Di Umberto Ambrosoli ce n’è uno: che a differenza di altri ha rifiutato l’uso politico elettorale dei familiari delle vittime del terrorismo e delle mafie

L’avvocato Umberto Ambrosoli ha dunque rifiutato l’offerta fattagli dal PD di candidarsi come presidente della Regione Lombardia. Un gesto inaspettato e assai diverso dall’usuale accettare candidature elettorali da parte dei figli e delle vedove di eroi civili o di vittime della mafia o del terrorismo. Una buona occasione, quindi, per affrontare un tema spinoso, sul quale sovrabbondano la retorica e l’interesse peloso dei politici.

Umberto Ambrosoli è figlio di Giorgio Ambrosoli, avvocato milanese fatto uccidere il 12 luglio 1979  dal banchiere mafioso Michele Sindona perché in qualità di curatore fallimentare della sua Banca Privata Italiana non aveva voluto piegarsi, nonostante le pressioni di politici a quel tempo potenti come Giulio Andreotti, alle pretese di salvarla a tutti i costi  occultandone le gravissime magagne. La città di Milano a ricordo di questo eroe civile ha intitolato al suo nome una piazza. Il figlio ha seguito le orme del padre diventando avvocato anche lui, ma ha preferito andare a vivere lontano da Milano, nelle Marche. Ed ha sempre evitato di usare la figura paterna per farsi pubblicità o trarre vantaggi di qualunque tipo. L’anno scorso – in qualità di consulente editoriale della casa editrice Baldini Castoldi Dalai – gli proposi di scrivere un libro sulla figura di suo padre e della sua vita da bambino con lui, ma rifiutò e mi propose invece di scrivere un libro sui problemi della sua professione e più in generale della giustizia in Italia oggi. Proposta purtroppo non andata in porto per disinteresse dell’editore.

Ben diverso, come è noto, il comportamento di Nando Dalla Chiesa, figlio dell’ex generale e vicecomandante dei carabinieri nonché prefetto di Palermo Carlo Alberto Della Chiesa,  massacrato il 3 settembre 1982 dalla mafia in Sicilia assieme alla sua giovane moglie Emanuela Setti Carraro e all’agente di scorta Domenico Russo. Il 2 dicembre di tre anni dopo Dalla Chiesa figlio fonda a Milano il movimento della Società civile, con l’illusione fallimentare che la società civile fosse migliore dei propri politici, ma utile gradino per approdare in parlamento prima alla Camera per la Rete di Leoluca Orlando, poi con  la Federazione dei Verdi, infine al Senato con la lista de L’Asinello nel collegio Genova Bargagli. Vano nel 1993 il tentativo di diventare sindaco di Milano e nel 1999 di diventare deputato europeo per il Sole che ride. Il personalismo, i condizionamenti della figura paterna e la mancanza di lungimiranza politica sono evidenziate, tra l’altro, dal fatto che il 23 ottobre 1988 per inimicizia verso il senatore a vita ed ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, ritenuto senza prove corresponsabile politico della fine del padre, Nando Dalla Chiesa ha negato la fiducia al governo D’Alema che l’aveva chiesta alla Camera.

Dopo Nando Dalla Chiesa è stato il turno di Carol Jene Beebe, vedova di Ezio Tarantelli, economista ucciso dalle Brigate Rosse nel 1985, e di Rita Borsellino, sorella del magistrato Paolo Borsellino massacrato con un’autobomba a Palerno il 19 luglio 1992. Seguendo la strategia veltroniana di utilizzare in chiave politico elettorale la popolarità dei familiari delle vittime della mafia e del terrorismo, la vedova Tarantelli viene candidata ed eletta nel 1987 al parlamento come indipendente del Partito Comunista Italiano, mentre la storia della sorella Borsellino è più complessa. Nonostante suo fratello Paolo fosse un simpatizzante del neofascista Movimento Sociale Italiano (MSI), i partiti di centrosinistra l’hanno candidata nel  2006 all’elezione del governatore della regione, la Sinistra Arcobaleno l’ha candidata nel 2008 al parlamento e il PD l’ha fatta eleggere al parlamento europeo nel 2009. La carriera politica di fatto si è conclusa il 4 marzo 2012 quando  Rita Borsellino ha perso le primarie del centrosinistra per la scelta del sindaco di Palermo.

Nella lista di parlamentari di sinistra cooptati per vedovanza troviamo altri due nomi: Rosa Maria, vedova di Nicola Calipari, il funzionario del Sismi ucciso da militari Usa mentre di notte  a Bagdad stava portando in auto all’aeroporto la giornalista Giuliana Sgrena, fresca reduce da un sequestro a scopo di riscatto; Olga, vedova di Massimo D’Antona, giurista ucciso dalle cosiddette nuove BR perché studiava la riforma del mercato del lavoro in Italia.

Se a Milano Ambrosoli figlio pochi giorni fa ha declinato l’offerta del PD a candidarsi per la presidenza della Regione Lombardia, alle amministrative del 2009 ha invece accettato di entrare in politica con la lista civica di Filippo Penati, che tentava senza successo di restare presidente della Provincia di Milano, la giovane Benedetta Tobagi, figlia del giornalista del Corriere della Sera Walter Tobagi ucciso il 28 maggio 1980 dai terroristi della Brigata XXVIII marzo. Dopo una breve esperienza come consigliere provinciale,  Tobagi figlia, buoni studi e  solida formazione,  è stata nominata “in quota PD” addirittura nel consiglio d’amministrazione della Rai, su designazione di Pierluigi Bersani. Eppure non aveva certo l’esperienza per esempio di un’altra figlia di vittima del terrorismo rosso, la padovana Silvia Giralucci, giornalista della sede Rai di Venezia e figlia di Graziano Giralucci, ucciso a meno di 30 anni a Padova da una commando di Prima Linea nella sede del Movimento Sociale Italiano. E proprio perché il padre era un militante dell’MSI Silvia ha avuto, al contrario della figlia di Tobagi, un’infanzia e un’adolescenza assolutamente priva di solidarietà istituzionali di qualunque tipo e povera anche di solidarietà umana dei conoscenti e dei padovani in genere. Il suo ingresso nel  giornalismo e alla Rai di Venezia se l’è sudato tutto e nessuno le ha regalato nulla, tanto meno le ha offerto candidature di un qualche tipo.

