri progenitori di sopravvivere meglio di ogni altro modello allora teoricamente possibile, cioe’ per esempio come coppie isolate o gruppi molto piu’ numerosi e pero’ giocoforza piu’ lenti, piu’ stanziali e molto difficili da nutrire in assenza dell’agricoltura che forse fece la sua comparsa nella mezzaluna fertile non piu’ di 12000 anni fa!

    Penso che abbia ormai inteso cosa voglio dire.
    Anche il pio don Milani disse che possiamo preoccuparci di pochissime altre persone.
    Saremo anzi siamo un mondo globalizzato di oltre 7 miliardi di persone ma la nostra psiche e’ fortemente condizionata dai nostri geni che hanno prodotto largamente il nostro cervello che funziona largamente o meglio strettamente come lo ha fatto per tantissimi anni, portandoci fino a qui, e scusi se e’ poco perche’ gli altri non sono sopravvissuti per trasmettere dei geni piu’ lungimiranti, magnanimi, generosi etc, o quasi perche’ alcuni bene o male ci sono. Poi ci sono mutazioni e via dicendo.
    Cio’ spiega il nostro apparente egoismo e la distruzione del pianeta a vantaggio del profitto e ‘benessere’ semplicemente perche’ abbiamo acquisito un potere enorme nel corso di appena 4-5 secoli, ma lo gestiamo con mezzi psicocerebrali e sociali formatisi centinaia di migliaia di anni fa. E non e’ colpa nostra, in fondo.
    Il piccolo Eidan suscita un comprensibile moto di identificazione, potrebbe essere figlio di chiunque di ‘noi’ in quella stessa situazione; gli altri apparentemente no.

    Un saluto

    Peter

  41. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x TUTTI

    Saluti da Rodolfo. Che di Anita mi dà notizie non buone: è ormai su sedia a rotelle, con badanti che si occupano di lei e della casa.
    Anita è a casa sua negli USA, Rodolfo è in Sicilia: si vedono e si parlano ogni giorno, ma via computer.

    Mi si stringe il cuore…

  42. Sylvi
    Sylvi says:

    Sono profondamente dispiaciuta per l’infermità di Anita. Una donna così vitale, forte e coraggiosa,
    tenacemente attaccata alla sua famiglia e al ricordo dei figli. Una gran donna capace di affrontare quello che è inaffrontabile
    Spero che non abbia sofferenze.
    Sono veramente triste.
    Sylvi

  43. Sylvi
    Sylvi says:

    caro CC

    non mettermi in bocca cose che non ho detto.
    Ho affermato che Arbe era un campo di concentramento come tantissimi altri, purtroppo, e che spesso si moriva di fame. Capitava che anche quelli che erano fuori dal campo, la gente libera, morisse di fame.
    Ho semplicemente espresso un dato di fatto, come il campo di concentramento di mio zio.I russi che morivano di fame potevano preoccuparsi di nemici prigionieri che li avevano aggrediti?
    Io mi sforzo di capire le vittime con tutte le casacche, sono i frutti della guerra.
    Tu, e non solo, tagli con l’accetta i torti e le ragioni.
    Ricordo che a Mosca, lungo le mura esterne del Cremlino, ho assistito al cambio della guardia all’enorme monumento che ricorda i caduti in guerra di tutte le Repubbliche dell’URSS.
    Ho pensato che erano ragazzi, che hanno lasciato a casa madri , mogli, figli esattamente come gli alpini. Ho pregato per tutti.

    Comunque giudicare i fatti avvenuti 80anni fa con il metro odierno penso che sia una cosa assolutamente sbagliata. Così non si fa Storia.

    PS: Io i libri di Pansa li ho letti; li ho trovati onesti e documentati. Date, luoghi, nomi, numeri…. Molto difficili da contraddire.

    Sylvi

  44. cc
    cc says:

    Non si possono giudicare,,,

    E allora come vanno giudicate le sconvolgenti notizie che arrivano dal Canada !

    cc

    ps x Sylvi
    Io non ti ho messo in bocca proprio nulla, però faccio sempre molta attenzione al contesto quando si scrive, il prima .. e il dopo e il modo.
    Sono suscettibile alla piemontese , ma neppure fesso

  45. Sylvi
    Sylvi says:

    x cc

    Non so a che cosa ti riferisci rispetto al Canada.
    Spiegami e telefono a mia cugina per avere delucidazioni.

    Sylvi

  46. Peter
    Peter says:

    Cara Sylvi,

    Invece domanda alla cugina se il Canada potra’ andare in zona verde da UK a giugno….
    Il mio sogno era di visitare finalmente il Giappone ma il mio volo e’ stato cancellato ben tre volte negli ultimi 13 mesi ed ora il paese e’ off limits per via della profonda diffidenza verso vaccini in Giappone.
    Ergo abbiamo ripiegato per Vancouver ed il sogno sarebbe adesso di fare vela lungo la fantastica isola di Vancouver, ma anche i canadesi sono restii a vaccinarsi anche se ormai una meta’ del populus ha ricevuto almeno una dose. Vorrei sapere anche come e’ il tempo a Vancouver in giugno luglio.
    Nel frattempo ho fatto ulteriore pratica di vela qui nella Manica. Sabato, domenica e lunedi scorsi li ho passati facendo vela con altri 5 tra i quali una skipper tozza e nerboruta che mi correggeva tutti gli errori e criticava a volte anche il mio inglese. Navigazione notturna in grande traffico portuale il sabato, mentre la domenica si andava a 7 nodi col solo fiocco in un vento di 34 nodi, ed era una barca di 41 piedi.
    La mia licenza ICC dovrebbe essere riconosciuta anche in Canada ma gli italiani non la riconoscono e mi sono preparato per la patente di 12 miglia dalla costa per cominciare.
    Il
    L’idea e’ di vivere in barca per un certo tempo nell’arcipelago toscano quando andro’ in pensione tra qualche anno.

    Un saluto

    Peter

  47. cc
    cc says:

    X Sylvi

    digita Canada su qualsiasi motore di ricerca .
    Né hanno dato notizia I TG Rai , non so la BBC o iTg Mediaset.

    cc

  48. cc
    cc says:

    La Kamloops Indian Residential School, Potrebbe essere un buon viaggio istruttivo in Canada.

    cc

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