A Milano ormai siamo al “dalli all’untore!”. L’indecenza e la disonestà dei berluscones è lampante: colpevolisti a razzo quando si tratta degli “altri” e servi innocentisti quando si tratta del Chiavaliere

Vabbé che siamo nella manzoniana città di Milano, ma questa gara al “dalli all’untore!” scatenata dal trio Bossi/Moratti/Berlusconi più che promessi sposi sa di pagliacci. Ma andiamo per ordine. So bene che ci sono altri argomenti importanti, da Netanyahu che cerca di far sfrattare Obama dalla Casa Bianca alla allucinante vicenda di Strauss Kahn, ma visto che a Milano forse riusciamo da dare un calcio nel “culo flaccido” di Berlusconi parliamo ancora un po’ delle elezioni meneghine.

Ah, il maledetto vizio dell’ipocrisia basata sui due pesi e due misure! Un vizio che dimostra in modo lampante la disonestà di chi ne è afflitto. E infatti: il lato comico, o se si preferisce tragico, delle accuse di violenza lanciate dai vari Berlusconi, Moratti e compagnia cantante contro Pisapia per le asserite “aggressioni” a due o tre sciùre meneghine da parte dei “brigatisti pisapiani” è che a trasformare immediatamente in certezze, equivalenti a sentenze definitive, quelli che tuttalpiù sono indizi è la stessa bella gente che si copre gli occhi di fronte alle testimonianze e alle prove che inchiodano Berlusconi su una serie di reati sfociati in tre processi. In italiano questo modo di fare, il trasformare degli indizi in prove certe pur di metterla a quel posto agli avversari, si chiama anche  barare. Ma non è questo il grave. Il grave è il disonestissimo e lampante doppiopesismo: qualunque prova e accusa contro Berlusconi viene ridicolizzata, diventa occasione per sfoggiare il negazionismo, il riduzionismo e il relativismo, mentre qualunque blablablà utile alla bisogna viene spacciato ipso facto per verità assodata per poterla impugnare a mo’ di manico di coltello per colpire alle spalle gli avversari politici da parte di chi, ignorando l’italiano e non temendo il ridicolo, si dice Partito dell’Amore.

E’ particolarmente sgangherato l’accorrere di Berlusconi al “capezzale” (?) della signora che, come appurato non solo da una testimone, s’è inventata d’essere stata aggredita al mercato di via Osoppo da un militante pro Pisapia. Che l’aggressione la sciùra se la sia inventata lo ha testimoniato ad alta voce a Radio Popolare la signora Shirin Kieayed: “Ho sentito la voce dei sostenitori di Pisapia e di quelli della Moratti che cercavano di sovrastarli. Una signora, che poi è quella che ha denunciato l’aggressione, si è avvicinata a uno dei sostenitori di Pisapia cercando di farlo tacere, strattonandolo e tirandolo per un braccio. Lui si è girato e le ha risposto ma non l’ha spinta, né colpita. Lei si è seduta a terra di propria volontà. Una volta seduta ha cominciato gridare di essere stata aggredita”.

Poi c’è l’aggressione addebitata a Pisapia solo perché il presunto aggressore aveva al bavero la spilla “Sinistra per Pisapia”. Come dire che domani vado in piazza con una T-shirt che a lettere cubitali grida “W Berlusconi! Votate Moratti!” e mi metto a dare legnate a qualche militante della sinistra per Pisapia, così che le colpe vengano sparate alla grossa contro la Moratti e il suo padrone-padrino berluscone….

Veniamo agli “untori” e alle grida accorate “dalli all’untore!”. Il lato comico, niente affatto manzoniano, dell’accusa contro Pisapia di voler islamizzare Milano costruendo una moschea in ogni quartiere è che è stata proprio l’attuale giunta comunale ad avere approvato un piano per moschee, al plurale, e perfino di campi per gli odiati rom, odiati da chi non potendo più odiare gli ebrei perché verrebbe giustamente preso a pedate dirotta le proprie pulsioni animalesche contro i più deboli di turno. Poi c’è il lato comico che a lanciare il pericolo del dilagare della criminalità, ovviamente islamica e di sinistra, è quello stesso Berlusconi che sta facendo di tutto per affossare buona parte della legalità pur di farla franca lui con altre leggi su misura dei suoi processi, quello stesso Berlusconi che in tandem con la sciùra Santanché definisce “un cancro” e “una metastasi” in particolare buona parte della magistratura propio di Milano. Avere la faccia come il bronzo può anche essere comprensibile, qui però la faccia non è tanto come il bronzo quanto invece come qualcos’altro….

Non sapendo più cosa inventarsi per restare aggrappati al potere comunale, e poter così servire in tavola la gigantesca torta dell’Expò perché ognuno ne mangi la sua bella fettona, le truppe morattiaan berluscone si sono inventate un’altra mega balla: nelle ultime ore hanno infatti tappezzato Milano di manifesti con scritto a lettere cubitali “Con la sinistra Ecopass a 10 euro per tutti mentre la Moratti lo ha abolito”. I lati comici di questa ennesima trovata da bari mestatori sono due: il primo è che gli ecopass sono stati approvati, nel 2008, dall’attuale giunta di centrodestra guidata dalla Moratti nel 2008; la seconda è che non sono affatto stati aboliti, visto che sono ancora obbligatori ed è difficile farli sparire con la bacchetta magica in un nanosecondo. Molto più sana, politica e responsabile la posizione di Pisapia: cosa fare dell’ecopass e affini lo si deciderà dopo avere consultato i milanesi e una serie di specialisti, alla luce anche del fatto che l’esperimento dell’ecopass è fallimentare sia dal punto di vista del traffico sia da quello dell’aria pulita.

Sì, è chiaro: tanta scompostezza urlante e minacciosa da parte delle truppe cammellate della destra milanese può essere dovuta solo non a impazzimento e cadute di stile, bensì alle bramosie affaristiche scatenate dai miliardi di euro destinati all’Expò. Del resto è stato proprio Berlusconi che di recente ha collegato con grande chiarezza l’Expò alle sorti del consiglio comunale: “Non si può lasciare Milano in mano alla sinistra ora che tra poco c’è da fare l’Expò!”. Ecco che salta fuori all’improvviso la vera posta in gioco, visto anche che, annusata l’aria che tira, Berlusconi s’è rimangiato quanto detto in precedenza e ha dichiarato: “Il mio governo non rischia nulla anche se a Milano le elezioni dovessimo perderle”.

“Pecunia non olet”, insegnava già Vespasiano, ecco perché gli untori scatenati non sentono il fetore del loro modo di fare. Questa gentaglia non merita solo di perdere alle elezioni ed essere cacciata dal governo municipale, e non sola da quello, ma anche di rispondere davanti alla legge dei falsi che sta seminando: esiste infatti il reato di “notizie false e tendenziose atte a turbare l’ordine pubblico”. E cos’altro sono le balle sparate a sangue freddo dal circo Barnum Moratti-Bossi-Santanché-Berlusconi se non, appunto, questo tipo di “notizie”?

77 commenti
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  1. Vox
    Vox says:

    Caro Pino,
    il vero problema, in realtà, sono quegli irriducibili del Partito dei Ladruncoli, quei passanti – donne e uomini – che vediamo intervistati dai vari Tg e talk show. Loro non discutono, Berlusconi è per loro un grande, un eterno e, come ha detto oggi il suo autista, “uno così ne nasce 1 in cent’anni”. Per questa gente, B. è un santo subito, meglio di Padre Pio. Costoro non si sentono indignados nè dalle sparate da guappo di terz’ordine, nè dalla compravendita di donne e uomini al parlamento, nelle amministrazioni comunali, nè dai bunga bunga, anzi, magari sarebbero felici di poterci mandare le figlie, o andarci loro stessi.

    Che fare, se in quasi 20 questa parte più gretta, più cafona, più pronta a svendersi dell’Italia ancora vota gentaglia indecente dalla quale, evidentemente, si sente perfettamente rispecchiata e rappresentata? Rappresenterà ancora un problema non da poco anche quando B. se ne sarà andato.

  2. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x TUTTI

    Il giornale online blitzquotidiano.it mi ha chiesto tempo fa di aprire un blog anche nel suo sito. Il mio nuovo blogghino si chiama Il Punto di Pino, e il suo link è http://ilpuntodipino.blitzquotidiano.it/
    Ovviamente sarebbe gradito che gli deste un’occhiata. Per ora ci scrivo interventi brevi anziché le lenzuolate con le quali allago Arruotalibera.
    ‘Notte.
    pino nicotri

  3. Anita
    Anita says:

    x VOX

    Dall’articolo precedente:

    ERDOGAN SCAMPATO PER UN PELO A UNA BOMBA

    Il primo ministro turco si salva da una bomba esplosa davanti al suo convoglio.

