Ed ecco puntuale il tentativo – lanciato dall'”esperto” Alessandro Meluzzi – di minare con una balla clamorosa la mia credibilità di giornalista che si occupa da dieci anni della scomparsa di Emanuela Orlandi. Tentativo imprudentemente benedetto da Pietro, fratello di Emanuela

Che la scomparsa della bella sedicenne vaticana Emanuela Orlandi sia stata trasformata da tragedia privata, della sua famiglia che l’ha persa nel 1983, a show e ormai anche a farsa macabra, è cosa nota. Specie ai lettori di questo blog. Ed è ben noto che per tenere in piedi lo show non sono stati risparmiati i numeri e le invenzioni più indecorose, alle quali purtroppo si è arresa anche la magistratura con la devastazione dell’antico cimitero sotterraneo della basilica romana di S. Apollinare. Ormai però si va avanti solo ed esclusivamente a base di frottole e diffamazioni, ed eccetto rarissime eccezioni  non c’è giornale o programma televisivo che eviti di sporcarsi nel gioco al massacro altrui. Federica Sciarelli, conduttrice di “Chi l’ha visto?”, che sulle accuse anonime e false ha fatto la sua fortuna negli ultimi 7 anni, per poter continuare ad attirare i gonzi è arrivata ormai a sostenere sia pure indirettamente che la scuola di musica frequentata dalla ragazza vaticana fosse nella basilica di S. Apollinare! Una balla demenziale, utile solo a intorbidire ancor più le acque, visto che quella scuola musicale era al quarto piano del palazzo adiacente e con la basilica non ha mai avuto nulla a che spartire. E’ un po’ come dire che Federica Sciarelli conduce Porta a Porta…. o magari Report. Per dire certe cose ci vuole molto pelo sullo stomaco, oltre a una faccia di bronzo formato kolossal. Che comunque, per quanto kolossal, ha trovato volenterosi imitatori.

Venerdì scorso sono stato infatti avvertito che nel programma televisivo Quarto Grado, aspirante concorrente Mediaset di “Chi l’ha visto?” della Rai, il famoso e spesso esilarante “esperto in psichiatria” Alessandro Meluzzi mi ha tirato in ballo addebitandomi l’esatto contrario di quanto ho in realtà scritto nel mio libro “Emanuela Orlandi – La verità”, edito nel 2008. Ospite di Quarto Grado assieme a Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, e Meluzzi c’era infatti la signora Maria Antonietta Gregori, sorella delle ragazza romana Mirella Gregori scomparsa nel maggio dell’83, per l’esattezza tre settimane prima della Orlandi volatizzatasi la sera del 22 giugno di quello stesso anno. A un certo punto il discorso è caduto sul ritrovamento di un teschio avvenuto qualche anno fa, teschio che secondo Meluzzi doveva essere di Mirella. E quando la signora Maria Antonietta gli ha chiesto da dove avesse mai preso una tale affermazione, “l’esperto in psichiatria” ha bofonchiato: “In un libro di Nicotri”.

Affermazione, quella di Meluzzi, che definire sballata è molto riduttivo. “Una boiata pazzesca”, la definirebbe il vecchio comico Paolo Villaggio. A Meluzzi forse è scappata in buona fede, diciamo, non credo avesse il dente avvelenato per la nostra divergenza su padre Pio alla presentazione di un libro a Roma un paio di mesi fa, relatori lui ed io. Ma molto imprudentemente ne ha approfittato Pietro Orlandi per farsi una risata di scherno, come a dire che io scrivo cazzate. Un modo molto comodo per continuare a latitare nei confronti delle molte domande che gli ho rivolto non solo da questo blog e alle quali è incapace di fornire risposta. Pietro lo scherno lo risevi a se stesso e al suo socio coautore Fabrizio Peronaci per come si sono fatti infinocchiare, infinocchiando a loro volta l’opinione pubblica, dal famoso e fumoso “ex oo7 Lupo”, quello del “tua sorella Emanuela è viva, in manicomio a Londra”, con annessa trasferta a Londra molto strombazzata.

Per capire da soli la cinica disinvoltura di Meluzzi e Orlandi, anche nei confronti della signora Gregori, pubblico qui di seguito l’intero capitolo, non a caso intitolato “La ballata del teschio”, nel quale derido tutti coloro che hanno affermato a suo tempo che quel teschio fosse o potesse essere di Mirella, e non è mancato chi diceva fosse o potesse essere della stessa Emanuela. Dopo il capitolo – che è il 15° del mio libro – potrete leggere il testo che ho pubblicato in alcune pagine su Facebook del telegramma che ho provevduto a inviare alla signora Gregori dopo avere constatato che era impossibile ricevere risposte alle mie telefonate a Meluzzi e Quarto Grado nonché una risposta decente dallo stesso Pietro Orlandi, al quale pure – come agli altri ospiti del programma Mediaset – avevo inviato il capitoletto in questione.

Se mi dicessero che di gentaglia e di gente ambigua non deve essercene in giro poca, non saprei come confutare l’affermazione.

LA BALLATA DEL TESCHIO

Detta così, parrebbe macabra. Ma non lo è. Negli ultimi giorni dell’agosto 2001, nel solito vuoto di notizie estive, i giornali «rivelano» che il 13 maggio, nel giorno del ventesimo anniversario dell’attentato a Wojtyla, il parroco Giovanni Lucci della chiesa di San Gregorio VII, vicina al Vaticano, ha trovato in un confessionale un teschio e che gli inquirenti sono all’opera perché potrebbe trattarsi di quello di Emanuela Orlandi. Alle domande dei giornalisti, il portavoce della Santa Sede, Navarro Valls, risponde di «non avere nulla da dire». Il quotidiano «Liberazione» scrive: «La prima ipotesi presa in considerazione dai servizi segreti del Vaticano e dai carabinieri è che potrebbe essere il teschio di Emanuela Orlandi, la ragazza scomparsa a Roma nel 1983, un altro mistero vaticano che dura da 18 anni, legato con gli oscuri intrecci dell’attentato al Papa». «Quel teschio avrà almeno cento anni – commenta il parroco – altro che Emanuela Orlandi.» Ma le parole del parroco si perdono nel nuovo vento caldo dell’estate…

In attesa dell’improbabile responso degli inquirenti sul teschio, il 3 novembre 2001 il «Corriere della Sera» scrive che «Tredici mesi fa Alì Agca ha scritto una lettera ai servizi segreti turchi offrendo di infiltrarsi in Al Qaeda, andare in Afghanistan e prendere Osama Bin Laden “vivo o morto”». «L’America ci ha consegnato Abdullah Ocalan come un regalo. Se mi liberate io darò Bin Laden all’America, come un regalo», ha scritto nella sua missiva l’uomo che sparò a Giovanni Paolo II. Nella faccenda s’è infilato il solito ex magistrato Ferdinando Imposimato, così che il «Corriere» ne riporta le parole: «Ali Agca era inserito in una rete di islamici che avevano basi in Francia, Olanda, Turchia, Italia, Svizzera e che avevano dato prova di una grandissima efficienza. Da queste basi provenivano anche alcuni dei dirottatori dell’11 settembre. Perciò non sottovaluterei la lettera che ha inviato ai servizi segreti turchi. Agca potrebbe aver lanciato un messaggio con il quale vuol far sapere di conoscere molte altre cose e di essere in grado di rivelarle». Insomma, tanto per cambiare: chiacchiere.

