Mussolini era prezzolato dai servizi segreti inglesi per sostenere l’interventismo militare. E ha fatto scuola

Giuliano Ferrara negli anni del governo di Bettino Craxi era al servizio dei servizi segreti americani, la famosa e famigerata Cia, ma ha avuto un illustre e insospettabile predecessore: Benito Mussolini. Negli archivi londinesi sono state trovate le prove che quanto meno nel ‘1917-’18 il futuro Duce degli Italiani, all’epoca giornalista, è stato prezzolato dai servizi segreti di Sua Maestà britannica, cioè della “pallida Albione”, come lui chiamerà l’Inghilterra, la sua ex finanziatrice, negli anni della seconda guerra mondiale. Il futuro Fondatore dell’Impero, Duce degli Italiani, Caporale d’Onore della Milizia e Uomo della Provvidenza intascava da mister Samuel Hoare, capo dei servizi segreti inglesi a Roma, 100 sterline la settimana, equivalenti oggi alla bella cifra di 25 mila euro al mese.
E’ sciocco pensare che Mussolini facesse “la spia” per gli inglesi, è invece più realistico pensare che si facesse pagare per propagandare più efficacemente l’idea che la prima guerra mondiale fosse “giusta” e per combattere il pacifismo che – allora come oggi – si opponeva all’interventismo in guerra. L’Italia era stata trascinata nella gigantesca carneficina del ’14-’18, ma molti volevano prima evitare e poi comunque uscire dalla mattanza. Già allora, e come sempre nei suoi 150 anni di storia unitaria, lo Strapaese era considerato l’alleato meno affidabile in guerra. Se l’Italia si fosse ritirata dal conflitto il fronte orientale, cioè russo, non avrebbe retto: l’Inghilterra si sarebbe così trovata in grave difficoltà. E forse la Storia sarebbe stata poi ben diversa da come invece la abbiamo conosciuta. Sta di fatto che il mitico MI5, nome dei servizi segreti inglesi, arruolò tra i propagandisti bellicisti anche Mussolini, all’epoca direttore del quotidiano il Popolo d’Italia. In precedenza, durante la direzione del quotidiano socialista Avanti, assunta nel 1912, Mussolini era stato invece anti interventista. Poi però – adeguatamente pasturato dai padroni dell’industria pesante italiana – cambiò man mano idea, tanto che fece nascere il Popolo d’Italia per incitare alla guerra e finire con l’essere espulso dal partito socialista.

Le sterline inglesi del periodo quanto meno del ’17-’18 venivano pagate al futuro duce non solo perché era un giornalista guerrafondaio, ma anche perché già usava modi spicci: mandava infatti spesso e volentieri squadracce di fanatici contro pacifisti e operai in sciopero, cosa che certamente non dispiaceva a Hoare perché il governo di Londra non voleva venisse a cessare o che rallentasse troppo la produzione soprattutto delle industrie milanesi, utile alla guerra. Come i quattrini inglesi avevano in qualche modo aiutato Garibaldi nella spedizione dei Mille, e quindi aiutato di fatto l’unità d’Italia, così i quattrini inglesi dati a Mussolini hanno in qualche modo facilitato nel ’19 la fondazione dei Fasci di Combattimento, trasformati dopo soli due anni nel partito fascista.

Il fatto che Londra avesse avuto il duce nel suo libro paga getta a mio giudizio un’ombra ancor più inquietante sul delitto Matteotti, avvenuto probabilmente non per far fuori una “testa calda socialista” quanto invece per evitare che l’onorevole Matteotti divulgasse le prove riguardanti la partecipazione azionaria del re d’Italia nella società petrolifera inglese Sinclair. Il re d’Italia era cioè azionista di una importante industria della “perfida Albione nemica della nostra amata patria Italia”. Anche Hoare o chi per lui dell’MI5 può avere avuto interesse che Matteotti – socialista e perciò malvisto anche dagli inglesi – non aprisse bocca.

I problemi però sono altri. Oggi come allora in Italia abbondano e fanno carriera soprattutto i giornalisti “interventisti”, della famosa serie italiota “armiamoci e partite”. Ferrara, già informatore della Cia, è il campione di questo interventismo fin da quando ha esordito in tv – long time ago –  trasformandosi da filo palestinese di ferro in filo sionista d’acciaio. Ma lo seguono a ruota in molti. Il pacifismo non è ben visto da molti mass media, comprese le televisioni di Stato e di Berlusconi. Ogni tanto si scopre un giornalista che serve i servizi segreti italiani e ne ottiene lauti “rimborsi spese” o è comunque con essi in ottimi rapporti. Oppure c’è un Carlo Rossella che, in qualità di direttore di Panorama,  avvalora la bufala dell'”uranio del Niger per le atomiche di Saddam”, in modo da favorire l’assalto di George W. Bush contro l’Iraq. Assecondato in questo dal nostro capo di governo anche di allora, Silvio Berlusconi, che guarda caso essendo il padrone di Panorama era il datore di lavoro proprio di Rossella.
Che brutti intrecci. Altro che Noemi!
L’imperatore Vespasiano ci ha insegnato che “pecunia non olet”, il denaro cioè non puzza. Forse è vero. Ma certo ha un colore. Che spesso è quello del sangue.

105 commenti
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  1. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara Sylvi,
    guarda che io leggevo di Pasolini, fin dai tempi di Vie Nuove.
    Che fosse scomodo,anche per una certa “omofobia”di vecchio stampo Pci,senza dubbio.
    Come Asor Rosa d’altronde nel 56 in prima fila a criticare l’invasione dell’Ungheria.
    Gli intelletuali come certi giornalisti sono sempre scomodi, diversamente cosa ci stanno a fare?
    La politica però è quella del Principe e in ultima analisi ,quella con cui dobbiamo fare i conti!
    Le anime pie ,il più delle volte finiscono all’inferno, perchè confondono i sentieri,poi sai con la “burocrazia” che c’è in giro prima che si arcorgano dell’errore, ce ne passa e come sai i tempi laggiù o lassù sono “lustri”, mica come da noi che non sei ancor nato che già ti tocca di morire!

    cc

  2. Controcorrente
    Controcorrente says:

    DUBITO ERGO SUM!!!

    Iersera ho scoperto che i “fidi” giornalisti del cavaliere più l’immancabile brianzolo Ing Castelli , in una ventata di approfondimento storico , di naso ,da giornalisti, da veri segugidella Storia tramite inchiesta, hanno scoperto la Olivetti quale azienda leader, rovinata da De Benedetti per giuta con gli aiuti statali.
    DUBITO assai che al Chiavalier Cortese quel modello sociale di fabbrica potesse essere “digesto” a Lui e a questi novelli cultouri dell’inchiesta storica.
    La Olivetti era in crisi ben prima dell’arrivo di De Benedetti, direi in crisi gestionale di indirizzo, tra meccanica di precisione e elettronica.
    Lo Stato non gli mollò mai una lira in tempi “non sospetti”,quando si trattava che la medesima avrebbe potuto diventare strategica, in ossequio agli USA e alla IBM.
    Dopo la storia la conosciamo tutti e in quanto ai Telex Olivetti dell’Anagrafe tributaria , vi voglio raccontare un aneddoto.
    All’epoca approntavo le linee dati con l’anagrafe centrale e per scherzo chiesi se veniva fuori qualche dato digidando il mio nome.
    Ebbene usci su tabulato perfino il mio numero di scarpe.
    DUBITO ERGO SUM !!già all’epoca!

    cc

  3. Vox
    Vox says:

    Io pero´ammetto che l´azione “piombo fuso” e´stato un errore.
    @ Rodolfo

    Errore?
    Vede, Rodolfo, ci sta tutto lei in quella parolina “errore”.

