Umberto Bossi, il padano Arcitaliano

“Sì, no, forse, vedremo, sì, no, forse, vedremo….”. Ormai a Bossi chi lo capisce è bravo. E che saltabecchi abbaiando un po’, scodinzolando molto al guinzaglio di Silvio Berlusconi come una donnetta da bunga bunga pagata più delle altre, cominciano ad accorgersene perfino i leghisti, tanto che stando a un recente sondaggio la quasi totalità dei “padani”, per l’esattezza il 95%, non lo vuole più come leader. Un “fora dei ball!” in percentuale bulgara, che però a dire il vero non sorprende troppo. E il partito gli sta sfuggendo di mano, se non gli è già sfuggito in quella di Roberto Maroni, bravo ministro dell’Interno così come a suo tempo è stato un buon ministro del Lavoro. Cosa ha provocato l’improvvisa perdita di peso e autorità di Umberto Bossi? L’età? In definitiva ha “solo” 70 anni, cioè quasi cinque meno di Silvio Berlusconi, che è primo ministro e campione di bunga bunga. La salute non più ottima dopo il famoso ictus? La salute non è ottima, ma non ci sono peggioramenti ulteriori. La recente operazione alla cataratta? Ma si tratta di una operazione ormai quasi di routine, priva di conseguenze di peso. E allora? Di che si tratta?
Il problema è che, da sempre, più che “padano” Umberto Bossi pare proprio un italiano. Anzi, un Arcitaliano, e con la A maiuscola. Nel senso che lui è un concentrato dei vizi tipici che di norma si attribuiscono agli italiani e che hanno spinto per esempio Giuliano Ferrara a chiamare auto ironicamente proprio L’Arcitaliano la sua rubrica sul settimanale Panorama. E’ infatti da arcitaliano pretendere di considerare un possedimento personale il proprio partito, una “cosa nostra”, un feudo personale da gestire a bacchetta più di quanto Silvio Berlusconi faccia con quello di cui è padrone lui, vale a dire con il Partito delle Libertà (PDL). L’ultima impresa in ordine di tempo è stata l’imposizione dell’onorevole Reguzzoni come capo gruppo alla Camera, minacciando di sfracelli perfino Roberto Maroni che preferiva invece un altro. Tempo fa Bossi ha di fatto addirittura scelto uno dei propri figli, Renzo, come delfino al comando della Lega. E conta poco che quando gli è stata posta direttamente la domanda se Renzo, arrivato molto faticosamente alla maturità liceale in una scuola privata, fosse davvero il suo delfino, cioè l’erede politico designato, papà Umberto ha risposto “più che un delfino, un trota”. Sarà anche un trota, il giovin figliuolo Renzo, sta di fatto però che non è normale portarsi appresso un trota appena ventenne a tutte le riunioni con il capo del governo, come avviene regolarmente quando il padre (ex) padrone della Lega viene convocato dal caro Silvio in villa ad Arcore o a palazzo a Roma.

Chiaro come il sole che a queste riunione politiche, a volte addirittura “strategiche”, un ventenne nullafacente come Renzo – fatto eleggere da papà nel consiglio regionale della Lombardia – ci va più in veste di delfino, sia pure non dichiarato, che di trota, sia pure dichiarata. Si vede che come spesso accade all’ultimo nato Renzo è il preferito dei quattro figli del senatùr. Gli altri tre sono Riccardo, Eridanio, Roberto Libertà.
Ma fosse pure vero che il buon Renzo non è l’erede designato, resta il fatto incontrovertibile che papà Umberto più di una volta nei suoi comizi al popolo leghista ha gridato che “la lotta per la libertà della Padania continuerà, dopo di me ci sono i miei figli”. Investitura non solo per Renzo, dunque, ma anche per il resto della prole, nel più classico e italianissimo “tengo famiglia”. E il “tengo famiglia” di Bossi non è affare da poco. Sua moglie Manuela Marrone nel 1998, fiutato il vento, ha pensato bene di fondare in cooperativa a Varese la scuola privata Bosina, conosciuta anche come la Libera Scuola dei Popoli Padani, che – come si legge nel suo sito – è una scuola materna, elementare e secondaria improntata alla scoperta della cultura locale, alle radici e al territorio attraverso “narrazioni popolari, leggende, fiabe e filastrocche strettamente legate alle tradizioni locali”.

