1) – CRIMEA E UCRAINA: LA REALTA’ E L’IPOCRITA AVVENTURISMO OCCIDENTALE 2) – IL GRANDE PROGETTO DI SVILUPPO DELL’EURASIA 3) FINALMENTE LA SEPARAZIONE BANCARIA?

Se anziché badare ai meschini ma grassi interessi di parte si badasse davvero all’interesse generale, la Comunità Europea andrebbe estesa non solo fino a Kiev, capitale dell’Ucraina in pericolosa ebollizione, ma fino a Mosca (così come a sud dovrebbe comprendere almeno anche la Turchia). Non a caso a Verona ha sede da qualche anno il Forum Eurasiatico, che si batte per diffondere appunto l’idea che l’Europa deve allargarsi all’Asia, questa volta con mezzi pacifici, trattati economici e strategie di ampio respiro anziché con le invasioni napoleoniche e nazifasciste.

Cominciamo col chiarirci le idee in modo da sapere di cosa stiamo parlando. La Crimea è Russia dal ’700, prima faceva parte dell’impero turco. L’Ucraina ha la sua parte sudorientale composta da popolazione di lingua russa e la sua parte occidentale composta dalla Rutenia di memoria austro-ungarica e da una parte della Polonia,  che fino al 1939 era estesa molto più a est. L’Ucraina avrebbe quindi tutto l’interesse a cedere alla Russia oltre alla Crimea anche le regioni sudorientali russofone in cambio di buoni rapporti, stabili e vantaggiosi per tutti. Alle elezioni ucraine filo occidentali e filo russi sono entrambi al 50%. Se l’Ucraina cedesse il sud est russofono, i filo occidentali si assicurerebbero stabilmente il governo. Invece l’Europa e gli Usa titillano il nazionalismo ucraino, deleterio e pericoloso come tutti i nazionalismi, assecondandolo nella pretesa assurda di voler tenere nell’Ucraina anche le province russofone, sull’esempio della prepotenza degli Stati baltici prontamente assecondata dagli Usa e dall’Europa quando per far saltare l’Urss ricorsero anche all’invenzione dei tre Stati baltici.
Ovvio inoltre che alla Russia non faccia piacere la spinta Usa a piazzare basi Nato anche ai suoi confini con l’Ucraina, visto anche che gli Usa con la scusa del “pericolo Iran” hanno piazzato grandi basi militari negli Stati ex sovietici centro asiatici Uzbekistan, che li ha infine sloggiati, Kazakistan, ecc. La strategia Usa consistente nel circondare il più possibile la Russia con basi militari dai confini est europei a quelli meridionali centroasiatici è fin troppo evidente e ha un duplice scopo: poter minacciare militarmente sia la contingua Russia che la non lontana Cina. La durezza e l’aggressività, più a parole che con i fatti, di Putin non è altro che la logica conseguenza dell’aggressività politico militare degli Usa. Con al guinzaglio la docile Europa, che avrebbe invece tutto l’interesse a ingrandire la sua unione a est fino a Mosca, geograficamente cioè fino a Vladivostok, e a sud almeno fino alla Turchia – sicuramente più europea degli Stati baltici! – se non fino alla Mesopotamia.

Il proverbio dice che “la Storia si ripete: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa”. La prima volta è stata la guerra di Crimea dal 1853 al 1856 per il controllo dei Balcani e del Mediterraneo, guerra che vide la Russia aggredita e sconfitta dai turchi dell’impero ottomano sostenuti da Francia, Gran Bretagna e da un corpo di spedizione piemontese inviato da Cavour solo per poter poi sollevare al congresso di pace di Parigi la questione dell’unità e dell’indipendenza dell’Italia.

La seconda volta è adesso, con le minacce lanciate ancora una volta dall’Occidente contro la secessione della Crimea dall’Ucraina. E a prescindere da eventuali nuove tragedie, peraltro assai improbabili, è in effetti farsesco, anzi grottesco  che a minacciare ferro e fuoco e sanzioni economiche contro la secessione della Crimea, decisa da un regolare referendum, siano Stati come la Francia e gli Stati Uniti, che a suo tempo hanno finanziato secessioni madri di guerre civili anche con milioni di morti. Per esempio, la Nigeria era uno Stato certamente non povero, grazie alla sua ricchezza di petrolio.  Ma quando nel 1967 il colonnello Yacobu Gowon mise fine alle  concessioni petrolifere della francese Elf, la Francia cominciò a finanziare la secessione della regione orientale del Paese tristemente nota come Biafra, la più ricca di petrolio dell’intera Nigeria. Risultato: 30 mesi di guerra civile, con carneficine che costarono alla Nigeria ben due milioni di morti, vari milioni di mutilati, centinaia di città e villaggi bruciati.

Stesso scenario nel 1960 quando il Belgio fu finalmente costretto a concedere l’indipendenza al Congo. Belgio, Stati Uniti e vari Paesi europei presero a foraggiare immediatamente la secessione del Katanga, che con i suoi giacimenti di oro, uranio e rappresentava l’80% del economia nazionale e la sua unica fonte di valuta estera. Tanta ricchezza naturale era stata data in concessione a una società belga, l’Union Minière du Haut Katanga, con  diritti esclusivi di estrazione fino al 1990. La secessione durò fino al gennaio 1963, meno di tre anni, ma è  costata una marea di vite umane, compresa quella del capo di Stato Patrice Lumumba, fatto uccidere dalla Cia.

Oggi, mentre tutti guardano da un pezzo all’Ucraina e ora anche alla secessa Crimea, l’Europa, gli Usa e Israele preparano l’inferno con la secessione del Sudan del Sud dallo Stato sudanese. La secessione si porta via, tanto per cambiare, l’85% dei giacimenti petroliferi. Ma rischia di portarsi via l’intero assetto statale dell’Africa nera.  La febbre secessionista, inoculata dal mai disinteressato Occidente, potrebbe contagiare lo Zimbabwe, dove il Mthwakazi Liberation Front capitanato da Fidelis Ncube vuole la secessione del Matabeleland, non a caso la regione più ricca di idrocarburi e minerali dell’intero Zimbabwe.

Nell’occhio del ciclone, con altre carneficine, potrebbe finire di nuovo il Congo, questa volta con la secessione del Kivu, regione guarda caso molto ricca di minerali preziosi, dove i mercenari secessionisti hanno l’aiuto  dell’AFRICOM, cioè del comando militare statunitense dedicato all’Africa.

La balcanizzazione dell’intero Continente Nero favorirebbe l’Europa, gli Usa e Israele, come ha dimostrato anche un documentario della inglese BBC, se non altro perché danneggerebbe la Cina, che in Africa porta avanti politiche fin troppo disinvolte pur di potersi rifornire di petrolio e minerali strategici, cose delle quali il suo sottosuolo è carente.