    Oltre 1400 morti (un terzo dei quali bambini) e 5000 feriti (molti dei quali menomati a vita), gente rimasta senza casa, senza scuole, senza ospedali, senza padre o senza madre o senza figli è “un e-rrore”.

    Per me, e non solo per me, è invece un o-rrore.
    Questione di vocali, sa.

  4. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xVox
    Si ma e´anche questione di non saper rispondere in modo esauriente.
    O di non rispondere per niente, seguendo sempre la stessa nenia.
    La mia domanda era:-
    ” xvox
    poi, nell´articolo da lei indicato ci sono tante altre citazioni.
    Come mai le viene in mente di citare solo quella?
    Le conviene? Rodolfo”

    Faccia lei.

  5. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xVox
    Lo ha letto il post Nr. 49 ?
    Perche´glissa sulla mia prima precisazione?
    Mentre risponde proprio la´dove dico che l´azione ” piombo fuso”
    e´stato un errore? Rodolfo

  6. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Mi dispiace caro vox, ma cosi non va´.
    Lei traduce dallo stesso articolo solo quello che e´suo tornaconto.
    Mi sembra che nell´articolo da lei citato c´e´il parere di un certo signor Peres, perche´ non traduce anche quello .
    Cosa devo pensare?

  7. Vox
    Vox says:

    Secondo lei perche’ avrei messo il sito?
    Proprio perche’ chi vuole se lo vada a leggere.
    Per il resto pensi quello che le pare.

  8. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Mi sembra di averle dimostrato che io l´articolo lo letto, citando appunto Peres.Lei svicola scrivendo “traduttor non porta pena”.
    Quello che deve scivere se e´sincero e´:-” sono un traduttore di parte”
    a questo punto non avrei niente da obiettare. Rodolfo

  9. Vox
    Vox says:

    LETTERA DI UN PRETE A BERLUSCONI

    di DON PAOLO FARINELLA

    Il mio nome è Paolo Farinella, prete della Chiesa cattolica residente nella diocesi di Genova. Come cittadino della Repubblica Italiana, riconosco la legittimità formale del suo governo, pur pensando che lei abbia manipolato l’adesione della maggioranza dei pensionati e delle casalinghe che si formano un’idea di voto solo attraverso le tv, di cui lei ha fatto un uso spregiudicato e illegittimo…

    Riconoscere la legittimità del suo governo, con riserva etico-giuridica, non significa riconoscere anche la sua legittimità morale a governare il Paese perché lei non ha alcuna cultura dello Stato e delle sue Istituzioni, ma solo quella di difendere se stesso dalla Giustizia e i suoi interessi patrimoniali che sotto i suoi governi prosperano alacremente. Il conflitto di interessi pesa come un macigno sulla Nazione e la sua economia, ma lei è bravo ad imbrogliare le carte, facendolo derubricare nella coscienza della maggioranza che ne paga le conseguenze economiche e democratiche. Cornuti e mazziati dicono a Napoli.

    Il resto della lettera si puo’ leggere su:

    http://mir.it/servizi/ilmanifesto/sotto-sopra/?p=238

  10. Vox
    Vox says:

    @ Rodolfo
    Traduco su questo blog quello che desidero condividere con altri lettori, quello che e’ conforme alla mia opinione. Che io sostenga l’urgente necessità di fermare le politiche israeliane volte all’apartheid, a un continuo furto di terre palestinesi e soprattutto al tormento e all’eliminazione fisica di un intero popolo (nonchè al fomentare guerre con tutti i vicini) mi sembra ormai chiaro da un pezzo, nè l’ho mai nascosto. Se questo vuol dire essere di parte, allora sono di parte, esattamente come è di parte lei – ovvero di parte sionista.

  11. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x wix
    Ma quello che dice lei , nei miei post in questo forum ,lo detto anch´io.
    Parecchie volte.
    Ed e´questa la differenza tra me e lei.
    Per farle un esempio, la pace con me in medio oriente sarebbe possibile.
    Con lei sarebbe da escludere.
    Le auguro una buona serata. Rodolfo.

  12. x Rodolfo
    x Rodolfo says:

    Scusa se rispondo in ritardo, ma l’influenza è una scocciatura.
    Il fatto che ci siano molti ebrei vincitori di premi Nobel significa poco. A parte il fatto che nella giuria mi pare ci siano molti ebrei, cosa che può avere una sua influenza nelle scelte, resta che di Nobel sono vincitori anche molti non ebrei. Certo, un cattolico è difficile vinca un Nobel a carattere scientifico perché ha una educazione anti scientifica fin dalle fasce, la succhia col latte materno.
    Era ebreo anche Marx, ma non mi pare che si accusi di antisemitismo chi non è marxista, Strano che non lo si nomini affianco ai Nobel, di molti dei quali è anche più grande e utile.
    Riguardo invece Gaza, non è stato un errore come dici tu, a meno che tu per errore intenda un tragico errore, che Israele pagherà caro ma che intanto è stato pagato dai palestinesi. Ci mobilitiamo e commuoviamo per Shalit, che non è morto, per l’iraniana Nada o per i cani abbandonati dai padroni, ma che ne strafottiamo dei morti palestinesi, bambini e donne incinta comprese. Anzi, in Israele sono andate a ruba le magliette con la scritta “Ne colpisci uno, ne ammazzi due” nella quale il bersaglio era appunto una palestinese incinta.
    Non capisco l’accanimento nel cercare di sminuire o rigettare i rapporti dell’Onu quando mettono sotto accusa Israele, che è uno stato di sangue e merda come tutti gli altri. L’Onu, grazie alla quale lo stato di Israele esiste, viene presa a sputi proprio da Israele. Che pena! Che vergogna. Che infamia.
    Non appena qualcuno osa dire che forse la Shoà non è stata di 6 milioni di vittime, ma di 6 milioni meno uno, saltiamo su a lapidarlo, spariamo l’accusa di antisemitismo, nazismo e simili. Quando invece è Israele che massacra i palestinesi allora i distinguo piovono a catinelle, scendono in campo i revisionisti, i riduzionisti, gli scettici a senso unico, gli increduli, è una gara a mettere in dubbio le cifre dei loro morti, riducendole sempre di più….
    Di tutto ciò provo vergogna. Per il semplice motivo che sono vergogne. Prima o poi le pagheremo care. E non sarà un bel giorno.
    Shalom

  13. x Sylvi
    x Sylvi says:

    Mi scusi, ma se continua a dare sempre all’opposizione e alla sinistra la colpa dello sfascio italiano, come mai non usa la stessa logica e nn dà agli ebrei la colpa di non essersi mai opposti allo sterminio nazista? Eccetto la rivolta del ghetto di Varsavia, gli altri non hanno sparato un colpo né mosso un dito. Altro che la sinistra italiana alla Veltroni, D’Alema, Franceschini, ecc., imbelle quanto mai.
    Shalom

  14. x Rodolfo
    x Rodolfo says:

    Guarda che Peres col rapporto Goldstone c’entra come il cavolo a merenda. E’ come dar retta a Berlusconi che difende le porcate di Fininvest o di Mediaset. Ovvio che non è credibile.
    Peres poi è uno dei più grandi ipocriti e mentitori del mondo, visto che è il padre del programma nucleare israeliano, cioè delle bombe atomiche israeliane, la cui esistenza ha sempre negato continuando a sorridere ipocritamente col suo untuoso.
    C’è in rete anche il dossier con le deposizioni di una cinquantina di soldati israeliani reduci da Gaza: vattelo a leggere, non lasciano adito a dubbi, se non per disonesti di professione o propagandisti del menga alla accaviggì.
    L’invasione di Gaza è una cosa sporca fin dal nome: Piombo fuso. Lo stato maggiore israeliano ha spiegato che si tratta del titolo o di parole di una filastrocca per bambini. Gente che si diverte a dare il nome di una filastrocca per bambini all’organizzazione di un massacro di civili comprese centinaia di bambini è gentaglia sadica e criminale che dovrebbe essere processata e condannata all’impiccagione sulla pubblica piazza.
    Shalom

  15. sylvi
    sylvi says:

    x Shalom

    Non ho letto abbastanza della storia degli ebrei per esprimere un giudizio documentato.
    Non so perchè mi ha colpito sempre “l’ebreo errante” di Joseph Roth e altre storie sugli ebrei orientali.