Tra una fiaba e l’altra la scuola della signora Marrone in Bossi, in pensione da quando aveva appena 39 anni, vale a dire dal 1992, ha intascato dallo Stato italiano 800mila euro per spese di «ampliamento e ristrutturazione» della Scuola (privata) Bosina di Varese, il cui presidente è Dario Galli, presidente della Provincia di Varese con un posto anche nel consiglio di amministrazione di Finmeccanica. Nota bene: la Bosina non ha beneficiato di fondi comunali o regionali, bensì direttamente di fondi statali, cioè dell’odiato Stato italiano, fondi decisi con un provvedimento del governo, del quale fa parte Bossi, marito della comproprietaria. Si tratta della cosiddetta “legge mancia”, che distribuisce quattrini a pioggia senza troppa trasparenza.


Le attitudini familistiche arcitaliane di Umberto Bossi hanno cominciato a venire alla luce nel 2004 con le assunzioni al Parlamento europeo sia del suo primogenito, Riccardo, allora 24enne figlio della prima moglie Gigliola Guidali, che del proprio fratello Franco: il primo come assistente portaborse dell’eurodeputato Matteo Salvini e il secondo, diploma di terza media, con la stessa qualifica per l’europarlamentare Francesco Speroni. Da notare che per i portaborse ogni deputato europeo riceveva 12.750 euro al mese.

In quanto a linea politica, quella del senatùr ha sempre oscillato tra il voltagabbanismo, il trasformismo e una allegra confusione. Per quanto riguarda il voltagabbansimo, basti pensare a come è passato dal flirt con Massimo D’Alema a quello con Berlusconi e viceversa, dal definire quest’ultimo “il mafioso Berluskaz” a diventarne il più importante alleato di governo, che ha puntellato in tutte le occasioni, anche le più scivolose pur faccendo finta di abbaiare per mordere. C’è chi dice che Bossi somiglia molto a una amante da quattro milioni di euro di “regalino” l’anno, solo che anziché nel residence delle Olgettine a Milano 2 è stato sistemato a palazzo Chigi a Roma.

Poi c’è il passaggio dalle accuse contro la Chiesa e i suoi “vescovoni” al diventarne un alfiere baldanzoso, “diga contro l’invasione islamic”, al punto che la Lega intende chiedere l’esposizione del crocifisso nelle aule dei consigli e delle giunte regionali e nelle aule dello stesso parlamento a Roma. Riguardo il trasformismo, basta ricordare che all’epoca di Mani Pulite il senatùr era il fan più scatenato dell’allora pubblico ministero Antonio Di Pietro e della sua distribuzione di manette a pioggia. Quando arrestarono Enzo Carra, all’epoca portavoce del segretario della Democrazia Cristiana Arnaldo Forlani, e venne trascinato in tribunale con la catena degli schiavettoni che gli serravano i polsi, Bossi e un codazzo di leghisti urlanti corsero a palazzo di Giustizia per abbracciare Di Pietro e gridargli in coro “Bravo! Avanti così!”. Quando nei giorni scorsi c’era da decidere il sì o il no all’arresto del deputato Alfonso Papa, il senatùr ha traccheggiato oscillando paurosamente a lungo tra il “Deve andare in galera!” e il suo contrario, fino a cozzare contro i defelissimi di Maroni decisi almeno su Papa a non fare sconti a nessuno.

Riguardo l’allegra confusione, basti pensare che la linea politica di Bossi è passata dal: 1) voler dividere l’Italia “in tre macroregioni, Padania, Etruria e Meridione”, secondo la visione del professor Gianfranco Miglio, al “modello catalano”, senza peraltro mai precisarlo, per imitare le autonomie della Catalogna nel contesto della Spagna; 2) promettere “faremo come Braveheart”, il campione del nazionalismo scozzese reso famoso negli anni ’90 da un filmone, per puntare sulla “devolution” della Padania così come la Scozia nel 1997 s’era guadagnata la sua, al minacciare più volte la secessione evocando “i milioni di fucili già pronti. Il tutto per infine aggrapparsi a un federalismo regionalista che, diventato legge, nessuno sa quali costi e quali conseguenze potrà avere.


