1) – CRIMEA E UCRAINA: LA REALTA’ E L’IPOCRITA AVVENTURISMO OCCIDENTALE 2) – IL GRANDE PROGETTO DI SVILUPPO DELL’EURASIA 3) FINALMENTE LA SEPARAZIONE BANCARIA?

Se anziché badare ai meschini ma grassi interessi di parte si badasse davvero all’interesse generale, la Comunità Europea andrebbe estesa non solo fino a Kiev, capitale dell’Ucraina in pericolosa ebollizione, ma fino a Mosca (così come a sud dovrebbe comprendere almeno anche la Turchia). Non a caso a Verona ha sede da qualche anno il Forum Eurasiatico, che si batte per diffondere appunto l’idea che l’Europa deve allargarsi all’Asia, questa volta con mezzi pacifici, trattati economici e strategie di ampio respiro anziché con le invasioni napoleoniche e nazifasciste.

Cominciamo col chiarirci le idee in modo da sapere di cosa stiamo parlando. La Crimea è Russia dal ’700, prima faceva parte dell’impero turco. L’Ucraina ha la sua parte sudorientale composta da popolazione di lingua russa e la sua parte occidentale composta dalla Rutenia di memoria austro-ungarica e da una parte della Polonia,  che fino al 1939 era estesa molto più a est. L’Ucraina avrebbe quindi tutto l’interesse a cedere alla Russia oltre alla Crimea anche le regioni sudorientali russofone in cambio di buoni rapporti, stabili e vantaggiosi per tutti. Alle elezioni ucraine filo occidentali e filo russi sono entrambi al 50%. Se l’Ucraina cedesse il sud est russofono, i filo occidentali si assicurerebbero stabilmente il governo. Invece l’Europa e gli Usa titillano il nazionalismo ucraino, deleterio e pericoloso come tutti i nazionalismi, assecondandolo nella pretesa assurda di voler tenere nell’Ucraina anche le province russofone, sull’esempio della prepotenza degli Stati baltici prontamente assecondata dagli Usa e dall’Europa quando per far saltare l’Urss ricorsero anche all’invenzione dei tre Stati baltici.
Ovvio inoltre che alla Russia non faccia piacere la spinta Usa a piazzare basi Nato anche ai suoi confini con l’Ucraina, visto anche che gli Usa con la scusa del “pericolo Iran” hanno piazzato grandi basi militari negli Stati ex sovietici centro asiatici Uzbekistan, che li ha infine sloggiati, Kazakistan, ecc. La strategia Usa consistente nel circondare il più possibile la Russia con basi militari dai confini est europei a quelli meridionali centroasiatici è fin troppo evidente e ha un duplice scopo: poter minacciare militarmente sia la contingua Russia che la non lontana Cina. La durezza e l’aggressività, più a parole che con i fatti, di Putin non è altro che la logica conseguenza dell’aggressività politico militare degli Usa. Con al guinzaglio la docile Europa, che avrebbe invece tutto l’interesse a ingrandire la sua unione a est fino a Mosca, geograficamente cioè fino a Vladivostok, e a sud almeno fino alla Turchia – sicuramente più europea degli Stati baltici! – se non fino alla Mesopotamia.

Il proverbio dice che “la Storia si ripete: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa”. La prima volta è stata la guerra di Crimea dal 1853 al 1856 per il controllo dei Balcani e del Mediterraneo, guerra che vide la Russia aggredita e sconfitta dai turchi dell’impero ottomano sostenuti da Francia, Gran Bretagna e da un corpo di spedizione piemontese inviato da Cavour solo per poter poi sollevare al congresso di pace di Parigi la questione dell’unità e dell’indipendenza dell’Italia.

La seconda volta è adesso, con le minacce lanciate ancora una volta dall’Occidente contro la secessione della Crimea dall’Ucraina. E a prescindere da eventuali nuove tragedie, peraltro assai improbabili, è in effetti farsesco, anzi grottesco  che a minacciare ferro e fuoco e sanzioni economiche contro la secessione della Crimea, decisa da un regolare referendum, siano Stati come la Francia e gli Stati Uniti, che a suo tempo hanno finanziato secessioni madri di guerre civili anche con milioni di morti. Per esempio, la Nigeria era uno Stato certamente non povero, grazie alla sua ricchezza di petrolio.  Ma quando nel 1967 il colonnello Yacobu Gowon mise fine alle  concessioni petrolifere della francese Elf, la Francia cominciò a finanziare la secessione della regione orientale del Paese tristemente nota come Biafra, la più ricca di petrolio dell’intera Nigeria. Risultato: 30 mesi di guerra civile, con carneficine che costarono alla Nigeria ben due milioni di morti, vari milioni di mutilati, centinaia di città e villaggi bruciati.

Stesso scenario nel 1960 quando il Belgio fu finalmente costretto a concedere l’indipendenza al Congo. Belgio, Stati Uniti e vari Paesi europei presero a foraggiare immediatamente la secessione del Katanga, che con i suoi giacimenti di oro, uranio e rappresentava l’80% del economia nazionale e la sua unica fonte di valuta estera. Tanta ricchezza naturale era stata data in concessione a una società belga, l’Union Minière du Haut Katanga, con  diritti esclusivi di estrazione fino al 1990. La secessione durò fino al gennaio 1963, meno di tre anni, ma è  costata una marea di vite umane, compresa quella del capo di Stato Patrice Lumumba, fatto uccidere dalla Cia.

Oggi, mentre tutti guardano da un pezzo all’Ucraina e ora anche alla secessa Crimea, l’Europa, gli Usa e Israele preparano l’inferno con la secessione del Sudan del Sud dallo Stato sudanese. La secessione si porta via, tanto per cambiare, l’85% dei giacimenti petroliferi. Ma rischia di portarsi via l’intero assetto statale dell’Africa nera.  La febbre secessionista, inoculata dal mai disinteressato Occidente, potrebbe contagiare lo Zimbabwe, dove il Mthwakazi Liberation Front capitanato da Fidelis Ncube vuole la secessione del Matabeleland, non a caso la regione più ricca di idrocarburi e minerali dell’intero Zimbabwe.

Nell’occhio del ciclone, con altre carneficine, potrebbe finire di nuovo il Congo, questa volta con la secessione del Kivu, regione guarda caso molto ricca di minerali preziosi, dove i mercenari secessionisti hanno l’aiuto  dell’AFRICOM, cioè del comando militare statunitense dedicato all’Africa.

La balcanizzazione dell’intero Continente Nero favorirebbe l’Europa, gli Usa e Israele, come ha dimostrato anche un documentario della inglese BBC, se non altro perché danneggerebbe la Cina, che in Africa porta avanti politiche fin troppo disinvolte pur di potersi rifornire di petrolio e minerali strategici, cose delle quali il suo sottosuolo è carente.