    Ritengo però che se non si riconosce, dopo oltre mezzo secolo, il loro diritto a vivere in Israele, non ci saranno mai possibilità di compromessi sul territorio, e di giustizia anche per i Palestinesi.

    buonanotte.
    Sylvi

  16. peter
    peter says:

    ho letto pochissimo. Una nota per post 21 pero': le coppie normali? le coppie ‘normali’?? le coppie NORMALI???
    E non dico altro

    Peter

  17. Anita
    Anita says:

    x Peter -#21- da VOX

    Caro Peter,
    tu hai presa una frase o una parola fuori testo.

    ” bisogna indirizzarsi e riferirsi non solo agli omosex, che sono una minoranza, ma soprattutto alle coppie normali, che sono invece la stragrande maggioranza.”
    ~~~~~~~~~~~~~~~

    La maggioranza delle coppie sposate o non, sono un uomo ed una donna, la normalita’ e’ appunto per il fatto che se non fosse cosi’ la razza umana sarebbe scomparsa millenni fa’.

    Come avresti scritta la frase?

    Buona notte,
    Anita

  18. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Ripensandoci, forse una frase migliore sarebbe stata:

    “……ma soprattutto alle coppie eterosessuali, che sono invece la stragrande maggioranza.”

    Ma questo e’ cercare il pelo nel’ uovo.

    IE: Una famiglia normale, di solito e idealmente, significa mamma, papa’ e figli.

    Anita

  19. x Sylvi ( e x Rodolfo)
    x Sylvi ( e x Rodolfo) says:

    La favola dell’ebreo errante è una delle porcherie inventate dal cristianesimo per far quadrare i conti con le cazzate dei vangeli e poter così maledire ancor di più gli ebrei.
    Che Israele abbia ormai diritto ad esistere è cosa ovvia, ma che gli ebrei abbiano diritto a “tornare” (?!) in Palestina, cioè a rubare le terre ai palestinesi massacrandoli anche spesso e volentieri, è tutt’altra faccenda.
    Ma poi: perché mai solo per gli ebrei il “dirito al ritorno”? E se gli etruschi, cioè i toscani di oggi, volessero “tornare” a Bologna e in tutti gli altri posti dove s’erano espansi? E se invece volessero “tornare” in Turchia? E se i neri d’America volessero “tornare” in Sud Africa cacciandone tutti i bianchi? E se gli apache volessero “tornare” nelle prateria statunitensi? E se gli indios volessero “tornare” a comandare in Brasile, Argentina, Cile, Messico, ecc? E se i lombardi volessero “tornare” in Ungheria e magari anche in Danimarca?
    Siamo seri e piantiamola di dire bestialità camuffate da buon cuore. Oggi usate gli ebrei per metterla nel culo ai musulmani, per frantumare il Medio Oriente, per rubare le terre ai palestinesi e più facilmente il petrolio del Medio Oriente. Insomma, una nuova forma di colonialismo dell’Europa e del cristianesimo, camuffata da “giustizia”. E’ particolarmente riprorevole e osceno che si sostengano certi “diritti” in nome di Dio, vera e propria blasfemia, bestemmia. Certe bestemmie e certe porcherie le hanno praticate per secoli i cristiani, male che oggi le pratichino anche gli ebrei che ne erano immuni anche se ne avevano piena la bibbia.
    E’ solo una questione di rapporti di forza, certo non di giustizia: oggi gli ebrei sono più forti dei palestinesi e molti ebrei degli Usa e dell’Europa si illudono di essere più forti anche dell’intero Medio Oriente e forse anche oltre, perciò praticano una politica – scellerata – conseguente. Nè più e né meno come hanno sempre fatti i cristiani, specie i cattolici.
    Nulla di nuovo sotto il sole. Sangue e merda prima, merda e sangue oggi. Ma che a questo gioco giochino oggi anche gli ebrei è una catastrofe universale. Che costerà molto ma molto cara.
    Shalom. E buon Shabat.

  20. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Come girar frittate, e ignorare le realta´.
    Come e perche´non e´,e non puo´ essere credibile chi e´solo di parte.

    Mai per esempio, la piu´piccola critica sull´agire dei Palestinesi.
    Scrivere “traduttor non porta pena” e scoprire dopo pochi post che invece si e´un “traduttor di parte “.

    Girar frittate per confondere e rispondere a Sylvi con il post Nr.41:-
    “Certo, è tutta colpa degli arabi e dei palestinesi, se i poveri israeliani incompresi sono costretti a farli fuori”.
    Quando Sylvi nei suoi post non aveva per NIENTE asserito cose del genere.

    Sul mio post:-

    “Rodolfo { 16.10.09 alle 5:26 pm } 49
    xVox
    “Israele” ha usato i palestinesi come scudi umani?

    Non capisco. A me e´sembrato il contrario………….. ”

    Scena muta.

    Perche´gli Ebrei sanno che i Palestinesi sono una realta che non si puo´eliminare? Perche´lo sanno i pacifisti Israeliani che aumentano di giorno in giorno e che auspicano finalmente uno stato Palestinese, e perche´lo sanno anche i falchi?
    Lo sanno i Palestinesi che Israele e´anche una realta´?
    Se non lo sanno e vogliono buttare a mare li Ebrei e distruggere Israele, quale la soluzione? Ci potra´mai essere pace?
    Se lo sanno ,perche´non riconoscono Israele come stato sovrano?
    E se lo sanno perche´nelle loro scuole i bambini vengono ammaestrati nell´arte della guerriglia e inculcato loro l´odio per l´Ebreo?
    Invece di demonizzare in continuazione Israele , come fa´ Vox ,non è preferibile esaminare ANCHE gli errori passati dei Palestinesi per evitare di ripeterli ossessivamente per 60 anni?
    Non e´cosi che il rifiuto fanatico pietrifica la mente?
    Nel 1937 al Commissione Peel propose al governo Britannico la spartizione della Palestina assegnando l’80% del territorio agli Arabi, il 20% agli Ebrei. Perche´il gran muftì di Gerusalemme Hajj Amin Al-Husseini, allora leader della Palestina, rifiutò subito la proposta? Costui asseri´ che la Palestina è un waqf (patrimonio religioso Islamico), e non è legalmente possibile cederne agli Ebrei neppure un centimetro.
    Invece David Ben Gurion, leader degli Ebrei, diede la seguente risposta : -“La proposta delude le nostre aspettative, ma non mi sento di rifiutare questa possibilità”.
    . Anche nella religione Ebraica si parla di non cessioni di terreni ecc. ,ma Ben Gurion aveva una mentalità moderna e considerava quella legge ormai obsoleta.
    Perche´quel povero diavolo di Hajj Amin ecc. ecc. non accetto´ quella proposta?
    E se l´avesse accettata , in quale modo sarebbe cambiata la storia del Medio Oriente? Nel modo migliore?
    (Io personalmente sono scettico sul pensiero che sarebbero state tutti rose e fiori, conoscendo l´odio congenito dell´Arabo verso l´Ebreo) almeno allora. Con il tempo pero´si sono trovati nel tragitto gente come Sadat, ed anche all´interno del mondo Palestinese ci sono personalita´che criticano il modo di agire di Hamas ecc.
    Perche´non se ne parla?
    Domande su domande. Una buona giornata a tutti.Rodolfo.