A suscitare più di una perplessità sulla strategia di cooptazione dei “parenti di” da parte dei partiti più o meno di sinistra non è certo solo il diverso trattamento tra la figlia di Tobagi e quella di Giralucci, ma anche lo scarso apporto politico reale, in fatto di idee e programmi, recato in dote dai prescelti. Si è però tentati di passare dalla perplessità allo sdegno se si osserva che alle migliaia di vedove, orfani, fratelli e sorelle degli oltre 1.100  caduti sul lavoro ogni anno – anche questi eroi civili, ma di nessun peso chiacchiere a parte – non solo non vengono offerte candidature politiche o poltrone in consigli d’amministrazione, ma neppure il dovuto conforto reale e concreto né facilitazioni di sorta da parte delle istituzioni. Tutti costoro devono anzi vedersela da soli con le improvvise difficoltà della vita: a partire da pensioni spesso da fame.

Infine: ai congiunti delle vittime del terrorismo e della grande criminalità organizzata lo Stato elargisce a mo’ di risarcimento fino a 200.000 euro ( http://www.vittimeterrorismo.it/legis/STRALCIO_ALTRE_LEGGI.pdf ). Perché invece per i congiunti di chi viene ucciso dal lavoro per l’incuria del padronato non è previsto nulla di simile? Perché  questi congiunti, oltre a non essere mai candidati a nulla, devono vedersela da soli col datore di lavoro in lunghi, estenuanti e non gratuiti processi civili?

Evidentemente ci sono anche in questo campo figli di un Dio minore. E figli di nessuno.

235 commenti
Commenti più recenti »
  1. alessandro
    alessandro says:

    per gino:
    mi dispiace assai del suo incidente:rimettiti presto in forma:la silvy ti vuole conoscere.ciao

  2. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Grazie anche a lei , Alessandro.
    Al momento sono un pò “terremotato”, ma passerà.
    Succede quando a una certa età ci si mette in testa di voler fare il Balottelli della domenica, senza pensare minimamente su quanto siamo diventati fragili, perlomeno di ossa.

    Anche io avrei voluto volentieri conoscere Sylvi e suo marito ma sarà per un’altra volta.
    Un saluto.

    C.G.

  3. Uroburo
    Uroburo says:

    Appproposito!!!
    Caro Alessandro,
    e lei quando mette in cantiere una gita in Lombardia, che non è poi lontanissima da dove sta lei (o almeno così credo)?
    A molti di noi farebbe un gran piacere conoscerla e far due chiacchiere.
    Un saluto U.

  4. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x CG

    La mia mogliera s’è incazzata come una vipera quando ha saputo che avresti portato vagonate di cioccolato sguissero e che invece si resta a bocca asciutta. Ora pretende che io la porti in Sguissera e che riempia il bagagliaio e i posti liberi in auto con stecche e stecche di cioccolato. Anzi, vuole anche montare il portabagagli sul tettuccio e affittarne uno con le ruote da attaccare come rimorchio all’auto. Alla frontiera mi arresteranno per contrabbando.
    Mah.
    pino

  5. sylvi
    sylvi says:

    Scriversi per anni; fidarsi solo del “letto fra le righe”, ci si fa un’idea proprio virtuale di chi c’è dietro quelle parole, quelle idee e anche, come no, quegli …a volte insulti, più spesso “provocazioni” per animare il blog.
    Il corpo, la faccia , anche vista in fotografia, del blogghista restano nell’ombra, nell’immaginario…così come si immaginano i luoghi che ci si appresta a visitare …che poi si rivelano diversi, ma non sconosciuti…anzi pare che siano un compendio fra ciò che è e ciò che avevi immaginato.
    Anche quando prendi atto di eventuali errori di valutazione!
    E’ il bello della comunicazione virtuale.

    Quando sono andata in Piemonte, nel Canavese, conoscere CC e MT non mi ha dato delusioni; potrei dire che il loro corpo , la loro faccia corrispondeva all’idea che mi ero fatta “nel e del loro pensiero”.
    Ma passare un paio d’ore a tavola con CC ci ha permesso di andare oltre il muro virtuale…instaurare un tipo di conoscenza più ravvicinato…anche percepire una “comunione di tecnici amorosi sensi” fra CC e mio marito!!!
    Il pistolotto per dire che sono felicissima di confrontarmi con Uroburo, altrochè!!!.. ho molte curiosità da soddisfare con Pino, più geografiche che politicamente professionali, …insomma mi dispiace che C.G. resti un paio di baffi che ho sempre avvicinato al mio carissimo bidello di scuola…quello della mia giovinezza!

    Sarà per la prossima volta…magari in Friuli!

    Sylvi

  6. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino,

    non ricordo dove, anche se di pochi giorni fa, ho ascoltato una intervista di Umberto Ambrosoli.
    Mi aveva colpito il suo ragionamento: lui non rifiutava la candidatura a Presidente della Regione Lombardia del PD.
    Lui ritiene che innanzitutto ci sia bisogno di approntare un progetto di governo,e questo progetto poi, solo poi, debba essere presentato ai politici che lo accolgano o meno.
    Prima il progetto…poi i partiti!
    Aggiunse infatti che avrebbe trovato la sfida molto interessante e molto stimolante, e che non escludeva , in futuro, un suo impegno, qualora ci fosse stato il tempo per approntare il progetto che lui ritiene propedeutico…alla politica.
    Le parole non saranno esatte, ma il concetto era quello.
    Degno figlio di cotanto padre che sapeva dire : sì,sì–no,no!

    saluti

    Sylvi

  7. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Appunto, non s’è prestato a essere usato come icona di vittima. Se PRIMA non c’è un programma (basato su analisi della realtà produttiva e sociale), è chiaro che si tratta solo di utilizzo strumentale, aderire al quale è solo opportunismo. Ma Umberto Ambrosoli non è stato al gioco.
    A dopodomani.
    pino

  8. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    David Grossman o Dell’Esibizionismo Pubblicitario?