Che lo scenario della guerra civile con milioni di morti e altri milioni di mutilati si possa ripetere a partire dal Sudan non importa nulla né alla Francia né agli Usa né alla Comunità Europea, che si strappano i capelli per la secessione della Crimea, ma quando si tratta di profitti e petrolio è storicamente dimostrato che sanno essere di una ferocia senza pari. E con l’Ucraina la Comunità Europa ha saputo essere anche di un’irresponsabilità senza pari. Da una parte l’ha spinta a chiedere di far parte della Comunità, ma dall’altra ha evitato accuratamente non dico di coprirne per intero le notevoli conseguenze economiche, ma neppure di concedere qualche aiuto finanziario: il Vecchio Continente ha i forzieri vuoti e una crisi economico finanziaria che non se ne vuole andare. L’ingresso nella Comunità Europea avrebbe infatti impedito all’Ucraina quello nell’Unione doganale di Russia, Bielorussia e Kazakistan. E ovviamente avrebbe spinto la Russia sia a rivedere o tagliare le forniture di gas sia a esigere il pagamento dei crediti già accordati e la riduzione o la cancellazione di quelli previsti per il futuro.

Lo aveva già detto senza peli sulla lingua lo scorso 18 ottobre al Forum Eurasiatico di Verona Sergey Glazyev,  consigliere di Putin: “La firma dell’Ucraina sarà un freno al dialogo eurasiatico. L’Ucraina non potrà influenzare Unione Europea, mentre il suo principale mercato è quello russo. La conseguenza della firma sarà la diminuzione del credito russo e un possibile default per cui occorreranno 15 miliardi di dollari e per la stabilizzazione dell’economia almeno a 35 miliardi: l’Unione europea sarà in grado di sostituirsi alla Russia?”. Ovviamente no, come si è già visto bene.

E il 7 dell’attuale mese di marzo l’amministratore delegato Alexiei Miller della russa Gazprom, la grande azienda di estrazione del gas, ha minacciato di tagliare le forniture di gas all’Ucraina se non salderà il debito già accumulato, pari alla rispettabile cifra di 1.529 miliardi di dollari, e se non pagherà le forniture in corso. “O l’Ucraina estingue il debito e paga per le forniture correnti, oppure c’e’ il rischio di tornare alla situazione creatasi all’inizio del 2009″, quando il Paese debitore rischiava di restare senza gas. Gas che non può certo essere fornito dall’Europa, che a sua volta per il gas dipende proprio dalla Russia.

Come si vede, la Comunità Europea soffia sul fuoco con scarsa senso di responsabilità. E col rischio che ci si scotti in troppi. Noi compresi. Non sono più i tempi di Cavour e delle lotte per l’unità nazionale italiana. Anzi, tutt’altro. E a remare contro l’unità non c’è solo la Lega Nord.

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PRESENTATO A MOSCA IL GRANDE PROGETTO DI SVILUPPO DEL CONTINENTE EUROASIATICO

Mario Lettieri* Paolo Raimondi** * Sottosegretario all’Economia del governo Prodi **Economista

Mentre i venti di una nuova guerra fredda e i rischi di veri e propri conflitti intorno alla questione Ucraina crescono, importanti personalità dell’economia e delle scienze della Russia propongono invece una visione pacifica dello sviluppo infrastrutturale, economico e culturale dell’intero continente euro-asiatico. L’11 marzo scorso, a Mosca il presidente delle Ferrovie Russe, Vladimir Yakunin, con il decisivo sostegno della prestigiosa Accademia delle Scienze Russa (RAS), ha proposto un progetto di grandi investimenti infrastrutturali noto come “Il corridoio euro-asiatico Razvitie”. Questa parola russa significa sviluppo.

Gli autori di questo articolo sono stati tra i pochi stranieri invitati all’evento. Dopo la sua validazione scientifica da  parte della RAS, il progetto adesso è pronto per essere presentato e discusso nelle varie istituzioni dell’amministrazione statale.

Si tratta di un mega progetto, che negli anni potrebbe richiedere investimenti per parecchie centinaia di miliardi di euro, per collegare con moderne infrastrutture la costa russa del Pacifico con i Paesi europei fino all’Atlantico. Nel corridoio, oltre ai trasporti ferroviari e autostradali, sono previsti anche collegamenti continentali con pipeline per il gas, il petrolio, l’acqua, l’elettricità e le comunicazioni,. Si prevedono anche collegamenti diretti futuri con la Cina, che del resto sta già attivamente portando avanti simili politiche di sviluppo euro-asiatico attraverso la realizzazione di moderne Vie della Seta, e con il Nord America, con la realizzazione di collegamenti ferroviari che, passando attraverso lo Stretto di Bering, potranno collegare via terra la Russia e l’Asia con l’Alaska.

Evidentemente la visione strategica del progetto va ben oltre la realizzazione del corridoi di transito. Infatti si ipotizza anche lo sviluppo in profondità di una fascia di 200-300 km lungo l’intera linea per nuovi insediamenti urbani e nuovi centri produttivi. Secondo Yakunin un tale progetto potrebbe creare almeno 10-15 nuovi tipi di industrie basate su tecnologie completamente nuove. Potrebbe sembrare l’idea di visionari. Ma la Russia da tempo sta cercando di definire una strategia che non sia soltanto economica ma che sappia mobilitare e unire le forze sociali, culturali e spirituali dell’intera popolazione intorno ad un grande progetto.

In questo modo si pensa anche di affrontare la questione demografica in un Paese che ha visto negli ultimi venti anni diminuire spaventosamente i livelli di popolazione e di fertilità. Con esso si potrebbe mettere in moto anche una progressiva urbanizzazione dei territori della Siberia e dell’Estremo Oriente ancora quasi totalmente disabitati. In verità la Russia in passato si è sempre mobilitata intorno a grandi progetti che inizialmente sembravano irrealizzabili. La costruzione più di cento anni fa della linea ferroviaria transiberiana lunga 9.300 km, il piano di elettrificazione dell’Unione Sovietica  e i programmi spaziali sono gli esempi più noti. Yakunin ha ricordato che recentemente sono già stati decisi investimenti di lungo termine quali la modernizzazione della Transiberiana e della linea ferroviaria Bajkal-Amur.

La crisi globale che ancora caratterizza l’inizio del ventunesimo secolo potrebbe essere un importante stimolo per un nuovo accordo della Russia con l’Unione europea e gli Stati Uniti dando una risposta vincente alla politica di deindustrializzazione che ha colpito tutte e tre le aree.

L’utopia della società post-industriale è fallita e potrebbe così essere superata con una nuova e moderna industrializzazione. In un mondo di scambi di beni e di tecnologie, il corridoio di sviluppo euro-asiatico dovrebbe quindi conciliare gli interessi dei tre grandi sistemi economici, creando nel contempo una garanzia di sicurezza geopolitica per tutti. E’ ovvio che un progetto di così grande portata può essere realizzato soltanto con la partecipazione di tutti i Paesi coinvolti ed interessati, a cominciare dall’Unione europea, il cui contributo tecnologico appare insostituibile. Per l’Europa e per l’Italia si aprirebbero anche prospettive di modernizzazione tecnologica, di nuova occupazione e di nuovi business per le nostre imprese..

Può sembrare stravagante in questo delicato momento dei rapporti tra i Paesi del G8 parlare di simili progetti, ma riteniamo che occorra pensare a nuove fasi di sviluppo globale e a nuovi assetti geopolitici pacifici e fortemente integrati.