  21. ber
    ber says:

    x Rodolfo,
    nella mia giovinezza avevo letto dei libri su questi Kibbuzs di cui erano piene le terre d’Israele,…allora.
    Come mai non funzionano piu’?
    Come sono organizzate le aziende agricole ora?
    Ne hanno fatte delle aziende industriali?.
    Grato se vorrai rispondermi.
    Un saluto,Ber

  22. ber
    ber says:

    Cari amici,
    il mio impianto volante wireless funziona poco,…ogni tanto si perde nello spazio,…e a me scoccia certe volte riscrivere i
    commenti.
    Comunque vi leggo sempre volentierei,cari saluti a tutti,Ber

  23. Linosse
    Linosse says:

    La Palestina ,che intreccio di storie e di popoli.
    Chi sarà stato il popolo palestinese verace prima del ’47?
    Ho trovato qualcosa su:
    Da Storia antica della Palestina ,
    ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::
    “I più antichi ritrovamenti umani, scoperti a sud del lago di Tiberiade, risalgono al 600000 a.C. Dal 10.000 al 5000 a.C comunità di agricoltori cominciano a stabilirsi in Palestina, come testimoniano I manufatti in pietra e rame rinvenuti a Gerico e nei pressi del Mar Morto. Intorno al 3000 a.C vi si stanziano I Cananei, che fondano la prima grande civiltà urbana, rappresentata dalla città di Ebla, la più antica del mondo, secondo gli archeologi. Dal 1800 a.C la Palestina subisce le prime migrazioni di popoli nomadi provenienti dalla Caldea e dalla Mesopotamia e di un popolo marinaro proveniente da Creta, I Filistei I quali si stabiliscono lungo la costa, dando vita alla “pentapoli filistea”. Gli Ebrei, una popolazione nomade e dedita prevalentemente alla pastorizia proveniente da Ur in Caldea,si stabilisce nel deserto del Negev, nel Sinai e nel deserto arabo ma, in seguito ad una carestia, si sposta nel vicino Egitto dove, sotto gli Hyksos, raggiunge una certa prosperità. Caduti in disgrazia presso I successori degli Hyksos e ridotti in schiavitù, intorno al 1250 a.C, gli Ebrei ritornano in Palestina, dando inizio ad una serie di aspre lotte con gli indigeni Cananei e con I Filistei, civilta’ cittadine e molto piu’ sviluppate, che mal sopportano l’arrivo in Palestina di queste tribu’ nomadi. Sotto Saul e David, le tribu’ israelitiche sembrano trovare una certa unita’, e, per la prima volta nella storia ebraica, si forma il regno di Israele, un piccolo regno tribale, a giudicare dalla scarsita’ di documenti storici e di reperti archeologici ritrovati, subito divisosi in due piccoli tronconi, il regno di Giuda e di Israele, stanziatisi in parte dell’entroterra palestinese. Nella Palestina costiera e collinare, i popoli del mare e gli indigeni cananei danno vita ad una serie di citta’ stato che, vivificate dall’incontro con i Fenici, fanno del commercio marittimo e dell’agricoltura la fonte della loro prosperita’. Nel 722 la Palestina viene conquistata dagli Assiri, che deportano gli Ebrei in Mesopotamia. Sotto il dominio persanio di Babilonia, gli Ebrei godono di diversi privilegi : gli si consente di tornare in Palestina, ma molti scelgono di restare in Mesopotamia; in Palestina rappresentano una minoranza. Nel 333 a.C il Medio Oriente viene conquistato da Alessandro Magno, che crea un impero comprendente sia la Mesopotamia che la Palestina.

    Cominciano ad affacciarsi sulla scena mediorientale I Romani che fomentano la rivolta dei Maccabei per estirpare la presenza greca dalla Palestina. Nel 63 a.C il generale Pompeo conquista l’area siro-palestinese, che diventa provincia romana e che tale resterà fino al 395 d.C.

    Alcune rivolte ebraiche vengono soppresse con la violenza, finchè un decreto romano interdice ed espelle i Giudei da Gerusalemme; questi si disperdono per tutto il Medio Oriente, Grecia, fino a Roma. Con l’impero bizantino (naturale continuazione di quello romano), la Palestina, in quanto luogo di nascita di Gesù, ha grande considerazione, ma gli imperatori bizantini conducono una politica di persecuzioni contro gli Ebrei, considerati come coloro che avevano rigettato Gesù. Nel 638 d.C , Omar ibn al-Khattab, secondo Califfo dell’Islam entra in Gerusalemme dopo la defezione del languente e corrotto esercito bizantino. La maggior parte della popolazione palestinese condivide con i nuovi arrivati ceppo razziale e linguistico, essendo entrambi di stirpe semitica. Durante il periodo Omayyade, la Palestina e Gerusalemme conoscono grande prosperità: i simboli della nuova Gerusalemme divengono le moschee di Omar e di Al-Aqsa ed alla fine della dinastia Omayyade, nel 750, la grande maggioranza dei palestinesi si sono convertiti all’Islam, anche se permangono comunità ebraiche e cristiane. Dopo la triste parentesi delle Crociate, e dopo l’invasione da parte dei popoli delle steppe, la Palestina resta provincia dell’impero islamico Ottomano fino al 1914. ”
    Saluti
    L.

  24. sylvi
    sylvi says:

    x Shalom

    Giusto per rettificare ciò che ho citato ieri sera :
    si tratta del libro “Ebrei erranti” di Joseph Roth che era ebreo e che nella prefazione lo dichiara con molta onestà.
    Questo libro andrebbe letto, perchè Roth si alza oltre il racconto documento, per riflettere su tutti i derelitti e i perseguitati della terra.

    Auguri di guarigione e buona giornata.
    Sylvi

  25. Linosse
    Linosse says:

    X Rodolfo
    Il film ,se non ricordo male il titolo “,Aritmetica emozionale” con Susan Sarandon e Max Von Sydon lo ha visto?
    Chiarisce molte cose.
    L.

  26. x Sylvi ( e x Rodolfo)
    x Sylvi ( e x Rodolfo) says:

    Certo, certo, Roth “si alza oltre”, però i palestinesi continuano ad essere schiacciati come mosche con buona pace non solo di Roth. E di tutti i “derelitti e perseguitati della terra” gli unici che non sono più né derelitti né perseguitati sono proprio gli ebrei, specie quelli alla Roth. E tra di loro ci sono i buoni figli di mammà e di Jahvè che fanno a pezzi e derubano chi è ancora oggi derelitto e perseguitato.
    Se “alzarsi oltre” significa essere ciechi o avere la vista solo quando e per chi ci fa comodo, allora è meglio restare “intra”.
    Shalom. E buon Shabat.

