Il colonialismo non è affatto morto: lo dimostrano la guerra alla Libia, simile alla tragica guerra di secessione del Biafra, e il veto Usa all’Onu contro la nascita dello Stato palestinese (decisa a suo tempo dalla stessa Onu!). Ovvero: dal miserabile fallimento del “Nuovo Medio Oriente” di Bush e del “Nuovo rapporto con l’Islam” di Obama alla “Nuova Libia” di Levy-Sarkozy

Il colonialismo europeo pareva morto. Finita in tragedia con milioni di morti l’occupazione del Vietnam e fallito nel sangue il tentativo della Francia di indorare la pillola nordafricana dichiarando l’Algeria “territorio metropololitano francese”, dichiarando cioè che i due Paesi su sponde opposte del Mediterraneo erano in realtà un Paese unico. Ora invece si scopre che il colonialismo europeo, capitanato proprio dalla Francia, non è affatto morto. L’intervento militare in Libia, stravolgendo ancora una volta una risoluzione Onu, è infatti sempre più chiaramente e scopertamente un’iniziativa francese, e inglese, per poter continuare ad avere dei protettorati e delle colonie petrolifere in Nord Africa. La Francia ha già le mani sporche di sangue di un paio di milioni di nigeriani vittime del suo avere finanziato, armato e appoggiato la secessione del Biafra dalla Nigeria perché nel Biafra c’era il grosso del petrolio nigeriano. Prima di quella tragedia la Nigeria era un Paese in via di forte sviluppo, poi invece si è ridotto all’emigrazione di nigeriane per fare le prostitute in Europa, solo a Torino ce una ventina di anni fa ce n’erano ben 7.000. Ora Sarkozy sta facendo il bis con la Libia.

Non esiste nessuna “rivoluzione democratica” e nessuna “primavera libica”, esistono invece la volontà e l’intervento militare franco-inglese per buttar giù Gheddafi e sostituirlo con un governo più o meno come il suo, ma prono alla volontà di Parigi e Londra. Alla stessa stregua con la quale gli Usa hanno invaso l’Iraq, per mettere in piedi una caricatura di democrazia tenendosi però ben stretti gli accessi, i giacimenti e i privilegi petroliferi. Speriamo che i cinesi o gli indiani non prendano esempio da noi per invadere la Francia o l’Inghilterra o l’Italia per imporre governi e regimi a loro graditi.
La sfacciataggine francese è eclatante. Il “nuovo filosofo” Henry Bernard Levy prima si è vantao pubblicamente di avere convinto lui Sarkozy a intervenire militarmente in Libia, poi pubblica paginate di suoi reportage “dal fronte libico”, anche sul Corriere della Sera, per spiegare come segue da tempo sul terreno gli avveniemnti militari intruppato con i “rivoltosi”. Eclatante ammissione di far parte del vertice europeo che ha deciso la guerra a Gheddafi, impegnandovi la Nato, e di seguirla da vicino per “consigliare” i rivoltosi onde tentare, tra l’altro, di evitare che la farsa diventi tragedia anche per l’immagine della Francia con un prolungamento all’infinito del conflitto. I “rivoltosi” non sono meno feroci e animaleschi dei più efferati gheddafiani, le loro esecuzioni sommarie anche di civili non si contano, ma questo sui giornali occidentali è meglio non scriverlo. E’ meglio anche non far sapere che gran parte dei “ribelli democratici” non sono altro che mercenari arabi o africani, ai quali della democrazia, algerina o no, non frega assolutamente nulla, debitamente istruiti, preparati, pagati e armati da ben prima di far decidere all’Onu la risoluzione presa a pretesto per questa nuova guerra “umanitaria”. Le grandi manifestazioni di massa che reclamavano democrazia e la fine dei regimi autoritari, come quelle tunisine o egiziane e forse anche siriane, in Libia semplicemente NON ci sono mai state, a parte qualche manifestazione di non chiara natura, dovuta più che altro alla gioia per la fine dei bombardamenti e delle sparatorie di entrambi i contendenti, manifestazione enormemente pompata dai nostri mass media. Per quanto ogni tanto si riesca a pubblicare qualche foto di manifestante donna, però sempre ripresa in campo ristretto onde non far vedere che si tratta di poche persone, resta che ogni foto di “rivoluzionari” mostra facce patibolari alle prese con armi pesanti, che se la rivolta fosse spontanea nessuno dei rivoltosi saprebbe usare.