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LA SEPARAZIONE BANCARIA ARRIVA IN PARLAMENTO

Mario Lettieri* Paolo Raimondi**

La separazione tra le banche commerciali e quelle di investimento sta per approdare nelle competenti Commissioni parlamentari. Il servizio studi del Senato ha già preparato il relativo dossier contenente 6 progetti di legge a suo tempo presentati da varie componenti politiche con differenti soluzioni.

Negli anni passati, prima e dopo la crisi finanziaria globale, purtroppo, la mancanza di una seria riforma e l’assenza di regole stringenti, hanno consentito al sistema bancario grandi giochi speculativi.

Sono stati inventati innumerevoli strumenti finanziari, alcuni davvero”esotici”, mettendo però a rischio non solo lo stesso sistema bancario ma anche quello economico.

Come è noto uno dei problemi più rischiosi per le banche è il leverage, cioè la loro capacità di creare debito in rapporto al proprio capitale. Si pensi che di solito le corporation economiche più grandi hanno un rapporto 50 a 50 tra il capitale proprio e il debito sottoscritto, mentre il sistema bancario ha un rapporto di 5 a 95, come evidenziato in un documento della Banca dei Regolamenti Internazionali. Ciò ovviamente con spregiudicato utilizzo dei soldi dei risparmiatori. Senza contare i debiti fatti e tenuti fuori bilancio. I citati progetti di legge in vario modo riprendono i contenuti del Glass-Steagall Act americano. Nel 1933 il presidente Roosevelt volle la separazione tra le banche di deposito e quelle d’affari per  affrontare alcune delle cause della crisi del ’29 e della Grande Depressione.

Anche nelle proposte presentate al Senato si prevede il divieto per le banche commerciali di svolgere attività di intermediazione dei valori mobiliari e di svolgere attività proprie delle banche d’affari e delle SIM. Per le banche di deposito è previsto il divieto di partecipazioni e accordi di collaborazione con banche d’affari e quello di operare in condizioni di disequilibrio delle scadenze delle varie attività di raccolta e di impiego delle risorse finanziarie, ridefinendo così anche i requisiti prudenziali e di sana gestione. Si stabilisce la incompatibilità delle cariche direttive nelle banche commerciali da parte di rappresentanti, direttori, soci di riferimento delle banche d’affari. Si introduce anche una differenziazione del trattamento fiscale tra le due tipologie di banche, a favore di quelle di deposito.

E’ senz’altro un fatto positivo che anche la Consob, preposta all’attività di controllo sulla trasparenza in borsa, sia intervenuta a favore della separazione bancaria. In una recente  audizione alla Camera, il presidente Giuseppe Vegas ha sostenuto che “la risposta più efficace alla persistente finanziarizzazione dell’economia e alla prevenzione dei rischi sistemici è quella di implementare con convinzione un modello di separazione tra i diversi comparti dell’attività di intermediazione finanziaria, impedendo commistioni tra l’attività di banca commerciale e quella di banca d’investimento”. Per la Consob “ciò ridurrebbe gli effetti di contagio, legati ad una eccessiva assunzione di rischi, verso il settore bancario tradizionale, preservandone la capacità di trasferire risparmio all’economia reale e di sostenere la crescita delle imprese”.

Siamo convinti che una riforma efficace potrebbe contribuire a rendere più trasparente il sistema bancario italiano e a superare l’attuale fase di credit crunch. A tal fine le banche dovrebbero prioritariamente erogare credito produttivo utilizzando anche strumenti innovativi quali i mini bond a sostegno degli investimenti delle Pmi. Si ricordi che nel 2013 in Italia il credito erogato dal sistema bancario alle imprese è diminuito del 4,6%, mentre il tasso di interesse applicato ai nuovi crediti sotto il milione di euro è dell’1,6% superiore a quello praticato in Germania e in Francia.

Da tempo sosteniamo la separazione bancaria. Speriamo che sia la volta buona e che una rapida approvazione della legge possa incidere anche a livello europeo per sconfiggere le potenti lobby bancarie che finora hanno pesantemente condizionato le scelte nazionali ed europee in materia di credito, finanza ed economia.

* Sottosegretario all’Economia del governo Prodi

**Economista


339 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. Popeye
    Popeye says:

    x Caino
    Ma no, tu non sei nella stessa categoria di Uroburo. Tu sei solo un povero marxista intrappolato nel passato e ancora in attesa del vero comunismo che creerà l’utopia in questo mondo. Buon attesa!
    E non mettere la Sylvi nella stessa categoria. La motivazione della Sylvi e’ al livello della relazione con la gente e con la terra. A mio parere non ha che fare con la politica.

  2. Caino
    Caino says:

    Egr sig Cerutti,
    magari si rinchiudessero dentro a dei recinti !
    Mi pare che invece lo dicono, come quei vecchietti che si lamentano sempre dei dolori artritici sulle panche dei vialetti dei parchi, così come dire “come va?”(tanto per dir qualche cosa)
    Invece fanno tutt’altro.

    Caino

  3. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Caino,
    (ormai pare che io possa scrivere solo a lei ed a Silvy senza essere accusato delle peggiori nefandezze) sono pienamente d’accordo con il suo n. 198. Anche sulle considerazioni relative al blog. A me pare che accusare noi di essere stalinisti e Putin di esser un nazista sia un cortocircuito intellettuale.
    Ma la signora Anita dice che le mie sono espressioni offensive e sprezzanti (curiosamente non l”ha detto di Silvy che ha sostenuto idee uguali alle mie, ma lasciamo perder…). Ekkisono io per mettere in dubbio la parola della signora Anita? Sarà sicuramente così.
    Un saluto U.

  4. Caino
    Caino says:

    Egr sig Popeye,
    lei non è nelle condizioni di dettare suggerimenti sulle persone di Uroburo,Sylvi, e Caino.Non li conosce.Io cito quello che mi pare, alla sig Sylvi non manca certo la “verve” di parola o di scritto.
    Si attenga ai fatti in questione e per il resto si occupi delle sue relazioni che a me non interessano.
    Io cito chi mi pare,in altre parole ,non divaghi come al solito, quando è a corto di argomenti nel merito delle questioni.
    Solita tecnica”depistatrice”, vecchia , lisa e consunta.
    Lei è ormai fuori dal tempo, a mio avviso, prigioniero di Cliché di 50 anni fa.
    Si aggiorni il mondo cambia più in fretta del suo invecchiare.

    Caino

  5. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Popeye,
    quelli che lei chiama giudizi a me sembrano solo i miei punti di vista. Io le cose le vedo così, giusto o sbagliato che sia.
    In un blog tutti, nessuno escluso, espongono i propri punti di vista, lei ed Anita non diversamente da me. Solo che i miei punti di vista sono offensivi e sprezzanti, per definizione.
    Ne prendo atto con molto dispiacere proprio perchè sono stato proprio io ad insistere per il suo ritorno nel blog (ed anche per quello di Rodolfo).
    Si vede che le buone maniere useggetta sono decisamente al di sopra della mia portata.
    Un saluto a lei ed a tutti Uroburo

  6. Uroburo
    Uroburo says:

    COMUNICAZIONE DI SERVIZIO
    Cara Silvy
    per il nostro incontro a Verona mi chiedevo se non potrebbe essere un momento adatto il ponte del Primo Maggio.
    Chi altri è interessato oltre a Pino?
    Un caro saluto U.

