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A proposito di sbarco in Normandia e Seconda Guerra Mondiale: la raccapricciante ferocia di vincitori, vinti e sopravvissuti

http://www.europaorientale.net/sir_liberatori.htm Ovvero, “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Che anche in questo caso nessuno potrebbe scagliare.

Interessante il passo dove si ipotizza che i bombardamenti incendiari terroristici sulle città tedesche erano un monito di Churchill all’Unione Sovietica. Che da quel tipo di bombardamenti avrebbe subìto danni ancora più atroci a causa dell’infinità di case in legno, come in effetti è capitato al Giappone prima dell’Olocausto Nucleare di Hiroshima e Nagasaki.

Dall’analisi dei fatti appare chiaro che gli inglesi se avessero avuto le atomiche le avrebbero sicuramente sganciate sulla Germania, oltre che sulla Russia in caso di immediata prosecuzione della guerra contro l’Unione Sovietica. Idem per quanto riguarda gli Usa nei confronti della stessa Russia se la guerra fosse proseguita contro quella che al momento era un’alleata contro l’asse Roma-Berlino-Tokio.

La pericolosa follia religioso-nazionalista di Netanyahu

Desidero ricordare che più volte ho scritto che l’attuale capo del governo israeliano durante gli anni trascorsi negli Usa è stato tra i principali artefici della trasformazione dello scontro Est-Ovest nello scontro Nord-Sud del mondo, o meglio dello scontro Occidente-Oriente islamico. In questo modo le industrie militari e i fanatismi potevano continuare a prosperare nonostante la fine della guerra fredda una volta dissolta l’Unione Sovietica e il movimento comunista internazionale. Ho anche spiegato che “Bibi” odia a morte gli arabi e gli islamici perché suo fratello Yonatan  è rimasto ucciso nel raid a Entebbe, quando truppe scelte israeliane attaccarono nell’aeroporto di Entebbe i dirottatori di un aereo di linea israeliano. Proprio a suo fratello Yonatan è dedicata la fondazione, che ne porta il nome, utilizzata negli Usa per riciclare la guerra fredda nelle attuali guerre “preventive”, “umanitarie”, “asimmetriche” ed ” esportatrici di democrazia”.

Vediamo come stanno ora le cose e come si muove Netanyahu secondo uno degli intellettuali e scrittori israeliani ed ebrei di maggiore successo.

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L’Iran, re Bibi e il “popolo eterno” di Israele

di David Grossman
ECCO un possibile scenario:
Israele attaccherà l’Iran contrariamente alla ferma presa di posizione del presidente Obama che quasi supplica di lasciare questa incombenza agli Stati Uniti d’America. E questo perché? Perché Benjamin Netanyahu ha una linea di pensiero e una visione storica secondo le quali — riassumendo a brevi linee — Israele è il “popolo eterno” mentre gli Stati Uniti, con tutto il rispetto, sono una specie di Assiria o di Babilonia, di Grecia o di Roma dei giorni nostri. Vale a dire: noi siamo per sempre, destinati a rimanere, mentre loro, nonostante tutto il potere che possiedono, sono momentanei, transitori, motivati da considerazioni politiche ed economiche limitate ed immediate, preoccupati delle ripercussioni che un eventuale attacco potrebbe avere sul prezzo del petrolio e sui risultati elettorali. Noi invece sussistiamo nella sfera dell’“Israele eterno” e portiamo in noi una memoria storica in cui balenano miracoli e imprese di salvezza che vanno oltre la logica e i limiti della realtà. Il loro presidente è “un’anima candida” che crede che i nemici ragionino in maniera razionale come lui mentre noi, già da quattromila anni, ci troviamo ad affrontare le forze più cruente e gli istinti umani più incontrollabili e oscuri della storia e sappiamo bene come comportarci per sopravvivere in queste zone d’ombra. Continua a leggere

Umberto Bossi, il padano Arcitaliano

“Sì, no, forse, vedremo, sì, no, forse, vedremo….”. Ormai a Bossi chi lo capisce è bravo. E che saltabecchi abbaiando un po’, scodinzolando molto al guinzaglio di Silvio Berlusconi come una donnetta da bunga bunga pagata più delle altre, cominciano ad accorgersene perfino i leghisti, tanto che stando a un recente sondaggio la quasi totalità dei “padani”, per l’esattezza il 95%, non lo vuole più come leader. Un “fora dei ball!” in percentuale bulgara, che però a dire il vero non sorprende troppo. E il partito gli sta sfuggendo di mano, se non gli è già sfuggito in quella di Roberto Maroni, bravo ministro dell’Interno così come a suo tempo è stato un buon ministro del Lavoro. Cosa ha provocato l’improvvisa perdita di peso e autorità di Umberto Bossi? L’età? In definitiva ha “solo” 70 anni, cioè quasi cinque meno di Silvio Berlusconi, che è primo ministro e campione di bunga bunga. La salute non più ottima dopo il famoso ictus? La salute non è ottima, ma non ci sono peggioramenti ulteriori. La recente operazione alla cataratta? Ma si tratta di una operazione ormai quasi di routine, priva di conseguenze di peso. E allora? Di che si tratta? Continua a leggere