    Quale piccolo paese del Medioriente, famoso per i suoi assassinii mirati, ha motivo di odiare Erdogan?…
    —————————————————————–

    Perche’ si meraviglia?

    Erdogan non e’ amato da tutti.

    The attack happened in northern Turkey, between the cities of Kastamonu and Cankiri, where the prime minister had a campaign event.

    A bomb exploded in front of the police convoy escorting the ruling Justice and Development (AK) Party bus after it made a stop in Kastamonu.

    Addressing a rally later in Amasya, Erdogan expressed his sorrow about the death, and blamed the attack on separatist groups.

    “These dark minds who do not believe in democracy’s struggle, these terrorists, these separatist forces believe they can only achieve results this way instead of through the ballot box,” the prime minister said.

    Erdogan is continuing his election campaign tour for the upcoming national parliamentary elections slated for June 12.

    Anita

  4. Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**: Derivati ed enti locali, si rischia di nuovo
    Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**: Derivati ed enti locali, si rischia di nuovo says:

    Derivati ed enti locali, si rischia di nuovo

    Di Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**

    Le grandi lobby bancarie internazionali sono tornate alla carica per far sbloccare i derivati finanziari degli enti locali.

    Dopo che gli swap e gli altri contratti derivati avevano sconvolto i bilanci di molti comuni e regioni italiani con perdite disastrose, nel 2008 l’allora governo ne impose il blocco. Senza autorizzazione governativa nessun ente locale era autorizzato a sottoscrivere tali contratti.

    Erano intervenuti anche la Corte dei Conti, la Consob, la Banca d’Italia. Al Senato vi fu un ampio dibattito e furono evidenziati i rischi ma anche le pesanti situazioni determinatesi nei conti di diverse piccole e medie imprese oltre che degli enti locali

    A fine 2010 i debiti totali degli enti locali ammontavano a 111 miliardi di euro di cui 35 miliardi in derivati. Alcuni di questi contratti si trascineranno fino al 2050 con costi ingenti e crescenti per tante generazioni di cittadini.

    Secondo i bollettini della Banca d’Italia, a fine giugno 2010 i derivati degli enti locali avevano un mark to market negativo, significando che nell’ipotesi di chiusura di tutti i contratti alla data di rilevazione esso sarebbe un costo aggiuntivo di oltre 1 miliardo di euro.

    Da recenti elaborazioni fatte sui dati forniti da Eurostat, nel periodo 2007-10 le amministrazioni pubbliche italiane hanno dovuto sostenere oltre 4 miliardi di euro di maggiori interessi sul debito a seguito degli andamenti dei loro contratti derivati in essere. Essi sono soprattutto operazioni miranti ad allungare la durata del debito sovrano e alla “protezione” dalle eventuali improvvise oscillazioni sui tassi di interesse. La citata spesa addizionale in parte è dovuta proprio alla performance dei derivati degli enti locali.

    Al Ministero dell’economia da un po’ di tempo circolano le bozze di un nuovo regolamento in materia di derivati che, oltre alle ovvie esigenze di trasparenza e di chiarezza nelle informazioni contenute nei contratti, dovrebbe ridurre il rischio per gli enti locali. Finora l’approccio chiamato “risk-based” suggerito dalla Consob terrebbe conto degli scenari di rendimento, del grado di rischio e dell’orizzonte temporale. Si tratta di simulazioni di calcolo probabilistico dei rendimenti di un prodotto finanziario. Ciò dovrebbe consentire di verificare i reali costi del derivato rispetto a quelli di un’ordinaria operazione finanziaria. Per vedere se la posizione finale dell’ente locale sarebbe migliore con o senza il derivato. Ciò renderebbe forse più difficile almeno l’introduzione di costi occulti.

    Purtroppo c’è anche una proposta dell’Abi che, anche sotto la spinta dei grandi gestori internazionali dei mercati dei derivati, vorrebbe introdurre l’approccio del “what-if” basato su un modello matematico costruito su una serie di innumerevoli equazioni e di variabili per studiarne gli effetti. E’ un approccio che aumenta l’incomprensibilità dell’operazione che porterebbe comunque alla sottoscrizione del derivato.

    Trattasi di metodi matematici che non prendono in considerazione possibili rischi sistemici, ma semplicemente delle variabili considerate.

    Noi riteniamo che si dovrebbe invece privilegiare i principi consolidati della buona amministrazione della cosa pubblica., Gli approcci sopramenzionati, anche se apparentemente meno opachi del passato, si basano comunque su delle aspettative probabilistiche di “giochi” e comportamenti della finanza. E’ grave inoltre che si ignori del tutto la richiesta dell’Anci di individuare un giusto percorso per estinguere i vecchi derivati oggetto di molti contenziosi. In alcuni casi, a seguito di denunce per frode presentate in tribunale da alcuni comuni, si è arrivati anche al sequestro preventivo di beni per centinaia di milioni di euro nei confronti delle grandi banche coinvolte.

    Ovviamente la controffensiva legale del sistema bancario a livello internazionale, con effetti anche in Italia, non si è fatta attendere. La JP Morgan, la Bank of America e altre banche hanno denunciato presso l’Alta Corte di Londra per inadempienza del contratto derivato alcune controparti quali le regioni del Lazio, della Toscana, del Piemonte. Si sottolinea che quasi sempre il tribunale di competenza era ed è fuori dai nostri confini.

    E’ evidente il ritorno di fiamma della grande speculazione e dei derivati finanziari. Sarebbe da irresponsabili riportare gli enti locali ai tavoli verdi del gioco d’azzardo. Perciò il regolamento in elaborazione non può assecondare i desiderata delle grandi banche ma i bisogni di stabilità e di servizi publici della collettività.

    *Sottosegretario all’Economia del governo Prodi **Economista

  5. Linosse
    Linosse says:

    Il nocciolo duro delle amministrative ,l’Expo ,mi fa ricordare l’affare,anzi l’affarone per i soci ed amici pdllega,della malpensata Malpensa.
    Ieri anche Luftansa ha abbandonato l’aereoporto per cui la perdita di milioni di euro per trasformare Malpensa in una pista ciclabile si allarga inesorabilmente.
    Quando questi arraffoni si impegnano in qualcosa ci lasciano a bocca asciutta e con i conti da pagare ,sempre noi,per cui anche questo “affare Expo” a me puzza di putrido.
    Non mi meraviglia il metodo “a monnezza in faccia” pdllega di queste amministrative ,ormai per loro questo è l’unico conosciuto e percorribile per rimediare alla mancanza di politica,buona gestione della cosa pubblica,rispetto per le regole istituzionali e del cittadino.
    Purtoppo li abbiamo lasciati fare ed ora raccogliamo i risultati.
    In uno Stato di diritto l’unica arma,l’unico potere che abbiamo è il voto .
    Non dobbiamo fare altro che usarla anche come ramazza per fare pulizia di gestori che si sono dimostrati inutili e dannosi come quelli pdllega che hanno usato la politica come mezzo per fare solo i loro affari ,basta solo ricordare.
    I giornali sono zeppi di scandali in cui pdllega sono protagonisti quotidiani.
    L.

  6. Linosse
    Linosse says:

    P.S. Per i milanesi
    A Milano hanno già da tempo trasferito il ministero emblema di questo “governo”:
    quello delle BALLE STRATOSFERICHE.
    Non ve ne siete accorti?
    L.

  7. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Certo non intendevo porre l’accento sull’aggettivo “inglese”. Ho indicato come inglese l’orribile cialtrone in questione in base alla sua appartenenza geografica (per la quale sarebbe stato più corretto indicare il termine “britannico”) e volendo evitare il termine “ebreo” per il semplice motivo che io non distinguo tra ebrei e non ebrei, bianchi e neri, buddisti e musulmani, ecc, nonostante la pretesa israeliana di considerare tutti gli ebrei cittadini di Israele e quindi di nazionalità israeliana. Nazionalitò che peraltro NON esiste: esistono i documenti di identità e i passaporti rilasciati dallo Stato israeliano, ma NON esiste la nazionalità israeliana. Pare assurdo, ma è così, e l’ho scoperto solo di recente leggendo un libro di un docente israeliano, “L’invenzione del popolo ebraico”, edito di recente da Rizzoli.
    In Israele esiste la nazionalità ebraica, poi in subordine quella musulmana, cristiana, buddista, ecc. Si viene cioè catalogati, o meglio schedati, per religione di appartenenza. Sembra Medioevo, o Sud Africa del tempo dei bianchi al potere, invece è Israele dei nostri giorni. Di Netanyahu che negli Usa si dà da fare per sfrattare Obama dalla Casa Bianca e poter così meglio continuare sulla strada disastrosa percorsa fino ad oggi.
    Un saluto.
    pino
    P. S. In realtà avrei voluto indicare quel cialtrone per nome, come sempre faccio, ma non ricordandolo e non avendo tempo per cercarlo nei post di Vox ho usato quell’espressione geografica. Geografica, NON nazionale.

