Di Raimondo Mesiano volevano fare un altro Dino Boffo

Perché il servizio di Canale 5 sul magistrato Raimondo Mesiano ha tanto insistito sullo “strano” colore dei suoi calzini? E perché la voce fuori campo che spiegava gli “strani” movimenti di Mesiano, peraltro niente affatto strani, ma del tutto normali, ha tanto insistito sulle sue “altre stranezze”?

Tutti abbiamo pensato che le allusioni alle altre “stranezze” si riferissero alla sentenza di risarcimento della Fininvest nei confronti della Cir di Carlo De Benedetti, a suo tempo scippato della Mondadori grazie a una sentenza comprata dall’avvocato Cesare Previti per conto del suo unico cliente Silvio Berlusconi. Invece chi ha suggerito ai colleghi di Canale 5 di insistere sul colore dei calzini e sulle altre asserite stranezze ha inteso mandare un messaggio. Quale? Di che tipo?
Del tipo che ha provocato la traumatica uscita di scena di Dino Boffo dalla direzione del quotidiano L’Avvenire d’Italia nonché dalla direzione della tv e di qualunque altro mass media del Vaticano. Mesiano non ha certo scheletri negli armadi, ma secondo il solerte suggeritore potrebbe – uso il condizionale – avere uno stile di vita che se reclamizzato potrebbe – uso il condizionale – non piacere molto ai suoi superiori.
Vedremo che cosa scriverà e farà scrivere Vittorio Feltri su Il Giornale, dove come abbiamo visto ci sono colleghi che – dimentichi della mascalzonaggine, provata per tabulas, dei magistrati comprati da Previti – si prestano volentieri a ravanare su vecchie chiacchiere da ristorante da spacciare come “prova” della “stranezza” antiberluscona di Mesiano.
A differenza di Boffo, però, Mesiano non ha alle spalle l’ipocrisia vaticana, pronta a mollare chiunque a seconda delle convenienze mercimoniali del momento, e fa invece parte della magistratura italiana. Che di dignità e coerenza ne ha da vendere, scevra di cinismi di bottega. Anche se ci sono mele marce come quelle facilmente comprate da Previti per conto del suo datore di parcelle.  La pronta reazione della magistratura e di alte cariche della Repubblica non era stata però messa nel conto e ha complicato i calcoli del suggeritore e la fame di polpette avvelenate del Giornale pronto ad accogliere suggerimenti e documenti anonimi pur di ingrassare le vendite. E, come ha rivelato lo stesso Berlusconi, anche il conto in banca del suo direttore.

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