    Sono rimasto sbalordito nel vedere ieri sera la molto retorica e ipocrita intervista a David Grossman a Che tempo che fa. È riuscito a parlare del suo nuovo libro dedicato alla morte del figlio durante l’ultima invasione israeliana del Libano senza mai profferire neppure una parola sulla causa di tale morte, e cioè la condizione palestinese e la prepotenza colonialista di Israele. Tanto piangersi addosso ed esibire la prpria sofferenza e dolore senza MAI neppure una arola sul dolore e la sofferenza di adri, madri, figli, fratelli e sorelle delle migliaia di morti palestinesi uccisi dagli israeliani, spesso in orribili mattanze come quelle di Sabra, Chatila, Canaan, Gaza, ecc. Grossman ha dimostrato di che pasta sono fatti certi intellettuali israelani che passano per essere i migliori e la coscienza critica del loro Paese.
    Spettacolo di una volgarità sconcertante, con il solito pavido chierichetto Fazio che ha accuratamente evitato domande fuori dal blabablà autocommiseratorio e sulla condizione palestinese. Fazio ieri sera è stato l’emblema dell’ipocrisia, retorica pelosa e mascalzonaggine dell’Europa sui problemi da essa stessa creati. Il primo ministro Monti e il suo ministro degli Esteri sono andati a genuflettersi davanti a Netanyahu dichiarando che l’Italia come deciso dal governo Berlusconi resta l’alleato più fedele di Israele, perciò il chierichetto sorridente Fazio, lo stuoino in diretta di Uòlter, si è subito allineato al vento che tira. L’opportunismo e l’ipocrisia italiota sono un’arte, che “l’informazione” (?) e la tv “de sinistra” sanno elevare come nessuno a vergogna nazionale.
    pino nicotri

  9. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Questione di pagnotta, Pino!
    Era, è e sarà sempre la dritta per certi addetti all’informazione.
    Guarda Giuliano Ferrara, per esempio, meglio noto come “Franza o Spagna, basta che se magna”.

    C.G.

  10. Marta x Pino
    Marta x Pino says:

    ahahah… la sguissera dove si trova? Quelli di sicuro non hanno cioccolata buona come la nostra. Mi sa che han rubato il “brevetto”ihih..
    Ciao Pino con la pausa caffè son caduta proprio sul tuo azzurrino messaggio, ti perdono la storpiatura perchè ti voglio bene!!!
    Pero’ Uro, che è quasi di casa da noi, potrebbe fartene dono di qualche chilo….un abbraccio
    un saluto a tutti e buona guarigione a Gino, cosa gli è successo?

  11. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Marta

    Ciao, Marta, che piacere! Come stai? Tutto bene? Perché non vieni a Casteldelmonte?
    La “Sguissera”, con la e che si pronuncia quasi a, è il modo dialettal familiare di indicare scherzosamente la Svizzera. Il termine lo usava la mia prima moglie, vivacissima e intelligente ragazza di Dolo, entroterra “venesiàn”. Per questo il termine m’è rimasto simpaticamente nel cuore.
    Un bacione cioccolatoso.
    pino

  12. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    È successo che giocando una partita indoor a calcetto tra “scapoli e ammogliati” (sob!) un’energumeno di almeno 120 kg che ha scambiato una partitella di piacere con un torneo di Kung-Fu mi è saltato su un piede e mi ha fatto cadere a terra di peso.
    Lesione composta al perone destro, prognosi 30 giorni.

    Qui in casa è un via-vai di gente che si occupa di me, che mi fa visita. Un pò ci marcio, faccio lo sciancato, mi faccio commiserare anche se in verità fa un male della madonna.
    Uelà! Dopo una vita passata a pensare agli altri, su tanta premura nei miei riguardi, sotto sotto godo come un riccio.
    Grüezi e bentornata sul blog!

    C.G.

  13. controcorrente
    controcorrente says:

    Ohhh… porca vacca(come diceva quel tale)..apro il Blog e scopro che il Gino non viene !!
    Rimettiti presto caro Gino..anzi non ho dubbi sul fatto !

    Per gli altri comunque ripasso al programma di Giovedì e Venerdì..
    Appuntamento sul piazzale dell’ ospedale alle 11,00-11,30 ..si va a mangiare in Agriturismo, che purtroppo non è quello dell’altra volta(chiuso per riposo ).ma non dispero che questo sia all’altezza, anzi mi hanno detto bene per i piatti piemontesi agnolotti fatti in casa , arrosto, supa dei mort ect,ect

    Dopodichè ,Uro vien da me…Pino in albergo, cena da me ,stavo pensando ad un bollito misto,e magari ad una minestra con latte e castagne,poi se trovo castagne buone oggi,anche le caldarroste…!!
    A pranzo Venerdì, le polente con funghi et coniglio al Sivè …ect,ect

    altro si vedrà sul posto !

    AHHHH avviso ai naviganti , portarsi indumento pesante tipo giacca a vento..oggi c’è il sole , ma un vento gelido….!!La neve come sapete è caduta “bassa” e le Graie sono imbiancate !

    cc

    Vado al recupero del San Daniele ,il parroco “disperato” , pensava ad un altro ,lo ha conservato !
    Se esistono altri imprevisti..comunicate, comunicate, comunicate !!

  14. controcorrente
    controcorrente says:

    Gnente, avevo organizzato un Autobus,che doveva venire nella serata, ma ha avuto un incidente meccanico nei balcani !

    cc

  15. controcorrente
    controcorrente says:

    Dunque, se ho capito bene , l’uragano Grillo si è abbattuto sulla Siculia…
    E’ un classico caso di Voto interclassita…conteremo I benefit…alla fine …come disse il gattopardo !

    cc

  16. sylvi
    sylvi says:

    x CC

    Tradotto in gradi c° quanto freddo fa? Qui ieri sera alle 19.00 erano 4°.
    Stamattina, con un sole freddo e limpido, dalle colline moreniche si ammiravano le Prealpi ancora verdeggianti e , subito a ridosso le cime delle Carniche e Giulie ammantate di bianco splendore..
    Non sono montagne maestose come le tue, ma ci circondano rassicuranti come le braccia di una madre.
    Per domani invece pare che faremo il viaggio sotto l’acqua; meglio, così mio marito toglierà il piede pesante dall’acceleratore, ed eviteremo le solite baruffe di viaggio, quando lui si sente Alonso!

