Ed ecco puntuale il tentativo – lanciato dall'”esperto” Alessandro Meluzzi – di minare con una balla clamorosa la mia credibilità di giornalista che si occupa da dieci anni della scomparsa di Emanuela Orlandi. Tentativo imprudentemente benedetto da Pietro, fratello di Emanuela

Che la scomparsa della bella sedicenne vaticana Emanuela Orlandi sia stata trasformata da tragedia privata, della sua famiglia che l’ha persa nel 1983, a show e ormai anche a farsa macabra, è cosa nota. Specie ai lettori di questo blog. Ed è ben noto che per tenere in piedi lo show non sono stati risparmiati i numeri e le invenzioni più indecorose, alle quali purtroppo si è arresa anche la magistratura con la devastazione dell’antico cimitero sotterraneo della basilica romana di S. Apollinare. Ormai però si va avanti solo ed esclusivamente a base di frottole e diffamazioni, ed eccetto rarissime eccezioni  non c’è giornale o programma televisivo che eviti di sporcarsi nel gioco al massacro altrui. Federica Sciarelli, conduttrice di “Chi l’ha visto?”, che sulle accuse anonime e false ha fatto la sua fortuna negli ultimi 7 anni, per poter continuare ad attirare i gonzi è arrivata ormai a sostenere sia pure indirettamente che la scuola di musica frequentata dalla ragazza vaticana fosse nella basilica di S. Apollinare! Una balla demenziale, utile solo a intorbidire ancor più le acque, visto che quella scuola musicale era al quarto piano del palazzo adiacente e con la basilica non ha mai avuto nulla a che spartire. E’ un po’ come dire che Federica Sciarelli conduce Porta a Porta…. o magari Report. Per dire certe cose ci vuole molto pelo sullo stomaco, oltre a una faccia di bronzo formato kolossal. Che comunque, per quanto kolossal, ha trovato volenterosi imitatori.

Venerdì scorso sono stato infatti avvertito che nel programma televisivo Quarto Grado, aspirante concorrente Mediaset di “Chi l’ha visto?” della Rai, il famoso e spesso esilarante “esperto in psichiatria” Alessandro Meluzzi mi ha tirato in ballo addebitandomi l’esatto contrario di quanto ho in realtà scritto nel mio libro “Emanuela Orlandi – La verità”, edito nel 2008. Ospite di Quarto Grado assieme a Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, e Meluzzi c’era infatti la signora Maria Antonietta Gregori, sorella delle ragazza romana Mirella Gregori scomparsa nel maggio dell’83, per l’esattezza tre settimane prima della Orlandi volatizzatasi la sera del 22 giugno di quello stesso anno. A un certo punto il discorso è caduto sul ritrovamento di un teschio avvenuto qualche anno fa, teschio che secondo Meluzzi doveva essere di Mirella. E quando la signora Maria Antonietta gli ha chiesto da dove avesse mai preso una tale affermazione, “l’esperto in psichiatria” ha bofonchiato: “In un libro di Nicotri”.

Affermazione, quella di Meluzzi, che definire sballata è molto riduttivo. “Una boiata pazzesca”, la definirebbe il vecchio comico Paolo Villaggio. A Meluzzi forse è scappata in buona fede, diciamo, non credo avesse il dente avvelenato per la nostra divergenza su padre Pio alla presentazione di un libro a Roma un paio di mesi fa, relatori lui ed io. Ma molto imprudentemente ne ha approfittato Pietro Orlandi per farsi una risata di scherno, come a dire che io scrivo cazzate. Un modo molto comodo per continuare a latitare nei confronti delle molte domande che gli ho rivolto non solo da questo blog e alle quali è incapace di fornire risposta. Pietro lo scherno lo risevi a se stesso e al suo socio coautore Fabrizio Peronaci per come si sono fatti infinocchiare, infinocchiando a loro volta l’opinione pubblica, dal famoso e fumoso “ex oo7 Lupo”, quello del “tua sorella Emanuela è viva, in manicomio a Londra”, con annessa trasferta a Londra molto strombazzata.

Per capire da soli la cinica disinvoltura di Meluzzi e Orlandi, anche nei confronti della signora Gregori, pubblico qui di seguito l’intero capitolo, non a caso intitolato “La ballata del teschio”, nel quale derido tutti coloro che hanno affermato a suo tempo che quel teschio fosse o potesse essere di Mirella, e non è mancato chi diceva fosse o potesse essere della stessa Emanuela. Dopo il capitolo – che è il 15° del mio libro – potrete leggere il testo che ho pubblicato in alcune pagine su Facebook del telegramma che ho provevduto a inviare alla signora Gregori dopo avere constatato che era impossibile ricevere risposte alle mie telefonate a Meluzzi e Quarto Grado nonché una risposta decente dallo stesso Pietro Orlandi, al quale pure – come agli altri ospiti del programma Mediaset – avevo inviato il capitoletto in questione.

Se mi dicessero che di gentaglia e di gente ambigua non deve essercene in giro poca, non saprei come confutare l’affermazione.