Insomma, se Giuliano Ferrara – passato dal partito comunista a quello socialista per finire ministro, “consigliori” e cantore laudatore di Berlusconi –  si è guadagnato il titolo di campione dei voltagabbana e si è autodefinito più o meno ironicamente L’Arcitaliano, Umberto Bossi non è certo da meno. Oltretutto, a differenza di un Ferrara, il senatùr ama ancora esibirsi in pubblico in “canotta”, fare gestacci come quello del dito medio, delle corna e del “tiè!” del gesto dell’ombrello, ha un linguaggio sessista e scurrile a volte più volgare che popolare o popolano e si vanta di avere un debole per le bellone, e ci ha sempre tenuto a specificare che a lui “piacciono malmostose”. Una delle quali, Luisa Corna, è indicata come la malmostosa con la quale stava amabilmente conversando quando gli è arrivato l’ictus. Ovvio che prima o poi perfino i leghisti, che tra i loro dirigenti hanno non pochi onesti e capaci, se ne sarebbero non solo accorti, ma anche stufati che il loro campione padano fosse in realtà un Arcitaliano anche se amava ripetere che col tricolore si sarebbe pulito il sedere.

A dire il vero, per capire l’arcitalianità del senatùr basterebbe vederlo seduto ai tavolini della famosa gelateria Giolitti, al numero civico 40 di via Uffici del Vicario,  vicino piazza Monte Citorio, cioè nei pressi della camera dei deputati, quando si gode con tutta calma un bel gelatone e il traffico della non larga strada del centro romano resta strozzato dalla sua auto blu e annessa scorta. Mister “la Lega ce l’ha duro” – un ossimoro, essendo la parola Lega di genere femminile! – va matto in particolare per la coppa Olimpica, che inventata in occasione dei Giochi del 1960 ha una forma che vuole ricordare una fiamma olimpica) e per la torta Giolitti, un semifreddo al torrone  ricoperto di cioccolato. Ma col caldo estivo si concede volentieri anche un Brivido, composto da granita al caffè, granella di amaretto, liquore e panna. Quello fattogli arrivare in piena estate da Maroni e dalla base leghista è però un brivido di tutt’altro genere.

268 commenti
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  1. Rodolfo
    Rodolfo says:

    http://it.wikipedia.org/wiki/Carlos_Slim_Hel%C3%BA
    Carlos Slim secondo la lista del US-Magazins „Forbes“ l´uomo piu´ricco del mondo …qualcosa come 74 miliardi di dollari.
    Costui ha perso solo nell´ultima settimana qualcosa come 6,7 miliardi di dollari…noccioline.
    Povera gente emigrati dal Libano….arrivati alla ricchezza con l´intelligenza e il lavoro. Chapeau.
    L´appartenenza ad un ceto non e´garanzia di successo.
    Rodolfo

  2. Anita
    Anita says:

    x CC

    Lettrice bibblica io?
    No, mai stata.

    Il AA+ rating e’ ancora contestato, e’ dovuto alla lotta fra il congresso ed il presidente per ridurre il debito e ridurre le spese, il mondo ha visto troppa incertezza e l’economia e’ stagnante appunto a causa dell’incertezza.
    La Cina ci sta dando lezioni di economia….

    Fino al giorno prima Timothy Geithner ha dichiarato che un downgrading non sarebbe mai successo.
    Il Canada aveva solo AA, ma non era una superpower….

    Questo downgrading risultera’ in piu’ alti interessi che hanno l’effetto domino e rende piu’ dfficile per gli imprenditori piccoli e grandi a riecevere prestiti dalle banche.

    Il pubblico non spende, ci sono sempre gli incoscienti…ne conosco diversi che con meno hanno con piu’ spendono…ma non sono in maggioranza.

    Anita

  3. sylvi
    sylvi says:

    caro Rodolfo,

    uno sciroccaccio della malora mi tiene a riva, anzichè in mezzo al mare, sul terrazzo perchè in spiaggia dovrei mangiare la sabbia che alza il vicino respirando!

    Io sono figlia di una feminista d’inizio secolo, anche se lei non sapeva di esserlo.
    Lei pensava in termini di persone, non di genere e di sottomissioni!
    Se mio padre l’ha sposata avrà avuto sentore che gli andava bene così…non hanno avuto modo di fare nemmeno il rodaggio!
    Peccato!
    Ma tu non mi parli di donne che con il femminismo possono essere diventate più intelligenti…potrei altrimenti dire al tuo amore di turno …ma perchè non se ne va senza piangere???
    Le garantisco che recupererebbe immediatamente l’autostima!!!-

    Il lupaccio perde il pelaccio ma non il viziaccio!!!!!