    Dovresti chiedere scusa al Servitore di Dio, per le maldicenze… e andarti a confessare!

    Sylvi

  17. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Vi è una Sicilia «babba», cioè mite, fino a sembrare stupida; una Sicilia «sperta», cioè furba. Vi è una Sicilia pigra, una frenetica… Tante Sicilie, perché? Soffre, la Sicilia, di un eccesso d’identità, né so se sia un bene o sia un male.

    Gesualdo Bufalino

  18. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    spero che tutto vada bene!
    O almeno benino, visti i disastri di NY.
    un abbraccio
    Sylvi

  19. Sandro Natan Di Castro: Come sostenere Israele
    Sandro Natan Di Castro: Come sostenere Israele says:

    Al bivio: come sostenere Israele

    di Sandro Natan Di Castro

    Sostenere Israele è un atto naturale per molti ebrei, in ogni angolo del mondo, ma non obbliga ogni ebreo italiano ed ogni deputato ebreo al Parlamento italiano a condividere ciecamente ed in ogni occasione la politica dell’attuale governo israeliano.

    Sostenere Israele non indica solo manifestare giustamente contro i nemici dello Stato, le loro minacce, il loro terrorismo e la loro violenza, né soltanto realizzando la propria alià o sentendosi partecipi dell’esistenza dello Stato d’Israele tramite supporti economici, scambi turistici o sventolando la bandiera israeliana nel Giorno dell’Indipendenza.

    Sostenere Israele impegna anche a non accettare definitivamente l’occupazione e la conquista israeliana della colonia della Cisgiordania, ancora attiva dopo 44 anni dalla fine della guerra dei Sei Giorni, ed a riconoscere il diritto di ogni essere umano (in Israele ed in ogni angolo del mondo) ad insorgere con la propria voce contro la sottomissione, l’umiliazione e la discriminazione prolungata di un’intera popolazione desiderosa, non meno di Israele, di veder riconosciuta la propria indipendenza.

    Sostenere Israele impone anche di deplorare la creazione di un’ulteriore barriera fra i popoli con la costruzione di un muro simboleggiante la certezza del governo israeliano di ottenere maggiore sicurezza isolandosi e rinchiudendosi in un nuovo ghetto mediorientale. Al contrario è interesse precipuo di Israele promuovere scambi e relazioni economiche e culturali con i palestinesi, appoggiare il miglioramento del loro livello di vita e favorire fra l’altro lo studio della lingua e della cultura araba presso i vari strati della società israeliana.

    Sostenere Israele significa anche esprimere la propria indiscutibile condanna verso i coloni israeliani di varie provenienze, insediatisi in terre altrui con l’aiuto economico di vari governi ed autori di ricorrenti e spesso impunite incursioni nelle proprietà palestinesi in Cisgiordania.

    Sostenere Israele esige di richiedere non solamente all’Autorità palestinese ed a Hamas il riconoscimento dello Stato d’Israele e la completa cessazione del terrorismo in tutte le sue forme, ma anche di opporsi alle malcelate finalità del Capo del Governo israeliano intenzionato ad un accordo con i palestinesi innalzando nel medesimo tempo nuove costruzioni a Gerusalemme Est e in Cisgiordania, attuando il blocco di Gaza e ostacolando di fatto la creazione di uno Stato Palestinese, con l’aiuto di formule inaccettabili anche da quei governi occidentali che difendono i diritti di Israele.

    Sostenere Israele invita anche ad ammettere che l’ineguaglianza dei diritti (oltre ai doveri) concessi alla minoranza araba del Paese, le ricorrenti manifestazioni antigovernative di tale minoranza volte ad ottenere una maggiore integrazione sociale ed il giuramento di fedeltà alla patria ideato e formulato ultimamente solo per la minoranza non-ebraica (sulla base di reminiscenze di tipo fascista di buona memoria), mettono in pericolo ancora una volta l’esistenza stessa dello Stato democratico.

    Sostenere Israele implica anche di non schierarsi passivamente dalla parte dei partiti nazionalisti di destra e di quei rabbini (ortodossi e non) che istigano impunemente alla discriminazione razzista nei confronti dei cittadini arabi israeliani e palestinesi.

    Sostenere Israele suggerisce anche di continuare ad agire instancabilmente per il raggiungimento della separazione fra Stato e religione e di impedire fra l’altro che la popolazione ortodossa continui ad essere automaticamente esonerata da alcuni obblighi verso lo Stato richiesti a tutti i cittadini.

    Sostenere Israele si esprime anche riconoscendo ad alta voce che l’attuale contemporanea presenza attiva nel governo di partiti intransigenti di destra (laici e religiosi) costituisce un sempre più un chiaro sintomo della svolta antidemocratica e dell’involuzione etica verso cui slitta da tempo e pericolosamente la società israeliana.

    Haifa 9 Gennaio 2011

    Sandro Natan Di Castro
    di-castro@bezeqint.net

  20. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi,
    anche il nostro piccolo Stato ha subito molti danni, le zone costiere devastate.
    Pur essendo in vista del mare la nostra penisoletta e’ di solito piu’ vittima dei venti che portano gli uragani, abbiamo persa la corrente fino a poco fa’.
    Ieri sera abbiamo cenato al lume di candela…..
    La mia casa e’ tutta elettrica, devo ancora accertarmi che tutto sia in ordine.
    Grazie per il tuo interesse.

    Buon viaggio e ti raccomando di mandarmi qualche foto.