Il futuro della Libia “liberata” non è affatto chiaro. Molto probabilmente non sarà più uno Stato unitario, e questo potrà piacere ai francesi per poter meglio comandare su pezzi di Libia. Altrettanto probabilmente non sarà più uno Stato o un insieme di Stati laici. La presenza dell’estremismo islamista appare certa. La condizione delle donne probabilmente sarà destinata a peggiorare in varie regioni. Forse da parte della “nuova Libia” o di alcune costole che da essa nasceranno  ci sarà il riconoscimento dello Stato di Israele, il che potrebbe essere positivo se avvenisse su un piede di parità e non per servilismo verso l’Occidente.

Il nostro servilismo verso certi figuri e verso gli interessi che rappresentano rifulge in tutto il suo splendore proprio con Bernard Levy. Questi infatti è stato smascherato, assieme al deputato italiano Fiamma Nirenstein, che stranamente vive nella colonia israeliana di Gilo, come l’ideatore con argomenti falsi, e perfino con foto abbellite, della campagna a favore dell’iraniana Sakineh, la signora di Teheran condannata a morte, ma ancora viva, per concorso nell’uccisione del proprio marito. Inoltre Levy è anche notoriamente uno dei più potenti protettori della latitanza prima in Francia e poi in Brasile, dove ora vive, dell’italiano Cesare Battisti, condannato a più ergastoli per alcuni omicidi “politici” degli anni ’70. Assistiamo quindi alla seguente schizofrenia: da una parte ci scagliamo contro Battisti, la sua latitanza e i suoi protettori francesi, dall’altra lecchiamo la suola delle scarpe al più eminente dei suoi protettori! Il quale eminente protettore allaga il principale quotidiano italiano con le sue articolesse la cui stella polare è sempre la stessa: l’Islam è un pericolo, Israele è un esempio per l’Europa, se non per l’intero Occidente, e lo “scontro di civiltà”, cioè una nuova serie di guerre, è lo sbocco inevitabile. Ovviamente per difendere non solo la “superiore civiltà occidentale”, ma la civiltà tout court, per dirla alla francese. Il sionismo di monsieur Levy è infatti tra i più fanatici e pericolosi, anche perché essendo lui un docente di islamismo può rivestire le sue farneticazioni con eleganti (s)ragionamenti che agli occhi dei semplici, e dei gonzi, non appaiono per quel che sono, la solita bolsa propaganda eurocentrica e antiaraba prona agli interessi di Israele, quanto invece per “fini e colti ragionamenti”.

Insomma, siamo passati dal miserabile fallimento del “Nuovo Medio Oriente” promesso a suon di bombe da Bush e dalla sua banda delinquenziale di teo-con al fallimente dei “Nuovi rapporti con l’Islam” promesso solennemente da Obama a Il Cairo poco dopo essere stato eletto. E ora siamo alla farsa della “Nuova Libia” ideata dal marito di Carla Bruni e dall’esagitato “nuovo filosofo” (!) a la carte sioniste Bernard Levy.

Guarda caso la strategia “culturale” di Levy è la copia conforme della strategia politico militare di Benjamin Netenyahu: quando questi viveva infatti negli Stati Uniti, è stato tra i principali inventori del riciclaggio dell’antagonismo Est comunista-Ovest capitalista nell’antagonismo tra il nord e il sud del mondo, cioè tra Paesi ricchi, del mondo almeno a parole cristiano, e Paesi poveri a grande maggioranza islamici: la dottrina della “guerra al terrorismo mondiale”, presa a pretesto da George W. Bush per invadere l’Afganistan e l’Iraq e sostenere in tutti i modi Israele, è figlia diretta del pensatoio di cui faceva parte l’attuale capo del governo israeliano. Benjamin Netanyahu l’ha giurata a morte al “mondo dei terroristi” da quando nel ’76 suo fratello è morto mentre comandava, con i gradi di colonnello, l’assalto al vecchio terminal dell’aeroporto ugandese di Entebbe per liberare 103 ostaggi israeliani ed ebrei di un aereo di linea francese dirottato da due militanti del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina e due tedeschi delle poco note ma molto attive Revolutionaere Zellen, cioè Cellule Rivoluzionarie. L’assalto ad Entebbe, inizialmente battezzato Operazione Tuono, è stato poi ribattezzato Operazione  Yonatan Netanyahu in onore del colonnello Netanyahu, che fu l’unica vittima israeliana dell’incursione. Il nome di Yonatan Netanyahu, debitamente americanizzato, venne dato anche al  pensatoio statunitense Jonathan Insitute, del quale faceva parte appunto suo fratello Benjamin.