  27. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x Linosse Post.Nr . 77
    si l´ho visto, e puo´ in parte chiarire il comportamento degli Israeliani di cui parlavo nel post Nr.5. del precedente argomento.
    Lei si ricordera´di quella scena in bianco e nero dove i tre, (non ricordo piu´i nomi) cercano retrospettivamente i ricordi dei patimenti ,dei tormenti subiti nei campi di concentramento nazisti ,ed e´rimasta ora solo la ferita psichica , e cercano insieme di superarla per affrontare meglio il cammino nel futuro.
    Molti non ci riescono,questa e´la verita´, ed e´questo che fa´il popolo Israeliano qualcosa di straordinario e unico.
    Straordienarita´ e unicita´ anche negative naturalmente.
    Oggi e domani, Israele sta´per voltare pagina, mano a mano che quelle generazioni se ne vanno, fino ai 65enni come me che hanno ancora sentito la mamma parlare di certe cose.
    La speranza e´, che anche i Palestinesi siano in grado di dimendicare e ricominciare.
    Ed io ne dubito, se ai loro bambini a scuola le viene insegnato l´odio per l´Ebreo e l´arte della guerriglia.
    Quale futuro vogliono questi incoscienti.
    Simon Wiesenthal, si e´sempre lamentato e non ha mai capito perche´era riuscito a salvarsi. Se ne faceva in continuazione una colpa. Incredibile, una vita intera a tormentarsi.
    Forse e´stato per questo che e´diventato cacciatore di nazi.
    Un saluto. Rodolfo

  28. Vox
    Vox says:

    Criminali di guerra
    diventano arbitri di legge

    di Paul Craig Roberts

    Il sistema “un peso, due misure” sotto il quale opera il governo israeliano sarebbe troppo per chiunque, tranne che per gli americani dal cervello lavato. Perfino il Jerusalem Post riesce a vedere il doppio standard insito nella frase “tutta Israele parla con una voce sola contro il rapporto Goldstone” (ecco invece cosa scrive il Jerusalem Post):

    “Questa è l’interpretazione israeliana di un patto equo: noi abbiamo il diritto di fare quello che vogliamo ai palestinesi perchè, per definizione, qualunque cosa facciamo noi, è autodifesa. Essi, tuttavia, non hanno il diritto di alzare un dito contro di noi, perchè per definizione, qualunque cosa facciano loro, è terrorismo. Così è sempre stato e così era durante l’Operazione Piombo Fuso. E non ci sono limiti al nostro diritto di autodifesa. Non esiste il concetto di ‘sproporzionato’.
    A Gaza possiamo distruggere deliberatamente migliaia di case, il parlamento, il Ministero di Giustizia, il tribunale, l’unica fabbrica di farina, la principale fattoria di pollame, l’impianto fognario e di drenaggio, i pozzi d’acqua e Dio sa cos’altro. Deliberatamente. Perchè? Perchè noi siamo migliori di loro. Perchè noi siamo una democrazia e loro sono degli islamo-fascisti. Perchè la nostra è una cultura di vita e la loro di morte. Perchè loro ci vogliono distruggere e noi vogliamo dare alla pace una chance. I Goldstone di questo mondo la chiamano ipocrisia, doppi standard. Come osano! Noi qui la chiamiamo chiarezza morale!”

    Nessuno potrebbe mai leggere parole simili sul New York Times o sul Washington Post, o sentirle da una qualsiasi fonte Americana. A differenza dei giornali israeliani, i media statunitensi non sono che il megafono delle lobby israeliane.

    Mai una parola critica. Soprattutto adesso, quando la lobby israeliana, dopo anni di sforzi, è finalmente riuscita ad abrogare il Primo Emendamento grazie al decreto sul Crimine di Odio (Hate Crime Bill) congiunto ai decreti militari sulle appropriazioni, passati di recente.

    Funziona così: E’ antisemitismo criticare Israele. L’antisemitismo e’ un crimine di odio.
    Ne consegue che criticare Israele è un crimine.

    Come nota il Jerusalem Post, questo sillogismo si chiama “chiarezza morale”.

    L’ambasciatore britannico presso le Nazioni Unite, John Sawers, ha sconfinato nel crimine di odio quando ha detto alla radio dell’esercito israeliano che il rapporto Goldstone sull’assalto militare a Gaza contiene “dettagli molto seri che devono essere investigati”.

    (…) Il governo israeliano ha mandato a Sawers e al governo britannico una nota, informandoli che il sostegno britannico al rapporto Goldstone avrà come conseguenza la distruzione di quel doppio standard che protegge l’Occidente e Israele, e creerà un precedente grazie al quale sarà possibile processare la GB per crimini di guerra in Iraq e Afghanistan.

    “Londra, ha dichiarato il governo israeliano, “potrebbe ritrovarsi in manette, se sostenesse questo Rapporto Goldstone”.

    Non appena il decreto sul crimine di odio comincerà a essere applicato, quegli “ebrei che odiano sè stessi” come i leader del movimento per la pace in Israele e i giornalisti del Haaretz e del Jerusalem Post potranno aspettarsi di venire accusati di crimini di antisemitismo nei tribunali americani.

    http://www.informationclearinghouse.info/article23702.htm

  29. Linosse
    Linosse says:

    X Anita 79
    Lei è una ricercatrice che non perde tempo.Perchè non propone una storia antica della Palestina possibilmente neutrale ?
    Saluti e buona ricerca .
    L.

  30. Linosse
    Linosse says:

    Di “servizietti particolari ” fatti da giornalisti già conosciamo quelli letti su questo articolo di P. Nicotri;sappiamo anche la “nobile causa convertita in soldoni” che li ha spinti a “sudare e correre rischi” per pubblicarli.Ancora non sappiamo quanto incassano i segugi fininvestiti per approfondire indagini da clamori globali sul giudice Mesiano andato in onda su Canale 5 .
    In ogni caso ,qualunque cosa incassino,propongo un riconoscimento per l’opra svolta con un prodotto autenticamente nazionale,lordo e se nò, che confluisca tutto nell’ambito premio per certi giornalisti ovvero IL NAZI ONALE PREMIO SPORKITZER per quelli che si sono svenduti pure i testicoli per ottenerlo!
    L.

  31. Vox
    Vox says:

    @80
    Io mi chiedo cosa ne sia stato delle “ferite psichiche” e della straordinarietà e unicità di quei 24 milioni di nativi americani sterminati dai coloni europei, o dei 38 milioni di indios del sudamerica sterminati dagli spagnoli e dai portoghesi, o dei 50 milioni di europei morti durante la I Guerra Mondiale, o dei 20 milioni di russi ammazzati dai tedeschi durante la II GM, o dei quasi 2 milioni di irakeni ammazzati dagli americani & alleati nelle ultime due guerre del golfo, o di tutte quelle altre migliaia e migliaia morti in guerre varie, non ultima quella di Israele contro Gaza?

    Perchè, vorrei sapere, gli ebrei morti durante la IIGM sarebbero più “psicologicamente feriti”, più straordinari e più unici di tutti gli altri? Qualcuno me lo sa spiegare razionalmente?

  32. Vox
    Vox says:

    Joseph Roth che era ebreo e che nella prefazione lo dichiara con molta onestà.
    @ Sylvi

    Devo dire che mi ha molto colpito questa sua osservazione.
    Perchè dovrebbe volerci “molta onestà” nel dichiarare di essere ebrei, quasi fosse un atto di coraggio? E’ forse qualcosa di disdicevole, come mettersi le dita nel naso o palpare le signore sull’autobus?

  33. Vox
    Vox says:

    perche´non riconoscono Israele come stato sovrano?
    @Rodolfo

    La sua malafede si evince da queste sue domandine che sembrano così innocenti, ma sono quelle tipiche dei sostenitori del sionismo.

    Potrei rigirarle la domanda a 180 gradi e vediamo se mi sa rispondere: perchè Israele non riconosce la Palestina come stato sovrano? Perchè si aspetta che a farlo debbano essere, unilateralmente, i palestinesi, scippati delle loro terre ILLEGALMENTE, per lo meno dal 67 a oggi?

    Inoltre, come si puo’ riconoscere uno stato “sovrano” che non ha confini stabiliti e definiti una volta per tutte, ma continua a fagocitare territori adiacenti ogni santo giorno? In questo, Israele è davvero “unica”. Nessun altro stato si comporta così.