    Ti abbraccio,
    Anita

  21. Mario Lettieri* e Paolo Raimondi ** - Fed, banche, Wall Street: il trio vincente della finanza speculativa
    Mario Lettieri* e Paolo Raimondi ** - Fed, banche, Wall Street: il trio vincente della finanza speculativa says:

    Fed, banche, Wall Street: il trio vincente della finanza speculativa

    Mario Lettieri* Paolo Raimondi **

    Osservare attentamente i comportamenti economici e finanziari in atto negli Stati Uniti ci consente di comprendere la ratio di alcune decisioni e di prevedere alcuni andamenti dell’economia globale.

    Ciò non significa distogliere l’attenzione dalle serie questioni europee. Serve per non essere sopraffatti ne sorpresi da certi eventi internazionali.

    C’è anzitutto una domanda pressante. Come è possibile che i listini di borsa di Wall Street ( e anche della City) siano ritornati ai livelli dell’ottobre 2007 nonostante la crisi e la caduta delle produzioni e delle ricchezze negli ultimi 5 anni?

    Il Dow Jones Industrial Index allora era intorno ai 14.000 punti circa, oggi è di poco inferiore. Il Nasdaq, che raccoglie le corporation del settore industriale, era poco più di 2200 punti mentre oggi supera i 3.000 punti. Lo stesso vale per l’indice Standard & Poor’s 500 che si è riportato più o meno sui livelli ante crisi. Anche l’indice FTSE 100 di Londra, che nel 2007 aveva raggiunto il livello di circa 6.600 punti, oggi è risalito a 5.800 punti rispetto ai 3.600 dell’ottobre 2008.

    Nell’Europa continentale, invece, tutte le Borse, tranne quella tedesca, registrano delle perdite pesantissime.

    Il nostro indice Mib per esempio si è più che dimezzato. L’indice Dax tedesco è l’unico che ha riguadagnato quasi tutte le posizioni e potrebbe raggiungere la quota massima di 8.000 punti entro la fine dell’anno. Ciò è evidenziato dal fatto che l’industria tedesca è l’unica che ha saputo mantenere alti sia le produzioni industriali che l’export di prodotti ad alta tecnologia.

    La singolarità e la eccezionalità anglo-americana stanno nel “quantitative easing”, cioè nella decisione della Federal Reserve e della Bank of England di creare nuova massiccia liquidità da riversare nel proprio sistema bancario. Si ricordi che finora la Fed è intervenuta con oltre 4.000 miliardi di dollari.

    Con uno spregiudicato gioco di prestigio ha acquistato dalle banche titoli di stato e mortgage backed securities (mbs), derivati emessi su mutui subprime e altre ipoteche di basso valore, rimpiazzandoli con dollari “elettronici” inseriti nei bilanci delle banche come se fossero riserve extra, ma non destinabili a sostegno delle attività produttive dell’economia reale. Possono soltanto essere prestati ad altre banche bisognose di aumentare le loro riserve oppure per ottenere altri assets, altre attività patrimoniali (come obbligazioni, azioni, ecc.).

    Questa è la ragione per cui, nonostante la tanta liquidità, i canali del credito restano chiusi e anche negli Usa i settori produttivi lamentano un “credit crunch”. Così si spiega perché Wall Street sia cresciuta Infine ciò spiega anche perché una tale massa di liquidità non abbia ancora creato un effetto iperinflattivo. Infatti, l’unico vero aumento di prezzo ha riguardato i listini della borsa americana creando una nuova bolla finanziaria “artificiale”.

    Oltre agli enormi giochi speculativi con i prodotti derivati, questa bolla è anche la base principale di molti profitti riportati dalle banche.

    Tale processo ha favorito e favorisce la crescente concentrazione di ricchezza in poche mani. Ad esempio, nel 2009 i 400 cittadini americani più ricchi detenevano una ricchezza pari a 1,27 trilioni di dollari, mentre adesso ne detengono 1,7 trilioni di dollari. Secondo l’Economic Policy Institute di Washington il salario medio di un alto dirigente delle 350 maggiori corporation americane è stato pari a 10, 36 milioni di dollari nel 2009, a 12,04 milioni nel 2010 e a 12,14 milioni nel 2011. Ciò nonostante il tanto predicare contro i bonus mlionari!

    In quest’ottica va letta la decisione della Fed di acquistare dalla banche mbs e altri titoli tossici per 40 miliardi di dollari al mese e per un periodo indefinito, facendo così un grande favore al sistema bancario americano rendendolo di fatto più aggressivo sui mercati internazionali.

    Come da tempo sosteniamo l’operato della Fed non può che scaricare i propri effetti negativi sull’euro, sull’Europa e sul resto del mondo. Purtroppo in Europa si sottovaluta la portata di tali decisioni mentre, per fortuna, i paesi Brics cominciano a contestare. Da ultimo lo ha fatto il ministro delle Finanze brasiliano, Guido Mantega, che ha parlato di “guerra monetaria” e di “misure protezionistiche”. La stessa Banca Centrale della Cina denuncia il fatto che le continue iniezioni di liquidità non funzionano, a scapito dello sviluppo.

    * Sottosegretario all’Economia del governo Prodi **Economista

  22. La Striscia Rossa
    La Striscia Rossa says:

    Un fattore chiave per portare l’economia fuori dalla depressione è investire nelle infrastrutture. Purtroppo è esattamente quello che Stato e governi locali stanno tagliando.

    Paul Krugman

  23. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x CERUTTI GINO

    Un saluto dalla tavolata dove ci stiamo abboffando. Peccato non ci sei e che non ci siano Anita, Marta, Peter e Rodolfo, Alessandr e Vox.
    Un salutone mooooolto ambrettoso.
    sylvi e consorte, controcorrente, uroburo, pino e consorte.

  24. Anita
    Anita says:

    x Tutti i commensali ed anche quelli che mancano….

    Cari saluti dagli Stati Uniti.
    Vi penso….un abbraccio a tutti.

    Anita

  25. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Mannaggia la miseriaccia !!

    Se mi mandate in tempo debito un numero di cellulare qualsiasi vi chiamo!
    C.G.