    Sylvi

  4. Anita
    Anita says:

    The Lebanese Mexican billionaire’s stock portfolio, measured in U.S. dollars, has dropped about 11 percent since July 29, before today, and is valued at about $63 billion, according to data compiled by Bloomberg. That compares with a 7.1 percent slide in the Standard & Poor’s 500 Index.

    Carlos Slim Helu, 71, has taken a hit as Mexico’s benchmark IPC index dropped 7.4 percent and the peso slid 2.5 percent against the dollar on concerns that the flagging U.S. economy will hurt demand for assets in its southern neighbor. The removal of three of Slim’s companies from the IPC index has made matters worse for the billionaire.

    “He’s been particularly hurt by those companies leaving the IPC,” said Leon Cabrera, a trader at Mexico City-based Vanguardia Casa de Bolsa. “It reflects the nervousness out there. It’s part of being in the market.”
    ——————————————————-

    English to Italian translation
    Portafoglio di azioni il miliardario libanese messicano, misurato in dollari USA, è scesa di circa l’11 per cento dal 29 luglio, prima di oggi, e ha un valore di circa $ 63 miliardi, secondo dati compilati da Bloomberg. Che si confronta con una diapositiva 7,1 per cento dell’indice Standard & Poor 500.

    Carlos Slim Helu, 71 anni, ha preso un colpo, come indice di riferimento del Messico IPC sceso 7,4 per cento e il peso scivolare 2,5 per cento nei confronti del dollaro sui timori che l’economia bandiera degli Stati Uniti farà male la domanda di beni in suo vicino meridionale. La rimozione di tre delle società di Slim dall’indice IPC ha peggiorato le cose per il miliardario.

    “E ‘stato particolarmente ferito da tali società lasciando l’IPC”, ha detto Leon Cabrera, un commerciante a Città del Messico-based Vanguardia Casa de Bolsa. “Essa riflette il nervosismo là fuori. Fa parte di essere nel mercato “.
    —————————————————————————

    Beh, ho perso piu’ io in % e il mio resoconto mensile chiude alla fine di ogni mese…dalla fine di luglio la borsa ha perso di piu’. :-(

    Anche nel mio stato diversi multimilionari sono di origine Lebanese.
    Prima generazione.

    Anita

  5. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Ambedue le mie nonne erano femministe, quella materna la conoscevo poco o niente, ma era la donna d’affari…quando suo marito, il tenore, perse la voce, fu lei a darsi da fare ed ha preso le redini delle finanze aprendo un negozio nel centro di Ravenna.

    Quella materna ha cresciuto 5 figli da sola mandando avanti l’impresa del marito morto giovane.

    Un abbraccio,
    Anita

  6. peter
    peter says:

    x Uroburo

    sul Sud sorvolo dato che e’ una polemica senza fine. Pero’ sono io che vengo da una ex-colonia, non lei.
    Su Vox lei si sbaglia, ed ho il sospetto che lo faccia con ‘malizia’.
    Cioe’ le do pochissimo credito. Credo sia meglio lasciar perdere…

    Le classi sociali: secondo chi? Per me l’Italia e’ un paese borghese viziato, corrotto, tarato, e compromesso da secoli di pregiudizi, privilegi, soprusi irrisolti. E la chiesa ha molte colpe, certo non tutte.
    Ma se io non avessi una mentalita’ borghese, sia pur acquisita nei fondi della provincia italiana, non avrei mai avuto accoglienza oltremanica. L’aristocrazia vive di rendita, ma sa anche investire bene, cioe’ si imborghesisce. Viceversa, la borghesia…

    un saluto

    Peter

  7. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Caro Pino,
    è stato proprio un errore, il titolo del libro è” Ultimata fermata a Gaza” e non “ultima giornata”.
    Un errore di trascrizione……
    Però ripensandoci in senso “profetico”, avrebbe potuto essere anche “ultima giornata”…
    Una attenta lettura dell’Apocalisse di Giovanni, secondo per esempio una “categoria di persone che non conoscevo prima della lettura e cioè i “Sionisti presbiteriani americani”,dato che i tempi del Signore sono oscuri….la giornata potrebbe essere anche domani…
    In tal senso si potrebbe avere una “conversione”di massa del popolo eletto,tutto riunito (questione di opportunità economica e di tempistiche , molto terrene) e poi l’Apocalisse.