  8. sylvi
    sylvi says:

    caro Linosse,

    una volta c’era il treno, Romulus e il Remus Roma-Vienna, direttissimo che fermava, dopo Udine solo a Tarvisio…per le pulizie e il cambio di personale.

    Da mo’ a Roma non interessa Vienna… treni soppressi!!!
    In Autostrada incontro spesso un Bus enorme, panoramico, targato Kl..agenfurt.
    Fa quotidianamente Klagerfurt- Venezia- Klagerfurt.
    Quando sei lì hai treni, aerei, autostrade bellissime per andare …dove ti pare.
    La Germania ha con Luftansa Venezia -Monaco.
    Può darsi che tu sappia come me…senza andare a Francoforte, cos’è l’Hub di Monaco!!!
    Fiumicino e Malpensa???
    Ho due figli sempre sugli aerei…mai stati in questi due aeroporti!!!
    Io ci sono stata quel tanto che basta…per fare il giro del fumo…pur di evitarli!
    Forse il problema non è solo,… anche se soprattutto,… politico!!!

    Mi è molto piaciuto, ieri sera, Bersani a Ballarò.
    Ha insistito sulla parola: servizio, …siamo al servizio, …dobbiamo dare un servizio…
    Che non significa fare i servi…ma dare la nostra disponibilità agli altri!!!
    Se continua così avrà il mio voto!!!!!!!

    Sylvi

  9. Linosse
    Linosse says:

    Cara Sylvi
    Ti ricordo solo quello che hanno spacciato come risoluzione della “cordata Alitalia”che non ha fatto altro che mettere in evidenza il modo di intendere la politica da parte del pdllega,perdite e solo perdite economiche a nostro carico senza contropartite.
    Hanno strombazzato l’hub di Malpensa come il trionfo ,la torta su cui mettere la bandiera leghista .
    Abbiamo visto di che torta si trattava e come i leghisti fanno tanto rumore per nulla, SEMPRE.
    La lega è una fusione di elementi solidi,in questo caso è una fusione(sono tutti mentalmente fusi,lo dimostrano in ogni occasione)di aria fritta;ma si può?
    L.

  10. Vox
    Vox says:

    SIAMO ARRIVATI…

    Da quanche tempo mi chiedevo quando saremmo arrivati a sentir dichiarare uno sciopero come “atto sovversivo”, con tanto di richiesta di intervento dell’esercito (niente di meno).
    Ed eccoci arrivati.
    Benvenuti nel XIX secolo.

    ===

    CASTELLAMARE DI STABIA
    Fincantieri, tensione a mille
    il sindaco: “E’ una rivolta, venga l’esercito”

    Mobilitazione degli operai dei cantieri campani, che rischiano la chiusura. Blocchi del traffico in pieno centro. Il primo cittadino: “Azioni sovversive, ripristinare la legalità”.

    http://napoli.repubblica.it/cronaca/2011/05/25/news/fincantieri_operai_di_castellamare_occupano_la_circumvesuviana-16722039/?ref=HREC1-1

    “La situazione a Castellammare di Stabia sta diventando insostenibile – dice il sindaco Luigi Bobbio – da questa mattina sono in atto azioni sovversive in città. La protesta degli operai deve assolutamente rientrare e restare nei limiti della legalità. Chiedo, in maniera accorata, al prefetto di concentrare ora, subito, a Castellammare di Stabia tutte le forze necessarie a recuperare il controllo della piazza e a ripristinare la legalità. Un solo attimo di ritardo potrebbe far arrivare le cose troppo oltre. Se necessario coinvolgere l’Esercito. Chiedo allo Stato, in tutte le sue articolazioni, di non lasciare sola la città di Castellammare in questo difficile momento”.

    Non si ferma l’azione di protesta dei lavoratori di Fincantieri. Circa duecento operai del cantiere di Castellammare di Stabia e delle aziende dell’indotto continuano a bloccare l’incrocio strategico tra viale Europa e via Cosenza dalle 9.30 di questa mattina. Altre decine bloccano la stazione della circumvesuviana di via Nocera, treno di collegamento tra i Comuni della costa e Napoli. I manifestanti hanno imposto la chiusura dei negozi ai commercianti della zona.

    Non ci sono stati danneggiamenti, salvo la vetrina di un negozio che è stata sfondata. La sala consiliare del comune continua ad essere occupata da una decina di operai. Anche oggi ci sono diversi presidi restano nei pressi del Comune, che ieri era stato occupato…

  11. Vox
    Vox says:

    10, 100, 1000 di queste Castellammare, per buttare giù la struttura marcia del neoliberismo. Altro che esercito.

  12. Vox
    Vox says:

    DICHIARAZIONI

    Obama e Cameron: «Gheddafi lasci»
    «Hamas? Rifiuta ogni confronto»
    (Il Corriere)

    ====

    Gheddafi: “Obama e Cameron lascino”
    “NATO? Rifiuta la legalità internazionale”

  13. sylvi
    sylvi says:

    x Vox

    capisco che lei quando sente odor di rivolta e rivoluzione ringalluzzisca sperando sia la volta buona!!!
    Sfortunatamente…per lei…è difficile che ci siano …10/100/1000
    Castellamare… o Genova Sestri…o tra poco…Monfalcone.

    Anzi, quegli operai,disoccupati semplicemente perchè da anni la Francia, la Corea e ora la Germania fanno una concorrenza spietata “di qualità tecnologica” ai Cantieri italiani .
    Questi operai, nella figura dei Sindacati, avrebbero dovuto preoccuparsi del portafoglio ordini.
    La Tirrenia che invecchia, le navi da trasporto, quelle da crociera che rimangono,non so per quanto ,a Monfalcone … una alla volta ed è un miracolo US ogni volta…..
    Infatti gli US apprezzano ancora il nostro buon gusto…ma hanno i loro problemi!!!

    Buttar giù il neoliberismo? Se gli odiati capitalisti NON vanno in crociera c’è poco da rompere e rivoluzionare…le navi NON servono ai pezzenti!!!

    Ps Andare in Crociera sui Fiumi Russi ed Ucraini
    con navi fluviali costruite nella ex DDR e adattate ai “tempi moderni” è cosa di turisti rotti a tutte le esperienze…ma non a tutti i portafogli!!!
    Infatti non sono regalate!!!

    2Ps la Fincantieri non è proprietà di un capitalista …di m. come direbbe il nostro amico CC!!!

    Sylvi

  14. Vox
    Vox says:

    Questi operai, nella figura dei Sindacati, avrebbero dovuto preoccuparsi del portafoglio ordini.
    @ Sylvi

    E magari, avrebbero anche dovuto fare loro le politiche industriali, evitando, per esempio, la delocalizzazione nei paesi che lei menziona e che oggi ci fanno concorrenza.

    Quando un tipo di sistema porta allo svuotamento delle fabbriche locali, si perde non solo il lavoro, ma anche quella tradizione di know-how, di professionalità e qualità (in questo caso italiana) che erano una volta il fattore principe della nostra capacità concorrenziale.

    Mi dispiace di dover dire che le sue vedute sul tema sono molto superficiali e di parte. Qualsiasi cosa avvenga, la colpa è sempre dei sindacati e dei lavoratori, mai di chi avrebbe il potere e il denaro per fare le cose in un altro modo (ma non la volontà).

    I lavoratori, gli operai, purtroppo, non decidono niente. Vendono le proprie mani, le proprie competenze, il proprio intelletto (e se mi permette, anche parecchia pazienza) e l’unica arma che hanno in mano per non lasciarsi travolgere completamente è la protesta.

    Ma forse lei preferirebbe lo schiavismo dei bei tempi andati e quasi tornati. Lavora come un mulo e zitto. E se non hai lavoro, crepa in silenzio.

  15. sylvi
    sylvi says:

    x Vox

    Le ultime due righe e mezza del suo post non me le merito!
    Sono l’unica in questo blog che si batte strenuamente per una SCUOLA VERA, quella che toglie dalla servitù!