Che lo scenario della guerra civile con milioni di morti e altri milioni di mutilati si possa ripetere a partire dal Sudan non importa nulla né alla Francia né agli Usa né alla Comunità Europea, che si strappano i capelli per la secessione della Crimea, ma quando si tratta di profitti e petrolio è storicamente dimostrato che sanno essere di una ferocia senza pari. E con l’Ucraina la Comunità Europa ha saputo essere anche di un’irresponsabilità senza pari. Da una parte l’ha spinta a chiedere di far parte della Comunità, ma dall’altra ha evitato accuratamente non dico di coprirne per intero le notevoli conseguenze economiche, ma neppure di concedere qualche aiuto finanziario: il Vecchio Continente ha i forzieri vuoti e una crisi economico finanziaria che non se ne vuole andare. L’ingresso nella Comunità Europea avrebbe infatti impedito all’Ucraina quello nell’Unione doganale di Russia, Bielorussia e Kazakistan. E ovviamente avrebbe spinto la Russia sia a rivedere o tagliare le forniture di gas sia a esigere il pagamento dei crediti già accordati e la riduzione o la cancellazione di quelli previsti per il futuro.

Lo aveva già detto senza peli sulla lingua lo scorso 18 ottobre al Forum Eurasiatico di Verona Sergey Glazyev,  consigliere di Putin: “La firma dell’Ucraina sarà un freno al dialogo eurasiatico. L’Ucraina non potrà influenzare Unione Europea, mentre il suo principale mercato è quello russo. La conseguenza della firma sarà la diminuzione del credito russo e un possibile default per cui occorreranno 15 miliardi di dollari e per la stabilizzazione dell’economia almeno a 35 miliardi: l’Unione europea sarà in grado di sostituirsi alla Russia?”. Ovviamente no, come si è già visto bene.

E il 7 dell’attuale mese di marzo l’amministratore delegato Alexiei Miller della russa Gazprom, la grande azienda di estrazione del gas, ha minacciato di tagliare le forniture di gas all’Ucraina se non salderà il debito già accumulato, pari alla rispettabile cifra di 1.529 miliardi di dollari, e se non pagherà le forniture in corso. “O l’Ucraina estingue il debito e paga per le forniture correnti, oppure c’e’ il rischio di tornare alla situazione creatasi all’inizio del 2009″, quando il Paese debitore rischiava di restare senza gas. Gas che non può certo essere fornito dall’Europa, che a sua volta per il gas dipende proprio dalla Russia.

Come si vede, la Comunità Europea soffia sul fuoco con scarsa senso di responsabilità. E col rischio che ci si scotti in troppi. Noi compresi. Non sono più i tempi di Cavour e delle lotte per l’unità nazionale italiana. Anzi, tutt’altro. E a remare contro l’unità non c’è solo la Lega Nord.

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PRESENTATO A MOSCA IL GRANDE PROGETTO DI SVILUPPO DEL CONTINENTE EUROASIATICO

Mario Lettieri* Paolo Raimondi** * Sottosegretario all’Economia del governo Prodi **Economista

Mentre i venti di una nuova guerra fredda e i rischi di veri e propri conflitti intorno alla questione Ucraina crescono, importanti personalità dell’economia e delle scienze della Russia propongono invece una visione pacifica dello sviluppo infrastrutturale, economico e culturale dell’intero continente euro-asiatico. L’11 marzo scorso, a Mosca il presidente delle Ferrovie Russe, Vladimir Yakunin, con il decisivo sostegno della prestigiosa Accademia delle Scienze Russa (RAS), ha proposto un progetto di grandi investimenti infrastrutturali noto come “Il corridoio euro-asiatico Razvitie”. Questa parola russa significa sviluppo.

Gli autori di questo articolo sono stati tra i pochi stranieri invitati all’evento. Dopo la sua validazione scientifica da  parte della RAS, il progetto adesso è pronto per essere presentato e discusso nelle varie istituzioni dell’amministrazione statale.

Si tratta di un mega progetto, che negli anni potrebbe richiedere investimenti per parecchie centinaia di miliardi di euro, per collegare con moderne infrastrutture la costa russa del Pacifico con i Paesi europei fino all’Atlantico. Nel corridoio, oltre ai trasporti ferroviari e autostradali, sono previsti anche collegamenti continentali con pipeline per il gas, il petrolio, l’acqua, l’elettricità e le comunicazioni,. Si prevedono anche collegamenti diretti futuri con la Cina, che del resto sta già attivamente portando avanti simili politiche di sviluppo euro-asiatico attraverso la realizzazione di moderne Vie della Seta, e con il Nord America, con la realizzazione di collegamenti ferroviari che, passando attraverso lo Stretto di Bering, potranno collegare via terra la Russia e l’Asia con l’Alaska.

Evidentemente la visione strategica del progetto va ben oltre la realizzazione del corridoi di transito. Infatti si ipotizza anche lo sviluppo in profondità di una fascia di 200-300 km lungo l’intera linea per nuovi insediamenti urbani e nuovi centri produttivi. Secondo Yakunin un tale progetto potrebbe creare almeno 10-15 nuovi tipi di industrie basate su tecnologie completamente nuove. Potrebbe sembrare l’idea di visionari. Ma la Russia da tempo sta cercando di definire una strategia che non sia soltanto economica ma che sappia mobilitare e unire le forze sociali, culturali e spirituali dell’intera popolazione intorno ad un grande progetto.

In questo modo si pensa anche di affrontare la questione demografica in un Paese che ha visto negli ultimi venti anni diminuire spaventosamente i livelli di popolazione e di fertilità. Con esso si potrebbe mettere in moto anche una progressiva urbanizzazione dei territori della Siberia e dell’Estremo Oriente ancora quasi totalmente disabitati. In verità la Russia in passato si è sempre mobilitata intorno a grandi progetti che inizialmente sembravano irrealizzabili. La costruzione più di cento anni fa della linea ferroviaria transiberiana lunga 9.300 km, il piano di elettrificazione dell’Unione Sovietica  e i programmi spaziali sono gli esempi più noti. Yakunin ha ricordato che recentemente sono già stati decisi investimenti di lungo termine quali la modernizzazione della Transiberiana e della linea ferroviaria Bajkal-Amur.

La crisi globale che ancora caratterizza l’inizio del ventunesimo secolo potrebbe essere un importante stimolo per un nuovo accordo della Russia con l’Unione europea e gli Stati Uniti dando una risposta vincente alla politica di deindustrializzazione che ha colpito tutte e tre le aree.

L’utopia della società post-industriale è fallita e potrebbe così essere superata con una nuova e moderna industrializzazione. In un mondo di scambi di beni e di tecnologie, il corridoio di sviluppo euro-asiatico dovrebbe quindi conciliare gli interessi dei tre grandi sistemi economici, creando nel contempo una garanzia di sicurezza geopolitica per tutti. E’ ovvio che un progetto di così grande portata può essere realizzato soltanto con la partecipazione di tutti i Paesi coinvolti ed interessati, a cominciare dall’Unione europea, il cui contributo tecnologico appare insostituibile. Per l’Europa e per l’Italia si aprirebbero anche prospettive di modernizzazione tecnologica, di nuova occupazione e di nuovi business per le nostre imprese..

Può sembrare stravagante in questo delicato momento dei rapporti tra i Paesi del G8 parlare di simili progetti, ma riteniamo che occorra pensare a nuove fasi di sviluppo globale e a nuovi assetti geopolitici pacifici e fortemente integrati.

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LA SEPARAZIONE BANCARIA ARRIVA IN PARLAMENTO

Mario Lettieri* Paolo Raimondi**

La separazione tra le banche commerciali e quelle di investimento sta per approdare nelle competenti Commissioni parlamentari. Il servizio studi del Senato ha già preparato il relativo dossier contenente 6 progetti di legge a suo tempo presentati da varie componenti politiche con differenti soluzioni.