    I palestinesi non possono dunque riconoscere Israele “stato sovrano” per due motivi ben precisi:

    1. per fare questo dovrebbero rinunciare per sempre, ufficialmente, a qui territori che sono stati loro sottratti illegalmente da Israele, contro le convenzioni internazionali, contro le risoluzioni ONU, ecc., territori che spariscono, metro per metro, ogni giorno, anche mentre noi stiamo qui in questo momento a parlarne.

    2. Finchè Israele non si ferma, uno stato palestinese non puo’ nascere, perchè neanche esso riesce ad avere confini definiti.

    Israele si guarda bene dal riconoscere uno stato palestinese, sovrano o meno. Israele non vuole restituire neanche un centimetro quadrato dei terreni sottratti, ripeto, illegalmente, ai palestinesi, non vuole rientrare nei confini del 1967, anzi, tutto mostra che è intenzionata a fagocitarsi anche tutti quelli che restano. Allora da chi è che dovrebbero partire le concessioni, i riconoscimenti, eccetera? Dai conquistati, dalle vittime? Che razza di logica sarebbe questa?

    E se al suo insistere sul fatto degli scudi umani non rispondo, è solo perchè è superfluo, con tutto quello che già se ne è scritto, e anche perchè ne ho le tasche piene di lei, delle sue maniere, della sua malafede e di tutto il resto.

  34. Anita
    Anita says:

    x Linosse

    Ricerco perche’ la provenienza degli articoli e’ importante.

    Le storie sulla Palestina ed Israele sono cosi’ numerose che non credo ce ne sia una neutrale.

    Ho sentito il discorso di Bejamin Netanyahu alle UN, ha data la sua versione della storia antica della Palestina e dell’Israele (in breve), solo 15 minuti erano concessi e Gheddafi ha parlato per quasi due ore, mandando in tilt tutti i programmi.

    Non ho letta alcuna contraddizione, non dico che non ci sia stata……

    Mi limito a leggere e non sono un esperta sulla questione Palestina-Israele.

    Anita

  35. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x84
    Ho ben altre cose da fare e non mi dilungo sulle baggianate che lei scrive.
    Le diro´solo ,che e´molto diverso morire in una battaglia o sotto un bombardamento,sbranato da un leone o scalpato da un apache, che essere internato in un campo di concentramento perche´di razza inferiore e li morire, o salvarsi (che e´peggio di morire), e chiedersi e tormentarsi tutta la vita´, perche´non sono morto anch´io insieme ai miei genitori e fratelli .
    Lei purtroppo non sara´mai in grado di capire.
    Non la voglio offendere, perche´sarei molto pesante a giudicarla.
    Le sarei grato dunque, se da ora in poi si astenesse di commentare i miei post. Io faro´altrettanto con lei. Grazie. Rodolfo

  36. Vox
    Vox says:

    @Rodolfo
    No, non posso prometterle di ignorare i suoi post, almeno non quelli che riguardano questo argomento, perchè offendono la mia morale, la mia coscienza e il mio senso di giustizia.
    Quello che lei scrive è pazzesco. Per lei Israele ha diritto a tutto e almassimo puo’ compiere qualche erroruccio, gli ebrei hanno diritto a tornare nelle loro terre storiche (ma i palestinesi non possono nè restarci nè tornarci!), solo gli ebrei hanno sofferto veramente (che vuoi che siano tutti gli altri?!) e nessuno al mondo li puo’ capire! Voi siete i migliori e gli altri sono imbecilli e non sanno nemmeno soffrire come si deve.
    Questo, caro signore, è razzismo bello e buono.

  37. Vox
    Vox says:

    LA MINACCIA NUCLEARE DELL’ IRAN E’ UNA MENZOGNA
    Ai media è stato assegnato il compito di preparare la gente alla guerra senza fine.

    di John Pilger

    Nel 2001, il settimanale inglese The Observer pubblicò una serie di articoli che dichiaravano ci fosse una “connessione irakena” ad al-Qaeda, arrivando a descrivere persino la base in Iraq dove si addestravano i terroristi e una struttura dove si fabbricava l’antrace come arma di distruzione di massa. Era tutto falso.

    Strane storie fatte circolare dall’intelligence statunitense e da esuli irakeni sui media britannici e americani aiutarono George Bush e Tony Blair a lanciare un’invasione illegittima che, secondo dati recenti, ha finora causato circa 1.3 milioni di vittime.

    Sta succedendo qualcosa di simile riguardo all’Iran: le stesse “rivelazioni” sincronizzate da parte dei media e governo, la stessa finta percezione di crisi. “Si profila una resa di conti con l’Iran per le centrali nucleari segrete”, ha dichiarato il 26 settembre scorso The Guardian. “Regolamento di conti” è la parola chiave. Mezzogiorno di fuoco. Il tempo che scorre. Il bene verso il male[…]

    Il gergo ufficiale per questo genere di propaganda è “psy-ops”, termine militare per indicare operazioni psicologiche. Al Pentagono e a Whitehall sono diventate una componente cruciale di campagne diplomatiche e militari per bloccare, isolare e indebolire l’Iran esagerandone la “minaccia nucleare”, una frase ora usata assiduamente da Barack Obama e Gordon Brown e ripetuta dalla BBC e altre emittenti come verità assoluta. Ma del tutto falsa.

    La minaccia è a senso unico

    Il 16 settembre scorso Newsweek rivelò che le principali agenzie d’intelligence americane avevano comunicato alla Casa Bianca che la situazione nucleare dell’Iran non era cambiata dal novembre del 2007, quando era stata valutata dalla National Intelligence che informò con “alta attendibilità” che l’Iran aveva cessato nel 2003 il suo presunto programma nucleare, cosa che l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ha sostenuto più volte.

    […] Il crimine dell’Iran è la propria indipendenza. Essendosi sbarazzato del tiranno beniamino degli Stati Uniti, Shah Reza Pahlavi, l’Iran è rimasto il solo stato musulmano ricco di risorse fuori dal controllo degli Stati Uniti. E siccome soltanto Israele ha “il diritto di esistere” in Medio Oriente, il fine ultimo degli USA è di neutralizzare la Repubblica Islamica.
    Questo permetterà a Israele di dividere e dominare il Medio Oriente per conto di Washington, incurante di un vicino che sa il fatto suo.

    Se c’è un paese al mondo cui sia stata data una buona ragione per sviluppare un “deterrente” nucleare, quello sarebbe l’Iran.

    Come uno dei primi firmatari del Trattato per la Non Proliferazione Nucleare, l’Iran ha costantemente promosso l’idea di una zona denuclearizzata in Medio Oriente. Al contrario, Israele non si è mai assoggettata ad alcuna ispezione dell’IAEA, e il suo arsenale nucleare a Dimona non è un segreto per nessuno. Con tanto di 200 testate nucleari attive, Israele “deplora” la risoluzione delle Nazioni Unite che le chiedono di firmare il Trattato di Non Proliferazione Nucleare, come ha recentemente deplorato la denuncia fattale dalla UN di crimini contro l’umanità commessi a Gaza, così come detiene il record mondiale per violazione di leggi internazionali. La fa franca perché un grande potere le garantisce l’immunità.

    [continua]

  38. Vox
    Vox says:

    LA MINACCIA NUCLEARE DELL’ IRAN E’ UNA MENZOGNA

    Parte II

    Apprestarsi alla guerra infinita

    Ai due lati dell’Atlantico ai media è stato affidato il compito di preparare la gente alla guerra senza fine.

    A detta della NBC, il Generale Stanley McChrystal, comandante dell’esercito USA/Nato ha affermato che in Afghanistan ci sarà bisogno di 500.000 soldati nei prossimi cinque anni.

    Lo scopo è quello di controllare il “premio strategico” del gas e dei pozzi petroliferi del Mar Caspio in Asia centrale, del Golfo e dell’Iran – in parole povere, di dominare l’Eurasia.