    Non possiamo certo affermare che Francia e Germania siano delocalizzazioni che favoriscono gli imprenditori furbi!!!
    Nella cantieristica, soprattutto nelle navi da crociera, la Francia ci
    insegue da anni…la Germania ha scoperto l’affare…
    Ho visitato in Cantiere una Princess per gli US…
    Metalmeccanica, tecnologia, idraulica, falegnameria ….poi “il belletto” cioè l’estetica!!!
    Lavoro, lavoro, lavoro!
    Mi spiegavano che queste navi immense, piene di tutto, dalla piscina al Casinò, dagli ascensori che mi hanno strabigliato ecc. ecc ( io non ho mai fatto una Crociera!),
    vengono varate , e nel viaggio di andata a destinazione, siano gli US, sia il medio Oriente, vengono completate di moquettes, mobili …fino ai fiori in cucetta…
    La Crociera costa un occhio nei primi cinque anni, poi si abbassano di livello,cambiano rotte, giù giù…fin dove non so!

    Almeno a Monfalcone la CGIL da sempre è una Forza, e queste cose le sa molto meglio di me!!!
    Tutti mi diranno che ce l’ho con la CGIL….SI ce l’ho, perchè non ha svolto il suo mestiere: tutelare il lavoro e i lavoratori.
    E insieme avrebbe tutelato l’indotto e lo sviluppo del territorio!

    Dare la colpa alla Lega o a Berlusconi…mi sembra il bambino che dà la colpa al sasso dove si è contuso!
    Infatti che fanno??? Spaccano tutto ciò che viene a tiro!!!

    Tanto…pagheranno loro!!!
    Sylvi

  16. Faust
    Faust says:

    … vuoi vedere che i Maya la sapevano lunga… in un collasso economico la rinascita dell`umanita… nei secoli fino a qui servilizzata e sanguisugata dai padroni delle ferriere che stampano biglietti colorati con su dei numeri e li spacciano in cambio di sudore, sangue ed espropriazione della dignita umana… se un dio esiste questo schiavismo deve finire… ma gia so che siccome un dio non esiste… gli schiavizzati continueranno ad essere sanguisugati…. e la terra continuera aggirare… come il frullatore che CG ha nelle gambe… Viva la Revolucion Socialista y Bolivariana por la dignida de ser umano e lavoratori…
    Faust

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/05/25/2012-la-profezia-maya-e-il-collasso-economico/113683/

  17. Vox
    Vox says:

    Ho appena ascoltato alla BBC il discorso di Obama durante la visita in Inghilterra. Retorica gettata a piene mani sul pubblico, paroloni roboanti a tutto spiano come “dignità”, “libertà”, “democrazia” per tutti gli esseri umani un tanto al kilo, incitamento alla rivoluzione nei paesi del medioriente, tutta roba che, in bocca a un presidente americano (nero, bianco o otherwise), nel mentre che svolazzano droni e bombardieri nei cieli di mezzo mondo…
    Bè, suona, come dire?, ilare.

    Immaginiamo per un momento solo che un capo di stato (qualunque stato, da Cuba a Vattelapesca) incitasse il popolo americano alla rivoluzione. Come minimo, verrebbe bollato di terrorismo, con conseguente bombardamento umanitario.

    Quanto a Obama & Co., ho dovuto spegnere, per non vomitare.

  18. Vox
    Vox says:

    Sono l’unica in questo blog che si batte strenuamente per una SCUOLA VERA, quella che toglie dalla servitù
    @ Sylvi

    Interessante. Soprattutto, perchè evidentemente ci crede (con tanto di punti esclamativi).

    Ma mi dica, secondo lei quale sarebbe questa scuola vera, quella che toglie dalla servitù?
    Quella che insegna a fare i bravi e composti, inorriditi anche solo a sentir pronunciare le parole “sindacato” e “diritto al lavoro”?

  19. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Caro faust,

    come vedi anche i Maya, si sono estinti.(come civiltà come organizzazione economica e politica).per cui fai tu due conti !
    Non credo però che “se lo aspettassero così presto )nemmeno loro,..sono sicuro che se avessi chiesto ad Un Maya di alto rango , ti avrebbe risposto che la loro “società ” era l’unica possibile..lo dimostrava La loro”storia” e perbacco L’evidenza dei fatti !!
    Eh,eh
    cc
    Solito piemontesaccio infirgardo !!

  20. Vox
    Vox says:

    Per carità, Berlusconi, la Lega e tutti i loro predecessori democristiani che ci governano dal 1945 (mai corrotti, collusi, arricchiti, evasori, furbetti, no, anzi, tutti in odore di santità, martirio e sacrificio per amore dell’umanità), non hanno alcuna colpa di nulla.

    La colpa è tutta della CGIL, xche è l’unica, con la FIOM, a battersi per i lavoratori assaltati quotidianamente da santi e beati che beatamente gli tolgono il lavoro. Non xchè non conoscano e non ammettano altre ricette per tirare su l’economia, non perchè parole come redistribuzione, equità, socialismo (o peggio ancora, bestemmie come comunismo) gli mandino di traverso l’acqua santa, ma perchè vogliono il bene dei lavoratori.

    Infatti, temono che nelle fabbriche, negli uffici, nei laboratori, nelle scuole, nelle università si affatichino troppo. Così li mandano a casa a riposarsi. Dovremmo riempire le piazze non di dimostranti, ma di statue e memoriali a questi benefattori dell’umanità.

  21. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Caroo pino,
    ho inviato il mio primo commento sul mini blog di Blitz….
    Tratta di saponi e profumi!
    Ma lo sai che ho scoperto che gli operai dei cantieri di Napoli e di Genova , non si lavano da mesi!!
    E’ una puzza terribile !

    cc

    Cgil e Fiom sono pregate di inviare del sapone,almeno, disoccupati , ma puliti ..perbacco ecchè non c’è più religio !!

  22. sylvi
    sylvi says:

    caro/a Vox

    se ha fatto caso, quando ho parlato di SCUOLA VERA ci ho messo solo un miserabile punto esclamativo!

    Che cosa intendo per scuola vera?
    Lo sviluppo integrale della persona, come individuo e come parte della società, in tutte le sue potenzialità.
    Me ne hanno fatto una testa…proprio i preti!!!

    Vede??? A me piaceva moltissimo suonare il piano…avevo orecchio e capacità, mi dicevano, avevo anche volontà di sacrificio; ho studiato anche un po’ di solfeggio…ma non avevo i soldi per il maestro e per il piano!
    Cioè le mie potenzialità sono state brutalmente stroncate.

    Forse non sarei mai diventata un Maurizio Pollini…ma non mi è stato nemmeno concesso provarci!
    Avere la possibilità di provarci…questa è SCUOLA VERA!!!

    In altro modo, era quello che diceva don Milani…anche se io avrei continuato il suo discorso puntando più in alto della sua uguaglianza un po’ al ribasso.
    La scuola di eccellenza; per chi vuol fare il filosofo e per chi vuol fare il falegname.
    Ma in questa scuola ci vogliono insegnanti e strumenti di eccellenza…non un Ufficio di collocamento per disoccupati …un po’ titolati!

    E se lei sogna la rivoluzione, …anch’io!!! Prendere a calci gli incompetenti a tutti i livelli!!!!!!!!!!

    Sylvi

  23. Controccorrente
    Controccorrente says:

    E se lei sogna la rivoluzione, …anch’io!!! Prendere a calci gli incompetenti a tutti i livelli!!!!!!!!!!

    Cara Sylvi,

    ecchè , che mi fai la rivoluzionaria !
    Anzi l’utopista -rivoluzionaria !
    Attenzione che sei già schedata con queste parole :”..Komunista !

    f.to
    Brigate di Assalto Morattiane !

  24. sylvi
    sylvi says:

    Un po’ di CULTURA per CC

    Io so gli odori dei mestieri:
    di noce moscata sanno i droghieri,
    sa d’olio la tuta dell’operaio,
    di farina sa il fornaio,
    sanno di terra i contadini,
    di vernice gli imbianchini,
    sul camice bianco del dottore
    di medicine c’è buon odore.
    I fannulloni, strano però,
    non sanno di nulla e puzzano un po’.G. Rodari

    Sylvi

  25. Vox
    Vox says:

    Avere la possibilità di provarci…questa è SCUOLA VERA!!!
    @ Sylvi

    No, questa è solo vera confusione.
    Infatti, lei confonde i compiti che ha la scuola (formazione) con quelli della struttura sociale (opportunità).

    Molte volte sulle pagine di questo blog ho scritto che una società fondata sull’eguaglianza (di beni, lavoro, studio, sanità, opportunità) è l’unica che può offrire la possibilità di provarci, come ha scritto lei.