  7. Peter
    Peter says:

    x Caino

    Senta caro fratricida, non so chi per lei sarebbero gli estremisti provocatori propagandisti, ma io non ho chiamato nessuno stalinista o nazista, ho solo rilevato un fatto evidente sul blog, cioe’ che per Uroburo Stalin aveva sempre tutte le ragioni, o scusanti, gli altri mai.

    Condivido in toto cio’ che dice Kissinger in merito, mi stupisce la sua lucidita’, ma lui non ha detto che Putin avrebbe il diritto di prendersi la Crimea. Condivido anche che la Ucraina dovrebbe restare neutrale, per evitare secessioni, guerre civili ed occupazioni russe.
    Ma qui sul blog nessuno batterebbe ciglio se Putin si tenesse la Crimea, e se andasse oltre prendendosi l’ Ucraina sudorientale con annessi e connessi, anzi ne sareste contentissimi.
    Kissinger ammette volentieri che l’ Ucraina abbia strettissimi legami culturali con la Russia, che non debba far parte ne’ di EU ne’ di NATO, e che i russi debbano mantenere lo sbocco sul Mar Nero ed il lease su Sebastopoli. Mi pare ragionevolissimo.

    Per inciso, io qualche riserva sul diritto dei russi a scorrazzare con navi da guerra nel Mediterraneo ce la avrei, il Mar Nero lo vogliono soprattutto per quello, ma e’ un fait accompli dai tempo dello zarismo, quindi si puo’ solo ‘suck it up’. Pazienza, insomma.

    Peter

  8. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Popeye,
    sono di sinistra dalla fine del liceo ma non sono mai stato stalinista in vita mia. Quindi almeno in questo il suo giudizio è nettamente sbagliato.
    Il marxismo è una filosofia che si è cercato di applicare in vari modi.
    Punti fermi del marxismo sono che:
    1) è l’economia a definire il sistema produttivo di un determinato periodo storico
    2) la struttura economica informa di sè tutte le espressioni produttive, economiche, politiche, organizzative, culturali, sociali di quel determinato periodo
    3) la politica è lotta di classe (cioè lotta per l’egemonia da parte della classe esclusa dal potere contro la classe che lo detiene)
    4) il capitalismo ha al suo interno delle contraddizioni (dei problemi non risolvibili) che prima o poi porteranno al suo superamento.
    5) Marx si augurava che questo superamento fosse rappresentato dal socialismo, un sistema produttivo in cui i mezzi di produzione siano collettivizzati ed in cui il guadagno personale non sia più il motore esclusivo dell’economia.
    Personalmente condivido i punti 1,2,3,4; il punto 5 rimane per ora ipotetico. Sono però convinto che una pianificazione delle risorse e della produzione sia indispensabile in un mondo che si avvia verso una loro grande carenza. E’ però possibile che questa pianificazione delle risorse, che sta alla base di un’economia socialista, non venga attuata dai popoli in un sistema socialista, come avrebbe voluto Marx, ma venga attuata dai banchieri di Wall Street: chiamiamolo il socialismo delle banche.
    Con l’età e l’esperienza mi sono reso conto che l’iniziativa privata è un motore irrinunciabile in una società che si voglia libera e che anche la libertà è un valore irrinunciabile. Adesso come adesso mi definirei un socialdemocratico alla scandinava.
    Come vede quel che penso io è molto diverso da quel che lei mi ha sempre attribuito. Con tutta franchezza io invece trovo che lei sia molto simile a quello che ho sempre pensato di lei; e la stessa cosa potrei dire anche di Anita.
    Un saluto a tutti, U.

  9. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    abbiamo già visto varie volte come le sue capacità di giudizio vengano abitualmente offuscate da quelli che io chiamavo i suoi nervetti scoperti. Recentemente l’ha ammesso anche lei.
    Ripeto anche a lei che io non sono mais stato uno stalinista in vita mia. Certo è però che quando si parla di storia e di politica bisogna essere un po’ meno viscerali di come sia lei (per non parlar degli altri).
    Quanto alla sua domanda, a me farebbe molto piacere che Putin si riprendesse tutta l’Ucraina fino al Dnepr e tutta l’Asia Centrale Russa.
    Una Russia forte mi sembra un indispensabile contraltare all’enorme potenza useggetta che, sempre secondo me, è il maggior pericolo per la sopravvivenza di cotesto povero pianeta.
    Potrei dirle la stessa cosa della Cina, che giudico un paese capitalistico settecentesco; dell’India, con le sue atrocità castali; del Brasile con la sua favolosa corruzione. Tutto fa brodo pur di non lasciarci la pelle.
    Naturalmente non pretendo che lei possa capire … U.

  10. Peter
    Peter says:

    x Uroburo

    Io non ho mai ammesso un bel nulla, ho solo detto che a volte i suoi posts sono stati quanto meno equivoci ed infelici, ed invece di ringraziarmi, lei la prende come un’ ammissione di ‘nervetti scoperti’.

    Ma lo sa che lei e’ un bel nevrotico ossessivo?

    Come supponevo, a lei dell’ Ucraina come nazione non importa un fico secco, neanche di tutta l’Asia centrale, tutto fa brodo pur di avere una Russia forte contro l’ usaegetta!

    Del resto, in passato vaneggiava di ipotetici scenari in cui Hitler avrebbe potuto vincere la guerra….

    Francamente, non la considero un interlocutore equilibrato, e se si offende, pazienza.

    Un saluto

    Peter

  11. Caino
    Caino says:

    Egr sig Peter ,
    io non ho mai pensato che lei sia un Oltranzista, ma sempre, che lei sia un polemico all’eccesso,talvolta debordante, ridondante.
    Nel merito della questione Ucraina,le sue posizioni di partenza non hanno mai sposato quelle che dice di ammettere oggi.La mia personale impressione è che Lei si schierasse “pancia a terra” su quello che i Media occidentali” volevano farci digerire in un primo tempo a sostegno delle posizioni dei loro governi, non ha mai fatto accenno alle intromissioni avventuristiche occidentali del pre-crisi ,cosa decisamente scatenante della situazione odierna.
    Non ha mai preso in considerazione nei suoi interventi, come legittime le preoccupazioni russe, come se questi non esistessero.
    Ci sono i Post a testimoniarlo.
    Si è lanciato in una polemica con Uroburo sterile..
    ed ancora oggi con quella sua ultima affermazione . .

    .”Per inciso, io qualche riserva sul diritto dei russi a scorrazzare con navi da guerra nel Mediterraneo ce la avrei, il Mar Nero lo vogliono soprattutto per quello, ma e’ un fait accompli dai tempo dello zarismo, quindi si puo’ solo ‘suck it up’. ”

    denota un puerilismo disarmante in materia, antepone i suoi gusti personali e le sue simpatie a quello che è la libera circolazione sui mari.
    Al sottoscritto, per esempio potrebbe essermi antipatico vedere la UK sventolare a Genova, ma per favore cambierebbe qualche cosa, ma non lo dico nemmeno e nemmeno lo penso solo per fare della sterile polimechetta.