LA BALLATA DEL TESCHIO

Detta così, parrebbe macabra. Ma non lo è. Negli ultimi giorni dell’agosto 2001, nel solito vuoto di notizie estive, i giornali «rivelano» che il 13 maggio, nel giorno del ventesimo anniversario dell’attentato a Wojtyla, il parroco Giovanni Lucci della chiesa di San Gregorio VII, vicina al Vaticano, ha trovato in un confessionale un teschio e che gli inquirenti sono all’opera perché potrebbe trattarsi di quello di Emanuela Orlandi. Alle domande dei giornalisti, il portavoce della Santa Sede, Navarro Valls, risponde di «non avere nulla da dire». Il quotidiano «Liberazione» scrive: «La prima ipotesi presa in considerazione dai servizi segreti del Vaticano e dai carabinieri è che potrebbe essere il teschio di Emanuela Orlandi, la ragazza scomparsa a Roma nel 1983, un altro mistero vaticano che dura da 18 anni, legato con gli oscuri intrecci dell’attentato al Papa». «Quel teschio avrà almeno cento anni – commenta il parroco – altro che Emanuela Orlandi.» Ma le parole del parroco si perdono nel nuovo vento caldo dell’estate…

In attesa dell’improbabile responso degli inquirenti sul teschio, il 3 novembre 2001 il «Corriere della Sera» scrive che «Tredici mesi fa Alì Agca ha scritto una lettera ai servizi segreti turchi offrendo di infiltrarsi in Al Qaeda, andare in Afghanistan e prendere Osama Bin Laden “vivo o morto”». «L’America ci ha consegnato Abdullah Ocalan come un regalo. Se mi liberate io darò Bin Laden all’America, come un regalo», ha scritto nella sua missiva l’uomo che sparò a Giovanni Paolo II. Nella faccenda s’è infilato il solito ex magistrato Ferdinando Imposimato, così che il «Corriere» ne riporta le parole: «Ali Agca era inserito in una rete di islamici che avevano basi in Francia, Olanda, Turchia, Italia, Svizzera e che avevano dato prova di una grandissima efficienza. Da queste basi provenivano anche alcuni dei dirottatori dell’11 settembre. Perciò non sottovaluterei la lettera che ha inviato ai servizi segreti turchi. Agca potrebbe aver lanciato un messaggio con il quale vuol far sapere di conoscere molte altre cose e di essere in grado di rivelarle». Insomma, tanto per cambiare: chiacchiere.

Il 9 novembre i giornali pongono fine all’attesa, creandone però un’altra. Ecco cosa scrive il «Corriere della Sera»: Secondo la perizia eseguita dalla medico legale Carla Vecchiotti consegnata alla procura di Roma, è di una giovane tra i 25 e i 35 anni, morta tra i 15 e i 20 anni fa, il teschio trovato lo scorso 13 maggio, giorno del ventesimo anniversario dell’attentato al Papa, in un confessionale della chiesa di San Gregorio VII, nella omonima via a Roma, vicino al Vaticano. Il ritrovamento potrebbe nascondere un intreccio che lega l’attento al Papa e la vicenda di Emanuela Orlandi.

Secondo il quotidiano «Liberazione», che citava un’ipotesi dei servizi segreti, quel teschio potrebbe essere quello di Emanuela Orlandi, scomparsa a Roma nel 1983 all’età di 15 anni. È probabile che la Procura possa chiedere una proiezione computerizzata del teschio che permetterà al computer di ricostruire il volto della donna. Una volta ricostruito il viso al computer, verrà confrontato con quello di Emanuela Orlandi per verificarne la compatibilità. L’esame del Dna verrà

preso in considerazione solo come ultimo accertamento. In ambienti della procura si fa notare che è presto per dire se il teschio abbia a che fare con la ragazza scomparsa nel 1983, ma gli accertamenti verranno condotti doverosamente, dal momento che la consulenza non escluderebbe «la compatibilità della morte presunta di Emanuela Orlandi in data non definita».

Il 10 novembre la suspence è resa più forte dal possibilismo avvalorato di colpo da tutti un po’. Vediamo per esempio cosa scrive lo stesso «Corriere»: «Una croce senza fine», dicono i genitori di Emanuela Orlandi, che si preparano a vivere altri giorni pieni di angoscia, dopo 18 anni, nella loro casa dentro le mura vaticane. Il teschio fatto ritrovare in una chiesa vicino a San Pietro il 13 maggio scorso, ventesimo anniversario dell’attentato a Giovanni Paolo II, potrebbe appartenere alla ragazza scomparsa. «C’è una compatibilità», ha ammesso ieri il pm Maria Rosaria Minutolo, dopo aver letto la perizia del medico legale Carla Vecchiotti. Al computer si cercherà ora di ricostruire il volto della donna per metterlo a confronto con quello di Emanuela. Se necessario, si farà infine anche la prova del Dna. Emanuela Orlandi, figlia di un messo della Prefettura pontificia, oggi in pensione, sparì nel nulla a Roma il 22 giugno 1983. Aveva 15 anni. Erano le sette di sera quando uscì dalla lezione di flauto, diretta alla fermata dell’autobus. A casa però non è più tornata. Secondo la perizia, il teschio rinvenuto, privo della mascella, sarebbe di una giovane donna, di 25-30 anni, un’europea, morta almeno 15-20 anni fa. Sul cranio risulterebbero segni di violenza: la ragazza fu uccisa. «C’è una compatibilità», ripete il pm. La medicina legale è una scienza abbastanza elastica: se Emanuela, però, fosse morta 15 anni fa, cioè nel 1986, avrebbe avuto all’epoca 18 anni.