    Se fosse nata nella tanto deprecata Unione Sovietica, per esempio, avrebbe non solo avuto la possibilità di provarci, ma anche di sciegliere la professione di pianista, se l’avesse voluto, e vivere di questa molto dignitosamente. Con tutti i suoi difetti (come se noi, invece, fossimo perfetti), era pur sempre una struttura socialista e tutti, anche le persone più modeste, potevano studiare e scegliersi qualunque professione avessero voluto seguire. I ragazzi seguivano lezioni di musica (o ballo, arte, recitazione, sport e quant’altro) gratuitamente e, se si impegnavano, potevano poi accedere al conservatorio o altro.

    Ma di questo, da noi, non se ne parlava. Da noi si parlava solo di “mancanza di libertà”, magari senza chiederci se ce l’avevamo noi e cosa fosse veramente, se non l’opportunità di scegliere in primo luogo la propria strada, avere un lavoro sicuro e dare il meglio di sè nel campo favorito (ovvero, lavorare con soddisfazione).

    Ci si dovrebbe chedere, a proposito di scuola, come mai la società capitalista tenda a distruggere la scuola, a rendere inaccessibile l’università (tranne a chi se la può permettere), mentre laddove si instaura una forma di tipo socialista (come in America Latina), la prima cosa che viene fatta è la valorizzazione della scuola e l’accessibilità del maggior numero possibile allo studio. A quale delle due società sta veramente a cuore lo sviluppo dell’individuo? Chi ha interesse a preparare futuri schiavi e chi, invece, cerca di costruire una società di persone realizzate, utili a sè stesse e a tutta la comunità?

  26. Controccorrente
    Controccorrente says:

    Cara mia buona maestra.

    come tu ben sai ,ai “beati” tempi , facevano fare la versione in prosa delle poesie.
    Era un metodo come un’altro, per far comprendere agli “implumi” il senso delle poesie (o il pensiero dei “divini)

    Era il primo passo per la Contestualizzazione del Poema, poesia o poemetto….!!
    I passi seguenti (e cioò all’apparie dei primi “peli “, pardon delle prime piume…(sennò peter si abbroncia) erano

    A) a chi era indirizzato il poema?

    B) per far capire cosa ?

    c) in che anni fu scritto ?

    Ora ad analisi serrata e passionale dei mestieri, vedo che mancano parecchi “mestieri” all’attualità, che so escort, velina,procaccaitore di affari, manager..e via discorrendo..

    Se specifichi meglio in questa , potremmo uscire tutti più felici dall’ambiguità di fondo che una lettura “veloce ” potrebbe trarre in “fallo” il lettor disattento…

    Serrata analisi mi fu di gran conforto, in questo mar tempestoso ove i venti,infidi venti , tirano ovunque..
    Un vento infido di cui non conosco il nome
    sembra trarmi in una dolce caletta protetta..
    Che nasconda una grotta buia , o un vortice orrendo che alla vista si nasconde ??

    Il poetastro

    cc

    Chiarir il soave odore
    o mistificar la “puzza orrenda ?

  27. Peter
    Peter says:

    x Vox

    io simpatizzo con cio´che lei dice a Sylvi al 90%. Direi che i suoi posts per Sylvi sono, di regola, quelli che condivido quasi in tutto su questo blog.
    Pero´restando coi piedi per terra…
    A rimpiangere l ÚRSS temo sia solo lei. Per sbaglio, avrei dovuto conoscere qui nel far West almeno un russo, un ucraino, un polacco, un rumeno o un ceco (dico uno per tutti, non uno per ciascuno stato) che dicesse quanto si stesse meglio ai bei tempi sovietici…Invece, nisba. Anche se riconoscono le pecche, i limiti e gli orrori del capitalismo. Sono di parte perche´si trovano nel West, dice lei ? beh, nel West si trova anche lei, non sta certo a Cuba o in Bolivia, per quanto ne so…
    Lei di regola si dimentica dei ´piu´uguali degli altri´in tutti i paesi del socialismo reale, a partire dall ÚRSS. La nomenklatura, i segretari locali del partito, e via dicendo. La non ammissione di qualunque forma di dissenso o differenza, pena la prigione, il manicomio o l´esilio. Il controllo statale su tutto e tutti, la paranoia, il clima d´assedio. I ´desaparecidos´(gia´, anche quelli, anche se non in spagnolo…), ovvero persone arrestate e poi fatte sparire nel nulla perche´avevano detto le cose sbagliate in guardina…Di certo avveniva in Europa Orientale, ho avuto testimonianze dirette e disinteressate da parte di persone non piu´giovani…
    In breve, criticare va bene, ma la memoria del passato bisognerebbe conservarla per come era…

    Peter

  28. Shalom: mentre Netanyahu e Obama fingono di parlare di pace, ecco cosa fanno i militari israeliani. Tanto per non smentirsi mai
    Shalom: mentre Netanyahu e Obama fingono di parlare di pace, ecco cosa fanno i militari israeliani. Tanto per non smentirsi mai says:

    Servizi segreti israeliani, scortati dall’esercito, minacciano gli abitanti del villaggio di At-Tuwani.

    Foto: http://cpt.org/index.php?q=gallery&g2_itemId=23039

    At-Tuwani, Lunedì 23 maggio, l’intelligence israeliana è entrata ad At-Tuwani, scortata da circa quindici soldati. Nell’operazione i militari israeliani hanno invaso la casa di un leader locale, hanno chiesto che gli abitanti cessassero le loro resistenza nonviolenta, minacciando ritorsioni qualora i palestinesti avessero persistito nel far valere i propri diritti sulle terre.

    Verso le 7 di sera, due veicoli militari e circa una quindicina di soldati sono entrati nel villaggio. I primi soldati hanno invaso la casa di uno dei leader del comitato di resistenza nonviolenta. Con le armi spianate e pronte a sparare hanno ispezionato le stanze e i dintorni. Contemporaneamente quattro uomini in abiti civili, ma con equipaggiamento militare e fucili d’assalto, hanno sistematicamente avvicinato uomini adulti per interrogarli. I quattro uomini, successivamente identificati come agenti dei servizi segreti hanno chiesto indirizzi, numeri di telefono, luoghi dei rapporti di lavoro e diversi dettagli personali.

    Il personale dell’intelligence ha interrogato anche gli abitanti dei villaggi sulle recenti manifestazioni ed azioni dirette svolte dalla comunità ed ha chiesto che i palestinesi cessassero la loro resistenza nonviolenta. “Vuoi diventare padre di un martire?” hanno chiesto ad uno dei leader, lasciando intendere che le forze di occupazione potrebbero rivalersi sui loro bambini.

    Né soldati né ufficiali dei servizi segreti hanno dato alcuna spiegazione riguardo l’operazione militare e l’ingerenza prolungata nella privacy delle persone. Quando gli è stato chiesto perchè si trovassero nel loro villaggio, gli uomini armati hanno risposto solo “E’ il nostro lavoro”.
    Gli agenti hanno anche chiesto che gli internazionali si astenessero dal fare qualunque fotografia degli eventi, senza mostrare alcun mandato o documento d’identificazione.
    L’intelligence ha anche minacciato di chiamare la polizia locale per far arrestare gli internazionali.
    L’operazione è durata più di due ore.

    Operazione Colomba e Christian Peacemaker Team mantengono una presenza costante nel villaggio di At-Tuwani e nell’area delle colline a sud di Hebron dal 2004.

    Per informazioni:
    CPT +97254 2531323
    Operazione Colomba +97254 9925773

    Operation Dove – Nonviolent Peace Corps
    Palestine/Israel
    Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII

    Email: tuwani@operationdove.org
    Web: http://www.operationdove.org
    Mobile: +972 54 9925773

  29. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x CC e Vox

    Grazie per le visite al blogghino su Blitz. Ho sbloccato i vostri commenti. Lì i commenti non vanno automaticamente in rete come qui, il titolare preferisce la moderazione.
    Un abbraccio.
    pino

  30. Vox
    Vox says:

    @ Peter

    A lei piace ascoltare le opinioni, preferibilmente le sue proprie. Io, invece, preferisco guardare ai fatti e ai dati. In Russia, per esempio, il PCR non solo è diventato il secondo partito dopo NDR (il partito al governo), ma in alcune regioni ha addirittura vinto. Parlo delle elezioni amministrative di marzo 2011. E questo, dopo che era sceso al 13% nel 1993.

    forse dipende da chi si frequenta, ma io con chiunque parli, dai russi, agli ungheresi, ai tedeschi dell’ ex-Germania Est, perfino quelli che prima erano irriducibili antisovietici, ora quel passato che lei vorrebbe tanto gettare nel dimenticatoio lo ricordano eccome. Con rimpianto.

    Se ritrovo un articolo che ho letto proprio su questo tema un paio di mesi fa, lo metto qui, per la gioia del suo contraddire opinionistico.