    In parole povere è mia impressione è che sull’intera vicenda stante pure le sue ultime affermazioni, lei abbia “toppato clamorosamente”.

    Caino

  12. Peter
    Peter says:

    x Caino

    No caro, andiamo per ordine, che pizza pero’!

    Alcuni prendono la annessione de facto della Crimea dei russi come una risposta a ‘provocazioni’ ucraine ed occidentali, io obiettavo che la Russia deve rispettare i patti.
    Allora Uroburo ha accampato Cuba, io ho risposto che non venne invasa da US, che avrebbe potuto farlo, e che non vi sono missili nucleari anti-Russia in Ucraina (non da parte occidentale, almeno…).
    Uroburo ribatte che i paesi piccoli e poveri devono starsi zitti e buoni senno’ prendono le botte come si meritano, ‘per il bene e la pace del mondo’. Trascurando che Ucraina e’ il doppio di Italia, con una popolazione quasi uguale.

    Oggi ha aggiunto, se mai ce ne fosse bisogno, che gradirebbe un nuovo ed immenso impero russo across the board!

    Non mi pare che Sylvi abbia sostenuto cio’, anche se forse le piacerebbe.

    Peter

  13. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    dovrei al più presto sapere notizie precise, a proposito di prenotazioni, perchè nel ponte fra Pasqua e Primo maggio c’è la possibilità di trovare tutto al completo…ma questo ovunque.

    Parlerò con mia figlia, che ha rapporti di amicizia con la proprietaria dell’agriturismo, così sarò più precisa.

    Sylvi

  14. Anita
    Anita says:

    x Uroburo

    Caro Uroburo,
    dopo aver letto i suoi ultimi posts, senza intenzione di offenderla, mi sembra che soffra di dual personality.

    Cordiali saluti,
    Anita

  15. Peter
    Peter says:

    x Anita

    Ehm, suvvia, non patologizziamo troppo, per me e’ solo OCD.

    Il fatto che Uroburo giustifichi sempre e comunque Stalin, e lo scusi per gli eccessi, e’ in effetti compatibile col non essere stalinista, nel senso che non vorrebbe necessariamente che i metodi ed i fini dello stalinismo
    fossero diventati moneta corrente in Europa e nel mondo.
    A mio modesto avviso, se la Russia fosse rimasta a lungo sotto la guida di Lenin, un leader di chiara matrice europea, e senza troppi ‘bats in the bel tower’, il quale detestava cordialmente il giovane Stalin, la Russia ed il mondo in toto ci avrebbero guadagnato moltissimo.
    Ma…

    Peter

  16. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Vedo che qui c’è gente, lei in primis, che non ha capito che NON ESISTE una Nazione Ucraina che si possa definire omogenea .
    Per omogenea intendo, pur nelle diversità, sostanzialmente legata da una comune rete che sostiene l’impalcatura generale.
    Come gli USA, come le Nazioni europee.
    Io ho letto Kissinger tradotto su Repubblica.
    E’ un americano non solo lucido ma anche saggio e informato, almeno sull’argomento.
    Ma mi pare che Obama non lo ascolti
    L’Ukraina è grande, lei dice, ma l’avevo scritto anch’io.
    Per andare in nave sul Dnieper da Kiev in Crimea ci abbiamo messo sette giorni!
    E nel tragitto cambia tutto, persino il panorama che è fatto di Chiese, cimiteri, architetture!
    L’Ukraina sono due insiemi non omogenei, entro i quali si tracciano numerosi sottoinsiemi.
    La Polonia ha soffiato sull’America perchè l’Ukraina del nord-ovest cattolica e occidentalizzante inglobasse l’Ukraina del sud russo- ortodossa.
    E l’America tira per la giacca i partners europei, piuttosto recalcitranti.
    L’Ukraina non ha nemmeno avuto un Tito che pur fra numerosi errori, aveva come priorità l’unione di popoli tanto diversi.
    L’URSS è stata una condizione completamente diversa, se non altro per l’enorme estensione dei territori compresi.
    Mosca, NON Putin, doveva e deve tenere sotto protezione, un grande territorio come l’Ukraina, con enormi forze centrifughe, pena:
    a- la perdita di uno Stato cuscinetto fra la Russia e l’Occidente che, come possiamo vedere anche qui, in piccolo sul blog, non è che dimostri molte disponibilità a un rapporto nuovo e costruttivo fra ex nemici.
    b- L’abbandono di milioni di cittadini del sud che non vogliono seguire il nord verso alleanze occidentali che non sono la loro storia e che perciò non capiscono.
    Putin non vuole smembrare l’Ukraina, non gli conviene…
    però non può accettare che, ancora una volta, dopo le Repubbliche Baltiche, l’America e i suoi Alleati lo prendano a schiaffi impunemente, e per di più in casa sua!

    Quello che mi colpisce, in questa vicenda che potrebbe diventare drammatica, è che non ci sono Leader politici europei e americani lungimiranti, che si stacchino dall’immagine Putin-KGB. La Russia, il popolo russo non è Putin.

    Poteva un tempo essere Stalin o Krusciov…ma stiamo parlando di un altro mondo…questo proprio vi è difficile capirlo!
    A Mosca, fuori dalle mura del Cremlino, a lato del monumento ai Caduti, è stato costruito un enorme Centro Commerciale,per metà interrato, con ascensori di vetro, fontane ecc. ecc.
    Non ha nulla da invidiare a Harrolds, o ai grandi negozi di NY.
    Fatevene una ragione, la civiltà e la modernità è arrivata anche là.
    Che poi tutto lo sviluppo sia a macchia di leopardo…ma noi italiani di sviluppo a macchia di leopardo ne sappiamo qualcosa!!!
    La Russia invece ha un enorme problema, come i suoi spazi: la denatalità.
    Se per vent’anni ogni donna russa scodellasse da cinque a dieci figli, come al tempo del fascismo da noi, e se andassero ad occupare gli enormi spazi da colonizzare… allora sì che potremmo preoccuparci della forza che potrebbe esprimere questa Nazione.
    Nel frattempo, fin che ha a che fare con Nazioni occidentali che sono rimaste a una sua immagine antica e stereotipata…che può fare? Quello che fa! Difende i suoi confini, difende la sua Storia.

    Sylvi

  17. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    sono ben d’accordo con questo tuo ultimo puntuale intervento.
    Facci sapere U.

  18. Popeye
    Popeye says:

    Come se la Russia non sia:
    Capitalista – ovviamente questo non ha mai letto degli oligarchi e miliardi incassati da un compagnia petroliera di Putin nella Svizzera.
    Corrotta come il Brasile – ovviamente questo riconosce la mafia in Italia ma non nella Russia perché sono i mafiosi che governano.
    Arretrata come la Cina – ha ragione la Russia e’ arretrata al seicento e come cultura non ne parliamo.
    India – questo non quadra, India favoriscono la Russia; ci deve essere un motivo.
    Se uno cammina come una papera e starnazza come una papera, deve essere una papera. Vale anche per i stalinisti.