E non 25, come indicato nella perizia. «È giusto – osserva il pubblico ministero Minutolo –. Infatti noi prendiamo in considerazione tutte le ipotesi. Purtroppo, sono tante le ragazze di cui in questi anni si son perse le tracce. Potrebbe trattarsi anche di uno scherzo di pessimo gusto. O di un teschio rubato al cimitero chissà per quali scopi».

Messe nere? Satanismo? «Tutte le ipotesi sono al vaglio.» L’avvocato della famiglia Orlandi, Massimo Krogh, ha parlato ieri con Ercole e Maria, il papà e la mamma della ragazza scomparsa. «Attenderemo l’esito di questi nuovi esami – hanno confidato al legale. Purché venga fatta luce». In attesa che si faccia luce, dopo appena sei giorni il teschio cambia padrona. «Forse» non è più di Emanuela, ma «forse» di Mirella… Ecco cosa scrive infatti lo stesso «Corriere della Sera» nella sua edizione online del 16 novembre 2001:

Dopo 18 anni il filo che lega la scomparsa di Emanuela Orlandi e quella di Mirella Gregori non si è ancora spezzato. La storia delle due studentesse, svanite nel nulla a 15 anni, torna a intrecciarsi attorno al cranio ritrovato in un confessionale della chiesa di San Gregorio VII Papa il 13 maggio scorso, ventesimo anniversario dell’attentato a Giovanni Paolo II. L’ultima congettura della procura della Repubblica è che il teschio possa essere appartenuto a Mirella, sparita il 7 maggio 1983. Anche Emanuela fu rapita quell’anno, il 22 giugno, a sei settimane di distanza. Il pubblico ministero Maria Rosaria Minutolo non esclude che il cranio sia da attribuire alla Orlandi, ma avanza anche l’altra ipotesi perché i sequestri delle due studentesse sono sempre stati considerati come pezzi di un unico puzzle.

Con quale faccia tosta o abissale ignoranza dei fatti si possa scrivere che le due ragazze scomparse sono sempre state considerate «come pezzi di un unico puzzle» è un altro bel mistero. I magistrati hanno infatti concluso nel 1997 che i due casi non sono collegati, se non come utilizzo del secondo per intorbidire ancor più le acque e meglio nascondere le reali finalità del primo.

L’articolo del «Corriere» on line conclude così: È certo invece il test del Dna, che confronterà il cranio con i capelli dei genitori delle due ragazze. È l’unica strada possibile per scoprire se il cranio è appartenuto a Emanuela o a Mirella, sempre che non sia stato rubato in un cimitero per un rituale macabro o uno scherzo di pessimo gusto.

L’unico Dna analizzato sarà però quello per mano della fotografa Roberta, quando nel 2003 – come abbiamo già visto – fingerà di inciampare per potersi aggrappare alla madre di Emanuela strappandole così qualche capello.

Dai teschi alle tombe il passo è breve, quasi obbligato. E infatti, il passo verrà iniziato nel 2005 e perfezionato nel giugno 2008, per celebrare secondo le migliori tecniche del marketing il venticinquesimo anniversario del «rapimento».

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QUESTO E’ IL TESTO DEL TELEGRAMMA CHE HO INVIATO POCO FA A MARIA ANTONIETTA GREGORI, LA SORELLA DI MIRELLA OSPITE DI “QUARTO GRADO”. E’ STATA LA SIGNORA MARIA ANTONIETTA A PORRE A MELUZZI LA DOMANDA ALLA QUALE MELUZZI HA RISPOSTO NEL MODO CHE HO PUBBLICAMENTE DENUNCIATO. A SCANSO DI EQUIVOCI PUBBLICO ANCHE I RIFERIMENTI BUROCRATICI DEL MIO TELEGRAMMA. PER OVVIE RAGIONI ELIMINO IL MIO NUMERO DI TELEFONO E INDIRIZZO PRIVATO, COME ANCHE L’INDIRIZZO DELLA GREGORI PUR TRATTANDOSI, MI DICONO ALLA TELECOM, DI UN BAR, ESERCIZIO QUINDI PUBBLICO:

Copia Mittente – Numero Accettazione: 2000005779665

ZCZC 150237070325
IGRM CO IGRM 187
00100 SERVIZIOCALLCENTER 187 03 1103

GREGORI MARIA ANTONIETTA
VIA XXXXX
001XX ROMA

NON E’ ASSOLUTAMENTE VERO QUANTO SOSTENUTO DA ALESSANDRO MELUZZI NELLA TRASMISSIONE QUARTO GRADO. NON E’ CIOE’ ASSOLUTAMENTE VERO CHE IO ABBIA SCRITTO IN UN MIO LIBRO CHE UN TESCHIO TROVATO IN UNA CHIESA APPARTENEVA A MIRELLA. E’ INVECE
VERO ESATTAMENTE IL CONTRARIO: NEL CAPITOLO CHE NON A CASO HO INTITOLATO ” LA BALLATA DEL TESCHIO ” HO DERISO LA MANIA DELLE ATTRIBUZIONI DI QUEL TESCHIO ALLA ORLANDI O A MIRELLA.
NEL CASO SIA VERO CHE A QUARTO GRADO ERA OSPITE ANCHE FRANCESCO BRUNO, LA VOLGARE MENZOGNA DI MELUZZI APPARE ANCORA PIU DA MASCALZONE: E’ STATO INFATTI PROPRIO BRUNO A SUO TEMPO AD AVVALORARE QUELLE DEMENZIALI ATTRIBUZIONI DEL TESCHIO.
QUANDO MI HANNO SEGNALATO LA BUGIA DI MELUZZI HO TELEFONATO IMMEDIATAMENTE A QUARTO GRADO E A UNA SUA REDATTRICE, ILARIA MURA MA NON HO OTTENUTO NULLA. HO IN SEGUITO TELEFONATO E MANDATO MESSAGGI VIA FACEBOOK ED SMS SIA A MELUZZI CHE AL
CONDUTTORE DI QUARTO GRADO, SOTTILE, MA NON HANNO MAI RISPOSTO. POCO FA L HO CERCATA PER TELEFONO AL BAR DI VIA VOLTURNO, MA NON RISPONDE NESSUNO. PUO’ TELEFONARMI IN OGNI MOMENTO AL 338XXXXX. CORDIALI SALUTI.
PINO NICOTRI

MITTENTE:
NICOTRI PINO
VIA XXXXX
MILANO
NNNN
POSTE ITALIANE S.p.A. – SERVIZIO TELEGRAFICO PUBBLICO
UFFICIO DI SERVIZIOCALLCENTER MITTENTE:
TELEGRAMMA N.RO 15023707032501030620121103 NICOTRI PINO
DEL 03/06/12 ORE 11:03
PAROLE 187
IMPORTO EURO 20.76 201XX MILANO
ESCLUSA TASSA DI FONODETTATURA
IVA SECONDO VIGENTE NORMATIVA

371 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Taking a five minutes break….

    A Siracusa la saponetta era saponetto, le capre erano crape, e tante altre cose su ci dovrei pensare….

    ‘Occhio vivo’ era all’ordine del giorno.

    I siculi sono molto arguti, i catanesi sono o erano differenti dai siracusani…i siracusani hanno un accento piu’ leggero, simpatico.

    Mio marito ci teneva a dirmi che non era come i siciliani perche’ era cresciuto in Cirenaica e poi militare e prigioniero di guerra in Scozia per 4 anni.

    Ci resto’ male quando lesse un articolo, che lui aveva “an accent of the old world” ed era una persona cupa, tutto business, la mia descrizione era molto favorevole….facevo un buon contrasto….and my english was “aristocratico”.
    Nel RI ci vuole poco…

    Bye,
    Anita

  2. Uroburo
    Uroburo says:

    Anita: my english was “aristocratico”.
    Nel RI ci vuole poco…
    ——————————
    Perchè? U.

  3. Uroburo
    Uroburo says:

    Ognuno ha i suoi gusti ma personalmente non sopporto alcun tipo di modificazione esteriore: nè tatuaggi, nè piercing. Addirittura non porto nè anelli, nè catenine nè gioielli di alcun tipo.
    Mi danno fastidio.
    Pelle, biancheria ed abiti, nulla più.
    Ed ho sempre avuto i capelli corti. Quando si portavano i capelli fino alle spalle io li ho avuti fino al colletto della camicia ma solo per pochi anni.
    Mi danno una sensazione (del tutto soggettiva) di disordine e di sporco.
    Un saluto U.

  4. rodolfo
    rodolfo says:

    xUroburo53
    Anch´io la penso come lei….e nessuno dei miei figli ha un tatuagio o un piercing…. mio figlio Rafael …e´un tedesco ma ama la Sicilia e porta una catenina con la trinacria…ne e´orgoglioso….e non ci imbastisca su…
    e´cosi e fa´sorridere di tenerezza.
    Un saluto
    Rodolfo

  5. rodolfo
    rodolfo says:

    x52
    Sara´ come un Italiano che emigra e va a finire a Düsseldorf li parlano il miglior tedesco che in tutta la germania….e´risaputo….diverso e Stoccarda o Monaco.
    Per un inglese ….Firenze sarebbe meglio di Catania per imparare l´italiano. Presumo che lo Stato dove vive Anita abbia i migliori presupposti per imparare l´inglese…che lei ha chiamato aristocratico….
    come dire un buon inglese ….l´inglese di Oxford.
    R

  6. Anita
    Anita says:

    x Rodolfo

    No, io non l’ho chiamato aristocratico, il giornalista che ci ha intervistato ed i miei vicini.