  26. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    X Anita

    Grazie, Anitona! Un saluto e un abbraccio da tutti. Che rivedo domattina. Devono esserti fischiate le orecchie oggi…
    pino

  27. Uroburo
    Uroburo says:

    Proprio due belle giornate.
    Sto incominciando a studiare l’orario ferroviario ….
    Un saluto a tutti U.

  28. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Due giornate ottime, spese bene, e non solo per il buon mangiare. Con Sylvi e suo marito si può discutere ed è piacevole. CC é un anfitrione delizioso, conoscere sua moglie e il loro figlio più giovane è stata una sorpresa stupenda. Mi spiace per chi non ha potuto esserci e anche per chi non ha voluto esserci. Che però ora saluto con affetto in blocco
    ‘Notte.
    pino

  29. alessandro
    alessandro says:

    per Uroburo e Pino Nicotri;
    farebbe piacere anche a me naturalmente:magari in estate.
    un saluto a Marta(che si fa sentire ancora meno di me).

  30. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro CC,
    guarda su Wikipedia e ti rendi conto che esiste una doppia terminologia: sivè e civet. Ambedue di origine francese, sono una marinata con l’aggiunta del sangue dell’animale.
    Secondo me la dizione originale era civet, piemontesizzata in sivè.

    Ricordati di mandarmi una foto delle vostre pentole di coccio. A me ne servirebbe una (senza manico, al massimo con due prese laterali) con dimensioni di circa 25 di larghezza per 12-15 di altezza. Dimmi cosa c’è.

    Anche da parte mia un caro saluto a te e Marina ed uno veramente speciale con tantissimi auguri per Lele, proprio un ragazzo per bene.
    Ciaociao GP
    PS. Il libro che stavo leggendo è di Tony Judt: Guasto è il mondo. Ma vatti a vedere la sua biografia e bibliografia. Ho deciso di comperare i tre libri in italiano.
    PS 2. Vale anche per Pino: vai a leggerti la biografia di Judt.

  31. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Alessandro

    Più che volentieri. Sperando venga anche Marta e che CG non abbia altri incidenti. Così arriva una doppia porzione di cioccolata “sguisera”.
    Un saluto.
    pino

  32. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Uroburo

    Ho letto. Non poteva esserci testimone migliore del fallimento e del degrado del sionismo.
    Un saluto.
    pino

  33. Uroburo
    Uroburo says:

    Per Pino, Ornella e tutti
    Spero di far cosa gradita mandandovi la ricetta del Manzo alla California che avete gustato l’anno scorso a casa mia.
    Con tutti i miei commenti.
    Un caro saluto a tutti U.

    3.4. MANZO ALLA CALIFORNIA
    Si tratta di una ricetta secolare già nota all’inizio dell’Ottocento. La ricetta prende il nome da una cascina alla periferia di Lesmo vicino a Monza. Io l’ho adattata secondo mie valutazioni e secondo quel che avevo in casa. Il risultato è stato definito ottimo.
    Da notare che la ricetta originale prevedeva il latte ma che i milanesi hanno invece incominciato a cucinarla con la panna. Molto più raffinata.
    Ingredienti. Per quattro persone un chilo di manzo da brasato o di vitello da arrosto di buona qualità; burro circa 50 grammi, olio d’oliva, un litro di panna fresca, una punta di cucchiaino di polvere di noce moscata e di cannella, 3 chiodi di garofano, sale, pepe, un quarto di bicchiere di rum.
    Premesse e principi generali. Mi rendo sempre più conto che la cucina è una scelta individuale del cuoco sulla base di alcune sue idee che esporrò di seguito.
    A me non piace infarinare la carne del brasato come prescrivono quasi tutte le ricette perché mi piace il sugo liquido ed abbondante (la puccia, come si dice nel milanese). La cosa è ovviamente discutibilissima.
    La ricetta del Manzo alla California è a base di panna fresca, una sostanza particolarmente dolce. Ho quindi deciso di non fare il classico soffritto con aglio e cipolle, né di aggiungere alloro, salvia e rosmarino che sono tipici dei brasati. Per dare sapore ho deciso di usare solo spezie di sapore dolce, come si può vedere negli ingredienti.
    La ricette che avevo a disposizione prescrivono di sfumare con aceto ma a me l’idea di mescolare panna ed aceto non piaceva. Sbagliavo ma non lo sapevo ancora.
    Solo una delle mie ricette prescriveva del marsala ma io non avevo marsala in casa, però rovistando nel reparto dei liquori ho scoperto di avere del rum, ho quindi deciso di usare quello.
    Ho anche deciso di non usare del brodo ma solo della panna fresca per dare un sapore più omogeneo, dolce e morbido alla pietanza.
    Preparazione. Accendere il forno a 200° e lasciarlo scaldare. Ho messo in una pentola di ghisa l’olio e l’ho fatto scaldare sul fuoco, poi vi ho rosolato la carne per benino da tutti i lati (compreso quelli di testa) per una decina di minuti, ho salato e pepato la carne ed ho aggiunto un quarto di bicchiere di rum che ha dato un particolare aroma al tutto. Poi ho aggiunto un quarto di litro di panna a cui ho aggiunto il burro, la noce moscata, la cannella ed i 3 chiodi di garofano schiacciati. Ho fatto assorbire bene ed ho girato la carne per bene un paio di volte e poi ho aggiunto tutto il resto della panna fresca (tre quarti di litro). Ho dato bollore ed infine ho trasferito il tutto nel forno, già riscaldato [altre volte ho trasferito il tutto in una pentola di coccio turca ben riscaldata nel forno dopo averci messo un litro d’acqua bollente).
    Ho messo la temperatura a 140° e l’ho lasciato cuocere controllando ogni mezzora che la panna non si fosse consumata (in tal caso avrei aggiunto del latte caldo) e girando la carne ogni volta in modo che nessuna parte emergente diventasse secca.
    Ho lasciato cuocere la carne per quattro-cinque ore, poi ci ho fatto un taglio con un coltello ed ho constatato che era morbidissima. Ho portato in tavola senza tagliarlo a fette, altra cosa prescritta dai manuali ma che a me non piace.
    Secondo me va benissimo con del semplice riso bollito (volendo si può usare anche la polenta o delle patate bollite senza aggiunta di prezzemolo, che rovinerebbe il gusto della panna, Tuttavia secondo me il riso bollito è il meglio di ogni altro accompagnamento).
    Io ci ho bevuto del Grignolino ma altri commensali hanno bevuto del Pinot Grigio, scelta che non condivido: è un vino troppo secco. Forse sarebbe perfetto con dell’Orvieto, dell’Est Est Est, della Vernaccia di San Giminiano, ma non ne avevo in casa. Altre volte ho trovato ottimo l’accostamento con il Merlot del Ticino o dell’Alto Adige che sono vini piuttosto morbidi …
    PS. Daniela, senza conoscere la ricetta originale, mi aveva detto che secondo lei ci mancava una punta di sapore acido: un limone spremuto o qualche cucchiaio di aceto. Ho fatto una doppia prova il 1.11.11 e mi sono accorto che aveva del tutto ragione! Da allora lo cucino spremendoci il succo di un limone che aggiungo quando lo metto in forno. Vi assicuro che è squisito e che il giorno dopo è anche meglio.