Negli anni passati, prima e dopo la crisi finanziaria globale, purtroppo, la mancanza di una seria riforma e l’assenza di regole stringenti, hanno consentito al sistema bancario grandi giochi speculativi.

Sono stati inventati innumerevoli strumenti finanziari, alcuni davvero”esotici”, mettendo però a rischio non solo lo stesso sistema bancario ma anche quello economico.

Come è noto uno dei problemi più rischiosi per le banche è il leverage, cioè la loro capacità di creare debito in rapporto al proprio capitale. Si pensi che di solito le corporation economiche più grandi hanno un rapporto 50 a 50 tra il capitale proprio e il debito sottoscritto, mentre il sistema bancario ha un rapporto di 5 a 95, come evidenziato in un documento della Banca dei Regolamenti Internazionali. Ciò ovviamente con spregiudicato utilizzo dei soldi dei risparmiatori. Senza contare i debiti fatti e tenuti fuori bilancio. I citati progetti di legge in vario modo riprendono i contenuti del Glass-Steagall Act americano. Nel 1933 il presidente Roosevelt volle la separazione tra le banche di deposito e quelle d’affari per  affrontare alcune delle cause della crisi del ’29 e della Grande Depressione.

Anche nelle proposte presentate al Senato si prevede il divieto per le banche commerciali di svolgere attività di intermediazione dei valori mobiliari e di svolgere attività proprie delle banche d’affari e delle SIM. Per le banche di deposito è previsto il divieto di partecipazioni e accordi di collaborazione con banche d’affari e quello di operare in condizioni di disequilibrio delle scadenze delle varie attività di raccolta e di impiego delle risorse finanziarie, ridefinendo così anche i requisiti prudenziali e di sana gestione. Si stabilisce la incompatibilità delle cariche direttive nelle banche commerciali da parte di rappresentanti, direttori, soci di riferimento delle banche d’affari. Si introduce anche una differenziazione del trattamento fiscale tra le due tipologie di banche, a favore di quelle di deposito.

E’ senz’altro un fatto positivo che anche la Consob, preposta all’attività di controllo sulla trasparenza in borsa, sia intervenuta a favore della separazione bancaria. In una recente  audizione alla Camera, il presidente Giuseppe Vegas ha sostenuto che “la risposta più efficace alla persistente finanziarizzazione dell’economia e alla prevenzione dei rischi sistemici è quella di implementare con convinzione un modello di separazione tra i diversi comparti dell’attività di intermediazione finanziaria, impedendo commistioni tra l’attività di banca commerciale e quella di banca d’investimento”. Per la Consob “ciò ridurrebbe gli effetti di contagio, legati ad una eccessiva assunzione di rischi, verso il settore bancario tradizionale, preservandone la capacità di trasferire risparmio all’economia reale e di sostenere la crescita delle imprese”.

Siamo convinti che una riforma efficace potrebbe contribuire a rendere più trasparente il sistema bancario italiano e a superare l’attuale fase di credit crunch. A tal fine le banche dovrebbero prioritariamente erogare credito produttivo utilizzando anche strumenti innovativi quali i mini bond a sostegno degli investimenti delle Pmi. Si ricordi che nel 2013 in Italia il credito erogato dal sistema bancario alle imprese è diminuito del 4,6%, mentre il tasso di interesse applicato ai nuovi crediti sotto il milione di euro è dell’1,6% superiore a quello praticato in Germania e in Francia.

Da tempo sosteniamo la separazione bancaria. Speriamo che sia la volta buona e che una rapida approvazione della legge possa incidere anche a livello europeo per sconfiggere le potenti lobby bancarie che finora hanno pesantemente condizionato le scelte nazionali ed europee in materia di credito, finanza ed economia.

* Sottosegretario all’Economia del governo Prodi

**Economista


339 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. Peter
    Peter says:

    x Anita

    Ma santa Maria bella di Mirafiori, come diceva Lino Banfi, nel ’75 c’erano gia’ forni a microonde??!! E ti tieni in casa una cisa simile??!!

    Roba da far passare me per un fanatico della state of the art technology, good gracious me!!!!

    I am really impressed that the American technology boldly challenges the test of time…
    But with all my due respect, I would rather not reach the Moon on the Apollo 11 again, even though it might still be perfectly functioning…

    Nite nite

    Peter

  2. Uroburo
    Uroburo says:

    PS2. Ho la sensazione che sulla crisi dei missili a Cuba nè lei nè Popeye vi ricordiate bene come andarono le cose … Potenza della propaganda: l’orso russo ecc. ecc. ecc.

  3. Uroburo
    Uroburo says:

    PS3. Dire che io sono un difensore di Stalin è una banale sciocchezza, ma contento lei …..

  4. Peter
    Peter says:

    x Uroburo

    Se lei da Sylvi ha imparato qualcosa, buon per lei, io ho solo imparato a stare alla larga dai friulani, qualora mai mi capitassero a tiro, o io a loro.
    Anche se in fondo sara’ una brava donna. Questione di feeling.e contento lei, lo dico io, se permette.

    Mi spiace deluderla, ma chi e’ un povero emigrante pugliese per dare lezioni sulla vita, l’universo e tutto quanto ad un bidello lombardo che si e’ fatto strada da se’ nella jungla italica irta di pericoli e d ostacoli mafiosi, usaegetta, NATO, bananieri, terroni e quant’altro?!
    I suoi livelli di intelligenza, adattamento ambientale e doti geneticge sono nettanente superiori. Come pure la filosofia di vita che si e’ costruita, un tantino nevrotico-ossessiva forse, ma anche l’ossessivita’ adempie ad una sua funzione.

    Che il Canada si accordi con la Cina e’ un’ ipotesi talmente assurda sa non potere essere considerata. Perche’ non ipotizza che una meta’ degli US si secessionino e si alleino con la Cina? Le due ipotesi non sono poi tanto dissimili. Mi pare un esercizio del tipo suo e di Belbo sul forum di Bocca, quando facevate elucubrazioni su eventuali modi in cui Hitler avrebbe potuto vincere la seconda GM.

    Su Cuba, nessuno finora mi ha detto perche’ mai US non la ha mai occupata in 6o anni. Innumerevoli tentativi falliti di eliminare Castro, dice lei e qualcun altro, sara’ pure, non lo so, ma perche’ messing about?
    E vorrebbe negare che una equivalente cubana presso la Russia sarebbe inipotizzabile?
    Infine, i missili in Cuba non erano antimissile, erano missili nucleari contro US, come Castro anni dopo ammiss senza problemi.