    Per me vuol solo dire che non ho la cadenza del RI.
    Ed uso parole che mi vengono facili…dovuto ai miei anni di latino ed anche l’Italiano, lingua neolatina.

    L’inglese mi e’ venuto facile, mentre il Francese mi era ostico come pronuncia.

    Non ho studiato l’Inglese, e chi ne aveva il tempo o le possibilita?
    Per 7 anni sono vissuta in una vecchia casa isolata, ho imparato ascoltando la radio, tanto che insegnai l’inglese parlato ai miei figli.
    Quando il maggiore ando’ alla prima aveva un accento straniero, il mio, credevano che fosse ungherese.

    Ciao,
    Anita

  7. peter
    peter says:

    il buon Rodolfo dice ‘platitudes’ di scarso significato…
    L’Oxfordshire non rientra neanche nelle ‘home counties’ tradizionali, ovvero nelle zone in cui e’ nato il cosiddetto inglese standard…che e’ l’inglese parlato dalle classi medio-alte di Londra (ovvero parte di Londra, per i puristi…) e zone limitrofe nel solo sud-est dell’Inghilterra…
    Le universita’ di Oxford e Cambridge sono ovviamente un’altra cosa

    Peter

  8. peter
    peter says:

    ed imbroglia pure sul tedesco…e’ infatti risaputo che il tedesco ‘migliore’ e’ parlato nella zona di Hanover, Bassa Sassonia…
    Dusseldorf e’ ad un passo dal confine con l’Olanda, ovvero molto decentrata, tra l’altro, e molto lontana dalla Bassa Sassonia, culla di quell’orrendo e barbarico idioma

    Peter

  9. rodolfo
    rodolfo says:

    xPeter
    Il mio non e´stato un imbroglio…posso avere scambiato una citta´per l´altra.. di errare capita a tutti…babbeo..
    L´importante era il senso…l´idea che volevo dare del mio pensiero e che voleva spiegare il pensiero di Anita….dando per lei una risposta a Uroburo. Poi ha risposto Anita per dirmi che non era proprio cosi.
    Ti piace attaccarti alle piccole cose …per ottenere le tue piccole soddisfazioni….non ho niente da eccepire….come si dice…
    chi si accontenta gode….e se tu godi di queste quisquiglie sono contento anch´io….alla fine bisogna pur sopravvivere.
    Rodolfo

  10. rodolfo
    rodolfo says:

    xPeter…
    vedi…se non ci fosse quell´astio stupido che ti e´congeniale e non solo nei miei confronti….avresti potuto solo correggermi ed io magari ti avrei ringraziato. Ma hai cominciato il tuo post con un “imbroglia” e quello mi dice gia´tutto di te.
    R

  11. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    la cosa più difficile della parmigiana è proprio la frittura delle melanzane senza che assorbano un intero uliveto.
    Cuocerle alla piastra, come dice Rodolfo, è più semplice e anche restano più leggere, ma il sapore non è quello stesso.

    Io taglio le melanzane, quelle grosse, a rondelle alte un cm abbondante.
    Le salo e le metto a scolare l’acqua in un piano inclinato per alcune ore.
    Poi le asciugo perfettamente.
    Le metto a friggere badando che l’olio sia ben caldo, ma non fumante. Faccio la prova con un pezzo di melanzana.
    Volta e rivolta con la pinza lunga.
    Appena prendono colore le scolo e le adagio sopra carta assorbente.
    Vado avanti fin che ho melanzane.
    A parte ho fatto scaldare brevemente della polpa di pomodoro,( io uso la Mutti, che ritengo la migliore e soprattutto fatta di solo pomodoro italiano), ci aggiungo sale , pepe e qualche foglia di basilico.
    L’assemblaggio in teglia da forno:
    uno strato di melanzane- stendere sopra un po’ di salsa di pomodoro- tagliare a tocchetti e spargere della mozzarella, qualche foglia di basilico spezzettata, parmigiano.
    Altro strato di melanzane…e avanti come sopra per almeno quattro strati.
    Va in forno a 180° fino a quando ha preso una leggera doratura…cr mezz’ora.
    E’ buona subito, ma il giorno dopo è meglio.
    D’estate è sufficiente una bella fetta , per un pranzo leggero, con un bicchiere di bianco fresco…io uso il Friulano ex Tocai!

    Ps: Io insisto solo quando so di essere abbondantemente informata e non sui libri del Borghese!
    Ho già parlato di una Libreria-editrice, la LEG di Gorizia …dove si trova di tutto e di più.
    Ogni anno fanno una quattro giorni di incontri, anche molto importanti, dal titolo E’ STORIA.
    Quest’anno ha partecipato anche Mieli, fra gli altri prof. universitari, anche di sx.
    buonagiornata
    Sylvi

  12. rodolfo
    rodolfo says:

    Sylvi…cosa combini….mi fai venire l´acqualina in bocca.
    Tutte le donne che ho conosciuto sono state donne che non sapevano cucinare….l´unica donna cuoca provetta e´stata mia madre.
    Quando mi sposai per la prima volta…mi chiese cosa volevo mangiare….
    un piatto di pasta con i ceci …risposi…pensando a mia madre.
    A tavola arrivo´ una brodaglia salata immangiabile…si puo ´essere piu´sfortunati di cosi? Dimmi
    Spesso osservavo mia madre quando cucinava….e all´improvviso mi sono ricordato e ti posso assicurare che e´come se lo vedessi in questo momento….che lei le melanzane tagliate come tu dici le metteva sotto peso….una volta persino domandai a lei perche´ e mi rispose che cosi usciva fuori meglio l´amarognolo.
    Cara Sylvi….spesso quanto cucinava mi dava dei bocconcini….una volta questo….una volta l´altro…. e poi a tavola non avevo mai fame…stavo 5 minuti e partivo via come un razzo e mio padre che si arrabbiava sempre….lui era uno dalla masticazione lenta….a tavola stava almeno 1 ora… mi ricordo il suo bicchiere di vino che non mancava mai….con dentro spicchi di mela. Nostalgia…ricordi…
    Ciao…un abbraccio
    Rodolfo

  13. rodolfo
    rodolfo says:

    xPeter
    lo so…tu volevi scrivere solo “zitto” e poi hai aggiunto imbroglione…
    zitto da solo…non sarebbe stato bello…avrebbe rivelato di te qualcosa in piu´…. ma non con me. Io so che tu sai….anche Sylvi sa´che io so che tu sai ….insomma che ti conosciamo profondamente per quel che sei.
    Non staro´zitto….finche´scriverai idiozie e riveli senza sapere la tua vera indole …saro li a tormentarti….finche´impari e cominci a comportarti da uomo e non da bambino viziato.
    Rodolfo

  14. peter
    peter says:

    x rodolfo

    tu non conosci profondamente neanche il buco del tuo ombelico, per cosi’ dire, quindi continua pure a renderti ridicolo millantando recondite capacita’ di conoscere profondamente altri…su di un blog poi…
    Cosa ne dice il talmud in proposito?

    Peter

    ps
    non c’e’ bisogno di risposta, grazie…e’ una domanda rettorica…

  15. rodolfo
    rodolfo says:

    No…in effetti non c´e´bisogno di risposta….
    se ti leggi …..ti accorgerai di avertela gia´data.
    R

  16. rodolfo
    rodolfo says:

    Beh rallegriamoci…cominciano .. gli europei. finalmente possiamo rompere un paio di piatti e i bicchieri….i tavoli che tremano le sedie che volano e la bandiera fuori in balcone….
    si..con la Russia abbiamo perso 3-0….ma che importa….io credo che e´tutto un trucco di Prandelli…non ha voluto troppo presto scoprire le sue carte….sapete che vi dico? Gli europei li vinciamo noi….
    e che Dio ci aiuti.
    Rodolfo

  17. peter
    peter says:

    ma si puo’…gli europei li vinciamo noi…e che dio ci aiuti…

    Dio potrebbe al limite preoccuparsi di Grecia che muore di fame s Spagna che chiede salvataggi…e l’Italia potrebbe essere la prossima in lista d’attesa per gioie simili…ma no, l’agenda degli imbecilli del calcio e’ piu’ importante…e Dio sapra’ cambiare le sue priorita’, ammesso che ci siano, cioe’ che metta dito nelle umane vicende…
    Ma gli ‘europei’ del calcio sono certo piu’ importanti di Europa, EU, euro, sopravvivenza ed altre amenita’ del genere…

    Insomma, i post del rodolfo si commentono da soli…si fa conoscere in tutta la sua vastissima superficialita’

    Peter

  18. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro peter,
    che Dio benedoca il Giovin Fascistone siculo che andava per le strade sicule a liberar Trieste!
    Dio benedoca i para-denti !

    cc

  19. rodolfo
    rodolfo says:

    xPeter
    Se tu capissi un po´qualcosa di calcio e in quale situazione si trova il calcio Italiano, avresti capito il mio sarcasmo e la mia ironia.
    Purtroppo ti comporti sempre da stupido…oramai non credo che tu sia da recuperare e ti devo sopportare cosi come sei…testa zubba..
    Rodolfo

  20. rodolfo
    rodolfo says:

    L´importante che non vai a finire all´Ucciardone…
    sa li con il carattere che ti ritrovi…farebbero concorrenza a farti “u cafe´”
    R

  21. controcorrente
    controcorrente says:

    A proposito di Grigliate e tatuaggi..