  34. Uroburo
    Uroburo says:

    PER CC
    Trovato! In un vecchissimo libro di cucina francese a cavallo dell’altro secolo.
    Il civet è un umido al vino in cui si mette il sangue dell’animale. E’ tipico della selvaggina, soprattutto da pelo.
    Un saluto U.

  35. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Io stò qui a mordermi le mani..poi se leggo le ricette di quel “sadico” di Uroburo, se ci arrivassi, anche i piedi.
    E vabbè..

    C.G.

  36. sylvi
    sylvi says:

    Innanzitutto un grande GRAZIE per la squisita ospitalità a CC, a sua moglie e a quel simpaticissimo ragazzo che hanno, al quale prometto di sovvenzionare il suo “foglio” preferito ogni volta che lo trovo!!!

    L’unico neo della riunione è stato il poco tempo…passato velocissimo, per riuscire a fare tutte le chiacchere che ci sarebbe piaciuto fare!!!
    Bisognerà fare dell’INCONTRO una buona abitudine!
    E questa volta spero, anzi vi invito perentoriamente a spostarvi verso l’est estremo !

    Al ritorno in albergo, ieri sera, abbiamo trovato una raffica di chiamate di nostro figlio, infuriato perchè non avevamo con noi i telefoni.
    La caldaia di casa nostra spandeva …e l’ing. elettronico non sapeva dove mettere mano all’idraulica! Ha chiuso tutto, ma ci ha rovinato la voglia di andare in Val d’Aosta.
    Anche se poi il danno si è rivelato irrilevante.
    Ma siamo contentissimi delle due belle giornate trascorse.

    Ovviamente, caro Uroburo, noi abbiamo acquistato le tofeje.
    A occhio, ma lo sperimenterò al più presto, umidi, stracotti, ragù, fagioli in tutti i modi dovrebbero trovare la loro degna morte in tali recipienti!

    Non posso che concludere con un ARIVIODISI BIEI ( arrivederci amici) anche agli assenti.
    Sylvi e consorte

  37. sylvi
    sylvi says:

    Anch’io invio la mia ricetta, dedicata soprattutto alla moglie di Pino, alla quale l’avevo promessa.

    Lo strudel della Sylvi.

    Io compro la pasta sfoglia già pronta. Da noi si trova quella austriaca e con quella mi misuro , ma , a occhio, con quella italica o si fa uno strudel bello grosso, o due miserini…meglio uno ma …sostanzioso.
    – un bel pugno di uvetta messa a bagno nel rum.-
    – cr 50 grammi di pinoli e altrettanti di noci grossolanamente sminuzzati con la mezzaluna.
    Circa un kg e mezzo di mele, renette, ma anche altre non troppo acquose. Si puliscono e si tagliano a fettine.
    – 150 gr di pangrattato fatto ben tostare in un padellino con una noce di burro.
    -qualche scorzetta di limone e cannella a piacere.
    Burro appena liquefatto a disposizione.

    Sopra la carta da forno infarinata stendere la pasta il più sottile possibile; farne un rettangolo quasi quadrato!!!
    Ungere con il burro.
    Cospargere la pasta con il pangrattato,lasciando i bordi liberi per avvolgerla.
    Distribuire sopra le mele con ordine, (altrimenti bucano la pasta) , aggiungere noci e pinoli sminuzzati, l’uvetta asciugata dal rum, la cannella a piacere, e le scorzette di limone.
    Anche il burro liquefatto rimasto.
    Nevicare con zucchero a piacere…ma non ce ne va troppo.

    Ora bisogna arrotolare lo strudel.
    Ci si aiuta con la carta da forno, con delicatezza si fa un bel salamone.
    Lo si chiude ai bordi e si spennella anche per lungo, per bloccarlo, con rosso d’uovo.
    Se nella pasta si formasse qualche buchetto ci si mette ” un tacon”, (una toppa) spennellata di tuorlo.

    Per accomodare facilmente lo strudel nella teglia del forno basta spostarlo con la sua striscia di carta forno , eliminando quella che non serve.
    In forno a 110/120° per cr 40′.

    Si serve tiepido, cosparso di zucchero a velo e panna montata.

    Sembra complicato, ma solo a prima vista!

    Sylvi

  38. sylvi
    sylvi says:

    Rileggendo…errata -corrige, per lo strudel.

    Il forno dev’essere a 210/220°, come suppongo avrà capito chi sa di cucina!
    Sylvi

  39. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    la tofeja (almeno quella che ho visto su internet) non mi va bene.
    Io ho bisogno di una pentola di coccio con le dimensioni che ho già detto (larga 24-25 ed alta 12-14) e con l’apertura larga 20-22, in modo da poterci mettere un brasato tagliato in pezzo unico.
    Un caro saluto ad ambedue e grazie ancora per la compagnia U.