A fronte di tanto amore e furore per la “democrazia libica”, anche questa da imporre come al solito con le armi e strumentalizzando l’Onu, fa fronte la vergognosa ignavia nei confronti della democrazia palestinese, da 70 anni soffocata dall’Europa e dagli Usa facendo finta di niente. Anzi, facendo finta di volere la pace. L’ultima orrenda piece teatrale, particolarmente vergognosa per ipocrisia e funesta per le inevitabili conseguenze future, è l’annuncio del presidente Obama del veto Usa nel consiglio di sicurezza Onu alla richiesta di riconoscimento dello Stato palestinese che il 20 settembre verrà presentata al Palazzo di vetro dall’Autorità Nazionale Palestinese. Obama ha avuto la faccia di bronzo di ripetere, come che ne fosse un impiegato, il mantra di Netanyahu: “Uno Stato non può nascere per decisione unilaterale, e quello palestinese può nascere solo dalle trattativa con la controparte”. Poiché Obama s’è laureato a Stanford, non posso credere che sia così ignorante da non sapere che lo Stato del quale è presidente, gli Usa, NON è nato da “trattative di pace con la controparte”, ma da una guerra CONTRO la controparte, che era l’Inghilterra. Idem per TUTTI gli Stati del continente americano, nati solo da lotte contro le “madrepatrie” europee. Forse che lo Stato italiano è nato da “trattative di pace” con qualcuno? No, è nato dai fucili dei Mille di Garibaldi, che ha invaso e conquistato per conto del regno piemontese dei Savoia regni italici altrui legittimi quanto quello dei Savoia. Siamo tutti contenti che la Chiesa non abbia più lo Stato pontificio, il più povero e miserabile d’Europa, ma non ci si venga a raccontare che i Savoia non hanno compiuto anche in tal caso un sopruso contro uno Stato legittimo ed esistente da secoli.
Forse che la stessa Israele è nata da “pacifiche trattative con la controparte”? Nossignori, Israele è nata dal terrorismo a lungo praticato dalla fazione sionista più antiaraba come quella che poi ha preso il governo e il potere in Israele. Fazione che praticò il terrorismo anche contro l’Inghilterra e perfino contro la stessa Onu con l’assassinio a Gerusalemme del suo inviato conte Folke Bernadotte.
Ma che Obama sia in malafede, e in malafede putrida, nonché costretto a ballare come un maggiordomo di colore il ballo voluto dal sionismo più duro e arabofobo, lo dimostra in modo lampante anche quanto segue:
– è davvero il colmo dell’indecenza che si sbarri la strada – per giunta all’Onu – alla nascita di uno Stato come quello palestinese che la stessa Onu ha già deliberato nel 1948!
– E’ davvero il colmo dell’indecenza e della disonestà politica che tutto ciò avvenga facendo finta di dimenticare che lo Stato che si vuole assolutamente privilegiare, contro i diritti dei palestinesi, cioè lo Stato di Israele, è nato anch’esso proprio da una decisione dell’Onu!
– E’ davvero il colmo dell’indecenza e della disonestà politica che si permetta a uno Stato nato per volontà dell’Onu, qual è Israele, di stracciare definitivamente la decisione della stessa Onu di far nascere un’altro Stato, quello palestinese.
– E’ davvero il colmo dell’indecenza che tutto ciò avvenga facendo finta che Israele non abbia gettato nella spazzatura più di 80 risoluzioni, ammonimenti e raccomandazioni della stessa Onu contro i suoi “eccessi” sulla pelle dei palestinesi.
– E’ davvero il colmo dell’indecenza e della disonestà politica continuare a far finta che gli israeliani non abbiano di fatto vanificato, come scuse più varie, dalla bibbia alla lotta al terrorismo, oltre alle offerte di pace globale fatte dal re d’Arabia anche TUTTE le trattative di pace con la controparte palestinese. Fino a tradire e svuotare completamente gli stessi “accordi di pace” di Oslo, che valsero il premio Nobel per la pace sia al palestinese Arafat che agli israeliani Peres e Rabin, quest’ultimo ucciso da un terrorista israeliano  armato, come altri, dal più bieco fanatismo ebraicista.