    Mi viene in mente che è possibile avere il cervello tatuato..ed è di questo che parlavo quando dicevo che ci vogliono anni per capire dove stia l’intelligenza di qualche noto..: sotto un tatuaggio magari di folgore in campo azzurro con volo di UCCELLO in primo piano .

    cc

  22. rodolfo
    rodolfo says:

    xcc77
    ecco questo intendevo….mai all´Ucciardone…li se parli come scrivi sei finito….
    R

  23. rodolfo
    rodolfo says:

    Poi vedi caro cc…. nun te capisco…faccio fatica….
    se scrivi …quello e´cosi….l´altro e´cosa´…tatuato…Trieste…intelligente…uccelli vari ecc.. ecc.
    Nun basta…..hai capito …nun basta…devi anche specificare perche´e per come…allora vedrai che poi ci troveresti persino gusto…
    io te l´ho detto e te l´ho specificato…se parli come scrivi nun se ne fa´ niente….all´Ucciardone te farebbero un bagno di “espressi” corti…
    pe´risparmia´l´acqua….che nun ne vale la pena.
    Rodolfo

  24. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro Rud(b)y Rubacuori,

    sei il solito simpaticone, ma visto che me lo hai chiesto, ti dico che sono stato in ferie con la” Caronte and CO” dove mi hanno parlato per quel breve periodo di assenza tua !
    Mi è stato riferito che Ti hanno cacciato donandoti anni di vita, purché te ne stessi alla larga dal girone infernale delle lussuriose…che appena ti videro,chiusero le cosce per sciopero totale…!!

    Poveri Diavoli !

    cc

  25. rodolfo
    rodolfo says:

    Me l´immaginavo che andavi a parare li….ne ero sicuro….non poteva essere altrimenti
    mi ci sarei giocato tutto e avrei vinto…

  26. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Scusi, se Dio non esiste, che gliene frega a lei di quel che Dio può fare?
    Potrebbe anche fare più cose contemporaneamente…
    Lei invece farebbe bene a preoccuparsi dei problemi della sua nuova Patria con Regina incorporata…che ne ha…ohhhhh se ne ha….
    invece di sproloquiare di euro o non euro, si conti le sterline…fin che ne ce n’è!

    Il suo grande “amore orientale” deve essere agli sgoccioli…infatti ultimamente è particolarmente acido.
    Malox o Gaviscon a tutta manetta!!!

    Sylvi

  27. peter
    peter says:

    x Sylvi

    per la verita’, forse sarebbe il caso che Dio facesse di meno per l’umanita’…
    vede cara, se tutto avviene per opera o decreto divini, allora ci sarebbero parecchie cosette da mettere in conto…che so io, sovrappopolazione, effetti serra, inondazioni, terremoti, carenze di risorse, guerre, olocausti, carestie, etc etc etc…
    Per cui, in effetti mi frega vedere certi ‘poveri di spirito’ che pregano pubblicamente per gli esiti di partite di calcio…
    La sterlina va ancora benino, comunque, grazie…
    Ed ho appeno passato un bel weekend col mio amore orientale…ha un letto piccolo ma e’ bastato per due…non mi dilungo in particolari. Stranamente, non sono cascato per terra durante la notte, niente mali di schiena come ‘collaterals’ la mattina dopo, ho anzi dormito benissimo…chissa’ poi perche’

    Peter

  28. rodolfo
    rodolfo says:

    xPeter
    Bah…e io credevo che eri dal Lord….quello che insisteva a chiamarti Franco….cosi passi dal Lord al lard complimenti…sembri la felicita´personificata.
    L´ho sempre detto che nella vita bisogna avere culo….
    Rodolfo

  29. peter
    peter says:

    x rodolfo

    veramente, il lord e’ guarda caso il padrone di casa del mio tesoruccio…ma sono tornato a casa mia dopo il weekend.
    Non ho capito cosa c’entri il lardo (in inglese lard…) che comunque non uso ne’ in cucina ne’ altrove.
    Guarda poi che Marlon Brando usava il burro…e secondo me faceva male

    Peter

  30. rodolfo
    rodolfo says:

    xPeter
    No….mi hai fraiteso…io per rispetto alle donne del blog…
    non mi lascerei andare a volgarita´ del genere….
    no… io intendevo davvero “lard” per grassa chesso´sui 150 Kg…
    insomma quelle che ti allagano se vogliono….
    ma ci mancherebbe altro….
    Ma come mai ti vengono in mente certe idee? Che strano…
    R

  31. peter
    peter says:

    x Rodolfo

    ehm, come sarebbe come mi vengono in mente certe idee?
    secondo me pensare al sesso e’ normale, e le tue allusioni sono a volte di dubbia interpretazione, quanto meno…
    Infatti mi pare ostico che tu assuma che il tesoruccio pesi 150 kg solo perche’ ho rischiato di cadere dal letto…il fatto e’ che ha un letto singolo, a differenza di me a casa mia…ma proprio tutto devo dire??!!
    Direi che il peso e’ di appena 60 kg, ed e’ alta e slanciata (he he he…)

    Peter

  32. rodolfo
    rodolfo says:

    Si….siiiiiiiiiiii dicci tutto ahahahahhaha
    60 Kg? Alta? Slanciata?
    Insomma quattro ossa “incravaccati”….niente ciccia? Male
    R

  33. lanzo
    lanzo says:

    x Anita
    Credevo che tu fossi del NJ a non del RI. Di certo non saprei distinguere l’accento, un accento del Minnesota si, Canadian anche (con l’he finale ad ogni frase) – In Australia la gente da Brisbane a Perth = grosso modo la distanza da Philly a S.Francisco = Il troll Peter sostiene che siamo 30 anni indietro perche’ in UK, nelle banche gli impiegati portano orecchini e piercing ! Bella definizione del progresso ! Non saprei che rispondere a certe affermazioni. So solo che di Pommies (British come vengono chiamati in Australia e che non sono particolarmente apprezzati sia perche’ sono pigri, sia perche’ la doccia la fanno raramente) che vogliono emigrare qui ce ne una fila lunghissima, non mi risulta il contrario.
    Take care.