Il 9 novembre i giornali pongono fine all’attesa, creandone però un’altra. Ecco cosa scrive il «Corriere della Sera»: Secondo la perizia eseguita dalla medico legale Carla Vecchiotti consegnata alla procura di Roma, è di una giovane tra i 25 e i 35 anni, morta tra i 15 e i 20 anni fa, il teschio trovato lo scorso 13 maggio, giorno del ventesimo anniversario dell’attentato al Papa, in un confessionale della chiesa di San Gregorio VII, nella omonima via a Roma, vicino al Vaticano. Il ritrovamento potrebbe nascondere un intreccio che lega l’attento al Papa e la vicenda di Emanuela Orlandi.

Secondo il quotidiano «Liberazione», che citava un’ipotesi dei servizi segreti, quel teschio potrebbe essere quello di Emanuela Orlandi, scomparsa a Roma nel 1983 all’età di 15 anni. È probabile che la Procura possa chiedere una proiezione computerizzata del teschio che permetterà al computer di ricostruire il volto della donna. Una volta ricostruito il viso al computer, verrà confrontato con quello di Emanuela Orlandi per verificarne la compatibilità. L’esame del Dna verrà

preso in considerazione solo come ultimo accertamento. In ambienti della procura si fa notare che è presto per dire se il teschio abbia a che fare con la ragazza scomparsa nel 1983, ma gli accertamenti verranno condotti doverosamente, dal momento che la consulenza non escluderebbe «la compatibilità della morte presunta di Emanuela Orlandi in data non definita».

Il 10 novembre la suspence è resa più forte dal possibilismo avvalorato di colpo da tutti un po’. Vediamo per esempio cosa scrive lo stesso «Corriere»: «Una croce senza fine», dicono i genitori di Emanuela Orlandi, che si preparano a vivere altri giorni pieni di angoscia, dopo 18 anni, nella loro casa dentro le mura vaticane. Il teschio fatto ritrovare in una chiesa vicino a San Pietro il 13 maggio scorso, ventesimo anniversario dell’attentato a Giovanni Paolo II, potrebbe appartenere alla ragazza scomparsa. «C’è una compatibilità», ha ammesso ieri il pm Maria Rosaria Minutolo, dopo aver letto la perizia del medico legale Carla Vecchiotti. Al computer si cercherà ora di ricostruire il volto della donna per metterlo a confronto con quello di Emanuela. Se necessario, si farà infine anche la prova del Dna. Emanuela Orlandi, figlia di un messo della Prefettura pontificia, oggi in pensione, sparì nel nulla a Roma il 22 giugno 1983. Aveva 15 anni. Erano le sette di sera quando uscì dalla lezione di flauto, diretta alla fermata dell’autobus. A casa però non è più tornata. Secondo la perizia, il teschio rinvenuto, privo della mascella, sarebbe di una giovane donna, di 25-30 anni, un’europea, morta almeno 15-20 anni fa. Sul cranio risulterebbero segni di violenza: la ragazza fu uccisa. «C’è una compatibilità», ripete il pm. La medicina legale è una scienza abbastanza elastica: se Emanuela, però, fosse morta 15 anni fa, cioè nel 1986, avrebbe avuto all’epoca 18 anni.

E non 25, come indicato nella perizia. «È giusto – osserva il pubblico ministero Minutolo –. Infatti noi prendiamo in considerazione tutte le ipotesi. Purtroppo, sono tante le ragazze di cui in questi anni si son perse le tracce. Potrebbe trattarsi anche di uno scherzo di pessimo gusto. O di un teschio rubato al cimitero chissà per quali scopi».

Messe nere? Satanismo? «Tutte le ipotesi sono al vaglio.» L’avvocato della famiglia Orlandi, Massimo Krogh, ha parlato ieri con Ercole e Maria, il papà e la mamma della ragazza scomparsa. «Attenderemo l’esito di questi nuovi esami – hanno confidato al legale. Purché venga fatta luce». In attesa che si faccia luce, dopo appena sei giorni il teschio cambia padrona. «Forse» non è più di Emanuela, ma «forse» di Mirella… Ecco cosa scrive infatti lo stesso «Corriere della Sera» nella sua edizione online del 16 novembre 2001:

Dopo 18 anni il filo che lega la scomparsa di Emanuela Orlandi e quella di Mirella Gregori non si è ancora spezzato. La storia delle due studentesse, svanite nel nulla a 15 anni, torna a intrecciarsi attorno al cranio ritrovato in un confessionale della chiesa di San Gregorio VII Papa il 13 maggio scorso, ventesimo anniversario dell’attentato a Giovanni Paolo II. L’ultima congettura della procura della Repubblica è che il teschio possa essere appartenuto a Mirella, sparita il 7 maggio 1983. Anche Emanuela fu rapita quell’anno, il 22 giugno, a sei settimane di distanza. Il pubblico ministero Maria Rosaria Minutolo non esclude che il cranio sia da attribuire alla Orlandi, ma avanza anche l’altra ipotesi perché i sequestri delle due studentesse sono sempre stati considerati come pezzi di un unico puzzle.

Con quale faccia tosta o abissale ignoranza dei fatti si possa scrivere che le due ragazze scomparse sono sempre state considerate «come pezzi di un unico puzzle» è un altro bel mistero. I magistrati hanno infatti concluso nel 1997 che i due casi non sono collegati, se non come utilizzo del secondo per intorbidire ancor più le acque e meglio nascondere le reali finalità del primo.

L’articolo del «Corriere» on line conclude così: È certo invece il test del Dna, che confronterà il cranio con i capelli dei genitori delle due ragazze. È l’unica strada possibile per scoprire se il cranio è appartenuto a Emanuela o a Mirella, sempre che non sia stato rubato in un cimitero per un rituale macabro o uno scherzo di pessimo gusto.

L’unico Dna analizzato sarà però quello per mano della fotografa Roberta, quando nel 2003 – come abbiamo già visto – fingerà di inciampare per potersi aggrappare alla madre di Emanuela strappandole così qualche capello.

Dai teschi alle tombe il passo è breve, quasi obbligato. E infatti, il passo verrà iniziato nel 2005 e perfezionato nel giugno 2008, per celebrare secondo le migliori tecniche del marketing il venticinquesimo anniversario del «rapimento».

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QUESTO E’ IL TESTO DEL TELEGRAMMA CHE HO INVIATO POCO FA A MARIA ANTONIETTA GREGORI, LA SORELLA DI MIRELLA OSPITE DI “QUARTO GRADO”. E’ STATA LA SIGNORA MARIA ANTONIETTA A PORRE A MELUZZI LA DOMANDA ALLA QUALE MELUZZI HA RISPOSTO NEL MODO CHE HO PUBBLICAMENTE DENUNCIATO. A SCANSO DI EQUIVOCI PUBBLICO ANCHE I RIFERIMENTI BUROCRATICI DEL MIO TELEGRAMMA. PER OVVIE RAGIONI ELIMINO IL MIO NUMERO DI TELEFONO E INDIRIZZO PRIVATO, COME ANCHE L’INDIRIZZO DELLA GREGORI PUR TRATTANDOSI, MI DICONO ALLA TELECOM, DI UN BAR, ESERCIZIO QUINDI PUBBLICO:

Copia Mittente – Numero Accettazione: 2000005779665

ZCZC 150237070325
IGRM CO IGRM 187
00100 SERVIZIOCALLCENTER 187 03 1103

GREGORI MARIA ANTONIETTA
VIA XXXXX
001XX ROMA

NON E’ ASSOLUTAMENTE VERO QUANTO SOSTENUTO DA ALESSANDRO MELUZZI NELLA TRASMISSIONE QUARTO GRADO. NON E’ CIOE’ ASSOLUTAMENTE VERO CHE IO ABBIA SCRITTO IN UN MIO LIBRO CHE UN TESCHIO TROVATO IN UNA CHIESA APPARTENEVA A MIRELLA. E’ INVECE
VERO ESATTAMENTE IL CONTRARIO: NEL CAPITOLO CHE NON A CASO HO INTITOLATO ” LA BALLATA DEL TESCHIO ” HO DERISO LA MANIA DELLE ATTRIBUZIONI DI QUEL TESCHIO ALLA ORLANDI O A MIRELLA.
NEL CASO SIA VERO CHE A QUARTO GRADO ERA OSPITE ANCHE FRANCESCO BRUNO, LA VOLGARE MENZOGNA DI MELUZZI APPARE ANCORA PIU DA MASCALZONE: E’ STATO INFATTI PROPRIO BRUNO A SUO TEMPO AD AVVALORARE QUELLE DEMENZIALI ATTRIBUZIONI DEL TESCHIO.
QUANDO MI HANNO SEGNALATO LA BUGIA DI MELUZZI HO TELEFONATO IMMEDIATAMENTE A QUARTO GRADO E A UNA SUA REDATTRICE, ILARIA MURA MA NON HO OTTENUTO NULLA. HO IN SEGUITO TELEFONATO E MANDATO MESSAGGI VIA FACEBOOK ED SMS SIA A MELUZZI CHE AL
CONDUTTORE DI QUARTO GRADO, SOTTILE, MA NON HANNO MAI RISPOSTO. POCO FA L HO CERCATA PER TELEFONO AL BAR DI VIA VOLTURNO, MA NON RISPONDE NESSUNO. PUO’ TELEFONARMI IN OGNI MOMENTO AL 338XXXXX. CORDIALI SALUTI.
PINO NICOTRI

MITTENTE:
NICOTRI PINO
VIA XXXXX
MILANO
NNNN
POSTE ITALIANE S.p.A. – SERVIZIO TELEGRAFICO PUBBLICO
UFFICIO DI SERVIZIOCALLCENTER MITTENTE:
TELEGRAMMA N.RO 15023707032501030620121103 NICOTRI PINO
DEL 03/06/12 ORE 11:03
PAROLE 187
IMPORTO EURO 20.76 201XX MILANO
ESCLUSA TASSA DI FONODETTATURA
IVA SECONDO VIGENTE NORMATIVA

371 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x CG

    E’ una intervista, non un interrogatorio. In ogni caso , dopo le palate di merda che gli hanno lanciato contro alla cazzo di cane ha diritto di replica. Gli altri non glielo danno, io sì. Con gli altri non parla perché ha capito che vogliono solo usare le sue parole, quali che siano, per sostenere che mente, che nasconde, che bara, che ha rubato, stuprato, “orgiato” e pure accoppato, ecc.
    Dalle sue risposte posso intuire i suoi eventuali punti deboli, ma quelli sono solo affari suoi. Il problema è capire se è vero o no che c’entra con la scomparsa della Orlandi, non se è fedele al voto di castità o cosa mangia a tavola o fa a letto con chi gli pare. Sai bene che io parto dal principio che tutti gli esseri umani mangiano, bevono, dormono, orinano, defecano, dopo una certa età eiaculano se maschi o l’equivalente se femmine, insomma TUTTI abbiamo gli stessi bisogni anche se magari in misura diversa.. I conventi di monache sono SEMPRE stati una tragedia di sesso clandestino, omo, etero, auto, ecc, con annessa marea di aborti clandestini e neonati eliminati. Divrei sgozzare don Vergari per faccende che NON hanno nessuna rilevanza e comunque NESSUN rapporto col caso Orlandi? NON ci penso neppure da lontano. Semmai, dicano prima le Sciarelli come hanno avuto il posto in Rai e annesse promozioni. E prima paghino per le illegali accuse e persecuzioni contro chi fa comodo colpire, mai però contro i noti politici, specie se “de sinistra”.

  2. Anita
    Anita says:

    x Lanzo

    Busy, busy today.

    Ci sono troppi messaggi per me, cosa la faceva pensare che fossi dal New Jersey?

    La puzza arriva anche fuori dai suoi confini?

    Sorry, questa e’ la nomina del New Jersey, alimentata dai film e soap programs.

    Pero’ il piccolo RI si puo’ vantare della famiglia Patriarca & Co.

    Anita

  3. peter
    peter says:

    X anita

    forse e’ un patito di jersey shore…
    As you may know cops are renowned for their excellent taste…

    Peter

  4. Anita
    Anita says:

    x Peter

    I don’t know too soon to judge.

    Ritornando agli accenti, per anni mi chiedevano se ero Zsa Zsa Gabor o Eva Gabor e non solo per il mio accento.
    Sono diventata cittadina Americana senza studiare, allora interrogavano individualmente, il mio interrogatore mi fece solo una domanda…chi era il governatore dello stato…e mi chiese se ero un’attrice… ;-)

    Accento che ho perso con l’andar degl’anni, eccetto per alcune parole che sono identiche all’Italiano e mi confondo.

    Oggi ci sono troppi messaggi, brutta giornata a parte il tempo….

    L’unica cosa che mi fatto sorridere e’ che i primi hummingbirds=colibrì sono venuti al feeder davanti alla finestra di fronte al mio pc.
    Credevo di averli persi, non ho ancora fiori che li attirano.

    Ciao,
    Anita

  5. peter
    peter says:

    X anita

    ma sai cara, uno che parla di trolls e troie…
    Va bene che e’ un aussie adottato …pares cum paribus…

    Peter

  6. Anita
    Anita says:

    x Lanzo

    Gli accenti sono una cosa regionale in primis.
    Nel mio piccolo stato ci sono 39 cittadine.
    Non tutte hanno un accento spiccato, spesso scappa se in persona, ma e’ accentuato in TV, non quello degli annunciatori, ma quello dei guests locali.

    Johnston e’ prettamente italiana, di seconda ed anche terza generazione, ma hanno l’accento di alcuni dei “Sopranos”.

    Take care,
    Anita

  7. Anita
    Anita says:

    x Peter

    et ‘novum….let’s give the world a chance.

    I never saw an episode of Jersey shores, and you?

    ‘Night,
    Anita

  8. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Pino,
    incasso il destro alla mascella.
    Conosco superficialmente il caso e quella mia era solo un’impressione.
    Ovviamente superficiale.
    Buona giornata a te.

    C.G.

  9. sylvi
    sylvi says:

    caro Rodolfo,

    la pasta e ceci di tua madre era rossa o bianca?
    Asciutta o brodosa?

    Non ricordo più chi mi aveva insegnato a farla…da noi i ceci non usano molto, non sono nella nostra tradizione, ma a me piacciono.
    Quando nell’86 venne la nube di Chernobyl, mi fu consigliato da un amico veterinario di non comprare carne fresca per un paio di mesi, fino a quando non fossero terminati tutti i controlli.
    Perciò, surgelati e legumi secchi.
    Preparavo spesso anche i ceci.
    Avevo imparato a fare la zuppa, un po’ brodosa, aggiungendo anche dadini di stinco di S.Daniele che normalmente tengo in casa.
    Ci aggiungevo pochissimo pomodoro.
    E’ piaciuta a tutti; la faccio ancora d’inverno!

    ciao
    Sylvi

  10. controcorrente
    controcorrente says:

    Un pezzo di Alta Letteratura !