    Notte

    Peter

  5. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    va bene, mi terrò le mie curiosità insoddisfatte.
    Un saluto. U.
    PS. Scusi sa, ma lei della mia vita, professionale e non, non sa nulla. Come fa ad affermare che io sarei “un bidello lombardo che si e’ fatto strada da se’ nella jungla italica irta di pericoli e d ostacoli mafiosi, usaegetta, NATO, bananieri, terroni e quant’altro?!”? Lei può dire che sono un bidello, il resto sono solo sue congetture e per di più di tono pietoso. Io ho fatto un po’ di bonaria ironia mentre lei mi risponde con grande sarcasmo ma menando il can per l’aia perchè non sa cosa dire. Deludente caro Peter, molto deludente. Da un uomo intelligente e fine come lei (al di fuori dei suoi nervetti scoperti) mi aspettavo maggiore capacità dialettica. E soprattutto la capacità di ragionare con la sua testa, come cerco di fare io con molta modestia.
    PS2. Invadere Cuba sarebbe una palese aggressione poco compatibile con le balle immaginarie con cui gli Useggetta si raccontano e desiderano essere visti. L’immagine conta molto mio caro, anche in politica estera. Non lo sapeva? Si vada a rivedere il conflitto sino-indiano …

  6. Peter
    Peter says:

    D’ accordo, US aveva tentato un’ invasione ed era fallita, ma la cosa si poteva pianificare meglio e ripetere con successo prima o poi.
    Kennedy non lo fece, e rifiuto’ di bombardare le basi come gli consigliavano di fare. Ideo’ il termine di quarantena invece di blocco navale, che avrebbe implicato uno stato di guerra.
    Krustchev continuo’ a parlare di blocco navale, anche se le navi russe prive di armamenti venivano fatte passare.
    Dopo un rischio protratto di guerra nucleare, come mai prima e forse neanche dopo, seguirono gli accordi, tra i quali quello di US di non invadere Cuba, sempre rispettato.
    Kennedy fece anche smantellare i missili Jupiter dalla Turchia.

    In sostanza, il confronto fu sempre e solo tra US e URSS nel contesto della guerra fredda. Se al posto di Kennedy , o di Krustchev, vi fossero stati altri, oggi non saremmo qui.

    Peter

  7. Peter
    Peter says:

    x Uroburo

    Beh scusi, non sapro’ niente della sua vita professionale, ma da come descrive l’ Italia da sempre le sue capacita’ di adattamento ambientale, ovvero intelligenza, devote essere nettamente superiori alle mie per forza di cose.

    Certo che allora non vi erano missili antimissile, ma dubito che i russi li avrebbero preferiti se anche vi fossero stati.

    Peter

  8. Popeye
    Popeye says:

    Caro Uroburo
    Il signor presidente usagetta, nella sua infinita saggezza, poco dopo essere eletto la prima volta aveva deciso di NON mettere i missili in Polonia e Ceca per far piacere al piccolo czar di tutta la santa Russia Putin I.
    Sulla crisi della Cuba sono ben informato. Forse a quei tempi andavi in giro in pannolini. Io seguito tutti gli eventi real time sulla radio, televisioni, e giornali. Ricordo mio fratello era sotto le armi in una divisione di fanteria corazzata e erano tutti pronti per andare in Germania.

  9. Anita
    Anita says:

    x Peter #151

    Thermador e’ la migliore marca, il mio microwave funziona benissimo, non ha leaks, e’ quasi uguale ai nuovi modelli, vented
    on the roof.
    Pensa che nel 1975 mi costo’ 1’500 USD, oggi circa 5’000 ed oltre.
    That’s for the whole unit, single oven and microwave.
    Poi io lo uso solo per riscaldare…Of course it doesn’t have all the doo dads of the new ones, but I don’t need them.
    I am very careful and knowledgeable of my home.

    ‘Night,
    Anita

  10. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    nessuno dubbio che Kennedy abbia affrontato la crisi dei missili con grande realismo, determinazione e nervi assai saldi.
    Tuttavia il fatto che la dirigenza sovietica, che mai nessuno, a parte il nostro Popeye, potrebbe accusare di avventurismo, abbia dislocato dei missili a Cuba sapendo benissimo che sarebbero stati rapidamente scoperti (la Russia veniva regolarmente spiata per via aerea da anni ed anni), fa pensare che la crisi dei missili sia in realtà stata non tanto una prova di forza quanto una merce di scambio. Chiusa con risultati molto soddisfacenti, direi.
    Ma magari mi sbaglio io e la muscolare visione politica del nostro Popeye è più giusta della mia: si sa che gli useggetta al primo stormir di fronde estraggono la pistola e ti sparano addosso 19-colpi-19, poi ripongono l’arnese e vanno a verificare di cosa si trattava: talvolta era un bambino che mangiava il suo gelato…
    Ahhhh…. ancora a proposito di Cuba: invadere un paese che ha appena vinto una guerra di liberazione pone dei problemi, come ha insegnato il Viet Nam; magari invadere Cuba avrebbe potuto non essere una passeggiata. Pensi che smacco dover affrontare una lunga guerra di guerriglia a cento chilometri da Miami … Non le pare?
    L’embargo a Cuba è un atto di aggressione, come è stato varie volte giudicato dai tribunali internazionali, che non ha comunque impedito a Cuba di mantenere il proprio sistema di vita, che è decisamente migliore di quello dell’Honduras (tanto per fare un esempio calzante). Sempre a proposito di rispetto per le autonome decisioni altrui.
    Insomma a me pare che l’aquila useggetta non sia poi tanto meglio dell’orso russo, quanto a rispetto degli altri paesi e popoli, anzi … direi che l’oppressione e l’aggressività useggetta è molto più globale, diffusa e pervasiva.
    Un saluto

  11. Uroburo
    Uroburo says:

    Popeye { 24.03.14 alle 1:55 } Caro Uroburo Il signor presidente usagetta …aveva deciso di NON mettere i missili in Polonia e Ceca … Sulla crisi della Cuba sono ben informato. Forse a quei tempi andavi in giro in pannolini. …. Ricordo mio fratello era sotto le armi in una divisione di fanteria corazzata e erano tutti pronti per andare in Germania.
    ———————————————-
    Caro Popeye,
    io trovo che certe sue espressioni siano alquanto volgarotte e non tanto offensive nei miei confronti quanto indicative del suo livello di rispetto e di civiltà. Ricordo che lei usava espressioni esattamente simili nei confronti delle attività di volontariato del Gino, che a me sembravano degne di stima più che di sarcasmo. Sarà mica anche lei uno di quegli eroi da Far West che sparano 19-colpi-19 e poi vanno a vedere di cosa si trattava? Bah … contento lei ….
    Scusi ma quel che faceva suo fratello a me sembra ininfluente e la sua visione della crisi dei missili di Cuba (nella quale il Bene sta tutto da una parte ed il Male tutto dall’altra) mi sembra assai propagandistica. Un po’ come quasi tutto quello che lei scrive, per la verità. Francamente i suoi scritti sono quasi tutti e quasi del tutto inutilizzabili all’interno di un normale scambio di opinioni tra punti di vista differenti.
    Direi che lei incarna proprio bene l’impressione che la democrazia per gli useggetta consista solo nel fare quello che vogliono loro, con i brillantissimi risultati che avete ottenuto negli ultimi periodi.
    Direi che va bene così: abbiamo bisogno di tenervi occupati con qualcuna delle vostre abituali porcherie per impedirvi di diventare troppo pericolosi per l’avvenire di questo povero pianeta.
    Un saluto con i diti incrociati U.

  12. Uroburo
    Uroburo says:

    PS. L’allargamento della NATO ad est è una intollerabile provocazione, proprio come lo sarebbe un trattato di mutua difesa sino-canadese o i missili spiegati a Cuba.
    Possibile che non ci arriviate da soli? Ma con chi accidenti sto parlando?