    In questo momento però,credo che ci siano oppotunità in senso contrario che spingano in direzioni opposta, …miliardi di Cinesi spingono in senso opposto, magari l’apocalisse, dopo però che gli Americani,Nuova Gerusalemme,avranno restituito i debiti contratti …poi eventualmente si vedrà…!!
    Nel frattempo tutti gli anni a ricordare la Shoah, ignorando la Nabka…
    Eh sì caro Pino le Vie del Signore sono proprio infinite, ognuno con la sua Bibbia in tasca,come il portafoglio…,e Oggi sono tutti al “Capezzale della “grande malata” L’ECONOMIA DI MERCATO”..
    Tutti a prescrivere “psicofarmaci”,cerdo che la poverina soffra di un male incurabile dovuta a depressione congenita incurabile AA++—++*-*+ = 0
    Come capisco la Sylvi che legge Poesie , in attesa che ricompaia Joly, (missing pure Lei ?)dopo una breve toccata e fuga…Ah l’arte , l’arte grande consolatrice degli afflitti…!!
    Che musica divina , una toccata e fuga,un pianoforte che suona sulle riva del mare..una brezza dal mare, una “toccata” e fuga ,i gabbiani ….!!

    cc

    cc

  8. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Cari amici del Blog,

    come promesso vi darò un anticipo del mio capolavoro artistico, maturato nelle condizioni che dicevo ieri…vi darò in pasto il Cap X
    dal titolo ..: Non avevo mai letto Dylan Dog !!

    Lo confesso , non avevo mai letto Dylan Dog,ma in questa settimana senza TIVI e Blog, mi sono fatto una cultura in materia approfittando di una raccolta dei miei figli,dimenticata al mare.
    Più che del “compagno ” Dylan , mi sono innamorato di Groucho Marx ,suo assistente…battutista impenitente..!!

    Qualche inquietudine la “sera” tutte le volte che uno dei miei figli impugnava un coltello per tagliarsi una “fetta di pane”..ma poi razionalmente ho pensato che Dylan Dog in fondo sia molto “migliore” di una certa Suor Donata ,che anni fa ai tempi del Secondo anno di Liceo del mio figlio minore,durante una gita scolastica al Duomo di Milano,affermò perentoria che “la strage di Pza. Fontana fu colpa dei Comunisti (nemmeno degli Anarchici, disse proprio Comunisti).
    Mio figlio in qualità di rappresentante di classe affisse in bacheca,un “pezzo ” estatto da Internette che raccontava i fatti in modo leggermente diverso da Suor Donata.
    Fu un grande scandalo!
    Ora onestamente Io non so ,quale delle due versioni sia la più corretta, ma di sicuro mi ricordo che a Scuola , per rimediare al Misfatto e allo” scandalo”,l’intera classe, si sorbì un’ora intera di “Crimini del Comunismo ad opera del compianto Indro Montanelli.
    Si disse per “riequilibrare “.
    Dite Voi ora,se sono più da “incubo” le storie di Dylan Dog, e Suor Donata.
    In tutti i casi io, non ho nulla contro le scuole confessionali private, la colpa è mia che per una svariata serie di motivi pratici dovuti al lavoro, vi iscrissi all’epoca mio figlio “minore “.
    La colpa infatti non è delle Scuole private confessionali, ma dei genitori che vi iscrivono i figli.
    A mia discolpa però pensavo che , tutto sommato,visto che lo Stato laico ed Aconfessionale,già all’epoca forniva dei “soldini” ai Confessionali,..tutto sommato un minimo di laicità, pervadesse pure i confessionali!
    Morale acquisita e che “ognuno” se la prenda con se stesso , rispetto a Pubblico e Privato.

    Per tornare a Dylan Dog,materia del presente capitolo,ho scoperto che nella raccolta “tutti imisteri di Dylan Dog”, un “certo” Giulio Giorello, distinto signore che normalmente si occupa di”altro”,a proposito delle battute di Groucho Marx, nella prefazione al volumetto “fumetto” commenta questa battuta..: ” Che diavolo state dicendo ?E’ filosofia ? E’ metafisica?Se metà è fisica,l’altra metà com’è ?