    Ahh Lo Stinco di San Daniele , un vero Stinco di Santo..come recita la tradizione…eppoi chi Santo può essere più Santo del Daniele Furlan..patrono D?itallica produttrice ?

    Scrivo queste poche righe ,meditate lungamente, mentre attendo l’ora di portare dal Veterinario di fiducia ..il mio Gattone Europeo Nero…iersera,infatti ,Ora di tornare a casa dalla campagna, il Micione latita,..attendo fini alle 21,30…e Lui non torna..lascio quindi la “gabbietta trasporto” in loco e i vicini mi dicono che torna verso le 22,30 , dove lo trovo “mogio mogio” in mattinata..fin’ora non mangia, claudica..si lecca la preoccupazione sale..
    Avrà trovato un Gatto Furlan, sulla sua strada? O una Volpe furlana?
    O avrà mangiato una scolopendra furlana ?
    O ingurgitato veleni di Tope dell’Est ?
    Le domande si accavallano imperiose..attendo a breve risposte dalla Scienze.
    Dopo questo pezzo di alta letteratura, nasce spontanea un domanda inquietante di carattere filosofico….ma i miei Avi si sarebbero preoccupati così tanto ?
    Bisogna proprio ammettere che per Micione Europeo , mi posso ancora permettere una visita Veterinaria..!
    Che fortuna questi Micioni Europei !

    cc
    ps-Al veterinario di fiducia chiederò un’analisi del sangue, al fine di capire se Micione è stato Contaminato da Virus Furlan , di alta virulenza , nel tal caso c’è da preoccuparsi..contro San Daniele spero che basti San Rocco chiesetta in barocco a me vicina !
    Ahhhhh la letteratura di qualità, che consolazione..!!
    Vi terrò informati sull’evolversi della situazione , sicuri che a partire da Rudy,tutti tiferete per il Mio Micione !
    ( che detto tra di Noi,in fin dei conti è simpatico più di molti cristianucci)

  11. sylvi
    sylvi says:

    caro cc,

    per farla corta…se il tuo micio ha mangiato bocconcini NON di Santo Daniele e nemmeno Rocco…ma avvelenati…a quest’ora sarebbe già andato al creatore o starebbe per andarci.

    Non conosco gli scorpioni piemontesi, i nostri sono educati e di notte dormono.
    Non è che ha fatto a cazzotti con un gatto tigrato che gliele ha date di santa ragione, credendo che il gatto nero non può che portare sfiga, e inoltre lo ha beccato mentre usava molestie sessuali alla gatta del cuore???

    Per amore verso i gatti, anche se meno appassionato di quello per i cani, spero che non abbia mangiato porcate.
    Ci sono sempre ” bestie a due gambe” che usano certi tipi di polpette!
    Così mi è morto il mio Argo, il bastardino più umano e affettuoso del mondo.
    Fra tante ricette, ho imparato a fare un”ragù su misura” per quel bastardo bipede , se avessi avuto certezza assoluta che era lui
    Hai presente…un ragù con le bacche di olio di ricino,… ne ho due piante in giardino!!! Non si sa mai, di questi tempi!

    Sylvi

  12. sylvi
    sylvi says:

    Ps: xcc ti avevo detto che se mi avessi mandato un recapito
    ti avrei spedito uno stinchetto, ma non ho visto recapito.
    Se ti preoccupi per la spesa, sappi che non posso fare un mutuo, le banche non danno soldi!
    Romperò il porcellino di terracotta!
    Vediamo se a fine mese viene mio nipote… ma non è sicuro!

    Leggevo che la Guida dell’Espresso ha messo al primo posto per qualità e bontà proprio il prosciuttificio dove mi servo io!
    Forse potrebbe raddolcire le tue fatiche muratorie!
    Perchè i furlani sono anche umani e rispettano le fatiche dei muratori improvvisati, purchè …non a casa mia!
    Qui è tutto antisismico. E da voi???

    Sylvi

  13. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    I ceci sono il mio legume preferito, diverse volte li metto sull’insalata mista, solo con olio d’oliva e aceto balsamico.
    Compro quelli in scatola, li uso anche quando faccio una minestra di verdure.
    Sono anche buoni da soli con olio e aceto balsamico.

    Qui li trovi in tutti i salad bar.

    Anni fa tutti i legumi erano solo secchi e si dovevano mettere in acqua la sera prima.

    Ogni volta che parlo di legumi mi viene in mente la mia prima esperienza con le fave secche, mio marito mi porto’ a casa un sacchetto di fave secche, allora si trovavano solo nella zona Italiana o come la chiamavano (in coppa la venuta)
    (La strada principale della zona Italiana si chiama Atwells Avenue ed e’ in salita.)

    Non ricordo quante libre fossero…li misi tutte a bagno…e la mattina dopo mi trovai con una montagna di fave, non ancora amollite, dovetti usare tutte le ciottole che avevo per accomodare tutte le fave che sarebbero state sufficienti per un reggimento ed oltre.

    Le fave mi piacciono solo fresche e crude ma qui e’ uno dei legumi che non si trova e quando raramente ci sono, non sono fresche e tanto meno giovani.

    Ciao,
    Anita

    Il gatto di CC avra’ mangiato qualche cosa che non andava….
    Qui i gatti normalmente sono gatti di casa, sono un buon pasto per i coyotes.

  14. Uroburo
    Uroburo says:

    PER CC
    Okkaxxo!!! Mi dispiace per il povero Micione.
    Dagli del latte tiepido.
    Un saluto U.

  15. lanzo
    lanzo says:

    x Pino

    Rif : Somiglianza della foto del manifesto appiccicato ovunque a Roma.

    Non ho tanto da aggiungere. Il dubbio mi venneo anni dopo, quando vidi la foto che appare sulla copertina del tuo libro e un’altra, di Emanuela che suona il flauto. Osservando queste due ultime foto (dopo aver recentemente visto il fratello in TV, sempre tramite RAI international) era evidente una rassomiglianza con la struttura facciale del fratello, cosa per me assente da quella iconografica con la striscetta nera.
    Prova a fare un fotoshop della foto famosa, eliminando la striscia intorno alla testa e poi prendi quelle altre due foto, solo la faccia e chiedi (preferibilmente a qualche persona non al corrente del caso, tipo un adolescente, uno straniero) o addirittura ad un poliziotto che lavori con i passaporti, se ritengano si tratti della stessa persona. Insomma se rapiscono Bova e sui manifesti mettono uno che sembra Alvaro Vitali, magari qualcosa non quadra. Poi ci dovrebbero essere ormai tecniche, un po’ piu’ scientifiche che permettano di stabilirlo. Viviamo ormai in epoca di telecamere che riconoscono i tratti somatici.
    Per le scomparse strane, effettivamente hai ragione, a parte i divorzi e figli contesi, c’e’ una turpe realta’ che sembra incredibile e che scoprii su Discovery Channel, ad esempio negli US ci sono organizzazioni specializzate nel rescue di bimbi rapiti a fini sessuali, visto che scompaiono ma non viene richiesto nessun riscatto, composte da ex commandos (roba tipo blackwater) effettivamente pare che il rapimento “su commissione” di bambini biondi, molto desiderati da committenti molto ricchi, effettivamente esista, la modalita del rapimento a cui mi riferisco, avvenne in un albergo o resort in Costarica o Panama e richiese l’impiego di almeno 3-4 persone, finto allarme incendio, tutti fuori dalle camere, panico, uno o una che si spacciava per direttrice, che dice: i bambini devono essere separati (ricorderai anche quella bellissima bimba inglese scomparsa in Spagna o Portogallo.) Furono , un paio d’anni dopo, rintracciati in Brasile e ci volle un’azione da commando per liberarli, erano fratello e sorella chiusi a chiave con altri ragazzini in un capannone con guardie armate all’esterno. Non sono fra i paranoici anti “orchi” ma certi casi fanno rabbrividire (Dutroux – o come cazzo si chiama – in Belgio, senz’altro lo ricorderai. Provero’ a fare una ricerca in rete, non sono neanche sicurissimo si trattasse di Discovery o National Geographic, se ti interessa, of course.