    Ma il 69% della popolazione britannica e il 57% di quella americana si oppongono alla guerra, così come quasi tutti gli altri esseri umani.

    Convincere “noi” che l’Iran è il nuovo demonio non sarà facile. L’infondata dichiarazione di McChrystal che l’Iran “si dice stia addestrando guerrieri per qualche gruppo talebano” suona disperata quanto le patetiche parole di Brown “una linea nella sabbia”, come a dire “non si va oltre”.

    A detta del grande informatore Daniel Ellsberg, durante l’amministrazione Bush, negli USA c’è stato un golpe militare ed ora il Pentagono la fa da padrone in ogni settore che riguarda la politica estera. Si può misurarne il controllo contando il numero di guerre di aggressione dichiarate simultaneamente e la scelta del metodo di “colpire per primi” che ha abbassato la soglia del possibile uso di armi nucleari, contribuendo a confondere la distinzione tra armi nucleari e armi convenzionali.

    Tutto ciò si fa beffe della retorica di Obama riguardo a “un mondo senza armi nucleari”. Infatti lui è l’acquisto più importante del Pentagono. La sua accondiscendenza alla richiesta di tenersi come segretario alla “difesa” lo stesso di Bush, cioè il guerrafondaio Robert Gates, è unica nella storia degli Stati Uniti.

    Gates ha subito provato la sua abilità con un incremento delle guerre, dal sud est asiatico al Corno d’Africa.

    Come l’America di Bush, quella di Obama è gestita da personaggi molto pericolosi. Noi abbiamo il diritto di essere avvisati. Quando cominceranno a fare il loro lavoro quelli pagati per dire le cose come stanno ?

    John Pilger

    Link: http://www.newstatesman.com/international-politics/2009/10/iran-nuclear-pilger-obama

  39. Linosse
    Linosse says:

    X Rodolfo 88
    “che essere internato in un campo di concentramento perche´di razza inferiore e li morire, o salvarsi (che e´peggio di morire), e chiedersi e tormentarsi tutta la vita´, perche´non sono morto anch´io insieme ai miei genitori e fratelli .”
    Le converrebbe informarsi su quello che purtroppo hanno dovuto subire nativi americani,indios ,musulmani dopo i patti di Granada del 1492, per buona pace del pastore tetesco, da parte di “cristiani veraci”con la scusa che probabilmente non avevano l’anima,dei russi durante l’accerchiamento di Staligrado(per es),ed ultimamente gli Irakeni(civili, donne e bambini)solo così si renderà conto di come se lo sono chiesto anche loro IN TANTISSIMI senza il conforto di essere stati prediletti da Dio.
    Si informi anche poco e vedrà,se non ha gli occhi sempre velati per le lacrime versate solo per i suoi.
    L.

  40. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Non si preoccupi, tanto anche se lei lo crede, lei non ha ne´ morale, ne´ coscienza e ne senso di giustizia.
    Se no, non avrebbe mai scritto un post come il Nr. 84.

  41. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x92
    Non e´la stessa cosa , mi dispiace. Si documenti lei invece.
    Io ne so piu´,di quello che lei si immagina.

  42. Linosse
    Linosse says:

    X Rodolfo
    condivido in tutto e per tutto il commento 89 di Vox.
    Il suo è RAZZISMO INGIUSTIFICABILE!
    L.

  43. Intervista a John Pilger
    Intervista a John Pilger says:

    Intervista a John Pilger
    Di Gianfranco Belgrano, tratto da http://www.tribuastratte.it

    Una cornice britannica, la sede del British Council di Roma, per la presentazione del nuovo libro di John Pilger, reporter tra i più noti del panorama giornalistico anglosassone, autore, tra le altre cose, di un servizio sulle vittime dell’embargo imposto all’Iraq. La sua più recente fatica “I nuovi padroni del mondo” esce in un momento in cui nere nubi di guerra si addensano in oriente e vecchie trame politico-economiche, vestite a nuovo, prendono il sopravvento. Lo abbiamo incontrato e abbiamo parlato di terrorismo, di Iraq e di Palestina.

    «L’attacco dei ceceni avvenuto due mesi fa in Russia – incalza subito Pilger – rientra in quella categoria di violenza politica che ci è stato insegnato a riconoscere come terrorismo. In realtà quanto è avvenuto nel teatro di Mosca è conseguenza del Terrorismo sociale, una forma di terrorismo di Stato che i media e i governi non riconoscono ma che è sicuramente più pericolosa e più minacciosa perché uccide non centinaia di persone ma centinaia di migliaia. Lo Stato russo ha assassinato almeno 20mila civili in Cecenia ed ha anche portato alla morte di soldati russi, ‘mercenari’ di cui si serve. Possiamo dire che quanto è accaduto in quel teatro stava proprio aspettando di succedere. Parlando di terrorismo ci dobbiamo chiedere se questi governi che votiamo e diciamo che ci rappresentano, non siano poi colpevoli anche loro di terribili atti terroristici.
    In questo momento i governi americano e britannico pare che siano sul punto di attaccare l’Iraq, un paese straniero che non ha provocato. Alle Nazioni Unite è in corso una sorta di pantomima e se guerra sarà, dovesse pure provocare una mezza dozzina di vittime civili, si tratterà di un atto criminale e illegale».

    D: E’ ancora possibile riuscire a fermare la guerra che si sta preparando e cosa può fare l’Europa?

    R: «Penso che l’Europa a questo punto abbia in mano l’unica chiave che potrebbe prevenire Usa e Gran Bretagna dall’attacco contro l’Iraq. In caso contrario si imboccherebbe un tale percorso per cui, per esempio, in futuro anche la Cina potrebbe essere vista come una minaccia e attaccata. La guerra potrebbe far balenare ad altri paesi, India e Pachistan in testa, l’idea che sia ‘lecito’ far guerra ai propri vicini. L’Europa è il secondo blocco economico e militare del mondo, le popolazioni europee hanno visto tanti spargimenti di sangue e conoscono la guerra forse meglio degli Stati Uniti da questo punto di vista: l’opinione dell’Europa è fondamentale. La tua domanda trova già una risposta dall’incredibile numero di persone che sono scese a dimostrare per le strade: lo abbiamo visto a Genova, lo abbiamo visto nella marcia di Assisi. Ancora una volta l’Italia si è dimostrata modello di una vera democrazia popolare. A Londra il 28 settembre ho parlato nel corso di una manifestazione davanti a 400 mila persone (naturalmente la polizia ha fornito cifre inferiori) perché c’è una grandissima maggioranza della popolazione in Gran Bretagna che è assolutamente contraria all’attacco. Queste manifestazioni dell’opinione pubblica sono importantissime e qualsiasi governo, non tenendone conto, potrebbe farne le spese. L’informazione gioca a questo punto un ruolo di primo piano. Il mio nuovo libro si chiama ‘I nuovi padroni del mondo’ e sicuramente uno dei nuovi padroni del mondo sono i media. Io faccio il giornalista da molti anni ma non ho mai visto tanto potere ai media, una forza di penetrazione che riporta all’imperialismo del XIX secolo».

    D: In Italia abbiamo un presidente del consiglio che controlla la gran parte dei mezzi di informazione…

    R: «Un’ulteriore conferma che l’Italia è proprio il ‘modello’ cui mi riferivo. Vi parlo del mio paese: Rupert Murdoch controlla il 70 per cento della stampa, e il restante 30 per cento è in mano a gente come lui. Murdoch è il Berlusconi dei media, mentre Berlusconi è il Berlusconi dei media, immagino. In Italia avete il vantaggio che la cosa è talmente evidente, talmente cruda, che è sotto gli occhi di tutti; così poco sofisticata che quando la Rai viene manipolata è chiaro per chiunque cosa stia succedendo. Invece in Gran Bretagna, le stesse dinamiche avvengono in un modo molto più sottile».