    Giorello continua nella sua analisi dando in fondo un pò di ragione al “battutista Groucho” e come ogni buo Prof ad un certo punto del discorso ,sale in cattedra e ci ricorda che la parola meta-fisica, nasce infatti da un clamoroso equivoco : ” Un neutro singolare ” meta ta physika “, cioè libri dopo quelli di fisica, nella classificazione delle oper di Aristotele, e diventato un singolare femminile che indicava l’evanescente che studia tutto ciò che è oltre il mondo delle apparenze..

    Vabbè ..finiamola qui e come dice ancora Giulio Giorello,..” attenti alle grandi “macchie nere”, oscurità cose visibili,le Ombre vi attendono ..IL LUPO CATTIVO E DRACULA,SPIRITES AND GOBLINS….

    Aggiungo io all’elenco..Suor Donata e la strage di p.za Fontana, poichè in fondo come dice anche SUOR Giuliana del San Paolo, che è anche la vice presidente della mia banca,…non ci resta che PREGARE (AA++–)

    E poi non dite che non cito mai le SUORE..!!
    Con una mano sulla tastiera e l’altra non vi dico dove !
    Amen !

    cc

  9. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Caro Uroburo,
    finalmente a te !
    Mi chiedi un parere sulla tua analisi del 168.
    Gran parte condivido,ma come tu sai l’impegno serio profuso, non vale una “cicca ” di nulla, quando è affogato in un mare di”poeti ed esteti”di questo Blog !
    Meglio scrivere un ‘Elegia del Portafoglio, in fondo quella sì che è poesia , per certuni che parlando di poesia pensano al portafoglio e quando parlano di portafoglio pensano di Poesia.
    La “loro” Poesia.
    Eh sì ,caro Uro…sempre caro mi fu quest’ermo colle..!!

    cc

  10. Anita
    Anita says:

    x CC

    Ho imparato da te chi e’ Dylan Dog, a parte che non sono mai stata amante di fumetti, non ne conoscevo neanche la serie.

    ( Ho ricercato su Wiki ed ho anche letto del film che si svolge a New York e New Orleans, ma il film non ha niente a che vedere con la trama dei fumetti)

    Joly era in partenza per luoghi che necessitano assistenza.

    Anita

  11. alex
    alex says:

    @ Ciccì (260)
    Ma Suor Donata aveva perfettamente ragione…se non ci fossero stati i comunisti, non ci sarebbe stato bisogno della bomba, Le pare?
    Un saluto a tutti.

  12. Controccorrente
    Controccorrente says:

    cara Anita,

    fai tanti auguri a Joly da parte mia, che si riprenda presto !

    cc

  13. sylvi
    sylvi says:

    …per certuni che parlando di poesia pensano al portafoglio e quando parlano di portafoglio pensano di Poesia.
    La “loro” Poesia. CC

    caro Uroburo,

    ben le sta! Io sarò matta, ma lei è un inguaribile idealista …che forse è anche peggio.
    Il suo “culo e camicia” cc ha capito benissimo!
    Mentre correvo dietro alla capra, buttandola in poesia, pensavo al portafoglio… (la capra inflzata in uno spiedo commme il faut che gira lentamente per ore perchè la cottura sia omogenea e croccante al punto giusto!
    Ehhh, che vuol fa’…noi capitalisti di m. siamo capaci di trasformare il portafoglio in poesia….qualcun’altro in fumetto!!!!!

    Quanto all’impegno profuso…spieghi al suo amico che correre dietro per ore a una capra per infilzarla nel suo spiedo…è fatica fisica e psichica e …soprattutto sono abrasioni ai piedi che nessun sandalo preserva del tutto!

    cordialissimamente
    Sylvi

  14. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Cara Sylvi,
    ma alla fine “questa benedetta capra” l’hai presa ,si o noh?
    Noi siamo tutti pronti, con la “carbolella” e i cerotti per i piedini insaguinati e le “pilloline” per la fatica psichica.
    In ultima analisi ,mia cara, non tenere l’intero Blog , in ansia..
    I Comunisti da anni sanno come si cucinano i Bambini allo spiedo, figurarsi , una capra poetica illirica !

    cc

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