  34. lanzo
    lanzo says:

    X Anita

    Da Brisbane a Perth, you can’t detect any difference in accent.
    Qualcuno potrebbe considerarlo noioso, ma se penso quando ero backpacker in UK e piu’ andavo a Nord e meno capivo quello che dicevano ! Un britannico del Nord Est negli US of A sarebbero convinti che sia un poveraccio proveniente dall’ Europa dell’Est che cerca di parlare Inglese (whatever it means…)

  35. peter
    peter says:

    x Lanzo

    ehi Lanzo non bariamo, non mi faccia il lanzichenecco…
    Per rispondere ha risposto, anche se con Anita in mezzo…
    Insomma, tutti gli italiani vanno nel NJ, tutti gli immigrati brit sono sporchi e sfaticati, il body piercing una cosa disdicevole ed abominevole…poi nega che Australia sia 30 anni indietro?!
    Non si offenda, ma la cosa non riguarda certo solo il body piercing and tattooing…per esempio, gli inglesi giovanissimi sono parecchio meno razzisti dei loro padri e soprattutto nonni…ed i loro costumi parecchio piu’ rilassati e flessibili. Solo il bere e’ uguale…
    Mi piacerebbe visitare il paese, ma in effetti nel XX secolo si trovano solo Sydney, Melbourne, e quell’altra che mi sfugge sempre…
    Di Aussies da queste parti ce ne sono parecchi…spesso simpatici ma molto all’antica. Come dicevo, i Kiwis sono molto peggio in quel senso…
    La cosa piu’ ardua e’ far capire agli australiani che ogni tanto si devono togliere i calzoni corti e mettere quelli lunghi, che le cravatte non servono solo ad impiccare la gente, e che a Natale qui non si fanno beach parties…

    un caro saluto e si metta la crema solare, mi raccomando…

    Peter

  36. peter
    peter says:

    ah beh, ho letto il secondo post…l’altra era appunto Brisbane…

    Se non c’e’ differenza di accento tanto peggio, sempre australiano e’!!!

    Di poveracci dell’Est Europa li’ ce ne sono parecchi in disguise…
    Ho conosciuto due ragazze chiamate Campbell che cercavano di darsi un po’ di arie. Poi ammisero ‘tra le lacrime’ , interrogate da uno scozzese, che i nonni o padri erano polacchi e si erano astutamente cambiato il nome in Australia…

    Peter

  37. lanzo
    lanzo says:

    x Pino Nicotri

    Giustamente ti allarmi per il numero di minori che scompaiono ogni anno, ma quanti sono quelli che vengono “rapiti” da uno dei genitori che hanno scazzi per l’affidamento ?
    Ora salto da palo in frasca e ritorno all’argomento principale: Possibile che tu non abbia notato la differenza della faccia (quella della foto sui manifesti) e quella che appare sulla copertina del tuo libro ? L’ultima e’ sicuramente Emanuela, ci vedo anche somiglianze con i tratti somatici del fratello, l’altra – quella del manifesto – non gli somiglia per niente, ma non sara’ stato quello il primo depistaggio ? Il mio lavoro consiste nel controllare passaporti e identita’ delle persone, ono spesso in missione in zone ad alto rischio di immigrazione clandestina, ossia sono un “immigration control officer” spesso un locale si fa mandare un passaporto europeo da un parente che gli assomiglia e con quello cerca di entrare nel Paradiso del Bengodi dove tutte le donne sono troie e le strade lastricate di oro.

  38. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Caro Pino,
    ma tu, mano sulla coscienza, credi tutto quello che ti ha raccontato quel Vergari?
    Leggendo l’intervista, tra i tanti aforismi in latino, molta evanescenza, c’ero.. ma non c’ero.
    Parecchio a “sua insaputa” per usare un termine molto in voga.
    màh.

    C.G.

  39. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x lanzo

    Di cose strane ne ho notate tante, anche quella anche se a onor del vero non con la tua puntigliosità. Mandami una nota stringata in cui esponi le tue perplessità “fotografiche”, vedrò di tenerne conto. Può essere un capitoletto a parte, nuovo. Se pensi che per svilupparlo per bene ti serva più spazio ti posso inviare il mio recapito di posta elettronica. Però mi raccomando: osservazioni ragionate e verificabili, non sospetti soggettivi.
    Un saluto e grazie.
    pino

  40. Anita
    Anita says:

    x Lanzo

    “….le strade lastricate di oro.”

    ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

    Questa l’ho sentita riferendosi agli Stati Uniti d’America.

    Quella: “…. dove tutte le donne sono troie….” MAI.

    Di passaporti falsi ce ne sono in quantita’, spesso provveduti dalle nazioni di origine.

    Ecco perche’ migliaia di persone hanno 6-7 identita’.

    Non solo, anche molteplici SS, Social Security numbers…

    Anita

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