  13. sylvi
    sylvi says:

    caro Uro

    Io credo che gli Usa e l’EU siano in mala fede , a proposito degli aiuti , anche se per ora più morali che materiali, al finto governo ucraino in carica; in mala fede sulle firme di associazione economica dell’Ucraina alla Ue e alla Nato.

    Le potenze occidentali stendono infatti il loro ombrello protettivo a una Nazione che non ha un Governo democraticamente eletto.Trattano con partiti paranazisti e i loro rappresentanti ; con personaggi largamente discutibili che si sono autoproclamati “governanti” di un popolo che non li ha indicati nè eletti.
    E questa sarebbe la democrazia che l’Ovest riconosce?
    E nel contempo taccia da nazista o zarista Putin che, lui sì, è stato eletto in regolari votazioni!
    L’USA, la NATO e la UE invitino, prima di tutto, gli ucraini ad andare a regolari elezioni; a formare un Governo espressione della volontà di TUTTO il popolo ucraino, proprio TUTTO, anche rischiando risultati imprevisti o non piacevoli per l’Occidente!

    Se non fanno questo sono di fatto complici di aggressori ucraini del nord contro gli ucraini del sud.
    E se appena un pelo di dignità e di coerenza le accompagnasse, le Potenze occidentali dovrebbero smettere di fare giochi di propaganda e di disinformacjia…quelle sì degne del peggior stalinismo…o di qualsiasi altro -ismo dei tempi passati!
    E chi sarebbero i provocatori? L’Occidente o Putin???

    buonagiornata

    Sylvi

  14. Caino
    Caino says:

    Con qualche ufficio propaganda,oltretutto malamente organizzato, nel senso che vengono proposti schemi buoni per “masse di teleutenti” vagamente incolti.
    Mediamente è l’impressione che si ha ed oltretutto è pure un’offesa per il medio buon senso di banali medie intelligenze che non hanno portato ancora la testa all’ammasso.
    Penso che non scrivano per noi, ma per altri eventuali lettori del Blog,fornendo l’impressione che lo siano per davvero.Anita e Popeye sono personaggi reali,impregnati di “quella cultura”,per il resto sono persone normali.
    Peter non mi ha dato nel passato questa impressione, ma lo tradisce uno spirito polemico di fondo,che lo porta a dire cose in cui in fondo nemmeno Lui crede,come certe considerazioni sulla Sylvi.
    Se la signora sostenesse che il mondo è rotondo, sono sicuro che Peter si farebbe in quattro per sostenere che è quadrato,secondo le più recenti scoperte dei druidi albionici.

    Caino

  15. Caino
    Caino says:

    http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/aldo-moto-servizi-segreti-pg-roma-atti-procura-ffa4c82b-9b22-451a-b9fc-fb5f9e635d13.html

    Ma che bella notizia sul Caso MORO.

    Diciamo che fa il Paio su quanto pubblicato da Pino Nicotri per il Post rapimento, mentre questa riguarda il Pre.
    Diciamo che il buon Peter , pensando di fare dello spirito su Uroburo, e sulla situazione italiana,un pochetto si avvicina alla realtà.
    Italia stato a sovranità limitata dal dopoguerra ad Oggi,condizionato da Mafie e SS nostrani ed esteri.
    Tutto sommato ci è andata ancora bene,ma questo non ci autorizza a dare lezioni agli altri e risalire la china con briciolo di realismo senza tante paturnie moralistiche ideologiche !

    Caino

  16. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    sarei d’accordo con quel che dici: la versione della piazza Maidan come rappresentante dell’Ucraina tutta e della democrazia è solo una sciocchezza di brevissimo respiro.
    Sono tuttavia del parere che un governo ucraino, qualunque governo ucraino in qualunque modo eletto anche attraverso democraticissime elezioni, dovrebbe cercare di avere dei buoni rapporti con un vicino grosso, potente, ricco (almeno in risolse indispensabili) e soprattutto terribilmente prossimo.
    Quindi un governo ucraino responsabile dovrebbe evitare provocazioni, ad esempio integrazioni economiche rischiose (visto che l’Europa non ha una lira e l’Useggetta anche meno) ed integrazioni militari che non verrebbero accettate e che sarebbero oggettivamente una grave minaccia (che solo un cieco partigiano come Popeye può non vedere)
    Insomma, fatto salvo il diritto di governarsi come si vuole al proprio interno, si dovrebbe avere come modello di relazioni internazionali (con la Russia) la Finlandia più che la Polonia. E sarebbe interesse dell’Europa attivare una utile collaborazione economica con tutti lasciando perdere ogni tipo di alleanza militare che sarebbe per noi del tutto inutile. Quindi commerci con tutti, aiuti tecnologici con tutti, soldi da spartire in buona armonia con tutti ed armi ciascuno a casa propria.
    Personalmente sono del parere che l’integrazione dei tre paesi baltici in Europa sia stata un grave errore, sarebbe stato meglio lasciarli neutrali, e che aver favorito la distruzione dell’URSS lo sia stato ancora più grosso. I grandi imperi sono sempre stati molto meno avventuristi dei piccoli paesi (con qualche eccezione come l’Useggetta, che però mi sembra ora meno irresponsabile di Inghilterra e Francia).
    Penserei la stessa cosa per Cuba o per il Canada, ma naturalmente mi aspetto che il solito cretino di turno mi accusi di filosovietismo, cosa che non condividevo neppure ai tempi figuriamoci ora. Ma vabbè, chevvofà?
    Un caro saluto. U.
    PS. A me un incontro a Verona va benissimo e l’agriturismo verso il lago pure. Qualcun altro vorrebbe aggregarsi?

  17. Uroburo
    Uroburo says:

    PS!!!!! A ME UN INCONTRO A VERONA VA BENISSIMO E L’AGRITURISMO VERSO IL LAGO PURE. QUALCUN ALTRO VORREBBE AGGREGARSI?

  18. sylvi
    sylvi says:

    caro Uro,

    credo che, in ordine, dovremmo stabilire il Dove, Quanti, Quando.
    Se decideste per l’agriturismo mi assumerei il compito di prenotare, ovviamente dopo avervi dato tutte le informazioni e aver ricevuto il vostro OK.

    Sarebbe auspicabile una soluzione in Ucraina come quella finlandese. Ma la situazione non è la stessa.
    L’ Ucraina , tralasciando la Crimea ormai perduta, si potrebbe paragonare all’unione della Serbia- Croazia; lingua diversa, religione diversa, radici storiche diverse, anche usi e costumi.
    Ma forse, si sarebbe potuto , anzi in parte era stato fatto, trovare motivi di unione e di convivenza non troppo complicata e difficile. Ma…in Yugoslavia, durante il “regno” di Tito, Tito commise una serie lunghissima di errori…
    Il primo fu imporre con la forza il “suo” ordine…o così o in galera!
    Il secondo, e sicuramente il più grosso, fu quello di dare a tutti i livelli, più spazio e comando all’etnia serba.
    I serbi di suo sono sempre stati un popolo fiero ed orgoglioso, anche altezzoso…si credono ” un po’ più in su”…
    ma Tito, anzichè placare, diede spago a queste caratteristiche, mettendo ai più alti livelli della vita pubblica e politica , quelli che noi chiamiamo boiardi di Stato, di etnia serba.
    Inoltre permetteva alla lingua Serbo- Croato nelle scuole di essere sempre più un po’ più serbo e un po’ meno croato.
    ( Ora in Ucraina fra l’ucraino e il russo!)
    Posso fare un esempio: a Pola aveva sede la flotta yugoslava.
    Gli ufficiali ai più alti livelli erano serbi; abitavano in palazzi dedicati solo a loro, formavano gruppo a se stante anche nella vita civile.
    Quando scoppiò la guerra, per prima cosa i croati assaltarono i palazzi dei serbi e li fecero fuggire a gambe levate, prima di trovarsi una schioppettata alla schiena.
    Alle villette di proprietà dei serbi misero una bombola di gas e diedero fuoco. Cose così!
    Anche la situazione economica è simile: generale miseria, tanti debiti, ingiustizie sociali a tutti i livelli.
    Capirai allora che prima che l’Ucraina occidentale e l’Ucraina russofona arrivino a tanto, c’è bisogno di Qualcuno illuminato che bilanci la situazione, se non è troppo tardi!