  16. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x lanzo

    Le cose che non quadra, fin dal primo istante, nella nota vicenda non sono pcohe, ti ripeto. Certe stonatura nele foto le avevo notate, ma se è per questo c’è lo anche strano errore del luogo di residenza fino a 3 mesi prima della scomparsa.
    Non può essere stato comunque un rapimento su commissione: troppo affollata la zona e, a quell’epoca, troppo controllata. C’era perfino un ufficio del Sismi a 30 metri.
    Un saluto e grazie.
    pino

  17. lanzo
    lanzo says:

    Certamente, le cose che non quadrano sono troppe (non tante) non dimenticare che ho letto il libro, In teoria hai ragione, ammesso che il rapimento sia avvenuto in strada e non in un androne di palazzo, magari il Sismi era coinvolto, mica ce lo vengono a dire. Il mullah Omar (cittadino italiano o quantomeno legalmente residente, se lo sono bevuto a Milano senza tanti problemi e non era una ragazzina, immagino avra’ strillato alla grande.
    .Se ti vai a vedere i video di Discovery, ti renderai conto che sono operazioni effettuate, pianificate con abilita’ diabolica. A me rubarono la macchina, a Roma, in pieno giorno, posteggiata tra una caserma dei carabinieri sulla sinistra ed una di P.S. ognuna a distanza di circa 200 metri l’una dall’altra. Quartiere centrale, dintorni di p.zza Crati, mica al Laurentino 38, eppure nessuno che ha visto un tossico che armeggiava intorno alla macchina. E poi non dimentichiamo il “facciamoci i cazzi nostri” che a Roma fa parte del DNA.
    Detto questo, come direbbe Anita, “First time lucky !” Ho googlato ed ho rintracciato subito la trasmissione che avevo visto, ma non solo. Ce n’era anche un’altra (agghiacciante nella sua semplicita’ di esecuzione) che avevo dimenticato: In breve, una mamma lascia la figlia a giocare in giardino, lei, madre, sta anche lei in giardino’ e supervisiona la piccola, arriva una telefonata, lei rientra a casa per rispondere, quando torna la bimba e’ scomparsa. Tutte cose pianificate al millesimo di secondo.
    Anche il video di cui avevo accennato e’ li’, basta che vai su:
    http://dsc.discovery.com/video/kidnap-rescue-project-child-save.html Vedrai che lo troverai interessante e inquietante.

    P.S. Un altra cosa (da appassionato di armi) che mi ha sempre lasciato perplesso e’ l’attentato, hai capito a quale mi riferisco, quello del lupo/ tremendo killer professionista, privo pero’ di un altro lupo di rinforzo che sparasse da una direzione diversa, che e’ poi il modus operandi standard, ma anche ammettendo fosse solo, gia’ di per se cosa assurda, puoi chiedere conferma a qualche esperto di balistica di tua fiducia, esistono munizioni hollow point che – per fenomeni idrodinamici – ti fanno secco anche se ti colpiscono in un punto non vitale ossia ti colpiscono alla spalla e ti esplode il fegato – in my opinion – lo ha colpito addirittura per sbaglio, da quel rincoglionito che era, se e’ una cosa seria si fa come con Robert Kennedy, dove, se vuoi veramente uccidere, usi il mentecatto palestinese ma la pallottola letale viene poi da un’altra parte, ma qui sono fuori tema e vado a cuccia.
    Sempre con ammirazione per le tue inchieste con i controcazzi.
    lanzo

  18. Anita
    Anita says:

    x Lanzo

    In Phoenix Arizona c’e’ un vero traffico di persone a scopo di ransom. (ci viene dai nostri confini porosi)

    Non solo bambini.

    Rapiscono giovani emigranti, loro compatrioti, per sesso, persone adulte anch’esse del sud America per ransom richiesto alle famiglie o qui o in Messico.

    Ci sono stati diversi casi dove i feti sono stati presi dal ventre della mamma….prima di partorire.
    Mamme trovate sventrate….

    Mondo pazzo !!!!!!!!!!!

    Anita

  19. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x lanzo

    Ci sono le pistole col silenziatore. Tiri indietro la mano nella manica, così l’arma non si vede, e spari. Nessuno capisce che si tratta di una sparo e nessuno capisce chi ha sparato, specie se non sei così coglione da sparate a braccio teso, ma con l’avambraccio poggiato al busto, che sei anche più saldo nel tiro. Non c’è bisogno di vedere il film mi pare Taxi driver e neppure I cannoni di Navarrone. Una calibro 38 o 9 o 45 non lascia scampo. Ci sono i fucili Usa a proiettile ultraveloce, che ti spappolano gli organi interni per il contraccolpo sulla massa sanguigna anche se ti colpisce solo a un dito: dal cupolone, dove si nascondevano a volte i fotografi, il bersaglio in basso era ottimo. Altro che Oswald.
    A voler essere rozzi, ci sono le bombe a mano: dentro uno, due, tre bei mazzi di fiori lanciati osannando nell’auto, non lasciavano scampo a nessuno degli occupanti.
    Insomma, a me questo Agca tutto è sempre parso fuorché un professionista. Uno che voleva far vedere che era più bravo degli altri e voleva passare alla storia come il demente che ha ucciso John Lennon. Uno spaccone, che ha poi preso per il culo tutti, opportunamente imbeccato: so bene che si scriveva sul palmo della mano le cazzate più clamorose da dire in aula, cioè i nomi dei bulgari, i nomi delle vie, ecc. Non ho mai creduto al complotto per uccidere Wojtyla.
    Il Belpaese è malato di clamorosite e complottite acuta, come dimostra anche l’ormai ultra ridicolo caso Orlandi e le cazzate dette per la bombetta di Brindisi, che purtroppo ha ammazzato una ragazza.
    Buona serata.
    pino

  20. peter
    peter says:

    X pino

    si direbbe che a qualcuno piacciono i gialli…
    Quella dei proiettili che dice l aussie e’ una caxata.
    Se colpiti in organi non vitali gli animali-ed anche le persone possono andare in shock specie se colti alla sprovvista.
    Il fenomeno e’ prima di tutto nervoso e umorale
    non certo idrodinamico…
    Il fegato non esplode mai se un proiettile non lo buca…
    Lanzo ha molta fantasia.

    Peter

  21. peter
    peter says:

    Hollow point significa solo che il proiettile ha un fronte cavo per penetrare meno bene ed espandersi cosi’ nei tessuti
    colpiti causando piu’ danno locale. non vi alcuna azione a distanza
    se non quella gia’ detta dello shock.
    Ma l animale in fuga o in lotta non va in shock facilmente

    peter

  22. Uroburo
    Uroburo says:

    Peter ha ragione. I proiettili mortali quando colpiscono zone non vitali lo sono per l’emorragia massiccia che provocano. Sono proiettili tipo dum dum. Non vi è alcun effetto idrodinamico. E neppure fenomeni da shock. Uccidere qualcuno è una cosa alquanto complessa, film western a parte. U.