  19. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Anita,
    la ringrazio molto per la sua così acuta diagnosi. Ne parlerò con il mio psichiatra nel nostro prossimo incontro: chissà che non trovi qualche buon rimedio.
    Di lei non avrei altro da dire se non che eccelle sempre nell’arte del quaglieggio, come dice giustamente il Gino. Per lo più senza mai fornire spiegazioni.
    Ma va comunque bene: ho capito che le buone maniere in Useggetta sono diverse che in Italia. Me ne farò una ragione.
    Un saluto U.

  20. Anita
    Anita says:

    x Uroburo

    Caro Uroburo,
    cerco di usare le buone maniere il piu’ possibile, detto anche da lei stesso…(non verbatim, ma il significato).
    Lei cambia opinioni sui frequentatori del forum spesso e volentieri.
    Le buone maniere usualmente sono reciproche, le opinioni su una persona non cambiano secondo il vento che tira.
    Almeno io non ho mai prescritto pilloline…non sono il medico online.

    Distinti saluti ed un quaglieggio Usaegetta,
    Anita

  21. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Poppy, kemminchiascrivi!
    La cultura russa?
    Mi sembra che non ne vuoi parlare perchè non conosci una beatissima fava di quella grandissima cultura!

    Dipende poi cosa si intende per Cultura: certamente non quella del premere il grilletto non appena si muove una foglia.

    C.G.

  22. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Popeye,
    dal tono rabbioso della sua risposta posso immaginarmi che cancro la roda. Me ne dispiace, lei ci creda o meno.
    Ma la sua risposta non è solo rabbiosa è anche del tutto fuori tema.
    Io ho detto che mi va bene chiunque sia in grado di fare da contraltare allo strapotere Uuseggetta, chiunque sia. La mia non v0leva essere una classifica ma solo un elenco.
    Non mi importa che la Russia sia meglio o peggio della Cina o del Brasile, mi importa che la Russia, la Cina, il Brasile, l’India e chiunque altro, tutti insieme, possano creare un sistema di equilibrio di potenze che possa impedire gli avventurismi useggetta. E non perchè giudichi gli Useggetta peggiori (essere peggio della Cina o dell’India mi sembra francamente impossibile e se io fossi costretto a sceglier dove vivere preferirei l’Useggetta a qualunque di questi paesi) ma solo perchè giudico il vostro paese il più pericoloso per la sopravvivenza del pianeta. Sia per la sua oggettiva incomparabile potenza militare sia per la cultura predatoria che da sempre lo caratterizza.
    Con voi si può essere solo succubi, schiavi o nemici in attesa di esser annientati. Voi non conoscete altre alternative. Il vivi e lascia vivere per voi semplicemente non esiste. Lo mostra chiaramente tutta la vostra storia. Per questa vostra visione del mondo parlavo del vostro paese come di un paese fondamentalmente religioso, integralista religioso, per la precisione.
    Ma naturalmente i miei sono giudizi offensivi e sprezzanti, ouhhyeaaahhh. U.

  23. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Anita,
    perfino i cavalli cambiano parere, solo i sassi non lo fanno mai. Pur se con il tono di una malevolenza lei mi ha fatto un grosso complimento.
    Comunque io non ho cambiato il mio parere sul sistema argomentativo della Silvy, è cambiato il mio sistema relazionale con lei perchè il fatto di conoscerla di persona ha cambiato le cose.
    Per il resto io penso, ora come allora, che Silvy spesso personalizzi troppo le discussioni ed in questi casi abbia una visione troppo viscerale.
    Ma la giudico anche una testimone acuta ed attendibile di molti fenomeni.
    Invece non ho cambiato il mio parere nei suoi confronti e neppure nei confronti di Popeye: ripetete tesi non vostre senza metterci nulla di vostro.
    Mi spiego meglio: Controcorrente era di sinistra ma la sua visione era personale, filtrata da esperienze e conoscenze personali; CC non ripeteva le tesi canoniche ma aveva una sua individuale visione del mondo. La stessa cosa vale per me, o per Peter. Lei e Popeye siete intercambiabili: quel che dice uno dice anche l’altro ed ambedue ripetete come dischi rotti le tesi dei Tea Party..
    Rimango in attesa di sapere cosa avrei scritto di offensivo e di sprezzante e cosa avrebbe scritto lei.
    Un saluto, con immutata stima almeno per certe cose Uroburo

  24. sylvi
    sylvi says:

    Obama, in un discorso all’Aia, pare ( dico pare perchè le traduzioni devono essere sempre controllate) abbia definito la Russia “una Potenza regionale”.

    Fosse vero, lo definirei un arrogante, prepotente e presuntuoso e insolente.
    Questi modi sono inaccettabili da qualsiasi persona o Stato che abbia a cuore rapporti civili e propositi pacifici fra Stati.
    Obama si dimostra un provocatore che cerca la lite!

    Che piccolo uomo!!!

    Sylvi

  25. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Si’ cara Sylvi,
    l’ho sentito questa mattina, lo disse alla domanda se avesse riesaminato l’affermazione del ex candidato presidenziale repubblicano Mitt Romney che la Russia è “numero uno nemico geopolitico dell’America,–” Obama ha definito la Russia una “potenza regionale che sta minacciando alcuni dei suoi immediati vicini -. Non per forza, ma di debolezza”–

    Obama: Russia Is ‘A Regional Power,’ Not Top Geopolitical Foe – NBC News

    http://www.nbcnews.com/storyline/ukraine-crisis/obama-russia-regional-power-not-top-geopolitical-foe-n61601

    Tu puoi criticare Obama su questo forum…io no, salta sempre fuori la mia ombra… Per questo sto zitta il piu’ delle volte.

    Ciao, buonanotte,
    Anita

  26. Popeye
    Popeye says:

    Il tono rabbioso se lo immagina come si immagina tutto sull’Usa. Ma almeno ammetti che non ti importa che la Russia e’ un stato mafioso, corrotto, o che invadesse tutti i paesi europei, asiatici, africani, e americani. Tutto va bene, brindiamo con vodka. A men sembra una posizione illogica e pazzesca.

  27. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    X Sylvi.
    Strano, i due che abitano dall’altra parte della luna fanno a gara
    per dirci quanto Obama sia un cacasotto.
    Comunque sia, Obama o non Obama, è la loro perniciosa arroganza che li rende insopportabili laddove mettono piede.
    Un esempio recente:
    A un paio di chilometri dalla meravigliosa Valle dei Templi di Agrigento e dalla riserva naturale di Punta Bianca, da Porto Empedocle, dal fiume Naro e altri Comuni limitrofi, i militari yuessei potranno esercitarsi al tiro, sparare e operare in via esclusiva tutti i giorni. Durante le esercitazioni vengono espressamente vietate la navigazione, la pesca, l’ancoraggio e qualsiasi altra attività marittima nella zona di mare e nel tratto di costa antistante il poligono, nonché il transito di persone e veicoli di qualsiasi genere nelle spiagge circostanti. Insomma, un Paradiso naturalistico e culturale assoggettato alla servitù militare US.

    Ma lo scandalo gigantesco è la legge, n. 898 del 24 dicembre 1976, che glielo consente. Stessa cosa, per altre ragioni, a Sigonella, spaccano strade con i loro mezzi pesanti, mentre è la Regione a doverle riparare. Altro scandalo.
    Schiamazzi e risse quando sono in libera uscita pompati di birra e chissà cosa d’altro e nessun agente italiano può prenderli per il bavero e sbatterli dentro a pane e acqua.
    Ecco la ragione, tra le tante, perchè quando passo di lì gli piscio davanti icancelli della loro base. Rischio, ogni volta, ma il gioco vale la candela e provo una soddisfazione tale paragonabile ad un orgasmo.
    Eggià.