    Le Potenze occidentali invece stanno facendo il contrario: sostengono l’etnia del nord contro quella del sud.
    E si stanno assumendo una responsabilità tremenda, perchè è come se tenessero il cerino acceso in mano!
    Se invece fossero lungimiranti, se rispettassero la situazione etnica , se dessero segnali di tolleranza reciproca, toglierebbero l’arma in pugno a Putin.
    Invece si ha l’impressione che vogliano provocarlo.

    Ma mi pare che Leader lungimiranti , Statisti nel senso nobile del termine, latitino a Occidente e dovrebbero provare vergogna!
    Prevale la sete di potere, ed è assente una qualsiasi visione politica che non vada al dilà del proprio corto naso!

    Sylvi

  19. sylvi
    sylvi says:

    Ps: Dobbiamo dire chiaramente che l’Ucraina non ha nè soldi, nè forze militari, nè organizzazione per affrontare la Russia.
    Se lo farà significa che lo fa con il permesso e il finanziamento dell’occidente.
    Come in Siria? Come in Iraq’, come in troppi altri luoghi???
    A volte provo uno schifo!!!!

    Sylvi

  20. Popeye
    Popeye says:

    Caro Uroburo,
    Il riferimento a mio fratello era per indicare che la crisi della Cuba l’ho vissuta anche a un livello personale. Dimmi qual’è la tua esperienza sulla Cuba oltre la propaganda comunista di cui ti sei rifornito post crisi? (Questione retorica. La risposta non mi interessa)

    Poi tu non hai la minima idea di cosa sia la democrazia Usa o democrazia in generale. Quello che scrivi lo dimostra.

    Tu scrivi: “io trovo che certe sue espressioni siano alquanto volgarotte e non tanto offensive nei miei confronti quanto indicative del suo livello di rispetto e di civiltà. Ricordo che lei usava espressioni esattamente simili nei confronti delle attività di volontariato del Gino…”

    Come sempre quando non puoi piegare qualcuno al tuo modo di pensare scendi al vilificare e insinuare motivi negativi verso la persona. Questione di nervetti scoperti? Questo nel passato e’ stata la prima mossa per rendere la vita difficoltosa su questo blog. Devo dire non sei il primo ma il secondo dopo Caino a provarci. Tu vieni a predicare sulla condotta del blog implorando tutti di lasciar altri dichiarare i loro pareri ma sei il primo con velati insulti personali: volgarità e inciviltà. Ma tu usi parole offensive invece del nome giusto di un paese. Questo non e’ volgare o incivile. Va bene se lo dice Uroburo il prosecutore generale e giudice di cassazione sulla civiltà e volgarità, in questo blog.

    La mia coscienza in riguardo Gino e’ a pace e Gino lo puo’ confermare anche se abbiamo a combattuto verbalmente.

    Alla fine mi scuso con il signor Nicotri di aver rientrato nel blog e auguri a tutti buon proseguimento.
    P.

  21. Peter
    Peter says:

    x Popeye

    Suvvia, non te la prendere, il compare Uroburo-chiamiamolo compare come si usa da noi a Sud, o si usava- e’ in realta’ molto suscettibile.
    Solo che ne fa sempre una questione di etica universale, ed in questo e’ un abile giocatore psicologico.
    Parla della mia ‘maestosa intelligenza’ dopo avermi dato del cretino, ma la sua e’ bonaria ironia, il mio ‘ grande sarcasmo’ , per attribuirgli felicita’ e successo in un posto altamente meritocratico come l’ Italia. Si sa che in Italia quelli cge realmente contano accademicamente sono, infatti, i bidelli, seguiti dagli usceri.

    Mi permetto pero’ di correggerti, infatti da scambi passati mi pare diaver capito che nel 1961 o 62 Uroburo NON portava i pannolini, bless him, ma almeno i calzoni corti, e forse persino lunghi. In realta’, credo che le vostre eta’ non siano dissimili.
    Per inciso, nel 62 io non ero ancora nato.

    Uroburo non capisce che parlare del Canada in quei termini ipotetici e’ assurdo. Sarebbe quasi come parlare di una nuova guerra di secessione in US. Il vero punto e’ che non vi sono mai stati, ne’ mai vi sarebbero, equivalenti cubani ad est. Ed occupare militarmente l’ isola per US non avrebbe presentato grandi difficolta’ pratiche, anche se spesso siete dei grandi caxoni. In realta’, non ve ne era bisogno, ed il saggio Kennedy infatti cerco’ anche di tirarsi fuori dal Vietnam, altra guerra inutilissima, e ci rimise le penne per quello. Solo che li’ non avreste vinto neanche volendo, infatti H. Wilson, che lo sapeva, se ne tenne accuratamente fuori.

    Non te la prendere, e non te ne andare.

    Saluti

    Peter

  22. Popeye
    Popeye says:

    X Peter
    Ringrazio con tutto il cuore quello che hai scritto. Però alla mia età penso molto come passare il tempo e perdere tempo con persone che ti attribuiscono le loro caratteristiche di personalità non mi sembra una buona scelta.
    Take care.
    P.

  23. nik il marziano
    nik il marziano says:

    @Popey
    Caro P. NON pensarci neanche di lasciare il blog… Ora non ho tempo… ti scriverò, qui sul blog, stasera… chi l’avrebbe mai detto… Faust che condivide anche le virgole del post di P. ma NON andartene…
    Abbacchi di fretta…
    n.m.

  24. Anita
    Anita says:

    x Popeye

    Caro P.
    il tuo post #172 dice la pura verita’, ma sai com’e’… il lupo perde il pelo ma non il vizio.

    Uroburo e Caino hanno un modo particolare di offendere e disprezzare piu’ o meno velatamente, ormai li dovresti conoscere.

    Mi dispiace che ancora una volta ci lasci, ti capisco benissimo.
    Ecco perche’ io mi limito a scrivere posts casalinghi e insulsi.
    Non ho piu’ voglia di incastrarmi in conversazioni serie, ce ne sarebbero tante…ma a cosa serve, si finisce sempre allo stesso punto.

    Take care,
    Anita

  25. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Caro Peter,
    in riguardo a JFK e il Vietnam, la storia ci dice diversamente, fu Kennedy che inizio’ azioni per combattere il comunismo.