- E’ devvero il colmo dell’indecenza e della disonestà politica che il veto venga opposto da un Obama che ha come segretario di Stato la signora Clinton, arrivata al punto da prendere in seria considerazione e proporre all’Autorità Nazionale Palestinese il “trasferimento”, cioè la deportazione, dei palestinesi in Amazonia!!! Che vergogna! Che mascalzonaggine! Il servilismo della Clinton verso Israele probabilmente è dovuto o aggravato dal suo essere imparenteta tramite la figlia con una famiglia di potenti banchieri ultrasionisti.

Cosa dovrebbe ancora trattare  la disgraziata dirigenza palestinese, ridotta ormai ad amministrare dei francobollini di territorio, dei bantustan, delle riserve indiane che tra loro non possono neppure comunicare senza l’oppressivo filtro militare israeliano e senza la vergogna del Muro? Muro che finalmente anche intellettuali ebrei, come di recente il sociologo polacco inglese Zigmunt Bauman, paragonano ad alta voce al Muro nazista del ghetto di Varsavia. Oltre alle critiche e alle accuse sempre più pesanti di vari intellettuali israeliani, non è la prima volta che personalità ebree fanno paragoni con i nazisti: c’è stato il  precedente dell’ebreo sudafricano Goldstone, incaricato di una commissione dell’Onu di indagare sui massacri dell’invasione di Gaza, e quello dell’ebreo americano Richard Falk, docente all’Università di Prineton, anche lui inviato dell’Onu a indagare sul trattameto riservato da Israele ai palestinesi. Benché ebrei, entrambi sono stati attaccati ferocemente da Israele, Falk ne è stato addirittura espulso! Il che è l’ennesima dimostrazione lampante che non è l’ebraismo la stella polare dei governi israeliani, in particolare di quelli avventuristi e di destra come gli ultimi governi di destra.

Governi che stanno trascinando verso il baratro la stessa Israele. I 400 mila manifestanti di Tel Aviv contro la povertà crescente e la difficoltà a trovare casa da parte di non pochi israeliani dimostra che la storiella di Israele “patria di tutti gli ebrei del mondo” è appunto una storiella. Come da 3.000 anni, il territorio di Israele, l’insieme che una volta erano i regni di Israele e Giuda, non è in grado di dar da mangiare e abitare a tutti i suoi abitanti, che infatti emigravano in continuazione in tutto il mondo mediterraneo. Per quanto gli Usa pompino armi e soldi per sostenere Israele, vera e propria colonia occidentale nel mondo arabo, e per quanto sionisti straricchi come lo statunitense Moskowsky o banche d’assalto come alcune banche israeliane finanzino le colonie, cioè la pulizia etnica contro i palestinesi per far largo agli israeliani, vale a dire ai sionisti visto che la nazionalità israeliana semplicemente NON esiste, per quanto tutto ciò duri da anni, ormai il vento sta cambiando. Anche se Obama balla il ballo che sta ballando, gli Usa cominciano a non avere più tanti soldi da buttare nella fornace israeliana. L’appoggio del mondo ebraico non israeliano comincia a scricchiolare, quando non è sostituito da accuse sempre più dure come quelle di centinaia di intellettuali ebrei inglesi. Il servilismo di Stati come l’Egitto è finito drammaticamente, l’Egitto non è più disposto a vedersi ammazzare le guardie di frontierafacendo finta di niente e lo ha dimostrato con l’assalto di massa all’ambasciata israeliana a Il Cairo. Per quanto finora l’Occidente abbia finto di applaudire “la primavera araba”, in realtà badando bene il posto dei  capi dei regimi cacciati a pedate venga preso dai militari e dalla borghesia fino a ieri loro complici, formando così un altro regime, un po’ meno indecente ma sempre comodo per l’Occidente, gli avvenimenti egiziani dimostrano che non è affatto scontato che le masse si facciano fregare un’altra volta.
Se da un lato c’è l’Egitto che forse non ne può più delle umiliazioni subite dall’Europa e da Israele, dall’altro lato ci sono un Libano sempre più deciso a non farsi calpestare, memore degli orrori fatti perpetrare dagli israeliani in particolare a Sabra e Chatila, una Siria in preda ai sussulti ma schierata come prima e una Turchia che s’è stufata di fare da alleato preso a sberle da Israele. Preso a sberle e ricambiato col massacro di nove cittadini turchi compiuto l’anno scorso dagli israeliani all’assalto della Flotilla di pacifisti diretta a Gaza. Che il governo israeliano ragioni ancora con la logica delle cannoniere colonialiste lo dimostra anche la richiesta agli Usa di difendere l’ambasciata israeliana a Il Cairo assalita nei giorni scorsi dalla folla per reazione all’uccisione di sette poliziotti di frontiera da parte dei militari israeliani. Come se l’Egitto fosse ancora quello di re Faruk, calpestabile a piacere….