  23. peter
    peter says:

    X uroburo

    grazie ma anche lo shock e’ possibile.
    Significa pressione arteriosa bassissima
    per emorragie come dice lei ma anche per cedimento improvviso
    dei centri nervosi che mantengono il tono
    dei vasi sanguigni

    peter

  24. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter e Uroburo

    Non me ne intendo neanche un po’ di omicidi e affini e non amo i gialli. Ma credo sappiate poco di certi fucili militari Usa ad altissima velocità del proiettile, dum dum a parte. Nell’83 mi pare esistessero già, ma non so se esistesse per esempio il Barrett M82A1.
    Gli effetti dei proiettili a velocità superiore agli 800 metri al secondo sono devastanti anche per effetto idrodinamico. E’ noto il fattore Tailor, che prende il nome dal leggendario cacciatore africano, fattore così calcolabile: TKO = (P * V * C) /7000. Con 40 punti si ferma un elefante. Tradotto in misure decimali (grammi * m/sec * mm), il fattore Tailor diventa: TKO = (P * V * C) / 3500.

    Weigel propone come parametro il volume della cavità provocata dal proiettile nel legno di abete, ma non è un criterio valido per armi da offesa proprio perché non prende in considerazione gli effetti dell’onda idrodinamica.
    Ora però non andate in strada a far strage….
    Un saluto.
    pino

  25. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    il crollo di un centro nervoso per un normale proiettile (è chiaro che se una palla di cannone ti porta via un braccio muori in pochi minuti ma per l’emorragia) che ti ha colpito in una parte del corpo non vitale, classicamente un arto superiore, senza provocare una massiccia emorragia si spiega abbastanza poco.
    Per quanto riguarda invece l’effetto Tailor legga il seguente link, dice cosa un po’ diverse da quello che pensavo. Ma sempre riconducibili ad un’emorragia massiccia da effetto simili a proiettili tipo proiettili dum dum.
    Un saluto U.
    http://www.earmi.it/balistica/stopping.htm

  26. peter
    peter says:

    x Uroburo e Pino

    non mi intendo di balistica e non mi sono mai piaciute le armi da fuoco…
    Pero’ so un pochino del loro effetto sui tessuti biologici e corpo umano.
    Lo shock spiega perche’ individui diversi di una stessa specie animale, colpiti dagli stessi proiettili sparati dallo stesso fucile, a volte muoiano ‘sul colpo’, altre volte durino per parecchi secondi o minuti, anche se lesi negli stessi organi. E’ logico pensare che l’animale a riposo e tranquillo muoia subito per lo shock, o se preferite ‘svenga’ subito prima di morire per le lesioni di organi vitali. Non succede (in genere) per lesioni agli arti come dice Uroburo. L’animale o persona in combattimento resiste molto di piu’ allo shock data l’adrenalina in circolo.

    Fate poi confusione tra proiettili ad alta velocita’ ed alta capacita’ di penetrazione, i peggiori in assoluto, ed i dum dum, hollow point o expanding …i primi sono di piccolo calibro e sparati da fucili ad alta velocita’, 800 metri al secondo o piu’. La loro energia cinetica e’ elevatissima, per cui creano cavita’ temporanee nel loro tragitto corporeo fino a 30 volte piu’ larghe del calibro del proiettile…quindi un 7.65 puo’ creare una cavita’ di oltre 20 centimetri nel torace o addome di una persona o animale…la cavita’ si forma subito DOPO il passaggio del proiettile, poi si richiude e si riduce…ma un’enorme quantita’ di energia e’ stata ceduta, causando lesioni gravissime interne. Per cui gli effetti idrodinamici sono un mito.

    I dum dum sono di grosso calibro, materiale diverso, velocita’ piuttosto bassa…si espandono a contatto coi tessuti e provocano danni locali notevoli, tra l’altro un enorme dolore, che provoca shock.
    Sono preferiti in treni, aerei e trasporti pubblici perche’ non perforano i corpi e non uccidono o fermano piu’ di una persona alla volta. E non fanno quindi buchi o falle nelle paratie dopo …

    In sostanza, fate un po’ di confusione…

    Peter

  27. Anita
    Anita says:

    Per conto mio, bisogna solo leggere Wikipedia in Inglese per sapere cosa sono le Hollow point bullets ed altre di questo tipo.

    Stranamente l’articolo e’ cambiato da poche ore fa’ , ma va bene lo stesso per informazioni in generale.

    http://en.wikipedia.org/wiki/Hollow-point_bullet

    Wiki in Inglese non e’ tanto male, in Italiano scarseggia ed e’ inaccurata.

    Anita

  28. controcorrente
    controcorrente says:

    Cari amici “internauti” del Blog di Pino,

    rassicuro tutti sulla salute di Kamo, gattonero europeo.
    In particolare Uroburo et Sylvi che in modo diverso hanno manifestato interesse per l’animale in questione.
    Non è stato avvelenamento , ma violento scontro per il territorio.
    In questo senso aveva ragione la Sylvi, anche se il Micione non tentava di “trombare una “gatta friula” ,essendo Lui un Castrone.
    Il Micione sprovveduto, per delle ragioni inesplicabili si è avventurato in territorio nemico senza adeguata scorta del branco di gatti amici .
    In passato infatti un tentativo di attacco al Micione era stato prontamente sventato dai suoi amici che erano intervenuti in massa, (quattro) a difendere il territorio.
    Grandi svolazzi di peli e una precipitosa ritirata degli intrusi.
    Micione è ancora “mogio mogio io”, ma pare, nulla di rotto..una settimana di antiinfiammatori ed antibiotico!
    Penso che la lezione sia stata appresa…per cui per il futuro si pensa che “avventure” sprovvedute e improvvisate sia evitate per il forte” Sciocco” patito.

    cc

    ps Indagini sono in corso , è quasi certo che I Gatti aggressori siano affiliati alla CIA per cui il “corso di addestramento” a Micione deve essere velocizzato e concluso in tempo prima del suo ritorno in loco dalla convalescenza !

    Un caro saluto a Tutti , meno che a Rudy che non ha avuto nessuna solidarietà per Micione Mio…che mancanza di tatto da parte di questo para-siculo-tedesco..

    I Coyotes che fanno fuori i Gatti americani della ANITA , da ricerche serie , sono “bolscevichi” e sono stati introdotti anni fa di nascosto dall’NKDV..ai tempi di Lenin, per minare alle basi la “sicurezza” degli States o poffarbacco…!!
    consultare il sito per maggiori informazioni

    http://www.coyotesbolscevichi.it

  29. Anita
    Anita says:

    x CC

    Caro CC,

    lieta di sentire buone notizie sulla salute di Kamo.

    E si’, questa e’ la stagione dove si risvegliano gli amori…un gatto deve stare fuori da territori sconosciuti…la competizione e’ acerrima per “the sent of a woman”, in questo caso gatta.

    Auguri per la sua completa guarigione.

    A proposito che fine a fatto la cincilla Anita?