  31. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Il Nano starnazza che ha perso la metà dei preferenze perchè le schede elettorali erano complicate….

    Lunedì sera, ari-starnazzerà che erano di sinistra.
    Mi ci gioco i baffi.

    C.G.

  32. sylvi
    sylvi says:

    Mai mi sognerei di contestare “i microbi” di Peter…
    nè “la creatività” di Vox…
    figurarsi la fisica e l’economia di CC,
    o il metodo creativo di “scopamento” o “ramazzamento” del bidello lumbard…

    però tutti insieme a contestare quello che dico io!
    Va ben!

    Rispondo solo a Vox: se lei intende per “formazione”, unico compito degli insegnanti!!!!!! sic, sic, come indottrinamento…
    abbiamo visto che appena un popolo viene istruito, educato alla cultura, abituato a scegliere fra opzioni….strano! Ragiona, sceglie e si ribella alle imposizioni!!!
    Poi…che cos’è la formazione?? ?

    Però noto che lei ha studiato con quei metodi!!!
    Oppure non aveva la preparazione per essere critica!!!!!
    Mi consenta qualche punto esclamativo di perplessità!!!

    Ho chiesto lumi, in Russia, sulle metodologie educative, avevo già studiato, ai tempi,la pedagogia e la didattica nel Soviet!
    Non mi risulta quel paradiso che descrive lei!
    Sa, per esempio, che all’Università c’erano le quote per gli studenti ammessi a seconda delle condizioni sociali?
    Sa che se le quote degli operai restavano scoperte, nessun figlio di contadino o di impiegato o insegnante potevano coprirle???
    Sa che nessuno si poteva permettere di “scantonare” dai ferrei programmi statali??? Lo sa, lo sa!!!

    Pravda e Sloboda…(non lo so scrivere in cirillico)!!!

    A Mosca…non a Novosibirsk!!!!

    sYLVI

  33. Vox
    Vox says:

    @ Peter

    Recuperato. L’articolo è molto lungo, qui riporto solo dei pezzi salienti, poi, se ha pazienza, se lo può andarselo a leggere tutto.

    IL TRAGICO FALLIMENTO DEL POST-COMUNISMO
    NELL’EUROPA DELL’EST

    di R. VASSILEV
    Global Research

    […]
    Crollo del sostegno popolare

    i cittadini dei paesi ex-comunisti ora devono pagare l’assistenza medica, una volta governativa e gratuita, anche se devono pagare imposte salariali, sui mutui e sulle vendite – cose che non dovevano pagare sotto i regimi comunisti.

    C’è anche la monetizzazione e/o privatizzazione dell’educazione che prima era gratuita, in particolar modo delle superiori e la novità di collegi, scuole e università privati dove gli studenti devono pagare la formazione, incluse le rette per gli esami di ammissione e altri esami obbligatori richiesti ad ogni livello del percorso educativo.

    I sussidi del governo per la sanità, l’educazione, il supporto legale per ottenere una casa, l’accesso all’elettricità e il trasporto pubblico stanno scomparendo nella corsa al taglio della spesa sociale e al deficit di bilancio, rendendo molto difficile la lotta per la sopravvivenza a molta gente.

    … In questi paesi schiacciati dalla crisi dove gli standard di vita si sono deteriorati con l’aumento della disoccupazione, povertà e pauperismo, criminalità, così come l’abuso di alcol e droga, insieme a prezzi inaccessibili di cibo, casa e carburante, il consenso pubblico nei confronti dell’operato dei governi è pressoché minimo ovunque.

    … Al momento, l’attenzione di tutti è diretta al mondo musulmano e al tentativo delle nazioni arabe a favore della democrazia di trasformare la politica lungo il Grande Medioriente. Ma il germe di queste sorprendenti rivolte esiste quasi dappertutto, specialmente nelle aree del post-comunismo. Provocare disordini per contestare la povertà, la mancanza di lavoro e il ladrocinio endemico da parte delle autorità dopo oltre 20 anni di dominio post-comunista…

    LA NOSTALGIA DEL COMUNISMO

    C’è una grande delusione per le mancate promesse dalle rivoluzioni del 1989, che hanno portato a un rapido declino degli standard di vita dei cittadini una volta comunisti. La diffusa esasperazione per l’impoverimento, la corruzione, la piccola criminalità e per il generale caos sociale che hanno caratterizzato la transizione al capitalismo e alla democrazia di stampo occidentale, ha prodotto una crescente nostalgia per il passato comunista tra la gente comune (quella che non fa parte dell’ élite cittadina e pro-occidentale di questi paesi), che guarda con simpatia ai ‘bei vecchi tempi’ del comunismo, una inquietante tendenza diffusa nella regione e conosciuta come ‘Soviet chic’.

    Secondo l’Indagine Strategica e di Valutazione della Romania, recentemente pubblicata, il 45% dei rumeni ritiene che sarebbe stato meglio se non ci fosse stata la rivoluzione anti-comunista. Il 61% degli intervistati ha dichiarato di vivere in condizioni molto peggiori rispetto al periodo di Ceausescu, solo il 24% dichiara di vivere meglio ora….
    Ceausescu ha assunto il valore di martire presso i rumeni. Almeno l’84% crede che è stato sbagliato giustiziarlo senza un processo equo e il 60% si dispiace della sua morte. Secondo un’altra indagine recente, il 59% dei rumeni considera il comunismo una buona idea. Circa il 44% degli intervistati pensa che è stata una buona idea ma applicata male, mentre solo il 15% ritiene che sia stato ben realizzato. Appena il 29% dei rumeni vede il comunismo come una cattiva idea.

    …E molti rumeni ricordano con nostalgia i giorni felici di quando la maggioranza di loro avevano un lavoro stabile, case date dallo stato a prezzi popolari, salute pubblica, e vacanze pagate dal governo sul Mar nero. “Rimpiango la fine del comunismo – non per me, ma lo penso quando vedo i miei figli e nipoti lottare così tanto” racconta un meccanico in pensione di 68 anni. “Avevamo lavori sicuri e salari decenti sotto il comunismo. Avevamo abbastanza da mangiare e andavamo in vacanza con i bambini.”

    Il ‘Soviet chic’ è particolarmente popolare tra gli abitanti della ex Germania dell’est dove si parla di ‘Ostalgia’. Secondo Der Spiegel, una rivista tedesca di orientamento conservatore, “a due decenni dal crollo del muro di Berlino, la glorificazione della Repubblica Democratica Tedesca è in crescita. I giovani e i benestanti sono tra coloro che legittimano la Repubblica Democratica Tedesca (RDT). “La RDT aveva più aspetti positivi che negativi. C’erano problemi ma si viveva bene”, sostiene il 49% degli intervistati. L’otto per cento dei tedeschi dell’est non ammette critiche nei confronti della loro ex patria o è d’accordo con l’affermazione secondo cui “la RDT aveva aspetti per lo più positivi. SI viveva più felici e meglio che nella Germania riunificata..” I risultati di questa inchiesta sono stati pubblicati per il ventesimo anniversario dalla caduta del muro di Berlino e rivelano la profonda nostalgia della ex Repubblica Democratica da parte di molti tedeschi dell’est…

    La ricerca di Schroeder fornisce una prospettiva scioccante sui delusi cittadini della ex RDT. “Oggi molti pensano di aver perso il paradiso quando cadde il muro” dice un abitante della Germania est, un altro uomo di 38 anni ringrazia dio per aver vissuto durante la RDT, perché solo dopo la sua fine ha visto gente senza un tetto, mendicanti e poveri che temono per la propria sopravvivenza.

    Oggi la Germania, così la descrivono in molti, è uno ‘stato schiavo’ e una ‘dittatura capitalista’, alcuni rifiutano del tutto la riunificazione perché la Germania appare essere troppo dittatioriale e capitalista, certamente non democratica.
    Queste opinioni, secondo Schroeder, sono allarmanti: “Temo che la maggioranza dei tedeschi dell’est non si riconoscano con l’attuale sistema sociopolitico”.

    Un altro cittadino dell’est sostiene nell’articolo dello Spiegel che “nel passato la gente si divertiva e godeva della propria libertà anche in un campeggio”. Ciò che più gli manca è “quella sensazione di amicizia e solidarietà”.
    Il suo verdetto sulla RDT è chiaro: “Per quanto mi riguarda, in quei tempi non vivevamo in una dittatura come quella di oggi”. Non solo vuole vedere di nuovo la parità salariale e pensionistica ma si lamenta del fatto che la gente ricorre all’inganno e alle menzogne dappertutto nella Germania riunificata. Le ingiustizie oggi vengono perpetrate in modo più ambiguo rispetto al passato, quando i salari da fame e la microcriminalità erano fenomeni del tutto sconosciuti.