I governi israeliani stanno segando il ramo sul quale sono seduti. La loro ottusità, e spesso imbecillità, impedisce di capire che a furia di rubare terra ai palestinesi e di impedire la nascita di un loro Stato degno di tale nome anziché bantustan ridicolo e tragico, non passerà molto tempo prima di dover rinunciare al sopruso integralista di Israele “Stato ebraico” anziché Stato di tutti i suoi cittadini senza distinzioni razziste di religione, colore della pelle, etnia, ecc. Tra qualche tempo il ricordo della Shoà sarà inevitabilmente affievolito, al punto che per quante giornate della Memoria si mettano in piedi non sarà più possibile ricattare nessuno con le frustre, bolse e strumentali accuse di “antisemitismo” scagliate come pietre per lapidare chiunque non applauda Israele sempre e comunque. Il dramma è che il mondo cristiano conserva più o meno intatto se non l’odio almeno la forte antipatia verso gli ebrei, nonostante da qualche tempo siano stati promossi da popolo “deicida” (!) a “fratelli maggiori”. Tale dramma però è alimentato dal comportamento sempre prevaricatore verso i palestinesi dei governi israeliani.
A me pare ottuso anche il presidente Obama. In occasione delle celebrazioni dei dieci anni dalla distruzione delle Torri Gemelle di New York, avvenuta anche come reazione ai soprusi contro i palestinesi, è da idioti – oltre che da ipocriti come abbiamo dimostrato poco fa – dare un segnale come quello del veto all’Onu contro la nascita dello Stato della Palestina. Un segnale cioè che è un’altra provocazione contro il mondo arabo e islamico, mondo nel quale morto un Osama Bin Laden se ne può fare un altro esattamente come morto un papa se ne fa un altro. Oltretutto, a furia di imporre veti odiosi e scatenare guerre forzando le risoluzioni dell’Onu, come avvenuto per l’Iraq e la Libia, prima o poi nascerà l’Onu del mondo che si è rotto le palle dei nostri soprusi. Anche Obama si comporta come se il baricentro del mondo fosse sempre a Washington, Londra e Parigi, quando invece s’è spostato, e non di poco. Prima ne prendiamo atto, Obama compreso, meglio è. Se dal Venezuela alla Turchia e dall’Iran alla Cina i Paesi stufi della nostra prepotenza, ipocrisia e doppiopesismo si facessero un’Onu diversa da quella attuale, non credo proprio sarebbe una bella cosa. O no?

A proposito della distruzione delle Torri Gemelle: trovo a un certo punto insopportabile che le vittime di quella tragedia siano ricordate in continuazione, mentre le vittime di tante tragedie provocate dagli Usa e da noi siano bellamente spazzate sotto il tappeto del silenzio. Il troppo stroppia. C’è anche ben altro da piangere a questo mondo e pretendere ad esempio che la vita di 4-5 mila newyorkesi valga ad esempio di più dei quattro milioni di vittime congolesi per il solo coltan, metallo utile per fabbricare i nostri telefonini e vittime di cui preferiamo non sapere nulla, è semplicemente da mascalzoni.