Berlusconi e Travaglio uniti: contro i palestinesi. Papino il Breve seppellisce Obama del Cairo e medita di comprarsi l’Eni spendendo però il meno possibile. Ecco perché gli serve danneggiarla con il demenziale ordine di abbandonare l’Iran, il nostro maggiore fornitore di petrolio: per far calare il prezzo dell’oro nero in Borsa. E se in Italia ci scappasse l’attentato sarebbe l’occasione buona per passare dalle leggi ad personam alle leggi speciali. E’ il Partito dell’Amore, bellezza!

In Israele il nostro capo del governo Silvio Berlusconi ha dato il meglio di sé, cioè a dire il peggio in assoluto. Sulla spinta verso il cielo dei suoi fenomenali tacchi non ha saputo resistere alla tentazione di sentirsi più vicino al Dio della bibbia aggiungendo di getto al testo del discorso scritto l’infelice e indecente frase “La reazione di Israele a Gaza è stata giusta”. Oltre che l’ONU, una bella fetta della stessa popolazione israeliana, compreso un bel gruppo di militari che a Gaza c’erano, tutti sanno che la reazione contro Gaza non è stata affatto “giusta”. Ho dimostrato in una precedente puntata del blog che massacrare in due settimane 1.400 persone su un totale di 1.400.000 abitanti equivale a massacrare l’1 per mille dell’intera popolazione. In appena due settimane! E ho dimostrato che neppure l’intera campagna angloamericana di bombardamenti incendiari sulle città tedesche è arrivata a tanto, e in un periodo 50 volte più lungo. Con la sua bella improvvisata il Chiavalier Papino il Breve ha sotterrato Obama e il suo discorso de Il Cairo, peraltro cadavere già sotterrato da Netanyahu. Diciamo che Berlusconi ne ha sigillato la tomba.
Non vorrei essere nei panni di Marco Travaglio, o del Paolo Guzzanti riciclato nè di altri maestrini “di sinistra”, antiberlusconisti a tutto volume, ma per quanto riguarda Gaza berlusconissimi e filo mattanza anche loro. Travaglio col suo solito tono professorin-ieratico ha subito messo in chiaro nel suo blog, non appena i carri armati e i bombardamenti si sono messi in moto, che quella di Israele non era una guerra offensiva, ma una giusta operazione difensiva. Capisco che oggi è ormai impossibile non dico fare carriera ma anche solo non essere soffocati se non ci si inchina verso chi ha in mano gli assi, però certi eccessi andrebbero evitati. Guzzanti nel suo blog modestamente intitolato “Rivoluzione italiana” ha addirittura augurato a Israele  “buona guerra” contro Gaza, festeggiandola o supportandola con pacifiste del calibro di Fiamma Nierenstein, la vera vincitrice di questa fase politica.
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Se a Roma non si parcheggia è colpa dei gay. Parola di un rutelliano

Se hanno gridato allo scandalo quelli di GayLib, la tenace associazione omosessuale liberale di centrodestra  guidata da Enrico Oliari, significa che l’omofobia, come abbiamo sempre asserito, è parecchio bipartisan in questo paese; se ne ciba la destra e ne sproloquia la sinistra. Recentemente anche un signore, animatore di un blog, noto esponente vicino all’area che gravita intorno a Rutelli, ha sollevato un polverone sul degrado urbano di Roma, sulla difficoltà e il disordine che la sera si crea intorno all’area dell’Esquilino, zona molto turistica per via del Colosseo, ma anche luogo di ritrovo della comunità omosessuale romana visto che parliamo anche della celeberrima “Gay Street”. L’animatore del blog “Degrado Esquilino”, Massimiliano Tonelli si batte da tempo contro tutto quello che è abusivo o crea degrado in quella zona.

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Da oggi a Roma riapre il Gay Village: una festa per tutti

Chissà perchè ogni volta che si parla di iniziative gay o glbt, saltano fuori come novelle margherite, problemi burocratici, permessi non consentiti, discussioni su chi, come e dove può e deve essere fatta la manifestazione. E puntuale, come ogni anno, si erano riaccese le condizioni – alcune improponibili e inaccettabili – su dove si dovesse tenere il Gay Village curato dal DiGay Project di Imma Battaglia. La manifestazione, per i pochi che non la conoscono, è oramai un appuntamento annuale estivo che, tra concerti, dibattiti, musica, divertimenti e cultura, raccoglie migliaia di persone ogni sera nella splendida cornice capitolina; osannata anche dai tanti turisti gayfriendly che si recano a Roma.

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