    C.G.

  28. Anita
    Anita says:

    x Uroburo

    Quote:
    “Invece non ho cambiato il mio parere nei suoi confronti e neppure nei confronti di Popeye: ripetete tesi non vostre senza metterci nulla di vostro.”

    Se lo dice lei…
    Allora cosa direbbe della mia mailbox personale sulla quale ricevo circa 125 messaggi giornalieri…la maggioranza da amici e famigliari…discutiamo eventi politici, nazionali e internazionali, inclusi cartoons e barzellette…siamo tutti in sintonia.
    Facciamo concorrenza al forum in numero di partecipanti…prendiamo notizie e opinioni da molte fonti e siamo ben informati.
    =============

    Cosa si crede che siano i “Tea Parties”?
    Hanno degli ottimi candidati, alcuni troppo giovani.

    I dimostranti del Tea Party riempiono il West Lawn del Campidoglio e il National Mall il 12 settembre 2009.

    Il Tea Party è un movimento politico schierato a difesa del libero mercato e su posizioni conservatrici/libertarie, emerso negli USA nel 2009 attraverso una serie di proteste locali coordinate poi a livello nazionale.
    Viene comunemente classificato nell’area del cosiddetto populismo di destra.

    Il movimento è sorto coagulando le proteste popolari di quanti hanno deciso di reagire dinanzi a diverse decisioni (salvataggi di banche, statalizzazioni, ecc.) assunte a livello federale durante la presidenza di George W. Bush e, in seguito, di Barack Obama: la legge di stabilizzazione economica di emergenza del 2008, la legge di recupero e reinvestimento del 2009 e una serie di proposte di riforma sanitaria.

    Il nome Tea Party deriva dalla sigla “Taxed Enough Already” (già abbastanza tassati), e dal Boston Tea Party, la protesta del 1773 da parte dei coloni del Nord America contro le tasse inglesi.
    etc….
    Da Wikipedia (non sarei riuscita a spiegarlo in Italiano)
    ===

    Un movimento pacifico che ha prodotto diversi governatori, senatori, congressmen, e…candidati presidenziali.

    Buonanotte,
    Anita

  29. Popeye
    Popeye says:

    x CG
    Paragonavo la civiltà della Russia con quella della Cina. Ti serve un corso in brokkolino. Oggi ho iniziato a bere vodka in attesa di una invasione della potenza regionale russa.
    Finalmente oggi Obama ha detto la verità: la Russia è una potenza regionale e che ha reagito nella Ucraina perché sa di essere debole.
    Amen.

  30. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Tre anni fa, il Tea Party era un gruppo di qualche centinaio di pensionati diabetici inkazzati coi neri e i gay perché li facevano sentire vecchi. Ora hanno 62 seggi al Congresso.
    Scherzi a parte Il Tea Party è finanziato generosamente dai multimiliardari fratelli Koch (i ricchi sono sempre molto felici di finanziare un movimento anti-stato: senza stato possono fare più agevolmente i propri comodi).

    Sarah Palin, per esempio:
    una fondamentalista bacchettona, omofoba, amante delle armi automatiche e credente nella necessità dell’Armageddon per il ritorno del Cristo ( l’Armageddon prevede lo sterminio degli Ebrei non convertiti)
    La stronza si dice sionista perché senza un Israele aggressivo non ci può essere l’Armageddon, ovvero il Secondo Olocausto.

    E vabbè…

    C.G.

  31. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Scusa Poppy, non avevo capito il senso del tuo post.
    Davvero, ho bisogno di un corso accellerato in brokkolino.
    Ne parlo già tre (di lingue) ma temo che apprenderne una quarta mi possa mandare in confusione.
    Sai com’è, l’età avanza.

    C.G.

  32. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    I Tea Parties non sono un partito, sono un movimento di protesta.
    Solo nel nostro piccolo stato, ‘democratico’, al primo raduno hanno partecipato migliaia di persone, famiglie, donne, bambini, giovani e vecchi .
    Lei discrimina contro i vecchi…????

    Lei pensi ai ridicoli politici Italiani, quelli si’ che sono STROxZI e pagliacci.

    Anita

  33. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Qui le do ragione, ma non cambia una virgola su quanto sopracitato anche perchè politici italiani come un Capezzone oppure una Santadechè (non credo lei sappia chi siano, ma fa niente) non si credono padroni del mondo.

    P.S . Anche il fascismo era un movimento dentro al quale partecipavano migliaia di persone, famiglie, donne, giovani e vecchi trainati su quel carro da chi lo guidava e predicava l’odio, l’intolleranza e il disprezzo per il diverso e le diversità.

    Eppure quei tempi li ha vissuti, dovrebbe saperlo.
    C.G.

  34. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Popeye,
    mi scusi ma lei mi fa dire cose che io non penso affatto ma che sono molto indicative di quel che pensa lei.
    Mi va bene una Russia che recuperi la sua area d’influenza nel territorio ex-sovietico, nulla più. Poi la Russia farà i suoi interessi nel resto del mondo come tutte le altre potenze, nessuna esclusa.
    Ribadisco che quel che mi piacerebbe (e che per ora è solo un sogno) sarebbe un equilibrio di cinque-sei-sette potenze: USA, Russia, Cina, Giappone, Europa (finalmente unita), India e Brasile. Tutte libere ed autonome, in grado di resistere alle minaccia di chiunque altro (quindi tutte dotate di un adeguato armamento atomico), in grado di stabilire rapporti di mutua alleanza per mantenere l’equilibrio ed evitare pericolosi avventurismo (come i vostri in questi ultimi quindici anni, per intenderci).
    Come vede quel che penso io e molto diverso da quel che lei mi fa dire e dimostra che lei (ed anche Anita, a mio modesto modo di vedere) procedete su una strada senza guardarvi intorno, come se aveste ancora il paraocchi dell’anticomunismo (anche se non esiste più). Il mondo è cambiato ma voi no, non fate altro che ripetere formulette vecchie di decenni. Siete rimasti al tempo della guerra di Corea e del maccartismo.
    Comunque un cordiale saluto perchè pur non condividendo le vostre idee non ho nulla di personale contro di voi (la stessa cosa penso di Rodolfo, tanto per essere chiari) U.

  35. Uroburo
    Uroburo says:

    PS. Io trovo che i Tea Party sono un movimento di estrema destra. In Italia lo si definirebbe un movimento reazionario, proprio come il maccartismo, che rappresenta il ventre profondo di una certa America.
    A mio modo di vedere ora minoritario e che Obama non ha il coraggio di affrontare a muso duro. Se lo facesse vincerebbe. U.