La parola mascalzoni mi fa venire in mente Bush junior. Ormai è chiaro che ha invaso l’Afganistan prima e l’Iraq dopo anche come diversivo, non poteva infatti invadere la preziosa alleata Arabia Saudita, che di Bin Laden era la madre così come la Cia ne era la nutrice. Nei giorni scorsi ho letto il diario o la ricostruzione di Bush junior di come ha vissuto e come ha reagito alla notizia dell’attacco alle Torri Gemelle. Mi sono cascate diciamo le braccia a terra di fronte a tanta mediocrità, retorica e insulsaggine. Se può diventare presidente degli Usa, e persoino essere rieletto, un tale mediocre, allora gli Usa e il mondo intero sono davvero malmessi.

228 commenti
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  1. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Per questo mancano da tempo anche Sylvi …Uroburo e cc
    e quando non si ha niente da dire e´giusto e logico il pensiero di Anita..
    purtroppo e´cosi che c´e´gente che pur non avendo niente da dire si ostina a scrivere nel blog….poveretti …hanno cosi bisogno di un riconoscimento….
    Buona Domenica
    Rodolfo

  2. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Non ti è mai passato per la testa che il “poveretto” sei proprio e solo tu?

    Nò, eh?
    C.G.

  3. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Il Papa visita la Germania…e terra´un discorso non solo come rappresentante di un miliardo di Cristiani ma anche come capo di uno Stato. I socialisti ….i verdi e i comunisti annunciano la loro assenza e direi che e´una cosa vergognosa.
    Si puo´dire di tutto …. cose che non quadrano nella chiesa Cattolica ce ne sono….ma non si puo´dire che i discorsi di Benedetto XVI siano vani o vuoti di significato.
    Egli…anche nei suoi discorsi Domenicali non fa´altro che intercedere sui centrali valori quali la liberta´e la solidarieta´…valori mai cosi attuali come oggi… proprio questa notte, qui in Germania , e´morto un ragazzo Italiano di soli 23 anni…che e´andato a finire sotto una macchina inseguito da tre balordi che non sapevano cos´altro fare.
    Giuseppe….un ragazzo che era in procinto di assolvere il suo servizio militare….con tantissimi amici che lo stimavano …gli piaceva il surf…amava l´Italia ..era pieno di interessi ed aveva appena assolto la scuola di gastronomia e cominciato a lavorare nel ristorante di suo padre.
    Se questi avessero ascoltato di piu´i discorsi del Papa e seguito i suoi orientamenti ….Giuseppe sarebbe oggi ancora vivo….
    Rodolfo

  4. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    La “vergogna” a corrente altenata del Rodolfo.
    prima piscia , poi fa il bacchettone domenicale.

    “(…) Ieri la notizia dei primi risarcimenti …per l´esattezza sei…4 in Baviera e 2 in Assia dei bambini..oramai uomini da parte della Chiesa per i soprusi subiti. M´immaginavo chissa´quali cifre e poi leggo solo dai 3000 ai 5000 Euro.
    Cadono le braccia…fossi in uno di loro… partirei per i Vaticano e getterei quelle banconote debitamente intrise di urina in faccia
    al primo Cardinale o meglio al Papa stesso.Vergogna.
    Rodolfo”
    ——————————————————————————

    Mi ci gioco un baffo (uno solo) che adesso il contriso comincerà la solita litania del “ma quà, ma là, ma su, ma giù…
    Un classico.

    C.G

  5. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Io ho scritto :-“Si puo´dire di tutto …. cose che non quadrano nella chiesa Cattolica ce ne sono….”
    e4 poi ho aggiunto:-“ma non si puo´dire che i discorsi di Benedetto XVI siano vani o vuoti di significato”.

    Una persona con un minimo di intelligenza capisce….una testa zubba no.

    Se nella politica Italiana c´e´chi ruba o corrompe…non si puo´rigettare tutta la politica Italiana.
    Se la chiesa ha fatto errori e continua a farne..non per questo bisogna rigettare i valori che la chiesa stessa per mezzo dei sacerdoti …delle suore che si sacrificano e rigettare le parole di quelli che predicano la pace..la tolleranza e la liberta´.
    Se in Israele c´ e´ chi non si comporta secondo e non segue certi valori…non si puo´rigettare un popolo intero…cosi vale per i Palestinesi….ed io so´distinguere….quello che non sai fare tu con i tuoi bei paraocchi.
    Passi lunghi e ben distesi….come sempre
    Rodolfo

  6. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Il mio 210 era per cg……che tra l´altro scrive:-
    “Mi ci gioco un baffo (uno solo) che adesso il contriso comincerà la solita litania del “ma quà, ma là, ma su, ma giù…
    Un classico.