  40. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    le tofeje che abbiamo acquistato noi non rispettano l’apertura adatta a un brasato da inserire intero; l’apertura infatti è di cr 12 cm. appena!
    Però…ne abbiamo viste che potrebbero essere adatte al brasato, con l’altezza e la larghezza canoniche.
    Credo che CC troverà quella giusta!

    Mia figlia, che possiede “quel” virus culinario familiare che ci distingue, è stata entusiasta del nostro acquisto; verrà a prendersi la tofeja al più presto, perchè la ritiene adatta a un piatto, la melanzanata, di origine ungherese, che una zia di mio genero ha lasciato in eredità.
    La melanzanata nella trofeja!!!
    Mi dispiace per chi ci crede,…ma la Rivoluzione non verrà fatta con le armi,…ma con le trofeje piemontesi e le melanzane ungheresi!!!

    Per tutti!
    Sono contenta di aver conosciuto Uroburo, un bidello che ritengo ancora di vecchio stampo; quelli che spazzavano i corridoi dai residui lasciati dai ragazzacci… e che erano magari capaci anche di qualche sana scopettata nel didietro ai più “facinorosi” ,… ma con grande comprensione!
    Come immaginavo …come cattiveria…è più fumo che arrosto!
    Però…noi restiamo ben distinti nelle nostre logiche…lui ne ha una…io tre o quattro!!!
    Ma, forse, frequentandoci, potremmo arrivare a due logiche a testa. Chissà!

    Sylvi

  41. Israel Shahak
    Israel Shahak says:

    http://www.hakeillah.com/4_12_21.htm
    È una questione che interessa primariamente Israele stesso: citando Israel Shahak, noto scienziato e attivista politico: “Non si può combattere efficacemente l’antisemitismo se allo stesso tempo non si combatte lo sciovinismo ebraico”.

  42. Rodolfo
    Rodolfo says:

    “Non si può combattere efficacemente l’antisemitismo se allo stesso tempo non si combatte lo sciovinismo ebraico”.


    Al di la’ di tutti gli antisemitismi e di tutti gli antisionismi…
    e naturalmente dei sciovinismi Ebraici…(costretti secondo il mio parere ad essere sciovinisti)
    credo che l’ idea di alcuni di una possibile simbiosi del popolo Ebraico e quello Palestinese sarebbe stato possibile se l’ uomo si fosse liberato di tutte quelle cose che lo legano ad una cultura.. alle tradizioni e alla religione.
    Forse questo un giorno succedera’ …magari fra mille anni.
    Nonostante questa Europa per esempio… e nonostante la religione che lega…certamente non si puo’ parlare di simbiosi tra il popolo Tedesco e quello Francese o Italiano…ne mai succera’….
    ne mai si potra’ parlare di simbiosi tra popolo Siciliano e popolo Lombardo o Piemontese.
    Credo che una emigrazione lenta e indolore dell’Ebreo in Palestina alla fine avrebbe portato agli stessi attriti …forse con il tempo a problemi piu’ gravi di tutti quelli gia’ succeduti.
    Ma gli Ebrei si sono precipitati in massa in Palestina…in un territorio che non era uno ” Stato” … ansiosi di avere e COSTRUIRE un proprio Stato….esattamente la’ dove lo aveva 2000 anni prima.
    Certamente l’ Europa e il mondo Arabo hanno avuto colpe antiche …fino ad arrivare alle colpe degli Inglesi…e certamente ha colpe l’ ONU…cosi come gli Ebrei costretti e senza una CHANCE … e naturalmente in primis di nuovo gli Arabi che non hanno voluto capire…guidati da quell’ antisemitismo atavico presente ancora oggi.
    Al di la’ dunque di tutte le incomprensioni…di tutte le ingiustizie …di tutte le tragedie…quello che manca e’ la ragione il raziocinio (Vernunft) e dato che i giuochi oramai son fatti e NON SI PUO’ PIU’
    tornare indietro….quel che conviene dunque e’ solo trattare.
    Molti… sembra siano interessati solo ad uno status quo….che pero’ si sa’… portera’ inevitabilmente a nuove tragedie e a nuove incomprensioni.
    Cosa fare? Secondo il mio parere….per quel che puo’ valere il pensiero di un ignorante come me…al cospetto di cotanta intelligenza …perspicacia e sapienza…e’ uno sforzo sincero e decisivo senza se e senza ma …da parte degli Stati Uniti… dell’ Europa e della Russia …ma sopratutto da parte degli Arabi che dovrebbero mettere da parte una volta per sempre tutte le loro velleita’ di distruzione dello Stato Ebraico.
    Israele…secondo il mio parere in questo caso….nonostante la sua potenza militare economica e scientifica non puo’ fare altro che la parte dello spettatore….in modo relativo naturalmente….perche’ le decisioni alla fine devono essere eque…ma sarebbe costretta a fare delle concessioni.
    In primis le potenze mondiali dovrebbero convincere e costringere a far riconoscere da parte degli Arabi lo Stato d Israele…questo sarebbe un passo decisivo…(finche’ non succedera’ in Medio Oriente non ci sara’ pace)
    in secundis convincere e costringere gli Stati Arabi a rinunciare a qualsisi ambizione …ispirazione vera o presunta alla bomba atomica..
    terzis convincere gli Stati Arabi ad un trattato di non aggressione e belligeranza…..(anche qui…se non si arriva a quel punto non ci puo’ essere pace)
    Ma arrivati a questo punto si dovrebbe convincere e costringere ….(e credo che gli Israeliani lo farebbero volentieri…nonostante gli intransigenti) a ritirarsi dai territori occupati….
    tutto poi diventerebbe possibile …anche una denuclearizzazione e una divisione(naturalmente senza muri) di Gerusalemme.
    Secondo me….si puo’ sbraitare in questo blog alla luna finche’ si vuole…con i piu’ diversi argomenti…pesanti o leggeri…
    ma da quelle condizioni che secondo il mio parere sono necessarie, non si passa. Senza quello non ci sara’ mai pace….e tutte le altre parole di questo mondo non risolveranno mai la situazione ma saranno SOLO E SEMPRE PAROLE AL VENTO.
    Rodolfo

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