    Ciao,
    Anita

  30. lanzo
    lanzo says:

    X Anita,
    Scusa della late reply (N.J – R.I) Non capisco perche’ il N.J. ti sembri qualche gradino in giu’ del R.I. o altri stati. Per quello che ne so, tantissimimitici entertainers e media people vengono proprio dal N.J. Frank Sinatra, Martha Stewart, Dionne Warwick, Whitney Houston e tanti altri super talenti di cui ora mi sfugge il nome.
    Ho vissuto brevemente a N.Y. Port Washington, ma non lavoravo, ero ospite di amici di origine Irish ma da almeno 3 generazioni negli U.S. che frequentavo a Roma poi rientrarono ( e poi sono andato giu’ a New Orleans, allora in pieno boom petrolifero,dove ho scoperto il “grits” che al Nord credo non sappiano neanche cosa sia, e che mangiavo ogni giorno a breakfast con freshly made pancakes, bacon & eggs and unlimited coffee ! Eggs benedict sempre presenti nelle cafeterie degli alberghi. Deliziosi poor boys con fried catfish, poi i crawfish bolliti con patate e peperoncino, pasticcerie veramente francesi con dolci e pane migliori che in Francia (nel French Quarter) ma a N.Y. la “pizza” e’ la migliore. Sono aumentato di 20 pounds, poi li ho persi in Australia.

  31. lanzo
    lanzo says:

    x Pino
    Mi e’ piaciuta l’idea delle bombe a mano, e’ inutile, non posso competere con te, sei sempre un paio di passi avanti. Anche se magari ricevendo un “mazzo di fiori” che pesava un chilo, chissa’ se lo avrebbero gettato sulla folla eliminando un po’ di papa boys. Scena da Monthy Pyton !
    Il silenziatore, anche ottima idea, a meno che non vuoi proprio farti prendere ed allora non lo usi. Meditate, gente, meditate, avrebbe detto Renzo Arbore.
    Anche un bel cecchino, ma la vedo un po’ piu’ problematica inarpicarsi sulle colonne, poi il fucile lo devi assemblare, devi piazzare il cavalletto, regolare lo “scope” e qualche guastafeste che ti nota lo trovi.
    Io (probabilmente tu si) non so che pistola o revolver il lupo solitario abbia usato – col revolver – parte un colpo, ma il secondo non arriva subitissimo, con una semiautomatica con grilletto al massimo della sensibilita, una quasi raffica potrebbe uscire – salvo inceppamenti che con il revolver non ci sono.
    Io ci avrei visto un UZI, concepito e costruito dove di queste cose se ne intendono. Alla fine la conclusione – potrebbe essere – uso il condizionale – cui prodest, ne e’ uscito vivo e vittima, quasi martire, per l’opinione pubblica dei perfidi comunistacci di oltrecortina.
    Best regards.

  32. lanzo
    lanzo says:

    Comunque il bello di questo sito e’ che si passa dai rapimenti, alle melanzane alla parmigiana, agli hollow point e via dicendo.
    Mitico !

  33. lanzo
    lanzo says:

    Il commento di cui sopra non intendeva essere critico, ma al contrario – ogni tanto saltare da palo in frasca- alleggerisce l’insieme e rende il blog piu’ godibile. Per cio’ che riguarda la Sciarrelli, PINO deve darsi pace ed ammettere che ad un sacco di gente (me compreso) piace il “trash” , i vari CHI – i cloni di Novella 2000 , vanno alla grande. Personalmente ero un appassionato di “Cronaca Vera” una cosa trucida.
    Quello che invece e’ fuorviante, allarmante, e’ che un sacco di gente attribuisca alla Sciarrelli (che credo sia la compagna del famoso magistrato Woodcock – cazzo di legno in italiano) l’occasionale ritrovamento di qualche persona: Con faccia preoccupata, in angustie, annuncia: due coniugi anziani non hanno fatto ritorno nella loro abitazione, dai con foto, interviste a figli, vicini e via dicendo. Dopo un paio di giorni, una volante – il cui equipaggio magari ha meglio da fare che seguire “Chi l’ha visto” magari per incompatibilita’ di orari, nota due anziani sperduti e brancolanti, se li carica, li identifica e li riporta a casa, oppure, “ragazzo scomparso all’uscita discoteca alle 4 a.m.” , poi la polizia o qualcun altro trova un cadavere nel fiume li’vicino ed proprio il ragazzo scomparso, poi il merito se lo prende la Sciarrelli !

  34. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    io non ho fatto nessuna confusione, ho detto che i proiettili ad alta velocità provocano una lesione che porta ad un’emorragia massiccia, come i proiettili a tipo dum dum.
    Cioè provocano effetti simili pur con meccanismi diversi. Ma i dum dum rompono le ossa mentre i proiettili ad alta velocità li perforano.
    Come potrei aver fatto confusione se ho letto l’articolo di cui ho inviato l’indirizzo sul blog?
    Un saluto U.

  35. sylvi
    sylvi says:

    x Lanzo

    Io, che sono fra i maggiori saltatori da palo in frasca del blog, ho capito nel verso giusto il suo commento 134.
    Se Pino mi legasse rigorosamente all’argomento che lui posta credo che , con somma gioia di certi blogghers, mi avrebbe messo la museruola di ferro!
    Ritengo sia importante che i vari argomenti trattati spingano a cercare approfondimenti, filoni di conoscenze secondo i propri interessi…e questa è cultura.
    Io sapevo quasi niente della vicenda dell’Orlandi…ora ho letto il libro di Pino, ma non solo…a me interessa anche quel sottobosco clerical-politico-affaristico- delinquenziale che si muove nelle catacombe della Città Eterna!
    Posso dire di avere le idee più chiare, senza guardare Chi l’ha Visto…perchè…questione di pelle…non sopporto la conduttrice!
    Tutto ciò fra una trancio di parmigiana e un gatto che non rispetta i territori gatteschi altrui!!!
    Sylvi

  36. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x lanzo

    BRAVO!!!! Hai notato anche tu cosa significa in italiano Woodcock!!!
    Premesso che le melanzane alla parmigiana sono una cosa seria, non ricordo il tipo di pistola abbia usato il dilettante spacciato per super super. Ma è interessante ricordare ciò che ha scritto il magistrato Rosario Priore nella sua sentenza istruttoria sull’inchiesta da lui condotta sugli eventuali complici di Agca. Un sarto turco, mi pare si chiamasse Turgoklu o qualcosa di simile, corse subito all’ambasciata italiana e lo fecero parlare con il locale responsabile del Sismi, al quale raccontò che Agca gli aveva dato in custodia la pistola per riprendersela pochi giorni prima di usarla in piazza S. Pietro. Bene. Priore ha scritto che il Sismi ha pagato il sarto perché si rendesse irreperibile ed evitare così che potesse testimoniare. Interessante, nevvero?
    Sui mazzi di fiori non ribatto: non vorrei essere accusato da qualche demente, che non manca mai, di suggerire brutte idee.
    Hai scritto “a meno che non vuoi proprio farti prendere”, ma immagino tu volessi dire “a mano che vuoi proprio farti prendere”.
    Un saluto. Con parmigiana.
    pino

  37. peter
    peter says:

    x Uroburo

    forse lei no su quel punto, ma credo Pino e l’altro si’…

    Con lei non sono d’accordo che lo shock sia solo emorragico. In realta’, l’emorragia porta allo shock nel volgere di minuti, non secondi.
    I proiettili piu’ mortali sono quelli ad alta energia, cioe’ alta velocita’. Se uno e’ colpito alla testa, il cranio puo’ anche essere passato da parte a parte come dice lei, ma il cervello e’ spappolato del tutto dall’onda d’urto, che porta a quella cavita’ che dicevo su…solo che il cranio e’ rigido, per cui la pressione interna causata dall’energia del proiettile ha effetti devastanti spaventosi. Nel torace quella ‘cavita’ che dura millisecondi provoca una pressione enorme sui grandi vasi, cuore e polmoni, anche se non colpiti direttamente, il che puo’ causare morta istantanea per arresto cardiaco. Scene simili possono accadere nell’addome, anche se meno devastanti e meno immediatamente mortali.
    Accanto ad uno shock emorragico (‘lento’) vi e’ uno neurogeno molto piu’ rapido. Anche se meno prevedibile di quello emorragico, come dicevo sopra…
    Vorrei far notare che i centri nervosi inconsci controllano la respirazione ma anche l’attivita’ cardiaca ed il tono dei vasi.