    Il parlamento europeo, dietro istigazione di deputati anti-comunisti provenienti da paesi post-comunisti, ha già approvato una controversa risoluzione sul “totalitarismo” che equipara il comunismo con il nazismo e fascismo.

    Ma queste misure punitive non hanno minimamente intaccato l’epidemia della nostalgia per il comunismo: la maglietta più in voga tra i berlinesi dell’est in questo momento riporta la seguente frase:

    “Ridatemi il mio muro. E questa volta fatelo due metri più alto!”

    http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8167

    Quanto sopra corrisponde esattamente a quello che sento dire da amici o conoscenti occasionali dell’Europa dell’est. Poi, chi vuole per forza credere a quel che gli piacerebbe credere, faccia pure.

  34. sylvi
    sylvi says:

    …ora quel passato che lei vorrebbe tanto gettare nel dimenticatoio lo ricordano eccome. Con rimpianto. Vox

    x Vox
    E’ vero, molti lo ricordano con rimpianto. Ma chi?
    Quelli che facevano finta di lavorare per far finta di essere pagati?
    Quelli che avevano un welfare (minimo, minimo) garantito e poi potevano arrotondare in mille modi?
    Quelli che non viaggiavano, non gli interessava, …non usavano spirito critico, per pigrizia, paura e quieto vivere?
    Quelli che la dacia… se la tenevano sbilenca, perchè non c’erano fondamenta, e con le finestre rabberciate che cadevano in pezzi…
    quelli che avevano la camera con cucina comune in città?
    Ma non spendevano in riscaldamento, è vero!!!

    Gli altri, quelli che “volevano conoscere e vivere” decentemente come se la passavano?

    Mi illumini d’immenso!

    Sylvi

  35. Vox
    Vox says:

    Sa, per esempio, che all’Università c’erano le quote per gli studenti ammessi a seconda delle condizioni sociali?
    Sa che se le quote degli operai restavano scoperte, nessun figlio di contadino o di impiegato o insegnante potevano coprirle???
    Sa che nessuno si poteva permettere di “scantonare” dai ferrei programmi statali??? Lo sa, lo sa!!!

    @ Sylvi

    Mi scusi per le parole dirette, ma quelle che lei ha scritto sopra sono balle nude e crude, come quelle sulle armi di distruzione di massa di Saddam. Nè più nè meno. Glielo posso garantire con assoluta certezza al 200%. E guardi che non lo dico per sentito dire. Non parlo mai a vanvera, almeno questo me lo conceda.

    Di quali “quote” parli, non si capisce. E’ una grossa sciocchezza che può dire solo chi parla per sentito dire.
    Se è curiosa dell’argomento, glielo descrivo io come funzionava. Partiamo dalla scuola. le ore di studio, tanto per cominciare, erano parecchie di più che in Italia. Piuttosto, come nelle scuole anglosassoni: dalle 8:30 all 4 o alle 5 del pomeriggio. I programmi (che ho avuto modo di leggere) erano pazzeschi, se confrontati ai nostri, al punto che sembra che i genitori si lamentassero che ai figli non venisse lasciato abbastanza tempo per frequentare le scuole e i circoli dopo-scuola (appunto, sport, musica, ecc.).

    Uno studente medio conosceva non solo, tanto per dire, la letteratura russa e quella della propria repubblica di origine (quindi due lingue in partenza, il che già allarga l’intelletto), ma anche quella mondiale. Sicuramente sapeva chi fossero e cosa avessero scritto Dante, Leopardi, Pirandello. Quanti dei nostri studenti saprebbero dire chi erano Pushkin o Gogol? Ma andiamo avanti.

    Se uno studiava bene, al momento di prendersi quella che qui chiamiamo licenza media, riceveva anche la medaglia d’argento. Se era stato uno studente eccellente, riceveva la medaglia d’oro . Come alle olimpiadi. Una medaglia così l’ho anche vista: era il doppio più grande di un 2 euro, c’era da un lato un libro aperto e, sullo sfondo, un sole nascente che irradiava i suoi raggi tutto intorno, come simbolo dei lumi e del sapere. Dall’altro c’erano la falce e martello. Veniva conferita (e conservata) in uno scrigno rivestito di pelle, come quello dei gioiellieri.

    Solo queste medaglie e il diploma rosso davano una carta in più per l’accesso all’università. Ma solo nel senso che, chi aveva questo premio, riceveva un punteggio più alto agli esami di ammissione. E, a parità di esami, passava davanti a chi la medaglia non l’aveva. (E c’è la Gelmini che ci viene a parlare di meritocrazia!).

    Passiamo agli studi superiori (università e istituti di valenza universitaria, conservatorii musicali, belle arti, eccetera). DOVUNQUE esistevano – ed esistono ancora, anche se adesso contano molto anche i soldoni – gli esami di ammissione.

    Per legge, CHIUNQUE, indipendentemente dalla provenienza (repubblica, città, famiglia, scuola o esteri – in URSS gli studenti stranieri erano circa il 40%) aveva pieno diritto ad accedere agli esami di ammissione. Se non li passava la prima volta, poteva ritentare tante volte quante avesse voluto. Ho conosciuto un tizio che voleva a tutti i costi entrare ad astrofisica e alla fine ci è riuscito, dopo 8 tentativi.

    La preparazione doveva essere ferrea, non solo nelle discipline di orientamento professionale (nel caso del tizio di cui sopra, per esempio, fisica, matematica, analisi matematica, astronomia, ecc.), ma anche in quelle generali, come letteratura, geografia e storia.

    Una volta ottenuto l’accesso alla facoltà, si riceveva lo stipendio studentesco: negli anni 80 corrispondeva a 50 rubli circa (si pensi che lo stipendio medio di un lavoratore non qualificato era sui 120) per tutti gli studenti sovietici.
    100 rubli mensili, però, venivano pagati agli studenti che studiavano molto bene e agli studenti stranieri (in qualunque modo studiassero).

    Se i risultati degli esami erano scarsi, lo studente veniva redarguito da un collegio di professori. Se perseverava, gli veniva decurtato lo stipendio. Se anche questo non funzionava, veniva sbattuto fuori (fermo restando, che poteva di nuovo dare gli esami di ammissione, essere riammesso e continuare gli studi l’anno successivo). Oppure poteva cambiare facoltà, o andare a lavorare e riprovarci dopo qualche anno.

    Finita l’università, si veniva indirizzati al proprio posto di lavoro nella città/repubblica di provenienza (per tre anni, dopo di che si poteva scegliere un altro posto = un modo per ripagare allo stato il costo degli studi), oppure, se ci si era laureati col cosidetto “diploma rosso” (conferito agli studenti migliori), si aveva la possibilità di scegliere dove andare a lavorare fin da subito.

    Di “quote” (specie se uno era contadino e roba del genere) non ho mai sentito parlare neanche dai sovietici anziani.

    Insomma, all’epoca dell’odiato socialismo studiare bene fin dai banchi di scuola aiutava parecchio a partire bene nella vita, altro che meritocrazia made in Gelmini. Noi, con tutte le nostre lauree, dottorati e specializzazioni abbiamo voglia di scegliere. Tra il call centre e la casa di mammà e papà fino ai 60 o giù di lì…

  36. Vox
    Vox says:

    Così è stato distrutto il primo grande esperimento socialista: con la disinformazione e con le balle stratosferiche. Dai oggi, dai domani… Si sa che, a furia di ripetere una cosa, diventa vera, ovvia, indiscutibile. E’ triste.

  37. Vox
    Vox says:

    @ Sylvi

    Si, si, come no, la dacia sbilenca. La potevano avere solo “pigri”, “i disinteressati”, quelli che “non volevano conoscere il mondo”… Mi scusi, ma con che metro giudica la gente? Che ne sa? Da quello che dice, vedo che in realtà non ha capito assolutamente nulla, magari appena appena un po’ di crosta. Non so quanti anni lei abbia esattamente e alle signore non sta bene chiederlo, ma credevo che a un certo punto della vita si dovesse superare questo grado di superficialità.

    Una volta le dacie le avevano praticamente tutti, chi sbilenche, chi dritte. Alla maggior parte della gente non è rimasto nulla.

  38. Vox
    Vox says:

    Obama predica la rivoluzione, anche armata, nei paesi che vuole far passare sotto il suo controllo, ma chi si ribella pacificamente, partecipando a semplici manifestazioni di protesta (contro le guerre, contro la disoccupazione, contro la confisca delle case, o per il posto di lavoro), in Usa rischia la galera.