    D: Se dunque i media sono uno dei nuovi padroni del mondo, quali sono gli altri e perché sono nuovi?

    R: «Faccio una confessione, il titolo del mio libro è sbagliato. Non abbiamo nuovi padroni del mondo. I padroni sono gli stessi con delle varianti. E’ lo stesso progetto che va avanti da 500 anni e tra le nuove varianti annoveriamo i media. La misura e l’influenza delle corporazioni internazionali è enormemente aumentata e anche se le multinazionali non sono nuove (c’erano già nel XVI secolo e nel recente imperialismo) ora lavorano in sintonia con dei potentissimi Stati. Nella lista metterei sicuramente il Tesoro degli Stati Uniti, il Fondo monetario internazionale, la Banca Mondiale, la Banca per lo sviluppo dell’Asia…è tutto un unico, complesso meccanismo. Usa, Cina, Europa non sono mai stati così potenti e semplicememte hanno ‘nascosto’ le proprie responsabilità mettendo a disposizione risorse e welfare per i cittadini».

    D: L’11 settembre viene spesso additato come un momento di svolta, una molla che ha dato il via ad una serie di trasformazioni. Questo è quantomeno il punto di vista della stampa ufficiale.

    D: «Credo non sia cambiato assolutamente nulla dopo l’11 settembre. Cosa è successo veramente? L’amministrazione degli Stati Uniti, già orientata verso gli interventi unilaterali in giro per il mondo, ha accelerato questo processo sfruttando la risposta umana di fronte a quella tragedia. Quest’accelerazione ha portato all’intervento in Afghanistan: nessuno però ha nominato le 5 mila persone morte nei villaggi sperduti sulle montagne di quel martoriato paese. Nessuna di queste 5 mila vittime aveva a che vedere con l’attacco alle Twin Towers. Nel luglio 2001 Colin Powell, in viaggio nell’Asia centrale, aveva discusso con India e Pakistan dei piani americani in merito ad un attacco dell’Afghanistan e le Twin Towers erano ancora in piedi».

    D: Quali sono allora le dinamiche in atto?

    R: «Caduto il comunismo, chiuso il capitolo della guerra fredda, l’America è andata alla ricerca di un nemico che giustificasse i propri interventi, comportandosi come quei pubblicitari che fanno dei test sui prodotti da lanciare sul mercato: prima hanno provato la guerra alla droga e non ha funzionato, poi il Generale Noriega e altri come lui e questo ha quasi funzionato, poi hanno provato l’intervento per motivi umanitari nel Golfo e quello non ha funzionato per niente, ad un certo punto è arrivato il terrorismo. E quindi adesso tutto è giustificato nel nome della guerra al terrorismo, tutto viene attribuito ad al-Qaeda, perfino Bush ha detto che l’attacco al teatro di Mosca poteva tranquillamente essere opera di al-Qaeda. Un’intera generazione era stata distratta dalla Guerra Fredda, allo stesso modo stanno cercando di distrarci, con meno successo, dicendoci che tutto può accadere in nome della guerra al terrorismo, senza spiegare però che i più grandi terroristi stanno proprio dalla parte nostra. Lo dico assolutamente senza retorica e basterebbe compilare una lista dei più conosciuti terroristi del mondo per notare che la maggior parte di loro vive in Florida, che alcuni sono in California, e che uno degli uomini di Pol Pot sta nello Stato di New York. Dittatori ed ex dittatori sudamericani, torturatori che si sono macchiati dei crimini più odiosi, formati alla School of Americas, la scuola di terrorismo degli Stati Uniti, hanno trovato protezione o asilo proprio sotto la bandiera a stelle e strisce».

    D: Chiudiamo con la Palestina?

    R: «Ho girato due documentari sull’argomento: il primo nel 1976 era intitolato ‘Palestine is still the issue’, il secondo un anno fa riportava esattamente lo stesso titolo e questo suggerisce che la situazione non è cambiata. Una delle occupazioni più lunghe della storia moderna entra nel suo 36° anno e sulla nostra strada troviamo ancora una volta i media: tanta gente non sa nemmeno che ci sia un’occupazione in corso. Un’indagine in Gran Bretagna ha dimostrato che il 10 per cento degli spettatori televisivi pensa che i coloni siano i palestinesi e non gli israeliani. E la colpa è dei giornalisti. Cosa è cambiato in questi anni? Ci sono state due insurrezioni e il tentativo di creare uno Stato senza Stato in Palestina. Questo progetto adesso è crollato e i palestinesi sono più che mai prigionieri nella propria terra con il rischio di essere espulsi».

    http://www.disinformazione.it

  44. Chi è  John Pilger
    Chi è John Pilger says:

    John Pilger
    Nato a Sidney, Australia, John Pilger è stato inviato di guerra in Vietnam, Cambogia, Egitto, India e Palestina, scrivendo per alcune delle più importanti testate internazionali (Daily Mirror, The Guardian, The Independent, New Statement). È stato nominato due volte Giornalista dell’Anno nel Regno Unito e ha vinto l’United Nations Association Peace Prize and Gold Medal. Per i suoi documentari ha ottenuto il riconoscimento di Reporter Sans Frontières in Francia, un Academy Award della televisione americana, un Emmy e il Richard Dimbley Award. In Italia i suoi articoli sono pubblicati da il manifesto e da Internazionale. Il suo ultimo film War on Democracy, presentato al Festival di Cannes 2007, sarà distribuito in Italia da Fandango. Di John Pilger Fandango Libri ha pubblicato I nuovi padroni del mondo, Hidden Agendas, Un paese segreto.

  45. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Vox (e x TUTTI)

    Beh, vedo che non sono il solo, anzi, sono in buona compagnia nel sostenere che quella della “bomba atomica ianiana” è una balla colossale per fare il bis dell’attacco all’Iraq usando le stesse panzane. Il petrolio e il gas, del quale siamo sforniti o forniti in misura insufficiente per i nostro consumismo decerebrato, ci porteranno ad altre guerre. Per le qauli stanno già preparando il terreno da tempo. Come sempre la massa abbocca, perché “Vulgo vult decipi”. Ieri come oggi. E oggi come ieri.

  46. peter
    peter says:

    xAnita

    coppie etero e’ appunto l’espressione da usare, semplicemente perche’ e’ reale. Che siano la maggioranza e che la riproduzione sessuale sia necessaria lo sappiamo tutti. Oggi comunque l’umanita’ rischia di estinguersi anche per sovrappopolazione…
    Non approvo che le maggioranze siano quelle che contano ed abbiano sempre ragione, ed i motivi sono talmente ovvi che non vale la pena spiegarli. Poi tutti apparteniamo ad una minoranza di un genere o un altro, o no? per cui siamo tutti anormali per una ragione o l’altra…
    Conosco diverse coppie in civil partnerships (e’ cosi’ che si chiamano qui) e sono del tutto normali. Nel senso che hanno normali comportamenti di coppia: si ripartiscono i compiti, escono insieme, visitano gli amici, portano a spasso il cane, etc etc. Il modo in cui alcuni li percepiscono non e’ un loro problema, e non lo deve diventare

    Peter

  47. sylvi
    sylvi says:

    x Vox 85

    ha ragione, io non ho reso il pensiero di Roth.
    Avrei dovuto citare le sue parole, ma ho “messo ordine” e il libro dovrei cercarlo.
    Comunque intendeva dire che l’essere ebreo non gli impedisce di essere imparziale!
    Infatti lo fu! E molto pochi lo sono!!!
    Sylvi

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