    Non si puo´non commentare l´imbecillita´.
    Rodolfo

  7. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xcg
    Poi sei anche un pessimo giocatore.
    Ti scommetti mezzo baffo…e la tentazione a non rispondere e´stata grande e tu lo hai sperato…per questo solo mezzo baffo.
    Qualche psichiatra del blog potra´ spiegare meglio di me questo comportamento.
    Ma come si fa poi ad andare in giro con mezzo baffo?
    Pur essendo sicuro dei miei fatti … io un errore del genere non l´avrei mai fatto…mai mezzo baffo….

  8. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Ho capito…hai seguito il mio consiglio e ti allontani a passi lunghi e ben distesi….be´ devo ammettere che qualche barlume di raziocinio esiste anche nella tua testa zubba. Allenati.

  9. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Bah…arrivando a questo punto penso che le dimissioni del Presidente del consiglio debbano essere imminenti.
    Se tutto quello che gli si rimprovera e gli si rinfaccia …dei suoi comportamenti non degni di un uomo politico qualsiasi….beh non gli rimane che andarsene.
    Tranne che non sia per niente cosciente del suo comportamento….ed in questo caso e´ancora peggio perche´ un tipo cosi dovrebbe essere ricoverato al piu´presto possibile in psichiatria.
    Bisogna avere veramente una faccia di bronzo per incontrare qualsiasi premier straniero dopo le rivelazioni dei suoi commenti nei confronti della cancelliera Merkel.
    E´davvero una situazione insostenibile.
    Rodolfo

  10. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Questo se la mena e se la canta da solo.
    Molto probabilmente non ha una beata fava da fare.

    Ma quà, ma là, ma su, ma giù…

    C.G.

  11. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Beh….DICIAMOLO….anche tu hai una faccia da bronzo per di piu´di una stupidita´esemplare. Dopo tutto quello che ho scritto te ne esci fuori con un post come il 216? Una miseria.
    Io passo… come tutti oramai ..ogni giorno un paio di ore in internet…..di mattina …e poi oggi e´persino Domenica, il pomeriggio e la sera mi dedico a cose piu´interessanti. Scrivo … se ho o sento di avere qualcosa di interessante da dire…tu scrivi anche se non hai niente da dire…come il tuo 205 o il 216….un po´mi fai pena.
    Ma troncala….ci fai una figura migliore.
    Rodolfo

  12. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Niente, ho riportato con sottile sadismo, le tue incongrenze parologiche (intendi: patologiche).
    Di solito non sparo sulla Croce Rossa, ma per te ho fatto un’eccezione soltanto per dimostrarti i tuoi vuoti quack-quack.

    P.S.: il sottoscritto non ha MAI detto una parola malevole contro il popolo di Israele, da non confondere con i neonazi che lo governa.
    Punto.
    Vai.
    C.G.

  13. Rodolfo
    Rodolfo says:

    A questo punto lasciamo cadere un velo pietoso….
    ti concedo l´ultima parola…so che ci tieni tanto…
    buon pomeriggio e buona Domenica a tutti
    adios
    Rodolfo

  14. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Buongiorno,
    alla buon’ora!
    Sa, ieri ero un tantino preoccupato dato che non si faceva viva.
    Spero stia meglio e che gli acciacchi siano in via di guarigione.

    C.G.

  15. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    P.S.: succede a tutti, a me in particolare.
    When the evening comes, when in the hair a bit of silver colours it..
    ci cadono le scale addosso.

    C.G.

  16. Vox
    Vox says:

    da non confondere con i neonazi che lo governa.
    @ CG

    Qualcuno li avra’ pure eletti.
    O non sono piu’ l’unica democrazia, etcetera, etcetera?

  17. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    La mia tibia si fa sentire solo se cammino troppo, non mi impedisce di scrivere…
    Sono occupata anche per il cambiamento di stagione, il pittore finira’ entro questa settimana…almeno spero.

    Come ho scritto, non ho molto da dire………

    Anita

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