  36. Caino
    Caino says:

    Egr sig Uroburo,

    è mia impressione che sia giunto il momento di occuparci di cose più gradevoli al nostro piacere personale , poiché ormai ,per quel poco che mi è dato di conoscere sulla questione “Ucraina” si sia detto tutto quel che vi era da dire e sulle conseguenze, oltre mi pare che la discussione diventi “stucchevole”.
    Compreso pure una discussione (mi scuserà Anita, su vecchi o nuovi presunti maccartisti, mi sembra che La stessa con il suo post,ne dia una interpretazione in negativo(dei vecchi) il che è già molto, a mio modesto avviso.
    Quel che deve accadere accadrà!

    Mi sembra interessante il suo 208 con una sintesi in 5 punti.
    Quando Marx ed Engels scrivevano, avevano in mente soprattutto un metodo di interpretazione del mondo ovvero delle “cose” che ci accadono intorno, che fosse scevro dalle interpretazioni che fino ad allora venivano fornite sia in generale che in particolare.
    Ovvero di quelle che ai loro occhi erano delle vere e proprie “mistificazioni” della realtà ,cercando di spiegarLa invece con quella che ai loro occhi,anche alla luce dello sviluppo delle Scienze naturali della seconda metà dell’800, in tutti i campi dello scibile venivano continuamente proposte.
    Ovviamente essi non distinguevano tra quelle in buona fede e quelle in cattiva fede.In campo scientifico infatti nessuno si sognerebbe di affermare che Tolomeo fosse in cattiva fede.
    In questo senso, due testi di Engels, uno conosciutissimo : L’Antiduhring e un’altro sulle scienze naturali, Poco conosciuto(non fu mai finito),sono esemplificativi, più di una lettura del Capitale.
    In questo senso nacquero sia il materialismo dialettico che quello storico, formulazioni che tentarono di inquadrare sia l’economia,che la politica, separandole dal mondo delle fate ,delle religioni,degli assoluti sia laici che religiosi, per scavare più nel profondo.
    In questo senso il loro metodo è ancor oggi un metodo potentissimo è ancora valido di interpretazione di quanto ci accade intorno, poiché ci dà ragione di certe cose,che diversamente sono affidate all’anima.
    In questo senso ancora , fatta salvo il metodo e l’analisi che ne deriva,entrambi non pensarono mai di creare una Nuova Dottrina,bloccata per sempre.
    Se lo avessero fatto avrebbero smentito loro stessi, smentendo il metodo dialettico da loro riproposto.
    I dottrinari e i revisionisti dei dottrinari e i revisionisti dei revisionisti,vennero dopo ..fondando una sequela ininterrotta di vari -ismi_ che si scomunicavano a vicenda.
    Quelli più pericolosi dal punto di vista esclusivamente di dottrina è chi affermava partendo da entrambi(M ed E) di creare nuovi modelli di interpretazione.
    No, il metodo di base a mio avviso è ancora valido,poiché noi siamo ancora in pieno sviluppo del mondo capitalista che sta diventando per la prima volta globale e finanziario ,con le relative contraddizioni sempre più macroscopiche ed evidenti.
    Molta gente ha l’abitudine di buttare via il bambino con l’acqua sporca ,soprattutto quelli che all’epoca venivano chiamati opportunisti,che è bene precisare non era un termine assolutamente spregiativo , come sovente si è portati a credere.

    Caino

  37. sylvi
    sylvi says:

    x Uroburo e per tutti gli interessati.

    L’agriturismo di cui parlo io si chiama:
    El Pendola – Azienda agrituristica
    FUMARE ( Vr)
    Valpolicella – Italia.

    Mia figlia ha prenotato ora per il 25 aprile.
    Le stanze non sono molte, e so che i prezzi sono abbordabili anche mettendosi d’accordo.
    So per certo che il trattamento è familiare ma ottimo.
    Se dobbiamo decidere dobbiamo farlo al più presto.

    Sylvi

  38. Peter
    Peter says:

    Se mai ci fosse bisogno di dirlo, per me proprio non se ne parla, neanche volendo,
    Stiamo parlando del weekend dopo Pasqua, per me e’ gia tantissimo avere il lungo weekend pasquale libero quest’ anno.
    Ed il 25 aprile e’ festa solo da voi…
    Quindi ‘pontificate’ a piacimento, in tutti i sensi, e buon divertimento a tutti coloro che andranno a Valpolicella.

    Peter
    Ps
    Non e’ il mio rosso preferito, comunque, anche se mi dicono che Amarone non e’ male

  39. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Cerutti idem.
    Devo cambiare mestiere e mettermi a fare il pensionato a tutti gli effetti.

    C.G.

  40. Anita
    Anita says:

    x C.G. #234

    “P.S . Anche il fascismo era un movimento dentro al quale partecipavano migliaia di persone, famiglie, donne, giovani e vecchi trainati su quel carro da chi lo guidava e predicava l’odio, l’intolleranza e il disprezzo per il diverso e le diversità.

    Eppure quei tempi li ha vissuti, dovrebbe saperlo.
    C.G.”

    ===============================

    Veramente io ho vissuto gli anni d’ORO del fascismo, l’Italia aveva colonie in Etiopia, Somalia, Abissinia, Eritrea, Albania, Libia…e forse oltre. (dove ci avevano ricevuti a braccia aperte…)
    Vittorio Emanuele III era Imperatore, al cinema i telegiornali inneggiavano le glorie di Mussolini….

    Benche’ io abbia fatto le elementari in una scuola femminile cattolica, cantavamo le canzoni fasciste dell’epoca e, ogni anno la nostra gioia era il nuovo medaglione con l’effige del duce che appuntavamo sul nostro grembiule bianco col nastro celeste, il colore della Madonna.
    Non vedevamo l’ora di passare alle superiori per poter diventare “Piccole Italiane”.

    Mussolini disse: Italiani volete la guerra? Un gran Siiiiiii, rimbombo’ in tutta la nazione.

    Le donne diedero la loro fede d’oro in ricambio di una di acciaio, ho ancora quella di mia mamma: (Oro per la Patria)

    Dopo di che i miei si separarono ed io divenni un educanda in un collegio femminile nel lombardo.
    Fuori dall’andamento della nazione, ma sempre cantando gli inni fascisti dell’epoca.
    Le scuole erano parificate.

    Questa e’ una buona parte del fascismo che ho vissuto io.
    Per noi bambini Mussolini era un Dio.

    Contento?

    Anita

  41. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Appunto, dopati un pò tutti dalla propaganda a quei tempi fascista.
    Noto con rammarico che lei è rimasta lì.
    Io invece, pensi un pò, sono nato figlio di due che combatterono quella gentaglia fucile alla mano sui monti sibillini marchigiani.
    Nacqui quando l’aria era stata ripulita da quel pattume ideologico in camicietta nera.
    Sono cresciuto al contrario di lei a pane, pesce e Bandiera Rossa e ne vado fiero.

    C.G.

  42. Caino
    Caino says:

    X Anita

    Guardi che ho appena parlato con il Principale,mi assicura che Benito ha un posto con Pio XII in un angoletto dedicato e giocano a scopone scientifico tutto il giorno,il TEA viene servito dalle brave suorine dell’epoca sua,tutte con il medaglione azzurro appeso al collo,mentre un coro di angioletti etiopi canta canzoni paradisiache !
    Amen
    Può star tranquilla per il suo futuro molto lontano,un posto al sole per lei è garantito !Se vuole potrà servire i pasticcini insieme al tea !

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