    I proiettili dumdum sono fatti per provocare ferite difficili da curare e guarire anche se spesso non mortali. Le ferite sono anche dolorosissime. Sono a bassa energia, quindi si spiaccicano e si scheggiano nei tessuti, ma non passano facilmente da parte a parte.
    Un dumdum alla testa puo’ non essere sempre mortale, ma il soggetto viene stordito all’istante (stopping power…). Un dumdum in un arto e’ dolorosissimo ed incapacitante

    un saluto

    Peter

  38. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    va tutto bene e la vita è il terreno delle possibilità. Però un proiettile alla testa è mortale nella stragrande maggioranza dei casi e le eccezioni significano poco.
    Un proiettile dum dum nel corpo, torace o addome che sia, provoca danni per lo più mortali, ancehqui le eccezioni sono poco significative.
    Siamo d’accordo che un proiettile ad alta velocità non ha nemmeno quelle rare eccezioni.
    Ma il discorso, per quanto mi riguardava, è che un proiettile, qualunque proiettile, in un arto (a meno che non leda un’arteria importante) non è mortale.
    Secondo me l’impatto di un proiettile in un arto non provoca uno stato di shock; nel corpo dipende dal proiettile.
    Un saluto U.

  39. Anita
    Anita says:

    x Lanzo

    Everyone Hates New Jersey, Whether It Stinks or Not.
    Video included…..

    http://blogs.villagevoice.com/runninscared/2010/06/everyone_hates.php

    Non odio New Jersey, e’ la sua reputazione o preconcetto.
    I film della Mafia, Jersey Shores ed altri non aiutano a renderne una buona immagine.

    Il RI non scherza, siamo tanto piccoli come Stato che molti non sanno neanche che esistiamo.
    Mentre e’ lo stato piu’ imporante nella storia Americana, ed era il faro industriale della Nazione.

    Casa anche della Mafia con New York connections.
    Quando regnava la famiglia Patriarca tutti gli appalti andavano ai loro accoliti.

    Omicidi, droghe, ricatti, i commercianti dovevano pagare la mazzetta or else…

    Anni fa’, tanti si cambiavano il cognome per non apparire Italiani, era uno stigma, appunto dovuto al preconcetto che tutti gli Italiani fossero mafiosi.

    Ci sono passata anch’io, dove abito non c’era nessun Italiano…le case venivano vendute a voce dal Country Club.

    No Italians and no Jews!

    Preconcetti… Io ero piu’ accettata perche’ non sono la tipica Italiana del Sud, mi prendevano per tedesca, olandese…nordica.

    Sono milanese, di famiglia lombarda da molte generazioni…

    Saluti,
    Anita

  40. peter
    peter says:

    x Uroburo

    su quello siamo d’accordo. Infatti io non ho mai detto che un proiettile in un arto provoca shock non emorragico, anche se a pensarci puo’ succedere…il dolore intenso, ad esempio, puo’ causare shock.
    Come le dicevo, non e’ facile spiegare perche’ animali della stessa specie muoiano delle stesse lesioni in tempi diversi.
    I dumdum sono spesso mortali come lei dice, ma dipende molto dalla distanza. Invece i proiettili ad alta velocita’ possono uccidere anche da grandi distanze

    un saluto

    Peter

  41. peter
    peter says:

    x Uroburo

    un dumdum in torace o addome provoca danni notevoli, ma non necessariamente mortali. Un chirurgo puo’ resecare via un mezzo polmone se necessario. Se il paziente resiste all’emorragia ed allo pneumotorace…
    La massa di un proettile ha poca importanza. E=1/2MxVquadrato.
    La velocita’ e’ al quadrato nell’equazione di energia cinetica, la massa no.

    un saluto

    Peter

  42. Anita
    Anita says:

    x Lanzo #135

    Grazie per la traduzione del cognome del famoso magistrato Woodcock, NON necessaria e veramente non l’ho mai concepita come lei.

    Il Woodcock e’ un uccello delle nostre costiere del Nord Atlantico, originario dall’Europa e dall’Africa.

    Non credo che sia il nome scientifico o ornitologico, non e’ altro che una beccaccia prevalentemente acquatica.

    Se si dovessero tradurre tutti i cognomi in varie lingue…lo lascio alla sua immaginazione.

    Poveri trovatelli……

    Anita

  43. Uroburo
    Uroburo says:

    Andate a leggere l’intervista di Napolitano su Repubblica. Veramente interessante. U.

  44. peter
    peter says:

    x Anita

    cock puo’ significare anche valvola, veramente…seacock, ad esempio, su di una barca…anche se valvola e’ propriamente tap.
    Poi c’e’ anche peacock, il pavone.
    Cock significa anche martello, martelletto, cane di fucile o pistola…

    I trovatelli? lo era il nonno di Umberto Eco. Da cui il cognome, ex coelo oblatus…

    Peter

  45. peter
    peter says:

    x Uroburo

    intervista molto interessante. Napolitano sempre cosi’ diplomatico…
    Sorprende la lucidita’ di un uomo di 87 anni!

    Peter

  46. rodolfo
    rodolfo says:

    la pasta e ceci di tua madre era rossa o bianca?
    Asciutta o brodosa?

    Cosi come me la ricordo io …cara Sylvi, era bianca…ne´ troppo asciutta ne´ troppo brodosa….oltre a qualche patatina ( non necessaria) tagliata a cubetti piccoli cosi come i ceci….gli ingredienti necessari sono la cipolla e l´aneto (in tedesco Dill) …senza l´aneto …per me non e´piu´pasta con i ceci….il pepe non e´consigliabile….mentre e´necessario ….quando la minestra e´nel piatto un bel cucchiaio di olio di oliva …possibilmente Siciliano (ma scherzo dai…).
    Ti auguro un buon fine settimana insieme ai tuoi cari….e scusa per il ritardo della risposta.
    Ciao
    Rodolfo

  47. Uroburo
    Uroburo says:

    Per Peter
    Beh …. questi qui sono gente di un altro livello.
    I grandi uomini (senza volerne dare un giudizio etico ma solo politico: definiamoli come coloro che hanno lasciato una traccia nella storia) hanno capacità (fisiche, in primis, di memoria, di concentrazione, di intelligenza della realtà circostante ecc. ecc.) del tutto particolari.
    Tanto per fare un banale esempio: Rommel durante l’offensiva di Caporetto è andato su è giù per le montagne per giorni senza dormire.
    Mussolini, tanto per fare un altro esempio, era un poverino se confrontato con gli altri grandi del suo tempo (Stalin, Roosevelt, Churchill, Mao, Hitler o banalmente Franco) ma confrontato alle persone normali era comunque una persona geniale …
    Un saluto U.

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