    Ti do solo un piccolo parte di un articolo su HistoryLearning:

    Traduzione World:

    John Fitzgerald Kennedy era un fervente credente nel contenere il comunismo. Nel suo primo discorso a diventare presidente, Kennedy ha chiarito che avrebbe continuato la politica dell’ex Presidente, Dwight Eisenhower, e sostenere il governo di Diem nel Vietnam del Sud. Kennedy fatta anche chiaro che egli ha sostenuto la ‘teoria del domino’ ed era convinto che se il Vietnam del Sud è sceso al comunismo, poi gli altri stati della regione sarebbe di conseguenza. Questo Kennedy non era disposto a contemplare.

    Kennedy ha ricevuto pareri contrastanti per quanto riguarda il Vietnam. Charles De Gaulle ha avvertito Kennedy che il Vietnam e la guerra in Vietnam sarebbe intrappolare l’America in una “palude politica e militare senza fondo”. Questo era basato sull’esperienza francese aveva a Dien Bien Phu , che ha lasciato una cicatrice psicologica consistente della politica estera francese per alcuni anni. Tuttavia, Kennedy ha avuto un contatto più quotidiano con i “falchi” di Washington DC che credevano che le forze americane fossero molto meglio attrezzate e preparate per il conflitto in Vietnam rispetto al francese era stato. Essi credevano che solo un piccolo aumento del sostegno degli Stati Uniti per Diem garantirebbe il successo in Vietnam. I “falchi” in particolare erano forti sostenitori del ‘Domino Theory’.

    Questo e’ quello che io ho sempre saputo e letto…ovvero che il conflitto nel Vietnam inizio’ con Kennedy.
    Come ben saprai, quella guerra/conflitto, non era ben visto, voluto o accettato dalla popolazione Americana.
    I reduci furono sputati, calpestati o ignorati.

    http://www.historylearningsite.co.uk/kennedy_vietnam.htm

    Anita

  26. sylvi
    sylvi says:

    caro Popeye,

    io ho capito, dai tuoi post, la mentalità del cittadino americano; ho trovato e trovo preziosi i tuoi post.
    Soprattutto tu e Anita siete una finestra preziosa su un mondo che conosco solo dai giornali…e non è la stessa cosa!
    Posso non essere d’accordo con la politica dei tuoi governanti, ma non lo sono neppure dei miei.
    Mi ricordo i primi tempi che mi recavo in Yugoslavia; in Austria mi era tutto più famigliare.
    Per me quello era un altro mondo e ce l’avevo sulla porta di casa.
    Ho voluto sforzarmi di capire mentalità del tutto diverse, chiusure soprattutto che ti facevano pensare alla prigione.
    L’America invece è stata l’apertura, il modello di vita e di democrazia.
    Abbiamo molto copiato da voi!
    Questo non significa non rivolgere lo sguardo altrove.
    Sapessi quante sorprese positive!…
    Voi siete stati e siete un esempio positivo. Ma non siete l’unico.
    La guerra fredda è finita; le cortine di ferro sono crollate…anzi ti dirò che la prima volta che sono stata ai confini dell’Ungheria, dopo il crollo del Muro di Berlino, guardavo le torrette ormai disabitate , quelle che tanto terrore ci avevano infuso da quando avevamo l’uso di ragione; ricordo i rapporti ai confini con le guardie sempre così dure e scorbutiche ; l’ansia e la paura di aver fatto qualcosa di sbagliato…

    Uno dei ricordi incancellabili che ho…avrò avuto nove o dieci anni; ero andata al confine sloveno, grazie a delle guardie italiane di amici.
    Ero una bambina, giocavo con la palla.Ero stata avvertita di tenere la palla vicina.
    Poco più in là vedevo, oltre la sbarra, ragazzi in divisa con il fucile in mano,le facce scure e poco amichevoli.
    La palla andò oltre le sbarre e io le corsi dietro…i ragazzi slavi mi puntarono il fucile…gli italiani fecero altrettanto.
    In mezzo al confine ero terrorizzata , o forse non del tutto cosciente di quel che accadeva.
    Ripresi la mia palla, tutti abbassarono le armi.
    Mi presi una solenne lavata di testa dalle guardie italiane.
    Quella era la situazione, quello il modo di vivere.

    Bene , io ora so che pensando a quanto sangue erano costati quei confini, e a come avremmo potuto anche noi essere stati DI LA’, non DI QUA, e a quanti morti VOSTRI era costata questa libertà,
    non ho mai smesso di dedicare un pensiero riconoscente agli americani che ci hanno permesso di essere liberi.
    Però credo che noi ora possiamo guardare avanti, guardare a un mondo, come scrive anche Uroburo,
    ” che sarebbe interesse dell’Europa,( aggiungo anche dell’America, della Russia e della Cina) attivare una utile collaborazione economica con tutti lasciando perdere ogni tipo di alleanza militare che sarebbe per noi del tutto inutile. Quindi commerci con tutti, aiuti tecnologici con tutti, soldi da spartire in buona armonia con tutti ed armi ciascuno a casa sua”.

    Noi siamo cittadini qualsiasi, uno fa uno, ma un milione …è un’altra cosa!
    Anche noi possiamo cambiare il mondo …in un piccolo blog, dove ognuno ascolta l’altro senza rinunciare a mandarlo a quel paese quando non è d’accordo.
    Con stima

    Sylvi

  27. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Gli “esportatori di democrazia” di stanza a Vicenza:
    Leggo:
    “stupri, pestaggi, incidenti stradali. I soldati della base americana sono accusati di reati comuni. Ma si sottraggono ai magistrati italiani e si fanno giudicare in patria facendola spesso franca”.

    Chissà cosa ne pensa Popeye… addirittura Anita, autodichiaratisi sventolabandierine tutti di un pezzo.

    C.G.

  28. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Poppy.
    Non avevo letto il tuo post precedente indirizzato a U.
    Confermo che a volte ti tirerei volentieri il collo come a un gallinaccio ma la stima personale, quella resta.
    Sempre.
    Cheffai, mi sono impegnato suggerendoti di entrare di nuovo sul blog e adesso te la svigni?
    Perchè poi, non l’ho capito.
    Suvvia!
    C.G.

  29. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    potrebbe legittimamente essere grata anche ai britannici per la sua ‘ liberta’, dato che affrontarono i tedeschi in guerra ben prima della ‘America’, e l’Ottava Armata arrivo’ anche dalle sue parti.
    E per almeno due anni furono in guerra da soli…

    Peter

  30. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    … e magari anche l’Orso rosso se si pensa che prima che arrivasse a Berlino, il cuore del Malvagio, il viaggetto lo pagò con qualche decina di milioni di morti suoi.
    Con Yalta quei tre tirarono la riga sulla carta geografica:
    “questa è roba mia, quest’altra roba tua”.. il resto, mancia.

    C.G.

  31. Peter
    Peter says:

    x CG

    Senza meno, senza meno.
    Ma sono grato che i liberatori russi non arrivarono fino in Italia.

    Oddio, per me e te non avrebbe forse fatto una grande differenza, dato che come dici venne deciso tutto a Yalta, ma per Sylvi &co certo si’.
    Avrebbe passato la gioventu’ cantando Katiuscia e ballando al suono delle balalaiche, anziche’ dalle suore…

    Va pure ricordato che Stalin si congratulo’ calorosamente con Hitler quando i tedeschi occuparono Parigi nel maggio 1940, una cosa che non mi sono certo inventato. Sotto sotto, era forse stupito e preoccupato che la Francia fosse capitolata cosi’ facilmente, ma mando’ comunque un telegramma di congratulazioni.