    Da quando è stato eletto Obama, sono stati arrestati 2.600 dimostranti. A me sembra un tantinello ipocrita andare a sobillare rivolte altrove, mentre si sopprimono in casa propria.
    Il discorso che ha tenuto oggi al parlamento britannico è stato semplicemente vergognoso da questo punto di vista. Il massimo del predicare bene e razzolare malissimo.

    http://www.counterpunch.org/quigley05242011.html

    Over 2,600 Activists Arrested in the US Since Election
    The Resistance in Obama Time

    Since President Obama was inaugurated, there have been over two thousand six hundred arrests of activists protesting in the US. Research shows over 670 people have been arrested in protests inside the US already in 2011, over 1290 were arrested in 2010, and 665 arrested in 2009. These figures certainly underestimate the number actually arrested as arrests in US protests are rarely covered by the mainstream media outlets which focus so intently on arrests of protestors in other countries.

    Arrests at protest have been increasing each year since 2009. Those arrested include people protesting US wars in Afghanistan and Iraq, Guantanamo, strip mining, home foreclosures, nuclear weapons, immigration policies, police brutality, mistreatment of hotel workers, budget cutbacks, Blackwater, the mistreatment of Bradley Manning, and right wing efforts to cut back collective bargaining.

  39. Anita
    Anita says:

    x VOX

    Ma io l’avevo scritto che Obama ci vuole imbavagliare, vuole controllare l’internet, i reporter che gli sono contrari anche se democratici di sx hanno una carriera corta.

    Il suo ardente desiderio sarebbe di annullare FOX News perche’ sono di centro destra ed hanno programmi serali del partito opposto ma bilanciati con ospiti di sinistra, liberali, democratici, comunisti, etc….

    Guai chi tocca il nuovo Messiah.

    Anita

  40. Faust
    Faust says:

    @Vox

    … come ci puo render conto… la disinformazia colpisce e causa confusione nelle menti disinformate…
    Dal racconto di Vox si capisce molto cosa produca l`informazione manipolata o propagandista… anche ascoltando Obama che , come tutti i suoi concittadini crede al criminale Castro al dittatore Chavez e che isdraele ha tutte le ragioni del mondo a genocizzare i palestinesi… fomentando quel che il C.nte Chavez definisce terrorismo mediatico ( vedi il mafioso di arcore in questi gg e non solo… ma da sempre)i inculcano come verita e alla fine del bombardamento mediatico… crede nei paradossi dei due pesi e due misure GIUSTO quando gli svantaggiati sono evidenti vittime ` (peggio x loro cosi imparano ad essere contro il capitalismo e giustificano o si voltano dall`altra parte quando vedono i crimini perpretati da loro o loro amici e si credono i migliori ( si credono fortunati xche loro non hanno un Chavez o Hamas). Vox testimonia quel che ha visto ed e` evidente che la sua testimonianza non assomiglia ne lontanamente alla propaganda capitalista, Faust puo testimoniare che in Latinamerica ed in particolare nella Rep. Bolivariana de Venezuela che la verita non assomiglia ne da lontano alla realta che questi paesi stanno vivendo. Questa e` la disinformazia pilotata… la realta e` lontana da come la dipingono le verita ufficiali… verita x coprire il prossimo default del capitalismo individualista… e la liberta di plastica delle carte di credito a credito… ( non e` come in europa che devi avere i soldi sul tuo conto… ma puoi spendere a debito… altro che a credito)
    Io credo e vedo che una societa comunitaria e non individualista… aiuta a risolvere ( in quanto le decisioni vengono prese direttamente dalla comunita interessata alla soluzione dei problemi sociali propri e non aspettare le soluzioni a problemi della comunita da parte dei vertici che non vive le stesse necessita e non conoscono i problemi delle comunita a loro sottoposte dal governo centrale ( il Socialismo Bolivariano e` l`esatto contrario di questi 2 vecchi e atrofizzati sistemi social-politici… il contrario anche del comunismo sovietico e dei paesi capitalisti… dove i cittadini contano meno del 2 di picche abbriscola di quadri… ma decidono le lobby ( nel capitalismo e i soviet nel comunismo sovietico) Con il socialismo bolivariano il sistema di governo e` democratico (libere elezioni e candidati di tutte le ispirazioni) che coordina il progresso delle comunita rappresentate dalle giunte comunitarie al parlamento. Nazionalizza le strutture di utilizzo generale e ne determina i costi e i ricavi… e Altro che dittatura… nuovo socialismo con lo spirito bolivariano in Latinamerica… Il Socialismo del XXI siglo promosso e coorditato dal C.nte Supremo che e` il Pres. Costituzionale della Rep. Bolivariana e socialista de Venezuela e allargandosi a macchia d`olio a tutta Latinamerica…
    … scusate che non torno a correggere, voglio imparare a scrivere senza tornare a correggere… scusatemi… almeno finche non imparo… accetto con piacere correzioni e consigli sugli errori… cosi imparo.
    Faust

  41. Faust
    Faust says:

    … correzioni e consigli non tanto x la grammatica, che purtroppo se uno no l`ha studiata non puo evitare di fare errori… Mi riferisco ai concetti espressi da me… e se non son chiari, come penso, vi prego farmeli notare… grazie a Tuti, Beli e Bruti. Abbacchi e Braci bei saporiti…
    Faust

  42. peter
    peter says:

    x Vox

    ma quale dimenticatoio? io dicevo anzi che occorre ricordare…
    nei paesi europei la gente non muore di fame, anche se non ha da scialare…
    Io e lei viviamo in mondi diversi. Le mie sono ´opinioni´, i suoi sarebbero fatti?
    Che in Russia siano passati dal socialismo ´reale´al capitalismo selvaggio e´una grande tragedia, ma ogni botte da´il vino che ha…Del resto, neanche in Italia vi e´mai stato un vero welfare state, tranne che in alcune regioni. E poi tanta tanta corruzione, proprio come in Russia, da sempre, a cominciare dal KGB in cui fece carriera Putin.
    In breve, la socialdemocrazia va bene, ma quella di stampo sovietico se la tenga, grazie

    Peter

  43. sylvi
    sylvi says:

    caro Vox,

    innanzi tutto la mia età sta nella mia email, chi ce l’ha la conosce, anche se ritengo che bisognerebbe essere giudicati su ciò che si scrive, non sull’anagrafe!
    E proprio a questo vengo:
    lei non può affermare che io scrivo balle semplicemente perchè le “mie fonti” sono diverse dalle sue.
    Lei si dilunga a parlare di scuola e di medaglie, di metodi e cultura,senza considerare che le medaglie erano spesso date…indovini a chi???
    In Italia ne sappiamo qualcosa…nevvero?
    Io parlavo di quote all’università: me l’hanno confermato due laureate moscovite, e un professore di liceo di Jaroslav che faceva la guida “per arrotondare”.

    Tot posti all’Università per figli di operai, tot per figli di contadini, tot per figli di insegnanti.
    Il figlio di quest’ultimo “non entrava ” nei posti assegnati agli operai, anche se vacanti! e anche se era bravissimo…pieno di medaglie come il buon Breznev!!!
    Si cercasse un’altra università!
    Quando uno ce l’avesse fatta ad entrare, cittadino sovietico ovvio) era dotato di borsa di studio come dice lei…E PEDALARE, ma dopo non doveva lavorare tre…anni per lo Stato, ma DA tre A dieci, a seconda della laurea!!!

    Su una cosa sono d’accordo, …certamente in URSS non era previsto …il fuori corso!!!!!

    Se mi permette il suo 40 sembra preso di peso dall’Ufficio informazioni dell’Università, ciò che ho scritto io è frutto di testimonianze dirette.

    Devo ammettere sicuramente che gli studenti russi sono molto colti e molto bravi…anche se esiste ancora una qualche scuola italiana, non solo privata, dove si insegna Gogol e Puskin, e anche …qualche altro.
    Quanto alle lingue …io ho sempre parlato indifferentemente italiano e friulano…da quando ho l’uso della parola!!!!

    Però…in Carelia avevamo un ragazzo che ci faceva da guida in un italiano notevole per un russo…eravamo meravigliati…ma …se “scantonavamo” con le domande.. non rispondeva!

    La guida ci ha spiegato che aveva imparato tutto A MEMORIA, un’esposizione che durava un’ora e mezza!!!
    Senza mai inciampare, nè confondersi! Ammirevole!

    Ma lei sa che se si esce un po’ da S.Pietroburgo e da Mosca…
    è proprio tutto un altro panorama!!!!!

    Ma lei crede che se si ama il popolo russo …bisogna dire sempre tutto bene…compresa …la nostalgia…che è di quattro gatti!!!
    E in Germania pure.
    Altrove non so!

    Sylvi

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