    Peter

  32. Peter
    Peter says:

    x Anita

    Si’, la guerra in Vietnam inizio’ con Kennedy, che andava a ‘rilevare’ i francesi.
    Tuttavia, si rese presto conto dello sbaglio, e cerco’ di tirarsene fuori, e la causa del suo assassinio fu quello con tutta probabilita’, i falchi come dici tu

    Ciao, Peter

  33. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Popeye,
    sono veramente stupito per la sua decisione di lasciare il blog in seguito ai nostri dialoghi che mostrano la solita differenza di opinioni di sempre ma che non aveva, o quanto meno non voleva avere, alcun obiettivo offensivo nei suoi confronti.
    Io trovo che lei ripeta sempre affermazioni che a me sembrano propagandistiche mentre mi piacerebbe che lei spiegasse il suo personale punto di vista come facciamo tutti noi. Sembra che lei debba difendere il suo paese per principio, cosa che qui non fa nessun altro, mentre a noi piacerebbe instaurare un dialogo relativo alle idee personali dei commentatori.
    Le ripeto che non avevo nessuna intenzione offensiva nè denigratoria nei suoi confronti però le sue risposte mi deludono, non perchè non le condivido ma perchè mi sembrano pareri ufficiali e non personali.
    Io spero tanto che lei voglia ripensarci: ho insistito molto, e quasi da solo, perchè lei tornasse e mi dispiacerebbe molto che lei se ne andasse per colpa mia. A queste condizioni francamente preferirei andarmene io (come avevo fatto per mesi).
    Ed anzi, mi farebbe molto piacere se potessimo conoscerci di persona in uno dei suoi viaggi in Italia.
    Per quanto mi riguarda un cordiale saluto Uroburo

  34. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Anita,
    le sarei veramente grato se volesse scrivere qui una versione del mio n. 162 che lei giudichi non offensivo e non sprezzante.
    Francamente non capisco.
    Un saluto Uroburo

  35. Popeye
    Popeye says:

    X Uroburo
    Mi dica chi è’ lei a giudicare che quello che scrivo io è propaganda e non le mie opinioni personali? E poi hai coraggio di dire che io sono l’unico a farlo. E continua su questo filo ad nausea. Ma mi faccia il piacere …
    Potrei dire lo stesso per le sue idee. Hanno una fondazione propagandista stalinista inculcate a una giovane età. Questo spiega pure il suo odio per tutto quello che ha che fare con gli Stati Uniti. Spiega anche la sua difesa di Putin, un ex KGB.
    Non ho bisogno di confermazioni su quello che scrivo o perdere tempo discutendo con certe persone che credono le loro idee sono ragionate solo perché le scrivano loro.
    P.

  36. Caino
    Caino says:

    Poi magari si scopre da Anita, che il Washington Post è un giornale comunista estremista che non viene letto in RI e nei circoli del tennis.

    Caino

  37. Caino
    Caino says:

    X Uroburo e anche per tutti

    Dal post 188 di Popeye si può solo ragionevolmente dedurre che se Io ,Lei e la Sylvi avessimo scritto le stesse cose e Popeye fosse uno che comanda i SS USA, Noi tre si correrebbe il serio rischio di trovarci tutti in galera con accuse di essere spie russe putiniane,o nella migliore delle ipotesi di essere interdetti dai pubblici uffici, senza stipendio.
    Come ai tempi di Mc Carthy, né più ne meno.

    Caino

  38. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Quote:

    “Chissà cosa ne pensa Popeye… addirittura Anita, autodichiaratisi sventolabandierine tutti di un pezzo.”

    Lei fa lo svizzero come al solito.
    Nessuno si e’ dichiarato sventola bandierine, su un altro forum dove era possibile usare Emoticons, io lo facevo per la sua presenza, in suo onore. Per sfottere.
    Ma lei lo sa’, gliel’ho detto e ridetto.

    Lei imperterrito continuava con la solita litania…
    Sappia che io non appartengo ad alcun partito, sono indipendente.

    Se mi fosse possibile metterei un recinto intorno a tutta l’America, sempre di piu’ apprezzo Pat Buchanan e perfino Ron Paul. Isolazionismo.

    Buonanotte,

    Anita

  39. Anita
    Anita says:

    ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo

    The US and its allies announce they will, for now, exclude Russia from the G8 meeting and boycott a planned summit in Sochi in retaliation for the nation’s Crimea takeover.

    See…we have allies… ;-)

    Anita

  40. Peter
    Peter says:

    x Caino

    Per quello che cale, sono d’ accordissimo con quel vecchio gaglioffo di Kissinger, che nel suo intervento sul WP riportato sul blog mi ha quasi commosso…
    Noti pero’, e legga attentamente, il punto numero 4, se puo’.

    Peter

  41. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Anita.
    Quindi lei sfotteva, ma gli vengono i brufoli sul collo per quanto da me scritto, scritto senza l’intenzione di sfottere alcunchè.
    Eggià, la maestrina…
    Che lei sia una isolazionista che vivrebbe tranquilla alzando muri
    a destra e a manca non c’era bisogno che lo rimarcasse.
    È noto ai più.
    Buona giornata dentro la sua scatoletta tutta Country, Law and Order.
    Contenta lei..

    C.G.

  42. Caino
    Caino says:

    Egr sig Peter,

    che Henry Kissinger sia un vecchio gaglioffo , non si discute..ma almeno nel complesso suggeriva un approccio alla questione su basi diverse, più realistico.
    Io non mi commuovo per il “vecchio” gaglioffo , ma almeno sa quello che si dice e nei limiti del possibile non è un avventurista.
    Dopodiché, almeno potrà convenire, che l’intervento si inquadra perfettamente con quanto affermato in linea generale da Vincenzo Camporini, già Capo di Stato Maggiore della Difesa, è vicepresidente dell’Istituto Affari Internazionali (IAI),come riportato nel Blog da me citato, punto quattro o meno.
    Quanto detto da Camporini a meno che pure Lui sia da internare alla MC Carthy,non è molto dissimile da quanto detto da Sylvi, Uroburo e Caino.
    Certo è che se l’approccio al ragionamento e alla discussione degenera subito o quasi, in accuse di Stalinismo ect,ect,ect allora non si hanno argomenti da contrapporre,si fa polemica o si cerca di nascondere verità spiacevoli alle proprie orecchie e al proprio sentire .
    Alla Mc Carthy,appunto ,in un clima di caccia alle streghe o per venire a temi più recenti che riguardano il Blog, una “caccia all’antisemita di turno “secondo i parametri dell’attuale governo di Tel Aviv.
    Dal che la domanda ,chi sono gli estremisti provocatori ?

    Caino

  43. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    P.S. x la maestrina.
    Sono unicamente cittadino italiano ma sembra che lei che pensa di sfottere (sob!) ancora ha difficoltà nel prenderne atto.
    Si applichi invece di scrivere boiate.
    C.G.

  44. Caino
    Caino says:

    oooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooohhhh

    Ma basta lah!!

    Caino

    Gracias de las informaciones ,ci mancavas olè !

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